GiMornale Il nuovo ilitari ABBONAMENTI 2010 CAMPAGNA · l’estero del nostro Pae - se (e che sono...

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SPED. IN ABB. POST. d.l. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 4) ART. 1 COMMA 1 - DCB Anno XII - n. 12-20 dicembre 2009 - n. 1 - 20 gennaio 2010 - Euro 5,00 - www.ilnuovogiornaledeimilitari.it E’ vietata la riproduzione parziale o totale dei testi pubblicati ilitari iornale G M PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE DELLE FORZE ARMATE FORZE DI POLIZIA E PUBBLICO IMPIEGO dei Il nuovo Informiamo i nostri abbonati che, al fine di evitare che durante il periodo delle festività di fine anno, si ripetessero i disguidi ormai noti del disservizio postale, con accumuli di posta non smaltita con tempestività e con probabili smarrimenti di copie, abbiamo provveduto a pubblicare una edizione doppia riferita al mese di dicembre 2009 e gennaio 2010, con un numero di pagine più consistente, ri- spetto ad una singola edizione. Ringraziando gli abbonati per la fiducia accorda- taci, ed invitando chi non lo avesse ancora fatto, a rinnovare il proprio abbonamento, auguriamo a tutti un sereno 2010. A A V VV VI IS SO O I IM MP PO OR RT T A AN NT TE E A AI I L LE ET TT TO OR RI I Tutta la gestione della Difesa passa in mano a una società per azioni. Che spenderà oltre 3 miliardi l'anno agli ordini del Ministro della Difesa. Così un ministero smette di essere pubblico…. A PAG. 11 CAMPAGNA ABBONAMENTI 2010 NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! Niente finanziamenti pubblici. Scarsa pubblicità. Totale indipendenza proprio grazie a persone come te. SOSTIENICI! Senza il tuo aiuto non possiamo farcela. DIRITTI TUTELE E CONDIZIONE MILITARE Non ci resta che piangere a pagina 6 IN QUESTO NUMERO Perequazione delle pensioni - Malattia e controlli per le assenze - Notiziario INPDAP - Consulenze - Parlamento - Legge Finanziaria 2010 - Sentenze - Circolari Volontari: in aumento le domande ma resta l’incertezza del futuro a pagina 2 ––––––––––– Difesa Servizi S.p.A.: Forze armate privatizzate? INTERVISTA AL GEN. MINI Più soldati in Afghanistan. Ma qual è la strategia? a pagina 3

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SPED. IN ABB. POST. d.l. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 4) ART. 1 COMMA 1 - DCBAnno XII - n. 12-20 dicembre 2009 - n. 1 - 20 gennaio 2010 - Euro 5,00 - www.ilnuovogiornaledeimilitari.it

E’ vietata la riproduzione parziale o totale dei testi pubblicati

ilitariiornaleGM PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE

DELLE FORZE ARMATE FORZE DI POLIZIA E PUBBLICO IMPIEGO

dei

Il nuovo

Informiamo i nostri abbonati che, al fine di evitareche durante il periodo delle festività di fine anno,si ripetessero i disguidi ormai noti del disserviziopostale, con accumuli di posta non smaltita contempestività e con probabili smarrimenti di copie,abbiamo provveduto a pubblicare una edizionedoppia riferita al mese di dicembre 2009 e gennaio2010, con un numero di pagine più consistente, ri-spetto ad una singola edizione.Ringraziando gli abbonati per la fiducia accorda-taci, ed invitando chi non lo avesse ancora fatto, arinnovare il proprio abbonamento, auguriamo atutti un sereno 2010.

AAVVVVIISSOO IIMMPPOORRTTAANNTTEE AAII LLEETTTTOORRII

Tutta la gestione della Difesa passa in mano a unasocietà per azioni. Che spenderà oltre 3 miliardil'anno agli ordini del Ministro della Difesa. Così unministero smette di essere pubblico….

A PAG. 11

CAMPAGNAABBONAMENTI 2010

NON DARE PER SCONTATALA NOSTRA ESISTENZA!Niente finanziamenti pubblici.

Scarsa pubblicità.Totale indipendenza proprio grazie a persone come te.

SOSTIENICI!

Senza il tuo aiuto non possiamo farcela.

DDIIRRIITTTTII TTUUTTEELLEE EE CCOONNDDIIZZIIOONNEE MMIILLIITTAARREENNoonn ccii rreessttaa cchhee ppiiaannggeerreea pagina 6

IN QUESTO NUMEROPerequazione delle pensioni - Malattia e controlli per le assenze - Notiziario

INPDAP - Consulenze - Parlamento - LeggeFinanziaria 2010 - Sentenze - Circolari

Volontari: in aumento le domande ma resta l’incertezza del futuroa pagina 2

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Difesa Servizi S.p.A.:Forze armate privatizzate?

INTERVISTA AL GEN. MINI

Più soldati in Afghanistan. Ma qual è la strategia?a pagina 3

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Il nuovo

NEL 2009 IN AUMENTO LE RICHIESTE DI ARRUOLAMENTO DEI VOLONTARI

I tagli di bilancio che riducono le risorse per il “professionale”

LA DIFESA CONQUISTA I GIOVANI…MA RESTA L’INCERTEZZA DEL FUTUROA quasi cinque anni dalla fine della leva obbli-

gatoria, complice la crisi economica che si è ab-battuta violentemente sull’occupazione giovanile,la possibilità di costruirsi una carriera in uno deiquattro corpi delle forze armate (Esercito, Carabi-nieri, Aeronautica e marina) sembra riacquistaresempre più appeal. Lo dimostrano innanzitutto ilnumero delle richieste di arruolamento raccoltedal ministero della Difesa che, seppur relative perora al solo primo semestre 2009, forniscono giàla misura del cambiamento di tendenza. Nei primisei mesi dell’anno, infatti, hanno sfiorato quota70mila le richieste di arruolamento in truppa ( icosiddetti “Volontari ferma prefissata” per uno oquattro anni), più della metà delle quali (sono47mila) riguardano l’Esercito. Si tratta di un au-mento del 44% rispetto al 2008 ( ma la percentua-le potrebbe ancora salire, visto che nei dati èescluso il bando appena pubblicato a novembre).Stessa dinamica anche per gli ufficiali: 26mila

le richieste, a fronte delle quasi 17mila del 2008(+52%). In questo caso, il corpo più gettonato èperò quello dei carabinieri, con 8.400 richieste,seguito dall’Esercito, con 7.300, edall’Aeronautica, con circa 5.700domande di arruolamento. In contro-tendenza la dinamica delle richiesteche riguardano i sottufficiali (56mila,contro i 60mila del 2008, - 6%) ma,spiegano dal ministero, “per analiz-zare adeguatamente il trend occorreaspettare la chiusura dei bandi in-vernali appena pubblicati”. Attual-mente si sono appena chiusi i bandiinvernali per l’Esercito (12mila postiper la ferma annuale) e per la marina(2.470 posti). Rimane aperto, fino alprossimo 15 gennaio, il bando cheriguarda l’Aeronautica, che è alla ri-cerca di 820 nuovi soldati volontari. Dando unosguardo all’immediato futuro, sarà il corpo deicarabinieri a offrire le maggiori possibilità di inse-rimento. Per effetto dei tagli alla Difesa, l’organi-co dell’Esercito scenderà infatti a 103.968 militari,perdendone 7.264. I carabinieri invece sentirannomeno le riduzioni dei ranghi decise dal ministroIgnazio La Russa e diventeranno 108.911.

I NUMERIRispetto all’anno scorso nei primi sei mesi del

2009, le domande di reclutamento sono cresciutedel 44% e gli ufficiali del 52%.

LE PROSPETTIVENei Carabinieri le maggiori possibilità di lavoro:

il corpo, con 108.911 militari, sarà il meno pena-lizzato dalla riduzione dei ranghi

All’aumento delle ri-chieste di arruolamen-to, stando ai dati rac-colti dalla Difesa, noncorrisponde però, lapossibilità di assicura-re ai giovani che deci-dono di entrare nelleForze Armate, la cer-tezza del proprio futu-ro professionale.

Con la finanziaria2010, si confermano itagli al bilancio dellaDifesa che, a partire dalD. L. n.112 del 2008,prevedono nel biennio2009-2010 una riduzio-ne del 40% sulle risorsedestinate alle Forze Ar-mate. Questo significache, per migliaia tra Vo-lontari a Ferma Breve e

Volontari a Ferma Pre-fissata, in servizio ormaida anni, non ci sarà nètransito in servizio per-manente (stabilizzazio-ne) né rafferme.Volontari di truppa che

oggi costituiscono il ner-bo delle missioni al-l’estero del nostro Pae-se (e che sono gli stessiche pattugliano le nostrecittà e che sono stati im-pegnati per l’emergenzarifiuti in Campania).Dall’Afghanistan al Liba-no, dall’Iraq,) all’Albania,dai Balcani fino alle altrezone calde del mondo, ivolontari di truppa sono

(e sono stati) ovunque.Rimettendocela pure,talvolta. A costoro, tuttidi età tra i 25 e i 30 anni,in parte sposati e conprole, lo Stato non rie-sce ad assicurare un fu-turo.

La ragione risiede nel-la continua riduzione delbilancio della Difesa del-le risorse destinate al“modello professionale”.Lo spauracchio è la pre-visione per il 2010, cheparla di un abbattimentodi risorse del 40%! Contali risorse a disposizio-ne, la sola via d’uscita èla riduzione dell’organi-co.

In sede di esame del-la legge finanziaria– ilproblema era stato po-sto su richiesta delloSMD – al Ministero dell’economia.

Il Ministro della Difesail 1° ottobre 2009, du-rante il Question Time”al Senato, dichiarava: ''Ilmio impegno e' di cer-care di non lasciare acasa nessun militare aferma breve, nei prossi-mi giorni avro' un incon-tro con Tremonti perche'possano essere inseritiin altre amministrazionidello Stato o possanoessere trovate le risorse.Assicuro che non c'e'nessun problema per gliufficiali dei Carabinieri,che ieri hanno protesta-to qui, e spero avvengalo stesso per la Marina:sarano tutti inseriti. Per imilitari a ferma breve in-vece la questione esi-ste, in conseguenzadella decisione di farecostare di meno lo Sta-to: dovremo trovare unequilibrio tra spese perl'addestramento e quel-le per il reclutamento''.Nella Finanziaria appro-

vata però c’è unicamen-te lo sblocco del turno-ver che consentirà ilpassaggio di 1700/1800volontari nelle FF.PP.mentre la copertura fi-nanziaria per recluta-menti programmati nel2010 sarà assicurato,secondo quanto affer-mata dal sottosegretarioalla Difesa Crosetto, conl’assestamento di bilan-cio.Dove si andranno a

reperire tali risorse perònon si sa….Intanto il Cocer Mari-

na chiede al Ministrodella Giustizia Alfano diprendere in considera-zione, nell’annunciatoaumento dell’organicodel personale necessa-rio a fronteggiare l’emer-genza carceri, l’assun-zione di giovani ufficialie militari di truppa….”che hanno servitocon dedizione le istitu-zioni anche in teatri ope-rativi all’estero e che peri tagli al “professionale”operati nelle varie finan-ziarie, sono stati licen-ziati su due piedi, anchedopo 7,8 e 9 anni di ser-vizio. L’amministrazionepenitenziaria si trovereb-be a disporre così di uo-mini già addestrati e difatto pronti all’impiego”.Gli effetti negativi che

la Finanziaria 2010 pro-durrà sul personale esulla funzionalità delleForze armate, è stataoggetto altresì di unanota del Cocer Esercitoper il quale : "La situa-zione è inaccettabile an-che in relazione al con-tributo che le Forze ar-mate forniscono al pae-se e r ileva quasi unamancanza di r ispettonei confronti di chi stapagando con il sacrificiodei propri uomini la dife-sa della libertà e la lottaal terrorismo in Italia enel mondo”.

Il Cocer Marina chiede al Ministrodella Giustizia Alfano che, nell’an-nunciato aumento dell’organico delpersonale necessario a fronteggiarel’emergenza carceri, sia prevista l’as-sunzione di giovani ufficiali e militaridi truppa … che per i tagli al “profes-sionale” operati nelle varie finanzia-rie, sono stati licenziati su due piedi,anche dopo 7,8 e 9 anni di servizio…

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 3�� LL��iinntteerrvviissttaa ��ilitariiornaleGMdei

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PIU’ SOLDATI IN AFGHANISTAN: non basta dire sempre di si…

Il 17 dicembre scorso il parlamento – in modo bi-partisan - ha dato il via al rifinanziamento delle mis-sioni militari all’estero che da anni vedono impegna-te le Forze Armate in tutti i “luoghi caldi”.Anni di missioni caratterizzate da successi umani-

tari, ma pagati a caro prezzo e con la vita degli ope-ratori di pace, sia militari che civili. Nel corso o del dibattito parlamentare non sono

mancate critiche al fatto che , in tutto questo tempo,non vi sia stata - da parte dei Governi che si sonosucceduti – riflessioni chiare sul senso e sulla pro-spettiva delle missioni mancando un vero dibattitosulle strategie e sui contenuti propri di un doverosoconfronto politico e istituzionale. Non mancano tuttora, in ampie fasce dell’opinione

pubblica, interrogativi sulle nostre missioni all’estero;ovvero se sono ancora rispettose ed ancorate aiprincipi della cultura del peacekeeping.

A partire dall'Afghanistan, per spiegare dopo 8anni al Paese, se siamo lì per continuare la caccia aOsama, per estirpare Al Qaeda, per sconfiggere i ta-lebani, per affermare la democrazia, per stabilizzarela regione….

Recentemente l'Italia ha risposto alle richieste de-gli Stati Uniti ed invierà altri mille soldati in Afghani-stan (oggi sono circa 2.700). La Russa ha precisatoche «non è previsto alcun cambiamento delle regoledi ingaggio per i nostri militari in Afghanistan».Indecisi, sono stati gli alleati della Nato. La

Francia ha lasciato trapelare incertezza, la Ger-mania ha preso tempo, l'Inghilterra ha promessoun piccolo contributo ed il Giappone ha applau-dito ma non parteciperà in alcuno modo.

Abbiamo chiesto al Gen. Mini, già Capo di StatoMaggiore della NATO in Sud Europa, di esprimereuna sua valutazione sull’impegno assunto dall’Italia.MINI - L'impegno assunto è coerente con la poli-

tica della Nato che ormai da tempo non pensa aiproblemi operativi, ma tende a smarcare un contri-buto al solo scopo di dimostrare compattezza. Chein linea di massima è falsa. E' anche coerente con lanostra politica ormai consolidata di dire sempre di sì.Il consenso non scaturisce da nessuna valutazionestrategica o tattica ma soltanto dalla caduta a preci-pizio della nostra credibilità internazionale. Da tem-po non ci possiamo permettere di esprimere alcunavalutazione autonoma. Abbiamo poche idee e nonabbiamo la capacità di esprimerle senza rischiareulteriori capitomboli. In pratica stiamo pagando in

uomini, miliardi e rischi del personale la carenza diautorevolezza politica. Ce la siamo giocata non sulcampo del dovere militare, dove stiamo facendo verie propri miracoli, ma su quello dell'immagine politica.Come si dice in linguaggio "da caserma" e, ora an-che "da palazzo", è finito tutto a puttana. La sudditan-za non è perciò soltanto rispetto agli alleati ma neiconfronti di tutti, compresi gli afgani e i talebani. Gliamericani non hanno chiesto molto. In termini nume-rici 7000 uomini in più per un'alleanza che dispone dioltre un milione di soldati, è meno di niente. In terminioperativi questi uomini dovranno essere ripartiti tra ivari paesi e inseriti nei vari pezzetti di Afghanistanche ormai ciascuna nazione gestisce senza saperecosa fanno gli altri. Manderemo 200 carabinieri per latrita e ritrita attività di addestramento degli afgani, sa-pendo che ci vorranno ancora decenni prima di po-terli ritenere affidabili, e altri 800 uomini per il settoreoccidentale e forse oltre. Qualcuno di questi dovràandare nei settori più caldi, ma il contributo che potràdare al gen. Mc Chrystal (comandante in capo in Af-ghanistan )sarà molto limitato sul terreno e molto problemati-

co dal punto di vista politico. Il nostro settore è vitaleper il controllo dei collegamenti con l'Iran. Siamo laforza meno destabilizzante e per il bene di tuttal'operazione dovremmo continuare a svolgere que-sto importante ruolo senza rambismi inutili. Inoltre,ce la immaginiamo la strategia di riappropriazionedel controllo del territorio da parte americana ad Hel-mand e Kandahar minacciata ogni giorno dal rischioche un italiano, o un francese o un tedesco, si facciamale e che tutti in coro minaccino il ritiro? Lo vedocome un incubo in più per il povero McChrystal. Pen-so che molto saggiamente Francia e Germania sap-piano fare i conti sia con la propria politica interna siacon il vero sostegno da dare all'operazione. Che èesclusivamente politico e che non può rischiare divenire a mancare per il gusto di mandare una decinadi uomini in prima linea. Lo stesso incremento ameri-cano è un palliativo. Non si sa come trentamila uomi-ni in più in Afghanistan possano ribaltare una situa-zione che si è degenerata in maniera parallela all'au-mento delle forze. Gli uomini in più serviranno soltan-to ad aumentare il numero di obiettivi se con la nuovastrategia non funzioneranno gli altri due fattori indicatidal presidente Obama: (1) impegno civile di buon go-verno, lotta alla corruzione e aiuto economico e, 2)regionalizzazione del problema con sostegno al Paki-stan.Non si può neppure pensare di usare i soldati per

guadagnare tempo in tanto che si addestrano gli af-gani a farsi la sicurezza da soli. Obama non ha la-sciato alcun tempo da perdere o da guadagnare. Tradiciotto mesi si farà il bilancio dei risultati e ci dovran-

no essere riscontri concreti. Ora è matematicamenteimpossibile che in questo lasso di tempo gli afganisiano pronti a gestire da soli la sicurezza e la situa-zione sarà ancora peggiore se gli altri due pilastri del-la strategia non avranno funzionato. Mi sembra per-ciò che l'apporto militare deciso da Washington siauna concessione al volere di una parte dell'establi-shment industrial-militare, da un lato, e l'esigenza distabilire un criterio di urgenza, dall'altro. Fissando ilperiodo massimo di questa fase non significa, a mioparere, che fra diciotto mesi tutti andranno a casa aprescindere dai risultati, ma significa che ci sono co-se che devono essere fatte in diciotto mesi e non dipiù. E' anche un segnale per gli afgani a non pensa-re ad un impegno indefinito da parte occidentale.

