giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine...

12
giugno 2008 - numero 1 La Uilca guarda lontano Dopo la Conferenza di organizzazione il sindacato è ancora più unito e pronto ad affrontare le sfide del futuro magazine UN Uilca Nazionale Vorrei far comprendere l’orgoglio di fare sindacato, che per me significa difendere i più deboli, coloro che non hanno voce, i subalterni. E vorrei far capire l’orgoglio che provo a essere un sindacalista Uilca.

Transcript of giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine...

Page 1: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

giugno 2008 - numero 1

La Uilca guarda lontanoDopo la Conferenza di organizzazioneil sindacato è ancora più unitoe pronto ad affrontare le sfide del futuro

magazine UNUilca Nazionale

Vorrei farcomprenderel’orgoglio di fare

sindacato, che per mesignifica difendere ipiùdeboli, coloro che nonhanno voce, i subalterni.E vorrei far capirel’orgoglio cheprovo a essere unsindacalista Uilca.

}

~

Page 2: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

periodico di informazione

della Uilca nazionale

Direttore editoriale

Massimo Masi

Direttore responsabile

Fulvio Furlan

Comitato di redazione

Antonio Barbera

Valeria Cavrini

Edgardo Iozia

Luigi Mastrosanti

Renato Pellegrini

Vito Pepe

Maria Teresa Ruzza

Mariangela Verga

Redazione

Dipartimento Comunicazione

Uilca nazionale

Progetto grafico e impaginazione

Caterina Venturin

Hanno collaborato a questo numero

Claudia Tolomei

Roberta Basaluzzo

Luca Faietti

Maria Teresa Ruzza

Edgardo Iozia

Antonio Barbera

Renato Pellegrini

Direzione

Uilca nazionale

via Lombardia, 30

00187 - Roma

telefono 06.4203591

fax 06.484704

e-mail: [email protected]

2 Editoriale di Massimo MasiÈ nato un sogno

3 Editoriale di Fulvio FurlanEccolo “UN magazine”

4-5 La Uilca e il coraggio di innovaredi Claudia Tolomei

5 Un marziano ad Abano Termedi Roberta Basaluzzo

6 Dalla Conferenza impegniper il futurodi Fulvio Furlan

7 E su “Strada facendo” partonogli applausidi Luca Faietti

8 Segnali di cambiamentodi Maria Teresa Ruzza

9 Unità per una Uilca protagonistadi Renato Pellegrini

10 Iniziato il futuro delle esattoriedi Antonio Barbera

11 La Uilca e l’attività internazionaledi Edgardo Iozia

12 Frasi dalla Conferenza

Nella relazione di apertura della terza Conferenza diOrganizzazione della Uilca ho scritto che “senza sogninon si vive e per avere speranze bisogna sognare”.Con l’uscita di “UN magazine” si corona un sogno:anche la Segreteria nazionale Uilca dispone di un proprioorgano di informazione. Voglio dedicare questo evento aUgo Fadani, ultimo direttore di “Sindacalismo bancario,esattoriale e assicurativo”, che terminò le pubblicazionicon l’immatura scomparsa del caro e compianto Ugo. E’quindi con viva emozione che, come segretario generale,firmo questo primo numero di “UN magazine”. Si coronaun sogno perché uno dei primi impegni che ho assunto èstata la costituzione di un Dipartimento Comunicazioneche lavorasse a tutto tondo: dal giornale alle videoclips,dalle interviste al sito. Insomma, un nuovo modo di farecomunicazione, di mettere la Uilca all’avanguardia anchein questo settore. E tutto questo si realizza grazie all’immis-sione di forze fresche, di nuove capacità professionali,che si integrano con quelle di “vecchi sindacalisti”, comeil sottoscritto e tutti quelli della mia generazione. Voglio rin-graziare per la preziosa collaborazione, in ordine sparso,Cristina, Emanuela, Stefania, Pietro, Sergio, Flavia,Giorgio, Giulio, Claudia, Luca, Roberta e Simona, non-ché il “giovin” responsabile del Dipartimento, e primafirma del giornale, Fulvio Furlan. Come sarà “UN maga-zine”? Scritto in italiano e non in “sindacalese”, apertoalle istanze degli iscritti e dei lavoratori, ecologicamentecompatibile (poca carta e molta elettronica, nessun albe-ro abbattuto!), sostenibile economicamente, senza assog-gettamenti pubblicitari, graffiante contro i potenti, libero elaico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work

in progress, che verrà modificato in corso d’opera e cer-cherà di essere portavoce della Segreteria nazionalecome delle strutture periferiche Uilca, che, se lo vorranno,potranno integrarlo con pagine locali. Oggi si corona unsogno. Adesso sta a noi far sì che questo sogno non duriun attimo, ma che “UN magazine” diventi uno strumentodi informazione che faccia parlare di sé. l

Editoriale di Massimo Masi - segretario generale Uilca Sommario

2

E’ nato un sogno

giugno 2008 - numero 1

Page 3: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

3

Questa è la sua prima uscita e, un po’ comeun nuovo amico, innanzitutto lo presen-tiamo. Partendo dal nome. “UN maga-

zine”, perché è il giornale della Uilca Nazionalee noi volevamo fosse subito comprensibile. Quindi,dopo avere scartato diversinomi di fantasia, ci siamo con-centrati sull’acronimo che iden-tifica Uilca Nazionale. UNperò, è anche un articolo inde-terminato, quindi, consideran-dolo in questa accezione,abbiamo pensato di farloseguire da un sostantivomaschile che identifichi conchiarezza il giornale dellaUilca. E il più adatto ci è parso“magazine”. Un termine ormaicomune anche in Italia, cherispecchia quel respiro interna-zionale, in particolar modoeuropeo, tipico della Uilca e che il giornale vuoleesprimere, sottolineandolo con la bandiera visi-bile sotto la testata, come è presente nel sito e nellogo del sindacato.“UN magazine” sarà la voce e l’immaginedella Uilca Nazionale, rivolta a tutte le lavora-trici e i lavoratori e, in particolare, alle iscrittee agli iscritti.Sarà un posto aperto al dibattito, dove la dif-ferenza di opinioni è considerata un valore,che arricchisce la cultura di ogni individuo edella collettività. Sarà uno strumento di dialo-go costante con le lavoratrici, i lavoratori equalsiasi soggetto sociale abbia voglia di con-frontarsi, rispettando le idee dell’altro. Sarà illuogo in cui difenderemo valori fondanti dellaUilca come la solidarietà nei confronti di tutti,la tutela dei più deboli, degli indifesi e di “chi,- come detto nella relazione sulla comunica-zione alla Conferenza di Abano – non havoce o non riesce a farla sentire”.Sarà la palestra dove proveremo ad affronta-re i temi della difesa delle lavoratrici e deilavoratori con lo sguardo moderno, che ciimpongono i continui cambiamenti della socie-tà e del mondo del lavoro. Uno scenario in cui

