Gioia e riconoscenza per il dono del nuovo Vescovo dono del Vescovo Renato. Da subito è entrato in...

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Poste It. s.p.a. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) art. 1, c. 2, DCB Bl Anno XC Luglio 2016 n. 1 Bollettino delle parrocchie dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron 32037 Sospirolo (BL) C.C.P. 10167328 Tel. 0437/89168 Luglio dell CARISSIMI! Ho ancora nel cuore la bella festa di “San Piero” in occasione dei miei 50 anni di sacerdozio! Ringrazio di cuore tutti, per gli auguri e per ogni altro gesto di attenzione! Sì, sono felice di essere sacerdote e di poterlo essere per sempre: più gli anni passano e più la riconoscenza aumenta. Sostenetemi con la vostra preghiera! Altro dono avuto in questo 2016, è stato l’incontro a Roma con Papa Francesco, per il Giubileo dei Preti: tre giorni passati assieme, nella preghiera, nella riflessione, nella festa! Papa Francesco ci ha parlato con cuore di fratello e ci ha trasmesso serenità e coraggio, intrattenendosi a lungo con noi. Un’esperienza di unità e di universalità profonda! Altro regalo della Provvidenza: il dono del Vescovo Renato. Da subito è entrato in sintonia con ciascuno di noi e già si è messo in cammino con la chiesa di Belluno-Feltre: la sua energia e la sua semplicità ce lo rendono compagno sicuro e amico! Il quarto dono..?. lo sto aspettando da più di un anno! Con pazienza e fiducia. Sicuramente arriverà! In questi mesi, lo so, abbiamo avuto anche tanti momenti di dolore! Purtroppo! E’ per questo che dobbiamo ricordare i momenti della gioia! Auguro a tutti di averne tanti e sempre nuovi! Un abbraccio, don Alfredo C on trepidazione e nel- la preghiera, anche noi abbiamo atteso l’elezione del nuovo Vescovo diocesano. Alla notizia della scelta fatta da Papa Francesco, informati sul nome e la persona prescel- ta, abbiamo subito esultato! “E’ uno dei nostri!” mi si disse subito. Lo penso anch’io! Una persona totalmente dedita al Vangelo, semplice, preparata, essenziale, aperta e contenta! Così sta rivelandosi giorno dopo giorno. Continueremo ad averlo presente nella preghie- ra e soprattutto cercheremo di dargli tutta la nostra fiducia e il nostro affetto. Non possiamo però dimen- ticare il Vescovo emerito, Giu- seppe Andrich! Lo ringraziamo di cuore per tutto quello che ha fatto per noi: ci ha voluto bene ed ha camminato con noi! Gli auguriamo lunga vita e tanta serenità! Riporto le prime parole del Vescovo Renato: sono un po’ il suo stile e il suo programma- base. Parole dettate dall’amore al Signore e al popolo che gli è stato affidato dalla Chiesa. BENVENUTO TRA NOI! Eccomi! Mi presento con la trepi- dazione che mi accerchia per dare a tutti voi – Chiesa del Signore in Belluno-Feltre – il mio abbraccio di comunione. In questo momento inedito e inaspettato non nascondo di cercare accoglienza e com- prensione. Posso confidarvi che mi sono sentito precede- re da quel “sì” che, poi, ho cercato di dire con il cuore quando mi è stato comunicato che Papa Francesco mi chia- mava ad essere Vescovo nella vostra Chiesa. C’è un’appartenenza di Grazia che precede, chiama e dà anche la fiducia di rispon- dere. Sono convinto che è un “sì” vicendevole – mio e di tutti voi – da vivere ogni gior- no, un sì al Vangelo di Gesù, perché oggi si compia ancora, anche tramite noi. Condivido con voi questo mio sentire. Sono certo che è già arricchito dalla storia di fede della vostra e, ora, nostra Chiesa. A tutte le comunità eccle- siali esprimo la mia attesa di poterle incontrare nel nome del Signore Gesù, con il desi- derio di conoscerle, di ascol- tarle per poi aiutarci insieme. Siamo tutti “poca cosa” ma gli uni con gli altri, guidati dallo Spirito, possiamo essere «segno e strumento dell’intima comu- nione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (LG 1). Un pensiero di affetto e ri- conoscenza va al Vescovo Giu- seppe. La gioia di succedergli sgorga dalla scia di fedeltà di Gioia e riconoscenza per il dono del nuovo Vescovo continua a pag. 2

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Anno XC Luglio 2016 • n. 1

Bollettino delle parrocchie dei SS. Apostoli Pietro e Paolo in Sospirolo e di S. Stefano in Gron • 32037 Sospirolo (BL) • C.C.P. 10167328 • Tel. 0437/89168

Luglio

dell

CARISSIMI!Ho ancora nel cuore la bella festa di “San Piero” in occasione dei miei 50 anni di sacerdozio! Ringrazio di cuore tutti, per gli auguri e per ogni altro gesto di attenzione! Sì, sono felice di essere sacerdote e di poterlo essere per sempre: più gli anni passano e più la riconoscenza aumenta. Sostenetemi con la vostra preghiera!

Altro dono avuto in questo 2016, è stato l’incontro a Roma con Papa Francesco, per il Giubileo dei Preti: tre giorni passati assieme, nella preghiera, nella rifl essione, nella festa! Papa Francesco ci ha parlato con cuore di fratello e ci ha trasmesso serenità e coraggio, intrattenendosi a lungo con noi. Un’esperienza di unità e di universalità profonda!

Altro regalo della Provvidenza: il dono del Vescovo Renato. Da subito è entrato in sintonia con ciascuno di noi e già si è messo in cammino con la chiesa di Belluno-Feltre: la sua energia e la sua semplicità ce lo rendono compagno sicuro e amico!

Il quarto dono..?. lo sto aspettando da più di un anno! Con pazienza e fi ducia. Sicuramente arriverà!

In questi mesi, lo so, abbiamo avuto anche tanti momenti di dolore! Purtroppo! E’ per questo che dobbiamo ricordare i momenti della gioia! Auguro a tutti di averne tanti e sempre nuovi! Un abbraccio, don Alfredo

Con trepidazione e nel-la preghiera, anche noi

abbiamo atteso l’elezione del nuovo Vescovo diocesano. Alla notizia della scelta fatta da Papa Francesco, informati sul nome e la persona prescel-ta, abbiamo subito esultato! “E’ uno dei nostri!” mi si disse subito. Lo penso anch’io! Una persona totalmente dedita al Vangelo, semplice, preparata, essenziale, aperta e contenta! Così sta rivelandosi giorno dopo giorno. Continueremo ad averlo presente nella preghie-ra e soprattutto cercheremo di dargli tutta la nostra fi ducia e il nostro affetto.

Non possiamo però dimen-ticare il Vescovo emerito, Giu-seppe Andrich! Lo ringraziamo di cuore per tutto quello che ha fatto per noi: ci ha voluto bene ed ha camminato con noi! Gli auguriamo lunga vita e tanta serenità!

Riporto le prime parole del Vescovo Renato: sono un po’ il suo stile e il suo programma-base. Parole dettate dall’amore al Signore e al popolo che gli è stato affi dato dalla Chiesa. BENVENUTO TRA NOI!

Eccomi!Mi presento con la trepi-

dazione che mi accerchia per dare a tutti voi – Chiesa del Signore in Belluno-Feltre – il

mio abbraccio di comunione.In questo momento inedito

e inaspettato non nascondo di cercare accoglienza e com-prensione. Posso confi darvi che mi sono sentito precede-re da quel “sì” che, poi, ho cercato di dire con il cuore quando mi è stato comunicato che Papa Francesco mi chia-mava ad essere Vescovo nella vostra Chiesa.

C’è un’appartenenza di Grazia che precede, chiama e dà anche la fi ducia di rispon-dere. Sono convinto che è un “sì” vicendevole – mio e di tutti voi – da vivere ogni gior-no, un sì al Vangelo di Gesù, perché oggi si compia ancora, anche tramite noi.

Condivido con voi questo

mio sentire. Sono certo che è già arricchito dalla storia di fede della vostra e, ora, nostra Chiesa.

A tutte le comunità eccle-siali esprimo la mia attesa di poterle incontrare nel nome del Signore Gesù, con il desi-derio di conoscerle, di ascol-tarle per poi aiutarci insieme. Siamo tutti “poca cosa” ma gli uni con gli altri, guidati dallo Spirito, possiamo essere «segno e strumento dell’intima comu-nione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano» (LG 1).

Un pensiero di affetto e ri-conoscenza va al Vescovo Giu-seppe. La gioia di succedergli sgorga dalla scia di fedeltà di

Gioia e riconoscenza per il dono del nuovo Vescovo

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2 Bollettino interparrocchiale

cui la vita delle Chiese è intes-suta. Il mio affettuoso saluto va a tutto il presbiterio, dal prete più giovane al prete più anziano, in particolare a chi si sente più solo o affaticato.

Permettetemi un ulteriore sentimento, riguarda lo sce-nario stupendo delle vostre montagne che tanto ho ammi-rato e frequentato. Ora scopro che quel fascino anticipava la gioia e la fatica di cammina-re insieme, di esserci gli uni

per gli altri, di salire insieme verso una speranza che non abbia fi ne e che sia per tutti, donne e uomini di qualsiasi appartenenza.

Ci raccogliamo nella pre-ghiera. La immagino simile al cammino del Buon Samaritano: insieme ci facciamo carico delle fatiche delle nostre famiglie e delle nostre comunità, di ogni persona anziana o in situazio-ne di malattia, di disabilità, di ferita interiore o negli affetti, di disoccupazione, di abban-dono, di fragilità, di povertà.

Ancor più motivati e sostenuti dal Giubileo della misericordia!

Accanto a questa preghiera mi viene spontaneo osare un invito: affi diamoci alle “nuove generazioni”, al loro intuito, alle loro abilità, alle loro inquietu-dini, al loro sguardo, all’aspira-zione più profonda che le abita. Possiamo sperare solo con loro!

Il mio pensiero si rivolge, inoltre, a tutte le Istituzioni presenti e operanti nel terri-torio della Diocesi. Insieme potremo collaborare, con sincerità e rispetto, per un di

più di bene, di giustizia e di misericordia.

Con l’animo riconoscente alla Chiesa di Padova di cui sono fi glio ammirato, eccomi a te, Chiesa di Belluno-Feltre!

Il nostro arrivederci lo poniamo accanto alle paro-le rassicuranti di Gesù: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frut-to e il vostro frutto rimanga» (Gv 15,16).

don Renato MarangoniPadova, 10 febbraio 2016

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29 giugno con doppia festa

Per noi sospirolesi il 29 giugno festa dei Ss Pietro e Paolo, patroni della no-

stra parrocchia, è stata una grande festa. Grande perchè assieme a queste colonne fondanti della Chiesa, abbiamo festeggiato anche un apostolo dei nostri giorni: il nostro parroco don Alfredo Levis che cinquant’anni fa, esattamente il 28 giugno del 1966, è stato consacrato sacerdote.

Alla Messa solenne la chiesa era gre-mita di fedeli, i parenti, i parrocchiani ed ex parrocchiani, venuti numerosi da Falcade, precedente parrocchia di don Alfredo e da Cadola-Lastreghe, il paese di origine della famiglia.

Hanno concelebrato il vicario della forania don Cesare Larese, il capellano don Alessandro Coletti, il parroco di Mas-

Peron don Alberto Ganz, don Giuseppe Minella, che per cinque anni e due mesi si è generosamente occupato delle cele-

Grande Giubileo dei preti

Papa Francesco parla ai sacerdoti in santa Maria Maggiore. Tema della meditazione: il RICETTACOLO DELLA MISERICORDIA. Nella prima meditazione (in San Giovanni in Laterano) il tema era: DALLA DISTANZA ALLA FESTA. Nella terza (in San Paolo Fuori le Mura): IL BUON ODORE DI CRISTO E LA LUCE DELLA SUA MI-SERICORDIA.

NELLA MESSA A S. PIETRO, il tema dell’omelia. IL CUORE DEL BUON PASTORE E IL NOSTRO CUORE DI PASTORI.

3Sospirolo – Gron

brazioni e degli impegni pastorali nella parrocchia di Gron, Mons. Giacomo Mazzorana Parroco di Paderno e don San-dro Capraro, Cappellano Militare emerito.

La presenza dei sacerdoti, il rosso dei paramenti, dei drappi e dei fi ori, hanno dato un tocco di calore alla straordinaria celebrazione. Emozionato, don Alfredo ha ricordato il lungo cammino fi n qui percorso, al servizio di diverse comunità parrocchiali della nostra terra con una pa-rentesi in terra d’Africa, a volte faticoso ma sempre sostenuto da una profonda fede.

A conclusione della santa Messa,è stato rivolto a don Alfredo un saluto di ringraziamento per la sua vita spesa “a mettere Dio al primo posto e il mondo nel cuore Dio” come aveva sottolineato nella sua omelia del 19 ottobre 2008 varcando la soglia della nostra Chiesa e sono stati rievocati i giorni della sua consacrazio-ne ripresi dal bollettino parrocchiale di “Santa Maria di Cadola” del giugno 1966:

“Il 28 giugno Mons. Vescovo Gioacchi-no Muccin, da inizio alla Santa Messa. Prima del vangelo, centro degli sguardi di tutti, don Alfredo sta tutto solo, davanti al Vescovo per essere consacrato sacerdote. Ascolta la lettura dei suoi doveri e poteri, il canto del Prefazio solenne, e riceve l’impo-sizione delle mani. Prima il Vescovo e poi tutti i sacerdoti presenti pongono le mani sul nuovo eletto radunandosi in cerchio attorno a Lui. Un silenzio attento, profon-do, regna nella chiesa. Ora don Alfredo è Sacerdote in eterno.

Riceve quindi le vesti sacerdotali e men-tre in un solo coro viene cantato il “Veni Creator” le sue mani vengono unte con l’olio dei catecumeni, perchè abbiano il potere di benedire e di consacrare.

All’offertorio si unisce al Vescovo per celebrare la sua prima messa, che segue il suo svolgimento fi no alla Comunione.

Dopo la Comunione don Alfredo legge il Credo e riceve il potere di rimettere i peccati e promette obbedienza al Vescovo ed ai suoi successori.

L’indomani, festa dei Ss Pietro e Paolo, le campane di Cadola suonano a lungo a distesa, per la prima Messa di don Alfredo. La Chiesa è affollata quando entra il corteo con il Sacerdote novello, che riceve il saluto di un bambino, mentre l’organo spiega tut-ta la sua voce. Limpida, chiara, squillante si leva la voce del celebrante all’intonazione del Gloria.

E’ diffi cile descrivere la crescente emo-zione del Sacerdote novello, mentre la

Santa Messa si avvia al suo culmine ed egli entrava in colloquio diretto con Dio.

Grande è la gioia e la commozione con cui i genitori Gildo e Giuseppina ed il fratello Cesare si unirono alla messa del proprio caro ricevendo la S. Comunione dalle sue mani.

Alla fi ne anche la gente poté manifesta-re la sua partecipazione con un entusiasti-co accorrere a baciare quelle mani appena consacrate mentre don Alfredo, sereno e paziente, sorrideva a tutti.

Attesissima e preparatissima è stata la festa del 3 luglio per la prima S. Messa ce-lebrata dal novello sacerdote a Lastreghe.

Il mezzo scelto dai suoi compaesani per manifestargli la loro gioia furono i fi ori. Quando al mattino don Alfredo si svegliò vide una doppia fi la di gerani sulla via che conduce dalla sua casa alla chie-sa, i balconi di Lastreghe si erano spogliati di tutti i loro fi ori per rendere omaggio al

loro primo sacerdote.”Espressioni di saluto e gratitudine sono

stati manifestati dalle catechiste, dai par-rocchiani di Falcade e Cadola-Lastreghe nonchè dal Sindaco Mario De Bon che nell’occasione ha fatto omaggio del libro “I SENTIERI DEL SILENZIO”

Indirizzi di saluto sono pervenuti dalle parrocchie di Cortina ed Arabba.

Infi ne le parrocchie di Sospirolo e di Gron a ricordo di questa importante meta, hanno donato a don Alfredo: una co-pia del bollettino parrocchiale di Cadola del giugno 1966, una stola a ricordo del ministero sacerdotale, un’astuccio per le celebrazioni in luoghi diversi e da parte della Santa Sede, la Pergamena Pontifi cia di Benedizione. Un ricco rinfresco offerto dal Comitato san Piero e con il contributo di tantissimi altri, ha chiuso la Festa.

Grazie don Alfredo!Gianni Troian

Don Alfredo al termine della Messa con il sindaco Mario De Bon e ...Mafalda.

Il bel gruppo di ex parrocchiani di Falcade.

4 Bollettino interparrocchiale

L’anno pastorale 2016-2017 rappresenta per la nostra

Chiesa di Belluno-Feltre un’ul-teriore tappa di un ricco cam-mino che viene da lontano. Sono trascorsi dieci anni dalla conclusione dell’ultimo Sino-do. I passi compiuti permet-tono di guardare avanti per avanzare ancora.

Un primo invito per tutte le comunità ecclesiali della nostra Diocesi è di sentire e riconoscere questo cammino, di starci dentro, di coglierne la verità. Probabilmente emer-geranno aspetti incompiuti. È opportuno riconoscerli per essere più consapevoli della realtà vissuta.

Ogni comunità – senza complicarsi la vita e l’attività – potrebbe tenere viva questa attenzione e, nei momenti in cui lo riterrà opportuno, chie-dersi: Dove siamo arrivati? Come siamo? Inevitabile poi guardarsi in volto e doman-darsi: Chi siamo?

Se possibile tutto questo con semplicità evangelica e con riconoscenza per quello che ognuno è e rappresen-ta. Ci dice l’apostolo Paolo: «Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno,  gareggiate  nello stimarvi a vicenda» [Rm 12,10]. Tutto questo è un eser-cizio d’amore.

