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La Scuola siciliana

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La Scuola siciliana

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Enrico VI (Sacro Romano

Imperatore)

Federico I (Barbarossa)

di Svevia

Federico II(1194-1250)

Re di Sicilia dal 1208 - Imperatore dal 1220

Ruggero II d’Altavilla

Re di Sicilia

Costanza d’Altavilla (erede di Sicilia)

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Federico IIHa grandi qualità politiche

Crea “il primo stato moderno d’Europa”:

• centralizzato • diretto da una burocrazia

con funzionari altamente specializzati

• tollerante verso le religioni e le fedi (islamica, ebraica, ortodossa)

• garante di protezione e tutela

e intellettuali:

• compone liriche d’amore

• parla latino, greco, siciliano, tedesco, ebraico, arabo

• ospita intellettuali di varia provenienza

• si interessa di scienze• ama la caccia e scrive un

trattato di falconeria: De arte venandi cum avibus

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Politica culturale basata su Politica culturale basata su UNIVERSALISMO e LAICITUNIVERSALISMO e LAICITÀÀ

(autonomia dalla Chiesa)(autonomia dalla Chiesa)

Ampliamento degli interessi culturali:

• scienze naturali• scienze fisiche• scienze matematiche;• Confronto con testi

arabi e greci

Moltiplicazione dei centri culturali:• Napoli: Università regia

(1224)• Capua: Scuola di

retorica (ars dictandi)• Messina: vivo centro

culturale• Salerno: scuola medica

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La corte non ha sede fissa:La corte non ha sede fissa:

• È un’élite culturale che si riconosce in un progetto:

• la MAGNA CURIA

CASTELLO DI LAGOPESOLE CASTEL DEL MONTE

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I trovatori in Italia• Dopo il 1209-12 molti trovatori

provenzali, in seguito alla distruzione delle corti nella crociata contro gli albigesi, fuggono in Italia

• Le forme della loro poesia sono imitate anche da trovatori italiani, dal nord al sud

• Ma è alla corte siciliana di Federico, che i trovatori sono accolti con il maggior interesse

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La magna curiaSono esponenti di spicco della corte di Federico i primi

italiani ad ispirarsi, nella loro attività letteraria ai poeti provenzali– Federico e suo figlio Enzo– Pier delle Vigne– Iacopo (o Giacomo) da Lentini, il Notaro– Stefano Protonotaro– Guido delle Colonne– Rinaldo D’Aquino– Giacomino Pugliese

Fiorisce tra 1230 e 1250

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L’attività letteraria per i poeti non è esclusiva

• È passatempo elegante • È un aspetto della complessiva rinascita culturale

Si ipotizza laPROGRAMMATICASOLLECITAZIONE

a imitare i POETIPROVENZALI

Validaalternativa

allatradizioneculturale

ecclesiastica

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Si fissano programmaticamente i temi(un repertorio di immagini e situazioni

afferenti alla tipologia dell’amor cortese)

Il pubblico è la CORTE: dignitari, funzionari, cavalieri e dame…. (omogenea al poeta)

È forse improprio parlare di “Scuola siciliana” perché:

comunanza di temi e di stile

assenza di regole e norme compositive

La poesia è intesa più come tirocinio e dimostrazione d’arte

che come risonanza di sentimenti autobiografici

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Tema topico: AMOR CORTESE

In genere privo degli aspetti “feudali” più accentuati

• Omaggio• Atteggiamento di

oboediens dell’amante

• Predomina l’analisi della FENOMENOLOGIA AMOROSA

modo in cui il sentimento amoroso si presenta e agisce

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TEMI• POPOLARESCHI• NARRATIVI• DIALOGATI

Assenza di temi • politici• polemici• autobiografici

Caratteristiche tematiche

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Generi e forme metriche

CanzoneSonetto

Canzonetta

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CANZONE (endecasillabi e settenari alternati)

• Forma lirica più nobile, riservata a temi cortesi• Fissata in un modello illustre, con STANZE chiuse e

autonome divise in

FRONTE

SIRMA

PIEDE

PIEDE

VOLTA

VOLTA

CONGEDO o DEDICA nell’ultima stanza

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Stefano Protonotaro Pir meu cori alligrari

(l’unica sopravvissuta nella forma siciliana originaria)

rime, secondo lo schema abC, abC; dDEeFF Pir meu cori alligrari,chi multu longiamentisenza alligranza e joi d’amuri è statu,

mi ritornu in cantari,ca forsi levimentida dimuranza turniria in usatu

di lu troppu taciri;e quandu l’omu ha rasuni di diri,ben di’cantari e mustrari alligranza,

ca senza dimustranzajoi siria sempri di pocu valuri:dunca ben di’ cantar onni amaduri.

piede

fronte

volta

volta

sirma

Per rallegrare il mio cuore\che molto a lungo\ è stato senza allegria e gioie d’amore\ io ritorno a cantare\ perché se no, forse, facilmente \l’indugio si trasformerà in abitudine\dal troppo tacere\ e quando un uomo ha ragione di poetare\ ben deve cantare e mostrare allegrezza\ che senza dimostrazione esteriore\la gioia sarà sempre di poco valore\ dunque ben deve cantare ogni innamorato

piede

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La canzone è composta di• Strofe tutte con lo stesso schema• Se una strofa comincia con le ultime parole di quella

precedente si parla di

Coblas capfinidas (termine e artificio di origine provenzale)

“…e prende amore in gentilezza lococosì propïamentecome calore in clarità di foco.

