Giovanni Fattori

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di Gentile Luca( 1825 1908 )GIOVANNI FATTORISullo sfondo, Il Campo italiano dopo la battaglia di Magenta, 1861

INDICEBiografia

Influenze Artistiche

Opere

BIOGRAFIAAutoritratto, 1854Della sua vita si sa poco, specie per quanto riguarda la sua giovent. Sicuramente di origini modeste, nato a Livorno si forma, giovanissimo, nello studio del livornese Giuseppe Baldini; nel 1846 si trasferisce a Firenze e sceglie la scuola di Giuseppe Bezzuoli, presto abbandonata, a favore dellAccademia di Belle Arti, che frequenta tuttavia con irregolarit. Tra 1848 e '49 Giovanni Fattori trascura lattivit pittorica - pochi esempi dei suoi primi lavori sono giunti fino a noi - e simpegna nella diffusione della stampa clandestina in Toscana e prese parte alle battaglie per l'Unit d'Italia. Solo dopo il 1851 matura come pittore macchiaiolo.I suoi primi dipinti in questo periodo furono principalmente scene storiche influenzate da Bezzuoli - spesso scene dalla storia del Medioevo o del Rinascimento.Il primo lavoro di soggetto risorgimentale, "Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta" risale a questo periodo.

A partire da questo dipinto il soggetto militare diverr uno dei favoriti nelle opere di Fattori: battaglie, soldati, cavalli.L'altro tema ricorrente il paesaggio, in particolare la sua terra, la Maremma toscana, con una estrema attenzione al paesaggio agrario. Si considerava egli stesso piuttosto un pittore di persone anzich di paesaggi: tuttavia queste figure erano generalmente poste in paesaggi fantastici e illusionari che dimostrano la sua padronanza del colore sotto l'influenza della luce e delle ombre.Nel 1853 tra i frequentatori del Caff Michelangelo, dove approfondisce la conoscenza delle tendenze artistiche contemporanee; tra 1853 e '54 sperimenta la pittura dal vero, insieme al pittore torinese Andrea Gastaldi. Nel 1855 Giovanni Fattori partecipa per la prima volta alla Promotrice fiorentina con il quadro "Ildegonda", tratto da una novella di Tommaso Grossi, esempio della pittura di soggetto storico-letterario e d'ispirazione romantica caratteristica del suo primo periodo, che culmina con la "Maria Stuarda", realizzato tra 1858 e 1860. Nel 1859 torna al lavoro dal vero, dipingendo piccole scene di vita militare ammirate dal pittore romano Nino Costa, che lo incoraggia ad applicare la sua innovativa sperimentazione di colore-luce alla pittura en plein air, superando la pittura di storia.Accampamento di Bersaglieri, 1859, 25x32

La sua attivit artistica si fa in questi anni pi intensa: nel '61 vince il concorso Ricasoli con il dipinto "Dopo la battaglia di Magenta", dopo che si rec nell'estate del 1861 sui luoghi della battaglia, per studiare gli effetti di luce e d'atmosfera; alla Promotrice del 1864 espone quattro opere. Decide intanto, per aiutare la moglie malata di tubercolosi, di tornare a vivere nella citt natale. Sono questi gli anni di alcuni eccezionali ritratti come quello della cognata e quello della cugina Argia. Continua tuttavia a dipingere anche soggetti militari, fino alla fine degli anni Sessanta, quando si volge decisamente alla pittura di paesaggio, nel 1866 dipinge la bellissima "Rotonda di Palmieri", dove ormai il colore a determinare la struttura dellopera. Nel 1867, dopo la morte della moglie, Fattori ospite di Diego Martelli a Castiglioncello, dove lavora intensamente; dal 1869 insegna, come incaricato, allaccademia di Firenze. Nel 1870 ottenne un premio all'Esposizione nazionale di Parma con il Principe Amedeo ferito a Custoza. Al 1872 risale un viaggio a Roma, nel 1875 a Parigi con Francesco Gioli, Ferroni e Niccol Cannicci. Poi sulle colline pisane con il Gioli dipinse amabili immagini femminili immerse nel paesaggio, inconsuete per lui; ne un esempio Vallospoli.Acquaiole Livornesi, 1865

Negli anni Settanta si verifica una decisa svolta verso una solida costruzione degli spazi, priva di ogni traccia narrativa, evidente in quadri come "Riposo" o "In vedetta". Negli anni Ottanta si dedic quasi solo ai soggetti militari e campestri, spesso ambientati in Maremma, come quelli ispirati a esperienze vissute alla Marsiliana, presso Albinia, ospite di Tommaso Corsini, quali la Merca dei puledri e il Salto delle pecore esposti a Venezia nel 1887 insieme al Riposo. La sua costante disposizione alla ricerca e al rinnovamento lo spron a lavorare con intensit fino alla morte, alternando a lavori di grande impegno, quali il ritratto della figliastra e quello della sua seconda moglie del 1889, studi di paese e della propria vita familiare. Si applic assiduamente all'acquaforte, ottenendo risultati di grande qualit tanto che nel 1900 vinse la medaglia d'oro all'Esposizione universale di Parigi. Nel 1896, la morte di Diego Martelli lo priv di un'amicizia e di un conforto, anche materiale, per lui I Butteri, 1903Insostituibili. Rimasto vedovo nel 1903, Fattori si rispos per la terza volta e anche di questa sposa fece il ritratto ambientandolo in un angolo dello studio con alle spalle uno scorcio di un amatissimo quadro I butteri, eseguito nel 1903.Rimasto vedovo per la terza volta nel 1905, trascorse i suoi ultimi anni a Firenze, confortato dalla presenza dei pochi amici rimasti e degli allievi, fra cui Ulvi Liegi, Anna Franchi, Giovanni Malesci.