Sulla “sostenibilità” finanziaria del nuovo impegnoda parte del nostro Paese, il Gen. Mini è esplicito….MINI - Per il nostro paese è uno sforzo sostenibile

soltanto se si continuano a tralasciare gli elementi piùimportanti della questione. Il discorso che l'operazio-ne è a costo zero perchè spostiamo uomini da unteatro all'altro è solo contabilmente corretto. Ma l'im-pegno di uno stato non può limitarsi ad una partita digiro. Che poi tale non è. I soldi per le missioni all'estero non vengono da

surplus, ma dal debito pubblico e quindi continuanoad aggravarlo. Gli uomini che si possono estrarre dalLibano sono quelli che si risparmiano non avendo piùil comando di Unifil. Significa che risparmiamo perso-

Nel corso o del dibattito parlamentare nonsono mancate critiche al fatto che , in tuttoquesto tempo, non vi sia stata - da parte deiGoverni che si sono succeduti – riflessionichiare sul senso e sulla prospettiva dellemissioni mancando un vero dibattito sullestrategie e sui contenuti propri di un do-veroso confronto politico e istituzionale.

“L'impegno assunto è ….coerente con lanostra politica ormai consolidata di diresempre di sì. Il consenso non scaturisceda nessuna valutazione strategica o tatticama soltanto dalla caduta a precipizio dellanostra credibilità internazionale….”

“L'incremento per l'Afghanistan, ancorchèlimitato e poco determinante dal puntodi vista operativo, può portare alla lucel'immenso squilibrio di tutta la compaginemilitare nazionale”.

Roma, 15 gen - Mille militari italiani in più in Afghanistan, ''come concor-dato con gli alleati, a partire dal mese di giugno e nei mesi successivi''. Loha ribadito il ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

''In Afghanistan - ha detto ancora il ministro - avremo presumibilmente unafase di minore pericolosità per qualche mese, come avviene sempre in in-verno, ma non dobbiamo dormire sugli allori. Sappiamo che con la volontàdi tutto il contingente internazionale di fissare tempi massimi per il rientroci sarà bisogno di una presenza più forte e quindi i pericoli non diminui-ranno. Ma è un compito che i nostri militari italiani stanno facendo nel mi-gliore dei modi, consapevoli - ha concluso - che così facendo tengono ilpiù lontano possibile da casa nostra il pericolo del terrorismo''. (Ansa

A. Manotti - segue a pag. 4

Il gen. Fabio Mini

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nale di staff, abituato ad un teatro e a problematichee linee di comando completamente diverse dall'Afga-nistan. Quelli che si sottraggono ai Balcani sono abi-tuati ad operazioni framework, statiche ed in ambien-te meno problematico dell'Afghanistan. Tuttavia, sonoforze che vengono sottratte ad un compito morale edoperativo che ci siamo assunti di fronte alla cultura ealla civiltà occidentale. Le guardie ai monasteri orto-dossi del Kosovo e la sicurezza delle enclaves serberimaste saranno notevolmente ridotte. Pagheremomeno uomini, ma tra i costi reali dovremmo calcolareil rischio che qualcuno voglia usare questa occasioneper distruggere i monumenti, ammazzare e destabi-lizzare completamente la già difficile situazione loca-le. Dobbiamo calcolare i costi aggiuntivi di prepara-zione e addestramento di un nuovo contingente e disostituzione dei mezzi inefficienti. Oppure dovremomandare sempre gli stessi con costi sociali e disagiperfino superiori. Dobbiamo anche finirla di far grava-re tali costi sui capitoli del funzionamento: da tempol'esercito paga nella sua interezza con minore capa-cità operativa e minore addestramento e salvaguar-dia del personale le spese in più per le operazioni. Inquesto senso l'incremento per l'Afghanistan, ancor-chè limitato e poco determinante dal punto di vistaoperativo, può portare alla luce l'immenso squilibriodi tutta la compagine militare nazionale.

Qualcuno ha paragonato l’Afghanista al Viet-nam.....MINI - Il presidente Obama nel suo discorso a

West Point ha tenuto ad escludere che questo au-

mento di truppe preluda ad una situazione simile alVietnam. Ha anche indicato le differenze storiche frale due situazioni. Per me poteva tranquillamente ri-sparmiarsi questo esercizio. Le differenze da lui cita-te sono in realtà delle similitudini. L'unica vera diffe-renza è che lui ha posto un limite di tempo all'impe-gno militare. L'ha fatto con molto coraggio e facendoun favore ai propri oppositori politici che possono ac-cusarlo di dare un vantaggio ai talebani. Non è cosìe i talebani lo sanno meglio degli oppositori di Oba-ma, anche se già minacciano offensive micidiali. Tut-tavia questo limite di tempo può evitare un altro Viet-nam soltanto se entro diciotto mesi si hanno risultaticoncreti: se il governo si ripulisce e governa, se i ca-pi locali, talebani e non talebani, vengono responsa-bilizzati, se la polizia la finisce di vessare la gente,se l'esercito realmente si dimostra super partes, sele forze internazionali finalmente evitano i massacrie i danni collaterali, se l'economia decolla e se dalPakistan finiscono le spinte di destabilizzazione. Per-chè il problema ora è anche lì e le forze armate paki-stane sono parte del problema e non della soluzio-ne. Oggi la città più talebana del mondo non è Ka-bul, o Quetta o Peshawar, ma Karachi una megala-poli caotica che conta circa 5 milioni di pashtun tuttipotenzialmente solidali con le tribù che oggi i paki-stani tentano di annientare e brutalizzare, come mol-ti pakistani hanno già denunciato. Questa massa èin grado di far esplodere il Pakistan e di seguito l'Af-ghanistan. Se la strategia americana non funziona, ilpresidente Obama si troverà a fare ammenda e acambiarla. Potrà scegliere tra ritirarsi precipitosa-mente, come avvenuto in Vietnam, o mandare altre

centinaia di migliaia di uomini in Afghanistan e in Pa-kistan, come avvenuto in Vietnam. Potrebbe ancheessere costretto a passare la mano e allora il Viet-nam afgano-pakistano se lo troverebbe il presidentesuccessivo, come già successo. Nessuno ha inte-resse a sperare che questo si verifichi, ma allora ol-tre a crogiolarsi con il bel gesto dell'invio dei soldati a"costo zero" bisognerebbe impegnarsi seriamenteperchè anche e sopratutto le altre parti della strate-gia abbiano successo. I costi e gli sforzi sarebberoben altri, ma almeno ben spesi.

____________________________________NOTE BIOGRAFICHE Il generale Fabio Mini, ha fatto il portavoce del

Capo di Stato Maggiore dell'Esercito così come del-lo Stato Maggiore della Difesa.Un altro settore che lo ha visto impiegato è stato

quella logistica: si è occupato anche di contratti.Ma il suo impegno maggiore è stato nella vita

operativa.Ha comandato le unità dei Vespri Siciliani, ha co-

mandato tutti i tipi di unità bersaglieri, il contingenteinternazionale, la forza internazionale di pace in Ko-sovo, KFOR.Ha fatto il Capo di Stato Maggiore della NATO in

Sud Europa. E’ stato in Cina per tre anni come addetto militare

e in America per altri due anni come integrato in unaunità americana .

4 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� LL��iinntteerrvviissttaa �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

Intervista al Gen. Minisegue da pag. 3

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 5�� UUrraanniioo ��ilitariiornaleGMdei

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URANIO: 216 MILITARI MORTIMA IL BILANCIO E’ PARZIALE

“Sono almeno 216 i militari italiani morti per possibile contaminazione da ura-nio impoverito”. Lo sostiene l’Associazione Vittime Uranio che a Lecce ha de-nunciato due nuovi casi di morte e quattro di malattia e reso pubblico in unaconferenza stampa un documento ufficiale della Sanità militare, agli atti del-l’ultima commissione parlamentare di inchiesta. “Si tratta tuttavia - ha spiegatoFrancesco Palese, portavoce dell’associazione - di un bilancio incompleto. Ildocumento della Sanità militare (che elenca 171 morti e 2500 malati) registra in-fatti l’ultimo decesso nel 2006 e non comprende peraltro i reduci da molte mis-sioni, dai poligoni e tutti coloro che al momento della morte non erano più inservizio”. “Integrando questo documento con i dati in possesso dell’associazione - hadetto Palese – arriviamo a contare 216 morti, ma è un dato ancora parziale”.Sulla questione, lo scorso 22 dicembre, il deputato radicale Maurizio Turco hapresentato un’interrogazione al Ministro della Difesa La Russa perché vengafatta chiarezza sulle reali dimensioni del fenomeno. Nel corso della conferenza,che ha visto anche la partecipazione di alcuni ex militari malati, è stata chiesta

l’istituzione di una nuova commissione parlamentare di inchiesta sull’uranioimpoverito “per completare e ampliare il lavoro della precedente”.I nuovi casi di morte segnalati riguardano: D.S., ex paracadutista della Folgore,della provincia di Reggio Calabria, deceduto nell’ottobre del 2007 all’età di 32anni a causa di una leucemia sorta in seguito alle missioni in Somalia e in Bo-snia e V.C. militare della provincia di Taranto morto sempre di leucemia alcunianni fa. I casi di malattia riguardano invece un ex militare della provincia di Va-rese al quale è stato diagnosticato un linfoma dopo una missione presso il po-ligono a mare di Capo San Lorenzo, in Sardegna, un militare della provincia diTaranto, reduce da diverse missioni all’estero e ora malato di linfoma, due exmilitari della provincia di Lecce anche loro malati di cancro, il primo dopo unamissione in Bosnia, il secondo dopo il servizio di leva nel poligono salentinodi Torre Veneri. Sul sito dell’associazione Vittimeuranio.com è stato pubblicatoun dossier proprio sul poligono di Torre Veneri. Alla conferenza ha preso parteanche la deputata del Pd Teresa Bellanova che ha annunciato una nuova inter-rogazione sul poligono.

Nuovo caso di possibilecontaminazione da uranio im-poverito in relazione al Poligo-no di Torre Veneri, in provinciadi Lecce. M.D., ex militare di33 anni, sta combattendo conun linfoma di Hodgkin e at-tualmente è in cura pressol’ospedale San Gerardo diMonza. La malattia è statadiagnosticata nel 2002. Il ra-gazzo ha prestato servizio dileva come carrista a Torre Ve-neri dal 1997 al 1998. “In quelperiodo – ha raccontato – hoeffettuato diverse esercitazio-ni, maneggiando munizionied armi di vario tipo. Ho fattotutto ciò nella totale assenzadi qualsiasi misura di prote-zione”.Si tratta del secondo caso

riguardante il poligono puglie-se. Ma occorre sottolineareche solo pochissimi militarimalati decidono di denuncia-re le loro condizioni alle asso-ciazioni e che non esistono inmerito dati forniti dalle struttu-re militari.Il precedenteIl 7 ottobre del 2007 un mi-

litare di Copertino, semprenel Salento, di 29 anni, avevadenunciato di essere affettoda un’ “emoblastoma mandi-bolare”, un tumore osseo. Ilgiovane aveva prestato servi-zio nel poligono dal 1998 al1999. L’attività svolta – denun-ciò l’ex militare – mi ha porta-to alla manipolazione di muni-zionamenti vari, provvedendosenza alcuna protezione a re-cuperare vedette, bersagli ebossoli esplosi, recandominella zona dove pochi minutiprima c'erano state le esplo-sioni''.Sulla questione si solleva-

rono numerose polemiche.Da più parti si disse chel’Esercito italiano non ha maiavuto in dotazione muniziona-menti all’uranio impoverito.Anche se questo fosse vero,non basterebbe per esclude-re che ci possano essere deirischi per la salute e per l’am-

biente, dal momento in cui èfacile credere che nei poligoninon vengono utilizzati solomunizionamenti in dotazionealle nostre forze armate. ATorre Veneri, infatti, ci sonostati, nel corso degli anni, nu-merosi test ed esercitazioniche hanno visto la partecipa-zione di militari di altri paesi.Le esercitazioni “a fuo-

co” della Nato durante laguerra in SomaliaSi ha notizia, ad esempio,

di un’esercitazione in ambitoNato, svoltasi nel poligono il13 Maggio del 1993, quandocirca 400 paracadutisti deicontingenti statunitense, te-desco, spagnolo e belga della''Amf'' (la forza mobile del Co-mando alleato in Europa) par-teciparono ad un ''atto dimo-strativo'' nell' ambito dell'esercitazione ''Arena Exchan-ge '93''. In quell’occasione fu-rono svolte anche delle prove“a fuoco” e furono utilizzatedelle "sagome" per indicare il"nemico". Era il periodo in cuile forze dell’Alleanza eranoimpegnate nella missione inSomalia, dove è stato stabili-to, anche dalla sentenza delTribunale civile di Firenze del17/12/2008, che furono utiliz-zate armi all’uranio impoveri-to. Per questo, e per non averadeguatamente protetto i mili-tari italiani, il Ministero dellaDifesa è stato condannato arisarcire con 545 mila euro ilreduce dalla Somalia GianBattista Marica, malato di lin-foma di Hodgkin e decedutoun mese dopo la sentenza,che stabilì anche il “nesso dicausalità” tra la patologia delmilitare e la sostanza incrimi-nata. Nell’ambito di quel giu-dizio, inoltre, la Difesa neppu-re contestò che in Somaliafosse stato utilizzato l’uranio impoverito. Da ricordare in-

fine che anche la recentesentenza del Tribunale di Ro-ma sul risarcimento di un mi-lione e quattrocentomila euroai familiari di un militare sa-

lentino, Alberto Di Raimondo,morto nel 2005, ha stabilito lostesso nesso tra il linfoma diHodgkin e la missione in Ko-sovo, dove la Nato ammise diavere esploso 31.000 proiettiliall’uranio impoverito. Alla lucedi tutto ciò è lecito chiedersicon quale tipo di armi si svol-gevano le esercitazioni e itest delle forze della Nato nelpoligono di Torre Veneri nel1993. Con quelle che in quelmomento venivano utilizzatein Somalia?La mancanza di informa-

zioni e i test sui blindati"Freccia"Dai primi anni novanta in

poi sono state sempre menole notizie riguardanti l’attivitàsvolta nel poligono. Ma recen-temente, lo scorso 7 ottobre,si è appreso che qui è statosperimentato il nuovo mezzoblindato dell’Esercito, il “Frec-cia”, un mezzo di ultima ge-nerazione che affiancherà iblindati “Lince” nella missionein Afghanistan. E’ lecito anchechiedersi con quale tipo dimunizioni vengono testatiquesti mezzi, che devono es-sere in grado di “resistere” al-le armi più efficaci, tra le qualisicuramente quelle contenen-ti uranio impoverito.I contenitori misteriosi

abbandonati nelle campa-gneE’ utile anche ricordare un

“giallo” accaduto nel 2000.

Era il 3 marzo quando 250contenitori di proiettili per arti-glieria furono rinvenuti nellecampagne di Lizzanello, a po-chi chilometri di distanza daTorre Veneri. Delle indagini,tese a stabilire di che tipo diarmi si trattasse, se ne occu-parono i carabinieri, ma nonsi è saputo più nulla. Si è sa-puto solo che sui contenitorierano presenti delle scritte ininglese e in tedesco.La visita della Commis-

sione di inchiestaIl 21 settembre del 2007

una delegazione della Com-missione parlamentare di in-chiesta sull’uranio impoveritoha effettuato una visita ufficia-le nel poligono di Torre Veneri.L’indagine è consistita, standoalla relazione finale dellaCommissione, del febbraio2008, in un “approfondito in-contro con il Comandantedella struttura, con i suoi col-laboratori e con altri alti uffi-ciali delle Forze Armate”.Nessun prelievo di reperto odi matrici ambientali è statoquindi effettuato, come adesempio hanno fatto i consu-lenti della stessa commissio-ne in un altro poligono, quellodi Salto di Quirra, in Sarde-gna.Nella relazione finale della

Commissione, in merito aipoligoni presi in esame (oltrea Torre Veneri e Salto di Quir-ra anche Capo Teulada, sem-

pre in Sardegna) si dice che:“dal punto di vista organizza-tivo, permangono ancoradubbi circa l’adeguatezzadelle procedure di controllosulle attività svolte nei poligo-ni”. Sulla relazione si leggeanche: “Per quanto riguardale vittime delle patologienell’ambito del personale mi-litare, non disponendo di datiprecisi in ordine a coloro chehanno operato all’interno deipoligoni militari in Italia, non èstato possibile esprimere unacompiuta valutazione in meri-to”. Insomma, dalla Commis-sione nessuna possibilità difare chiarezza.L’interrogazione senza ri-

spostaIn seguito alla denuncia

della malattia del militare diCopertino, il 25 ottobre del2007, la parlamentare TeresaBellanova presentò un‘interro-gazione al Ministro della Dife-sa chiedendo “se e da quan-do nel Poligono di Torre Venerisi faccia uso di uranio impove-rito, durante le esercitazionimilitari”. Nessuna risposta ègiunta dal Ministro. Nell’inter-rogazione si faceva anche ri-ferimento a una “diffusa e for-te preoccupazione tra gli abi-tanti di Frigole, località costie-ra della città di Lecce, per l'al-ta incidenza di patologie neo-plastiche verificatesi soprattut-to negli ultimi anni”.

Francesco Palese

RESO PUBBLICO IL DOCUMENTO DELLA SANITA’ MILITARE

IL POLIGONO DI TORRE VENERI

La difesa condannata a risarcireun soldato deceduto- Il Tribunale civile di Roma ha con-

dannato il Ministero della Difesa al ri-sarcimento con la cifra di 1,4 milioni dieuro, per il danno non patrimoniale, i fa-miliari di un militare deceduto alcuni annifa per presunta contaminazione da ura-nio impoverito. Lo segnala il sito Vitti-meuranio.com al quale si è rivolta, peravere assistenza, la figlia di un un ex sot-tuficiale dell'Esercito, della provincia diCagliari, che ha prestato servizio pres-so il poligono di Teulada, in Sardegna. "Mio padre - ha detto la donna - ha

sofferto per una mielodisplasia linfatica

degenerata in seguito, nonostante lunghecure, in leucemia mieloide acuta, causatre mesi fa del suo decesso". Secondoun bilancio del Goi, gruppo operativo in-terforze della sanità militare, in Italia, sa-rebbero 250 i morti e 1991 i malati perpossibile contaminazione da uranio im-poverito. La sentenza di Roma giunge ameno di un anno di distanza da un'altracondanna simile inflitta alla Difesa dal Tri-bunale civile di Firenze, il caso riguar-dava un reduce dalla Somalia risarcitocon 545mila euro e deceduto un mesedopo.

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Il nuovo

DIRITTI, TUTELE E CONDIZIONE MILITARE… NON CI RESTA CHE PIANGERE

Dalle prime manifestazioni dei militari degli anni’70, al varo della legge sui principi alle aspettativedeluse dopo 35 anni di “stagnazione” politica in cui,maggioranze politiche di entrambi gli schieramentiavvicendatesi al Governo tutto hanno prodotto fuor-ché quello che serviva ai militari o quello che in-gannevolmente avevano loro promesso inprossimità di diverse campagne elettorali.

