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    MATERIA STORIA CONTEMPORANEA

    PROFESSORE PAOLO COLOMBO ANNO DI CORSO 2013-2014 NOTE Appunti tratti dal Ginsborg QUESTI APPUNTI LI TROVI SU WWW.SVILUPPOEPACE.IT

    STORIA DITALIA DAL DOPOGUERRA AD OGGI

    INTRODUZIONE

    Nel 43 lItalia era essenzialmente un paese agricolo (ad eccezione delle principali aree urbane) con una cultura popolare ancora profondamente contadina e dialettale. La volont imperialistica di Mussolini

    aveva portato a subire una duplice invasione: tedesca e americana. La stessa integrit dello S. era messa in discussione.

    Quarantacinque anni pi tardi il volto dellItalia si trasformato: diventata una delle nazioni economicamente pi forti del mondo. Le culture contadine non sono scomparse del tutto, ma sono state sostituite da ununica cultura nazionale urbana. Vi stata una grande migrazione dalle campagne alle

    citt, dal Sud al Nord. Questo libro si occupa di questa trasformazione; tenendo anche per presenti gli elementi di continuit

    storica (incapacit delle elites di stabilire unegemonia sulle classi subalterne, la debolezza e linefficienza dello S., la forza della Chiesa cattolica nella societ civile, la coscienza di classe di significativi settori del mondo del lavoro urbano e rurale, il particolare ruolo dei ceti medi, il problema

    mai risolto del Mezzogiorno, il rapporto tra famiglia e societ). La trattazione suddivisa per le tre grandi aree della penisola:

    -lItalia Nord-occidentale del triangolo industriale (Milano-Genova-Torino) -il Centro e la regione del Triveneto -il Mezzogiorno con le isole

    Non una tripartizione valida in assoluto (a livello storico bisognerebbe parlare di cento Italie), ma sicuramente pi efficace della suddivisione Nord-Sud.

    CAPITOLO PRIMO: lItalia in guerra

    Politica e guerra

    Mussolini entr in guerra accanto ad Hitler: -decisione fatale per il fascismo

    -non si sa se non fosse entrato se sarebbe rimasto di pi al potere come Franco -ma era troppo compromesso e dalla sua amicizia per non entrare Ben presto la guerra volge a favore degli Alleati:

    -il consenso al regime si sgretola (soprat a seguito dei bombardamenti aerei alleati, alla mancanza di cibo, limpennata dei prezzi)

    -i primi a manifestare il malcontento furono gli operai delle fabbriche, soprat al nord -anche le famiglie contadine furono colpite; si diffuse molto il mercato nero; si diffondeva la disoccupazione

    24 luglio 43: riunione del Gran Consiglio durante la quale fu approvata una mozione critica nei confronti di Mussolini. Egli decise di minimizzare la cosa e fece capire che considerava quel voto privo di

    significato . Il 25 luglio il re Vittorio Emanuele chiese a Mussolini le dimissioni, comunicandogli di aver gi fatto i primi passi per sostituirlo con Badoglio. Appena usc fu caricato su unambulanza e in seguito arrestato. I

    fascisti colti di sorpresa non riuscirono ad organizzare alcuna resistenza. Il confuso periodo che segu compreso tra il 25 luglio e l8 settembre ricordato come i 45 giorni.

    Il regime venne rovesciato non da una rivolta popolare ma da un colpo di stato dallalto che preservava il dominio e la libert di azione dei tradizionali gruppi dirigenti della societ. Questo avrebbe condizionato i successivi due anni.

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    Inizialmente furono organizzate grandi manifestazioni popolari che festeggiavano la fine del regime (entusiasmo dovuto soprat a una speranza nella fine del conflitto), ma queste furono represse brutalmente.

    Il re e Badoglio volevano mantenere la dittatura militare, ma al di l di questo non sapevano bene cosa fare. Da una parte volevano la pace, dallaltra erano paralizzati dalla paura della Germania. Il loro intento

    era quello di temporeggiare. Il 3 settembre 43 venne firmato larmistizio segreto tra Italia e Alleati (nonostante Badoglio avesse comunicato di voler procedere sulla linea precedente). Clausole molto dure:

    -Italia doveva arrendersi senza condizioni -non veniva accolta tra gli Alleati

    -le veniva riconosciuto lo status di cobelligerante. Inizialmente gli Alleati stavano preparando uno sbarco per difendere e proteggere la capitale, ma dato che trovarono un Badoglio tentennante ed impreparato (e invece era necessario un supporto italiano),

    allora si decise per lo sbarco a Salerno; rendendo pubblico larmistizio l8 settembre: Badoglio fu costretto ad annunciarlo alla radio, ordinando alle forze armate italiane di cessare le ostilit contro gli

    Alleati, ma senza impartire ordini precisi. Lesercito si dissolse: i soldati abbandonarono le caserme per cercare di raggiungere le loro case prima di essere raggiunti dai tedeschi (molti furono cmq catturati e deportati in Germania).

    La famiglia reale si rifugi a Pescara, da dove part per Brindisi. In questo modo fu mantenuta lintegrit e la lautorit della figura reale, aprendo la strada al Regno del Sud.

    A met settembre 43 lItalia era tagliata in due: a sud di Napoli vi erano gli Alleati e il re, che il 13 settembre si decise a dichiarare guerra alla Germania; al nord vi erano i tedeschi, che avevano iniziato a scendere in Italia per contrastare lavanzata alleata. Mussolini dopo essere stato liberato dai tedeschi,

    torn in Italia e instaur una repubblica fantoccio con capitale a Sal (il Duce non poteva pi sopravvivere nelle grandi citt). Il governo di Sal mantenne un controllo nominale su tutta la penisola

    (ma oramai Mussolini era poco pi che un fantoccio nelle mani del tedeschi; anche perch non era riuscito a riottenere il consenso degli italiani presentandosi come un governo repubblicano) e il suo compito principale fu quello di arginare i partigiani.

    Per reazione nellItalia settentrionale si svilupp la Resistenza, che pu essere suddivisa in tre categorie: -antifascismo tradizionale: coloro che si erano sempre opposti a Mussolini, soprat comunisti

    -reazione di giovani cresciuti sotto il fascismo -antifascismo dei fascisti -a questo si aggiungevano i giovani che volevano sfuggire alla chiamata alle armi della Rep di Sal e i

    militari allo sbando. I tedeschi e i fascisti si comportavano con particolare ferocia nei confronti dei partigiani e dei loro

    simpatizzanti. Nonostante questo il movimento partigiano crebbe nella primavera del 44. Il 9 settembre fu formato a Roma il CLN (=comitato di liberazione nazionale, a cui partecipavano sei partiti: Dc, Pci, Psiup, Part dAzione, Pli, Democrazia del lavoro: appena fondata da Ivanoe Bonomi).

    Durante lautunno furono creati dei comitati e in particolare furono attribuiti a Milano poteri straordinari di governo al Nord. Il comitato milanese assunse il nome di CLNAI (=comit di liberaz naz alta italia). Nei

    primi mesi, i diversi partiti antifascisti riuniti nel comitato riuscirono a mantenere una precaria unit dazione. Mentre lo S. si dissolveva, due eserciti di occupazione e tre governi italiani (la Rep di Mussolini, il

    CLNAI, il Regno del Sud) chiedevano agli italiani obbedienza e fedelt. I cittadini erano dunque costretti ad affrontare scelte sul piano morale e politico, da cui poteva dipendere la loro vita e quella dei loro

    familiari. La societ italiana nei primi anni 40

    Capitale e lavoro nel nord Torino: famiglia nucleare ma forti legami di parentela. I ragazzi iniziavano a lavorare molto presto; le

    donne continuavano a lavorare fino al momento del matrimonio. I maschi ambivano a diventare operai specializzati nel campo della meccanica (Fiat). Le ore di lavoro erano numerose. Le famiglie

    consumavano raramente carne, e soprat minestrone e polenta; vivevano soprat in periferia e in case di ringhiera. Cera poca mobilit sociale. Era molto presente la solidariet. La classe operaia torinese fu

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    lavanguardia del movimento socialista. La coscienza di classe raggiunse il suo culmine con le manifestazioni contro la prima guerra mondiale.

    La generazione pi giovane vide per negli ideali socialisti dei genitori pi una costrizione che non degli strumenti di emancipazione. Si diffuse il fascismo e le famiglie si rinchiusero in se stesse (silenzio che

    discese sui quartieri operai) e la resistenza fu limitata a gesti simbolici. Si accrebbe la mobilit sociale e geografica. Si diffusero nuovo miti, nuove attivit per il tempo libero (cinema, partite di calcio). La citt si espandeva. Costruiti nuovi quartieri popolari, in cui non era mai

    esistita la cultura socialista e dove erano presenti molte delle caratteristiche di una moderna periferia operaia (pochi luoghi dincontro e di svago, forte senso destraneit allambiente, famiglie chiuse in se

    stesse). Milano: situazione simile. Capitale commerciale e finanziaria dItalia: diffusione del ceto medio urbano, impiegati, terziario. Era cmq presente la classe operaia (Pirelli, Borletti, Falck, Marelli). Con il fascismo

    molte abitazioni popolari furono abbattute: i quartieri popolari del centro furono smantellati per far posto ad edifici di uffici o appartamenti di lusso.

    Genova: importante centro siderurgico e grosso polo per la cantieristica e lindustria meccanica. Anche il pi grande porto italiano. Le tre citt del triangolo industriale patirono molto durante gli anni di guerra, anche se non subirono mai

    gli intensi bombardamenti. La disoccupazione negli anni di guerra era elevata, soprat in quei settori considerati non necessari allo

    sforzo bellico. Dallaltro lato gli occupati nellindustria bellica avevano turni prolungati, supervisione militare e aumento dei ritmi di produzione. Linflazione portava anche i salari verso il basso e livellava le differenze salariali. Loccupazione tedesca successiva al settembre 43 accentu il clima repressivo e

    terroristico: gli operai erano minacciati di essere deportati in Germania e le fabbriche di essere trasferite. I tedeschi per avevano grande bisogno della produzione bellica italiana e a volte erano costretti a fare

    alcune concessioni alla classe operaia. Diversi settori del movimento operaio e pi di un partito allinterno del CLN decisero per una resistenza limitata in attesa della liberazione alleata (attendismo che origina nellidea di minimizzare lo spargimento

    di sangue e che fu combattuto soprat dai comunisti), i quali erano propensi per combattere contro i tedeschi.

    Per tutto linverno 44-45 continuarono gli scioperi: negli anni della guerra si ricompose la cultura operaia che era stata distrutta dal fascismo. Per quanto riguarda gli industriali: a mano a mano che fu chiaro che le potenze dellAsse sarebbero state

    sconfitte, molti iniziarono a preoccuparsi per la situazione post-bellica. Sicuramente non volevano inimicarsi i tedeschi, molti giocarono un doppio gioco.

