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1 1 @ N el ranking 2018 dell’Oxford Word of the Year, Toxic ha battuto di poco un altro aggettivo, Techlash, ovvero la “forte e diffusa reazione negativa alla crescente influenza delle grandi aziende tecnologiche”. Tra l’incertezza politica, la diatriba comunità scientifica vs. parte dell’opinione pubblica e le implicazioni economiche della crescente esigenza di sostenibilità sociale/ambientale, la tutela dei dati e della privacy è un bisogno sempre più urgente. Tutte le situazioni sopracitate, infatti, sono legate al tema dell’informazione. Informazione che oggi è democratizzata, connessa e accessibile, e che però non è sempre chiara, difficilmente è “verificata” e, soprattutto, è spesso soggetta a miriadi di interpretazioni. N ielsen, in questo mondo open data, ma diffidente, è l’unica azienda in grado di fare chiarezza, in quanto fonte super partes di verità inequivocabili. Che si tratti del numero di atti d’acquisto compiuti nel supermercato sotto casa, o del tempo trascorso online, Nielsen dà certezze e solide letture ai fenomeni che ci circondano. I l nostro ruolo non si limita, tuttavia, a quello di mediatore tra dati e stakeholder. In quest’epoca di cambiamenti repentini e grandi discontinuità, Nielsen è facilitatrice di dialogo e promotrice del lateral thinking. Abbiamo smesso di parlare di target e iniziato a parlare di persone, e stiamo diffondendo la visione dei consumatori come singoli individui, unici a modo proprio, le cui differenze sono per le imprese una sfida e un assist al tempo stesso. Perché il mondo open data funziona solo con open mind. D edicare questa edizione de Linkontro al tema della fiducia, dunque, non è solo un richiamo agli albori dell’evento – quando l’urgenza era sviluppare relazioni collaborative nella filiera del largo consumo. Build Trust è un’esortazione a dare fiducia alle persone e ai loro gesti quotidiani, nei TRUST & ACCOUNTABILITY DARE FIDUCIA A UN MONDO DIFFIDENTE Direzione Linkontro Ricevimento Pineta Tel 070 9218793 (int. 8793) GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2019 n. 01 quali ci inseriamo vendendo loro i prodotti che consumano e veicolando loro contenuti mediatici. Ed è anche un’esortazione a ispirare fiducia tra partner e competitor, basando le proprie strategie su informazioni verificate, e tra i consumatori, comunicando in completa trasparenza. Buon convegno a tutti. Laurent Zeller

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Nel ranking 2018 dell’Oxford Word of the Year, Toxic

ha battuto di poco un altro aggettivo, Techlash, ovvero la “forte e diffusa reazione negativa alla crescente in�uenza delle grandi aziende tecnologiche”. Tra l’incertezza politica, la diatriba comunità scienti�ca vs. parte dell’opinione pubblica e le implicazioni economiche della crescente esigenza di sostenibilità sociale/ambientale, la tutela dei dati e della privacy è un bisogno sempre più urgente. Tutte le situazioni sopracitate, infatti, sono legate al tema dell’informazione. Informazione che oggi è democratizzata, connessa e accessibile, e che però non è sempre chiara, dif�cilmente è “veri�cata” e, soprattutto, è spesso soggetta a miriadi di interpretazioni.

Nielsen, in questo mondo open data, ma dif�dente, è

l’unica azienda in grado di fare chiarezza, in quanto fonte super partes di verità inequivocabili. Che si tratti del numero di atti d’acquisto

compiuti nel supermercato sotto casa, o del tempo trascorso online, Nielsen dà certezze e solide letture ai fenomeni che ci circondano.

Il nostro ruolo non si limita, tuttavia, a quello di mediatore tra dati e

stakeholder. In quest’epoca di cambiamenti repentini e grandi discontinuità, Nielsen è facilitatrice di dialogo e promotrice del lateral thinking. Abbiamo smesso di parlare di target e iniziato a parlare di persone, e stiamo diffondendo la visione dei consumatori come singoli individui, unici a modo proprio, le cui differenze sono per le imprese una s�da e un assist al tempo stesso. Perché il mondo open data funziona solo con open mind.

Dedicare questa edizione de Linkontro al tema della �ducia, dunque,

non è solo un richiamo agli albori dell’evento – quando l’urgenza era sviluppare relazioni collaborative nella �liera del largo consumo. Build Trust è un’esortazione a dare �ducia alle persone e ai loro gesti quotidiani, nei

TRUST & ACCOUNTABILITYDARE FIDUCIA A UN MONDO DIFFIDENTE

Direzione LinkontroRicevimento Pineta

Tel 070 9218793 (int. 8793)

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quali ci inseriamo vendendo loro i prodotti che consumano e veicolando loro contenuti mediatici. Ed è anche un’esortazione a ispirare �ducia tra partner e competitor, basando le proprie strategie su

informazioni veri�cate, e tra i consumatori, comunicando in completa trasparenza.

