Giocare con il 33 e Federico II di Svevia

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GIOCARE CON IL 33 E FEDERICO II° DI SVEVIA GIORGIOPPI 2014-16 n° 3

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GIOCARE CON IL 33 E FEDERICO II° DI SVEVIA

GIORGIOPPI 2014-16

n° 3

Pala Montefeltro, intera: 299 x 184 cm (Giorgioppi 2008). Pala Montefeltro, tagliata: 251 x 172,5 cm.

Soltanto a chi ”non Massone, Sacerdote o Sovrintendente ai Beni Culturali”, ha riconosciuto il valore di 33 (dalla conchiglia al ginocchio di Gesù Bambino), è stato fatto il dono di poter ricostruire

la Pala Montefeltro di Piero della Francesca, scoprire l’anno del “taglio” ed il “sistema del numero in codice” usato da tutti i Ministeri laici e religiosi del mondo.

Piero della Francesca LA PALA MONTEFELTRO DI BRERA

Il dipinto conosciuto come “Pala Montefeltro” o “Pala di Brera”, fu commissionato a Piero della Francesca (1419-1492) nell’anno 1471 da Federico da Montefeltro conte di Urbino, come “richiesta di grazia” per la nascita del primo figlio maschio, erede del casato Montefeltro, avvenuta successivamente il 24 gennaio 1472. Alla morte di Battista Sforza, moglie di Federico, avvenuta il 7 luglio del 1472, Piero della Francesca “abbandona” la tavola (in molte zone è ancora visibile l'imprimitura).

Le mani di Federico vengono successivamente finite dal pittore di corte Pedro Berruguete. Il 10 settembre 1482, Federico da Montefeltro muore a Ferrara e Piero della Francesca nello stesso anno "taglia" la Pala

Montefeltro su tutti quattro i lati. Il dipinto è datato: 1471-72 / 1482.

Come per la Flagellazione di Cristo (1458), la Pala Montefeltro (1471-72 / 1482) e la Madonna di Senigallia (1475), di Piero della Francesca, così le due Città Ideali (1470-72, Urbino e Baltimora), di Luciano Laurana, i “rapporti” dei

formati originali delle opere (altezza e base), sono composti con i numeri (informazioni) di Federico da Montefeltro.

La Pala Montefeltro poteva essere ricostruita con le sole regole della prospettiva da qualunque geometra o studente di architettura, senza conoscere il significato dei “rapporti” delle misure dell’opera. Qualunque unità di misura abbia usato

Piero della Francesca per La Pala Montefeltro, il “rapporto” tra la misura dell’altezza e la base del dipinto era, è e sarà per sempre: 71,5 x 44. Queste misure possono essere trasformate in qualunque altra unità di misura.

Con il “taglio” della tavola, il rapporto delle misure del dipinto, è stato ridotto in: 60 x 41,25.

Traccia una linea in verticale a tuo piacimento e dalle il valore di 71,5. Dividi la tua linea per 71,5 e moltiplicala per 44. In questo modo otterrai un rettangolo identico nelle proporzioni alla Pala Montefeltro intera, prima che la tavola

fosse tagliata. Riduci la tua linea verticale di 71,5 in 60 e la base di 44 in 41,25, ed otterrai un rettangolo identico nelle proporzioni alla Pala Montefeltro della Pinacoteca di Brera di Milano.

(LA PALA MONTEFELTRO DI BRERA INTERA. ISSUU Giorgioppi 2014, n° 2)

L’unico segreto svelato con la “ricostruzione della Pala Montefeltro” di Piero della Francesca (2008), è sapere che oltre alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Urbino, alla Pinacoteca Brera di Milano, a Carlo Bertelli

ed Antonio Paolucci, molte migliaia di persone hanno sempre conosciuto la data di esecuzione del dipinto, il suo autore, l’anno del taglio, la storia completa dell’opera, il formato originale della

tavola e molto probabilmente in segreto, hanno potuto vedere quello che solo oggi è di dominio pubblico, senza il loro minimo contributo. Quanto avrei voluto conoscere

queste cose negli anni 1971-73, quando studente al Magistero di Grafica di Urbino (Scuola del Libro) con il prof. Carlo Ceci, cercavo in tutti

i modi di entrare in questo tipo di studi.

In queste pagine non troverete nessuna scoperta ma vedrete rappresentate con dei disegni (diagrammi), le soluzioni di alcuni rebus, che tutti i Ministeri Internazionali e milioni di persone conoscono da sempre.

IL TESTO E’ DA CORREGGERE

I DISEGNI SONO PERFETTI Questo lavoro deve essere giudicato esclusivamente per le soluzioni dei diagrammi.

La soluzione corretta di ogni rebus o problema, si trova nel disegno (diagramma). Avrei tanto desiderato che le mie schede contenessero solo delle immagini.

Io ho riconosciuto la bellezza di un sistema dal quale ero stato escluso. Solo attraverso delle immagini posso risolvere i problemi che

“altri” hanno inventato con soluzioni matematiche.

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

Emeriti Professori e Sovrintendenti dei Ministeri. Se la regola del gioco è: “Nascondere e Mentire”, dovevate coinvolgermi, non boicottarmi. Nel 2008 con la

“ricostruzione della Pala Montefeltro di Piero della Francesca”, credevo di aver scoperto la chiave del “sistema Piero”. Da allora sono passati 8 anni. Oggi posso dire di aver trovato

“la soluzione valida per ogni tipo di problema”.

Nel biennio 1971 - 73, ho frequentato il Magistero di Grafica di Urbino, con il prof. Carlo Ceci, nella sezione di Litografia.

I corsi si tenevano nel Palazzo Ducale. Abitavo in via Veterani, a 100 metri dalla mia Scuola (del Libro). Il 6 dicembre 2008, offrivo (regalavo) al comune di Urbino, i miei studi originali della ricostruzione della Pala Montefeltro

di Piero della Francesca, a ricordo dei miei studi urbinati. Mi fu chiesto dall’Assessore alla Cultura di Urbino, Lella Mazzoli, se poteva far vedere il mio lavoro al Direttore dei Musei Vaticani,

Antonio Paolucci, che in quel giorno riceveva la cittadinanza onoraria di Urbino.

Il 31 dicembre 2008, mi veniva risposto: ”Siamo a fine legislatura e non ci sono risorse economiche per approfondire

gli studi da lei presentati, posso però segnalare la Soprintendenza per il patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico

delle Marche – Urbino, organo del Ministero per i Beni e le attività Culturali sicuramente

idoneo ad analizzare i risultati delle sue ricerche”.

Urbino

Sono passati 8 anni e non avendo avuto risposta dal Ministero dei Beni Culturali, ho voluto fare personalmente l’esame

ai suoi massimi rappresentanti e sovrintendenti, che hanno trattato l’opera in questione.

Se in futuro non si dovesse più vedere la “Pala Montefeltro intera” (1471-72), di Piero della Francesca, lo si dovrà a Carlo Bertelli, ad Antonio Paolucci, alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Urbino, e all’Università “Carlo Bo” di Urbino.

Emeriti Professori dei Ministeri. Pensavate che bastasse mettermi in castigo, perché buttassi nel cesso la ricostruzione della Pala Montefeltro? Le Vostre ricostruzioni (Battisti, Bertelli), come “informazioni” sono corrette ma come geometria, sono delle

autentiche porcherie. La Pala non è stata “ricostruita” per Voi. Volevo solo conoscere il procedimento usato da Piero della Francesca per la costruzione dell’opera. Avendo riconosciuto nel formato

originale del dipinto il pensiero logico di Piero, del Vostro giudizio, non me ne frega niente. Giorgioppi, 17 maggio 2016.

Giorgioppi (Giorgio Gioppi) Autoritratto, 1972, disegno a matita, 35 x 25 cm, Urbino.

GIORGIO GIOPPI - 1971 - URBINO - AUTORITRATTO “Giorgioppi ad Urbino in via Veterani 23”

(Foto Lucchi Bruno)

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

IL GIOCO DEL 33

Con il “sistema cristiano” (numero in codice), si possono ottenere tutte le “informazioni”, sulle persone a cui sono dedicati gli asteroidi.

Asteroide 8749 BEATLES 8749 Beatles è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1998, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,2541070 UA e da un'eccentricità di 0,1888261, inclinata di 3,36500°

rispetto all'eclittica. Scoperto il 3 aprile 1998 da John Broughton.

The Beatles è stato un gruppo musicale rock inglese, originario di Liverpool e attivo dal 1960 al 1970. La formazione era composta da John Lennon (1940-1980), Paul McCartney (1942), George Harrison (1943-2001) e Ringo Starr (1940).

La loro prima registrazione avvenne il 4 settembre 1962. Il 30 gennaio 1969, ebbe luogo il loro ultimo concerto dal vivo.

Riassunto: Prima registrazione: 62. Ultimo concerto: 69.

Nel 1969 John Lennon ha 29 anni, Paul McCartney: 27 anni, George Harrison: 26 anni e Ringo Starr: 29 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Asteroide 8749 BEATLES

numero in codice: 62.69.29.27.26.29.33

La somma di 7 moltiplicazioni, compone il numero 8749. Dividere il numero: 292, in sette parti: 8, 8, 8, 67, 67, 67, 67.

62x8=496. 69x8=552. 29x67=1943. 27x67=1809. 26x67=1742. 29x67=1943. 33x8=264. 496+552+1943+1809+1742+1943+264= 8749

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

IL GIOCO DEL 33

Con il “sistema cristiano” (numero in codice), si possono ottenere tutte le “informazioni”, sulle persone a cui sono dedicate le mostre.

MOSTRA BOSTON “MADONNA DI SENIGALLIA”

Dal 13 settembre 2013 fino al 6 gennaio 2014 è possibile ammirare presso il Museum of Fine Art di Boston, la celebre “Madonna di Senigallia” di Piero della Francesca (1411-1492), esposta per la prima volta negli U.S.A.. La mostra è uno dei grandi momenti

organizzati nell’ambito delle manifestazioni del 2013, per l’Anno delle Cultura Italiana negli U.S.A. L’evento, reso possibile grazie al prestito della Galleria Nazionale della Marche e alla collaborazione del Comando CC Tutela Patrimonio Culturale,

al quale si deve il recupero di questo capolavoro del Rinascimento italiano, rubato dal palazzo Ducale di Urbino. Quest’importante evento vuole valorizzare l’impegno dell’Arma dei Carabinieri.

(Comunicato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo).

Piero della Francesca nato nel 1419 (19), all’età di 56 anni esegue il dipinto “Madonna di Senigallia” nel 1475 (19+56=75). Cristo è morto a 33 anni.

MADONNA DI SENIGALLIA 1475 numero in codice: 19.56.75.33

Le date: 13 settembre (256° giorno del calendario gregoriano) 2013 e 6 gennaio (6° giorno del calendario gregoriano) 2014,

sono composte con la somma dei numeri di Piero: 56, l’anno: 75 e l’età di Cristo: 33. P.S. La somma delle due età di Piero della Francesca (56+56), vuole essere un

riconoscimento al merito, verso l’Arma dei Carabinieri (112).

Il “gioco della Madonna di Senigallia ed il n° 112” può essere facilmente decodificato da milioni di persone.

Tutti i miei studi sulla “ricostruzione originale”, della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, hanno avuto origine dal dipinto Madonna di Senigallia.

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

IL GIOCO DEL 33

Con il “sistema cristiano” (numero in codice), si possono ottenere tutte le “informazioni”, sulle persone a cui sono dedicati i francobolli.

LA STORIA DELLA “PALA MONTEFELTRO” IN UN FRANCOBOLLO

"Madonna col Bambino, Santi, Angeli e il Duca Federico di Montefeltro" SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA, emesso: 9 dicembre 1992.

Piero della Francesca nato nell’anno 19 (1419), esegue la pala

negli anni 71 (1471) - 72 (1472). Alla morte di Federico da Montefeltro, nell’anno 82 (1482), Piero “taglia” la Pala Montefeltro. Cristo è morto a 33 anni.

I numeri: 19, 71, 72, 82, 33, compongono il numero in codice della PalaMontefeltro.

Pala Montefeltro

numero in codice: 19.71.72.82.33

Diagramma con la data: 9 dicembre (343° giorno del calendario gregoriano) 1992, composto con la somma dei numeri di Piero: 19, gli anni: 71, 72, 82 e di Cristo: 33.

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

IL GIOCO DEL 33

Con il “sistema romano-cristiano”, si possono ottenere le “informazioni”, sulle persone che hanno fatto testamento.

PIERO DELLA FRANCESCA, TESTAMENTO, 5 luglio 1487 Piero fece testamento il 5 luglio 1487, dichiarandosi "sano nello spirito, nella mente e nel corpo".

Piero nato nel 1419 (19), redige il suo testamento all’età di 68 anni, nel 1487 (19+68=87).

Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1487 (87). PIERO DELLA FRANCESCA, età: 68 anni, numero chiave: 5.

CRISTO: 33 anni.

Il numero 33 è composto da: 19 volte l’età di Piero (68) e 14 volte l’anno 87.

La data: 5 luglio (186° giorno del calendario giuliano) 1487 (2240 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Piero della Francesca: 19, 68, l’anno: 87, il numero chiave: 5 e l’età di Cristo: 33.

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

IL GIOCO DEL 33

Con il “sistema romano-cristiano” si possono ottenere tutte le “informazioni”, sulle persone scomunicate ed assolte.

ENRICO IV° L’UMILIAZIONE DI CANOSSA

Il 22 febbraio 1076 il papa Gregorio VII° scomunicò Enrico IV°, e lo dichiarò decaduto. Precedentemente era stato Enrico IV° a dichiarare decaduto il papa, perché la sua nomina sarebbe stata irregolare. Per giungere alla revoca della scomunica,

Enrico IV° e sua moglie si recarono in penitenza a Canossa, per incontrare Gregorio VII°. Per tre giorni, rimase in attesa di fronte all'ingresso del castello, e il 28 gennaio 1077, il papa decise di revocare la scomunica.

Enrico IV di Franconia nato nel 1050 (50), a 26 anni, nel 1076 (50+26=76) viene scomunicato. Enrico IV di Franconia nato nel 1150 (50), a 27 anni, nel 1177 (50+27=77) viene assolto.

Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1076 (76). Enrico IV, età: 26 anni, numero chiave: 6, Cristo: 33 anni. Anno 1077 (77). Enrico IV, età: 27 anni, numero chiave: 2, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 26 - 76 ed il numero chiave: 6. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 27 - 77 ed il numero chiave: 2.

1) La data: 22 febbraio (53° giorno del calendario giuliano) 1076 (1829 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Enrico IV: 26, l’anno: 76, il numero chiave: 6, e l’età di Cristo: 33.

2) La data: 28 gennaio (28° giorno del calendario giuliano) 1077 (1830 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Enrico IV: 27, l’anno: 77, il numero chiave: 2, e l’età di Cristo: 33.

Poiché il sistema del numero in codice, è conosciuto e usato anche a sproposito dal tempo dei romani, da tutti i vertici dei Ministeri Laici e Religiosi del mondo, dagli Ordini

Templari (in passato), dagli Ordini Teutonici, da tutte le Massonerie, da tutti i Rettorati delle Università e da milioni di persone,

non è un segreto di stato di Assisi, di Gubbio di Urbino o della Repubblica di San Marino.

