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SARA FORTI – MARIO GORI LA GINNASTICA TEDESCA DI GUTS MUTHS

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GINNASTICA PER LA GIOVENT

1

240

SARA FORTI MARIO GORI

LA GINNASTICA TEDESCA DI GUTS MUTHS

Traduzione dal tedesco di Sara Forti

SOMMARIO

PREMESSA: QUANDO I CORPI AVEVANO CULTURA TEDESCA

5

INTRODUZIONE

9

CAP. I LA CONCEZIONE GINNASTICA DI GUTS MUTHS

11

CAP. II LE MOTIVAZIONI NATURALI DELLA PRATICA GINNASTICA

11

CAP. III LE MOTIVAZIONI CULTURALI DELLA PRATICA GINNASTICA

12

CAP. IV LE MOTIVAZIONI SOCIALI DELLA PRATICA GINNASTICA

15

CAP. V LE MOTIVAZIONI SOCIO-EDUCATIVE DELLA PRATICA GINNASTICA

18

CAP. VI LE FINALIT DELLA PRATICA GINNASTICA

20

CAP. VII GLI OBIETTIVI DELLA PRATICA GINNASTICA

23

CAP. VIII PROPOSTE DIDAT-TICHE TRA OSTACOLI E OBIEZIONI

26

CAP. IX GLI ESERCIZI GIN-NASTICI: ASPETTI PRINCIPALI E LORO CLASSIFICAZIONE

29

CAP. X CORRERE

31

CAP. XI SALTARE

33

CAP. XII SOLLEVARE, TIRARE, SPINGERE, LOTTARE

37

CAP. XIII LA SCHERMA

39

CAP. XIV ARRAMPICARE

42

CAP. XV LA DANZA

43

CAP. XVI LEQUILIBRIO SULLA TERRA, SULLA NEVE E SUL GHIACCIO

45

CAP. XVII LA GINNASTICA MILITARE

47

CAP. XVIII LANCIARE E TIRARE

48

CAP. XIX NUOTARE

50

CAP. XX LA DESTREZZA, ATTIVIT MANUALE, DIZIONE

53

CAP. XXI EDUCAZIONE SENSORIALE

54

CAPITOLO XXII - IL METODO DELLE.F. RIGUARDO AGLI ASPETTI INDIVIDUALI E SOCIALI,

PRESENTI E FUTURI

59

CONCLUSIONE: INFLUENZE DELLA GINNASTICA TEDESCA NELLE. F: IN ITALIA

61

GINNASTICA PER LA GIOVENT

81

Ai lettori

83

CAP. I - DEFINIZIONE E SCOPO DELLA GINNASTICA

85

CAP. II- NECESSIT DELLA GINNASTICA DEDOTTA DALLESPERIENZA

87

CAP. III - NECESSIT DELLA GINNASTICA. DEDOTTA DALLA NATURA DELLUOMO E

DAI PRINCIPI DELLA GINNASTICA

89

CAP. IV - NECESSIT DELLA GINNASTICA DIMOSTRATA DALLA CONVINZIONE DEL CITTADINO CIVILIZZATO O DALLE CONSEGUENZE DEL NOSTRO RAFFINATO MODO DI VIVERE

93

CAP: V - LIMPORTANZA DELLA GINNASTICA DIMOSTRATA DALLA SCARSIT DEI

MEZZI POLITICI E PEDAGOGICI NELLAFFRON-TARE LE TRISTI CONSEGUENZE DEL

NOSTRO MODO DI VIVERE

101

CAP. VI - LO SVILUPPO ARMONICO COME SCOPO DEGLI ESERCIZI FISICI. SCOPO SOGGETTIVO E OGGETTIVO E EFFETTI ORIGINALI DELLA GINNASTICA

105

CAP: VII - RISULTATI DEGLI EFFETTI SUDDETTI, O DELLA UTILIT DELLA GINNASTICA112

CAP: VIII - PROPOSTE DELLA GINNASTICA, OSTACOLI E OBIEZIONI

120

CAP: IX - ISTITUZIONE DI UN GINNASIO. TRATTI FONDAMENTALI DEGLI ESERCIZI GINNASTICI E CLASSIFICAZIONE DEGLI STESSI

128

CAP: X IL CAMMINARE E IL CORRERE

133

CAP. XI - IL SALTO

138

CAP: XII - IL SOLLEVARE, IL PORTARE, LESERCIZIO DELLA SCHIENA, IL TIRARE,

SPINGERE, COLPIRE E LOTTARE

155

CAP: XIII - LA SCHERMA CON I TIRI E I COLPI

163

CAP: XIV - LARRAMPICARSI

169

CAP: XV - LA DANZA CON IL CERCHIO, CON IL GIUNCO, CON LA FUNE E LA DANZA

GINNICA

176

CAP: XVI - IL MANTENIMENTO DELLEQUILIBRIO O IL CAMMINARE SU SUPERFICI

STRETTE; IL PATTINAGGIO, IL CAMMINARE SU SCARPE DA NEVE E IL MANTENERE IN EQUILIBRIO VARI OGGETTI

185

CAP. XVII - ESERCIZI GUERRESCHI AD USO GINNASTICO

196

CAP: XVIII - IL LANCIO DI SASSI CON LA MANO E LA FIONDA; IL TIRO CON L'ARCO

E L'USO DELL'ARMA DA FUOCO

205

CAP: XIX - IL BAGNO E IL NUOTO

210

CAP: XX - ESERCIZI DI DESTREZZA; ATTIVIT MANUALI; ESERCIZI DI DIZIONE;

VERIFICA DELLA VOLONT MASCHILE

218

CAP. XXI - L'ESERCIZIO DEI SENSI

222

CAP. XXII - NECESSARIE OSSERVAZIONI RIGUARDO AL SESSO, ALLA CLASSE SOCIALE,

AL FUTURO IMPIEGO, ALLETA E AL METODO

234

BIBLIOGRAFIA SPECIFICA

239

BIBLIOGRAFIA GENERALE

240

PREMESSA

QUANDO I CORPI AVEVANO CULTURA TEDESCA

Corpi agili, alti, acrobatici, muscolosi, forti, dallaspetto truce e minaccioso, capaci di incutere terrore al solo guardarli, abili nellevitare i colpi del nemico e nel contrattaccare con furiosi avanzamenti e una frenesia nella lotta corpo a corpo che non lasciavano scampo. Scansamenti, torsioni, flessioni, cadute volute, rotolamenti, tuffi per evitare lance, dardi, spade e ritornare rapidamente in piedi per continuare il combattimento; volteggi al di sopra e al di l dei cavalli di Frisia, dei terrapieni, dei tronchi abbattuti per impedire lavanzata, balzi al di l dei fossi, arrampicate su corde, scale, pietre delle mura e dei torrioni, balzi al volo per salire o risalire sopra la groppa dei cavalli.

Uomini siffatti, rivestiti di elmi adornati di corna animali o di simboli demoniaci, rivestiti di corazze di spesso cuoio ferrato, dovettero incutere immediato terrore e sottomissione ai piccoli e indifesi abitanti dei casolari isolati o dei piccoli borghi delle colline e delle montagne del centro Italia o di qualunque altro luogo o abitante che li vide giungere.

Il corpo e il suo aspetto furono subito strumento di potere-dominio e dettarono la legge dei pi forti sui pi deboli, almeno fino a quando il distanziamento dovuto allinvenzione delle armi da fuoco, non permise il differimento dei corpi, ristabilendo una sorta di equilibrio dellabilit di precisione rispetto allimpatto immediato della forza.

Grandi corpi che furono sottomessi allo spirito o esaltati nella lotta di conquista, corpi diventati strumenti dellanima o della violenza e della sopraffazione.

Il modello culturale era quindi quello del corpo forte che aveva la possibilit di conquistare il potere spirituale e terreno.

Nel Medioevo le invasioni barbariche e il costituirsi di diversi regni (Longobardo, Carolingio, Visigoto), mantengono il gusto per i combattimenti, la caccia e gli esercizi di una certa violenza per la preparazione militare. Il disgregamento dell'impero carolingio e l'aumento di potere da parte di grandi e piccoli feudatari, porta alla nascita delle "armi cortesi" e dei tornei che sono proprio specifici del periodo medievale: essi hanno soprattutto lo scopo di dimostrare la supremazia della cavalleria sulla fanteria.

Si ebbero giochi riservati alla nobilt (caccia, tornei e giostre), altri in comune tra popolo e aristocrazia (quintana, lotta, salto in lungo, in alto, lancio della pietra, del giavellotto, giochi con la palla e con la palla e il bastone...).

In Germania ogni uomo libero aveva il dovere di esercitarsi nelle armi e spesso accadeva che un guerriero valoroso raccogliesse intorno a s molti giovani diventandone il loro signore. Da ci sembra aver avuto origine la cavalleria. I cavalieri, esercitandosi continuamente nelle armi acquisirono una sempre maggiore stima tanto che il maneggio delle armi divento un'arte professionale. Sotto Federico I, il Barbarossa e al tempo delle crociate i cavalieri evidenziarono il loro valore soprattutto come forza di guerra. Alla grande festa di Magonza, data dal Barbarossa nel 1184, furono contati da 40.000 a 70.000 cavalieri, tanto che l'imperatore fu costretto a ridurne il numero con una legge.

Gli ideali cavallereschi erano: onorare Dio e la sua legge, proteggere la chiesa e la donna, difendere il debole, tener fede alla parola data, non mentire mai, non indietreggiare di fronte al nemico, amare il proprio paese ed essere fedele al proprio signore. La cavalleria non fu solo manifestazione di singoli, ma si espresse anche in grandi avvenimenti dell'epoca (es. le Crociate). Cos si spiega il fascino che la Cavalleria esercito sul suo tempo e come oggi sopravviva ancora in espressioni e in ordini cavallereschi e in quelli religioso-militari dei cavalieri di Rodi e di Malta, dei Templari e dei Teutonici.

Alle sette arti liberali, la cavalleria contrapponeva altrettante abilita fisiche che ogni cavaliere doveva possedere acquisendole mediante la corsa, il getto, la lotta, il cavalcare, la caccia, il passo d'arme, la gualdana, la quintana, la corsa all'anello, il bagordo e soprattutto il torneo.

Il Tiost: era un duello tra cavalieri armati. Il Buhurt, che si svilupp sia come esercizio militare che sportivo, era il combattimento simulato pi praticato, prima del XII secolo, in Germania, come, nella descrizione dell'arrivo della principessa svedese Brunilde vinta da Unther e ottenuta in sposa attraverso tre giochi. Il buhurt divenne poi una gara di massa a cavallo, una specie di combattimento simulato nel quale si lottava fra gruppi contrapposti dimostrando abilita nel maneggio delle armi. Lancia e spada sono spuntate, il corpo protetto da una corazza e un elmo protegge la testa. Veniva praticato in campo aperto, fuori delle mura della citt dalle cui torri le donne e la nobilt assistevano al duello, mentre intorno al campo si radunavano migliaia di spettatori.