Ogni comunità – o più comunità se già colla-borano pastoralmen-te – preveda qualche momento di incon-tro, nella prima parte dell’anno tra: Consi-glio pastorale, collabo-ratori in parrocchia, gruppi parrocchiali… per aprire un confron-to a partire dalle tre domande: 1. Dove sia-mo arrivati, in quan-

to comunità ecclesiale? 2. Come siamo? 3. Chi siamo?Lo scopo è di conoscer-si meglio condividendo il dono e l’impegno di essere comunità eccle-siale.

È importante che le perso-ne e i gruppi più direttamente impegnati in parrocchia si at-tivino per trowvare una sin-tonia in vista del nuovo anno Pastorale. Cresce così “lo stile di comunità”. È importante in-contrarsi gratuitamente e non solo per “fare qualcosa”.

Con quale attenzione e cura vivere l’anno pastorale 2016-2017?

Nella circostanza del V Convegno ecclesiale nazionale (Firenze 9-13 novembre 2015), papa Francesco ha consegnato alle Chiese in Italia l’esortazio-ne apostolica Evangelii gau-dium. Corrispondendo a que-sta consegna e in comunione con tutte le comunità ecclesiali italiane, ci impegniamo a vive-re l’anno pastorale 2016-2017 “nella gioia del Vangelo”. Si tratta di una sorta di intona-zione con cui caratterizzare ogni esperienza e iniziativa pastorale.

Cercheremo di cammi-nare insieme nella gioia del Vangelo, nella fi ducia che tale intonazione è possibile. Non importa se succederà di calare di tono. Confi diamo che tale intonazione potrà essere ripre-sa e in questo cercheremo di aiutarci, a tutti i livelli.

È possibile progettare la vita delle nostre parrocchie ispirandoci alla gioia del Van-gelo. Ci sono tante parole, ge-sti, atteggiamenti, scelte, situa-zioni in cui cercarla, veicolarla, manifestarla, indicarla.

Fare oggetto di lettura, di approfondimento, di confron-to l’esortazione apostolica di-venta un impegno comune e concreto per le nostre comu-nità, per i nostri gruppi, nelle nostre iniziative.

Con questa intonazione sa-remo portati a fare maggior-mente riferimento al Vange-lo in tutta la vita pastorale, cercando di concentrare di più la nostra attenzione nei rac-conti evangelici, così come la Liturgia ce li propone quoti-dianamente. Nelle mille occa-sioni di incontro in parrocchia è bene partire dalla narrazione evangelica del giorno.

Il Vangelo non può essere percepito come un peso, un vincolo in più, un ostacolo. Esso apre ad una gioia che è per tutti e da cercare e vole-re insieme. Si tratta di aiutarsi vicendevolmente ad assumere questa responsabilità e ad af-frontare questa fatica.

Le parole di Gesù sono in-coraggianti a riguardo: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. […] Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».  [Mt 11, 28.29].

Se si punterà sulla recipro-ca accoglienza, su una sana pazienza da avere gli uni con gli altri, sulla fraternità, sarà più immediato percepire la gioia del Vangelo.

All’inizio dell’anno pa-storale, in ogni comu-nità parrocchiale, ci si impegnerà a caratteriz-zare concretamente la vita e l’attività pasto-rale su questa intona-zione: nella gioia del Vangelo. La sede più adeguata è il Consiglio pastorale. È opportu-no che ciò non sia fatto

solo e semplicemente dal parroco, ma attivan-do uno stile di corre-sponsabilità, cercando di operare un discer-nimento comunitario, avviando un metodo che coinvolga tutti co-loro che svolgono dei servizi di animazione e di formazione in par-rocchia.

L’Annuncio e la Catechesi, la Liturgia, la Carità sono le dinamiche in cui la comunità fa esperienza della gioia del Vangelo. Un certo modo di impostare la catechesi dei ra-gazzi e degli adulti, un certo modo di guardare ai giovani, la celebrazione dei sacramenti specialmente dell’Eucaristia – compreso il canto e la pre-ghiera – e infi ne il vissuto di carità sono le dinamiche in cui vivere e testimoniare la gioia del Vangelo.

In quale modalità e con quale metodo “fare pasto-rale”?

Un insieme di esperienze ed eventi che stanno caratte-rizzando la vita della Chiesa, a tutti i livelli, compreso quello locale, orientano alla “sino-dalità” come metodo non solo da attivare in pastorale, dunque da sperimentare ul-teriormente e sviluppare. La parola non è astratta: signifi ca “camminare insieme”.

La Diocesi porta con sé il frutto dell’esperienza del Sino-do diocesano concluso dieci anni fa. “Sinodalità” dice un bisogno che tutti sentiamo di essere coinvolti, di dare un volto più comunitario e più corresponsabile alle nostre comunità ecclesiali. Il disagio che si prova quando in parroc-chia uno solo fa tutto, imposta

ORIENTAMENTO PASTORALE PER L’ANNO 2016-2017

Dove collocare l’anno pastorale 2016-2017?

5Sospirolo – Gron

tutto, decide a prescindere da tutti, non è così raro.

“Camminare insieme” comporta la fatica di acco-gliersi, di riconoscersi e, poi, di intrecciare le risorse rap-presentate dalle persone, dagli organismi, dalle strutture e dai beni che abbiamo, rispettando competenze e responsabilità. In questa prospettiva c’è l’esi-genza di rispettarsi nei diversi compiti e servizi che le perso-ne assumono, senza prevarica-re sugli altri.

È un interessante esercizio di pastorale tutto questo che richiede cura nelle relazio-ni e metodo di lavoro, altri-menti ci si fa del male. Come in ogni realtà comunitaria, come in ogni famiglia occor-re apprendere l’arte di vivere e operare insieme, connessi e coordinati. Le nostre comunità parrocchiali hanno necessità di caratterizzare così la vita ecclesiale e l’azione pastora-le. Tutto questo può sfociare gradualmente in uno stile di vita comunitaria che è viva testimonianza del Vangelo nel contesto di oggi. In que-sto modo ci si allena a non essere solo dei singoli indi-vidui nel dare testimonianza, ma insieme come discepoli al seguito di Gesù. Negli Atti degli Apostoli spesso è richia-mato in forma di sommario questo stile di comunione che diventa anche la più effi cace missione.

Apprendendo il metodo della sinodalità senz’altro sono decisivi i criteri proposti da papa Francesco nella Evan-gelii gaudium e riproposti nell’Amoris laetitia:• il tempo è superiore allo

spazio: dunque attiviamo processi più che occupare spazi (EG 222-225)

• l’unità prevale sul confl itto (EG 226-230)

• la realtà è più importante dell’idea (EG 231-233)

• il tutto è superiore alla par-te (EG 234-237).Questo esercizio di sino-

dalità è la premessa necessa-ria perché prossimamente – probabilmente nel successivo anno pastorale – possiamo guardare alla realtà delle no-stre comunità parrocchiali in particolare alla forma di vita che dovrebbero gradualmen-te assumere, alla sostenibilità delle loro attività e, dunque, agli organismi di rappre-sentanza (Consigli pastorali e Consigli parrocchiali per gli Affari economici) e alla mini-sterialità (servizi con man-dato ecclesiale) di cui neces-sitano. Senz’altro dovremmo prendere in mano l’ipotesi dei Consigli pastorali, ma non teoricamente bensì per la mission a cui sono chiama-ti oggi in un contesto molto diverso da quello in cui sono stati pensati.

Anche la gestione dei beni, degli immobili e delle strutture sta diventando un problema pastorale. Ci sono molti “luo-ghi comuni” a riguardo, ma la comunità ecclesiale non può fare a meno di fare discerni-mento.

Se si volesse rispondere alla domanda circa la fi nali-tà dei Consigli in pastorale, la risposta non può che esse-re: per fare discernimento. Oggi le comunità ecclesiali per vivere sul territorio ed essere in missione, o come dice papa Francesco “in uscita” e in gra-do di raggiungere le “periferie” sono nella necessità di fare discernimento. Nel Concilio Vaticano II è risuonata l’esi-genza di “leggere e interpre-tare i segni dei tempi”. Ecco dove ci porta la sinodalità: a Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia (Orienta-menti pastorali nazionali 2001-2010), a Educare alla vita buo-na del Vangelo (Orientamenti pastorali 2011-2020). Un forte invito ad operare discernimen-to ci è venuto dal Convegno ecclesiale nazionale di Firenze (novembre 2015) e, soprattut-to, dai continui appelli di papa Francesco.

Nell’anno pastorale 2016-2017 possiamo gradualmente allenar-ci innanzitutto negli atteggiamenti, ma poi anche operativamente nell’attività pastorale e nelle singole inizia-tive, con metodologie di lavoro ispirate alla sinodalità per operare il “discernimento co-munitario”. Si tratterà di aver cura nel conso-lidare uno stile di vita comunitario così carat-terizzato.

Gli operatori pastorali – compresi i presbiteri e i dia-coni – in particolare tutti co-loro che sono chiamati a fare formazione nelle parrocchie, nelle foranie, a livello dioce-sano cerchino di impostare le proposte formative in una logica di “discernimento co-munitario”. L’attenzione alle persone, alle loro situazioni di vita, alle loro domande e aspettative, unitamente ad un paziente e graduale accompa-gnamento è una condizione imprescindibile per attuarlo.

Gli Uffi ci diocesani di pastorale, nell’ambito che compete ad essi, possono of-frire strumenti e indicazioni a riguardo.

Quale volto di Chiesa inten-diamo manifestare?

Siamo partiti dalla “gioia del Vangelo” a cui affi darci e, di conseguenza, da incar-nare. Ne deriva l’esigenza di uno stile di vita da assumere e di un metodo che ci per-metta di individuarlo e farlo crescere. Li abbiamo ricono-sciuti nella sinodalità ossia nella condizione del cam-minare insieme facendo di-scernimento comunitario per essere in missione oggi. Se vive e opera così una co-munità ecclesiale si fa porta-trice del dono ricevuto che papa Francesco, attingendo dalla Parola di Dio, chiama

“misericordia”. È il modo di amare di Dio che possiamo riconoscere nel volto e nella vicenda umana di Gesù; è il suo modo di accostare le per-sone, di guarirle aprendo loro ulteriori e nuove prospetti-ve di vita, di riconsegnarle all’incontro con altri fratelli e sorelle. Il Giubileo della misericordia è stato pensato e voluto perché la Chiesa ri-fl etta nel suo volto la stessa misericordia del Padre che ha tanto amato il mondo da dare a noi suo Figlio. Il dono è totale e radicale da parte di Dio. Lo Spirito è in azione per ricordarci tutto questo, per convincerci di questo, per convertirci a questo…

Il Giubileo della misericordia ci ha aiutato a ripensare l’immagine di Dio, a rivedere le parole che diciamo su di lui, i sentimenti con cui lo pensiamo e lo cerchia-mo, ma anche il nostro essere Chiesa, la no-stra testimonianza al Vangelo, il nostro rap-porto con il mondo, il nostro operare per il bene comune.

A seguito del Giu-bileo, che ancora rima-ne aperto fi no al termi-ne dell’anno liturgico quando lo chiuderemo insieme in coincidenza con l’Assemblea dioce-sana, ci resta questo “codice di accesso” – Misericordiosi come il Padre – per vivere e testimoniare la Gioia del Vangelo.

Per le nostre comunità ec-clesiali l’esercizio delle opere di misericordia, nelle mille de-clinazioni che possono avere oggi, rende credibile l’annun-cio e la catechesi, la liturgia, e la carità che la nostra Chiesa di Belluno –Feltre saprà mettere in atto.

Cronaca parrocchiale ■ Sospirolo

6 Bollettino interparrocchiale

Festa della Sacra famiglia

Nella Domenica dopo il Natale vien festeggiata la Famiglia di Gesù. Per tradizione si festeggiano anche le famiglie che compiono particolari date di anniversario...ma da un pò di tempo festeggiamo tutte le coppie

presenti! Mi piace invitare ai piedi dell’Altare i coniugi presenti che insieme si presentano accolti dall’applauso di tutti. Di solito inizio ad invitare quelli del primo anniversario, poi del secondo e così via fi no alle grandi date

50, 51,52..60, 70...E poi la bella foto insieme e un rinfresco in Casa Incontro. Non sono cose eccezionali, ma molto signifi cative e importanti sia per le coppie di sposi, ma soprattutto per i giovani ...

Ecco i vincitori di questa interessantissima manifestazione che si tiene già da sette anni nella chiesa di Sospirolo ed ha visto la presenza, ormai, di centinaia di presepi costruiti con materiale povero, con tanto amore e tanta fantasia!

Concorso presepio povero - Festa dell’Epifania

Alla festa dell’Epifania hanno servito all’Altare i MIGLIORI CHIERICHETTI! Quando si tratta di servire il Signore l’età non conta: il Signore guarda il cuore! Grazie Aurelio!

Gli Alpini erano presenti alla Messa nella loro annuale festa. Eccoli di ritor-no dall’onorare i Caduti, accompagnati dalla banda.

7Sospirolo – Gron

Circa 65 persone della nostra diocesi, guidate dal ns. Vescovo Renato hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano a Roma.Tra i pellegrini erano presenti anche  don Giorgio Lise con Annarosa e Serafi na unici rappresentanti sospirolesi. Nella foto il momento iniziale del

cammino verso la Porta Santa di San Pietro.E’ stata una esperienza spirituale profonda e bella! Il sabato abbiamo anche vissuto con emozione l’udienza giubilare di Papa Francesco in Piazza San Pietro.

Annarosa

NATALE “VIVO” 2015

Sempre commovente la rappresentazione del Natale con i bimbi del Catechismo. Sempre pieno di sorprese e di imprevisti, sia per il poco tempo di prove sia per la stagione densa di avvenimenti e anche di .infl uenze. Sempre però riesce a com-muoverci per la spontaneità e la pazienza di chi vi partecipa. Gesù Bambino quest’anno è stato impersonato alla perfezione da De Donà Alber-to, che vediamo in braccio a...Maria sua madre, mentre Maria “fi nta” gli sta accanto in piedi.

Attorno ci sono tutti: angeli, arcangeli, pastori, guardie,albergatori, Re magi, stella cometa, ...an-che il bue e l’asino, con Erode e sua moglie...”fi nta”. Non sono una meraviglia? Una foto speciale la merita la seconda elementare che impersonava gli Angeli! Dovranno faticare ancora parecchio per farsi spuntare “le ali” e seguire gli incontri di catechismo...! Ma hanno due Super-Arcangeli che hanno tutta la forza e preparazione per riuscirci! Basta guardare ...quelli con le mani giunte!

Pellegrinaggio diocesano a Roma

II malati di lebbra sono l’immagine di un’umanità ammalata e violentata nei propri diritti fondamentali.Contrariamente alle attese, la lebbra continua a propagarsi. Sono 200.000 l’anno i nuovi casi riscontrati, ma molti altri sfuggono ogni anno all’iden-tifi cazione. Per questo, di fronte alle diffi coltà di fare diminuire il numero dei malati, tutti gli operatori internazionali impegnati contro la lebbra nel mondo di cui la Fondazione Raoul Follereau è membro fondatore, e l’organizzazione Mondiale della Sanità, hanno defi nito e messo a punto un piano di azione per i futuri tre anni, fi nalizzato a tre grandi obiettivi:  fermare il contagio, prevenire le invalidità, combattere l’esclusione, favorendo il reinserimento sociale. Il 31 gennaio li abbiamo ricordati nella messa ed abbiamo pregato perchè questa piaga possa essere sconfi tta, le off erte raccolte andranno a loro per poter pagare le medicine. La comunità di Sospirolo, da anni sensibile a questa triste realtà, ha confezionato a mano e col cuore, coperte e bende che verranno inviate ai nostri sfortunati fratelli della Costa d’Avorio. E’ poco quello che doniamo ma lo spirito rifl ette ciò che Raul Follereau ci ha lasciato come testamento spirituale: “La vostra felicità è nel bene che farete, nella gioia che diff onderete, nel sorriso che farete fi orire, nelle lacrime che avrete asciugato. Senza solidarietà nulla è possibile in questo mondo”.

63a GIORNATA MONDIALE dei MALATI di LEBBRA Nel mondo nessuno ha il diritto ad essere felice da solo...“Vivere è aiutare a vivere” (Raul Follereau)

8 Bollettino interparrocchiale

Il primo maggio 2016 dieci bam-bini, raggianti di luce e di gioia nonostante la pioggia e i grossi nuvoloni, hanno vissuto una del-le pagine più belle della loro vita: la bellezza di essere amati sia dai loro genitori, dai loro parenti ed

amici, dalla propria comunità di fede, che dal Signore Gesù fatto-si Cibo e Bevanda per farli cre-scere nella libertà e nell’amore. La Prima Comunione vista con lo sguardo della fede, è molto di più del vestito, dei regali, del

pranzo, della foto! E’ un lasciarci prendere per mano dal Salvatore e camminare con Lui su sentieri non sempre facili e spesso deser-ti, ma che hanno una meta infi -nitamente grande e bella: la Vita eterna, quella di Dio! Facciamo

Messa di Prima Comunione nel Giubileo della Misericordia

Da sinistra in basso:ROSSON FABIANA, ROSSON ELENA, SPERANZA GRETA,TRICHES FRANCESCO, VEDANA ALICE. Seconda fi la da sx: CASTELLAN EVELYN, LISE MANUEL, PAGANIN EVITA, PILOTTI GIACOMO, PIOGGIA TODOERTO ANDREA. Terza fi la da sx: Catechista LUANA, Diacono GIANNI, Parroco don ALFREDO, Catechista LUISA.