Parte dei testi ed immagini di questo libro, sono tratti da vari siti web e da http:/it.wikipedia.org

Questo materiale è liberamente utilizzabile, purché ne venga citata la fonte e l’autore. Materiale rilasciato sotto Licenze Creative Commons CC BY-SA.

ASSISI numero in codice: 81.45.126.33

GUBBIO

numero in codice: 81.25.106.33

URBINO numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33

REPUBBLICA DI SAN MARINO

numero in codice: 76.101.166.33

PDF in elaborazione

2014-16

SAN FRANCESCO D’ASSISI Nato Giovanni di Pietro Bernardone (Assisi, 1181 - Assisi, 3 ottobre 1226), è stato un religioso e poeta italiano.

La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i tre grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da

papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, e da papa Benedetto XVI nel 2011.

San Francesco nato ad Assisi nell’81 (1181), muore a 45 anni ad Assisi, nel 1226 (81+45=126). Cristo è morto a 33 anni.

ASSISI, 1226 numero in codice: 81.45.126.33

Asteroide 15342 ASSISI

15342 Assisi è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1994, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 3,0902863 UA e da un'eccentricità di 0,1271716, inclinata di 1,85364° rispetto all'eclittica.

Diagramma con il numero dell’asteroide Assisi: 15342 composto con la somma dei numeri di San Francesco: 81, 45, 126 e di Cristo: 33.

I fioretti di San Francesco. Capitolo XXI Del santissimo miracolo che fece santo Francesco, quando convertì il ferocissimo lupo d'Agobbio.

"Vieni qui, fratello lupo; io ti comando, in nome di Cristo, di non fare alcun male né a me né ad altri".

Nel 1206, il celebre incontro con la fiera, il lupo che terrorizzava le campagne divorando animali e uomini. San Francesco riuscì ad ammansirlo riportando la pace e la serenità. Da quel giorno il lupo visse due anni a Gubbio: entrava ed usciva

liberamente dalle porte delle case come un animale domestico senza fare o ricevere alcun danno.

San Francesco nato nell’81 (1181), a 25 anni, ammansì il lupo a Gubbio, nel 1206 (81+25=106). Cristo è morto a 33 anni.

GUBBIO, 1206 numero in codice: 81.25.106.33

Asteroide 4860 GUBBIO

4860 Gubbio è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1987, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 2,6321925 UA e da un'eccentricità di 0,1463713, inclinata di 14,55061° rispetto all'eclittica.

Diagramma con il numero dell’asteroide Gubbio: 4860, composto con la somma dei numeri di San Francesco: 81, 25, 106 e di Cristo: 33.

San Francesco nato nell’81 (1181), a 25 anni, ammansì il lupo a Gubbio, nel 1206 (81+25=106). Cristo è morto a 33 anni.

GUBBIO, numero in codice: 81.25.106.33

Tre francobolli di Gubbio ITALIA, Gubbio, emesso: 30 marzo 1978.

ITALIA, Gubbio, La corsa dei ceri, emesso: 13 maggio 1983. Ritratto di Federico da Montefeltro, il palazzo ducale di Urbino e il palazzo dei Consoli a Gubbio.

ITALIA, 5° centenario della morte di Federico da Montefeltro, emesso: 10 settembre 1982.

Diagrammi con le date: 30 marzo (89° giorno del cal. gregoriano) 1978, 13 maggio (133° giorno del cal. gregoriano) 1983 e 10 settembre (253° giorno del cal. gregoriano) 1982,

composte con la somma dei numeri di San Francesco: 81, 25, 106 e di Cristo: 33.

San Francesco nato nell’81 (1181), a 25 anni, ammansì il lupo a Gubbio, nel 1206 (81+25=106). Cristo è morto a 33 anni.

Gubbio, 1206 numero in codice: 81.25.106.33

2 francobolli SAN FRANCESCO E IL LUPO

VATICANO, emesso: 10 marzo 1977. ZAMBIA, emesso: 30 novembre 1980.

Diagrammi con le 2 date: 10 marzo (69° giorno del calendario gregoriano) 1977 e 30 novembre (334° giorno del calendario gregoriano) 1980, composte con la somma

dei numeri di San Francesco: 81, 25, 106 e di Cristo: 33.

LA PREDICA AGLI UCCELLI, 1225 I fioretti di San Francesco. Capitolo XVI

Come san Francesco ricevette il consiglio di santa Chiara e del santo frate Silvestro, che dovesse predicando convertire molta gente; e fece il terzo Ordine, e predicò alli uccelli, e fece stare quete le rondine.

San Francesco nato nell’81 (1181), a 44 anni, predicò agli uccelli, nel 1205 (81+44=105). Cristo è morto a 33 anni.

PREDICA AGLI UCCELLI, 1225 numero in codice: 81.44.125.33

8 francobolli SAN FRANCESCO E GLI UCCELLI

SVIZZERA, emesso: 29 maggio 1969. ZAMBIA, emesso: 30 novembre 1980. FRANCIA, emesso: 8 febbraio 1982. INDIA, emesso: 4 aprile 1983.

Diagrammi con le 4 date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri di San Francesco: 81, 44, 125 e di Cristo: 33.

San Francesco nato nell’81 (1181), a 44 anni, predicò agli uccelli, nel 1205 (81+44=105). Cristo è morto a 33 anni.

PREDICA AGLI UCCELLI, 1225 numero in codice: 81.44.125.33

4 francobolli SAN FRANCESCO E GLI UCCELLI

MONACO, emesso: 3 maggio 1982. SAN MARINO, emesso: 10 giugno 1982. GERMANIA, emesso: 12 agosto 1982. STATI UNITI D’AMERICA, emesso: 7 ottobre 1982.

Diagrammi con le 4 date di emissione dei francobolli, composte con la somma dei numeri di San Francesco: 81, 44, 125 e di Cristo: 33.

10 settembre 1982. UNA DATA DI EMISSIONE, 3 SOGGETTI, 3 numeri in codice. Ritratto di Federico da Montefeltro, il palazzo ducale di Urbino e il palazzo dei Consoli a Gubbio.

ITALIA, 5° centenario della morte di Federico da Montefeltro. Emesso il 10 settembre 1982.

Federico nato nel 22 (1422), muore a 60 anni, nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.

1) FEDERICO DA MONTEFELTRO, numero in codice: 22.60.82.33

La contessa di Urbino, Battista Sforza moglie di Federico da Montefeltro, nata nel 46 (1446), muore a 26 anni, nel 72 (1472). Il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, nato nel 22 (1422), muore a 60 anni, nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.

2) URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33

San Francesco nato nell’81 (1181), a 25 anni, ammansì il lupo a Gubbio, nel 1206 (81+25=106). Cristo è morto a 33 anni.

3) Gubbio, numero in codice: 81.25.106.33

Diagrammi con la data: 10 settembre (253° giorno del calendario gregoriano) 1982, composta con la somma dei numeri di Federico da Montefeltro,

di Battista Sforza insieme a Federico da Montefeltro, di San Francesco e Cristo: 33.

BATTISTA SFORZA + FEDERICO DA MONTEFELTRO + CRISTO = URBINO

URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33

Due francobolli con due date di emissione “fotocopia” ITALIA, Istituto statale d'arte di Urbino, emesso: 27 novembre 1999.

ITALIA, Centro storico di Urbino, Patrimonio mondiale Unesco, emesso: 31 ottobre 2008.

La contessa di Urbino, Battista Sforza moglie di Federico da Montefeltro, nata nel 46 (1446), muore a 26 anni, nel 72 (1472). Il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, nato nel 22 (1422), muore a 60 anni, nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.

URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33

Diagrammi con le date: 27 novembre (331° giorno del calendario gregoriano) 1999 e 31 ottobre (304° giorno del calendario gregoriano) 2008, composte con la somma

dei numeri di Battista Sforza: 46, 26, di Federico da Montefeltro: 22, 60 e di Cristo: 33.

BATTISTA SFORZA + FEDERICO DA MONTEFELTRO + CRISTO = URBINO URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33

I

3 francobolli dedicati ad Urbino e alla sua Università ITALIA, Università degli studi di Urbino, emesso: 6 febbraio 2006.

SAN MARINO, 500º anniversario dell'Università di Urbino, emesso: 13 novembre 2006. SAN MARINO, Patrimonio dell’umanità, “Urbino”, emesso: 9 ottobre 2013.

La contessa di Urbino, Battista Sforza moglie di Federico da Montefeltro, nata nel 46 (1446), muore a 26 anni, nel 72 (1472).

Il duca di Urbino, Federico dia Montefeltro, nato nel 22 (1422), muore a 60 anni, nell’82 (1482). Cristo è morto a 33 anni.

URBINO, numero in codice: 46.26.72/22.60.82/33

Diagrammi con le date: 6 febbraio (37° giorno del cal. gregoriano) 2006, 13 novembre (317° giorno del cal. gregoriano) 2006 e 9 ottobre (282° giorno del cal. gregoriano) 2013, composte con la somma dei numeri di Battista Sforza: 46, 26, 72,

di Federico da Montefeltro: 22, 60, 82 e di Cristo: 33. P.S. I ritratti di Guidobaldo da Montefeltro e Carlo Bo, con i loro numeri in codice, devono essere trovati separatamente.

SAN MARINO, 500º anniversario dell'Università di UrbinoDuca Guidobaldo da Montefeltro, città ideal

L’origine dell’Università di Urbino è strettamente legata alla storia dell’omonimo Ducato che, agli inizi del XVI secolo, eradi Santa Romana Chiesa, retto da Guidobaldo I da Montefeltro (1472l’interesse generale della Santa Sede e il nepotismo di papa Giulio II, segnò, tra il

di quello Studio pubblico che avrebbe determinato nei secoli e fino ai nostri giorni le sorti di Urbino. Tudi Guidobaldo I che il 26 aprile 1506 riordinava il Collegio dei Dottori di Urbino e con la bolla di Papa Giulio II, Ad Sanctam

Beati Petri Sedem Divina Dispositione Sublimati, datata 18 febbraio più importanti della Magistratura urbinate, che, tra l’altro, aveva anche la facoltà di dottorare.

(Gubbio, 24 gennaio

Guidobaldo nato nel 72 (1472), nel 1506 (GUIDOBALDO I DA MONTEFELTRO, 1506

Carlo Bo (Sestri Levante, 25 gennaio 1911studioso ispanista e francesista del Novecento in Italia, Carlo Bo fondò la IULM nel 1968, che oggi hanno sede principale a

Dal 1947 al 2001, ininterrottamente per 53 anni, è rettore dell'

Carlo Bo nato nell’11 (1911), dal 47

Diagrammi con la data: composta con la somma dei numeri di

500º anniversario dell'Università di Urbino, emesso: 13 novembre 2006Duca Guidobaldo da Montefeltro, città ideale e Carlo Bo.

L’origine dell’Università di Urbino è strettamente legata alla storia dell’omonimo Ducato che, agli inizi del XVI secolo, era

di Santa Romana Chiesa, retto da Guidobaldo I da Montefeltro (1472-1508) Infatti, una serie di vicende, cl’interesse generale della Santa Sede e il nepotismo di papa Giulio II, segnò, tra il 1506 ed il 1507, la nascita del primo nucleo

di quello Studio pubblico che avrebbe determinato nei secoli e fino ai nostri giorni le sorti di Urbino. Turiordinava il Collegio dei Dottori di Urbino e con la bolla di Papa Giulio II, Ad Sanctam

Beati Petri Sedem Divina Dispositione Sublimati, datata 18 febbraio 1507, che costituiscono i documentipiù importanti della Magistratura urbinate, che, tra l’altro, aveva anche la facoltà di dottorare.

Guidobaldo I da Montefeltro

24 gennaio 1472 - Fossombrone, 11 aprile 1508) fu il terzo duca di Urbino

(1472), nel 1506 (106)-1507 (107), ha 34 e 35 anni. Cristo è morto a GUIDOBALDO I DA MONTEFELTRO, 1506-1507

numero in codice: 72.34.106.35.33

1911 - Genova, 21 luglio 2001) è stato un critico letterario italiano

studioso ispanista e francesista del Novecento in Italia, Carlo Bo fondò la Scuola per interpreti e traduttorie principale a Milano, e a lui è intitolata l'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo"

, ininterrottamente per 53 anni, è rettore dell'Università di Urbino, che è stata intitolata al suo nome nel

(1947) al 101 (2001) è rettore dell’Università di Urbino. Cristo è morto a CARLO BO, 1947-2001

numero in codice: 11.47.101.33

Diagrammi con la data: 13 novembre (317° giorno del calendario gregoriano) 2006

on la somma dei numeri di Guidobaldo: 34, 106, 35, di Carlo Bo: 11, 47, 101

13 novembre 2006.

L’origine dell’Università di Urbino è strettamente legata alla storia dell’omonimo Ducato che, agli inizi del XVI secolo, era Vicariato 1508) Infatti, una serie di vicende, che sembrano unire

, la nascita del primo nucleo di quello Studio pubblico che avrebbe determinato nei secoli e fino ai nostri giorni le sorti di Urbino. Tutto nasce con il decreto

riordinava il Collegio dei Dottori di Urbino e con la bolla di Papa Giulio II, Ad Sanctam , che costituiscono i documenti istitutivi

più importanti della Magistratura urbinate, che, tra l’altro, aveva anche la facoltà di dottorare.

duca di Urbino.

anni. Cristo è morto a 33 anni.

italiano. Considerato il maggiore la per interpreti e traduttori nel 1951 e la

Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". , che è stata intitolata al suo nome nel 2003.

(2001) è rettore dell’Università di Urbino. Cristo è morto a 33 anni.

2006, e di Cristo: 33.

DUE FRANCOBOLLI CON LA “CITTA’ IDEALE” DI LUCIANO LAURANA

ITALIA, Città ideale e grattacieli moderni, emesso: 4 maggio 2000 SAN MARINO, 500º anniversario dell'Università di Urbino, emesso: 13 novembre 2006.

Duca Guidobaldo da Montefeltro, città ideale e Carlo Bo.

Luciano Laurana nato nel 25 (1425), a 45 anni dipinge la “Città Ideale”, nel 1470 (25+45=70) ed a 47 anni taglia la tavola, nel 1472 (25+47=72). Cristo è morto a 33 anni.

PROSPETTIVA DI CITTA’ IDEALE, 1470-1472 numero in codice: 25.70.72.33

Diagrammi con le date: 4 maggio (124° giorno del calendario gregoriano) 2000 e 13 novembre (317° giorno del calendario gregoriano) 2006,

composte con la somma dei numeri di Luciano Laurana: 25, 45, 70, 47, 72 e di Cristo: 33.

MOSTRA “IL RESTAURO DELLA CITTA’ IDEALE DI URBINO”

10 settembre - 30 novembre 1978 Galleria Nazionale delle Marche, Urbino

(di Luciano Laurana)

Luciano Laurana nato nel 25 (1425), a 45 anni dipinge la “Città Ideale”, nel 1470 (25+45=70) ed a 47 anni taglia la tavola, nel 1472 (25+47=72). Cristo è morto a 33 anni.