i riferimenti si spostano e si modificano conrapidità ed è necessario individuare costante-mente chi, in una determinata fattispecie, è ilpiù debole, con la consapevolezza che non èmai lo stesso soggetto in qualsiasi situazione.

Lo faremo con lo spirito laicoe riformista che caratterizzala Uilca e la pone nelle con-dizioni per essere semprepiù vicina alle persone e pro-motrice dei processi di rinno-vamento che la società, equindi anche il sindacato,devono affrontare e che conla Conferenza di AbanoTerme ha già intrapreso.Lo faremo, inoltre, con unlinguaggio rivolto a tutti.Giornalistico, perché inprimo luogo servirà a infor-mare, immediato e moder-

no, perché sia comprensibile a chiunque, pro-fessionale, perché rifiutando soluzioni diimmagine, intendiamo promuovere cultura,non solo sindacale, fare opinione, incentivareil ragionamento e il dibattito, dinamico, per-ché coinvolga in particolare i giovani, facen-doli sentire partecipi della costruzione del lorofuturo personale e professionale.A tutto ciò aggiungeremo la dedizio-ne e l’entusiasmo, che meritano lalungimiranza dimostrata dalsegretario generale MassimoMasi nell’ispirare il progettodella comunicazione dellaUilca, e la grande fiduciacon la quale tutta la Segreterianazionale ci sostiene e ci ha affi-dato il progetto informativo, di cui“UN magazine” è parte integrante.Per tutto ciò esprimo enorme riconoscenza atitolo personale e a nome delle ragazze e deiragazzi del Dipartimento Comunicazione, chequotidianamente mi stupiscono per capacità evolontà e a cui rivolgo un sentito ringrazia-mento per l’impegno che dedicano a questanuova avventura. l

giugno 2008 - numero 1

Editoriale di Fulvio Furlan

Eccolo “UN magazine”

Ungiornale

dove la differenzadi opinioni è un valore,

che arricchiscela cultura di ogniindividuo

e di tutti

}

~

Page 4: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

4

La relazione del segretario generale MassimoMasi era l’evento atteso della Conferenza diOrganizzazione e non ha deluso le aspetta-

tive. E’ stato un intervento vibrante, appassionato eascoltato con partecipazione da tutte le delegate ei delegati intervenuti. Masi ha lanciato sfide importanti per il futuro eprospettato le prossime linee di azione dellaUilca. Ha saputo parlare a tutti, tanto ai quadricon maggior esperienza, quanto, e soprattutto,alle giovani donne e ai giovani uomini presenti etrascinati dalla sua convinzione e dal suo orgo-glio di essere sindacalista e di appartenere allaUilca, che ha definito “sindacato laico, tantoricco di umanità, carico di speranze, un sindaca-to di donne e uomini che credono ancora, inquesto mondo consumistico, ai valori, alle idee,alle utopie”.Le prime parole di Masi sono state di ringrazia-mento ai partecipanti alla Conferenza e ai colle-ghi che hanno lasciato la Segreteria nazionale,pur continuando, ancorché in pensione, a mette-re la loro professionalità al servizio del sindaca-to, in perfetta sintonia con quello che ha definitoil “Uilca style”.“Io parlo a chi mi ascolta e ascolto chi mi parla”,

con questa frase, che può essere un vero e pro-prio slogan, Masi ha descritto non solo un suomodo di agire, ma l’essenza dell’approccio laicodella Uilca. Un sindacato aperto alle opinioni ditutti, anche quelle divergenti. Nella sua analisi della situazione politica, haespresso preoccupazione per la tenuta dellademocrazia a fronte della bipolarizzazione risul-tante dalle recenti elezioni, sottolineando comesiano venuti meno partiti politici, che, storicamen-te, pur se talvolta con errori, hanno rappresenta-to i ceti sociali più deboli. Fra i compiti del nuovoGoverno il segretario generale ha ricordato lanecessità di stimolare la domanda interna, facen-do crescere i salari e le pensioni, ma evitando dicreare ulteriori disparità fra le classi sociali delPaese. “Ed è proprio nei confronti dei più deboli,dei pensionati e dei giovani, che vanno liberatele risorse e indirizzata l’attività del sindacato con-federale” è stata la sua conclusione in proposito.Masi ha quindi richiamato le scelte generali e leproposte della Uil e l’importanza di coniugare leriflessioni dei settori bancario, assicurativo edesattoriale con tali scelte. Lotta alla precarietà,fonte di disuguaglianze sul lavoro e nella vita;riduzione della pressione fiscale sui salari, ancheattraverso un ripensamento del modello di con-trattazione, per incrementare il reddito disponibi-le di lavoratori e pensionati.Masi ha poi ripercorso i recenti processi, ancoranon definitivi e tutt’altro che indolori, che hannocondotto alla nascita di grandi gruppi bancari ea profonde trasformazioni del mondo assicurati-vo. Ha ricordato come le trattative per il rinnovodel Contratto nazionale del credito, coincidenticon alcuni fra i momenti più drammatici della crisifinanziaria, si siano tradotte comunque in sceltenegoziali che hanno permesso di garantire per-corsi salariali lusinghieri e significative acquisizio-ni normative. Nel negoziato la Uilca ha saputoesprimere posizioni decise su tematiche contro-verse, tra cui il segretario generale ha ricordato,come già fatto peraltro recentemente sulla stampaspecializzata, la denuncia agli “scandalosi” com-

