Gioco d’azzardo Uno sguardo su Sandrigo Sett… · la sua fonte in giocatori ludo-patici, che non...

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Periodico dell’Associazione P.S. "Sandrigo 30" Anno XXXIX - n° 7 Settembre 2018 Sped. in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, NE/VI [email protected] www.sandrigo30.lindaver.org continua a pag. 2 3, 48 milioni di euro: è questa l’incredibile cifra che nell’anno 2016 è stata spesa nelle slot machines collocate nei vari bar o luoghi dedicati del nostro paese. Un valore molto alto, certo, ma che pur- troppo si colloca nella media italiana. Il problema del gioco d’azzardo patologico in Ita- lia è uno dei più emergenti e nel contempo uno dei meno conosciuti: solo a Sandrigo, nel 2016, la spesa pro capite (per ciascun cittadino) è stata di 412 euro e se pensiamo che, com’è ovvio, non tutti i sandri- censi sono giocatori abituali, la cifra in capo a ciascun gio- catore effettivo non può che risultare drammaticamente elevata. I dati provengono da un’in- dagine del gruppo editoriale GEDI dal titolo “L’Italia delle Slot”, che mostra Comune per Comune tutte le cifre su gio- co d’azzardo relative all’anno 2016. Tra le informazioni rese a disposizione da tale indagine non mancano i numeri relativi agli apparecchi distribuiti nel nostro paese: un totale di 40, di cui 34 di tipo “New Slot” e 6 di tipo “Videolottery”. I primi funzionano esclusivamente a moneta e sono collocati anche in bar e tabaccherie, i secondi, invece, accettano anche ban- conote, permettono vincite più alte e sono distribuiti solamen- te in locali dedicati. Tali numeri, da soli, non dicono molto: occorre quindi Gioco d’azzardo Uno sguardo su Sandrigo metterli a confronto con cifre relative ad altri paesi simili o vicini al nostro per compren- derne la reale portata. Tra i comuni più virtuosi con una popolazione simile alla nostra in termini nume- rici emerge Monticello Conte Otto (9047 abitanti), con un numero assoluto di giocate complessive nel 2016 di 2,13 milioni, 235 euro pro capite, e 31 apparecchi (esclusivamente di tipo “New Slot”). Tra i comuni meno virtuosi, invece, risulta Breganze (8661 abitanti), che sempre nel 2016 ha registrato 7,81 milioni di euro di giocate complessive (931 euro pro capite) ed ha distribuiti sul territorio 42 apparecchi, di cui 35 di tipo “New Slot” e 7 di tipo “Video- lottery”. La scarsità dei dati e delle ricerche, in particolar modo locali, rende difficile una ana- lisi seria sui fattori che ren- dono più o meno virtuoso un Comune. Tuttavia, è possibile riscontrare che nei paesi dove non sono collocati apparec- chi di tipo “Videolottery”, che come già detto permettono vin- cite maggiori (e perdite mag- giori, dunque), il numero com- plessivo di giocate è inferiore, come risulta per il Comune di Monticello. Al di là della virtuosità o meno dei singoli Comu- ni, un dato costante rimane l’aumento delle giocate tra il 2015 e il 2016, spesso corre- lato all’aumento del numero degli apparecchi: è ciò che è accaduto per esempio a Bol- zano Vicentino, dove le giocate sono aumentate addirittura del 46,7%. Com’è evidente dalla lettu- ra dei dati locali, le cifre che riguardano il gioco d’azzardo sono particolarmente elevate: si parla di un giro miliardario a livello nazionale, che nella maggior parte dei casi trova Il Sindaco scrive Potrebbe sembrare essere la clas- sica domanda che arriva al termine di un ragionamento lungo e sofisti- cato, ma in questo caso è bene por- sela all’inizio di questa riflessione. Fino a dove una comunità può e deve spingersi per cercare di tute- lare situazioni familiari legate a minori in stato di difficoltà? Il Veneto è riconosciuto a livello nazionale per il suo modello di integrazione tra Azienda sanita- ria locale e Comune nella presa in carico e gestione dei minori. Ma per quanto ancora questo model- lo potrà risultare efficace se lo Stato non offre aiuto ai Comuni che di risorse correnti, pronto uso, ne hanno sempre poche? Non serve essere grandi sociologi per captare quello che sta avvenen- do all’interno della nostra società. La famiglia, il pilastro fondamentale Fino a dove? che ha retto le sorti dell’Italia, nel volgere di pochi anni, si sta sfal- dando. Il sintomo più evidente della malattia è il progressivo venire meno del ruolo educativo del geni- tore, con i risultati sotto gli occhi di tutti: bambini i cui comportamenti sociali vengono definiti impossibili anche dagli operatori specializzati; adolescenti che, pur in un conte- sto di vita particolare qual è quel- lo che tende alla maturità, vanno letteralmente fuori di senno rifiu- tando ogni compromesso ed ogni responsabilità sia con la società che li circonda che con i propri familiari. Il Comune è sentinella, vede e leg- ge i fenomeni, non è psicologo e talvolta è comunque più utile capi- re come invertire una situazione, piuttosto che analizzarla fino alle sue radici rischiando l’inattività e lo spreco di risorse e di tempo infiniti. L’allentarsi dei legami sociali e dei ruoli storicamente definiti nel- la famiglia trascina tutto come in un imbuto dentro ai Servizi Sociali già ingolfati di loro per le attività di sostegno alle famiglie ed ai singoli cittadini in stato di disagio (spesso economico). Così la palla passa agli Amministratori eletti che devono fare sintesi fra le richieste pressanti che pervengono dall’Area sociale del comune e il magro bilancio che storicamente chiede sobrietà ed equilibrio. Si arriva al punto in cui ci si chiede se per tentare di fronteggiare que- sta marea incalzante di esigenze economiche derivanti dal dover inserire questi minori in comunità protette si debba ricorrere a tagli sul personale, dato che altri capitoli di spesa da cui rosicchiare qualcosa sono scomparsi da un pezzo. Ecco allora che l’Amministratore responsabile deve porsi la doman- da posta all’inizio dell’articolo: fino a dove è lecito sostenere questi casi che vanno a scapito delle già magre risorse del comune e fino a che punto una comunità deve sentirsi obbligata? La mente corre a quanto succe- deva nei decenni passati. C’erano sì le famiglie in stato di difficoltà e c’erano i Comuni che cercavano di dare sollievo col poco che avevano. Storicamente quel poco era dare da mangiare ad orfani e indigenti o pagare il medico perché curasse i casi più disperati. Il resto lo faceva la solidarietà dei singoli cittadini che, nel limite delle proprie capacità, allungavano a chi non ce la faceva qualche abito, qualche paio di scar- pe e per chi proprio non aveva di più qualche fetta di polenta. La storia ci insegna che non è una buona lezione quella di guardare all’indietro con sospiri e lacrime, perché ogni situazione è figlia del suo tempo e letta fuori da quel contesto può apparire folle e fuor- viante. Nella società attuale “senza tem- po e senza legami solidi” critichia- la sua fonte in giocatori ludo- patici, che non raramente si trovano già in una situazione di disagio sociale ed economi- co. Tali situazioni si traduco- no molto spesso in richieste di aiuto e di sussidi che costitu- iscono un onere in più in un sistema di welfare locale già particolarmente sofferente. Ecco perché il problema del- la ludopatia riguarda tutti da vicino: le cifre sono un buon punto di partenza per aprire gli occhi su di esso. Alessandro Garziera In questa analisi non sono stati presi in considerazione i dati riguardanti Totocalcio, Enalotto, Gratta e Vinci …

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Periodico dell’Associazione P.S. "Sandrigo 30"

Anno XXXIX - n° 7 Settembre 2018

Sped. in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46)art. 1, comma 1, NE/VI

[email protected] www.sandrigo30.lindaver.org

continua a pag. 2

3, 48 milioni di euro: è questa l’incredibile cifra che nell’anno 2016 è stata spesa nelle slot machines collocate nei vari bar o luoghi dedicati del nostro paese. Un valore molto alto, certo, ma che pur-troppo si colloca nella media italiana. Il problema del gioco d’azzardo patologico in Ita-lia è uno dei più emergenti e nel contempo uno dei meno conosciuti: solo a Sandrigo, nel 2016, la spesa pro capite (per ciascun cittadino) è stata di 412 euro e se pensiamo che, com’è ovvio, non tutti i sandri-censi sono giocatori abituali, la cifra in capo a ciascun gio-catore effettivo non può che risultare drammaticamente elevata.

