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Classi quinte A-C Scuola elementare “F.S. Nitti”- A.s. 1998-99

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Scuola elementare “F.S. Nitti”- A.s. 1998-99 Classi quinte A-C

Editoriale

IL DIRITTO DI ESISTERE

di Luca d’Errico Molti anni fa (intorno all’anno 1500), in una zona di vigneti del-la Francia, vi fu una invasione di cavallette che minacciava l’intero raccolto. Successe allora che i contadini, non sapendo più cosa fare, si rivolsero al vescovo pri-ma, per invocarne la sua inter-cessione, e al giudice poi, per ot-tenere giustizia di quello scem- pio che si stava consumando. Il giudice, dopo aver sentito le ragioni delle cavallette, rappre-sentate da un normale avvocato, emise il verdetto che le cavallette, come esseri viventi, avevano il diritto alla vita e quindi a nutrir-si. L’unica soluzione del pro-blema consisteva dunque nell’offrire alle cavallette una ri-serva in cui esse potessero vivere senza danneggiare il lavoro dell’uomo. Per convincere le ca-vallette a lasciare le vigne e a trasferirsi nella riserva a loro as-segnata, il giudice dovette riunir-le e parlare loro come a delle ve-re persone concedendo un perio-do di tre giorni per provvedere al “trasloco”. Le cavallette non compren-dendo le parole degli uomini, di-strussero tutte le vigne e sloggia-rono solo quando non rimase nul-la di cui nutrirsi. Quarant’anni dopo, il proble-ma si ripresentò e si rifece la causa, ma anche questa volta il risultato fu deludente. Nonostante tutto però, negli uomini rimase viva la convinzio-

ne di dover garantire agli animali gli stessi diritti di cui godevano le persone umane. Questo atteggiamento della giustizia davanti a tutti gli esseri viventi fu tenuto per tanti anni (fi-no al 1700), fino a quando un filosofo di nome Cartesio non sancì la supremazia della ragione e quindi dell’uomo sulla natura. Con la rivoluzione francese e la conseguente Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, quest’ultimo divenne padrone in-contrastato della natura di cui potè disporre a proprio piaci-mento. Oggi siamo nella necessi-tà di ridare forza ai valori della natura e combattere tutte le for-me di violenza che vengono per-petrati nei suoi confronti e so-prattutto convincerci che la terra (ecobiosfera) è governata da un sistema di equilibri delicati che coinvolgono noi stessi. In questo senso salvare la vita degli altri esseri viventi, significa salvare la vita a noi stessi. Dovrebbe bastare questo per farci comprendere che è ora di porre rimedio ai danni che l’uomo ha provocato, intervenen-do indiscriminatamente sulla na-tura. Dovrebbe bastare questo per far-ci comprendere che tutta la natu-ra ha il diritto di vivere

L’UOMO ROMPE GLI EQUI-LIBRI NATURALI.

COME?

Gli alunni delle classi quintesezz. A e C della Scuola Elementare“F.S. Nitti” hanno condottoun’indagine sui problemi relativi allanatura, ed in particolare sulle causeche provocano la rottura di interi eco-sistemi, mettendo in pericolo la stessavita dell’uomo, oltre che degli altriesseri viventi. Naturalmente da ricercatori chesi rispettano hanno formulato delleipotesi che si possono così riassume-re: L’uomo rompe gli equilibri naturali: • Con la distruzione dei boschi: • Con l’inquinamento; • Con la caccia indiscriminata; • Con la pesca indiscriminata; • Con una edilizia selvaggia. Il contributo offertoci dal ProfD’Errico e dall’avv. Libutti, membridel W.W.F. di Basilicata, che hannogentilmente collaborato alla realiz-zazione di una intervista condottadagli stessi ragazzi, ha così conse-guito il duplice scopo che ci si eraprefisso: a) quello di verificare le nostre ipo-tesi b) quello di approfondire i temi rela-tivi all’ecologia. Per concludere abbiamo preferitoriportare i risultati della nostra in-dagine sotto forma di articoli piutto-sto che come un freddo e notarile re-soconto della intervista. Ciò anche inconsiderazione del fatto che tali arti-coli saranno oggetto di studio daparte nostra e che tale stile meglio siadatta a questa esigenza. La redazione

