Giornale del Popolo Gibraltar 25 April 2014

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ENGLISH COMMON LAW Passaporto UE dal 1973 senza IVA «Gibilterra, Fiore della montagna...» Sotto, guarda caso, una spiritosa indicazione di un’assicurazione elvetica per chi volesse sperimentare il ciclismo. ALBERT ISOLA Tutti assieme per lo sviluppo del Marocco Una sorta di ponte tra Continenti Gibilterra non è un’isola, vie- ne ricordato nei depliant. Ma il suo ministro dei servizi finan- ziari è proprio Isola. Diciamo meglio: tra mondi diversi. In- collata come un ponte tra conti- nenti, Europa e Africa e mondo, come un bacio alla sua bocca. Ma sentiamo cosa ci racconta Albert Isola. Siamo in un’area sterlina, ma apparteniamo al mercato unico nel sistema ban- cario, assicurativo dei Paesi UE di cui facciamo parte dal 1973 e dell’area economica europea con accesso a questo merca- to di 500 milioni di persone. Il compito del mio ministero è anche quello di rafforzare i le- gami col mondo a molti livelli, verso Paesi come Russia, Mon- golia, India, Marocco, e Nord Africa in particolare attraverso contatti personali per rafforza- re i legami commerciali questo non solo in virtù della tradizio- nale via mare, ma del nuovo aeroporto. Sono stato recente- mente a Casablanca la capitale economica del Marocco, anche per creare un approccio per i servizi finanziari a cui possia- mo dare un significativo con- tributo. Abbiamo legami pro- fondi e storici col Marocco che dista 14 chilometri. E questo rafforza anche i legami con la Francia. Si investe nello svilup- po del Marocco che può diven- tare un polo di sviluppo per tut- ta l’area dell’Africa occidentale. Da qui si tengono stretti contat- ti con Parigi, Londra, Singapore e Lussemburgo. E dunque si sta creando un’attività di trading, di borsa, regulation, avvio di licenze, relazioni commerciali. D’altra parte, non lo scriveva Dante che Ulisse decise di su- perare le Colonne d’Ercole «per seguir virtute e canoscenza»? Più segreta degli occhi Nelle viscere della terra sulla Rocca di Gibilterra, uno spettacolo unico è la grotta cattedrale di St. Michael che of- fre un auditorium misterioso per con- certi e balletti. Più di un centinaio di persone possono prendervi posto. Suo- no, tonalità e acustica danno modo di ammirare la bellezza unica e cristallina dell’opera della natura creata nel corso dei secoli, tra colori e luci sgarcianti. St. Michael «alatta! alatta!» Il mare, il mare. È la nostra grande dolce ma- dre, scrive nelle prime pagine l’Ulis- se di Joyce all’inizio del suo moder- no viaggio. Come era nel principio, è ora. E dove mai finisce il viaggio? Quale la meta? Gibilterra, of course. E, infatti, nell’ultima delle sue mille pagine sta scritto: «il mare, il mare. Qualche volta cremisi come il fuoco e gli splendidi tramonti e tutte quel- le stradine curiose e le case rosa e azzurre e i cactus e Gibilterra da ra- gazza dov’ero un Fior di montagna quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse e volevo sì dire di sì mio fior di mon- tagna e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì». Credo che un po’ l’Ulisse moder- no sia colui che viaggia fino alle colonne d’Ercole per cercare un mondo nuovo e diverse frontiere. E, parlando di fisco e tasse, di con- dizioni quadro non per insegnare ma per imparare, penso Gibilterra abbia qualcosa da suggerire alla Svizzera. Perchè la linea più breve tra due punti, in questo campo, non è mai una linea retta, ma quella di passare da un altro punto per una triangolazione. Non per scantona- re, sia chiaro, ma per meglio ope- rare. Siamo in Europa da oltre 40 anni, ci ha detto il primo ministro Fabian Picardo e ci vogliamo stare. Se ci sono difficoltà in giro è perchè c’è poca Europa. Dunque, a giudi- care dal successo che ha riscontrato il primo seminario dei gestori in- dipendenti organizzato da Voxia e Société Générale, con una dozzina di operatori provenienti da Lugano, altrettanti da Zurigo e il doppio da Ginevra, si può dire che Gibilterra rappresenti una spalla, un appoggio complementare per la Svizzera. Il motivo? È presto detto. Da Gibilterra si ha un passaporto europeo, quello che la Svizzera sta ancora cercando, forse per colpa della storia. Ma costi e oneri sono notevolmente minori rispetto al Lussemburgo e persino dell’Irlanda. I tempi, assai più bre- vi per le autorizzazioni. C’è infatti il silenzio assenso e passati i termini senza obiezioni, l’autorizzazione, per esempio, per i fondi d’investi- mento in meno di un mese diventa automatica. In più vi è la Common Law, un impianto pragmatico che non risponde più ai fumosi codici napoleonici che hanno