Lo "schimpfrennen" un Tiost meno pericoloso, ma a partire dal XIII secolo si diffonde l'uso delle lance taglienti e molti muoiono nel duello. Ma gi nel 1177 in una gara sassone avevano perduto la vita 16 cavalieri e vicino a Colonia 60; nel duomo di Alteburg sono sepolti quattro cavalieri morti in simili circostanze. Considerando tali conseguenze, la chiesa cominci a negare la sepoltura religiosa ai combattenti e l'uso di tali armi fu condannato anche dai Concili. il pi tipico e pi importante degli esercizi cavallereschi della fine del XIII secolo. Il torneo risale forse alle manovre militari a cavallo volute dagli imperatori del IX e X secolo; taluni storici affermano che i tornei furono introdotti in Germania al tempo di Lotario di Sassonia e forse addirittura al tempo dell'imperatore Enrico I.

In Germania il termine "torneo" appare per la prima volta nel 1127 quando Lotario di Sassonia, nella battaglia contro gli Hohenstaufen, fu costretto a retrocedere fino a Wurzburg dove dovette combattere in un torneo.

In Italia risale al 1158 la prima notizia dataci da Ruderico di un grande torneo tra cremonesi e piacentini.

La scherma si afferma in epoca medioevale quando si comincia a non fare pi uso delle pesantissime armature e i combattimenti a cavallo con le lance e i pesanti spadoni vengono sostituiti da incontri a piedi con armi e abbigliamento leggeri. Dopo la decadenza dell'impero romano d'occidente, la scherma si trasforma e si evolve secondo nuovi concetti, soprattutto in relazione alla necessit di difesa contro gli invasori. La scherma si evidenzia come parte della tecnica militare ed entra a far parte delle leggi della cavalleria. nel duello che la scherma trova la sua ragione d'essere, le sue regole, le sue tecniche.

Gli Unni combattevano con la spada ed una corda che lanciavano contro l'avversario mentre era attento a parare i colpi. I Longobardi, i Franchi, i Normanni usavano abilmente la spada: era loro legge che ciascuno dovesse combattere attaccando un solo avversario, difendersi da due, non cedere di fronte a tre e fuggire senza onta solo di fronte a quattro avversari.

Per i Germani fuggire in battaglia era sempre considerato tradimento e vigliaccheria; essi erano abituati al duello e spesso le sorti della battaglia erano affidate ad uno scontro tra i capi. Praticavano il duello al primo sangue e avevano istituito precise norme di rispetto.

In Italia inizia un parziale autonomo risveglio delle attivit ginnastiche e darme con la pubblicazione nel 1569 del De arte ginnastica di G. Mercuriali e nel 1680 di De motu animalium di A. Borelli. Ma le particolari condizioni politiche italiche, che dureranno dalla caduta dellImpero romano allUnit dItalia, non permetteranno di realizzare alcun sistema o metodo italiano che continuer ad essere gestito dalla scuola tedesca. F. Hofmann, professore dellUniversit di Halle, nel 1708 dette la prima e fondamentale impostazione scientifica agli esercizi ginnastici. Successivamente G. B. Basedow nel 1774 a Dessau, E. Campe nel 1784 ad Amburgo, C. Saltzmann nel 1784 a Schnepfental e nello stesso luogo il Guts Murths che pubblic nel 1793 lopera La ginnastica per la giovent, tradotta in tutta Europa, dettero limpulso scientifico e didattico definitivo alla pratica degli esercizi del corpo.

Intanto maturavano le condizioni sociali e politiche che dovevano far affermare definitivamente il sistema tedesco. La Prussia che era stata sconfitta a Iena e Aurstad e occupata da Napoleone, si preparava alla rivincita, adottando un sistema educativo per la giovent teso a potenziare lo spirito e il corpo. L. Ihan, professore di storia alluniversit di Berlino, concep e applic un nuovo sistema di educazione fisica e morale della giovent idonea alle armi. Nel 1810 istitu e diresse a Hasenhaide una palestra ove chiam a raccolta i giovani per formarli moralmente attraverso luso di grandi attrezzi di origine acrobatica e di esercizi che richiedevano tenacia, coraggio, disprezzo della fatica e del dolore. La disciplina era rigorosissima al fine di ottenere lindurimento alla fatica e al dolore, attraverso prove di ardimento per inculcare virt pratiche per la vita sociale e per la guerra (non certamente per preparare virtuosi dellacrobatica). Dal 1810 al 1813 nella palestra di Hasenhaide passarono oltre ottomila giovani che divennero ginnasti e soldati preparando il riscatto tedesco alla Guerra delle Nazioni.

Volteggi al plinto e al cavallo, evoluzioni alla sbarra, schieramenti, allineamenti, ordinativiancora fino a qualche anno fa, nelle palestre italiane, si praticava questo tipo di ginnastica facendo sentire fortemente linfluenza del sistema tedesco.

Tale sistema giunse in Italia verso la met del secolo scorso, attraverso lObermann che, assunto nel 1833 dal Regno del Piemonte, nel 1836 dett le istruzioni ginnastiche per il corpo dei bersaglieri e nel 1844 fond la Societ ginnastica di Torino; successivamente lo svizzero Baumann pubblic nel 1866 il Manuale di ginnastica per i maestri elementari. Unito agli elementi della ginnastica svedese (spalliere, quadro), francese (palco di salita) e inglese (sport), ha costituito linsieme delle pratiche di educazione fisica nelle scuole a partire dall'Unit d'Italia almeno fino agli anni 70.

Il metodo italiano fu da allora considerato eclettico, poich riprendeva i vari sistemi europei integrandoli fra loro, unendo le sollecitazioni pedagogiche dello Ihan e del Baumann, le finalit igieniche del Ling, le sollecitazioni plurime della scuola francese (Amoros, Demeny, Hebert) e quelle sportive della scuola inglese a partire dallArnold. Tuttavia il sistema tedesco fu quello pi seguito, poich aveva in s gli elementi della ginnastica attrezzistica con risultati spesso vincenti nelle diverse manifestazioni agonistiche anche a livello mondiale, come le Olimpiadi.

Larredamento delle palestre rimasto ancora oggi lo stesso, anche se raro vedere esercizi agli attrezzi ginnici e a corpo libero, sostituiti ormai completamente da nuove modalit sportive, aerobiche e anche fisico-mistiche.

In un tempo, come il nostro, in cui si parla con insolita insistenza di riscoperta e riappropriazione del corpo, c' da chiedersi se, di questo corpo, non si cerchi in realt di astrarre alcune facolt classificabili, di inventariare doti e qualit smembrate col risultato di perdere 1'unitariet del tutto.

necessario il recupero della memoria storico-cinesica, in particolare di quella legata ai singoli e ai piccoli gruppi. Tra gli studi da citare il vasto e approfondito lavoro di ricer-ca sul campo svolto presso la cattedra di sociologia dellUniversit di Siena e il Centro Studi delle civilt appenniniche. Nellattuale fase di transizione (rispetto alla tradizione ereditata e alla incidente pressione di nuovi valoriatteggiamenti), prima ancora che si determini lestinzione del simbolico arcaico (espresso dagli eventi in precisi tempi storici e culturali), delle sensazioni (gustative, olfattive, motorie, sessuali ecc.) prodotte da un determinato tipo di interazione (individuo, istituzioni, societ), dei significati attribuiti agli oggetti (validi per quel tempo e in quello spazio), dei desideri bisogni (in relazione a una societ esposta per secoli in maniera endemica allindigenza e di conseguenza alla fame). (DINI, V., La memoria ricorretta o dell'inganno, 1998, pag. 2).

Uno degli ambiti sociali che racchiude molteplici tematiche (valori, cultura, potere, violenza, gruppo ed economia) quello sportivo. Grazie agli scandali, alla pressione degli sponsor commerciali, alla massiccia presenza di interessi economici e politici, lo sport si trova alla ribalta della scena sociale: diventato business, commercio, pubblicit, spettacolo, investimento e guadagno. Negli sport sta entrando evidentemente ed inevitabilmente un nuovo valore-disvalore di cui non dato ancora comprendere gli effetti futuri. Nello sport, occidentalmente codificato con regole, strumenti e riti precisi (ved. olimpiadi ed altre gare), si assiste alla rappresentazione contemporanea di un modello relativo alle pi audaci forme di competizione ed efficienza. Gli stessi spettatori, le tifoserie locali e nazionali si fanno partecipi di una contrapposizione che va oltre la lealt e la purezza (presunta) sportiva: latleta, come attore di uno scenario plateale e di spettacolo, incarna anche altri elementi che rompono larmonia prossemica e cinesica fino alloffesa drammatica rivolta allavversario. Il corpo diventa oggetto di consumo e strumento di controllo. Inserito funzionalmente nel mercato, ne alimenta importanti settori, sia perch viene strumentalizzato per indurre il consumo, sia perch sempre pi la base di numerose attivit economiche (cosmesi, moda, culturismo, prodotti farmaceutici) L'integrazione nel mercato va di pari passo con l'utilizzazione del corpo come risorsa per il controllo sociale. Si diffondono gli appelli alla rivalutazione ed esaltazione della fisicit, alla sua liberazione, ma al di l di questa manipolazione pi evidente e in un certo senso pi grossolana, c' un fenomeno pi complesso e per questo pi difficile da cogliere nella sua ambiguit. La spinta alla liberazione infatti consacrazione di una illusoria spontaneit del corpo, esaltazione della immediatezza del vissuto contrapposto allagire pienamente consapevole e scelto. Sottrarre il corpo alla presa di coscienza in nome della spontaneit e dell'immediatezza dellespressione, significa privarlo della sua pi propria condizione di essere centro di bisogni e di limiti, di pulsioni e di vincoli: di essere cio il punto d'incontro tra 1'appartenenza naturale e l'appartenenza sociale dell'uomo. Significa sottoporre l'individuo ad ogni asservimento mantenendogli lillusione di esprimersi. In realt la liberazione non pu essere fuga dalla tensione che lega e oppone i due poli che definiscono il corpo, ma capacit per l'individuo di esprimersi dentro i confini della sua esistenza sociale. L'esperienza di questi confini costituisce un rapporto obbligato con la realt e la condizione per ogni possibile trasformazione. Luogo delle domande profonde e della resistenza alle pressioni esterne, il corpo anche, con il linguaggio e come linguaggio, il medium dello scambio sociale. Come tale non mai sottratto al rapporto con le regole e i riti dello scambio, ma neppure interamente assorbito da essi. La pratica corporea di emancipazione deve situarsi al centro di questa dialettica che tiene insieme e oppone i due termini della relazione: da una parte deve essere ritorno alla corporeit di ogni singolo soggetto, dallaltra deve permettere a ciascuno di rispondere ai vincoli insuperabili dell'appartenenza sociale, magari per trasformarli o per romperli. quindi tensione tra liberazione e repressione, tra identit profonda e necessit della relazione sociale. Se la societ nega la tensione possibile far balenare, illusoria e fragile, l'immagine trasparente di un mondo dellespressione e della creativit senza limiti. Ma il miraggio non regge la prova della realt e lascia molto spesso coloro che ne sono stati attratti profondamente indifesi di fronte alle pressioni pesanti della societ esterna. Di fronte alle pressioni socioculturali di oggi sono possibili crisi strutturali e frequenti mutamenti. Lindividuo si trova dentro la societ, ma troppo spesso esposto: In una societ in trasformazione, la focalizzazione di una serie di valori abituali, ereditati dalla memoria collettiva del proprio gruppo, o di recente acquisizione, pu ancora consentire la parziale ricostruzione di un modo di pensare, sentire, percepire, gestire le esperienze quotidiane di fronte al ripetersi delle operazioni alimentari, del lavoro, del riposo ecc. I valori, per essere definiti nei loro aspetti simbolici e nella realt concreta, richiedono di essere verificati nel divenire delle interazioni fra gli individui, in ordine ai rapporti di potere, al piacere, alla sofferenza, ai ruoli, agli eventi collettivi e personali. (DINI, V., op. cit., 1998, p. 1)

