Gioielli della meccanica · quarta volta consecutiva, la Selva Antonio & C., nella sede della...

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APPLICAZIONI Mario Palmisano 74 DICEMBRE 2016 hi ritiene che le lavorazioni ad asportazione di truciolo siano una prerogativa, se non del tutto, quasi esclusivamente maschile, basando tale giudizio su ciò che di norma si osserva nelle officine meccaniche, sicuramente rimarrà molto stupito, del pari di come lo siamo stati noi, nel constatare che alla Selva Antonio & C. S.n.c. di Primaluna (LC), azienda di consolidata e riconosciuta esperienza nel campo torneria automatica di precisione, più del 50% del personale è costituito da rappresentanti del gentil sesso, le quali ricoprono pure ruoli chiave, fra cui quello di responsabile produzione. Una formazione, per niente casuale, bensì nata da precise motivazioni spiegate dai due contitolari, Pier Paolo Selva e la sorella, Raffaella. Quest’ultima, fermamente convinta che, anche fra le macchine utensili, le donne hanno una marcia in più! Pezzi dorati per mille usi «Qui da noi le “quote rosa” sono state introdotte molto prima che diventassero quasi una moda - afferma con tono ironico Raffaella Selva - Del resto anche mio fratello, da uomo d’officina qual è, sempre alla ricerca della massima efficienza produttiva, si è ben presto reso SARÀ CHE L’OTTONE SOMIGLIA ASSAI AL PIÙ NOBILE ORO, O, FORSE, PER LA BELLEZZA ESTETICA DELLA MAGGIOR PARTE DEI PICCOLI COMPONENTI MECCANICI CHE ESCONO DALL’OFFICINA, STA DI FATTO CHE LA PRODUZIONE DELLA TORNERIA INCONTRATA NEL LECCHESE, RISERVATA A MOLTEPLICI COMPARTI INDUSTRIALI, POTREBBE ESSERE FACILMENTE SCAMBIATA PER RAFFINATI MONILI DA ESIBIRE IN VETRINA. DEL RESTO, SI SA, LA MECCANICA SA ESSERE DAVVERO PREZIOSA! C della meccanica Gioielli Panoramica dello stabilimento nella nuova sede di via Varca.

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APPLICAZIONIMario Palmisano

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hi ritiene che le lavorazioni ad asportazione di

truciolo siano una prerogativa, se non del tutto, quasi

esclusivamente maschile, basando tale giudizio su ciò

che di norma si osserva nelle officine meccaniche,

sicuramente rimarrà molto stupito, del pari di come lo

siamo stati noi, nel constatare che alla Selva Antonio

& C. S.n.c. di Primaluna (LC), azienda di consolidata e

riconosciuta esperienza nel campo torneria automatica

di precisione, più del 50% del personale è costituito da

rappresentanti del gentil sesso, le quali ricoprono pure

ruoli chiave, fra cui quello di responsabile produzione.

Una formazione, per niente casuale, bensì nata da

precise motivazioni spiegate dai due contitolari, Pier Paolo

Selva e la sorella, Raffaella. Quest’ultima, fermamente

convinta che, anche fra le macchine utensili, le donne

hanno una marcia in più!

Pezzi dorati per mille usi«Qui da noi le “quote rosa” sono state introdotte molto

prima che diventassero quasi una moda - afferma

con tono ironico Raffaella Selva - Del resto anche mio

fratello, da uomo d’officina qual è, sempre alla ricerca

della massima efficienza produttiva, si è ben presto reso

SARÀ CHE L’OTTONE SOMIGLIA ASSAI AL PIÙ NOBILE ORO, O, FORSE, PER LA BELLEZZA ESTETICA DELLA MAGGIOR PARTE DEI PICCOLI COMPONENTI MECCANICI CHE ESCONO DALL’OFFICINA, STA DI FATTO CHE LA PRODUZIONE DELLA TORNERIA INCONTRATA NEL LECCHESE, RISERVATA A MOLTEPLICI COMPARTI INDUSTRIALI,

POTREBBE ESSERE FACILMENTE SCAMBIATA PER RAFFINATI MONILI DA ESIBIRE IN VETRINA. DEL RESTO, SI SA, LA MECCANICA SA ESSERE DAVVERO PREZIOSA!

C

della meccanicaGioielli

Panoramica dello stabilimento

nella nuova sede di via Varca.

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conto che le donne, in virtù di loro tipiche peculiarità,

quali la pazienza e l’attenzione, unite ad una naturale

predisposizione per le operazioni manuali, garantiscono

risultati migliori rispetto agli uomini nelle lavorazioni di

ripresa, fase importante della nostra attività. Di contro la

manodopera maschile in genere eccelle nelle mansioni

a monte del processo produttivo, in special modo nel

piazzamento della macchina».

«Che i lavori di ripresa in officina fossero un compito

prettamente femminile lo aveva capito subito anche

nostro padre - aggiunge Pier Paolo Selva - tanto

è vero che quando da ragazzino cominciavo a

bazzicare l’officina ricordo che lui era

l’unico uomo, affiancato

da mia madre e da

cinque o sei giovani

operaie».