    I mezzadri dellItalia centrale Le famiglie mezzadrili non vivevano in paesi, ma in case coloniche sparse; avevano un contratto annuale

    (affitto e divisione del prodotto) con un padrone, il quale esercitava su di loro un potere paternalistico; avevano un elevato numero di componenti; struttura della famiglia multipla e verticale (tutti sotto il padre e la massaia). Forte presenza di vagabondi (frati, monache, zingari, straccioni, venditori ambulanti) che

    chiedevano ospitalit in cambio di qualche lavoretto. In questo modo le famiglie non erano isolate da quello che succedeva nel mondo (anche per i contatti con le altre famiglie relativamente vicine). Piuttosto

    tale societ era statica. I mezzadri erano considerati una fascia privilegiata (a confronto di coloro che non possedevano la sicurezza della terra), ma la realt non era molto positiva per i contadini (servizi gratuiti al padrone,

    matrimoni solo con consenso padronale). A partire dalla fine del 1800 le condizioni dei contadini peggiorarono e sorsero le prime agitazioni, che

    assieme a quelle degli operai del settentrione raggiunsero il loro apice dopo la prima guerra mondiale. Nel 1920 i mezzadri riuscirono ad ottenere delle concessioni favorevoli, che furono ben presto eliminate con il ritorno allordine imposto dalle camicie nere.

    Il fascismo non fece che peggiorare la situazione dei contadini. Molti si riversarono nelle citt. Dopo l8 settembre il flusso si invert: molte famiglie decisero di dare aiuto e rifugio a ex soldati, prigionieri di

    guerra scappati, partigiani, ebrei in cerca di rifugio, renitenti alla leva militare. I motivi di questo aiuto: ritenevano prossimo larrivo degli Alleati e stavano dalla parte del vincitore, non disdegnavano due

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    braccai in pi, avversione al regime, desiderio di fare del bene e vivere da cristiani. Non tutte le famiglie per agirono allo stesso modo. I contadini trovarono pi semplice non consegnare il prodotto agli

    ammassi, ricorrendo al mercato nero.

    Il sud agricolo

    Pu essere suddiviso in 2 tipologie fondamentali: il fertile Sud alberato (caratterizzato da unagricoltura intensiva di vigne, oliveti e alberi da frutto) e il Sud nudo (terra di pascolo e di coltura estensiva di

    cereali. In entrambe la maggior parte della popolazione occupata lavorava la terra. Nella prima tipologia, parte della terra era in mano ai contadini ma molti erano i braccianti che lavoravano a giornata (assunti giornalmente dai capoccia). Nella seconda tipologia erano presenti vari tipi di propriet: piccoli

    appezzamenti in montagna, sullaltopiano appezzamenti medio-grandi detti latifondo. Nei latifondi i contadini vivevano in pessime condizioni. Anche durante il fascismo il loro livello di vita era

    particolarmente basso + pativano per leccessiva tassazione , per la caduta dei prezzi agricoli, per il sistema degli ammassi e per la battaglia del grano. Nacque un sentimento di diffidenza nei confronti dello stato

    In Sicilia bene ricordare il ruolo della mafia e in Calabria della ndrangheta. La mafia essenzialmente unagenzia che offre garanzie o pi generalmente protezione in un contesto caratterizzato dalla sfiducia

    generalizzata. Nel periodo fascista nacquero delle proteste di massa dei contadini. Con lo sbarco alleato aument la quantit di denaro in circolazione provocando cos un drastico aumento

    dellinflazione. Gli Alleati per non si preoccuparono in maniera prioritaria del rifornimento alimentare della popolazione civile. Larrivo degli Alleati non port nemmeno una maggiore giustizia sociale, infatti

    la loro politica ufficiale pu essere riassunta in mantenere lamministrazione esistente e moderare con discrezione la defascistizzazione. Gli Alleati si dichiararono al di sopra della politica: in questo modo consacrarono una realt sociale esistente, basata sullo sfruttamento della miseria contadina.

    Vedendo che la situazione peggiorava, i contadini intensificarono la loro protesta, tanto che alcune manifestazioni si trasformarono in rivolta aperta.

    Napoli Era la pi grande citt del Meridione. Accanto a pochi ricchi che vivevano in lussuose case sul golfo,

    esisteva una larga fascia di popolazione immiserita, una rilevante quantit di impiegati e piccoli funzionari statali, unimponente massa di disoccupati o di poveri sottoccupati. Poche industrie, pochi posti nel settore terziario.

    Nel settembre 43 i tedeschi occuparono per breve tempo la citt, ordinando un sevizio di lavoro obbligatorio. Dato che in pochissimi si presentarono, iniziarono i rastrellamenti che fecero scoppiare la

    rivolta che si trasform in una battaglia per le strade. Con lavvicinarsi degli Alleati, i tedeschi si ritirarono. Loccupazione alleata dur 15 mesi e fu disastrosa.

    Nel 44 lItalia era dunque un paese in cui tutte le certezze del periodo fascista erano state frantumate dagli orrori delloccupazione e della guerra. Nel Sud gli Alleati furono accolti come liberatori, ma ben presto si palesarono tutte la ambiguit di questa

    liberazione. Gli Italiani hanno dovuto subire una duplice occupazione; sicuramente quella tedesca fu pi terribile ma

    perlomeno nel Nord i problemi erano nettamente delineati. Nel Sud manc un movimento di Resistenza (era possibile liberarsi dalla liberazione?), mentre nel Nord e nel Centro il movimento operaio, alcuni settori di contadini e i partigiani si trovarono presto uniti per una sola causa. Fu in loro che furono riposte

    le speranze di rigenerazione dellItalia.

    CAPITOLO SECONDO: Resistenza e liberazione

    Tre forze si sarebbero contese il dominio del paese: 1. Alleati:

    gli Inglesi si assicurarono il controllo dellItalia e dunque erano loro ad aver la maggiore influenza sul paese. La principale preoccupazione di Churchill era difendere i tradizionali rapporti di propriet(

    mantenere il re al suo posto, non interessati a sradicare il fascismo dallapparato statale, re e Badoglio costituivano la migliore garanzia di continuit dellordinamento tradizionale e i pi compiacenti

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    interlocutori, poco considerato lantifascismo, paura del comunismo); inoltre riteneva che spettasse agli italiani guadagnarsi il loro biglietto di ritorno nel consesso delle nazioni civili del mondo. Per questo

    venne fissato un alto cambio per la lira e furono rigettati i piani americani di sostegno alla ricostruzione industriale italiana (avrebbe costituito una minaccia per lindustria UK). Tale politica si pu sintetizzare

    in: prevenire epidemie e disordini. Invece gli americani: creare stabilit e prosperit. Tale prospettiva era meno prevenuta e pi lungimirante. In particolare non considerarono il re e Badoglio come i soli interlocutori e trattarono gli

    antifascisti del Cln con una certa considerazione; e compresero che la rapida crescita dei comunisti era da attribuirsi alla disperate condizioni di vita. Cerc dunque di migliorare lapprovvigionamento alimentare,

    di smistare gli aiuti Onu e di aprire una linea di credito. Nella loro salita verso nord anche loro si scontrarono con il problema della Resistenza: invece di reprimere o permettere (come in Grecia e Jugoslavia) decisero di minimizzarne il ruolo politico per

    quanto possibile e di non consentirle in alcun modo iniziative non controllabili.

    2. I comunisti: Nel marzo 1944 Palmiro Togliatti, capo del Pci, ritorn in Italia dallesilio a Mosca. Sostenitore di Stalin, aveva elaborato una sua strategia basata essenzialmente su tre punti cardinali:

    -lunit nazionale: i comunisti dovevano sospendere la loro ostilit verso la corona e convincere tutte le forze antifasciste a entrare nel governo monarchico per realizzare lunit nazionale contro nazisti e

    fascisti -la democrazia progressiva: concetto vago; significava la transizione ad una forma di stato che consentisse alle masse popolari di partecipare alla vita e alla gestione politica del paese, in un modo pi

    attivo e diretto di quanto non succedesse nelle normali democrazie parlamentari. La classe operaia sarebbe divenuta la forza politica trainante del paese e avrebbe condotto a termine una serie di

    fondamentali riforme, tra cui la distruzione di tutti i residui del fascismo, una radicale riforma agraria, una battaglia contro il capitalismo monopolistico (non tutto il capitalismo) -una durevole coalizione dei partiti di massa.

    La dirigenza comunista riteneva che la possibilit di una rivoluzione sociale fosse da escludere per la presenza dellesercito alleato.

    Togliatti fu ispirato dalle idee di Gramsci (Quaderni del carcere): ogni guerra di movimento, ogni assalto allo stato in occidente era destinato a fallire. Dapprima era necessaria una guerra di posizione attraverso la quale la classe operaia avrebbe imposto la propria egemonia e si sarebbe preparata al potere.

    Togliatti oltre alle alleanze a livello sociale propose anche le alleanze nella sfera politica: possibilit di promuovere cambiamenti nella societ civile attraverso accordi tra le forze politiche. Lalleanza pi

    difficile e controversa era quella con la Dc, ma Togliatti voleva conquistare anche i ceti medi. Per questo ridusse al minimo qualsiasi rapporto tra la guerra di posizione e quella di movimento, fino a quando la seconda non venne praticamente a scomparire. Fin dallinizio Togliatti enfatizz la necessit di

    trasformare il Pci da piccolo gruppo di avanguardia a radicato partito di massa (slogan una sezione per ogni campanile).

    Aspetti positivi: -il rifiuto per la rivoluzione ha evitato una sconfitta e dunque la perdita di una generazione di militanti, di conseguenza il ritardo nella conquista dellindipendenza nazionale

    -linsistenza sullunit si dimostr di notevole aiuto per la lotta partigiana (indebolita per le divisione politiche interne)

    -la decisione di entrare nel governo pose fine allisolamento politico e allimpotenza delle forze antifasciste del Cln -assicur al Pci la legalit

    -cre le condizioni per la costruzione del partito di massa -permise ai comunisti di occupare durante la guerra alcuni ministeri chiave come quello dellagricoltura

    (Gullo). Aspetti negativi: -Obiettivo dellunit nazionale portato avanti ad esclusione di tutti gli altri: posposte alla fine della guerra

    la soluzione delle principali questioni di natura sociale e politica (mentre i loro oppositori raggiungevano i

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    loro obiettivi; + considera che qualsiasi politica comunista indirizzata a raggiungere obiettivi politici e sociali nel corso della guerra di liberazione avrebbe incontrato una dura opposizione).

    Conseguenze: -accettata senza riserve la legittimit del Regno del sud fino a quel momento contestata dai partiti

    democratici -primo passo per il mantenimento delle vecchie strutture istituzionali e burocratiche (ostacolo alle riforme).