Il segretario generaleMassimo Masidurante la relazionecon cui ha apertoi lavori della terzaConferenzadi Organizzazionedella Uilca

giugno 2008 - numero 1

La Uilca e il coraggio di innovareLa relazione del segretario generale ha indicato le linee guidacon cui il sindacato vuole costruire un rapporto ancora più strettocon i lavoratori. E per riuscirci scommette sui giovani

di Claudia Tolomei

Page 5: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

5

pensi percepiti da amministratori, sindaci e topmanagement e la necessità di una non più pro-crastinabile moratoria delle stock options.Non più dilazionabile, secondo Masi, neppureun ripensamento dei sistemi incen-tivanti, che stanno alla base dipolitiche di vendita sempre piùaggressive e di dubbia eticità ehanno avuto “effetti a volte deva-stanti sul morale di lavoratrici elavoratori, che hanno il solo tortodi ritenere che la dignità nonabbia un prezzo, così comehanno la pretesa di ribadire che ilcottimo è stato abolito e che non deve essereriproposto in modo surrettizio”.Masi ha espresso critiche anche al riguardodella documentazione sulla Mifid consegnatadalle aziende ai lavoratori, definita non forma-zione, ma mera informazione, circostanza, que-sta, tanto più pericolosa e deprecabile se si con-sidera, che le eventuali “colpe” degli addetti allavendita, secondo tale procedura, ricadono solosu loro stessi. Il segretario generale ha infinericordato il ruolo primario rivestito dalla Uilca nei

rinnovi contrattuali nei tre comparti in cui operae ha affrontato gli aspetti inerenti i rapporti conle altre sigle sindacali, ribadendo la necessità dimaggior coesione e meno concorrenza, e con le

controparti Abi e Ania, mostrandopreoccupazione per la loro fusionee sottolineando la scorrettezzadimostrata verso il sindacato, allor-ché non è stato convocato per illu-strare tale operazione.Guardando al futuro Masi ha inol-tre ribadito l’indisponibilità dellaUilca a “far pagare ai lavoratorieventuali maggiori tasse a carico

delle banche”; ha ricordato che la Uilca “fa pro-pria l’indicazione della Uil sulla indifferibilitàdella riforma contrattuale” e ha sottolineato l’esi-genza di una “chiarezza del ruolo sindacale,inteso come scelta di campo per la difesa deidiritti dei lavoratori”.Dopo queste parole decise e questi impegni forti,l’intervento si è concluso con un messaggiobreve, ma coinvolgente: “l’obiettivo è far volaresempre più in alto la nostra Uilca, sempre piùgrande e libera verso il domani”. l

L’apporto dichi ha lascia-to il servizio

attivo rientra inquello chechiamo “Uil-ca style”

}~

giugno 2008 - numero 1

Un marziano ad Abano Terme“Fare finta che il lettore non sappia nulla dell’ar-

gomento, che sia un marziano appena atterrato

sulla terra” è una vecchia regola del giornali-

smo. Per raccontare in poche righe la Uilca e

la sua Conferenza di Organizzazione tenutasi

ad Abano Terme potremmo iniziare da qui,

facendo parlare un marziano catapultato nel

Centro Congressi Pietro d’Abano dal 27 al 29

maggio. Ci sembra di vederlo, dopo tre giorni

mescolato fra i delegati a prendere appunti,

tirare fuori il suo taccuino ed evidenziarci le frasi

che più l’hanno colpito.

Probabilmente partirebbe dal fondo. Sembra

che i marziani partano sempre dal fondo.

La prima frase la riconosciamo subito: “I giovani

li abbiamo trovati e non abbiamo il diritto di per-

derli”. Lo ha detto il segretario generale, Mas-

simo Masi, nel discorso con cui ha chiuso i lavori.

Stava parlando dei nuovi quadri dirigenziali

Uilca, dei circa trenta interventi di giovani, che

per la prima volta hanno preso la parola in una

assise così importante.

In effetti si è parlato tanto e in modo concreto

di nuovo, di rinnovamento, di sfida del cam-

biamento come di una scelta difficile, ma entu-

siasmante. Si è deciso di presidiare maggior-

mente il territorio, di rilanciare la collaborazione

del sindacato col mondo esterno, di far coinci-

dere, attraverso lo strumento del voto, la rappre-

sentanza con la rappresentatività, di conquistare

il consenso giorno per giorno, per non diventare

“casta”. Ci sono stati tanti interventi di giovani,

che hanno esposto idee e progetti, ma una di

loro, Simona Ortolani, della Segreteria di coor-

dinamento Intesa Sanpaolo, ha anche detto che

il nuovo “non può essere alternativo al vecchio,

ma deve integrarlo, perché la continuità dei valori

è altrettanto importante del rinnovamento”.

“Bisogna parlare molto con il noi e poco con l’io”

è un’altra frase uscita dalla Conferenza che al

marziano è piaciuta, perché gli ha fatto capire

cosa significa per la Uilca essere sindacato. Pen-

sare ai bisogni collettivi prima, molto prima, che

a quelli individuali, combattendo l’individualismo

anche all’interno dell’Organizzazione per essere

credibili fuori, perché può sfociare in un egoismo

alla cui base c’è la paura, la stessa che, guarda

caso, frena anche il cambiamento.

Allora il marziano ha anche colto il significato di

quegli interventi con cui alcuni delegati hanno sot-

tolineato come in questo momento storico ci sia

una vera “campagna di odio verso tutto quello

che è collettivo”, “un’aria di rivalsa verso i più

deboli molto preoccupante ”. Così gli è sembrato,

che la prima cosa da combattere sia proprio la

paura. E gli è venuta voglia di contribuire a cam-

biare una società dove qualcuno matura questi

pensieri, di partecipare a qualcosa di collettivo.

Ha deciso di restare dove uno diverso come lui

può avere voce: nella Uilca, che il segretario

generale gli ha spiegato essere “un sindacato

laico, ove le idee sono libere e anche le voci con-

trarie sono bene accette”.

E’ vero.

Per tutti, ma soprattutto per un marziano.