Buon convegno a tutti.Laurent Zeller

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“L’armonia tra le dif-ferenze è il valore aggiunto della di-

versità”. Parte da qui, da una considerazione semplice tanto quanto preziosa, il lavoro di Oliviero Toscani, autore della mostra fotogra�ca Diversità è ricchezza, ideata e realizzata per l’edizione 2019 de Linkon-tro Nielsen. Il progetto, che coinvolge quin-dici aziende dell’Advisory Board dell’evento, propone l’esposizione di totem trifac-

e i consumatori, partendo da un concetto semplice, ma fonda-mentale: l’inclusione di diverse culture e prospettive, così co-me la condivisione di punti di vista differenti, arricchiscono le comunità.Il fotografo di fama mondiale, fortemente convinto che l’arte ci insegni che ogni diversità porta contemporaneamente cultura e ricchezza, cattura così la morfologia delle persone, i loro volti, traccia una panora-mica di potenziali consuma-

tori, e ne esalta le diversità, fornendo in questo modo una panoramica ideale dei consu-matori di oggi e di domani. Il duplice obiettivo di questa esposizione è dunque di dare da un lato un messaggio posi-tivo alla business community italiana, dall’altro di far sì che le aziende oltrepassino il con-cetto di diversity and inclusion rappresentato nei propri bilanci sociali e report istituzionali fa-cendo un passo in avanti verso il riconoscimento del potenzia-le di ogni individuo. “Per Nielsen la diversità è parte integrante del business -affer-ma Samantha Rovatti, euro-pean marketing & communi-cations leader di Nielsen-. Un business che non può prescin-dere dal valore del diverso, del pensiero laterale, delle iniziati-ve fuori dagli schemi”.

BUILD TRUSTRIGENERARE FIDUCIA PER GUARDARE LONTANO

LE AZIENDE PARTECIPANTI

GIOVEDÌ 16 MAGGIO

ore 17.30 APERTURA Jole Saggese – Class CNBC

• Welcome to the Trust-Enabled Economy John Tavolieri

Nielsen Global Connect

• Fiducia e preparazione per conoscenze straordinarie

Maurizio Cheli – Astronauta In conversazione con Jole Saggese

• L’Italia nel mondo che cambia Paolo Magri – ISPI conversa con Giampaolo Musumeci – Radio 24

ore 19.00 CHIUSURA SESSIONE

VENERDÌ 17 MAGGIO

Chair Andrea Cabrini – Direttore Class CNBC

ore 08.45• Fiducia per guardare lontano Vincenzo Perrone – Università Bocconi

INTORNO A NOI conversazione coordinata da Andrea Cabrini con: Carlo Cottarelli – Università Cattolica Riflessioni sullo stato dell’economia

italiana

Domenico De Masi – Università La Sapienza Una semplice rivoluzione

• Antonio García de Castro Santelmo Business School presenta:

Trust and Globalization 4.0 Peter Brabeck-Letmathe Board of Trustees – World Economic Forum

Beiersdorf con NiveaCameo ConadCoop ItaliaCRAIDesparFerreroGruppo Montenegro Gruppo VégéLavazzaProcter & GambleSelexTetra PakUnes con Il Viaggiatore GolosoUnilever con Dove

Diversità è RicchezzaUNA PANORAMICA IDEALE DEL CONSUMATORE DI DOMANI

ciali composti da ritratti scelti dall’artista. Ognuno di questi volti è espressione dell’indi-vidualità di ogni persona e al tempo stesso dell’umanità intera. L’esposizione artistica che contraddistingue questa edizione de Linkontro non è rivolta dunque a un target spe-ci�co, ma a un’ampia fetta di pubblico, vario ed eterogeneo. E prende spunto da un input ben preciso di Nielsen che evi-denzia un nuovo modo di inte-ragire con la �liera, il mercato

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OLIVIERO TOSCANI“NON SIATE I NUMERI UNO, SIATE UNICI”

Nell’ambito del conve-gno Linkontro Nielsen 2019 Oliviero Toscani

ha curato la mostra “Diversità è Ricchezza”. Il progetto coinvol-ge quindici tra le aziende parte-cipanti all’evento riproponendo in chiave personalizzata l’inizia-tiva fotogra�ca di Toscani “Raz-za Umana”. Qui un’intervista al pluripremiato fotografo, noto

Misure come il supporto alla maternità o il congedo matri-moniale per le coppie omoses-suali sono e dovrebbero essere normalissime. La divisione della civiltà tra maschi e fem-mine, eterosessuali e omos-sessuali e così via è incivile, primitiva e vergognosa. Il pro-blema non è tanto la quota rosa o lo strumento ad hoc, il punto è premiare l’impegno e l’entu-siasmo. Si vince con le persone entusiaste.

Il tema del convegno Nielsen quest’anno è la rigenerazione della fiducia. Come si rico-struisce questo valore con i consumatori di oggi?Un’azienda che mi considera un consumatore, io, per princi-pio, già la lascerei perdere. Ciò detto: la ricerca ossessiva del consenso crea dissenso, quan-do si fa i ruf�ani non si risulta credibili, bisogna avere il co-raggio di fare qualcosa che sia

ore 10.30 BREAK

ore 11.15 FIDUCIA E IMPRESE Jole Saggese – Class CNBC conversa con: Armando De Nigris

Aceti�cio Marcello De Nigris Leo Wencel – Nestlé Giorgio Santambrogio

Gruppo VéGé

• Building Trust Requires Relevant Innovation Milan Turk – Procter & Gamble

ore 13.15 CHIUSURA SESSIONE

ore 14.45 IL VALORE DELL’ITALIANITÀ Chair Stefano Cini – Nielsen

• Rilevanza Il ciclo di vita dei contenuti in etichetta

Marco Cuppini – GS1 Italy

• Tracciabilità Rinnovare fiducia attraverso la filiera Francesco Cecere – Coop Italia

• Territorialità Il viaggio insieme nelle Regioni d’Italia Mario La Viola – CRAI

• Sistema Consorzi di tutela come motore di sviluppo Nicola Bertinelli Consorzio Parmigiano Reggiano

ore 16.45 CHIUSURA SESSIONE

SABATO 18 MAGGIO

Ore 08.45 PENSIERI SUL RETAIL CHE SARÀ (il futuro va immaginato)