    3. Democrazia cristiana:

    Nata a Milano nel 1942 nella casa di Falck dopo la fine nel 1926 del Partito popolare (fondato da don Sturzo). Fondatori: pochi dirigenti del vecchio Partito popolare + Associazione laureati cattolici. Nel 1943/45 ruolo secondario, ma fondamenti della sua successiva supremazia (in particolare appoggio

    del Vaticano, Alcide De Gasperi come dirigente, crescente consenso presso tutti gli strati della societ). Programma: richiamo ai valori cristiani che riconciliavano lantagonismo umano (fratellanza) +

    incoraggiamento della piccola propriet contadina e del piccolo commerciante. De Gasperi, da sempre opposto al comunismo vide i vantaggi e la necessit di una cooperazione con il Pci, ma la consider sempre come un rapporto innaturale e una coabitazione forzata (non unalleanza

    duratura come Togliatti). DG divenne il leader della Dc e tracci per il partito una via moderata; riteneva che un partito cattolico

    moderato potesse trionfare non tanto nellattivismo quanto alle urne. In particolare fu lappoggio della Santa Sede (Pio XII si avvicin man mano che cresceva il potere della Resistenza e dei partiti democratici; prima riteneva impossibile una convergenza tra la citt umana e divina) a trasformare la DC

    in un partito di massa . Altri contributi:

    -Azione cattolica si spost -varie organizzazioni fiancheggiatrici create allo scopo di radicare il partito nella societ; esempio Coldiretti (Ass.cattolica dei coltivatori; sfruttando lostilit meridionale verso lo Stato, avvis che sotto

    un regime comunista tutta la terra sarebbe stata nazionalizzata); Acli -alcuni settori del capitalismo.

    Durante il 1943/45 si ripropose con insistenza il tema della necessit delle riforme e dellincapacit di attuarle. Responsabili: alleati che cercarono gli interlocutori pi arrendevoli e conservatori; in particolare gli UK + interessati a restaurare che a riformare; re e Badoglio dello stesso avviso; Pci subordina tutto

    allunit nazionale.

    I partiti e la politica nellestate 1944 22 aprile 1944 i partiti del Cln (tranne Partito dAzione) entrarono nel governo. Alcuni giorni prima delegazione alleata suggerisce a Vittorio Emanuele di abdicare.

    4 giugno 1944 gli alleati: entrano a Roma senza resistenza (shock delle Fosse Ardeatine: a seguito delluccisione di 33 tedeschi, furono fucilati 335 antifascisti. Caso pi emblematico della resistenza

    alloccupazione tedesca + anche fenomeni di collaborazionismo). Cambio del governo: il Cln costrinse Umberto (luogotenente plenipotenziario del regno) a sostituire Badoglio con Ivanoe Bonomi. Egli rappresentava una minaccia per la prospettiva delle riforme, in

    particolare rimise in funzione lamministrazione centrale senza cambiarne il carattere e senza epurare il personale.

    N il Partito socialista n quello dAzione riuscirono a rappresentare unalternativa credibile al Pci. Le ragioni dellegemonia comunista sulla sx risiedevano in egual misura nei propri meriti e nelle debolezze dei lori oppositori. I comunisti risentivano molto positivamente della loro unit interna; naturalmente per

    vi erano differenze. Molti perplessi dalla democ. progressiva: la considerarono una mossa tattica per ottenere unimmediata legittimit al partito. Questo doppiezza fu fondamentale nel riconciliare gli

    obiettivi di classe con la volont di compromesso della dirigenza del partito. La crescita della Resistenza e la crisi invernale del 1944

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    Nel 44 la Resistenza crebbe. Nellagosto ci fu uno scontro, essenzialmente simbolico con gli Alleati, i quali non vollero riconoscere il ruolo dei partigiani toscani nella liberazione di Firenze e attribuendogli

    semplicemente un ruolo consultivo. Si era sparsa lattesa di una generale insurrezione del Nord. Ma alla fine di agosto gli Alleati lanciarono

    una grande offensiva contro la linea Gotica, senza per riuscire ad ottenere un successo. In conseguenza il generale Alexander annunci che sarebbe stato meglio per i partigiani nascondersi; ma oramai non cerano pi posti dove nascondersi. Il movimento per sopravvisse: scese a valle invece che salire sulle

    montagne pi alte. Nel novembre 44 una delegazione del Clnai si rec a Roma per ottenere riconoscimento e aiuto dagli Alleati: lincontro si concluse con i Protocolli di Roma, che garantivano alla

    Resistenza un sussidio economico e una massima assistenza. Gli Alleati non riconobbero ufficialmente il Clnai, ma gli accordarono una certa responsabilit come esecutori degli ordini primi del Supremo Comando Alleato. In cambio i dirigenti della Resistenza fecero parecchie concessioni: al momento della

    liberazione avrebbero ubbidito al comandante alleato; le unit partigiane sarebbero dovute essere smobilitate immediatamente; tutte le armi sarebbero dovute essere consegnate agli Alleati; un generale di

    carriera italiano, Cadorna, avrebbe dovuto assumere immediatamente il comando nel Settentrione. In generale dunque possiamo dire che i Protocolli segnarono una sostanziale sconfitta della Resistenza. Tale situazione suscit forti proteste allinterno del movimento partigiano. Gli inglesi invece erano

    giustamente soddisfatti. I negoziati tra Alleati e Resistenza coincisero con una crisi di governo che divise i partiti di sx e li

    indebol ulteriormente in un momento critico. Bonomi si dimise presentando le dimissioni al principe Umberto e non al Cln, che lo aveva designato (ci peggior le cose). I socialisti e il Partito dAzione, irritati, si rifiutarono di collaborare con lui, mentre Togliatti decise che la continuit della presenza

    comunista nel governo era pi importante di qualsiasi altra considerazione. Il secondo governo Bonomi vide la luce e sarebbe rimasto in carica fino alla liberazione. Togliatti ne divenne il vice-presidente.

    Bonomi non riconobbe il Clnai come governo del Nord, ma solo come organo de partiti antifascisti dei territori occupati dal nemico. Il Clnai accett questo potere delegato.

    La situazione del Sud, 44-45 Le elite urbane e terriere meridionali non scelsero subito la Dc come partito che la rappresentasse, tuttavia

    essa riusc in breve ad ottenere consensi, in particolare attirando mafiosi e proprietari terrieri. Nellautunno 44 roprese con forza un movimento di lotta nelle campagne che era ispirato dalla legislazione del ministro comunista dellagricoltura Fausto Gullo, il quale cerc di spezzare lequilibrio

    esistente nei rapporti di classe. Gli aspetti principali della legislazione:

    -riforma dei patti agrari, in modo da garantire almeno il 50% della produzione che andava divisa -permesso alle cooperative agricole di produzione di occupazione dei terreni incolti o mal coltivati -proroga di i patti agrari in modo da impedire ai proprietari di sbarazzarsi dei fittavoli lanno seguente

    -proibizione di qualsiasi mediazione tra contadini e proprietari. Scopo: incoraggiare i contadini a intrecciare le strategie familiari con lazione collettiva, a superare il

    fatalismo e lisolamento. Anche la Cgil (rinata nel 44) aveva dato un contributo alla sorprendente mobilitazione concentrando la propria attenzione sulle condizione dei braccianti (cercando di imporre limponibile di manodopera:

    obbligo per i proprietari terrieri ad assumere braccianti in proporzione allestensione della terra; e i sistema di collocamento: cercava di regolare come venivano assunti).

    Tale protesta era destinata a durare tre anni (44-47). Linsurrezione nazionale nel Nord, aprile 45

    Nellinverno del 44-45 anche le condizioni degli operai peggiorarono (freddo, disoccupazione, mercato nero con alti prezzi, mancanza di generi alimentari).

    Nella primavera del 45 fu chiaro che: -il movimento partigiano era sopravvissuto: aument di numero -la liberazione dellIt sarebbe divenuta realt.

    Il carattere della liberazione fu oggetto di disaccordo:

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    -UK: pretendevano per s soli il diritto di accettare la resa tedesca; esortavano i partigiani a non intraprendere azioni indipendenti e a concentrare le loro energie nel salvare le industrie

    -i partigiani: daccordo su questultimo punto, non erano disposti ad accettare un ruolo di secondo piano nella liberazione.

    Il 1 aprile gli Alleati lanciarono la loro ultima offensiva contro le linee tedesche, puntando ad una rapida penetrazione nella Pianura padana. Tra il 24 e il 26 aprile, mentre gli Alleati erano ancora in Emilia, Genova, Torino e Milano insorsero contro i nazifascismi. Entro il 1 maggio lintera Italia settentrionale

    era stata liberata. Il carattere popolare e insurrezionale della Liberazione, che lasci unindelebile impressione nella memoria di chi vi aveva partecipato, fu accolto quasi ovunque con entusiasmo, ma

    talvolta provoc timori (soprat negli industriali del Nord che si trovarono con le fabbriche occupate e dovettero attendere 10 gg larrivo degli Alleati; alcuni tra i pi compromessi scapparono in Svizzera) e addirittura un terribile regolamento di conti.

    Anche gli Alleati erano preoccupati: non avevano gradito il livello di indipendenza con cui avevano agito gi italiani e in pi cera la preoccupazione per un ritorno totalitario (si presentavano tutti gli elementi che

    avevano portato al fascismo: disoccupazione di massa, inflazione, diffusa presenza di armi), ma stavolta rosso, non nero. Si trattava di timori infondati; infatti gi Alleati non ebbero troppe difficolt a portare a termine il piano stabilito dai Protocolli: la popolazione li accolse con gioia e come liberatori; essi

    rimasero colpiti dal livello di ordine e normalit che si era ristabilito e poterono procedere al ritiro delle armi (anche se molte ne rimasero in circolo).

    Il sacrificio della Resistenza non fu vano: in un momento in cui gi italiani erano disprezzati e screditati per il loro consenso e appoggio dato al fascismo, i partigiani fecero parecchio per ripulire limmagine offuscata dellItalia e per ridare fiducia in se stessi agli italiani, riuscendo a costruire una duratura

    tradizione antifascista. Parecchio di quello per cui avevano lottato i partigiani rimase tuttavia irrealizzato, in particolare la realizzazione di una forma di democrazia pi diretta e socialmente giusta.

    CAPITOLO TERZO: Lassetto postbellico, 1945-48

    Il fronte capitalista

    Non era un fronte omogeneo, anche perch la struttura dellindustria italiana comprendeva sia uninnumerevole serie di piccole imprese che una concentrazione di capitali e mezzi di produzione.

    Le divergenze furono superate grazie a Confindustria, che present in modo compatto gli obiettivi, in particolar modo rivendicava il diritto degli imprenditori di licenziare a proprio piacimento (il Clnai aveva proclamato ogni licenziamento illegale) e pi in generale una limitazione del potere del sindacato a livello

    di fabbrica. Per quanto riguarda lo Stato, la classe imprenditoriale lo considerava unistituzione non sufficientemente

    rappresentativa dei propri interessi e verso cui non si sentiva responsabile. Per realizzare i propri obiettivi guard sempre pi alla Dc, in quanto il loro storico partito dei liberali non si era dimostrato capace di adattarsi alle mutate condizioni dellItalia postbellica (rimanendo un partito

    delite, al contrario della Dc che aveva una vocazione interclassista e bas molto i suoi programmi sulla difesa della famiglia che era stata sconvolta dalla guerra).