PROSPETTIVA DI CITTA’ IDEALE, 1470-1472 numero in codice: 25.70.72.33

Diagrammi con le date: 10 settembre (253° giorno del calendario gregoriano) 19780 e 30 novembre (317° giorno del calendario gregoriano) 1978,

composte con la somma dei numeri di Luciano Laurana: 25, 45, 70, 47, 72 e di Cristo: 33.

MOSTRA

"La Città Ideale. L'utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello" dal 6 aprile all'8 luglio 2012

Galleria Nazionale delle Marche (di Luciano Laurana)

L'esposizione parte dalla celebre “Città ideale” conservata presso il Palazzo Ducale di Urbino, una delle opere più raffinate realizzata

dalla civiltà fiorita nella seconda metà del Quattrocento, e di un'altra di analoga impostazione, conservata presso la Walters Art Gallery di Baltimora, capolavori a cui non è stato ancora possibile attribuire una paternità, per offrire poi una ricognizione su una serie di opere assai eterogenee. In mostra 50 fra dipinti, sculture, tarsie, disegni, medaglie,

codici miniati e trattati di architettura, realizzati da grandi protagonisti dell'arte rinascimentale come Piero della Francesca, Perugino, Bramante, Mantegna e molti altri.

Luciano Laurana nato nel 25 (1425), a 45 anni dipinge la “Città Ideale”, nel 1470 (25+45=70)

ed a 47 anni taglia la tavola, nel 1472 (25+47=72). Cristo è morto a 33 anni.

PROSPETTIVA DI CITTA’ IDEALE, 1470-1472 numero in codice: 25.70.72.33

Diagrammi con le date: 6 aprile (96° giorno del calendario gregoriano) 2012 e 8 luglio (96° giorno del calendario gregoriano) 2012,

composte con la somma dei numeri di Luciano Laurana: 25, 45, 70, 47, 72 e di Cristo: 33.

A Urbino dal 27 al 29 agosto 2015 si terrà il Convegno mondiale dal titolo

“LA CITTA’ IDEALE: TRA MITO E REALTA” (di Luciano Laurana)

Comitato di Ricerca sugli Studi Urbani e Regionali dell’Associazione Internazionale di Sociologia (ISA-RC21).

Organizzato dal Dipartimento di Economia, Società, Politica dell’Università di Urbino Carlo Bo.

Luciano Laurana nato nel 25 (1425), a 45 anni dipinge la “Città Ideale”, nel 1470 (25+45=70)

ed a 47 anni taglia la tavola, nel 1472 (25+47=72). Cristo è morto a 33 anni.

PROSPETTIVA DI CITTA’ IDEALE, 1470-1472 numero in codice: 25.70.72.33

Diagrammi con le date: 27 agosto (239° giorno del calendario gregoriano) 2015 e 29 agosto (241° giorno del calendario gregoriano) 2015,

composte con la somma dei numeri di Luciano Laurana: 25, 45, 70, 72 e di Cristo: 33.

REPUBBLICA DI SAN MARINO numero in codice: 76.101.166.33

GIORGIOPPI 2014

REPUBBLICA DI SAN MARINO numero in codice: 76.101.166.33

L'indipendenza della Repubblica ha origini antichissime, tanto che San Marino è ritenuta la più antica repubblica del mondo ancora esistente. La tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C., quando San Marino, un tagliapietre dalmata dell'isola di Arbe fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell'imperatore romano Diocleziano, stabilì una piccola comunità cristiana sul Monte Titano, il più alto dei sette colli su cui sorge la Repubblica. La proprietaria della zona, una ricca donna di Rimini donò il territorio del Monte Titano alla piccola comunità, che lo chiamò a memoria del fondatore "Terra di San Marino" che prima di morire, avrebbe secondo la leggenda

pronunziato ai suoi seguaci la seguente frase: « Vi lascio liberi da ambedue gli uomini ».

Marino diacono (Loparo, 276 - Città di San Marino, 3 settembre 366) è un santo venerato dalla Chiesa cattolica. Secondo la tradizione, sarebbe stato il fondatore, nel 301 della Repubblica di San Marino.

San Marino nato nel 276 (76), fonda la Repubblica di San Marino, all’età di 25 anni nel 301 (76+25=101) e muore a 90 anni nel 366 (76+90=166). Cristo è morto a 33 anni. La data di fondazione della repubblica di San Marino

e la morte del santo, sono composte con la somma dei numeri: 76, 25, 101, 90, 166, 33.

Diagramma con le date 3 settembre (246° giorno del calendario giuliano) 301 - 366, composte con la somma dei numeri di san Marino diacono e di Cristo: 76, 101, 166, 33.

BASILICA DI SAN MARINO DIACONO numero in codice: 76.101.166.33

La basilica di San Marino è la chiesa principale della Città di San Marino, è dedicata al patrono della città e dello Stato. Eretta agli inizi dell'Ottocento, ospita sotto l'altare maggiore parte delle reliquie del santo ritrovate il 3 marzo 1586. Il busto reliquario in argento e oro disposto alla destra dell'altare conserva il cranio del santo dal 2 settembre 1602.

Alcune reliquie del santo sono state donate il 28 gennaio 1595 all'isola di Arbe in Croazia, città natale del santo. La costruzione costò 40.150 scudi e 76 baiocchi.

San Marino nato nel 276 (76), fonda la Repubblica di San Marino, all’età di 25 anni nel 301 (76+25=101) e muore

a 90 anni nel 366 (76+90=166). Cristo è morto a 33 anni. La data di fondazione della repubblica di San Marino e la morte del santo, sono composte con la somma dei numeri: 76, 25, 101, 90, 166, 33.

numero in codice: 76.101.166.33

Diagrammi con le date: 3 marzo (62° giorno del cal. giuliano) 1586, 2 settembre (245° giorno dell’anno) 1602, 28 gennaio (28° giorno dell’anno) 1595,composte con la somma dei numeri 76, 25, 90, 33.

BASILICA DI SAN MARINO DIACONO

numero in codice: 76.101.166.33

La costruzione costò 40.150 scudi e 76 baiocchi. Solo chi conosce il numero in codice: 76.101.166.33, non viene “preso per il naso” con 40150 scudi e 76 baiocchi.

San Marino nato nel 276 (76), fonda la Repubblica di San Marino, all’età di 25 anni nel 301 (76+25=101) e muore a 90 anni nel 366 (76+90=166). Cristo è morto a 33 anni. La data di fondazione della repubblica di San Marino

e la morte del santo, sono composte con la somma dei numeri: 76, 25, 101, 90, 166, 33.

numero in codice: 76.101.166.33

Rapporto dei 40150 scudi e 76 baiocchi, con i numeri di san Marino diacono: 101, 25, 166, 90, e l’età di Cristo morto a 33 anni.

BASILICA DI SAN MARINO DIACONO

numero in codice: 76.101.166.33

Scritta sulla facciata della Basilica di San Marino diacono.

«DIVO . MARINO . PATRONO . ET . LIBERTATIS . AUCTORI . SEN. P.Q.» «Al Divino Marino, patrono e portatore di libertà Il Senato e il popolo»

DIVO . MARINO . PATRONO . ET LIBERTATIS . AUCTORI . SEN . P . Q (testo composto da 41 lettere)

San Marino nato nel 276 (76), fonda la Repubblica di San Marino, all’età di 25 anni nel 301 (76+25=101) e muore

a 90 anni nel 366 (76+90=166). Cristo è morto a 33 anni. La data di fondazione della Repubblica di San Marino e la morte del santo, sono composte con la somma dei numeri: 76, 25, 101, 90, 166, 33.

numero in codice: 76.101.166.33

Rapporto delle 41 lettere del testo scritto sulla facciata della Basilica di San Marino, con l’anno di morte del santo: 166 (366) e l’età del santo: 25 anni,

quando ha fondato la Repubblica nel 301.

Utilizzo dell’immagine di san Marino diacono e della Basilica del santo Marino diacono, in alcuni francobolli emessi dalla Repubblica di San Marino.

numero in codice: 76.101.166.33

emissioni: 11 agosto 1923, 15 marzo 1945, 25 aprile 1944, 18 luglio 1947, 16 marzo 1967, 14 maggio 1975.

Diagrammi con le date delle emissioni dei francobolli, composte con la somma dei numeri di san Marino diacono e di Cristo: 76, 101, 166, 33.

Emissioni: 28 agosto 1977, 15 settembre 2000, 19 settembre 2002, 18 novembre 2008, 17 marzo 2010, 5 aprile 2011.

Diagrammi con le date delle emissioni dei francobolli, composte con la somma dei numeri di san Marino diacono e di Cristo: 76, 101, 166, 33.

Esempio

18 novembre (240° giorno del calendario gregoriano) 2008. 240 + 2008 = 2217. Il numero 2217 è composto da 10 volte il numero 101 e da 40 volte il numero 33. 10 + 40 = 50. 50 : 2 = 25.

SAN MARINO DIACONO, FONDATORE DELLA REPUBBLICA

Marino diacono (Loparo, 276 – Città di San Marino, 366) è stato secondo la tradizione, uno scalpellino di origine dalmata che nel 301 fu il fondatore della repubblica di San Marino. È venerato

come santo dalla Chiesa cattolica che lo commemora il 3 settembre.

San Marino nato nel 276 (76), ha 25 anni, nel 301 (76+25=101). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 301 (101). San Marino, età: 25 anni, numero chiave: 18, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 25, con la somma dei numeri: 25 - 101 ed il numero chiave: 18.

La tradizione fa risalire al 3 settembre 301 d.C., la Fondazione della Repubblica di San Marino.

L’anno di nascita di San Marino, il 76, insieme all’età di Cristo (33 anni), è all’origine dell’anno e del giorno della Fondazione della Serenissima Repubblica di San Marino.

La data: 3 settembre (246° giorno del calendario giuliano) 301 (1054 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di San Marino: 25, l’anno 101 ed il numero chiave: 18.

33 (Cristo) x 43 = 1419 L’anno di nascita di San Marino, il 76, insieme all’età di Cristo (33 anni), è all’origine dell’anno e del giorno della Fondazione della Serenissima Repubblica di San Marino.

Questo modo di costruire una data, è usato nel sistema ebraico (?).

129 (Mose’) x 11 = 1419 ??????

L’anno di nascita di San Marino, il 76, insieme all’età di Cristo (33 anni), è all’origine dell’anno e del giorno della Fondazione della Serenissima Repubblica di San Marino.

?????

Pagine in elaborazione

2016

Le 6 pagine seguenti, sono tratte dal PDF “LE LEGGENDE E LA STORIA, SI TROVANO ALL’INTERNO DEI CALENDARI”

Giorgioppi 2015.

San Mosè profeta, morto a 129 anni Ricorrenza: 4 settembre.

Su questa grande figura di profeta e legislatore del popolo ebraico, si possono scrivere interi volumi

riguardanti la sua storia personale e quella degli ebrei; come pure per tutta la sua opera di condottiero, profeta, guida e legislatore del suo popolo. Bisogna per forza, dato lo spazio ristretto, citare solo i passi salienti della sua vita. Egli è prima di tutto l’autore e legislatore del ‘Pentateuco’, nome greco dei primi 5 libri della Bibbia, denominati globalmente dagli ebrei “la Legge”, perché costituiscono la fase storica, religiosa e giuridica del popolo della salvezza. Quasi tutta l’opera è dedicata al personaggio e all’opera di Mosè, per mezzo del quale Dio fondò il suo popolo; i “libri di Mosè” sono: Genesi, Esodo, Levitico,

Numeri e Deuteronomio, essi vanno dalla creazione del mondo alla morte di Mosè. Visse 129 anni, nel XIV-XIII secolo a. C. e gli ultimi 40 anni della sua vita li dedicò interamente

al servizio di Iahweh e di Israele; fu la più elevata figura del Vecchio Testamento e uno dei più grandi geni religiosi di tutti i secoli.

Ricorrenza: San Mosè, profeta, 4 settembre (247° giorno del calendario giuliano - gregoriano).

Rapporto dell’età di Mosè (129), con il giorno 4 settembre (247° giorno dell’anno, ricorrenza del santo) ed il calendario giuliano/gregoriano di 365 giorni.

CRONOLOGIA BIBLICA

La Bibbia contiene dettagliate notizie cronologiche, che consentono il calcolo del tempo trascorso fra la creazione di Adamo ed eventi databili storicamente, come la prima distruzione di Gerusalemme. In questo modo è possibile sviluppare calendari,

la cui epoca (cioè l'evento iniziale) sia la creazione del mondo. Esempi sono il calendario bizantino e il calendario ebraico. In questi calendari tutte le date sono positive; non esistono cioè date individuate dal numero di anni antecedenti l'epoca

del calendario. Dato che era diffusa fra ebrei e cristiani l'opinione che il mondo sarebbe durato in totale 6000 anni, la data della creazione determinava anche la data della fine del mondo e ciò aumentava l'interesse per il calcolo

accurato della data. Le prime cronologie furono sviluppate dagli ebrei a partire circa dal 105 a.C. Ulteriori cronologie furono sviluppate sino al XIX secolo circa, dato che la grande maggioranza degli ebrei

e dei cristiani credeva nella storicità letterale della Bibbia.

Diagramma con la data: 6000 (durata del mondo), composto con la somma dei numeri di Mosè: 129, e di Cristo: 33.

Il calendario ebraico

Il calendario ebraico conta gli anni a partire dalla data presunta della creazione, che in base alle indicazioni della Bibbia

è stata calcolata dalla tradizione rabbinica al 3760 a.C. Precisamente l'anno 1 inizia il 6 ottobre 3761 a.C.;

la creazione viene posta al 25 Elul o 25 Adar di tale anno (22 settembre o 29 marzo 3760 a.C.).

Mosè, numero in codice: 129.33

Diagramma con le date: 6 ottobre (279° giorno del calendario giuliano) 3761 a.C. e 29 marzo (88° giorno del calendario giuliano), composte con la somma dei numeri di Mosè: 129 e di Cristo: 33.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di risolvere il problema del “numero di semi del melograno”.

I SEMI DEL MELOGRANO

Il melograno (Punica granatum) è una pianta della famiglia delle Punicaceae, originario di una regione geografica che va dall'Iran alla zona himalayana dell'India settentrionale, e presente sin dall'antichità nel Caucaso, e nell'intera

zona mediterranea. Il melograno è inoltre nella simbologia ebraica, simbolo di onestà e correttezza, dato che il suo frutto conterrebbe 613 semi, che come altrettante perle sono le 613 prescrizioni

scritte nella Torah, (365 divieti e 248 obblighi) osservando le quali si ha certezza di tenere un comportamento saggio ed equo. In realtà i semi della melagrana sono in numero

variabile (di certo circa 600), ma il frutto con i suoi semi ricorda quel numero, che come tanti altri, ha riferimenti precisi nella numerologia ebraica.

Diagramma con il numero 613 (semi del melograno), 365 (divieti) e 248 (obblighi), composto con la somma dei numeri di Mosè: 129, di Cristo: 33 ed il numero chiave: 31

Mosè sul monte Sinai per ricevere le tavole della legge. Dio si rivelò con il suo Nome misterioso per la prima volta a Mosè, sul monte Sinai.

DIO disse a Mosè: «IO SONO COLUI CHE SONO». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "L'IO SONO mi ha mandato da voi"».