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WWF: UNA SIGLA, UN

IMPEGNO

di Pasquale Libutti

W.W.F. significa: World Wildlife Found e cioè Fondo Mondiale per la Natura. World perché l’associazione opera a livello mon-diale: dall’Europa all’America, dall’Asia all’Australia. Fondo per-ché il primo problema di cui si oc-cupò fu quello di raccogliere fondi per evitare l’ estinzione del panda, il simpatico orsacchiotto che tutti conosciamo e che da allora diventò

il simbolo della stessa Associazio-ne. Il W.W.F. nacque in Svizzera nel 1966 ad opera di un gruppo di per-sone interessate ai problemi della natura, mentre in Italia venne fon-dato due anni dopo e cioè nel 1968. Nella nostra zona, il Vulture-Melfese, il movimento nasce a ca-vallo del 74-75 e da allora è stato impegnato in numerose lotte per la tutela del territorio. Il W.W.F. infatti, contrariamente a quanto si crede, non si occupa solo animali, ma di natura in genere: di piante, di persone, di animali e dei

rapporti che esistono tra le varie componenti degli ecosistemi. Il W.W.F. guarda alla natura come un tutt’unico e verso quest’unico sono orientati tutti i suoi sforzi: da quello della ricerca a quello della denuncia a quello della sensibiliz-zazione e dell’impegno in prima linea. In questo senso il W.W.F. cerca di trasmettere alle nuove ge-nerazioni i valori e il rispetto dell’ambiente, promuovendo la coscienza di una vita in armonia con la bellezza della natura.

SCUOLA ED ECOLOGIA

di Vincenzo Braccia

L’industrializzazione dell’ area di San Nicola di Melfi, iniziata con la legge 219, ha proposto e realiz-zato uno sviluppo della zona e una migliore condizione di vita. La maggiore occupazione sta facendo maturare in una realtà, fino ad un decennio fa esclusivamente agrico-la e piccolo- imprenditoriale, una mentalità più vicina ai modelli in-dustriali del nord. Tuttavia bisogna registrare un primo campanello d’allarme sui problemi che questa inversione di tendenza comporta: problemi legati alla salute, alla tu-tela e alla salvaguardia dell’ambiente, ad una migliore qualità della vita e ad uno sviluppo programmato e in sintonia con le esigenze naturali del territorio.

La domanda che dobbiamo

farci allora è se la scuola “può” e “come” deve inserirsi in un discor-so di crescita culturale e di sensibi-lizzazione delle nuove generazioni.

Come operatori scolastici, cre-diamo che la Scuola Elementare, oltre a fornire le strumentalità di base necessarie per una migliore interpretazione e comprensione del mondo che ci circonda, e per una reale partecipazione alle scelte so-ciali, debba formare delle coscien-ze individuali e collettive. E per questo è necessario che ci sentiamo parte in causa, in questo discorso di sensibilizzazione e di ricerca, a fronte dell’ ”EMERGENZA AM-BIENTE”, ponendoci l’obiettivo di formare una diversa coscienza ambientale nei cittadini di domani. In coloro cioè, che saranno i titolari della risorsa ambiente e dovranno gestirla e difenderla.

In questo senso devono essere interpretati non solo la redazione di questo giornalino, ma il lavoro di un intero ciclo scolastico, finalizza-to all’acquisizione delle giuste co-noscenze scientifiche, necessarie alla comprensione dei vari feno-meni da un lato, ed alla ricerca, ve-ra finalità educativa, di comporta-menti adeguatamente coerenti dal- l’ altro.

Il fumo che esce dalle macchine

inquina l’aria che respiriamo. (Antonietta Basso)

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ECOLOGIA COME SCIENZA

di Luca D’Errico

L’ecologia nasce, si può dire, con la consapevolezza, o la pretesa, da parte dell’uomo, di essere il pa-drone incontrastato della terra e con il relativo sfrut-tamento della natura in ma-niera indiscriminata, per il soddisfacimento delle pro-prie esigenze. Il problema nasce, in teo-ria, con l’Illuminismo e con la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che se da un lato hanno sancito la superiorità della specie u-mana sulle altre specie, dall’altro hanno posto la na-tura in una situazione di to-tale dipendenza nei confron-ti dell’uomo. In pratica però, l’ ecolo-gia nasce con le scoperte scientifiche legate al mondo della produzione e con la domanda crescente di ener-gia. La prima macchina in-quinante fu la macchina a vapore che funzionava a carbone, e i primi effetti dell’inquinamento si ebbero, non a caso, in Inghilterra dove maggiore fu l’utilizzo della tecnologia a scopi in-dustriali. E fu prorio in quel-la nazione che si comincia-rono ad avvertire i primi problemi ambientali.

