GIORNALINO DI SETTOGIORNALINO DI SETTORERE · La collegialità non significa prendere decisioni...

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Equipes Notre Dame – Settore di Milano END Ottobre 2002 1 ÉQUIPES NOTRE DAME MILANO GIORNALINO DI SETTO GIORNALINO DI SETTO GIORNALINO DI SETTORE RE RE Eccoci tornati da Ciampino! Questa volta abbiamo fatto il viaggio in treno: è più riposante dopo la giornata lavorativa del venerdì. I viaggi in treno sono sempre interes- santi, ci aprono spaccati della vita altrui; tutti insieme su due rotaie…per qualche ora abitanti di una stessa casa: c’è la persona che si chiude nel suo “walkman” e non riesci nemmeno a farle capire che vorresti alzarti perché sei ormai “mummificata”,…c’è il bambino piccolo con il ciuccio in bocca che compare e scompare trot- terellando al ritmo del treno,….annunci, avvisi, persone nomadi senza posto e..storie…un gio- vane e una ragazza si raccontano le vicissitudi- ni del loro divorzio…delusioni…sofferenze. E noi? Stiamo andando a Roma a parlare di co- sa? Proprio della ricerca di questo amore du- raturo, che non si stanca, che cerca sempre in ogni stagione della vita novità e freschezza. Perché questo desiderio mai soddisfatto? Per- ché siamo chiamati sempre ad Altro. Gli incontri e le relazioni di Ciampino sono mol- to interessanti. C’è stata la relazione di com- miato di Carlo e Maria Carla Volpini e quella dei nuovi responsabili dell’equipe Italia Ema- nuela e Joseph Lee torinesi. E’ stato presenta- to il tema di approfondimento dell’equipe di servizio “ABRAMO E SARA” coordinata da Poppi e Silvia Simonis con il titolo: “ Il ruolo profetico del Movimento END ieri e oggi”. I nuovi responsabili della Lettera, Roberto e Carla Vio di Torino, hanno illustra to il piano di redazione per il 2003. Emanuela e Jo- seph hanno presentato quella che è la loro visione delle END che si articola su due grandi assi portanti: Il Movimento e lo stile del Servizio; riportiamo qui di seguito alcuni considerazioni tra quelle che ci hanno mag- giormente colpito ed interessato. Le E.N.D sono un movimento ecclesiale di spiritualità coniugale con delle caratteristi- che forti e consolidate: laicità, unità e plu- ralismo, internazionalità e, soprattutto, co- stante tensione a non dimenticare lo spirito profetico che l’ha contraddistinto fin dagli inizi… Il “metodo” di equipe ed i “punti concreti d’impegno”, ben lontani dall’essere precetti per coltivare una vita religiosa strettamen- te individuale, sono vie per esplorare ed ap- profondire le relazione umana, punto di par- tenza ed origine della relazione spirituale, IN RICERCA Maria Luce e Tullio Galleno (resp. Settore Milano) Anno 21 n°3 Ottobre 2002

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Equipes Notre Dame – Settore di Milano

END Ottobre 2002 1

ÉQUIPES NOTRE DAME MILANO GIORNALINO DI SETTOGIORNALINO DI SETTOGIORNALINO DI SETTORERERE

Eccoci tornati da Ciampino! Questa volta abbiamo fatto il viaggio in treno: è più riposante dopo la giornata lavorativa del venerdì. I viaggi in treno sono sempre interes-santi, ci aprono spaccati della vita altrui; tutti insieme su due rotaie…per qualche ora abitanti di una stessa casa: c’è la persona che si chiude nel suo “walkman” e non riesci nemmeno a farle capire che vorresti alzarti perché sei ormai “mummificata”,…c ’è il bambino piccolo con il ciuccio in bocca che compare e scompare trot-terellando al ritmo del treno,….annunci, avvisi, persone nomadi senza posto e..storie…un gio-vane e una ragazza si raccontano le vicissitudi-ni del loro divorzio…delusioni…sofferenze. E noi? Stiamo andando a Roma a parlare di co-sa? Proprio della ricerca di questo amore du-raturo, che non si stanca, che cerca sempre in ogni stagione della vita novità e freschezza. Perché questo desiderio mai soddisfatto? Per-ché siamo chiamati sempre ad Altro. Gli incontri e le relazioni di Ciampino sono mol-to interessanti. C’è stata la relazione di com-miato di Carlo e Maria Carla Volpini e quella dei nuovi responsabili dell’equipe Italia Ema-nuela e Joseph Lee torinesi. E’ stato presenta-

to il tema di approfondimento dell’equipe di servizio “ABRAMO E SARA” coordinata da Poppi e Silvia Simonis con il titolo: “ Il ruolo profetico del Movimento END ieri e oggi”. I nuovi responsabili della Lettera, Roberto e Carla Vio di Torino, hanno illustra to il piano di redazione per il 2003. Emanuela e Jo-seph hanno presentato quella che è la loro visione delle END che si articola su due grandi assi portanti: Il Movimento e lo stile del Servizio; riportiamo qui di seguito alcuni considerazioni tra quelle che ci hanno mag-giormente colpito ed interessato. Le E.N.D sono un movimento ecclesiale di spiritualità coniugale con delle caratteristi-che forti e consolidate: laicità, unità e plu-ralismo, internazionalità e, soprattutto, co-stante tensione a non dimenticare lo spirito profetico che l’ha contraddistinto fin dagli inizi… Il “metodo” di equipe ed i “punti concreti d’impegno”, ben lontani dall’essere precetti per coltivare una vita religiosa strettamen-te individuale, sono vie per esplorare ed ap-profondire le relazione umana, punto di par-tenza ed origine della relazione spirituale,

IN RICERCA Maria Luce e Tullio Galleno

(resp. Settore Milano)

Anno 21 n°3 Ottobre 2002

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che a sua volta fonda sempre più l’aspetto u-mano della relazione. Non siamo un Movimento “attivo” ma un “Movimento di attivi”, un movi-mento che si sente unito nel richiamo evange-lico, nel “metodo” spirituale di coppia, che vive e si arricchisce anche delle diversità e del pluralismo delle esperienze, dei carismi. Anche l’internazionalità vuol dire diversità, unità e pluralismo. Il Movimento è presente in tutti i continenti con le relative diversità sto-riche e culturali. Una maggior consapevolezza ed un maggior scambio internazionale e inter-culturale non può che arric-chire ulteriormente il no-stro cammino cristiano di fede, di spiritualità, di vita di coppia. L’internazionalità del Movimento quindi non è un fatto narcisistico, non è per dire: guardate come siamo belli perché siamo in-ternazionali. E’ una reale ne-cessità di conoscere per po-ter meglio proporre al mon-do la nostra esperienza di spir itual ità coniug ale. Dall’anno scorso sono state costituite le cosiddette “equipes satelliti” che gira-no intorno al Movimento in-ternazionale e sono coordi-nate dall’ERI (Equipe Re-sponsabile Internazionale) , proprio per venire incontro a queste esigenze di cono-scenza di culture e contesti sociali diversi, pur nella stessa fede. Non dobbiamo però di-menticare che l’internazionalità inizia subito oltre il nostro spazio personale, inizia dal no-stro vicino di banco, dal nostro coèquipier, dalla coppia con la quale siamo chiamati a fare un servizio. Lo sforzo che compiamo per capi-re o farci capire da qualcuno che non parla la nostra lingua è lo stesso sforzo che dobbia-mo compiere nei confronti di chi, pur parlando la stessa lingua, ha pensieri altri o intravede vie diverse dalle nostre. La storia ci mostra che le E.N.D. sono state

un movimento profetico fin dall’inizio. L’importanza della coppia cristiana intuita da P. Caffarel ormai oltre cinquanta anni fa era una novità, una anticipazione di ciò che oggi è ritenuto normale. Ma un Movimento è movimento solo se non rimane fermo.. Deve muoversi sempre in modo che non si cristal-lizzi in uno stato sterile. Ricordarsi della tensione profetica è una necessità partico-larmente sentita dal movimento italiano. Siamo chiamati ad essere portatori e por-tatrici della speranza, a fare l’esperienza

indispensabile del perdo-no e della riconciliazione, insomma, ad essere credi-bili nel vivere il nostro amore umano, in un conte-sto che si fa sempre più globale e che deve ab-bracciare tutta la Crea-zione, che mai come oggi “soffre e geme”. Ma è l ’amore, soprattutto l’amore tra un uomo e una donna, il nostro tema cen-trale da cui partono tutte le altre considerazioni, e forse è anche l’unico tema che ci compete veramen-te. Lo stile di servizio nel movimento che vorremmo sottolineare, è un tipo di servizio che privilegia gli aspetti di efficacia, piut-

tosto che efficienza e corresponsabilità nella collegialità. Molte volte il Movimento viene concepito come un soggetto a sé stante, un burocratico alieno, un qualcosa che riguarda gli altri, quelli che hanno te m-po, mentre la nostra vita di équipiers ruota tutta nel microcosmo della nostra équipe di base: non per niente si riscontrano tante difficoltà nella rotazione dei servizi, che molte volte si inceppano per mancanza di disponibilità. Allora se il nostro servizio non entra nella vita, nel cuore delle coppie, an-che se è efficiente dal punto di vista orga-

