Giornata della memoria - Genocidi del Novecento · 2020. 1. 13. · La giornata del ricordo Il...
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Giornata della memoria - Genocidi del Novecento
I.C. Santa Maria delle Mole a.s. 2018/2019
IL GENOCIDIO ARMENO
Con il termine genocidio armeno, talvolta olocausto degli armeni, si indicano le deportazioni ed eliminazioni di armeni perpetrate dall’Impero Ottomano tra il 1915 e il 1916, che causarono circa 1,5 milioni di morti. Gli armeni usano l'espressione Medz Yeghern (in armeno "grande crimine").
Già nel periodo antecedente alla prima guerra mondiale, nell’impero ottomano si era formato il governo dei «Giovani Turchi» che temevano un’alleanza fra russi e armeni.Nel 1915 essi diedero vita a un genocidio di proporzioni epocali, la causa non è certa, alcuni studiosi ritengono che l’elemento determinante fu la jihad di Maometto V, altri invece sostengono che tutto fu scatenato da Ataturk, membro dei giovani turchi, un gruppo caratterizzato da molte presenze nazionaliste.
Il genocidio armeno causò circa 1,5 milioni di morti. Le fonti turche tendono a minimizzare la cifra.
Secondo il Patriarcato armeno di Costantinopoli, nel 1914 gli Armeni anatolici andavano da un minimo di 1.845.000 ad un massimo di 2.100.000.
Lo storico Arnold J. Toynbee, che fu ufficiale dell’intelligence britannica in Anatolia nella prima guerra mondiale, stima in 1.800.000 il numero complessivo degli Armeni di quel paese. L’enciclopedia britannica indica come probabile il numero di 1.750.000.
Toynbee ritiene che i morti furono 1.200.000. Gli storici stimano che la cifra vari fra i 1.200.000 e 2.000.000 di morti, ma il totale di 1.500.000 è quello più diffuso e comunemente accettato.
Solo tra il 1915 e il 1916 vennero uccisi 1.500.000 armeni, pari a 4.167 in un mese. . . 140 al giorno. . .
A noi sono giunte testimonianze
sia iconografiche che scritte
Civili armeni in marcia forzata verso il campo di prigionia di Mezireh, sorvegliati da soldati turchi armati. Khapert, Impero Ottomano, aprile 1915.
Armeni impiccati ad Aleppo nel 1915
Armeni crocifissi sul monte Hermon
Libri e film ispirati alla tragedia in questione…
Perché non c’è futuro senza conoscere il passato
MEDITATE CHE QUESTO E’ STATO… (P.Levi)
OLOCAUSTOIL TERMINE OLOCAUSTO INDICA, A PARTIRE DALLA SECONDA METÀ DEL XX SECOLO,
IL GENOCIDIO DI CUI FURONO RESPONSABILI LE AUTORITÀ DELLA GERMANIA NAZISTA NEI
CONFRONTI DEGLI EBREI E, PER ESTENSIONE, LO STERMINIO DI TUTTE LE CATEGORIE DI PERSONE
DAI NAZISTI RITENUTE "INDESIDERABILI" O "INFERIORI:
- ROM - TESTIMONI DI GEOVA, - OMOSESSUALI - PRIGIONIERI POLITICI
CON IL TERMINE SHOAH SI INTENDE SPECIFICAMENTE LO STERMINIO SISTEMATICO DI 6 MILIONI
DI EBREI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO AVVENUTO TRA IL 1942 AL 1945
NEGAZIONISMOE’ UN TERMINE CON CUI VIENE INDICATA UNA CORRENTE ANTISTORICA E
ANTISCIENTIFICA CHE NON SI LIMITA A REINTERPRETARE ALCUNI FENOMENI DELLA
STORIA CONTEMPORANEA , MA NE NEGA L’ESISTENZA .
SECONDO IL NEGAZIONISMO
L’ OLOCAUSTO NON È REALMENTE ACCADUTO, MA È UN INVENZIONE DEI NEMICI
STORICI DEL NAZISMO.
UNO TRA I PRIMI NEGAZIONISTI È LO SCRITTORE INGLESE DAVID IRVING (HUTTON 1938)
E’ CONSIDERATO UN ESPONENTE DEL REVISIONISMO DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE.