Sono trascorsi 7 lustri (35 anni) daquando i militari cominciarono amanifestare rumorosamente e pub-blicamente la propria inquietudineper l’emarginazione sociale che pa-tivano, per la scarsa considerazioneistituzionale di cui godevano, per lostato di arretratezza della loro con-dizione economica e non per ultimoper il disagio che vivevano a causadi un attempato militarismo che ren-deva faticose le relazioni umane eprofessionali.Condizioni dure che vennero se-

gnalate con coraggio e lucidità dauna generazione di militari che consensibilità avvertì tutto il peso di unavicenda professionale lontana daglistandard (diritti e tutela del lavo-ro,dignità personale, sociale ed eco-nomica ecc..ecc…) che la cosiddettasocietà civile, nelle relazioni di lavoroaveva già metabolizzato. E’ da quella condizione di emar-

ginazione e sottosviluppo che preseil via la protesta nelle caserme chesubito si riversò nelle piazze, conmanifestazioni che interessarono leIstituzioni,i Partiti, i Sindacati, laStampa e la Società.Tutti (?) cominciarono a capire che

la separatezza delle FF.AA e dei Cor-pi Armati dello Stato dal contestosociale era un problema serio edineludibile, da affrontare con urgen-za.Non tutti, tuttavia, all’epoca furo-

no all’altezza delle soluzioni da offrireal disagio segnalato dai militari. In talsenso, oggi, il tempo sembra esse-re trascorso invano.Stereotipati atteggiamenti re-

pressivi (congedi, trasferimenti, ab-bassamenti di qualifiche, punizioni eintimidazioni di ogni genere) prove-nienti da una impaurita e incattivitadirigenza militare, si scontraronocon le più sagge e prudenti valuta-zioni della politica che cominciò afare il proprio lavoro misurandosi conle esigenze di riforma che necessi-tavano alla istituzione militare.

Dopo un lungo travaglio parla-mentare arrivò la Legge 382/78 me-glio nota come legge dei principi sul-la disciplina militare che, nel depo-tenziare ogni tentativo autoritario direstaurazione e ogni focosa tenta-zione rivincista aprì le porte delle ca-serme favorendo l’ingresso dellademocrazie dei diritti e delle regoleche tanti, troppi non conoscevano enon avevano mai vissuto e pratica-to.A quella legge il Parlamento del-

l’epoca affidò il compito di innesta-re nella società militare i fonda-mentali diritti e le libertà costituzio-nali riguardanti la persona e le tute-le della condizione professionaleda emancipare attraverso il lavorodelle istituende RR.MM.Si trattava di mettere al passo la

società militare con i tempi e i pro-gressi della società civile; occorrevaaprire la palestra militare facendo inessa esercitare gli uomini all’uso de-gli attrezzi utili al loro benessere e aquello di una Istituzione che dovevarimodellarsi informando il proprioessere alle garanzie della CartaCostituzionale.Occorreva dar respiro alla nuova

legge favorendo lo sviluppo del pro-getto democratico che intendevarealizzare; occorreva un presidiopermanente utile a vigilare affinchéi lavori del cantiere militare proce-dessero coerentemente secondo leprevisioni delineate dal legislatore.Tutto questo come è noto non è sta-to.A partire dagli anni 80, con l’en-

tusiasmo di cui è capace chi è di-sposto ad impegnarsi per una cau-sa nobile e giusta, molti militari giàsensibili alla causa della democra-tizzazione delle FF.AA. entrarono afar parte delle RR.MM. pensandoche l’aria nuova che finalmente si re-spirava nelle caserme avrebbe age-volato il proprio lavoro e quindi l’iterdei provvedimenti attesi dalla baserappresentata.

Chi aveva riposto incondizionatafiducia nello strumento rappresen-tativo si accorse presto che il lavo-ro prodotto (delibere, pareri, propo-ste e richieste) a tutto serviva fuor-ché a sanare le arretratezze avver-tite; ogni spinta innovativa si infran-geva nel solito burocratico ….pren-do atto; ogni serio tentativo di dareefficacia al lavoro di tutela dei mili-tari ed efficienza produttiva agli Or-gani di Rappresentanza veniva ar-tatamente frenato se non palese-mente ostacolato da chi stupida-mente sentiva minata la propria au-torità, che riteneva di ripristinarerendendo inoperosi gli uffici delleRR.MM.Furono quelli gli anni in cui le spe-

ranze cominciarono a misurarsi coni limiti fisiologici dello strumentorappresentativo posto in essere dallegislatore che, nato carente degli at-tributi propri di un decente soggettodi tutela (indipendenza nei confron-ti della autorità pubblica, autonomiacostitutiva, funzionale, gestionale eamm.va) non poteva svolgere altrocompito che non quello di una atti-vità di tutela virtuale, divenendoquindi sterile e inefficace protago-nista rispetto ai bisogni e ai diritti daassicurare alla collettività rappre-sentata.Da anni per porre rimedio alle ca-

renze costitutive delle RR.MM, nel-le aule parlamentari langue un di-battito sulla ipotesi di riforma dellestesse che si ripropone sempre conla stessa stentorea sicumera capa-ce del conio di accattivanti metafo-re da un lato (la politica deve vola-re alto….occorre tendere l’arco almassimo delle possibilità (?) fer-mandoci alla soglia del sindaca-to……vogliamo riconoscere alleRR.MM. un ruolo di parte sociale) egli sbarramenti ideologici posti in es-sere dalla casta conservatrice dal-l’altro.Maggioranze politiche di entram-

bi gli schieramenti avvicendatesi al

Governo tutto hanno prodotto fuor-ché quello che serviva ai militari oquello che ingannevolmente ave-vano loro promesso in prossimità didiverse campagne elettorali.Insomma siamo ancora al vuoto

incartato della propaganda, agli an-nunci, alla cosmesi delle proposte dilegge che nel restare imbrigliatedentro uno scadente dibattito par-lamentare, consumano la loro esi-stenza andando poi alla estinzionecon il termine della legislatura di ri-ferimento.Intanto i problemi dei militari, i loro

essenziali bisogni e le loro modera-te aspettative restano lì ad interro-gare le coscienze di chi dovrebbe in-tervenire con soluzioni concrete;previdenza integrativa, precariato,riordino dei ruoli, politiche alloggia-tive e maggiori diritti di tutela sonoquestioni irrisolte che determinanoil quadro di una mortificante condi-zione degli operatori.Il problema dei suicidi nelle ca-

serme e la mancanza di program-mazione nelle turnazioni di serviziodei CC meriterebbero ben altra at-tenzione e una più robusta capaci-tà di intervento.Nelle modalità di organizzazione

dei turni di servizio dei CC, impiegatinelle stazioni territoriali, risiedono cri-ticità che si scaricano sulla serenitàe stabilità familiare di tanti addetti; glielementari diritti civili concernenti lafacoltà di esercitare al meglio il ruo-lo di coniuge e genitore, incontranonel loro esercizio i limiti di una con-dizione di impiego che difficilmenteammette una programmazione al-meno settimanale; da ciò lo stato didifficoltà dell’armonia familiare chesi riverbera inoltre sulla serenitàprofessionale.Nel tentativo di smuovere le ac-

que dello stagnante dibattito parla-mentare circa i temi di interesse dei

segue a pag. 7

di EMILIO AMMIRAGLIA

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 7�� LL��ooppiinniioonnee ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

militari sono stati costituiti di recen-te partiti politici che si prefiggono loscopo di ottenere maggiori tuteleprofessionali degli stessi e deglioperatori della sicurezza e per ulti-mo, per iniziativa di parlamentari delPDL, già militari, è stata annuncia-ta la costituzione di un coordina-mento, una specie di lobby che do-vrebbe anch’essa occuparsi profi-cuamente del benessere dei nostrisoldati.Iniziative importanti che aldilà

delle fortune e dei risultati concretiche riusciranno ad ottenere testi-moniano bene tre criticità:1- L’attuale Istituto delle

RR.MM. è incapace di porre rimedioalle aspettative di tutela dei militari;2- Il bisogno di tutela dei mi-

litari ancorché ovattato dalla retori-ca di sistema che lo proclama ga-rantito dalle RR.MM. e dai provve-dimenti governativi, intercetta nuovesoggettività che segnalano an-ch’esse l’esigenza di reali attenzio-ni verso questa particolare sfera dilavoratori;3- Il lobbysmo annunciato, nel

rendere evidente la scarsa incisivi-tà politica dei proponenti il coordi-namento rispetto ai problemi dei

militari, da un lato conferma la de-bolezza delle RR.MM , dall’altro se-gnala che l’ordinaria attività parla-mentare degli stessi (tutti apparte-nenti alla stessa area politica di ri-ferimento) si scontra con le politichegovernative, che come si sa in temadi attenzione dei comparti Difesa eSicurezza si appalesano principal-mente nella riduzione delle risorse fi-nanziarie.Che a causa del nostro ammalato

sistema politico oggi si possa pen-sare che è a queste nuove sogget-tività che occorre guardare, rite-nendole idonee a guarire i mali cheaffliggono la categoria, è altra cosa.

I Partiti come la storia insegna, na-scono per portare nelle IstituzioniRappresentative esigenze collettiveche investono la generalità dei bi-sogni umani; nascono attraversoprocedure fondative che si informa-no alle regole e ai metodi della de-mocrazia partecipativa. Diversa-mente da ciò siamo al partito del pre-dellino.I Partiti quindi per loro natura

hanno l’aspirazione e la necessità diottenere rappresentanza istituzio-nale perché è in quella sede che leistanze di cui sono portatori si con-frontano per trasformarsi in provve-dimenti utili.Il Partito che nasce a tutela di una

categoria sociale o di uno scopoesclusivo, diverso quindi dai partitigeneralisti che conosciamo incontra,come la storia si incarica di ricordarci,due grossi limiti:

1- l’appar-tenente ad una cate-goria professionale osociale affida i propribisogni materiali adun soggetto di tutelaabilitato alla contrat-tazione, quindi ad unsindacato o ad unaassociazione di cate-goria;2- chi pro-

pugna una esclusivapolitica di scopo sa odovrebbe saperebene che i destinataridell’opzione partiticamessa in campo, ap-

partenenti ad una categoria profes-sionale o sociale, guardano an-ch’essi e per fortuna alla rappre-sentanza politica, indirizzando illoro consenso verso chi è capace diinterpretare complessivamente i bi-sogni del cittadino prima che quelliprossimi al proprio recinto di appar-tenenza.E’ per questi “banali” motivi che i

partiti di scopo incontrano la diffi-denza dei cittadini che presto o tar-di riporterà tutti con i piedi per terra.Pensare infine che le istanze di

cambiamento di cui si sono dichiara-ti portatori i neo costituiti partiti pos-sano trovare soluzioni legislative at-

traverso il supporto trasversale diappartenenti a diversi partiti politici èuna speranza che rasenta l’ingenui-tà che, ugualmente, presto o tardi siscontrerà con la crudezza della realtà.Gli atti parlamentari e quindi ogni

proposta di legge nascono, in lineagenerale, per iniziativa di un parla-mentare o di un gruppo di parla-mentari appartenenti tutti al mede-simo partito politico. E’ poi il dibatti-to in commissione che si incarica diriassumere (ma non sempre consuccesso) le diverse proposte in ununico testo da presentare all’aulaparlamentare per la successiva ap-provazione.E’ ipotizzabile quindi il formarsi di

un provvedimento legislativo parto-rito dalla eterogenea appartenenzapartitica? Forse. E’ ipotizzabile poi ilsuccesso di uno straccio di iniziativalegislativa trasversale come quellache investe i diritti dei militari chesempre ha registrato distanze side-rali fra i diversi orientamenti politici?Se queste riflessioni hanno un

senso e se le stesse non sarannoconsiderate il frutto di una attempa-ta visione delle liturgie politicheche caratterizzano il dibattito parla-mentare, allora meglio si compren-derà che il tempo che abbiamo da-vanti deve essere utilizzato per rico-struire un tessuto unitario fra quan-ti continuano ancora a guardare allacondizione militare con la consape-volezza che essa è sempre un vali-do motivo di impegno che non am-mette scorciatoie o suggestioni.C’è bisogno in primo luogo di un

minore interessato protagonismo de-gli uomini pubblici che si professanoimpegnati per la causa degli eletto-ri (questo a tutti i livelli rappresenta-tivi); c’è bisogno di ritrovare luoghi,intenti, progettualità e relazionicome elementi utili a superare la di-spersione dei singoli impegni.C’è bisogno di capire che i singoli

orticelli vanno messi in rete, assu-mendo a denominatore comune delprodotto di questa il frutto che nelmercato politico può trovare inte-ressati acquirenti.C’è bisogno di ricominciare dac-

capo, guardando con realismo ilquadro dentro il quale riteniamo di

immergere la giustezza delle no-stre ambizioni. C’è bisogno in estrema sintesi

che il riformismo torni ad ispirare re-almente il lavoro di chi si professa afavore dei necessari cambiamenti. C’è infine bisogno di capire che il

coro delle voci che si levano a so-stegno della causa dei diritti e dei bi-sogni dei militari è purtroppo l’unio-ne di un aggregato che nello stessomomento canta motivi diversi, con-tribuendo in tal modo a farci ascoltareragli d’asino piuttosto che piacevolimelodie.A paradigma di quanto sopra af-

fermato la fresca proroga del man-dato delle RR.MM.; prorogate per ilbene del popolo sovrano e nel ri-spetto delle regole che disciplinanoil rapporto fra eletto ed elettore, o perrendere evidente la ricompensa a chifedelmente, devotamente e leal-mente ha servito la causa degli in-teressi della conservazione dellostatus quo?Per capire meglio come e perché

queste indecorose, antidemocratichee incostituzionali vicende possanoavvenire in un paese dove le Istitu-

zioni traballano sotto i colpi della no-menclatura di casta, lontana dal so-vrano sentito sociale, una segnala-zione ed un invito.E’ ancora fresco di stampa il “Sag-

gio sull’arte di strisciare” il cui copy-right è della Casa Editrice “Il NuovoMelangolo srl di Genova- Via di Por-ta Sovrana, 3/1 ().E’ un manualetto di poche illumi-

nanti pagine, appena 19, dall’irriso-rio costo di 4 €.In esso l’autore, il barone Paul H.D.

d’Holbach (tradotto in lingua daEmanuela Schiano Di Pepe) ci offreuna chiave di interpretazione delle re-lazioni che intercorrono fra il Sovra-no (il potere temporale, n.p.) e i cor-tigiani.Il pensiero del barone d’Holbach,

traslato ai nostri tempi, aiuta i letto-ri a comprendere al meglio quello cheinfluenza il FARE del potere e ciò cheesso lascia ai cortigiani come atten-zione di benevolenza.“In cambio di questa attenzione i

cortigiani riconoscenti, ripagano ilMonarca (il potere temporale, n.p.)con la condiscendenza, l’assidui-tà,l’adulazione, la vigliaccheria; ilsaper barattare tali mercanzie incambio di benevolenza è probabil-mente il talento più utile a corte”.Buona lettura a tutti.

AS.SO.DI.PROIl Presidente

Emilio Ammiraglia

segue da pag. 6

Spunti di riflessione per rico-struire un tessuto unitario fraquanti continuano ancora aguardare alla condizione mili-tare con la consapevolezza cheessa è sempre un valido motivodi impegno che non ammettescorciatoie o suggestioni.

“Nel tentativo di smuovere leacque dello stagnante dibattitoparlamentare circa i temi di in-teresse dei militari sono stati co-stituiti di recente partiti politiciche si prefiggono lo scopo di ot-tenere maggiori tutele professio-nali….Iniziative che mostranodiversi livelli di criticità….”

CONDIZIONE MILITARE

“C’è bisogno che il riformismo torni ad ispi-rare realmente il lavoro di chi si professa afavore dei necessari cambiamenti. C’è bisogno di capire che il coro delle vociche si levano a sostegno della causa dei di-ritti e dei bisogni dei militari è purtroppol’unione di un aggregato che nello stessomomento canta motivi diversi, contri-buendo in tal modo a farci ascoltare raglid’asino piuttosto che piacevoli melodie…”.

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Lettera al Al Signor Presiden-te della Repubblica

Il legame tra cittadini e Istitu-zioni è spesso il termometro perverificarne, continuamente il lorofunzionamento.Solitamente sono le Leggi che

escono dal Parlamento gli stru-menti adatti a tale verifica.Se poi accade che da una

buona Legge ne derivano normee regolamenti attuativi che nestravolgono i principi, prima ladelusione e poi il senso di impo-tenza, non fanno che interrompe-re ,forse definitivamente, anche ipiù forti e convinti legami.Il caso che Le espongo sembra

proprio,che purtroppo vada inquesto senso. E si rimane ancoradoppiamente delusi quando lenorme riguardano il mondo mili-tare, un universo maggiormente ingrande evidenza nel corso dieventi dolorosi,ove la Nazione sistringe ai cittadini militari. Ma av-viene in altri momenti che questosentimento di solidarietà sembraaffievolirsi, specialmente quandogli stessi cittadini militari sonochiamati ad affrontare le prove ar-due della vita, quando stanchi edanziani,in servizio o in congedo, senon hanno avuto altre opportuni-tà economiche,o semplicementesono pensionati monoreddito o ve-dove, e non possiedono quindiquelle risorse economiche peracquistare una casa in un mercatosottoposto non tanto alle leggidell’economia ma da quelle più ar-cigne e implacabili della finanza,vengono meno tutte quelle condi-zioni di fiducia che ne avevanoinorgoglito fino ad allora la loro vita.Ed è quello che sta accadendo

in tema di alloggi della Difesa.Questi cittadini militari ,pur

pagando un canone così comeprevisto dalle Leggi (la 537 del1993 e la 724 del 1994 debita-mente aggiornate), vengono con-siderati come una categoria di nonaventi diritto,e tacciati,in perfettamalafede,come “sine titulo” e poiabusivi, irregolari e “non aventi di-ritto ad abitare in quelle case “ .Questo compito che qualifica

chi lo usa,viene di volta in volta

svolto indifferentemente ancheda qualche rappresentante all’in-terno dell’Amministrazione Difesao più semplicemente da organi distampa e giornalisti non proprio in-formati e se in buonafede, sem-plicemente a caccia di scoop. An-che se al contrario altri, raramen-te, cercano in perfetta solitudine,di contrastare questa martellanteopera di linciaggio dialettico emorale.La verità è che queste fami-

glie,dopo aver perso il titolo con-cessorio, ma rivestendo lo “status”non di concessionario (sono al-loggi di servizio) ma di utenti ri-fornendo peraltro la Difesa di no-tevole gettito sotto forma di cano-ne , gettito che viene utilizzato peril mantenimento di altre migliaia dialloggi destinati per lo più a militariaventi particolari incarichi che pre-vedono la disponibilità di alloggipressoché a titolo gratuito.Malgrado questo gettito,circa 30

milioni di Euro annui,la Difesasoffre della presenza di circa4.000 alloggi non disponibili al-l’assegnazione per mancanza di ri-sorse economiche, nonostanteuna forte domanda .Per far fronte a questa caren-

za di finanziamenti, nella Legge fi-nanziaria 2008 (Legge 244 –art. 2-commi dal 627 al 631 –del 2007), è stato previsto che la Difesa va-rasse un Piano pluriennale di co-struzione di alloggi da realizzarsiattraverso un volano tale da re-perire risorse finanziarie costitui-to da alienazioni di non meno di3.000 alloggi ritenuti dalla Difesanon più utili alle attuali necessitàtecnico/operative.La stessa Legge 244 fissa al-