ROTTURA DEGLI E-

QUILIBRI NATURALI

di P. Libutti

L’ambiente, anzi gli am-bienti, si sono formati in mi-lioni di anni. Essi possono essere considerati dei mec-canismi perfetti e cambiano nel corso dei secoli. I loro equilibri sono delicati e pos-sono rompersi per due moti-vi: per motivi naturali (come è avvenuto con l’estinzione dei dinosauri, la cui causa non è ancora molto chiara), o per l’intervento dell’uomo. Oggi a rompere gli eco-sistemi è soprattutto l’uomo che, con i suoi interventi vuol cambiare la natura non tenendo conto dei suoi equi-libri.

Per esempio l’uomo di-strugge i boschi soprattutto per motivi economici, ma spesso anche per azioni do-lose. Pure le piogge acide possono distruggere interi boschi. Distruggere un bo-sco significa togliere il so-stegno ai terreni di collina o di montagna rendendoli fra-nosi, ma soprattutto signifi-ca togliere ossigeno agli es-seri viventi. In Amazzonia che è con-siderato il polmone verde del mondo, ad esempio, vengono distrutti milioni di alberi al giorno, impoveren-do ogni giorno di più l’aria di ossigeno. Un altro abuso dell’uomo sulla natura è la caccia. Se

questa fosse praticata osser-vando le leggi, i danni sa-rebbero limitati. Quando in-vece si spara indiscrimina-tamente, succede che le spe-cie più rare, come l’airone, l’airone bianco, il panda etc…si estinguono e vengo-no di conseguenza danneg-giati o distrutti anche i loro ecosistemi. Per questi moti-vi è necessario distinguere tra caccia e bracconaggio.

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scriminata è una pratica dannosa per la natura. Pure qui però bisogna distinguere tra pesca sportiva e pesca industriale. La pesca indu-striale, a volte, provoca la distruzione di tutto ciò che vive sott’acqua, con i risul-tati che tutti possiamo im-maginare. L’edilizia, infine, è una attività dell’uomo che può risultare dannosa per la na-tura. Questo soprattutto se il suo sviluppo è disordinato. I tecnici devono pianificare il territorio in maniera corretta e prevedere per esempio delle zone verdi all’interno

delle città da costruire. Gli enti locali come i Comuni e le Regioni, devono vigilare e impedire l’ abusivismo.

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L’INQUINAMENTO

Un altro grande proble-ma per la natura è l’ inqui-namento. Una delle cause dell’ inquinamento è lo smog. Smog è una parola composta da due termini in-glesi: smoke che significa fumo e fog che significa nebbia. Non si tratta però di fumo comune, ma di fumo

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industriale e di fumo prodot-to dalle macchine e dagli impianti di riscaldamento e contiene molti gas dannosi. Lo smog è composto da anidride carbonica (CO2) , da metalli pesanti come il piombo (Pb), il mercurio (Hg) o da altre sostanze co-me i solventi, gli additivi etc… Queste sostanze sono dannose non solo allo stato naturale, ma anche perché si combinano tra di loro in maniera imprevedibile, di-ventando così più pericolo-se. Nel mondo c’è tanto smog che, oltre ai problemi che già conosciamo, crea dei problemi di interesse planetario come l’effetto serra e le piogge acide.

Per eliminare lo smog bi-sogna ricorrere alla scienza. Questa deve studiare i modi e inventare gli strumenti per poter disinquinare. Il disin-quinamento però, diventa un problema economico (la co-struzione di depuratori, fil-tri, ecc…presuppone delle spese aggiuntive ai costi di produzione), ed allora spes-so gli interessati non adotta-no le necessarie precauzioni. Non esiste solo l’ inqui-namento da smog. Vi è an-che quello da rifiuti solidi urbani, da rifiuti industriali, quello elettromagnetico e quello radioattivo. Questi tipi di inquinamento agisco-

no soprattutto sull’aria, sull’acqua e sul suolo. Tra le cause dell’ inqui-namento dell’aria vi sono i gas di scarico delle automo-bili, i gas delle industrie e quelli dei riscaldamenti do-mestici. Questi gas, combi-nandosi con l’aria, ne modi-ficano la composizione e la rendono pericolosa per la salute. In alcune città si è cerca-to di limitare la circolazione delle auto per abbassare il livello di inquinamento, ma ciò non basta sicuramente a risolvere il problema. L’acqua invece si inqui-na perché non vi è controllo degli scarichi. I rifiuti do-mestici (soprattutto i deter-sivi) e quelli industriali, an-che se non sono le uniche cause, contribuiscono a in-quinarla. Il terreno, infine, può essere inquinato a causa dei rifiuti solidi urbani. Le di-scariche dei rifiuti devono essere costruite secondo la norma e controllate dagli enti preposti. Il percolato,

che è il liquido che si forma dalla decomposizione dei ri-fiuti, è pericoloso per il ter-reno, perché lo inquina, e può giungere, se le discari-che non sono regolamentari, ad inquinare persino le falde acquifere. Altri fattori di inquina-mento del terreno sono le sostanze chimiche che si u-sano oggi nella moderna a-gricoltura come pesticidi, antiparassitari, anticrittoga-mici, diserbanti, fertilizzan-ti.