(Esodo 3,14)

E Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; e Mosè rimase sul monte quaranta (40) giorni e quaranta notti (40).

(Esodo 24,18)

YHWH (4), il Dio degli ebrei

Il tetragramma biblico è la sequenza delle quattro (4) lettere ebraiche che compongono il nome proprio di Dio descritto nel Tanach: הוהי (leggendo da destra a sinistra: yodh-he-waw-he).

In passato era largamente attestata la traslitterazione JHWH; in epoca contemporanea invece la traslitterazione più diffusa è YHWH.

Geova (YHWH), l nome personale di Dio, ricorre la prima volta in GENESI 2:4. Il nome divino è un verbo: la forma causativa, all'imperfetto, del verbo ebraico (hawàh, "DIVENIRE") e significa "EGLI FA DIVENIRE". Geova si rivela così come

Colui che, agendo progressivamente, adempie le promesse, Colui che realizza sempre i suoi propositi. Il suo nome ricorre nel testo ebraico 6828 volte nella forma YHWH o JHVH.

Diagramma con il numero 6828, composto con i numeri di Mosè: 129 (età), 40 (giorni nel deserto), di Cristo: 33 (età) ed il numero di lettere del nome proprio di Dio, YHWH: 4.

GIOCARE CON AL-KHAWARIZMI

Abū Jafar Muhammad ibn Mūsā al-Khwārizmī (Corasmia o Baghdad, 783 - 850 ), è stato un matematico, astronomo, astrologo e geografo persiano. Sotto la sua direzione furono tradotte in arabo

molte delle principali opere matematiche del periodo greco-ellenistico, dell'antica Persia, di Babilonia e dell'India.

GIOCARE CON FIBONACCI

Leonardo Pisano detto il Fibonacci (Pisa, 1175 - Pisa, 1240), fu un matematico italiano. E’ considerato come uno dei più grandi matematici di tutti i tempi. Con altri matematici del tempo, contribuì alla rinascita

delle scienze esatte dopo la decadenza dell'Età Tardo Antica e dell' Alto Medioevo. Con lui, in Europa, ci fu il connubio fra i procedimenti della geometria greca euclidea (gli Elementi) e gli strumenti matematici di calcolo elaborati

dalla scienza araba e alessandrina (in particolare egli studiò per la parte algebrica il Liber embadorum dello studioso ebreo spagnolo Abraham ibn ‛Ezra).

Pagine in elaborazione

2016

Abū Jafar Muhammad ibn Mūsā alun matematico, astronomo, astrologo

molte delle principali opere matematiche del periodo greco

Un francobollo commemorativoemesso in

Al-Khawarizmi nato nel 783 (

AsteroideScoperto il 31 dicembre 1997 da Paul G. Comba a Prescott, in Arizona, e dedicato al

La somma di 3 moltiplicazioni, compone il numero 83x1=83.

Al-Khwārizmī

far Muhammad ibn Mūsā al-Khwārizmī (Corasmia o Baghdad, 783 - 850 ), è statoastrologo e geografo persiano. Sotto la sua direzione furono tradotte in arabo

molte delle principali opere matematiche del periodo greco-ellenistico, dell'antica Persia, di Babilonia

francobollo commemorativo del 1200° anniversario della nascita del grande matematico persiano,emesso in Unione Sovietica il 6 settembre 1983.

Khawarizmi nato nel 783 (83), muore a 67 anni nell’850 (83+67=150). Cristo è morto a

AL-KHAWARIZMI numero in codice: 83.67.150.33

Asteroide 11156 Al-Khwarizmi Scoperto il 31 dicembre 1997 da Paul G. Comba a Prescott, in Arizona, e dedicato al matematico persiano.

numero in codice: 83.67.150.33

Dividere il numero 99 in tre parti: 1, 67, 31. La somma di 3 moltiplicazioni, compone il numero 11156.

x1=83. 150x67=10050. 33x31=1023. 83+10050+1023=11156

), è stato . Sotto la sua direzione furono tradotte in arabo

Babilonia e dell'India.

de matematico persiano,

). Cristo è morto a 33 anni.

matematico persiano.

Al-Khwārizmī

“LIBRO SULLA FORMA DELLA TERRA” 833

Il terzo importante studio di al-Khwārizmī è intitolato Kitāb ṣūrat al-ar" (in arabo: آ,+ب ()رة ا$رض , "Libro sulla forma della Terra", spesso tradotto in inglese come Geography), terminato nell'833. È una versione rivista e completata della Geografia di Tolomeo e consiste in un elenco di 2402 coordinate di città e altre caratteristiche geografiche preceduto da un'introduzione generale. La mappa geografica

del mondo di Henricus Martellus come comparazione evidenzia come il mondo in questa mappa sia a forma di drago, dove la testa del drago è l'Europa. Analogamente sulla mappa di al-Khwārizmī la coda del drago è rappresentata dal Sud America, mentre l'area

nord-orientale della Terra è la Cina. Del Kitāb ṣūrat al-ar" è sopravvissuta solo una copia, conservata nella Biblioteca dell'Università di Strasburgo. Una traduzione latina è conservata nella Biblioteca Nazionale di Spagna a Madrid e il suo titolo completo è "Libro sulla

comparsa della Terra, con le sue città, montagne, mari, tutte le isole ed i fiumi, scritto da Abū Ja�far Muhammad ibn Mūsā al-Khwārizmī, secondo il trattato geografico scritto da Tolomeo il Claudiano". Il libro inizia con un elenco di latitudini e longitudini, a seconda delle "fasce

climatiche", vale a dire in blocchi di latitudini e, in ogni fascia climatica, per longitudini. Paul Gallez evidenzia questo eccellente sistema che ci permette di dedurre molte latitudini e longitudini, anche se il documento in nostro possesso è in pessimo stato.

I tre protagonisti del gioco:

Nell’anno 833 AL-KHAWARIZMI ha 50 anni. MAOMETTO (è morto a 63 anni), CRISTO (è morto a 33 anni).

Al-Khawarizmi nato nel 783 (83), scrive il “LIBRO SULLA FORMA DELLA TERRA” a 50 anni, nell’833 (83+50=133). Cristo è morto a 33 anni.

AL-KHAWARIZMI numero in codice: 83.50.133.33

Maometto (La Mecca, 569 – Medina, 8 giugno 632),

è stato il fondatore e "l'uomo che tutti i musulmani riconoscono loro profeta".

Maometto nato nel 569 (69), muore a 63 anni, nel 632 (69+63=132). Cristo è morto a 33 anni. MAOMETTO

numero in codice: 69.63.132.33

La somma di 2 moltiplicazioni, compone il numero 2402.

Dividere il numero 63 (età di Maometto) in due parti: 19 e 44. 50 (età di Al-Khawarizmi) x 19 = 950. 33 (età di Cristo) x 44 = 1452. 950+1452=2402

3000 LEONARDO 3000 Leonardo è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1981, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse

maggiore pari a 2,3521723 UA e da un'eccentricità di 0,1812178, inclinata di 2,74923° rispetto all'eclittica.

Scoperta: 2 marzo 1981. L'asteroide è dedicato a Leonardo da Vinci.

Leonardo nato nel 52 (1452), muore a 67 anni, nel 1519 (52+67=119)

Cristo è morto in croce a 33 anni.

LEONARDO DA VINCI, numero in codice: 52.67.119.33

La data: 2 marzo (61° giorno del calendario gregoriano) 1981, è composta con la somma dei numeri di Leonardo: 52, 67, 119 e l’età di Cristo: 33.

Il numero 3000 (Leonardo, asteroide), è composto con la somma dei numeri di Leonardo: 67, 119 e l’età di Cristo: 33.

6765 FIBONACCI 6765 Fibonacci è un asteroide della fascia principale. Scoperto nel 1982, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse

maggiore pari a 2,2984927 UA e da un'eccentricità di 0,1528108, inclinata di 4,08050° rispetto all'eclittica.

Scoperta: 20 gennaio 1982. L'asteroide è dedicato a Leonardo Fibonacci.

Leonardo Fibonacci nato nel 75 (1175), muore a 65 anni, nel 1240 (75+65=140)

Cristo è morto in croce a 33 anni.

FIBONACCI, numero in codice: 75.65.140.33

La data: 20 gennaio (20° giorno del calendario gregoriano) 1982, è composta con la somma dei numeri di Fibonacci: 75, 140 e l’età di Cristo: 33.

Il numero 6765 (Fibonacci, asteroide), è composto con la somma dei numeri di Fibonacci: 65, 140 e l’età di Cristo: 33.

San Leonardo abate (Leonardo di Noblac), eremita (castello di Vandôme, Corroi, 497 - Noblac, 6 novembre 559), è stato un abate francese, che visse da eremita gran parte della vita; è considerato santo dalla Chiesa cattolica,in particolare nel Medioevo fu

uno dei santi più venerati in Europa. La ricorrenza è il 6 novembre (310° giorno del calendario giuliano/gregoriano).

NEL NOME “LEONARDO” SI TROVANO LE DUE DATE DEL TRATTATO “LIBER ABBACI” E LE DUE ETA’ DI FIBONACCI

Leonardo Fibonacci (Pisa, 1175 - Pisa, 1240). Il Liber abbaci, più noto come Liber abaci, è un testo medievale in latino di argomento

matematico. Scritto nel 1202 dal pisano Leonardo Fibonacci, che lo riscrisse nel 1228 per essere dedicato a Michele Scoto, è ritenuto uno dei più importanti libri di matematica del Medioevo. È un’opera che non ha precedenti in Europa e sfida quelle esistenti nel

mondo islamico e classico, è evidente comunque che Fibonacci trae molto dalle opere di matematici arabi. Tra i problemi trattati 22 sono tratti da Al-Khwarizim e 53 da Abu Kamil; si può quindi dire che l’algebra di Fibonacci non è altro che una raccolta riassuntiva di quella di Al-Khwarizim e Abu Kamil. È l’opera più nota e importante di Fibonacci, enorme, suddivisa in 15 capitoli.

Nel Liber Abaci, troviamo la famosa successione di Fibonacci, comunemente associata alla sezione aurea.

Rapporto degli anni in cui Fibonacci ha scritto il trattato “Liber abbaci”, 102 (1202) / 128 (1228), con il suo anno di nascita, il 75 (1175) e la sua età nei relativi anni: 27 - 53 anni. Rapporto dei numeri di Fibonacci: 75, 26, (102), 53 (128), all’interno

del numero 310 (310° giorno del calendario giuliano, ricorrenza: San Leonardo), giorno del suo onomastico.

FIBONACCI “TRATTATO LIBER ABBACI”

numero in codice: 102.27.128.53

I 22 problemi tratti da Al-Khwarizim, più i 53 problemi tratti da Abu Kamil, compongono il numero: 75 (1175, anno di nascita). Il numero 75 è divisibile per il numero dei 15 capitoli del Liber abaci: 75 : 15 = 5.

Trattato, Liber abaci, Scritto da Fibonacci a 27 anni e riscritto a 53 anni.

codice membranaceo, 214 fogli, di cui l’ultimo bianco, 300 x 210 mm, INV. codice C.I.2616, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze.

Scritto nel 1202 dal pisano Leonardo Fibonacci (1175-1240), che lo riscrisse nel 1228 per essere dedicato a Michele Scoto (1176-1232 ca.), è ritenuto uno dei più

importanti libri di matematica del Medioevo.

GIOCARE CON FIBONACCI ED IL n° 187

Cosa vuol dire la scritta “A 187”?

Fibonacci nato nel 75 (1175), a 27 anni, nel 1202, scrive il trattato LIBER ABACI e lo riscrive a 53 anni, nel 1228.

Leonardo Fibonacci muore a 65 anni, nel 1240.

A 187 LEONARDO PISANO (18 lettere)

Il numero 187 è composto con la somma dei numeri 27 (età di Fibonacci nel 1202) e 53 (età di Fibonacci nel 1228). 187+18=205. 140 (1240) + 65 (età di Fibonacci nel 1240) = 205.

LEONARDO FIBONACCI L’ultima sua notizia biografica documentata è una delibera del comune di Pisa, datata

4 novembre 1240 – termine post quem per fissare la data della sua morte –, con la quale si conferisce a

«Maestro Leonardo Bigollo» un salario annuo per aver prestato consulenze di tipo amministrativo e, probabilmente, per aver insegnato la matematica.

Fibonacci nato nel 1175 (75), muore a 65 anni, nel 1240 (75+65=140). Cristo è morto in croce a 33 anni.

FIBONACCI numero in codice: 75.65.140.33

La data: 4 novembre (308° giorno del calendario giuliano) 1240, è composta con la somma dei numeri di Fibonacci: 65, l’anno: 140 e l’età di Cristo: 33.

Pagine in elaborazione

2016

In queste pagine non troverete nessuna scoperta ma vedrete rappresentate con dei disegni (diagrammi), le soluzioni di alcuni rebus, che tutti i Ministeri Internazionali e milioni di persone conoscono da sempre.

IL TESTO E’ DA CORREGGERE

I DISEGNI SONO PERFETTI Questo lavoro deve essere giudicato esclusivamente per le soluzioni dei diagrammi.

La soluzione corretta di ogni rebus o problema, si trova nel disegno (diagramma). Avrei tanto desiderato che le mie schede contenessero solo delle immagini.

Io ho riconosciuto la bellezza di un sistema dal quale ero stato escluso. Solo attraverso delle immagini posso risolvere i problemi che

“altri” hanno inventato con soluzioni matematiche.

IL GIOCO DEL 33 Il più grande gioco della storia

Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo ed è praticato ancora oggi.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

GIOCARE con il 33, FEDERICO II° DI SVEVIA

e CASTEL DEL MONTE

Federico II Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250) fu re di Sicilia (come Federico I, dal 1198 al 1250), Duca di Svevia (come Federico VII, dal 1212 al 1216), re di Germania (dal 1212 al 1220) e Imperatore del Sacro Romano

Impero, e quindi precedentemente Re dei Romani, (come Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal papa come Imperatore nel 1220), infine re di Gerusalemme (dal 1225

per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229). Apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen e discendeva per parte di madre dalla dinastia normanna degli Altavilla,

regnanti di Sicilia. Conosciuto con gli appellativi stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo") o puer Apuliae ("fanciullo di Puglia"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione

degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa e di innovazione artistica e culturale, volta a unificare le

terre e i popoli, ma fortemente contrastata dalla Chiesa, di cui il sovrano mise in discussione il potere temporale. Federico stesso fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi: la sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba

ed ebraica. Uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in Sicilia e nell'Italia meridionale una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con una amministrazione efficiente.

Federico II parlava sei lingue (latino, siciliano, tedesco, francese, greco e arabo) e giocò un ruolo importante nel promuovere le lettere attraverso la poesia della Scuola siciliana. La sua corte reale siciliana a Palermo, dal 1220 circa sino alla sua morte, vide uno dei

primi utilizzi letterari di una lingua romanza (dopo l'esperienza provenzale), il siciliano. La poesia che veniva prodotta dalla Scuola siciliana ha avuto una notevole influenza sulla letteratura e su quella che sarebbe diventata la moderna lingua italiana.