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nizzativo, anche se ha dato visibilità al Movi-mento, non è efficace, è solo utile umanamen-te, ma è un servizio “inutile” evangelicamente. La collegialità non significa prendere decisioni democratiche, a mo’ di decisione della maggio-ranza, e nemmeno aderire alla decisione di uno che sembra avere più ragione degli altri, o che è riuscito a convincerli. Significa scuola di al-terità, scuola di vero ascolto e fiducia recipro-ca, di incontro delle diversità con eventuale mutamento reciproco, scuola di discernimento collettivo, in cui la decisione, qualsiasi decisio-ne presa, a volte anche una “non decisione”, de-ve riflettere l’esperienza di aver vissuto in co-munità e comunione. La collegialità quindi, pur nel giusto e vivace confronto di opinioni diver-se, rientra nell’esperienza di vivere la conver-sione interiore, la fiducia, l’abbandono, per riu-scire a liberarci dalla cultura imperversante del sospetto, della sfiducia, dell’invidia, della legge del più forte, o di chi si fa più ragioni, o di chi riesce ad ottenere più consenso. Apprezziamo e condividiamo la visione dei Lee e cercheremo, per quanto possibile, di trasfe-rirla e viverla nel nostro Settore certi, lo ab-biamo già constatato, della partecipazione e collaborazione di tutti Voi per sostenerci nello svolgimento di un compito non proprio facile. Abbiamo letto le relazioni di bilancio che ci a-vete inviato, e ci accorgiamo quanto il metodo aiuti tutti noi a camminare pur nelle difficoltà che l’attuazione dello stesso comporta. Cam-minare verso quale meta? Verso il Padre sulle orme di Gesù. Per questo, per conoscerlo me-glio, nel ritiro di settembre abbiamo affronta-to il tema: “GESU’ MODELLO DI COMUNICA-ZIONE: uno sguardo che fa vivere, una parola che crea dialogo, un ascolto che accoglie”. Per-ché solo guardandoLo avranno significato tutti i punti concreti d’impegno della nostra Carta. Le relazioni che Padre Giuseppe Mo retti ha svolto durante il ritiro sono allegate al giorna-lino. Con l’Equipe di settore abbiamo programmato il calendario degli incontri che si svolgeranno nel corso del 2002/2003. Sono previste tre gior-

nate di Settore con tre diversi orientamen-ti. La prima, come è ormai tradizione, pren-de in considerazione un argomento stretta-mente collegato al nostro Movimento; nel caso specifico approfondiamo la tematica relativa ad uno dei punti concreti di impe-gno contenuti nella Carta: la preghiera di coppia. Abbiamo scelto questo argomento in seguito alle segnalazioni che abbiamo rice-vuto da molte coppie sulla sua difficile at-tuazione e per l’importanza che lo stesso riveste per la nostra crescita spirituale. Nella seconda giornata di Settore si svol-gerà il miniritiro di quaresima che quest’anno si terrà a Pavia e avrà come te-ma “il silenzio”. Come gli altri anni la terza giornata affronterà un problema di cara t-tere sociale e di interesse generale: stiamo pensando ai temi della pace e/o dell’accoglienza. Organizzeremo l’incontro con le coppie re-sponsabili d’equipe per tenerci in contatto con tutto il settore e la Veglia di preghiera per chiedere la continuità e la profondità dell’amore coniugale, perché possa superare difficoltà e crisi e giungere alla gioia della comprensione reciproca. Ricordiamo che nei giorni 11 e 12 gennaio 2003 si terrà a Triuggio, organizzata dall’Equipe Regione, la minisessione per le coppie che hanno meno di cinque anni di permanenza in equipe: è un’opportunità per rivisitare ed approfondire il metodo e sco-prirne meglio il senso e il valore; è anche un’ulteriore occasione per sperimentare l’ampio respiro e la possibilità di arricchi-mento reciproco che il Movimento vive e propone. Rimaniamo uniti nella preghiera affinché la pace del Signore penetri nei nostri cuori e si diffonda intorno a noi. Con amicizia Tullio e Maria Luce Galleno

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La vocazione universale o di tutti alla santità si realizza nella vocazione personale,rivolta cioé alla singola persona nella sua unicità e irripetibilità. Anche questa é una verità straordinaria,capace di darmi le vertigini, se appena penso che nessun altro al di fuori di me può occupare quel preciso "posto",che Dio nel suo disegno d'amore mi affida - quanta fiducia da parte sua e quanta responsabilità da parte mia - nel mistero della Chiesa". Queste riflessioni del Card. Dionigi Tettamanzi ci possono aiutare nel cammino del nuovo anno delle nostre equipes,che é, sempre, un cammino di santità. Ognuno di noi ha un suo posto irripetibile, io come prete,voi come singoli laici e come coppie. Sì, anche "questa coppia" ha una sua

unicità ed un suo preciso "posto" nel mistero della Chiesa. Anche ogni equipe é irripetibile,ed ha un posto,che Dio le affida nel suo mistero d'amore. Vivere questo "posto" é una responsabilità,che dà però gioia al solo pensare che Dio ha così fiducia di noi (come faccia solo Lui lo sa) da far sorgere equipes,che testimonino sulla terra il suo amore divino, dono specifico del matrimonio cristiano. L'augurio, per quest'anno, é che in ogni incontro le singole coppie e il Consigliere Spirituale portino la ricchezza del loro cammino di santità. don Sandro

I nostri consiglieri spirituali

IL NOSTRO “POSTO” Don Sandro Villa

(Consigliere Spirituale del Settore e della Mi 10)

NEWS DALL’EQUIPE DI SETTORE

Salutiamo e ringraziamo Paola e Rodolfo Gatti e Dina e Michele Dicorato per il loro servizio nell’ Équipe di Settore e per la loro calorosa amicizia. In particolare, a Dina e Michele i nostri più cari auguri per i loro trent’anni di matri-monio e la preghiera di tutti, affinché il Signore doni sempre ad entrambi la forza di testimoniare ovunque e in ogni tempo la gioia del vivere insieme. Accogliamo con affettuosa amicizia nella nostra Équipe Antonella e Paolo Roveda. Alle coppie responsabili si ricorda che i contributi annuali vanno versati entro la fine del mese di dicembre 2002.

EDS

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Tre orientamenti generali sembrano im-porsi con carattere di priorità : lo studio e la pratica dell'ascesi cristiana, l'ascolto della Parola di Dio, la pratica dell' orazione mentale. Non mi limiterò ad indicare questi orien-tamenti: ne sottolineerò il modo di appli-carli nella propria vita, dato che c'è sem-pre il rischio di compiacersi delle belle idee e di fermarsi lì. E' importante, prima di tutto, che il Movi-mento aiuti i suoi membri ad impegnarsi nella vita dell'ascesi cristiana, che per il momento definirò: un'imitazione del Cri-sto nella vita quotidiana. Sono convinto infatti che all'origine delle deficienze del Movimento si trovi una mancata conoscen-za delle esigenze dell'ascesi cristiana. E, nel dirvi questo, non faccio tanto il pro-cesso a voi quanto a me stesso. Trent'anni fa io immaginavo, un po' ingenuamente, davanti a quelle giovani coppie che viveva-no un amore cristiano gioioso e fervido, che il loro slancio sarebbe stato suffi-ciente a portarli fino alla santità. Dopo averle viste evolvere, dopo aver approfon-dito il pensiero del Cristo, ora capisco che a molti manca la conoscenza delle esigen-ze evangeliche. Senza un leale e coraggio-so sforzo di purificazione del cuore, è va-no pretendere di conoscere Dio e di testi-moniarlo. Il Cristo lo ha detto: «Beati i puri di cuore, essi vedranno Dio». Ed ha anche detto: «Chi vuol essere mio disce-polo, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua» (Lc. 9, 23). Quando si parla di ascesi, c' è chi pensa a chissà quali penitenze, degne dei Padri del deserto. È al tempo stesso cosa più sem-plice, più profondo e più gioiosa. In tutti noi coabitano due forze incompatibili, ciò

che la Scrittura chiama la «cupidigia» - o, se preferite, l'egoismo - e la carità, che è amore di Dio e dei nostri fratelli per Dio. Durante venti secoli di vita cristiana, è venuta elaborandosi una scienza ed un'ar-te, che insegnano i mezzi per far trionfa-re la carità sulla cupidigia. «l'uomo nuo-vo» sull'«uomo vecchio», sul peccatore che tutti noi siamo. È impensabile che nelle Equipes Notre Dame, Movimento di spiritualità, le coppie non compiano leal-mente un'iniziazione a quella scienza del progresso spirituale che è l'ascesi cri-stiana. (…)

Non siatene spaventati in anticipo: l'a-scesi cristiana non è né triste né oppres-siva, essa è apertura al soffio dello Spi-rito, ci prepara alla Pentecoste, a quella Pentecoste che ogni cristiano è chiamato a sperimentare personalmente.