    La classe imprenditoriale fu rafforzata dal rapido declino dellegemonia inglese nel Mediterraneo e dalla sostituzione nellegemonia da parte degli americani, che decisero di erogare sovvenzioni allEuropa per dare sbocco ai crescenti capitali e non ricadere nella situazione della Grande Depressione. Gli Usa

    aiutarono lUe a ricostruire e a creare un mercato capitalistico internazionale. In questi anni il mito americano inizi a conquistare gli italiani.

    Il movimento operaio

    In questi anni il movimento operaio inferiore rispetto al fronte capitalista. Vediamo alcuni elementi di

    questa inferiorit: -durante la guerra le condizioni di vita della classe operaia erano peggiorate

    -non era presente una coscienza rivoluzionaria diffusa, ma molti aspettavano una nuova era socialista (che per si aspettavano arrivasse dallesterno, un po come la liberazione era arrivata dagli americani) -il Pci sostenendo la necessit dellalleanza con la Dc non seppe approfittare dellattivismo della classe

    operaia per ottenere le riforme

  • 9

    -il sindacato unico, la Cgil, non era in realt autonomo dai partiti, dato che nonostante la maggior presenza comunista, tutte le forze (socialisti, comunisti e democristiani) erano rappresentate da

    unidentica rappresentanza allinterno degli organi dirigenti. Inoltre il sindacato assunse come ufficiale la posizione della Dc

    -la posizione della sx era sostenuta esclusivamente dal Pci, dato che il Psi si trovava in una posizione ad esso subordinata a causa della mancanza di qualit di leader in Nenni e alla concentrazione sulla classe operaia, senza preoccuparsi della classe media

    -dopo la fine della guerra numero elevato di disoccupati -Urss come modello internazionale, punto di riferimento, ma il mito della imminente liberazione

    socialista come qualcosa che arrivava dallesterno non permise lo sviluppo di una strategia rivoluzionaria basata sulle proprie forze e laccezione acritica e adulatoria serv a poco per far progredire la causa del socialismo.

    Parri e De Gasperi, giugno 45 - maggio 46

    a. Politica e istituzioni Parri (uno dei capi militari della Resistenza) fu scelto come capo del governo quando nel giugno 45 Bonomi diede le dimissioni per lasciare il posto a un governo pi rappresentativo dellItalia liberata

    Durante il suo governo di cinque mesi Parri non si dimostr allaltezza della situazione: non stabil un preciso ordine di priorit facendosi sopraffare dalla routine amministrativa e fu incerto in un momento in

    cui erano necessarie riforme. Inoltre suscit lopposizione del Pli e delle grandi imprese: aveva proposto lepurazione e una forte tassazione per le grandi imprese. Dietro il personale fallimento di Parri stavano i limiti del partito dAzione: era paralizzato da divisioni interne che portarono allo scioglimento.

    Comunisti e socialisti, che pur erano in maggioranza su democristiani e liberali, fecero poco per rimediare alla debolezza del partito, anche perch stavano pensando di rimpiazzarlo con De Gasperi.

    Nel novembre del 45 i liberali annunciarono il loro ritiro dal governo; De Gasperi li appoggi e Parri fu costretto a dimettersi. Le elezioni politiche del 46 videro salire al potere De Gasperi, il quale si ostin affinch la questione

    costituzionale venisse decisa da un referendum e non dallAssemblea costituzionale e che a questultima fossero attribuiti solo funzioni per la stesura della nuova Costituzione (e non legislativi, che rimanevano

    temporaneamente al governo). Ragioni: nascondere la divisione tra elettorato Dc (monarchici) e i quadri del partito (per la repubblica). La sinistra lasci correre su entrambe le questioni.

    Durante i due governi la tradizionale struttura statale e amministrativa ereditata dal fascismo era stata consolidata; i comunisti mostrarono scarso interesse alla questione per unerronea credenza nella

    neutralit delle istituzioni. La loro principale preoccupazione era ottenere il potere con le elezioni, non cercare di riformare la burocrazia. Fu fatto qualche tentativo per epurare il personale, ma questo fall in quanto epurare avrebbe significato

    pi o meno chiudere lamministrazione e dunque si risolse nellepurazione dei pi bassi livelli, lasciando liberi alcuni tra i maggiori responsabili del fascismo. Inoltre la magistratura non fu toccata

    dallepurazione e quando dovette giudicare, prosciolse quanti pi imputati pot dallaccusa di collaborazione con il regime. Anche altri settori rimasero inviolati. Alla fin fine leffettiva epurazione fu quella condotta dai ministri democristiani contro i partigiani e gli

    antifascisti che erano entrati nellamministrazione statale subito dopo linsurrezione nazionale. b. Problemi economici e sociali

    Il primo anno dopo la guerra fu contrassegnato da stabilit relativa dei prezzi e da un livello assai basso di produzione. AllItalia mancavano le materie prime necessarie allo sviluppo industriale ed era costretta ad importarle, cercando di coprire i costi con lesportazione. Comunisti e socialisti non offrirono mai alcuna

    reale alternativa sul terreno della politica economica: i problemi politici e istituzionali avevano la priorit assoluta.

    Tutto ci port ad una sostanziale subordinazione al liberismo degli imprenditori. Anche nelle principali battaglie sociali il movimento operaio perse terreno nei confronti della classe padronale.

  • 10

    Nel 46 la Cgil acconsent ad alcuni licenziamenti e la stipula degli accordi salariali a livello nazionale (che escludevano la possibilit di agitazioni locali o di fabbrica). La Cgil accett perch ritenne

    fondamentale garantire un minimo salariale decente su scala nazionale (per combattere lestrema povert e per evitare unulteriore divisione nella classe operaia). Nonostante i vantaggi derivanti dallintroduzione

    del periodo minimo di vacanza e della scala mobile (sist di salvaguardia dei salari reali contro gli effetti dellinflazione), i costi pagati dal sindacati furono alti: le organizzazioni di fabbrica del sindacato, avendo perso il loro compito nella contrattazione, sparirono lasciando i proprietari padroni assoluti nella fabbrica.

    La Repubblica e la fine della grande coalizione, giugno 46 maggio 47 a. Le prime elezioni e la Costituzione

    2 giugno 46: referendum tra monarchia e repubblica + elezione rappresentanti Assemblea Costituente. A

    suffragio universale: le donne al voto per la prima volta. Un mese prima Vittorio Emanuele III aveva abdicato in favore del figlio Umberto, ma questo non fu

    sufficiente a cancellare la memoria del coinvolgimento con il fascismo e della fuga dell8 settembre: divenne una repubblica (il centro-nord vot per la Rep, mentre il Sud appoggi la monarchia). Il re di maggio and in esilio e 15 gg pi tardi. Enrico de Nicola venne eletto capo provvisorio dello S.

    Lelezione dellAss. Cost. dette unindicazione precisa della forza relativa dei tre principali partiti: -la Dc emerse come il pi forte (sostegno dalle zone rurali)

    -i socialisti erano la seconda forza (soprat a Mi e To) -infine i comunisti. Il Partito dAzione ottenne un risultato insignificante, mentre il Fronte dellUomo Qualunque" (un nuovo

    partito di dx) ottenne un buon numero di voti. La nuova Cost defin la forma di Gov (parlamentare, basata sul principio bicamerale e sul sist

    proporzionale) e di S (Rep fondata sul lavoro). Essa conteneva molti articoli innovativi, che per furono identificati come norme programmatiche (ossia da realizzare nel tempo e non nellimmediato) e dunque molte leggi e codici fascisti rimasero in vita e si aspettarono vari anni primi che tali artt. fossero attuati

    (es. il Consiglio Superiore della Magistratura nel 58, le regioni nel 70 e il referendum abrogativo).

    b. La politica e i partiti Luglio 46: secondo governo De Gasperi. Dc in maggioranza: cerc di rafforzarne la presenza nel Gov pur mantenendo la coalizione di sx. Ma, proprio in questo periodo la Dc entr in crisi, soprat a causa

    dellinflazione: le classe medie urbane che non erano soggette alla scala mobile, accusarono DG di eccessiva indulgenza verso i partiti di sx.

    Novembre 46: elezioni amministrative in cui la Dc ebbe perdite disastrose, in particolare a scapito del Part dellUomo Qualunque (dx). Furono fatte dunque pressioni a DG affinch rompesse con i comunisti e i socialisti. Ma DG si riservava il diritto di scegliere il momento pi opportuno in cui sciogliere la

    coalizione. Gennaio 47: DG prese liniziativa per una visita in Usa; torn annunciando un nuovo prestito di 100

    milioni di $. Per tutto il secondo governo di DG, la sx rimase in uno stato di fondamentale immob ilismo: -i comunisti continuarono ad avere per principale preoccupazione la partecipazione al governo e il

    mantenimento della fragile alleanza con la Dc -dal partito socialista, Saragat con una scissione cre un nuovo partito socialdemocratico (Psuip), che fu

    sempre subordinato al Pci e soggetta alle pressioni dellUsa della guerra fredda. c. Lotte sociali

    Nellestate e nellautunno 46 ci fu una mobilitazione straordinaria:

    -nelle citt del Nord si svilupparono agitazioni spontanee contro la disoccupazione e linflazione, che non tenevano conto dei richiami sindacali al sacrificio; particolarmente attivi furono le donne e i prigionieri di

    guerra rimpatriati -nelle campagne, le agitazioni contadine spingevano per lattuazione dei decreti Gullo (riforma agraria: distribuzione di terre, cooperative)

    -nel Centro i mezzadri iniziarono una battaglia per modificare i rapporti tra proprietari e contadini.

  • 11

    La mobilitazione per si concluse con un fallimento principalmente a causa dellostilit dei liberali e dei democristiani, ma anche per larrendevolezza dei comunisti che accolse la mobilitazione fin quando non

    metteva in pericolo lalleanza con la Dc. Nel Centro per la mobilitazione lasci uneredit importante: si era imposta una tradizione di azione e cooperazione collettiva, famiglie e collettivit si erano

    improvvisamente intrecciate, i giovani avevano contestato il potere dittatoriale dei vecchi, la campagna quello delle citt.

    d. La cacciata delle sinistre

    DG riconosceva il ruolo frenante della sx e la voleva fuori dal Gov ma non era sicuro che in questo modo il P fosse governabile.

    Al ritorno dellAmerica, attraverso un rimpasto, diminu la presenza delle sx. Nel frattempo aument limpopolarit della Dc: crebbe il tasso di inflazione e fu firmato il Trattato di pace molto sfavorevole allItalia (perdita delle colonie, riparazioni di guerra, penisola istriana alla

    Jugoslavia). Dato che quasi tutto ci che DG aveva sperato di ottenere dalla coalizione antifascista era stato realizzato,

    era giunto il momento della rottura. Due avvenimenti internazionali lo incoraggiarono in questa decisione: -analoga situazione in Fr: comunisti cacciati con successo dal governo per la prima volta dalla fine della

    guerra -gli americani manifestarono il loro anticomunismo riguardo la situazione italiana.

