Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

17
NEL FOGLIO VITA DIOCESANA San Valentino Festa della promessa dei fidanzati Disegni di affettività Giornata del malato: sofferenza e speranza ATTUALITA’ Scuola cattolica Movimento per la vita Pellegrinaggio regionale dei gruppi di preghiera P.Pio DALLE PARROCCHIE Corso biblico Amelia Incontro coppie a Sant’Antonio di Terni Redazione: Ufficio stampa diocesi di Terni Narni Amelia Piazza Duomo, 9 05100 Terni [email protected] tel. e fax 0744546525 Responsabile editoriale Elisabetta Lomoro INFORMA DIOCESI TNA ON LINE BENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHI BENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHI BENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHI BENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHI Dopo dodici anni di episcopato nella diocesi di Terni Narni Amelia e sette mesi quale amministratore apostolico mons. Vincenzo Paglia ha salutato commosso la comunità diocesana nel corso della solenne concelebrazione nella Cattedrale di Terni. Già da qualche mese presiede il Pontifico Consiglio per la Famiglia, incarico impegnativo e delicato, difficile da conciliare con la gestione di una diocesi. Ha consegnato il pastorale a mons. Ernesto Vecchi, 77 anni vescovo emerito di Bologna, inviato a Terni come amministratore apostolico per guidare la chiesa diocesana fino all’arrivo del nuovo Vescovo. Un avvicendamento tra amministratori apostolici che ha suscitato qualche perplessità, dissipata subito da monsignor Vecchi con il piglio deciso e la franchezza che lo contraddistinguono. «Il Santo Padre mi ha inviato – ha detto il nuovo amministratore apostolico nel suo saluto a fine celebrazione - non certo come un «commissario», tanto meno come un «liquidatore», perché non c'è nulla da commissariare e da liquidare. Sono qui solo per continuare il lavoro pastorale del Vescovo, in tutti i suoi delicati versanti, da quello liturgico a quello catechetico, da quello caritativo a quello amministrativo, vista la necessità di verifica o - se volete - di spending review, imposta dalla crisi sociale. Ogni Chiesa, nel tempo, può vivere momenti di sofferenza, che hanno quasi sempre radici molto lontane, ma che trovano rimedio nei frutti dello Spirito Santo che, ogni giorno, coltiva in se stessa, mediante la Parola, i Sacramenti, la preghiera e la carità. In particolare questa Chiesa diocesana, custode delle reliquie di San Valentino, è in grado di mettere in campo l'amore e la gioia, la fedeltà e la pace». Un’eredità importante quella lasciata da mons. Paglia che ha segnato la vita religiosa e sociale di Terni e dell’Umbria, dalla catechesi alla carità, dalla difesa del lavoro al progetto per la cura delle malattie neurodegenerative con le cellule staminali, dai commentari ai Vangeli all’apertura al mondo ortodosso, con la consegna delle reliquie di San Valentino al patriarca della chiesa ortodossa russa. FOGLIO DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI TERNI NARNI AMELIA 15 febbraio 2013

description

giornale diocesi terni narni amelia

Transcript of Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

Page 1: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

NEL FOGLIO

VITA DIOCESANA

San Valentino

Festa della promessa dei

fidanzati

Disegni di affettività

Giornata del malato:

sofferenza e speranza

ATTUALITA’

Scuola cattolica

Movimento per la vita

Pellegrinaggio regionale dei

gruppi di preghiera P.Pio

DALLE PARROCCHIE

Corso biblico Amelia

Incontro coppie a

Sant’Antonio di Terni

Redazione:

Ufficio stampa diocesi di

Terni Narni Amelia

Piazza Duomo, 9

05100 Terni

[email protected]

tel. e fax 0744546525

Responsabile editoriale

Elisabetta Lomoro

INFORMA

DIOCESI TNA ON LINE

BENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHIBENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHIBENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHIBENEVENUTO IN DIOCESI MONS. VECCHI

Dopo dodici anni di episcopato nella diocesi di Terni Narni Amelia e sette mesi quale amministratore apostolico mons. Vincenzo Paglia ha salutato commosso la comunità diocesana nel corso della solenne concelebrazione nella Cattedrale di Terni. Già da qualche mese presiede il Pontifico Consiglio per la Famiglia, incarico impegnativo e delicato, difficile da conciliare con la gestione di una

diocesi. Ha consegnato il pastorale a mons. Ernesto Vecchi, 77 anni vescovo emerito di Bologna, inviato a Terni come amministratore apostolico per guidare la chiesa diocesana fino all’arrivo del nuovo Vescovo. Un avvicendamento tra amministratori apostolici che ha suscitato qualche perplessità, dissipata subito da monsignor Vecchi con il piglio deciso

e la franchezza che lo contraddistinguono. «Il Santo Padre mi ha inviato – ha detto il nuovo amministratore apostolico nel suo saluto a fine celebrazione - non certo come un «commissario», tanto meno come un «liquidatore», perché non c'è nulla da commissariare e da liquidare. Sono qui solo per continuare il lavoro pastorale del Vescovo, in tutti i suoi delicati versanti, da quello liturgico a quello catechetico, da quello caritativo a quello amministrativo, vista la necessità di verifica o - se volete - di spending review, imposta dalla crisi sociale. Ogni Chiesa, nel tempo, può vivere momenti di sofferenza, che hanno quasi sempre radici molto lontane, ma che trovano rimedio nei frutti dello Spirito Santo che, ogni giorno, coltiva in se stessa, mediante la Parola, i Sacramenti, la preghiera e la carità. In particolare questa Chiesa diocesana, custode delle reliquie di San Valentino, è in grado di mettere in campo l'amore e la gioia, la fedeltà e la pace». Un’eredità importante quella lasciata da mons. Paglia che ha segnato la vita religiosa e sociale di Terni e dell’Umbria, dalla catechesi alla carità, dalla difesa del lavoro al progetto per la cura delle malattie neurodegenerative con le cellule staminali, dai commentari ai Vangeli all’apertura al mondo ortodosso, con la consegna delle reliquie di San Valentino al patriarca della chiesa ortodossa russa.

FOGLIO DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI TERNI NARNI AMELIA

15 febbraio 2013

Page 2: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

IL NUOVO VESCOVO, AMMINISTRATORE

APOSTOLICO

Mons. Ernesto Vecchi è nato a San Matteo della Decima, in Comune di San Giovanni in Persiceto (BO), il 4 gennaio 1936. Ordinato sacerdote il 25 luglio 1963. È stato Segretario particolare del Card. Lercaro (1963-69), Parroco del Cuore Immacolato di Maria (1969-89), Vicario Pastorale di Bologna Ovest (1978-1985), Vicario Episcopale per il Culto e la santificazione (1985-91). Canonico Onorario della Perinsigne Basilica di S. Petronio dal 15.10.1982, Prelato d'Onore di Sua Santità dal 30.06.1987 e Protonotario Apostolico Soprannumerario dal 6.12.1993. Nominato Pro-Vicario Generale dell'Arcidiocesi e Moderatore della Curia l'11.12.1987. Vicario Episcopale per il Settore della Nuova evangelizzazione (dal 1991 al 2005). Vicario Generale dal 28 maggio 2004 all'8 febbraio 2011. Dal 1984 al 2011 insegnante di Teologia Pastorale alla F.T.E.R.. Presidente del «Comitato Organizzatore del XXIII Congresso Eucaristico Nazionale» svoltosi a Bologna nel 1997. Eletto Vescovo titolare di Lemellefa e deputato Ausiliare del Card. Arcivescovo di Bologna il 18 luglio 1998. Consacrato dal Card. Giacomo Biffi nella Metropolitana di S. Pietro

in Bologna il 13 settembre 1998. Dal 1998 al 2011 Presidente del Comitato Direttivo dell'Istituto Veritatis Splendor. Membro della Commissione C.E.I. per il laicato (dal 2000 al 2005). Segretario della Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna dal 27 settembre 2004 all'8 febbraio 2011 e delegato della stessa per le Comunicazioni sociali. Dal 2007 è Presidente dell'Opera Diocesana Madonna della Fiducia e della Fondazione Card. Giacomo Lercaro. Ha rinunciato all'incarico di Vescovo Ausiliare l'8 febbraio 2011. Il 4 aprile 2011 è stato confermato delegato della Conferenza Episcopale dell'Emilia-Romagna per le Comunicazioni sociali. Il 2 febbraio 2013 è stato nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Terni-Narni-Amelia.