Conversazione di Beppe Severgnini insieme con:

Christian Centonze – Nielsen Enrico Cereda – IBM Francesco Del Porto – Barilla Mario Gasbarrino – Unes Enrico Pandian – FrescoFrigo Cino Zucchi – Architetto Urbanista

• Trasformazione digitale e negozi fisici Carlo Alberto Carnevale Maffè

incontra Stefano Portu – ShopFully Group

Ore 10.30 BREAK

Ore 11.00 PER GUARDARE AL FUTURO

• Agire per una società migliore Ali Reza Arabnia – Geico intervistato da Jole Saggese – Class CNBC

• Agilità competitiva, il valore della fiducia

Marco Morchio – Accenture Strategy

Andrea Cabrini – Class CNBC intervista Laurent Zeller – Nielsen Connect Italia

ore 12.30 A STORYTELLING SHOW

• Quando inizia la nostra storia Federico Rampini – Giornalista e Scrittore

ore 13.15 CHIUSURA CONVEGNO

diverso, tante volte bisogna es-sere impopolari. Tempo addie-tro assistevo alla presentazio-ne dei marketing manager di un’importante azienda dell’a-limentare che, in relazione al nuovo packaging, dicevano “non dobbiamo far vedere che cambiamo”. Ecco: io li avrei licenziati in tronco. Questo è sintomatico di come nessuno oggi abbia il coraggio di fare.

Come fa un brand ad esse-re rilevante in un mondo di iper-comunicazione irrile-vante?Sicuramente non deve cerca-re di essere il numero uno, ma deve cercare di essere unico. Questo signi�ca non avere pau-ra, se tutti vanno da una parte, di andare dalla parte opposta. Penso ad esempio a quanto fatto da Ferrero in relazione al tema dell’olio di palma, una presa di posizione serissima e degna di stima.

per i propri lavori impattanti e per essere una �gura del pano-rama sociale ed artistico che non ha paura di esporsi né a pa-role né per immagini.

Qual è il signi�cato più pro-fondo della mostra “Diversi-tà è Ricchezza”?Il punto centrale è capire e ac-cettare la diversità per progre-dire a tutti i livelli: umanamen-te, eticamente, culturalmente ed anche economicamente.

Come si integra con successo la diversity all’interno di un sistema aziendale, economico e sociale?Non bisogna fare altro che inte-grarla per avere successo, basta quello. La diversità è nuova lin-gua, un nuovo traguardo anche per il mercato e l’economia. Fare qualcosa di diverso, di nuovo, è sempre una questione di coraggio. Si pensi all’immi-grazione, che è la nostra fortu-na e che noi oggi combattiamo come folli. Pensare che un Pa-ese come gli Stati Uniti è stato creato dall’immigrazione.

Cosa pensa di tutti gli stru-menti e pratiche adottate dalle aziende per favorire la diversity interna?

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L’ecommerce b2c con-tinua a crescere sia nel nostro Paese che

nell’export. Il comportamento d’acquisto degli italiani in rete evolve e a presentarne un iden-tikit è il portale di compara-zione prezzi Idealo. Stando ai risultati dell’indagine, il 76% degli acquirenti digitali italia-ni effettua in media almeno un acquisto online al mese. Il 19% dei consumatori digitali acqui-stano online almeno una volta alla settimana; seguono i con-sumatori abituali (57%, ovvero coloro che acquistano online almeno una volta al mese) e infine vi sono i consumatori sporadici (24%) che praticano shopping online una volta a trimestre o meno. Il 35% del campione preso in esame con-sulta sempre un comparatore di prezzi prima di effettuare un acquisto. Un altro 35% se ne avvale invece spesso. Non solo. Il 93% legge di frequente test o guide all‘acquisto, men-tre il 90% lo fa con recensioni e opinioni di altri utenti. In Pa-esi come Germania, Austria, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna la maggior parte delle ricerche online è effettuata da uomini. Per quanto riguarda il nostro Paese, il loro peso è pa-ri al 59,2% mentre quello del-le donne si attesta sul 40,8%. I consumatori digitali italiani tra i 35 e i 44 anni sono quelli

IDENTIKITDELL’ACQUIRENTE DIGITALE

IL MERCATO degli investimenti pubblicitari in Italia chiude il mese di febbraio a -0,1%, rispetto allo stesso periodo del 2018, portando la raccolta nel primo bimestre a -0,3%, in �essione di circa 4,2 milioni di euro. Se si esclude dalla raccolta web la stima Nielsen sul search, social, classi�ed (annunci sponsorizzati) e dei cosiddetti Over The Top (Ott.), l’andamento nel periodo gennaio-febbraio si attesta a -3,6%. Sulla base delle stime realizzate

da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nei primi due mesi dell’anno chiude in positivo a +8,7% (+2,6% se si considera il solo perimetro Fcp AssoInternet). Il cinema è in crescita del 17,9%, mentre il segno è negativo per GoTv (-2,6%), l’outdoor (-5,4%), transit (-3,9%). Per quanto riguarda i settori merceologici, buon risultato in termini di investimenti pubblicitari per tempo libero e farmaceuti.

ADVERTISINGpositivi web e cinema

predominanti e rappresenta-no il 27,0% del totale, seguiti dai 25-34enni (22,4%) e dai 45-54enni (20,9%). In Germa-nia, Francia e Austria la quo-ta più alta è invece quella dei 25-34enni. Un consumatore italiano su due utilizza lo smar-tphone per lo shopping online e per la comparazione prezzi. In particolare, il 38,9% degli utenti utilizza pc o laptop, il 52,5% predilige lo smartphone e solo l’8,6% il tablet.

