Giovani e lavoro: studio, inserimento e vita lavorativa. La fotografia in movimento
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GIOVANI E LAVORO
Studio, inserimento e vita lavorativa
La fotografia in movimento
Luigi Serio
ASFOR - Giornata della Formazione Manageriale
Milano 14 Giugno 2012
Università Cattolica
Il contributo della Ricerca Fondazione Istud
La logica è stata quella di “triangolare” il punto di vista di:
- studenti universitari
- neoinseriti
- aziende (funzione Risorse Umane e manager di linea)
Attività realizzate su base annua:
- indagine estensiva su oltre 1.600 studenti
- focus group di approfondimento con 50 studenti in 4 atenei
- ciclo di focus group con oltre 100 giovani neoinseriti e circa 60
manager presso le aziende partner
- indagine estensiva su oltre 400 manager del network Prospera
- workshop di ricerca-azione con le funzioni HR delle aziende partner
Il focus prevalente
Due specifiche dimensioni del rapporto tra giovani
e aziende:
• le logiche e le politiche della socializzazione dei
giovani neo-inseriti all’interno delle organizzazioni
• le dinamiche legate alla gestione del generation mix
Giovani e aziende:
un incontro difficile?
Le aspettative dei giovani
Pensando al tuo futuro e potendo scegliere, preferiresti
Le aspettative dei giovani
Quali aspetti sono per te importanti nel lavoro?*
*N.B. era possibile fornire più di una risposta
Le aspettative dei giovani
Identikit dell’organizzazione ideale
Le aspettative dei giovani
A tuo parere, le doti necessarie per farsi largo nella vita sono soprattutto:*
*N.B. era possibile fornire più di una risposta
Le aspettative dei manager Giovani che entrano in azienda: caratteristiche più apprezzate e carenti*
*N.B. era possibile fornire più di una risposta
Come ridefinire il terreno di incontro?
- Migliorare la consapevolezza dei giovani rispetto al mondo del lavoro
- Ripensare le logiche e i processi di comunicazione da parte dell'azienda
- Coinvolgere il sistema educativo nel superare i gap di competenze e di orientamenti dei giovani in ingresso
L’inserimento:
un percorso "vecchio" e a ostacoli?
Le criticità segnalate Frammentazione delle responsabilità tra HR e linea
Sfasature tra ingresso e programmi di inserimento
Sovrapposizioni e ridondanza con altri programmi
Comunicazione contraddittoria tra reclutamento e selezione vs. inserimento
Discrasia tra processi formali e informali di inserimento
Metodologie spesso “troppo tradizionali”
Processo di valutazione e di feedback debole
Un’occasione persa per favorire la socializzazione
organizzativa?
Il percorso ideale secondo i neoassunti
• Inquadramento propria posizione e
del team in cui si è inseriti (primo
giorno)
• Sviluppo conoscenza dell’azienda
• Conoscenza ruoli e relazioni utili
• Socializzazione ai valori aziendali
• Affiancamento sul campo a un
collega più esperto
• Formazione al ruolo
• Verifica intermedia con HR (al
termine dei primi 6 mesi)
• Job rotation (anche singole giornate da
trascorrere come osservatori in aree
aziendali diverse)
• Visite a siti produttivi/uscite sul mercato
• Formazione tecnica (inglese/IT)
• Feedback (a 1 anno)
• Piano di sviluppo personale (al
termine del percorso)
• Attività ludiche/ricreative
Priorità
attribuita
ALTA
(da realizzare
entro il primo
mese)
MEDIA
(da realizzare
entro i primi 6
mesi)
BASSA
(da realizzare
dopo i primi 6
mesi)
Importanza attribuita ALTA
(attività imprescindibili)
MEDIA
(non necessarie, ma particolarmente gradite)
Le proposte di miglioramento delle aziende Programmi “aperti” e modulari con soluzioni ad hoc per stage e apprendistato
Ricalibrare lo sforzo di attrazione (“selling proposition” realistica)
Concepire i programmi come “palinsesti/sceneggiature” e utilizzare metodologie innovative (storytelling, blog, filmati autoprodotti) per una comunicazione più vicina e calda
Ricorso più sistematico a job rotation, viaggi sul campo, community, project work
Partnership reale tra HR e linea
Valutazione come monitoraggio, accompagnamento, orientamento (feedback, “provare a fare”, piani di sviluppo)
La convivenza con le altre
generazioni:
vincolo o opportunità?