cuni “paletti” da osservare nella ste-sura di un successivo Regola-mento che ne avesse attuato i prin-cipi, ivi comprese le tutele . Ebbene,proprio in questa fase delicata, lastesura degli articoli del Regola-mento, nel frattempo divenutoATTO DI GOVERNO N. 138, at-tualmente all’esame, ancora perpochi altri giorni, della Commis-sione Difesa della Camera dei De-putati per il previsto parere, sonostati elusi e vanificati quei “palet-ti” che il Legislatore si era fatto ca-

rico di inserire nella Legge .Che tutto questo sia vero ed im-

portantissimo per tante famiglie,Lei Signor Presidente lo potràmeglio di noi accertare. In questa occasione ci per-

mettiamo di citare due particolari:1) La Legge 244 all’art. 2 –

comma 628 prevede di assicura-re la permanenza degli attualiconduttori delle unità immobiliari edelle vedove, aventi basso reddi-to familiare non superiore a quel-lo determinato annualmente conD.M del Ministro della Difesa, di cuiall’art. 9 –comma 7 della Legge537 del 24 dicembre 1993, ovve-ro con componenti familiari por-tatori di handicap, dietro corre-sponsione del canone in vigore al-l’atto della vendita . Questo nelcaso che gli interessati non fosseroin grado di acquistare il loro im-mobile alienato .Ebbene questa clausola di sal-

vaguardia, uno dei punti qualificantidella Legge, viene annullata nel-la stesura del Regolamento at-tuativo, laddove viene subordina-ta, per la sola durata di 5 o 9 anni,non già al reddito del D.M annua-le del Ministro della Difesa, ma daun improbabile reddito fantasticodi 19.000 o 22.000 Euro annui lor-di per l’intero nucleo familiare,non rispettando quindi nemmenoelementari norme di etica e di mo-rale, che gli estensori non hannoinserito anche se obbligati dallaLegge . Basti pensare alle conse-guenze : centinaia di famiglie si tro-veranno in una fase della loro vitapiena di acciacchi dovuti all’età econ scarse risorse economiche,inmezzo ad una strada solo perchéla Legge non è stata rispettata dalRegolamento. 2) E’stata inserita la vendita al-

l’asta ,originariamente previstadalla Legge solo per gli alloggi ri-masti senza opzioni da parte deiconduttori, anche per gran partedegli altri alloggi condotti regolar-mente. Un assurdo giuridico, da farrabbrividire.Sembrerebbe inverosimile ma

questo Regolamento (Atto di Go-verno n. 138), ha già ricevuto il pa-rere favorevole, dalla IV Commis-

sione Difesa del Senato, nel cor-so di due brevi sedute.Attualmente è in discussione

alla Camera ove dopo la pausa fe-stiva dei lavori ,riprenderà l’esame.Anche a seguito dell’audizione

in Commissione dell’AssociazioneCASADIRITTO e dell’Organo diRappresentanza COCER è pos-sibile che almeno alcune osser-vazioni possano essere accolte.Rimane prerogativa comun-

que dell’Amministrazione Difesavoler accogliere o meno tali os-servazioni nel testo definitivo.Rimane Signor Presidente,

l’amarezza nel pensare che quel-le Leggi la 537 finanziaria del 1994e 724 finanziaria del 1995 che fu-rono varate per dare risorse alla Di-fesa attraverso il pagamento di uncanone equo che desse alla Di-fesa le risorse ed agli utenti almenola dignità del diritto, attuate dal Par-lamento sotto la spinta dell’Asso-ciazione CASADIRITTO attraver-so la raccolta di 30.000 firme in tut-ta Italia ,sotto la forma proposta diLegge di iniziativa popolare a nor-ma della Costituzione e presentatea Lei in qualità allora di Presidentedella Camera dei Deputati, quel-le Leggi, tuttora in vigore, prope-deutiche alla attuale Legge 244, ri-schiano ora di essere vanificate at-traverso un Regolamento che ciappare oltre che ingiusto, anche il-lecito.Di fatto poi ,si cadrebbe in una

situazione di molti anni addietro,con l’aggravio oggi, di una situa-zione sociale ed economica mol-to più critica.Insomma una Legge giusta

varata per dare risorse alla Difesaattraverso regole giuste, diventapoco più che uno strumento perfare soldi con vendite all’asta ille-gali, e cancellazione dei più ele-mentari diritti.Ripetiamo un concetto : è una

colpa aver servito il Paese fino infondo,che poi sembra voltarti lafaccia e proprio nel momento delbisogno, oppure pensando a cer-ti episodi ,purtroppo dolorosi, in cuisono protagonisti i militari, tro-vando enorme solidarietà, quan-do poi gli stessi sono in difficoltà opotrebbero esserlo, come lo sono

gli utenti degli alloggi della Difesa? Viene la voglia di pensare chesarebbe stata una fortuna essereandati via prima ….o comunque intempo utile…magari entro 5 o 9anniPerché questa vergogna dei 5

o 9 anni e della vendita all’asta contutta una famiglia dentro per tantialtri ?Ci tolga questi dubbi Signor

Presidente, affinché i valori fon-damentali di questo Paese, tra iquali quello della giustizia e del-l’equità sociale, che Lei giusta-mente ribadisce, possa darLe laforza e la convinzione di poter in-tervenire nei modi e nei canali chepotrà percorrere, e nei tempi pur-troppo ormai stretti, affinché at-traverso i suoi buoni uffici con unconvinto seppure informale inter-vento possa essere investito il di-castero interessato presso i suoimassimi rappresentanti per sen-sibilizzarlo nel momento decisivodella definitiva stesura dell’Atto diGoverno n. 138, e farlo ricondur-re nella forma e nella sostanzacosì come la Legge 244 prevede.Potremo così evitare situazio-

ni di dolore, di disagio e di ansiaverso tanti appartenenti al “mon-do militare”, costituito in questocaso da migliaia di famiglie.Signor Presidente, chi Le scri-

ve, consegnò a Lei, nel 1992 as-sieme ad altri colleghi nel suo au-stero ufficio della Camera dei De-putati scatoloni pieni di firme e disperanze, Lei ci fece dono, per ri-marcare l’importanza, di un SuoComunicato Ufficiale. In quel mo-mento nelle nostre menti e nei no-stri cuori,aumentò la fiducia nelleIstituzioni. Vorremmo che rimanessero

intatte, anzi aumentassero anco-ra. In questo saluto che Le porgo

cordialmente, abbiamo inserito lasperanza che ripongono in Lei tan-ti cittadini militari in servizio e lorofamiglie, pensionati e vedove as-sieme ad un semplice augurio dibuon anno e buon lavoro per que-sta nostra Italia.

Sergio BoncioliCoordinatore Nazionale

CASADIRITTO

8 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� PPaarrllaammeennttoo �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

Alloggi della Difesa: CasaDirittoscrive a Napolitano

Contro il tentativo di vanificare le tutele legislative in vigore

La IV Commissione Difesa della Camera deiDeputati nel corso della seduta del 17 di-cembre scorso, proseguendo l’esame ri-guardante lo schema di Decreto recante il Re-golamento sugli alloggi (ATTO di GOVERNOn. 128 Legge 244 art. 2 ), a differenza del Se-nato, ove tutto è stato approvato in manieraacritica, ha fatto emergere alcune “criticità”.Si è creata una convergenza, nei fatti del-

la quasi totalità dei componenti la Commis-sione su un testo che riporta sotto forma di“osservazioni” una significativa serie di mo-difiche da apportare al testo base dell’Atto n.138.

Tali modifiche sono quelle che in gran par-te ha chiesto in sede di audizione presso lastessa Commissione Difesa CASADIRITTO,nella seduta del 17 novembre 2009 .Queste modifiche ribadiscono concetti di ca-

raRicordiamo che anche l’Organo Centrale diRappresentanza, oltre che l’aspetto formalerelativo al metodo di esame dei documenti, hasottoposto alla Commissione una serie di ri-chieste in gran parte coincidenti.Questa grande convergenza tra le parti: Com-

missione Difesa, Relatore De Angelis,COCEReCASADIRITTO ha creato le condizioni per con-durre ad un testo riportante tali modifiche.Nel momento che andava concretizzando

tale eventualità, il Sottosegretario CROSET-

TO ha però chiesto una pausa dei lavori .A giorni dovrebbe essere calendarizzato di

nuovo l’esame in commissione.C’è da augurarsi che il Sottosegretario

abbia utilizzato questo tempo per una utilepausa di riflessione, anche in considerazioneche quasi mai si era realizzata una unanimi-tà così ampia.Per quanto possibile, mentre ringraziamo

chi,all’interno del Parlamento, ha dimostrato coni fatti il sostegno alle nostre giuste richie-ste,facciamo un appello agli amici utenti affin-chè di continui nella paziente opera di sensi-bilizzazione dei Responsabili della Difesa e deicomponenti la Commissione Difesa stessa.

Sergio Boncioli

… In Parlamento

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 9�� AAllllooggggii ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

UN ALTRO FRONTE PRIVO DI CONTROLLI

DIFESA SERVIZI S.P.A.: … LA NUOVA“CREATURA” PREVISTA NELLA FINANZIARIA2010 METTERA’ NEL PORTAFOGLI UN PATRIMO-NIO IMMOBILIARE PARI A 4 MILIARDI DI EUROCon l’entrata in vigore del-

la Legge finanziaria 2010“l’artefice”, così come il Sole24 Ore chiama l’On. GuidoCrosetto, Sottosegretario perla Difesa , artefice appunto diDifesa Servizi S.P.A. “è sod-disfatto” .Questa creaturina (la

S.P.A )si occupa di attività at-tualmente prerogativa dellavera Difesa,ma prossima-mente,non appena appro-vato lo Statuto (entro 45 gior-ni assicura il Sole 24 Ore),sarà operativa e “potrà av-valersi di personale militaree civile già a libro paga del-la Difesa”.Valorizzazione immobi-

li,acquisizione beni e servi-zi,e prestazioni strettamentecorrelate all’attività operativadelle Forze Armate, com-presa l’Arma dei Carabinie-ri, sono i fini di questa societàprivata, che meglio lo Statu-to potrà precisare.L’attenzione di CASADI-

RITTO sarà naturalmenteconcentrata nel monitorare eporre la massima attenzioneintorno a tutto quello cheruoterà nel fantastico mondoche si aprirà nella gestionedegli alloggi . Faremo atten-zione soprattutto alla ricadutache avrà questa operazione,per esempio nel settore de-gli affitti .Non vorremmo, an-che se a pensare male si fàpeccato , che di fantasia infantasia, si arrivi alla realiz-zazione, come già scrittonero su bianco fin dal mag-gio-giugno 2008 , nel Pia-no,denominato da gente piùpragmatica e meno fanta-siosa,partecipante alla alle-gra tavolata autodenomina-tasi, con indubbio effetto tril-ling “Obiettivo 9 “.Laddove veniva precisato

che : “il rilascio delle unitàabitative da parte degli uten-ti Sine Titulo, in quanto il ca-none elevato che si viene adeterminare risulta sicura-mente antieconomico/ inso-stenibile rispetto ad altra si-stemazione abitativa (anchein zone periferiche ) tratta dallibero mercato “ . Pagina 13(n.d.r.).Arriveranno alla realiz-

zazione di questo traguardomalsano ed illecito confe-zionato dall’Obiettivo 9 ?Questa società opererà ,

come precisato bene sulSole 24 Ore , senza il con-trollo della Corte dei Conti,ed è lo stesso Crosetto sul-lo stesso giornale “non c’ècontrollo della S.P.A. da par-te della Corte dei Conti “.In attesa che entro 45

giorni la neonata Societàvenga costituita con regola-re rogito, si allega la partedella Finanziaria 2010 ri-portante “l’evento “.E qui ci poniamo una ri-

flessione : l’assenza di unqualsiasi controllo del mas-simo organo della Magistra-tura Contabile. Dice l’Espres-so nel numero del 22 di-cembre 2009 : “Questa hol-ding potrà spendere ognianno tra i 3 e i 5 miliardi diEuro senza rispondere alParlamento o a organismineutrali.In più si metterà nel por-

tafogli un patrimonio di im-mobili “da valorizzare” pari a4 miliardi di Euro.Sono cifreimponenti, un fatturato damultinazionale che passa dicolpo dalle regole della pub-blica amministrazione a quel-la del mercato privato “.E qui anche CASADIRIT-

TO si pone un altro interro-gativo : l’assenza di questicontrolli , a chi giova ?Non crediamo sia utile alla

Difesa ne tanto meno ,moltopiù modestamente ,alle mi-gliaia di famiglie di militari inservizio e in quiescenza chein quelle case ci vivono.E’ comunque facile preve-

dere che Difesa ServiziS.P.A., e Regolamento ( Leg-ge 244 ) comprensivo di Pro-gramma Pluriennale, entrinoinevitabilmente in rotta dicollisione e sia comunque in-compatibile con le attualiLeggi a cui teniamo molto eche ci sono costate enormisacrifici (Leggi 537 e 724 ),ea distanza di anni possiamoben dirlo, hanno rotto l’iner-zia della Difesa “costringen-dola” allora ,ad aumentarci siil canone , ma in una ma-niera possibile, ove il canonenon era certo “escogitato” perrendere “antieconomico/ in-sostenibile” la permanen-za,ma semplicemente è con-siderata una risorsa in piùper la Difesa,ed una acqui-sita dignità per gli utenti in af-fitto

In questo momento, a di-stanza esattamente di unanno, era dicembre 2008 ,ciappare difficile immaginareche il Sottosegretario Cro-setto ed i suoi collaboratori,che CASADIRITTO ha in-contrato di fronte a quel gran-de tavolo ovale di via Napo-li,mostrando significativeaperture su quella bozza diRegolamento inerente gli al-loggi e trasmettendoci unanon immotivata quanto –pur-troppo- illusoria fiducia, sialo stesso Sottosegretario cheil giorno 1 dicembre 2009 inun intervento effettuato pres-so la Commissione Difesadella Camera ,diventato ora-

mai nostro malgrado un “cult”ha tentato di replicare al Re-latore On. De Angelis con di-scutibili quanto personalissi-mi singolari argomenti e pre-cisazioni che ,se non altro,hanno messo in luce l’im-provvisa metamorfosi delSottosegretario.Quelle frasi per fortuna

sono state visionate da mi-gliaia di famiglie, che diret-tamente hanno letto quelletristi e gravi affermazioni inmaniera diretta dallo steno-grafico della Camera, e in mi-gliaia di copie diffuse diret-tamente in tutta Italia e tra-mite internet da CASADI-RITTO

Non dovremmo che trar-ne quindi un giudizio seve-ro.Vedremo se invece, nel

corso di questa pausa dei la-vori parlamentari, il Sotto-segretario Crosetto ne trar-rà una utile riflessione.Ad aiutarlo troverà tutti

quanti : CASADIRITTO, ilCOCER, il RELATORE ,lastragrande maggioranzadella Commisione Difesa,enon ultime le migliaia di fa-miglie verso le quali il prov-vedimento è rivolto

Sergio BoncioliCoordinatore Nazionale

CASADIRITTO

STRALCIO DALLALEGGE FINANZIARIA2010….

COMMA…..23. Ai fini dello svolgi-

mento dell’attività nego-ziale diretta all’acquisi-zione di beni mobili, ser-vizi e connesse presta-zioni strettamente corre-late allo svolgimento deicompiti istituzionali del-l’Amministrazione delladifesa e non direttamentecorrelate all’attività ope-rativa delle Forze armate,compresa l’Arma dei ca-rabinieri, da individuarecon decreto del Ministrodella difesa di concertocon il Ministro dell’eco-nomia e delle finanze,nonché ai fini dell’articolo7 della legge 24 dicembre1985, n. 808, nonché del-le attività di valorizzazionee di gestione, fatta ecce-zione per quelle di alie-nazione, degli immobilimilitari, da realizzare an-che attraverso accordi conaltri soggetti e la stipula dicontratti di sponsorizza-zione, è costituita la so-cietà per azioni denomi-nata « Difesa Servizi Spa», con sede in Roma. Ilcapitale sociale della so-cietà di cui al presentecomma è stabilito in 1 mi-lione di euro e i successi-

vi eventuali aumenti delcapitale sono determina-ti con decreto del Ministrodella difesa, che esercitai diritti dell’azionista.Le azioni della società

sono interamente sotto-scritte dal Ministero delladifesa e non possono for-mare oggetto di diritti a fa-vore di terzi. 24. Le Forzearmate, compresa l’Armadei carabinieri, ed il Cor-po della guardia di finan-za hanno il diritto all’usoesclusivo delle proprie de-nominazioni, dei propristemmi, degli emblemi edi ogni altro segno distin-tivo. Il Ministero della di-fesa, anche avvalendosidella società di cui al com-ma 23, ed il Corpo dellaguardia di finanza, ancheavvalendosi dell’appositasocietà, possono con-sentire l’uso anche tem-poraneo delle denomina-zioni, degli stemmi, degliemblemi e dei segni di-stintivi di cui al presentecomma, in via convenzio-nale ai sensi dell’articolo26 del codice dei contrat-ti pubblici relativi a lavori,servizi e forniture, di cui aldecreto legislativo 12 apri-le 2006, n. 163, nel ri-spetto delle finalità istitu-zionali e dell’immaginedelle Forze armate e delCorpo della guardia di fi-

nanza. Si applicano le di-sposizioni contenute negliarticoli 124, 125 e126 delcodice della proprietà in-dustriale di cui al decretolegislativo 10 febbraio2005, n. 30, e successivemodificazioni. 25. Salvoche il fatto costituisca piùgrave reato, chiunque fab-brica, vende, espone,adopera industrialmenteovvero utilizza al fine ditrarne profitto le denomi-nazioni, gli stemmi, gliemblemi e i marchi di cuial comma 24 in violazionedelle disposizioni di cui almedesimo comma è pu-nito con la multa da 1.000a 5.000 euro.26. Le disposizioni con-

tenute nel comma 25 nonsi applicano ai collezioni-sti e agli amatori che ope-rano per finalità stretta-mente personali e non lu-crative.27. Con regolamenti da

emanare ai sensi dell’ar-ticolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n.400, su proposta del Mi-nistro della difesa, di con-certo con i Ministri dellosviluppo economico e del-l’economia e delle finanze,sono individuati le deno-minazioni, gli stemmi, gli