Dietro la promessa di facile liberazione si maschera cos il consolidarsi graduale di una pratica di manipolazione che avviene attraverso il processo di medicalizzazione del corpo, attraverso la delega crescente del trattamento del corpo ad apparati di controllo produttori di benessere, attraverso la corsa individuale alle terapie liberanti nella ricerca di esperienze e di tecniche che facciano saltare i blocchi, che distruggano le inibizioni e le difese, che permettano un contatto esaltante e globale con gli altri. L'apparire sempre visto e sentito come una condizione ambigua in contrasto anche con i depositi etici della memoria. questo il caso in cui la logica dell'apparire diventa una ricomposizione artificiale che investe, nei rapporti convenzionali l'operato della maggior parte delle persone. Come la persona viene a gestire i suoi modelli socioculturali di riferimento se il senso globale dell'esperienza viene a frantumarsi? Quando l'azione il prodotto di una volont tesa verso l'apparire o una risposta fisico-culturale ai cambiamenti? I pregiudizi si sono sostituiti spesso ai giudizi, non sempre si tentato di dare una risposta ai concetti innovativi se non in termini di rigetto. Un atto creativo e stato indicato come una falsa espressione. La gente, ma non tutta la gente, si accorge delle variazioni che avvengono nei pensieri e nei vissuti quotidiani, non sempre riesce a distinguere fra i livelli dell'essere e quelli della falsificazione, protetta anche dalla scelta culturale di un modo di apparire. I livelli culturali dell'autoconcessione e dell'autogiustificazione, presenti nella scelta dell'apparire, possono essere confusi ma non in coloro che utilizzano i vari atteggiamenti del simbolico per abitudine, per professione, per mestiere. (DINI, V., op. cit., 1998, pp.11-12).

Il ritorno al corpo pu fondare una nuova ricerca dell'identit: il corpo potrebbe divenire il luogo segreto di cui solo l'individuo possiede le chiavi e a cui tornare per cercare una definizione di s che sfugga alle regole e alle aspettative dello scambio. Il corpo, vissuto come una propriet unica e inalienabile, diventa capace di resistenza e di opposizione alle pressioni crescenti dellordine sociale. Nella ricerca diffusa di un ritorno al corpo, esiste, profondamente, questo bisogno di identit. Dinanzi alla dissoluzione della stessa nozione di corpo (frantumata nella pluralit di significati che corrispondono alla rete delle opposizioni, dei discorsi, dei dibattiti di cui esso il centro, un centro che non ha pi la geometria delle scienze naturali perch organi, funzioni, sistemi sono oggi rimessi in questione dall'esperienza diffusa che esiste un legame profondo tra natura, affettivit e rapporti sociali, ma non si identifica neppure coi suoi significati simbolici e rituali, dato che questi sono ormai inseparabili dalla dimensione biologica, naturale, dell'umano) non si pi dinanzi ad un oggetto di indagine, ma un campo, un sistema di opposizioni sociali e culturali, intorno a cui si giocano nuovi conflitti e nuove domande di trasformazione personale e collettiva. Uno dei compiti fondamentali della riflessione critica e della ricerca quello di contribuire alla definizione di questo campo non inseguendo il miraggio di fornirne la chiave unica ed esauriente di spiegazione, ma cercando di tracciarne meglio i confini, rivelando la pluralit di variabili in cui si articola, il sistema di opposizioni che lo caratterizza. Arrivare al boom del corpo parecchi anni dopo altri paesi di capitalismo maturo, avendo nello stesso tempo consumato le illusioni totalizzanti dell'esperienza politica senza perderne le eredit positive e il potenziale di creativit collettiva, offre una occasione per non ripercorrere le strade gi note, per non cedere agli inganni che si sono rivelati tali, per saltare insomma delle tappe verso una esperienza di invenzione del possibile.

GORI M., Memorie longobarde e tedesche nellAppennino toscano, in DINI, V., Arezzo, 2002

INTRODUZIONE

Tradurre un testo ponderoso come quello del GUTS MUTHS, non stata impresa facile soprattutto quando si trattato di interpretare termini tecnici che in molti casi hanno, nel tempo, cambiato profondamente il loro significato.

Ho cercato di restare, quanto pi possibile, fedele al testo originario, per testimoniare nella sostanza il pensiero dellAutore, collocarlo nel suo tempo storico e culturale, senza aggiustamenti di interpretazioni contemporanee che ne avrebbero alterato lo spirito.

Gi nel rivolgersi ai lettori, il Guts Muths chiarisce immediatamente le sue idee e le sue intenzioni. In tal senso il problema sul quale si interroga, non a tuttoggi cambiato: perch badiamo cos poco (o cos troppo!) alla formazione del corpo?

chiaro che se possiamo concordare sul fatto che n i soldi, n lerudizione valgono un corpo sano, non certamente la ginnastica che protegge deboli e malaticci, effeminati e fragili, ma sono invece la fede e la virt che spingono luomo verso la sanit del corpo e della mente e verso la conoscenza.

Ma ritorniamo al suo tempo: la mortalit infantile, le malattie, le epidemie, i lavori pesanti erano problemi ancora molto diffusi e la pedagogia che stava nascendo, ebbe il merito di porre lattenzione anche sulla necessit a della cura del corpo.

Ma unattenzione che, per ci che riguarda lo specifico di riferimento del nostro discorso, risente profondamente di un dualismo ancora imperante, diremmo in senso cartesiano, non certamente di una dipendenza spirituale del corpo.

E allora non possiamo ancora chiamarla educazione fisica, ma di ginnastica si tratta, anche se di una ginnastica che rivela intenzionalit pedagogica suggerendo ai propri allievi e ai lettori di dedicarsi maggiormente e con sistematicit ai movimenti e agli esercizi sia a corpo libero che ai piccoli e grandi attrezzi.

Va anche considerato che siamo ai primordi della moderna rivoluzione pedagogica che porter allobbligo scolastico. Leducazione ancora cosa riservata a pochi, le scuole statali o private sono frequentate per lo pi da alunni appartenenti a classi agiate o almeno abbienti. Tuttavia lAutore ha il grande merito di soffermare la sua attenzione sulla ginnastica suggerendo lemanazione di leggi e la costruzione di impianti per la pratica. In ogni caso, va reso merito al Guts Muths di aver realizzato un testo, forse il primo dellet moderna, sistematicamente strutturato, pedagogicamente corretto e scientifica-mente legittimato.

La suddivisione in esercizi a corpo libero e con piccoli e grandi attrezzi (molti nuovi e originali), la pratica allaria aperta, la socializzazione, sono principi su cui si fondata, da l in poi, la pratica motoria in tutta Europa.

Potremmo considerare il suo un metodo ginnastico eclettico.

Sono trascorsi due secoli da quando lopera del Guts Muths vide la luce.

un volume che dovrebbe essere letto da tutti gli attuali insegnanti di educazione fisica e da quelli delle generazioni future per comprendere, in maniera particolare, da un lato lessenza della ginnastica e dallaltro rendersi conto di quanto la ricerca nellambito di una pedagogia motoria abbia prodotto ben poco in Italia fino ad oggi.

Se per molti decenni il metodo tedesco lha fatta da padrone anche in Italia, oggi tale ruolo stato sostituito dal metodo inglese (duello sportivo) o dalle nuove mode americane del fitness o a quelle soft di origine orientale.

In ogni caso la cultura italiana del corpo e del movimento non cerca una propria strada, ma continua ad essere debitrice di altre teorie, di altri metodi, di altre didattiche che funzionano episodicamente come un veicolo politico, o commerciale o come adeguamento a una moda consumistica.

Parlare del sistema delleducazione fisica in Italia, come metodo eclettico, soltanto uno scarico di responsabilit da parte di chi non ha avuto n il coraggio civile, n la forza culturale di rimettere in discussione lintero modello, per ricominciare dal principio, ripartendo dalluomo.

Ladeguamento al sistema militare, dapprima nel Regno del Piemonte e successivamente nellItalia unita; lo scontro, mai sopito, a cavallo tra la fine del XIX secolo e linizio del XX tra i sostenitori della ginnastica medica, o di quella naturale, o di quella sportiva; lo sportismo nazionalistico del periodo fascista; la marginalit della disciplina nel secondo dopoguerra fino agli anni 70; di nuovo la sportivizzazione degli ultimi decenni, continuano a riproporre i soliti modelli.

Disilluso dalle gestioni religiose, politiche e pedagogiche del corpo, una parte delloccidente si sta rifugiando in spiritualismi corporei di chiara origine orientale, fino alla assoluta frammentazione di modelli e azioni individualistiche e solipsistiche.

Infine la medicalizzazione definitiva della nuova Facolt di Scienze motorie.

E intanto leducazione fisica langue e rischia addirittura di uscire dal novero delle discipline educative scolastiche.

Riportiamo le parole dellAutore, che se pur espresse oltre due secoli fa, ci sembrano di totale attualit: Mi dispiace di dover porre questo bel Exemple de modestie sotto una luce, dove sembra un Exemple dimpudence.

Sara Forti

CAP. I LA CONCEZIONE GINNASTICA DI GUTS MUTHS

A partire dal rapporto tra natura e cultura, il Guts Muths cerca di legittimare la necessit della nascita di una educazione del corpo mediante la costruzione di esercizi fisici.

Luomo primitivo effettuava per necessit di sopravvivenza lattivit fisica, seguendo i propri istinti per soddisfare i bisogni:

- primari dellalimentazione

- primari secondi del movimento.

Ma, col trascorrere dei millenni e con lo sviluppo della civilt, il corpo fin per trasformarsi, da elemento di riferimento fondamentale per luomo di quel tempo, a una sorta di appendice dellanima e della mente da trasportarsi dietro quasi come un peso.

Dopo limpostazione prevalentemente militare e agonistica dei Greci e quella soprattutto bellica e igienico-salutistica dei romani, fu soprattutto il periodo medioevale a determinare il definitivo abbandono della ginnastica naturale, sostituita da esercizi fisici finalizzati alla preparazione militare dei cavalieri, dei partecipanti al torneo, alla giostra, alla festa, alle prestazioni atletiche popolari, alla salute, alleducazione.

Questa impostazione determin il necessario sorgere di luoghi sempre pi adatti allo svolgimento di tali attivit, e cio di palestre sia allaperto che al chiuso (che gi avevano avuto realizzazione nel ginnasio greco e nel campo Marzio romano).

Sostiene lA. che il suo manuale, in funzione di queste analisi, non tratta della ginnastica naturale dei primitivi, ma di quella che nasce con lesigenza di rispondere alla mollezza dei costumi che si sta sempre pi diffondendo nellepoca moderna.

La sua concezione risente in maniera evidente sia del dualismo cartesiano che del positivismo inglese.

Egli interpreta la ginnastica contemporaneamente come lavoro e come esercizio gioioso che tende a perfezionare il fisico.