appesantito il continente. L’Iva è esclusa dall’in- gresso nella Comunità avvenuto nel 1973. Abbiamo molto più in comu- ne di ciò che vi aspettate, ha aggiun- to. Da una presenza multiculturale (il giornale locale, Gibiltar Chroni- cle, è secondo per anzianità solo al Time), alla conoscenza delle lingue, alla stabilità. È un crogiolo di cultu- re che qui si incontrano: inglesi of course, spagnoli (7 mila pendolari ogni giorno), nutrita la presenza italiana (molti cognomi lo rivelano), ebrei, maltesi. Gibilterra è l’esempio lampante che «piccolo è bello». Vi è una presenza rilevante del settore finanziario, bancario, assicurativo (e questo fa parte della storia del mare, dato che e Rock di Gibil- terra è il signore delle onde). È sede della diocesi cattolica di Gibilterra. Ma anche di società che fanni l’e- gambling nel mondo. Meglio avere una legislazione in merito che non averla, commenta soddisfatto Fa- bian Picardo. Gibilterra, il ‘segreto’ meglio mantenuto in Europa. Il Pil di Gibilterra l’anno scorso è cresciuto del 7,8%. Il territorio è tra i primi venti nella crescita mon- diale e tra i primi dieci nel Pil pro capite. Il livello del debito pubblico è stato ridotto del 27,5% ed è oggi al 24% del Pil. Ciò grazie anche ad una legislazione fiscale favorevole. La Corporation tax rate rimane al 10% mentre il tasso massimo di im- posizione per le persone è del 25%. Una soddisfazione per il laburista Fabian Picardo che ha vinto (quan- do non aveva ancora 40 anni) le ul- time elezioni politiche di fine 2011 a Gibilterra, sconfiggendo il partito al potere da 15 anni. Gibilterra non pretende di insegnare nulla a Gran Bretagna, Francia o Germania, commenta Fabian Picardo, perchè noi siamo un’economia piccola an- poleonici o burocratici, ma facendo appello al pragmatismo di stampo anglosassone. Anche nell’e-gaming abbiamo adottato una normativa seria e affidabile che non esiste al- trove. Questo richiede naturalmen- te controlli precisi per i più giovani, per evitare il riciclaggio e proteg- gere i più deboli. E questo vale per il nostro partito come per il nostro concorrente. E gli operatori devono adeguarsi alle normative specifiche che ogni Paese intenda adottare. Non siamo off-shore e il rispetto di queste regole ci fa crescere. Poi non dimentichiamo che Gibilterra fa parte dell’Unione europea e che noi operiamo dunque in seno ad una comunità di Stati con regole diffe- renti tra di loro e intendiamo rispet- tarle per avere accesso ai loro mer- cati, dotati di costumi, lunguaggi e culture diverse. Per operare legal- mente in questi mercati è necessa- rio rispettarne la specifica identità. Il mondo intero è il mercato delle compagnie che hanno sede qui, ma nel rispetto delle singole identità e giurisdizioni. Per noi il Regno Unito è un importante mercato, ma certo non è l’unico. La Svizzera, com- menta ancora Fabian Picardo, ha alti standard di qualità nei servizi fi- nanziari e Gibilterra si propone, ove possibile, di essere in partneship con gli operatori elvetici e Providers finanziari. Non pretendiamo certo di essere in competizione con loro, ma possiamo offrire ad esempio un passaporto comunitario. Abbiamo giurisdizione per Family Offices, nel rispetto delle regole UE. che se ben diversificata tra servizi finanziari, e assicurativi, e-gaming, traffico navale, turismo. È certo più facile dirigere uno Stato Città, ov- vio con una posizione invidiabile nello scacchiere internazionale. Ma comunque intendiamo proseguire nella strada del successo. Soprat- tutto vogliamo suscitare fiducia negli investitori internazionali, in particolare per coloro che sono atti- vi nei servizi finanziari, nel settore assicurativo, tra i gestori di patri- moni e nell’industria e-gaming. E con questo vorrei sfatare una facile mitologia. Non cresciamo in virtù di leggi permissive, ma proprio per- chè abbiamo e seguiamo normative precise, dice Picardo, e abbiamo un alto livello di regolamentazioni. Che certo non si rifanno a codici na- «Una partnership per la Svizzera» L’anno scorso la crescita del Pil è stata del 7,8%. Siamo una Città-Stato e le affinità culturali e linguistiche sono molte. La legge è una chance. Cresciamo non in virtù di un’assenza di regole, ma in forza del rispetto di ogni singola giurisdizione Fa breccia l’interessamento di gestori indipendenti svizzeri e Asset Manager, alla ricerca di soluzioni con passaporto europeo, verso la Dipendenza d’oltremare del Regno Unito nel Mediterraneo FABIAN PICARDO Operatori finanziari e Fondi Fabian Picardo Primo ministro di Gibilterra PAGINA A CURA DI Corrado Bianchi Porro 18 SPECIALE + GIORNALE del POPOLO VENERDÌ 25 APRILE 2014