I dati provengono da un’in-dagine del gruppo editoriale GEDI dal titolo “L’Italia delle Slot”, che mostra Comune per Comune tutte le cifre su gio-co d’azzardo relative all’anno 2016.

Tra le informazioni rese a disposizione da tale indagine non mancano i numeri relativi agli apparecchi distribuiti nel nostro paese: un totale di 40, di cui 34 di tipo “New Slot” e 6 di tipo “Videolottery”. I primi funzionano esclusivamente a moneta e sono collocati anche in bar e tabaccherie, i secondi, invece, accettano anche ban-conote, permettono vincite più alte e sono distribuiti solamen-te in locali dedicati.

Tali numeri, da soli, non dicono molto: occorre quindi

Gioco d’azzardo

Uno sguardo su Sandrigometterli a confronto con cifre relative ad altri paesi simili o vicini al nostro per compren-derne la reale portata.

Tra i comuni più virtuosi con una popolazione simile alla nostra in termini nume-rici emerge Monticello Conte Otto (9047 abitanti), con un numero assoluto di giocate complessive nel 2016 di 2,13 milioni, 235 euro pro capite, e 31 apparecchi (esclusivamente di tipo “New Slot”).

Tra i comuni meno virtuosi, invece, risulta Breganze (8661 abitanti), che sempre nel 2016

ha registrato 7,81 milioni di euro di giocate complessive (931 euro pro capite) ed ha distribuiti sul territorio 42 apparecchi, di cui 35 di tipo “New Slot” e 7 di tipo “Video-lottery”.

La scarsità dei dati e delle ricerche, in particolar modo locali, rende difficile una ana-lisi seria sui fattori che ren-dono più o meno virtuoso un Comune. Tuttavia, è possibile riscontrare che nei paesi dove non sono collocati apparec-chi di tipo “Videolottery”, che come già detto permettono vin-

cite maggiori (e perdite mag-giori, dunque), il numero com-plessivo di giocate è inferiore, come risulta per il Comune di Monticello.

Al di là della virtuosità o meno dei singoli Comu-ni, un dato costante rimane l’aumento delle giocate tra il 2015 e il 2016, spesso corre-lato all’aumento del numero degli apparecchi: è ciò che è accaduto per esempio a Bol-zano Vicentino, dove le giocate sono aumentate addirittura del 46,7%.

Com’è evidente dalla lettu-ra dei dati locali, le cifre che riguardano il gioco d’azzardo sono particolarmente elevate: si parla di un giro miliardario a livello nazionale, che nella maggior parte dei casi trova

Il Sindaco scrivePotrebbe sembrare essere la clas-

sica domanda che arriva al termine di un ragionamento lungo e sofisti-cato, ma in questo caso è bene por-sela all’inizio di questa riflessione.

Fino a dove una comunità può e deve spingersi per cercare di tute-lare situazioni familiari legate a minori in stato di difficoltà?

Il Veneto è riconosciuto a livello nazionale per il suo modello di integrazione tra Azienda sanita-ria locale e Comune nella presa in carico e gestione dei minori. Ma per quanto ancora questo model-lo potrà risultare efficace se lo Stato non offre aiuto ai Comuni che di risorse correnti, pronto uso, ne hanno sempre poche?

Non serve essere grandi sociologi per captare quello che sta avvenen-do all’interno della nostra società. La famiglia, il pilastro fondamentale

Fino a dove?che ha retto le sorti dell’Italia, nel volgere di pochi anni, si sta sfal-dando.

Il sintomo più evidente della malattia è il progressivo venire meno del ruolo educativo del geni-tore, con i risultati sotto gli occhi di tutti: bambini i cui comportamenti sociali vengono definiti impossibili anche dagli operatori specializzati; adolescenti che, pur in un conte-sto di vita particolare qual è quel-lo che tende alla maturità, vanno letteralmente fuori di senno rifiu-tando ogni compromesso ed ogni responsabilità sia con la società che li circonda che con i propri familiari.

Il Comune è sentinella, vede e leg-ge i fenomeni, non è psicologo e talvolta è comunque più utile capi-re come invertire una situazione, piuttosto che analizzarla fino alle sue radici rischiando l’inattività e lo spreco di risorse e di tempo infiniti.

L’allentarsi dei legami sociali e dei ruoli storicamente definiti nel-la famiglia trascina tutto come in un imbuto dentro ai Servizi Sociali già ingolfati di loro per le attività di sostegno alle famiglie ed ai singoli cittadini in stato di disagio (spesso economico). Così la palla passa agli Amministratori eletti che devono fare sintesi fra le richieste pressanti che pervengono dall’Area sociale del comune e il magro bilancio che storicamente chiede sobrietà ed equilibrio.

Si arriva al punto in cui ci si chiede se per tentare di fronteggiare que-sta marea incalzante di esigenze economiche derivanti dal dover inserire questi minori in comunità protette si debba ricorrere a tagli sul personale, dato che altri capitoli di spesa da cui rosicchiare qualcosa sono scomparsi da un pezzo.

Ecco allora che l’Amministratore responsabile deve porsi la doman-da posta all’inizio dell’articolo: fino a dove è lecito sostenere questi casi che vanno a scapito delle già

magre risorse del comune e fino a che punto una comunità deve sentirsi obbligata?

La mente corre a quanto succe-deva nei decenni passati. C’erano sì le famiglie in stato di difficoltà e c’erano i Comuni che cercavano di dare sollievo col poco che avevano.

Storicamente quel poco era dare da mangiare ad orfani e indigenti o pagare il medico perché curasse i casi più disperati. Il resto lo faceva la solidarietà dei singoli cittadini che, nel limite delle proprie capacità, allungavano a chi non ce la faceva qualche abito, qualche paio di scar-pe e per chi proprio non aveva di più qualche fetta di polenta.

La storia ci insegna che non è una buona lezione quella di guardare all’indietro con sospiri e lacrime, perché ogni situazione è figlia del suo tempo e letta fuori da quel contesto può apparire folle e fuor-viante.

Nella società attuale “senza tem-po e senza legami solidi” critichia-

la sua fonte in giocatori ludo-patici, che non raramente si trovano già in una situazione di disagio sociale ed economi-co. Tali situazioni si traduco-no molto spesso in richieste di aiuto e di sussidi che costitu-iscono un onere in più in un sistema di welfare locale già particolarmente sofferente.