    A maggio DG si dimise. De Nicola dette lincarico a Nitti di formare il Gov, ma questi non riusc a formare una maggioranza attorno a s. Cos DG torn al potere formando un Gov di centro con lappoggio parlamentare di tutti i partiti di dx. Era la fine della coalizione antifascista.

    Il confronto, giugno 47 aprile 48

    a. La politica economica di Luigi Einaudi DG rinvi le elezioni politiche al 48. Ministri chiave del nuovo Gov furono: -Scelba: Min degli Interni; prototipo del conservatore, necessario in un contesto di crescente tensione

    sociale. Polizia e carabinieri, oltre che ad essere epurati da tutti gli ex partigiani, furono incoraggiati a intervenire con forza e brutalit contro tutte le manifestazioni operaie e contadine che oltrepassavano

    limiti di tolleranza strettissimi -Einaudi: Min del Tesoro e vice-presidente del Cons; intervenne con decisione nelleconomia per tenere linflazione sotto controllo. Riusc nel suo intento, anche se i suoi metodi ebbero tra le conseguenze

    negative quella di colpire in profondit la piccola e media industria (provocando un declino degli investimenti e quindi della produzione industriale, cui seguirono licenziamenti).

    Le classi medie urbane invece, con stipendi fissi, videro finalmente un tentativo di salvaguardare il loro livello di vita. Questo assicur alla Dc una buona base materiale per la vittoria elettorale del 48.

    b. Il partito comunista

    Togliatti reag allespulsione dal Gov sperando che la forza delle cose spingesse DG a riconoscere il suo errore.

    Tuttavia con lavvio della guerra fredda, Stalin impose una linea uniforme di opposizione intransigente per contrastare la nuova aggressivit americana. I partiti italiano e francese furono accusati di essere stati troppo concilianti con i partiti borghesi e troppo desiderosi di rimanere al potere a costo di compromettere

    gli interessi della classe operaia. I comunisti delloccidente non avevano scelta di opporsi a questi progetti: Togliatti accolse con riluttanza

    queste istruzioni, mentre molti esponenti del partito provarono un senso di sollievo nel trovarsi finalmente in aperta opposizione al Gov. Durante lautunno prese vigore una nuova ondata di protesta sociale, e questa volta gli attivisti comunisti non dovettero rivestire il ruolo di moderatori.

    Le agitazioni del 47 risultarono una sorta di intermezzo nella strategia del Part comunista. Togliatti era profondamente ostile a qualsiasi azione che facesse eccessivo affidamento a pressioni di natura

    extraparlamentare per ottenere un cambiamento. Pur rispettando linsistenza sullopposizione, Togliatti incanal rapidamente gli sforzi del partito in una dimensione elettoralistica. Il compito pi importante divenne la preparazione alle elezioni primaverili. Nel dicembre 47 Psi e Pci si accordarono per

    partecipare alle elezioni su una piattaforma unitaria.

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    c. Le elezioni del 48 Vittoria della Dc, grazie a:

    -lambasciatore americano si premur affinch il massiccio intervento di aiuti non passasse inosservato -Marshall ammon che in caso di vittoria comunista tutti gli aiuti allItalia sarebbero stati sospesi

    -Usa, Fr, Uk promisero che avrebbero riconsegnato la citt di Trieste allItalia -dagli Usa, la comunit italo-americana, numerosa e prevalentemente conservatrice, utilizz ogni mezzo per fare propaganda alla Dc

    -se tutto questo fosse fallito sarebbe sempre rimasta la possibilit di un intervento militare -la Ch intervenne a favore della Dc

    -la Dc stessa impost una campagna elettorale virulenta ed efficace + non volle apparire esclusivamente il partito dei padroni; DG nei suoi comizi parl della necessit di riforme fondamentali e appena prima delle elezioni la Confindustria approv un rilevante aumento salariale agli impiegati (rabbonendo cos un

    settore dellelettorato che era stato incapace di difendere nei tre anni precedenti i propri livelli di vita) -di fronte a tutto ci i sovietici avevano assai poco da offrire come contropartita.

    La vittoria Dc fu ottenuta a spese tanto dei part di sx che di dx. La sinistra, che non aveva presentato liste separate ma si era affidata alla preferenze degli elettori, vide per i socialisti un crollo catastrofico, che determin legemonia comunista sulla sx.

    Poscritto Il 14 luglio 48 un fanatico, Antonio Pallante, spar a Togliatti mentre usciva dal Parlamento e lo fer

    seriamente. Fu lo sciopero generale (chiusero i negozi, si fermarono gi operai, le folle riempirono le piazze) in quanto lo sparo venne percepito come linizio di un attacco alla sx. Fu questo lultimo momento insurrezionale del dopoguerra. Tutte le frustrazioni accumulate in tre anni tornarono a galla; ma

    anche in questo momento una rivoluzione sarebbe stata un fallimento. Per questo gi due giorni dopo i dirigenti comunisti lavoravano per cercare di convincere i propri militanti a interrompere la protesta.

    Quattro giorni dopo, De Gasperi ordin la repressione.

    CAPITOLO QUARTO: La riforma agraria

    La Dc aveva vinto le elezioni sottolineando la natura progressiva, la consapevolezza della necessit di una giustizia sociale, il desiderio di superare le peggiori eredit del passato.

    Le riforme rimasero al centro del dibattito politico, ma vi erano dei problemi: che tipo? Come realizzarle? Chi ne avrebbe tratto beneficio? Diverse risposte:

    -comunisti e socialisti: riforme di struttura, ossia profonde trasformazioni che avrebbero portato verso una fase di socialismo

    -seguaci di Dossetti (corrente di sx allinterno della Dc): s alle riforme, ma in una prospettiva meno radicale della precedente, in particolare che coinvolgessero la povera gente -la maggioranza della Dc: guarda con sospetto alle riforme; disposta a promuovere aggiustamenti parziali

    del sistema per limitare la tensione sociale esistente, ma non voleva assolutamente modificare la struttura fondamentale.

    Pochi provvedimenti legislativi possono essere definiti riforme, tra questi quello che riguarda lagricoltura.

    Agitazioni contadine e risposta governativa

    a. Il movimento contadino dai decreti Gullo alla strage di Melissa

    Il successore di Gullo, Antonio Segni (ricco proprietario sardo; ministro DC allagricoltura), svuot in parte la legislazione del suo predecessore, in particolare permettendo ai proprietari di riappropriarsi delle terre perdute nel 46-47. In questo modo la Dc pot assicurarsi alle elezioni del 48 gran parte del terreno

    elettorale che aveva perso nel Meridione agricolo. Ma i problemi rimanevano cmq urgenti e i contadini nel 49 tornarono a manifestare rivendicando

    nuovamente il loro diritto alla terra. Spesso marciarono sui latifondi con una copia della Costituzione, conoscendo a memoria lart. 42: dir. di propriet, riconosciuto e garantito per legge, deve essere assicurato a tutti + ben impressa nella memoria collettiva la promessa di terre fatta in epoca napoleonica.

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    La maggior parte dei dirigenti del movimento contadino e parecchi dei suoi attivisti era comunista. Togliatti non voleva che le agitazioni del Sud fossero un ulteriore pretesto per spingere la Dc a prendere

    nuovi provvedimenti anticomunisti su scala nazionale. Ma oramai i militanti meridionali del Pci erano riluttanti (e spesso impotenti) a controllare il movimento contadino gi avviatosi.

    La mobilitazione inizi in Calabria e port molti contadini ad occupare i latifondi. In particolare le occupazioni della terre e le manifestazioni erano in genere programmate e organizzate nella locale sezione comunista o alla Camera del Lavoro, in genere la domenica. Il giorno successivo un lungo corteo,

    al quale partecipava tutto il paese, si muoveva verso la propriet designata. In molti casi le occupazioni erano simboliche, ma in altrettanti casi si riteneva dovessero essere permanenti. In questo periodo si

    diffuse un senso di solidariet che sostituiva la sfiducia atavica, il fatalismo e lindividualismo tipici del Sud. Fulcro dellazione collettiva era il paese. Ma non dobbiamo romanticizzare questa fase: al momento delloccupazione furono respinti tutti i tentativi di coltivare collettivamente le terre e riemersero le

    tensioni e i dissensi per la spartizione. Le occupazioni irritarono per un gruppo di parlamentari calabresi della Dc, che chiesero a Scelba di far

    intervenire le forze dellordine. Il primo reparto giunse a Melissa: dato che i contadini non risposero positivamente alle intimidazioni di lasciare la terra, aprirono il fuoco facendo 3 morti, 15 feriti e 6 arresti. La strage di Melissa riport allattenzione nazionale le condizioni dei contadini meridionali. I quotidiani

    inviarono subito inviati speciali, i quali rimasero colpiti dallarroganza dei proprietari e dalla miseria dei contadini.

    La reazione dei contadini si diffuse a tutto il Meridione, soprat in Basilicata, Abruzzi e Sicilia. Aumentarono il numero di morti, feriti e arrestati. Anche i braccianti del Nord si impegnarono in scioperi. In particolare in una delle aree pi povere del

    Nord e lunica che sarebbe poi stata investita dalla riforma agraria: il delta del Po. b. La Dc e la riforma

    Inizialmente la Dc non era favorevole alla riforma: nei diciotto mesi tra la vittoria elettole e la strage di Melissa la Dc non aveva fatto assolutamente nulla. Nel 48 Segni aveva promesso che i grandi latifondi sarebbero stati eliminati e che avrebbe fatto una riforma. In realt questa procedeva molto a rilento e

    nellautunno del 48 Segni annunci semplicemente il suo programma di bonifica: a causa dellopposizione dei grandi proprietari terrieri allinterno del partito.

    Ma dopo Melissa e lagitazione contadina che ne era seguita, il Governo doveva intervenire. Si trovava davanti a una scelta: o reprimere il movimento contadino (avrebbe portato a nuovi spargimenti di sangue dato che la polizia poteva solo aprire il fuoco davanti a una tale massa per reprimerla) o cerare di

    confrontarsi con lala del partito favorevole ai possidenti. Due gruppi appoggiavano con forza la riforma:

    -gli industriali: non volevano che fosse turbata la stabilit sociale e politica necessaria alla ripresa industriale -i seguaci di Dossetti

    + anche gli americani spingevano per una riforma (erano intolleranti verso i grandi proprietari assenteisti in tutte le parti del mondo: agirono in tal senso anche in Giappone dopo la fine della g.m.).

    Nel gennaio 50 una manifestazione operaia a Modena fu repressa dalla polizia aprendo il fuoco; nellopinione pubblica e nella stampa si diffusero sempre pi critiche al continuo uso di armi contro operai e contadini inermi.

    Tutto ci spinse De Gasperi verso la riforma: form un nuovo governo senza i liberali (oppositori della riforma), riconferm Dossetti come vicesegretario del partito e inserendo vari suoi seguaci.