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#GibraltarFinance Italian language press article covering #Funds and #AlbertIsola Minister for Financial Services

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english Common law Passaporto UE dal 1973 senza IVA

«Gibilterra, Fioredella montagna...»

sotto, guarda caso, una spiritosa indicazione di un’assicurazione elvetica per chi volesse sperimentare il ciclismo.

albert isola Tutti assieme per lo sviluppo del Marocco

Una sorta di ponte tra ContinentiGibilterra non è un’isola, vie-

ne ricordato nei depliant. Ma il suo ministro dei servizi finan-ziari è proprio Isola. Diciamo meglio: tra mondi diversi. In-collata come un ponte tra conti-nenti, Europa e Africa e mondo, come un bacio alla sua bocca. Ma sentiamo cosa ci racconta Albert Isola. Siamo in un’area sterlina, ma apparteniamo al mercato unico nel sistema ban-cario, assicurativo dei Paesi UE di cui facciamo parte dal 1973 e dell’area economica europea con accesso a questo merca-to di 500 milioni di persone. Il

compito del mio ministero è anche quello di rafforzare i le-gami col mondo a molti livelli, verso Paesi come Russia, Mon-golia, India, Marocco, e Nord Africa in particolare attraverso contatti personali per rafforza-re i legami commerciali questo non solo in virtù della tradizio-nale via mare, ma del nuovo aeroporto. Sono stato recente-mente a Casablanca la capitale economica del Marocco, anche per creare un approccio per i servizi finanziari a cui possia-mo dare un significativo con-tributo. Abbiamo legami pro-

fondi e storici col Marocco che dista 14 chilometri. E questo rafforza anche i legami con la Francia. Si investe nello svilup-po del Marocco che può diven-tare un polo di sviluppo per tut-ta l’area dell’Africa occidentale. Da qui si tengono stretti contat-ti con Parigi, Londra, Singapore e Lussemburgo. E dunque si sta creando un’attività di trading, di borsa, regulation, avvio di licenze, relazioni commerciali. D’altra parte, non lo scriveva Dante che Ulisse decise di su-perare le Colonne d’Ercole «per seguir virtute e canoscenza»?

