Giorgio Giorgi: Strategie (parte 2)

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Set-up Slalom Sail

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100%•••strategie'. set up slalom sails: lesson one .

t~ tex!: Giorgio Giorgi - photo:~ Andrea Inzillo e Luca Piana

Non è che mi hanno catapultatoqui da un altro pianeta ... lo so chesul trim delle vele ormai su inter­net si trova un casino di materiale.Inoltre tutti hanno una "gola pro­fonda", un "suggeritore" più omeno occulto al quale fare riferi­mento per i consigli al riguardo."Vabbè", direte voi "allora che ne parliamo afare? Chiudiamola qui e andiamo a farci unbagno al mare, che fa pure caldo... "Noi di Wind News però, mica stiamo qui aguardar crescere i porcini mica stiamo quia passare lo smalto ai criceti ci sono semprealcune informazioni che, oltre a essere sem­pre utili da ricordare, forse qualcuno ancoranon ha avuto l'occasione di conoscere. Edinoltre, magari ci sono obiettivi del trim chepossono essere raggiunti attraverso tecnichediverse e il confronto tra quelle che qualcunodi voi già conosce e quelle che vi proporrò io,potrebbe tornare utile: quindi via che si parte!

Trim della velaRiguardo alle tensioni del caricabasso ho tutto

sommato poco da dire perché ogni vela ha lapropria. Quello che posso dire a carattere ge­nerale è che una maggiore o minore tensionedel caricabasso determina un "grasso" dellavela più o meno profondo, e più o meno avan­zato o arretrato rispetto l'albero.Attenzione che anche un centimetro di ten­

sione potrebbe fare la differenza.Le vele di oggi da slalom e non solo, devono

sventare bene in penna, ma il "quanto" doveteavere la sensibilità di capirlo voi orientandoviprima di tutto con le indicazioni della casa pro­duttrice, sempre che si armi la propria vela conl'albero consigliato dal produttore ... altrimentile misure possono variare a volte anche di 5-6cm!

Tenente conto però che il materiale che costi­tuisce la vela nel tempo subisce delle modifi­che, anche se minime, per effetto dell'elasticità,quindi dovrete nel tempo modificare le misuredi trim, probabilmente aumentando legger­mente la lunghezza còmplessiva del vostro al-

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bero assieme alla prolunga, (paniamo di 2 cm,dopo molte uscite).Quello che invece vorrei dire circa l'argomento"caricabasso" sono alcune considerazioni

frutto della continua osservazione dei compor­tamenti dei miei amici windsurfisti in spiaggia eche potrebbero essere utili a salvaguardare ilmateriale, ma soprattutto la nostra salute fisicae mentale!

Una cosa che noto frequentemente è che nontutti riescono a sfruttare a dovere l'incrociodelle carrucole di caricabasso delle vele e

quelle delle prolunghe. Molti mi dicono: "Già,ma ste carrucole sono orientate male ..... ".

tono che la cima scorra in modo fluido, quindianche la forza necessaria per cazzare la velasarà decisamente minore. A proposito: nel caz­zare la vela evitate posture che sforzino la zonalombare: cercate di far leva con le gambe e noncon la schiena. Per fare ciò vi suggerisco diavere una cima abbastanza lunga (due metriper il caricabasso), tanto da permettervi dipuntare i piedi sulla base della prolunga e an­dare in tensione restando fermi con la schiena,

distendendo le ginocchia, (al momento di caz­zare la vela pensate di essere in palestra sedutisu un vogatore ... su di un sellino mobile e ri­manete distesi e fermi con la schiena, e fate

4 Questiincroci pericolosi" li ho visti fare anche al Panda,neanchetanto tempo fa... se fate anchevoi questi pa­sticci... behsiamo a livelli drammatici! Andatevia fare una birra fresca e ricominciate da capo! Nella foto due...beh, state andandobene e nella foto 3... ottimo lavoro:zero attriti, zero sovrapposizioni!

Non sono le carrucole che sono orientate male,

ma è il sistema di passaggio della cima sullesingole carrucole che va modulato a secondadell'esigenza che il nostro materiale a disposi­zione richiede. Sia le vele che le prolunghehanno linee diverse di posizionamento dellecarrucole che cambia in base al marchio, madi sicuro il sistema di combinare i passaggi inmodo ottimale esiste, basta solo perderei unpo' di tempo per trovare quello ideale.Nel cercarlo è opportuno tenere fermi alcunipunti essenziali. ..Primo: è che nei vari passaggi la cima nondeve mai sovrapporsi a se stessa.Secondo: la cima deve compiere dei passaggiin modo tale da restare possibilmente parallelacon i passaggi precedenti, salvo magari l'ul­timo, quello in cui poi si va a passare nellostrozzascotte della prolunga.Terzo: la carrucola della vela quando la cimava in tensione, non deve fare torsioni. Questiaccorgimenti evitano ulteriori attriti e permet-

forza solamente con le vostre gambe facendoscorrere il sellino).