Ecco perché il problema del-la ludopatia riguarda tutti da vicino: le cifre sono un buon punto di partenza per aprire gli occhi su di esso.

Alessandro Garziera

In questa analisi non sono stati presi in considerazione i dati riguardanti Totocalcio, Enalotto, Gratta e Vinci …

pag. 2Settembre 2018 - pag. 2

Si è svolta venerdì 24 agosto presso la sala Arena la premiazione dei vincitori del concorso “Bel Paese 2018”, giun-to alla sua sesta edizione: con ottima presenza di pubblico, la serata ha visto numerosi e soddisfatti vincitori, in una festa finale di condivisione di un even-to che ha coinvolto tutto il paese e le sue frazioni. Il concorso, patrocinato dal Comune di Sandrigo - Assessorato alla Cultura – e sostenuto dal Comitato per le attività culturali della Biblioteca di Sandrigo, Ass.ne Commercianti, in collaborazione con Pro Loco, Sandrigo 30, Ass.ne ViviSandrigo, Ass.ne cul-turale Piero De Pellegrini e Biblioteca D. Pittarini, è rivolto a tutti i cittadini residenti che coltivano un giardino, un balcone fiorito o uno spazio pubblico per il bene collettivo e per promuove-re l’attenzione per il decoro urbano, al contesto paesaggistico, alla gradevolezza dell’ambiente.

Dopo aver svelato la terna dei nomi-nati al concorso nazionale “Asprofloor - Comuni fioriti” (www.comunifioriti.com), che sostiene e promuove i Comu-ni italiani che si sono distinti nella cura del verde urbano (segnalati: Scuola pri-maria Trissino, Gianello Giuseppe per la sezione giardini e Vigolo Crestino per il settore orti) e consegnato il premio speciale a Luciano Tognon (quale com-merciante storico), si è entrati nel vivo delle categorie: miglior orto, balcone, giardino e contesto urbano. Il primo premio per il miglior orto è andato a Cuman Damiano; secondo posto ex aequo a De Rosso Patrizia e Barcaro Fla-vio; nota di merito a Parma Francesco (di soli 6 anni!). Per la sezione miglior balcone fiorito, due primi premi ex aequo a Stocco Elisabetta e a Cappellari Roselvi e due secondi premi ex aequo, uno al Salone Rosanna e l’altro a Zilio Gabriela; segnalazione speciale al bar dell’area di servizio Pit Stop - Stazione di servizio di Longo Stefano. Sezione miglior giardino: il primo premio è stato assegnato a Pellegrin Sandini Nadia, il secondo a Meneghetti Tarcisio; nota di merito a Faresin Annaviola. Nell’ambito della categoria miglior contesto urbano, la giuria ha deciso per un tutti ex aequo: piazza di Sandrigo, le vie del centro, via

Astichello, piazza e cimitero di Lupia. In fine, il premio speciale “extra cate-gorie” è stato attribuito alla Scuola per l’Infanzia “Tommaso Andrighetto” di Ancignano e a Cooperativa Margherita di Sandrigo. Grande attesa per l’elezio-ne della “Miss Comuni Fioriti 2018”, novità di questa edizione: la fascia di

E’ un periodico informativo - politico - culturale dell’Associazione P.S.

«Sandrigo 30» fondato nel 1974

diretto daarnaldo pozzato

Direttore Responsabileelena guerra

Capo Redattoregiuseppe savio

Edito da: Associazione P.S. "Sandrigo 30"

Presidentegiuseppe savio

Sede e Redazione: Piazza Garibaldi, 5 - 36066 Sandrigo (VI)Autorizzazione del Tribunale di Vicenza n. 798 del 23 maggio 1994 (1^ autorizzazione n. 311 del 04 settembre 1974)Tipografia: G.N.G. srl - SandrigoSpedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore al 45% - Taxe PerçueConto Corrente postale: N° 13982368Codice Iban: IT 32 U 07601 11800 000013982368 Per pubblicità: 0444 659858Gli articoli firmati rispecchiano il pensiero dell’autore e non coinvolgono in alcun modo la redazione e la proprietà della testata.

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Tiratura 3.600 copieSandrigo, Settembre 2018

www.sandrigo30.lindaver.org

Fino a dove?segue da pag. 1mo pesantemente le Istituzioni, ma ne abbiamo più bisogno che mai: perché tutto è complesso, pieno di leggi, problemi assicurativi, pro-tocollato e quindi solo la Pubblica Istituzione è ritenuta capace di farsi carico dei problemi sociali.

Il compito dei Comuni in ambi-to sociale è superiore alle capaci-tà operative, c’è poco da fare. Lo testimonia il numero crescente di “senza tetto” che sopravvive nei centri maggiori.

Pesa su tutto questo come un macigno la poca chiarezza normati-va, di cui ci sarebbe invece bisogno estremo: fino a dove è compito di famiglia e parenti contribuire al benessere di un congiunto e dove comincia il ruolo dell’Ente pubblico.

Ci sono casi, vergognosi, di fami-glie che pur in contesto di assoluto benessere, scaricano sulle spalle del Comune il peso del mantenimento di figli e/o genitori, con la legge che sembra permettere tutto questo a danno dell’intera comunità.

Sandrigo – come sempre -- prova ad attrezzarsi e a rispondere: abbia-mo modificato apposta il Regola-

mento sull’accesso ai servizi sociali, inserendo all’art.31 la valutazione sulla presenza di parenti tenuti agli alimenti ai sensi del Codice Civile per decidere prima di assumere o meno il caso come Comune.

Un giorno in una comunità pro-

tetta costa mediamente 100 euro, perché si tratta di luoghi specializ-zati nel sostegno psicologico e assi-stenziale, se vogliamo che abbiano un senso per dare un futuro alle persone.

Le strade non sono molte, come

Concorso Bel Paese

I vincitori del 2018

avrete capito: o cambiano le norme e riscopriamo il ruolo di comuni-tà ciascuno a partire dalle proprie famiglie, oppure chiediamo ai Comuni di fare quello che lo Stato Socialista millantava di fare, pren-dersi carico e cura di tutti coloro

che avevano bisogno.La storia la conosciamo e sappia-

mo come è andata a finire.

Giuliano StivanSindaco di Sandrigo

reginetta è andata a Giorgia Brusaporco.Tutti i vincitori sono stati premiati

con buoni acquisto spendibili presso la Floricoltura Rodighiero, omaggi florea-li, attestati di partecipazione e col volu-me “L’uomo che piantava gli Alberi” di Jean Giono (per chi non fosse stato presente, i premi sono ritirabili presso la Biblioteca). Sponsor tecnici della serata: Floricoltura Rodighiero, Evergreen di Contro Daniele, M.D. Verde di Mar-kovic Darko. I defilè di moda sono stati realizzati grazie alla partecipazione di:

Atelier studio modellistico Miglioranza Barbara - Anna Viero - Bigarella Bruna - Lingerie Marzia - Mixappeal - Sani-taria Centrale Ortopedia - CacoBielle - Valentina Lingerie - Gruppo Phoe-nix - Une Nouvelle Vie. Acconciature a cura di: Lo Stile di Laura - Salone New Charme - Salone Lina - Salone Rosanna.

Grazie a tutti coloro che hanno con-tribuito con generosa e viva partecipa-zione alla realizzazione di questo evento. All’anno prossimo!