Più segreta degli occhiNelle viscere della terra sulla Rocca di Gibilterra, uno spettacolo unico è la grotta cattedrale di St. Michael che of-fre un auditorium misterioso per con-certi e balletti. Più di un centinaio di persone possono prendervi posto. Suo-no, tonalità e acustica danno modo di ammirare la bellezza unica e cristallina dell’opera della natura creata nel corso dei secoli, tra colori e luci sgarcianti.

St. Michael

«Thalatta! Thalatta!» Il mare, il mare. È la nostra grande dolce ma-dre, scrive nelle prime pagine l’Ulis-se di Joyce all’inizio del suo moder-no viaggio. Come era nel principio, è ora. E dove mai finisce il viaggio? Quale la meta? Gibilterra, of course. E, infatti, nell’ultima delle sue mille pagine sta scritto: «il mare, il mare. Qualche volta cremisi come il fuoco e gli splendidi tramonti e tutte quel-le stradine curiose e le case rosa e azzurre e i cactus e Gibilterra da ra-gazza dov’ero un Fior di montagna quando mi misi la rosa nei capelli come facevano le ragazze andaluse e volevo sì dire di sì mio fior di mon-tagna e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio Sì».

Credo che un po’ l’Ulisse moder-no sia colui che viaggia fino alle colonne d’Ercole per cercare un mondo nuovo e diverse frontiere. E, parlando di fisco e tasse, di con-dizioni quadro non per insegnare ma per imparare, penso Gibilterra abbia qualcosa da suggerire alla Svizzera. Perchè la linea più breve tra due punti, in questo campo, non è mai una linea retta, ma quella di

passare da un altro punto per una triangolazione. Non per scantona-re, sia chiaro, ma per meglio ope-rare. Siamo in Europa da oltre 40 anni, ci ha detto il primo ministro Fabian Picardo e ci vogliamo stare. Se ci sono difficoltà in giro è perchè c’è poca Europa. Dunque, a giudi-care dal successo che ha riscontrato il primo seminario dei gestori in-dipendenti organizzato da Voxia e Société Générale, con una dozzina di operatori provenienti da Lugano, altrettanti da Zurigo e il doppio da Ginevra, si può dire che Gibilterra rappresenti una spalla, un appoggio complementare per la Svizzera. Il motivo? È presto detto. Da Gibilterra si ha un passaporto europeo, quello che la Svizzera sta ancora cercando, forse per colpa della storia. Ma costi e oneri sono notevolmente minori rispetto al Lussemburgo e persino dell’Irlanda. I tempi, assai più bre-vi per le autorizzazioni. C’è infatti il silenzio assenso e passati i termini senza obiezioni, l’autorizzazione, per esempio, per i fondi d’investi-mento in meno di un mese diventa automatica. In più vi è la Common

Law, un impianto pragmatico che non risponde più ai fumosi codici napoleonici che hanno appesantito il continente. L’Iva è esclusa dall’in-gresso nella Comunità avvenuto nel 1973. Abbiamo molto più in comu-ne di ciò che vi aspettate, ha aggiun-to. Da una presenza multiculturale (il giornale locale, Gibiltar Chroni-cle, è secondo per anzianità solo al Time), alla conoscenza delle lingue, alla stabilità. È un crogiolo di cultu-re che qui si incontrano: inglesi of course, spagnoli (7 mila pendolari ogni giorno), nutrita la presenza italiana (molti cognomi lo rivelano), ebrei, maltesi. Gibilterra è l’esempio lampante che «piccolo è bello». Vi è una presenza rilevante del settore finanziario, bancario, assicurativo (e questo fa parte della storia del mare, dato che The Rock di Gibil-terra è il signore delle onde). È sede della diocesi cattolica di Gibilterra. Ma anche di società che fanni l’e-gambling nel mondo. Meglio avere una legislazione in merito che non averla, commenta soddisfatto Fa-bian Picardo. Gibilterra, il ‘segreto’ meglio mantenuto in Europa.

