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1 Giornalino della classe 3ªI Scuola secondaria di I grado “Michelangelo” Numero unico Via Straziota, 1-BARI-indirizzo e-mail: scuolamichelangelo.it Maggio 2010 Dirigente scolastico: Prof. Gaetano Scotto Docente di riferimento: Prof.ssa Elvira Leone Collaborazione della prof.ssa Fausta Carrieri Redazione: classe 3ª I Editoriale . È l’ultimo numero della classe 3ªI. Lavoro e divertimento sono state le componenti fondamentali che ci hanno accompagnato nel corso del triennio. Finalmente siamo arrivati in terza, stiamo completando il corso di studi alla scuola “Michelangelo” che non riusciremo mai a dimenticare, perché essa ci ha aiutato a crescere, a diventare consapevoli delle nostre scelte e soprattutto ad Ambientarci in vari contesti. Lunghi ed irti di ostacoli sono stati questi anni, ma hanno portato a risultati significativi e, nel complesso, brillanti. Racconti,lettere, pagine di diario,poesie, articoli di cronaca e infine testi argomentativi sono state le varie tipologie testuali affrontate in questo terzo anno. C’è una novità però: quest’anno ci siamo voluti confrontare con un’altra classe, la 2ª D, in parte coinvolta dalle prof.sse Leone e Carrieri che condividevano l’insegnamento dell’Italiano. Il giornalino è composto dalle seguenti sezioni: “Diritti umani”, ”Pianeta Adolescenza”, “S.O.S. Ambiente”, “Angolo della poesia”, “Spazio P.O.N.”, “Curiosità”. Nella prima sezione affrontiamo l’ argomento riguardante l’ uomo e il rispetto dei suoi diritti fondamentali; nella seconda parliamo dell’età difficile qual è quella dell’ adolescenza, e le difficoltà nell’orientarsi per effettuare la scelta della scuola che condizionerà tutta la vita. Nella quarta sezione si discute della varie problematiche che affliggono l’uomo e la Terra in questo secolo. Uno spazio particolare si è dato ai progetti extrascolastici realizzati con i Fondi sociali europei, i cosiddetti corsi P.O.N., mentre la penultima sezione è stata dedicata alla poesia, attraverso la quale siamo riusciti ad esprimere i nostri sentimenti e a dare libero sfogo alla creatività. L’ultima parte è dedicata alle “Curiosità”, uno spazio nuovo in cui un nostro compagno ha ricercato notizie interessanti e particolari. Ci dispiace lasciarvi, anche perché con il lavoro del giornalino, ci siamo appassionati, sia alla lettura che alla scrittura. Un simpatico saluto da parte di tutta la classe. Non ti dimenticheremo mai scuola “Michelangelo”! Emanuela Doçi & Annalisa Fusaro Sommario In questo numero: Pagina 2 Diritti umani Pagina 8 Pianeta adolescenza Pagina 11 S.O.S Ambiente Pagina 14 Spazio P.O.N. Pagina 17 Curiosità Pagina 18 Angolo della poesia

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Giornalino della classe 3ªI Scuola secondaria di I grado “Michelangelo” Numero unico Via Straziota, 1-BARI-indirizzo e-mail: scuolamichelangelo.it Maggio 2010 Dirigente scolastico: Prof. Gaetano Scotto Docente di riferimento: Prof.ssa Elvira Leone Collaborazione della prof.ssa Fausta Carrieri Redazione: classe 3ª I

Editoriale. È l’ultimo numero della classe 3ªI. Lavoro e divertimento sono state le componenti fondamentali che ci hanno accompagnato nel

corso del triennio. Finalmente siamo arrivati in terza, stiamo completando il corso di studi alla scuola “Michelangelo” che non riusciremo mai a dimenticare, perché

essa ci ha aiutato a crescere, a diventare consapevoli delle nostre scelte e soprattutto ad Ambientarci in vari contesti. Lunghi ed irti di ostacoli sono stati questi anni, ma hanno portato a risultati significativi e, nel complesso, brillanti. Racconti,lettere, pagine di diario,poesie, articoli di cronaca e infine testi argomentativi sono state le varie tipologie testuali affrontate in questo terzo anno. C’è una novità però: quest’anno ci siamo voluti confrontare con un’altra classe, la 2ª D, in parte coinvolta dalle prof.sse Leone e Carrieri che condividevano l’insegnamento dell’Italiano. Il giornalino è composto dalle seguenti sezioni: “Diritti umani”, ”Pianeta Adolescenza”, “S.O.S. Ambiente”, “Angolo della poesia”, “Spazio P.O.N.”, “Curiosità”. Nella prima sezione affrontiamo l’ argomento riguardante l’ uomo e il rispetto dei suoi diritti fondamentali; nella seconda parliamo dell’età

difficile qual è quella dell’ adolescenza, e le difficoltà nell’orientarsi per effettuare la scelta della scuola che condizionerà tutta la vita. Nella quarta sezione si discute della varie problematiche che affliggono l’uomo e la Terra in questo secolo. Uno spazio particolare si è dato ai progetti extrascolastici realizzati con i Fondi sociali europei, i cosiddetti corsi P.O.N., mentre la penultima sezione è stata dedicata alla poesia, attraverso la quale siamo riusciti ad esprimere i nostri sentimenti e a dare libero sfogo alla creatività. L’ultima parte è dedicata alle “Curiosità”, uno spazio nuovo in cui un nostro compagno ha ricercato notizie interessanti e particolari. Ci dispiace lasciarvi, anche perché con il lavoro del giornalino, ci siamo appassionati, sia alla lettura che alla scrittura. Un simpatico saluto da parte di tutta la classe. Non ti dimenticheremo mai scuola “Michelangelo”!