IL SALUTO DI MONS. VECCHIIL SALUTO DI MONS. VECCHIIL SALUTO DI MONS. VECCHIIL SALUTO DI MONS. VECCHI ALLA DIOCESI ALLA DIOCESI ALLA DIOCESI ALLA DIOCESI –––– 10 FEBBRAIO 2013 10 FEBBRAIO 2013 10 FEBBRAIO 2013 10 FEBBRAIO 2013

«Solo chi ha fede può penetrare nel mistero della Chiesa e cogliere il vero senso della successione apostolica. Essa connette la Chiesa dei nostri giorni al Signore risorto che ha detto: «Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi» (Gv 20, 21). Dunque, quella del Vescovo, è una missione che viene da Dio, non dagli uomini. La Chiesa non è una democrazia, ma educa alla democrazia, perché è una "comunione" di doni che vengono dall'alto e ci rendono capaci di «dare a Dio quello che è di Dio e a Cesare quello che è di Cesare» (Cf. Mt 22, 21).

Pertanto, il Vescovo - ogni Vescovo: chiunque egli sia - come successore degli Apostoli, riceve dal Signore la missione di insegnare a tutte le genti e di predicare il Vangelo a ogni creatura, affinché tutti gli uomini, per mezzo della fede, del battesimo e dell'osservanza dei comandamenti ottengano la salvezza (Cf. Lumen gentium, 24).

In tale contesto, anch'io cercherò di esprimere la mia paternità episcopale, secondo la regola aurea dettata da San Paolo

Page 3: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

(Cf. Ef 4, 15) e ripresentata a noi da Benedetto XVI: «Caritas in veritate». Pertanto, il Santo Padre mi ha inviato in mezzo a voi non certo come un «commissario», tanto meno come un «liquidatore», perché non c'è nulla da commissariare e da liquidare. Sono qui solo per continuare il lavoro pastorale del Vescovo, in tutti i suoi delicati versanti, da quello liturgico a quello catechetico, da quello caritativo a quello amministrativo, vista la necessità di verifica o - se volete - di spending review, imposta dalla crisi sociale. Ho preso quindi il pastorale dalle mani di Mons. Paglia che già in maniera egregia ha svolto il compito di pastore di questa Chiesa e che oggi è totalmente assorbito -come già abbiamo ricordato- dall'immenso compito di riproporre il progetto di Dio sul matrimonio e la famiglia, in Europa e nel mondo.

Ogni Chiesa, nel tempo, può vivere momenti di sofferenza, che hanno quasi sempre radici molto lontane, ma che trovano rimedio nei frutti dello Spirito Santo che, ogni giorno, coltiva in se stessa, mediante la Parola, i Sacramenti, la preghiera e la carità. In particolare la Chiesa di Terni - Narni - Amelia - custode delle reliquie di San Valentino - è in grado di mettere in campo l'amore e la gioia, la fedeltà e la pace (Cf. Gal 5, 22).

La mia qualifica di Amministratore Apostolico è legata soprattutto alla temporaneità della mia missione (tre, sei mesi? Non lo so!), ma questo non toglie nulla alla mia identità di Vescovo. Ne consegue che a essere in mezzo a Voi, come sacramento della presenza di Gesù maestro e pastore, non è l'«idea di Vescovo», ma una persona concreta con la sua sensibilità; non è un'«icona dell'episcopalità» venerabile e muta: è un uomo che parla, che insegna, che decide, con tutti i limiti della sua fragilità umana e con tutta la grazia che gli viene dall'autenticità del suo mandato.

Pertanto, se qualche volta mi sentite alzare la voce, non è perché sono arrabbiato, ma perché credo nella verità del Vangelo che annuncio e perché - nonostante i miei 77 anni - il mio temperamento - che ho sempre cercato di tenere sotto controllo - rimane quello di un soggetto "emotivo, attivo, primario"».

INFORMA

DIOCESI TNA

SAN VALENTINOSAN VALENTINOSAN VALENTINOSAN VALENTINO –––– AMORE E AMORE E AMORE E AMORE E FAMIGLIA FAMIGLIA FAMIGLIA FAMIGLIA CARDINI CARDINI CARDINI CARDINI DELLA SOCIETA’DELLA SOCIETA’DELLA SOCIETA’DELLA SOCIETA’

Una rosa rossa deposta davanti all’urna di san Valentino. E’ il gesto che centinaia di innamorati compiono nel giorno della festa del loro protettore, a ricordare quella rosa che San Valentino regalò a due giovani innamorati che incontrò mentre stavano litigando. “La potenza di quel fiore fu tale che i due si riappacificarono subito” racconta la leggenda. Un gesto rituale in una festa che sempre più celebra l’amore a tutto tondo, a cominciare dalla famiglia “luogo dell’amore tra i coniugi”, per abbracciare la più ampia famiglia dei popoli; che riflette sul matrimonio, ma anche su quegli aspetti sociali che richiedono un rinnovamento culturale e spirituale.

Una celebrazione centrata sull'amore testimoniato da San Valentino e sulla famiglia, aperta dall'intervento del vescovo Ernesto Vecchi, amministratore apostolico della diocesi. "Qui arrivano, da tutta Italia, centinaia di giovani e ragazze che dicono

VITA DIOCESANA

Page 4: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

sul serio, che hanno capito che il futuro si costruisce seguendo un progetto di vita - ha ricordato -. Vengono a venerare le reliquie del corpo decapitato di questo campione del dono di sé e ispiratore del vero amore tra l’uomo e la donna, l’unica sponsalità che ha senso, in una società prigioniera del relativismo e dell’autoreferenzialità egoistica. L’amore testimoniato e ispirato dal Santo degli innamorati è un frutto buono per tutte le stagioni della vita, perché sa trasformarsi al suo interno, sapendo che, quando è vero amore, punta sempre all’eternità. L’Italia – mai così divisa e frastornata – ha bisogno di questo amore tra l’uomo e la donna, perché ha bisogno di famiglie solide e feconde, capaci di dare robuste fondamenta a un’Europa che sta andando alla deriva. In questo contesto, Eminenza, è giunta l’inattesa e drammatica conclusione del Pontificato di Benedetto XVI. Lei, come Cardinale di Santa Romana Chiesa, nelle prossime settimane entrerà in Conclave come elettore del nuovo Romano Pontefice. Fin da ora noi assicuriamo a Lei e al Collegio dei Cardinali, il sostegno della nostra preghiera, consapevoli dell’importanza dell’ora presente.

Noi credenti non ci lasciamo catturare dalle analisi che offre la mentalità mondana su questo inedito evento, ma non possiamo ignorare che esso si presenta come un epocale «segno dei tempi». Il vero cristiano, in comunione con la Chiesa, è chiamato a interpretarlo alla luce del Vangelo».

Un riferimento diretto il vescovo Vecchi lo ha fatto alla società civile: “Partecipano a questa liturgia – oltre al popolo delle grandi occasioni – anche numerose Autorità di ogni ordine e grado, che svolgono la loro attività per il bene della Regione Umbra, della Provincia, della Città di Terni e dei nostri Comuni. Chiedo a loro, fin da ora, di arginare la tendenza a rottamare anche le feste dei nostri Santi Patroni. Sono loro che intersecano i bisogni più veri e profondi dei singoli e delle collettività civiche e nazionali.

Essi appartengono alla preziosa eredità storica e culturale del popolo italiano, ricca di potenzialità e

incoraggianti prospettive, per recuperare la compromessa identità della Nazione e portare a compimento quel principio di “laicità” dello Stato che appartiene al DNA del cristianesimo: «Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (Mt 22, 21)».

Il cardinale Ennio Antonelli, umbro e arcivescovo emerito di Firenze, che ha presieduto il solenne pontificale ha fatto espressamente riferimento alla sua terra e al suo servizio quale presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, incarico nel quale ha passato il testimone proprio a mons. Vincenzo Paglia.

«San Valentino, patrono dei fidanzati, suggerisce di aggiungere qualche riflessione sull'amore e sulla famiglia – ha detto il cardinale Antonelli - L'amore è desiderio e dono; volere il proprio bene insieme al

bene degli altri; interesse e sacrificio; gioia del ricevere e gioia del dare. E' unità nell'alterità, a somiglianza di Dio Amore, Uno in tre Persone.