COSA DICE LA FINANZIARIA

segue a pag. 10

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emblemi e gli altri segni di-stintivi di cui al comma 24,nonché le specifiche mo-dalità attuative, con riferi-mento alle Forze armate,compresa l’Arma dei ca-rabinieri.Con regolamenti da

emanare ai sensi dell’ar-ticolo 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n.400, su proposta del Mi-nistro dell’economia e del-le finanze, di concertocon il Ministro dello svi-luppo economico, sonoindividuate le denomina-zioni, gli stemmi, gli em-blemi e gli altri segni di-stintivi di cui al comma 24e le specifiche modalitàattuative, con riferimentoal Corpo della guardia difinanza.28. La società di cui al

comma 23, che è postasotto la vigilanza del Mi-nistro della difesa, operasecondo gli indirizzi stra-tegici e i programmi sta-biliti con decreto del me-desimo Ministero, di con-

certo con il Ministero del-l’economia e delle finanze.La medesima società haad oggetto la prestazionedi servizi e l’espletamen-to di attività strumentali edi supporto tecnico-am-ministrativo in favore del-l’Amministrazione delladifesa per lo svolgimentodi compiti istituzionali diquest’ultima. L’oggetto so-ciale, riguardante l’attivitànegoziale diretta all’ac-quisizione di beni mobili,servizi e connesse pre-stazioni, è strettamentecorrelato allo svolgimentodei compiti istituzionali delcomparto sicurezza e di-fesa, anche attraversol’espletamento, per le For-ze armate, compresa l’Ar-ma dei carabinieri, dellefunzioni di centrale dicommittenza ai sensi del-l’articolo 33 del codicedei contratti pubblici rela-tivi a lavori, servizi e for-niture, di cui al decreto le-gislativo 12 aprile 2006, n.163. Le predette funzionidi centrale di committen-za possono essere svolteanche per le altre Forze dipolizia, previa stipula diapposite convenzioni conle amministrazioni inte-ressate.La società può altresì

esercitare ogni attivitàstrumentale, connessa oaccessoria ai suoi compitiistituzionali, nel rispettodella normativa naziona-le e comunitaria in mate-ria di affidamento a so-cietà a capitale intera-mente pubblico.29. La società di cui al

comma 23, nell’espletarele funzioni di centrale dicommittenza, utilizza i pa-rametri di prezzo- qualitàdelle convenzioni di cui al-l’articolo26, comma 1, della leg-

ge 23 dicembre 1999, n.488, e successive modi-ficazioni, come limiti mas-simi per l’acquisto di benie servizi comparabili.30. Lo statuto disciplina

il funzionamento interno

della società di cui alcomma 23. Esso è ap-provato con decreto delMinistro della difesa, diconcerto con il Ministrodell’economia e delle fi-nanze, entro quaranta-cinque giorni dalla data dientrata in vigore dellapresente legge. È am-messa la delega dei po-teri dell’organo ammini-strativo a uno dei suoimembri.Con lo stesso decreto

sono nominati i compo-nenti del consiglio di am-ministrazione e del colle-gio sindacale per il primoperiodo di durata in cari-ca. I membri del consigliodi amministrazione pos-sono essere scelti anchetra gli appartenenti alleForze armate in serviziopermanente. Le succes-sive modifiche allo statu-to e le nomine dei com-ponenti degli organi so-ciali per i successivi pe-riodi sono deliberate anorma del codice civile edentrano in vigore a se-guito dell’approvazionedelle stesse con decretodel Ministro della difesa,di concerto con il Ministro

dell’economia e delle fi-nanze. Ai fini del presen-te comma lo statuto pre-vede:a) il divieto esplicito di

cedere le azioni o di co-stituire su di esse diritti afavore di terzi;b) la nomina da parte

del Ministrodella difesa dell’intero

consiglio di amministra-zione e il suo assensoalla nomina dei dirigenti;c) le modalità per

l’esercizio del « controlloanalogo » sulla società,nel rispetto dei princìpi deldiritto europeo e della re-lativa giurisprudenza co-munitaria;d) le modalità per

l’esercizio dei poteri diindirizzo e controllo sullapolitica aziendale;e) l’obbligo dell’eserci-

zio della attività societariain maniera prevalente infavore del Ministero delladifesa;f) il divieto di chiedere

la quotazione in borsa o almercato ristretto.31. Gli utili netti della

società di cui al comma23 sono destinati a riser-va, se non altrimenti de-

terminato dall’organo am-ministrativo della societàprevia autorizzazione delMinistero vigilante. La so-cietà non può sciogliersise non per legge.32. La pubblicazione

del decreto di cui al com-ma 30 nella Gazzetta Uf-ficiale tiene luogo degliadempimenti in materia dicostituzione delle societàprevisti dalla normativavigente. Il rapporto di la-voro del personale di-pendente della società èdisciplinato dalle norme didiritto privato e dalla con-trattazione collettiva. Aifini dell’applicazione deicommi 23 e da 28 a 31del presente articolo, inderoga a quanto previ-sto dal comma 9 dell’arti-colo 23-bis del decreto le-gislativo 30 marzo 2001,n. 165, la società si avvaleanche del personale mili-tare e civile del Ministerodella difesa, anche di li-vello non dirigenziale, inpossesso di specifichecompetenze in campoamministrativo e gestio-nale, da impiegare se-condo le modalità previstedallo stesso articolo.

10 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� AAllllooggggii �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

FINANZIARIA 2010segue da pag. 9

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La rivoluzione è nascosta tra icavilli della Finanziaria…La privatizzazione di un intero

ministero passa inosservata men-tre introduce un principio senzaprecedenti. Che pochi parlamen-tari dell'opposizione leggono chia-ramente come la prova generaledi un disegno molto più ampio: losmantellamento dello Stato. "Orasi comincia dalla Difesa, poi si po-tranno applicare le stesse regolealla Sanità, all'Istruzione, alla Giu-stizia: non saranno più ammini-strazione pubblica, ma societàd'affari", chiosa il senatore pdGianpiero Scanu.Stiamo parlando di Difesa Ser-

vizi Spa, una creatura fortissima-mente voluta da Ignazio La Rus-sa e dal sottosegretario GuidoCrosetto: una società per azioni,con le quote interamente in manoal ministero e otto consiglierid'amministrazione scelti dal mini-stro, che avrà anche l'ultima parolasulla nomina dei dirigenti. Questaholding potrà spendere ogni annotra i 3 e i 5 miliardi di euro senzarispondere al Parlamento o ad or-ganismi neutrali. In più si metterànel portafogli un patrimonio diimmobili 'da valorizzare' pari a 4miliardi. Sono cifre imponenti, unfatturato da multinazionale chepassa di colpo dalle regole dellapubblica amministrazione a quel-le del mondo privato. Ma questaSpa avrà altre prerogative abba-stanza singolari. Ed elettrizzanti.Potrà costruire centrali energeti-che d'ogni tipo sfuggendo alleautorizzazioni degli enti locali: dalnucleare ai termovalorizzatori,nelle basi e nelle caserme priva-tizzate sarà possibile piazzare ditutto. Bruciare spazzatura o in-stallare reattori atomici? Signorsì!Segreto militare e interesse eco-nomico si sposeranno, cancel-lando ogni parere delle comunitàe ogni ruolo degli enti locali. Co-muni, province e regioni reste-ranno fuori dai reticolati con lascritta 'zona militare', utilizzati infuturo per difendere ricchi busi-ness. Infine, la Spa si occuperà di'sponsorizzazioni'. Altro terminevago. Si useranno caccia, incro-ciatori e carri armati per fare pub-blicità? Qualunque ditta è prontaa investire per comparire sulle alidelle Frecce Tricolori, che finorahanno solo propagandato l'im-magine della Nazione. Ma ci sa-ranno consigli per gli acquisti sul-le fiancate della nuova portaereiCavour o sugli stendardi dei re-parti che sfilano il 2 giugno in di-retta tv? Lo scippo. Quali saranno i rea-

li poteri della Spa non è chiaro: leregole verranno stabilite da un de-creto di La Russa. Perché dopo ol-tre un anno di dibattiti, il parto èavvenuto con un raid notturnoche ha inserito cinque articolettinella Finanziaria. "In diciotto mesila maggioranza non ha mai volu-to confrontarsi. Noi abbiamo ten-tato il dialogo fino all'ultimo, lorohanno fatto un blitz per imporre lariforma", spiega Rosa VilleccoCalipari, capogruppo Pd in com-missione Difesa.Non si capisce nemmeno quan-

ti soldi verranno manovrati dallaholding. Difesa Servizi gestirà tut-te le forniture tranne gli arma-menti, che rimarranno nelle com-petenze degli Stati maggiori. Macosa si intende per armamenti? Disicuro cannoni, missili, caccia e in-crociatori. E gli elicotteri? E i ca-mion? E i radar e i sistemi elet-tronici? Quest'ultima voce ormairappresenta la fetta più consi-stente dei bilanci, perché anche ilsingolo paracadutista si porta ad-dosso una serie di congegni co-stosissimi. La definizione di que-sto confine permetterà anche dicapire se questa privatizzazionepuò configurare un futuro ancorapiù inquietante: una sorta di duo-polio bellico. Finmeccanica, hol-ding a controllo statale che in-gaggia legioni di ex generali, oggivende circa il 60 per cento dei si-stemi delle forze armate. E acomprarli sarà un'altra spa: dueentità alimentate con soldi pubbliciche fanno affari privati. Con bu-rattinai politici che ne scelgono gliamministratori. All'orizzonte sem-bra incarnarsi un mostro a due te-ste che resuscita gli slogan deglianni Settanta. Ricordate? 'L'im-perialismo del complesso indu-striale-militare'. Un fantasma cheimprovvisamente si materializza.Gli immobili. Questa Finanzia-

ria in realtà realizza un altro deisogni rivoluzionari: l'assalto allecaserme. È una corsa agli immo-bili della Difesa per fare cassa,sotto la protezione di una cortinafumogena. La vera battaglia èquella per espugnare un patri-monio sterminato: edifici che val-gono oro nel centro di Roma, Mi-lano, Bologna, Firenze, Torino,Venezia. Un'altra catena di for-tezze, poligoni, torri e isole in lo-calità di grande fascino che va dal-le Alpi alla Sicilia. Da dieci anni sicerca di trovare acquirenti, conscarsi risultati: dei 345 beni ex mi-litari messi all'asta dal governoProdi, il Demanio è riuscito apiazzarne solo otto. Adesso, dopoun lungo braccio di ferro tra La

Russa e Tremonti, si sta per sca-tenare l'attacco finale. Con unasola certezza: i militari verrannosconfitti, mentre sono molti a pen-sare che a vincere sarà solo laspeculazione. All'inizio Difesa Ser-vizi doveva occuparsi anche del-la vendita degli edifici: la nascen-te spa a giugno si è presentataalla Borsa immobiliare di Cannescon tanto di brochure per magni-ficare il suo catalogo. Qualche per-la? L'isola di Palmaria, di fronte aPortovenere, gioiello del Golfodei Poeti affacciato sulle scoglie-re delle Cinque Terre. L'arsenaledi Venezia, con ampi volumi e ar-chitetture suggestive, e un castellocircondato dalla Laguna. La roc-caforte nell'angolo più bello diSiracusa, pronta a diventare al-bergo e yacht club. La Macao, uncomplesso gigantesco con tantodi eliporto nel cuore di Roma, pa-lazzi a Prati e ai piedi dei Parioli.Aree senza prezzo in via Monti in-castonate nel centro di Milano. Mail dicastero di Tremonti ha punta-to i piedi: proprietà e vendita re-stano al Tesoro, che le affiderà asocietà esterne. Con un doppiobenefit, secondo le valutazionidel Pd, per renderle ancora piùappetibili. Chi compra, potrà au-mentare la cubatura di un terzo. Eavrà bisogno solo del permessodel Comune: Provincia e Regionevengono tagliate fuori, aprendo lastrada a progetti lampo. Questobanchetto prevede che metà del-l'incasso vada allo Stato; ai mu-nicipi andrà dal 20 al 30 per cen-to; il resto ai militari. Difesa Serviziperò intanto può 'valorizzare' ibeni. Come? Non viene precisa-to. In attesa della cessione, potràforse affittarli o darli in conces-sione come alberghi, uffici o par-cheggi.Intanto però gli appetiti si stan-

no scatenando. E fette della tortafiniscono in pasto alle ammini-strazioni amiche. Con giochi di fi-nanza creativa. A Gianni Ale-manno per Roma Capitale sonostate concesse caserme per oltremezzo miliardo di euro. O meglio,il loro valore cash: il Tesoro anti-ciperà i quattrini, da recuperarecon la vendita degli scrigni di via-le Angelico, Castro Pretorio, viaGuido Reni e di un paio di fortez-ze ottocentesche ormai inglobatedalla metropoli. Qualcosa di simi-le potrebbe essere regalato a Le-tizia Moratti, per lenire il vuoto nel-le casse dell'Expo: un bel paccodono di camerate e magazzini convista sul Duomo. "Così le logichediventano altre: non c'è più tuteladel bene pubblico ma l'esterna-

lizzare fondi e beni pubblici attra-verso norme privatistiche", di-chiara Rosa Calipari Villecco, sot-tolineando l'assenza di magistra-ti della Corte dei conti o altre figuredi garanzia nella nuova spa. Unanno fa i militari avevano manife-stato insofferenza per questa di-sfatta edizilia. Il capo di Statomaggiore Vincenzo Camporiniaveva fatto presente che era sta-to ceduto un tesoro da un miliar-do e mezzo di euro senza "ade-guato contraccambio". Oggi, comespiega l'onorevole Calipari, "nonsi sa nemmeno tra quanti anni leforze armate riceveranno i profit-ti delle vendite". Eppure i genera-li tacciono. Una volta ai soldati ve-niva insegnato 'Credere, obbedi-re, combattere'; adesso il mottodella Difesa privatizzata è 'eco-nomicità, efficienza, produttività'.La regola dell'obbedienza è ri-masta però salda. E con i tagli albilancio imposti da Tremonti - in untrennio oltre 2,5 miliardi in meno- anche gli spiccioli della nuovaholding diventano vitali per tirareavanti e garantire l'efficienza dimissioni ad alto rischio, Afghani-stan in testa.Business con logo. Di sicuro, Di-

fesa Servizi Spa sfrutterà le ro-yalties sui marchi delle forze ar-mate. Un business ghiotto. Il branddi maggiore successo è quellodell'Aeronautica. Felpe, t-shirt,giubbotti e persino caschi con ilsimbolo delle Frecce Tricolori spo-polano con un mercato che nonconosce distinzioni d'età e diorientamento politico. Anchel'Esercito si è mosso sulla scia:sono stati aperti persino negozimonomarca, con zaini e tute chesfoggiano i simboli dei corpi d'éli-te. Finora gli Stati maggiori ba-rattavano l'uso degli stemmi concompensazioni in servizi: restau-ri di caserme, costruzione di pa-lestre. D'ora in poi, invece, i loghisaranno venduti a vantaggio del-la Spa. Questo è l'unico puntochiaro della legge, che introducesanzioni per le mimetiche senzalicenza commerciale: anche 5mila euro di multa. "La questionedelle sponsorizzazioni è una fogliadi fico per coprire altre vergogne.Tanto più che alla difesa vannosolo briciole", taglia corto il sena-tore Scanu. E trasformare il pre-stigio delle bandiere in denaro,però, non richiedeva la privatiz-zazione. La Marina ha appenapubblicato sui giornali un bandoper mettere all'asta lo sfrutta-mento della sua insegna: si parteda 150 mila euro l'anno. Con mol-ta trasparenza e senza foraggia-re il cda scelto dal ministro di tur-no.(stralcio da un servizio

de’L’Espresso del 15 dicembre2009).

DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 11�� DDiiffeessaa ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

FORZE ARMATE PRIVATIZZATECON DIFESA SERVIZI S.P.A.

TTuuttttaa llaa ggeessttiioonnee ddeellllaa DDiiffeessaa ppaassssaa iinn mmaannoo aa uunnaa ssoocciieettàà ppeerr aazziioonnii.. CChheessppeennddeerràà oollttrree 33 mmiilliiaarrddii ll''aannnnoo aaggllii oorrddiinnii ddeell MMiinniissttrroo ddeellllaa DDiiffeessaa.. CCoossìì uunnmmiinniisstteerroo ssmmeettttee ddii eesssseerree ppuubbbblliiccoo……..

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12 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� DDiiffeessaa �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

SPECIFICITA’ DEL COMPARTO

L’articolo sulla specificità, aggiunto dalla Camera,nel provvedimento legislativo Collegato alla fi-nanziaria 2010:“Delega al Governo in materia di la-vori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi,aspettative e permessi, nonché misure contro il lavorosommerso e norme in tema di lavoro pubblico, di con-troversie di lavoro e di ammortizzatori sociali”, pre-vede una serie di disposizioni di interesse per ilpersonale del Comparto Difesa e Sicurezza, introduceil riconoscimento normativo della specificità delleForze armate, delle Forze di polizia e del Corpo na-zionale dei vigili del fuoco, con riferimento sia al ruolosvolto sia alla condizione di stato giuridico del relativopersonale.Il comma 2 demanda la disciplina attuativa dei

‘principi’ e degli ‘indirizzi’ posti dal comma 1 a suc-cessivi provvedimenti legislativi, con i quali si dovràprovvedere altresì a stanziare le occorrenti risorse fi-nanziarie. Secondo l’interpretazione governativa, riconoscere

in via permanente la «specificità» del comparto, inprimo luogo, comporterebbe in via obbligata la previ-sione di stanziamento nella legge finanziaria di risorseaggiuntive, finora riconosciute soltanto previo accer-tamento di compatibilità con i vincoli di finanza pub-blica e non permanentemente. Discenderebbe poidalla norma in esame anche l'automatica esclusionedel personale del comparto da tutte le disposizioni di-rette alla razionalizzazione ed al contenimento dellaspesa per il pubblico impiego. Il comma 3 dell’articolo in esame prevede che il

Consiglio centrale di rappresentanza militare(COCER) partecipi, in rappresentanza del personalemilitare, alle attività ‘negoziali’ tese al concreto rico-noscimento della specificità e concernenti, in partico-lare, il trattamento economico del medesimopersonale. La “portata innovativa” (?) consisterebbe nell’attri-

buzione al COCER del ruolo di rappresentante delleesigenze del personale – limitatamente ai profili deltrattamento economico - in luogo degli Stati maggiori.