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AIldian10 a vedere eome armare OlIaveia 4eadeF senza sudare sette eamiee... LESSON ONE!

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100%... strategielset up slalom sail!!: lesson _one .

text: Giorgio Giorgi - photo: Andrea Inzillo e Luca P,ana

Un'ultima considerazione che mi preme fare èrelativa alla cima che va usata per il carica­basso. Ho visto cose che voi umani non potre­

ste mai immaginare: cime grosse comeormeggi, cime che si spezzano come grissini,cime con lacerazioni, cime corte corte, cime

lunghe lunghe, e cime elastiche ecc. ecc.Mah ... ognuno può fare quello che crede, maio uso due metri di formulina da 3.8 millimetri

(della Marlow) per ogni prolunga che ho.Non voglio fare pubblicità a nessuno, ma vi ga­rantisco che quegli euro che si spendono peraverla sono tutti benedetti. Soprattutto dallamia schiena.

Non lasciatelo mai al sole e non cazzate la velain modo definitivo se l'albero è caldo.

Se lasciato al sole per due minuti, può rag­giungere temperature altissime: in quel casocazzando la vela sarete a rischio di una rottura.

Attenzione a quando si infila l'albero nella tasca

Ho amici che hanno cambiato prolunghe o ad­dirittura vele, perchè non riuscivano a cazzarea dovere il caricabasso, ma a nulla è servito ...

fin quando gli ho fatto vedere come andavano

fatti i giri nelle carrucole e gli ho regalato duemetri di questa meravigliosa ci metta chiamata"formulina".

Le vele da slalom spesso sono di dimensioni

importanti e quindi anche gli alberi necessarisono lunghi e conseguentemente più rigidi, mase avrete l'accortezza di adottare questi ac­

corgimenti vi renderete conto che non è ne­cessario alcun cric per tendere il caricabasso eriuscirete senza problemi a cazzare qualunquedimensione di vela senza grosso sforzo.

;;;.~della vela. La quasi totalità delle vele che vedoin spiaggia, ha una lacerazione più o meno im­portante sulla tasca d'albero in corrispondenzadi dove si punta l'albero quando si spinge den­tro la tasca dalla base, prima di arrivare inpenna.

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Ragazzi: gli alberi sono rigidi e retti, le tasche bero nella tasca con "delicatezza energica",sono morbide e hanno un profilo curvo, quindi controllando che il tappino della vela che è innon andate ad inventarvi nuove dinamiche penna si innesti correttamente nel puntale del-della fisica: ad un certo punto non potete più l'albero.spingere l'albero dentro la tasca dalla base. Vi consiglio un giro di nastro isolante nel punto

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Cercate di vincere la pigrizia e "camminate"verso la penna; impugnate l'albero con la sini­stra e con la destra inguainate la punta dell'al-

d'innesto delle due parti dell'albero in modo daessere certi che una volta giunti i due elementi,questi non si stacchino. Anche un minimo spa-

," zio tra le giunzioni infatti, potrebbe comportaretensioni improprie dell'albero, tanto da provo­carne crepe e successivamente, rotture.Una volta innestato l'albero, con un pennarellofate una riga di pochi centimetri perpendico­lare alla fessura di innesto. In questo modoavrete un riferimento che potrete sfruttare ognivolta che armate, che vi consentirà di giungerei due elementi dell'albero sempre con la stessacorrispondenza. Perché dovreste fare questacosa? Perché così avrete l'albero che quandova in tensione curverà sempre nello stessomodo e a lungo andare non sarà svirgolato.Owiamente dovrete anche avere cura di farlocurvare una volta da un lato e una volta dall'al­

tro così la curva che assume in un'uscita, saràcorretta dalla curvatura che assumerà la voltasuccessiva.

Il prossimo mese vedremo come regolare la velae la tensione della bugna••• un capitolo a parteperchè a mio parere non ci sono alternative ... irinvii in una vela da slalom sono essenziali.

W;od N,ws lUGLIO 2011 pag,49

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