La sessualità è tendenza ed energia per attuare ed esprimere l'amore come desiderio e come dono, per raggiungere la gioia del ricevere e del donare, per costruire l'unità dei diversi a immagine di Dio. La famiglia è relazione armoniosa tra le differenze umane fondamentali: quella dei due sessi e quella delle generazioni. Si fonda su una duplice donazione; quella reciproca tra l'uomo e la donna e quella prioritaria dei genitori verso i figli.

Page 5: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

In famiglia la logica del dono porta a considerare l'altro come un bene in se stesso, un bene insostituibile e senza prezzo, con attenzione preferenziale ai più deboli (bambini, disabili, malati).

La famiglia è la prima scuola di umanità e sviluppa le virtù personali e sociali, preziose per le persone, per la società e perfino per l'economia: rispetto, fiducia, responsabilità, fedeltà, condivisione, laboriosità, collaborazione, propensione al risparmio, generosità, perdono, capacità di sacrificio.

La famiglia normale, uomo-donna uniti in matrimonio con due o più figli, secondo le ricerche sociologiche, è mediamente più povera, più felice, più pro-sociale. E' desiderata dalla grande maggioranza, ma realizzata solo dal 40%.

La politica e la cultura pubblica dovrebbero, nell'interesse della società e del bene comune, sostenere la famiglia normale dal punto di vista giuridico ed economico».

SAN VALENTINO E LA FESTA DELLA PROMESSA DEI FIDANZATISAN VALENTINO E LA FESTA DELLA PROMESSA DEI FIDANZATISAN VALENTINO E LA FESTA DELLA PROMESSA DEI FIDANZATISAN VALENTINO E LA FESTA DELLA PROMESSA DEI FIDANZATI

Sono volti sorridenti ed emozionati quelli dei fidanzati che hanno pronunciato la loro promessa d’amore nella celebrazione della festa a loro dedicata, che è stata presieduta dal vescovo Vincenzo Paglia presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia nella basilica di San Valentino.

Circa centoventi le coppie presenti che hanno sfidato il freddo per giungere alla basilica del Santo dell’amore, provenienti da Roma, Caserta, Reggio Calabria, Sora, Benevento e da altre zone d’Italia e dell’Umbria per celebrare questa festa che preannuncia il loro matrimonio, che anticipa quella promessa definitiva di accogliersi l’altro per tutta la vita. Tra loro anche diverse coppie miste di stranieri e italiani, una giovane fidanzata giunta dal Canada che si sposerà con un ternano in maggio.

«Siete qui - ha detto l’arcivescovo Vincenzo Paglia rivolgendosi ai fidanzati - perchè intuite che l’amore, se è tale, è eterno, ma soprattutto che l’amore non è scontato e

richiede attenzione, fedeltà, stabilità. Siete qui perché ancora prima di sposarvi siete venuti a chiedere la benedizione di san Valentino. Anche se non siete ancora sposati volete che l’amore tra voi non finisca, non venga abbattuto. C’è nel vostro cuore una bella tensione perché il vostro amore sia vero, sia “per sempre”.

Per l’intera società è decisiva la famiglia, quella dei giovani che vogliono continuare a generare e maturare. E’ questo il momento per voi di prendere il largo come dice il Vangelo. Le difficoltà sono enormi nella società attuale, nella vita quotidiana, ma il Signore dice di prendere il largo e di gettare le reti. Oggi voi dite ad un mondo che non concepisce più l’importanza del matrimonio e della famiglia, la bellezza di questa scelta, dello sgorgare di una nuova forza e nuova vita. Vedo nei vostri occhi l’affetto che avete ed anche la trepidazione, perché ci sono venti malevoli che insidiano la vita e portano a pensare solo a se stessi. Ma se si continua a pensare solo a se stessi, dimenticandosi degli altri, prevale sempre più la solitudine. Voi, al contrario, siete venuti perché volete che l’amore sia saldo, che vi sorregga per tutta la vita. E chiedete a San Valentino l’aiuto».

Page 6: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

Facendo riferimento alle difficoltà provocate dalla crisi economica che rende la vita di tutti più debole ed incerta mons.Paglia ha esortato ad avere fiducia: «c’è bisogno di riscoprire l’amore per essere saldi, per vincere ogni incertezza proprio nei momenti più difficili – ha detto -. Dobbiamo ripartire dall’amore. Dobbiamo praticare la lingua dell’amore, che è la tenerezza per chi ci sta accanto, la passione per rendere il mondo più bello, la compassione per i più poveri e i più deboli, l’impegno per rendere il mondo più pacifico».

Le donne stringono in mano fiori rossi che la parrocchia ha regalato loro per ricordare quel fiore che San Valentino era solito donare ai giovani fidanzati che univa in matrimonio. Un messaggio che si rinnova nella memoria di San Valentino, che predicò ai primi cristiani e ai pagani il senso e il valore dell’amore fedele e solido, capace di superare ostacoli che sembrano insormontabili. «San Valentino aiutò a sposarsi due giovani, uno pagana e l’altra cristiana – ha ricordato quindi mons. Paglia - e dovette superare molte difficoltà. Questo è il senso della festa della promessa, chiedere la benedizione di San Valentino che sapeva aiutare i giovani ad incontrarsi, ad amarsi, a capirsi e perdonarsi ed essere fedeli. Il fondamento dell’amore non è solo romanticismo, ma è volere il bene dell’altro, sapere superare le crisi e le difficoltà della vita, l’amore vero è voler continuare e sognare una vecchiaia insieme. E’ questa vita insieme che conduce lontano, fa gustare le cose felici, fa essere più uniti quando ci sono difficoltà, rende capaci di aiutarsi vicendevolmente. Come l’uomo da solo non è felice, così una famiglia da sola non potrà essere felice. Quando tornate nei vostri luoghi non dimenticate di frequentare la parrocchia, specie la domenica, perche è quella rete che ci aiuta e ci supporta, ed anche i figli cresceranno meglio se sono con gli altri, cresceranno lieti, in un giardino e non in un pietra di marmo fredda.

Oggi noi vogliamo farvi uno spazio largo nel cuore, tutta la mia preghiera è per voi, vorrei auguravi che la celebrazione del vostro matrimonio sia piena di festa e di felicità. Oggi la promessa deve avare il sapore di quella felicità che gusterete poi nel giorno del matrimonio, piena di sentimenti profondi e di preghiera. Dovete avere sempre uno sguardo a Gesù e uno per voi, non dimenticate mai di pregare, abbiamo bisogno della forza del Signore perché nessuno può stare in piedi da solo. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio e di non restare da soli ma di una famiglia. Il Signore lasci sempre il vostro amore acceso con una fiamma che non si spegne».

AZIONE CATTOLICA AZIONE CATTOLICA AZIONE CATTOLICA AZIONE CATTOLICA –––– DISEGNI DI AFFETTIVITA’ DISEGNI DI AFFETTIVITA’ DISEGNI DI AFFETTIVITA’ DISEGNI DI AFFETTIVITA’

Nel segno del patrono dell’amore San Valentino, l’Azione Cattolica Italiana settore Giovani e Area famiglia e vita, la diocesi di Terni Narni Amelia, in collaborazione con il Progetto Nazaret, propongono la settima edizione di “Disegni di affettività”, l’incontro nazionale per giovani, fidanzati e quanti ne accompagnano il percorso formativo in programma dal 15 al 17 febbraio a Terni a villa Spirito Santo. Si parlerà di amore, matrimonio, famiglia, progetti condivisi e responsabili nel seminario dal titolo "Radici per volare insieme. Da credenti” che propone dibattiti, laboratori, condivisione di esperienze di giovani coppie provenienti da tutta Italia, con l’intento di aiutare le giovani coppie a riflettere sul senso della loro unione, sensibilizzandoli ad una assunzione di impegni e responsabilità nella comunità cristiana e nella società civile, a prendersi cura e riflettere sulla propria spiritualità come singoli e nella coppia. L'incontro rappresenta, così, un tempo di preghiera e confronto, riflessione e condivisione. Il valore fondante della fede nelle scelte forti e impegnative nella vita e, in particolare, nell’ambito familiare, sarà testimoniato da persone che hanno intrapreso un percorso convinto e condiviso. Un week end all'insegna dell'amicizia dalla serata di venerdì 15 febbraio con la preghiera presso la Basilica di San Valentino e la rappresentazione storica sulla vita del Santo. Sabato 16 febbraio in programma alle ore 9 "A tu per tu con la Parola..." mattinata di spiritualità, con momenti di ascolto, silenzio e condivisione a cura di Pamela e Maurizio Semiglia, giovane coppia di Ac. Alle ore 12.30 la