Emanuela Doçi & Annalisa Fusaro

Sommario In questo numero: Pagina 2 Diritti umani Pagina 8 Pianeta adolescenza Pagina 11 S.O.S Ambiente Pagina 14 Spazio P.O.N. Pagina 17 Curiosità Pagina 18 Angolo della poesia

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DIRITTI UMANI

Ancora feriti: a Kabul continua la strage

Siamo nel 2010 ed ancora oggi non vengono rispettati alcuni tra i più importanti diritti umani, ossia tutto ciò che gli uomini nella storia hanno cercato di realizzare, per cambiare il mondo e garantire un futuro migliore. Ma, a quanto pare, il loro tentativo sembra vano, perché, in quasi ogni parte della Terra , vi sono ancora terribili guerre . Una delle più importanti e cruente è quella che sta attanagliando l’Afghanistan ed in particolare la capitale Kabul, dove, purtroppo, molti innocenti sono sacrificati in nome di interessi che ci devono far riflettere e pensare su come ,forse, il mondo non abbia imparato nulla dalla storia. Mentre leggevamo il quotidiano in classe, abbiamo appreso che c’è stata un’ ennesima strage, nella quale ha perso la vita un numeroso gruppo di civili, tra cui donne e bambini. In quel lembo di terra è sempre più difficoltoso affiancare i successi militari delle forze della missione internazionale volta alla ricostruzione e alla protezione della popolazione. La strategia di ricorrere alla copertura aerea per rendere meno pericolosi gli scontri sulla Terra, non ha dato gli effetti sperati e sempre maggiore è il numero delle vittime innocenti. Diverse sono le ricostruzioni di questa ennesima strage, tante sono le giustificazioni, tanti i falsi sensi di colpa. Ma alla fine chi curerà le ferite

lasciate per sempre nei cuori degli anziani di Kushal? Chi riuscirà a mettere la parola FINE a questa guerra che sta portando via persone innocenti? Nessuno lo sa. Si sa solo che molti hanno perso genitori, figli, parenti, amici, persone importanti che non potranno essere più restituite: gli eroi. Si unirà al loro gruppo, solo chi si saprà opporre a questa guerra, chi lotterà, in ogni modo e maniera, per restituire a quella terra tutti coloro che sono venuti a mancare. Purtroppo, quella del sangue di tanti innocenti, rimarrà una macchia indelebile che nessuno saprà mai cancellare e forse un giorno si riuscirà a capire che la base della civiltà è la pace, e se questo grande valore dovesse venire a mancare tutte le meraviglie costruite dall’uomo, tutti i suoi sforzi saranno vanificati, perché alla fine senza la pace non è possibile realizzare un futuro dignitoso per le generazioni che verranno.

Annalisa Fusaro

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DIRITTI UMANI

Sulla pena di morte

Oggi più che mai è aperto il dibattito sulla pena di morte come pena da applicare o da eliminare. Alcuni sostengono che essa sia necessaria, perché unica valida soluzione alla criminalità, altri

ritengono, invece, che la pena di morte non abbia alcun tipo di influenza sulla diminuzione del tasso di criminalità,in quanto, nei paesi dove è praticata, è addirittura aumentato. Da parte mia ritengo che la pena di morte sia una condanna ingiusta che non produce effetti positivi. Infatti in alcuni Stati dove essa è in vigore , la criminalità non è diminuita .Uno dei diritti che la pena di morte va a pregiudicare è l’articolo 3 della Convenzione Universale sui diritti dell’uomo approvata nel 1948 , che sottolinea come ogni individuo ha diritto alla vita e alla sicurezza della propria persona. Ogni anno sono puniti con la morte migliaia di detenuti in decine di paesi e sono quasi cento i Paesi in cui rischiano la pena capitale migliaia e migliaia di persone. Non parliamo qui solo di Stati arretrati o autoritari, come il Marocco, l'Egitto, ma anche di alcuni tra i più civili e democratici, come il Giappone e gli Stati Uniti. Si parla molto degli Stati Uniti a questo proposito, però occorre sapere che in alcuni Paesi, soprattutto islamici, la pena capitale non è l'eccezione, ma quasi la regola e non vengono puniti con la morte solo gli omicidi. Infatti in Mauritania è punita con la morte anche l'omosessualità . Sicuramente il caso più grave nel mondo rimane quello della Cina, dove migliaia di persone vengono giustiziate ogni anno e si può essere condannati a morte per ben 68 reati tra cui l'evasione fiscale, la corruzione, il furto, il contrabbando d'auto e il furto di animali. In alcuni paesi del Medio Oriente, invece, è considerato reato perseguibile con pena capitale, l'adulterio. Qualcuno potrebbe essere favorevole a questo tipo di

pena così disumana, argomentando che a un reato grave corrisponde una giusta pena grave, ma secondo me ciò non corrisponde a verità, considerato che in ogni caso , sopprimere una vita è sempre sbagliato , perché all’essere umano non può essere negato il diritto di vivere su questo Pianeta, dove l’errore può, anzi, deve insegnare anche a migliorare il rapporto con gli altri e con se stesso. Rossella Iusco

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DIRITTI UMANI

Un mondo senza guerra: una realtà possibile

o un mero sogno? Sarà mai possibile un mondo senza guerra? La risposta che

viene subito alla mente è “Sì, un giorno”. In realtà è più un

“desiderio retorico,” che qualcosa in cui crediamo veramente. La motivazione? Semplice: la maggior

parte di noi non è abbastanza anziana da aver vissuto la guerra in

prima persona e coloro che l’hanno vissuta (pochi in realtà) sono

convinti che la natura umana sia fatta in maniera tale, che non possa ribellarsi a questo stato di cose. Noi non abbiamo vissuto la guerra e, a differenza dei

nostri genitori, possiamo sfruttare i moderni mezzi d’informazione. Sappiamo perciò molto più di loro, quando

avevano la nostra età, su ciò che accade nel mondo. Abbiamo, sempre grazie alla nostra giovane età, una

flessibilità mentale maggiore di chi ha qualche anno in più, anche se ha maggiore esperienza. Non dobbiamo, quindi, fossilizzarci e “abituarci” alle

quotidiane notizie di guerra e di morte che ci arrivano dai telegiornali, dai giornali radio o dai quotidiani. Dobbiamo,

invece, ribellarci a questa realtà, proprio perché quotidiana e, di conseguenza, inaccettabile.

Fin dall’antichità l’uomo combatte, sempre per gli stessi scopi: conquista di terre, gloria dei generali e ragioni di carattere religioso. Ma perché l’uomo uccide in nome di un

credo che dovrebbe unire invece che separare? Perché l’uomo, per sua natura, punta a volere un unico popolo,

unito sotto ogni punto di vista. Questa visione del mondo è per me sbagliata. L’uomo crede che fare guerre di religione

possa creare un unico popolo, mentre ne distrugge tantissimi. Il 28 agosto 1963 un uomo pronunciò una frase che cambiò il mondo: “I have a dream”. Ebbene, anch’ io ho un sogno: che

un giorno qualcuno, stanco di continue guerre, decida di dire “basta”, che coinvolga altri nel suo pensiero e che i capi di

Stato facciano un esame di coscienza e dicano a sé stessi “Cosa stiamo facendo?”. Questo, finchè esisteranno ragioni

che spingono al conflitto (risorse minerarie o energetiche, desiderio di un’unica religione che abbia la supremazia su tutte le altre e così via), non sarà possibile. Alcuni scienziati

affermano che nel 2050 le risorse di petrolio saranno esaurite. Ancora più velocemente ciò avverrà per il carbone. Credo,

perciò, che ci vorranno molti anni prima che la

guerra possa finire. Se rifletto, mi viene

naturale pensare che quando le risorse non

rinnovabili termineranno, le guerre continueranno, verso l’Africa o verso altri

paesi ricchi di sole e di vento. E’ una paura che

mi tormenta, perché se questo dovesse accadere la

guerra non terminerà mai, fino alla scomparsa del mondo o degli uomini.