Roberta Basaluzzo

Page 6: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

6 giugno 2008 - numero 1

Èfinita con la platea in piedi ad applaudire ildiscorso conclusivo di un commosso MassimoMasi, la Conferenza di Organizzazione con

cui la Uilca ha dimostrato di guardare lontano e divoler intraprendere con decisione la strada del rinno-vamento. E’ stata una Conferenza dove hanno par-lato molti giovani, dove ci sono state importanti pro-poste da parte dei vari Dipartimenti costituiti dallaSegreteria nazionale, dove si è espressa la necessitàdi rendere più stretto il rapporto con le lavoratrici e ilavoratori. E poi è stata una Conferenza dove sonointervenuti esponenti di rilievo della Uil, delle aziendedi credito e del mondo universitario.Tra questi Davide Gubellini, cultore di StoriaEconomica presso l’Università di Bologna, hadescritto un contesto economico internazionaledove pare in crisi la globalizzazione liberista ederegolamentata, immaginata fino a pocotempo fa, ed è più probabile attendersi “un mer-cato unico, dove esiste una competizione tragrandi potenze, di cui nessuna prevale e ognu-na cerca di attrarre altri Stati nella propria orbi-ta di influenza”.Un’attenzione verso il contesto sociale e politicodimostrata anche dal segretario confederale UilAntonio Foccillo quando ha detto: “non possiamonascondere che tipo di società vogliamo. E’ inatto una campagna per conside-rare la democrazia e la parteci-pazione come costi. Sono statiattaccati i partiti, poi le istituzio-ni e ora il sindacato, ma quandomanca la partecipazione si ridu-ce la democrazia”.Il collega della Segreteria Uil

Paolo Pirani ha aggiunto che il sindacato deverispondere a questi scenari stando più vicino allelavoratrici e ai lavoratori, “che danno consenso –ha dichiarato – quando ricevono risposte concre-te alle loro esigenze”. Gli esponenti delle azien-de di credito si sono concentrati sulle soluzioniche devono essere trovate insieme al sindacato.Fabio Innocenzi, vice presidente e consiglieredelegato del Banco Popolare, ha ricordato, dacapo delle relazioni sindacali dell’Abi, il rinnovodel Contratto nazionale, e le proposte Uilca inmerito al sistema incentivante. “Servono soluzioni- ha detto Innocenzi - per tutelare i lavoratori, l’eti-cità nella vendita dei prodotti e le esigenze di red-ditività delle banche”. Mentre Pierluigi Stefanini,presidente di Unipol Gruppo Finanziario ha indi-cato la Responsabilità Sociale d’Impresa “comeelemento importante per una crescita collettiva ela ricerca insieme di soluzioni a favore di tutti iportatori di interessi”. E quando parlavano gliesponenti aziendali qualcuno ricordava la propo-sta di moratoria delle stock option ribadita daMasi nella sua relazione “che potrebbe accom-pagnarsi all’autoriduzione di retribuzioni semprepiù milionarie dei vertici aziendali, consapevoliche non si possono chiedere sacrifici a chi perce-pisce salari centinaia di volte inferiori”. l

Dalla Conferenza impegni per il futuroPresenze di rilievo dal mondo sindacale, delle aziende e dell’università

di Fulvio Furlan

Sopra:Fabio Innocenzi,

vice presidentedel Banco Popolare, e Pierluigi Stefanini,presidente di UnipolGruppo Finanziario.

Sotto:Davide Gubellini, cultore

di Storia Economica,e i segretari Uil AntonioFoccillo e Paolo Pirani.

Page 7: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

7giugno 2008 - numero 1

Il tesserino serve per entrare? Luca la butta lì tra ilserio e il faceto: è la terza Conferenza di Orga-nizzazione della Uilca, ma lui è la prima alla quale

partecipa e cammina nervosamente davanti al Tea-tro Pietro D’Abano.Manca ancora un’ora abbondante all’inizio e fuoridalla sede, che ospiterà i quadri sindacali e nume-rosi VIP, il caldo è quasi soffocante. “Orgogliosi diessere sindacato e orgogliosi di essere Uilca”: èuno slogan, quello scelto, che piace e mitiga per unattimo lo shock dei quasi 30 gradi esterni e dei 12che si vivono dentro al Teatro.“Abano è vicina per alcuni, per altri è lontanissima”;introduce i lavori Valeria Cavrini, segreta-ria nazionale e presidente per un giornodella Conferenza (al pari di Marian-gela Verga e di Maria Teresa Ruzzanelle giornate successive) citandoCatalano per giustificare il ritardo dialcuni. Il microfono “rimbomba”, i col-leghi si accomodano in sala, si parte,in leggero ritardo accademico. Dieci minutiper intervento. E’ giustamente spietata la Cavrini!Le new entry del sindacato aprono la Conferenza,segno di una volontà politica precisa, di slancio versoil nuovo. Poi è la volta di Luisa Querenghi, che coor-dina il Veneto e fa gli onori di casa, visibilmente emo-zionata.Dentro il Teatro il freddo è polare. Quattrocentoposti a sedere non ancora tutti esauriti, le ultimefile, sì. C’è chi si veste, sempre di più. Il look? E’informale, poche cravatte, che fanno troppo ban-cario: vince decisamente il jeans, qualche giacca,vestitini multicolori (ma l’arcobaleno non avevasmesso di essere di moda?)Tra le fila sindacali Uilca la presenza femminile èrilevante. Altro che quote rosa, tra un po’, è laconsiderazione che gira in sala, si dovranno inse-rire le quote azzurre (sta per maschietti, micaaltro!). Il freddo aumenta, però gli interventicominciano a scaldare la platea.Tocca a Fulvio Furlan, con una relazione doveannuncia una comunicazione dinamica, determi-nata, che rispecchi la Uilca e che sia luogo di dia-logo e strumento culturale negli argomenti cheaffronta. Poi presenta alla platea la testata e la

bozza di prima pagina di “UN magazine”.E’ un momento atteso, perché finalmente nasce ilgiornale della Uilca Nazionale. E come da copio-ne l’immagine sul maxi schermo non appare, o sì,eccola, ma è solo a metà. Naturalmente il giornoprima la prova era andata benissimo.I telefonini! Componente essenziale per ognibuon sindacalista: se non ti squilla non sei nes-suno, non conti nulla.Lo squillo pare sia direttamente proporzionaleal numero degli iscritti. Sarà per questo che aturno si vede sfrecciare dalla sala al foyer col-leghi alle prese con irrinunciabili scambi di

vedute con gli iscritti. Il telefonino mon

amour però all’improvviso si tace.C’è Massimo Masi che parla. Ilsegretario generale richiamatutti all’ordine con la sola pre-senza; la sala si riempie.