IRVING VENNE PROCESSATO PER IDEOLOGIA NEONAZISTA NEL 2006 E FU CONDANNATO A TRE
ANNI DI RECLUSIONE. NORME ANTINEGAZIONISTE SONO ENTRATE IN VIGORE NELLE
COSTITUZIONI DI MOLTI PAESI A PARTIRE DAL 2007 E IN ITALIA DAL 2016 QUESTO
REATO VIENE PUNITO CON LA RECLUSIONE FINO A SEI ANNI
Il governo fascista italiano guidato da Benito Mussolini il 5 Agosto 1938 promulga una serie di leggi volte a limitare la libertà e il ruolo degli ebrei nella vita italiana, pertanto tra le altre cose,
IMPONGONO:
- il divieto per i ragazzi ebrei di iscriversi nelle scuole pubbliche
- il divieto per i docenti di usare libri di testo scritti, anche solo in parte, da
autori di razza ebraica.
- il licenziamento per gli insegnanti di religione ebraica
- il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni e per le società private,
come banche e assicurazioni , di avere alle proprie dipendenze ebrei.
- il divieto di matrimonio tra italiani ariani ed ebrei
- il divieto per le famiglie ebree di avere domestici di razza ariana
- il divieto per gli ebrei di prestare il servizio militare
- il divieto di trasferirsi in Italia ad Ebrei stranieri
LEGGI RAZZIALI
Delatore: chi per vendetta, ma soprattutto per interessi denuncia segretamente altri ad un’ altra autorità .
DELATORI
LA POLIZIA TEDESCA SFRUTTÒ DURANTE
LE PERSECUZIONI: SPIE E DELATORI. PER
OGNI EBREO VENIVA MESSA UNA TAGLIA
DI 5000 LIRE CHE NEL 1943 EQUIVALEVANO
A 1500 EURO ODIERNI.
ALCUNI COMANDANTI TEDESCHI
SFRUTTAVANO DELATORI CHE
CONOSCEVANO NASCONDIGLI DI EBREI.
PRIMA DI CONSEGNARE LE VITTIME, LE
SPIE, LI TORTURAVANO PER RICEVERE
ALTRI NOMI E INDIRIZZI.
Con questo termine si intende una manovra condotta con
uomini e veicoli militari effettuata per ricercare persone ritenute nemiche.
RASTRELLAMENTO
Uno dei più drammatici avvenne il 16 ottobre 1943 dalle 5:30 alle 14:00 nel ghetto di Roma in via del portico d’ Ottavia dove vennero catturati dalle SS tedesche 1259 ebrei che furono condotti nel Campo di Sterminio di Auschwitz.
Solo 16 persone sopravvissero alla tragedia dei Lager (15 uomini e una donna: Settimia Spizzichino)
➢ «FUMMO ARRESTATI UNA MATTINA PRESTO, QUANDO ANCORA FACEVA BUIO IN MODO DA NASCONDERE AI CITTADINI LA DEPORTAZIONE DI MASSA.» (LUIGI FAGGI)
➢ « CI CARICARONO SUBITO SU UN GROSSO VAGONE DI UN TRENO MERCI, CI SPINGEVANO A CALCI SE UNO CAMMINAVA PIANO, AVEVANO CANI E MANGANELLI.» (PRIMO LEVI)
➢ « E IO NON CAPIVO, ME NE STAVO LÌ, COME SE AVESSI FATTO QUALCOSA DI MALE, A DOMANDARMI SE TUTTO ERA CAMBIATO PER COLPA MIA.» (LILIANA SEGRE)
➢ « ERAVAMO SPRANGATI DENTRO UN VAGONE DOVE NON C’ERA NIENTE, CON UN SECCHIO PER I NOSTRI BISOGNI, CHE BEN PRESTO SI RIEMPÌ; NON C’ERA LUCE, NON C’ERA ACQUA, C’ERAVAMO SOLO NOI CON LA NOSTRA UMANITÀ DOLENTE.» (SHLOMO VENEZIA)
VIAGGIO VERSO I LAGER
AMMASSATI ASPETTAMMO CHE LE PORTE DEL VAGONE FOSSERO SPIOMBATE. ATTENTO A EVITARE LE NERBATE E I MORSI DEI CANI, MI ACCORSI CHE IL MEDICO DELLE SS MI INDICÒ UNA DIREZIONE. ERA LA DIREZIONE DEI SALVATI. […]
ALLE SELEZIONI I PIÙ DEBOLI VENIVANO ELIMINATI. “SE UNO DELLE SS TI VIENE INCONTRO INDURISCI IL CORPO IN MODO TALE CHE SE TI DANNO UNA SPINTA NON CADI. LO FANNO APPOSTA E SE BARCOLLI TI PRENDONO IL NUMERO E IL GIORNO DOPO SI VA NEI CREMATORI” - MI DISSE TASCA APPENA ARRIVATO AL CAMPO - .