Page 7: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

celebrazione eucaristica presieduta da don Vito Piccinonna, assistente nazionale Settore Giovani e Area famiglia e vita di Azione Cattolica e nel pomeriggio per i fidanzati ci saranno i laboratori sensoriali e per gli accompagnatori la presentazione degli Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia a cura di don Paolo Gentili, direttore dell'Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI. Un testo della Commissione episcopale per la famiglia e la vita che definisce linee rinnovate per i percorsi verso il matrimonio, chiarisce punti delicati, riconferma il valore del fidanzamento come tempo necessario e privilegiato per conoscersi tra innamorati, per compiere passi importanti e per accogliersi come dono reciproco, se questo è nel pensiero di Dio In serata nella parrocchia di San Matteo alle ore 21 si terrà lo spettacolo di cabaret “Quattro maschi?”, un esilarante monologo sulle cose divertenti di una famiglia normale interpretato e pensato da Mike Diegoli che è stato presentato a Milano nell'ambito degli incontri in preparazione all'incontro mondiale delle famiglie con il Papa del giugno 2012. Il week end si concluderà domenica 17 febbraio alle ore 8.30 con la celebrazione eucaristica al Monastero delle Clarisse e con le testimonianze dedicate a: “Per volare alto, buone prassi per una famiglia di Ac” a cura di Rita e Stefano Sereni, coppia responsabile dell'Area famiglia e vita, Marco Sposito e Lisa Moni Bidin vice presidenti nazionali Settore Giovani.

GIORNATA MONDIALE DEL MALATGIORNATA MONDIALE DEL MALATGIORNATA MONDIALE DEL MALATGIORNATA MONDIALE DEL MALATO O O O –––– SOFFERENZA E SPERANZA SOFFERENZA E SPERANZA SOFFERENZA E SPERANZA SOFFERENZA E SPERANZA

La Giornata Mondiale del Malato è dedicata ai malati, gli operatori sanitari, i fedeli cristiani e a tutte le persone di buona volontà, «momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della sofferenza per il bene della Chiesa - ricorda papa Benedetto XVI nel suo messaggio - e di richiamo per tutti a riconoscere nel volto del fratello infermo il Santo Volto di Cristo che, soffrendo, morendo e risorgendo ha operato la salvezza dell'umanità». 11 Febbraio 2013 GIOBBE: L’UOMO DELLA SOFFERENZA E DELLA SPERANZA GESÚ: L’UOMO DEI DOLORI CHE “BEN CONOSCE IL SUO PATIRE” (Is 53,3)

La sofferenza è una dura prova della nostra maturità umana e spirituale, fa cadere le pretese sicurezze, mette in crisi le motivazioni ideali non adeguatamente approfondite e assimilate, stimola una revisione della nostra visuale di vita e sul nostro modo di capire e accettare Dio. Durante la sofferenza la persona è tentata di rinchiudersi nella propria paura, a vedere solamente la propria situazione; senza accorgersi può divenire troppo esigente anche se rifiuta di chiedere aiuto perché non sa accettare i propri limiti. La stessa visione della sofferenza, dal punto di vista religioso, può essere male interpretata. Infatti, frequente è

l’interrogativo sulla bontà e sapienza di Dio che permette le sofferenze anche più assurde. È la tematica che ricorre nel Libro di Giobbe. I suoi amici richiamano il pensiero comune: Dio castiga i cattivi e premia i buoni, quindi se soffri sei colpevole. Giobbe condivide la stessa mentalità, ma è cosciente di non essere così colpevole e chiama in causa la giustizia di Dio. Il Signore accetta questo processo di fede, ma invita Giobbe a provare prima la sua pretesa competenza di giudicarlo: «Dov’eri tu quando io ponevo le fondamenta della terra?» (Gb38,4). La comprensione di fede parte da questa profonda umiltà di prendere atto della nostra piccolezza di fronte al mistero della vita e al mistero più grande di Dio. Il Signore non vuole punirci o premiarci: «Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano i vostri pensieri»(Is 55,9). Nel Libro di Giobbe troviamo una triplice dimensione storica: la storia di un uomo, di un credente, di un sofferente. È la storia di un uomo: dal Libro si possono estrarre molti materiali antropologici, spesso affidati alla forza dei simboli. C’è un senso fortissimo ed esistenziale del limite umano che non è solo un limite metafisico, ma anche morale: «Può il mortale essere giusto davanti a Dio, puro l’uomo dinanzi al suo Creatore?» (Gb 4,17). L’uomo, infatti, è nit‛ab e ne’elah (Gb15,16): i due aggettivi evocano due simboli realistici, il primo sottintende la reazione istintiva psicofisica di fronte a qualcosa di ripugnante e disgustoso, il secondo, invece, significa «acido», «alterato» e indica perciò una sopravvenuta corruzione o deformazione. Giobbe è, però, anche la storia di un credente. In ogni istante della sua storia drammatica, anche di fronte alla più cupa disperazione e alle più dure bestemmie, Giobbe non cessa di essere un credente. La sua storia è quella della ricerca di Dio e non abbandona mai questo filo che lo unisce a Lui anche nel Suo silenzio più totale; nel profondo abisso della sofferenza «i suoi occhi lo vedono»; ed è per

Page 8: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

questo che alla fine Dio, ignorando le bestemmie e le proteste, preferisce la fede nuda di Giobbe alla compassata religiosità dei suoi avvocati difensori: «la mia ira si è accesa contro di voi perché non avete parlato di me con fondamento come il mio servo Giobbe» (42,7). Il cammino di Giobbe è, quindi, quello di un credente che attraverso l’oscurità egli vuole giungere all’approdo della luce e del dialogo con il suo Signore.

Ma Giobbe è anche la storia di un sofferente. Il dolore, d’altra parte, è il banco di prova della fiducia in Dio e nella vita; la stessa Bibbia ci offre uno spettro molto variegato di soluzioni che tentano di circoscrivere qualche faccia di questo mistero. Giobbe usa questo campo di battaglia, il più difficile per la fede, proprio per esaltare la necessità della fede. La sua fenomenologia della sofferenza non è, quindi, romantica o esistenziale, ma sostanzialmente canalizzata al mistero di Dio. Il male rimane un mistero che Giobbe non intende risolverlo razionalmente, Egli vuole aprire una nuova riflessione che coinvolga Dio in modo positivo. In un certo senso si potrebbe dire che per Giobbe il

mistero del male, che egli fa emergere in tutta la sua tragica violenza e verità, deve condurre a Dio in un modo molto più genuino di quanto lo faccia l’esistenza del bene. Giobbe è fermamente convinto che il male, proprio perché è mistero, non può essere razionalizzato o addomesticato; il male e il dolore urlano con tutta la loro forza contro la mente dell’uomo. Ma Giobbe è altrettanto convinto che esiste una ‛esah (Gb38,2), una «razionalità» del mistero, cioè superiore e totalizzante, quella di Dio: essa riesce a collocare in un progetto ciò che per l’uomo sembra invece debordare da ogni progetto. Alla sofferenza di Giobbe, Dio risponde incarnandosi, accettando di condividere il patire umano. Gesù per redimerci ha percorso il nostro cammino fino in fondo, spogliandosi della sua condizione divina «assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini» (Fil 2,7). Nell’Incarnazione, Dio per mezzo del Suo Figlio Gesù, condivide le nostre delusioni e amarezze, accettando di essere vittima dell’incomprensione e dell’odio. In questo sofferto contesto esistenziale ha dato la prova della sua fedeltà a Dio e del suo amore redentivo per gli uomini fino alla morte in croce. Gesù ha realizzato in sé l’attuazione di un impegno di promozione globale attuata nella fede, di fronte alla sofferenza e al dolore. Il cristiano, a sua volta, compartecipa alla lotta dell’uomo contro ogni forma di sofferenza, ma con la mentalità e la prospettiva di Cristo.