All’Associazione Commer-cianti di Sandrigo e a tut-ti gli affezionati ClientiRaccogliendo la disponibili-tà di Sandrigo 30 che rin-graziamo per questo spazio, desideriamo esprimere il no-stro ringraziamento all’As-sociazione Commercianti di Sandrigo per la lunga e proficua collaborazione. In

particolare ci ha commosso la consegna di un attestato di riconoscenza, sottoscrit-to dal Sindaco, nella serata pubblica del 24.08.2018. E’ stata una sorpresa davvero

gradita!Abbiamo dedicato la nostra vita al negozio cercando di portare nel nostro “Bel Pa-ese” i formaggi più buoni e i prodotti gastronomici più genuini: crediamo di aver centrato l’obiettivo grazie alla fiducia e alla fedeltà dei nostri affezionati clienti che ci hanno dato tante soddi-sfazioni e che pubblicamen-te ringraziamo uno a uno.Siamo contenti di aver po-tuto passare il nostro te-stimone a Davide al quale auguriamo di replicare con altrettanta soddisfazione la nostra esperienza.Grazie!

Luciano Tognone Luciana Peloso

Riconoscimento del lavoro

Nella seduta tenutasi in biblioteca il 12 luglio u.s. alle 20.45 è stato elet-to il Presidente e il Consiglio Diretti-vo della Consulta delle Associazioni di Sandrigo. Di seguito riportiamo

Elezioni Consultagli eletti.

Presidente: Crestani Carlo. Consiglio Direttivo: Cera Nicola, Chemello Anto-nio, Chemello Renato, Garziera Nicola, Guazzo Susy, Zampolli Monica.

ComitatoBiblioteca

Sabato 22 settembre alle ore 18.30 - Inaugurazione della mostra d'ar-te contemporanea di Mariella Scandola presso la sala periodici della biblioteca, cui seguirà rin-fresco nel giardino. Mariella farà da apripista a una nuova iniziativa del comitato per le attività cultu-rali, una serie di mostre persona-li allestite in biblioteca, al fine di fornire visibilità agli artisti locali o anche di condividere opere d'ar-te con altri cittadini in uno spazio pubblico aperto.

pag. 3 - Settembre 2018

Nuovo direttivo, nuove prospet-tive.

L’Azzurra quest’anno ha dovuto affrontare un nuovo rimpasto socie-tario.

Un lunedì durante una riunione del direttivo, sono state presentate inaspettatamente le dimissioni del presidente Sante Zaccaria e della segretaria Paola Maino. Dispiace contemporaneamente, soprattutto, l’abbandono del Patron per eccel-lenza Stefano Chemello, dovuto per sua stessa ammissione al peso dell’età. Oltre che tifoso e seguace da sempre del sodalizio Azzurro, Stefano ne era anche il sostenitore economico. I consiglieri, dopo un iniziale stupore, hanno deciso di nominare nuovo presidente Renzio Giaretta, e la nuova vicepresidente Giulia De Toni, che resteranno in carica fino alla scadenza naturale del mandato, fissata per il prossimo anno. Il neo Presidente ci ha rilascia-

Azzurra Sandrigo 2018/19

Rimpasto societarioto alcune dichiarazioni.

“Che progetti avete per il pros-simo futuro?

“Queste dimissioni – precisa il neo presidente Giaretta – sono state per noi una rivelazione davvero inaspet-tata, perché non c’era nessun segnale di preavviso da parte del direttivo in carica. Ci dispiace soprattutto per Stefano Chemello, che se da un lato lasciava presagire un suo ritiro dovuto principalmente al peso degli anni, dall’altro oltre che essere una persona che amava il calcio pretendendo dai ragazzi correttezza e sportività sia in campo che fuori, contribuiva con grande generosità al bilancio eco-nomico della società. Adesso dovre-mo adattare le nostre ambizioni alle

nostre possibilità, concentrando il progetto futuro soprattutto sul settore giovanile, che dovrà essere il serba-toio naturale per la prima squadra”.

“Programmi per la prima squa-dra?”

“L’Azzurra che ripartirà anche quest’anno dalla prima categoria, dovrà essere patrimonio sportivo di tutto il paese, soprattutto per i gio-vani che sono il futuro del calcio. Il segnale più confortante ci è venuto da giocatori che erano andati via, e che ora sono tornati perché credono nel nostro progetto e sono senz’altro i benvenuti.

“Ho sentito che c’è un nuovo tec-nico quest’anno!”

Si, il nuovo tecnico si chiama Fabio

Nicolè, lo abbiamo scelto perché sarà importante per i nostri obbiet-tivi. Fabio non seguirà solo la prima squadra ma sarà anche una guida per tutti i tecnici, e collaborerà con loro nel settore giovanile, per formare e preparare i ragazzi con l’obbiettivo futuro di portarli in prima squadra. Con la presidenza precedente, il setto-re giovanile non era proprio al centro del programma Azzurra calcio, anche se è sempre stato seguito; adesso le squadre giovanili dovranno essere il nostro principale interesse e questo tecnico ci garantirà una prospettiva futura seria in questo settore”.

Organigramma societario:Renzio Giaretta, (presidente),

Giulia De Toni (vicepresidente), Cristiano Bagnara, Lorenzo Taglia-pietra, Stefano Manfrin, Nicola Baù e Marzia Manfrin (consiglieri), Lilia-na Manfrin, Marula Nicoli e Laura Bagnara (segreteria).

Nuova sfida in A1 con due nuovi arrivi.

Sabato 6 ottobre per l’Hockey Sandrigo ricomincia il campionato di A1 e con esso la sfida nella mas-sima serie, quest’anno più che mai per la salvezza, sfuggita due anni fa. Dispiace la cessione al Thiene di Andrea Brendolin, che ha contribui-to alla promozione in A1 come capo cannoniere del campionato scorso con 65 reti. Sabato 24 maggio nel palazzetto dello sport sono stati accolti dai tifosi due nuovi gioca-tori che andranno a rinforzare la rosa dell’allenatore Alberto Vidale, reduce da una stagione memorabi-le. Mister Vidale, con una squadra composta in prevalenza da giovani cresciuti nel vivaio di casa, la scorsa stagione sportiva ha conquistato la Coppa Italia di A2 e la promozione con largo anticipo nella massima serie in A1. Quest’anno ha seguito tutte le operazioni legate ai tra-sferimenti dei giocatori. “Devo rin-graziare la società per il gran lavoro svolto, - il suo commento - il salto dalla A2 alla A1 è importante ed il nostro obiettivo è la salvezza. Per migliorare la rosa avevo chiesto un difensore ed una punta, sono stato

Hockey Sandrigo: 2018/19accontentato, ora posso dire di ave-re una squadra molto competitiva. Sono soddisfatto soprattutto per-

ché questi due giocatori, nonostante abbiano avuto offerte importanti da altri club, hanno accettato di mettersi in gioco in una realtà come la nostra, che cerca di affermarsi in un torneo competitivo a livello nazionale, come

la A1 di Hockey”.Ad arricchire l’organico, saranno

quindi due giocatori di esperienza

che rinforzeranno un’equipe giova-ne, ma già molto collaudata e sono: l’attaccante brasiliano Cacau ed il difensore Campagnolo, “giocatori navigati - secondo Vidale - che san-no destreggiarsi in A1 anche ad alti

livelli. Mi aspetto che i nostri giocatori imparino da loro, poiché sono giovani e possono crescere dimostrando di poterci stare in questa categoria”.