A questo orienta mento dell'ascesi farei corrispondere l’intenzione che abbiamo di attribuire d'ora innanzi una più grande importanza all'ìmpegno e al rinnovo dell'impegno nelle Equipes. Impegnarsi in un Movimento, accettare una cornice, osservare una regola, sono mezzi per premunirsi contro l’incostanza, per controbilanciare il nostro gusto d'indipendenza, che spesso non è altro che una forma di orgoglio e di sufficienza, per reagire contro una tendenza all'individualismo spirituale, a fare a meno degli altri lungo la via della santità. Ma dev'essere ben chiaro che, per avere il suo pieno valore, questo mezzo dev'essere scelto coscientemente, perseguito lealmente. E’ per questo motivo che, d'ora innanzi, nel pronunciare l'impegno e nel rinnovarlo, si dovrà precisare che si è pienamente d'accordo

L’eredità di P. Caffarel riscoperta nei suoi scritti

LE TRASFORMAZIONI CHE SONO NECESSARIE (tratto dal libro: “Due due di loro erano in cammino” )

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sulla natura, gli orientamenti e la pedagogia delle Equipes Notre Dame. Come mi sembra essenziale che non si scoraggino mai le coppie che, piene di buona volontà, incontrano delle difficoltà nell'osservare gli obblighi della nostra Carta, così mi pare altrettanto illogico e pericoloso che entrino o rimangano nel Movimento quelle che non sono d'accordo circa gli scopi o i mezzi o che, pur essendo d'accordo, non hanno la volontà di «stare al gioco». (…)

L'ascolto della Parola di Dio: ecco il se-condo orientamento generale che vi pro-pongo. L'ascesi, nel senso di marcia verso la santità, esige una ricerca di Dio attiva e perseverante, specialmente attraverso lo studio delle Scritture. Ora, questo stu-dio occupa un posto troppo secondario nella vita personale dei coniugi, nella vita della coppia, nella vita d'équipe. D'ora in avanti bisognerà impegnarvisi con molta maggior deliberazione. Vedremo allora quali miracoli opera la Parola di Dio, per-ché essa è creatrice: essa fa vivere quan-ti si aprono alla sua virtù, fa scaturire la gioia nella famiglia. (…)

Infine, l'orazione mentale è il terzo o-rientamento. Per trovare Dio, in-dubbiamente bisogna prima di tutto ascol-tarlo, ma bisogna anche rispondergli apren-do e abbandonando la profondità del no-stro essere alla sua Parola. Questo ascolto e questa risposta esigono quella preghiera che viene chiamata «orazione mentale». Dove la preghiera manca tutto deperisce, dove c'è la preghiera tutto rinasce, tutto matura. Bisogna pur riconoscere che, men-tre nella riunione d'équipe la preghiera oc-cupa un posto, la stessa cosa non si verifi-ca nella vita personale della maggior parte dei membri del Movimento. Anzi! Ora, sa-rebbe vano pretendere di diventare dei te-stimoni del Dio vivente se non si fosse de-cisi a diventare degli oranti. Si può rende-re testimonianza soltanto di ciò che si co-nosce. Solo le persone che pregano - siano o meno fornite di una grande cultura – non deludono quando parlano di Dio. E soltanto

colui che prega può esclamare, un giorno o l’altro, come Giobbe rivolto a Dio: « Finora io ti conoscevo per sentito dire; ora i miei occhi ti hanno veduto» (Gb 42,5) In avvenire verrà chiesto a tutti i me m-bri del Movimento di dedicare all’orazione mentale, ogni giorno a parti-re dal momento dell’impegno, il modesto minimo di dieci minuti. Contemporanea-mente, a tutti i livelli, verrà compiuto un grande sforzo di iniziazione all’orazione, perché questa sia ciò che già è per tanti di voi: un incontro quotidiano con il Si-gnore. Le Equipes, Movimento di spiri-tualità, saranno un movimento di pre-ghiera – è logico!

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La nostra “Carta”

Preghiera in comune La preghiera comunitaria é il grande mezzo per incontrarsi in profondità, per acquistare un’anima comune per prender coscienza della presenza del Cristo in mezzo al suoi. Ma essa opererà tutto ciò soltanto se, prolungata a sufficienza, aiuta a staccarsi dalle proprie preoccupazioni, a fare silenzio. Le si dedica almeno un quarto d'ora prima dello scambio di idee. Prima di iniziare la preghiera, le coppie met-tono in comune le loro intenzioni. Perché esse siano realmente fatte proprie da tutti, la lo-ro presentazione dev'essere sufficientemen-te circostanziata e deve apparire manifesto che esse stanno veramente a cuore a coloro che le raccomandano. Poi si evocano, al fine di prendere anche que-ste a carico nella preghiera, le intenzioni at-tuali della grande famiglia cattolica (per e-sempio: cristiani perseguitati, qualche mis-sione in difficoltà, un determinato sforzo a-postolico, il problema delle vocazioni sacer-dotali, ecc.). Affinché questa preghiera in comune dilati i cuori e li faccia battere al ritmo della Chiesa, essa comprenderà salmi, orazioni ed inni dei breviario e del messale, che verranno propo-sti alle équipes dalla Lettera delle Equipes Notre-Dame. Un'altra parte della preghiera consisterà nel lasciare che ciascuno esprima ad alta voce le riflessioni ed i sentimenti che gli avrà sugge-rito il brano di Scrittura indicato dalla Let-tera. Dovrà esser previsto anche un momento di silenzio, onde permettere a ciascuno di avere un contatto intimo e personale con Dio .

L’angolo della preghiera

Preghiera a Maria

Madre del Redentore per compiere il suo provvidenziale piano salvifico, Dio Padre ti ha scelta prima della creazione del mondo. Tu credesti nel suo amore e obbedisti alla sua parola. Il Figlio di Dio ti desiderò come Madre. Tu lo ricevesti con pronta obbedienza e cuore indiviso. Lo Spirito Santo ti, colmò di doni. singolari. Tu ti lasciasti condurre dalla sua a-zione misteriosa e potente. A te, Madre della famiglia umana, affidiamo fiduciosi l'umanità intera con le sue speranze e i suoi timori. Fa che non le manchi la luce della vera saggezza. Guida i suoi passi sulla via della pace. Concedi a tutti di incontrare Cristo,Via, Verità e Vita.

Giovanni Paolo II

RICORDIAMO A TUTTI CHE IL GIORNO 25 NOVEMBRE

È LA FESTA DELLA COPPIA BEATA

BELTRAMI-QUATTROCCHI

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Da Gerusalemme - citta' posta sul monte, la sposa del gran Re - la famiglia scendeva verso Gerico, nella pianura del gran lago salato, sotto il livello del mare, Scendeva per le vie tortuose e impervie della storia quando, ad una svolta, incontro' ì Tempi Moderni. Non erano di loro natura briganti, non peggio di tanti altrì Tempi, ma si accanirono subito contro la famiglia, non trovando di loro gusto la sua pace, che rispecchiava ancora la luce della citta' di Dio. (…) Le rubarono prima di tutto la fede, che bene o male aveva conservato fino a quel momento come un fuoco acceso sotto la cenere dei secoli. Poi la spogliarono dell'unità e della fedeltà, della gioia dei figli e di ogni fecondità generosa; infine le tolsero la serenità del colloquio domestico, la solidarietà col vicinato, l'ospitalità sacra per i viandanti e i dispersi... La lasciarono così semiviva sull'orlo della strada e se ne andarono… (…) Passò per quella strada un sociologo, vide la famiglia, la studiò a lungo e disse: «Ormai è morta!»; e andò oltre. Le venne accanto uno psicologo e sentenziò: «L’istituzione familiare era oppressiva. Meglio cosi!». La trovò un prete e si mise a sgridarla. «Dovevi opporti ai ladroni! Perchè non hai resistito meglio? Eri forse d'accordo con chi ti calpestava?» (…) Il sociologo legge la famiglia non tanto come un dato "naturale", costitutivo e strutturale dell'essere umano in relazione, uomo e donna:

quanto come un dato "culturale", un dato cioè che non tocca l'essere, ma i modi di pensare, anzi di sentire. Per questo la fami glia vive in se stessa le linee tipiche della cultura, che sono diverse e che variano da tempo a tempo e da luogo a luogo. In questa prospettiva quali problemi ci sono ad accettare o almeno a tollerare i nuovi - diversi e contrastanti - modelli di "famiglia"? Lo psicologo, abituato a rilevare i tanti e vari condizionamenti, esterni e interiori, che coinvolgono le persone, puo' facilmente sollevare il dubbio circa la

possibilità stessa di una vera libertà dell'uomo e della donna nello sposarsi, quando non giunge egli stesso a condividere l'idea che sia proprio l'istituzione famil iare i l p iù pesante condizionamento per la libertà degli sposi. Giusto sarebbe allora parlare di "istituzione oppressiva". Il prete, almeno nella trascrizione d e l l a p a r a b o l a , a s sume l'atteggiamento del "moralista" nel senso meno simpatico del termine. Interviene subito con il giudizio sulle colpe della famiglia, con un giudizio quasi irritato e malizioso di condanna. Ma dal prete la fetiniglia non ha forse il d i r i t t o d i a t t e n d e r s i qualcos'altro? Prima di essere

denunciata nelle sue responsabilita', non dovrebbe essere invitata a lasciarsi affascinare dalla bellezza dei suoi valori? (…) Le tre figure ci offrono un insegnamento: la famiglia, come ogni realta' umana, ha bisogno di essere aiutata, conosciuta, studiata e sostenuta in modo concreto specialmente nelle sue situazioni di difficolta' e di crisi. Aiutata si', purche' ci si accosti ad essa sempre con umile rispetto e grande amore. Proprio questo amore sollecitera' la famiglia a credere in se stessa, ad avere fiducia nelle sue risorse, e spìngera' tutti a imparare a ricevere tanto dalla famiglia. (…)

La voce della Chiesa

La cultura dominante schiaccia la famiglia Card. Dionigi Tettamanzi

Da: ”Famiglia dove sei? ” Lettera pastorale alla diocesi di Genova

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Passò alla fine il Signore, ne ebbe compassione e si chinò su di lei (la famiglia) a curarne le ferite, versandovi sopra l’olio della sua tenerezza e il vino del suo sdegno. Poi, caricatala sulle spalle, la portò fino alla Chiesa e glirla affidò, perché ne avesse cura, dicendole: «Ho già pagato per lei tutto quello

che c'era da pagare. L'ho comprata con il mio sangue e voglio fame la mia prima, piccola sposa. Non lasciarla più sola sulla strada, in balia dei tempi. Ristorala con la mia Parola e il mio Pane. Al mio ritorno ti chiedero' conto di lei ».

La famiglia è una vocazione Dalla “Lettera ai genitori” Card. C.M. Martini

Il Regno documenti 13/2002, 427-428

La prima vocazione di cui vo-glio parlar-vi è la vo-stra, quella di essere marito e moglie, pa-pà e mam-ma. Perciò la mia prima parola è proprio per invitarvi a prendervi cura del vostro vo-lervi bene

come marito e moglie: tra le tante cose ur-genti, tra le tante sollecitazioni che vi asse-diano, mi sembra che sia necessario custodi-re qualche tempo, difendere qualche spazio, programmare qualche momento che sia come un rito per celebrare l’amore che vi unisc e.