Carissimi Genitori: Grazie per l’importante e insostituibile impegno che portate avanti nell’educazione dei vostri meravigliosi fi gli!

di tutto per aiutare i nostri piccoli a perseverare nella Comunione con il Signore e con la Comunità che custodisce la Presenza del Corpo del Signore, nella testi-monianza di fede e nell’amore vicendevole! Ho notato con tan-ta gioia il cammino dei ragazzi verso la Messa di Prima Comu-nione: sono via-via maturati e cresciuti in responsabilità: merito delle mamme che hanno saputo accompagnarli anche con tanto sacrifi cio e rinunce! Brave! Così si fa!La BANDANA in fronte vi ricorde-rà che il frutto della Comunione con il Signore devono essere OPERE DI MISERICORDIA COR-PORALE E SPIRITUALE!

9Sospirolo – Gron 9Sospirolo – Gron

EVELYN“...Mi è piaciuto l’entrata il chiesa, per-chè ci hanno accolto con un bel canto e perchè sono entrata con la mia fami-glia....Mi sono commossa quando sono andata ad abbracciare i miei genito-ri!..” GENITORI:” Della Comunione di Evelyn, ci è piaciuto soprattutto la vera crescente partecipazione, l’emozione dalla preparazione al giorno del dono di Gesù, da parte di tutti i bambini.”

MANUEL”..Abbiamo acceso la candela all’inizio della processione alla chiesa per la Messa, per ritornare al momento del Battesimo dove è iniziata la vita cristia-na. E’ stato bello incontrare tutti i nostri parenti, tutti insieme!”

FRANCESCO “E’ stato bello quando abbiamo rin-novato le Promesse del Battesimo, te-nendo la candela accesa in mano. Mi è piaciuto tanto quando ho ricevuto il Corpo e il Sangue del Signore!”

EVITA:” Durante la Comunione ho visto i miei genitori felici e quindi lo ero anch’io!...Durante il Ringraziamento Gesù mi ha parlato ed io mi sono stupita molto!” Papà PAOLO:” Mi è piaciuta tantissi-mo l’idea della bandana alla fi ne della Messa... e sentire i ragazzi cantare in coro:-C’è tanta gioia nel mio cuor...- Ho visto Evita e i suoi amici uniti, gioiosi e veramente partecipi!

GRETA” ...mi ha colpito che mio papà si era emozionato mentre io prendevo la particola e mi è mi è piaciuto che ogni bambino abbia detto la sua preghiera dei Fedeli. Quando c’era in Ringrazia-mento ho sentito telepaticamente che Gesù mi parlava e mi sono emozionata!”

FABIANA”...un momento speciale della mia Prima Comunione è stato quando il nostro Don ha fi nito di dare il Vino così ho iniziato a pregare dicendo alcuni pensieri con:Ti ringrazio..Ti prometto, Ti chiedo e : Ades-

so parlami Tu...MAMMA: “ E’ stato un momento profondo. Sono rimasta molto colpita dalla serietà con cui Fabiana ha aff rontato il suo cammino verso la Co-munione. La spiritualità e l’impegno che ci ha messo mi hanno dimostrato ancor più l’importanza di questo grande passo: non è stato per lei una cosa scontata, ma da guadagnare e questa sua dedizione ha fatto crescere anche me.”

ANDREA “...Al momento di ricevere Gesù don Al-fredo ci ha dato prima il Pane, che ave-vamo preparato insieme, e poi il Vino che sono il corpo ed il sangue di Gesù. Alla fi ne abbiamo cantato un canto tutti assieme, e don Alfredo ci ha legato sulla fronte, una fascia bianca con disegnate due azioni misericordiose. Io quel gior-no mi sono sentito felice ed emozionato di ricevere il corpo ed il sangue di Cristo.

ELENA”E’ stato commovente entrare in chiesa con i nostri genitori; tremavo come una foglia e mi è caduta la cera sulle mani!...E’ stato un momento meraviglioso quando siamo stati tutti insieme perchè ho riconosciuto la gioia di stare con dentro Gesù!” GENI-TORI:” Elena ha aff rontato il percorso alla Comunione molto seriamente, attendendo davvero col cuore aperto e speranzoso il momento di ricevere il Corpo di Gesù. Siamo fi eri dell’impegno che ha messo in questo importante passo, come siamo fi eri della maturità che ha dimostrato.”

Pensieri dei neocomunicati e genitori

ALICE” Quando è giunto il momento di rice-vere l’Eucarestia, ho sentito le farfalle nello stomaco, anche perchè ero la pri-ma della fi la e non sapevo cosa avrei provato! E’ stata una giornata piena di emozioni e felice di avere avuto Gesù in me!.

GIACOMO” Quando il Don ci ha dato la Comunione ero molto felice perchè da tanto aspet-tavo questo momento...il momento di ricevere Gesù in me. Quando sono andato nella mia baita tutti mi hanno chiesto se mi sentivo meglio e io ho detto di sì! Tutti mi hanno riempito di regali e abbiamo festeggiato...” MAMMA: “L’emozione più grande in questi anni è stata vedere i nostri fi gli crescere, non solo in statura, ma soprat-tutto nella fede. Capire che nel giorno della loro Prima Comunione erano consapevoli che ere un giorno impor-tante, che avrebbero ricevuto il Corpo di Cristo. Vederli partire con la loro candela accesa... un piccolo lume ma che emanava una grande luce dentro, la luce dell’amore. Noi genitori ci siamo guardati e dal profondo del nostro cuore ci siamo promessi una cosa: nella vita dei nostri fi gli ci saremo sempre, ma soprattutto li aiuteremo a tenere accesa la luce che portate ogni giorno con voi, la luce dell’amore, della speranza, della misericordia. Andate avanti così, fi eri di quello che avete, di quello che donerete e di quello che riceverete e siamo certi che dal cielo sarete sempre guardati e accuditi!“

10 Bollettino interparrocchiale

Nella santa messa del 7 febbraio, abbiamo accolto e festeggiato con una primula i bambini nati nel 2015 e ringraziato i genitori per il dono della loro nascita.Le off erte raccolte, verranno inviate a una mamma in attesa e in diffi coltà. Per la nostra comunità è la settima mamma che attraverso il progetto “Gemma”, aiutiamo a portare

Festa della Vita - 38a Giornata per “servire la vita”

a termine una gravidanza inizialmente non accettata con

gioia. In questo Anno Santo le parole del Papa:“ La misericordia

CATECHISMO ELEMENTARI 2015-16E’ stato un anno molto interessante. Pa-recchie le nuove iniziative molto buona la collaborazione tra le Catechiste e con diverse mamme e anche genitori. E’ FONDAMENTALE LA PARTECIPAZIONE ATTIVA delle mamme e papà agli incon-tri! E’ doloroso e penoso per tutti, vedere scaricare i piccoli e fuggire subito senza interessarsi di chi incontrano, di come si incontrano di cosa viene insegnato ai propri fi gli! Son d’accordo sulla diffi col-tà o impossibilità di fermarsi sempre a tutto l’incontro. Anche le Catechiste sono mamme, nonne, lavorano e hanno mille cose da fare, eppure si fermano e donano tempo, energie, fatica per amore, senza nessuna ricompensa se non il sorriso dei nostri piccoli. RIBADISCO: quest’anno sono rimasto contento per la presenza di numerose mamme e l’interessamento concreto di tante altre. L’incontro di cate-chismo vien fatto il MERCOLEDI’ DALLE ORE 15.00 ALLE 16.00: cerchiamo di non prendere impegni o iscriverli ad altri corsi.

INCONTRI CON LE MEDIELa frequenza non è certo totale! Ma un gruppo di 15-20 ragazzi ha partecipato con assiduità e anche ci sembra, con in-teresse. E’ risaputo come il tempo delle medie sia diffi cile, per gli impegni che si hanno con la scuola, con lo sport e le varie attività educative e per l’età adole-scenziale piena di cambiamenti sia fi sici che spirituali... Ed è per questo motivo che gli incontri sono molto diversi: ab-biamo avuto la presenza di numerose persone che hanno parlato della loro esperienza e hanno dialogato con loro. Responsabili o semplici volontari nelle varie associazioni di volontariato, scrittori, Presidenti, rappresentanti di LIBERA, GIU-STIZIA e PACE ecc. Non solo: siamo usciti dalla Parrocchia ed entrati a contatto con realtà nuove: IL MUSEO DIOCESANO di FELTRE, IL RICOVERO DI MEANO, IL SE-MINARIO GREGORIANO di BELLUNO, IL MUSEO DEI SOGNI di Vellai, LA VISITA ALLA CERTOSA DI VEDANA... Anche qui è stato di GRANDE IMPORTANZA la pre-senza di Genitori ed Adulti!

Dobbiamo esprimere la nostra profonda riconoscenza all’animatrice di questi in-contri, che nonostante i suoi impegni di famiglia, di lavoro e di presenza in asso-ciazioni di vario genere, ha organizzato, contattato, superato ogni ostacolo pos-sibile perchè tutto fosse realizzato con frutto e soddisfazione! Spero che qualche GIOVANE O GENITORE il prossimo anno entri nell’equipe per le Medie!

CRESIMANDINon è stato possibile continuare con il Gruppo Giovani e iniziare un nuovo Grup-po per la Cresima: ci sono mancate le per-sone . Caio ed Elisa che avevano condotto il gruppo l’anno scorso hanno cambiato domicilio (Caio) oppure troppo presi dal lavoro o esami per la Laurea (Elisa). Au-guriamo a tutti e due però di continuare nel cammino di formazione dei Giovani (lo so che lo stanno facendo!) e li ringraziamo ancora per il MOLTISSIMO cha hanno dato ai nostri ragazzi. Nel prossimo anno ci sarà la Cresima e quindi l’iscrizione per la preparazione. In

Ottobre ci saranno le schede per tutti coloro che desiderano cresimarsi. Non verrà spe-dita o portata in casa: la si troverà in fondo alla propria chiesa parrocchiale. Intanto preghiamo perchè tutti vivano un buon periodo di vacanza e qualche Cresimato dia la disponibilità nell’animazione del Gruppo.

Catechismo

fa fi orire la vita” ci invitano a spalancare il cuore alla tenerezza del Padre che vuole davvero cambiare la nostra vita, perchè ogni vita non accolta impoverisce il nostro tessuto sociale.Sosteniamo sempre la convinzione che ogni bambino ha diritto ad avere un papà e una mamma e preghiamo affi nchè la misericordia faccia fi orire la vita di chi non vede riconosciuto il suo diritto a nascere.

Ultimo giorno del catechismo delle elementari. Con le Medie al Museo diocesano accolti da don Lino Mottes.

In visita agli anziani a Meano.

In sala Incontro con gli amici di Sedico

11Sospirolo – Gron

SAN ZENONNella chiesetta di San Ze-

non sono stati portati a termi-ne i vari interventi preventiva-ti: il rifacimento dell’intonaco lato nord; la posa di tre nuove fi nestre apribili per dare più ventilazione all’aula; la posa della croce caduta anni fa; la sistemazione del tetto nelle parti più danneggiate (però non risolutiva) la chiusura del-la fessura apertasi nell’abside a ridosso dell’altare; il restau-ro conservativo della pala di S.Zenon e anche di tutta la struttura in legno con pulizia e sostituzione delle parti più deteriorate. Fortunatamente nelle casse della chiesetta c’era una bella somma e così tutto risulta saldato.

CANONICA DI SOSPIROLOEra urgente alzare il mu-

retto verso il colle a nord, da dove scende spesso un torren-te d’acqua con conseguenze disastrose: garage, entrata, stanze sottostanti allagate e infangate. Inoltre anche la ringhiera in legno era marcita da tempo e quindi pericolosa, il fondo della terrazza lascia-va cadere l’acqua... Così si è dovuto intervenire e si è rifat-to il pavimento, sostituito la ringhiera con una in ferro e alzato il muretto che in questi giorni si è dimostrato vera-mente provvidenziale.

CHIESA PARROCCHIALE Con il sostegno della fa-

miglia De Zanet Benigno è stato tolto il telone che ri-sultava inutile e deturpante. Altro intervento procrastinato per anni era il rifacimento del pavimento ai piedi delle mura, risalente all’anno della costru-zione, con le assi poste sulla terra e naturalmente marce in molte parti. Si sono fatte le solette e messo in posa un pavimento nuovo, in tutte le sei parti per il totale di circa 80 mq. Per S. Pietro poi è arri-vato un grande armadio per la sacrestia dove verranno posti

tutti paramenti stipati da anni in vari armadi e cassetti.

SAN LORENZOE’ in restauro la Pala del

Santo, è in via di completa-mento un intervento contro i tarli sia per l’altare che per i banchi, ormai in pericolo di rovinarsi per sempre. Appe-na è possibile saranno puliti i muri esterni e sistemato il tetto nelle parti più danneggiate.

MISChiesetta di Mis: ha biso-

gno di essere ripulita sia nel tetto che nelle mura esterne, ormai nere e indecenti. Appe-na è possibile sarà sistemato anche il motore della campa-na, già da mesi in panne.

NOTA: per tutti questi in-terventi si è dovuto chiedere il permesso alla Curia e a Ve-nezia e in canonica c’è tutta la documentazione fi nanziaria, artistica, progettuale ecc. Vi chiederete sicuramente: ma chi paga? Finora siamo riusci-ti a pagare i debiti PERCHE’ SIAMO UNITI E C’E’ FIDUCIA NELLA PARROCCHIA! Spero che lo si faccia anche insegui-to. GRAZIE A TUTTI COLORO CHE LO FANNO DA TANTO!

PROGETTO CHIESA PARROCCHIALE

Come già ho informato in altre occasione, abbiamo presentato un progetto per il restauro defi nitivo di tutta la chiesa. Il progetto ha già

l’approvazione della Curia di Belluno e della Soprintenden-za alle Belle arti di Venezia. IL progetto stilato dall’Arch. Mauro Vedana prevede un in-tervento in tre fasi, dal costo complessivo di circa 300.000 Euro. Impossibile l’esecuzio-ne con le nostre fi nanze sia attuali che future. Attraverso l’Amministratore diocesano, Don Christian Mosca, si è fat-ta una richiesta alla CEI, che di solito fi nanzia un grosso progetto all’anno... speriamo arrivi presto anche il nostro turno e sarebbe un grosso aiu-to, anche se non sarà sul totale della spesa, prima saldata dal-la Parrocchia e solo dopo vien dato credo il 60/70% a fondo perduto.

Interventi nei vari edifi ci

Il velo è tolto dalla volta.

San Zenon. La croce ritorna sul campanile. San Zenon. Vien tolto e rifatto l’intonaco deteriorato dall’umidità.

Intervento in Canonica: terrazza, ringhiera,muretto. Sospirolo: vengono rifatti le sei parti del pavimento.

Cronaca parrocchiale ■ Gron

12 Bollettino interparrocchiale

Domenica 8 maggio, la parrocchia di Gron ha

celebrato non solo la solenni-tà dell’Ascensione del Signore, ma anche la Messa di Prima Comunione.

La chiesa parrocchiale, ad-dobbata a festa, era gremita come nelle maggiori occasio-ni. Il tempo era magnifi co, e anche questo contribuì a ren-dere festosa l’ammissione di 9 fanciulli alla mensa eucaristica.

Dopo l’ingresso in chiesa, accompagnati significativa-mente dai rispettivi genitori, i neocomunicandi, biancove-stiti, offrirono alla Madonna

Prima Comunione

Nella Foto: in prima fi la, da sinistra, Luciano De Lorenzo, Elena Luchet, Anna Brancaleone, Giada Micheluzzi, Sara Franceschet; in seconda fi la: Riccardo Tegner, Alice Casanova, Gabriel Carrera, Andrea Casanova; in terza fi la: Anna Andolfatto Casanova, catechista; don Giuseppe Minella, collaboratore parrocchiale e il parroco don Alfredo Levis. 

RingraziamentiDomenica 8 maggio nove bambini hanno ricevuto il corpo di cristo nella chiesa di Gron.Un sole splendente e la cospicua presenza della nostra comunità hanno reso unico e magico questo giorno. un grazie di cuore a don Giuseppe Minella e alla catechista Anna per aver preparato i nostri fi gli a questa tappa impportante per la vita di noi cristiani.

della Salute un fi ore, simbolo del loro amore puro e inno-cente, e si avviarono all’altare, disponendosi attorno ad esso come gli apostoli attorno a Gesù durante l’ultima Cena.

E che cos’è, infatti, il’Euca-ristia se non una ripresentazio-ne dell’ultima Cena? Il parroco don Alfredo, che presiedeva la celebrazione, affiancato dal collaboratore e catechista don Giuseppe, lo spiegò bene durante l’omelia. “L’Eucaristia,

disse, è formata da due tavole: la tavola della Parola di Dio e la tavola del Corpo e Sangue di Cristo. Due tavole distinte, che formano però un unico convito, nel quale Gesù prima ci parla, e poi ci invita a man-giare il suo Corpo e a bere il suo Sangue e così unirci stret-tamente a Lui.

Dopo l’omelia, la Messa è proseguita con la Preghie-ra universale, preparata ed enunciata da alcuni genitori,

mentre altri avevano collabo-rato come Lettori. Il Coro Re Maggiore ha rallegrato la ce-lebrazione con canti numerosi e suggestivi. 

Infi ne è giunto il momento tanto atteso della Comunio-ne. I neocomunicandi, ben preparati dai catechisti, erano tranquilli, sorridenti e gioiosi. Resterà anche per loro un mo-mento indimenticabile, come è avvenuto per molti di noi

(G.M.)

13Sospirolo – Gron

Corpus Domini a GronMolto sentita e partecipata la celebrazione del Corpus Domini a Gron.Anche quest’anno sui banchi e nel prato antistante la chiesa “sono sbocciati” coloratissimi fi ori di carta confezionati in parte dai bambini e dalle bambine del catechismo. La processione si è svolta con la consueta solennità mentre i più piccoli spargevano petali di fi ori. Un piccolo gesto che riporta i più vecchi alle antiche tradizioni e trasmette ai più piccoli il senso della comunione con Cristo.