Queste sostanze inquina-no il terreno, i suoi prodotti e, trasportate dalla pioggia, possono inquinare fiumi, la-ghi e mari. P.L. L’INQUINAMENTO

NEL MONDO

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Nel mondo vi sono dei punti in cui l’inquinamento si concentra particolarmen-te. Essi sono: le grandi aree industriali, le foci dei grandi fiumi; le grandi aree urbane, le aree nelle vicinanze di centrali nucleari, partico-larmente pericolose in caso di incidenti, anche se gli in-cidenti nucleari non riguar-dano solo le zone dove essi si verificano. Inconvenienti del genere riguardano l’ in-tera biosfera. A causa dell’ inquina-mento, nel mondo muoiono tantissimi animali. E’ diffi-cilissimo però stabilirne la quantità. Sicuramente la loro morte è in proporzione all’inquinamento. Per avere un’idea del fenomeno, basta pensare alle acque e alle tonnellate di pesci che muoiono. Anche l’organismo uma-no soffre tantissimo l’ in-quinamento. Esso ha una certa resistenza alle intossi-cazioni, ma gli elementi in-quinanti e pericolosi si pos-sono accumulare nell’ orga-nismo fino a farlo ammala-re.

L. D.

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COSA FARE?

Per risolvere questi pro-blemi, bisogna difendere l’ambiente. Quello che però si sta facendo è troppo poco. Il W.W.F. da tanto tempo parla di questi problemi, pe-rò poco o niente è stato fat-to. E’ necessario che tutte le nazioni del mondo si sforzi-no per dare un contributo al-la risoluzione del problema. In Italia tra i provvedi-menti adottati, quelli più importanti riguardano la co-stituzione di Parchi Naturali Nazionali che sono delle a-ree dove vengono tutelati gli ecosistemi. In queste aree non è possibile cacciare, inquinare, ecc…Essi sono i luoghi ideali per promuove-re educazione ambientale con gite, viaggi, escursioni, studi etc… La natura ha una capacità di recupero enorme e perciò a volte gli ambienti inquina-ti possono essere recuperati. Quest’operazione si chiama bonifica. Prima bisogna di-sinquinare e poi ricreare gli ecosistemi. Disinquinare comunque, è molto più difficile e costoso che pre-venire e per prevenire oc-corrono delle leggi; quelle che attualmente sono in vi-gore non sono adeguate e non vengono rispettate. P.L.

ENTI E

ASSOCIAZIONI Si occupano della natura, Enti e associazioni. Gli Enti fanno parte dello Stato e so-no: Ministero dell’ Am-biente, Unità o Aziende Sa-nitarie Locali, Regioni e Comuni. Gli Enti hanno il compito di pianificare gli in-terventi dell’uomo sulla na-tura e di sorvegliarne la loro realizzazione. Le Associazioni, invece, sono fondate da cittadini privati e servono a sensibi-lizzare l’opinione pubblica sui problemi dell’ambiente. Le più importanti sono: W.W.F, Amici della Terra, Lega Ambiente, Greenpea-ce, Italia Nostra, LIPU (Le-ga Italiana Protezione Uc-celli).

V.B.

In conclusione:

Cosa può fare la società per l’ambiente?

• Il Parlamento può emanare delle leggi per la salvaguardia della natura e dell’ambiente.

• Gli Enti locali (Regioni, Provincie, Comuni, A.S.L.) devono costruire idonee disca-riche per i rifiuti solidi urbani, installare depuratori e incene-ritori.

• Le industrie devono dotarsi di depuratori e filtri per limitare l’immissione di sostanze noci-ve nell’ambiente.

• Le Associazioni, la Scuola, gli enti locali, devono pro-muovere la crescita di una a-deguata coscienza sociale.

Cosa può fare ognuno di noi a livello individuale?