76% GLI ITALIANI CHE ACQUISTANO ALMENO UNA VOLTA ONLINE

19%ALMENO UNA VOLTA ALLA SETTIMANA

PIZZA+1 AMPLIA LA GAMMA E SVILUPPA NUOVE SINERGIE Il prossimo biennio l’azienda Pizza +1 prevede l’ingresso sul mercato di nuovi item. “Stiamo allargando la nostra linea includendo un prodotto tradizionale ma di grande tendenza come la pinsa -spiega l’amministratore unico Sante Ludovico-. Stiamo inoltre rivisitando la gamma Tostami, con una pizza brevettata per l’uso nel tostapane. Inoltre vogliamo dare impulso a quello che è il nostro cavallo di battaglia: la focaccia �owpack ambient, che negli ultimi anni ha dato risultati eccezionali”. L’azienda sta infatti creando una linea dedicata a questi prodotti con il marchio Forno Ludovico.

La crescita aziendale si sviluppa anche dal punto di vista industriale grazie ai lavori per il nuovo stabilimento che entro �ne anno raddoppierà la capacità produttiva e permetterà di concretizzare ulteriori iniziative. “Stiamo sviluppando sinergie strategiche con società complementari alla nostra -prosegue Ludovico-. È di questi giorni l’ingresso della nostra azienda nel laboratorio artigianale Il Borgo, una piccola realtà dell’entroterra ligure, che produce una gamma di focacce croccanti di qualità unica, basate sull’uso esclusivo e rigoroso delle ricette della tradizione genovese”.

L’azienda sarà presente all’edizione 2019 de Linkontro, incentrata sul tema della �ducia. “La parola chiave de Linkontro è un valore con il quale la nostra azienda si è confrontata costantemente a partire dalla sua fondazione, avvenuta 23 anni fa -chiosa l’amministratore-. Ho fondato La Pizza +1 nel 1996, spinto dall’idea di produrre pizze e focacce che unissero lo stile e la cura del piccolo artigiano alla costanza qualitativa e alla sicurezza alimentare che avevo imparato nella mia vita precedente di imprenditore nel campo dei formaggi freschi. In quei giorni dif�cili di avvio, abbiamo ricevuto la �ducia come un assegno in bianco da parte dei nostri clienti. Ho potuto infatti godere del capitale di credibilità che io e la mia famiglia avevamo costruito con la clientela in più di 40 anni di collaborazione”. Come far fruttare dunque questo capitale di �ducia? Sante Ludovico non ha dubbi: “Con il lavoro, duro e costante mio e di tutti i miei collaboratori, che sono passati dai 10 iniziali ai più di 100 attuali. Abbiamo creato partnership che durano da più di 20 anni non solo con i nostri clienti, ma anche e soprattutto con i nostri fornitori. Abbiamo dato vita a quella che potremmo chiamare una “�liera Pizza +1”, fatta di ricerca costante, di criteri di selezione durissimi, di �delizzazione dei fornitori, che spesso vengono premiati con una remunerazione signi�cativamente più alta di quella che il mercato riconosce loro normalmente”. Non ultimo il capitale umano. A riguardo conclude: “Abbiamo investito sulle persone ancora prima che sulle attrezzature, portando nel mondo bakery gli standard igienici utilizzati diffusamente nel mondo dei formaggi freschi”.

Sante Ludovico, amministratore unico

di La Pizza +1

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COCA-COLA, UN’OFFERTA PER TUTTE LE OCCASIONI Nuovi prodotti e categorie in portafoglio, conquista di target di pubblico sempre più ampi ed eterogenei e innovazione. Su questi driver si articola la proposta di Coca-Cola HBC Italia.Tra le novità del 2019 c’è Coca-Cola Plus Coffee, la prima cola con caffeina aggiunta da estratto di caffè nella formulazione Zero Zuccheri, Zero Calorie, disponibile in lattina nel formato da 25cl. L’azienda proseguirà, inoltre, nel suo percorso per diventare un 24/7 Total Beverage Partner e presentarsi al mercato con un’offerta adatta a tutte le occasioni di consumo nell’arco della giornata, con l’obiettivo di costruire un portafoglio sempre più completo di bevande, brand e pack per ogni fascia di prezzo. “La parola chiave per noi è �essibilità, signi�ca essere sempre pronti a capire i cambiamenti e a innovare -spiega Vitaliy Novikov, amministratore delegato Coca-Cola HBC Italia-. Tutto questo contando sulla professionalità e la passione delle nostre persone: abbiamo puntato sulla loro formazione, trasferendo alla forza vendita sul territorio le migliori competenze per affrontare un mercato in continua evoluzione e strutturando un’organizzazione sempre più coerente con la strategia e la route-to-market”. Fiducia per l’azienda signi�ca dunque relazionarsi con il consumatore offrendo sul mercato una proposta ampia e completa per tutte le esigenze attraverso la professionalità e le competenze della propria forza di vendita. A Linkontro Coca-Cola incentrerà la comunicazione sull’attivazione dell’anno: Future Legend, la prima “music battle” di Coca-Cola per la promozione di giovani talenti. “Vogliamo riportare l’attenzione dei teenager sul brand Coca-Cola, facendo leva su un format di particolare successo come i contest musicali e su testimonial ben noti a questo target, che parlano il loro linguaggio e che sono il tramite perfetto per riportare Coca-Cola al centro delle loro esperienze di consumo -aggiunge l’Ad-. Abbiamo costruito una vera e propria piattaforma talent per ingaggiare i teens: in�uencer con oltre 6 milioni di followers su Instagram scelti come testimonial, partnership con eventi musicali, un packaging speciale ed esclusivo, attivazioni nei punti di vendita”.Un ipotetico sguardo al futuro si concentra su un mercato che sta attraversando una fase di radicale cambiamento. “Osserviamo con attenzione le dinamiche del digitale che oggi gioca un ruolo fondamentale -sottolinea Novikov-. Il