Chiusura dell’anno catechistico

Sei parrocchiani di Gron da anni svolgono servizio

di volontariato alla Comunità Fraternità di Landris.

La comunità ospita attual-mente una decina di giovani e meno giovani che nella loro vita hanno incontrato ostaco-li esistenziali, economici e sociali che li hanno condot-ti all’alcolismo o alla droga. Hanno deciso di riprendersi la vita “sprecata” e di fare un per-corso di riabilitazione. Sono seguiti da un’equipe di esperti operatori affi ancati da volonta-ri. Per essere volontari a Lan-dris non servono competenze specifi che. Gli aspetti pratici si apprendono subito, occorre, però, essere consapevoli che possono entrare in gioco emo-zioni e sentimenti altrettanto importanti a cui è necessario darsi delle risposte. Qui ripor-tiamo alcune rifl essioni di don Francesco Cassol che per anni ha seguito la comunità con

affetto e sensibilità.Dice don Francesco:Quando si entra per la

prima volta come volontari in una Comunità Terapeutica si può provare paura. L’ignoto spesso ci spaventa. L’esperien-za più comune è che i nostri timori si dissolvono al primo contatto con gli ospiti.

Capita anche che la vicen-da umana di qualcuno che era stato ospite della Comunità Terapeutica si concluda in malo modo e allora subentra

la tristezza. Un senso di scon-fi tta che è importante riuscire a superare.

Può succedere che qual-che ospite uscito dopo un percorso soddisfacente, ricada nella dipendenza. Il volontario può provare allora, oltre che tristezza, rabbia. Don France-sco suggerisce di continuare a credere nell’uomo.

Capita pure di ritrovare fuori dalla Comunità, degli ospiti che sono riusciti a costruirsi una nuova vita. Si

resta contenti per aver con-tribuito, in qualche modo, a questa rinascita, ma, soprat-tutto, si gioisce perché un fratello che era come perduto è stato ritrovato ed è ritornato in vita.

Noi possiamo dire che è gioia vedere che, giorno dopo giorno, i volti degli ospiti si rischiarano, le chiacchiere si fanno meno formali o addirit-tura confi denziali. Capita an-che di condividere momenti di stanchezza, ma ascolto e condivisione sono l’essenza del volontariato alla comuni-tà. Si cammina assieme e se siamo in tanti aumenta la gioia e diminuisce la fatica.

A Landris le porte sono aperte. Si fa conoscenza del-la comunità affi ancati da altri volontari: noi siamo disponi-bili…. Nino Teresa

Per saperne di più: https://www.facebook.com/comuni-ta.terapeuticalandris?fref=ts

Mercoledì 25 maggio a Gron si è concluso l’anno catechistico con la messa celebrata da don Giuseppe Minella. Nell’omelia

don Giuseppe ha invitato bambini e bambine a ringraziare Gesù aver avuto la possibilità di stare insieme per conoscerlo,

pregarlo ed amarlo. Una catechista ha ringraziato a sua volta don Giuseppe per averci accompagnato in questi cinque anni,

dedicandoci tempo ed energie. All’uscita dalla chiesa c’è stata una bellissima, dolce sorpresa per tutti: la crostata dedicata

proprio a lui. Grazie don Giuseppe, speriamo di averla ancora qualche volta fra noi.

Essere volontari e volontarie alla Comunità Terapeutica Fraternità di Landris

Don Davide Fiocco ha conseguito il Dottorato in Sacra Teologia

Don Sirio si è spento nella sua camera al Nevegal il

29 aprile. Vogliamo ricordare la sua permanenza in mezzo a noi facendo memoria di quan-to vissuto insieme.

Arrivato a Gron nella pri-mavera del ’73, ha subito di-mostrato quanto fosse profon-da la sua fede. Ci ha trasmesso il desiderio ed il bisogno di riunirci per pregare insieme, insegnandoci a farlo con pa-role nostre.

Gli incontri di preghie-ra da lui proposti e guidati sono stati momenti di crescita personale e cristiana. Le sue prediche arrivavano dritte al cuore, toccandoci nel profon-do, facendoci capire che non potevamo essere “cristiani tiepidi”.

Ha saputo coinvolgere i giovani con campeggi “me-morabili” e gli adulti con il canto e, in varie occasioni, con i lavori per la chiesa.

Certo anche lui aveva qualche limite che ci faceva sorridere, quando predicava la gioia e la letizia dell’essere cristiani con la faccia tirata…

Ma non possiamo dimen-ticare il suo sapersi fare pros-simo alle persone e alle fa-miglie in diffi coltà. Ha aperto le porte della canonica, della sua abitazione privata acco-gliendoci.

Ha contribuito alla nascita delle due realtà missionarie della nostra parrocchia: il la-

boratorio missionario e Insie-me si può…

Lo abbiamo incontrato l’anno scorso a un funerale, l’animo sofferente per la per-dita di un fratello e forse già ammalato.

Ora don Sirio è andato a trovare il nostro Signore per ricevere il premio che spetta

al servo fedele.A noi che abbiamo avuto

la gioia e la fortuna di cammi-nare insieme per tredici anni, spetta il compito di tenere vivi il suo ricordo e i suoi inse-gnamenti.

Grazie don Sirio, grazie di cuore!

I parrocchiani di Gron

Ricordando don Sirio

Venerdì 17 giugno 2016il nostro don Davide Fioccoha conseguito presso laPontifi cia Università Lateranenseil Dottorato in Sacra Teologia- massimo grado accademico -discutendo la tesi dal titoloSpiritalis Amoris VinculumCollegialità episcopaleed ecclesiologia di comunionenell’epistolario agostinianoDon Davide ha ottenuto dalla Commissione d’esameil massimo dei voti espressi nel giudizioSumma cum LaudeGiungano da questa nostra Parrocchiacomplimenti deferenti.

Vita della Comunità ■

15Sospirolo – Gron

Nella giornata della Liberazione l’am-ministrazione comunale, ha celebra-

to l’evento unitamente alla sezione locale dell’Anpi “Brigata Pisacane”, ai Fanti sezioni di Sedico-Sospirolo e all’Ana sospirolese.

I presenti si sono riuniti presso il ci-mitero di Sospirolo per poi trasferirsi alla Brustolada, al Peron e a Gena Bassa.

Diversi sono stati gli interventi, Renzo Crosato si è soffermato sull’importanza della Costituzione e dei paventati attacchi ad essa nel prossimo referendum, Alba Barattin e Mariarosa Ceccon hanno letto alcuni brani di Tina Merlin sulla lotta par-tigiana. Ancora, il vicesindaco Rudy Vallet ha ricostruito l’eccidio di Gena mentre l’assessore di Sedico Angelo Mis ha ci-tato Costituzione e lotta partigiana alla

passerella del Peron. Gli incontri sono proseguiti alle Torbe, dove la storica del pensiero economico Maria Turchetto ha tenuto una discussione aperta sulla si-tuazione economica italiana ricordando, tra numerosi approfondimenti, anche i vincoli imposti dalla Banca centrale eu-ropea con le conseguenti limitazioni sul piano fi nanziario.

«Tanti sono stati i militari che dopo l’8 settembre ‘43 si sono aggregati alle schiere partigiane per ridare dignità alla nazione italiana, persone che credono

in valori veri e che oggi sono a rischio grazie a delle riforme costituzionali senza senno», ha dichiarato il sindaco Mario De Bon durante la cerimonia. «I l 25 aprile non è la festa di una fazione, ma la festa di tutti quegli italiani che hanno contribuito alla libertà e al diritto del popolo italiano».

Progetto Gemma 2016: notizie

LA LIBERAZIONE 25 APRILE 2016

Anche qust’anno, in occasione della GIORNATA PER LA VITA, a nome delle due Parrocchie ho sottoscritto un’Adozione Prenatale presso la Fondazione VITA NOVA di Milano. In maggio ci è giunta la notizia della mamma che aiuteremo. Il contributo di Euro 2.440,00 verrà preso dalle off erte che si raccolgono alle porte della chiesa in occasione dei funerali. Un vero gesto di MISERICORDIA che non si limita alle parole! Credo sia la settima mamma adottata e la settima creature che aiutiamo ad entrare nel mondo! Grazie a tutti coloro che partecipano a questa piccola-grande impresa.Ecco la lettera che ci arriva, questa volta da Catania.

Centro di Aiuto alla Vita ONLUSSezione di Catania

Catania 05 -05- 2016Oggetto: P.G. 17479 - Ringraziamenti

Carissimo Don Alfredo!Abbiamo ricevuto dalla Fondazio-

ne Vita Nova l’attestato dell’adozione prenatale P. G. 17479, sottoscritto dal-le Comunità che rappresenta. Voglio innanzi tutto ringraziarvi a nome del CAV di Catania per questo aiuto fon-damentale che farà sì che una nuova vita venga alla luce. La mamma che aiuterete si chiama Graziella ed ha 34 anni. E’ già madre di due ragazzi di 15 e 16 anni. E’ giunta al nostro Centro grazie all’interessamento del parroco

a cui, disperata, si era rivolta; è stato provvidenziale pure l’intervento di una nostra ex volontaria, psicologa, che si è presa cura della donna e l’ha indirizzata a noi. Graziella si è accorta di esse-re incinta in un momento di diffi coltà economica, perché il marito, muratore, ha perso il posto di lavoro da cinque anni e solo saltuariamente riesce a fare qualche lavoretto. Il Progetto Gemma consentirà di provvedere alle esigenze del nascituro. Il parto è previsto per il mese di settembre e sarà mia cura farvi sapere del lieto evento. In attesa di risentirci, grata, porgo i miei più cordiali saluti.

La referenteMarínella Grisafi

Lo scorso 11 marzo è stato presentato il libro di Ivan Tegner “Da Pra Vedana. Storia di un artifi ciere mancato”. L’opera è un’autobiografi a, ma gli episodi della vita dell’autore sono solo un modo, quasi un pretesto per invitare i giovani a rifl ettere per ritrovare il gusto del “sociale” vero, lasciando un po’ da parte i “social” virtuali, messaggio che traspare ad esempio, nel racconto delle esperienze in campagna da bambino e di quelle politiche. Poi la rifl essione sulla guerra, ricordando le vicissitudini di papà Gino, internato durante la seconda guerra mondiale in un campo di concentramento vicino a Magdeburgo. Poche righe (pensieri personali) sulle “rivoluzioni” pacifi che (il ’68 universitario) e sulla “crisi” del dopoguerra paragonata a quella odierna con il diverso modo di reagire a essa. Non mancano note di colore su personaggi locali (Toni Bóra e Gianni Scarpèr), i paesaggi sospirolesi (le masiére, la Certosa di Vedana, la ferrovia Bribano-Agordo) e naturalmente ai famigliari, con personaggi simpatici come la nonna Perina o il cugino Adriano e gli amici di esperienza politica, dato che Ivan è stato assessore a Sospirolo e candidato alle europee per Rifondazione Comunista. Alla presentazione, patrocinata dal Comune, hanno partecipato il curatore del volume Loris Santomaso e l’editore Bepi Pellegrinon, introdotti dalla presidente della biblioteca Alba Barattin.

Presentazione libro di Ivan Tegner

16 Bollettino interparrocchiale

La borsa di studio “Benito Turchet-to” è stata assegnata agli studenti Giacomo Moro e Giovanni Augusto Pilotti per avere concluso il triennio di scuola media con un bel dieci e “per aver saputo trarre il meglio dall’esperienza scolastica, ricchi di interessi culturali e impegnati nello studio».La partecipata cerimonia si è svolta presso la scuola secondaria di pri-mo grado, alla presenza di alunni, insegnanti, genitori, autorità e rap-presentanti del volontariato locale.Una borsa di studio che da ben ven-tisei anni è diventata una preziosa tradizione per la scuola di Sospi-rolo, grazie alla sensibilità delle

donatrici, le professoresse Gio-vanna Doglioni Turchetto e Maria Turchetto, rispettivamente moglie e fi glia del medico e pittore Benito.Entrambi i giovani frequentano ora il liceo “Dal Piaz” di Feltre, Giacomo la sezione classica, Giovanni Augu-sto quella scientifi ca.

L’assessore alle politiche giovanili Melita Troian ha invitato i ragazzi a fare tesoro dell’esperienza  sco-lastica per scoprire i propri talenti e partecipare alla vita della comu-nità.Giovanna Doglioni ha fatto riferi-mento all’Ulisse di Dante, sugge-

rendo agli studenti di seguire la virtù, come espressione di tutte le qualità che rendono umane le per-sone, e la conoscenza come fattore di crescita personale e sociale.Lucia Savina, preside dell’istituto comprensivo di Sedico e Sospirolo, ringraziando le donatrici per la ge-nerosità che ogni anno dimostrano verso la scuola e la comunità so-spirolese, ha esortato i ragazzi a investire risorse e passione nello studio.La cerimonia è stata allietata  dal concerto corale e strumentale of-ferto da alunni delle varie classi coordinati dalla docente di musica Cecilia Parisi. 

Borsa di studio “Benito Turchetto”

Grande e meritato successo per la ormai famosa compagnia teatrale “I Giovani” di Sospirolo e per la loro infaticabile ed eccezionale regista Mariarosa Ceccon.Dopo l’Aida, la Turandot, il Flauto Magico, Dante, I Promessi Sposi e il Decameron, quest’anno la scelta è ricaduta sulla tragedia del noto drammaturgo greco Eschilo. Un’opera profondamente tragica: vi è un vero e proprio scontro tra divinità terrene, le Erinni, che impersonano la vendetta e le olimpiche, Atena e Apollo. Per entrambe l’uomo rimane, tragicamente, solo una “pedina” che, in qualsiasi modo agisca, compie un parziale torto nei confronti dell’uno o dell’altro gruppo di divinità. Sul palco è stato rappresentato il ritorno di Agamennone ad Argo

dopo la vittoria a Troia, con la prigioniera Cassandra, e la loro uccisione ad opera della moglie di lui, Clitennestra, e del suo amante Egisto per vendicare la morte da parte del padre, della fi glia Ifi genia per volere degli dei. Essa verrà punita dal fi glio Oreste sostenuto anche dalla sorella Elettra che uccide la madre e il suo amante e anch’esso verrà perseguitato. Dunque, l’omicidio dei familiari non può mai risolversi in un atto risolutore, defi nitivo, ma ne implica sempre di altri, poiché si è colpevoli se si uccide un componente della propria

famiglia, ma al tempo stesso si è costretti ad uccidere chi ha già compiuto un omicidio in precedenza.Oreste, sotto la protezione di Apollo, si sposterà ad Atene per trovare aiuto presso la dea Atena. La trama riprende dunque la trilogia dell’Orestea, soff ermandosi in particolare sulla terza parte dedicata alle Eumenidi (cioè “le benevole”); la storia è per scelta fedele all’originale.«Non si può banalizzare il testo», chiarisce la Ceccon. « Alla tragedia greca ci si avvicina in punta di piedi e con rispetto, pur

con piccoli interventi per renderla fruibile». «Di questa straordinaria tragedia colpisce l’attualità del tema. I ragazzi si sono rivelati molto abili e non è stato diffi cile far loro capire che alcune cose restano immutabili nella storia», commenta la regista. «La lettura di testi anche apparentemente diffi cili apre la mente e l›obiettivo è stato proprio quello di spronare i ragazzi ad approfondire tematiche insolite, che sono parte della nostra storia antica, la quale è certo più crudele di quella attuale».E ragazzi non si sono fatti certo intimorire dall’apparente diffi coltà del soggetto e hanno avuto padronanza del palco. Circa 60 ragazzi di varie età che maturano insieme al crescere della compagnia, mostrando ogni anno sempre più passione, doti e competenza. Le nuove leve e i giovanissimi non sono stati da meno e a tutti è stato distribuito un ruolo capace di far emergere le diverse potenzialità.La rappresentazione è stata portata al Teatro Comunale di Belluno, riproposta a Sospirolo e a Castelfranco Veneto, trasferta fuori casa divenuta ormai anch’essa una tradizione. Complimenti a tutti e ...al prossimo anno!

Teatro “I GIOVANI” e “ Le Eumenidi”

17Sospirolo – Gron

Sono 2000 anni che la Ma-donna è in cammino per

incontrarci e insieme a Lei abbiamo recitato il Rosario di questo importante Anno Giu-bilare della Misericordia, parti-colarmente sentito e meditato. Abbiamo percorso strade, viot-toli e sentieri per raggiungere le chiesette frazionali della nostra comunità. Con i bam-bini, protagonisti essenziali a cui è stata afffi data l’immagine di Maria, abbiamo fatto visita a tre famiglie che rappresentano coloro che per vari motivi non potevano essere con noi: Ro-berto e Floriana Case, Ubaldo e Franca Troian e Rina Cadore che, da tempo provata dalla malattia, dopo pochi giorni ci ha lasciati.

Mentre nei precedenti anni abbiamo sostato in preghiera dinanzi alle statue di Lourdes e di Fatima, quest’anno abbiamo manifestato la nostra devozio-ne di fronte ad una prezio-sa icona dalla cui immagine traspariva tutta la tenerezza materna di Maria che nell’ab-braccio di suo fi glio abbraccia anche tutti noi e con il suo sguardo misericordioso e dol-ce ci ha fatto riscoprire la gioia della tenerezza di Dio.

L’icona di Maria, come ha spiegato don Alfredo, è stata tramandata da san Luca e la si può defi nire “la teologia in immagine”, ricca di segni, sim-bologie e colori signifi cativi, per cui non è solo da guardare ma soprattutto da leggere in profondità.