Clàudio Lopes Selva Filho noto come Cacau, attaccante è nato in Brasile a Recife, ha giocato per anni in nazionale con la quale ha conquistato il titolo di capocan-noniere ai mondiali del 2011 e del 2013. Arriva a Sandrigo dopo una gloriosa carriera nei più importanti club europei. Ha deciso di trasferirsi a Sandrigo, dove vestirà la maglia numero 54 “Perché credo - dice - nel progetto della società, che vuole fare un passo in avanti nella crescita del Sandrigo Hockey, mi ha spinto anche la tanta passione che ho ancora per questo sport, unito al fatto che la mia famiglia si trova molto bene qui ed ha influenzato la mia scelta. Spero che la mia esperienza possa essere utile al gruppo e sono certo che lavorando con tranquillità e dando il massimo in ogni allenamento raggiungeremo i nostri obbiettivi”.

Stefano Campagnolo, difensore, arrivato dal Valdagno, nato a Bassa-no del Grappa, ha iniziato la sua car-riera nelle giovanili dell’Hockey Bas-sano 54, collezionando tre Coppe Italia e quattro podi nei campionati giovanili. Dei suoi ricordi giovanili dice - “I ragazzi del Sandrigo Hockey li conosco bene. Alcuni li ho avuti come

compagni, altri come avversari a livello giovanile. Sono bravi e buoni giocatori, mi aspetto che affrontino la stagione con entusiasmo e voglia di conquistare la salvezza. Spero anch’io di ripagarli al meglio magari dando loro quell’esperienza che serve per raggiungere la salvezza”.

Stefano a Sandrigo vestirà la maglia numero 17. Ha esordito in prima squadra nel 2008/09 con il Bassano 54 conquistando lo scudet-to e l’anno successivo la Supercoppa Italiana. Nel 2010/11 si è trasferito a Trissino in A2 dove ha conquistato la promozione in A1 realizzando ben 26 reti in 22 partite. Nel 2013 è tornato a Bassano, approdando nel 2015/16 al Valdagno dove è rimasto fino al 2017/18. “Per me - dice – sce-gliere Sandrigo è stato abbastanza facile, avevo il desiderio questa sta-gione di giocare non lontano da casa, per essere più vicino alla mia famiglia ed ai miei figli, così quando è arrivata questa opportunità, ho scelto questa piazza perché so che ha un grande pubblico ed un buon progetto di cre-scita”.

Per i tifosi dell’hockey questo cam-pionato sarà da seguire con grande tifo e passione, perché (speriamo) potrebbe riservarci delle belle sor-prese. Auguri di buon divertimento a tutti.

Domenico Barbiero

I due nuovi arrivati nell’Hockey Pista: da sinistra il difensore Stefano Campagnolo, il presidente Dario Scanavin e l’attaccante Claudio Lopes Selva Filho detto Cacau.

L’avvio di quest’anno sportivo ha in serbo una novità per tutti i tifosi dell’Azzurra e dell’Hockey Pista. Le due società hanno concordato, con l’inizio dei rispettivi campionati, di emettere un unico abbonamento ad un prezzo accessibile, che sarà valido per entrambe le partite. Per l’Hockey Sandrigo il sabato sera, per l’Azzurra Sandrigo la domenica pomeriggio. Un esempio importante che dimostra come due società possano collabo-rare concretamente, favorendo la partecipazione di molti appassionati di sport.

Direttori sportivi:Fabio Pozzato (prima squadra,

juniores, allievi), Nicola Baù, (gio-vanissimi, esordienti), Daniele Iscaro (scuola calcio, pulcini, primi calci).

Allenatori:Fabio Nicolè e vice Marco Chemel-

lo (prima squadra), Dario Bortoloso e vice Andrea Carta (juniores regio-nali), Massimo Bassan e vice Andrea Bortoliero (allievi regionali), Nicola Cafagna. e vice Massimo Dal Molin (giovanissimi provinciali), Christian Bassan (esordienti 2° anno), Daniele Iscaro (esordienti 1° anno), Carmine Avorio (preparatore portieri), Enrico Ruzzene (preparatore atletico SGS).

Credo che l’obbiettivo di questo direttivo sia quello di portare in prima squadra dei giocatori che non pensino solo al rimborso eco-nomico, ma giochino dimostran-do attaccamento a questa maglia Azzurra, che tanto ci ha dato in passato in questo sport. I migliori auguri di buon lavoro a tutti e un appello ai tifosi perché sostengano questo nuovo direttivo che ne ha veramente bisogno.

Domenico Barbiero

pag. 4Settembre 2018 - pag. 4

Gocce di... Storia dell’ArteL’Annunciazione del duomo

Per ricordare la festività del 29 settembre, dedicata ai santi Arcangeli, proponiamo l’affresco dell’Annunciazione conservato presso il duomo di Sandrigo, realizzato da Agostino Pegrassi e concluso da Adolfo Mattielli. Nel 1953 la parrocchiale di Sandrigo si trovava ancora senza dipinti. Il compito di decorare le pareti venne affidato al pittore veronese Agostino Pegrassi e al decoratore Pietro Negrini che presentarono i progetti in tempi assai brevi. Dal cronistorico parrocchiale sappia-

mo che i lavori cominciarono l’1 luglio 1955 e terminarono il 28 maggio 1958. Agostino Pegrassi era già noto in provincia per le sue Biblia pau-perum, la Bibbia dei poveri, ossia dipinti che facilitano la “lettura visiva” delle Sacre Scritture, presenti già nelle chiese di Campedello e Dueville. Grazie a Gabriella Pegrassi, figlia dell’artista, sappiamo che Agostino teneva nello studio molte statuette in creta ricoperte da stracci bagnati per simulare i panneggi che poi, illuminate adeguatamente, servivano da modello per cartoni e bozzetti. L’affresco dell’Annunciazione si trova in uno dei pennacchi della cupola del duomo, all’incrocio della navata con il transetto. La cupola venne costruita dall’architetto Ferruccio Chemello, con un tamburo dal diametro interno di 14 m, mentre l’altezza totale compreso il lanternino è di 45 m, vi sono dodici finestre e una colomba centrale che richiama quella dell’altare maggiore. La decorazione dei pennacchi della cupola è l’ultima opera realizzata da Agostino Pegrassi, l’artista infatti morì il 21 febbraio 1957 durante l’esecuzione dei lavori che vennero conclusi da Adolfo Mattielli di Soave che, utilizzando i cartoni originali, li portò a termine nel maggio del 1957. Nei quattro pennacchi si trovano alcuni episodi della vita della Vergine a partire dall’Annunciazione, la Natività, la Presentazione di Gesù al tempio e la Sacra Famiglia. L’Annunciazione è impostata secondo l’iconografia tra-dizionale: l’Arcangelo Gabriele appare alla Vergine, assorta nelle sacre letture, portandole il giglio della purezza. La scritta sottostante ci ricorda che il dipinto venne donato dalla comunità sandricense. Nel Gazzettino del 3 febbraio 1958 si legge che il popolo ha “bisogno che l’arte gli dia amore, bellezza, bontà, religione e che l’aiuti a ritrovare nel mondo tutto questo. Ebbene, nel tempio sandricense si ritrova tutto ciò; non solo, è affermato anche quell’entusiasmo di artista veramente cristiano, al quale le bellezze delle verità celesti hanno guidato il cuore e la mano, verso creazioni che ispirano devozione e invitano alla bontà”.