L’inerzia della vita con le sue frene-sie e le sue noie, il logorio della convivenza, il fatto che ciascuno sia prima o poi una delu-sione per l’altro quando emergono e si irrigi-discono difetti e cattiverie, tutto questo fi-nisce per far dimenticare la benedizione del volersi bene, del vivere insieme, del mettere al mondo i figli e introdurli nella vita.

L’amore che vi ha persuasi al matri-

monio non si riduce all’emozione di una sta-gione un po’ euforica, non è solo un’attrazione che il tempo consuma. L’amore sponsale è la vostra vocazione: nel vostro volervi bene potete riconoscere la chiamata del Signore. Il matrimonio non è solo la deci-sione di un uomo e di una donna: è la grazia che attrae due persone mature, consapevoli, contente, a dare un volto definitivo alla pro-pria libertà. Il volto di due persone che si amano rivela qualcosa del mistero di Dio.

Vorrei pertanto invitarvi a custodire la bellezza del vostro amore e a perseverare nella vostra vocazione: ne deriva tutta una concezione della vita che incoraggia la fedel-tà, consente di sostenere le prove, le delu-sioni, aiuta ad attraversare le eventuali crisi senza ritenerle irrimediabili. Chi vive il suo matrimonio come una vocazione professa la sua fede: non si tratta solo di rapporti umani che possono essere motivo di felicità o di tormento, si tratta di attraversare i giorni con la certezza della presenza del Signore, con l’umile pazienza di prendere ogni giorno la propria croce, con la fierezza di poter far fronte, per grazia di Dio, alle responsabilità.

Non sempre gli impegni professionali, gli adempimenti di famiglia, le condizioni di salute, il contesto in cui vivete, aiutano a ve-dere con lucidità la bellezza e la grandezza della vostra vocazione. È necessario reagire all’inerzia indotta dalla vita quotidiana e vo-lere tenacemente anche momenti di libertà, di serenità, di preghiera.

Vi invito pertanto a pregare insieme,

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già questa sera, e poi domani e poi sempre: una preghiera semplice per ringraziare il Signore, per chiedere la sua benedizione per voi, i vo-stri figli, i vostri amici, la vostra comunità: qualche Ave Maria per tutte quelle attese e quelle pene che forse non si riescono neppure a dire tra di voi.

Vi invito ad aver cura di qualche data, a distinguerla con un segno, come una visita a un santuario, una Messa anche in giorno feria-le, una lettera per dire quelle parole che in-ceppano la voce: la data del vostro matrimo-nio, quella del battesimo dei vostri figli, quella di qualche lutto familiare, tanto per fare qual-che esempio.

Vi invito a trovare il tempo per parlare tra voi con semplicità, senza trasformare ogni punto di vista in un puntiglio, ogni divergenza in un litigio: un tempo per parlare, scambiare delle idee, riconoscere gli errori e chiedervi scusa, rallegrarvi del bene compiuto, un tempo per parlare passeggiando tranquillamente la domenica pomeriggio, senza fretta. E vi invito a stare per qualche tempo da soli, ciascuno per conto suo: un momento di distacco può aiutare a stare insieme meglio e più volentieri.

Vi invito ad avere fiducia nell’incidenza della vostra opera educativa: troppi genitori sono scoraggiati dall’impressione di una certa impermeabilità dei loro figli, che sono capaci

di pretendere molto, ma risultano refrattari a ogni interferenza nelle loro amicizie, nei loro orari, nel loro mondo.

La vostra vocazione a educare è be-nedetta da Dio: perciò trasformate le vostre apprensioni in preghiera, meditazione, con-fronto pacato. Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà rac-colto. Educare è una grazia che il Signore vi fa: accoglietela con gratitudine e senso di responsabilità. Talora richiederà pazienza e amabile condiscendenza, talora fermezza e determinazione, talora, in una famiglia, capita anche di litigare e di andare a letto senza sa-lutarsi: ma non perdetevi d’animo, non c’è niente di irrimediabile per chi si lascia con-durre dallo Spirito di Dio. E affidate spesso i vostri figli alla protezione di Maria, non tralasciate una decina del rosa-rio per ciascuno di loro: abbiate fiducia e non perdete la stima né di voi stessi né dei vostri figli. Educare è diventare collaboratori di Dio perché ciascuno realizzi la sua vocazione.

UN DOPPIO SALUTO

Vostre Eminenze Cardinali Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi,

conoscendo le vostre affettuose attenzioni per la pastorale della coppia e della famiglia, le Equipes Notre Dame —Settore di Milano— vi ringraziano per tutto ciò che avete fatto e farete anche per noi. Ricordandovi nelle nostre preghiere di coppia, auguriamo a Lei Card. Martini di raggiungere finalmente la desiderata Gerusalemme, e a Lei Card. Tettamanzi un fruttuoso ministero pastorale nella nostra Diocesi.

Equipes Notre Dame - Settore di Milano

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Se dovessimo sintetitizzare in uno slogan cosa ci siamo portati a casa dalla sessione nazionale svoltasi a Ciampino questa estate, pensiamo non ci possa essere miglior sintesi del titolo di questo articolo.

Questa volta siamo partiti carichi di curiosi-tà e di attese a seguito dell’esperienza dello scorso anno, per noi la prima, che ci aveva aiutato a tradurre in parole sentimenti pro-vati ma difficili da esprimere; avevamo la-sciato con riconoscenza la sessione passata avendo acquisito una maggiore consapevolez-za sul senso e sull’efficacia dei sacramenti. Quest’anno il tema è stato il sacramento del matrimonio, un’equipe appositamente forma-ta ha raccolto in un documento le interviste rilasciate da teologi e da coppie di diversa estrazione e provenienza; inoltre, rispetto al passato, vi è stata anche la trasformazio-ne delle Equipes di formazione in gruppi di lavoro…insomma c’erano tutti gli elementi per rendere gustosa la nostra partecipazio-ne. I frutti non si sono fatti attendere, teo-logi, liturgisti, coppie, sacerdoti ci hanno offerto approfondimenti teologici, esperien-ze di vita vissuta, compartecipazione di suc-cessi e fallimenti; è stata condivisa la consa-pevolezza di testimoniare la felicità del ma-trimonio celebrato nella Chiesa. Anche gli approfondimenti nei gruppi di lavoro sono stati vivaci e appassionati, in poche parole appaganti. Lo svolgimento degli interventi e i lavori di gruppo si sono rivelati così freneti-ci ed interessanti che hanno rischiato di trasformare la sessione nazionale in un grande convegno, un grande simposio di e-sperti! Per fortuna non è stato così; il clima è sempre stato familiare e sostenuto da due

grandi convinzioni: - la prima è che la Chiesa partendo

dalla riflessione sul matrimonio deve recupe-rare una dimensione di “SPONSALITÀ”: Dio non si può vedere, l’uomo non può “cogliere” la sua presenza “diretta”, Dio però si rende vi-sibile attraverso le sue opere, se le sue crea-ture non sono suo sacramento, segno che rende visibile la sua realtà, allora non è pos-sibile fare esperienza di Dio. Se l’uomo e la donna, quindi sono sacramento, con il loro a-more, di Dio, allora Dio è sposale (custodirsi reciprocamente, prendersi cura dell’altro). Se la sponsalità è all’interno di Dio, allora an-che la Chiesa deve essere sponsale, anche nella Chiesa le relazioni devono prevalere sul-le funzioni;

- la seconda è che la coppia unita nel matrimonio sacramento in cui vede la re-alizzazione del proprio desiderio di felicità, ha il compito e l’impegno di inventare una “Teologia Narrativa”, cioè costruire una “terra di mezzo” dove l’uomo può essere se stesso senza imbarazzo o sensi di inadegua-tezza, una terra di mezzo dove l’uomo “della strada” possa capire che è possibile fare e-sperienza di Dio attraverso l’incontro con il suo sacramento più bello: la coppia. Coppia che in quanto tale parla il linguaggio dell’Amore. Tale linguaggio può essere com-preso da chiunque, a prescindere dalla comu-nità di riferimento; occorre infatti conside-rare che nel mondo attuale, sempre più glo-balizzato, vi sono ormai molteplici comunità di riferimento, diverse da quelle territoriali. La comunità ecclesiale non è più l’unica comu-nità dove l’uomo può trovare risposte al sen-so della sua esistenza. Le comunità di amici,

Sessione nazionale

La Coppia END: terra di mezzo, terra di incontro

Cinzia e Luigi Brambilla (Monza 4)

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parenti, volontariato, colleghi eccetera offrono a modo loro delle risposte. Tutte queste comunità hanno i loro linguaggi, profondamente diversi dal linguaggio teologico della Chiesa.

(chiunque volesse approfondire questi argomenti può fare richiesta delle relazioni tenutesi alla ses-sione nazionale a Cinzia e Luigi Brambilla – Equipe Monza-4)

RICORDIAMO ALLE NUOVE COPPIE

IN EQUIPE DA MENO DI 5 ANNI

LA MINI SESSIONE

A TRIUGGIO VILLA S.CUORE

11 e 12 Gennaio 2003

La minisessione vuole essere un’occasione per rivisitare ed approfondire il meto-do END e scoprirne meglio il senso ed il valore, oltre ad essere un’occasione per sperimentare l’ampio respiro e la possibilità di arricchimento che il Movimento

vive e propone.

Partecipate!!

Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore,

Avvenga di me quello che hai detto» . Lc 1,38

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intenso nella coppia. Non ultimo pregio l’opportunità di condividere l’esperienza con altri sposi delle END. Osiamo affermare che il successo degli e-sercizi spirituali (come sa chi vi ha già parte-cipato) dipende in massima parte dal nostro stato d’animo e dalla voglia di mettersi in gioco sotto lo sguardo di Gesù.