L’epilogo di tutte le guerre può trovare due strade: la

nascita di una coscienza collettiva che ci spinga a

smettere di fare la guerra oppure, più probabilmente, l’annientamento della

razza umana attraverso l’esaurimento delle risorse

del pianeta e la distruzione dell’ambiente naturale.

Giuseppe Di Leo

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DIRITTI UMANI

Ricordare per non dimenticareRicordare per non dimenticareRicordare per non dimenticareRicordare per non dimenticare

Ogni guerra non porta mai con sé eventi positivi , al contrario , essa è segno di sofferenza , tristezza, odio e disperazione. In passato , in particolar modo durante il periodo nazifascista e durante la seconda guerra mondiale , molte persone e molti popoli hanno subìto ogni forma di violenza, come ad esempio lo sterminio

di massa degli ebrei . Essi , sia dai fascisti ma soprattutto dai nazisti, venivano considerati una razza inferiore, a causa dei loro lineamenti e delle loro tradizioni . Per questo , nel periodo della Seconda Guerra Mondiale , venivano perseguitati e rinchiusi nei campi di concentramento , dove vivevano in condizioni pietose, dove la fame e la sete, soprattutto, li torturava a tal punto, da non permettere loro di pensare a quando un tempo erano uomini liberi. Nel tempo i sopravvissuti hanno cercato di dimenticare e di cancellare questi ricordi , per non far riaffiorare in loro il dolore del passato , mentre coloro che inflissero queste violenze hanno voluto dimenticare per allontanare dal loro cuore quei sentimenti di colpa e responsabilità. Ma invece , come dice appunto Primo Levi, non si deve dimenticare , perché ricordare deve far sì che gli errori commessi in passato non possano accadere mai più . Una delle immagini che fu scattata a Varsavia nel 1943 e che poi divenne il simbolo della deportazione degli ebrei , è quella del bambino con le mani alzate. Oggi quel bambino , che ha fatto il giro del mondo , è diventato anziano e, in un’ intervista di Furio Colombo,

racconta del suo viaggio verso Bergen-Belsen e ricorda che il treno in cui si trovava, andava a passo d’uomo e lungo i binari le SS ogni tanto sparavano attraverso i finestrini alle persone che si trovavano su quel vagone , per divertimento , per pura follia. L’Olocausto non è stato solo lo sterminio degli ebrei, ma anche la dimostrazione del punto in cui può arrivare la malvagità dell’ essere umano , di come basti una piccola scintilla, affinché il fuoco della pazzia si possa accendere e dilagare. Rossella Iusco

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DIRITTI UMANI

Morti bianche Vittime della fretta

Cosa sono le morti bianche? Sono quelle avvenute sui posti di lavoro e per le quali non vi è

una mano direttamente responsabile. Questi incidenti avvengono principalmente nelle miniere e nei settori edilizio e siderurgico. L’Italia è lo Stato europeo più colpito dal fenomeno, anche se oggi i decessi sono in diminuzione. Si pensi che ci sono, in media, quattro morti al giorno, un dato doloroso, se riflettiamo su quante famiglie

rimangono senza una fonte di guadagno, che molto spesso è unica. Il lavoro, come dice la nostra Costituzione, è un elemento fondamentale per una persona, perché è su di esso che l’uomo può formarsi una famiglia e vivere nella società in maniera dignitosa. La concentrazione geografica di questo triste problema è, non a caso, collocabile principalmente al Sud d’Italia, dove la superficialità dei padroni e il silenzio degli operai, con disperato bisogno di lavoro, permettono che muoiano innocenti lavoratori. È infatti la mancanza di sicurezza su questi luoghi la causa principale del fenomeno che stiamo esaminando. In Italia esistono numerose leggi, come per esempio la n.626/94, che regolano la sicurezza nei cantieri, nelle industrie e nelle aziende e, in genere, in tutti i posti di lavoro. Questa legge, in particolare, consiste in numerose norme, quali l’applicazione di estintori alle pareti, la realizzazione di vie di fuga per casi d’emergenza, la organizzazione di corsi di formazione per illustrare le metodologie di sicurezza. Spesso però i proprietari di aziende, soprattutto per risparmiare, non applicano le regole che la legge prevede. Un’altra causa rilevante del fenomeno delle morti bianche è l’eccessiva superficialità dei datori di lavoro che costringono i dipendenti a sostenere ritmi più intensi per produrre maggiori guadagni. Per esempio, i camionisti svolgono lunghi viaggi ad alte velocità per trasportare grandi carichi e portarli in breve tempo a destinazione. Essi non dormono per ore ed ore e

durante i percorsi, molto spesso vengono colti da inevitabili colpi di sonno, che causano gravissimi incidenti stradali. A proposito delle morti bianche, inoltre, vi sono alcuni esempi molto significativi: negli ultimi anni a Napoli un uomo è morto cadendo da una scala poco stabile alta due metri mentre lavorava in un cantiere e a Bari un operaio, al suo primo giorno di lavoro, ha perso la vita, compiendo un volo da un’impalcatura non sicura su cui stava lavorando. Ma mille altri casi si potrebbero aggiungere, purtroppo! A parer mio lo Stato e gli Enti locali dovrebbero intervenire in modo più efficace sul territorio, incrementando le pene per i trasgressori delle leggi e divulgando sempre più campagne a favore della sicurezza sul lavoro. In tal

modo si potrà porre fine a questi comportamenti dettati,

appunto, solo da un atteggiamento spregiudicato e disonesto!