Ognuno di noi può edeve fare molto perl’ambiente. Per salva-re la natura non bastal’azione dello Stato edegli Enti territoriali.Se tutti noi maturia-mo degli atteggiamen-ti di rispetto nei con-fronti dei problemiecologici, possiamorisolvere il problemaalla base. I nostricomportamenti devo-no essere tali da crea-re una coscienza so-ciale del problema, at-tivandoci concreta-mente per la sua solu-

La redazione

zione.

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LA RACCOLTA

DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI

Ogni giorno, nel mondo, vengono abbandonati milioni di tonnellate di rifiuti. Il concetto di rifiuto è stato creato dall’uomo e dalla attuale so-cietà che si fonda in larga parte sugli sprechi. In natura, invece, non esistono rifiuti: tutto ciò che viene prodotto all’ interno degli ecosistemi, infatti, non è destinato all’ abbandono, ma viene riciclato e riutilizzato, diven-tando risorsa per gli altri esseri viven-ti. In questo senso la natura ci sugge-risce di riutilizzare, riciclare, recu-perare. Per poter raccogliere il suggeri-mento della natura però, è necessario effettuare una raccolta intelligente dei materiali di scarto, tenendo conto che molti di essi possono essere riciclati, con benefici enormi per l’ambiente e per la nostra salute. Il contributo che ognuno di noi può dare a questa causa è quello di collaborare attivamente alla crescita di una coscienza collettiva in grado di capire e risolvere il problema.

DISTINGUIAMO:

Le lattine di alluminio

Le lattine delle bibite sono composte di alluminio. Esso si ottiene dalla la-vorazione della bauxite, un minerale che si trova soprattutto nelle regioni tropicali. Riciclare l’alluminio delle lattine significa risparmiare il 95% dell’energia normalmente impiegata per la sua produzione, senza contare che questo materiale può essere riuti-lizzato all’infinito.

La carta

La carta si ricava attraverso procedi-menti meccanici e chimici separando le fibre di cellulosa dal legno. Per fare ciò è necessario un notevole consumo di acqua e di energia. Riciclare la car-ta usata significa risparmiare alberi, acqua ed energia.

Il vetro Il vetro invece si ottiene dal carbona-to di sodio e dalle sabbie silicee che sono risorse naturali soggette ad esau-rimento. Con opportune lavorazioni il vetro può essere riciclato, ottenendo così altro vetro, ed anche qui con un notevole risparmio di energia.

La plastica

La plastica è un derivato del petrolio e non è biodegradabile. Ciò significa che non si decompone e conserva le sue caratteristiche per anni ed anni. Tra l’altro l’inchiostro usato per stampare le sportine di plastica, con-tiene un metallo pesante, il cadmio, altamente inquinante che si disperde nell’aria quando la spazzatura finisce nelle discariche. Il riciclaggio della

plastica permette la realizzazione di tantissimi altri oggetti: dalle panchine alle sedie, ai giocattoli, ai vestiti.

I farmaci

Tutti i farmaci contengono sostanze chimiche che decomponendosi di-vengono veleni altamente inquinanti. E’ opportuno deporli nei contenitori posti nei pressi delle farmacie.

Le pile Le pile esauste contengono cadmio e mercurio, metalli pesanti e altamente pericolosi per la salute. Se vengono raccolte separatamente dagli altri ri-fiuti, possono essere trasportate in centri specializzati per il trattamento di rifiuti tossici e nocivi.

Oggetti metallici

Gli oggetti come caldaie,termosifoni, lavatrici ecc. possono essere fusi e riciclati con un risparmio energetico e delle materie prime enorme.

Rifiuti tossici e infiammabili Bombolette spray, barattoli di verni-ce, bottiglie di trielina etc. contengo-no sostanze pericolose e infiammabili e sono chiamati rifiuti urbani Te/oF. Il loro contenuto deve essere elimina-to nei termodistruttori. In questo mo-do i contenitori , così trattati, possono essere finalmente riciclati.

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LA PAROLA AI RAGAZZI

L'edilizia abusiva la pratica

chi non rispetta il piano regolato-re. Ci sono alcune persone che, senza il permesso del Comune, costruiscono case dove non è permesso. Rispettiamo la natura perchè è un bene prezioso! (Martina)

L'uomo con i suoi interventi sulla natura ha provocato dei danni. Per questo oggi nel mondo ci sono milioni di tonnellate di rifiuti. L'uomo distrugge la natura anche per azioni dolose: vengono tagliati milioni di alberi al giorno, vengono uccisi milioni di animali, ad esempio il Panda . (Giusi)

Il primo problema ecologico è

stato causato dall' invenzione del-la macchina a vapore che poteva funzionare solo con il carbone. La prima macchina a vapore nacque in Inghilterra dove c'era molto carbone e quindi c'era il fumo che inquinava…Un altro problema è quello dei boschi, perchè taglian-do gli alberi , il terreno diventa franoso. In Amazzonia , che è considerata il polmone del mon-do, vengono tagliati al giorno mi-lioni di alberi per fare legno e car-ta e quindi diminuisce l' ossigeno. Questo problema si può risolvere con il riciclaggio della carta. (Andrea Sp.).