La nota di colore è anche una con-siderazione: parla Masi e non volauna mosca, corridoi e foyer del

Teatro vuoti, nessuno che indugia all’esternocon la sigaretta tra le dita. Masi si appassiona,parla di rinnovamento e di necessità di costruireun futuro per e con i giovani.Poi scoppia l’applauso quando ringraziaGaudiomonti e Miraglia, che lasciano. Ma ilsegretario introduce il “Uilca style”: spazio aigiovani senza “rottamare” i vecchi! Novità è laparola d’ordine. E lo è già questa Conferenzadi Organizzazione. “Prima dell’io deve prevale-re il noi”, incalza Masi. Ben venga il “noi”, unasquadra Uilca al servizio dei lavoratori. Sulle note di “Strada facendo” Masi termina ilsuo efficace discorso tra gli applausi. I colleghidovranno prendere alla lettera Baglioni: in vistadelle Rappresentanze Sindacali Unitarie la vali-getta in mano sarà d’obbligo.E di strada per raggiungere filiali e colleghi se nedovrà fare proprio tanta!Nel frattempo in molti cominciano a farla, mainvolandosi per altre strade: quelle che portano aibar: dopo tante novità un po’ di sana tradizionee quella della pausa caffè è ormai consideratasacrosanta! l

E su “Strada facendo” partono gli applausiOvvero la cronaca “politically uncorrect” della tre giorni d’Abano

di Luca Faietti

Le newentry del

sindacato apronola Conferenza,

segno di una volontàpolitica precisa

di slancio versoil nuovo

}

~

Page 8: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

Il vertice di una organizzazione come motore delcambiamento: quante volte abbiamo accusato lenostre controparti aziendali di pretendere dai

colleghi flessibilità e disponibilità al cambiamento,senza essere in grado di dare l’esempio? E quanto

abbiamo criticato il deleterio effetto “coperchio”verso chi sta sotto! Ma quale esempio di rinnova-mento offre il sindacato? Quanto è intaccato daglistessi sintomi delle aziende e delle istituzioni? Rie-sce a usare logiche diverse e aprirsi al nuovo? Dopo aver partecipato ai lavori della terzaConferenza di Organizzazione Uilca possiamodire con grande orgoglio: sì, la Uilca è differen-te! E se il messaggio del cambiamento deve ini-ziare dal vertice, quale migliore segnale di

quello dato dal segretario generale e dall’inserimen-to in Segreteria nazionale di tre nuovi componenti?Il segnale di rinnovamento è stato fortissimo: nel-l’assise di Abano si è chiesto ai giovani (di età cer-tamente, ma anche di militanza sindacale) diesprimere le proprio idee liberamente e all’interaplatea di ascoltarli, credere in loro e aiutarli a farsispazio e crescere nell’Organizzazione.Quale migliore segnale del lancio del ProgettoGiovani, che ha voluto concentrarsi senza incer-tezze su cosa il sindacato potrà fare per i giovani,sull’importanza di “essere pre-senti quando i giovani ne hannobisogno”, sulla necessità di cer-carli dove studiano e si ritrovano,dove vivono le proprie ansie e ipropri sogni, di aiutarli nellaricerca di un lavoro, di ascoltarlie di parlare con loro in modo

chiaro e immediato,di comprenderli, coin-volgerli, valorizzarli?In sostanza di aiutarlia farsi spazio nella vita, ma anche, se lo vorran-no, di dare loro spazio nel sindacato. Un percor-so in cui chi ha più esperienza sindacale e lavora-tiva è chiamato a trasmettere la sua conoscenza,per tracciare la via sulla quale i quadri sindacalidel futuro cammineranno. Anche facendosi supe-rare su quella strada intrapresa prima di loro, conl’orgoglio di essere sorpassati, per condividerequegli ideali che i giovani hanno dentro, ma avolte celano per pudore, paura, perché pensanodi non essere compresi. Tutto questo è parte essenziale del ProgettoGiovani, ma, ancora più importante, è in tutti noi,nella nostra voglia di condividere valori, attese, fati-ca, soddisfazioni. Vi aspettiamo, ragazze e ragaz-zi del terzo millennio, vi vogliamo offrire spazio inuna Organizzazione senza quote rosa, ma contante donne, senza riserve per i giovani, ma contanti giovani. Vi aspettiamo per costruire insieme ilnostro e il vostro futuro, per condividere il sogno,l’utopia e la speranza di un mondo migliore. l

Segnali di cambiamentodi Maria Teresa Ruzza

Il Progetto Giovani una delle importanti propostenel processo di rinnovamento intrapreso dalla Uilca

Alcune tra le giovanidonne intervenute

alla Conferenzadi Abano Terme.

Sopra:Maria Immacolata Paluzzi,

Patrizia Sushmel.Sotto:

Teresa Violacon Bianca Cuciniello

Annalisa Polifroni,e Antonella D’Ambrosio

Maria Teresa Ruzza,segretaria nazionale Uilca

8 giugno 2008 - numero 1

Ragazze eragazzi delterzo millen-

nio, vi aspettiamoper costrui-re un mon-do migliore.