Passa la norma nel “collegato” alla Finanziaria 2010

…beffa per la base Bengodi per il vertice

La ’ norma che accentuala specificità degli addetti alcomparto sicurezza e difesarispetto al resto del pubblicoimpiego, come spiega sem-pre la scheda di lettura delddl 1167 Servizio studi delSenato, <<discende dallaconsiderazione della pecu-liarità dei compiti, degli ob-blighi e delle limitazioni per-sonali, previsti da leggi e re-golamenti, per le funzioni ditutela delle istituzioni demo-cratiche e di difesa dell'ordi-ne e della sicurezza internaed esterna, nonché dei pe-culiari requisiti di efficienzaoperativa richiesti e dei cor-relati impieghi in attivitàusuranti>>.Agli addetti del comparto

sicurezza e difesa vengonoquindi imposte pesanti limi-tazioni dei diritti costituziona-li, costrizioni che andrebberoperò compensate da van-taggi economico-previden-ziali in quanto, sempre dallascheda del Servizio studi delSenato, <<discenderebbepoi dalla norma in esameanche l'automatica esclusio-ne del personale del com-parto da tutte le disposizionidirette alla razionalizzazioneed al contenimento dellaspesa per il pubblico impie-go>>.Il ragionamento è quindi: i

minori diritti per i militari, so-

no bilanciati da maggiorivantaggi economici e previ-denziali; una filosofia che dasempre accompagna il pen-siero conservatore e che erapienamente operativa giàprima del 1981.Ma siamo sicuri che l’as-

sioma “MENO DIRITTI,UGUALE PIÙ SOLDI” fun-zioni davvero anche oggi?In realtà, oggi è vero esat-

tamente il contrario: “MENODIRITTI, UGUALE MENOSOLDI”. Solo quando i lavo-ratori subordinati hanno ot-tenuto i diritti sindacali e lafacoltà di contrattazionehanno anche migliorato leloro condizioni economichee anche l’evoluzione storicadel comparto sicurezza e di-fesa offre un chiaro esempioin tal senso.Prima del 1981 tutto il

comparto era militarizzato egli addetti non godevano deidiritti degli altri lavoratori:sindacato, orario di lavoro, li-bertà di movimento, aspetta-tive, ecc. Tuttavia ciò era bi-lanciato dalla pensione dianzianità e da un trattamen-to previdenziale privilegiato.Nel 1981 la Polizia di Sta-

to è stata smilitarizzata ed aisuoi appartenenti sono staticoncessi: sindacato, contrat-tazione, orario di lavoro edun nuovo ordinamento dellecarriere. Ma per il principio

“meno diritti, uguale più sol-di”, da quel momento ai poli-ziotti smilitarizzati avrebberodovuto essere ridotti i van-taggi previdenziali oppure alpersonale rimasto militareavrebbero dovuto essereconcessi vantaggi ulteriori.Niente di tutto ciò è avve-

nuto. Anzi, ad ogni tornatacontrattuale, i poliziotti civilihanno ottenuto sempremaggiori concessioni e van-taggi che solo successiva-mente (e parzialmente) so-no stati estesi ai militari.Una situazione che ha ali-

mentato il malcontento tra ipoliziotti militari, in primistra i carabinieri, che infattihanno proposto numerosiricorsi tendenti ad ottenerelo stesso trattamento econo-mico e di carriera di cui go-dono i “cugini” smilitarizzati.Si è arrivati così alla sen-

tenza della Corte Costituzio-nale n. 277 del 1991 che haimposto l’attuale unico com-parto sicurezza e difesa, se-condo i principi di “sostanzialeomogeneità” degli ordinamen-ti e di “non disallineamento”dei trattamenti economici trale amministrazioni del com-parto. I poliziotti civili hannocontinuato a contrattare e adottenere benefici che, però,da allora, sono stati quasi au-tomaticamente estesi ancheai colleghi militari.E' rimasta comunque da

sanare la diversità di diritti ri-conosciuti al personale civilerispetto a quello militarementre, nel frattempo, i van-taggi previdenziali un temporiconosciuti a tutto il compar-to sono stati quasi del tuttoabrogati, paradossalmenteproprio in ragione di queglistessi diritti concessi peròsolo ai poliziotti civili.Nuove rivendicazioni dei

militari, altri ricorsi e altrapronuncia della Corte Costi-tuzionale sentenza 499 del1999. Stavolta però l’AltaCorte ha affermato che il di-ritto di associazione sinda-cale (art. 39 Costituzione)può essere limitato o meglionon riconosciuto per ragionidi coesione delle ammini-strazioni preposte, anche in

via residuale e concorsualecome la Guardia di Finanza,alla sacra difesa della Patria(art. 52 Costituzione). Dun-que, sindacato e contratta-zione ai poliziotti sì ed ai mi-litari no, compresi carabinierie, soprattutto, finanzieri chealla difesa della Patria con-corrono in via davvero resi-duale e marginale.Pertanto, ancora oggi, nel

comparto sicurezza e difesail principio “meno diritti, piùsoldi” risulta tutt'altro che at-tuato. Al contrario vige neifatti il principio “meno diritti,meno (o al massimo glistessi) soldi”. In proposito siveda l’ultimo Accordo Nazio-nale Quadro e l’ultima distri-buzione del Fondo incenti-vante (contrattazione di se-condo livello) della Polizia diStato che prevedono tutelee vantaggi inimmaginabiliper il personale militare.Una situazione di eviden-

te distorsione che continuaad alimentare le rivendica-zioni sindacali del personalemilitare, in particolare dellaGuardia di Finanza e del-l’Aeronautica Militare, solo inparte attenuate dal sostan-ziale “non disallineamento”coi poliziotti dei trattamentieconomici imposto dallasentenza 277 del 1991.Ebbene oggi, con la c.d.

specificità, si vuole ripropor-re e rafforzare il principio“meno diritti, più soldi”, sem-pre considerando il compar-to nel suo insieme e senzatener conto delle diversità intermini di diritti tra personalecivile e personale militare,con una sottile ma essenzia-le aggravante: i “meno diritti”sono certi, almeno per i mili-tari, mentre i “più soldi” sonosolo promesse e buone in-tenzioni. Tant’è che il com-ma che prevede i premi eco-nomici è qualificato come“NORMA DI PRINCIPIONON IMMEDIATAMENTEPRECETTIVA”.Si legge, infatti, sempre

dal Servizio studi del Senatoche <<al riguardo, il relatorealla Camera ha espressa-mente qualificato la normaposta dal comma 1 come

disposizione “di principio”(…)>>, in quanto secondo ilGoverno, <<riconoscere invia permanente la “specifici-tà” del comparto, in primoluogo, comporterebbe in viaobbligata la previsione distanziamento nella legge fi-nanziaria di risorse aggiun-tive, finora riconosciute sol-tanto previo accertamentodi compatibilità con i vincolidi finanza pubblica e nonpermanentemente>>.La prova dei fatti si avrà

quando questa disposizione,una volta approvata, inizieràa produrre effetti in ambito diriordino delle carriere e, so-prattutto, di riforma della rap-presentanza militare e rinno-vo contrattuale. Per il mo-mento i presagi sono tutt’al-tro che favorevoli ai militari.Infatti, da un lato, gli StatiMaggiori, anche in nome diquesta nuova emanandaspecificità, chiedono una“non” riforma della Rappre-sentanza Militare (vedi inter-vento del Generale Borrini inCommissione Difesa del Se-nato) (= meno diritti); dall’al-tro il Governo (d.lgs.150/2009) ha allungato a treanni la durata del contrattoeconomico (solo per i nondirigenti) del comparto sicu-rezza e difesa, alla faccia deivantaggi economici dellaspecificità (= meno soldi), eprorogato la durata del man-dato dell’attuale rappresen-tanza (d.l. 152/2009) (anco-ra = meno diritti).Non c’è niente da fare,

quando con l’Autorità politi-ca contrattano i vertici e nonil personale, i benefici eco-nomici vanno soltanto aglialti gradi, come avvenutocon le ultime riforme di Ca-rabinieri e Finanzieri del2000-2001 che hanno au-mentato a dismisura le posi-zioni dirigenziali e ghettizza-to le carriere interne conl’istituzione dei ruoli speciali,mentre agli altri sono rima-ste le briciole e le gravi limi-tazioni dei diritti.

Gianluca TaccalozziPresidente Direttivo Nazionale Ficiesse

Da ”Ficiesse.it”

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 13�� PPrreevviiddeennzzaa ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

PEREQUAZIONE 2010: SOLO UN PICCOLO “RITOCCO”

VIA AI NUOVI ESODI

PENSIONI CON CONGUAGLIO NEGATIVOScala mobile in frenata

per milioni di pensionati.La conferma arriva dall'Inps- con la circolare 132/09 - edall'Inpdap (nota 67): i dueistituti hanno dato il via al-l'adeguamento dei tratta-menti in base all'aumentodel costo della vita dello0,7%, fissato dal decretodell'Economia per la co-siddetta perequazione au-tomatica (in «Gazzetta Uf-ficiale» n.28 del 1 dicem-bre2009).La discesa dell'inflazione

ha fatto scattare inoltre unconguaglio negativo delloo,1%: l'aumento attribuito invia provvisoria nel 2009(+3,3%) è risultato inferio-re a quello che sarebbespettato sulla base dell'in-flazione effettiva registratadall'Istat a dicembre 2008(+3,2%).Le somme percepite in

più nel 2009 saranno recu-perate sulle prime due ratedel2010. Per gli importi en-

tro i sei euro la trattenutasarà effettuata integral-mente sulla rata di genna-io. L'Inpdap, invece, recu-pererà la differenza in uni-ca soluzione a gennaio.Pensioni Inpdap Gli indi-

ci di rivalutazione delle pen-sioni sono applicati nellamisura del 100% per le fa-sce di importo dei tratta-menti pensionistici com-prese tra tre e cinque volteil trattamento minimo Inps,e al 75% per le fasce suc-cessive.In particolare, il calcolo

della perequazione auto-matica sarà effettuato se-condo i seguenti valori:per il 2009:3,2% (sul-

l'importo mensile che noneccede i 2,217,80 euro;2,4% (sull'importo mensileoltre i 2.217.80 euro). Per il20lO 0,7% (sull'importomensile che non eccede i2.288,80 euro); 0,525% sul-l'importo mensile oltre2.288,80 euro).

Sempre nella nota n. 67l'Inpdap ha comunicatoche, sempre con decorren-za sulla rata che scade agennaio 2010 provvederàall'applicazione dei nuovi li-

miti di reddito ai fini della li-quidazione della pensioneagli orfani maggiorenni ina-bili di dipendenti o pensio-nati pubblici; all'adegua-mento degli assegni ac-

cessori annessi alla pen-sione privilegiata di primacategoria e all'applicazionedei nuovi limiti di reddito aifini delle maggiorazioni so-ciali.

Dal 16 gennaio in pagamento i nuovi importi

IL TESTO DEL DECRETODECRETO 19 novem-

bre 2009 Perequazione automatica

delle pensioni per l'anno 2009.Valore definitivo anno 2008.(09A14392) (GU n. 280 del 1-12-2009 )

Art. 1La percentuale di variazione

per il calcolo della perequa-zione delle pensioni per l'anno2008 e' determinata in misurapari a +3,2 dal 1° gennaio2009.

Art. 2La percentuale di variazione

per il calcolo della perequa-zione delle pensioni per l'anno2009 e' determinata in misurapari a +0,7 dal 1° gennaio2010, salvo conguaglio da ef-fettuarsi in sede di perequa-zione per l'anno successivo.

Art. 3Le percentuali di variazione

di cui agli articoli precedenti,per le pensioni alle quali siapplica la disciplina dell'in-dennita' integrativa speciale dicui alla legge 27 maggio 1959,n. 324, e successive modifi-cazioni ed integrazioni, so-no determinate separatamen-te sull'indennita' integrativa spe-ciale, ove competa, e sullapensione.

I numeri:0,1% = recupero della perequazione pa-

gata in più nel 20090,7% = perequazione anno 2010 sulle

quote di pensione fino a 2.288,80 euro almese0,525% = perequazione anno 2010

sulle quote di pensione superiori a2.288,80 euro al mese

Più che di aumento si deve parlare di ri-tocco. Con l’anno 2010 la perequazione au-tomatica delle pensioni, collegata alle varia-zioni del costo della vita negli anni 2008 e2009, è fissata nella misura previsionale del-lo 0,7%. Mentre quella dell’anno 2009 è fis-sata in via definitiva al 3,2% - rispetto al 3,3%accreditato ai pensionati in sede di previsione-con conseguente recupero dello 0,1% pagatoin più nel corso dell’anno.

Nei casi in cui l’indennità integrativa spe-ciale è pagata come voce a se stante dallavoce pensione, l’aumento percentuale va ap-plicato sull’intera misura della rata. Sulle fa-sce di pensione superiori a 2.288,80 euro almese (cifra pari a cinque volte la misura del-la pensione minima Inps) l’aumento perde unquarto del suo valore e scende allo 0,525%.Per effetto di questi ritocchi la misura men-

sile dell’indennità integrativa speciale per l’an-no 2010 è di 705,96 euro, più 685,96 eurosulla tredicesima mensilità. E quella dell’an-no 2009 viene definitivamente fissata a701,05 euro al mese (681,05 sulla tredice-sima). Nella rata di gennaio, in pagamentodal giorno 16, i pensionati Inpdap troveran-no il recupero dello 1,3% (0,1% per 13 men-silità) relativo all’intero 2009, e l’aumento del-lo 0,7% (e dello 0,525%) sulle pensioni chehanno decorrenza entro dicembre 2009.

Dal 1° gennaio 2010 si riaprono le finestre per le pensioni di anzianitàRipartono le pensioni di anzianità e di vec-

chiaia. Per il ritiro anticipato la prima finestra del2010, che si è aperta il 1 gennaio.

CON ALMENO 40 ANNIChi ha fatto il pieno di contributi (40 anni) ha

a disposizione quattro finestre all'anno. Per i di-pendenti le uscite di gennaio e aprile si apronose il requisito contributivo è stato raggiunto ri-spettivamente entro il 30 settembre e 31 di-cembre. Mentre per quelle successive di luglioe ottobre viene richiesta anche un'età minimadi 57 anni.In questo modo si ritardano le uscite dei più

giovani ma al tempo stesso si penalizzano co-loro che raggiungono i 40 anni di contribuzio-ne nel primo semestre dell'anno. Per costoro in-fatti si allungano i tempi di attesa e aumenta ilnumero di mesi non utilizzabili ai fini del calcolodella pensione, visto che il periodo eccedentei 40 anni non viene comunque conteggiato.

CON MENO DI 40 ANNIChi matura la pensione di anzianità con

meno di 40 anni di contributi può contare solosu due uscite all'anno. I dipendenti, a secondache i requisiti contributivi e anagrafici venganoraggiunti nel primo o secondo semestre pos-sono lasciare il lavoro rispettivamente dal 1°gennaio o dal 1° luglio dell'anno successivo. Diconseguenza la prima finestra del 2010 si apreper coloro che entro il 30 giugno scorso han-no raggiunto 35 anni di contributi e 58 di età.

FINESTRE PER LA VECCHIAIADal 1° gennaio 2008 anche i pensionati di

vecchiaia (65 anni se uomini e 60 se donne)devono fare i conti con le finestre. Per i di-pendenti il primo assegno scatta dal primomese del secondo trimestre successivo a quel-lo in cui sono stati maturati i requisiti ana-grafici e contributivi. A gennaio, quindi, pos-sono lasciare il lavoro coloro che entro il 30settembre scorso hanno maturato i requisitidi età e di contribuzione (almeno 20 anni nelsistema retributivo o misto). Le finestre sonopiù distanziate per gli autonomi, per i quali l'as-segno decorre dal primo mese del terzo tri-mestre successivo a quello in cui hanno ac-quisito il diritto. La pensione decorre da gen-naio se i requisiti sono stati raggiunti entro il30 giugno 2009.Infine, dal 1° luglio 2009 sono cambiati i re-

quisiti per la pensione di anzianità maturatacon meno di 40 anni di contributi. Fino a tut-to il 2010, i dipendenti acquisiscono il dirittocon quota "95" (59 anni di età e 36 di contributio 60 di età e 35 di versamenti). Considerato chela finestra si apre dal secondo semestre suc-cessivo a quello in cui si matura il requisito, laprima uscita utile è quella del 1° luglio 2010.Agli autonomi si applica invece quota "96". Lefinestre si aprono dal terzo semestre succes-sivo a quello in cui si maturano i requisiti. Chili ha perfezionati tra luglio e dicembre il 2009potrà mettersi in pensione solo dal 1° genna-io 2011.

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14 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� IInnffoorrmmaazziioonnii �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

DISPOSIZIONI DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

TUTORI O AMMINISTRATORI DI SOSTEGNO ESCLUSI DAI PERMESSI EX LEGGE 104

MALATTIA: REGOLEPER I CONTROLLISULLE ASSENZE

Il Dpf fornisce chiarimenti in merito ai controlli sulle assenze per ma-lattia. La circolare n. 7 del 12 novembre scorso ribadisce, infatti, l’ob-bligo di visita fiscale per assenze anche di un solo giorno. E’ previstaperò la possibilità di un certo margine di flessibilità nel richiedere il con-trollo in determinate situazioni.Si rende noto altresì che con Dm saranno modificate le fasce orarie direperibilità, rimodulando le ore fissate dai CCNL. Infine, la circolare sot-tolinea che, in caso di inadempimento colposo da parte dei dirigenti aldovere di vigilanza, saranno comminate sanzioni a loro carico.

Il dipartimento della Funzione pubblica, con la circolaren. 7 del 12 novembre scorso, fornisce alcuni chiarimentiin merito ai controlli sulle assenze per malattia delpersonale delle PA. La circolare ribadisce il fatto che ilDlgs 27 ottobre 2009, n. 150, recante “Attuazione del-la legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizza-zione della produttività del lavoro pubblico e di efficienzae trasparenza delle pubbliche amministrazioni”, ha vo-luto prevedere per le amministrazioni un dovere ge-nerale di richiedere la visita fiscale anche nelle ipo-tesi di prognosi di un solo giorno, ma che ha tenu-to conto della possibilità che ricorranoparticolari si-tuazioni, che giustificano un certo margine di fles-sibilità nel disporre il controllo valutandone altresì l’ef-fettiva utilità.La circolare annuncia, inoltre, che a breve sarà ema-

nato un decreto ministeriale di modifica delle fasceorarie di reperibilità nei casi di visita fiscale, che an-drà a rimodulare le ore attualmente previste dal contrattocollettivo.Infine, la circolare sottolinea che, nel caso di ina-

dempimento colposo – in capo ai dirigenti - al dove-re di vigilanza, potranno essere comminate sanzio-ni a carico del dirigente.

I controlli sulle assenzeNel dettaglio normativo, l’art. 69 del Dlgs n. 150/2009

ha introdotto nel corpo del Dlgs n. 165/2001, l’art. 55-septies, rubricato “controlli sulle assenze”, il cui co. 5prevede che: “L’Amministrazione dispone il controllo inordine alla sussistenzadella malattia del dipendente an-che nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto con-to delle esigenze funzionali e organizzative. Le fasceorarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devo-no essere effettuate le visite mediche di controllo, sonostabilite con decreto del Ministro per la pubblica am-ministrazione e l’innovazione”.- In merito ai controlli medico-fiscali, è previsto che

l’amministrazione disponga il controllo anche in casodi assenza per un solo giorno. Si tratta di un obbligonon assoluto, poiché la legge prevede che lo stesso pos-sa essere mitigato dalle esigenze funzionali ed orga-

nizzative della pubblica amministrazione, consideran-do uncerto margine di flessibilità nel disporre il con-trollo valutandone altresì l’effettiva utilità.Assenze per visite specialistiche,terapie e ac-

certamenti diagnosticiNel caso di assenze per visite specialistiche, terapie

e accertamenti diagnostici, ad esempio, la riforma nonha modificato le modalità di imputazione.Difatti, il tentativo di effettuare l’accesso al domicilio

del lavoratore da parte del medico della struttura com-petente potrebbe configurarsi come ingiustificato ag-gravio di spesa per l’amministrazione in quanto, inassenza del dipendente, potrebbe non avere lo scopodi convalidare la prognosi.Circolare n. 8 del DfpDunque, rimane valida l’interpretazione fornita con

la circolare n. 8 del 5 settembre 2008, che distingue iseguenti casi:1) se l’assenza per effettuare visite specialistiche,

cure o esami diagnostici è imputata a malattia, si ap-plica il nuovo regime sia per quanto concerne le mo-dalità di certificazione,sia per quanto riguarda la retribuzione; ciò comporta

inoltre che, qualora il dipendente debba o voglia sotto-porsi ad una prestazione specialistica presso unastruttura privata, dovrà produrre, unitamente all’atte-stazioneda quest’ultima rilasciata, la relativa prescrizioneeffettuata da una struttura pubblica o dal medico con-venzionato con il Ssn;2) se invece è imputata ad altro titolo di assenza,

come permessi e ferie, si applica il relativo regimenonmodificato dalla legge n. 133/2008.Le fasce ora-

rie di reperibilità Lo stesso co. 5 dell’art. 55-septiesdel Dlgs n. 165/2001 fa espresso rinvio ad un decre-to del ministro per la PA e l’innovazione per deter-minare le fasce orarie di reperibilitàentro le quali deb-bono essere effettuate le visite di controllo.L’originario art. 71, co. 3, del Dl n. 112/2008, reci-

tava: “L’Amministrazione dispone il controllo in ordinealla sussistenza della malattia del dipendente anche nelcaso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle

esigenze funzionali ed organizzative.Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le

quali devono essere effettuate le visite mediche di con-trollo, vanno dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore14.00 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non la-vorativi e festivi .Con il summenzionato art. 71, co. 3, veniva supe-

rata la disciplina dei Ccnl di comparto delle fascedi reperibilità che individua un regime orario più ri-dotto di quattro ore.La stessa norma è stata oggetto di abrogazione dal-

l’art. 17, co. 23, lett. c), del Dl n. 78/2009, convertitocon modificazioni, dalla legge n. 102/2009; la sop-pressione dell’art. 71 ha comportato la necessità di fareriferimento alle fasce già individuate in preceden-za con la disciplina contrattuale (dalle ore 10 alle ore12 e dalle ore 17 alle ore 19), le quali sono da ritenerevincolanti sinoa quando non entrerà in vigore la re-golamentazione che sarà contenutanel decreto mi-nisteriale.La responsabilità dei dirigenti Infine la circolare n.