    Nonostante la strada della riforma agraria fosse aperta, essa non fu raggiunta in modo organico ma si giunse solo a dei provvedimenti legislativi che si possono considerare dei semplici spezzoni della riforma. Infatti i proprietari fecero pressione affinch si approvassero delle misure temporanee promettendo per

    il futuro una riforma, che in realt non sarebbe mai stata attuata. In particolare si giunti a tre leggi di riforma agraria:

    -legge Sila -legge siciliana approvata dallAssemblea regionale siciliana

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    -legge stralcio proposta da Segni e approvata dal Parlam dopo varie battaglie allinterno del partito (era aspramente combattuta dai proprietari); applicata a: delta del Po, Maremma toscana, alcune parti della

    Sardegna, Baslicata, Campania e pi tardi Puglia.

    Contenuti e risultati della riforma

    a. Uno sguardo dassieme Provvedimento + importante: espropriazione di una parte dei grandi latifondi e redistribuzione ai

    contadini. -Criteri di esproprio non uniformi (estensione, valore del terreno, applicate migliorie)

    -I proprietari ricevettero a titolo di indennizzo lequivalente in buoni del Tesoro del valore della terra confiscata -terra distribuita ai contadini sotto due tipi di propriet: il podere (a coloro che non possedevano in

    precedenza nessuna terra) e la quota (aggiunta alle piccole propriet dei contadini pi poveri -gli enti di riforma dovevano aiutare i nuovi proprietari concedendo loro case, crediti, fornendo

    irrigazione e aiuto tecnico -i beneficiari erano costretti ad entrare in cooperative (si pensava che avrebbe controbilanciato la piccola estensione delle nuove propriet).

    Ma, carattere inadeguato delle leggi di riforma: -i proprietari cercarono in ogni modo di evitare lesproprio (dividendo la propriet tra i familiari, facendo

    piccole migliorie) -terra confiscata insufficiente a soddisfare tutti i contadini: molte famiglie rimasero senza nulla (aumento dellastio)

    -la terra precedentemente garantita alle cooperative contadine dai decreti Gullo fu espropriata e ridistribuita

    -favor indirettamente un aumento del prezzo della terra (molti proprietari vedevano per timore di ulteriori espropri e dellattivismo contadino. Molti compratori, tra cui molti contadini esclusi dalla riforma) -gli enti di riforma non comprendevano al loro interno nessun contadino, al contrario erano gestiti

    indirettamente dai proprietari meridionali: nel distribuire la terra discriminarono coloro che avevano partecipato alle occupazioni e coloro che erano conosciuti come comunisti

    -il Pci dopo aver inizialmente votato contro la riforma, spron i contadini a lottare affinch la legge fosse applicata in modo da migliorarla. Ma erano battaglie perse: la riforma era stata approvata dalla Dc ed essa intendeva farla funzionare a modo suo.

    b. Il caso calabrese: la legge Sila La riforma toccava solo un terzo della regione: la parte orientale, che poteva essere suddivisa in quattro

    fasce: -la regione montana boscosa e sfruttabile prevalentemente per il pascolo -la zona collinare e argillosa facilmente soggetta ad erosioni e frane e intensamente sfruttata

    -la campagna nei dintorni di Crotone anchessa argillosa e caratterizzata da una cronica mancanza dacqua

    -la zona pi fertile, quella costiera in cui incideva meno il latifondo, era presente infatti un considerevole numero di piccoli proprietari. Di tutta la terra investita dalla riforma, in realt solo il 15% venne effettivamente espropriato. Solo

    terreni delle aree costiere venivano considerati produttivi, mentre gli altri erano stati distribuiti essenzialmente per dividere il movimento operaio e per ridurre la tensione sociale e non per offrire una

    prospettiva favorevole di lungo periodo. La politica di irrigazione fu perseguita essenzialmente nelle zone costiere, mentre il lavoro di dissodamento dei terreni, di costruzione di strade e case fu pi equamente distribuito anche se in realt

    parte di queste trasformazioni erano pura apparenza, dal momento che le infrastrutture essenziali per rendere vitale lagricoltura non erano state assicurate. La politica del credito inizialmente favorevole,

    venne cambiata nel 57-58 con la conseguenza che solo le aziende economicamente funzionanti poterono far fronte alle nuove disposizioni. Per concludere possiamo dire che la riforma ha incoraggiato solo un numero ristretto di propriet, soprat

    nelle zone costiere e fluviali. Mentre le altre non ebbero nemmeno la possibilit di raggiungere

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    lautosufficienza, furono sovvenzionate fino agli anni 50 e poi vennero abbandonate a se stesse. Ma gli assegnatari non abbandonarono la loro terra.

    c. Le altre aree della riforma Rispetto alla Calabria, ci furono zone che raggiunsero risultati migliori (la Maremma) e altre che ne

    raggiunsero di peggiori (la Sicilia). In questo quadro molto variegato possiamo riscontrare alcune caratteristiche comuni: -tentativo di spostare i nuovi contadini proprietari in case coloniche o piccole frazioni isolate. Tale

    tentativo ebbe un successo parziale per labitudine alla vita comunitaria, la scarsa fecondit della terra, la possibilit di lavoro saltuario invernale nelle citt

    -una burocrazia eccessiva, troppo potente, nelle mani del potere locale democristiano; aveva un atteggiamento non democratico e autoritario nei confronti dei contadini.

    Conclusioni

    La riforma aveva suscitato grande entusiasmo, non si pu negare che essa rappresenta il primo serio

    tentativo nella storia dello Stato unitario di modificare i rapporti di propriet in favore dei contadini poveri. Ma cera anche chi non dimenticava di sottolineare la limitatezza della riforma e come essa fosse mal attuata, soprat nel Sud.

    Dal punto di vista delle aspirazioni dei contadini e delle richieste formulate sullonda della strage di Melissa, la riforma fu unamarissima delusione.

    Le leggi del 50 inoltre toccarono solo un aspetto della riforma agraria: quello della distribuzione della terra. Rimanevano altri problemi cruciali: riforma dei patti agrari, di un piano nazionale di bonifica, di migliori salari e migliori condizioni di lavoro per i braccianti.

    Dunque tale riforma non pu essere considerata una riforma di struttura che costituisce un gradino nella transizione verso il socialismo. Essa ha anche: -ristabilito nel meridione la legittimit dei tradizionali rapporti di propriet

    -spazzato tutti i tentativi di aggregazione e cooperazione che erano stati perseguiti durante gli anni di agitazione (le occupazioni finirono, ad eccezione di alcune aree della Sicilia, le cooperative cessarono di

    esistere, il movimento contadino si divise). Nella successiva storia del Meridione non si incontrer pi un analogo tentativo di costruire un ethos politico cos alternativo. Quella del 50 fu una sconfitta di dimensioni storiche, che determin i valori della vita meridionale contemporanea.

    Inoltre la riforma pu essere vista come un elemento della strategia del consenso della Dc, basata sulluso e labuso del potere statale (parecchi proprietari avevano criticato latteggiamento del partito in quanto si

    erano sentiti abbandonati, e si rivolsero a partiti di estrema destra). La Dc doveva costruire nuove alleanze sociali basato non tanto sul dominio della terra quanto sul controllo delle risorse dello stato: istitu un fondo statale che facilitasse i mutui per i contadini compratori; la Coldiretti assunse un ruolo sempre pi

    centrale nellamministrare i contributi statali delle zone agricole, acquis il controllo dellente statale che distribuiva su scala nazionale macchinari agricoli, fertilizzanti, ecc (Federterra) e delle Casse Mutue;

    approv una legge che estendeva la pensione dei coltivatori; istitu la Cassa per il Mezzogiorno, che sarebbe diventata in seguito lelemento decisivo per lo sviluppo economico a lungo termine del Sud.

    CAPITOLO QUINTO: La Dc, lo stato, la societ

    Le elezioni del 53

    La Dc aveva ottenuto la maggioranza assoluta nelle elezioni del 48, ma gi nel 51 settori significativi del suo elettorato si dimostrarono scontenti e la sua incapacit di rispettare le promesse di giustizia sociale le fece perdere voti in tutto il paese.

    Alle elezioni amministrative del 51-52, la percentuale democristiana cadde. Emerse gi qui il problema dellinstabilit delle maggioranze di governo che avrebbe condizionato la politica italiana. Da questo

    momento in poi la Dc fu sempre tesa alla ricerca di alleati politici (soprat al centro, ma anche a dx e a sx). Questo processo di contrattazione avrebbe portato via molte risorse di energia e acutezza. De Gasperi cerc di evitare una simile situazione proponendo di sostituire il sist elettorale proporzionale

    (previsto dalla Cost) con quello maggioritario (chi ottiene il 50%+1 dei voti, guadagna i due terzi dei seggi nella Camera dei deputati). Questo perch essendo la Dc il partito di maggioranza allinterno della

    coalizione, pensava almeno di ottenere la met dei seggi in Parlamento.

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    Questa legge fu ampiamente criticata e lopposizione social-comunista la denomin la legge truffa. Alla fine per fu approvata.

    La campagna elettorale per le elezioni del 53 fu molto combattuta: -i quattro partiti di centro formarono unalleanza

    -un piccolo gruppo di dissidenti (tra cui Ferruccio Parri) abbandon i tre partiti minori e form un nuovo raggruppamento: Unit popolare. Risultati:

    -la coalizione non raggiunse il suo obiettivo di pochissimo (49,85%) -la principale vincitrice fu lestrema dx

    Conseguenze: -fine della carriera politica di De G. : sostituito da Giuseppe Pella -neo-fasciti emergono come una forza stabile nel panorama politico italiano

    -sconfitta della legge truffa, che fu abolita lanno seguente.

    La democrazia cristiana e lo Stato

    1953-1958: seconda legislatura detta dellimmobilismo. In realt negli anni 50 la Dc pose le basi del proprio sistema di potere nello Stato. Essa in alcuni casi

    riusc a formare il governo da sola, in altri dovette ricorrere a coalizioni con socialdemocratici e liberali. a. Leredit pre-repubblicana

    -S. accentratore, lento e inefficiente: dallunificazione le autonomie locali e regionali erano state sacrificate per lunit. Lapparato statale si concentr a Roma, dove rispondeva al principio per cui ogni azione condotta in nome dello S. doveva essere inserita nella cornice della legge amministrativa. Questo

    avrebbe dovuto proteggere il cittadino da atti arbitrari dello S., ma nella realt produsse una miriade di leggi e direttive e una gerarchia di funzionari pubblici in cui i gradi pi bassi erano incapaci di prendere

    iniziative -nellamministrazione era molto diffuso il clientelismo, anche se il numero di funzionari statali non era cresciuto in modo sproporzionato

    -lamministrazione assunse un carattere meridionale: i diplomati del Nord preferirono impieghi nel sett privato dove il salario era pi alto, mentre i laureati meridionali cercarono nellimpiego statale la via pi

    sicura per sfuggire alla prospettiva della sotto-occupazione -amministrazione caratterizzata dal fenomeno delle burocrazie parallele: sorsero una serie di istituzioni semi-indipendenti ognuna con la sua burocrazia, gelosa dei propri poteri e della propria sfera di influenza;

    es. aziende autonome che controllavano le poste, le ferrovie, i telefoni, i monopoli di S (sale e sigarette). Queste rispondevano a diverse ragioni (alcune rispettabili, altre meno) tra cui la necessit di evitare la

    mano morta della burocrazia tradizionale e il desiderio di creare nicchie di potere autonomo allinterno dello Stato.

    b. Lo stato repubblicano

    Negli anni 40 caratterizzato da: - esercito:

    durante la guerra aveva perso buona parte del suo prestigio degli anni 30. Per alcuni anni dopo la guerra esso rimase una forza simbolica senza alcun chiaro obiettivo. Con levolversi della dottrina Truman e con linizio della guerra in Corea, si cre un nuovo ruolo, ma subordinato, allinterno della strategia globale

    americana. Nel 1949 lIt. entr nella NATO; nel 51 venne posto il quartier generale a Napoli. In seguito altre basi americane furono installate in Italia, anche se i timori della guerra erano oramai svaniti. Nello

    stesso periodo il governo stanzi 250 miliardi per la difesa e aument a 18 mesi il periodo della ferma militare obbligatoria.