}~

Page 9: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

9giugno 2008 - numero 1

Tornando in treno a Bologna dalla Confe-renza di Organizzazione rivedevo mental-mente le tante immagini delle tre giornate di

Abano Terme e insieme ne percepivo tutta la por-tata innovativa. Non solo nell’attenzione posta allacentralità del cambiamento, ma per la qualità degliinterventi e, last but not the least, per la profes-sionalità dedicata a una comunicazione di qua-lità nelle sue diverse declinazioni.Tutto bene, ma Abano rappresental’avvio di un processo di rinnova-mento, che dovrà proseguire neiterritori e nelle aziende perconiugare virtuosamente il patri-monio di storia e di esperienzadella Uilca, con l’entusiasmo e leenergie di un nuova e giovane diri-genza sindacale.La sfida è proprio questa: dobbiamo lavorarecon pragmatismo e senza approcci ideologicia un processo di unificazione proficuo tra lastoria di questa Uilca, di cui siamo orgogliosi,tra la storia del suo gruppo dirigente, tra l’im-mensa esperienza politica e umana rappre-sentata da Elio Porino (il precedente segreta-rio generale n.d.r.) e il nostro futuro, che ilnuovo segretario generale Massimo Masi hadisegnato con entusiasmo e passione.Un futuro che dovrà vederci impegnati peruna Uilca sempre più rappresentativa, unita eprotagonista nei settori del credito, delle assi-curazioni e delle esattorie. Anche il processo di integrazione politica tra itre comparti dovrà proseguire con determina-zione, nel rispetto delle autonomie e delle spe-cificità, evitando accelerazioni o scorciatoieche potrebbero nel tempo rivelarsi contropro-ducenti, ma lavorando tutti insieme nella stes-sa casa per gli stessi obiettivi, incrementandole riunioni congiunte degli organismi, adattan-do nei territori l’importante accordo definito alivello nazionale sull’integrazione amministra-tiva tra i tre settori illustrato da Orietta Guerranel suo intervento sulle proposte organizzati-ve. Dovremo inoltre avviare uno studio appro-

fondito sugli intrecci contrattuali tra i compar-ti, per arrivare preparati e uniti a una prospet-tiva futura di unificazione contrattuale del set-tore finanziario, peraltro proposta dallo stessoMasi nel suo intervento di apertura dellaConferenza, che, non ipotizzabile per i rinno-vi dei Contrattti nazionali attualmente vigenti,sarà certamente di grande attualità per la tor-

nata successiva.Nel frattempo nel mondo assicurati-

vo ci attendono periodi complica-ti, perché i segnali che giungo-no dalle aziende non sono posi-tivi. Sottolineo in particolare iltentativo di far passare una fles-

sione nella raccolta dei Premicome crisi, quando si tratta di unafase congiunturale, e di addebitare

la ridotta crescita del ramo Danni alle novitàintrodotte dal decreto Bersani.Siamo quindi di fronte a un impegno notevolesu tutti fronti, ma i positivi risultati dellaConferenza di Organizzazione ci confortanoe lasciano presagire ottime prospettive per lanostra Uilca. l

Unità per una Uilca protagonistadi Renato Pellegrini

L’integrazione tra comparto bancario, assicurativoed esattoriale dovrà procedere con determinazione

Ad Abanoè iniziato

un processodi rinnovamento

per cui serve coniugarela storia e l’esperienza

con la vitalitàdei giovani

}

~Una veduta del tavolo

di presidenza.Sullo schermosi riconoscono

la segretaria nazionaleValeria Cavrini

e Renato Pellegrini

Renato Pellegrini,segretario nazionale Uilca,

responsabiledel comparto assicurativo

Page 10: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

Difficilmente i successi, come gli insuccessi, sonoopera di una sola persona. Nel caso del rinnovocontrattuale per il comparto esattoriale sono stati

determinanti il sostegno delle lavoratrici e dei lavora-tori e il contributo dei dirigenti sindacali della periferia.La trattativa, durata quattro mesi, ha ottenuto che lanuova veste giuridica della struttura deputata alla riscos-sione dei tributi, gestita da amministrazioni pubbliche,non avesse ricadute negative sul piano contrattuale.Un principio molto sentito dalle lavoratrici e dailavoratori del comparto. Rispetto al cambio di tito-larità, abbiamo chiesto con fermezza che i rinnovi

contrattuali per il settore continuino anchein futuro a guardare alle richieste e alleacquisizioni dei bancari.Tale logica è stata accolta in un appositoprotocollo, richiamato nell’ipotesi di accor-do sottoscritta lo scorso febbraio.Novità di rilievo, invece, si sono avute sulpiano dell’assetto proprietario, organizza-tivo e operativo del settore della riscossio-ne e in questo ambito la Uilca ha dato

tanto per la costruzione e l’avvio della riforma delsistema di esazione. E non da oggi. Un contributorichiesto da pressoché tutti i ministri delle Finanzesuccedutisi fin dagli anni ’70, dal momento, cioè,che si è cominciato a pensare che il sistema esatto-riale dovesse essere reso più efficace, efficiente emeno oneroso, bonificandolo dalla preoccupantepresenza al suo interno di organizzazioni crimina-li e adeguandolo ai sistemi di esazione europei,gestiti, a vario titolo, dall’Amministrazione finanzia-ria. Un percorso, quindi, lungo, considerati i rile-vanti interessi in gioco, e terribilmente accidentatoper le lavoratrici e i lavoratori, su cui gli esattori,prima, e i concessionari, poi, hanno nel tempo“scaricato” i minori profitti determinati dalla conti-nua revisione al ribasso dei compensi per il servi-zio e dall’applicazione di norme di legge, che, conriferimento all’attività di riscossione spontanea,hanno abolito il regime di monopolio, estendendol’esercizio anche agli sportelli bancari e a quellipostali. La Uilca non si è mai rifiutata di dare il pro-prio contributo al legislatore, convinta dell’esigen-za di coniugare i bisogni degli addetti al settorecon gli interessi più generali del Paese. E’ stato que-