Francesca Rizzo

Agostino Pegrassi e Adolfo Mattielli, Annunciazione, 1957, affresco nella cupola del duomo di Sandrigo.

“Oggi esiste un’app per qualsiasi cosa, manca poco che i telefoni-ni facciano anche il caffè.” Questa frase si sente spesso nell’ambiente della tecnologia, sono sempre più numerosi infatti i quadratini colorati che popolano gli schermi dei nostri smartphone. Ebbene, fra questi si è aggiunta da poco anche l’app Muni-cipium, come comunicato dall’as-sessore Marica Rigon nel numero di giugno di Sandrigo 30. L’abbiamo provata per voi, ecco come è andata.

Dopo un rapido download si procede altrettanto rapidamente alla configurazione: si apre infatti una schermata che presenta tutti i comuni italiani aderenti al progetto. Fra questi è facile trovare il nostro, che si presenta con il suo gagliar-detto giallo-verde.

D’ora in poi, all’apertura dell’ap-plicativo saremo accolti dalla bel-la facciata del nostro municipio. Facendo “tap” su quest’ultima (per i meno esperti: “fare tap” significa toccare un’icona per fare in modo che si apra) è possibile accedere ai contenuti che l’Amministrazione

Sandrigo al digitaleApp Municipium: Amministrazione e cittadini sempre più vicini

ha messo a disposizione per noi, che vanno ben oltre l’indicazione degli orari di apertura degli uffici comunali.

In modo semplice ed intuitivo possiamo consultare il calendario degli eventi che animeranno la nostra comunità: questi si presen-tano in ordine cronologico e con la locandina in primo piano, cosa che favorisce l’usabilità di questo

strumento.Altro aspetto che rende indispen-

sabile ai cittadini il download di questa app è il calendario rifiuti: in modo automatico viene indicato il prossimo passaggio in programma ed è fornito anche un elenco in cui poter ricercare gli oggetti da smal-tire e la loro corretta collocazione.

La sezione notizie poi presenta i vari avvisi di bandi o iniziative dell’Amministrazione, è possibile inoltre inviare segnalazioni agli uffi-ci competenti tramite una sezione dedicata.

Degne di nota sono infine le comunicazioni della Protezione Civile, che aggiornano sui livelli di allerta previsti per i prossimi giorni, i suggerimenti su questioni ammini-strative proposti dall’icona a lampa-dina e i cenni storici e curiosità del nostro paese.

Sicuramente quest’applicazione è un passo avanti per avvicinare i cittadini al comune e viceversa: sca-richiamola tutti per cogliere questa opportunità.

Annalisa Rossetto

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Poco prima di ferragosto è mor-to Ugo De Toni, conosciuto da tutti come TOTO.

Imprenditore intraprendente e lungimirante, aveva contribuito in modo fondamentale a qualifi-care la “sua” OMIS quale azienda leader in Italia e tra le più cono-sciute in Europa e nel mondo.

Cinquant’anni fa, assieme agli amici Franco Bellotto, Remo Man-frin, Tiziano Bernardi e Renzo Poz-zato aveva fondato, partendo dal nulla, l’azienda di costruzione di carriponte.

Negli anni l’OMIS si è imposta sul mercato nazionale e inter-nazionale con tutta la gamma

Addio Totodi apparecchi di sollevamento, conquistando via via sempre più mercati e imponendosi sul-la concorrenza per la qualità dei prodotti e per la capacità dell’a-zienda di offrire una assistenza capillare essendo presente, con sedi o uffici, in varie parti del mondo.

Oggi l’OMIS SPA rappresenta un gruppo con circa duecento dipendenti ed un fatturato di sessantamilioni di euro.

A guidare l’azienda, dopo aver liquidato gli altri soci, erano rima-sti De Toni e Bellotto, ambedue ritiratisi negli ultimi anni e piani-ficando il cambio generazionale

con i rispettivi figli Giulia e Laura De Toni, e Ronny e Fabrizio Bel-lotto.

Ugo si è spento dopo anni di malattia e dopo aver ceduto le redini dell’azienda nel 2012 per ragioni di salute.

Viene r icordato come un imprenditore capace, tenace, deciso, con un carattere forte, che ha lottato a lungo contro ogni vicissitudine, fino all’ulti-ma malattia debilitante che lo ha costretto a lasciare la sua “secon-da famiglia”, come egli conside-rava l’OMIS, per la quale aveva dato tutto.

pag. 5 - Settembre 2018

Artigiani della bellezzaQuesto mese la nostra rubrica esplora il mondo degli estetisti, la seconda categoria di artigiani della bellezza

che ci siamo proposti di scoprire in questo percorso di interviste. Per l’occasione abbiamo parlato con Ida Nodari, titolare del centro Oltre la bellezza, situato nel cuore di Sandrigo. In attività dal 2006, il centro è una piccola oasi di benessere e relax, dove le persone possono prendersi cura di se stesse sfuggendo alla frenesia della vita quotidiana. Per capire cosa si cela dietro il lavoro di un’estetista, abbiamo chiesto proprio a Ida di raccontarci la sua esperienza partendo dalle origini, quando il salone di oggi era soltanto un piccolo sogno nel cassetto.

Oltre la bellezzaCome hai deciso di diventare

estetista? Raccontami un po’ la tua storia.

Mi piace pensare che si tratti di una “vocazione”. Spesso nella vita ci accorgiamo che ciò che studia-mo non è ciò che vogliamo fare nella vita, perciò non ci sentiamo realizzati. Io mi sono diplomata al liceo linguistico, ma sentivo che non era quella la strada che avrei dovuto percorrere in futuro. Ogni persona dentro di sé sente di ave-re uno scopo, sente di avere una missione, nel mio caso mi sono resa conto di voler aiutare le perso-ne a sentirsi più sicure di se stesse attraver-so la bellezza e la cura del corpo. Così finito il liceo mi sono messa fin da subito a studiare. Di giorno lavoravo e di sera frequentavo l’accademia per diventare un’esteti-sta professionale. Sono partita dalla gavetta, ho fatto molti sacrifici, ho lavorato moltissimo per riuscire a realizzare il mio sogno e alla fine ci sono riuscita davvero: ho aperto il mio salone.

Perché il nome “Oltre la bellez-za”?

Per dire che oltre la bellezza c’è molto di più, c’è tutto. Oltre la bellez-za esiste l’energia che emanano le persone. Ognuno conserva dentro di sé una meraviglia che se curata a livello estetico può dare maggiore fiducia e sicurezza, ma soprattutto può fare sentire a proprio agio l’in-dividuo. Il mio lavoro è questo: dare alle persone la sicurezza e renderle consapevoli della magia e della luce che hanno interiormente attraverso la cura del corpo e dei dettagli che possono renderle uniche.

È evidente che il tuo lavoro va molto oltre l’idea superficiale che si può avere del lavoro dell’esteti-sta. Insomma, non si tratta sola-mente di fare cerette, massaggi e lampade. C’è molto di più…

Molte persone pensano che una ragazza faccia l’estetista perché ha poca voglia di studiare o sempli-cemente perché non ha voglia di impegnarsi, ma non è così. È soltan-to attraverso la continua formazione sia mia che del mio team che posso dare a chi frequenta il mio centro le tecniche più evolute del settore. Non esiste professionalità senza for-mazione. Negli ultimi anni mi sto cimentando con risultati eccellenti nella Dermopigmentazione, cioè il tatuaggio estetico permanente. Mi

sono specializzata per diventare una vera e propria consulente visagista a tutti gli effetti. Ciò che mi rende fiera di questa nuova tecnica di trucco permanente è vedere le persone che si affidano completamente a me. Da lì posso iniziare un processo di trasformazione su di loro. Passo dopo passo, accompagno le perso-ne attraverso tre fasi che portano alla realizzazione di un trattamento di trucco permanente in perfetta armonia e naturalezza e in grado di valorizzare il viso e la bellezza.