La scuola e la sua poesia furono salutate con entusiasmo da Dante e dai suoi contemporanei, e anticiparono di almeno un secolo l'uso dell'idioma toscano come lingua d'élite letteraria d'Italia.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

CASTEL DEL MONTE, 1240 - 1248 numero in codice: 94.140.148.33

LA DATA DEL “CASTEL DEL MONTE” SI TROVA NEL NOME “FEDERICO”

Federico di Utrecht (783 - Isola di Walcheren, 18 luglio 838) fu vescovo di Utrecht dall’820 circa alla morte ed è venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Ricorrenza liturgica, 18 luglio (199° giorno del calendario giuliano/liturgico).

Federico II di Svevia è nato il 26 dicembre 1194. 199 (18 luglio, san Federico) x 6 = 1194 (anno).

La doppia data della costruzione di Castel del Monte: 140 - 148 (1240 - 1248), si trova nel nome Federico (18 luglio, 199° giorno dell’anno), insieme all’età di Cristo, (33 anni) ed il numero 8.

CASTEL DEL MONTE COSTRUITO IN 8 ANNI, 1240 - 1248.

FEDERICO II DI SVEVIA Federico II Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 - Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250) fu re di Sicilia, Duca di Svevia,

re di Germania e Imperatore del Sacro Romano Impero, e quindi precedentemente Re dei Romani, infine re di Gerusalemme.

Federico II di Svevia, nato nel 1194 (94), inizia il Castel del Monte a 46 anni nel 1240 (140) e lo termina a 54 anni nel 1248 (148). Cristo è morto in croce a 33 anni. Tutte le operazioni legate al Castel del Monte, sono ottenute con la somma

dei numeri: 94, 140, 148, 33, oppure con la somma dei numeri: 46, 8 (8 anni dopo), 54, 33.

Numero in codice: 94.140.148.33

Castel del Monte è un edificio del XIII secolo fatto costruire dall'imperatore Federico II in Puglia, tra il 1240 e il 1248, nell'attuale frazione omonima del comune di Andria, a 18 km dalla città, nei pressi della località di Santa Maria del Monte, in provincia di Barletta-Andria-Trani.

CASTEL DEL MONTE. - È senz'altro il più affascinante dei castelli costruiti da Federico II. Sulla sua costruzione e sulla sua funzione le opinioni degli studiosi sono contrastanti. Il fascino della struttura castellare ottagonale ha dato anche adito a una serie di interpretazioni troppo fantasiose e non sempre suffragate

da argomenti convincenti. L'unicità di Castel del Monte non è costituita dalla sua forma ottagonale, meno insolita di quanto spesso ritenuto (cf. Musca, 1981, ed. 2002, pp. 10 ss.), ma dal fatto che l'ottagono domina tutte le parti del monumento: si tratta quindi di una costruzione consapevolmente realizzata,

anche nei dettagli, sulla base di una precisa forma geometrica, un esperimento artistico senza un modello concreto e realizzato ad altissimo livello. Infatti, intorno a un cortile ottagonale sono raggruppati otto saloni di piano terra e primo piano (tutti di forma trapezoidale) e otto torri ottagonali. L'unico

documento dell'epoca di Federico II in cui si parla di Castel del Monte risale al 29 gennaio 1240 (Dokumente, 1926, nr. 734). In questo mandato, tradito nel frammento del registro della cancelleria di Federico II (Il Registro, 2002, p. 460), l'imperatore ordina da Gubbio al giustiziere di Capitanata, Riccardo de

Montefuscolo, di fare immediatamente l'actractus: "Cum pro castro, quod apud Sanctam Mariam de Monte fieri volumus, per te, licet de tua iurisdictione non sit, instanter fieri velimus actractum, fidelitati tue precipiendo mandamus, quatenus actractum ipsum in calce, lapidibus et omnibus aliis oportunis fieri

facias sine mora […]". Sul significato del termine actractus si è discusso a lungo tra gli studiosi: alcuni ritennero che significasse pavimento, altri lastrico (astracus), finché Dankwart Leistikow ha dimostrato (nel 1994) in modo convincente che significa materiale edilizio. Il documento si riferisce quindi all'inizio dei lavori per la costruzione di Castel del Monte, che iniziarono soltanto nel 1240. (TRECCANI L’ENCICLOPEDIA ITALIANA / CASTEL DEL MONTE / Federiciana

2005 di Hubert Houben)

CASTEL DEL MONTE, 29 gennaio 1240

L'origine dell'edificio si colloca ufficialmente il 29 gennaio 1240, quando Federico II° Hohenstaufen ordinò a Riccardo da Montefuscolo, Giustiziere di Capitanata, che venissero predisposti i materiali e tutto il necessario per la costruzione di un castello presso la

chiesa di Sancta Maria de Monte (oggi scomparsa). Castel del Monte è stato visto anche in chiave simbolica, come un grande monumento, un'enorme corona imperiale che era possibile osservare da lontano, che esaltava

l'immenso potere di Federico II, che si considerava secondo solo a Gesù Cristo.

Federico II nato nel 1194 (94), ha 46 anni, nel 1240 (94+46=140). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1240 (140). Federico II, età: 46 anni, numero chiave: 14, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33,

con la somma dei numeri: 46 - 140 ed il numero chiave: 14.

La data: 29 gennaio (29° giorno del calendario giuliano) 1240 (1993 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 46, l’anno: 140, il numero chiave: 14, e l’età di Cristo: 33.

QUADRATURA DEL CERCHIO LEONARDO SCRIVE LA DATA: 30 novembre 1504

Leonardo annuncia di aver trovato, il 30 novembre del 1504, la soluzione dell’annoso problema della quadratura: “La notte di S. Andrea trovai il fine della quadratura del cerchio in fin del lume e della notte e della carta dove scrivevo;

fu concluso al fine dell’ora”.

Leonardo nato nel 1452 (52), ha 52 anni, nel 1504 (52+52=104). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1504 (104). Leonardo, età: 52 anni, numero chiave: 22, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33,

con la somma dei numeri: 52 - 104 ed il numero chiave: 22.

Soluzione, “QUADRATURA DEL CERCHIO”

All’interno del numero : 60 (minuti, 1 ora), Leonardo compone i numeri: 52 e 33.

(Tratto dal PDF “Giocare con il 33, Leonardo e la corte di Urbino”, Giorgioppi 2015-16)

Castel del Monte è sinonimo di 8 perchè è profondamente legato a questo numero.

CASTEL DEL MONTE, 1240 - 1248.

Diagramma che evidenzia il rapporto del numero 8 con il numero in codice: 94.140.148.33

Pagine in elaborazione

2016

Utilizzo dell’immagine di Castel del Monte in due francobolli.

Il 2 maggio 1977 è stato emesso dalle Poste Italiane, un francobollo da 200 lire che ne riporta una veduta prospettica. Il 22 settembre 1980 è stato emesso dalle Poste Italiane, un altro francobollo per la serie ordinaria del valore di 20 lire.

Federico II di Svevia, nato nel 1194 (94), inizia Castel del Monte a 46 anni nel 1240 (140) e lo termina a 54 anni nel 1248 (148). Cristo è morto in croce a 33 anni. Tutte le operazioni legate a Castel del Monte, sono ottenute con la somma

dei numeri: 94, 140, 148, 33, oppure con la somma dei numeri: 140, 148, 46, 54, 33.

CASTEL DEL MONTE

Numero in codice: 94.140.148.33

Diagrammi con le date: 2 maggio (122° giorno del calendario gregoriano) 1977 e 22 settembre (265° giorno del calendario gregoriano) 1980, composte con la somma dei numeri: 94, 140, 148, 33.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

FEDERICI II° DI SVEVIA

9 dicembre 1212 - 25 luglio 1215 DUE INCORONAZIONI

GIOCARE CON IL 33 E FEDERICO II° DI SVEVIA

FEDERICO II° DI SVEVIA, NASCITA E MORTE

Federico II Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250) fu re di Sicilia (come Federico I°, dal 1198 al 1250), Duca di Svevia (come Federico VII, dal 1212 al 1216), re di Germania (dal 1212 al 1220)

e Imperatore del Sacro Romano Impero, e quindi precedentemente Re dei Romani, (come Federico II, eletto nel 1211, incoronato dapprima ad Aquisgrana nel 1215 e, successivamente, a Roma dal

papa come Imperatore nel 1220), infine re di Gerusalemme (dal 1225 per matrimonio, autoincoronatosi nella stessa Gerusalemme nel 1229).

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. L’età di vita è messa sempre nella data di nascita.

Anno 1250 (150). Federico II°, età: 56 anni, numeri chiave: 4, 18, Cristo: 33 anni.

Federico II° nato nel 1194 (94), muore a 56 anni, nel 1250 (94+56=150). Cristo è morto a 33 anni.

Nascita. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 56 - 150 ed il numero chiave: 4. Morte. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 56 - 150 ed il numero chiave: 18.

1) La data: 26 dicembre (360° giorno del calendario giuliano) 1194 (1947 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II: 56, l’anno: 150, il numero chiave: 4, e l’età di Cristo: 33.

2) La data: 13 dicembre (347° giorno del calendario giuliano) 1250 (2003 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II: 56, l’anno: 150, il numero chiave: 18, e l’età di Cristo: 33.

FEDERICO II° DI SICILIA Incoronato il 26 dicembre 1198 a quattro anni

Alla morte di Enrico VI, nel 1197, Corrado riportò Federico a sua madre, a Palermo, che lo affidò a Pietro da Celano,

Conte della Marsica. Il 17 Maggio 1198 Costanza fece incoronare il figlio, di neanche 4 anni, Re di Sicilia. Costanza morì il 27 Novembre dello stesso anno, dopo aver posto Federico sotto la tutela

di Papa Innocenzo III ed aver costituito a favore del Papa un appannaggio di 30.000 talenti d’oro per la sua educazione.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 4 anni, nel 1198 (94+4=98). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1198 (98). Federico II, età: 4 anni, numero chiave: 3, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 4 - 98 ed il numero chiave: 3.

La data: 17 Maggio (137° giorno del calendario giuliano) 1198 (1951 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 4, l’anno: 98, il numero chiave: 3, e l’età di Cristo: 33.

FEDERICO II° DI SVEVIA Incoronato Re il 26 dicembre 1208 a quattordici anni

Il 26 dicembre 1208 Federico II° compì il quattordicesimo anno di età e uscì dalla tutela papale assumendo il potere nelle sue mani.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 14 anni, nel 1208 (94+14=108). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1208 (108). Federico II, età: 14 anni, numero chiave: 4, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 14 - 108 ed il numero chiave: 4.

La data: 26 dicembre (360° giorno del calendario giuliano) 1208 (1961 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 14, l’anno: 108, il numero chiave: 4, e l’età di Cristo: 33.

FEDERICO II°, DUE INCORONAZIONI 9 dicembre 1212 - 25 luglio 1215

Partito a marzo del 1212 da Palermo, Federico giunse a Roma la domenica di Pasqua e prestò giuramento vassallatico al papa;

a settembre entrò trionfalmente a Costanza, a ottobre indisse la sua prima dieta da re di Germania e a novembre stipulò gli accordi col futuro re di Francia Luigi VIII per combattere il rivale Ottone IV. Finalmente il

9 dicembre 1212 Federico veniva incoronato imperatore nel duomo di Magonza dal vescovo Sigfrido III di Eppstein, ma la sua effettiva sovranità doveva ancora essere sancita.

Ad Aquisgrana, Federico II° vi ricevette una seconda e splendida incoronazione, il 25 luglio 1215 che completò quella di Magonza.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 18 anni, nel 1212 (94+18=112). Federico II° nato nel 1194 (94), ha 21 anni, nel 1215 (94+21=115).

Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1212 (112). Federico II, età: 18 anni, numero chiave: 4, Cristo: 33 anni. Anno 1215 (115). Federico II, età: 21 anni, numero chiave: 7, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 18 - 112 ed il numero chiave: 4. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 21 - 115 ed il numero chiave: 7.

1) La data: 9 dicembre (343° giorno del calendario giuliano) 1212 (1965 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II: 18, l’anno: 112, il numero chiave: 4, e l’età di Cristo: 33.

2) La data: 25 luglio (206° giorno del calendario giuliano) 1215 (1968 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II: 21, l’anno: 115, il numero chiave: 7, e l’età di Cristo: 33.

FEDERICO II° IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO

Non volendo rinunciare al Regno di Puglia e di Sicilia, delle cui terre era particolarmente innamorato, Federico II° lasciò il governo della Germania a suo figlio Enrico e ritornò in Italia, dove il 22 novembre 1220, presente il suo fedelissimo Ermanno Von Saltza, Gran Maestro

dei Cavalieri Teutonici, si fece incoronare Imperatore del Sacro Romano Impero, nella Basilica di San Pietro, da Onorio III.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 26 anni, nel 1220 (94+26=120). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1220 (120). Federico II, età: 26 anni, numero chiave: 24, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 26 - 120 ed il numero chiave: 24.

La data: 22 novembre (326° giorno del calendario giuliano) 1220 (1973 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 26, l’anno: 120, il numero chiave: 24, e l’età di Cristo: 33.

LE MONETE DI FEDERICO II°, 17 febbraio 1222

La coniazione dei tarì amalfitani nel 1221, estremamente rari, aveva soprattutto una funzione celebrativa, e infatti poco dopo, il 17 settembre 1222, Federico chiuse definitivamente la zecca di Amalfi. L'augustale oltre alle funzioni delle altre monete

serviva per diffondere l'immagine dell'Imperatore come successore di Cesare Augusto, infatti le monete somigliano molto a quelle di epoca Augustea, nel recto è incisa l'effigie di Federico con un mantello cesareo con l'alloro

in testa proprio come gli Imperatori romani, vi è scritto: IMP(erator) ROM(anorum) CAESAR AUG(ustus). Nel verso c'è l'immagine di un aquila (simbolo degli Imperatori romani e svevi) e la scritta FRIDERICUS.

Denari Coniati a Messina e Brindisi negli anni tra il 1220-22, con il titolo imperiale proprio per celebrare l'incoronazione ad Imperatore.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 28 anni, nel 1222 (94+28=122). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1222 (122). Federico II, età: 28 anni, numero chiave: 26, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 28 - 122 ed il numero chiave: 26.

La data: 17 settembre (260° giorno del calendario giuliano) 1222 (1975 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 28, l’anno: 122, il numero chiave: 26, e l’età di Cristo: 33.

5 giugno 1224

Il 5 giugno 1224, all'età di trent'anni, Federico istituì con editto formale, a Napoli, la prima universitas studiorum statale e laica

della storia d'Occidente, in contrapposizione all'ateneo di Bologna, nato come aggregazione privata di studenti e docenti e poi finito sotto il controllo papale. L'università, polarizzata intorno allo studium di diritto e retorica, contribuì

all'affermazione di Napoli quale capitale della scienza giuridica. Napoli non era ancora la capitale del Regno, ma Federico la scelse per la sua posizione strategica e il suo già forte ruolo di polo culturale e intellettuale di quei tempi.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 30 anni, nel 1224 (94+30=124).

Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1224 (124). Federico II, età: 30 anni, numero chiave: 25, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 30 - 124 ed il numero chiave: 25.