consumatore di oggi è omnicanale, consapevole ed esigente e le aziende devono strutturarsi per riuscire a tenere il ritmo. Dobbiamo anticipare i trend e in un futuro sempre più legato ai big data, signi�ca riuscire a mettere insieme l’enorme quantità di informazioni a disposizione oggi per identi�care pro�li di consumo e punti di vendita

in maniera dinamica, per dare proposizioni commerciali del tutto pro�late. Questo dà grande spazio alla collaborazione con i nostri clienti in ognuno dei canali, che restano strategici per intercettare tutti i consumatori”.

Si sviluppa su tre piani per una superficie totale di 1.380 mq. Tra le novità proposte, l’Hair Lab, uno spazio dedicato alle necessità dei capelli. Inoltre, è presente la prima The Perfume Library by Lush: un luogo evocativo e multisenso-riale con una collezione di libri dedicati all’arte della pro-fumeria e dell’aromaterapia oltre a 29 fragranze che rac-contano, in un vero e proprio viaggio olfattivo, la storia del brand. Lo store lascia ampio spazio anche al divertimento, dedicando un’intera area ai Lush Party per organizzare at-tività su misura. L’ultimo piano è interamente dedicato alla Lush Spa, la più grande fino ad ora realizzata dall’insegna.

La casa di moda francese ha aperto l’atelier Beauté di New York, un punto di vendita con un assortimento di prodotti cosmetici nel quale proporre un’esperienza per-sonalizzata. Il negozio è suddiviso in aree per categorie di prodotto. È presente una zona per il servizio skin nella quale è disponibile la Guida Atelier per selezionare i pro-dotti in base alle proprie esigenze specifiche. La Coco Lab è provvista di una cabina fotografica dove scattare foto e condividerle sui social media. All’interno della struttura Chanel ospiterà una serie di workshop e incontri specifici con esperti di bellezza.

LUSH A Liverpool lo store di ultima generazione

CHANEL A New York uno store per il beauty

Vitaliy Novikov, amministratore delegato di Coca-Cola HBC Italia

COUPON e codici scon-to per risparmiare si ricon-fermano un trend in decisa ascesa nel nostro Paese. Sempre più consumatori, sia per l’acquisto di un prodotto economico o di valore eleva-to, cercano di applicare uno sconto nel carrello.La startup Piucodicisconto.com, un aggregatore di offer-te e sconti che ha analizzato le transazioni dell’ultimo

anno, ha rilevato che 6 mi-lioni di italiani ricercano un coupon o un codice sconto per scontare il loro carrello. Dato che segna un +52% ri-spetto all’anno precedente.Le città più virtuose nel ri-sparmio si confermano Ro-ma (1 milione), Milano (950 mila) e Napoli (244 mila). Subito dopo si collocano di-verse città situate nel nord Italia come Torino (209 mi-

la) e Bologna (140 mila). A livello regionale, la Lombardia si confer-ma come regione più attenta al risparmio (1 milione e 500 mi-la), seguita dal Lazio (1 milione) e dalla Campania (458 mi-la). Meno virtuosi e attenti al risparmio gli abitanti del Molise (5 mila).

ITALIANIutilizzatori di coupon e codici sconto

NEWS E CURIOSITÀ…

PILLOLE DAL MONDO RETAIL

“Osserviamo con attenzione le dinamiche del digitale che oggi gioca un ruolo fondamentale -sottolinea Novikov-. Il

consumatore di oggi è omnicanale, consapevole ed esigente e le aziende devono strutturarsi per riuscire a tenere il ritmo. Dobbiamo anticipare i trend e in un futuro sempre più legato ai big data, signi�ca riuscire a mettere insieme l’enorme quantità di informazioni a disposizione oggi per identi�care pro�li di consumo e punti di vendita

in maniera dinamica, per dare proposizioni commerciali del tutto pro�late. Questo dà grande spazio alla collaborazione con i nostri clienti in ognuno dei canali, che restano strategici per intercettare tutti i consumatori”.

Vitaliy Novikov, amministratore delegato di Coca-Cola HBC Italia

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DIESEL è un marchio che, in comunicazione, riesce sempre a posizionarsi un po’ sopra il trend quanto basta per distinguersi e risultare provocatorio, ma anche per restare comprensibile e fare tendenza. Ecco allora che, in un contesto dove a dominare è l’in�uencer marketing e dove tutti gli utenti della Generazione Z vorrebbero essere in�uencer in grado di guadagnare migliaia di euro con un post, il brand di abbigliamento guarda all’empowerment dei follower. Come? Con l’estensione della nuova campagna primavera-estate intitolata “Be a Follower”, che offre a tutti i fan Diesel la possibilità di diventare ambassador e scatenare il loro potenziale di advocates senza tuttavia perdere la propria identità individuale. Sono previsti relativi premi e grati�cazioni, proprio come avviene per gli in�uencer. Funziona così: attraverso la piattaforma Side:Biz qualsiasi follower Diesel può aprire il proprio store digitale personale. Si riceverà in seguito un link eCommerce da condividere, postare, ed inviare a chiunque tramite sms o email. Ogni volta che qualcuno acquista attraverso un uno di questi link (unici), il possessore si aggiudicherà una ricompensa. Le ricompense variano a seconda di dove si vive.