(TESTIMONIANZA DI ALBERTO SED, SOPRAVVISSUTO AD AUSCHIWITZ)
ARRIVO AL CAMPO: LA SELEZIONE LE SS DECIDEVANO chi fosse
ABILE AL LAVORO
= VITA
INABILE AL LAVORO
= MORTE
CI SPOGLIANO, CI RASANO A ZERO E CI TATUANO UN NUMERO SUL BRACCIO CI DANNO I VESTITI: UN PAIO DI MUTANDE BUCATE, UNA GIACCA A BRANDELLI, CALZONI RATTOPPATI, UN BERRETTO E UN PAIO DI ZOCCOLI. CI TENGONO IN CELLE, USCIAMO SOLO PER LAVORARE. FIAMME ESCONO DAI FORNI CREMATORI, GIORNO E NOTTE. BAMBINI, GIOVANI, ANZIANI TUTTI VANNO A MORIRE NELLO STESSO POSTO E DIVENTANO CENERE
VITA AL CAMPO Chi muore ad Auschwitz scompare nella polvere ma chi rimane
vivo viene privato di ogni dignità
CACCIA ALLE SSNELL’AUTUNNO NEL 1945 A NORIMBERGA INIZIA IL PRIMO DEI DUE
PROCESSI CHE AVREBBE PORTATO ALLA SBARRA I GERARCHI NAZISTI , MA ALL’APPELLO MANCANO DUE DEI PIÙ FEROCI CRIMINALI NAZISTI:
Adolf Eichmann
Josef Mengele
SIMON WIESENTHAL
ELIE WIESEL
SIMON WIESENTHAL E ELIE WIESEL, ENTRAMBI SUPERSTITI
DELL’OLOCAUSTO,HANNO FATTO DELLA CACCIA AI CRIMINALI NAZISTI LA LORO
VITA. WIESENTHAL FU ESSENZIALE PER LA CATTURA DI ADOLF EICHMANN.
ELIE WIESEL UNA VOLTA USCITO DAI CAMPI DI CONCENTRAMENTO NON SAPEVA COME RACCONTARE ALLE PERSONE IL DRAMMA VISSUTO. IL SUO PRIMO SCRITTO FURONO
LE 900 PAGINE DI MEMORIA IN CUI RACCONTA LA SUA VITA AL CAMPO
Adolf Eichmann fu l’ideatore della
“soluzione finale” e uno dei più temuti
criminali nazisti.
Josef Mengele, uno dei medici più
sadici e temuti di
Auschwitz.
IL MIRACOLO DELLA VITA NATO DALLE MACERIE DELLA MORTE
Liliana Segre, attualmente senatrice a vita, sopravvissuta al campo di Auschwitz racconta
“ Bisogna scegliere la vita:o l’ odio o la vita …
Io ho scelto la vita non ho raccolto quella pistola e da quel momento
non sono solo stata libera, ma sono diventata la donna di pace che sono
stata e che sono “
Fiorella Mannoia: Che sia benedettaA chi trova se stesso nel proprio coraggio
A chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio
A chi lotta da sempre e sopporta il dolore
Qui nessuno è diverso, nessuno è migliore
A chi ha perso tutto e riparte da zero perché niente finisce
quando vivi davvero
A chi resta da solo abbracciato al silenzio
A chi dona l'amore che ha dentro
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta
E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta
A tenersela stretta
Che sia benedetta
La giornata del ricordoIl Giorno del ricordo è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Memoria
della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe.
(La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.)
Le foibeLe foibe sono delle fenditure carsiche che venivano usate come discariche. I massacri delle foibe sono stati degli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e dell'OZNA.
La foiba di Basovizza
La foiba di Basovizza è un inghiottitoio che si trova in località Basovizza, nel comune di Trieste, nella zona nord-est dell'altopiano del Carso a 377 metri di altitudine.
La foiba di Basovizza Nel 1992 il presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro ha dichiarato il pozzo monumento nazionale, esso divenne però nel maggio del 1945 un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, da parte dei partigiani comunisti di Tito.
Le foibe
La guerra di Bosnia Erzegovina 92-95
La guerra in Bosnia ed Erzegovina è stato un conflitto armato svoltosi tra il 1º marzo 1992 e il 14 dicembre 1995, fino alla stipula dell'accordo di Dayton, che pose ufficialmente fine alle ostilità.