Ma, a differenza del lavoro e dellimpostazione atletica che propongono obiettivi al di fuori del praticante, la ginnastica propone invece obiettivi propri del soggetto.

vero che sia il lavoro che latletismo necessitano di un elevato impegno fisico del soggetto, ma tale impegno non certamente educativo.

Lesercizio fisico assume valenza pedagogica quando ricerca qualit come la resistenza, la forza, la destrezza, la bellezza, per ognuna delle quali Guts Muths precisa le caratteri-stiche che, sostanzialmente, anticipano quelle che nei tempi attuali verranno chiamate nel mondo sportivo qualit coordinative e condizionali, aggiungendo lelemento estetico che da alcuni anni diventato lelemento fondamentale delle nuove tecniche di palestra.

In sostanza lA. riconduce a tre grandi filoni le contrapposizioni dualistiche tra corpo e mente:

- la prima una pedagogia nata nel chiuso delle celle dove i monaci hanno privilegiato lattivit dellintelletto (non cos vero, se consideriamo che tutti i grandi movimenti religiosi hanno cercato un equilibrio tra la mente e il corpo; basti ricordare l ora et labora );

- la seconda una pedagogia mirata a facilitare la vita, diminuendo lo sforzo fisico per ricercare gli agi, col rischio della mollezza e della perdita della salute;

- la terza, una nuova pedagogia, di cui necessitano le prime due, ed quella del recupero e della pratica corporeo motoria, della necessit cio della ginnastica, soprattutto per le nuove generazioni.

Ed proprio questa che il Guts Muths si appresta a descrivere.

CAP. II LE MOTIVAZIONI NATURALI DELLA PRATICA GINNASTICA

Mens sana in corpore sano: questa affermazione a cui fa riferimento il Guts Muths per legittimare il suo pensiero pedagogico.

Linfluenza di Mercuriale era (ed ) ancora presente e le opere di Cartesio erano ancora troppo recenti ai tempi dellAutore. Inoltre si stavano facendo strada teorie naturalistiche e positivistiche che avrebbero successivamente portato a materialismi esasperati. Anche levoluzionismo stava facendo proseliti.

La frase sostanzialmente dualista: non assolutamente vero che la sanit del corpo determini la sanit della mente. Corpi forti e abili possono essere perversi e corpi in difficolt possono dimostrare una grande intelligenza.

Lindustrialesimo e lurbanizzazione stavano sviluppandosi in maniera esponenziale e vagheggiamenti idillici di ritorno alla natura, al buon selvaggio, sulla spinta di Rousseau, attiravano molti studiosi della fine del 700, impauriti dal progresso.

Ecco, allora, la nostalgia per lo scomparso figlio della natura che possiede forza fisica, arti abili, coraggioso, ha sensi acuti, sta bene e, di conseguenza, anche sano nella mente.

Non c certamente nostalgia n per i miti, n per luomo greco del periodo classico, quando partecipava alle olimpiadi e alle battaglie comportandosi da eroe.

Secondo Guts Muths luomo forte e abile si rassomiglia in tutto il mondo, qualunque sia la sua razza. Qui lautore riporta alcuni aneddoti ripresi da notizie sugli indiani mohicani dAmerica.

Ci si pu notare anche dalla rappresentazione nele pitture che raffigurano uomini ancora selvaggi: gli uomini dipinti rappresentano lideale raggiunto

Al contrario, in Europa e nelluomo occidentale, la civilt e lartificialit che essa comporta, tende a trascurare sempre di pi la forza, il coraggio e lacutezza dei sensi.

Guts Muths si pone (e pone) una serie di domande, per cercare di comprendere i motivi del cambiamento.

Egli si chiede qual la ragione per cui tutte le civilt passino attraverso tre stadi:

- dalla selvatichezza,

- alleroismo,

- alleffeminatezza.

Da che cosa dipende tutto ci?

Dallalimentazione e dal clima? O dallurbanizzazione?

Come si pu conciliare la selvatichezza con lincivilimento?

Ecco che il pedagogista tedesco propone la sua interpretazione e la sua soluzione: poich non si pu tornare indietro, possibile, con lintervento dei governi, far s che attraverso la diffusione e la pratica della ginnastica, lesercizio corporeo porti al rafforzamento contro ogni tipo di avversit.

Ci va cominciato fino dai primi anni di vita e continuato soprattutto nel periodo della giovent.

Questo obiettivo sar anche quello fondamentale del suo Istituto di SCHNEPFENTHAL dove accoglier, durante alcuni decenni di attivit, migliaia di giovani, non solo tedeschi.

Non si tratta certamente di sacrificare la cultura con lincivilt.

Non si tratta di considerare luna parte incivilimento e laltra inselvatichimento.

Occorre fare un progetto per riequilibrare il corpo e la mente, la cultura e la natura, il progresso e la pratica fisica.

La pratica ginnastica pu essere la soluzione a questo dualismo, perch pu permettere alluomo di non interrompere il suo cammino verso la civilt e la cultura, senza indebolire il suo corpo.

Quanto equilibrio in queste parole se rapportate al dilagare di un monismo fisicista su cui oggi si basa la pratica ginnastica!

CAP. III LE MOTIVAZIONI CULTURALI DELLA PRATICA GINNASTICA

Guts Muths ha sostanzialmente una concezione unitaria delluomo, per quanto le sue conoscenze, legate alla cultura del tempo, gli hanno potuto permettere di definire filosoficamente e scientificamente tale problematica.

Come abbiamo gi detto, si tratta, soprattutto, di una concezione teoricamente unitaria che risente nella prassi del dualismo cartesiano.

Laffermazione che luomo un tuttuno, un essere indivisibile, un corpo pensante e contemporaneamente uno spirito incarnato, sembra promettere un approccio risolutivo, ma, andando avanti, ci accorgeremo come la concezione pratica dellAutore non risolva assolutamente il problema (malgrado tutte le buone intenzioni), ma prosegua sostanzialmente nella permanenza di una dualit che vede il corpo e la mente s collegati strettamente, ma entit separate (in fondo la res cogitans e la res extensa di Cartesio).

Continuando nel suo nobile tentativo di dimostrare lunitariet delluomo, Guts Muths sostiene che la sua educazione e il suo benessere sono legati alleducazione e al benessere del corpo. Ci dimostrato da tutti coloro che presentano delle difficolt fisiche o mentali (il cieco e il sordo, linfermo, i malati mentali), ma soprattutto dal bambino il quale in tutti i suoi primi anni sembra solo muoversi e non recepire i consigli e i contenuti che gli vengono dati; ma ecco che improvvisamente la mente rivela di aver registrato tutto.

Pertanto la mente si sviluppa attraverso le azioni del corpo. ci che dir 150 anni pi tardi Piaget con la sua psicologia genetica che diventer il fondamento scientifico della metodologia e della didattica per tutti gli insegnanti per diversi decenni e che ancora permea gran parte dellatteggiamento docente.

Ma vero anche il contrario: il corpo senza la mente non pu svilupparsi. Perch, anche se impercettibile, lo spirito che educa il corpo durante il suo sviluppo.

Se due diversi elementi si mettono insieme a formare un tuttuno, di unione che si parla. Lunit vuol dire altro: unum e unicum possono essere riferiti solo ad uno stesso elemento. per questo che oggi, in una ricomposizione tra scienze della mente e scienze del corpo, si pu sostenere quello che le filosofie pi antiche avevano gi sostenuto: luomo unum e unicum, il suo corpo la sua mente e il suo corpo e la sua mente sono la sua anima.

Ecco che allora in Guts Muths si pu parlare di unione e non di unit, di dualismo integrato e non di risoluzione del contrasto presente nella coppia corpo-mente.

Ed su questa linea che egli continua: Se nellessere umano la parte fisica e la parte spirituale formano un tuttuno; se i loro destini sono collegati, se la loro educazione non pu avvenire che in modo unitario: il loro sviluppo deve allora procedere in piena armonia.

Lautore passa ora ad analizzare le tre teorie pedagogiche di riferimento storico che, a quel tempo, si erano occupare delleducazione delluomo e che si rifacevano alle grandi correnti di pensiero del XVIII sec.

In sintesi si tratta delle seguenti:

La prima teoria dice: abbandonate il corpo al suo destino.

La seconda: evviva il fisico delluomo!

La terza: educate, in maniera intelligente, laspetto fisico e spirituale di un uomo e raggiungerete lideale in entrambi, senza che il corpo soffra.

La prima ha generato spiritualismi e idealismi.

La seconda positivismi e materialismi.

chiaro che la terza che va accettata e realizzata.

Ma, con attenzione! Nel mondo fisico la natura procede con passo sicuro, tutto stabilit dallinizio alla fine secondo regole a cui impossibile sottrarsi. E questo accade anche per luomo, ma solo in parte.

Infatti la natura, nella creazione dellessere umano, procede in un modo del tutto diverso e la sua capacit di organizzare non pi importante.

Affinch il mondo non fosse del tutto un miracolo meccanico-chimico, relativamente alluomo, a un certo punto la natura si fa da parte e lascia che sia luomo stesso a diventare il creatore di s: Non stata la natura a completare luomo, gli regal qualcosa di libero, di pensante, di ragionevole che capace di afferrarsi e di completare il proprio io. Ha luogo la formazione dellessere umano, ma la creazione delluomo vero e proprio una questione che riguarda solo lui.

Nella storia umana, a partire da queste considerazioni che lo stato di natura viene via via sostituito dallo stato di cultura: lincivilimento prende il posto dellinselvatichimento. Attraverso la nascita e lo sviluppo della cultura luomo si affranca dai vincoli materiali per celebrare la sua dimensione specifica rispetto alluniverso: quella spirituale.

E con la cultura nasce lesigenza di trasmettere valori, ideali, contenuti dagli adulti ai fanciulli: nasce la pedagogia e con essa leducazione e la scuola, che se da un lato la struttura che permette confronto tra culture e trasmissione di cultura, ha presentato anche aspetti negativi.

Il pi importante che, troppo preso dalla cultura, luomo ha finito per dimenticarsi della sua appartenenza al mondo della natura.

Non solo un problema di allora: ancora oggi esiste un evidente squilibrio tra discipline dellintelletto e discipline della prassi, un conflitto tra esigenze del progresso e della tecnica e rispetto dellambiente. In sostanza il dualismo continua in maniera ancora pi evidente e dirompente, perch amplificato a tutto il mondo della natura e a tutto il mondo degli uomini.

Luomo, abbiamo detto, in per dimenticarsi, in certo qual modo, della propria natura. E in questo suo procedere scelse la strada pi breve: lo sviluppo intellettuale come elemento primario per educare luomo.

Presi dal demone intellettualistico, gli uomini finirono per dimenticarsi che lessere umano non soltanto unanima ma unanima incorporata; unanima che, insieme al corpo fin dalla nascita, costituisce un essere unico: luomo.

Tralasciando il corpo umano, lo sviluppo dei sensi e della forza per privilegiare la mente, gli educatori consegnarono la giovent alle malattie, allinefficienza, alla debolezza fisica e mentale, al raffinamento.