    - polizia:

    divisa storicamente in due sezioni: Carabinieri: controllavano i piccoli centri e le campagne,

    Pubblica sicurezza: mantenevano lordine pubblico nelle maggiori citt. Tale separazione portava ad una sovrapposizione di poteri e compiti, con il risultato di inefficienze e conflitti. Dopo lesclusione delle sx dal governo, il numero degli effettivi aument in entrambi i corpi. Il

    reclutamento aveva luogo in genere tra le classi pi povere del Meridione.

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    - Magistratura: era una casta chiusa, risentita per i bassi stipendi, reclutata prevalentemente nelle facolt di legge del

    Meridione, lontana dai valori della Resistenza. Essa lott per una maggiore indipendenza (ottenuta nel 59 con la costituzione del Consiglio Superiore della magistratura) e stipendi pi elevati. Nonostante

    proclamasse la propria natura apolitica, i suoi giudizi riflettevano un continuo anticomunismo e la mancanza di comprensione per la classe operaia organizzata. Dovevano passare almeno 20 anni prima che questa impronta conservatrice cominciasse ad essere messa in discussione.

    - burocrazia ministeriale: non agiva nei confronti dei cittadini sulla base dellimparziale esecuzione dei propri compiti entro limiti

    temporali prefissati, ma piuttosto sulla base di un potere discrezionale. Questo rapporto deformato tra burocrazia e cittadini era basato sulla capacit dei singoli di spingere avanti la propria pratica con tutti i mezzi (dalla raccomandazione alla corruzione). Questo sarebbe diventato uno degli aspetti permanenti

    dello S. repubblicano. In questi anni la burocrazia min aument di numero e grandezza conducendo ad una sovrapposizione di responsabilit. Lintero sistema era destinato a generare ritardi notevolissimi

    - enti autonomi, burocrazie parallele e enti parastatali: erano presenti una selva di enti; tra le aziende autonome lIri aveva un posto particolarmente importante (pag 201); tra gli enti parastatali ne troviamo 3 principali: Istituto nazionale della previdenza sociale

    (Inps), Istituto nazionale assicurazione malattie (Inam), Istituto nazionale assicurazioni invalidi del lavoro (Inail). Tutti 3 godevano di autonomia finanziaria e amministrativa ma restavano sotto la supervisione

    dello S. A tutte queste si devono aggiungere gli enti inutili: piccole istituzioni spesso doppioni una dellaltra che sprecavano ingenti somme di denaro statale; es. ente che amministrava i beni confiscati agli ebrei italiani, ente nazionale per gli orfani di guerra

    - governo locale: seppur la Costituzione prevedesse che buona parte del governo fosse devoluto alle regioni, si sarebbero

    dovuti attendere 20 anni affinch esse venissero istituite (nel 50 solo a Sicilia, Val dAosta, Trentino-Alto Adige erano state accordate assemblee regionali governate da statuti speciali). In quegli anni due forme di governo locale:

    -province: con poteri limitati e dipendente finanziariamente dal Tesoro -comuni: numerosissimi, con varie competenze (sanit pubblica, trasporti locali, censimento, vigilanza

    urbana), limitate attribuzioni in campo fiscale (le tasse comunali risultavano inadeguate ai loro scopi). Ad aggravare la situazione contribuiva la sopravvivenza del potere di controllo e di veto dei prefetti (emissari del governo centrale nelle province).

    Importane ricordare come in tutte queste aree fosse fallita lepurazione ed esistesse una forte continuit con la S. pre-repubblicano.

    c. La strategia della Dc Durante la sua permanenza al potere la Dc raggiunse un formidabile livello di fusione tra partito e S. (si parl di: Dc che ha occupato lo S.; S. colonizzato dal part d maggioranza; simbiosi tra gov, part,

    S.). Tutti hanno sottolineato elementi fondamentali della continuit e della permanenza del potere democristiano. In questi anni per la Dc contribu ad aumentare la frammentazione dello S, instaurando

    uno stile di Gov caratterizzato da: -correntismo feroce: le varie correnti si scontrarono in particolare per lo scontro tra difesa dei valori cristiani, integralismo cattolico (Dossetti e seguaci: solidariet, carit, associazionismo, difesa della

    famiglia e dei ceti pi deboli e poveri) e accettazione dei modelli della modernizzazione (libert dellindividuo e dellimpresa, sviluppo senza restrizioni della tecnologia e dei consumi capitalistici, libero

    gioco delle forze di mercato). -ricerca di un pi larga base di consenso possibile: battaglia interna per la definizione delle risorse e degli obiettivi di governo. Tale interclassismo sottendeva un duplice pericolo: il sopravvento della causa delle

    elite finanziarie e industriali o limmobilismo. Il predominio della corrente Iniziativa democratica mascher in parte questa tendenza, che emerse pienamente dal 59

    -prassi di alleanze interpartitiche: anche i partiti di coalizione si ritagliarono le loro nicchie di potere allinterno della PA -uso di risorse dello S. come mezzo per soddisfare le proprie necessit politiche.

    Conseguenze:

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    -Consiglio dei Ministri e Parlamento svolsero un ruolo subordinato: il primo indebolito dal potere degli enti autonomi, il secondo dalla mancanza di una procedura adeguata per costringere i ministri a

    rispondere del loro operato (approvazione di una miriade di leggine soprat da parte di commissioni parlamentari e che riguardavano decreti di limitata importanza)

    -limitati poteri decisionali dei governi locali: a causa della presenza degli enti speciali di governo -rafforzamento della Dc su due fronti: la gerarchia ecclesiastica e il capitale privato. Negli anni 50 dunque il partito era troppo frammentato perch si potesse parlare di strategia sistematica;

    a questo si deve aggiungere che alcune creazioni della Dc portarono a delle conseguenze incontrollabili. d. Lo Stato italiano nel contesto internazionale

    Piano politico e militare: stretto rapporto con Usa rafforzato dalla guerra fredda e dai loro aiuti durante la campagna elettorale del

    48. Fortemente intriso di pacifismo e neutralismo subito dopo la guerra, il pensiero cattolico si spost verso linserimento nellAlleanza Atlantica (a causa della rapida polarizzazione in due blocchi e della crescita dei sentimento anticomunisti a livello nazionale). Ingresso inizialmente sostenuto da De Gasperi,

    trov lopposizione di alcune correnti, ma alla fine lIt entr nella NATO (49). La Dc scelse di avere un basso grado di indipendenza rispetto alla politica estera e dunque segu fedelmente le direttive Usa, al

    punto che essi ritenevano lIt lalleato di pi degna fiducia. Perfino problemi che riguardavano la sovranit italiana sollevarono irrilevanti discussioni, es. sistemazione di missili nucleari.

    Politica economica:

    discrezionalit nel gestire gli aiuti del Piano Marshall, il modo di spendere si accordava pi ai differenti interessi e opinioni che esistevano tra le elites economiche e politiche che non alle direttive americane.

    Usi: inizialmente per sostenere le importazioni di grano e carbone (immediato soccorso), successivamente per aumentare le riserve della Banca dItalia e mantenere la stabilit della lira, per poi passare ad un uso

    sempre pi massiccio per acquistare macchinari per lindustria pubblica e privata.

    Cooperazione economica europea: autonomia + incoraggiamento Usa per una cooperazione economica e militare.

    Limpegno di De Gasperi per leuropeizzazione superava il desiderio di accondiscendere gli americani. Egli caldeggi una federazione politica essenzialmente per 2 ragioni:

    -avrebbe aiutato a promuovere la pace sul continente -unica soluzione per risolvere i problemi strutturali delleconomia italiana, lenorme disoccupazione e il sottosviluppo del Sud. Nel 1951 entrata nella CECA e nella Ced (al cui trattato De Gasperi, influenzato

    dal movimento federalista, fece aggiungere una clausola per la costruzione di ununit politica oltre che militare), che per fu bloccata dal veto francese.

    Il sostituto di D.G., Pella, era molto meno europeista; in questo periodo lapproccio fu maggiormente funzionalista: la cooperazione fu soprat nel campo economico.

    e. Le innovazioni degli anni 50

    -la burocrazia non venne riformata -nel campo delle agenzie speciali nel settore della politica economica vennero creati nuovi organismi:

    -gli enti di riforma agraria -la Cassa per il Mezzogiorno (pag. 217): nata nel 50, intervenne al Sud con opere di bonifica, irrigazione, costruzione di strade, acquedotti, canali. La Dc prefer agire nel campo agricolo piuttosto che

    in quello industriale e con la preoccupazione principale, almeno nel BP, di alleggerire le tensioni sociali. -lEni (pag. 218): nata nel 53 grazie a Enrico Mattei che salv lAgip con la scoperta di nuovi

    giacimenti di metano nella Val Padana e che con le sue opere modific laspetto dellItalia. La direzione dellEni rappresenta un esempio delluso e dellabuso del potere statale; in tutta lorganizzazione prevalevano pratiche clientelari: il denaro pubblico veniva usato per corrompere clienti e funzionari.

    -la Dc rafforz il proprio potere economico e la propria autonomia in due settori: -il sistema bancario: in quasi tutte le banche i direttori venivano scelti dal governo e in questo modo

    esso poteva avere un controllo sul flusso dei crediti con relativa facilit -il campo degli enti di gestione: con la creazione del ministero delle Partecipazioni statali venne creato con responsabilit di direzione e coordinamento di tali enti

    -tentativo di fornire un piano globale per leconomia (proposta di Ezio Vanoni); tre obiettivi principali: piena occupazione, graduale riduzione dello squilibrio Nord/Sud, eliminazione del deficit della bilancia

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    dei pagamenti. Scopo: incoraggiare la crescita e al contempo correggerne squilibri e distorsioni. Tale piano non venne mai realizzato, per due principali ragioni:

    -mentre il piano Vanoni voleva orientare leconomia in una direzione, la creazione del Mercato Comune la spingeva in unaltra

    -le priorit politiche della Dc e la sua stessa struttura interna non ne facevano il veicolo ideale per la promozione di un piano economico decennale.