7/2009 segnala il co. 6 dell’art. 55-septies, il quale pre-vede che il responsabile della struttura in cui il di-pendente lavora e il dirigente preposto all’ammini-strazione generale del personale, secondo le rispetti-ve competenze, curano l’osservanza delle disposi-zioni relative alle assenze per malattia, per “preve-nire o contrastare, nell’interesse della funzionalità del-l’ufficio, le condotte assenteistiche”.La circolare, inoltre, sottolinea che, in caso di ina-

dempimento colposo al dovere di vigilanza, po-tranno essere comminate sanzioni a carico del diri-gente consistenti nella decurtazionedella retribuzionedi risultato (art. 21 del Dlgs n. 165/2001, comemodi-ficato dal Dlgs n. 150/2009), fino ad arrivare alla so-spensione dal servizio con privazione della retri-buzionedi un ammontare variabile a seconda della gra-vità del fatto e nella mancata attribuzione della retribu-zione di risultato in proporzione alla durata della so-spensione del servizio (art. 55-sexies, co. 3). Il dispo-sto normativo contenuto nel co. 6 è espressione di unavolontà di responsabilizzazione dei dirigenti.

Il ministero del Lavoro, coninterpello n. 41 del 15 mag-gio 2009, ha risposto ad unquesito in merito alla correttainterpretazione dell’art. 33,co. 7, della legge n.104/1992, secondo il quale lenorme che disciplinano laconcessione dei permessiper assistenza ai disabiligravi “si applicano anche agliaffidatari di persone handi-cappate in situazione di gra-vità”.Il ministero del Lavoro ha for-nito una soluzione interpreta-tiva restrittiva, escludendodalla nozione di affidatari itutori o amministratori disostegno di persone conhandicap in situazione di gra-vità e circoscrivendola aisoli genitori affidatari.

AffidatariSono considerati affidatari

coloro che risultano tali dalprovvedimento di affida-mento rilasciato dal Tribu-nale competente, conl’indicazione della sua duratapresunta, e dal documentorilasciato dall’autorità com-petente che attesta la datadell’effettivo ingresso delbambino handicappato nellafamiglia affidataria.

Amministratori di sostegnoQuesta figura è disciplinatadall’art. 404 c.c. , che pre-vede che la persona che, pereffetto di una infermità o diuna menomazione fisica opsichica, si trovi nell’impossi-bilità di provvedere ai propriinteressi, può essere assistitada un amministratore di so-stegno, nominato dal giu-dice tutelare del luogo in cuiquesta persona ha la resi-denza o il domicilio. In pratica,

dunque, l’amministratore disostegno ha il compito di as-sistere legalmente il disa-bile e di compiere gli atti chequest’ultimo non è in condi-zione di effettuare a causadell’handicap, ma non ha unruolo di assistenza mate-riale.Peraltro il caso esposto nel-l’interpello riguarda un am-ministratore di sostegno che,in mancanza di genitori e altrifamiliari, si trova nella situa-zione di assistere con conti-nuità ed esclusività lapersona con disabilità ancheper gli aspetti esistenziali edella vita quotidiana.Nonostante il caso partico-lare esposto, il ministero con-ferma la linea interpretativascelta negli ultimi anni anchedagli istituti previdenziali ebasata su un’interpretazioneletterale dell’art. 33 della

legge n. 104/1992.Pertanto, i beneficiari deipermessi per assistere i di-sabili gravi devono esseresolo i soggetti familiariespressamente e ristretti-vamente indicati dallalegge.A supporto di questa inter-pretazione il ministero fa pre-sente che l’ampliamento deibeneficiari è avvenuto solosulla base di pronuncedella Consulta.A titolo esemplificativo, bastaricordare che le sentenze n.158/2007 e n. 19/2009 hannoriconosciuto rispettivamenteal coniuge convivente e alfiglio convivente il diritto alcongedo straordinario re-tribuito per assistere la per-sona con disabilità grave,quando la legge prevedevatra i soggetti legittimati afruire del congedo solamente

i genitori dei portatori di han-dicap grave.

Beneficiari- Genitori naturali, adottivi oaffidatari che assistono i figliportatori di handicap gravefino al 3° anno di età: hannodiritto al prolungamento delcongedo parentale con in-dennità pari al 30% oppure a2 ore di permesso giornalieroretribuito secondo le modalitàpreviste per i riposi per allat-tamento- Parenti o affini entro il 3°grado che assistono per-sone con handicap grave3 giorni di permesso mensileretribuitiLavoratori portatori di han-dicap grave2 ore di permesso giornalieroretribuite o, in alternativa, 3giorni di permesso mensileretribuiti

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 15�� IInnppddaapp ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

Beneficiprevidenzialivittime del terrorismoSul versante dei benefici

previdenziali legati alle vittimedi atti di terrorismo, va notatoche vanno definite lepensioni in via diliquidazione e si deveprovvedere alle eventualiriliquidazioni di provvedimentigià emessi, rideterminandola retribuzione pensionabiledi una quota del 7,5%,tenendo, inoltre, presente chetale modalità dideterminazione della pensioneproduce i suoi effetti adecorrere dal 1° settembre2004. Lo segnala l’Inpdap conla nota operativa n. 58 del 17novembre 2009.Va precisato anche che il

beneficio del 7,5%dovràessere rideterminato ad ognivariazione contrattuale checomporti, secondo l’articolo 7della legge n. 206/2004,l’adeguamento della misuradella pensione al trattamentoin godimento dei lavoratori inattività nelle corrispondentiposizioni economiche e conpari anzianità.Altro chiarimento

importante: l’aumentofigurativo di 10 anni dianzianità contributiva di cuiall’articolo 3, comma 1, dellapredetta legge n. 206/2004scatta sulle pensionicalcolate con il sistemaretributivo o misto, con lamodalità dell’incremento dellaquota di pensione con laretribuzione pensionabile piùelevata.

Provvidenze peri grandi invalidiAl via le provvidenze in favoredei grandi invalidi, di cuiall’articolo 1, comma 4, dellalegge 27 dicembre 2002, n.288. Sulla Gazzetta Ufficiale n.224 del 26 settembre scorso èstato pubblicato, infatti, ildecreto 17 luglio 2009 delministro della Difesa, diconcerto con il ministrodell’Economia e con quello delLavoro, con il quale sono statedettate le modalità per laliquidazione degli assegni perl’anno 2009 a favore dei

richiedenti.Lo comunica l’Inpdap con lanota operativa n. 60 del 23novembre 2009. Le domandeper la liquidazione delpredetto assegno per l’anno2009 vanno presentate,redatte secondo il modelloallegato alla su- indicatanota operativa, al ministerodell’economia – dipartimentodelll’amministrazione generale,del personale e dei servizi -Direzione centrale dei servizidel tesoro - Ufficio 7 - ViaCasilina, 3 - 00182 Roma,entro il 31 dicembre 2009.Sono però ammissibili leistanze presentate anchedopo il 31 dicembre 2009, acondizione che sia datadimostrazione di aver avviatoentro il 31 dicembre 2009 laprocedura prescritta perottenere l’accompagnatore.Vale la pena di segnalare chel’assegno sostitutivodell’accompagnatore è paria: n 878 euro mensili per ipensionati affetti dalle invaliditàdi cui alle lett.A), nn. 1), 2), 3) e 4), co. 2, eA-bis), della tabella E allegataal Dpr 23 dicembre 1978, n.915 (codice ZS daindicarsi nella maschera 100della procedura informatica); n439 euro mensili per ipensionati affetti dalle invaliditàdi cui alle lett.B), n. 1), C), D)ed E), n. 1 della riferita tabellaE (codice ZT da indicarsi nellamaschera 100 dellaprocedurainformatica).

Malattia: fasceorarieSono 7 le ore durante le qualiil dipendente pubblicoammalato deve ogni giornofarsi trovare in casa per laeventuale visita di controllo.L’andamento delle fasce direperibilità in questi ultimiperiodi è altalenante. E’schizzato in alto (11 ore) perpoi tornare in basso (4 ore) eora si è assestato a metàstrada (7 ore).Le fasce di reperibilità vannogarantite tutti i giorni, compresidomeniche e festività. Con leattuali sette ore gli assenti permalattia – esclusi, ad esempio,i soggetti colpiti da malattieoncologiche, o con patologiegravi che richiedono terapiesalva vita e i malati per causadi servizio - devono esserereperibili dalle ore 9 alle 13 delmattino e dalle ore 15 alle 18del pomeriggio-sera.Con le precedenti quattro orele fasce andavano dalle 10 alle12 e dalle 17 alle 19 dellagiornata.Con le iniziali undici ore lareperibilità era dovuta per tuttoil giorno dalle ore 8 alle 20 conl’intervallo di un’ora dalle 13alle 14.

Rinnovato il Comitato per le P.P.O. Si è riunito presso l’Inpdap,dopo l’insediamento, il nuovoComitato tecnico per lepensioni privilegiate,organismo che esprime un

parere, obbligatorio ma nonvincolante, sulle richieste dipensione di privilegiopresentate dai dipendentipubblici che lavorano pressogli Enti locali, dagli iscritti allecasse pensioni dei sanitari,degli insegnanti d’asilo e dellescuole elementari parificate edegli ufficiali giudiziari.Il Comitato tecnico di privilegio– chiamato ad esaminare unamedia di 500 domande l’anno,corrispondenti al flusso diquelle pervenute - è costituito,oltre che da dirigenti dell’Ente,da tre medici di nominaministeriale, scelti tra soggetticon un prestigioso curriculummaturato nella professioneospedaliera: Marcello Ferri,Fulvio Moirano e Antonio SiliScavalli ed è presieduto dalCommissario straordinariodell’Istituto Paolo Crescimbeni.Il Comitato tecnico accerta ladipendenza da causa diservizio della inabilitàriconosciuta dalle Commissioniospedaliere istituite presso icompetenti ospedali militari.In caso di parere negativo delComitato, l’interessato può farpervenire, entro 60 giorni dallanotifica di rigetto delladomanda di pensione diprivilegio, ulteriore idoneadocumentazione sanitaria; inquesta ipotesi il Comitatoriesamina l’istanza cui faseguito un nuovo parere. Setale parere è nuovamentenegativo, l’Amministrazioneemette un provvedimento direiezione dell’istanza dipensione privilegiata.L’interessato potrà, in questocaso, presentare ricorso agliappositi Comitati di vigilanza;in alternativa, ricorsogiurisdizionale alle sezioniregionali della Corte dei conti.In questo secondo caso isanitari componenti delComitato tecnico possonoanche assolvere, a richiesta, lafunzione di consulente tecnicoper gli uffici dell’Istituto.

ConvenzioneINPDAP-PosteConvenzione triennaleInpdap-Poste. Ecco i nuoviservizi per permettere aipensionati di riscuotere lapensionePoste italiane, in occasione delrinnovo della convenzione conInpdap, ha proposto una seriedi nuovi servizi da introdurre invia sperimentale, in modo daconsentire all’Istituto divalutarne efficienza efunzionalità in vista diun’eventuale loro adozione aregime. Le principali novità riguardanol’introduzione dell’Inpdap Card,l’apertura di “sportelliavanzati”, l’ottimizzazione deiflussi di informazioni tra Postee Inpdap tramite collegamentodiretto “host to host”.Inpdap Card – Si tratta di unacarta di prelievo, valida in Italiaall’estero, che consente ilprelievo gratuito di contantipresso gli sportelli postali,automatici e non, di Posteitaliane, nonché, a fronte delpagamento di unacommissione, anche presso i

bancomat delle agenzie dicredito. Funge inoltre da cartadi credito presso un circuitointernazionale di eserciziconvenzionati.Per rendere operativa la cardl’Istituto dovrà adeguare ipropri sistemi. Gli adempimentia carico delle Poste pergiungere all’adozione delnuovo strumento sono laprogettazione grafica dellacarta, la sua attivazionepresso gli uffici postali, laproduzione e l’invio della cardcon i relativi pin (codicipersonali di identificazione) el’accredito su di esse dellapensione.Sportello amico. La capillaritàdella rete territoriale di Posteitaliane consente di potenziareenormemente quello chepotrebbe essere definito il“grado di prossimità” traInpdape cittadino. A tal fine la societàPoste ha individuato circaseimila uffici postali distribuitisull’intero territorio nazionale,in grado di garantire servizi difront office quali il rilascio didocumentazione allo sportelloe l’acquisizione di dati inentrata. Servizi che per ipensionati si traducono nellapossibilità di richiedere eritirare certificati direttamenteagli sportelli postali (estrattocontributivo, modelli Cud,stampa dei relativi cedolini almomento della materialeriscossione della pensione,ecc.), o riceverli a domicilio pervia ordinaria o per e-mail daPoste italiane.O, ancora, nella facoltà dipresentare richiestedirettamente presso glisportelli postali (accredito dellapensione presso ufficio postaleo spostamento del pagamentodella singola rata presso altroufficio, ecc.).Consegna documenti.Presso lo “sportello amico” ilpensionato può ancheprovvedere alla consegna didocumentazione cartacearichiestagli dall’Inpdap. In talcaso, Poste procede allascansione dei documenti, allaloro trasmissione all’Inpdap, ealla loro archiviazione conrelativa masterizzazione di cdche vengono trasmessiall’Istituto.

Assistenza fiscale direttaIl pensionato che vuoleavvalersi dell’assistenza fiscalediretta (mod. 730) devepresentare la richiestaall’Inpdap entro il 14 febbraio2010.

Operazione Red 2009recupero indebitiDa marzo 2010 sarannorecuperati sulla pensione gliindebiti relativi all’assegno peril nucleo familiare, alle pensioniai superstiti soggette a limiti dicumulabilità, alle sommeaggiuntive non dovute.L’Inpdap sospenderà aipensionati, che non hannocomunicato i redditi,con la rata di giugno 2010 laprestazione collegata alreddito con il contestualerecupero di quanto riscosso apartire dal rateo di pensione di

gennaio 2009. I pensionati conil prospetto di pensione digennaio 2010 ricevono intantol’avviso di sospensione dellaprestazione, in caso dimancata dichiarazione. Entro il16 aprile 2010 il pensionatopotrà presentare all’Inpdap lacertificazione redditualerelativa agli anni 2007 e 2008(mod.730, Unico, Cud).

Militari, pensioni provvisorieDal 1° gennaio 2010, a seguitod’intesa con il Centroamministrativo dell’Esercitoitaliano e dell’Arma deiCarabinieri, sono trasferiti allesedi provinciali e territorialiInpdap i pagamenti dellepensioni provvisorie delpersonale militare, che haconcluso il periodo dipermanenza in ausiliaria.

Forze armate, trattamento diprivilegioLa richiesta istruttoria, relativaalla pensione di privilegio delpersonale delle Forze armate,deve essere inoltrata: a) perl’Arma dei Carabinieri alladirezione di amministrazionedel Comandoì generaledell’Arma, via BenedettoCroce, 380 - 66100 ChietiScalo; b) per la Marina militarea Marina militare, Ufficiogenerale del personale – IVReparto, 3° Ufficio (Mariupg),p.zza della Marina 4 - 00196Roma; c) per l’ Esercito italianoe Aeronautica militare all’Entecui l’interessato ha prestatol’ultimo servizio.

Pagamento pensioniL’Inpdap paga le pensioni il 16di ogni mese. A gennaio ilpensionato riceve l’avviso dipagamento con l’indicazionedella perequazioneautomatica, aumento in baseal costo della vita, rilevatodall’indice Istat. Con il codicePin il pensionato puòvisualizzare e stampare ognimese il cedolino di pensionesu www.inpdap.gov.it,cliccando su “ servizi in lineaper i pensionati/rata pensione”.Il codice Pin si può chiedereall’Ufficio relazioni con ilpubblico (Urp) di ogni sedeInpdap, al numero verde800105000 o inviando un’e-mail [email protected]

Età pensionabile delledonneDa gennaio 2010 l’etàanagrafica richiesta allelavoratrici iscritte all’Inpdap peril pensionamento di vecchiaiaè di 61 anni, ad eccezione delpersonale femminile delleForze armate, il cui limite restaa 60.

Master Inpdap CertificatedI figli di iscritti e pensionatiInpdap possono presentaredomanda di borsa di studioper Master Inpdap Certificateda: Direzione regionaleSardegna, via Delitala 2 -09127 Cagliari - entro il 15febbraio 2010 per il master in“gestione dei processi disviluppo umano eorganizzativo”.

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16 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� LL��eessppeerrttoo rriissppoonnddee �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

CONSULENZE Pensione: quesiti vari1° QuesitoAlla luce della vostra esperienza e

conoscenza di casi analoghi, qualisono i probabili tempi di attesa di attesaper la definizione della mia pensioneordinaria ora ancora provvisoria? Sonoun Maggiore in SPE del RTA, arruola-to l’1/7/1955, collocato in ausiliaria il10/6/96 e nella riserva dal 10/6/2000.Periodo utile ai fini pensionistici: 44 annimaturati il 9/6/1996.

2° QuesitoNel prospetto analitico di determi-

nazione degli anni utili ai fini pensio-nistici, elaborato da PERVAMILES, èindicato il periodo di 44 anni ed 8 gior-ni (correttamente).Nella successiva comunicazione

all’INPDAP vengono indicati invece43 anni utili a pensione. A richiesta dichiarificazioni mi comunicavano che ol-tre i 40 anni in più non comportavanoalcuna modifica nell’importo della pen-sione, l’errore era quindi ininfluente.E’ corretta questa risposta?