sto nostro modo diessere e la fama,meritata o meno, diessere profondi cono-scitori della materia,ad avere sempre con-sigliato ministri o par-lamentari delegati a occuparsi del sistema a rela-zionarsi con noi. L’ultima riforma, speriamo defini-tiva, avviata lo scorso primo ottobre è una vera epropria rivoluzione, che ha completato il percorsovolto a raggiungere gli obiettivi di trovare un’alter-nativa, sul piano della titolarità delle gestioni, alsistema bancario, che non considera più il serviziovantaggioso, e di dare efficacia alla riscossione,attraverso strumenti non oppressivi, ma persuasivinei confronti dei contribuenti morosi.L’attività di riscossione dei tributi è stata attribuita,pertanto, all’Agenzia delle entrate che la esercitatramite Equitalia, una società pubblica con capita-le al 51 per cento della stessa Agenzia e al 49 percento dell’Inps, con eccezione della Regione Siciliache - nell’ambito della propria autonomia, ma nelrispetto delle linee generali della riforma nazionale- ha disposto la costituzione di una parallela socie-tà, la Riscossione Sicilia, partecipata dalla RegioneSicilia, dall’Agenzia delle Entrate e dalla BancaMonte dei Paschi di Siena. I risultati positivi nonsono mancati, ma la situazione può migliorare ulte-riormente con la realizzazione del piano strategicodi Equitalia, che si propone entro il 2010 di aggre-gare gradualmente le società operative, superan-done l’originaria frammentazione. In ogni caso lelavoratrici e i lavoratori esattoriali hanno acquisitouna maggiore tranquillità dal punto di vista occu-pazionale e delle prospettive normative ed econo-miche e hanno la convinzione di poter dare unnotevole contributo al Paese sul piano economico enella lotta all’evasione fiscale. Si sentono, in sostan-za, parte importante del tentativo di far diventarela macchina fiscale più moderna e più giusta, perridurre le enormi sperequazioni esistenti fra chipaga le tasse, e le paga tutte, e quanti, invece, fur-bescamente e impunemente non adempiono ailoro doveri tributari e contributivi. Un modo attivoper rendere più democratico il Paese. l

Iniziato il futuro delle esattoriedi Antonio Barbera

Rinnovato il Contratto e conclusa la riforma del comparto

10 giugno 2008 - numero 1

I buoni ri-sultati con-seguiti nel

settore danno fi-ducia allelavoratrici eai lavoratori

}~

Antonio Barbera,segretario nazionale,responsabiledel comparto esattoriale

Page 11: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

11giugno 2008 - numero 1

L’impegno internazionale della Uilca ha sempreconiugato obiettivi concreti con i temi classici dellasolidarietà internazionale, della comprensione e

della pace tra i popoli. Nel 1984 organizzammo aVenezia un seminario sulla partecipazione dei lavora-tori in Europa, cui seguì quello del 1987 ad Ancona,sui temi della parità di genere. Nel 2005 fummo pro-motori e organizzatori del convegno internazionale diRoma sul nuovo trattato costituzionale europeo e, sem-pre a Roma, del Congresso annuale di UniFinanza, con400 delegati e ospiti. L’impegno Uilca nell’attività inter-nazionale è stato riconosciuto da tutte le Organizza-zioni sindacali italiane, in particolare dopo il CongressoEuropeo di UniEuropa di Stoccolma, dove la Uilca èstata prima firmataria di una mozione sottoscritta damoltissimi sindacati, rappresentanti oltre 900 mila lavo-ratori. L’appoggio decisivo di tedeschi e austriaci costrinsela dirigenza di Uni a inserire le nostre richieste nellamozione politica e a dar vita a una nuova stagione delsindacato europeo, rafforzando la componente regio-nale del nostro sindacato internazionale Uni.Ma facciamo un po’ di ordine.Nel 2000 Elio Porino, allora segretario generaleUilca, partecipò alla prima riunione del Comitatoesecutivo di UniEuropa e poi mi chiese di sostituir-lo, perchè era necessario dedicare tempo alle rela-zioni internazionali e conoscere le lingue straniere.Nello stesso anno la Federazione InternazionaleImpiegati e Tecnici, e altre tre Organizzazioni dilavoratori grafici, postali e delle telecomunicazioni,fondano Uni, Union Network International, che,come la Fiet, è strutturata in sindacati regionali(Europa, Asia, Americhe, Africa) e settoriali: com-mercio, banche e assicurazioni, poste, telecomuni-cazioni ecc. Uni ha sede a Ginevra e UniEuropa aBruxelles. La Uilca, nel Congresso del 2003 hachiesto di dare più poteri e più mezzi al sindacatoeuropeo (il più forte in termini di iscritti), per meglioseguire le attività dell’Unione. Grazie a questa bat-taglia politica UniEuropa ha potuto contare di piùed è stata in prima fila nella lotta contro la direttivaservizi, la famigerata direttiva Bolkestein.Questi risultati positivi e la capacità della nostraOrganizzazione di realizzare una rete con altre inaltri Paesi, portarono i sindacati italiani ad avanza-re la candidatura della Uilca alla vice presidenza di

UniEuropa Finanza nel 2003.La Uilca fu candidata nel 2005 anche alla presiden-za del sindacato europeo e, per la prima volta, siandò allo scrutinio segreto. Non vincemmo quellabattaglia, ma il risultato del 45 per cento dei voti fudi assoluta soddisfazione. Continuare a eleggere uncandidato dei Paesi nordici, dopo 30 anni di dire-zione politica anglo/irlandese, fu dovuto al conflittocon alcuni sindacati, contro la negoziazione deldocumento sottoscritto con le federazioni bancarieeuropee sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Eroil responsabile del negoziato e sostenni, allora comeora, che, rispetto ad altri settori, si trattava di unbuon documento. Oggi è parte integrante delContratto nazionale e in Italia ha portato al protocol-lo sulla RSI. Un accordo avanzato, che deve ancoradispiegare tutto il suo potenziale. Nel 2007 si è con-cretizzata la proposta Uilca di dare vita nel settorefinanziario a una Federazione sindacale delMediterraneo: Unimed, fondata a Istanbul il 7 lugliodello scorso anno, cui aderiscono i sindacati diPortogallo, Spagna, Italia, Grecia, Cipro, Malta eTurchia. Gli amici e compagni di questi sindacati, di500 mila lavoratori, mi hanno eletto primo presiden-te della Federazione, carica che ricopro unitamenteagli incarichi al Comitato Economico e SocialeEuropeo e al Comitato Esecutivo dellaConfederazione europea dei Sindacati, di cui parle-remo in una prossima puntata. l

Edgardo Iozia, segretarionazionale Uilca, si occupa

di attività internazionaledal 1981, quando,

entrando in Segreteria,condivise la responsabilitàcon Ugo Fadani, anche lui

molto impegnatosu questo fronte.