Trasformare i follower in influencer CHE LAVORANO A COSTO ZERO

EMPOWERMENT DEI FOLLOWER CON UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SUI SOCIAL MEDIA

Naturalità che sposa la pra-ticità. Questo il mantra che guida gli italiani nella scelta dei prodotti tra scaffali e corsie. Un trend che riporta nel carrello della spesa i piatti pronti, nuovamente in cre-scita dopo stagioni non esal-tanti. A rilevarlo è la quarta edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, che ha analizzato le informa-zioni riportate sul packaging di 60.930 prodotti alimentari

TORNANO I PIATTI PRONTI, ma free from e prodotti in Italia

DE NIGRIS LANCIA GLI ACETI DEL BENESSEREL’offerta dell’azienda De Nigris 1889, category specialist nel settore degli aceti, si arricchisce di nuovi prodotti: gli Aceti del Benessere. Con Mela Madre, sugli scaffali dal 2017, De Nigris ha inaugurato di fatto una nuova categoria merceologica, quella degli “aceti da bere”. Il capostipite della linea, Mela Madre, unisce le virtù dell’aceto-madre con quelle del puro succo di mele italiane, non �ltrato né pastorizzato e da coltivazione biologica. Completano la linea i prodotti lanciati a �ne 2018: l’aceto di melograno e l’aceto di cocco, pensati come aceti da bere ma anche condimenti, mixabily in cocktail e bevande. L’aceto di melograno sfrutta le proprietà dei semi della Punica granatum ed è ideale per chi deve fare sport e seguire un programma “detox”. Mentre l’aceto di cocco è ottenuto dalla linfa della pianta grazie all’azione dei batteri acetici sul “toddy”, il vino di cocco che si ricava dalla sua fermentazione. Si presentano entrambi in bottiglia da 500 ml. “La caratteristica degli Aceti del Benessere -sottolinea Giovanni Garagnani, direttore commerciale di De Nigris- è che sono aceti da bere: diluiti in acqua tiepida al mattino

o quando si svolge attività �sica,sono fonte di elementi funzionali perl’equilibrio del metabolismo”.Le referenze evidenziano in etichettail concetto di wellness e la doppiavalenza di prodotto. In quest’otticasono ora in fase di lancio gli Shot cheDe Nigris proporrà durante Linkontro2019. Si tratta di bustine da 30 mlpresentati in confezioni da 7 shot,con aggiunta di miele e proposte intre varianti: mirtilli rossi, curcuma ezenzero.“Siamo riusciti negli anni -prosegueGaragnani- a dare valore a unaproposizione in segmenti all’internodi una categoria basica. Ci siamoresi conti tra l’altro che c’è unamaggiore propensione a guardare ilcibo legandolo a uno stile di vita piùsalutistico. Ci siamo dunque propostiai nostri clienti non deludendola �ducia che in noi ripongono eabbiamo offerto loro dei prodotti inlinea con la rinnovate esigenze diconsumo”. Sul tema della �ducia,nello speci�co, sarà Armando DeNigris, presidente Aceti�ci italianiModena, a relazionare in occasionedella sessione Impresa e futuronell’ambito dell’evento al Forte Village.Per il futuro l’azienda punta su un

ulteriore sviluppo nei mercati esteri che costituiscono attualmente l’80% della propria attività. De Nigris esporta infatti in 70 Paesi nel mondo con un fatturato, registrato nel 2018, di 83 milioni e mezzo di euro. “Vogliamo portare avanti un’ulteriore quali�cazione della nostra offerta, continuare a sviluppare gli store monomarca già testati in varie città italiane che ci danno la possibilità di sperimentare i nostri prodotti grazie a un rapporto diretto con i consumatori. Non ultimo, vogliamo portare avanti l’aspetto manifatturiero e valoriale del Made in Italy, dando �ducia alla capacità dei consumatori di scegliere e quali�care un’offerta”.

Giovanni Garagnani, direttore commerciale di De Nigris

di largo consumo commer-cializzati in Italia negli iper-mercati e nei supermercati, nonché digitalizzati dal ser-vizio Immagino di GS1 Italy.

Sì, quindi, a prodotti che semplificano la vita, ridu-cendo il tempo ai fornelli soprattutto nei giorni feriali. L’altra condizione, però, è che si tratti di prodotti saluta-ri. All’interno della categoria, infatti, proprio la famiglia dei

piatti pronti free from, in par-ticolare dei primi piatti, ha il peso maggiore (51,6%) e in-crementa le vendite, nell’an-no �nito a giugno 2018, del +6,6% rispetto ai 12 mesiprecedenti, con punte di+30% per le zuppe fresche.

Oltre alle indicazioni saluti-stiche, che sono il fattore più potente che spinge i consu-matori verso i piatti pronti, anche l’italianità (della ma-teria prima e della ricetta), con il suo bagaglio di rassicu-razione e di “vicinanza” alla quotidianità della cucina, è un elemento fondamentale. L’Osservatorio Immagino evidenzia che i prodotti che riportano in etichetta elemen-ti gra�ci come il tricolore o la dicitura “prodotto in Italia” o “100% italiano” realizzano

il 42,9% delle vendite totali della categoria, oltretutto con trend di crescita estremamen-te dinamici (+17% nell’anno mobile).Tra le indicazioni in etichet-ta più usate nei piatti pronti quella “senza conservanti” è presente nel 34,4% dei pro-dotti (+8,2% di crescita an-nua), seguita da “pochi gras-si” (28,9% di quota e +6,9% di crescita annua) e “senza additivi” (22% di quota e +23,3% di crescita annua).Anche la dicitura “adatto auna dieta vegana/vegetaria-na” è un elemento semprepiù presente sul packagingdei piatti pronti, in particolare sulle zuppe fresche (la scrittagenera la metà delle venditedella categoria), così come siconsolida l’incidenza del bio-logico (8% delle vendite).