    La democrazia cristiana e la societ civile

    a. Fanfani e il nuovo partito

    Nel 54 Fanfani divenne segretario della Dc e cominci a rivitalizzare il partito. Era infatti convinto che le elezioni del 53 fossero state perse per un insufficiente radicamento nella societ civile, per uneccessiva dipendenza dalla Chiesa cattolica, per la mancanza di unefficiente organizzazione. Inizi una campagna

    di tesseramento, cre un Ufficio zone depresse e fece aprire nuove sezioni al Sud: il numero degli iscritti aument, soprat al Sud. Tutto questo serv ad aumentare la rappresentanza a livello nazionale di

    alcune correnti del partito. Fanfani voleva costituire unorganizzazione anche al Sud, ma nelle realt le vecchie clientele vennero rimpiazzate o si mescolarono con le nuove.

    b. La Chiesa cattolica nella societ italiana

    Sia De Gasperi che Fanfani cercavano di rendere la Dc meno dipendente dalle organizzazioni della Chiesa. Nei primi anni 50 vi furono tensioni tra Pio XII e alcuni dirigenti del partito, ma da nessuna delle

    due parti cera lintenzione di separarsi. La Chiesa penetrava profondamente nella societ italiana e appoggiava esplicitamente la Dc. -Centrale nellattivit delle parrocchie era il ruolo delle parrocchie, che erano molto attive;

    -accanto a queste e ad esse collegate, operavano le organizzazioni dellAzione cattolica, suddivisa in 4 sezioni (uomini, donne, giovani, fanciulle), che organizzava una serie di attivit religiose e sociali. In

    campo politico, pian piano il movimento giovanile ridusse il proprio impegno lasciando il compito della lotta anticomunista ai comitati civili di Gedda. -la Chiesa inoltre dirigeva attivit assistenziali (ospedali, case di cura, case di riposo per anziani gestite da

    ordini religiosi) ed educative (la pi importante leducazione religiosa obbligatoria stabilita dai Patti Lateranensi, poi colonie, doposcuola, case dei fanciulli

    -inoltre non bisogna dimenticare che il papa Pio XII richiese e ottenne uno stretto controllo di questa miriade di associazioni cattoliche da parte della gerarchia ecclesiastica.

    c. Le organizzazioni collaterali della Dc La Dc non poteva competere con la vasta e consolidata rete delle organizzazioni clericali precedenti. Le

    sue erano piuttosto organizzazioni cattoliche che avevano tre punti di riferimento, a volte conflittuali: il partito, la gerarchia ecclesiastica, le necessit come gruppo separato. La pi potente e riuscita di queste organizzazioni era la Coldiretti che agiva nel campo agricolo (grande

    successo presso i piccoli proprietari per 2 ragioni: i servizi che offriva ai contadini e i privilegi che otteneva per loro grazie alla propria influenza nellapparato statale; possiamo dire che Paolo Bonomi, che

    era il fondatore, svolse in campo agricolo lo stesso ruolo di Mattei, solo che egli non part dallo S bens dalla societ); mentre per quanto riguarda gli operai erano presenti due associazioni (che inizialmente furono oggetto di qualche controversia a causa della divisione dei compiti):

    -le Acli: create nel 44 con lo scopo di mantenere per i lavoratori cattolici unarea autonoma di organizzazione a attivit rispetto al sindacato unico; essi in questi primi anni svolsero unattivit

    pre.sindacale, che ottenne risultati positivi con la creazione della: -Cisl: nata dopo la vittoria di De G. alle elezioni del 48 e dopo il grande sciopero di protesta a seguito del tentato assassinio di Togliatti, a causa della decisione della minoranza cattolica di scindersi dalla Cgil

    (non vi era pi nulla che la poteva tenere unita). Tale decisione fu seguita da repubblicani e socialdemocratici. Dunque il sindacalismo italiano assunse il carattere triplice che ancora oggi

    mantiene: Cgil (rappresenta i lavoratori socialisti e comunisti), Cisl (cattolici e democristiani), Uil (socialdemocratici e repubblicani).

    d. La famiglia cristiana

    La dottrina cattolica sosteneva la priorit della famiglia sulla societ civile.

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    Ragioni: -la fam stata la prima organizzazione sociale

    -la soc subordinata alla fam in quanto mezzo per assicurare alla fam, e dunque allindividuo, di raggiungere il proprio fine

    -i rapporti fam-S prevedevano la protezione della fam da un controllo esterno. I doveri delle stato erano di proteggere la fam e di aiutarla al compimento della sua missione; solo se la fam falliva nel suo compito lo stato aveva il diritto di intervenire.

    -nelle relazioni tra famiglia e collettivit, la prima aveva pi diritti che doveri, e questi erano prevalentemente interni, non esterni (accento posto sulla indissolubilit del matrimonio, sulla devozione,

    sulla capacit dei genitori di educare i figli in maniera cristiana). Una tale ideologia si prestava per alla critica: andare incontro al familismo, isolare la fam dalla societ, sottolineare le virt private pi che quelle pubbliche.

    Se limmagine prevalente era quella descritta sopra, pur vero che linsegnamento sociale cattolico aveva cercato di correggere lequilibrio e di porre la fam in un pi ampio contesto sociale: la principale missione

    dalla famiglia dentro la chiesa era quella di collegarsi e aiutare le altre famiglie cristiane. e. La DC nel nord e nel sud Italia

    Il modo in cui, negli anni 50, le famiglie si rapportavano al movimento cattolico e alla DC, variava

    notevolmente dal settentrione al mezzogiorno. Nel nord: la robustezza dellassociazionismo cattolico attirava le fam in una rete di attivit e

    organizzazioni che costituivano una sub-cultura avvolgente; il mondo cattolico era dominato dalla gerarchia ecclesiastica. Non bisogna per esagerare con la portata di tale sub-cultura: moltissime fam venivano toccate solo marginalmente dalle iniziative della chiesa e altrettante non venivano coinvolte

    affatto. Nel sud: lassociazionismo era molto pi debole e il clientelismo statale agiva come una calamita nei

    confronti delle strategie individuali familiari; qui la base d massa fu costruita attraverso la creazione di legami di tipo materiale e non ideologico; inoltre pian paino la DC acquis il controllo degli enti pubblici dipendenti dal governo locale, tale controllo veniva poi utilizzato per una variet di scopi sintetizzabili in

    tre grandi sfere di interesse (gestione dei flussi di spesa dei vari enti, controllo sullerogazione del credito a livello locale, uso del potere discrezionale a proprio beneficio; potere ed influenza venivano ripartiti in

    una gerarchia generalmente riconoscibile: capi corrente, notabili (senatori,deputati, ministri), grandi elettori (influenti personaggi locali in grado di raggiungere pi di un gruppo sociale), capi-elettori (attivisti capaci di raggiungere un unico settore), gente comune divenuta cliente del partito dominante per

    aver ottenuto una qualche forma di aiuto materiale o semplicemente una promessa. Il partito si aspettava da tali favori un ritorno in denaro, ai livelli pi alti (la bustarella), e la fedelt al momento del voto ai

    livelli pi bassi. LItalia della Dc

    -lAmerica, le sue mode e le sue novit conquistarono i giovani (juke-box, flipper, rock and roll, film di Marylin Monroe e James Dean

    -la Chiesa rimaneva la maggiore autorit morale e ideologica -base ideologica dominante: cattolicesimo, americanismo, fordismo -base materiale del consenso della Dc: accrescere il potere economico delle stato e capacit di intervenire

    efficacemente nella societ civile: (la maggior parte degli industriali le fu grata per la sconfitta del movimento operaio; la vecchia aristocrazia terriera meridionale lament d essere stata abbandonata

    durante la riforma agraria, ma fu consolata adeguatamente dalle indennit per la terra confiscata che potevano essere investite nella speculazione edilizia; i piccoli agricoltori beneficiarono della creazione degli enti di riforma agraria, dellattivit di Col diretti, dellistituzione delle Casse mutue; i funzionari

    statali si lamentarono per le interferenze politiche ma in realt accolsero di buon grado la sicurezza del posto di lavoro; i laureati meridionali trovarono un mercato del lavoro favorevole grazie allespandersi

    delle burocrazie centrali e periferiche; le piccole imprese prosperarono dato che la tassazione a loro carico era minima e che non esistevano sindacati) -il proletariato del triangolo industriale, gli operai delle piccole fabbriche dellItalia centrale, i braccianti

    costituirono lo zoccolo duro del consenso della sinistra. Anche qui per il quadro non era uniforme

  • 21

    -nel sud i paini di lavori pubblici e il boom edilizio offrirono lavoro a decine di migliaia di disoccupati dando vita alle prime ondate di emigrazione: i contadini delle zone collinose si spostarono nei capoluoghi

    di provincia diventando operai edili. In queste nuove realt il sindacato era debole e i rapporti dominanti erano quelli clientelari e di parentela

    -la Dc controllava, attraverso coalizioni centriste di vario tipo, tutti i consigli comunali delle principali citt italiane, ad eccezione di Bologna. E difficile tuttavia pervenire alla conclusione che la Dc fosse realmente egemone nella societ italiana. Malgrado le variet del consenso, non si pu dire che

    esercitasse unefficace direzione morale, intellettuale e politica sullintera societ. Soprattutto non riusc a creare unimmagine dello stato con cui la gente comune si potesse identificare. Il cittadino non si sentiva

    vincolato ad uno stato che non riusciva a garantirgli funzionari onesti e servizi pubblici decenti, maggiore giustizia e democrazia, una migliore tutela delle libert civili. Non tutta la colpa risiedeva nella Dc; ma quando il consenso politico era al culmine, essa fece ben poco per migliorare la situazione e parecchio per

    accentuarne le peggiori caratteristiche.

    CAPITOLO SESTO: La sinistra e il movimento operaio negli anni 50 -Politica deflazionistica imposta da Luigi Einaudi venne abbandonata -gli industriali si stavano impegnando per riorganizzare le proprie industrie (rinnovamento impianti, sudo

    nuove tecnologie, mercati europei: preparazione del boom) -anni duri del movimento operaio: gli imprenditori riducono le libert sindacali e operano licenziamenti

    di massa; nelle piccole fabbriche scarsissimo controllo sui salari, sulle condizioni di lavoro, sul pagamento dei contributi -repressione politica per la sx: i comunisti, allaccentuarsi della divisione bilaterale del mondo e con la

    guerra di Corea, venivano presentati come nemici e traditori della causa della libert e della democrazia -disoccupazione di massa e miseria permanente

    -uninchiesta parlamentare si conclude che i due problemi sopra possono essere risolti solo con laumento del salario medio oppure attraverso nuove iniziative da parte dell S. nellambito delledilizia popolare (mancanza della casa come indice di miseria; mol