Presidente della Unimed,Federazione sindacale delMediterraneo, fondata il 7luglio scorso e vice presi-

dente di UniFinanza,ruolo in cui è stato

confermato al Congressodi Ginevra nel settembre

del 2007, che ha ribaditola sua fiducia

alla presidenza uscente.Confermato lo scorso

anno negli incarichinel Comitato Economico

e Sociale Europeoe al Comitato Esecutivo

della Confederazioneeuropea cui è stato candi-

dato dalla Uil nel 2004.

Una storia che viene da lontanoViene da lontano la storia dell’impegno della Uilca, di quelle che l’hanno idealmente pre-

ceduta e che hanno dovuto interrompere la loro attività a causa delle leggi fasciste.

L’organizzazione sindacale Fil (cui la Uil si ispira, nell’atto fondativo del 1950), fu tra le

fondatrici della Fiet, la Federazione Internazionale Impiegati e Tecnici, immediata-

mente dopo la 1ª guerra mondiale. In Italia, dopo la caduta del fascismo e la rottura con

le componenti comunista e socialista della Cgl di tendenza autonomista, nel 1944 venne

fondata la Cgil, di diretta emanazione del Cln.

La rottura dell’unità nazionale e le elezioni del 1948 portarono, nel 1950, alla costitu-

zione prima della Uil e poi della Cisl.

La Uib, Unione Italiana Bancari, aderì alla Fiet alcuni anni dopo, alla fine degli anni ’50.

Per circa 20 anni le uniche Organizzazioni aderenti furono Uib e Fib. La Fidac si

iscrisse all’inizio degli anni 80, la Fabi nel 1985, la Falcri nel 1988, la Fna nel 1990, la

Dircredito e lo Snfia nel 2005.

La Uilca e l’attività internazionaledi Edgardo Iozia

Oltre vent’anni di presenza nel mondo sindacale europeo

Page 12: giugno 2008 - numero 1 UNmagazineuilcagruppomontepaschi.it/attachments/article/864/01 UN magazine … · laico, come siamo noi della Uilca. Sarà un giornale work in progress, che

Quello dei quadridirettivi, ma più ingenerale delle alteprofessionalità, e’

un tema di primaria importan-za per qualsiasi organizza-zione sindacale che ambiscaa mantenere e a incrementareil suo grado di rappresentati-vità politica e negoziale nelmondo del lavoro.

Mariangela Verga

segretaria nazionale

ABI e ANIA si fondono: al banchetto tanti brindisi! L’accordo sulle spartizioni delle poltro-

ne: subito trovato! Davanti alla stampa tante dichiarazioni positive con l’aggiunta del “si,

però…” o del “bene così, ma…” (la famosa imitazione di Veltroni da parte di Crozza sta

facendo proseliti).

Al banchetto, per fortuna, mancavano due convitati di pietra: il Sindacato e le Associazioni

dei Consumatori.

Dimenticanza??? No!! Potevan “lor signori” essere disturbati da coloro che “fan cagnara”?

Ma prima o poi il confronto ci sarà e vedremo se si tratta di una vera fusione o del solito inciucio

romano fra potenti, che vogliono fare i potenti dei potenti.

E dall’alto di via dell’Astronomia (Roma Eur) la signora Emma Marcecaglia (presidente di

Confindustria) guarda, sorride e pensa: lasciate che i pargoli vengano a me…

Tuttoèrelativo

}

~

12 giugno 2008 - numero 1

Come Dipartimento PariOpportunità riteniamo necessariodare forte impulso alle Politiche digenere. E’ intollerabile il ritardoitaliano che continua a mortificareenergie e intelligenze al femminilee pesa non poco nello sviluppo enei livelli di produttività, che tuttisappiamo rappresentano la chia-ve di volta del futuro.

Sandra Vannini

coordinatrice Dipartimento Politiche

Pari Opportunità

I nuovi bisogni dei lavora-tori vanno raccolti in nuoveistanze per nuovi e ade-guati diritti. Noi ci occu-piamo di tutelare il patri-monio umano, invece leaziende pare si limitino atutelare il patrimonio.

Valeria Cavrinisegretaria nazionale

Ma quando arriva il risotto?non sentita direttamente, ma sicuramente

detta da qualcuno al ristorante

la prima sera della Conferenza

Affermare la dignità delle persone, rilan-

ciare il principio dell’uguaglianza, rendere

realmente esigibili e praticabili per tutti i

diritti, richiede un nuovo patto di civiltà. La

cultura, il bene comune dei saperi e delle

conoscenze, è la base su cui costruirlo.

Pietro Nocera – UBI Milano

Prima di tutto venneroa prendere gli zingarie fui contento, perchérubacchiavano.Poi vennero a prenderegli ebreie stetti zitto, perché mistavano antipatici.Poi vennero a prenderegli omosessuali,e fui sollevato, perché mierano fastidiosi.Poi vennero a prendere icomunisti,ed io non dissi niente,perché non ero comunista.Un giorno vennero aprendere me,e non c’era rimastonessuno a protestare.

Poesia attribuita a Bertolt Brecht,

in realtà riflessione del pastore luterano

Martin Niemöller, letta da Maria Immacolata

Palazzi – RSA di BCC Genzano di Roma

Per fare il nostro mestierebisogna sentirselo. E' un po'come fare lo psicologoo volontariato"

Anna Ortolani.

segretaria regionale Lombardia e Milano

Finalmente una relazione da sindacali-

sta. Se il segretario generale non si

mangiasse le parole sarebbe perfetto.

Adriano Cosentino, segretario provinciale di Bologna,

a Massimo Masi dopo l’intervento di apertura

Io e Bianca (Cuciniello n.d.r.)

siamo spesso in giro per

l’Europa ed è un po’ che non

ci fermiamo, ma è un lavoro

interessante e stimolante.

Lucia Peveri

Dipartimento Internazionale nel centro

stampa dopo l'intervento in sala

Frasi dalla Conferenza