Proseguendo sulla

strada intrapresa dal

genitore oltre sessant’anni

Oltre 60 anni di attività dando del tu all’ottone in barreÈ il 1954 quando Antonio Selva, classe 1922, decide di mettere a frutto l’ampia esperienza maturata in una torneria milanese creando a Primaluna (LC) una ditta alla quale dà il suo nome. Dotandosi di alcuni torni a cammes inizia così a realizzare in conto terzi particolari in ottone, ricavati da barra, su disegno del cliente. Una produzione che ancora oggi caratterizza l’attività della Selva Antonio & C. alla cui guida vi sono i figli del fondatore, Pier Paolo e Raffaella. Nei due capannoni a disposizione (il secondo aperto nel 2014) la società lecchese, grazie ad un parco macchine all’avanguardia, formato da un nutrito gruppo di torni a CNC, e a personale altamente specializzato, operando a ciclo continuo, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, riesce a lavorare oltre 650 tonnellate di barre all’anno, sia piene che forate, con diametri compresi tra 3 e 50 mm, ricavandone non meno di 10 milioni di pezzi, fra cui corpi valvole, raccordi, dadi e svariati altri accessori e componenti meccanici con tolleranze centesimali. Destinata ad un’ottantina di clienti, attivi per lo più nel settore del gas (50%), e poi in quelli dell’aria, dell’acqua, dell’automotive, delle energie rinnovabili, dell’arredamento, dell’illuminazione ecc., la produzione suddetta consente all’azienda di impiegare 15 dipendenti e di sfiorare i 4 milioni di euro di fatturato (in crescita negli ultimi anni), cifra per il 21% dovuta all’export diretto. A tutto ciò fanno da cornice ben tre certificazioni: quella di qualità (ISO 9001), quella ambientale (14001) e quella relativa alla gestione energetica (50001).

Scorcio dello stabilimento nella nuova sede di via Varca.

A sinistra, corpo valvola di

sicurezza.

In basso, raccorderia standard.

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fa, oggi la coppia

suddetta è al

timone di una

torneria che,

nel mercato delle

lavorazioni da barra,

vanta una cospicua

offerta che spazia dagli

accessori e componenti per impianti a gas e

regolatori di uso domestico ed industriale ai corpi per

valvole in uso in sistemi termo e idrosanitari, da particolari

per impianti di depurazione acqua a quelli per sistemi

che prevedono la trasmissione di fluidi o per impianti

ad aria o di condizionamento. In numeri considerevoli

vengono inoltre realizzati raccordi applicabili in svariati

settori industriali (automotive, pneumatica, oleodinamica,

energie rinnovabili, alimentare, arredamento, ecc.),

oltre ad articoli tecnicamente più semplici quali dadi,

portagomma ed altra minuteria di precisione. Fra le

materie prime impiegate a farla da padrone è l’ottone

con una quota pari al 90% (il più gettonato è il CW614N,

seguito dalle varianti CW603N, e CW617N nonché

dalle leghe speciali senza piombo CW509L e CW510L),

mentre nel restante 10% figurano ferro, acciai automatici

ad alta velocità, acciaio inox, alluminio e plastica).