Di fronte a questa “cate-chesi dipinta” abbiamo rivolto la nostra preghiera rifl ettendo e meditando le opere di mise-ricordia, affi nchè: a nessuno manchi il pane e l’acqua che sono un diritto, non un pri-vilegio e ci sia la dignità del lavoro per tutti; chi è in diffi -coltà possa trovare una paro-la ed un gesto di conforto e consolazione; ci sia accoglien-za e ospitalità per coloro che sono in indigenza; chi si trova nella sofferenza, nel disagio

Rogazione 2016

Rosario della misericordia

e impotenza della malattia, abbia aiuto e comprensione; vengano sostenuti coloro che sono privati della libertà, dei diritti umani e quanti sono soli e abbandonati; la perso-na giunta alla fi ne della sua vita sia assistita e rispettata nei suoi desideri e volontà; ci sia un’educazione responsabile ai veri valori, specie nei confronti delle generazioni future; sia evitato il giudizio o condanna a chi sbaglia, tutti siamo pecca-tori e bisognosi di aiuto; ci sia il dono del perdono che offre una possibilità di riaprire la relazione e la riconciliazione; non ci sia impazienza con chi ci è antipatico o fastidioso.

Abbiamo pregato in modo speciale per il dono della pace nella società, ma anche nelle nostre famiglie e nelle diffi cili relazioni umane. Abbiamo pre-gato ricordando i nostri defun-ti, espressione di una fede nella vita oltre la morte.

A conclusione del mese mariano, ci siamo ritrovati nel-la parrocchiale di Gron con i bambini della prima Comu-nione di entrambe le parroc-chie che hanno avuto l’onore di recitare l’ultimo rosario e

Rosario a Moldoi.

per quelli che sono stati fede-li all’appuntamento serale del mese di maggio, don Alfredo ha donato una piccola icona della Madonna.

Nei momenti diffi cili della nostra vita cerchiamo il soste-gno e l’incoraggiamento nel grande esempio di ascolto e di disponibilità di Maria il cui cammino di fede non fu affatto

facile, ma segnato da grandi prove e sofferenze.

Facciamo tesoro di quanto ci ha suggerito Papa Francesco, “in questo Anno Santo siamo chiamati a metterci alla scuola della Madonna per ricevere da Cristo la sua misericordia e por-tarla dovunque la nostra mis-sione e vocazione ci chiama”.

dbd

L’icona accolta in chiesa parrocchiale a Sospirolo il 1° maggio.

Il gruppo dopo la Messa ai piedi della diga di Mis.

18 Bollettino interparrocchiale

L’angolo della scuolaPremiata Scuola Primaria

Lo scorso 21 marzo si è svolto il concorso “Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto” nell’ambito della “Festa del Popolo Veneto”, presso il Centro culturale “don Artigianelli” in terra veneziana.La scuola primaria “Ugo Foscolo” di Sospirolo, si è aggiudicata ben due premi: uno nella sezione “Teatro, musica e poesia” con il lavoro “Al dì de le noze” (primo premio 750 euro) e uno nella sezione “Leggende e misteri” con “La leggenda de la cità de Cornia” (secondo premio 400 euro).Al concorso, promosso dall’assessorato all’identità veneta della Regione, dal Miur (Uffi cio scolastico regionale per il Veneto) e dall’Unpli (Pro loco venete), hanno preso parte circa cinquemila tra studenti e docenti, da tutte le province del Veneto e dalle scuole italiane di Slovenia e Croazia: 163 scuole per 185 elaborati diversi.Complimenti a questi ragazzi capaci di far rivivere parte della nostra cultura oltre che saper dimostrare il proprio talento.

Virginia Dall’O’ di Marco e Paniz Paola da Sospirolo, si è diplomata presso il Liceo Scientifi co Galilei di Belluno e sta frequentando la Facoltà di Economia a Trento.

VIRGINIA DALL’O’

Diplomi e Lauree

ARIANNA PASA

Arianna Pasa di Roberto e Maria Turra di Cazzaghe-Oregne si è lau-reata il 20 ottobre 2015 in “Diritti umani e governance multilivel-lo”, un corso di Scienze politiche e delle relazioni internazionali, presso l’Università degli Studi di Padova, discutendo la tesi “So-vranità alimentare: dal livello globale a quello locale andata e ritorno”. Ora Arianna, che par-la inglese, francese e spagnolo, vorrebbe continuare a lavorare in organizzazioni internaziona-li che mirano a riconoscere ed implementare i diritti umani ed ambientali.

Il premio, istituito dal gruppo “Centro studi per la montagna sospirolese”, nasce con l’intento di premiare con un riconoscimento una persona, un ente o un gruppo, che negli ultimi anni si sono impegnati per le montagne del Comune sospirolese, a vario titolo e in vari modi. Nel dicembre scorso, durante l’assemlea dei soci, il riconoscimento per questa prima edizione, è stato assegnato all’unanimità a Paolo Paganin appassionato e profondo conoscitore di tutta la montagna locale, ed in particolare dei Monti del Sole. Il premio è stato consegnato da Michela Piaia, autrice di racconti di montagna e socia onoraria del Centro Studi mentre il consigliere dell’associazione Paolo Pilotti ha omaggiato con un piccolo riconoscimento Monica De Cassan, titolare dell’edicola di piazza Lexy, punto di tesseramento del gruppo.

Prima edizione premio “Montagna sospirolese”  

VERONICA WALICKI

Veronica Walicki di Andrea e Pieranna Casanova di Sospirolo si è laureata il 15 luglio 2016 se-guendo il curriculum “politico-in-ternazionale” del corso di laurea in “Lingue, civiltà e scienze del linguaggio” presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Luca Listan di Velentino e Catia Tibolla di Oregne si è laureato il 20 luglio 2016 in Economia, Com-mercio Internazionale e Mercati Finanziari all’Università di Stu-di di Trieste, discutendo la tesi “Variable Annuity Products: an Analysis of Guaranteed Lifetime Withdrawal Benefi ts”. Inizierà a settembre un Corso di Laurea Magistrale in “Scienze Attuariali (Assicurative)” presso Losanna (Svizzera).

LUCA LISTAN

19Sospirolo – Gron

L’angolo della fotografi a d’arte di Donatella Viel

Tutti sotto lo stesso cielo

E’ tempo di mare, caldo e soprattutto di “altra luce”… Capita a volte, di immortalare scorci o situazioni che al momento ci sembrano suggestivi oppure perché sentiamo essere in grado di smuovere le nostre emozioni. Capita spesso poi di riporre queste immagini nel cassetto dei ricordi, quasi dimenticandosene, salvo poi trovarsele davanti anche a distanza di anni; impregnate della stessa carica emozionale che ci aveva spinto a concretizzarle e, con grande sorpresa, trovarle in quel momento più che mai attuali.E’ capitato anche con questa foto.Davanti a quest’immagine

ognuno può immaginare, pensare, credere e dire ciò che vuole, in base alle esperienze vissute o semplicemente lasciandosi trasportare dalle emozioni. Può dare un suo giudizio sulla tecnica, sul taglio, sui colori o spostando la sua attenzione sul primo piano e ciò che sfuocato

sta appena dietro, può cogliere un messaggio, dare un senso, essere più o meno d’accordo oppure essere del tutto indiff erente.Possono riaffi orare ricordi, atteggiamenti discutibili o buoni propositi; ognuno di noi potrà riconoscersi in questi o in una marea di altre espressioni.

Di una cosa però sono certa, al di là di tutte queste ipotetiche considerazioni: ogni uomo, da chi passa le sue giornate da protagonista a chi vive da osservatore, può decidere su quale pezzo di terra sostare ma compariremo sempre e comunqueTUTTI SOTTO LO STESSO CIELO.

Compiono i 90 anni quelli della classe del ‘26! Dai registri risulta che in quell’anno siano nati 122 bambini nella Parrocchia di Sospirolo. Parecchi sono ancora tra di noi (si riconoscono bene sia Dorina che Esterina!) e vogliamo congratularci con loro per il bel traguardo raggiunto ed esprimere la nostra riconoscenza per tutto quello che hanno fatto per la vita della Comunità sia civile che reli-

giosa! Tra di voi notiamo anche la presenza di un sacerdote (don Mario Moretti, sacerdote buono, generoso, santo!) e di tante nonne e bisnonne e uomini che hanno lasciato un bel segno di amore e dedizione anche nel cuore di tanti di noi! La foto mi è stata data da Troian Eugenia: le auguriamo di riprendersi dal brut-to momento accadutogli negli ultimi mesi! Parecchi ad Oregne reclamano il “menestron

de la Genia”! Mi piace anche far notare nella foto, alle spal-le del gruppo, il laboratorio dove venivano costruite le lapidi per le tombe, da Buzzatti Guerrino, un vero artista! - ora c’è il Crocefi sso , e sullo sfondo, il grande albero dove ora sorge la Casa Incontro. Se non erro la foto èstata fatta per ricordare i 50 anni e perciò siamo nel 1976. AUGURI PER LA SCALATA AI 100!

W la classe 1926

20 Bollettino interparrocchiale

Quella di Aldo Troian, meccanico di professione, è davvero una passione: costruire aerei. Figlio di Arcangelo e Maria De Donà detta dei “Tonet” è nato a Col Molin il 19 luglio 1927 ed è fratello di Ida, ancora vivente, di Argira, Emanuele ed Erminio. Ha lavorato sempre nella meccanica, in cantieri di gallerie e autostrade. E’ stato capooffi cina a Roma per la realizzazione delle vasche navali. Ha operato come tecnico di costruzioni navali in Olanda, dove venivano realizzate le draghe utilizzate nel dragaggio di porti e canali. Proprio l’attività delle draghe, lo ha portato in giro per il mondo fi no al termine della sua vita lavorativa.

D - Quando ha avuto inizio que-sta sua passione per gli aerei?

R - Ricordo che fi n da ragazzo, quando andavo a scuola, mi piaceva realizzare modellini di aerei in legno. Fin da allora avevo una buo-na predisposizione per i lavori manuali, tanto da essere la mia materia preferita meritandomi sempre voti alti e non di rado il 10 e lode. All’età di dodici anni costruii un passeggino per mio nipote Ivo (Fontana da Oregne) nato da poco. Ave-vo costruito le quattro ruote di legno e mollegiando il tutto con due balestre ricavate dai cerchi delle botti. Aggancia-to alla bicicletta con questo

Volare a Col Molin

passeggino si arrivava fi no a san Gottardo dove abitavano Argira (sorella di Aldo) e Gino genitori di Ivo.

Sempre in età giovanile, spesse volte inforcavo la bici-cletta e via verso l’aeroporto di Belluno a vedere il volo degli aerei militari sognando di con-seguire il brevetto di volo. A quei tempi, come è facile im-maginare, mancavano i soldi e negli anni successivi il lavo-ro mi ha portato in giro per i cantieri in Italia e all’estero, venendo meno la possibilità, per mancanza di tempo, di realizzare quel sogno. Se non altro proprio grazie al lavoro, il volo ha fatto spesso parte della mia vita, solcando cieli di numerosi paesi e vivendo il particolare mondo di diversi aeroporti italiani ed interna-zionali.

D - Come le è nata l’idea di ci-mentarsi nella realizzazione di

progetti così complessi? Perché ora non si tratta più di modellini in legno, bensi di vere e proprie macchine volanti a tutti gli ef-fetti....

R - All’arrivo del pensio-namento nel 1986 e dopo una vita di lavoro, ho considerato che non potevo rimanere sen-za far niente e dovevo invece occupare il tempo e tenere al-lenata la mente con qualcosa d’interessante, per questo mi sono avventurato nella costru-zione del primo ultraleggero battezzato “Colombo”. Per ul-traleggero si intende un mezzo costruito in proprio, che non superi i 450kg. a pieno carico e che non si alzi dal suolo oltre i 300 mt..

Ho seguito il progetto (senza kit) di un ingegnere milanese e nello scantinato di casa, nel 1988 ho iniziato il lavoro. Mi sono procurato, tra Milano e Varese, i materiali necessari: la parte lignea per

la fusoliera, ossia compensato di betulla da 1 mm. in tre strati e legno di tiglio senza nodi e venature, particolarmente elastico e leggero, in listelli di varie misure per le ali. Infi ne la tela dracom, che ho incol-lato sulle ali e asciugata con il ferro da stiro per renderla più resistente. Il “Colombo” 0168, numero indicativo della targa, che è un biciclo, ha un’aper-tura alare di 10,70mt. e pesa 175kg. è realizzato totalmente in legno, tela e colla.

D - Dopo quanto tempo l’emo-zione del primo volo?

R - Ci sono voluti sette mesi di lavoro per vedere il “Colombo” pronto a spiccare il volo. Fabio (il fi glio che ha il brevetto di pilota), non ha avuto problemi a gestirlo e da subito tutto ha funzionato per il meglio. Il viaggio più lungo lo ha fatto sorvolando il san Boldo, fi no a Iesolo e rag-giungendo Marano Lagunare (UD) e ritorno.

D - Successivamente alla realiz-zazione del “Colombo” era pron-to per un’altra sfi da, quale?

R - Si, l’interesse per gli ultraleggeri e il volo in ge-nerale, è aumentato parte-cipando ai numerosi raduni degli appassionati, ed è au-mentata anche la curiosità per fare qualcosa di diverso. Nel

Pagina del personaggio: Aldo Troian

Il Colombo pronto a spiccare il volo.

Aldo al collaudo dell’elicottero. Aldo con i ragazzi della Prima Comunione.

21Sospirolo – Gron

1992 inizia la creazione del “Zenair”. Seguendo un pro-getto importato dalla Francia, ho realizzato la fusoliera e le ali ritagliandole, con una cesoia di mia fabbricazione, da lastre in lega di alluminio speciale di 0,4mm. fatte arri-vare dall’America assieme ai vari pezzi del motore da 80cv che poi ho assemblato. Per mettere insieme fusoliera, ali e coda ho utilizzato 12.000 tra rivetti e chiodi. Tutti i profi li ed angolari del telaio interno della fusoliera e delle ali, sono stati preparati e sagomati con un’adeguata pressa di mia ide-azione. L’elica l’ho costruita in legno di faggio. Ho realizzato i comandi di entrambi gli ul-traleggeri, comprese le cloche in legno di ciliegio. Il “Zenair” mod.CH701 targato 3563, è un triciclo, pesa circa 260kg. ed ha un’apertura alare di 8,22mt. Nel 1994, dopo 2 anni di la-voro, sono iniziati i numerosi voli verso Modena, Vicenza, Bologna e altre località.

D - Dopo due impegnativi tra-guardi, soddisfatto?

R - No, la passione è pas-sione e tutto quello prece-dentemente realizzato mi ha dato ancor di più lo stimolo per proseguire in altre sfi de. Mi sono chiesto: perchè non provare con un elicottero? La risposta non è stata immediata perchè dovevo fare i conti con un ostacolo naturale: l’età e con un obiettivo ambizioso: costruire un elicottero. L’im-put per vincere questi timori, l’ho avuto visionando una ri-vista di elicotteri russi. Questi mezzi avevano i rotori contro-rotanti, vale a dire due coppie di pale sormontate che girano l’una al contrario dell’altra, contrariamente ai veicoli sul mercato dotati dell’elica di coda. L’idea era entusiasmante in quanto il lavoro dei rotori e la conseguente eliminazione dell’elica di coda, facilitano il pilota nella gestione del mez-zo. Un prototipo il cui proget-

to non esisteva sulla carta ma nella mia testa, niente indica-zioni da seguire ma tutto da studiare, calcolare, impostare, valutare, misurare, tante cose da mettere assieme, sempre con l’aiuto di mio fi glio Fabio che mi ha aiutato anche nella realizzazione dei due ultra-leggeri.

D - E quando l’entusiasmo ha dato spazio alla realizzazione?

R - Finalmente nel 2002 il progetto parte con le pri-me priorità: il controrotore, i piatti oscillanti e le pale, che sono la parte essenziale di un elicottero. Tutto in allu-minio, tornito e fresato con una combinata da falegnami, in garage. L’idea iniziale era quella di costruire un mono-posto. Le pale le ho realizzate in alluminio lunghe 5mt., il motore aveva 40cv.

Tra una prova e l’altra, si sono resi necessari un’infi nità di piccoli interventi di modi-fi che e regolazioni che hanno richiesto anche molto tempo, per questo motivo ma non solo, dall’inizio del progetto sono trascorsi diversi anni. Ad esempio per trovare i giri giu-sti alle pale, ho realizzato più pulegge in legno di ciliegio fi no alla defi nitiva in allumi-nio. Sono state sostituite le pale con altre lunghe 5.80mt. ed è stato sostituito il moto-re iniziale con uno da 100cv. 2Tempi che ha permesso la

prima alzata da terra per il controllo dei comandi, con-sentendo a Fabio, di eseguire un breve volo di collaudo. Ho realizzato i due serbatoi sago-mati nel telaio, in vetroresina dopo averli modellati con il polistirolo.

Durante le fasi di realiz-zazione ci sono progetti che richiedono sostanziali mo-difi che e considerato che la trasmissione era stata prevista per un biposto, si è proceduto a rendere il mezzo tale, sosti-tuendo anche il motore da 100 a 130cv. 4Tempi. Il peso è di circa 320kg.

Ora che il prototipo è pres-sochè terminato e vola bene, sono necessarie alcune modi-fi che per cercare di diminuire talune vibrazioni, sono stati sostituiti i cuscinetti con al-tri più robusti ma c’è sempre qualcosa da migliorare e mo-difi care.

In queste poche righe, per una questione di spazio, è sta-to riportato solo l’essenziale di questa complessa realizza-zione, ma vi posso assicurare che la ricchezza di informa-zioni e di dati avuti da Aldo, la progressiva trasformazione, dal grezzo, dei vari pezzi e l’assemblamento poi, che ho avuto modo di vedere, sono davvero indescrivibili.