Antongiulio Panarello

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DIRITTO AL GIOCODIRITTO AL GIOCODIRITTO AL GIOCODIRITTO AL GIOCO

Tutti i bambini hanno il diritto di giocare, ma in molte parti del mondo, i bambini non giocano, costruiscono

solo giocattoli con i quali non giocheranno mai. Fin da piccoli siamo stati abituati ad avere tutto ciò che di più bello si possa immaginare: dalle prime macchinine, ai primi motorini fino alle prime notti in bianco dei nostri genitori. Seduti lì davanti alla finestra,con l’orologio alle spalle e con gli occhi fissati al cellulare, per la paura di non vederci rientrare. Le loro ansie, il loro respiro affannoso, ma

magari un sollievo quando sentivano i nostri passi che si avvicinavano alla porta di casa. Le nostre prime lacrime, dovute al mal d’amore! La nostra rabbia provata quando ci sentivamo ancora chiamare” Piccola mia” “Bambina mia”, le prime bugie dette solo per farsi più grandi. Le prima uscite con gli amici, i primi amori. Ecco in tutti questi momenti c’erano e ci sono sempre stati i nostri genitori. In tutta la nostra crescita ci sono stati “Loro”.Quando noi abbiamo pianto, “Loro” erano lì che ci consolavano, quando eravamo felici , erano lì a gioire con noi e quando c’era da scegliere ci hanno aiutato. Ebbene sì, riteniamoci fortunati, perché in alcune parti del mondo i ragazzi ed i bambini non hanno tutto ciò che noi abbiamo. Anche i loro genitori vorrebbero renderli felici come hanno fatti i nostri, ma, per motivi economici, non ne hanno la possibilità ed è per questo che si rivolgono agli usurai che li rovinano ancora di più, strappando loro i figli. Anche quei genitori avevano sognato un’intera vita accanto ai loro bambini, avevano immaginato tutto: le prime pappine, il primo giorno di scuola, i primi compiti a casa, la paura per un compito in classe, le ore passate a studiare sui libri a cercare incessantemente di memorizzare date e nomi. Ma tutti questi sogni sono stati cancellati in un attimo. Quell’attimo ha cambiato la vita facendoli distaccare per sempre dai loro piccoli, quell’attimo è sembrato

infinito, quell’attimo è stata la fine, quell’attimo in cui si è pagato lo sbaglio di una vita. Uno stupido sbaglio! Quello stupido sbaglio che si è riversato su piccoli ANGELI innocenti! Sì,proprio così angeli innocenti che pagano per gli altri uno sbaglio rovinandosi per sempre la vita. Lavorando, lavorando e lavorando senza mai avere la possibilità di giocare, di sognare un futuro, una vita ed un amore. Ma proprio perché sono angeli cercano di alleviare il dolore, la sofferenza, con un semplice sorriso, ripensando a mamma e papà, ad un loro bacio, ad una loro carezza, ai quei pochissimi momenti passati insieme a loro. Quindi riteniamoci fortunati di essere quel che siamo e di avere quel che abbiamo! Grazie mamma e papa!

Anna Vessio 2^D

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PIANETA ADOLESCENZA

Caro diario, la mia vita in questo periodo sta diventando un po’ difficile; la scuola, i compagni…tutto è cambiato. Fino a poco tempo fa, non avevo di questi problemi. Il rapporto con la mia famiglia, infatti, sta cambiando notevolmente, come, dopotutto, quello con i professori. In questa fascia di età vi è un cambiamento psicologico, ma anche fisico. Infatti in tale periodo non riesco ad accettarmi. Il mio corpo si trasforma, in modo particolare il mio viso che purtroppo è cosparso di

imperfezioni. Caro diario, sento di non essere accettata da nessuno, mi sento sola, non ho un’amica con cui confidarmi e, davvero, ci sto male. Credo che tutti, o quasi, abbiano di questi problemi, ma non lo

dimostrano. Questi possono sembrare anche di poco conto, ma per la mia età sono molto importanti. In questo periodo, infatti, i miei genitori mi stanno tranquillizzando, dicendomi che le difficoltà saranno superate col passare del tempo. Riguardo alle amiche, credo di non averne incontrata nessuna che rispecchi le mie propensioni, perché quasi tutte sono alla ricerca delle prime esperienze amorose, perciò non si dedicano alle amicizie. Ciò non significa che non sia interessata all’argomento, ma anteporre questo all’ amicizia, mi sembra un po’ esagerato. Personalmente non mi sento una bambina, né tanto meno un’ adulta e in alcuni momenti mi chiedo quando finalmente diventerò una donna, ma in altri,confesso, vorrei tornare indietro nel tempo. Caro diario, spero di chiarirmi al più presto le idee. Sono convinta che le cose andranno meglio, ma per ora non mi rassegno!

Stella Accettura

LA SCELTA

Orientarsi. Questa parola è molto comune fra tutti i ragazzi che frequentano la terza media. Capire cosa si vuole fare dopo la scuola media, capire quale sia la scelta migliore, è determinante, in quanto questa poi condizionerà la nostra intera esistenza. Liceo classico? Liceo scientifico? Istituto tecnico o professionale? Queste sono le principali domande che ci dobbiamo porre. Riuscire a capire quale sia la scelta migliore

per noi è molto difficile; siamo solo ragazzini di 13 o 14 anni, ai quali viene posta una domanda a cui non è per niente facile rispondere. Per riuscirci, ognuno di noi, già alla fine della seconda media o addirittura prima, inizia a pensare quale strada sia la migliore da percorrere. In molti pensano che frequentare

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un liceo significhi essere migliori di quei ragazzi che sceglieranno l’ istituto tecnico o professionale.

Ciò non è assolutamente vero, le differenze sono minime, ma, ancora oggi ci sono persone sciocche con altrettanto sciocchi e inutili pregiudizi. Io frequento la scuola “MICHELANGELO “nella 3ª I . Nella mia classe molti si iscriveranno al liceo classico o al liceo scientifico,altri, come me, frequenteranno un istituto tecnico commerciale. Anche in questo siamo ancora indecisi, in quanto ci sono pregiudizi sugli istituti scolastici. Avere la nostra età può essere molto difficile. Si devono fare della scelte che in alcuni casi sono più grandi di noi, ma, purtroppo, siamo costretti a compierle. I nostri genitori ci vorrebbero influenzare. Infatti, tramite noi, desidererebbero realizzare i sogni che per qualche motivo da giovani non hanno potuto far avverare, senza capire che

questo è sbagliato, perché loro forse erano interessati o avevano attitudini per qualcosa, mentre noi abbiamo altri interessi e altre attitudini. Per quanto mi riguarda, frequenterò un Istituto tecnico commerciale, anche se mia madre vorrebbe che io scegliessi il liceo scientifico per poi conseguire la laurea in medicina. Ogni volta che mi sento fare questa richiesta, rispondo sempre nella stessa maniera: ”Mamma io non andrò allo scientifico, e soprattutto non farò il medico, ho paura del sangue, figurati se potrò operare su persone o altro, non fa proprio per me!”. Per concludere vorrei dire che non dobbiamo essere influenzati da nessuno o da stupidi pregiudizi, perché la scelta che stiamo per fare condizionerà tutta la nostra vita futura. DoçiDoçiDoçiDoçi Emanuela Emanuela Emanuela Emanuela

DERISO DAI COMPAGNI SI TOGLIE LA VITA

IL MOTIVO? ERA TROPPO BRAVO!