Foco d'amore in gentil cor s'aprendecome vertute in petra prezïosa…”

Guido Guinizzelli, Al cor gentil rempaira sempre amore

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SONETTO (SONETTO (inventorinventor: Iacopo da Lentini): Iacopo da Lentini)

• Per temi alti, dottrinari, teorici

• proverrebbe dalla STANZA ISOLATA di canzone

usata dai provenzali nelle tenzoni:

• dalla divisione fronte/sirma deriverebbe la

ripartizione fra 2 QUARTINE (ABAB/ABAB) e 2

TERZINE (CDE/CDE oppure CDC/DCD)

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Jacopo da

Lentini

Io m’ag[g]io posto in core a Dio servire, com’io potesse gire in paradiso, al santo loco ch’ag[g]io audito dire, u’ si mantien sollazzo, gioco e riso.

Sanza mia donna non vi voria gire,quella c’ha bionda testa e claro viso,ché sanza lei non poteria gaudere,estando da la mia donna diviso.

Ma no lo dico a tale intendimento,perch’io pec[c]ato ci volesse fare;se non veder lo suo bel portamento

e lo bel viso e ‘l morbido sguardare:ch’io mi teria in gran consolamento, veg[g]endo la mia donna in ghiora stare.

quartina

quartina

terzina

terzina

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Canzonetta

• Temi più leggeri, narrativi o dialogati• In versi settenari oppure ottonari

Iacopo da Lentini

Meravigliosamente

Rinaldo d’Aquino

Già mai non mi conforto

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La linguaVolgare siciliano illustre

con• latinismi• provenzalismi• gallicismi

I poeti utilizzano il volgare dell'isola, ma nobilitato nel lessico e nella sintassi, modellato sull'esempio del latino usato dai sapienti, giuristi, magistrati, cultori di filosofia e di scienza, particolarmente numerosi alla corte di Federico.

È forte l’influsso delle artes dictaminisin uso nella Cancelleria imperiale

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La rima siciliana

– I copisti toscani, ai quali si deve in gran parte la con-servazione dei testi siciliani, operano degli interventi sui testi siciliani originali, toscanizzandoli specialmente nelle terminazioni vocaliche collegate con la rima.

• la rima che nell'originale c'era risultava persa nella trascrizione toscana (rima imperfetta).

– I poeti del Duecento e del Trecento, che leggevano le liriche siciliane nella redazione toscanizzata dei copisti, ritennero che queste anomalie di rima fossero degli effetti voluti, li considerarono preziosità o ricercatezze o arcaismi

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RIMA SICILIANA

• ASCUSU/ USU > ASCOSO/ USO (U>O)• AVIRI/ SERVIRI > AVERE/ SERVIRE (I>E)• vidiri rimava con serviri, • vui con fui.

Così nella canzone Madonna dir vi voglio di Giacomo da Lentini, versi 29-30 "co si fo per long'uso / vivo 'n foc'amoroso"

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Meravigliosamente• Meravigliosa - mente

un amor mi distringee mi tene ad ogn’ora.Com’om che pone mentein altro exemplo pingela simile pintura,così, bella, facc’eo,che ’nfra lo core meoporto la tua figura.

In cor par ch’eo vi porti,pinta come parete,e non pare difore.O Deo, co’ mi par fortenon so se lo sapete,con’ v’amo di bon core;ch’eo son sì vergognosoca pur vi guardo ascosoe non vi mostro amore.

Avendo gran disiodipinsi una pintura,bella, voi simigliante,e quando voi non vioguardo ’n quella figura,par ch’eo v’aggia davante:come quello che credesalvarsi per sua fede,ancor non veggia inante.

• Al cor m’ard’una doglia,com’ om che ten lo focoa lo suo seno ascoso,e quando più lo ’nvoglia,allora arde più locoe non pò star incluso:similemente eo ardoquando pass’e non guardoa voi, vis’amoroso.

• S’eo guardo, quando passo,inver’ voi no mi giro,bella, per risguardare;andando, ad ogni passogetto uno gran sospiroca facemi ancosciare;e certo bene ancoscio,c’a pena mi conoscio,tanto bella mi pare.

Assai v’aggio laudato,madonna, in tutte parti,di bellezze c’avete.Non so se v’è contatoch’eo lo faccia per arti,che voi pur v’ascondete:sacciatelo per singazo ch’eo no dico a linga,quando voi mi vedite

• Canzonetta novella,va’ canta nova cosa;lèvati da maitinodavanti a la più bella,fiore d’ogn’amorosa,bionda più c’auro fino:«Lo vostro amor, ch’è caro,donatelo al Notaroch’è nato da Lentino».

Rime “siciliane”, considerate “imperfette

Commiato

Rime “siciliane”, considerate “imperfette

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