La data: 5 giugno (156° giorno del calendario giuliano) 1224 (1977 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 30, l’anno: 124, il numero chiave: 25, e l’età di Cristo: 33.

francobollo UNIVERSITA’ DI NAPOLI, “FEDERICO II” 1224

Federico II° attraverso la cultura cercò di equilibrare i vari popoli in lotta fra loro, fino ad incontrarsi. Come quello: latino, germanico, normanno, siculo e arabo. Condusse un’intensa azione legislativa e mise ordine nel sistema monetario

dell’epoca molto confuso e frammentario. Già ai suoi tempi fu chiamato per tutto ciò “Stupor Mundi” meraviglia del mondo. Fondò l’Università di Napoli, oggi intitolata a Federico II, dove su sua indicazione, si doveva formare il personale amministrativo,

burocratico e preparare i giuristi (Avvocati e giudici). Tutti avrebbero dovuto aiutarlo nel controllo dell’ordinamento del suo impero.

Poste Italiane. Decorazione della facciata dell’edificio sede dell’Università di Napoli. Emesso: 9 marzo 1992.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 30 anni nel 1224 (94+30=124), quando fonda l’Università di Napoli. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema cristiano Il numero del giorno del calendario (giuliano, gregoriano, solare),

sommato all’anno cristiano, deve darci le informazioni del numero in codice. UNIVERSITA’ DI NAPOLI

numero in codice: 94.30.124.33

La data: 9 marzo (68° giorno del calendario gregoriano) 1992, è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 30, l’anno: 124 e l’età di Cristo: 33.

FEDERICO II° RE DI GERUSALEMME, 18 marzo 1229

Il 18 marzo 1229, nella basilica del Santo Sepolcro, Federico II° si incoronò re di Gerusalemme (in quanto erede del trono per aver sposato nel 1225 Jolanda di Brienne, regina di Gerusalemme,

nonostante l'opposizione del clero locale e di quasi tutti i feudatari).

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 35 anni, nel 1229 (94+35=129). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1229 (129). Federico II, età: 35 anni, numero chiave: 8, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 35- 129 ed il numero chiave: 8.

La data: 18 marzo (77° giorno del calendario giuliano) 1229 (1982 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 35, l’anno: 129, il numero chiave: 8, e l’età di Cristo: 33.

La prima scomunica

FEDERICO II° SCOMUNICATO A 33 ANNI

Per ottenere la corona imperiale, però, Federico II di Svevia aveva promesso solennemente al pontefice che avrebbe intrapreso, al più presto, una nuova crociata, ma gli impegni del governo e la sua ammirazione per la civiltà araba lo avevano trattenuto.

Il nuovo papa, Gregorio IX, uomo energico e autoritario, non si accontentava delle promesse e il 29 settembre 1227 scomunica l’imperatore Federico II di Svevia, accusandolo di non avere a cuore la lotta contro gli infedeli.

Il 23 luglio 1230, con l’accordo di S. Germano, il papa fu costretto a revocare la scomunica.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 33 anni, nel 1227 (94+33=127). Cristo è morto a 33 anni. Federico II° nato nel 1194 (94), ha 36 anni, nel 1230 (94+36=130). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1227 (127). Federico II, età: 33 anni, numero chiave: 8, Cristo: 33 anni. Anno 1230 (130). Federico II, età: 36 anni, numero chiave: 2, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 33 - 127 ed il numero chiave: 8. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 36 - 130 ed il numero chiave: 2.

1) La data: 29 settembre (272° giorno del calendario giuliano) 1227 (1980 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 33, l’anno: 127, il numero chiave: 8, e l’età di Cristo: 33.

2) La data: 23 luglio (224° giorno del calendario giuliano) 1230 (1983 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 36, l’anno: 130, il numero chiave: 2, e l’età di Cristo: 33.

La seconda scomunica

FEDERICO II° SCOMUNICATO A 45 ANNI

Era la domenica delle Palme, ossia il 20 marzo 1239. L’imperatore si trovava a Padova quando Gregorio IX, in pieno concistoro, scomunicò Federico II°.

Papa Gregorio IX lancia l'anatema contro Federico II

affresco di Giorgio Vasari. Roma, Vaticano, Sala Regia.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 45 anni, nel 1239 (94+45=139). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1239 (139). Federico II, età: 45 anni, numero chiave: 8, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 45 - 139 ed il numero chiave: 8.

La data: 20 marzo (79° giorno del calendario giuliano) 1239 (1992 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 45, l’anno: 139, il numero chiave: 8, e l’età di Cristo: 33.

La terza scomunica FEDERICO II° SCOMUNICATO A 51 ANNI

Il pontefice fissò un concilio a Lione e nella seduta conclusiva del 17 luglio 1245 pronunciò

la terza scomunica sul capo di Federico II° accusandolo di spergiuro, sacrilegio, ecc.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 51 anni, nel 1245 (94+51=145). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1245 (145). Federico II, età: 51 anni, numero chiave: 2, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 51 - 145 ed il numero chiave: 2.

La data: 17 luglio (198° giorno del calendario giuliano) 1245 (1998 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 51, l’anno: 145, il numero chiave: 2, e l’età di Cristo: 33.

TRATTATO DI FEDERICO II°, 1230 “DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS”

De arte venandi cum avibus ("Sull'arte di cacciare con gli uccelli") è un trattato dell'imperatore Federico II di Svevia sull'attività venatoria. Il manoscritto conservato alla Biblioteca Vaticana è la redazione più nota per le illustrazioni, ma contiene solo i primi

due libri: si tratta di un codice di 111 fogli di pergamena di dimensioni pari approssimativamente a cm. 24,5x36, datato 1230-45 ca. Nell'esemplare della Vaticana, pur ridotta ai primi due libri, sono presenti oltre 500 immagini di uccelli (che descrivono

circa 80 specie animali) eseguite con sorprendente precisione. Va notata la cura nella scelta dei colori del piumaggio e il dettaglio delle particolarità anatomiche, frutto evidentemente di attente osservazioni. La decorazione è composta dalle illustrazioni a colori

degli uccelli e dei falconieri, dalle iniziali dei capitoli decorate, tradizionalmente in rosso e azzurro alternativamente, e dai titoli dei capitoli rubricati. Non tutto è stato portato a termine: in particolare le iniziali decorate

si interrompono al foglio 36 mentre ai fogli 94 - 100 le immagini non sono state colorate.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 36 anni, nel 1230 (94+36=130). Cristo è morto a 33 anni.

Rapporto della data 1230 (130), con i numeri: 111 (fogli), 100, 94 (anno di nascita di Federico II), 36 (l’età), i numeri chiave: 11, 25 e l’età di Cristo: 33.

Francobollo TRATTATO DI FEDERICO II°

“DE ARTE VENANDI CUM AVIBUS”

POSTE GERMANICHE Francobollo commemorativo per gli 800 anni dalla nascita di Federico II di Svevia.

1194 - 1994

Federico II. con il suo falco. Dal suo libro "De arte venandi cum avibus" ("Sull’arte della caccia con gli uccelli"), Biblioteca Apostolica Vaticana, Roma

Pal. Lat. 1071, c. 1v, Sud Italia / Sicilia 1258-1266) (nominale 400 Pfennig ) emesso: 16 giugno 1994

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 36 anni, nel 1230 (94+36=130). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema cristiano Il numero del giorno del calendario (giuliano, gregoriano, solare),

sommato all’anno cristiano, deve darci le informazioni del numero in codice. “De arte venandi cum avibus”

numero in codice: 94.36.130.33

La data: 16 giugno (167° giorno del calendario gregoriano) 1994,

è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 94, 36, l’anno: 130 e l’età di Cristo: 33.

COSTITUZIONI DI MELFI, 1231

Le Costituzioni di Melfi (dette anche Liber Augustalis) costituiscono una, ma anche la più proficua, delle manifestazioni della cultura di Federico II di Svevia. Furono promulgate nel 1231 dall'imperatore svevo nella città di Melfi,

e raccolte nel Liber Augustalis. Esse prevedono norme e leggi, che regolamentano il vivere comune.

Strutturalmente comprendevano quattro organizzazioni dello Stato: lo Stato, in cui si definivano i poteri del sovrano; la Giustizia, affidata al Maestro generale di Giustizia; la Finanza, affidata ai Maestri Camerari; il Feudo.

Tutto il complesso giuridico si esplicava attraverso 3 Libri per un totale di 255 Titoli. Il primo comprendeva 109 Titoli riguardanti il diritto penale. Il secondo libro, 52 titoli,

trattava elementi di procedura civile e penale. Il terzo libro, 94 Titoli, del diritto feudale, della proprietà e dei diritti di famiglia.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 37 anni, nel 1231 (94+37=131).

Rapporto della data 1231 (131), con i numeri dei Titoli dei tre libri: 109, 52, 94, ed il numero chiave: 15.

Liber Augustalis o Costituzioni melfitane (1231) Le Constitutiones sono divisi in tre libri (255 titoli): il primo riguarda il diritto pubblico (109 titoli), il secondo, la procedura giudiziaria (52 titoli), il terzo, diritto feudale, privato e penale (94 titoli)

Per ordine dell’Imperatore Federico II°, le nuove leggi furono promulgate dal giustiziere Riccardo da Montenero, il

1° settembre 1231

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 37 anni, nel 1231 (94+37=131). Cristo è morto in croce a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1231 (131). Federico II, età: 37 anni, numero chiave: 2. Cristo, età: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 37 - 131 ed il numero chiave: 2.

La data: 1° settembre (244° giorno del calendario giuliano) 1231 (1984 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 37, l’anno: 131, il numero chiave: 2, e l’età di Cristo: 33.

Pagine in elaborazione

2016

SCUOLA MEDICA SALERNITANA 1231-1280 Nel 1231 l'autorità della scuola veniva sancita dall'imperatore Federico II° di Svevia (1194-1250): nella sua Costituzione

di Melfi si stabiliva che l'attività di medico poteva essere svolta solo da dottori in possesso di diploma rilasciato dalla Scuola Medica Salernitana. Nel 1280 Carlo II d'Angiò (1254-1309) approvò il primo statuto in cui

a Scuola veniva riconosciuta come Studium generale in medicina.

Il 17 settembre 2007 lo Stato italiano ha emesso un francobollo per celebrare la Scuola Medica Salernitana.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 37 anni, nel 1231 (94+37=131). Cristo è morto a 33 anni. Carlo II° d'Angiò nato nel 1254 (54), ha 26 anni, nel 1280 (54+26=80). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema cristiano Il numero del giorno del calendario (giuliano, gregoriano, solare),

sommato all’anno cristiano, deve darci le informazioni del numero in codice. SCUOLA MEDICA SALERNITANA

numero in codice: 131.37 - 26.80. 333

La data:17 settembre (260° giorno del calendario gregoriano) 2007, è composta con la somma dei numeri di Federico II° di Svevia: 37, 131, di Carlo II° d’Angiò: 26 e l’età di Cristo: 33.

francobollo RITRATTO DI FEDERICO II°, BITONTO, 1228

L'ambone, oggi sistemato sul lato destro della navata centrale, ma in origine posto tra le ultime due colonne a sinistra della stessa navata è uno dei pezzi più importanti della concattedrale. Realizzato quasi interamente in marmo, possiede un lettorino riccamente scolpito con

preziosi intagli e trafori, a cui si appoggia la scultura di un'aquila, sostenuta da una cariatide umana. Sull'ambone sono scolpiti i simboli dei quattro evangelisti e sul parapetto della scala, gli imperatori svevi Federico I Barbarossa, Enrico VI, Federico II e suo figlio Corrado.

L'iscrizione posta sotto il lettorino (HOC OPUS/FECIT NICOLAUS/SACERDOS ET MAGIS/TER ANNO MILLESIMO/DUCENTESIMO VICESIMO/NONO IDICTIONIS SECUNDE) attribuisce la realizzazione dell'ambone al prete Nicola, che partecipò

anche alla costruzione del campanile della cattedrale di Trani, e lo data al 1229.

Poste Italiane. Emesso il 19 settembre 1994. 8° centenario della nascita di Federico II°, 1194 – 1994. Ritratto di Federico II – Bassorilievo, Concattedrale di Bitonto.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 34 anni nel 1228 (94+34=128).

Cristo è morto a 33 anni.

Sistema cristiano Il numero del giorno del calendario (giuliano, gregoriano, solare),

sommato all’anno cristiano, deve darci le informazioni del numero in codice. RITRATTO DI FEDERICO II°, BITONTO

numero in codice: 94.30.124.33

La data: 19 settembre (262° giorno del calendario gregoriano) 1994, è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 34, l’anno: 128 e l’età di Cristo: 33.

FEDERICO II°, sigillo: 13 febbraio 1240

Sigillo in cera 85 mm della pergamena 13 febbraio 1240. Intorno al campo la legenda recita: [FRIDERICUS D(e) I GR(ati) A IMPE]RATOR ROMANOR(um)[SE]MP(er) AUGUST[US]. Al centro del campo affiancano il trono i due termini:

REX IH(e) R(usa) L(e) M. Cagli, Archivio Storico Comunale

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 46 anni, nel 1240 (94+46=140). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1240 (140). Federico II, età: 46 anni, numero chiave: 44, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 46 - 140 ed il numero chiave: 44.

La data: 13 febbraio (44° giorno del calendario giuliano) 1240 (1993 dalla fondazione di Roma), è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 46, l’anno: 140, il numero chiave: 44, e l’età di Cristo: 33.

francobollo FEDERICO II°, sigillo: 13 febbraio 1240 Un francobollo emesso in Germania il 15 febbraio 1990, mostra il sigillo di Federico II del 1240.

750 anni di privilegio a Francoforte

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 46 anni, nel 1240 (94+46=140). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema cristiano Il numero del giorno del calendario (giuliano, gregoriano, solare),

sommato all’anno cristiano, deve darci le informazioni del numero in codice. “SIGILLO” DI FEDERICO II°

numero in codice: 94.46.140.33

La data: 15 febbraio (46° giorno del calendario gregoriano) 1990,

è composta con la somma dei numeri di Federico II°: 46, l’anno: 140 e l’età di Cristo: 33.

FEDERICO II°, LEGA LOMBARDA, 30 luglio 1225

Il 30 luglio 1225 Federico II° di Svevia convoca, per la Pasqua del 1226, una dieta da tenersi a Cremona, città a lui particolarmente fedele, invitando anche i podestà lombardi e ponendo all'ordine del giorno la restaurazione

dei diritti imperiali in Lombardia, la preparazione della crociata, la repressione dell'eresia.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 31 anni, nel 1225 (94+31=125). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1225 (125). Federico II, età: 31 anni, numero chiave: 24, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 31 - 125 ed il numero chiave: 24.

La data: 30 luglio (211° giorno del calendario giuliano) 1225 (1978 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 31, l’anno: 125, il numero chiave: 24, e l’età di Cristo: 33.

LA BATTAGLIA DI CORTENUOVA FEDERICO II°, CREMONA 1° dicembre 1237

La battaglia di Cortenuova fu uno degli scontri più cruenti del XIII secolo

verificatosi nel novembre 1237 tra le forze dell'imperatore Federico II° di Svevia e quelle della Lega Lombarda. Federico II in seguito alla schiacciante vittoria, fece un ingresso trionfale nella città alleata di Cremona il 1° dicembre 1237,

portando come trofeo il Carroccio, ormai privo di ornamenti, trainato da un elefante bardato a festa. Il Carroccio, accompagnato da una missiva, fu inviato al Pontefice a Roma, da sempre protettore dei guelfi, per attestare la potenza dell'Impero e sobillare il partito ghibellino. Esso fu accolto trionfalmente ed esposto in Campidoglio.