Loredana Birocci

QUARESIMA QUARESIMA QUARESIMA QUARESIMA –––– TEMPO PER RICONCILIARSI CON DIOTEMPO PER RICONCILIARSI CON DIOTEMPO PER RICONCILIARSI CON DIOTEMPO PER RICONCILIARSI CON DIO

Mercoledì 13 febbraio, inizio del tempo di Quaresima quale periodo penitenziale verso la celebrazione della Pasqua, il vescovo Ernesto Vecchi, amministratore apostolico della diocesi, ha presieduto la celebrazione con il rito della benedizione e imposizione delle Ceneri nella Cattedrale di Terni alle ore 17.30. "Il Vangelo di Matteo colloca il nostro itinerario di revisione di vita di fronte al rischio della vanità, che può

distruggere la retta intenzione, quando si pratica la giustizia, l’elemosina, la preghiera e il digiuno – ha detto il vescovo Ernesto Vecchi nella sua omelia -. In ogni circostanza può insinuarsi, tra le pieghe della nostra retta intenzione, quella vanità che spinge all’ostentazione e all’ipocrisia. Pertanto, come ci ha supplicato Paolo: «lasciatevi riconciliare con Dio…ora è il momento favorevole» (2Cor 5, 20 – 6, 2). In questa particolare fase della storia, la Chiesa ha bisogno della nostra “conversione”. Lei, che è sempre santa, perché è il Corpo di Cristo, il Santo di Dio, ha bisogno di purificazione, perché è appesantita dai nostri peccati. Noi abbiamo una grande responsabilità, perché le nostre mancanze e insufficienze oscurano la luce evangelizzatrice della Chiesa, che è chiamata ad essere, di fronte al mondo, «universale sacramento di salvezza e principio di unità» (Concilio Vaticano II).

Page 9: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

L'inattesa e drammatica conclusione del Pontificato di Benedetto XVI ci spinge a guardare più in profondità la nostra vita di Credenti. Noi non seguiamo le analisi che ne dà il mondo, spesso cervellotiche, ideologiche e strumentali a progetti mondani o anticristiani. Noi, dunque, dobbiamo leggere questo «segno dei tempi» nell'ottica della Fede. Il Papa ha preso atto che le sue forze, per l'età avanzata, non sono più adatte a esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Oggi, Benedetto XVI sente di non potere più guidare la barca di Pietro, perché le acque del mondo sono sempre più agitate da questioni di grande rilevanza per la vita della Fede. E' vero, questo atto del Papa ci turba, ma ci invita anche a scoprire la sua grande rilevanza ecclesiale e pastorale. In un certo senso Benedetto XVI ha voluto, come Gioele, scuotere le nostre coscienze perché si convertano, e come Gesù, metterci in guardia da un cristianesimo esteriore, vanitoso e in cerca del superfluo, anziché dell'essenziale. Questo grido del Papa alle porte della Quaresima ci dice che l'ora è grave. Non possiamo continuare «a morderci gli uni con gli altri» (Cf. Gal 5, 15), perdendo di vista l'urgenza della nuova evangelizzazione e l'assoluta necessità di una rinnovata comunione ecclesiale.

Il vero problema oggi, per la Chiesa, è di aiutare questa società a non espellere Dio dalla storia. Perché senza Dio si perdono le coordinate del progetto che regge la convivenza civile e la solidarietà sociale. Allora, vivere bene la Quaresima significa disegnare un vero itinerario di verifica personale e comunitaria, per giungere a cogliere in pienezza la grazia della Pasqua.

In sostanza, dobbiamo accogliere il monito che Benedetto XVI lanciò in Piazza del Popolo, a Roma, l’8 dicembre 2009: «Ogni giorno, attraverso i giornali, la televisione, la radio – oggi aggiungerebbe il web – il male viene raccontato, ripetuto, amplificato abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili. Accanto all’inquinamento dell’aria, c’è l’inquinamento dello spirito, che rende i nostri volti meno sorridenti e più cupi. I mass media tendono a estraniarci dalla realtà, a renderci tutti spettatori, dentro dinamiche collettive che mostrano le cose in superficie: le persone diventano corpi e questi corpi perdono l’anima» (L’Osservatore Romano, 9 dicembre 2009)”.

IIIINCONTRI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIONCONTRI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIONCONTRI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIONCONTRI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO

MARZO Terni Villaggio Italia “Santa Maria del Carmelo” - Via Fratelli Cervi ore 21,00 del 1-8-15-22 Marzo, 5 Aprile. Per informazioni rivolgersi: al Parroco Don Alessandro Rossini 0744.279922 o a Marco e Barbara Bucari 0744.275744 Terni (Cesure) “San Paolo” - Viale G. Rossini, 214 ore 21,00 del 1-8-15-22-Marzo, 5-12-19 Aprile. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi: al Parroco Don Roberto Tarquini 0744.277141 o a Roberta e Francesco Carioli 335.296864 APRILE Sangemini “San Gemine” - Piazza Duomo, 3 ore 21,00 del 5, 12, 19, 26 Aprile, 3, 10, 17 Maggio. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi: al Parroco Don Gianni Sabatini 0744.630158 o ad Annamaria e Sergio Magliocchetti 0744.630056 Narni Scalo (La Quercia) “Santa Maria della Cerqua” Casa “S. Anna”- Str. Capitonese,170 ore 21,00 del 12-19 Aprile, 3-10-17-24-31 Maggio, 7 e Domenica 9 giugno (incontro conclusivo con S. Messa).

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi: al Parroco Don Antonio Prudenzi 0744.750287 o a Francesco e Laura Meschini 0744.733053 Terni (Campomicciolo) “Sacro Cuore Immacolato di Maria” - Str. Acquasparsa, 70 ore 21,00 del 8-15-22-29 Aprile, 6-13-17 e Dom. 19 Maggio (ritiro conclusivo). Per informazioni e iscrizioni rivolgersi: al Parroco Don Roberto Bizzarri 392.0887681 o ad Angelo e Catia Giansanti 0744.286883 Terni “Santa Maria Regina” c/o Consultorio “La Famiglia” - Largo dei Banderari, 1 ore 21 del 5-12-19 Aprile, 3-10 Maggio. Per informazioni rivolgersi: al Parroco Don Sandro Sciaboletta 0744.404963 o a Serafina e Pietro Catanese 0744.59894-0744.305365 Terni (Campitelli) “San Matteo” - Via del Rivo, 274 ore 21,00 del 8, 11, 15, 18, 22, 29 Aprile, Dom. 5 Maggio (incontro conclusivo). Per informazioni e iscrizioni rivolgersi: al Parroco Don Edmund Kaminski 0744.303842 o a Rita e Stefano Sereni 0744.306019

Page 10: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

INFORMA

DIOCESI TNA

ATTUALITA’ATTUALITA’ATTUALITA’ATTUALITA’

LETTERA APERTA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DELL'ISTITUTO LEONINO

Prof. Don Gianni C olasanti, ai sindaci dell’Umbria e alla Governatrice dell’Umbria

Con l’approssimarsi delle elezioni il vostro partito così come tutti gli altri dice di voler mettere mani ai problemi delle famiglie, del lavoro, dei giovani, della scuola, della cultura, della disoccupazione, ecc.

Vi faccio una proposta. Perché non date ai fanciulli e ai ragazzi che frequentano le scuole paritarie un contributo di € 50 al mese per poter seguitare a frequentare queste scuole o a iscriversi a queste scuole? Una cosa del genere già avviene a BOLOGNA dove l’amministrazione comunale dà per ogni iscritto € 600,00 l’anno; avviene in tutta la Lombardia e nel Veneto dove viene dato alle famiglie un bonus scolastico che possono spendere nelle scuola da loro preferita.