Ma, come conferma lAutore, contemporaneamente nascono nuove correnti di pensiero e di applicazione pratica, che preoccupate dellunilateralit delle proposte precedenti, hanno ricominciato ad approfondire le tematiche delleducazione in un quadro unitario. Sono proprio il 700 e l800 che vedono la nascita di filosofie e pedagogie alternative alle societ che si stavano formando in tutta Europa e che cercano di riequilibrare lo scarto sempre pi evidente che si sta divaricando sempre pi tra la parte fisica e quella mentale delluomo.

in sostanza anche una lotta politica quella che sta cominciando: tra la borghesia intel-lettualistica e che gestisce il potere anche attraverso la cultura oltre che con leconomia e la massa proletaria che non viene fatta crescere intellettualmente, lasciandola nellabbru-timento del corpo attraverso il lavoro pesante per la maggior parte della giornata.

La pedagogia assunse quindi un ruolo rivoluzionario, poich cominci a porre lattenzione su uneducazione i cui oggetti diventano non solo le disposizioni mentali, ma anche quelle fisiche.

Nellabito delle discipline legate alleducazione nasce leducazione fisica, che, essendo allinizio, assume pi gli aspetti di una ginnastica integrativa delle discipline della mente, che non una vera e propria educazione del corpo e dellazione motoria.

Ma che tuttavia ha il grandissimo merito di aver riportato lattenzione forte sulla dimensione fisica delluomo come caratteristica degna di essere educata, come valore da riproporre e non come mera fisicit da sfruttare strumentalmente per la fatica lavorativa o ginnico-militare.

Leducazione fisica (o meglio la ginnastica) assume su di s nuovi doveri desunti dalla filosofia e dalla pedagogia, per educare luomo nella sua interezza.

Per fare ci necessario che essa individui quelli che sono i suoi scopi e attraverso quali mezzi pu ottenere gli effetti auspicati.

Se lo scopo delleducazione in genere la formazione delluomo, allora il fine delleducazione fisica deve essere: sviluppo e formazione delle capacit fisiche delluomo e come dallo scopo generale delluomo si deduce il principio supremo delleducazione, cos anche il principio fondamentale delleducazione fisica soltanto deducibile dallo scopo delluomo fisico.

C qui il tentativo pi alto del Guts Muths di risolvere la conflittualit presente nella storia e nella vita umana.

Il suo dualismo non gerarchico come spesso era accaduto, a partire dal pensiero greco. Si risente pi di una classica impostazione cristiana del problema (ma non della dottrina).

Il corpo non servo e strumento dello spirito.

Ma esso deve essere contemporaneamente servitore e insegnante in reciprocit con lanima.

cos che pu realizzarsi quella compiutezza delluomo auspicata dalle nuove correnti di pensiero e dalle nuove pratiche che verranno proposte.

In conclusione lAutore comincia ad entrare nel concreto, indicando i presupposti essenziali del suo pensiero e anticipando quello che i successivi capitoli proporranno in termini di didattica e di pratica.

Leducazione del corpo ha come obiettivi lottenimento da una parte della bellezza e dallaltra parte la sua utilit.

La bellezza come elemento estetico fondamentale e lutilit come elemento pratico che

pu permettere alluomo di superare le difficolt della vita, le intemperie e le sofferenze.

In tal senso, quindi, il corpo umano contemporaneamente insegnante e servitore rispetto alla mente e allanima.

Il corpo e i suoi nervi devono essere resi forti contro le intemperie e le sofferenze. I suoi muscoli devono essere allenati e resi abili per poter compiere qualsiasi movimento naturale, i suoi arti resi flessibili e i suoi sensi allenati: in breve la macchina dellessere resistente, forte, veloce e abile e svilupparsi in modo uniforme e armonioso.

C ancora in Guts Muths, in linea con le concezioni del suo tempo, il concetto delluomo-macchina, nella linea della filosofia cartesiana e che continuer ad incidere nella scienza positivistica dell800, in particolare con gli studi del Marey.

C quindi nellautore un connubio notevole tra filosofia, scienza, pedagogia, nella ricerca di un modello educativo pi unitario che risulti soddisfacente per la crescita e il destino delluomo. Certamente, comparare la proposta di Guts Muths alle pi avanzate concezioni attuali, non sarebbe n giusto n generoso.

Ciascuno va collocato nel suo tempo e ammirato o criticato per quanto di innovativo riuscito a dare contestualmente.

Questo il Guts Muths, un ginnasiarca che, a cavallo tra la fine del 700 e i primi del 800, ha offerto contributi di grande respiro che hanno inciso per molti decenni sullimpostazione delleducazione attraverso la ginnastica in tutta Europa.

Altri pedagogisti, non solo tedeschi, ma anche francesi, svizzeri e italiani offriranno ulteriori contributi allo sviluppo di questa disciplina che comincia finalmente a suscitare linteresse degli studiosi, dei governi e della gente.

CAP. IV LE MOTIVAZIONI SOCIALI DELLA PRATICA GINNASTICA

Il legame delluomo con il suo corpo inalienabile da sempre, dal primo momento che apparve sulla terra. Ma, quando cominci levoluzione culturale e luomo si apprest ad uscire dallo stato primitivo, incamminandosi verso la civilt, si fece sempre pi labile il rapporto con il suo corpo.

Qualit fondamentali come la salute, la resistenza, la forza e labilit, cominciarono a diminuire sempre di pi luomo, dimenticando la propria origine, perse la propria identit.

Ma questa visone delluomo potrebbe anche essere soggetta a critiche da parte di qualcuno sostenendo che non corrisponde a verit che la civilt ha portato ad un indebolimento delluomo.

Altri potrebbero sostenere che per mantenere il legame originario, sufficiente quello che gli stati fanno a favore dei cittadini e quindi non necessita un ulteriore pratica ginnastica.

Coloro che dovessero sostenere una delle due tesi, non si accorgono che sta aumentando sempre di pi la frattura tra forze fisiche e forze spirituali delluomo.

Sostiene Guts Muths che, dal punto di vista fisico, luomo europeo pu essere classificato in tre categorie:

contadini e operai che svolgono lavori pesanti. A causa di ci, essi diventano tozzi, goffi e rigidi. I muscoli che adoperano sono soltanto alcuni a causa della loro specificit lavorativa. Ci appare in maniera chiara quando devono eseguire altri compiti al di fuori di quelli a cui sono abituati con il loro lavoro: si dimostrano lenti e goffi e non ci riescono.

Coloro che, come il marinaio e il carpentiere, svolgono lavori allaria aperta, meno

faticosi dei precedenti e con lattivazione di un maggior numero di muscoli e di posizioni. In tal modo essi diventano pi forti e pi abili, i loro sensi sono pi pronti,tanto da avvicinarsi al modello di uomo che lAutore intende.

Anche se ad essi mancano altre capacit che si acquisiscono con altri lavori manuali. In ogni caso si tratta di persone, che rispetto a quelle della prima categoria, dimostrano maggiore salute e resistenza.

- Quelli sedentari, che svolgono un lavoro esclusivamente mentale senza alcun impegno fisico. Stanno aumentando sempre pi di numero e, di conseguenza, una gran parte della popolazione presenta debolezza, salute malferma, scarse abilit, rammollimento ed anche ipersensibilit, come dimostrato da molte opere letterarie di quel tempo.

Questa classificazione del Guts Muths cambiata da allora. Si sono ridotte le categorie

dei contadini e degli operai, dei marinai e dei carpentieri, ecc. Insomma di tutti coloro che svolgevano, fino a qualche decennio fa, lavori manuali basati prevalentemente sulla forza fisica. E sono di gran lunga aumentati i lavori sedentari, sia a causa dello sviluppo tecnologico, sia per lemergere di moltissime nuove professioni.

Ma lanalisi dellAutore riguarda il suo tempo e, pertanto, le sue considerazioni, vanno esaminate in tale ottica.

Egli afferma che la mancanza di forza e di destrezza si pu notare in un infinito numero di persone civilizzate; una salute malferma e mancanza di resistenza fisica sono propri dei nostri concittadini colti; una malattia molto opprimente colpisce la classe pi culturale;

leffeminatezza della mente (dello spirito) diventa il risultato del nostro modo di vivere.

interessante lanalisi fisiognomica che Guts Muths fa delle diverse tipologie di soggetti descritti, la cui motricit complessiva e analitica rivela il mestiere che fanno e la loro operativit motoria indica la loro incapacit di adattamento a situazioni improvvise o a pericoli. Ma ancora peggiore la situazione dei nobili che appaiono fragili, deboli, paurosi, mancanti di equilibrio.

In ogni caso evidente lo scarto che ancora esiste tra le affermazioni di principio e la pratica: ad esempio si suggeriscono le tecniche di salvamento, ma quasi nessuno impara a nuotare.

Sono innumerevoli le persone che si infortunano per mancanza di preparazione fisica e di coraggio. Ci non succederebbe se la giovent fosse fisicamente preparata.

Ancora una volta Guts Muths pone con forza lindice accusatore sulla cultura che porta gli uomini ad una salute malferma e alla mancanza di resistenza fisica. Nessuno viene pi abituato ad uscire con qualunque tempo. Se piove o freddo, i giovani sono costretti in casa da uneducazione sbagliata e si fanno deboli e pi fragili di fronte allinclemenza del tempo che viene giudicata in maniera negativa in quanto comporta problemi alla salute.

Ma non si stanno prendendo provvedimenti e i pregiudizi restano, anzi si rafforzano ancora di pi. Si ritiene che lesposizione alla natura apporti effetti negativi: Pour ne pas les exposer quelques maux de la nature, vous tes lartisan de ceux quelle ne leur a pas donns.

Gli osservatori attenti si sono ormai resi conto che viene data troppa attenzione alleducazione intellettuale, che comincia fin da piccoli, e poca o niente alleducazione del corpo.

LAutore sostiene addirittura, a partire dalla propria esperienza, che una pratica costante della ginnastica pu servire da cura contro quella che lui chiama la malattia delleducazione e alla quale imputa lalto tasso di mortalit infantile prima dei dieci anni.

Aumentano le malattie del sistema nervoso, che un tempo non esistevano.

La concomitanza di diversi fattori dieta, abbigliamento, ipocinesia, unitamente agli impegni mentali protratti, ma anche quelli di breve durata se non compensati nella giovent dallattivit fisica, contribuiscono a formare un insieme di cause che accelerano laumentare delle malattie, della debolezza e rendono luomo sempre pi fragile di fronte alla vita: il modo di vivere degli studiosi si sta diffondendo a tutta la popolazione.

Guts Muths affronta ora un discorso di nurofisiologa che oggi ci fa sorridere, non per mancanza di rispetto, ma perch, soprattutto negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha dato ben altre risposte rispetto a quanto era conosciuto due secoli fa. Non entriamo nel merito, non sarebbe logico: non nostro compito fare una comparazione tra diverse e cos distanti nel tempo, concezioni scientifiche.

Qui ci preme rilevare il significativo tentativo dellAutore di individuare, anche in questo caso, la stretta connessione tra sistema nervoso centrale e periferico e le risposte che il corpo d operativamente.

Quando soggetti giovani vengono sottoposti a eccessivi sforzi mentali, le conseguenze negative si determinano sia a livello mentale che fisico e il soggetto a diciotto anni gi vecchio in tutti i sensi.

Questo periodo dedicato agli esercizi fisici che irrobustiscono il corpo e non allo studio che lo indeboliscono e ostacolano il suo sviluppo.