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CASA MODENA E PARMAREGGIO, INSIEME PER IL MADE IN ITALY Snack & Vai è l’ultima proposta per uno spuntino veloce e genuino di Casa Modena e Parmareggio, due brand del Gruppo Bonterre nato il primo gennaio del 2019, in cui sono con�uite Grandi Salumi�ci Italiani e Parmareggio Spa. L’azienda, con i suoi marchi, unisce la tradizione e la continua ricerca di idee innovative e di nuove occasioni di consumo, in linea con i moderni trend.“Nel 2019 -spiega Maurizio Moscatelli, direttore commerciale di Parmareggio spa- abbiamo ampliato l’offerta per lo snack fuori-casa con le nuove referenze Snack & Vai dedicate ad un pubblico più adulto, sempre più attento agli alimenti salutistici e ad uno stile di vita sano.Allo Snack & Vai con Parmigiano Reggiano e una confezione di Tarallini Gran Pavesi, cotti al forno e realizzati con ingredienti semplici, già sul mercato da inizio 2018, a febbraio 2019 abbiamo af�ancato sullo scaffale una nuova referenza, Snack & Vai con Parmigiano Reggiano Parmareggio e un Mix di Frutta Secca composto da albicocche, mandorle e noci”.

Sono nate poi, all’inizio dell’anno, tre referenze Snack & Vai a marchio Casa Modena: dischetti di Mortadella e Tarallini Gran Pavesi, dischetti di Prosciutto cotto abbinati anche in questo caso ad una confezione di Tarallini con olio di oliva ed extra vergine e Fettine di Salame GranMagro Liberamente proposte con Tocchetti al Mais Gran Pavesi. “Si tratta di 5 referenze, 2 brand e una gamma Snack & Vai ampia e diversi�cata per soddisfare le esigenze di adulti e ragazzi che ricercano uno spuntino gustoso e genuino e sempre a portata di mano”, sottolinea Moscatelli. L’azienda ha registrato nel 2018 un fatturato consolidato di oltre 1 miliardo di euro, di cui 200 milioni in export, 3 �liali commerciali all’estero, 16 stabilimenti in Italia, 2.000 dipendenti, 4 Dop e 4 Igp, 140.000 tonnellate prodotte/anno e la �liera completa nel Parmigiano Reggiano. Per i prossimi anni l’obiettivo, stando a quanto chiarisce il direttore commerciale, è quello di proseguire sulla strada dall’innovazione e, “avvalendoci della collaborazione di esperti di alimentazione e nutrizione, continuare la ricerca di nuovi prodotti e nuove occasioni di consumo del Parmigiano Reggiano, che possano rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più attento al benessere e alla salute personale e dell’ambiente in cui vive”. Strategica risulterà, inoltre, la nascita del nuovo gruppo che unisce due eccellenze italiane specializzate nei salumi e nei formaggi stagionati. “La riteniamo importante perché -continua Moscatelli- ci permetterà di ampliare e di

diversi�care la nostra offerta, formata da prodotti genuini, caratterizzati da un forte legame con il territorio di origine e di alta qualità. Avremo in�ne la possibilità di proporci ai mercati esteri nella veste di rappresentanti del buon food Made in Italy”.

Maurizio Moscatelli, direttore commerciale di Parmareggio

47% DEGLI ITALIANI HA COME PREFERENZA D’ACQUISTO L’ABBIGLIAMENTO

39% I VIAGGI

Anche dopo l’exploit del ter-zo trimestre 2018 la �ducia dei consumatori italiani nel quarto trimestre 2018 conti-nua a crescere, arrivando a quota 70 punti e marcando un incremento di 1 punto ri-spetto al trimestre preceden-te. In crescita anche su base tendenziale (+2 punti). Que-sti i dati che emergono dalla Conference Board Global Consumer Con�dence Survey svolta in collaborazione con Nielsen su base trimestrale.Una volta coperte le spese es-senziali (bollette, rate del mu-tuo, af�tti, etc.) e accantonati i risparmi, tra le preferenze d’acquisto degli italiani spic-cano proprio l’abbigliamento (47%) e i viaggi (39%), segui-ti dal divertimento fuori casa e dai nuovi prodotti tecnologici, rispettivamente al 35% e 28%. Si usa il denaro “in piu’” an-che per saldare prestiti (17%), ristrutturazioni domestiche (17%), fondi pensione (13%),

La fiducia degli italiani in crescitaAUMENTA ANCHE LA PROPENSIONE AL CONSUMO

fondi di investimento (10%).Il 18% del campione dichiara tuttavia di non potersi permet-tere spese ulteriori a quelle es-senziali, arrivando a �ne mese senza avere accantonato nulla per gli extra.L’analisi di Nielsen prende anche in considerazione le principali preoccupazioni de-gli italiani. In prima posizione c’è sempre il posto di lavoro.

Si conferma la tendenza degli italiani ad acquistare sempre più frequentemente prodotti online. Ma cosa chiedono gli acquirenti all’eCommerce?

ECOMMERCEecco su cosa far leva per avere successo

Secondo i dati di Nexive, sono tre i desiderata degli e-shopper: la consegna a casa, la vicinanza del punto di ritiro e poter eventualmente ritirare in altri luoghi alternativi.