Un contributo di questa entità permetterebbe alle scuole paritarie di non dover chiudere. Attualmente i bilanci sono in profondo stato di indigenza. Tale contributo permetterebbe a molti insegnanti e ausiliari della scuola di avere ancora una prospettiva di lavoro e quindi a non incrementare il numero dei disoccupati; alle famiglie di non vedersi maggiorare una retta che per tante di esse già nelle ridotte dimensioni attuali è un onere gravoso. Se le scuole paritarie dovessero chiudere, cosa che sta già ampiamente avvenendo, non sarebbe un vantaggio economico per lo stato. Nella situazione attuale le scuole paritarie fanno risparmiare allo stato più di sei miliardi l’anno. Se dovessero chiudere questi sei miliardi graverebbero sul suo bilancio e inoltre lo stato dovrebbe approntare edifici dove far svolgere lezioni a più di un milione di alunni di queste scuole.

Solo una pregiudiziale ideologica sta a fondamento della chiusura verso questo tipo di scuola che è pubblica come quella statale: è quanto sancito dalle legge n.62 del 2000 a firma dell’allora ministro della pubblica Istruzione LUIGI BERLINGUER.

Perché non aprire un dibattito su questo tema e soprattutto perché penalizzare le famiglie che fanno la scelta della scuola paritaria, le quali famiglie fanno risparmiare lo stato e nello steso tempo devono affrontare ulteriori oneri?

ASSOCIAZIONE CLAUDIO CONTI PER L’AFRICAASSOCIAZIONE CLAUDIO CONTI PER L’AFRICAASSOCIAZIONE CLAUDIO CONTI PER L’AFRICAASSOCIAZIONE CLAUDIO CONTI PER L’AFRICA

“Mi sono riappropriata della mia vita grazie all’aiuto e alla vicinanza di Claudio, mio figlio, che ci ha lasciato a soli 25 anni. Non è nella logica della vita sopravvivere a un dolore così grande, ma a volte c’è il germoglio della rinascita”. Tomassina Ponziani, costretta a dire addio al figlio Claudio Conti, stroncato da un’infezione ospedaliera, la rinascita l’ha trovatao in Africa. Dopo aver fatto decine di viaggi come volontaria nei paesi più poveri, dalla Tanzania, al Kenia, all’Uganda, ha deciso di fondare a Terni l’associazione “Claudio Conti”.

“E’ un segno - dice Tomassina - per testimoniare la bontà e la generosità di Claudio. Vorrei far vivere il suo sorriso a tante persone, a tanti bambini africani perché loro sono i grandi esclusi, i grandi emarginati, i grandi poveri”. L’associazione Claudio Conti concentra i suoi sforzi in progetti in ambito scolastico e socio-sanitario, ma è aperta però a raccogliere le richieste delle popolazioni locali per valutare nuove esigenze e proposte. Oggi il nostro obiettivo, ma soprattutto il nostro sogno è la realizzazione di una Scuola e di un dispensario con annessa maternità in Uganda ai confini con il Sudan. Un sogno che potrà diventare realtà se saremo in tanti a crederci. Il nostro impegno è anche rendere partecipi tutti i donatori fornendo loro i risultati degli interventi realizzati con i fondi raccolti. Per avere maggiori informazioni sull'attività dell'associazione è disponibile il sito www.claudioconnoi.it e l'email: [email protected]

Page 11: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

PELLEGRINAGGIO REGIONALE UMBRO DEI GRUPPI DI PREGHIERA DI

PADRE PIO A SAN GIOVANNI ROTONDO

DOMENICA 7 - LUNEDI 8 - MARTEDI 9 - APRILE 2013

Tre giorni di intensa preghiera e di ascolto della Parola di Dio, su esempio e intercessione del nostro amato santo, Padre Pio. Il pellegrinaggio è un'occasione privilegiata per il cristiano: rende capaci di "sostare lungo il cammino" nell'incontro personale con Dio, nella riscoperta sempre maggiore di se stessi e del prossimo. Promuove, così, una educazione all'ascolto, al dialogo, al rispetto del diverso, alla condivisione, all'amore e alla pace; aiuta, inoltre, a valorizzare tutto ciò che è bello, come l'arte, la storia, la cultura, la natura, le varie religiosità e tradizioni.

PROGRAMMA DOMENICA 7 - FESTA DI GESU' MISERICORDIOSO Partenza per S.Giovanni Rotondo ore 14.00, da P.zza M.Ridolfi (Palazzo Spada) Arrivo: sistemazione e cena (ore 19,30) in albergo ore 20.45 - S.Rosario presso la cripta di San Pio LUNEDI' 8 Ore 7.30 - Colazione in albergo Presso il santuario S.Maria delle Grazie: ore 9.00 - S.Rosario meditato/Adorazione Eucaristica. ore 10.00 - Saluto di S.E.Mons.Michele Castoro, Arciv.di Manfredonia Vieste-S.Giovanni R. e Direttore Generale dei Gruppi di Preghiera di P.Pio - di Padre Marciano Morra, Segretario Generale ore 11.00 - Concelebrazione Eucaristica, presieduta da S.E. Mons. M.Castoro Tempo libero - Visita ai luoghi di San Pio

Page 12: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

ore 13.00 - Pranzo in albergo ore 15.30 - La Via del Calvario Presso la chiesa S.Pio da Pietrelcina: ore 17.30 - Catechesi tenuta da D.Francesco Buono. ore 18.30 - Visita alla Cripta di San Pio ore 19.30 - Cena in albergo ore 20.45 - S.Rosario presso la cripta di San Pio MARTEDI' 9 ore 7.30 - Colazione in albergo Presso il santuario S.Maria delle Grazie: ore 8.30 - Saluto di Dr.Crupi, Vice Presidente dell'Opera P.Pio. ore 9.00 - Concelebrazione Eucaristica, presieduta da S.E.Mons.G.Bassetti, Arcivescovo di Perugia ore 10.00 - Partenza per Monte Sant'Angelo - preghiera nella Grotta dell'Arcangelo S.Michele ore 13.00 - Pranzo in ristorante. ore 15.30 - Partenza per le proprie destinazioni - Sosta lungo il percorso in Autogrill.

Perché tutto ciò possa essere vissuto e testimoniato nel migliore dei modi, credo opportuno che il Pellegrinaggio sia preparato con fervente preghiera e adeguata organizzazione, come un momento straordinario, affinché sia ricco di abbondanti frutti per tutti e sia un pellegrinaggio numeroso e fervente come si addice ai figli spirituali di Padre Pio. Pertanto propongo: - uno o più incontri per ogni Gruppo, come preparazione al Pellegrinaggio, con preghiera e catechesi; - dove è possibile, consiglierei di avere uno stendardo, in vista dei convegni, pellegrinaggi e altro. Coinvolti tutti dal medesimo spirito, metteremo in comune quanto il Signore ci vorrà donare per la maggior Sua gloria e ad onore del nostro amato Santo, Padre Pio. (Don Adolfo Bettini)

ARTE IN BENEFICENZA PER L’ABBAZIA DI SAN CASSIANOARTE IN BENEFICENZA PER L’ABBAZIA DI SAN CASSIANOARTE IN BENEFICENZA PER L’ABBAZIA DI SAN CASSIANOARTE IN BENEFICENZA PER L’ABBAZIA DI SAN CASSIANO

Sabato 23 febbraio alle ore 18 presso la sala espositiva del Museo Diocesano di Terni ci sarà asta d'arte contempranea con opere di Bruno Belloni, Pino Bonanno, Pippo Cosenza,Silvano D'Orsi, Nilo Negroni, Raffaele Ricci prodotte durante un workshop presso l'Abbazia di San Cassiano di Narni. Le opere saranno in mostra da giovedi 21 a sabato 23 febbraio 2013. Il ricavato dell'asta - ribassata del 70% rispetto alla quotazione di mercato - sarà devoluto al sostegno delle attività culturali dell'Abbazia di San

Cassiano . Asta d'Arte Contemporanea è un'iniziativa resa possibile grazie alla generosità degli artisti donatori, convinti che "Gli artisti hanno un ruolo speciale da svolgere nella lotta per la pace e la solidarietà. Gli artisti parlano non solo alla gente ma anche per la gente. L'arte è un'arma contro l'ignoranza e l'odio ed è anche il rappresentante della coscienza umana. L'arte apre nuove porte per imparare e capire". (Kofi Annan). Dipingere e creare, non sono altro che un timido raggio d'arte che si fa spazio fra un cielo nuvoloso o limpido e risplende in tutta la sua bellezza, senza mai perderla. Dipingere, "fare" arte è linguaggio che, come un raggio di sole, diventa dono. Non si dipinge per sé, ma per gli altri. L'arte, quindi, deve

sempre tendere alla solidarietà e all'aggregazione, sapendo che l'essere umano è allo stesso tempo il centro e la periferia del mondo o meglio è parte del mondo stesso e quindi non può ignorarlo. Ha ragione Hans