Invece i ragazzi e i giovani avrebbero soprattutto bisogno di sviluppare la loro naturale gaiezza.

Unaltra causa del decadimento dovuto alleccesso di attivit mentali, linattivit corporea.

Addirittura, in molte citt il camminare visto come unattivit indecorosa. La maggior parte della gente cammina dalla poltrona alla porta, quindi torna in poltrona.

Con uninterpretazione che oggi chiameremmo maschilista e adultistica, Guts Muths sostiene che tutto ci porter gli uomini a comportarsi come donne e queste in fragili bambini. Tutto ci investe ormai tutte le classi sociali, non pi soltanto quelle nobili.

Ora, sostiene lAutore, la sanit del nostro corpo data dalla circolazione del sangue nella quantit che lattivit fisica determina e richiede.

La vita sedentaria riduce lapporto di sangue, i muscoli si afflosciano, tutto il corpo si indebolisce, aumentano tutte le malattie.

Afferma Tissot che gli esercizi rafforzano le fibre, mantengono adeguati i volumi dei liquidi corporei, stimolano lappetito, facilitano la secrezione, aumentano il coraggio e risvegliano nellintero sistema nervoso una sensazione piacevole.

Tutto ci non vuol significare di riportare luomo alla sua primitiva natura selvaggia. Si tratta invece, per luomo moderno, di prevenire le malattie attraverso una costante pratica motoria fino da bambini.

Non lo sviluppo della cultura che ha generato questi problemi, soltanto labuso eccessivo degli aspetti culturali che vanno condannati, poich le attivit della mente hanno completamente soppiantato la fisicit delluomo.

Il corpo pertanto non va ostacolato, ma aiutato nel suo sviluppo.

Politica e educazione devono cominciare a pensare con attenzione alle generazioni successive.

Occorre fare di tutto per ridurre, fino ad evitarle, le malattia fondamentale della societ, indotta dalla civilt e dalla cultura: la mancanza di movimento porta con s nuove pericolose malattie.

Attraverso leccessivo privilegio dellattivit intellettuale, siamo capaci soltanto di formare dei chiacchieroni senza dinamismo.

I negativi effetti di questo procedere stanno dimostrandosi e diffondendosi in tutta lEuropa.

Non dobbiamo dimenticare che lessere umano appartiene alla natura, natura, e questa parte fondamentale delluomo va privilegiata e non trascurata.

Gi il neonato e il fanciullo esprimono la loro vitalit attraverso il movimento e lenergia fisica: noi li reprimiamo fino dallinizio, imponendo loro limpegno mentale e linerzia. Il corpo diventa quindi sempre meno obbediente e incapace di reagire.

Soffre il corpo e di conseguenza soffre anche la mente.

Rousseau, ne lEmile, aveva colto puntualmente la sostanza del problema: Plus le corps et foible, plus il commande; plus il est fort, plus il obit. Il faut que le corps ait de la vigueur pour obeir lame; un bon serviteur doit tre robuste. Pi il corpo debole, pi egli comanda; pi forte e pi obbedisce. Occorre che il corpo acquisti vigore per obbedire allanima: un buon servitore deve essere robusto.

Ma una sostanza che risolve la conflittualit trasformandola in gerarchia: il corpo deve essere forte per servire puntualmente lanima e la mente.

La convinzione del Guts Muths che inutile insegnare norme morali e stabilire leggi civili perch contemporaneamente non educhiamo le persone a metterle in atto, privandole degli strumenti operativi fondamentali.

ormai inderogabile che genitori e educatori comincino a considerare con grande attenzione le conseguenze che la mancanza di educazione del corpo porta allo sviluppo dei giovani.

Al contrario si cerca invece di affrettare lo sviluppo delle caratteristiche che dovrebbero essere proprie di unet pi matura. In tal modo non si seguono pi le leggi della natura che, mentre segue le sue proprie regole, viene alterata dalle nuove abitudini.

Anche nel mangiare non si ha pi misura: esso diventa solo soddisfacimento del piacere e non conseguenza della fatica.

Una continuit negli esercizi motori, induce invece piacevoli effetti, poich la stanchezza determina lattivarsi dellappetito.

Anche gli attuali passatempi non rispondono pi allo scopo e hanno finito per affaticare il corpo e lo spirito anche maggiormente dei lavori faticosi.

Questo modo di vivere spinge i giovani a usare sostanze riattivanti, oppure attraverso attivit compensative di tipo artistico o sociale, o infine radunandosi in cene eccessive.

I giochi e i passatempi non sono pi a base motoria, ma anche essi tendono pi a impegnare lo spirito che il fisico.

Gli esercizi fisici vengono sempre pi abbandonati, sono sempre meno conosciuti e con il rischio che fra pochi anni i loro nomi saranno scritti soltanto nei vocabolari.

I nuovi interessi verso il teatro o i concerti musicali, favoriscono ulteriormente la staticit, le persone si siedono il pomeriggio e vi rimangono tutto il resto della giornata.

Ci si rinchiude in locali dimenticando tutte le attivit allaperto, nella natura.

Si favorisce il riposo e linattivit come suggeriscono le teorie orientali con le quali certamente lAutore non pu essere daccordo.

C il rischio che, a lungo andare, molti finiscano ben presto su una sedia a rotelle! Infatti questo modo di vivere rende sempre pi effeminato il comportamento dei giovani.

Se siamo daccordo che il corpo influenza moltissimo la nostra mente (spirito), allora la ginnastica che, soprattutto nel periodo dellinfanzia e della fanciullezza, continuer a formare il carattere di una persona e i suoi effetti saranno intensi e duraturi.

Al contrario, senza attivit fisica, il soggetto crescer serio, tetro, diffidente e solo.

si forma invece un soggetto completamente diverso quando gli si permette di crescere allaria aperta muovendosi nella natura. Basti osservare un giovane che pu muoversi con una bicicletta.

Come conseguenza di una civilt senza movimento, sostiene Guts Muths, sono diminuiti lonest, la fede, la fermezza di carattere, lamore imperturbabile, la gioia, la presenza di spirito, il coraggio e la vera mascolinit.

Tutto ci, ripete lAutore, non dipende dallevoluzione della cultura, ma dalla trascurata educazione del corpo che non aiuta lirrobustimento, non allena la giovent, portando a eccessiva delicatezza e vizi.

Non possiamo non constatare che anche oggi stanno sempre pi diminuendo lonest, la fede, la fermezza di carattere, lamore imperturbabile, la gioia, la presenza di spirito, il coraggio e la vera mascolinit (non ci soffermiamo a esaminare criticamente una terminologia particolare usata dallA., quale effeminatezza, mascolinit. Troppo ci sarebbe da dire! Meno male che i tempi sono, in parte, cambiati).

Molti criticheranno tale impostazione affermando, ancora una volta, il primato dello spirito, e la sua libert, sul corpo.

Ma dobbiamo anche considerare che, se le persone cercheranno di evitare, a causa della loro debolezza, con sotterfugi i pericoli, non sapranno poi difendere la patria, intervenire in aiuto dei deboli, comportarsi in maniera altruistica, aspirare alla verit e tendere ad agire nobilmente.

La loro vita, tesa al soddisfacimento immediato del piacere, al godimento, al divertimento, alla comodit, alla spensieratezza, al riposo fisico, li porter ad essere facile preda delle passioni.

La mancanza di virilit riduce lideale rivolto verso la costruzione di grandi imprese e diminuisce la stessa possibilit di libert.

Questo il rischio al quale sottoposta la nostra giovent.

E questa la malattia che ha ormai invaso le cosiddette anime pi elevate.

Quando i sentimenti vengono vissuti e comunicati in maniera troppo esagerata, quando lanimo si mostra troppo delicato, quando lemotivit non controllata, luomo perde la sua vera immagine e scompare lo stesso senso della sua umanit.

Troppi libri dimostrano la verit di quanto viene detto dal Guts Muths: in essi sono le passioni perverse e le psicologie deformate che vi trovano albergo.

Luomo colto, se sviluppa fortemente le sue forze intellettuali, ci gli comporta una eccessiva unilateralit, poich solo una parte delluomo viene sviluppata. Le conseguenze sono eccessivo sentimentalismo, costruzioni basate sulle fantasie, sui sogni, sullutopia irraggiungibile, sullastratto senza possibilit di vita concreta.

Se si lascia troppo trasportare dalla fantasia raggiungendo il campo dei sogni, delle utopie, tiene troppo poco in conto che in tale modo il suo corpo in continuo conflitto con la natura.

CAP. V LE MOTIVAZIONI SOCIO-EDUCATIVE DELLA PRATICA GINNASTICA

In questo capitolo Guts Muths analizza, in maniera ancora pi particolareggiata, quali sono le cause della responsabilit sociale e politica della scarsa presenza di attivit fisiche nelleducazione, individuando intanto alcuni correttivi gi presenti nellesistente.

A testimonianza che il problema non nuovo, ma che gi stato posto anche dalle classi nobili e colte, riporta i consigli che Giacomo I di Inghilterra dava al figlio Enrico sollecitato a praticare gli esercizi ginnici, i giochi e gli esercizi di combattimento al fine di scacciare lozio, rafforzare il corpo e renderlo pi resistente al lavoro e alla fatica (corsa, danza, lotta, scherma, salto, volano, giavellotto, ecc.).

A partire dagli antichi Greci, passando attraverso la Cavalleria medioevale, fino ai consigli di un re, lAutore constata che nella storia umana vi sempre stata la presenza concreta di innumerevoli attivit fisiche.

Oggi queste stanno scomparendo perch la nuova educazione le ritiene riprovevoli o almeno secondarie rispetto alla formazione culturale.

Il modello proposto in Europa quello dello studio indefesso allinterno delle mura dei conventi, in sostanza sono degni di lode solo gli studiosi.

Guts Muths cerca nuove vie, sostenendo che non certamente attraverso il lavoro che il problema si pu risolvere, n mediante le attivit tecniche che, anzi, spesso confinano an-cora di pi il corpo in ambienti chiusi. Si tratta in ogni caso di attivit troppo specialisti-che che non danno la necessaria preparazione fisica per affrontare le difficolt della vita.

Cos che allora, nella cultura europea, d importanza alla formazione e al rafforzamento del corpo delluomo?

Un modo con cui in Europa la politica e la cultura rispondono al bisogno di movimento dato dalle tradizioni popolari a base motoria che si svolgono in occasione di feste e sono basate su esercizi ginnici (tiro a segno, caccia, la corsa, lotta con il toro, corsa di cavalli, gare nellacqua).

Ma tutte queste attivit non fanno parte di un sistema strutturato di esercizi e non propongono movimenti razionali.

Tali movimenti sono stati studiati e conosciuti, ma solo pochi individui li praticano.

Unattivit presente nella cultura europea che in qualche modo risponde alle necessit, il ballo.

Per lAutore qualunque ballo, indipendentemente dalla sua analisi antropologico-culturale e logistica, oltre ad essere movimento, pu essere indicato quale importante strumento della educazione del corpo.

Non si tratta per di ballare ogni tanto, per la festa, ma di usare questo strumento in

maniera continua. La danza non solo movimento.

Dopo aver analizzato criticamente i modelli di ballo pi in voga (inglese, tedesco e francese), esamina la caccia, anchessa vista come unimportante attivit fisica purtroppo riservata a pochi; e gli esercizi militari (che niente hanno a che vedere con una vera educazione).