L’elicottero si è alzato or-mai parecchie volte con voli sempre più ampi, naturalmen-te limitati all’ambito di Col Mo-

lin e il suo caratteristico ru-more attira sempre numerose persone che rimangono im-pressionate da questo prototi-po che vola sopra le loro teste. Ma lo stupore è ancora mag-giore quando capiscono che quel mezzo non arriva dalla “Agusta” o dalla “Sikorski”, ma è stato realizzato da un ottan-tenne che ha saputo mettere a frutto le sue notevoli capaci-tà nello spazio limitato dello scantinato di casa.

Aldo ci tiene a precisare che nel realizzare questo mez-zo, unico in Italia, lo scopo non era quello di raggiungere distanze notevoli ma quello, più importante, di provare quel brivido di soddisfazione nel vedere questa “sua cre-atura” alzarsi da terra. Ed è stato ampiamente ripagato. La costruzione dei due ultra-leggeri è stato un lavoro “di carpenteria”, ha voluto far notare, mentre la realizzazio-ne dell’elicottero è stata più raffi nata e delicata perchè ha richiesto l’utilizzo “di mecca-nica di precisione”.

Noi ci auguriamo di veder presto Aldo e Fabio sorvo-lare il cielo sospirolese con un volo inaugurale magari “il battesimo dell’aria” anche per dare a questo prototipo un nome che ancora non ha.

Grazie Aldo per averci reso partecipi di questa affascinan-te avventura.

dbd

Il “Zenair” e Aldo col fi glio Fabio.

■ Anniversari ■

22 Bollettino interparrocchiale

Il 7 febbraio 2016 nella Chiesa parrocchiale di Gron, si è celebrato il Giubileo dei 50 anni di matrimonio di VEDANA GIANDOMENICO E TROIAN MARIA (Pian de la Rosta) assieme ai loro cari e a tutta la comunità! Visibilmente commossi per la gioiosa e gloriosa tappa della loro vita di sposi, hanno ringraziato il Signore per questo dono e hanno avuto la gioia di farlo proprio durante la Giornata della Vita assieme ai nostri bimbi! Un bel segno di augurio e di speranza, che rinnoviamo anche da questo foglio!

MENEGHEL QUINTO E DE TOFFOLI GIUSEPPINA (Camolino), il 15 maggio 2016 hanno festeggiato con solennità e fede le loro nozze d’oro! Nella chiesa parrocchiale di Gron erano in tanti alla Messa di Ringraziamento! La bellezza del matrimonio si completa in modo concreto e luminoso soprattutto nel vedere il frutto del proprio amore e delle proprie fatiche negli occhi dei fi gli, dei nipoti e di tanti amici! Anche noi desideriamo esprimere a Quinto e Giuseppina, tutta la no-stra gioia per il traguardo raggiunto e l’augurio per il futuro! Evviva gli sposi d’ORO!

In casa di DE ZANET BENIGNO E IOLE (Susin), non si scher-za: anno dopo anno si superano tutti i traguardi! Con il sorriso sulle labbra e con il cuore felice i nostri due sposi sfi dano gli anni, le mode, gli acciacchi dell’età e si inoltrano soli sui tornanti della vita, sempre insieme e sostenuti dall’aff etto dei propri cari e dalla stima di tutta la Comunità! Forza Benigno e Iole, siamo tutti con voi! Il 19 febbraio scorso 2016 nella loro casa diversi familiari li hanno festeggiati con la Messa e tanta allegria!

Record del secolo: 72 anni di matrimonio

50 anni di matrimonio

GAMPER LUIGI E SARTOR PAOLA (Masiere) il 12 Giugno 2016 si sono ritro-vati con i propri familiari ed amici nella Chiesa di Sospirolo per festeggiare i primi 45 anni del loro Matrimonio. Emozionati e felici hanno così rinnovato il loro impegno d’amore e di fedeltà, due parole che fanno degli Sposi il luogo dove Dio può manifestarsi con la Vita e la” Letizia dell’Amore” direbbe Papa Francesco! Anche a voi giungano i complimenti e gli auguri di tutti noi !

Ci giunge la notizia di altri importanti e bei traguardi matrimoniali, con con gioia pubblichiamo.Nozze di rubino per i coniugi ANNA TIBOLLA e DE BARBA FRANCO In data 3 gennaio 2016, hanno raggiunto l’ambito traguardo dei 40 anni di vita insieme. I coniugi, di Belluno, ma facenti parte anche della comunità di Sospirolo, essendo Anna originaria di Sospirolo, amano ritornare nel paese di origine frequentemente. La coppia ha festeggiato l’evento con le persone care, che sono state coinvolte con la partecipazione alla riuscita festa di anniversario e che augurano ai fortunati sposi di proseguire il cammino intrapreso, per raggiungere altre mete importanti.

45 anni di matrimonio 40 anni di matrimonio

23Sospirolo – Gron

■ Varie ■

FIOCCO ROSA AI CORONAI nonni LINO DE DONÀ E ANNAMA-RIA FONTANA annunciano che il giorno 24 luglio 2015 è nata la loro nipotina SILVIA DE DONÀ fi glia di Fioretto ed Elisa Garlet residenti a S.Giustina”. Domenica 22 novembre 2015 è stata battezzata nella Chiesa di S.Giustina da Don Sergio.

FIOCCO ROSA AL “BUSIGHEL”

Il 19 aprile 2016 è nata BEATRICE VEDANA, di Luca e di Elisa Zam-pieri. Lo annunciano felici i nonni SANDRA E BRUNO VEDANA da Piz.  

Annunci di nascita

DOPPIO FIOCCO AZZURRO IN CASA CALDART! I nonni MARIO CALDART E E PAOLA CARLIN annunciano l’arrivo di ALES-SANDRO SCREMIN di Luca e Francesca nato il 9 novembre 2015 e battezzato a Bolzano Bellunese il 26 giugno 2016 e di FEDERICO LOTTA di Giuseppe e di Eugenia (La Busa) nato l’8 giugno 2016.

Il 27 dicembre 2015, CADORIN GIOVANNI E ANGELA TORETTI di Camolino Sospirolo , hanno tagliato il traguardo dei 40 anni, nozze di rubino, insieme hanno deciso di festeggiare con i familiari questi eventi, traguardi che non sempre la vita ci concede di raggiungere quindi ancora più importanti dopo anni di amore, condivisione, gioie e anche dolori, sentimenti, che raff orzano l’unione per proseguire ancora per tanti anni insieme. Gli auguri che la fortuna e la salute le accompagnino per future mete.

L’amore ristora come il calore del sole dopo la pioggia (William Shakespeare)Fabrizia Benvegnu’

Nel corso del 2015, in maggio per precisione, MUTA FAUSTO E TORETTI DOLORES, conosciuta come Dolly , lei originaria di So-spirolo, anche se da sempre residenti a Lido di Venezia, hanno raggiunto l’ambito traguardo delle nozze d’o-ro, 50 anni di vita trascorsi insieme.

40 anni di matrimonio50 anni di matrimonio

Il nipote Omar ci informa che DORINA MORO ha raggiunto i 90 anni! Nell’oc-casione parenti e amici si sono riuniti nello stile di Col Molin per un pezzo di torta in compagnia e per dei calorosi auguri alla nonna. Nella foto, Dorina è in compagnia di nipoti e pronipoti. (E’ una bella occasione per esprimere a Dorina tutta la nostra gioia e ammirazione per il traguardo raggiunto: che il Signore vi dia sempre tanta forza e serenità per il bene fatto e per l’aff etto dei vostri cari!)

Compleanni

BRANCALEONE ESTER (Pascoli) ha potuto ringraziare il Signore per i suoi 90 anni assieme ai fi gli, nipoti e parenti arrivati da ogni parte per la messa e per l’evviva! Commossa e felice, ha partecipato alla preghiera e alla manifestazione di tanta amicizia e aff etto! Una lunga vita di lavoro e di fatiche, ma che vede tanto amore e vicinanza di cuori, è un buon sostegno per ancora tanti anni in mezzo a noi!

■ Diario ■

24 Bollettino interparrocchiale

Pietro De Cian

(17-3- 43) A FREE TOWNIl giorno dopo, 17-3, si

tornò a girare in quei paraggi, prendendo la rotta verso la co-sta. In quel giorno medicarono i feriti, provvisoriamente, e ci di-stribuirono del benzolo per la-varci la pelle, riprendendo così di nuovo un po’ di fi sionomia.

Due giorni dopo, al tra-monto del giorno 19-3 si en-trava nella baia di Free Town (Sierra Leone), sbarcati gli in-glesi con la perdita del 60% , si toccò terra anche noi, mise-re ombre umane risparmiate da quell’atroce destino, nudi o semi nudi ricoperti di livi-dori terriffi canti, barcollando per lo sfi nimento, si percorse la piccola panchina a due per due, rinchiusi da due cordo-ni di guardie nere armate di mitraglie e moschetti, intorno non si vedevano che bocche da fuoco puntate, camminando in quelle condizioni per raggiun-gere un magazzino del porto sembrava proprio la via del calvario, portati all’ospedale i feriti più gravi ci vestirono e sfamarono, all’alba del giorno dopo si andò nella piccola sta-zione, della cittadella per lo più ancora selvaggia, dove un trenino ci portò ad un conva-licensiario. Si viaggiò per una cinquantina di km tra boschi selvaggi dove si vedevano lin-gue di mare serpeggiare per lunghi km entro folte foreste abitate da bestie feroci, piccoli

“Diario del mio viaggio” di Pietro De Cian (1941-1947) - dodicesima puntata

villaggi primitivi con abitanti in gran parte ancora nudi o semi-nudi della vera razza tropicale che vivono cibandosi di frutti selvatici e di caccia.

Arrivati al convalicenziario si trovò i primi arrivati ma tanti mancavano, trai quali Gorza e due da Tambre, le perdite di noi prig. amontavano al 40%.

Nel piccolo accampamento, tutto cintato per sicurezza dalle bestie, si sostò 7 giorni, faceva un caldo infernale, come il più delle zone equatoriali, e poi è una zona infetta di febbre malariche e gialle e pulci pene-tranti e altre bestie velenose I bianchi (Europei) non possono restarvi più di 6 mesi.

Un giorno venne a far-ci visita il Misionario di Free Town un brav’uomo Francese, ci confessò e comunicò prima della nuova partenza incorag-giandoci con paterne parole assicurando un miglior viaggio.

Dopo sette giorni di ripo-so con trattamento abbastanza ottimo, circondati da guardie nere che come potevano ci aiutavano.

27-3Si ripartiva dal convalicen-

siario, per il nuovo imbarco, arrivando alla piccola cittadina, rispecchiata sulla grande baia, mi stringeva il cuore il mare mi turbava più di tutte le altre volte. Discesa una lunga scali-nata che portava alla panchina, un battello ci strappò di nuovo dalla terra guizzando tra nave e nave fi no a raggiungere un grande transatlantico ancorato al centro della baia (Mauretania Liverpol di 42.000) diretto in Inghilterra.

Dopo lunghe giornate pie-ne di paure rinchiusi in una bassa stiva, con una sola ora al giorno di aria libera, ci toccava

il turno dato il gran carico di soldati. Un sacerdote america-no reduce dall’altra nave cele-brò la santa messa e il requie per i defunti.

L’ARRIVO IN INGHILTERRASi entrava nel grande porto

di Liverpool, dove l’indomani ci sbarcarono. Ringraziando Id-dio il lungo e sinistro viaggio terminava porgendo il piede in territorio Europeo.

Un treno ci caricò e ci tra-sportò al settimo campo vicino a Londra. Dopo una perma-nenza ad Ascot di una setti-mana si ripartiva per giungere nello stesso giorno 18-4-43 al campo N° 8 Bury.

I giorni benché lunghi passavano con meno preoc-cupazione, prima cosa mi sentivo fuori pericolo, e poi anche la mensa si presentava migliorata, il campo aveva più l’aspetto d’un carcere che un vero campo di smistamento. Tutti i giorni dopo il caffè si entrava in un recinto dove a mala pena ci potevamo gira-re, in tutto quel mese non vidi mai un raggio di sole sempre un fi tto nebbione e fumo che usciva dalle fi tte ciminiere. Vicino al recinto passava una strada molto battuta dove molti si fermavano per curiosità, altri invece passavano incuranti, in altri ancora nel suo sguardo si leggeva una leggera ombra pietosa, non mancavano pure quelli esseri incomprensibili o forse troppo abbagliati da quel-la insensata propaganda che in tali circostanze semina soltanto e con buon frutto l’odio, tali segni di personale vendetta lanciata vigliaccamente contro esseri inermi quali noi erava-mo non meritano menzione ma piuttosto perdono.

Intanto stava per giunge-

re un’altra Pasqua che passai alquanto calma anche perché ritrovai l’amico De Nard Inno-cente lasciato circa un anno prima nel campo d’Egitto.

Cominciava intanto la par-tenza dal campo in gruppi di-visi nei campi di lavoro. Con dolore dovetti partire senza al-cun conoscente per il campo 73 dove vi giunsi il 18-3-43 (sic! 18 maggio?)

Benché mi trovassi sperdu-to per i primi giorni venni però ripagato con buon trattamento del campo, la mensa funziona-va a perfezione per la prima volta, la quantità passati i primi giorni era suffi ciente.

Il giorno tutti uscivamo al lavoro non so descrivere l’emo-zione del primo giorno che mi trovai quasi libero per la prima volta in mezzo la campagna dopo 18 lunghi mesi sempre rinchiuso.

Il lavoro non era forzato e poi con comprensione degli amici ormai anziani in quel la-voro di scavi nei canali di pro-sciugamento, piano piano in pochi giorni riacquistai le forse.

Passarono così 11 mesi, l’a-micizia in quella nostra piccola squadra di circa 10 uomini era divenuta intima e famigliare tanto più che io ero il più gio-vane di tutti. Nel campo c’era-no buoni passatempi con una ricca biblioteca, alla cantina si poteva avere qualcosa con quei pochi penny giornalieri, così in complesso come campo di pri-gionieri non era lamentevole.

Giunse intanto il giorno 24–3-44 che venni traslocato al campo 81 Brigg dove rimasi fi no al 14-5-44 per poi con la cooperazione venire trasferito al campo 53 Selby, un campo un po’ scombussolato con più di mille uomini.

In quei giorni ci venivano aperti i cancelli, cambiate le divise dalle pezze multicolo-ri e levate defi nitivamente le sentinelle armate, erano pochi quei tre miglia che ci veniva-Campo di prigionia di Zonderwater

■ Diario ■

25Sospirolo – Gron

Pietro De Cian

no concessi di girare a torno il campo ma era ormai qualcosa per fortifi care o risanare lo spi-rito e portarci piano piano di nuovo a contatto del mondo, non ci era permessa la frater-nizzazione con civili ma era già qualcosa vedersi liberi vicino a loro, non si poteva entrare in luoghi abitati ma poi ci venne concesso pure quello, erano tutte una serie di piccole cose che ci venivano concesse gra-datamente come una mamma concede al suo bambino per farlo uomo.

La posta che prima veniva regolare e sempre con ottime notizie questo l’unico e il mi-gliore aiuto per sopportare con maggior pazienza questa lun-ga reclusione, ma poi anche questa un giorno si troncò per lasciarmi circa due anni senza nessuna nuova, quali ansie e tormenti con quante se ne sen-tiva giornalmente nei giornali e dalle radio.

Ma ringraziando Iddio anche il giorno della buona novella venne, quella lettera mi ridiede la vita quasi non ci credevo dopo un’infi nità di spaventosi sogni, ma a furia di rileggerla dovetti convincermi e togliermi tutti i dubbi, difat-

ti ringraziando la Vergine ne uscivano tutti illesi da quella spaventosa catastrofe.

Ormai non rimaneva che il ritorno, il mio ritorno che sulle prime sembrava vicino.

Invece i mesi si susseguiva-no nel cantiere di Barlow dove più di mille ci lavoravamo, lun-ghi mesi d’attesa, cambiai più volte distaccamento rimanendo però sempre al solito lavoro, non mi lamentavo come lavoro perché nel banco da falegname assegnatomi il lavoro non era pesante soltanto diventava ogni giorno più noioso.

Passarono lunghi periodi di abbattimento morale, sarebbe inutile descrivere ciò che pas-sava per la mente in tali mo-menti, soltanto quanto più ho potuto ho sempre combattuto me stesso e malgrado tutte le avversità a nostro riguardo ci sono riuscito, mentre qual-chedun’altro non ha potuto resistere.

I mesi intanto passavano entrando da una stagione all’al-tra però senza accorgersene, in quest’isola e quasi sempre uguale il clima, si conosce l’Estate dal verde dei prati e boschi senza fi ori.

L’Inverno ch’è molto lungo

qualche volta rigido con leg-gere nevicate ma per lo più sempre nebbia e fango così da rendere ancor più penosa l’attesa che sembra intermina-bile, forse, e così dovrà essere quando tornerò libero a me stesso di questi oscuri giorni non mi rimarrà che un vago ricordo se in avvenire non ci rimarranno per questi marcate conseguenze.

Finalmente dopo altri sei mesi dal termine delle ostilità spuntava un’alba piena di spe-ranze, Sua Maestà Britt. deci-deva il nostro rientro in patria, gradatamente, per ordine d’età a secondo le disponibilità di mezzi di trasporto.

Allora più che mai comin-ciarono le ansie sembrava un’eternità lo spazio da coprire tra una partenza e l’altra, ma siccome che il tempo procede sempre col suo ritmo regolare senza curarsi delle gioie e ma-lanni dell’umanità così anche il grande giorno a me assegnato sta per giungere.