I “Boomers” si raccontano
«Abbiamo valori solidi di rifermento: rispetto, umiltà, gerarchia, famiglia,
dovere»
«Siamo capaci di sacrificarci e di aspettare (abbiamo avuto la fortuna che
il ritorno sugli investimenti personali e professionali era tendenzialmente sicuro e certo)»
«Avevamo un progetto di vita chiaro: scuola, università, lavoro (= posto
fisso e sicurezza), pensione»
«Siamo più fedeli all’organizzazione»
«Viviamo la percezione di avere dovuto metabolizzare (con fatica) la
rivoluzione informatica»
Gli “Xers” si raccontano «A differenza dei boomers, le grandi opportunità sono state solo sulla carta: non abbiamo raccolto in pieno i frutti dell’investimento negli studi»
«Rispetto alle generazioni precedenti abbiamo avuto meno ideali e ideologie, meno condizionamenti, ma anche meno punti di riferimento cui affidarci»
«Siamo cresciuti nel benessere, ma non ci manca la capacità di sacrificarci»
«Abbiamo vissuto alcune grandi trasformazioni (globalizzazione, ICT, società dei consumi), a cui siamo sopravvissuti adattandoci»
«Ci viviamo come una generazione di passaggio, vorremmo più spazio/responsabilità che i più anziani non mollano (“se non ora, quando?”)»
I “Yers” si raccontano «Siamo flessibili e multitasking»
«Ci caratterizza l’apertura al nuovo, l’essere desiderosi di fare cose sempre diverse per accrescere la professionalità e per non stufarci»
«Informatizzati e always on!»
«Siamo impazienti vogliamo tutto subito, senza gavetta»
«Ci contraddistingue una certa insofferenza verso il formalismo e la gerarchia»
«Siamo anche disillusi di fronte a un futuro con meno certezze»
«Talvolta siamo costretti, nostro malgrado, a farci la guerra»
L’organizzazione ideale e reale
BOOMERS
• attenta alle esigenze di
tutti
• integrata, capace di
muoversi nella stessa
direzione
XERS
• meritocratica
• “capace di formare”
• attenta al W&L, a
valorizzare la diversità (di
genere, di talento)
YERS
• attenta ai bisogni
individuali (servizi,
facilitazioni, orari, ecc.)
• informale
• casa di vetro
(condivisione delle
informazioni)
BOOMERS
• frammentata (in
orizzontale e in verticale)
• con obiettivi poco chiari
XERS
• poco meritocratica
• poco coinvolgente, poco
capace di valorizzare
YERS
• pesante e rigida
• “informazione carente e
confusa”
Ideale
R
ea
le
Il capo ideale e reale
BOOMERS
• competente, esperto
• equo e coerente
(“rispetta le promesse”)
XERS
• capace di ascoltare e
mettersi in discussione
• orientato a delegare
YERS
• “paracadute”, “filtro” che
protegge
• “colorato” e stimolante
BOOMERS
• se è più giovane?
XERS
• accentratore
YERS
• disorganizzato
• contraddittorio
Ideale
R
ea
le
Possibili aree di intervento
Segmentazione delle politiche HR e dei pacchetti di benefit
Nuove logiche e meccanismi di comunicazione interna
Programmi di bilanciamento work-life, su misura per le diverse generazioni
Sviluppo di stili di leadership “poliedrici” in relazione alle diverse
concezioni di autorità
Progettare creativamente momenti e iniziative di fertilizzazione
intergenerazionale