“Lì dove sono gli uomini vostri fratelli,

lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro,

lì dove si riversa il vostro amore, quello è il posto

del vostro incontro quotidiano con Cristo. Il cielo e la terra

sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell’orizzonte.

Invece no, è nei vostri cuori che si fondano davvero,

quando vivete santamente

la vita ordinaria.”

S. Josemaría Escrivá Fondatore dell’Opus Dei

Canonizzato a Roma il 6 ottobre 2002

Vita del nostro settore

Un’occasione di pausa e preghiera Cecilia e Davide Martinelli (Milano 11)

La partecipazione agli esercizi spirituali è uno dei punti di forza del nostro rapporto di coppia. Possiamo azzardarci a dire che ci sia-mo conosciuti per la prima volta nell’ormai lontano 1988 proprio durante una settimana di “esercizi”. Già negli anni del fidanzamento abbiamo fat-to in modo di pianificare un’occasione annuale di ascolto, preghiera e discernimento. Sposi, abbiamo deciso di intraprendere il cammino nelle End grazie allo stile incontrato durante gli esercizi spirituali proposti dal settore di Milano nel 1997 e 1999. Eravamo alla ricerca di un ritiro spirituale pensato e ritmato sulle esigenze della coppia, che prevedessero un taglio speciale nello svilupparsi del tema scel-to per le meditazioni, che ci aiutasse ad ap-profondire le ragioni e i modi della scelta di essere sposi cristiani. Così, bene inseriti nell’equipe Milano 11 dal 2000, nei limiti del possibile continuiamo a scegliere la due giorni di esercizi organizzati dal nostro settore. Un’occasione di pausa e di preghiera che cade proprio al termine delle vacanze estive, quasi a voler dare una pro-spettiva diversa al nuovo anno di impegno e lavoro appena intrapreso. La seconda domenica di settembre, data scelta dal settore per questo appuntamento, è sempre in prossimità del nostro anniversa-rio di matrimonio: finora abbiamo ricevuto in regalo, per poter partecipare, un fine setti-mana senza figli. Non è mai facile partire (per gli oneri orga-nizzativi che tutti ben conosciamo) ma anche quest’anno abbiamo portato a casa i frutti abbondanti: ottime meditazioni di un predica-tore in gamba, la partecipazione a celebra-zioni dell’eucaristia e momenti di preghiera ben preparati, la condivisione di un dialogo

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Giunge a Brusuglio un inviato speciale che a seguito delle numerose anomalie segnalate vuol vederci più chiaro in questo strano proli-ferare di equipes nella stessa zona, giunto or-mai alla sua quinta filiazione. Il suo occhio è piuttosto sull’ultima nata; un’equipe che raduna coppie “giovani” con meno di 6 anni di cammino matrimoniale nella storia e persone di età inferiore ai 37 anni. Hanno in comune l’aver “ruotato” intorno alla parrocchia di Brusuglio: qualcuno è cresciuto in oratorio, altri sono scout, ci sono un paio di ex educatori, un organizzatore del trekking, un infiltrato per amicizie altolocate ….insomma un po’ di storie che in un dato momento della storia si son trovate ad un comune crocicchio per partire per dove non si sapeva, e forse non si sa ancora…. Quel che è certo è che tutti gli ardori della partenza sono stati sapientemente accolti e indirizzati da due audaci camminatori (Laura e Paolo Casalone di Monza) che nella prima parte del percorso hanno aiutato il gruppo a modula-re il passo per iniziare il viaggio e la salita. Ma guardiamo un po’ da vicino questo insolito gruppo di “scalatori”: ci sono Serse e Silvia, sposati da un anno, che han messo nello zaino pennelli, creta, smalti e stucchi con qualche attrezzo da ginnastica e gli inseparabili sci: sono due artisti e amanti dell’attività fisica. Lei è anche un’ottima mae-stra di sci di fondo che offre lezioni (anche gratuite) ad amici e conoscenti, lui un abile re-stauratore di dipinti e affreschi. Luca e Laura hanno un bambino, Paolo, di due anni e un po’: vivono in una comunità di famiglie a Cesano, dilettandosi nell’arte della falegna-meria (lui) e in quella dello studio e dell’educazione (lei). Lele e Stefy hanno una bimba di nove mesi, Chiara: sono ex educatori dell’oratorio attual-

mente impegnati in un’ associazione di vo-lontariato a sostegno di orfanotrofi dell’Ucraina. Lui partirà a maggio per un viaggio sul luogo. Laura e Max sono i nostri amanti della mon-tagna e della glaciologia: lei è un abile in-formatica, lui un esperto preparatore di ci-bi biologici, miele e confetture ed entrambi si dilettano a partecipare a concerti e fe-ste etniche e folk. Condividono con Luca e Federica, che tra

EQUIPE CORMANO 5 UNA SAPIENTE ALCHIMIA DI SOMIGLIANZE E DIFFERENZE Simonetta e Stefano Necco (Cormano 5)

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breve avranno un bambino (che chiameranno Simone), un interesse e una passione per il Commercio Equo e Solidale. Sono stati (Luca e Federica lo sono tutt’ora) tutti volontari della bottega del mondo l’altromercato, che è proprio qui a Brusuglio. Luca e Federica sono un diligente ingegnere ed un’infermiera pro-vetta. Simonetta e Stefano si dilettano a far cre-scere Andrea, un tipo vispo che ha tre anni. Lei lavora in una scuola dell’infanzia e nel tempo libero studia, lui quando finisce di fa-re l’impiegato canta gospel. Ultimo ma non meno importante è il nostro don Sergio, che viene da una famiglia nume-rosa nonché dal vicino Quarto Oggiaro: è un ottimo narratore di storie famigliari e non, ed anche amante della tavola e dei viaggi. Si diletta approfondendo i rapporti tra teologia e bioetica, ritagliando spazi dalla sua vita di coadiutore, assistente scout e faro della Cormano 5. Ci invidiate? Fate bene! Uno così non si trova facilmente… E in realtà non si trovano nemmeno compagni di viaggio disposti a condividere anni di vita e di cammino. Quindi benediciamo il Signore per aver con-cesso tanta grazia a noi che abbiamo iniziato questa avventura END. Gli chiediamo di aiutarci a superare la medio-crità, a trovare la strada per essere santi quotidiani, amanti della Bellezza del Creato e veri strumenti di pace.

«Questo è il mio Comandamento:

che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.»

Gv 15,13

Incontri per genitori A cura di Marina e Biagio Savarè (Mi10)

Venerdì 25 ottobre L'adolescenza Relatore: Dott. Andrea Basili Psicoterapeuta Venerdì 8 novembre La famiglia e le istituzioni Relatore: Dott.ssa Gigliola Guerrieri Avvocato Venerdì 15 novembre (da confermare) Genitori anche se separati Ing. Ernesto Emanuele Sig. Ennio Radice Genitori separati Gli incontri sono organizzati da: Famiglie Separate Cristiane Per informazìom e adesioni: Comitato Lombardo Associazioni Familiari Tel. 02 7000.6319 o 6174 (mattino) e.mall: [email protected] La partecipazione ai corsi è gratuita. I corsi non sono ovviamente riservati solo ai separati. Martedì 29 ottobre Adolescenza: problemi e aspetti psicologici Relatore: Dott. Ezio Aceti Psicologo, consulente psicopedagogico del Comune di Milano L’incontro, gratuito e aperto a tutti, si svolgerà presso : Famiglie Nuove Tel. 0248196695 E—mail: [email protected]

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Vita del nostro settore

L’EQUIPE “DIFFUSIONE INFORMAZIONE e PILOTAGGGIO”

Laura e Paolo Casalone (Monza 3)

In questo breve articolo vi vorremmo riferire come abbiamo vissuto la “nascita” dell’Equipe DIP e darvi poi alcune informazioni pratiche. La premessa è stata per noi l’incrocio di due eventi significativi a cui abbiamo partecipato, la scintilla è stato un gentile appello-invito di Tullio e Maria Luce; la conferma proviene da un veloce e amichevole giro di consultazioni con le altre coppie invitate: ed ecco che è nata la tan-to attesa Equipe DIP. DIP, nome misterioso che (secondo la moda in uso nelle End di affibbiare sigle ad ogni realtà) vorrebbe significare Diffusione, Informazione e Pilotaggio, ma che ad uso e consumo di questo nostro breve intervento, vogliamo ribattezzare miscela DI Provocazioni, per noi ed in generale per tutte le coppie del Settore. Spieghiamo meglio cosa sono stati per me e per Laura i due eventi significativi. Il primo è stata l’esperienza del pilotaggio di una nuova Equipe. La potente iniezione di vitali-tà trasmessa e testimoniata dalle giovani cop-pie di Cormano (direttamente vissuta sulla no-stra pelle, e descritta sapientemente sul Gior-nalino del Settore dalla penna dei Sangalli che appartengono all’equipe parallelamente pilotata dai Besana) evidenziano l’importanza di assicu-rare e facilitare la conoscenza del metodo End. Come? Ce lo dice genuinamente la testimonian-za dell’”Equipe frizzante”: “ne parleremo ad altre coppie di amici perché venga anche a loro il desiderio di provare”. Si’ perché tutto il discorso della propagazione delle End si ri-conduce a questo concetto portante: il cristia-no che ha scoperto di avere trovato un tesoro, testimonia e annuncia. Il secondo motivo ispiratore è stata l’occasione di approfondimento sul concetto di missionarie-tà offerto dalla partecipazione al Ritiro del