Qualche tempo fa, ho letto su un giornale la notizia di un ragazzo di 15 anni, frequentante la scuola superiore, che si è suicidato perché non aveva ricevuto neanche un voto, ma solo un biglietto di derisione, nelle elezioni come rappresentante di classe. La motivazione di tanto isolamento è stata ritrovata nell’alto rendimento scolastico, che faceva del giovane un esempio per la scuola, ma lo metteva in cattiva luce presso i compagni, facendolo diventare oggetto di scherno. La colpa, come spesso accade, è stata data all’ istituzione scolastica, in quanto gli insegnanti non hanno colto alcun segno di disagio nel ragazzo. Il suicidio è la più alta forma di aggressività

verso se stessi, perché si annulla l’istinto di autoconservazione e si manifesta una profonda disperazione che riguarda il futuro, verso il quale non si nutre più alcuna speranza.

Nella notizia di cronaca, tuttavia, l’isolamento non si accompagnava ad un calo del rendimento scolastico, che, anzi, rimaneva a livelli d’eccellenza. È impossibile, però, che persone a lui vicine, come i genitori e gli insegnanti, non si siano accorte di questa situazione e che la bravura scolastica potesse causare un isolamento tale da condurre ad un gesto così estremo. Probabilmente non sono

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solo la bravura del giovane e l’emarginazione subita dai compagni le cause del suicidio. Dovremmo considerare anche la separazione dei genitori e il desiderio di renderli fieri, eccellendo in campo scolastico. C’è da chiedersi, come mai il padre e la madre, non si siano accorti del malessere del ragazzo, che da tempo non frequentava più corsi scolastici pomeridiani con i coetanei.

Un'altra causa è da ricercarsi nella nostra società che ha un atteggiamento generalizzato di accettazione di un basso impegno nello studio da parte dei giovani. Ciò rappresenta anche il frutto delle riforme scolastiche e delle trasformazioni sociali.

Nella società, infatti, non si valorizza più colui che studia e s’ impegna, ma colui che fa il furbo e se la cava e, coloro che non si adeguano a questa legge di gruppo, soccombono. Della società siamo tutti responsabili, dai ragazzi che si adeguano, per finire ai genitori che spesso entrano in competizione con i propri figli per sentirsi eternamente giovani. Anche gli insegnanti sono in parte responsabili, perché è compito loro individuare i disagi dei propri allievi e

non sottovalutare eventuali segnali che potrebbero essere spie di particolari problemi.

Credo, quindi, che dovremmo fare più attenzione ai segnali di crisi di un ragazzo e che genitori e insegnanti dovrebbero svolgere meglio il loro dovere, quello di intervenire nelle relazioni di una classe, perché il loro compito non è solo di trasmettere nozioni, ma di formare giovani in grado di far parte correttamente di una comunità sociale.

Alberto Bonifazi

B come bbbbullismo

Ai giorni d’oggi uno degli argomenti

più trattati è il bullismo,

soprattutto tra noi ragazzi della

scuola sia inferiore sia superiore. Il “

bullo” prende di mira le persone

indifese. Le vittime prescelte? Ragazze molestate nei modi più

“creativi”, e portatori di handicap che, strano a dirsi , subiscono

abusi pesanti. I ragazzi dopo aver subìto simili atti di bullismo,

non vogliono andare più a scuola perché hanno paura del loro

ripetersi. Ma bulli si nasce, si diventa o, peggio, si resta così per

tutta la vita? I bulli quasi sempre restano così per tutta la vita.

Per loro è come un gioco e una volta presa l’abitudine non la

finiscono più . E il gioco può essere diretto o indiretto.

Il bullismo diretto è

caratterizzato da una

relazione frontale tra

vittima e bullo e a sua volta

può essere catalogato come

bullismo fisico ( il bullo

colpisce la vittima con calci

, spintoni o la molesta

sessualmente), bullismo

verbale ( il bullo prende in

giro la vittima, dicendole

frequentemente cose

cattive e spiacevoli o

chiamandola con nomi

offensivi, sgradevoli ,

minacciandola), bullismo

psicologico (il bullo ignora

o esclude la vittima

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completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul

suo conto). Esiste anche il bullismo elettronico ( il bullo cioè

invia messaggi molesti alla vittima tramite sms o in chat o la

fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripresa e

poi invia le sue immagini ad altri per diffamarla, per ricattarla) .

Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non

meno pericoloso e tende a danneggiare la vittima nelle sue

relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per

mezzo soprattutto delle maldicenze , dei pettegolezzi o delle

calunnie sul suo conto. Il bullismo è un fenomeno che riguarda

entrambi i sessi ma si esprime in due modi differenti. I ragazzi

mettono in atto soprattutto prepotenze di tipo diretto, come

aggressioni fisiche e verbali. Le ragazze, invece, utilizzano in

genere modalità indirette di

prevaricazione e le

rivolgono sia alle ragazze

che ai giovanotti. La realtà è

che col bullismo non si

risolve nessuna situazione,

anzi si peggiora perché si

innesca una catena senza

fine. Ricordate il mitico

cane che si morde la coda?