Federico II° nato nel 1194 (94), ha 43 anni, nel 1237 (94+43=137). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano

I romani usavano mettere nelle loro date all’interno del calendario romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma) e solare (di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”.

Anno 1237 (137). Federico II, età: 43 anni, numero chiave: 18, Cristo: 33 anni.

Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 43 - 137 ed il numero chiave: 18.

La data: 1° dicembre (335° giorno del calendario giuliano) 1237 (1990 dalla fondazione di Roma),

è composta con la somma dei numeri di Federico II: 43, l’anno: 137, il numero chiave: 18, e l’età di Cristo: 33.

IL GIOCO DEL 33

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

Riassunto. “Sistema romano-cristiano”. Esempi di alcune date storiche, di cui Federico II° di Svevia è il protagonista.

Riassunto. “Sistema cristiano” Esempi di 5 francobolli, dedicati a Federico II° di Svevia.

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

IL GIOCO DEL 33 Il gioco è millenario. Lo ha usato Leonardo

ed è praticato ancora oggi.

“Sistema romano-cristiano”

IL GIOCO DEL 33

Chi ha riconosciuto in un cerchio il “valore” di 33, all’interno della Pala Montefeltro di Piero della Francesca, non solo ha ricevuto il dono della visione completa dell’opera originale,

ma anche di riconoscere “4 sistemi” sul quale si basano tutte le date della storia. 1) Sistema romano, 2) romano-cristiano, 3) cristiano, 4) romano-massonico.

Riassunto. “Sistema romano-cristiano”.

Esempi di alcune date della vita di Leonardo da Vinci, scritte dagli storici usando il “sistema romano-cristiano”.

(Tratto dal PDF: Giocare con il 33, Leonardo e la corte di Urbino. Giorgioppi 2016)

Riassunto. “Sistema romano-cristiano”.

Esempi di alcune date scritte da Leonardo da Vinci nei suoi manoscritti, usando il “sistema romano-cristiano”.

(Tratto dal PDF: Giocare con il 33, Leonardo e la corte di Urbino. Giorgioppi 2016)

CASTELLO ESTENSE DI FERRARA

Il Castello Estense sorse nel 1385 come strumento di controllo politico e militare (eretto con grande celerità fra pietra fu posata simbolicamente il 29 settembre

commissionata all'architetto Bartolino da Novarapotente macchina repressiva dopo un'imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello stesso anno.

La prima pietra fu posata simboDietro la ricorrenza di san Michele, si nasconde

Niccolò II d'Este, detto lo ZoppoNiccolò II d'Este nato nel 1338 (38), pone la prima pietra del Castello, all’età di

La data 29 settembre 1385

Diagramma con l’anno 1385composta con la somma dei numeri:38, 47, 85 (

CASTELLO ESTENSE DI FERRARA numero in codice: 38.85.87.33

come strumento di controllo politico e militare (eretto con grande celerità fra

29 settembre, giorno di san Michele, protettore di porte e roccheBartolino da Novara, dal marchese Niccolò II d'Este che ritenne indispensabile dotarsi di una

dopo un'imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello stesso anno.

fu posata simbolicamente(?) il 29 settembre, giorno di san Michele

Dietro la ricorrenza di san Michele, si nasconde Niccolò II d'Este e Cristo.

lo Zoppo (17 maggio 1338 - 26 marzo 1388), fu marchese di Ferrara), pone la prima pietra del Castello, all’età di 47 anni, nel 1385 (85

29 settembre 1385, è composta con la somma dei numeri: 38, 47, 85,

1385 e la data 29 settembre (272° giorno del calendario giuliano)

composta con la somma dei numeri:38, 47, 85 (Niccolò II d'Este), 33 (Cristo)

come strumento di controllo politico e militare (eretto con grande celerità fra 1385 e 1387). La prima rocche urbiche (????). L'opera fu e indispensabile dotarsi di una

dopo un'imponente rivolta popolare scatenatasi nel maggio di quello stesso anno.

san Michele. .

Ferrara dal 1361 al 1388. 85). Cristo è morto a 33 anni.

, 33.

(272° giorno del calendario giuliano) 1385, Niccolò II d'Este), 33 (Cristo).

Utilizzo dell’immagine del Castello Estense di Ferrara in due francobolli.

Il 22 settembre 1980 è stato emesso dalle Poste Italiane, un francobollo per la serie ordinaria del valore di 120 lire. Il 9 ottobre 2013 è stato emesso dalle Poste di San Marino, un francobollo da 1.40 euro che ne riporta una veduta prospettica.

Niccolò II d'Este nato nel 1338 (38), pone la prima pietra del Castello di Ferrara, all’età di 47 anni, nel 1385 (85),

e lo termina a 49 anni nel 1387 (87). Cristo è morto a 33 anni. Tutte le operazioni legate al Castello Estense di Ferrara, sono ottenute con la somma dei numeri: 38, 85, 87, 33.

CASTELLO ESTENSE DI FERRARA Numero in codice: 38.85.87.33

Diagrammi con le date: 22 settembre (265° giorno del calendario gregoriano) 1980 e 9 ottobre (282° giorno del calendario gregoriano) 2013, composte con la somma dei numeri: 38, 85, 87, 33.

SIGISMONDO MALATESTA, NASCITA E MORTE Sigismondo Pandolfo Malatesta, detto il lupo di Rimini (Brescia, 19 giugno 1417 - Rimini, 9 ottobre 1468), fu signore di Rimini e Fano dal 1432, Considerato dai suoi contemporanei come uno dei più audaci condottieri militari in Italia.

Aby Moritz Warburg (1866 - 1929) è stato uno storico dell'arte e critico d'arte tedesco. Bilderatlas Mnemosyne, 1929.

… è la costellazione sotto cui nasce il committente Sigismondo il 13 giugno 1417; il segno del signore di Rimini …

Sigismondo Pandolfo Malatesta nato nel 1417 (17), muore a 51 anni nel 1468 (68). Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date, all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave” L’età di vita, è messa sempre nella data di nascita.

Anno 1468 (68), SIGISMONDO MALATESTA, età: 51 anni, numeri chiave: 14, 42, 27.

Ps. Comporre il numero: 33, con la somma dei numeri: 51- 68 ed i numeri chiave: 14, 42, 27.

Le tre date: 13 giugno (164° giorno del calendario giuliano) 1417 (2170 dalla fondazione di Roma), 19 giugno (170° giorno del calendario giuliano) 1417 (2170 dalla fondazione di Roma), 9 ottobre (282° giorno del calendario giuliano) 1468 (2170 dalla fondazione di Roma),

sono composte con la somma dei numeri di Sigismondo Malatesta: 51, l’anno: 68, i numer1 chiave: 14, 42, 27 e l’età di Cristo: 33.

CASTEL SISMONDO Il capolavoro dell’architettura militare malatestiana è costituito dal castello di Rimini, fatto costruire da Sigismondo Pandolfo

Malatesta a partire dal 1437 e terminato, stando alle epigrafi che lo decorano, nel 1446. La costruzione iniziò il 20 maggio 1437 alle ore 18.48: il momento della fondazione fu deciso da Sigismondo sulla base

di calcoli elaborati (????????????????????) con precisione dagli astrologi di corte. "alli 20 maggio 1437 a hore 10 e minuti 48". Anche se è stata alterata l’ora, la soluzione delle informazioni resta identica.

Sigismondo Pandolfo Malatesta nato nel 1417 (17), nel 1437 (37), ha 20 anni. Cristo è morto a 33 anni.

Sistema romano-cristiano I romani usavano mettere nelle loro date, all’interno dell’anno romano (A.U.C., dalla Fondazione di Roma)

e solare (calendario di Numa Pompilio o giuliano), soltanto l’età del protagonista, unendola ad un “numero chiave”. Anno 1437 (37), SIGISMONDO MALATESTA, età: 20 anni, numero chiave: 5.

Comporre sempre il numero: 33,

con la somma dei numeri: 20 - 37 ed il numero chiave: 5.

La data: 20 maggio (140° giorno del calendario giuliano) 1437, (2190 dalla fondazione di Roma), ore 18.48 (1128 minuti),

è composta con la somma dei numeri di Sigismondo Malatesta; 20, l’anno: 37, il numero chiave: 5 e l’età di Cristo: 33 anni.

17° CONVEGNO PUBBLICO della LOGGIA ALBERTO MARIO N. 121 all'OR. DI SANSEPOLCRO. Sala Consiliare del Comune di Sansepolcro, Via Matteotti. 27 ottobre 2012, ore 16:30.

“Le iniziazioni di Piero della Francesca: la Flagellazione e il Sigismondo Inginocchiato”

Silvia Ronchey, Silio Bozzi e Moreno Neri.

Piero della Francesca nato nel 19 (1419), all’età di 32 anni nel 51 (1451), dipinge il “Sigismondo inginocchiato”. Cristo è morto a 33 anni. Piero della Francesca nato nel 19 (1419), all’età di 39 anni nel 58 (1458), dipinge la “La Flagellazione”. Cristo è morto a 33 anni.

I numeri: 19, 32, 51 (Sigismondo inginocchiato), 19, 39, 58 (La Flagellazione), 33 (Cristo), compongono il numero in codice del Convegno “Le iniziazioni di Piero della Francesca: la Flagellazione e il Sigismondo Inginocchiato”.

“FLAGELLAZIONE/SIGISMONDO INGINOCCHIATO”

CONVEGNO numero in codice: 19.51/58.33

Diagramma con la data 27 ottobre (300° giorno del calendario gregoriano) 2012, composta con la somma dei numeri: 19, 32, 51 (Sigismondo inginocchiato), 19, 39, 58 (La Flagellazione), 33 (Cristo).

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2014

Questo materiale è liberamente utilizzabile, purché ne venga citata la fonte e l’autore. Materiale rilasciato sotto Licenze Creative Commons CC BY-SA.

LEON BATTISTA ALBERTI “Autoritratto” 1437 numero in codice: 4.33.37.33

ALBERTI, TEMPIO MALATESTIANO 1450-1454 numero in codice: 4.50.54.33

GIORGIOPPI 2014

Leon Battista Alberti (Genova, 18 febbraio 1404 - Roma, 20 aprile 1472) è stato un architetto, scrittore, matematico, umanista, crittografo, linguista, filosofo, musicista e archeologo italiano;

fu una delle figure artistiche più poliedriche del Rinascimento.

Leon Battista Alberti non è nato il 18 febbraio 1404 e non è morto il 20 aprile 1472. Le due date non sono reali ma informative, composte cioè con il numero in codice dell’Alberti. Le stesse informazioni si devono trovare, nella data di istituzione

del Comitato Nazionale per le celebrazioni del VI centenario della nascita di Leon Battista Alberti, nelle date di tutte le mostre e di tutti i convegni a lui dedicati.

Leon Battista Alberti nato nel 1404 (4), muore a 68 anni, nel 1472 (72). Cristo è morto a 33 anni. Tutte le date che trattano la persona e l’opera (generica) di Leon Battista Alberti, a partire dalla

data del giorno della sua morte, devono essere composte con la somma dei numeri: 4, 68, 72, 33.

LEON BATTISTA ALBERTI numero in codice: 4.68.72.33

COMITATO NAZIONALE PER LE CELEBRAZIONI DEL VI CENTENARIO DELLA NASCITA DI LEON BATTISTA ALBERTI

Mantova. Anno di istituzione: 19 febbraio 2002.

Diagrammi con le date di nascita e di morte dell’Alberti, e del giorno di istituzione del Comitato Nazionale per le celebrazioni del VI centenario della nascita di L. B. Alberti,

composte con la somma dei numeri dell’Alberti: 4, 68, 72 e di Cristo: 33.

Leon Battista Alberti nato nel 1404 (4), muore a 68 anni, nel 1472 (72). Cristo è morto a 33 anni.

LEON BATTISTA ALBERTI numero in codice: 4.68.72.33

La Roma di Leon Battista Alberti “Architetti, umanisti e artisti alla scoperta dell’antico nella città del Quattrocento”

Palazzo Caffarelli, Musei Capitolini, Roma, 24 giugno 2005 - 16 ottobre 2005.

Leon Battista Alberti. La biblioteca di un umanista Biblioteca Laurenziana, Firenze, 8 ottobre 2005 - 7 gennaio 2006.

Il percorso espositivo, articolato in tre sezioni più un’area multimediale, ricostruisce

il laboratorio intellettuale dell’Alberti, fatto di carte e libri, memorie, letture, strumenti tecnici e scientifici.

Diagrammi con le date delle due mostre dedicate a L. B. Alberti, composte con la somma dei numeri dell’Alberti: 4, 68, 72 e di Cristo: 33.

Leon Battista Alberti nato nel 1404 (4), muore a 68 anni, nel 1472 (72). Cristo è morto a 33 anni.

LEON BATTISTA ALBERTI numero in codice: 4.68.72.33

L’uomo del Rinascimento. Leon Battista Alberti e le Arti a Firenze tra Ragione e Bellezza. Firenze, Palazzo Strozzi, 11 marzo 2006 - 23 luglio 2006.

A conclusione delle manifestazioni per il VI centenario della nascita, Firenze dedica a Leon Battista Alberti (1404 – 1472) una mostra di altissimo profilo, con lo scopo di portare anche all’attenzione del grande pubblico le più recenti e talvolta

sorprendenti acquisizioni circa l’opera enciclopedica e spettacolare di uno dei suoi figli più straordinari.

Dal 16 settembre 2006 al 14 gennaio 2007, la Casa del Mantegna di Mantova ospiterà la mostra LEON BATTISTA ALBERTI E L’ARCHITETTURA

Diagrammi con le date delle due mostre degicate a L. B. Alberti, composte con la somma dei numeri dell’Alberti: 4, 68, 72 e di Cristo: 33.

LEON BATTISTA ALBERTI “Autoritratto” 1437 Numero in codice: 4.33.37.33

Leon Battista Alberti, Autoritratto con l’occhio alato, 1437, placchetta ovale in bronzo, recto: busto d’uomo rivolto a sinistra; in basso a sinistra un occhio alato; a destra l’iscrizione: • L • BAP • (4 lettere) con due ali e un occhio a guisa di punti.

Esemplari noti: 1) Washington, National Gallery of Art, Samuel Kress Collection, 201x136 mm, inv 1957. 14. 125.

2) Parigi, Bibliothèque Nationale de France, Cabinet des médailles, 197x133 mm, inv 2508.

Leon Battista Alberti nato nel 1404 (4), esegue il suo Autoritratto a 33 anni, nel 1437 (37). Cristo è morto a 33 anni. LEON BATTISTA ALBERTI “Autoritratto” 1437 - numero in codice: 4.33.37.33

Esemplare della National Gallery of Art, Samuel Kress Collection, Washington, 201x136 mm, inv 1957. 14. 125.

1° diagramma) Il formato della placchetta con l’Autoritratto dell’Alberti, 201 x 136 mm, è composto con la somma dei numeri dell’Alberti: 4, 37 e di Cristo: 33.