Consiglio Pastorale della nostra parroc-chia. La lettera dell’Arcivescovo “Partiamo da Emmaus”, approfondisce tanti aspetti da cui traggo questi punti salienti che tra-sformiamo in provocazioni e su cui ognuno troverà il modo di riflettere. La risurrezione è presentata dalla Bibbia come un evento che discende direttamen-te dall'amore e dalla potenza del Padre e supera le leggi della nostra esistenza sto-rica. Però questo evento deve essere an-nunciato nella storia umana e deve essere accolto da ogni uomo, perché dice qual è il senso della storia, il destino dell'umanità. L'uomo quindi entra in causa sia come de-stinatario sia come protagonista dell'an-nuncio della risurrezione. Anzi si può dire che la libertà dell'uomo esiste appunto per questo: per partecipare alla vita risorta di Gesù, per accoglierla pienamente dentro di sé e per comunicarla agli altri. La nuova realtà, creata da Gesù nei disce-poli, comincia a esprimersi in un nuovo stile di vita, nel quale la libertà sprigiona le sue energie più belle: i discepoli si staccano dalle loro speranze ambigue, dai loro pro-getti, dalle stanchezze e dalle pigrizie; un ardore nuovo invade il loro cuore e lo riem-pie di gioia; a sera inoltrata, deponendo ogni preoccupazione per se stessi e per il proprio riposo, corrono verso Gerusalem-me, tutti presi ormai da un compito che li sollecita e li affascina. Anche le relazioni libere tra uomo e uomo vengono coinvolte nella novità della vita. I discepoli non restano soli. Sentono il biso-

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gno di parlarsi l'un l'altro, non più per comuni-carsi, come poche ore prima, le amarezze e le delusioni, ma per spronarsi a vicenda col ri-cordo del cuore ardente, che l'incontro con Gesù ha suscitato in loro. Sentono soprattut-to il bisogno di correre a Gerusalemme per raccontare quanto hanno vissuto, per riaggre-garsi alla comunità dei discepoli e per prepa-rarsi a un compito che li vedrà testimoni del Risorto presso ogni popolo e ogni uomo fino agli estremi confini della terra. Questi aspetti della missione, colti sintetica-mente nell'episodio di Emmaus, vengono svi-luppati e approfonditi in molti testi, tra cui il libro a noi noto “Due di loro erano in cammino” che applica questi discorsi alla vita di coppia e presenta il metodo END Anche noi possiamo farci promotori di queste iniziative di annuncio e ci domandiamo quali caratteristiche devono avere per renderle belle, vere, sante.

Da queste riflessioni scaturiscono al-

cune linee comportamentali e di azione da te-nere presenti anche per l’impostazione dell’attività della DIP:

� Rimanere legati ad uno spazio fisico, se possibile, nelle nostre case, ad una esperienza concreta delle nostre fa-miglie, rimanere cioè coi “piedi per terra”

� Inseriti in una comunità, aiutati da un metodo

� Privi di ogni “trionfalismo” seguendo il principio della gradualità, convinti di non essere mai arrivati

E’ in questo spirito che intendiamo coinvolger-ci , informandovi che potete contare su alcuni punti di riferimento, predisposti allo scopo di facilitare e rendere possibile l’attività di dif-fusione e di informazione sul territorio. Normalmente le richieste di informazioni ar-rivano da coppie singole o da gruppi di coppie. 1) Nel primo caso l’ informazione avverrà ra-dunando queste coppie (almeno due o tre) nella casa di una delle seguenti tre coppie dell’équipe DIP (scelte in base alla collocazio-

ne geografica nel territorio) Parolini (zona ad est di Milano) Gardella (zona ovest) Pignataro (Milano citta’) Queste tre coppie si terranno a disposizione per l’ accoglienza delle coppie da informare la sera di ogni secondo martedi del mese, a partire da ottobre. Le coppie del settore che sono a conoscenza di necessità di informazione contatteranno i Casalone che organizzeranno l’incontro. 2) Nel caso che la richiesta di informazione provenga da un gruppo che ci invita ad anda-re noi sul luogo, andrà una coppia dell’équipe DIP insieme alla coppia che è sta-ta contattata dal gruppo. Tutte le coppie che si apprestano a fare questo servizio sono pregate di contattare i Pignataro, che sono a disposizione per forni-re alcune indicazioni utili per svolgere que-sta attività e per fornire il materiale da di-stribuire alle coppie da informare (materiale che deve essere molto succinto: quando i primi cristiani avevano cominciato ad annun-ciare la buona notizia non esistevano ancora i quattro Vangeli, ma si basavano sulla tradi-zione orale). Inoltre tra i compiti dell’ Equi-pe DIP c’e’ anche quello di seguire le coppie pilota, quando sono in corso dei pilotaggi di nuove equipes: Vi informiamo che probabil-mente ci sarà un pilotaggio, che comincerà ad ottobre. Troverete infine riportato qui di seguito [p.18 n.d.r.] l’indirizzo dei componenti dell’ Equipe DIP a cui potete fare riferimento per ogni necessità. Ulteriori informazioni sulle END potranno essere trovate su vari siti internet. Vi segnaliamo per esempio il sito di END Italia: http://www.equipes-notre-dame.it/ il sito di END Francia : http://www.equipes-notre-dame.com il sito di END settore di Milano e’ in proget-tazione ….

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I nostri appuntamenti

Paolo e Laura Casalone

Via S, Gottar-do,75

20052 Monza (MI) 039384966 paolo.casalone@shell.

Roberto e Su-sanna Gardella

Via Fagnani 61/E 20018 Sedriano (Mi) 0290111814 Folgard @tiscalinet.it

Giuseppe e Maria Dolores Parolini

Via don Mario Ciceri, 27

20050 Sulbiate (Mi) 0396021910 [email protected]

Francesco ed Alessandra Pignataro

Via G.B. Morga-gni,10

20129 Milano 022047644 [email protected]

Giuliano e Mari-na Tavaroli

Via Giovanni XXIII 7/A

20082 Noviglio Mi (S. Corinna)

0290091781 [email protected]

Impegno Luogo Invitati Data ora

Giornata di Settore

Monza/Canossiane

Tutti 20/10/02 8,45

Incontro con le CRE

Cormano CRE + EDS 9/11/02 17,00

Veglia di pre-ghiera

Monza (M.delle Grazie) e Milano

Tutti 30/11/02 21,00

Sessione regio-nale

Triuggio Coppie con meno di 5 anni di END

11/12/01/03

Giornata di settore

Pavia Tutti 16/03/03 8,45

Sessione naz. Primaverile

Ciampino Tutti 23-27/04/03 incerta

Equipes miste Tutti 05/04/03 20,30

Giornata di Set-tore

Cormano Tutti 25/05/03 8,45

Sessione naz. estiva

Ciampino Tutti 19-23/08/03

Ritiro END Albino (BG) Tutti 13-14/09/03

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Traduzioni dal mondo

Padre Nino Carta, Caraguatatuba

Non avevo mai approfondito questo argomen-to. Circa due anni dopo il mio arrivo in Brasile dall'Italia una coppia che voleva battezzare il proprio figlio ha chiesto di me, informandomi che erano divorziati e "risposati". Appartene-vano alla mia parrocchia. Dubbioso,ho suggeri-to loro che parlassimo un po’. Ho chiesto loro se volevano soltanto battezzare il figlio o se essi cercavano qualcosa di più dal sacerdote. Ho chiesto loro se andavano a messa. Mi ri-sposero affermativamente, ma si sentivano estranei in chiesa, fuori posto e si sedevano sempre in fondo provando una certa vergo-gna. Ho notato che era una coppia alla ricerca di Dio, ma angosciata dalla propria situazione matrimoniale. Per coincidenza era l'anno in cui la Campagna della Fraternità aveva dibat-tuto la questione degli esclusi. Mi hanno fatto compassione. Ho verificato che lì c'era il dito di Dio e mi sono chiesto che cosa Lui voleva dirmi. Il sabato seguente durante la messa ho detto che chi fosse in una situazione matrimoniale irregolare poteva cercarmi dopo. Sono venute due coppie, seguite da altre. Così è nato un gruppetto e ci riunivamo senza sapere cosa fare. La prima riunione è stato terribile. Fare che cosa? Non sapevo. Non avevo esperienza di questo problema. Mi era chiara soltanto una cosa: questi sono figli di Dio e come tali devono essere amati con amore di misericor-dia. Piano piano siamo andati avanti ed ho scoper-to una meditazione che mi ha dato molta luce. Si chiama le "Sorgenti di Dio". Queste sor-

genti sono sei: La prima sorgente di Dio è chiaramente la Eucarestia ed è forse la più alta. Ma il fratello anche è sorgente di Dio "dove due o più sono riuniti, Io sono in me z-zo a loro". Mt. 18, 20. E così nasce Gesù. Il povero è il volto di Dio. La gerarchia è fonte di Dio: "Chi vi ascolta mi ascolta". Allora abbiamo pensato che, praticamente, ai "risposati" mancava solo l' Eucarestia. La Chiesa è chiara quanto a questo. Ma chi a-ma il fratello possiede Dio. Tu puoi ascolta-re la Parola e meditarla. Tu puoi servire il fratello. Tu puoi fare comunità. Nessuno te lo proibisce. Il Vangelo dice: "dove due o più …. ", non dice: "dove due o più sposati in Chiesa ….. " Così abbiamo cominciato e siamo andati a-vanti. E' stato impressionante. Dopo sette o otto mesi l'esperienza si è sparsa. Molti ne sono venuti a conoscenza.. Monsignore Paulo Roxo de Mogi das Cruzes ci ha porta-ti al SP 2 della CNBB **. Ho portato con me cinque coppie perché raccontassero la loro esperienza. Uno di loro davanti a 150, 200 persone ha detto: "Io comunico. Ab-biamo cominciato a impegnarci seriamente con bambini di strada.Questo lavoro oggi va benissimo , al punto che è stato riconosciu-to dallo Stato. La cosa cresce molto a Ca-raguatatuba. Ogni bambino davanti al su-permercato con quelle magliette che abbia-mo fatto, per me, è Gesù. Io comunico con il loro dolore, io vivo in pienezza, questa è la mia comunione giornaliera.”. Questa coppia ha quattro figli. Due sono chierichetti, una figlia vuol essere suora.