Com’è il tuo rapporto con San-drigo?

Ci tengo moltissimo a Sandrigo, anche se non è il mio paese di ori-gine. Mi sento una cittadina sandri-cense, sostengo sempre le iniziative del paese, ho un ottimo rapporto con i compaesani e sono fiera di loro. Soprattutto li devo ringrazia-re, perché mi hanno dato fiducia frequentando il centro, sia prima,

quando era un piccolo salone di estetica, sia oggi che si è evoluto con vari e molteplici servizi e sem-pre con le più innovate tecniche.

Come avete affrontato la crisi degli ultimi anni?

La crisi si è vista, ma mi piace pensare a una celebre frase di Ein-stein: “La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La crea-tività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”. Per-sonalmente preferisco darci dentro

piuttosto che criticare qualcosa che non posso cambiare, il mio caratte-re è così. Penso che sia proprio nei momenti di crisi che bisogna inten-sificare la presenza e fare degli investimenti. È per questo che in un momento storico come quello che stiamo attra-versando ho deciso di investire ed evolvermi in un centro più grande, con personale altamen-te preparato che possa

interagire con la clientela in modo efficiente e professionale.

Cosa ti piace di più del tuo lavo-ro? Cosa ti piace di meno?

Quello che non mi piace di questo settore è che esistono moltissime “estetiste”, se così vogliamo chia-marle, che lavorano in casa. Per me questo non è affatto professionale ed è qualcosa che non condivido. Credo che la pulizia e le compe-tenze siano importanti nel rispet-to del cliente e delle regole. A me piace molto la professionalità, chi frequenta il mio centro lo sa bene. Soprattutto desidero che le persone vivano un’esperienza unica, durante la quale possono rilassarsi totalmen-te. Vedere le persone serene e sicure del loro aspetto fisico è ciò che mi appaga sotto il profilo professionale e morale e mi rende orgogliosa del mio lavoro.

Maria Pozzato

Si intitola “Beate” il film girato in Polesine che uscirà prossimamente nelle sale e che porterà sul grande schermo anche una giovane attrice emergente di Sandrigo. La pellicola, diretta dal regista italo-persiano Samad Zarmandili (“Squadra Antimafia”), si ispira al modello di una commedia inglese, ma la storia è stata riadattata e ambientata in una fabbrica del Nordest. Senza svelare troppi dettagli della trama, la vicen-da coinvolge da una parte le operaie di uno stabi l imento dove si produ-ce lingerie che stanno per essere licenziate a causa della crisi dell’azienda, e dall’altra un gruppo di suore, abili nell’arte del ricamo e devote alla Beata Armida, che rischiano invece di essere allonta-nate dal loro convento. L’unione tra suore e operaie le porterà a opporsi al destino avverso insieme, inventandosi un “business” particolare, fuori dalle regole.

Le vicissitudini dei personaggi e l’in-treccio che porta al finale sono tutti da scoprire, e forse ai sandricensi inte-resserà sapere che la parte della figlia della protagonista è stata interpretata da una compaesana, Vittoria Clavel-lo. La giovane vicentina si è trovata a lavorare accanto ad attori famosi come Donatella Finocchiaro e Lucia Sardo (“Onore e rispetto”, “Romanzo sici-liano”), ma è stata circondata anche da un cast stellare tutto veneto, dal quale emergono nomi noti del cinema d’autore e della fiction italiana come Paolo Pierobon (“Squadra antima-fia”), Maria Roveran (“Piccola patria”), Andrea Pennacchi (“Il paradiso delle signore”), ed Eleonora Panizzo (“Di padre in figlia”). «All’inizio ero un po’intimorita», ha ammesso Vittoria, «dovendo incontrare sul set attori così bravi e famosi come Donatella Finoc-chiaro, ma sia lei sia il regista mi hanno fatto sentire subito a mio agio».

A suggerire la giovane attrice è stata Mira Topcieva Pozzato, che da anni collabora a diversi casting dedicati agli attori più giovani e gestisce il Mira Project, una struttura che scopre, prepara e segue attori da lanciare nel mondo cinematografico e televisivo. «Quando mi hanno chiesto di proporre

Sandricensi sul SET

dei giovani attori fra le mie scoperte, i direttori del casting mi hanno sottoli-neato che, oltre alle capacità recitative, era richiesta una buona preparazione di danza classica, allo scopo di non compromettere una scena di balletto usando una controfigura», ha spiegato Mira Topcieva Pozzato. «Vittoria, oltre a studiare, recitava con me da anni,

anche nel grup-po ‘Teatro per Tutti’ di San-drigo accanto ad attori diver-samente abili, e si era formata alla scuola di danza di Maria Berica Dalla Vecchia, soste-nendo regolar-

mente esami a Montecarlo. Dopo una lunga e severa selezione, il regista si è convinto che Vittoria fosse la sua scelta più convincente», ha aggiunto sempre Mira. Insieme alla giovane attrice, inoltre, nel film è presente anche una ragazza di Marano Vicentino, Hen Barazza, di origine vietnamita e veneta di adozione, da anni nella squadra del Mira Project.

“Beate” uscirà nelle sale solamente in autunno, ma ha già debuttato uffi-cialmente alla prima mondiale orga-nizzata in occasione del “Bari Film Festival” di fine aprile, attirando da subito l’attenzione dei media. Il lavo-ro di Zarmandili è stato presentato anche a Firenze nell’ambito di “Ciak sul lavoro”, una rassegna di film a tema sociale tenutasi a maggio, e persino a Roma, il 13 luglio, nella rassegna “Bimbi belli” di Nanni Moretti che ha selezionato i lavori di dieci registi emergenti. Secondo il produttore Dario Formisano, titolare della Eski-mo, dopo il successo in Italia il film si sta preparando per le prime all’estero, addirittura in Cina.

«Non vedo l’ora che il film parta nelle sale italiane quest’autunno, perché in ogni sua anteprima ha ricevuto gran-de interesse da parte del pubblico», ha affermato Mira Topcieva Pozzato, che come Mira Project quest’anno ha avu-to tante soddisfazioni non solo dalla commedia “Beate”, ma anche grazie alla collaborazione per un telefilm americano girato a Berlino e grazie al lavoro di un giovanissimo attore in una nuova telenovela targata Disney.