ASSEDIO DI SARAJEVO
L'assedio di Sarajevo, avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina, è stato il più lungo assedio nella storia bellica della fine del XX secolo, protrattosi dal 5 aprile 1992 al 29 febbraio 1996.
Assedio di Sarajevo
I rapporti indicano una media di circa 329 esplosioni al giorno durante il corso dell'assedio, con un massimo di 3.777 bombe sganciate il 22 luglio 1993. Durante la guerra, le forze serbe violentarono sistematicamente donne bosniache musulmane dopo essere state separate dagli uomini.
Il massacro di SrebrenicaIl massacro di Srebrenica è stato un genocidio di oltre 8000 musulmani bosgnacchi , per la maggioranza ragazzi e uomini, avvenuto nel luglio 1995 nella città di Srebrenica e nei suoi dintorni, durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina.
«Riportatemi quindi sulle rive della mia infanzia dov’ero felice e contenta.»
dalDiario di Zlata,
RWANDA
Volevo vivere la mia esistenzaLavorando e amandoCome ho sempre saputo fareCome ho sempre saputo fareMa la guerra ha scelto per noiCon le sue leggi senza sensoE il paradiso e' diventato infernoSentirsi diversi e mostrarsi ugualiMa come si vive se non puoi respirareMa dimmi come si vive senza ossigeno
Ci hanno chiamati per definizioneUn avanzo dell' umanita'E cosa ancora peggioreCi hanno lasciati soli in balìa del ventoE il fiume ora spinge i suoi morti verso ovestVerso ovestE il fiume spinge i suoi morti verso ovestMa come puoi vivere se non puoi respirareMa dimmi come si viveSenza ossigenoQuando il silenzio esplodera'questa terra sara' gia' desertoquando la fine arrivera' la storia non saldera' il conto
Sembra cosi' vicina adessoquesta luna fredda, ghiacciatadi fronte alla follia dell'uomoche non conosce tregua ne' compassioneMa che cos'e' la paura in fondoQuando il vero nemicoIl vero nemicoE' il sonno della ragionePerche' non puoi vivereSe non puoi respirareMa dimmi come si vive senza ossigenoQuando il silenzio esplodera'Questa terra sara' gia' desertoQuando la fine arrivera'La storia non saldera' il conto
Il genocidio del Rwanda fu uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'Africa del XX secolo.
Genocidio Rwanda
Genocidio RwandaLe vittime protagoniste furono prevalentemente i tutsi, ma le violenze coinvolsero in parte anche gli hutu moderati.
Si fece largo l’idea che i tutsi fossero una popolazione con una distinta origine razziale dagli hutu.
Genocidio Rwanda
Ruanda 1994: questa non è una storia molto importante; o forse è una storia troppo importante per essere dimenticata.
Genocidio Rwanda
Oltre 800.000 persone di etnia Tutsi e alcuni moderati Hutu vennero massacrati dagli estremisti Hutu. Molte delle vittime vennero uccise nelle chiese dove avevano trovato rifugio.
Genocidio Rwanda
Genocidio Rwanda
Genocidio Rwanda
In meno di 100 giorni questa guerra fece circa 800.000 morti , a colpi di arma da fuoco e machete.
Genocidio rwanda
Quando la gente, cari telespettatori, mi chiede "perché odi i Tutsi?" io rispondo: "leggete la nostra storia", i Tutsi erano collaboratori dei coloni belgi, avevano preso le nostre terre e ci avevano presi a frustate... ora, questi ribelli Tutsi, sono tornati... e sono scarafaggi... sono assassini... il Ruanda è terra degli Hutu... noi siamo la maggioranza, loro sono la minoranza di traditori e invasori... disinfesteremo il Ruanda, stermineremo i ribelli dal fronte patriottico... questa è "radio RTLM", voce del potere Hutu, state allerta... attenti al nostro vicino.
Questa è "radio RTLM"... ho una drammatica notizia! una ferale notizia! Il nostro caro presidente Juvénal è stato assassinato dagli scarafaggi Tutsi! Lo hanno tradito, convincendolo a firmare quel trattato di pace, hanno abbattuto il suo aereo in volo!