Page 13: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

Georg Gadamer quando sosteneva che: "La parola "solidarietà" ha qualcosa di immediatamente convincente perché esprime quel vero senso di comunità che conosciamo, che potremmo far derivare dal famoso principio che dice: "Tra amici si ha tutto in comune. Qui non c'è quello che è mio e quello che è tuo, ma il mio è il tuo". È solo questo magico filo della solidarietà che ci può unire agli altri esseri umani e persino a tutte le creature viventi. La verità di questa affermazione riposa nel fatto che siamo tutti coinvolti da un comune destino, quello di creature fragili e vulnerabili nella salute, nella sorte, nei nostri legami personali. Così è l'effimera vita degli uomini. A noi spetta il compito di rendere la vita degna di essere vissuta impegnandoci in un atto di dono attraverso cui gli altri possano sentirsi vicini e simili. Gli artisti che hanno operato, creando le proprie opere e destinandole alla beneficenza, dimostrano che sia possibile invertire la tendenza, cioè, partire da sé stessi e dalla propria interiorità da dare importanza primaria ai valori umani piuttosto che assecondare la materialità. Se riusciremo a vincere il nostro egoismo, aprendoci all'altro con i pensieri, le parole e le azioni, probabilmente la vita diventerà più accettabile, perché cambierà l'atteggiamento etico/sociale dell'uomo. La solidarietà, intesa come dono personale, indica un atteggiamento di benevolenza e comprensione, ma soprattutto di sforzo attivo e gratuito, atto a venire incontro alle esigenze e ai disagi di chi ha bisogno. L'arte non può non tenere conto del principio della solidarietà sociale, che impegni le proprie specificità espressive a favore della collettività. In tal senso l'arte deve sempre tendere alla solidarietà e all'aggregazione, sapendo che l'essere umano è allo stesso tempo il centro e la periferia del mondo o meglio è parte del mondo stesso e quindi non può ignorarlo.

(Esagonale gruppo artisti)

Page 14: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

PORCHIANO E PORCHIANO E PORCHIANO E PORCHIANO E LA PIETRA DELLA PIETRA DELLA PIETRA DELLA PIETRA DEL MIRACOLO MIRACOLO MIRACOLO MIRACOLO

EUCARISTICO DI BOLSENAEUCARISTICO DI BOLSENAEUCARISTICO DI BOLSENAEUCARISTICO DI BOLSENA

Nell’anno della fede e nel giubileo del miracolo eucaristico di Bolsena anche nella chiesa di Porchiano sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria in virtù della visita alla quinta pietra del miracolo eucaristico e secondo le devozioni prescritte. Infatti proprio nella chiesa parrocchiale di Porchiano è custodita la quinta pietra del miracolo di Bolsena, alta cm. 15 e larga cm. 10 che nel mezzo è tinta da una macchia di sangue tagliata da un foro. In antico scritto di fine Ottocento redatto da L.Luzi si legge: “Nella Chiesa parrocchiale di questo ricco Castello, a mano sinistra vi è l'altare di S. Martino V dipinto in tavola, sotto la quale si conserva una Pietra delle cinque bagnate dal Sangue prodigiosamente stillato dalle Specie Eucaristiche nel celebre miracolo avvenuto in Bolsena nell'anno 1263, con alcune gocce del Sangue miracoloso e prezioso di Cristo e conceduta alla detta Chiesa dalli Canonici di Bolsena dove accadde il miracolo, e la lettera autentica fu consegnata in mano del fu Monsig. Consoli in occasione di S. Visita”.

A Porchiano nell’allora diocesi di Amelia, alla fine del Cinquecento, fu portata la pietra a seguito della richiesta del vescovo Bartolemeo Farrattini di Amelia a quello di Orvieto Giacomo Simoncelli per avere qualche reliquia di Santa Cristina, la cui devozione era molto sentita nel paese e alla quale è dedicata la piccola chiesa ad unica navata risalente al X secolo. Nel testo del Luzi riprodotto in una recente pubblicazione “Giubileo Eucaristico, la quinta pietra del miracolo di Bolsena a Porchiano del Monte” curata dall’attuale parroco don Mario Santini si racconta che “lo scalpellino a cui fu data l'incombenza di aggiustare la suddetta Pietra nella parete della Chiesa volle provare colla punta dello scalpello a togliere parte della goccia principale del Sangue, e che il marmo si affondò come molle cera, onde oggi si vede dimezzata la rotondità della goccia”. E ancora: “A Porchiano hanno un culto ed una devozione speciale per questa Lapide e la tengono in grande venerazione, e ne celebrano la festa nella prima domenica di luglio dalla chiesa all'Officio del Preziosissimo Sangue consacrata”.

In occasione del Giubileo della parrocchia di San Simeone a Porchiano nelle solenni celebrazioni del 10 maggio e del 24 luglio si potrà ottenere l’indulgenza plenaria con la confessione sacramentale, la comunione eucaristica e preghiere secondo l’intenzione del Papa.

Elisabetta Lomoro

RITIRO DEL CLERORITIRO DEL CLERORITIRO DEL CLERORITIRO DEL CLERO IL 28 FEBBRAIO IL 28 FEBBRAIO IL 28 FEBBRAIO IL 28 FEBBRAIO

Giovedì 28 febbraio dalle ore 9.30 presso il monastero delle Clarisse di Terni si terrà il mensile ritiro del clero diocesano, guidato dal vescovo Ernesto Vecchi, amministratore apostolico della diocesi.

Il tempo di Quaresima, tempo di purificazione per vivere in pienezza il mistero della risurrezione di Cristo, sarà l’argomento al centro della riflessione comunitaria dei sacerdoti della diocesi.

Page 15: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

ISTESS ISTESS ISTESS ISTESS –––– SEMINARIO FILOSOFICO “IL CORPO E I SUOI LINGUAGGI SEMINARIO FILOSOFICO “IL CORPO E I SUOI LINGUAGGI SEMINARIO FILOSOFICO “IL CORPO E I SUOI LINGUAGGI SEMINARIO FILOSOFICO “IL CORPO E I SUOI LINGUAGGI

E’ più facile apprezzare la filosofia quando l’esperienza di vita quotidiana s’interseca con la ricerca del sapere. Una metodologia condivisa dai tantissimi studenti delle ultime classi degli istituti superiori della provincia che partecipano al seminario filosofico “Il corpo e i suoi linguaggi” promosso dall’Istess, in collaborazione con l’Istituto di istruzione superiore “Gandhi” di Narni, Istituto Leonino, il Miur, la scuola umbra di Counseling filosofico e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni.

Un approfondimento filosofico che permette agli studenti di parlare insieme delle proprie esperienze, in un confronto aperto al di fuori delle aule scolastiche, per riscoprire la filosofia come esperienza di vita, urgenza di conoscenza e dialogo, oltre le dottrine, correnti di pensiero, epoche storiche, in una sorta di cenacolo filosofico dove potersi confrontare, conoscere e cercare risposte.

Dal 1 febbraio al 5 aprile, ogni venerdì dalle 15 alle 18 gli incontri prevedono una lezione frontale dei docenti universitari che si terrà presso l’istituto Leonino seguita dal confronto nei gruppi di lavoro, guidati da tutor dalle 16.30 presso l’Istituto Leonino. Al primo incontro di venerdì 1 febbraio è

intervenuto lo psicologo Aldo Zerbini che ha parlato del “corpo nostro compagno nell’evoluzione della vita”.

«Il seminario filosofico con gli studenti degli istituti superiori – spiega Stefania Parisi, direttore dell’Istess di Terni – ha avuto una positiva ricaduta anche in termini di didattica. I ragazzi infatti hanno manifestato una crescita della motivazione alla conoscenza della materia. Per loro, prendere coscienza dei condizionamenti dei saperi, significa diventare più liberi, stimolandoli a fare scelte di principio, elevando il loro lo spirito critico, appassionandoli maggiormente alla lettura e conoscenza dei grandi classici della filosofia».