La parola ai consiglieri spirituali

Testimonianza sui "risposati"

Trad. di Giovannella Luquer (Milano 8)

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I genitori non possono ricevere l'Eucarestia ma sono assidui in chiesa. Dicono ai figli: approfit-tate e comunicatevi. E' il dono che noi non ab-biamo perché abbiamo sbagliato. Comunicatevi anche per noi, così la famiglia comunica. Abbia-mo Gesù nella nostra famiglia. Abbiamo parlato della possibilità di dichiarare nullo il primo matrimonio. La coppia dice: ”se la Chiesa dichiarasse nullo il primo matrimonio noi ci sposeremo di nuovo in Chiesa, ma se questo non può accadere noi non ci sentiamo abbando-nati dalla Chiesa.” A proposito del fatto di sapere se è permesso ricevere l'Eucarestia o meno. È la storia del giovane di diciannove anni che amava la vita agitata, la vita in discoteca. Ha avuto una incidente con la moto ed è quasi mor-to. Si è salvato per miracolo, ma ha dovuto am-putare una gamba. In seguito ha messo la testa a posto e ha cominciato a vivere veramente. Ha imparato anche a guidare con una gamba sola. Si è sposato, lavora ed è un ottimo ragazzo. La gamba non ritorna ma la vita continua. Io dico: c'è gente con una gamba sola che fa molto di più di certi con due gambe. E' chiaro che il sa-cramento è il sacramento. Le E.N.D. per e-sempio sono nate dal sacramento ***. Il te-ma dell'ultima riunione della mia equipe era: l'Istituzione Coniugale. Ho detto ai miei equi-pier: "State attenti. Avete un piatto d'oro e potete morire di fame . Sfruttate il sacramen-to. C'è gente con un piatto di plastica che man-gia molto bene e che si alimenta meglio di voi. Sfruttate il dono del sacramento: c'è gente che non ha il sacramento e vi passa avanti nel dono del servizio e nell'amore per gli altri". Concludendo nell'ultima assemblea parrocchiale con cento quindici persone, presenti i capi delle comunità, dei movimenti e delle pastorali, con mia grande sorpresa uno dei "risposati" ha avu-to novanta voti come coordinatore della pasto-rale parrocchiale. Ho detto a Mons. Davide: "E' incredibile! Lei conosce questo ragazzo. Ha a-vuto novanta voti. E' proibito che il ragazzo assuma questo incarico?" La risposta è stata: "No. Il servizio pastorale non è sacra mento". E così nella mia parrocchia il coordinatore della pastorale parrocchiale è un "risposato".

Questa è la realtà. Dio costruisce sentieri che neppure sognavamo. Il segreto è que-sto: quando tu guardi una persona con uno sguardo di misericordia, tu ami, Dio illumi-na e ognuno ha il suo posto nella Chiesa.

* Moncau, Nancy Cajado: Equipes de Nossa Sehnora do Brasil. Ensaio so-bre seu histórico, pag. 236…238.

** CNBB = Conferência Nacional dos Bispos Brasileiros. E' l'equivalente, per il Brasile, della nostra CEI.

***la sottolineatura è la nostra.

CANTO BRASILIANO

Dio solo può dare la fede; tu, però, puoi dare la tua testimonianza. Dio solo può dare la speranza; tu, però, puoi infondere fiducia nei tuoi fratelli. Dio solo può dare l'amore; tu, però, puoi insegnare all'altro ad amare. Dio solo può dare la pace; tu, però, puoi seminare l'unione. Dio solo può dare la forza; tu, però, puoi dare sostegno a uno scoraggiato. Dio solo è la via; tu, però, puoi indicarla agli altri. Dio solo è la luce; tu, però, puoi farla bril-lare agli occhi di tutti. Dio solo è la vita; tu, però, puoi far rina-scere negli altri il desiderio di vivere. Dio solo può fare ciò che appare impossibi-le; tu, però, potrai fare il possibile. Dio solo basta a se stesso; egli, però, pre-ferisce contare su di te.

Da B. Ferrero “Cerchi nell’acqua”

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Autore: Giovannella Chierichetti Titolo :“Quando i figli raccontano Dio” Edizioni : Piemme «Parlare di sé è spesso un'inutile indiscrezio-ne, a volte una mancanza di gusto. Questo libro vorrebbe invece far presente come, in ogni storia, si possano avvertire i se-gni di una presenza silenziosa accanto a noi. Qualcosa da riscoprire: un'attesa e un ascolto che rendono più vivo e sempre nuovo il nostro andare con Lui.» Il libro, scritto da una nostra équipier, sarà reperibile nelle librerie a partire dalla secon-da quindicina di novembre. Contiene una pre-sentazione di Mons. Lafranconi e l’introduzione di P. Gheddo. Autore: Gruppo “La Vigna” Titolo :“Abitare la Casa Abitare la Vita” Edizioni : EDB Siamo un gruppo di coppie e un sacerdote, e ci riuniamo da qualche anno per interrogarci sul significato che ha per noi il matrimonio. Abbiamo scelto di riflettere sulla casa, e sulle dinamiche della coppia che vi abita, perché la casa è il luogo in cui la coppia si spende nella dimensione che le è congegnale, quella del quotidiano. E poi perché la casa rischia di di-ventare un luogo scontato, di perdere la sua formidabile capacità evocativa. Mentre essa è metafora dell’intera esistenza, è rimando, sti-molo, epifania del trascendente. Il soggiorno: la stanza del cambiamento, la cu-cina: i sapori e il sapere, la camera da letto: la liturgia del disvelamento, il bagno: dalla cura di sé all’abbandono, la cantina: il sottoscala dell’anima, casa e senza casa: tra sicurezza e precarietà.

Ci siamo inseriti nell’alveo della riflessione teologica e pastorale sul tema della coppia e della casa, ma l’abbiamo fatto con il nostro stile. In un nostro precedente volume, Storie di coppie, tracce di Dio, abbiamo cercato di dar vita a un’esperienza di teologia narrativa, strumento di riflessione e analisi che si sta sempre più affermando tra le coppie. Con questo nuovo testo mettiamo in comune con i lettori le nostre esperienze, le nostre rifles-sioni, le nostre attese, delusioni speranze. Speriamo di incoraggiare altre coppie a ri-flettere su di sé, a vivere in modo sempre più consapevole, ad accogliere i propri limiti, a sanare le proprie ferite, a introdurre nel mondo dinamiche di accoglienza e di vita. Il GRUPPO LA VIGNA è costituito da cinque coppie e da un sacerdote, che si riuniscono da alcuni anni per interrogarsi sul significato che ha per loro il matrimonio. Vivono a Roma e nelle loro riflessioni coinvolgono anche al-tre coppie e specialisti amici. “Non siamo nuovi a una riflessione sul matrimonio, perché tutti facciamo parte delle Equipes Notre-Dame, un movimento di formazione e di spiri-tualità coniugale che ci ha consentito di ap-profondire sempre più il senso del nostro ma-trimonio e, soprattutto, ci ha dato un metodo di analisi del nostro vissuto, come persone e come coppie. Abbiamo scelto di chiamarci LA VIGNA per alludere a qualcosa che, come il matrimonio, richiede di essere continuamen-te coltivato per dare frutto e anche con ri-ferimento alle molteplici allegorie che la Bib-bia dedica a questa immagine”.

L’angolo dei libri

SPIRITUALITÀ CONIUGALE E PREGHIERA

Equipes Notre Dame – Settore di Milano

END Ottobre 2002 22

Autore: Battista Borsato Titolo :“Vita di coppia –Linee di spiritua-lità coniugale e familiare” Edizioni : EDB Nella tradizione della Chiesa pochi valori so-no sottovalutati quanto quelli della corporei-tà e del piacere nell’incontro coniugale. Eppu-re la “bontà radicale” dell’amore umano tralu-ce da ogni pagina della Bibbia, dove compare come unica fedele metafora del rapporto tra Dio e il mondo. Dedicato a scrivere la fisionomia del matri-monio come incontro di alterità fatto di con-tinua ricerca, di passaggi da una forma di dialogo e di desiderio a un’altra, più alta e più soddisfacente, il volume contiene in parallelo un altro invito, un altro itinerario: l’approfondimento della spiritualità propria del matrimonio. Anche qui bisogna sfatare un luogo comune: la spiritualità non si contrap-pone alla materialità della vita. Non è distac-co né negazione: è sentimento del significa-to. Non c’è paradosso dunque nel parlare di una spiritualità coniugale e familiare, e l’autore precisa che essa si attua proprio “nel modo di vivere la relazione di coppia”. L’autore scrive distesamente, come in un col-loquio, riflessioni di volta in volta bibliche, psicologiche, pastorali: il suo libro è una mi-niera di sollecitazioni a riflettere e a vivere l’amore in coppia e in famiglia con meno fru-strazioni e rigidità, ma anche fuori da rassi-curanti schemi mentali. Battista Borsato è prete vicentino. Ha con-seguito il dottorato in teologia. E’ attento nell’aiutare gruppi e persone a vivere una fe-de responsabile e creativa e nello spingere le comunità cristiane a ritrovare la loro identi-tà per un dialogo più aperto con il mondo e più rispettoso della sua laicità. L’amore dell’uomo e della donna è, secondo Borsato, la relazione più significativa e biblicamente densa da cui partire per affrontare questi obiettivi. Insegna presso lo Studio teologico “Santa Maria di Monte Berico”. Ha pubblica-