Con grande giubilo la sera del 10 – 5 – 46 abbiamo ap-preso fi nalmente la data del giorno di partenza che sarebbe il 14-5 se non ci saranno altre controversie. (Fine)

Pietro sbarcherà a Na-poli il 25 maggio 1946. Ora si trova amorevolmen-te assistito nella Casa per Anziani di Meano, circon-dato dall’amore dei propri fi gli e parenti. Gli occhiet-ti dell’antico soldato, so-litamente nascosti dalla visiera della inseparabile berretta, sono ancora pieni di gioia e di luce! Augu-ri Pierin: il viaggio della vita continua ancora... e non fi nirà mai per chi ha la pace nel cuore!

Tempo di sagre

9 luglio SAN ZENON: festeggiate le due nonne presenti e in pieno re-cupero: AGNESE DE CIAN e MARIA TALIN. Due colonne della Comunità frazionale di San Zenon! auguri!

Il 16 gennaio SAN TIZIANO ad OREGNE : nonno ATTILIO M. paga il pranzo a tutti i suoi numerosi familiari!

■ Foto storiche ■

26 Bollettino interparrocchiale

Benito Cadore

FAMIGLIA TEGNER ANTONIO E GIOVANNA NEL 50° di MATRIMONIOLa foto è stata scattata davanti casa della famiglia Tegner Antonio (nato il 28 ottobre 1873), dove venne celebrata la Santa Messa dall’Arciprete di Sospirolo Don Giuseppe De Toff ol, poichè la sposa (nata il 15 dicembre 1881) e sposatisi il 7 febbraio 1900, aveva subito un intervento molto delicato, eff ettuato dal chirurgo dott. Broglio che ai parenti disse: “io ce l’ho messa tutta, ora siamo nelle mani di Dio...visse però ancora due anni( 19 maggio 1952). Giovanna fu donna forte: ebbe 17 fi gli, l’ultima è ancora vivente, Augusta, e la diede alla luce alla bella età di 52 anni!). La casa come molti sapranno, fu bruciata durante l’ultima guerra e quella che si può vedere oggi ospita i due nipoti Sergio e Valerio. Queste alcune scarne notizie per inquadrare storicamente la foto. Ecco ora il nome dei presenti nella foto, che sono disposti in scala per famiglia.

Primo a sinistra in alto: ALFREDO DE POI, moglie ELISA TEGNER e ai suoi piedi la fi glia ENZA; TROIAN NELLA, il marito AUGUSTO TEGNER con in braccio fi glia DANILA ; IDA PIEROBON con con il marito PIERO TEGNER con il fi glio VALERIO; DON GIUSEPPE DE TOFFOL ai piedi del quale c’e’ SILVANO; TEGNER ANTONIO e CASANOVA GIOVANNA ai piedi dei quali ci sono SERGIO e GIANFRANCO e alla cui destra c’e’ la fi glia TEGNER MARIA con il marito GRONE LUIGI e alla cui sinistra c’’e’ il fi glio SEBASTIANO (del suo primo matrimonio); la fi glia GIUSTINA TEGNER con alle spalle il marito CARBONE MARIO e ai piedi le fi glie ROSETTA e GIOVANNINA; la fi glia IOLANDA TEGNER con alle spalle il marito VIEL FRANCESCO ; la fi glia AUGUSTA TEGNER con alle spalle il marito DE POI UGO e in braccio il fi glio FERRUCCIO. L’unica rimasta è Augusta della classe 1927. Le altre fi glie, alcune sono rimaste a Sospirolo e altre sono andate a vivere a Genova, dove tutt’ora vivono i nipoti e pronipoti.

NONNI MATERNI 1906Sono i nonni materni di Benito Cadore, ritratti in una foto del 1906. A sinistra i nonni DAL MOLIN GIUSEPPE (Pissa) e CASANOVA LUCIA(Dai Bitti) davanti seduta; a destra due sposi parenti della nonna: Celeste e Luigia Da Rold( Pian de La Rosta). Di sopranome venivano chiamati “Pissa” perchè partiti dalla località Pissa sulla strada verso Agordo nel 1919 VEDUTA DI SAN ROCCO PRIMI DEL 900

Pochi sicuramente sapevano del muretto alla sinistra della strada che sale a San Rocco!

27Sospirolo – Gron

■ Associazioni ■ Sospirolo: collaborazione tra volontari. Scout e Alpini di Sospirolo al lavoro insieme per i primi lavori verso la nuo-va futura sede Scout chiamata “Casa Rosina” in memoria di Nonna Rosina. L’occasione di lavorare insieme nasce dall’esigenza del Gruppo Scout di So-spirolo Gron 1 di avere una sede nuova e presto agibile e dalla generosità di Maurizio, il fi glio di Nonna Rosina, che ha lasciato in comodato d’uso la vec-chia abitazione nel centro storico del paese da svuotare e sistemare in vari aspetti. I capi Scout preso atto che da soli non sarebbero riusciti nell’opera hanno chiesto la collaborazione del Gruppo Alpini di Sospirolo, quanto meno per la fase iniziale dei lavori, ovvero lo svuotamento di alcuni locali. Non c’è stato tempo di aspettare una risposta e le due associazioni stavano già lavorando assieme. Una delegazio-

ne di Penne Nere munite di automezzo assieme ad alcuni capi Scout si sono ritrovati sabato 12 marzo e in perfetta sinergia hanno svolto la prima parte di un lavoro che si prospetta lungo ed impegnativo. Le opere di sistemazione del fabbricato non sono certamente terminate con lo svuotamento della soffi tta; il primo passo è stato fatto ma per portare il fabbricato a di-ventare uno dei punti di riferimento dello scoutismo locale, ci sarà ancora da rimboccarsi le maniche e da inven-tarsi qualche cosa per coprire le spese. “In fondo Gruppo opera a Sospirolo

da più di trent’anni e nel tempo ab-biamo coinvolto molti ragazzi e le loro famiglie (per l’anno 2015-2016 il nostro Gruppo conta circa 60 unità tra ragazzi dagli 8 ai 20 anni e adulti censiti). Ringraziamo veramente gli Alpini che ci stanno supportando in questa ambiziosa impresa” aff ermano i Capi Gruppo.

Ma a Sospirolo… Non ci si ferma mai! Sabato 19 marzo , anche il gruppo scout ha partecipato alla Giornata Ecologica, promossa dall’Ammini-strazione Comunale. Molte delle as-

sociazioni di volontariato, e a Sospirolo son tante, si sono divise il territorio ed hanno passato la mattinata a racco-gliere immondizie, pulire sentieri, sistemare e aggiustare quello che si poteva nelle parti comuni. Innumere-voli sacchi di sporcizia di ogni genere raccolte soprattutto a bordo strada e nelle scarpate più accessibili. Da chie-dersi come si possa maltrattare così il territorio. Al termine delle attività, ore 12.30 puntualissimi, ancora protago-nisti i nostri Alpini che hanno off erto un’abbondante pastasciutta e un buon bicchier di vino a tutti.

Collaborazione tra i volontari Scout e Alpini di Sospirolo

Casa Rosina a Sospirolo e sotto Giornata ecologica 2016. In agosto gli Alpini di Sospirolo festeggiano anniversario di 50 anni del Gruppo.

■ Poesia ■ Patrizia Andrich

28 Bollettino interparrocchiale

Martina e la sua mamma andarono nella casa della nonna perché c’era bisogno di fare un po’ di pulizie e bisognava arieggiare le stanze. Che tristezza, però, vedere quella casa vuota! Un tempo si udivano le voci del nonno e della nonna che davano vita a quel luogo e nel giardino c’erano galline, tacchi-ni, anatre, un cane e tre gatti. Ora invece regnava un grande vuoto ed un silenzio quasi irreale. Aprirono la porta d’ingresso che scricchiolò. La mamma di Martina iniziò ad aprire le fi nestre e i balconi per dar luce ed aria al piano terra; l’atmosfera all’interno della casa divenne meno tetra.

La piccola non seguì la mamma, che andò al piano superiore, ma si diresse in cucina e, per passare il tempo, andò a prendere l’uncinetto. La nonna le aveva insegnato i punti principali e così Martina, preso l’uncinetto, aprì una cesta di vimini e scelse un gomitolo di lana rossa. Iniziò a fare l’anello sull’uncinetto come le era stato insegnato. - Come diceva la mia nonna? Ah sì! Ora ricordo! Raccogli il fi lo, entra nell’anello che hai sull’ uncinetto ed ecco fatta la prima catenella. Nonna diceva così e mi diceva che questo era il passaggio più facile. -

Martina fece qualche catenella e poi iniziò con il punto basso e, mentre lo fa-ceva, le venne in mente quello che nonna diceva - Per il punto basso devi fare una catenella in più. Entra nella seconda a par-tire dall’ uncinetto. Raccogli il fi lo, estrai l’uncinetto, raccogli nuovamente il fi lo e passa a chiudere i due anelli. In fondo se uno ricorda i passaggi risulta facile lavorare all’uncinetto. -

Dopo la maglia bassa volle fare la mez-za maglia alta. - Ricordati sempre, quando fai questo punto, di girare il lavoro e ini-ziare con due catenelle e mettere il fi lo sull’uncinetto. Entra nel punto di base e raccogli il fi lo. Estrai tutto e raccogli di nuovo il fi lo per chiudere insieme gli anelli. Ti do anche un consiglio: conta sempre i punti che fai perché devono essere gli stessi punti di base, così il lavoro viene su bello e dritto. -

Mentre la bimba lavorava gli sembrava di avere sua nonna accanto. Dopo la mezza maglia fu la volta del punto alto e anche qui riecheggiarono nella mente le parole

della nonna - Quando giri il lavoro fai tre catenelle, raccogli il fi lo, entra nel punto sotto, il primo vicino alle catenelle, raccogli il fi lo, estrailo, raccogli nuovamente il fi lo, chiudi i primi due anelli raccogli un’altra volta il fi lo e chiudi tutti gli anelli. Così hai fatto il punto alto. -

Nonna le aveva insegnato bene i trucchi del mestiere tanto che, dopo il punto alto, fece il punto alto doppio e qui si ricordò subito di girare il lavoro e fare quattro ca-tenelle d’inizio che valevano come punto alto doppio e poi si ricordò di raccogliere due volte il fi lo sull’uncinetto. Entrò nel punto sotto e raccolse il fi lo. Chiuse i primi due anelli e poi, ripreso il fi lo sull’unci-netto, chiuse gli altri due anelli. Tornò a raccogliere il fi lo nell’uncinetto e chiuse il resto insieme.

Martina si stava davvero divertendo con l’uncinetto della nonna. Forse era anche magico, perché a Martina riuscivano bene e con precisione tutti i punti, nonostante fosse molto tempo che non teneva in mano questo prezioso strumento.

Ora le rimaneva da fare il punto alto triplo e il punto gambero. Girò il lavoro e fece cinque catenelle. Raccolse poi tre volte il fi lo sull’uncinetto, entrò nel punto sotto e raccolse il fi lo. Chiuse ogni volta, a due a due, gli anelli sull’uncinetto, raccoglien-do sempre il fi lo prima di fare qualunque passaggio.

Ora Martina aveva quasi completato la serie di punti che le erano stati insegnanti. Era alle prese con il punto gambero e come di consueto iniziò con una catenella, senza però voltare il lavoro. Puntò l’uncinetto all’indietro nel punto successivo e poi prese il fi lo sull’uncinetto e lo fece uscire; quindi raccolse di nuovo il fi lo e chiuse gli anelli. Il punto gambero non era poi così diffi cile. Aveva quasi completato il suo quadretto, quando la mamma si complimentò con lei per il bel lavoro che stava facendo e disse: - Brava la mia piccina! Vedo che la nonna ha insegnato anche a te l’arte del lavorare all’uncinetto! Lo ha insegnato anche a me, però non mi è mai piaciuto farlo! Tu invece sei come lei! Nonna sarebbe fi era di te! -

- Grazie mamma! Posso portare a casa l’uncinetto di nonna? -

- Ma certo che puoi! -

Ave Maria

Ave Mariacosì ti salutiamoVergine Santache hai dato alla luceGesù nostro salvatore.Ave Mariamadre Piatu con il tuo amore profondofatto di lucee di splendore,tu con la forzadella tua fede,hai salvatoil mondo.Ave Marianoi ti preghiamo,inginocchiati innanzi a teti chiediamo scusaper i nostri peccati.Dacci la forzadi vivere nella fede,nell’amore di Dioe mostra a noituo fi glio Gesù.Ave Mariafa che possiamo con luicamminare in questa valle oscuraverso la salvezza,verso la vita eterna.Amen

Il magico uncinetto

Martina fu felice di portare con sè l’un-cinetto. Da quel giorno in poi, ogni volta che poteva lo usava, creando con quel magico uncinetto e la sua fantasia tanti bel-lissimi lavori. Con il tempo divenne sempre più brava e un bel giorno decise che era il momento di insegnare ad altri quei giochi di fi lo sull’uncinetto. Per tutti fu una bella sorpresa ed un bel passatempo da fare da soli o meglio ancora in buona compagnia.

■ Anagrafe ■

29Sospirolo – Gron

BATTESIMI: SOSPIROLO

BATTESIMI: GRON

NIGGEMANN DANIEL e FREGONA DAIANA si sono uniti in matrimonio nella chiesa frazionale di Oregne il 2 gennaio 2016.

MATRIMONI: PARROCCHIA

DAL BO ZANON LISABEL (Sospirolo )di Marco e di Croda Chiara, nata a Belluno il 13 settembre 2015 e battezzata nella chiesa parrocchiale di Sospirolo il 21 febbraio 2016.

CASE AURORA (Sopra-Susin) di Alvise e di Paveggio Angela, nata a Feltre il 24 agosto 2015 e battezzata nella chiesa parrocchiale di Sospirolo il 27 Marzo 2016.

CHIESA GABRIELE (Rorei) di Luca e di Nart Sara, nato l’8 ottobre 2015 a Feltre e battezzato nel-la chiesa parrocchiale di Sospirolo il 15 maggio 2016.

CENTELLEGHE DYLAN (Casai) di Simone e di Randi Valentina, nato il 23 novembre 2015 a Belluno e battezzato nella chiesa parrocchiale di Sospirolo il 5 giugno 2016.

CASANOVA DANA (Ai Fant) di Denny e di Lise Mandy, nata il 10 agosto 2011 a Feltre e battezzato nella chiesa parrocchiale di Gron il 21 febbraio 2016.

CASANOVA DYLAN (Ai Fant) di Denny e di Lise Mandy, nata il 22 febbraio 2015 a Feltre e battezzato nella chiesa parrocchiale di Gron il 21 febbraio 2016.

DEFUNTI: SOSPIROLO

CADORE GIOVANNI (Maras) nato il 26 giugno 1932 e de-ceduto a Milano il 15 dicembre 2015. Coniugato con Benvegnù Marina.

DE DONÀ IRENE (Pascoli) nata il 21 agosto 1920 e de-ceduta il 24 gennaio 2016 . Vedova di Vedana Domenico.

DAL COL ANTONIO (Rorei) nato il 5 ottobre 1921 e decedu-to il 26 gennaio 2016. Vedovo di Rasera Maria Giuseppina.

FIOROT VILMA (Oregne) nata il 30 novembre 1924 e deceduta il 2 marzo 2016. Vedova di Rambaldi Bruno.

■ Anagrafe ■

30 Bollettino interparrocchiale

MARIN LINA (Capoluogo) nata il 25 dicembre 1924 e deceduta il 7 marzo 2016. Vedova di Sogne Pietro.

LOVAT ANNA (Mezzaterra) nata il 12 febbraio 1948 e deceduta il 16 marzo 2016. Coniugata con Masoch Avellino.

SOGNE FLAVIO (Volpez) nato il 20 dicembre 1945 e deceduto il 16 marzo 2016. Celibe.

VIGNE MARIAROSA (Capoluogo) nata il 1° ottobre 1961 e deceduta il 7 aprile 2016. Coniugata con Lise Romeo.

VIGNE ANTONIO (Rorei) nato il 2 dicembre 1950 e de-ceduto il 28 aprile 2016. Coniugato con Rambaldi Lucia.

BRANCALEONE ALDO (Ai Pissa) nato il 1° maggio 1937 e deceduto il 5 maggio 2016. Coniugato con Redi Dina.

OLIVOTTO ELIO (Maras) nato il 3 luglio 1924 e dece-duto il 10 maggio 2016. Coniugato con Favaro Anna.

DE NES LUISA (Ai Fant) nata il 22 gennaio 1967 e de-ceduta il 25 novembre 2015. Coniugata con Casanova Damiano.

DE SALVADOR ARGENTINA (Ai Pissa) nata il 16 settembre 1925 e deceduta il 17 gennaio 2016. Vedova di Tibolla Bruno.

CASANOVA MARIA (Torbe) nata l’11 dicembre 1929 e de-deduta il 18 gennaio 2016. Vedova di Casanova Pietro.

BOLZAN ANGELO (Ai Fant) nato il 30 settembre 1940 e deceduto il 24 gennaio 2016. Coniu-gato con Panigas Angela.

SORRIENTO PASQUALE (Ai Fant) nato il 3 febbraio 1926, decedu-to il 27 maggio 2016 a San Lorenzo Mag-giore (BN). Vedovo di De Poi Rosolina.

CADORE RINA (Ai Fant) nata il 17 gennaio 1944 e deceduta il 31 maggio 2016. Vedova di De Cian Claudio.

DEFUNTI: GRON

“SIGNORE, concedimi la SERENITA’ di accettare le cose che non posso cambiare,il CORAGGIO di cambiare quelle che posso,la SAGGEZZA di conoscerne la diff erenza.”

In questo numerohanno collaborato:

Annarosa Isma, Benito Cadore, Delia De Bon, Donatella Viel, Federico Brancaleone, Franca Monastier, Gianni Troian, Luigi Cadore, Maria Teresa Vedana, Paola Carlin, Patrizia Andrich, Schiocchet Michele..

