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Giovedì 29 agosto 2013 Az. Agr. Carlo e Riccardo Marchesani Cascina Salsiccia - Vigevano (PV) Incontro divulgativo La problematica delle micotossine nel mais Alberto Verderio (CRA MAC) per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura – Unità di ricerca per la ma

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Giovedì 29 agosto 2013 Az. Agr. Carlo e Riccardo Marchesani

Cascina Salsiccia - Vigevano (PV)

Incontro divulgativo

La problematica delle micotossine nel mais Alberto Verderio (CRA MAC)

Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura – Unità di ricerca per la maiscoltura

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LE MICOTOSSINE SONO METABOLITI SECONDARI DI FUNGHI

PATOGENI DELLE PIANTE COLTIVATE E DELLE DERRATE

AGRICOLE

LE TOSSINE DEI CEREALI SONO VECCHIE QUANTO LA

COLTIVAZIONE DI QUESTE PIANTE:

− Ergotismo (Francia 1600, segale)

− Pellagra (Padania 1800-1900, lotta alle 3 “D”)

− “Gola grossa” (Tossina T2, USA 1870)

− Epatopatia infantile dell’Africa (Aflatossine)

− Nefropatia endemica dei Balcani (Ocratossine)

MICOTOSSINE E MAIS

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La “scoperta” delle micotossine come agenti eziologici dei diversi disordini è recente: 1960 aflatossine, 1980 fumonisine, …

Regolamentazioni e proposizione di valori limite attraverso un processo di valutazione rischio-beneficio

Effetti sulla salute dell’uomo e degli animali (tossicologia-epidemiologia)

Occorrenza delle micotossine nella filiera di produzione

Efficacia delle azioni di contrasto (previsione, prevenzione, abbattimento)

Grado di sostituibilità della derrata alimentare

Disponibilità di metodi di analisi consistenti

Armonizzazione con normative internazionali

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I funghi tossigeni sono ubiquitari La capacità di infettare piante e derrate è ampiamente

determinata dai parametri climatici e dall’andamento stagionale: temperature, precipitazioni, umidità dell’aria

A. Capacità di crescere su granella +/- 18% di H2O

CLASSIFICAZIONI “FUNZIONALI”

B. Interazione fungo - pianta

FUNGHI “DA CAMPO”

>18%Marciume rosso

(DON – ZEA)Marciume rosa

(FUMO)

FUNGHI “DA STOCCAGGIO”

< 18%AspergillusPenicillium

(AFLA – OTA)

vs

F. “AGGRESSIVI” malattie sistemiche della pianta con perdita di produzioneMarciume rosso – Stalk rot

F. “OPPORTUNISTI” infezioni su piante stressate o senescentiMaciume rosa FUMOAspergillus AFLA

F. “INOCULANTI” predispongono un inoculo sulla pianta per una estesa crescita in stoccaggio

Aspergillus AFLA

F. “ATTENDISTI” “latenti su tessuti morti ed attivi in condizioni di stoccaggio permissive.

Penicillium, Aspergillus o. (OTA)

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1.“STRATEGIA DEL BENESSERE” DELLA PIANTAManagement agronomico intensivo (tradizionale) per: Diminuire il grado di multistress della pianta Massimizzare la performance finale della coltivazione

2.“STRATEGIA DELL’EVITAMENTO” DEL PATOGENO Diminuire la durata e l’intensità del contatto pianta –

patogeno

3. RESISTENZA PER VIA GENETICA ……….in progress Spostare l’equilibrio a favore della pianta

CONTROLLO IN FASE DI COLTIVAZIONE

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Ritmi di sviluppo della pianta determinati dalla quantità di GDD assorbiti

750 GDD da emergenza a fioritura (Fase vegetativa) 800 GDD da fecondazione a strato nero (Fase

riproduttiva)

Le situazioni di multistress in fase vegetativa allungano il ciclo della pianta (ritardano la fioritura), in fase riproduttiva riducono il ciclo (anticipano la comparsa dello strato nero)

MULTISTRESS

Lo scostamento tra la data di fioritura (o la data di B.L.) attesa (750 GDD) e la data di fioritura (o di B.L.) reale è una misura del grado di multistress

Piralide, malattie fogliari, acqua

GDD =Tmin + Tmax

2- 10

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Scelta della lunghezza del ciclo (maturità) della pianta

• GDD disponibili

• H2O

• ordinamento / natura terreni

quindi:

b. far maturare la granella (bl) il PIU’ TARDI possibile

a. far fiorire ( ) il mais il PIU’ PRESTO possibile

1. STRATEGIA DEL BENESSERE DELLA PIANTA

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ANTICIPARE LA FIORITURA semina precoce

• “Woodoo days”

• strutturazione terreno

• disponibilità nutrienti

protezione pianta in sviluppo

• concia seme (sistemica)

• insetticida localizzato

lavorazioni successive

• struttura / temperatura terreno

• concimazione N

irrigazione in levata

• stasi vegetativa

• ricaccio radici sotto diabrotica

1. STRATEGIA DEL BENESSERE DELLA PIANTA

a. far fiorire ( ) il mais il PIU’ PRESTO possibile

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b1. irrigazione ( evotraspirazione reale = evotraspirazione potenziale)

• coeff. colturale : 240 l/Kg s.s.