Il maestro di Fattori Giuseppe Bezzuoli. Questo pittore influenzato da Ingres, dipinge molti ritratti, affresca ville e palazzi, esegue quadri di soggetto storico e cavallerresco: tra questi quadri il pi famoso lentrata di Carlo VIII a Firenze del 1829.Frequenta il Caff Michelangelo, luogo di ritrovo non solo di artisti, ma anche di agitatori politici, letterali e patrioti come Guerrazzi e di musicisti come Boito. Nel '55 Saverio Almatura e Serafino De Tivoli, si recano a Parigi riportando novit che vengono discusse e sperimentate. E' fondamentale lapporto dei meridionali per la nascita di nuove idee. Nel '54 nasce la ditta Alinari "arte buona e democratica".INFLUENZE ARTISTICHE

In questo stabile ebbe sede il Caff Michelangelogeniale ritrovo d'un gruppo di liberi artisti che l'arguzia fiorentina soprannomin Macchiaioli e le cui opere nate tra le lotte politiche e gli eroismi guerrieri del risorgimento nazionale perpetuarono il lume della tradizione pittorica italianarinnovandone gli spiriti.Lastra di pietra incisa collocata sopra la porta della passata ubicazione Caff Michelangelo

Martelli parlando degli artisti che lavorano in questo momento a Firenze, distingue due correnti, la "morelliana" e la "Costiana" e da questultima fa discendere i macchiaioli. Nel 1860 entrano nel gruppo dei macchiaioli Giuseppe Abbati, Silvestro Lega e Raffaello Sernesi. Giuseppe si applica specialmente allo studio dei bianchi: constata che il colore pi chiaro della tavolozza sempre distante dalla luce del sole.In questo periodo vivono a Firenze D'Ancora, Signorini, Borrani, Fattori e Banti. La sala delle agitate di Silvestro Lega, Caff Michelangiolo di Adriano Cecioni, 1860richiama la definizione che della macchia d Fattori, come di figura che si staglia su un fondo chiaro e luminoso. A Parigi Fattori accolto da Zandomeneghi, e gli lascia alcuni quadri per la vendita: nel '78, non avendo ottenuto risultati li regala all'amico Martelli al quale spiega cos i motivi dell'insuccesso commerciale: Fattori " non ha saputo fare n roba da commercio ne opere darte... La pittura di Fattori non esiste sotto nessun punto di vista, n come mestiere n come arte. E una pittura triste come la fame e rivela un'ignoranza assoluta...". Fattori e i suoi compagni ammirano i pittori francesi del 1830, ma non comprendono la portata dell'impressionismo, ad eccezione di Manet. Questa incomprensione di un fenomeno culturale cos importante e per tanti versi vicino al movimento macchiaiolo, si spiega con linfluenza negativa dell'ambiente, dovute alle morti di molti esponenti e dal fatto che i giovani artisti hanno preferito abbandonare il realismo per il simbolismo.

FATTORI E LA PITTURAFu definito un pittore macchiaiolo per il suo studio accurato della natura, ma questo termine da lui non fu mai gradito. Nominato per chiara fama, professore di perfezionamento di pittura con un compenso fissato in 240 lire annue pi una catasta di legna, uno studio gratuito, ma con l'obbligo di insegnare a 2 allievi senza compenso. Questo "obbligo" fu accettato da Fattori con vanto, definendo una ricchezza l'insegnamento gratuito che impart ad allievi che gli furono grati e riconoscenti. Nei quadri di Fattori raffigurata la vita sociale nei suoi aspetti pi tristi, perch il suo intento era quello di mettere sulla tela la sofferenza sia dell'uomo che degli animali impegnati nel lavoro nella bella campagna maremmana, creando una simbiosi fra questi soggetti. Fattori ha veramente amato gli infelici, in modo schietto sincero, con un onest che non gli diede ne guadagno ne onori, ma continuando a rispettare la sua volont di mettere sulla tela le sofferenze fisiche e morali.Lo Scoppio del cassone1880

OPEREMaria Stuarda al campo di Crookstone

La rotonda dei Bagni Palmieri

In Vedetta

La Libecciata

Il RiposoGALLERIA

Maria Stuarda al campo di CrookstoneL'impostazione di questo quadro melodrammatica: l'eroe disteso sul proscenio, l'eroina sorretta dalle dame e confortata dall'abate si sofferma smarrita. Tuttavia la disposizione dei protagonisti crea la profondit spaziale, profondit che si accentua sul fondo dove, dell'ampia vallata, vi ancora il fragore del combattimento dei guerrieri, il polverone sollevato dai cavalli.