31Sospirolo – Gron

■ Offerte ■

SOSPIROLO PER LA CHIESA (E RESTAURO TETTO) dal 03/11/2015 al 07/06/2016In memoria Troian Silvio la famiglia; in memoria madrina Moretti Marcella da Virginia Triches; in memoria Lovat Sime-one la moglie; in memoria Caula Davide e Sara il fi glio; per la chiesa da Casanova Luigi e Teresa; Graziella De Zanet; Famiglia Mioranza Angelo e Agnese; in memoria Viel Giuseppe la famiglia; nel Battesimo di De Donà Alberto i genitori e i padrini Colle Fabio e Michela; in memoria propri defunti da Benvegnù Fabrizia; in memoria di Viel Antonio il fi glio Valerio; in memo-ria Casal Gino la famiglia; in memoria Benvegnù Maurizio la moglie; in ricordo della mamma Plinia De Cian e Giuseppe, per la chiesa, da Carlo Frigerio e famiglia (Como);In memoria Casanova Vittorio ed Irma dalla famiglia; per tetto chiesa da Gruppo S.Giuliana; Stefano Triches in me-moria suoi familiari defunti; Moretti Danilo in memoria familiari defunti; in memoria Cadore MariaGrazia e Giuseppe la famiglia; in memoria defunti Caldart-Checchi i fami-liari; Nel Matrimonio di Da Rold MariLisa e Colladon Simone i genitori; in memoria Casanova Roberto e genitori da Zia Carolina e Cugini Lotto; in memoria Miglioli Maria dalle Amiche di Maras; in memoria De Doni Ugo dai fi gli; Gruppo S.Giuliana per luce di Mis; in memoria suoi defunti da Giulia Giazzon; in memoria Rino Dall’O’ la moglie; Famiglia Caldart Umberto; Vigne Maria per tetto chiesa; in memoria Bacchetti Rober-to i fi gli; Comitato S.Barbara;in memoria Frescura Mila da persona riconoscente; in memoria Rizzo Bruna il marito; Famiglia Crosato-De Donà; Lovatel Tersilla; dalla classe 1965 per chiesa; Sogne Francesca nel matrimonio nipote Marilisa;in memoria De Donà Irene la fi glia Norma; De Cian Dino in onore dell’Immacolata; Famiglia Casa-nova Giovanni e Mirella; in memoria Viel Giancarlo la moglie; Soppelsa Anita; Canal Bruno; Canzoneri Carmela; Lovat Anna; Ca-nali Narcisa; Lovatel Pina; Lovatel Tarsilla; NN per tetto chiesa; NN per chiesa di Mis; NN per chiesa di S.Giuliana;Bristot Maria; Marin Maria; Triches Angelina; Vari;NN per tetto chiesa in memoria suoi defunti; in memoria propri defunti Selle Isolina; Venz Maria; Troian Pietro; De Zanet Adolfo e

Chiara per tetto chiesa; in memoria Sisto Castellan dai nipoti; in memoria De Toff ol Elsa la fi glia; NN;Rombaldi giovanna; in memoria Luca Paniz i genitori; Comitato S.Piero; in memoria Romeo da Famiglia Sanniti; in memoria Zanolla Lisa il fi glio Aldo; Gruppo S.Michele per luce. (2016) Lovat Luigi per chiesa; Nel loro matrimonio sposi Daniel e Daiana; Gruppo Alpini Sospi-rolo per chiesa; Giacometti per tetto chiesa; Famiglia Cacco Modesto; in memoria De Donà Ugo la moglie e il fi glio; in memoria Lovat Emilio e Gianni la famiglia; NN in memoria di Casanova Vittorio ed Irma; in memoria Fontana Argira e Gino il fi glio; NN per i poveri; in memoria Colle Vitto-rio la moglie; NN per chiesa di Maras; in memoria Rizzo Aldo i familiari;in memoria Cadorin Giulio i familiari; De Donà Crosato Olvina; in memoria Maria Zapparoli dalla figlia Francesca; in memoria defunti di Braida Paola; in memoria Tibolla Oliva la famiglia Menegolla Bruno; Lise Rosetta per il tetto; in memoria Troian Nerina dal fi glio Antonio; in memoria De Donà Luigi la moglie; Gruppo Formiche Rosse per tetto chiesa; in memoria Mondin Anna la fi glia Adriana; in memoria Roldo Giuliana il marito; Dall’O’ Giorgio e Tiziana; in me-moria Dal Col Antonio i fi gli per restauro chiesa; NN per Progetto Gemma; in me-moria Venz Lio dalla moglie Romilda; in memoria Dal Col Antonio i familiari per la chiesa di Susin; in memoria Soppelsa Bacchetti Augusta i fi gli; in memoria Ca-nali Giulio la moglie; nel 72° di matrimonio di DeZanet Benigno e Jole la famiglia; in memoria Caviola Vittorio i fi gli; in memoria Sacchet MariaLuisa dal fratello Aurelio; in memoria Marta e Valentino la famiglia Arquati; in memoria Gartner Andreina il marito; in memoria Burlon Italo la famiglia; in memoria Croda Giuseppe famiglia de Donà Walter; in memoria Croda Giuseppe la moglie; in memoria Argenta Giovanni la famiglia; in memoria Conte Margherita la fi glia; in memoria Benvegnù GianPietro la moglie; nel Battesimo Dal Bo Zanon Lisabel i genitori; in memoria De Donà Corinna la famiglia; Famiglia Canal Bruno; in memoria Lise Beniamino il fi glio Romeo; per chiesa di S.Zenon la signora Franca; in memoria De Boni Remo la moglie; in memoria suoi defunti da Barp Dolores; per S.Rocco in memoria di Lina Marin; per la chiesa per

volontà di Anna Lovat; in memoria Fistarol Riccardo la moglie; in memoria Castellan Liliana i fi gli; in memoria suoi defunti da Triches Angelina; Famiglie di Mis; Bacchetti Antonio; Lovatel Pina; Lovatel Tersilia; De Donà Maria in memoria suoi defunti per tetto chiesa; Soppelsa Anita; De Zanet Be-nigno e Iole; Tullia Menegolla; In memoria Bristot Italo e Giuseppina i fi gli; Varie Perso-ne; in memoria Roman Egidio da Adalgisa; Le mamme nel ricordo dei fi gli defunti; Classe 1976; in memoria suoi defunti da Savaris Dina; in memoria Carlo e Maria da Felicita; in memoria Dal Don Rosa la fi glia; NN in memoria della fi glia per tetto chiesa; Benigno e Jole De Zanet nel 72° anniver-sario di matrimonio per lavori della chiesa; in memoria Moretti Marcella, Guerrino e Giovanni da Olivier Carmen; in memoria defunti Dall’O’ da Gianni; in memoria Ca-sanova Ugo i familiari; De Dona’ Olvina per Opere di Bene; Soppelsa Anita; Dall’O’ Caro-lina; De Cian Dino; per S.Rocco in memoria di Marin Lina; per S.Rocco in memoria di Marin Lina il fi glio Mario; in memoria de Donà Luigi la famiglia; in memoria Poloni Ezio la fi glia Katia; Nel 90° di Brancaleone Ester i fi gli e nipoti; nel 90° di Brancaleone Ester la famiglia; in memoria Mazzucco Ivo la fi glia Lorena; in memoria Vigne Antonio le famiglie Vigne e Rambaldi; nella Prima Comunione della nipote Greta i nonni Mio-ranza; in memoria Ing. Cassol Giuseppe i nipoti; nella prima Comunione di Triches Francesco i nonni Triches; Dai ragazzi della Prima Comunione; per affi tto sala dall’As-sociazione Mutilati; in memoria Sogne Flavio i familiari; in memoria Centelleghe Fiorenzo la mamma; nella Prima Comu-nione di Paganin Evita la nonna Dina; in memoria Vigne Mariarosa il marito; Canal Ivo e Oreste da Canal Bruno;Nel funerale di Brancaleone Aldo la famiglia; una famiglia per restauri chiesa; nel Battesimo di Chiesa Gabriele i genitori, la nonna Anna e i nonni Chiesa (PA);in memoria Lise Candido e Ma-ria la fi glia Antonietta; in memoria Olivotto Elio la famiglia; NN per chiesa; in memoria Serra Francesco la famiglia; nel Battesimo di Centelleghe Dylan i genitori; in memoria Bristot Giacomo la moglie.

SOSPIROLO PER BOLLETTINO (dal 03/11/2015 al 07/06/2016)

Virginia Triches (Orzes); Roccon Silvana (Mestre); Carlo Frigerio (CO);Lovat Ce-sare (BL); Zorzi Livio (TO);Piccolin Lidia (RO);Barp Germana (S:Gottardo);NN;Barp Dora (Dussano);Pro Loco; Vedana Benito (Mas); (2016) NN;De Bortoli Anna (Pe-davena); Tibolla Moretti Rita (S.Giustina); De Zanet Fusta (Mel);Cadore Attilio (AO); Dina De Donà (BL); Romagnoli Walter e Colle Nellida; Poloni-Lise Augusta (CH).

GRON PER LA CHIESA(dal 03/11/2015 al 07/06/2016)Tegner Aldo; Famiglia Troian Umberto;per riscaldamento dal Gruppo Missionario; nella festa dei Nonni; Famiglia Balzan (o Bolzan?)Giovanni; Scouts di Sedico per ca-nonica; Tegner Aldo; Fiabane Elda; Tegner Augusta; Fant Paola; Famiglia De Min; Varie persone per Natale; Santina e Giovanni; nel 50° di matrimonio Vedana Giandome-nico e Troian Maria; Romana Dal Molin in memoria dei genitori; (2016)in memoria Tisoi Giovanna il fi glio Toni; Troian Ubaldo e Franca; Aldo tegner ; in memoria Giot-to Annibale la famiglia; Mario Caldart in memoria suoi defunti; in memoria Bolzan Angelo la famiglia; in memoria Vieceli Elisa i familiari; in memoria Casanova mMaria la famiglia, Tegner Aldo; in memoria De Cassan Giovanni la famiglia; Famiglia Troian Ubaldo e Franca; In memoria Soriano Boc-canegra Caterina la famiglia; nel Battesimo di Casanova Dana e Dilan la nonna materna; Tegner Aldo; in memoria Cadore Giuseppe la moglie; in memoria De Dea Giovanni e Vito la famiglia; in memoria Franceschet Federico il fi glio Toni; in memoria De Min Costante la famiglia; NN;Tegner Aldo; in memoria Venz Aldo e Lovat Emilia i fi gli; in memoria defunti Rita e ?? dalle nipoti;in memoria Mezzacasa Gabriella il marito; in memoria De Cassan Giovanni la famiglia; Tegner Aldo; in memoria Ugo Casanova la famiglia; in memoria Gino Casanova la famiglia;la frazione di Piz in memoria di don Sirio Da Corte; degli off erenti per Messe a don Piero; in memoria defunti famiglia Franceschet- Cadorin.

GRON PER BOLLETTINO (dal 03/11/2015 al 07/06/2016)Tegner Aldo.

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32 Bollettino interparrocchiale

La presentazione al resoconto dei bilanci par-rocchiali dell’anno scorso mi pare di grande attualità anche quest’anno! Pubblico il bilan-cio fi nanziario delle due Comunità Parroc-chiali. Non sono due “Imprese”, ma due Fami-glie che per vivere e svolgere il proprio com-pito, hanno bisogno anche di mezzi materiali. Ci sono gli edifi ci, ci sono i servizi sociali, ci sono gli oggetti di culto, c’è l’acqua, la luce, ci sono le tasse, le assicurazioni, i restauri, c’è la carità primo dovere della Comunità ecc. Per fare tutto questo, c’è bisogno della solidarietà di tutti. Stiamo attraversando tempi diffi cili e di crisi per tutti. Nonostante questo però , anche quest’anno siamo riusciti a sopravvi-vere! Sono molti quelli che partecipano alle spese della Comunità, anche con sacrifi cio personale. In modo particolare le persone che danno TEMPO alla Comunità: sono que-ste le più preziose. Tempo per mantenere in effi cienza le varie strutture: chiese, chiesette, cappelle, sale per riunioni, per catechismo, per incontri; mezzi per tutte le necessità del vivere insieme...Perciò il primo ringraziamen-to va proprio a loro: Sacrestani, le signore della pulizia in chiesa, quelle che preparano i fi ori, che distribuiscono bollettini, avvisi, i Chierichetti, i Lettori, i Cantori, e coloro che raccolgono le Off erte e infi ne coloro che le portano alla Banca o alla Posta, e coloro che tengono la Contabilità. Un piccolo esercito

di persone generose e volontarie, spesso non notate, ma indispensabili alla vita della Comunità. Il Signore le benedica, perché in fondo lavorano per amor suo e per la sua gloria. Ma la nostra riconoscenza è grande!Per quanto riguarda resoconti FINANZIARI, ringraziamo Cadore Luigi e Manfroi-Mona-stier Franca per le tantissime ore date alla contabilità parrocchiale di tutte e due le Par-rocchie, assieme al new entry Piero per le of-ferte di Gron, con Albino per Sospirolo .Ogni euro che entra e esce dalla Cassa parrocchiale viene registrato nei libri di contabilità. Di ogni euro possiamo dire chi l’ha dato, quanto ha dato, il giorno in cui l’ha dato, il perché l’ha dato e come è stato speso! Lo si potrà sapere anche dopo secoli! I bilanci parrocchiali alla fi ne dell’anno sono stati approvati dal Consi-glio di Amministrazione Diocesano. Per una trasparenza più chiara e particola-re, pubblico anche i bilanci di ogni singola Chiesetta Frazionale, perché i frazionisti si rendano conto delle entrate e delle spese e possano al momento giusto dare un con-tributo più mirato.

CHIESE FRAZIONALI PARROCCHIA DI SOSPIROLO A GIUGNO 2016San Rocco: ENTRATE 805,00USCITE 2.027,00

PASSIVO 1.223,00San Lorenzo: ENTRATE 2.361,00USCITE 1.220,00 ATTIVO 1.141,00San Martino Susin: ENTRATE euro 192,00 PASSIVO PRECED. euro 17.242,00PASSIVO 17.050,00San Bartolomeo Maras: ENTRATE 32,00 USCITE 122,00 PASSIVO 89,00San Zenon:ENTRATE 9.266USCITE 9.287,00PASSIVO 21,00San Tiziano Oregne: ENTRATE 226,00USCITE 38,00 ATTIVO 187,00Sacro Cuore Mis: ENTRATE 7.837,00USCITE 67,00ATTIVO 7.770,00Santa Giouliana Regolanova:ENTRATE 150,00 USCITE 580,00PASSIVO 560,00San Remedio Val Del Mis: ENTRATE 560,00

USCITE 0,0ATTIVO 560,00San Michele Pascoli: ENTRATE 0,0USCITE 44,00PASSIVO 44,00

CHIESE FRAZIONALI PARROCCHIA DI GRONSan Antonio Piz: ENTRATE 140,00USCITE 68,00ATTIVO 71,00Santa Teresa Torbe: ATTIVO 0,0PASSIVO 487,00PASSIVO 487,00Santo Stefano Gron: ENTRATE 1.175,00 USCITE 0,0ATTIVO 1.175,00

Nota: Le entrate si riferiscono al 2015 e le uscite riguardano, quasi tutte, spese dell’ENEL e per alcune chiese, i RESTAU-RI o lavori di manutenzione. Non sono conteggiate le spese per ASSICURAZIO-NE INCENDI E INFORTUNI PER TUTTE LE CHIESETTE.

Resoconti amministrazione delle parrocchiePARROCCHIA DI SOSPIROLO - RENDICONTO ANNO 2015

E N T R A T E U S C I T E ORDINARIE ORDINARIE Elemosine 7.946 Imposte - Assicurazioni 3.808Candele votive 1.172 Remunrazioni - Stipendi 0Off erte servizi 110 Spese di culto 1.526Attività parrocchiali 5.784 Attività parrocchiali 6.242Off erte enti - privati 14.707 Spese gestionali 13.145Varie 1.308 Manut. fabbricati 8.604 Varie 729STRAORDINARIE STRAORDINARIEOff erte - entrate straord. 101.609 Spese straord. 102.127 132.636CARITA’ 12.220 CARITA’ 12.220PARTITE DI GIRO PARTITE DI GIROCassa Anime 901 Cassa Anime 901Elemos. Imperate - Legati 1.852 Elemos.imperate - Legati 1.852Riporto attivo anni precedenti 0 Riporto passivo anni precedenti 13.069TOTALE ENTRATE 147.609 TOTALE USCITE 164.223RIEPILOGOTotale entrate 147.609,00 Totale uscite 164.223,00ATTIVO -16.614,00

PARROCCHIA DI GRON - RENDICONTO ANNO 2015

ENTRATE USCITE ORDINARIE ORDINARIE Elemosine 2.616 Imposte - Assicurazioni 1.387Candele votive 451 Remunrazioni - Stipendi 297Off erte servizi 0 Spese di culto 839Attività parrocchiali 1.291 Attività parrocchiali 1.876Off erte enti - privati 1.963 Spese gestionali 2.379OFFERTE ORDINARIE 3.320 Manutenzione fabbricati 1.092Varie 1.196 STRAORDINARIEOff erte - entrate straordinarie 0 Spese straordinarie 0CARITA’ 4.388 CARITA’ 4.388PARTITE DI GIRO PARTITE DI GIROCassa Anime 297 Cassa Anime 297Elemos. Imperate - Legati 838 Elemos.imperate - Legati 838Riporto attivo anni preced. 8.943 Riporto passivo anni preced 0TOTALE ENTRATE 24.107 TOTALE USCITE 14.589RIEPILOGO Totale entrate 24.107,00 Totale uscite 14.589,00Attivo 9.518,00