Venerdì 22 Febbraio ORE 15,00 "Il corpo e la bellezza nel mito" (La nascita di Venere)Prof.ssa Arcangelo Miceli, Scuola Umbra Counseling Filosofico - ORE 16,30- 18,00 Lavori di gruppo

Venerdì 1 Marzo ORE 15,00 - 18,00 lavori di gruppo

Venerdì 8 Marzo ORE 15,00 "Pedagogia-Corpo-Comunicazione : un approccio olistico" Prof. Emanuele Isidori, Università Studi Roma-Foro Italico - ORE 16,30-18,00 Discussione in assemblea

Venerdì 15 Marzo ORE 15,00 - 18,00 Lavori di gruppo

Venerdì 22 Marzo ORE 15,00 "Il linguaggio erotico dell'amore" Prof. Giuseppe Ferrara, Università Studi "Federico II"- Napoli - ORE 16,30-18,00 Discussione in assemblea

Venerdì 5 Aprile ORE 15,00- 18,00 Presentazione dei lavori di gruppo - Interviene Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Umbria Dott.ssa Maria Letizia Melina Conclusione in assemblea

Tutti i lavori, lezioni e lavori di gruppo, si terranno nei locali dell'Istituto Leonino, in Via A. Saffi, 8 - Terni. Nell'intervallo verrà break-drink. Agli studenti che frequentano almeno 6 degli 8 incontri sarà rilasciato un attestato di frequenza.

INFORMA DIOCESI TNA

AMELIA AMELIA AMELIA AMELIA –––– CORSO BIBLICO CORSO BIBLICO CORSO BIBLICO CORSO BIBLICO

Presso il Centro Culturale Santa Fermina di Amelia si terrà il XXXV Corso Biblico “Attualità di una parola sempre degna di fede”. Il Programma è il seguente: sabato 16 febbraio alle ore 18,30 “La risposta di fede al Dio che parla” con Padre Loris Piorar s.j., assistente nazionale del MEG; mercoledì 20 alle 21,00“Dei verbum: la Bibbia consegnata al popolo” con Mons. Nazzareno Marconi, rettore seminario

Page 16: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

Maggiore Umbria; mercoledì 27 alle ore 21,00 “Dire sì, oggi, al Vangelo “ con la segretaria del Consiglio Pastorale Diocesano, prof.ssa Emanuela Buccioni; il corso si concluderà il 06 marzo alle ore 21,00 con il tema “Catechismo: Chiesa, la Parola si fa vita” alla presenza di Can. Stefano Mazzoli, direttore Ufficio Catechistico diocesano.

SANT’ANTONIO TERNI SANT’ANTONIO TERNI SANT’ANTONIO TERNI SANT’ANTONIO TERNI –––– SEGUENDO SAN VALENTINO …METTI IL SEGUENDO SAN VALENTINO …METTI IL SEGUENDO SAN VALENTINO …METTI IL SEGUENDO SAN VALENTINO …METTI IL

CUORE AL POSTO GIUSTOCUORE AL POSTO GIUSTOCUORE AL POSTO GIUSTOCUORE AL POSTO GIUSTO

La parrocchia di Sant'Antonio a Terni, in occasione della festa del patrono della città San Valentino, organizza a un incontro particolare per tutti i giovani, e giovani sposi, che vogliano confrontarsi con la realtà dell'amore cristiano sabato 16 febbraio alle ore 17 nella sala parrocchiale.

"Seguendo San Valentino…metti il cuore al posto giusto" vedrà la partecipazione di Costanza Miriano madre, giornalista alla

RAI, Ttg3 nazionale, collabora con Avvenire e Il Timone, autrice di 'Sposati e sii sottomessa" e "Sposati e muori per lei".

Seguirà la cena a buffet e alle 21 l'intrattenimento musicale "Quando l'amore si fa canto".

Un incontro rivolto a tutti i giovani, singoli e coppie che saranno accolti dal saluto dei frati “Questo incontro – spiega padre Stefano Tondelli, parroco di Sant’Antonio - nasce dal desiderio di tanti giovani che noi frati minori incontriamo ogni giorno, che ci stimolano, ci fanno domande e ci provocano in modo diretto o implicito con i loro dubbi, i loro sguardi e i loro errori sulla realtà dell'amore. Vista la grande partecipazione avuta negli ultimi anni, non meno di duecentocinquanta giovani ogni volta, siamo fiduciosi che il passaparola possa raggiungere non solo quelli che già fanno un percorso di fede, ma anche quelli più lontani dalla vita parrocchiale e con loro desideriamo affrontare un aspetto fondamentale della vita umana: l'Amore”.

SAN PAOLO SAN PAOLO SAN PAOLO SAN PAOLO –––– GIORNATA PER LA VITA CONSACRATA GIORNATA PER LA VITA CONSACRATA GIORNATA PER LA VITA CONSACRATA GIORNATA PER LA VITA CONSACRATA

Il giorno della festa della Presentazione del Signore si celebra la Giornata Mondiale della vita consacrata. Nata per volontà di Papa Giovanni Paolo II nel 1997, vuole aiutare l’intera Chiesa a valorizzare sempre più la testimonianza delle persone che hanno scelto di seguire Cristo da vicino mediante la pratica dei consigli evangelici e, in pari tempo, vuole essere per le persone consacrate occasione propizia per rinnovare i

propositi e ravvivare i sentimenti che devono ispirare la loro donazione al Signore. In diocesi la celebrazione si è tenuta nella chiesa di San Paolo presieduta dal vicario episcopale per la vita religiosa mons. Roberto Tarquini. “Con le suore in particolare ci incontriamo mensilmente la domenica al santuario di Santa Maria delle Grazie a Foce di Amelia per il ritiro fatto di preghiera, meditazione e formazione spirituale trattando aspetti più strettamente legati all’attualità – spiega don Roberto -. Sono incontri in cui si riscopre la fraternità e la comunione, improntati alla condivisione e alla familiarità. Per le suore è importante stare insieme non sentirsi

abbandonate, ma coinvolte sulle questioni concrete della vita sulle quali confrontarsi. Abbiamo trattato

Page 17: Giornale Diocesi Terni Narni Amelia

anche argomenti del magistero ecclesiale riguardanti le coppie di fatto o le problematiche legate all’emergenza educativa, proprio per il particolare ruolo educativo che esse svolgono sempre partendo dalla lettura delle Sacre Scritture”. Una presenza importante nella chiesa è quella delle suore anche se in questi ultimi tempi sia gli ordini che le consacrate stanno calando in modo sensibile in diocesi. “Penso a quanto sia prezioso il contatto con la famiglia e il ruolo educativo delle religiose dalla scuola materna in poi, oppure il servizio in parrocchia che andrebbe incentivato e favorito in maniera del tutto spontanea” aggiunge don Roberto.

In Quaresima è in programma un ritiro con la liturgia penitenziale e confessioni, la visita ai monasteri di clausura di Terni e Amelia e un incontro con i religiosi degli ordini maschili.

ATTIGLIANO ATTIGLIANO ATTIGLIANO ATTIGLIANO

PELLEGRINAGGIO PELLEGRINAGGIO PELLEGRINAGGIO PELLEGRINAGGIO

DIOCESANO IN TERRA DIOCESANO IN TERRA DIOCESANO IN TERRA DIOCESANO IN TERRA

SANTASANTASANTASANTA

La diocesi organizza un pellegrinaggio in Terra Santa dal 9 al 16 aprile 2013 che in questo Anno della Fede assume un significato spirituale particolare proprio nel tornare alle sorgenti della Fede. Una vicinanza fisica e spirituale alla Terra Santa che non è mai venuta meno. Infatti la diocesi di Terni Narni Amelia ha ininterrottamente, anche in periodi non facili, promosso i pellegrinaggi in Israele. Un pellegrinaggio che prevede la sosta a Nazareth e Gerusalemme, con escursioni che toccheranno i luoghi importanti della predicazione di Gesù: il lago di Tiberiade, la valle del Giordano, Betlemme, il mar Morto, Emmaus e Ein Karem, Cana, Betania, il monte Tabor. Il costo del viaggio è di 1200 euro di cui 300 all’iscrizione.

Organizzazione: Emmaus Viaggi - Roma Iscrizioni: ufficio parrocchiale della Cattedrale di Terni ogni mercoledì e sabato dalle ore 10,00 alle 12,00.