La soluzione per l' inquina-mento delle automobili è di met-tere dei motori che non inquina-no. Per il fumo delle fabbriche è quello di mettere depuratori per togliere almeno una parte del fu-mo, ma gli uomini delle industrie non li vogliono comprare perchè costano tanto. (Marco).

Un altro problema è l'agricol-tura pericolosa. Si tratta del fatto

che l'uomo mette nel terreno di-serbanti, pesticidi, antiparassitari e poi, quando piove, questi vanno a finire nelle falde acquifere, cioè l'acqua che noi beviamo, inqui-nando anche mari e fiumi. L'uo-mo mettendo gli antiparassitari sulle piante distrugge insetti , in-settivori e i rapaci. Basta elimina-re uno solo di questi animali per distruggere tutta la catena alimen-tare. La soluzione sarebbe quella di fare a meno di questi veleni chimici. (Daniele).

Poi c'è l'uomo che danneggia

la natura , la danneggia tagliando alberi, sporcando, e bruciando. Se si tagliano alberi per fare carta si danneggia la natura. Se l'uomo butta dei rifiuti per terra, sporca la natura. Se l'uomo brucia i boschi, rompe l'equilibrio della natura. Noi per dimostrare che non in-quiniamo non dobbiamo sporcare la terra . (Giovanni) .

L'uomo durante i secoli ha

cambiato molto l'aspetto della na-tura, sia in bene che in male. Un esempio è l'edilizia. Io non dico che non si devono più costruire case, però si potrebbero limitare, lasciando più verde. Si dovrebbe fare un piano regolatore in base al verde. Il piano regolatore deve essere approvato solo se va bene, senza truffe. Per non far diventare un paese solo di calce e cemento, bisognerebbe che tutti i costrutto-ri seguissero nei minimi partico-

lari il piano regolatore, senza cambiare niente. (Andrea S.)

L'acqua si inquina quando le barche con il petrolio affondano; il petrolio si sparge e fa morire gli uccelli perchè gli uccelli per ac-chiappare i pesci rimangono bloccati sotto l'acqua. (Andrea Di M.)

Sulla terra stanno anche mi-

lioni di tonnellate di rifiuti che sono stati prodotti dall'uomo e l'attuale società dei consumi. (Maddalena)

Gli enti hanno il compito di

pianificare gli interventi dell' uomo sulla natura e di sorvegliar-ne la loro realizzazione . Le asso-ciazioni invece sono fondate da cittadini privati e servono a sensi-bilizzare l'opinione pubblica sull' ambiente …

I bracconieri sono grandi cacciatori e vanno a uccidere gli

animali per farne pellicce. (Liliana)

C'è un grande problema nel

mondo ed è quello della natura. (Luigi)

La pesca bisogna distinguerla in pesca sportiva e in pesca indu-striale. (Anna Rita)

La pesca sportiva non provoca

danni, invece la pesca industriale provoca danni.

L'edilizia può essere dannosa se prima non è pianificata perchè

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bisogna lasciare anche qualche spazio verde nelle città. (Fabio)

Oggi nel mondo ci sono mi-

lioni di pesci che rischiano l'e-stinzione per colpa dell'uomo. Per esempio le balene rischiano di scomparire perchè i pescatori le uccidono, mentre sono protette. Un altro animale che rischia l'e-stinzione è il delfino che viene cacciato senza un perchè, ma oggi viene protetto da persone che lo aiutano. Un suggerimento a tutti gli uomi-ni della Terra: Vi prego di non cacciare o pescare questi animali! (Alessandro)

Voglio che non costruiscano

le fabbriche perchè causano solo inquinamento e poi non si po-trebbe neanche vivere con quest' aria tutta inquinata . (Antonella).

La natura è perfetta, ma anche molto delicata. Ha degli equilibri fragili ed è come una collana; se si toglie anche solo una perla, si perdono pure le altre. Ogni cosa ha importanza, anche la più piccola in natura, e questo l'uomo dovrebbe saperlo; invece in tutti questi anni non ha fatto che costruire macchine, sì utili, ma inquinanti e pericolose per l' ambiente. (Giorgia).