Maria Pozzato

In arrivo “Beate”, una nuova commedia girata in Veneto che vedrà debut-tare un’attrice sandricense

pag. 6Settembre 2018 - pag. 6

Sguardo bambinoLibri per osservare il mondo con curiosità e meraviglia

All’inizio, il tempo di que-sto racconto sembra immo-bile come la giornata di noia vissuta con insofferenza e un po’ di rabbia dal bambi-no protagonista. È in vacan-za in una casa ai margini del bosco insieme con la mamma che lavora al computer. Fuori scende una pioggia intensa come intenso è lo struggimen-to per l’assenza di papà. Non rimane che inseguire e ucci-dere i marziani di quel video-gioco che ormai non offre più emozioni e che la mamma gli rimprovera di tenere sempre tra le mani. Un tempo vuoto

che, ad un tratto, si colma e si velocizza appena il bambino esce nella pioggia e scende lungo la collina. Nella corsa il suo videogioco cade nell’acqua di un laghetto. Quell’imprevisto, anziché una tragedia, rappresenta per lui l’inizio di un’in-credibile avventura che riempie il suo vuoto interiore, che gli permette di esplorare altri mondi come quella “sconosciuta valle allagata dalla pioggia”. Libero di provare anche la pau-ra di situazioni e incontri inattesi, alla fine di quel viaggio alla riscoperta di sé, egli non si sente più come “un albero perso nella tempesta”. Egli vede ogni cosa come fosse nuova: “quando sono arrivato in fondo alla collina, il mondo era al contrario. Sembrava che tutto fosse stato rifatto da capo”. Un libro ricco di lirismo, una lode all’immaginario infantile che sa rischiarare anche la più grigia delle giornate, cogliendo l’importanza delle piccole cose del quotidiano. “Volevo pro-vare a disegnare i rumori delle gocce d’acqua e del frusciare delle fronde, far entrare lo spettatore nello spazio umido dei paesaggi. Disegnando, mi sono chiesta più volte come dare a tutto questo “niente” un’enorme importanza…”, ha rivelato l’Autrice. Dopo aver vissuto questa appassionante avventura, ogni lettore potrà affermare di aver scoperto la meraviglia che si nasconde dietro un apparente “grande giorno di niente”.

Beatrice Alemagna, Un grande giorno di niente, Topi-pittori, 2016, pp. 48, € 20,00, (dai 5 anni).

Lorenza Farina

Ha tagliato il traguardo della sesta edizione il concerto di pianoforte sulle rive dell’A-stico, a Lupia, organizzato nell’ambito della rassegna “Notti d’acqua” dall’Associazio-ne Mocenigo Life, registrando anche quest’anno un bel suc-cesso di presenze ed interesse. A presentare la serata l’Ass.re Marica Rigon e Cinzia Bene-tazzo, che hanno introdotto i brani eseguiti dal M° Alessan-dro Marini: in una atmosfera da sogno, en plein air, il pub-blico si è seduto lungo la riva del torrente e si è gustato, tra il cantar dei grilli, le melodie di Beethoven, Chopin, List, Puccini, Rossini e Verdi. Pia-cevolissima sorpresa il giova-ne talento Matteo Parise, alle prese con Khachaturian.

Un programma a tutto ton-do, dal 22 al 24 giugno, quel-lo di “Notti d’acqua”, che ha

Notti d’acquaricevuto il patrocinio dell’Am-ministrazione Comunale ed il sostegno dei volontari della Protezione Civile di Sandrigo. Serata di apertura dedicata alla “Gran cena del solstizio a km 0” (organizzata dalla Pro Loco Sandrigo); molto spa-zio ai concerti e ai momenti musicali live, alle passeggia-te in bicicletta e ai laboratori per bambini, agli stand eno-gastronomici di degustazione; chiusura con la rievocazione della trebbiatura (a cura del Gruppo Tugurio). Giornate di festa estiva, a celebrare il pre-zioso elemento e le risorgive che caratterizzano il nostro territorio.

Il ricavato di tutte le mani-festazioni è andato integral-mente alla raccolta fondi che contribuirà alla costruzione dell’area ricreativa della scuola ambientale di Lupia.

E’ nato GabrieleFelicitazioni da tutta la Redazione alla nostra collaboratrice Francesca Rizzo, a papà Leopoldo e alla sorellina Teresa per la nascita di Gabriele.

Un’occasione di socializza-zione e di svago per loro, un periodo di riposo e sollievo dal lavoro di cura per i loro fami-gliari. Cooperativa Margherita vent’anni fa dava il via ai primi soggiorni climatici per persone non autosufficienti: al mare, in montagna, alle terme, al lago… sempre preziose occasioni di integrazione sociale, di condivi-sione di tempi e spazi in luoghi nuovi, frequentati anche da turi-sti. Dopo i tre giorni in albergo organizzati a Caorle, 12 perso-ne con disabilità a luglio han-no potuto partecipare ad una vacanza in bungalow al Lido di

Racconti da…

Vacanze con Margherita!Spina, all’insegna dello sviluppo dell’autonomia e della gestione della quotidianità.

Per Gabriele, uno dei parteci-panti, l’esperienza è stata un’op-portunità per stare per conto proprio, fuori dalla famiglia.

“Il soggiorno mi ricarica per tutto l’anno, mi dà la forza per andare avanti, qui è la compa-gnia che fa la differenza, vengo via per quello! Ai soggiorni ho potuto conoscere persone ecce-zionali, la differenza di ognuno fa la sua parte, ma tutti siamo una grande famiglia, un corpo ed un’anima sola: seppure con qualche difficoltà, si va avanti tut-

ti assieme, appassionatamente, in queste vacanze lontano da casa. Questa armonia è però anche dovuta dagli operatori che vanno d’accordo tra di loro. Son 12 anni che ripeto l’esperienza e ne sono sempre entusiasta!”

Il servizio soggiorni climatici è retto da un’equipe di profes-sionisti composta da educato-ri, operatori socio – sanitari e volontari esperti, coordinata dal responsabile dell’area socio-educativa di Cooperativa Mar-gherita. Si attendono ora foto e racconti dei ragazzi che il prossi-mo 10 Settembre partiranno per due settimane al Lago di Garda!

L’Assessorato alla cultura della Regione del Veneto in collabo-razione con la sezione regionale dell’Associazione Italiana Bibliote-che, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’Associazione Librai Italiani, il Sin-dacato Italiano Librai Cartolibrai e l’Istituto Regionale Ville Venete, organizzano venerdì 28 settem-bre 2018 la seconda edizione de “Il Veneto legge”, maratona di lettura che coinvolgerà scuole, bibliote-che, librerie e tutti i cittadini che amano i libri. Il Comitato per le attività culturali e la Biblioteca di Sandrigo aderiscono per il secon-do anno a questa bella iniziativa: un vero e proprio esperimento di lettura “sociale”, di coinvolgimento della collettività e della comunità dei lettori, un appuntamento con al centro l’esperienza reale di cen-tinaia di persone coinvolte nella scelta dei testi e nella realizzazione delle letture ad alta voce. Propor-re un libro non è stato semplice: un libro che possa essere letto con piacere da pubblici diversi, che abbia un autore significativo, una tematica avvincente. La scel-ta quest’anno è caduta sul tema “Leggere il paesaggio”: il legame con il territorio (non solo Veneto o di autori veneti, ndr) aiuta a sen-tirsi ancora più coinvolti in questa preziosa avventura collettiva. Il 28 settembre sarà promossa la let-

Maratona regionale di lettura

“Il Veneto legge” 2018tura in tutte le sue declinazioni: con letture per bambini ma anche per adulti e ragazzi; nelle scuole, in biblioteca, in libreria, a casa o in qualsiasi luogo sia possibile orga-nizzare un momento di incontro collettivo.

Per accedere alla bibliografia proposta quest’anno:

http://ilvenetolegge.it/wp-con-tent/uploads/2018/05/BIBLIOGRA-FIA-2018-il-Veneto-legge.pdf

Il tutto per avvicinare più persone possibile a quella magnifica, irri-petibile esperienza che è la lettu-ra: ogni libro è un piccolo grande viaggio che vale sempre la pena di intraprendere!

C.B.