• consumi idrici : 5 mm/giorno

• fasi critiche : perdita produzione >> deficit evotraspirativo• capacità di campo : 40, 80, > 80 mm

• sintomo stress : aumento temperatura foglia

ev

. re

ale

: %

vs

po

ten

zia

le

durata gg

20

40

60

80

100

1 10 20 30

ev

. re

ale

: %

vs

po

ten

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le

durata gg

20

40

60

80

100

1 20 40

Situazione 1TERRENO SCIOLTOTURNATOA SCORRIMENTO

Situazione 2TERRENO ARGILLOSOA PIOGGIA“ON DEMAND”

1. STRATEGIA DEL BENESSERE DELLA PIANTA

“RITARDARE” LA MATURAZIONE (aumentare il periodo di accumulo)

b. far maturare la granella (bl) il PIU’ TARDI possibile

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• Sviluppo piralide legato ad andamento temperature (locali o stagionali)

• entità danno (3-25%) : gradiente

Ovest Est

“vicino Alpi” “lontano Alpi”

b2. Trattamento piralide

1. STRATEGIA DEL BENESSERE DELLA PIANTA

b. far maturare la granella (bl) il PIU’ TARDI possibile

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Diminuisci il più possibile il tempo di permanenza in campo del mais

dopo la maturazione fisiologica (formazione dello strato nero)

3 “PRINCIPI”

1

2

Punta alle alte produzioni pianificando un intervento agronomico

“convenzionale” ed intensivo: diminuirai il livello generale di stress

della coltura, l’incidenza degli attacchi delle muffe della spiga ed ……

i costi unitari del prodotto

3

Posiziona le fasi fenologiche critiche del mais (fioritura e periodo di

accumulo lineare) nei momenti più favorevoli della stagione:

semina presto, anticipa la fioritura e la fecondazione, guadagna in

stabilità con un periodo di accumulo lungo e senza stress

2. STRATEGIA DELL’EVITAMENTO DEL PATOGENO

1. STRATEGIA DEL BENESSERE DELLA PIANTA

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REGOLAZIONE “PUNTUALE” DELLA MIETITREBBIA: distanza-velocità battitore, avanzamento, flussi d’aria, apertura crivelli, giochi coclee, posizione testata

− Evitare lesioni e rotture (complicanze in fase di stoccaggio)

− Eliminare chicchi e parti leggere, polveri, sete, tutoli, parti estranee

RIDUZIONE DEI TEMPI TRA RACCOLTA ED ESSICCAZIONE

− Evitare la permanenza del prodotto su carri e camions

− Ridurre i tempi di attesa su piazzale

CONTROLLO IN FASE DI RACCOLTA E DI POST-RACCOLTA

Proliferazione dei funghi proporzionale a tempi di attesa, umidità della granella, temperatura esterna, altezza e compressione dei cumuli:

“1 giorno su piazzale = 1 settimana in campo”

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ESSICCAZIONE OMOGENEA fino ad una umidità finale del prodotto adeguata a:

− Tipologia dell’impianto− Durata dello stoccaggio− Caratteristiche del prodotto in entrata− Destinazione finale della partita

CONTROLLO IN FASE DI STOCCAGGIO

ELIMINAZIONE DEGLI “SCREENINGS”

I granelli attaccati dalle muffe sono generalmente più leggeri, più piccoli, più rotti e friabili della granella sana

Eliminare dal prodotto le “parti piccole” e le “parti leggere” utilizzando getti d’aria, vagli, griglie, metodi combinati densimetrici d ogni occasione di movimentazione della granella

−In fase di caricamento dell’essiccatoio−In fase di caricamento dei silos−In fase di rilocazione o di consegna del prodotto

umidità di riferimento 14% - silos

prudenziale 13-13,5% - platea e capannone

di garanzia <13% - prodotto a rischio, acquirente esigente

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CO

ST

O A

GG

IUN

TIV

OEFFICACIA

Nulla o bassa

• Rotazione

Media Alta

• Trattamento piralide

• Irrigazione “tardiva”

• Concimazione equilibrata N/K

• Fioritura precoce (NO multistress)

• Raccolta umida

• Irrigazione costante

• Semina precoce

• Investimento finale

• Scelta dell’ibrido

• Regolazione mietitrebbia

• Tempo raccolta-essiccazione

• Eliminazione degli screenings

• Bassa umidità di conservazione

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Micotossine come ASPETTO STRUTTURALE della PRODUZIONE e della QUALITÀ D’USO

GESTIONE DELLE MICOTOSINE

Forti DETERMINISMI da FATTORI FUORI CONTROLLO (andamento stagionale)

“OCCORRENZA” delle FUMONISINE ENDEMICA nel nostro ambiente

“CANALIZZAZIONE” DELLE PRODUZIONI e definizione di differenti SPECIFICHE D’USO (LIMITI) come soluzione possibile nel breve-medio periodo

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Proposizione di limiti cogenti di concentrazione delle micotossine differenziati per destinazione d’uso− Food 4% del totale− Feed 84%

− Amideria 12%

Sistemi di canalizzazione delle produzioni (tracciabilità, identity preserved) verso le differenti destinazioni d’uso Riorganizzazione degli impianti Linkage con i produttori Criteri e metodi analitici per separare

le produzioni - dal campo- dal piazzale- dal lotto

MICOTOSSINE NEL FLUSSO “DA COMMODITY A IDENTITY PRESERVED”

GESTIONE DELLE MICOTOSSINE

LATTEBOVINI CARNESUINIAVICOLI

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Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura – Unità di ricerca per la maiscoltura

GRAZIE PER ATTENZIONE

Consiglio di Ricerca per la sperimentazione in AgricolturaUnità di ricerca per la MAisColtura

Via Stezzano, 24 - 24126 BergamoTel. 035 313132 – Fax 035 316054www.entecra.it