Presidente Juvenàl
Years ago homeless in a San Francisco rainstormI dreamt of a field of white skullsin a muddy field in rwandathe only darkness the holes where their eyes werea whisky presence and dutch army coat the only savinggrace against the other imagesof sand creek and wounded kneeknowing the stench of dying hope and terrorhave the same name and smelland the name is missing….what is the name of a man or a woman or a childwhose last breath is a screamagainst tyrannyagainst the fear that lives inside usnear a busy Oklahoma interstatealong the washita riverthe fallen cheyenne still whisperhi niswa vita kini…we will live again...
Anni fa, vagando in un temporale a San FranciscoHo sognato un campo bianco di teschiIn un terreno fangoso in RuandaLe uniche macchie scure, le cavità dove prima c’erano i loro occhiUna presenza di whisky e un cappotto militare olandesel’unica grazia salvifica contro le altre immaginidi sand creek e wounded kneeSapendo che il fetore della speranza che muore e del terrore hanno lo stesso nome e lo stesso odoreE il nome è perso…Qual è il nome di un uomo o di una donna o di un bambinoIl cui ultimo respiro è un grido contro la tiranniaContro la paura che vive dentro di noiVicino a un’interstatale trafficata in Oklahoma lungo il fiume WashitaI Cheyenne caduti ancora sussurranohi niswa vita kini…vivremo ancora…
Mattafix: Living Darfur
Giornata della memoria - I genocidi del 900
Darfur
Il conflitto del Darfur è un conflitto attualmente in atto nella regione del Darfur situata a ovest del Sudan
Il conflitto ebbe inizio nel 2003 e tutt’ora è ancora in atto. Questa guerra civile vede contrapposti i Janjawid,un gruppo di miliziani arabi reclutati dalle tribù locali dei Baggara, contro la popolazione non Baggara della regione (solitamente tribù dedite all’agricoltura)
Il governo sudanese oltretutto fornisce armi e assistenza ai janjawid
Le vittime stimate sono circa 400.000 morti (dati dalla Coalition for International Justice). A seguito degli scontri nel luglio e agosto del 2006, il 31 agosto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite ha approvato la Risoluzione 1706, che prevede la missione UNAMID:
una forza di pace composta
da 20.000 caschi blu dell’ONU
che sostituisca o affianchi i
7.000 uomini
dell’Unione Africana sul campo.
Nel 2009 il generale Martin Agawai, a capo della missione di pace UNAMID, ha detto che nella regione la guerra vera e propria era da considerarsi conclusa, che si doveva parlare più di banditismo e di problemi di sicurezza che del conflitto In piena regola. Nonostante tali affermazioni , le violenze ripartirono, fino alla tregua del febbraio 2010 firmata in Qatar a Doha tra il presidente sudanese e il JEM
Le cause del conflitto in corso nel Darfur sono molteplici e fra loro connesse. Le tensioni connaturate alla disuguaglianza strutturale fra il centro del paese, che si stende lungo le sponde del Nilo, e le aree ‘’periferiche’’ come il Darfur sono state esacerbate negli ultimi due decenni del XXsecolo da una combinazionedi catastrofi naturali, opportunismo politico e Geopolitica regionale
The War in Darfur began ten years ago.
We must keep talking about it.
Io non lo so chi c'ha ragione e chi no
se è una questione di etnia, di economia,
oppure solo pazzia: difficile saperlo.
Quello che so è che non è fantasia
e che nessuno c'ha ragione e così sia,
e pochi mesi ad un giro di boa
per voi così moderno
C'era una volta la mia vita
c'era una volta la mia casa
c'era una volta e voglio che sia ancora.
E voglio il nome di chi si impegna
a fare i conti con la propria vergogna.
Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Eccomi qua, seguivo gli ordini che ricevevo
c'è stato un tempo in cui io credevo
che arruolandomi in aviazione
avrei girato il mondo e fatto bene alla mia gente
fatto qualcosa di importante, in fondo a me, a me piaceva volare...
C'era una volta un aeroplano
un militare americano
c'era una volta il gioco di un bambino.
E voglio i nomi di chi ha mentito
di chi ha parlato di una guerra giusta
io non le lancio più le vostre sante bombe,
bombe, bombe, bombe, BOMBE!
Il mio nome è mai più, mai più, mai più
Io dico si, dico si può, sapere convivere è dura già, lo so.
ma per questo il compromesso è la strada del mio crescere.
E dico si al dialogo perché la pace è l'unica vittoria
l'unico gesto in ogni senso che dà un peso al nostro vivere, vivere, vivere.
Io dico si, dico si può, cercare pace è l'unica vittoria
l'unico gesto in ogni senso che darà forza al nostro vivere.
Il mio nome è mai più, mai più, mai più.
MAI PIU’