La consegna a casa è la modalità privilegiata di recapito, preferita dall’85% degli utenti; tuttavia il 30% ha usufruito almeno una volta della consegna presso un punto di ritiro e il 75% si è detto soddisfatto dell’esperienza.Fattore determinante per i consumatori, la vicinanza

del punto di ritiro che, per il 38% degli intervistati, deve poter essere raggiungibile in un tempo massimo di 10 minuti, in auto (55%) o a piedi (38%) e gli orari di apertura dello stesso; il 24% infatti preferisce ritirare i propri acquisti online dopo le 18.

In�ne, al di là dei punti di ritiro tradizionali, agli italiani non dispiacerebbe poter ritirare i propri pacchi in luoghi come il supermercato (29%), il tabaccaio (18%), l’edicola (15%) o il benzinaio (4%).

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L a comunicazione è sem-pre più contemporanea e capace di parlare alle

nuove generazioni, con brand disruptor che come d’uso fan-no da apripista ed esempio virtuoso. Parliamo di direzioni evolutive legate a linguaggio, strumenti e immaginario cul-turale indispensabili da cono-scere e interpretare per coloro che intendono instaurare un

rapporto signi�cativo e duratu-ro con il proprio target. Ecco di cosa si tratta.Narrativa reindirizzata. Il mondo dei social sta renden-do più difficile per i brand mascherare le falle e i gap tra “rappresentazione che voglia-mo dare di noi stessi” e “quello che realmente siamo”. La nar-razione di marca è almeno in parte in mano all’audience e, proprio per questo, le aziende più sagge invece di misti�care i propri punti deboli e sminui-re le questioni problematiche ne parlano apertamente, spie-gando cosa stanno facendo per risolverle e come stanno inter-venendo.

EDITORE NEW BUSINESS MEDIA srlVia Eritrea, 21 - 20157 Milano

DirettoreCristina Lazzati

Coordinamento di redazioneAnna Bertolini

ContributiMarina Bassi, Chiara Bertoletti, Alessandra Bonaccorsi

Progetto Gra�coElisabetta Delfini

ImpaginazioneMaria Artiaco

StampaArti Grafiche Pisanoinfo@artigra�chepisano.it

L’attivismo come brand. Mo-vimenti di protesta contro la violenza sulle donne e contro le discriminazioni sono diven-tati essi stessi dei brand, spinti dalle esigenze di auto-rap-presentazione delle persone attraverso le scelte di consu-mo. Un’evoluzione che pone l’accento sulla necessità da parte dei brand di interiorizza-re posizionamenti e questioni

sociali all’interno del proprio ecosistema di marca. La dire-zione è ancora una volta quella di inclusione e diversity.Messaggi auto-consapevoli e auto-ironici. Sempre per l’ef-fetto social, dove prevale la comunicazione informale, tut-to ciò che è auto-celebrazione promozionale e pubblicitaria dai toni esaltati ed esaltanti ha un sapore stantio e noioso. Ri-nunciare a slogan leziosi oppu-re stereotipanti, adottando ad esempio il linguaggio dei me-me, non signi�ca rinunciare ad esclusività e posizionamento premium, ma signi�ca atterra-re sul pianeta dei Millennials e dei nativi digitali.

UN CLIENTE sempre più internazionale e globetrotter, ma anche la crescita di Millennials connessi e digitali, dediti all’omnicanalità e alla costante ricerca, oltre che dell’esclusività del lusso, di originalità e divertimento (questo target rappresenterà il 50% degli acquirenti nel 2024). Queste alcune delle tendenze che dettano i cambiamenti in atto nel settore lusso. Innazitutto la trasformazione dello store. Anche nell’alto di gamma, infatti, il negozio si fa sempre più connesso, diventando phygital e fornendo al cliente servizi che lo avvicinano al mondo dello shopping online, pur mantenendo le

caratteristiche distintive di artigianalità ed esclusività proprie dei marchi del lusso. L’artigianalità assume più importanza dell’estetica: tornano valori quali esclusività, artigianalità, qualità e classicità, essenziali per i consumatori core che attribuiscono loro un peso ben superiore rispetto alla qualità come riconoscibilità del brand e alla componente estetica. In�ne il peso del digitale. Il mondo digitale in�uenza oltre il 50% degli acquisti. I clienti si sono abituati a cercare online informazioni e opinioni, molto prima dei prodotti e in rete riescono ad accedere a un maggiore assortimento di lusso, anche proveniente da oltrecon�ne.

LUXURYcome cambia il settore alto di gamma

Molti gli italiani che cercano su internet informazioni sulla propria salute (57%) e al tempo stesso rinunciano alle cure per motivi economici (72%), preferendo la gratuità dei consigli in rete alle spese necessarie per un consulto medico. A segnarlo,

l’indagine Tech4life realizzata da Con�ndustria Dispositivi Medici. Il web surfer della salute, è caratterizzato dalla giovane età: 4 giovani 18-34enni su 5 (76%) navigano in rete per un parere o un approfondimento; mentre tale pratica cala con il

progredire dell’età, �no a raggiungere il 38% fra gli over 55. Dall’altro lato, il web è fruito in misura maggiore da chi ha meno denaro da investire per la propria salute (72%). Solo il 7% usa abitualmente app mediche e il 14% si serve dello smartphone.

LA SALUTE CORRE SUL WEBPreferiti i consigli in rete rispetto al consulto medico

ComunicazioneALCUNI TREND PER RAGGIUNGERE TARGET E OBIETTIVI

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