Nicolò Introna 2^ D

S.O.S. AMBIENTE

Riduciamo l’emissione dei gas serra per proteggere l’ambiente

Che cosa contribuisce a determinare l’inquinamento atmosferico? È lo smog, gas prodotto dalle fabbriche, dalle auto, dal riscaldamento delle case che determina principalmente l’inquinamento dell’ambiente. Due grandi problemi sono causati dall’inquinamento atmosferico : il buco nell’ozono e l’effetto serra. L’ozono stratosferico costituisce uno schermo protettivo rispetto ai raggi del sole, principalmente quelli ultravioletti che, se non adeguatamente filtrati, sono nocivi per l’uomo. Negli anni settanta alcuni scienziati si resero conto che la fascia di ozono si andava progressivamente distruggendo. Infatti si scoprì che c’era addirittura un “buco” in questo strato di gas sopra l’Antartide. Dopo diversi studi, gli scienziati hanno individuato nei clorofluorocarburi i maggiori responsabili del fenomeno. Per <<effetto serra>> s’intende la mancata dispersione dell’energia termica

trasmessa dal Sole alla Terra. La Terra restituisce tutta l’energia che assorbe sotto forma di irradiamento nell’atmosfera. Gli equilibri vengono quindi mantenuti restituendo la stessa energia che si accumula. La combustione di petrolio, carbone e gas naturale , però, provoca la creazione di una cappa attorno all’atmosfera la quale non fa passare il calore da irradiare nello spazio. In questo modo la temperatura terrestre aumenta facendo sciogliere i ghiacciai e innalzando il livello dei mari. Dinanzi a tali problemi, l’Unione europea si è impegnata insieme a molti altri Stati per cercare di affrontarli, concordando con i

protocolli di Montreal e Kyoto, piani di riduzione delle emissioni di CFC e CO2. L’UE sta approvando numerosi patti in vista della riunione ONU sui cambiamenti climatici che si terrà a Copenaghen prossimamente. Si è stabilito di ridurre entro il 2050 le emissioni di CO2 rispetto al 1990. Dal vertice dei ministri dell’Ambiente

europei tenutosi a Lussemburgo, il nostro

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ministro dell’Ambiente critica l’Unione Europea perché secondo lei non è corretto prendere impegni unilaterali. Infatti sono USA, Cina e India (insieme producono più del 50% delle emissioni mondiali) che non vogliono partecipare a protocolli nei quali si decida di abbassare sensibilmente l’inquinamento atmosferico prodotto. Gli USA, dal canto loro, non vogliono perdere competitività con i paesi asiatici; la Cina e l’India,perché, essendo paesi in via di sviluppo, non vogliono bloccare la loro crescita. Forse USA, Cina e India hanno ragione, ma in una visione globale questo “egoismo” potrebbe

avere risvolti negativi consistenti. Salvare la Terra dalla distruzione è fondamentale, altrimenti tutti questi sforzi risulteranno inutili e l’UE non vuole che i risultati siano annullati da Stati indifferenti verso i problemi ambientali del mondo. Speriamo che la maggior parte dei paesi riesca a far cambiare idea a queste nazioni. Presto l’Unione Europea ritornerà sull’argomento, cercando di sensibilizzare in modo più efficace anche i paesi cosiddetti “indifferenti”.

Antongiulio Panarello

In occasione del concorso “Premio Sorgenia”, promosso dalla Gazzetta del Mezzogiorno,

la classe ha partecipato con la stesura di diversi articoli sul risparmio energetico. La finalità

era infatti quella di far scrivere noi ragazzi su un tema di estrema attualità come quello

dell’energia.

Vi proponiamo qualche articolo di particolare interesse.

Costruire abitazioni ecocompatibili significa migliorare la qualità della vita

Nasce la Bioarchitettura

Piccoli passi verso un ambiente a misura d’uomo

E’ allarme sul malessere della Terra! Ciò ha portato a far sì che ingegneri e scienziati si siano attivati per cercare piccole ma grandi soluzioni al problema. Non ne esiste però una sola in grado di rimediare alla situazione compromessa nella quale si trova il pianeta. Solo se rientriamo in sintonia con la natura potremo arrestare i fenomeni catastrofici che da tempo le cronache dei mass media descrivono. Uno degli aspetti importanti e urgenti sul quale riflettere è il risparmio energetico. Si può agire direttamente con interventi che incidano sia sul rendimento degli impianti che producono o trasformano energia, sia sul tipo di fonti energetiche attraverso quelle rinnovabili a basso impatto

ambientale, ma anche indirettamente cambiando le nostre cattive abitudini. Si è visto che se si riscoprono e si adattano le semplici tecniche e i comportamenti tipici del passato, si riduce il consumo energetico, migliorando la qualità della vita. Un campo in cui questa proposta geniale trova ampie e interessanti applicazioni è quello dell’architettura e dell’ingegneria edile con la nascita della bioarchitettura, che si interessa di progettare edifici nel rispetto dell’ambiente.Una scienza in apparenza innovativa, che però ripercorre tecniche costruttive già antiche e

perfettamente compatibili con l’ambiente. Si tratta infatti della realizzazione del cosiddetto Verde

Verticale, ossia della costruzione di reticolati posti sulle pareti lisce degli edifici e idonei alla crescita di vegetazione accuratamente scelta per abbattere il cattivo impatto visivo delle superfici nude e

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migliorare la qualità dell’aria in città, che, in tal modo, è resa più pulita con l’assorbimento di anidride carbonica. Ciò costituisce un contributo naturale alla protezione termica degli edifici, soprattutto in estate, ma anche in inverno. Senza dubbio un inizio molto gradevole e particolarmente significativo per tornare ad apprezzare il valore della natura, una semplice goccia nell’immensità dell’Oceano. Antonio Di Venere

Sempre più numerosi in Europa i progetti che pensano “intelligente”

Cose “turche”: in Turchia realizzata l’eco moschea

Giunto è il momento di mirare alla difesa dell’energia. E’ il messaggio che l’Europa diffonde con vari progetti di energia “intelligente”, in vista della mancata disponibilità di fonti di energia. Non tutte le risorse presenti nell’ambiente sono rinnovabili; il petrolio e il gas naturale, per esempio, sono destinati ad esaurirsi, arrecando numerosi problemi visto il crescente aumento del prezzo in base alla domanda. È intelligente pensare di risparmiare, prendere iniziative che rivoluzioneranno gradualmente la società, i consumi e i settori dell’economia. In Turchia, in particolare, è stata ideata una moschea totalmente sostenibile, dal punto di vista sia ambientale che economico. L’eco moschea utilizza ecomateriali come lampadine a risparmio energetico, ridotti consumi di acqua e pannelli fotovoltaici . Al di sopra degli spessi e pesanti tappeti con motivi geometrici e sotto le cupole altissime di molte moschee,

infatti, cerchi di piccole luci appese al soffitto che illuminano gli interni in penombra, sono destinati a far risparmiare, ai responsabili religiosi e alla Terra, un bel po’ di risorse. Non parliamo di una moschea in particolare, ma di parecchie moschee della Turchia, dove tantissime luci sono state sostituite con versioni eco-friendly, per un grande risparmio di energia. L’eco moschea rappresenta la speranza che possano servire da esempio e ispirazione per le moschee future. L’uomo ottuso e insensibile, sotto alcuni aspetti, pare finalmente avere compreso i rischi e i pericoli che comporta l’uso indiscriminato delle risorse energetiche e, per favorire il risparmio energetico “intelligente", sta imparando ad usare mezzi di informazione, sensibilizzazione, promozione culturale in modo tale che anche i gesti quotidiani possano essere adottati spontaneamente su larga scala e in breve tempo.