La Rotonda dei Bagni PalmieriVi ritratto un gruppo di signore sulla "rotonda" dello stabilimento balneare di Palmieri, sul lungomare di Livorno. Le donne sono all'ombra di un grande tendone: il pittore, con forme sintetiche e rigorose e grazie all'accostamento di tinte contrastanti tra loro, rende le figure nitidamente definite. I colori sono distesi a macchie, com' caratteristico della pittura dei macchiaioli, le tonalit utilizzate non sono molte, ma c' una particolare attenzione nel giustapporre i colori complementari. La tavola ha un formato orizzontale allungato, adottato da Fattori per sottolineare la profonda vastit dell'orizzonte. Il paesaggio per, appare appena accennato: la zona in ombra risalta con maggior evidenza rispetto all'azzurro intenso del mare, chiudo dalla sagoma pi scura del promontorio e il bianco luminoso del cielo.

In VedettaSi tratta di un quadro di piccole dimensioni, che offre uno scenario di alcuni soldati costretti a soffrire, visti come vittime in un paesaggio desolato, dominato da unintensa luminosit. Al centro della composizione vi un incrocio tra la linea dellorizzonte e la linea verticale del muricciolo dove compaiono gli altri soldati in pattuglia. Le ombre create dalla fonte luminosa ci fanno pensare che la scena si svolga in un mattino destate. Vi la presenza di forti contrasti chiaroscurali: i berretti bianchi che fanno contrasto con le giubbe nere e il cielo di colore blu intenso, e le vesti e i cavalli neri che contrastano con il suolo e il muricciolo.

nota personale: ricorda molto il Deserto dei Tartari di Buzzati.

La LibecciataLo sviluppo sempre orizzontale e il paesaggio raffigurato , come si detto, un paesaggio reale al sud di Livorno.Nella rappresentazione il libeccio soffia impetuoso, piega i tronchi degli alberi e increspa la superficie del mare. Si tratta di una raffigurazione drammatica nella quale i colori sono quelli freddi dellazzurro e del giallo molto chiaro.

Il RiposoIn questo quadro rappresentato un momento di vita quotidiana in maremma. Il punto di fuga posto fuori dal quadro: cos che lo spazio ne risulta ampio e ruotante; ma, ad evitare la velocit della fuga prospettica le linee convergenti sono tagliate trasversalmente, a squadra, dal frontale del carro e dalla coppia dei buoi, conferendo a tutto, con l'immobilit delle pose, fermezza. Gli elementi sono posizionati sulla diagonale che unisce il vertice in basso a sinistra a quello in alto a destra, e i colori utilizzati sono sostanzialmente quelli primari. Il carro rosso, il campo giallo e il cielo blu. Il carro col suo aratro abbandonato si intravedono appena, i buoi, che occupano il centro della composizione, hanno una mole molto evidente, mentre il contadino sulla sinistra presenta una struttura piramidale.Il paesaggio di questo caldo pomeriggio estivo della maremma toscana maestoso e solitario.

GALLERIASoldati Francesi, 1859

Accampamento di Bersaglieri, 1859

Ufficiale dei Bersaglieri, 1860

Il Campo italiano dopo la battaglia di Magenta, 1861

La Cugina Argia, 1861

Carica di Cavalleria a Montebello, 1862

Il Nipote, 1865

Ritratto della prima moglie, 1865

Costumi Livornesi, 1865

Le Macchiaiole, 1865

Signora al Sole, 1866

Bovi al Carro, 1867

La signora martelli al Castiglioncello, 1867

Orti al sole di Primavera, 1867

Ritratto di Valerio Biondi, 1867

Rappezzatori di vele, 1872

Tre cavalieri su Strada, 1873

La Torre Rossa, 1875

Vallospoli, 1875

Lo scoppio del cassone, 1880

Lo Staffato, 1880

L'aratura, 1881

Mercato di San Godenzo, 1882

Militari a Bivacco, 1885

Contadino e Buoi, 1885

Una strada, 1885

Artigliere a Cavallo, 1885

Bovi al Pascolo, 1886

Marcatura dei torelli in Maremma, 1887

Ritorno della Cavalleria, 1888

Il Bersagliere, 1889

Ritratto della figliastra, 1889

Ritraddo della seconda moglie, 1889

Due Buoi, 1890

Giornata Grigia, 1893

I Butteri, 1893

ED ORA IL SOSIA DI TOLA..................

Autoritratto, 1894

L'amore nei campi, 1894

L'ora di ricreazione, 1895

Il pagliaio, 1895

Due studi, 1898

Cane che dorme, 1900

Ritorno a casa, 1900

Viale interno delle cascine, 1901

Ritratto della terza moglie, 1905I Butteri

Due Amici, 1907