Infine sostiene che anche se vero che esistono e continuano a praticarsi feste ginniche, esercizi e giochi, questi, che un tempo venivano praticati con lo scopo di rafforzare il fisico, hanno oggi perso la loro specificit trasformandosi in attivit sempre pi localizzate geograficamente o praticate da una particolare classe sociale con lo scopo del passatempo e del divertimento.

In tal modo non possono essere pi considerati dei modelli nazionali di educazione.

Eppure, anche nella recente storia del pensiero, molti sono stati i filosofi che hanno posto lattenzione sullimportanza irrinunciabile delle attivit fisiche finalizzate al rafforzamento del corpo in chiave educativa (Locke, Rousseau, Basedow, Salzmann, Trapp, Billaume, Riemener, Tissot, Frank, Hufeland e molti altri).

Ma tutto ci servito a poco e la societ si sta sempre pi incamminando verso la fragilit e leffeminatezza.

Se da un lato dal punto di vista teorico la pedagogia si evoluta, dallaltro non riesce a mettere in pratica le idee poich alla fine tutto limpegno educativo viene rivolto sempre di pi alla crescita spirituale delluomo.

Lo stesso dibattito che dalla filosofia e dalla pedagogia (conflittualit tra idealismo e positivismo) si trasferisce nelle scuole pubbliche, e cio il confronto-scontro (presente da sempre nella storia delluomo) tra corpo e spirito (o mente), si risolto in una riduzione della parte educativa da dedicare al corpo (ndr. Niente cambiato sotto il sole: la scuola

italiana attuale risente ancora in maniera eclatante dellimpostazione neoidealistica che d solo due ore la settimana alla pratica fisica).

chiaro che Guts Muths propende nettamente per unimpostazione positivistica, rifacendosi in particolare a quanto avevano sostenuto Locke e Spencer in Inghilterra.

Gli educatori che si occupano della giovent, tendono a considerare sempre di pi il corpo del giovane come un oggetto fragile che potrebbe rompersi facilmente in mille modi e che pertanto devessere conservato e trattato con estrema cautela.

E se talora qualcuno propone attivit fisica, lo fa suggerendo movimenti analitici, al chiuso, con interventi prevalenti delle mani nell'attivit da svolgere.

Pertanto leducazione impartita nella quasi totalit delle scuole pubbliche, se ha fatto evidenti progressi riguardo alla formazione spirituale del giovane, eccetto pochi casi, dal punto di vista motorio si continua a non fare alcunch.

Lo studio soprattutto basato sulla teoria e la pratica sembra non essere degna di cittadinanza e di educazione nella scuola.

Una pedagogia che ha cominciato a basarsi sulle scienze umane ha certamente migliorato alcuni aspetti delle strutture e dellinsegnamento; si insegna anche il corpo umano. Ma tutto finisce per restare nellambito della teoria e si continua imperterriti a non cambiare il sistema educativo.

La formazione fisica delluomo continua ad essere la grande assente in un processo educativo che dovrebbe essere integrale.

Sono aumentate le materie di insegnamento, ma solo quelle teoriche allargando la dicotomia e lo squilibrio della crescita e della formazione del giovane.

La forbice tra scienza teorica e pratica, tra corpo e spirito si ulteriormente allargata.

Sembra quasi che luomo accolga ineluttabilmente il proprio destino: quello dellaccettazione passiva delle malattie e di ricorso alle medicine, di un corpo fardello da sopportare a causa del peccato originale.

Ma questo destino non della giovent: essa deve essere aiutata a evitare il lusso, la delicatezza, leffeminatezza, la sensibilit danimo, insomma tutto ci che, considerato parte delleducazione spirituale e distinta e di nobilt danimo e di conseguenza elevazione sociale, finisce per produrre un uomo fragile, debole e malaticcio.

Non questo il destino della natura umana, ma un destino indotto da una cultura settoriale e limitata.

Leducazione forma luomo e il cittadino, quando, dallinfanzia alla maturit, lo abitua ad affrontare le avversit, i pericoli, ad acquisire abilit e capacit fisiche: cosicch, come acciaio ben temprato, si formino uomini robusti, sani e forti.

CAP. VI LE FINALIT DELLA PRATICA GINNASTICA

Nel presente capitolo Guts Muths comincia ad entrare nello specifico della pratica motoria indicando, prima di tutto, qual il suo ideale di educazione delluomo: si tratta della perfetta unione tra lo sviluppo fisico e quello spirituale delluomo.

Pur rendendosi conto che tale ideale non potr forse essere mai completamente raggiunto, lo indica tuttavia come il filo conduttore della sua proposta educativa.

Pertanto la cultura non va intesa come esclusivo raffinamento, essa anche vera formazione dello spirito e del corpo, mentre il raffinamento finisce per costituire solo un piacevole vizio.

Mentre la cultura unitaria si trasforma in vero perfezionamento di tutto lessere, la mentalit odierna ha inventato il trucco del raffinamento per ottenere i suoi scopi negativi.

Se il primo tipo di cultura provoca un vero aumento della forza, laltro ne determina la diminuzione.

Basterebbe fare il seguente esperimento:

- allevare un fanciullo selvaggio nel suo ambiente facendolo crescere culturalmente

- toglierlo dal suo contesto e allevarlo al chiuso.

I risultati parleranno chiaramente.

quindi necessario che si tenda con tutte le forze ad armonizzare le due parti delleducazione.

E questo , secondo lAutore, proprio lo scopo della ginnastica: sviluppare una profonda armonia tra lo spirito e il corpo.

Ed a questo proposito che riporta alcuni passi dellopera di Platone che, col suo

pensiero, aveva gi gettato le basi di questo modello educativo. (ndr. Da ricordare che per Platone il corpo prigione dellanima, dalla quale essa si libera con la morte).

Molti si illudono che la musica sia introdotta unicamente per la formazione dello spirito, e la ginnastica solamente per la formazione del corpo. A me sembra che entrambi ci siano unicamente per lo spirito. Chi pratica soltanto la ginnastica diventa crudele e indocile; chi si dedica solo alla musica, diviene delicato e donnesco. Quella selvatichezza scaturisce tuttavia da un temperamento forte e ardente; se questo fosse stato educato correttamente avrebbe prodotto coraggio e grandezza danimo; se per non viene educato in modo adeguato degenera in durezza e rozzezza. Quella delicatezza per alla base di un carattere filosofico; la favorite troppo degenera in effeminatezza; se la coltivate come si deve porta a una rifinitura della condotta. Entrambe devono essere perci proporzionate e solo allora otteniamo uno spirito saggio, maschile, energico; in caso contrario, persone deboli e codarde oppure persone grezze.

La stessa persona si abbandoni del tutto alla musica, alle sue graziose, lusinghiere, delicate armonie, dedichi tutta la sua vita al piacere del canto: allora attenuer la sua eventuale naturale impetuosit allinizio in un modo utile; ma egli prosegue in questo: il suo spirito allora si affloscer, la sua fama si scioglier, egli, per cos dire, estirper dalla sua anima, tutta la forza dei nervi. La stessa persona si dedichi per soltanto alla ginnastica, si eserciti e mangi, trascuri la musica e la filosofia: il suo corpo acquister pi forza, egli diventer pi coraggioso e imperturbabile; ma, disprezzando le arti, la sua anima, che nutriva limpulso di essere istruita, non educata attraverso le scienze e il pensiero nonch attraverso nessuna parte della musica, non rimarr, dico io, debole e ottusa? Vedete qua il nemico delle scienze e delle arti! Ignorante e rozzo vive senza cultura e grazia come un animale selvatico. Dio non regal allessere umano la musica e la ginnastica per la formazione dello spirito e del corpo (solo ogni tanto questo trae dei vantaggi), ma per la sola formazione dello spirito, per lo sviluppo del suo coraggio e della sua capacit filo-sofica, perch quelle caratteristiche vengano armonizzate tra loro, rafforzate o attenuate in una giusta misura. Lartista che pertanto mescola la musica con la ginnastica nella pi bella misura, le applica sullo spirito , secondo me, il musicista pi completo, pi armonico; di gran luna migliore rispetto a colui che capace di accordare gli strumenti.

Guts Muths si rif ancora una volta a Rousseau per sostenere la sua ipotesi: Le grand secret de leducation est de faire, que les exrcices du corps et ceux de lxprit servent toujours de delossement les uns aux autres.

La ginnastica presenta sia uno scopo oggettivo che uno soggettivo.

Lo scopo oggettivo si riflette sul praticante e spetta allinsegnante tendere al suo raggiungimento: consiste nel cercare di armonizzare le forze fisiche e quelle spirituali.

Lo scopo soggettivo investe la specificit del corpo del giovane il quale deve acquisire, attraverso la pratica ginnastica, delle abilit che gli serviranno nella vita.

Guts Muths sostiene che sullargomento si speculi troppo in via teorica e tale speculazione porta a suddivisioni di parte (illuminismo-positivismo e pi tardi idealismo-materialismo).

Sostiene lautore che la ginnastica deve intervenire direttamente sul corpo e di conseguenza, indirettamente, sullo spirito.

Passa infine ad analizzare attentamente i quattro principali effetti che la pratica ginnastica determina sul corpo umano:

- mette in moto i muscoli e lintero corpo;

- rende la pelle pi resistente;

- allena i muscoli e gli arti a compiere determinati movimenti, li rende abili;

- esercita i sensi.

Per ciascuno di questi elementi fa una precisa disamina, anche se, inutile ripeterlo, le conoscenze nel campo fisiologico sono quelle della fine del settecento.

Tuttavia certi principi, in linea generale, sono ancora validi.

Va considerato, tra laltro, che era oltremodo difficile tentare di fare un discorso pedagogico come fa il Guts Muths in un periodo politico e socio-culturale, soprattutto in Germania, che veniva dalla sconfitta di Jena con Napoleone.

1. La ginnastica mette in moto tutti i muscoli e lintero corpo determinando conseguenze fisiche e meccaniche

Dal punto di vista fisico il movimento sollecita le fibre muscolari che aumentano resistenza ed elasticit e di conseguenza la forza nervosa.

La ginnastica permette di ridurre il grasso in eccesso, mentre si mantengono e si rinforzano quelle strutture che danno forza e vigore.

Come gi anticamente aveva affermato Luciano, come eliminare la pula lasciando il grano.

La ginnastica fa aumentare di volume i muscoli e quindi favorisce anche la circolazione del sangue e il nutrimento migliore di tutti gli organi ed apparati.

Ad esempio, nei lavori effettuati da seduti, i soggetti presentano polpacci poco sviluppati.

Giustifica qui il minor sviluppo di certe parti del corpo che effettuano meno movimenti, come il braccio sinistro.

Ci si pu osservare in maniera evidente nel braccio dello schermidore.

Ma questa non una novit: anche gli antichi gi sapevano come fare per aumentare la forza.

Attraverso la migliore circolazione, quindi, vi un maggior apporto di sostanze nutritizie ai muscoli, che cos si ingrossano durante lattivit fisica che svolgono.

In particolare ci si osserva particolarmente in attivit quali i lanci e la scherma.

Quando i muscoli si ingrossano, i vestiti si fanno stretti.

Ora, anche se certe persone possono essere in salute, tuttavia, non avendo sviluppato queste caratteristiche fisiche, mancano soprattutto di forza. Non sufficiente la dieta.