Risparmiare è diventata quindi una necessità e ognuno di noi può farlo dando un giusto contributo che sarà ricordato a distanza di anni dalle generazioni future.

Cristian Cannella

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22 Aprile 2010: Earth day

Il 22 aprile 2010 si celebra la giornata internazionale della Terra. Sono trascorsi, infatti, ben quattro decenni da quel 22 Aprile 1970 in cui venti milioni di cittadini americani, si mobilitarono per la prima, storica manifestazione al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica ed i governi sullo stato di salute del nostro pianeta. Più di un miliardo di persone hanno partecipato attivamente all’Earth Day.

Si è trattata di una sollecitazione internazionale con migliaia di iniziative nel segno dell’ambiente. La manifestazione mondiale è stata anche virtualmente organizzata e gestita dall’Earth Day Network con la campagna “Miliardi di azioni verdi”. C’è, infatti, chi ha deciso di rinunciare all’aria condizionata, chi ricicla i propri rifiuti, chi invece si impegna a consumare meno acqua ed elettricità: azioni verdi per salvare il pianeta e dimostrare che con un piccolo gesto si può trarre un beneficio per il nostro paese. Agnese De Benedictis

SPAZIO P.O.N. Un’esperienza entusiasmante: il processo di ossidazione del magnesio

Ogni anno la nostra scuola ci ha proposto dei progetti P.O.N. , relativi a varie materie . Tra questi anche un corso di chimica , il quale quest’anno ci ha permesso di scoprire a quali fenomeni , assistiamo ogni giorno nella normale vita quotidiana. Infatti il titolo è “La chimica intorno a noi” . Nel corso di ogni lezione , abbiamo svolto varie attività laboratoriali , tra queste la più affascinante è stata quella finalizzata a preparare un idrossido, ma per capire ciò bisogna essere a conoscenza del concetto di ossidazione: il processo di ossidazione è un fenomeno chimico che avviene tra un metallo o un non metallo e l’ossigeno, producendo un composto detto ossido basico o ossido acido (anidride). Gli ossidi poi possono reagire con l’acqua formando una base detta anche idrossido o un acido .Per distinguere le sostanze acide da quelle basiche, abbiamo utilizzato l’indicatore universale , cioè un nastro , imbevuto di una particolare sostanza che a contatto con una base, assume un colore blu, mentre a contatto con un acido assume un colore rosso , che varia di tonalità in base alla scala del pH che va da 0 a 14. Per preparare sperimentalmente un ossido basico , abbiamo utilizzato un pezzo di nastro di magnesio, che abbiamo tagliato in piccole parti e in seguito l’abbiamo esposto su una fiamma. Dopo qualche minuto si è osservato che il magnesio ha cominciato ad emanare una luce fluorescente e dopo un po’, si è trasformato in una polverina bianca, l’ossido di magnesio o base. Successivamente abbiamo immerso nel becher contenente dell’acqua, l’ossido di magnesio che si è trasformato in idrossido di magnesio. Per verificare ciò, abbiamo utilizzato l’indicatore universale , che come previsto, ha assunto un colore blu. Di solito noi assistiamo a questo fenomeno a Natale, quando accendiamo le stelle filanti.

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Questo esperimento e tanti altri ancora risposto al “perché” di tante trasformazioni a cui noi distrattamente non prestiamo la dovuta attenzione , infatti l’obiettivo di questo PON era anche quello di far scoprire che la “chimica” non si studia solo in laboratorio ma fa parte della nostra vita , basta pensare al fenomeno della respirazione cellulare di tutti gli esseri viventi o al semplice gesto quotidiano di accendere un fiammifero.

Rossella Iusco

Madrelingua in Lingua madre

“Tutte le strade portano a Roma”: è il tema centrale di quest’anno del progetto operativo nazionale (PON) guidato dalle professoresse Saracino e Leone. Noi ragazzi della 3^I, 3^G e 3^C ci siamo cimentati nella scoperta del mondo del latino, un universo a quasi tutti noi sconosciuto. Per prima cosa abbiamo assodato che il latino non è una lingua morta, bensì una lingua viva, anzi aggiungerei vivissima, in quanto molte parole in uso nell’italiano corrente derivano da questa lingua, per cui attraverso giornali e riviste ci siamo aggiornati sul latino

“moderno”. Subito dopo è sopraggiunta la parte più impegnativa, quella riguardante la grammatica latina, all’inizio ci ha un po’ spaventati, ma grazie alle abili mosse della prof. Saracino e all’immancabile monitoraggio generale della prof. Leone abbiamo ottenuto per la maggior parte ottimi risultati al compito in classe. Tra le declinazioni, i pluralia tantum, le coniugazioni verbali e gli accenti, tutta la classe denominata 1ªL, cercherà di arrivare a giugno con un livello di conoscenze tali da superare al meglio il compito finale e i temuti esami di Stato che speriamo concludano in bellezza questo nostro ciclo di studi. A febbraio, oltre al nostro, ha avuto inizio anche un altro corso di latino, sempre finanziato dai fondi strutturali europei, guidato dalla professoressa Martino, come esperta, e dalla professoressa Mallardi, in qualità di tutor. Durante le ore di lezione la professoressa Martino ci ha spiegato che il latino non è una lingua morta ma che, al contrario, molte espressioni latine sono presenti nella lingua italiana e sono diventate d’uso comune. In questo primo approccio con la lingua latina abbiamo appreso che in Latino non esiste l’articolo ma che la funzione dei vari complementi è data dalla desinenza della parola. Dalla desinenza noi capiamo, cioè, se si tratta di soggetto, complemento oggetto e così via. La professoressa Martino ha poi verificato, nel corso di un altro incontro, quanto avevamo assimilato, facendoci svolgere una prova di verifica riguardante alcuni aspetti della grammatica latina. Nel corso di una seconda verifica, attraverso l’analisi e la traduzione di un testo, l’ esperto ha voluto saggiare il nostro livello di apprendimento relativamente ai verbi e alle declinazioni dei nomi.