Il Pil di Gibilterra l’anno scorso è cresciuto del 7,8%. Il territorio è tra i primi venti nella crescita mon-diale e tra i primi dieci nel Pil pro capite. Il livello del debito pubblico è stato ridotto del 27,5% ed è oggi al 24% del Pil. Ciò grazie anche ad una legislazione fiscale favorevole. La Corporation tax rate rimane al 10% mentre il tasso massimo di im-posizione per le persone è del 25%. Una soddisfazione per il laburista Fabian Picardo che ha vinto (quan-do non aveva ancora 40 anni) le ul-time elezioni politiche di fine 2011 a Gibilterra, sconfiggendo il partito al potere da 15 anni. Gibilterra non pretende di insegnare nulla a Gran Bretagna, Francia o Germania, commenta Fabian Picardo, perchè noi siamo un’economia piccola an-

poleonici o burocratici, ma facendo appello al pragmatismo di stampo anglosassone. Anche nell’e-gaming abbiamo adottato una normativa seria e affidabile che non esiste al-trove. Questo richiede naturalmen-te controlli precisi per i più giovani, per evitare il riciclaggio e proteg-gere i più deboli. E questo vale per il nostro partito come per il nostro concorrente. E gli operatori devono adeguarsi alle normative specifiche che ogni Paese intenda adottare. Non siamo off-shore e il rispetto di queste regole ci fa crescere. Poi non dimentichiamo che Gibilterra fa parte dell’Unione europea e che noi operiamo dunque in seno ad una comunità di Stati con regole diffe-renti tra di loro e intendiamo rispet-tarle per avere accesso ai loro mer-

cati, dotati di costumi, lunguaggi e culture diverse. Per operare legal-mente in questi mercati è necessa-rio rispettarne la specifica identità. Il mondo intero è il mercato delle compagnie che hanno sede qui, ma nel rispetto delle singole identità e giurisdizioni. Per noi il Regno Unito è un importante mercato, ma certo non è l’unico. La Svizzera, com-menta ancora Fabian Picardo, ha alti standard di qualità nei servizi fi-nanziari e Gibilterra si propone, ove possibile, di essere in partneship con gli operatori elvetici e Providers finanziari. Non pretendiamo certo di essere in competizione con loro, ma possiamo offrire ad esempio un passaporto comunitario. Abbiamo giurisdizione per Family Offices, nel rispetto delle regole UE.

che se ben diversificata tra servizi finanziari, e assicurativi, e-gaming, traffico navale, turismo. È certo più facile dirigere uno Stato Città, ov-vio con una posizione invidiabile nello scacchiere internazionale. Ma comunque intendiamo proseguire nella strada del successo. Soprat-tutto vogliamo suscitare fiducia negli investitori internazionali, in particolare per coloro che sono atti-vi nei servizi finanziari, nel settore assicurativo, tra i gestori di patri-moni e nell’industria e-gaming. E con questo vorrei sfatare una facile mitologia. Non cresciamo in virtù di leggi permissive, ma proprio per-chè abbiamo e seguiamo normative precise, dice Picardo, e abbiamo un alto livello di regolamentazioni. Che certo non si rifanno a codici na-

«Una partnership per la Svizzera»L’anno scorso la crescita del Pil è stata del 7,8%. Siamo una Città-Stato e le affinità culturali e linguistiche sono molte. La legge è una chance. Cresciamo non in virtù di un’assenza di regole, ma in forza del rispetto di ogni singola giurisdizione

Fa breccia l’interessamento di gestori indipendenti svizzeri e Asset Manager, alla ricerca di soluzioni con passaporto europeo, verso la Dipendenza d’oltremare del Regno Unito nel Mediterraneo

fabian PiCardo Operatori finanziari e Fondi

fabian Picardo Primo ministro di gibilterra

PAGINA A CURA DI

Corrado Bianchi Porro

Albert Isola, ministro delegato ai Servizi finanziari

18 sPeCIAle + GIORNAledelPOPOlOVENERDÌ 25 APRILE 2014