to altri fortunati volumi presso le EDB : NA-SCE UN POPOLO NUOVO (1991); SPOSAR-SI NEL SIGNORE (1992); LE SFIDE ALLA PASTORALE D’OGGI. VIVERE LA FEDE E LA CHIESA IN MODO ADULTO(1995);L’ALTERITA’ COME ETICA. UNA LETTURA DI EMMANUEL LEVINAS(1996); QUALE FEDE? TEMI DI EDUCAZIONE ALLA FEDE PER GIOVANI E ADULTI(1997); QUALE CHIESA? TEMI DI EDUCAZIONE ALLA FEDE PER GIOVANI E ADULTI(1998). Autore: Battista Borsato Titolo : “L’amore intelligente (per la gioia della vita di coppia) Edizioni : Queriniana Perché crisi e stanchezze di coppia crescono di numero? Perché il ricorso alla separazione si estende in maniera inquietante? È l’amore che è fragile oppure è il modo di intenderlo e di viverlo che va vissuto? Ci si può fermare al “sentimento amoroso”, nobile ma possessi-vo, oppure ci si deve inoltrare verso un amore fatto di rispetto e di distanza dall’altro? A-more spontaneo oppure amore di alterità? Amore-dono oppure amore-costruzione? A-more come dovere oppure come continua e-splosione di meraviglia? E ancora: la vita di coppia è un’esperienza privata o contiene an-che una dimensione comunitaria e sociale? Attorno a queste alternative e ad altri inte r-rogativi simili si snodano le pagine di don Battista Borsato . Esse accompagnano i let-tori, giovani, fidanzati, sposi, verso una mo-dalità altra e gioiosa di guardare e vivere l’amore. Un amore che domanda sapienza ed intelligenza. Il libretto si presenta in dieci capitoli molto snelli corredati da domande per la riflessione o la discussione. Questa struttura lo rende adatto come tema di studio per Équipes o per incontri di gruppi familiari parrocchiali.

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Autore: Renzo Bonetti Titolo : “Dire l’amore con corpo e anima” N° Pagine: 63 Edizioni : SAN PAOLO Perché il “SI” pronunciato in Chiesa è “per sempre”, eterno e indissolubile? Perché i matrimonio è un sacramento? Perché un ba-cio d’amore fra due sposi è un’icona di Cri-sto? Esiste una spiritualità per gli sposi, o è una cosa solo per preti e suore? Come gli sposi sono sacerdoti, profeti e re? Quando due sposi si amano, cosa c’entra Dio? E la fede? E se uno dei due non crede? Le rispo-ste a queste e altre domande in una rifles-sione sulla spiritualità della coppia e della famiglia, scritta con linguaggio semplice , concreto e veramente familiare, per capire che l’amore tra uomo e donna e la loro quoti-diana vita in comune è Parola di Dio, presen-za di Dio e conduce a Dio Autore: Charles A. Gallagher Titolo :“TU PUOI CAMBIARE IL MON-DO (dieci proposte per una visione della vita di coppia, di famiglia e di parroc-chia)” N° Pagine: 110 Edizioni : GRIBAUDI Dalla nostra famiglia possono partire spinte di rinnovamento che “possono cambiare il mondo”. Ogni famiglia, piccola Chiesa dome-stica, diviene centro della cattolicità. Cioè dell’apertura all’altro. L’autore di questo li-bro, padre gesuita, propone dieci idee che si rifanno ad una visione profondamente cri-stiana della vita. Sono semplici ma molto ef-ficaci ed entusiasmanti; i risultati saranno immediatamente visibili. Le proposte riguar-dano l’affettuosità, il celebrare le feste, eliminare la critica, l’ospitalità, l’entusiasmo per la vita familiare, la condivisione dei ta-lenti di ognuno, la spiritualità, il pranzare insieme. Sono suggerimenti diretti al cuore delle famiglie, non ci sarà bisogno di uscire

di casa per realizzarli. Partiamo dal primo e lasciamo che avvolga l’atmosfera della nostra casa, continuare sarà naturale ed enorme sarà l’impatto nella nostra vita di casa e su quella dei nostri amici. Con un piccolo lavoro aggiun-tivo per preparare alcuni stimoli di riflessione ad ogni proposta, il libro è un ottimo strumen-to per Equipes o gruppi familiari. Autore: Mario Spezzibottiani –“La casa” di Erba –Asso – Fabio Bigatti Titolo : “Lui, Lei… L’altro (Il corso per fi-danzati più serio e divertente che abbiate mai visto!)” N° Pagine: 93 Edizioni : Monti Il libro è stato pensato come strumento adat-to ai corsi per fidanzati. Si pone come un sus-sidio “leggero” e allo stesso tempo approfon-dito su tematiche così delicate. Segue le os-servazioni del Direttorio di Pastorale Familia-re e tocca quindi molti argomenti la cui cono-scenza è utile al matrimonio cristiano: dalle norme di diritto che lo regolano, al controllo naturale della fertilità, dal significato del rito e del sacramento alla psicologia di coppia, per arrivare agli aspetti medico- sessuologici dell’unione fra uomo e donna. Tutto trattato con semplicità in capitoli essenziali ed incisivi, illustrati dalle divertenti vignette di Fabio Bi-gatti. Certo il libro ha come naturali referenti i fidanzati, che vi troveranno gli stimoli giusti è gli spunti necessari a riflettere sul passo che stanno per compiere. Questo volume non è inutile, infine, agli sposati: è destinato ad una consultazione frequente, ad essere guida abi-tuale, ad occupare un posto stabile in qualun-que biblioteca di famiglia

Redazione:

Cesare e Lucia Reverdito Via Giardini,6 Sesto S.Giovanni, Mi

Tel 022620160 E-mail: [email protected]

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END Ottobre 2002 24

Autore: Enzo Bianchi Titolo : “Il libro delle preghiere” N° Pagine: 291 Edizioni : Einaudi tascabili Tutti gli uomini hanno la necessità interiore di esprimere in forme diverse la loro sete di verità e di Assoluto. Al pari della prosa e della poesia, anche la preghiera rinvia a un irriducibile ispirazione e tensione metafisi-ca. Gli inni di Ilario Poitiers, le benedizioni della liturgia ebraica, la preghiera musulma-na, san Francesco, i sonetti di Shakespeare, le composizioni di Rilke, Verlaine, Rebora, Kierkegard: più di cento poesie e poeti di-versissimi tra loro sono qui raccolti per temi come il silenzio, l’ascolto, la morte, l’amore, Dio, ma senza alcuna suddivisione culturale, confessionale o cronologica. Il criterio di scelta del curatore è stato quello di ritrova-re all’interno delle tre religioni monoteiste (cristianesimo, ebraismo ed islamismo) le in-finite intonazioni della preghiera umana, re-cuperando ad una lettura “laica” autori e te-sti da sempre consegnati alla sola tradizione religiosa. Enzo Bianchi è fondatore e priore della comunità Monastica di Bose.

I SITI CONSIGLIATI:

Per restare in tema con l’argomento della giornata di settore di questo mese... http://www.preghiera.retecattolica.org http://www.pregate.it http://www.maranatha.it http://www.wccm.org Sono stati inoltre segnalati: http://www.famigliainsieme.it E’ inoltre molto ben fatto e particolar-mente utile il sito della nostra diocesi: http://www.diocesi.milano.it

IN DIALOGO COL MISTERO

Mons. Bruno Maggioni (biblista, docente alla Facoltà Teologica Interregionale in Milano e all’Università Cattolica) terrà presso il Centro Asteria le seguenti tre medi-tazioni :

“Maschio e femmina Dio li creò” : Riflessione biblica su Genesi 1-3 14/11/02

“Forte come la morte è l’amore” : Riflessione biblica sul Cantico dei Cantici 13/03/03 “La donna cingerà l’uomo” : Riflessione sulla Bibbia 8/05/03

Questi incontri si svolgeranno presso il Centro Asteria, v.le G. da Cermenate, 2 (ingresso P.zza Carrara 17.1) Tel. 02/8460919 E-mail: [email protected] Ingresso gratuito — ore 18.30

VISITATE IL NOSTRO SITO !!

http:// www.equipes-notre-

dame.it

Equipes Notre Dame – Settore di Milano

END Ottobre 2002 25

Maria Grazia Bertolini (Pavia 3)

Miriam Tiziani (Monza 4)

Chiara Rocchi (Milano 2)

SOMMARIO

In ricerca (Maria Luce e Tullio Galleno) 1

Il nostro posto (Don Sandro Villa) 4

News dal Settore (EDS) 4

Le trasformazioni che sono necessarie (P. Caffarel) 5

La nostra “carta”: La preghiera in comune 7

L’angolo della preghiera 7

La cultura dominante schiaccia la famiglia (Mons. D. Tettamanzi) 8

La famiglia è una vocazione (Mons. C.M.Martini) 9

La coppia END: terra di mezzo, terra di incontro (Cinzia e Luigi Brambilla)

11

Un’occasione di pausa e preghiera (Cecilia e Davide Martinelli) 13

Equipe Cormano 5. Una sapiente alchimia di somiglianze e differenze (Simonetta e Stefano Necco)

14

L’equipe Diffusione Informazione e Pilotaggio (Laura e Paolo Casalone) 16

Appuntamenti END (a cura di EDS) 18

La parola ai consiglieri spirituali. Testimonianza sui risposati (trad. di Giovannella Luquer)

19

L’angolo dei libri (contributi vari) 21

Nuove baby-equipiers! A tutte il nostro più affet-tuoso augurio di

BENVENUTE TRA NOI!

Ci scusiamo con la piccola Elisabetta Tavaroli (Pv2) per averla chiamata Francesca nell’ultimo giornalino. Buona crescita!

La redazione