Lode al tornio bimandrinoNella sua ultra quarantennale esperienza

nell’azienda di famiglia Pier Paolo Selva

di evoluzioni tecnologiche riguardanti

le lavorazioni meccaniche ne ha

apprezzate parecchie, ma ce n’è una

su tutte che indica come quella che ha determinato una

svolta epocale nei reparti produttivi: l’introduzione del

doppio mandrino e delle due torrette portautensili nei

torni a controllo numerico: «Tutta un’altra cosa rispetto

ai torni a cammes usati fino ai primi anni ‘90 - sottolinea

- macchine meccaniche con le quali occorreva essere

capaci, una volta analizzato il disegno del componente

da realizzare, di disegnare e quindi costruire le cammes

necessarie, attrezzature, quest’ultime, che conveniva

farsi in casa perché se commissionate all’esterno ti

costavano una cifra e dunque i margini di guadagno si

riducevano sensibilmente. Inutile precisare che con i torni

plurimandrino a beneficiarne è stata, in particolare, la

produttività vista la rilevante diminuzione del tempo ciclo

dovuta al fatto che mentre sul primo mandrino si lavora la

prima metà del pezzo in contemporanea sul secondo si

agisce sull’altra metà. Va anche segnalato che, oltre che

per l’alta efficienza produttiva, tali torni, si evidenziano

Un’impresa vale di più, se è anche socialmente responsabileLa consapevolezza di svolgere il proprio mestiere con dedizione e massimo impegno e per di più nel pieno rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori è già di per sé motivo di soddisfazione personale per un imprenditore; quando poi un simile atteggiamento viene riconosciuto pure al di fuori della propria azienda, ebbene, il senso di gratificazione raggiunge l’apice. A sottolinearlo è Raffaella Selva, la quale, con giustificato orgoglio, informa che il 17 febbraio di quest’anno, per la quarta volta consecutiva, la Selva Antonio & C., nella sede della Regione Lombardia, è stata premiata per le buone prassi relative alla responsabilità sociale d’impresa, iniziativa, giunta alla sua sesta edizione e promossa da Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia, cui hanno partecipato 136 aziende lombarde. «Coniugare competitività e responsabilità sociale è una necessità sempre più avvertita dalle imprese; addirittura si configura oggi come un fattore strategico di competitività al pari dell’innovazione, dell’efficienza della pubblica amministrazione o dei costi energetici - ha dichiarato nell’occasione Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia». Mauro Piazza, componente della Commissione Attività produttive al Pirellone ha poi rammentato che Regione Lombardia sostiene concretamente questa prospettiva, perché concorre a promuovere modelli di gestione d’impresa sostenibili, con un orizzonte ben più ampio ed aperto della sola ricerca del profitto aziendale, in grado di affermarsi

come driver per lo sviluppo del territorio e del bene comune nelle comunità locali di riferimento.

In alto, scorcio dello stabilimento nella sede di via Merla.

A lato, esempi di lavorazioni complesse.

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[email protected]

Via Milano, 351 – 20832 - DESIO (MB) Tel. 0362 625325 - Fax 0362 629212

un’esclusiva...

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pure per la

facilità di utilizzo,

permettendo ad un

operatore con un

po’ di mestiere alle spalle di imparare a

sfruttarne abbastanza presto le potenzialità.

A proposito del grado di complessità di funzionamento

delle diverse tipologie di torni il proprietario di una grossa

torneria una volta mi disse che le versioni meccaniche

monomandrino sono di sicuro le più complicate da usare,

poi vengono i torni plurimadrino, con cui puoi farci più

o meno quello che vuoi se chi le segue è in gamba, ed

infine quelli generici a controllo numerico, che sono le

macchine degli asini!».

«Ovviamente poi, al di là del modello di macchinario

impiegato, quanto più si dispone di esperienza,

professionalità e fantasia, tanto più i risultati conseguiti

saranno apprezzabili - tiene a precisare la responsabile

produzione, Alessandra Recchiuti - infatti, benché

l’elettronica aiuti molto, la componente umana continua a

giocare un ruolo determinante nel nostro lavoro».

Produzione non stopSe dovessimo definire con un aggettivo il parco

macchine della ditta lombarda uno molto appropriato

ci sembrerebbe “giovane”, dato che il tornio più datato

risale al 2005 mentre l’ultimo arrivo è dell’anno in corso.

«Per l’esattezza nelle nostre due unità produttive, che

entro il 2017 diventeranno tre, se ne contano 24 - informa

Pier Paolo Selva - tutti a CNC e provvisti di caricatore

automatico di barre, 7 a fantina mobile e più della metà

dotati di mandrino e contromandrino. In azione senza

soluzione di continuità, sabati e domeniche compresi,

essi contribuiscono a far sì che quelle che ormai da

tempo sono diventate caratteristiche distintive della

società si mantengano ai massimi livelli, vale a dire:

qualità italiana, il che significa la più alta disponibile sul

mercato mondiale, dunque anche di quella tedesca,

prezzo cinese (di ciò ne siamo convinti benché alcuni

clienti, forse sapendo di mentire, ci giudicano ancora

cari!) e puntualità svizzera. Essere arrivati a garantire così

tanto non è stato facile, ed ha richiesto notevoli sforzi,

sia sul piano organizzativo che economico (negli ultimi

10 anni abbiamo investito 5 milioni di euro), ma d’altra

parte nella realtà odierna se non sei in grado di proporre

un prodotto con un ottimo rapporto qualità/prezzo e di

consegnarlo nei tempi concordati, rischi di chiudere nel

giro di qualche mese!».

L’interessante incontro, reso oltremodo piacevole dalla

straripante simpatia dei due contitolari, che in certi

momenti si sono pure bonariamente punzecchiati in

merito al alcune divergenze sulla conduzione aziendale,

si chiude con la domanda sul sogno nel cassetto. Il primo

a rispondere è il signor Pier Paolo «Chi pensa che, visti

i miei 64 anni, brami per andare in pensione si sbaglia

di grosso; io amo talmente tanto questo lavoro, infatti,

che desidererei continuare a svolgerlo in buona salute

per il resto dei miei giorni perché non riesco proprio ad

immaginare la mia vita lontano dall’officina».

Fuori dall’ambito meccanico è invece il sogno che

vorrebbe concretizzare la sorella Raffaella: «Il mio auspicio

è di riuscire ad aprire un centro di Pet Terapy per bambini

disabili, per dar loro l’opportunità di trovare un supporto

terapeutico attraverso il contatto con gli animali». z

A destra, reparto produzione grandi quantità.

Sotto, esempi di lavorazioni complesse.

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