Per rompere un equilibrio na-turale non ci vuole molto. Infatti, se l'uomo lo tocca, provoca molti danni. Uccidendo un animale di una catena alimentare, può ucci-dere tutti gli altri che lo seguono. Per affrontare i problemi ecologi-ci ci sono enti e associazioni: W.W.F. AMICI DELLA TERRA, LEGA AMBIENTE, GREEN-PEACE, ITALIA NOSTRA, LI-PU (Lega Italiana Protezione Uc-celli). Queste associazioni posso-no aiutare la natura. (Helena G.)

L'uomo uccide gli elefanti e altri animali, solo per guadagnare e per sport. Gli elefanti vengono uccisi per prendere le zanne che sono d'avorio. Poi uccide anche le foche, solo per le pellicce. Questo si può risolvere fondando delle associazioni e dei parchi per di-fendere elefanti, foche ecc... (An-tonella M.)

L' uomo fa un gran danno alle

catene alimentari, qando va a caccia e uccide molta selvaggina, rompe tutto un intero equilibrio nella catena alimentare. E' come se avesse una collana e togliesse una perla: l'intera colla-na si romperebbe. (Raida)

La natura ha incominciato ad avere problemi quando l' uomo è intervenuto su di essa…. Per spostarci in posti lontani ab-biamo bisogno dei mezzi di trasporto, per far camminare que-sti veicoli abbiamo bisogno della benzina o della nafta, che si ricavano dal petrolio. Ci sono delle navi grandissime che trasportano petrolio che

con un guasto affondano. Il petrolio si sparge per il mare e muoiono i pesci , ma anche gli uccelli che mangiano il pesce. Se noi ci impegnamo possiamo risolvere anche questo problema. (Rosalia)

La natura possiede un equi-

librio che dà vita agli animali e all' umanità, però l' uomo per soddisfare le sue esigenze, di-strugge foreste per costruire case, palazzi… e quindi modifica que-sto equilibrio….. …..poi c'è l'altro tipo di pesca che è quella industriale. Gli uom-ni uccidono anche pesci che noi non mangiamo, uccidono le alghe e distruggono il fondale marino, con le reti a strascico. (Giovan-ni D’A.)

L'uomo quando pianta qualco-sa poi sopra ci butta pesticidi, fertilizzanti ecc. ecc….. Però poi quando piove la pioggia trasporta tutte queste sostanze nei fiumi , nei laghi , nei mari così si inquinano e muoiono molti pesci. (Vincenzo)

L' inquinamento provoca le

piogge acide, che distruggono interi raccolti, ma anche i mo-numenti. La raccolta differenziata, consi-ste nel dividere il vetro, le pile, le lattine, la plastica, i farmaci e le sostanze infiammabili che non si decompongono e inquinano. (Giordana)

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Noi dobbiamo essere decisi

a non inquinare il mondo per-chè il nostro mondo deve essere pulito, anche il mare deve essere pulito, dappertutto deve essere ordinato e pulito. (Caterina)

L' inquinamento fa molti dan-

ni sia all' uomo che alla natura. Esso è causato da noi esseri vi-venti che inquiniamo l'ambiente buttando rifiuti dappertutto. (Ma-ria)

L'uomo fa molti danni alla natura . L'inquinamento è causato dagli esseri umani. Per limitarlo secondo me si possono riciclare e recuperare molti rifiuti. (Katia)

L L' aria è inquinata dall 'anidri-de carbonica (CO2 ) da metalli pesanti come il piombo (Pb) e il mercurio (Hg ) e da altre sostanze chimiche contenute nei fumi delle industrie e nei fumi delle macchi-ne. L' acqua invece si inquina sia con i rifiuti solidi, sia con i rifiuti liquidi. (Antonietta D.)

I primi problemi ecologici nacquero con l' Illuminismo cioè quando l' uomo iniziò ad usare la ragione e credette di essere il pa-drone del mondo. I gas CFC cioè: CLORO-FLUORO-CARBURI sono molto inquinanti . Questi gas si trovano nei frigori-feri e nelle bombolette spray e provocano il buco nell' ozono. . (Helena L.)