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Concludiamo affermando la necessità di risalire alle origini della nostra lingua per conoscere meglio l’Italiano e capire il significato delle parole. I corsi sono stati molto utili per la nostra formazione e siamo sicuri che ci serviranno da base per le scuole secondarie superiori. Ci piace citare un’espressione di una satira di Orazio che vuole, in una frase sola, rappresentare la semplicità e la magnificenza di Roma:. ibam forte via sacra, sicut meus est mos (me ne andavo secondo il mio solito, a spasso per la Via Sacra, ossia la via Appia, la strada importantissima verso la quale confluivano tutte le altre strade secondarie).

Annalisa Fusaro & Francesco Le Grazie

Valorizziamo la lingua italiana

Ogni anno nella nostra scuola alcuni ragazzi decidono di frequentare dei corsi P.O.N. (Programma Operativo Nazionale) finanziati dai fondi sociali europei per potenziare le loro abilità nel campo scolastico. Per l’anno scolastico 2009/10 è stato attivato un progetto sulla lingua italiana dal titolo V.U.L.C.A.N.O., un acronimo che sta a significare “valorizzare una lingua con apprendimenti nuovi, originali”. Il corso condotto dal prof. Vincenzo Romano, in qualità di esperto, ha esordito

con il ripasso di elementi riguardanti la struttura della lingua : anagrammi, descrizioni, testi di vario tipo, analisi logica e grammaticale di una o più frasi. Oltre all’utilizzo di un quaderno, ci siamo serviti anche del materiale messo a disposizione dalla scuola come: lavagne interattive, computer, laboratorio di informatica, nel quale abbiamo svolto esercizi online di analisi grammaticale e comprensione di testi, per poi passare ad argomenti ancora più interessanti. Insieme a spiegazioni ed esercitazioni, il nostro professore ci ha insegnato a giocare con le parole e difatti ogni alunno si è servito di Internet per eseguire giochi di parole e di abilità linguistica. Abbiamo svolto anche alcuni test, al fine di valutare le nostre capacità e far riconoscere al professore le nostre abilità di scrittura. Tanti sono stati i testi prodotti, utilizzando tecniche di scrittura svariate. La fantasia delle nostre menti ha fatto il resto! Inoltre, attraverso apposite user-id e password, inviateci dal tutor prof.ssa Ketty Mallardi, abbiamo potuto conoscere i risultati dei test anche online, in maniera tale che anche i genitori potessero essere informati dei progressi da noi compiuti e dell’impegno profuso nell’attività.

Manuel Servidio & Edoardo Oranger

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CURIOSITA’

Essere lunatico... In passato si pensava che le varie fasi lunari influenzassero l'umore e, soprattutto, la luna piena favorisse l'essere

aggressivi e irritabili. Oggi si è dimostrato che non esiste una relazione concreta tra questi fattori. L'origine della credenza è dovuta al fatto che in passato si pensava che, essendo una fonte di luce (la luna piena) e non essendoci l'elettricità, questa favorisse l'insonnia perché illuminava "a giorno" i paesi.

Cercare col lanternino Cercare con grande meticolosità qualcosa molto difficile da trovare. Si dice così perchè ci si riferisce alla lanterna con la quale il filosofo Diogene cercava di giorno per la strada l’"uomo" della verità. Cercarle, cercarsele col

lanternino, invece, si dice in tono ironico a proposito di chi è così sciocco da cacciarsi sempre nei guai.

Lacrime di coccodrillo Il mito, la cui origine non è nota, viene spesso messo in relazione con il fatto che i coccodrilli effettivamente lacrimano, talvolta anche in modo vistoso, per motivi fisiologici. Tali lacrime hanno lo scopo di

ripulire il bulbo oculare e lubrificarlo in modo da facilitare il movimento della seconda palpebra che lo protegge in immersione. La lacrimazione aumenta se il coccodrillo rimane a lungo fuori dall'acqua.

Mini ricerca a cura di Antonio Cannella

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L’ANGOLO DELLA POESIA

Primavera

Campi di grano dorati, boccioli semiaperti alla luce del sole, primavera in fiore. Apri le braccia: questo cuore bagnato dall'inverno altro non aspetta che vedere colori vivaci e danzare e uscire dal buio, da una gelida stagione che è dentro il mio cuore. Dolce sole, scaldami. Erba fresca di rugiada, fammi rotolare dai tuoi raggi della dolce primavera. Kewin Gunputh

Cogli l’attimo

Forse solo il silenzio, timido irrompe

nel vostro animo, scaccia il rumore del nulla,

briciole di pazzia nella mente giovane.

Case, speranza, giornali, in un mondo dove tutto è concesso,

niente è negato, treno che scorre, cogli l’attimo,

non tentare il domani, perderai il sole di oggi.

Marinella Crismale

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Il silenzio del mondo

Profondo è il mondo ma più profondo ancora

è il suo pensiero. Lampi di luce accecano

e il cuore rotola nella sofferenza. Ho visto visi di donne segnati

dal dolore e uomini seguiti dalle ombre

ma è ingiusto vedere il mondo

abbandonarsi al suo silenzio.

Francesco RuggieroFrancesco RuggieroFrancesco RuggieroFrancesco Ruggiero

LIBERTA’ Se hai un bambino nel cuore, tienilo stretto con tanto amore non pensare alla brutta gente pensa a un buon presente. Poveri bambini quelli maltrattati facciamoli liberare saranno pronti a saltare. Viva la liberta’ viva la liberta’ brutta la malvagità . Aiutiamo quei poveri bambini con l’ amore del fratello. .Voi pensate a tanti tipi diuomini. Bianco , rosso , nero siam tutti uguali con le stesse libertà e con pari opportunità. Chiara Lacalendola 2^ D

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SOSPIRO

Sospiro, libero, incontrollato inarrestabile.

Ricordi

si perdono in un attimo e non tornano più.

Andrea Pipoli

IL SOLE DEL CREPUSCOLO

Il sole del crepuscolo si rifrange in una fotografia, mi acceca, mi sommerge con la sua luce gialla e intensa. È un colore di malinconia, quando alla fine del giorno ognuno pensa a quel che del giorno non ha saputo cogliere. Occhi da adulto sfiorano distratti il mondo di fuori e c’è guerra, distruzione e tanto denaro da spartire in pochi. Un sorriso di bambino mi appare mentre mangia popcorn e guarda in alto un palloncino che vola nel blu! Agnese De Benedictis