Giovani e internet

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GIOVANI E INTERNET “Lasciamo che il giovane modifichi la società e insegni agli adulti come vedere il mondo nuovo; ma laddove vi è la sfida del ragazzo o della ragazza che cresce, vi sia un adulto a raccogliere la sfida.” (D. Winnicot)

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Appunti e slide del fenomeno internet e giovani

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GIOVANI E INTERNET

“Lasciamo che il giovane modifichi la società e insegni agli adulti come vedere il mondo nuovo; ma laddove vi è la sfida del ragazzo o della ragazza che cresce, vi sia un adulto a raccogliere la sfida.” (D. Winnicot)

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HO PARTORITO UN NATIVO DIGITALE!

La generazione nata tra il 1990 e il 2000

la prima nata e cresciuta con le nuove tecnologie.

In 5 anni i nativi digitali trascorrono

•10.000 ore con i videogames, •si scambiano 200.000 e-mail, •parlano al cellulare per 10.000 ore, •guardano 20.000 ore di tv • 500.000 ore di spot, • 5.000 ore vengono dedicate alla lettura.

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BILL GATES

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LARRY PAGE E BRIN SERGEY

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SHAWN FANNING

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Mark Zuckerberg

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Andrey Ternovskiy

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Nicola Greco

://www.youtube.com/watch?v=ZPwH2zEVB88

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WEB 2.0 OVVERO?

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OPPORTUNITA’• PROTAGONISMO• CREATIVITA’• POSSIBILITA’ DI ESPRESSIONE• FACILITA’ DI RELAZIONE• CREAZIONE DI COMMUNITY A DISTANZA• ACCEDERE A INFORMAZIONI• NUOVE POSSIBILITA’ DI APPRENDIMENTO• MONDO PIU’ VICINO

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http://www.youtube.com/internetforpeace

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RI-PREMESSANegli ultimi anni si sono moltiplicate le ricerche interessate ai consumi

mediali dei più giovani.• Si apre un nuovo potenziale mercato • La sovraesposizione mediatica (giornali, televisione) di cui godono i

nuovi strumenti della comunicazione (dal cellulare alle recenti applicazioni della Rete) sollecita le funzioni del controllo sociale e dell’educazione.

Il risultato di tutto questo è la produzione di rumore. Un rumore cui non si sottrae nemmeno la ricerca, nella misura in cui alimenta la circolazione dei discorsi e allafine finisce per generare entropia, invece di fornire chiavi per la lettura dei comportamenti.

Tratto da “Ragazzi connessi” dossier Cremit Save the Children Italia Onlus

a cura di Pier Cesare Rivoltella e Alessandra Carenzio del Cremit,

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Alcuni punti fermi

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I media fanno parte della normalità dei nostri

ragazzi. • Si tratta di un dato né rassicurante,né

apocalittico: è più semplicemente un’indicazione di metodo per chi educa.

• Smettiamo di considerare i media degli strumenti: essi nel bene e nel male

sono parte integrante del loro quotidiano (come in fondo lo sono del nostro);

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il problema non sono i media, ma le pratiche.

• Gli adolescenti non sono più trasgressiviperché hanno il cellulare o internet; piuttosto i media creano le condizioni perché le loro pratiche, trasgressive o meno, si esprimano.

• Smettiamo di mettere sotto processo i media e spostiamo la nostra attenzione sull’intero sistema che li lega alle pratiche dei soggetti: solo le pratiche consentono di collocare i media dentro i loro quadri d’uso;

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le responsabilità vere sono degli adulti

Si tratta di responsabilità di due tipi, • Responsabilità culturali: le rappresentazioni degli adulti incidono sulla

formazione delle rappresentazioni dei più giovani; le culture giovanili sono in qualche modo il riflesso di quanto le culture adulte elaborano e

fanno circolare. • Responsabilità educative: il permanere di forti preoccupazioni, il prevalere

di rappresentazioni negative, suggeriscono il funzionamento di un dispositivo che associa la mancanza di conoscenze certe (ho paura di quel che nonconosco) all’incapacità o all’impossibilità della presenza educativa (ho paura perché so di non controllare).

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PENETRAZIONE DI INTERNET TRA I TEEN AGER

Fonte: Dati Istat “Indagine Multiscopo: Cittadini e Nuove Tecnologie” (anno 2008)

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TECNOLOGIE UTILIZZATE

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Cosa fanno i ragazzi quando sono connessi?

• NavigareNavigano per informarsi, divertirsi, fare esperienze… Tra un clic e l’altro, si apre un’incredibile mondo di opportunità.

• CommunityIncontrano nuovi amici, chiacchierano coi vecchi, condividono interessi e appartengo a “gruppi”: tutto senza muoversi da casa?

• Video OnlineMettono video online per divertirsi, esprimersi, essere creativi. E’ ormai alla portata di tutti (basta un videofonino).

• VideogiochiPassano ore a giocare, vivendo esperienze molto coinvolgenti che, in passato, sono state oggetto di “demonizzazione” da parte degli adulti.

• CondividereScaricano brani musicali, suonerie, immagini divertenti. E li mettono a disposizione dei loro amici o di chi glieli fornisce.

• ShoppingOnline possono comprare e vendere di tutto. Quali sono le regole? Come diventare consapevoli dei propri diritti?

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NAVIGARE“ Non vado su internet tanto per fare. Se ci vado è

perché devo controllare o cercare qualcosa che mi interessa.”

Quando i ragazzi vanno online trascorrono il loro tempo alla ricerca di siti o informazioni specifiche, che riguardano strettamente i loro interessi. Ci sono alcun siti “preferiti” dove i ragazzi sanno di poter trovare ciò che gli interessa, o, recentemente, con la diffusione di blog e social network, vanno a vedere gli aggiornamenti dei siti dei loro amici: una grossa fetta dei contenuti disponibili sul web è fatta da o per i giovani, rendendo il mezzo ancora più attraente

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Ad esempio

• conoscere in anteprima cosa avverrà nel telefilm preferito

• trovare notizie sul divo del momento

• scaricare o vedere immagini, video, canzoni

• fare ricerche per la scuola

• coltivare hobby personali (sono hobby che di solito nascono offline e possono essere coltivati online attraverso siti e community di persone che condividono un particolare interesse)

• iscriversi a newsletter per ricevere informazioni dai siti preferiti

• soddisfare curiosità a volte imbarazzanti