2° diagramma) I numeri di inventario: 1957, 1971 (1957+14), 2096 (1957+14+125), sono composti con la somma dei numeri dell’Alberti: 4, 37 e di Cristo: 33.

LEON BATTISTA ALBERTI “Autoritratto” 1437 numero in codice: 4.33.37.33

197 x 133 mm, Parigi, Bibliothèque Nationale de France, Cabinet des médailles, monnais et antiques, inv 2508.

Diagrammi con le misure della placchetta in bronzo dell’Alberti, e del numero di inventario, composte con la somma dei numeri dell’Alberti: 4, 68, 72 e di Cristo: 33.

Francobollo, Poste Italiane, “Autoritratto di L. B. Alberti”, emesso: 16 dicembre 1972.

Leon Battista Alberti nato nel 1404 (4), esegue il suo Autoritratto a 33 anni, nel 1437 (37). Cristo è morto a 33 anni. LEON BATTISTA ALBERTI “Autoritratto” 1437 - numero in codice: 4.33.37.33

Diagramma con la data di emissione del francobollo, con rappresentato l’Autoritratto dell’Alberti: 16 dicembre

(350° giorno del calendario gregoriano) 1972, composta con la somma dei numeri dell’Alberti: 4, 68, 72 e di Cristo: 33.

La medaglia di “Sigismondo Pandolfo Malatesta e il Tempio Malatestiano”, fu realizzata in bronzo fuso da Matteo de' Pasti nel 1454.

La medaglia qui raffigurata è una delle più note fra quelle fuse da Matteo de’ Pasti per celebrare il suo committente, Sigismondo Pandolfo

Malatesta Signore di Rimini. Il motivo di questa notorietà sta nella raffigurazione del rovescio, sul quale è tratteggiato il fronte principale del Tempio Malatestiano, così come si tramanda fosse stato concepito nel primo progetto di Leon Battista Alberti.

Medaglia di Sigismondo Pandolfo Malatesta e il Tempio Malatestiano, con il numero di inventario 1201.

Sul verso corre l'iscrizione di 37 lettere / età "SIGISMONDVS • PANDVLFVS • MALATESTA • PAN • F"

Sul retro corre l'iscrizione di 33 lettere / età "PRAECL • ARIMINI • TEMPLVM • AN • GRATIAE • V • F • M • CCCC • L".

Matteo de' Pasti mette nel numero di lettere del testo, le due età di Sigismondo Malatesta, degli anni 1450 e 1454.

La moneta è così datata: 33 (lettere / l’età di Sigismondo e di Cristo) + 17 (nasce Sigismondo) = 50 (anno 1450). 37 (lettere / l’età di Sigismondo) + 17 (nasce Sigismondo) = 54 (anno 1454).

Medaglia di “Sigismondo Pandolfo Malatesta e il Tempio Malatestiano” numero in codice: 17.50.54.33

1° diagramma. Rapporto del numero di lettere (33 e 37), con l’anno 1450 (50) e 1454 (54). 2° diagramma. Rapporto del numero di inventario 1201, con i numeri di Sigismondo: 17, 50, 54 e di Cristo: 33.

Il Tempio Malatestiano è datato 1450 - 1454 Leon Battista Alberti data il Tempio Malatestiano nel 1450 (50) e lo abbandona all’età di 50 anni.

I lavori, favoriti dall'incetta violenta di marmi che Sigismondo fece a S.Appollinare in Classe e a Fano dove aveva combattuto, cominciarono sotto la guida di Matteo de' Pasti e D'Agostino di Duccio. Nel 1450 Sigismondo ebbe l'idea di trasformare

radicalmente l'intero tempio, progettando, secondo il consiglio di Leon Battista Alberti, di gettare intorno all'umile Chiesa di S.Francesco un involucro marmoreo. Purtroppo, l'opera è rimasta incompleta, ben differente da quella

che il grande architetto aveva sognato: la facciata nella parte superiore, l'aspide e la cupola, che l'Alberti avrebbe voluto far rivaleggiare con quella del Brunelleschi e alcune cappelle non sono mai state

terminate. La facciata del tempio fu ispirata dall'Arco d'Augusto, e porta una scritta latina sul fregio: "Sigismundus Pandulfus Malatesta Pandulfi F.V. Fecit Anno Gratiae MCCCCL".

SIGISMUNDUS PANDULFUS (20 lettere) MALATESTA PANDULFI F. V. FECIT (24 lettere) ANNO GRATIAE MCCCCL (17 lettere)

L'iscrizione riporta la data 1450 (50). Nel 1454, Sigismondo Pandolfo Malatesta ha 37 anni. 17 + 20 = 37 lettere / anni.

Sigismondo P. Malatesta nato nel 1417 (17), trasforma il Tempio secondo il disegno di Leon Battista Alberti, all’età di 33 anni nel 1450 (50), e abbandona il progetto, all’età di 37 anni, nel 1454 (54). Cristo è morto a 33 anni.

SIGISMONDO MALATESTA - numero in codice: 17.50.54.33

Medaglia del 1454, con il ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta.

Agostino di Duccio, Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, 1455.

La data dell’opera si trova nella composizione e nella somma di lettere del testo. HAEC SIGISMUNDI VERA EST VICTORIS IMAGO QUI DEDIT HAEC PATRIBUS DIGNA SEPULCHRA SUIS

Il testo è composto da 72 lettere.

HAEC SIGISMUNDI VERA EST VICTORIS IMAGO (34 lettere) QUI DEDIT HAEC PATRIBUS DIGNA SEPULCHRA (34 lettere)

SUIS (4 lettere) Il testo in rosso è composto da 33 lettere (Cristo).

Sigismondo P. Malatesta nato nel 1417 (17), nel 1455 (55) ha 38 anni. Cristo è morto a 33 anni. SIGISMONDO P. MALATESTA - numero in codice: 17.38.55.33

Rapporto delle 72 lettere del testo, con l’anno di nascita di Sigismondo P. Malatesta (17), la sua età (38 anni) e l’anno di esecuzione dell’opera (55).

DUE FRANCOBOLLI con il Tempio Malatestiano di Rimini (1450 - 1454) e il ritratto di Sigismondo del 1455.

Il 15 giugno 1990, le Poste Italiane emettono un francobollo del Tempio malatestiano di Rimini.

LEON BATTISTA ALBERTI - numero in codice: 4.50.54.33

Il 19 febbraio 2001, le Poste di San Marino, emettono un francobollo con il Tempio malatestiano di Rimini ed il ritratto di Sigismondo Malatesta, eseguito da Agostino di Duccio.

Ho tralasciato volutamente alcune operazioni (perfette nelle informazioni finali). SIGISMONDO MALATESTA - numero in codice: 17.38.55.33

Diagrammi con le date di emissione dei francobolli, 15 giugno (166° giorno del cal. gregoriano) 1990 e 19 febbraio (50° giorno del cal. gregoriano) 2001,

composti con la somma dei numeri di Leon Battista Alberti: 4, 50, 54 e di Cristo: 33, ed i numeri di Sigismondo P. Malatesta:17,38, 55 e di Cristo: 33.

Restauro della veste funebre di Sigismondo Malatesta

SIGISMONDO MALATESTA nunero in codice: 17.51.68.33

Dopo decenni di oblio, grazie ai finanziamenti elargiti dal Rotary Club di Rimini, torna agli occhi del grande pubblico e a tutti gli amanti

del Quattrocento italiano il frammento della veste che avvolse le spoglie mortali del celebre condottiero e mecenate romagnolo. Rinvenuta per la prima volta nella ricognizione tombale del lontano 1756. La stoffa, oggi esposta al Museo della Città di Rimini

e già oggetto di precedenti interventi di ripristino, misura 58 cm di altezza e 230 cm di lunghezza ed è più propriamente catalogabile come “raso lanciato e broccato ad effetto damasco”. I recenti lavori di restauro sono stati condotti a

Roma nell’arco di circa 4 mesi, a cura della Dott.ssa Barbara Santoro. La presentazione ufficiale si è tenuta lo scorso 18 aprile 2009, fungendo da cornice all’undicesima “Settimana della cultura”, promossa dal

Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Sigismondo P. Malatesta nato nel 1417 (17), muore a 51 anni nel 1468 (68). Cristo è morto a 33 anni. Tutte le informazioni legate alla vita di Sigismondo Malatesta sono ottenute con la somma dei numeri di Sigismondo e di Cristo.

Sigismondo P. Malatesta - nunero in codice: 17.51.68.33

Diagramma con le misure del frammento della veste funebre di Sigismondo Malatesta (58 x 230 cm), trasformate in 580 x 2300 millimetri, composte con la somma dei numeri di Sigismondo: 17, 51, 68 e di Cristo: 33.

Diagramma con le date: 1756 e 18 aprile (108° giorno del calendario gregoriano) 2009, composte con la somma dei numeri di Sigismondo: 17, 51, 68 e di Cristo: 33.

LEON BATTISTA ALBERTI Tempietto del Santo Sepolcro

1459-1467 numero in codice: 4.59.67.33

Tempietto del Santo Sepolcro, 1459-1467 numero in codice: 4.59.67.33

La doppia data dell’opera, unita all’età di Cristo, si trova nell’ordine e nel numero di lettere del testo.

Il Tempietto del Santo Sepolcro è un monumento funebre di Firenze, conservato nella cappella del Santo Sepolcro. Nel tempietto è sepolto Giovanni di Paolo Rucellai e l'architettura è opera di Leon Battista Alberti. Le origini della cappella sono del 1417.

Il lavoro dell’Alberti è iniziato nel 1459. Secondo l'iscrizione posta sopra la porta, il Sepolcro fu completato nel 1467.

Il sepolcro ha due iscrizioni: una, su un pannello quadrato sopra la porta, con un testo di 158 lettere. L'altra iscrizione corre attorno alla sommità dell'edificio, ed il testo è composto da 74 lettere.

IOHANNES RUCELLARIUS (19 lettere)

PAULI . F . UT INDE SALUTEM SUAM (23) PRECARETUR UNDE OMNIUM CUM (23)

CHRISTO FACTA EST RESURECTIO (25) SACELLUM HOC (11)

ADĪSTAR HIEROSOLIMITANI SEPUL (27) CHRI FACIUNDUM CURAVIT (20)

MCCCCLXVII (10) Totale: 158 lettere

YHESVM QVERITIS NAZARENVM CRVCIFIXVM SURREXIT NON EST HIC ECCE LOCVS VBI POSVERVNT EVM YHESUM QUERITS N (15 lettere)

AZARENUM CRUCIFIXUM SUR (21) REXIT NON EST HIT ECCEL (19)

OCUS UBI POSUERUNT EUM (19) Totale: 74 lettere

Leon Battista Alberti nato nel 1404 (4), comincia il Tempietto a 55 anni, nel 1459 (59) e lo finisce a 63 anni, nel 1467 (67). Cristo è morto a 33 anni.

Diagramma con la somma delle lettere delle due iscrizioni (158 e 74 lettere), composta con la somma dei numeri di L.B. Alberti: 4, 55, 59, 63, 67 e di Cristo: 33.

Tempietto del Santo Sepolcro, 1459-1467 L’opera di L.B. Alberti, fu conclusa nel 1467, come attesta l’iscrizione latina sulla porta d’ingresso.

numero in codice: 4.59.67.33 La doppia data dell’opera, unita all’età di Cristo, si trova nelle date dei restauri della conferenza.

Il nuovo collegamento tra il Museo Marino Marini e la Cappella del Santo Sepolcro. Per festeggiare la conclusione dei restauri del Tempietto dei Rucellai,

sabato 16 e domenica 17 febbraio 2013, dalle ore 10 alle ore 19, l’ingresso sarà gratuito al pubblico.

Dialoghi. Marco Carminati. “Raccontare il patrimonio italiano: il caso della Cappella Rucellai e Tempietto di Leon Battista Alberti”.

Giovedì 16 ottobre 2014, alle ore 18.00, al Museo Marino Marini.

Leon Battista Alberti nato nel 1404 (4), comincia il Tempietto a 55 anni, nel 1459 (59)

e lo finisce a 63 anni, nel 1467 (67). Cristo è morto a 33 anni.

Diagramma con le date: 16 febbraio (47° giorno del cal. greg.) 2013, 17 febbraio (48° giorno del cal. greg.) 2013, 16 ottobre (259° giorno del cal. greg.) 2014, composte con la somma dei numeri di L.B. Alberti: 4, 55, 59, 63, 67 e di Cristo: 33.

FILIPPINO LIPPI Filippo Lippi, detto Filippino Lippi per distinguerlo dal padre (Prato, 1458 - Firenze, 1504), è stato un pittore italiano.

Nel cinquecentenario della morte, i due Comuni di Firenze e Prato ricordano Filippino Lippi (Prato, 1458-1504) con grandi onori:

Il 20 aprile 2004 si affigge una targa commemorativa nella chiesa dove fu sepolto, e si inaugura una mostra nella città dove nacque, 8 maggio 2004 - 25 luglio 2004, Prato.

Filippino Lippi nato nel 1458 (58), muore a 46 anni, nel 1504 (58+46=104). Cristo è morto a 33 anni. numero in codice: 58.46.104.33

Diagrammi con le date 20 aprile (110° giorno del cal. greg.) 2004, 8 maggio (128° giorno del cal. greg.) 2004 e 25 luglio (206° giorno del cal. greg.) 2004, composte con la somma dei numeri di Filippino Lippi: 58, 46, 104 e di Cristo: 33.

FILIPPINO LIPPI “Autoritratto” 1485 L'Autoritratto di Filippino Lippi è un affresco staccato su embrice di terracotta, 50 x 31 cm (500 x 310 mm),

databile al 1485 e conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

L'opera è di attribuzione molto incerta, come ha sottolineato Luciano Berti (sarebbe molto interessante sapere il giorno e l’anno che lo ha detto), che parlò di un falso sei-settecentesco. L'effigiato è mostrato col busto di tre quarti voltato a sinistra, appena abbozzato dalle

pennellate, e la testa ruotata verso lo spettatore, con uno sguardo diretto. Ha i capelli lunghi che escono dalla berretta, gli occhi leggermente infossati, il naso diritto, la bocca molto carnosa e leggermente dischiusa. Alcuni dettagli sono piuttosto inconsueti,

come l'orecchio che sporge dalla capigliatura. Le fattezze sono molto simili all'autoritratto più sicuro di Filippino, quello nell'affresco della Disputa di Simon Mago e crocifissione di san Pietro nella Cappella Brancacci a Firenze.

5º centenario della nascita di Filippino Lippi. Il 25 novembre 1957,

le Poste Italiane emettono un francobollo con rappresentato l’Autoritratto di Filippino Lippi.

Le misure dell’opera (500 x 310 mm) e la data di emissione del francobollo (25 novembre 1957), ci devono dare le stesse informazioni.

Filippino Lippi nato nel 1458 (58), a 27 anni, esegue il suo Autoritratto, nel 1485 (58+27=85).

Cristo è morto a 33 anni.

numero in codice: 58.27.85.33

Diagrammi con le misure dell’Autoritratto di Filippino Lippi: 500 x 310 mm e la data di emissione del Francobollo, 25 novembre (329° giorno del calendario gregoriano) 1957, composte con la somma dei numeri

di Filippino Lippi: 58, 27, 85 e di Cristo: 33.