Inoltre si ottiene un miglioramento della circolazione e dei processi secretivi.

Questo non pu essere svolto soltanto dal cuore, ma dai muscoli e da tutto il corpo.

solo in questo caso che la macchina funziona pienamente.

La fisiologia del tempo concordava su queste affermazioni tanto che Ackermann poteva dire: non so se luomo ha pi bisogno del cibo che del movimento! E Hofmann affermava che: La ginnastica superiore a qualsiasi medicinale che viene prescritto per il mantenimento dello stato di salute e per la prevenzione delle malattie e, riguardo a questo aspetto, pu, con tutto diritto, essere definita una medicina universale.

Sempre dal punto di vista meccanico, gli esercizi aiutano la secrezione dei succhi digestivi attraverso il maggior afflusso di sangue e quindi viene facilitato lo svuotamento delle scorie attraverso la digestione.

Tutti gli organi interni acquisiscono maggiore vitalit.

Lo stesso accade per la circolazione linfatica, che lenta nel soggetto ipocinetico, si fa viva in colui che effettua attivit fisica. Il risultato benefico si ha anche in tutti quei soggetti predisposti a malattie del circolo linfatico.

Lattivit facilit anche, attraverso la vasta rete di capillari che irrorano cos perifericamente tutto il corpo, il lavoro espulsorio e traspiratorio dei pori.

Guts Muths chiama luomo, dal punto di vista fisico, macchina animale. Ci permet-tiamo un accenno di critica, poich questa impostazione terminologica rivela un approc-cio scientifico e filosofico del tutto contraddittorio con altre affermazioni dellautore.

Ma tant: non dobbiamo scandalizzarci pi di tanto se non se ne accorgeva Guts Muths, troppi, ancora oggi (e lISEF e lo sport ne sono una chiara conferma) continuano a parlare delluomo e delle sue attivit come macchina animale. Noi siamo ben distanti da questa impostazione: luomo per noi essere fisico-simbolico.

Non certamente lattivit fisica che egli propone, o quella ancora oggi proposta, che permette di riunire il corpo allo spirito.

In ogni modo, anche se qui commentiamo soprattutto lAutore, talvolta, non possiamo fare a meno di criticarlo: troppo ancora del suo modo di vedere (tipico del positivismo dell800 pervade ancora la nostra disciplina!).

Benefici effetti si ottengono soprattutto svolgendo lattivit allaria aperta dove linfluenza meccanica dellaria agisce sia allinterno del corpo che sulla pelle. Dopo tale attivit ci sentiamo meglio disposti anche ai lavori mentali, oltre ad aver rafforzato la nostra vivacit e la nostra forza.

2. Gli esercizi del corpo contribuiscono moltissimo a rinforzare la pelle

Nel secondo obiettivo lAutore interviene in maniera particolare sugli effetti benefici che ottiene la pelle.

Essa non serve solo come protezione, ma ha due importantissime funzioni: quella di assorbimento e quella di traspirazione. Ed per questo motivo che irrorata da tantissimi vasi che le permettono di svolgere le sue indispensabili funzioni.

Lattivit fisica gioiosa allaria aperta e rinfrescanti bagni in acque fresche e pulite, servono per irrobustire la pelle e renderla adatta a sopportare le intemperie. Se ci non accade, si fa pallida, cadente, perde resistenza poich i vasi la irrorano sempre meno e aumentano le malattie.

3. La ginnastica addestra i muscoli e gli arti a determinate abilit

La maggior parte della gente impara ed effettua le azioni (camminare, parlare, pensare...) senza chiedersi perch tutto ci accada.

Afferma Guts Muths che se da un lato abbiamo geneticamente la possibilit muscolare di acquisire queste azioni, esse tuttavia vanno apprese attraverso lesercizio.

Anche Socrate, rivolgendosi ad Ercole diceva a proposito della sua straordinaria forza: Se non lavresti usata attraverso gli sforzi ginnici, se cos non avresti addestrato il tuo corpo ad ubbidire allo spirito.

Lessere umano cos diventa abile, ma non come coloro che si esibiscono per soldi negli spettacoli, ma perch consapevole di quali azioni sta eseguendo con i suoi muscoli.

La persona educata e allenata, non si dimostra incerta e titubante, ma sa immediatamente che cosa fare: Egli suona con maestria, quello strimpella timoroso. Quello imbarazzato, codesto deciso.

Attraverso lattivit fisica, migliora la cultura e cresce lo spirito.

4. La ginnastica esercita i sensi

Ci che Pestalozzi chiamava arte rappresentativa, non altro che laffinamento e leducazione di tutti i sensi.

In tal modo la ginnastica aderisce pienamente ai principi pedagogici dellinsegnamento in generale.

Lattivit fisica, soprattutto allaria aperta, risveglia i sensi assopiti delluomo.

Leducazione attuale ritiene che linsegnamento debba partire quanto pi possibile dalle contemplazioni e da queste passare alla formazione delle opinioni. Se ci anche vero, tuttavia, poich la contemplazione e losservazione necessitano di sensi acuti, se leducazione non mira attraverso lesercizio fisico a sviluppare attraverso i sensi, le capacit percettive, la formazione colta non raggiunge gli obiettivi che si propone.

Sostiene Guts Muths: Non dovete accumulare oggetti su oggetti, ma la capacit di percepire questi oggetti con i sensi che deve essere il pi possibile incrementato, perch le impressioni sensoriali si possano formare con facilit e con la massima fermezza.

Per ottenere tutto ci, sono indispensabili due mezzi: lesercizio dei sensi e la pratica ginnastica.

Ma non basta osservare, se allattenzione alle cose non si aggiunge la modalit di agire su di esse e con esse.

La ginnastica lunica strada percorribile in quanto in tutti gli esercizi pone lallievo di fronte ai pi diversi pericoli e ostacoli: soltanto con una attenta presenza delle percezioni esterne e interne (calcolo preciso della forza, dello spazio, del tempo, dellostacolo stesso, ecc.) il movimento pu essere bene indirizzato e raggiungere il suo obiettivo.

Pertanto il movimento non nasce naturalmente, ma la volont di agire che lo richiede.

I muscoli imparano ad ubbidire allo spirito, soltanto se vengono continuamente educati e allenati.

Il soggetto deve diventare padrone del proprio corpo: chi non possiede tali caratteristiche, non sa cio adoperare i propri muscoli comandandoli, si mostra incerto, goffo e maldestro.

Le centinaia di muscoli presenti nel nostro corpo, possono essere combinati in innumerevoli esercizi, pertanto se non ci si allena costantemente, diventa impossibile averne padronanza.

E tutto ci possibile attraverso la ginnastica che abitui ciascuno a ritrovare la propria natura e che permette di ottenere questi scopi pi di ogni altro metodo educativo.

Come gi Rousseau aveva detto nellEmilio: Voulez-vous donc cultiver lintelligence de votre lve, cultivez les forces quelle doit gouverner, exercez continuellement son corps, rendez-le robuste et sain pour le rendre sage et raisonnable; quil travaille, quil agisse, quil coure, quil crie, quil soit toujours en mouvement, quil soit homme par la vigueur, et bientt il le sera par la raison, se vogliamo coltivare lintelligenza dellallievo, occorre coltivare anche le forze che la governano, esercitando continuamente il corpo del soggetto: se sar capace di vigoria fisica, lo sar anche con la sua ragione.

CAP. VII GLI OBIETTIVI DELLA PRATICA GINNASTICA

Gli effetti dellattivit motoria influenzano lesistenza fisica e lanima.

In questo capitolo lAutore analizza i seguenti aspetti relativi agli obiettivi che possibile ottenere mediante lattivit fisica:

1. Il benessere del corpo e sulla serenit dello spirito.

2. La forza e la resistenza del corpo.

3. Lirrobustimento o rafforzamento fisico

4. Lattivit del corpo e quella dello spirito.

5. La struttura e la formazione del corpo

1. Sul benessere del corpo e sulla serenit dello spirito.

Ogni padre vorrebbe che il suo figlio fosse sano, ma anche lIstituzione crescerebbe migliore.

Non si deve puntare sulleducazione spirituale a spese di tutto il resto. Niente, n ricchezza, n onore, n altro pu compensare la perdita della forza e della salute. Tutto ci confermato da tutti i pi eminenti studiosi come Tissot, Fuller, Frank e altri e anche dalla diretta esperienza delluomo in ogni tempo, compreso il Guts Muths durante la sua ventennale esperienza a Schnepfenthal.

Non si tratta di ragazzi fortunati quelli che frequentano lIstituto di Schnepfenthal.

Il loro stato di salute dovuto a una quotidiana attivit fisica, unitamente alla dieta e allaria aperta.

Anche in et adulta la pratica degli esercizi fa bene, ma soprattutto nella giovent che essi vanno praticati.

Il sintomo pi evidente in coloro che non fanno ginnastica la goffaggine.

Occorre invece far s che la crescita delle singole parti e il rapporto fra di loro rimanga proporzionata, sia per avere una pi bella struttura del corpo, sia per mantenere o recuperare la salute.

Nel mondo greco antico i ginnasti (alipti, jatralipti e pedotribi) erano sia atleti che medici:

essi diagnosticavano le diverse malattie e le curavano con la ginnastica, non essendoci ancora una vasta conoscenza delle medicine come oggi.

Furono essi gli inventori della ginnastica medica.

Questi concetti, allora come ora, ci fanno comprendere come la ginnastica sia da sempre il principale metodo di cura: quando la natura si altera, solo attraverso lintervento della natura che si pu provvedere. Afferma Fuller che: La ginnastica si rapporta con larte medicinale cos come la benda in rapporto con la chirurgia; essa un supporto, un aiuto senza la quale molti altri provvedimenti, per quanto belli possano essere, non servono a nulla; una sorta di condizione cos efficace che tutti gli altri rimedi dei quali vi fidate, per quanto efficaci possano essere, traggono, nonostante ci, la loro maggior forza da lei. Solo cos si spiegano le meravigliose cure degli antichi attraverso dei mezzi cos semplici.

Immediata conseguenza della salute del corpo la serenit dello spirito.

E lattivit deve essere effettuata gioiosamente, soprattutto a livello giovanile, cos che il corpo, lo spirito, la formazione intellettuale siano sviluppate con gioia e allegria.

2. Sulla forza e resistenza del corpo.

LAutore si chiede ora con quali mezzi possibile rafforzare il corpo: non certamente solo con lalimentazione, altrimenti le classi pi abbienti dovrebbero essere le pi forti.

Invece sono le classi sociali che mangiano meno, ma che si esercitano ogni giorno, che sono le pi forti.

Se vero che la salute ci fa essere gioiosi, siamo coraggiosi solo se ci sentiamo forti e abili.

Ma leducazione contemporanea non spinge certamente i giovani allacquisizione del coraggio maschile.

Che una predisposizione naturale che va educata.

Infatti chi cresce solo in maniera grezza e selvaggia, affronta i rischi senza ragionare; mentre colui che calcola troppo prima di agire, diventa vigliacco.

Leducazione attraverso gli esercizi conduce la giovent a mediare tra i due comportamenti e a diventare contemporaneamente coraggiosa e razionale.

Molti avvenimenti dimostrano tutto ci: i coragg