Nel mondo c'è molto inqui-namento e quindi quando al tele-giornale sentiamo che una nazio-ne è inquinata, quell' inquinamen-to ci deve preoccupare perchè è un problema che riguarda tutta la terra. (Daniela)

Un grande problema della na-tura è l' inquinamento. Una delle cause dell' inquinamento è lo smog che è formato da due parole inglesi: smoke che significa fu-mo, e fog che significa nebbia. Però non si tratta di fumo comu-ne, ma di fumo prodotto dalle in-dustrie, dagli impianti di riscal-damento ecc.... Lo smog è forma-to dall'anidride carbonica (CO2) e due metalli pesanti: il piombo (Pb) e il mercurio (Hg). Questi metalli sono dannosi allo stato naturale, se poi si mescolano tra loro sono ancora più imprevedibi-li e pericolosi. (Sara)

L' acqua si inquina con i fosfati

che si trovano nei detersivi. Essi provocano la crescita delle alghe che respirano ossigeno e respiran-dolo lo tolgono ai pesci... Bisogne-rebbe soprattutto seguire il consi-glio della natura che ci suggerisce di riclare i rifiuti. (Lorenza)

Nel mondo c'è tantissimo in-quinamento, ci sono posti però dove esso è particolarmente con-centrato, come nelle grandi aree urbane, nelle grandi aree indu-striali e nelle vicinanze di centrali nucleari, molto pericolose in caso di incidenti. (Antonietta P.)

L'inquinamento si causa but-tando spazzatura in mezzo alla strada, buttando spazzatura nei fiumi…(Giuseppe)

I rimedi: l'uomo deve fare la raccolta differenziata; deve di-stinguere il vetro, la plastica, la carta i farmaci ecc .... ,ognuno nel suo contenitore. (Michele)

L' inquinamento è una cosa brutta e quindi bisogna fermarlo. (Felice)

La plastica è un derivato del petrolio e non è biodegradabile, ciò significa che non si decom-pone e conserva le sue caratteri-stiche per anni e anni; riciclare la carta , significa averne altra, così facendo si risparmiano molti al-beri , energia e acqua. Nel mon-do, non bisogna inquinare, per-che' inquinando si possono rom-pere interi equilibri ecologici. (Incoronata ).

L' uomo deve fare un po' a meno delle comodità anche se noi non sappiamo stare senza mac-chine ecc... (Paolo)

I In tutto l'universo la Terra è l'unico pianeta dove c'è vita e quindi questo fenomeno, tutti gli scienziati lo definiscono un vero e proprio "miracolo della natu-ra"; ma se l' uomo vuole mantene-re questo miracolo naturale deve rispettare alcune leggi. (Alessan-dro) L' uomo con l' inquinamento sta mettendo a rischio molte per-sone e la natura. Il Comune ha messo apposta dei cassonetti a-datti per la plastica, il vetro, la carta ed anche per i farmaci e per le pile esauste. Dovremmo fare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti, anche se io non la fac-cio. (Armando)

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L’ecologista giornalino didattico Redatto dalle classi quinte sezz. A-C - a.s. 1998-99 Numero unico

COMITATO DI REDAZIONE 1 ALIAY Raida 2 ANDREUCCI Alessandra 3 BASSO Antonietta 4 BOCCHETTA Rosalia 5 CACCIATORE Giorgia 6 CAPPIELLO Antonella 7 CIGNARALE Giuseppina 8 D'ADAMO Giovanni 9 D'ANDREA Liliana 10 DESTINO Luigi 11 DI MURO Andrea 12 FERRIERI M. Vincenzo 13 GALELLA C. Helena 14 GALELLA Martina 15 LAMORTE Alessandro 16 MARANO Michela 17 MAZZUCCA Daniele 18 MONTEMARANO Antonella 19 MONTEMARANO Fabio 20 MOSSUCCA Anna Rita 21 NUZZO Maddalena 22 RUOTOLO Giovanni 23 SALEMME Vincenzo 24 SASSONE Andrea 25 SPORTIELLO Andrea Hanno collaborato le ins. Anna Guantario e M.Rosaria Paternoster.

1 ARMATI Giordana 2 BATTILANA Paolo 3 BLASUCCI Katia 4 CAPPIELLO Gennaro 5 CIGNARALE Alessandro 6 D' ANGELO Sara 7 DI CROCE Michele 8 DEL PRETE Antonietta 9 DE PIETRA Armando 10 FERRARA Pasquale 11 GIRARDI Stefano 12 IOANNI Giancarlo 13 LAROTONDA Helena 14 LOMBARDI Caterina 15 MARMO Felice 16 MONTEMARANO Giuseppe 17 MORELLI Incoronata 18 PASTORE Antonietta 19 PETITO Daniela 20 PROTA Ferdinando 21 SAVINO Maria 22 SONNESSA Antonio 23 VALVANO Lorenza Ins. Vincenzo BRACCIA

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Si ringrazia la per il gentile contributo.