3° QuesitoDopo il mio pensionamento, (1996),

mi è giunta voce che era stata pro-mulgata una legge ove, tra l’altro, si sta-biliva che agli Ufficiali in pensione delRuolo Tecnico Amm/vo (RTA) potevaessere concessa, a solo titolo onori-fico, la promozione al grado superiore.Se la voce è fondata, potrei gentilmentesapere di quale Legge si tratta?.Colgo l’occasione per complimen-

tarvi per l’interessante rivista.

1° Quesito. Il combinato dispostodei Decreti Legislativi 165/97 e490/97 hanno comportato la nuovadurata della permanenza nella po-sizione di ausiliaria e la compara-zione del personale dei Ruoli ed Real RN. Dette modifiche comportanoun prolungamento a cinque annidella durata dell’ausiliaria per ilpersonale dei Ruoli RTA, pertanto ilSuo transito in riserva deve averedecorrenza dal 10 giugno 2001,comprensivo della omogeneizza-zione al trattamento economico daColonnello qualora avesse superatoil 13° anno dalla nomina ad Ufficialedal mese di marzo 2001.

2° Quesito . Nel caso delle an-zianità di pensione o di liquidazio-ne INPDAP si applicano due diver-se normative. Per la pensione si ri-conoscono d’ufficio tutti i periodi dimaggiorazione per i periodi opera-tivi e/o speciali (volo, aeronaviga-zione, imbarco ed altri). Per la li-quidazione, invece, vengono rico-nosciuti d’ufficio solo i periodi“iscritti di ruolo” (ossia dalla no-mina in servizio permanente) cui sisommano i periodi riscattati. Sene deriva che possono esserci va-riazioni nelle anzianità utili qualoranon siano stati riscattati tutti i pe-riodi utili a maggiorazione. La ri-sposta fornita dal Comando milita-re, quindi, si può ritenere corretta.3° Quesito, La promozione a Ti-

tolo Onorifico è sancita da unanormativa già vigente da moltianni, e compete al personale tran-sitato in riserva per riforma (anchesuccessivamente al collocamentoin ausiliaria) a tal fine basta inoltrare

apposita istanza da completare einoltrare.

Eredi: beneficiscattiinvalidiSiamo eredi del Brig. CC in conge-

doxxxxxxxxxxxxx, nato a pachino il14.1.1927, deceduto in data08.06.2007, collocato in congedo il4.6.1981.VISTO il Testo Unico delle disposi-

zioni concernenti gli stipendi e gli as-segni fissi del regio esercito approva-to con regio decreto 31.12.1928, n.3458, con particolare riguardo agliartt. 117 e 120 che hanno riconosciu-to una speciale provvidenza stipendialenei confronti dei militari invalidi o mu-tilati di guerra e la normativa vigente inmateria. Poiché in favore del congiun-to è stata riconosciuta la pensioneprivilegiata ordinaria di 7^ ctg., con-cessa a far data dal 5.6.1985, (A VITA)e a decorrere dall’1.08.1989, conces-sa a titolo di 6^ ctg. (A VITA), per con-statato aggravamento delle sottoindi-cate infermità, riconosciute SI dipen-denti da causa di servizio, giusto de-creto del Ministero della Difesa n. 1745del 23.07.1991:!) “Catarro bronchiale cronico, in

atto: Bronchite cronica con segni di en-fisema;2) Marcato reperto di spondiloartro-

si cervico-lombare produttiva”:Poiché è intendimento di delle scri-

venti, nella qualità, inoltrare ricorsoper il riconoscimento dei suddetti be-nefici economici, nel rinnovare la fidu-cia al Giornale cui il de cuius era ab-bonato da circa dieci anni, con la pre-sente,Si chiede di sapere se è possibile

predisporre la documentazione occor-rente per l’attivazione del ricorso in sedeamministrativa.

R - Le direttive emanate nel 1999dalla Direzione Generale per il Per-sonale Militare, riferite alla senten-za del Consiglio di Stato del di-cembre 1998, comportava il rico-noscimento del beneficio econo-mico previsto dagli artt. 117 e 120del R. D. 3458/1928 solo a seguito dipatologie ascritte alla dipendenza dacausa di servizio qualora sancite inadeguata sede (Commissioni Me-dico Legali e/o similari) in costanzadi servizio.Ne deriva che avendo indicata nel

4 giugno 1981 la data di cessazionedal servizio i provvedimenti indica-ti nella Vostra missiva non risultanoutili alla concessione del beneficioin argomento. Qualora, invece, sussistano altri

provvedimenti medico-legali svi-luppati sino alla data del 3 giugno1981 si può presentare appositaistanza all’ultimo Ente/Comando diservizio affinché venga approntatala proceduta di concessione del be-neficio economico connesso agli ar-ticoli 117 e 120.Eventualmente si rendesse ne-

cessario fornire una adeguata as-sistenza per sviluppare la pratica inargomento sarà cura dello scriven-te provvedere per quanto di propriacompetenza. Contattare il NS UfficioConsulenze – Lunedi e mercoledidalle ore 17 alle ore 18.30).

Direttive condominiali

Abito in un condominio composto dadieci appartamenti; duranteun’assemblea straordinaria (aventeall’ordine del giorno la redazione delregolamento condominiale) è statodeliberato, con parere unanime, chel’eventuale sostituzione deiportoncini d’ingresso agliappartamenti, sarebbe avvenutaprevia delibera atta a stabilire latipologia, l’essenza del legno ed ilcolore da adottare, in maniera dauniformare le realizzazione.Un inquilino, a distanza di tempo edin assenza di tale delibera, haprovveduto in maniera autonomaalla sostituzione del proprioportoncino adottando un legno nongradito ad altri condomini e diversoda quelli esistenti .Attualmente l’inquilino sostiene cheil colore è conforme agli altri,nonostante inizialmente ne avesseammessa la difformità, cercandoaddirittura di certificare (conraccomandata) che nel giro di pochimesi, per effetto dell’esposizionealla luce, avrebbe assunto lacolorazione adeguata.Ovviamente, a distanza di oltre unanno, il colore è immutato e seguitaad essere evidentemente diversodagli altri.Va precisato che tale portoncino sitrova in un pianerottolo dove nonsono presenti altri ingressi, per cuinon è possibile un raffronto visivodiretto.Recentemente l’assemblea ordinariasi è pronunciata a favoredell’adozione di portonciniMOGANO COLORE NATURALE,come quelli da sempre presenti.E’ legittima, secondo il vostropregiato parere, la richiesta diadeguamento al condominoinadempiente, e che possibilità diaccoglimento avrebbe, in caso diazione legale?.

R- Le norme che regolano lagestione condominialeprevedono che qualoral’assemblea abbia approvato permaggioranza (nel caso delleporte d’ingresso non èobbligatoria l’unanimità) unadeterminata specifica relativa alleparti comuni la stessa possaessere impugnata da condominicontrari al voto espresso entrotrenta giorni (dalla sottoscrizionese presenti o dalla notifica seassenti).Caso diverso se la deliberarientra nelle problematichetrattabili in siffatta maniera (nonè il caso dell’argomentodeliberato) in tal caso l’antiteticopuò impugnare la delibera per levie legali per ottenernel’annullamento.Nel caso in argomento, infatti, èstato concordato di provvederesolo a seguito della definizionedei particolari tecnici allasistemazione delle ported’ingresso. Ciò determina chenel caso di interventi urgenti ilcondomino interessato poteva

agire in situazione d’urgenza,previo adeguarsisuccessivamente all’emanazionedella delibera già concordata aiparametri generali.Per quanto esposto si puòconcludere che qualora ilcondomino interessato nonprovveda ad adeguarsi alledirettive condominiali dovràsobbarcarsi anche le spese legalinecessarie a ripristinarel’applicazione della deliberacondominiale, purché sia statopreventivamente e formalmentestato oggetto di adeguatarichiesta da partedell’amministratore condominialeo chi per esso.

Proprietà comune indivisa

Un condomino ha impugnato unadelibera votata dall’assemblea,composta da 24 condominiproprietari di appartamento, inerentela restituzione della disponibilità deilocali comuni del sottotetto dellapalazzina (14 cond. favorevoli e 13contrari); in precedenza concessi inuso al medesimo condomino con 13voti su 24.Il Tribunale ha sentenziato laimmediata restituzione delladisponibilità dei predetti locali, agliaventi diritto.L’attore ha appellato la sentenza.Ciò premesso, l’onorariodell’avvocato, dei convenuti è solo acarico della maggioranza deicondomini (14 su 24), che hannochiesto la disponibilità dei predettilocali, oppure deve essere estesa eripartita, in parti uguali, tra tutti icondomini proprietari dellamedesima quota, con esclusionesolo dell’attore?

R - Nel caso il regolamentocondominiale comprendaspecifiche direttive atte aprevedere eventuali ripartizioni dispese legali e/o similari lo stessoè vincolante anche in riferimentoal Codice Civile, rendendo inutileogni altra controversia.In caso contrario, i condominiche abbiano tempestivamentenotificato la volontà di estraniarsidal contenzioso (entro trentagiorni dalla delibera o dallanotifica della stessa) sonoesclusi dalla ripartizione dellespese sostenute. Si ribadisce,comunque, che eventualieccedenze derivanti dal giudicatoe non sancite dal giudice nonpossono essere caricate aicondomini soccombenti.Ne deriva che nel caso inargomento, qualora sia accoltol’appello del resistente la spesasarà suddivisa tra tutti i 24condomini, eventualmenteesclusi solo coloro che abbianoespressamente notificato il lorodissenso entro trenta giorni dalladeliberazione o dalla notificadell’atto di azione legale.

PROBLEMI CONDOMINIALI

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 17�� EEuurrooppaa ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE NOTIZIE IN BREVE

INTERVENTO DI E. JACOB - PRESIDENTE DI EUROMIL

I MILITARI EUROPEI “PAGANO” IL PREZZO DELLA CRISI ECONOMICA

"L'anno 2009 sta arrivan-do alla fine ed ammetto cheè stato un anno che ha por-tato nuove sfide per affron-tare il futuro. L'Afghanistane la crisi economica e fi-nanziaria sono in cima allanostra agenda. L'Afghani-stan - e le altre missioni in-ternazionali - con un incre-mento dei costi militarisempre maggiore - è in-compatibile con i bisogni ele proiezioni di tagli allaspesa per la difesa. Questemissioni dimostrano chiara-mente che gli impegni fi-nanziari devono seguire

quelli politici come conve-nuto dall'Unione Europea edai paesi della Nato. La cri-si economica e finanziariaè già presente in questiPaesi ed eventualmente ri-chiederà ulteriori tagli allespese per la Difesa. En-trambe le scelte politichehanno un impatto conside-revole sui militari in Europa.Durante il 100° Presi-

dium dell'Euromil i delegatihanno discusso insiemeagli esperti circa l'impattodella crisi economica e fi-nanziaria sulle forze armate.Noi abbiamo appreso che

quello che sta facendo l'at-tuale politica economica èsenza precedenti, inevitabi-le ed anche insostenibile.Anche se i recenti segnalisuggeriscono che i pro-grammi di recupero gover-nativi funzionano, il pienopeso della crisi probabil-mente si sentirà nei prossi-mi anni. Anche se le econo-mie sembrano migliorareleggermente, ci si aspettache la disoccupazione au-menterà e che ci sarà un ri-basso dei redditi, mentre igoverni saranno sotto pres-sione per migliorare le fi-nanze pubbliche.Alcuni esperti hanno pre-

visto che nei Paesi più indu-strializzati con un grande Pilpotrebbero essere menoprobabili i tagli alla sicurezzae ai bilanci della difesa. Altriesperti sono convinti chetutte le nazioni ridurranno otaglieranno completamente i

programmi di Difesa edeventualmente ridurrannoulteriormente le loro truppe.La pressione sui bilanci del-la difesa aumenterà. È probabile che il perso-

nale militare paghi due volteil prezzo perchè la crisi co-mincia a colpire lo statusdel personale, le attrezzatu-re e i benefici sociali sia inpatria che durante le opera-zioni.In primo luogo, come di-

pendenti individuali perchédiminuiscono i salari e au-mentano le tasse. Alcunipaesi già testimoniano unostop delle assunzioni, dellepromozioni e dell'addestra-mento, mentre altri speri-mentano la chiusura di in-stallazioni militari così comedi caserme ed ospedali. Isoldati dovranno portarecosì un carico di lavoromaggiore che sconvolgeràl'equilibrio tra il lavoro e la

vita di famiglia.In secondo luogo, doven-

do già lottare contro equi-paggiamenti inadeguati edcondizioni improbabili, i sol-dati sentiranno l'impattodella crisi sul budget delladifesa durante le missioniinternazionali. Si accentue-rà il divario tra gli impegnipresi dall'Unione Europea edai Governi della Nato in-sieme agli obiettivi dellemissioni internazionali e larealtà sul campo. In alcuneNazioni gli equipaggiamentipiù modesti hanno già por-tato al ferimento dei soldatie ad una inutile perdita divite umane.Le sfide mettono paura e

non ci sono soluzioni facili.Le associazioni che fannoparte dell'EUROMIL lavora-no stabilmente per impedireche gli effetti peggiori gravi-no sul personale militare".

Emmanuel Jacob

Riportiamo un editoriale a firma di Emmanuel Jacob,il Presidente dell'Euromil, l'Organizzazione europeadelle Associazioni Militari fondata nel 1972 che racco-glie circa 35 associazioni e sindacati di militari prove-nienti da tutta Europa. Jacob analizza gli effetti che lacrisi economica e finanziaria ha avuto anche sulmondo militare: dal ridimensionameto dei budget dellaDifesa, alla riduzione dei redditi dei soldati fino allachiusura di caserme ed installazioni militari.

Militari belgi protestano incorteoBruxelles - 6.000 mil i tar i(2.000 secondo la Polizia)hanno protestato fuori dalministero della Difesa con-tro i tagli e le riforme previ-ste dal governo belga chesta ponendo in atto un pia-no di r iduzione di circa il20% delle risorse destinateal dicastero. I tagli program-mati dal governo belga por-teranno alla chiusura di 23su 800 caserme e l'organicoverrà ridotto da 42.000 sol-dati a 34.000.Il ministro della Difesa Pie-ter De Crem ha dichiarato dicomprendere le preoccupa-zioni dei dimostranti, ma di-ce che le r iforme devonoandare avanti come parte dipiù ampio programma chepunta al pareggio del bilan-cio nazionale belgia.Il budget per la difesa saràridotto di 100 milioni di euro.La spesa per la difesa inBelgio ammonta attualmen-te 2.7 miliardi di euro l'anno.I sindacati dei militari chie-dono di aprire un negoziatocon il governo per discuteregli aspetti sociali del piano.

La protesta dei militariportoghesi«Rapito. Non c’è altra paro-la per descrivere la situazio-ne del nostro Vice Presiden-te David Pereira.Perchè è stato trattenutocontro la sua volontà e con-tro la legge», aveva dichia-rato Antonio Lima Coelho

durante una conferenzastampa nel Novembre 2006.Il Sergente maggiore del-l’Aeronautica portoghese ePresidente dell’AssociaçãoNacional de Sargentos(ANSns), si riferiva al casodi un militare imprigionatoper aver parlato alla stam-pa. riguardo il collega dete-nuto alla conferenza stampanell’ufficio di ANS a Lisbonail 30 Novembre 2006. Sì,perché in Portogallo i solda-ti non possono parlare allastampa né chiedere al leproprie associazioni di cate-goria informazioni su stipen-di e promozioni. I generaliportoghesi non scherzano. Ilnostro Coelho, quasi novemesi dopo le sue dichiara-zioni, è stato detenuto perun giorno, i l 24 Agosto2007. «Sono stato chiuso inuna stanza. Ho letto i gior-nali, scritto, e preparato lecarte per la mia uscita. Horipetuto alla stampa ciò cheavevo già dichiarato al Ge-nerale la notte precedente.Io non sono colpevole per leragioni per cui sono statoarrestato. Ma continuereicomunque a fare il mio lavo-ro di militare».In servizio dal 1978 Coelhoha dovuto fronteggiare cin-que procedure disciplinarimilitari. E cinquanta casi si-mili sono accaduti negli ulti-mi 2 anni.

Obiettivo disciplinaIl 29 Agosto 2001 il Gover-no portoghese all’ unanimità

aveva votato in Parlamentouna legge organica che ga-rantisse ai soldati professio-nisti il ‘diritto all’associazio-ne’. «Ma la legge è rimastalettera mor ta», fa notareCoelho.Paradossalmente gli ufficialie i sergenti in servizio – co-me anche i l personale incongedo indipendente dal-l’esercito – non sono liberi dicollaborare o par teciparenei discorsi, nei workshopse nelle dimostrazioni. Il pro-blema venne già alla lucenel 1988 quando i sergentiiniziarono a discutere riguar-do il bisogno di scegliere unaltro organismo per l’assi-stenza sanitaria e sociale.Una recente legislazionenel mese di agosto 2007 hariaperto il confuso dibattitoe peggiorato le condizioni,per esempio limitando il nu-mero di persone che posso-no essere elette comemembri del consiglio milita-re.esclama Coelho. «I leadermilitari sostengono che taliazioni mettono inpericolo la disciplina delleforze armate. Ma questonon significa che se io sonoil presidente di un associa-zione allora devo diventareun soldato indisciplinato!Al contrar io far par te diun’associazione aumenta ilmio livello di responsabilità.Stiamo creando, invece, unasituazione ancora più peri-colosa punendo i subordina-ti per nulla».

Cultura mediterraneaLa maggiorparte dei soldatiè confinata nelle sue barri-cate come punizione – an-che attraverso il confine ibe-rico. «È strano», dice Em-manuel Jacob, Segretariogenerale dell’Organizzazio-ne Europea delle Associa-zioni Militari (Euromil), l’uni-ca federazione europea cheraccoglie insieme 22 nazionie le loro associazioni. Il suocollega Jorge Bravo Alvarez,47 anni, Presidente dell’As-sociazione Militare Spagnola(Aume), è stato imprigionatoil 25 Gennaio 2007 dopoaver rilasciato una dichiara-zione al meeting della Poli-zia Civile Spagnola a Madridriguardo l’incidente di un’eli-cottero in Afghanistan, dove17 dei suoi concittadini per-sero la vita. «È stato trattatocome un prigioniero perico-loso», esclama Jacob. «Lecondizioni erano terribili –niente televisione, né acces-so a Internet o a libri. Nono-stante ciò era ottimista, edesiderava continuare la lot-ta.»Anche in Italia si dibatte suldiritto di associazione. «For-se è un problema delle cultu-re latine», argomenta Jacob,«i Governi temono che unavolta che i soldati abbiano ot-tenuto dei diritti, perdano laloro disciplina.» Coelho fa ri-ferimento alla storia per spie-gare il fenomeno. «Il Porto-gallo è stato governato dauna pesante dittatura appog-giata dall’esercito. I ranghi in-

feriori avrebbero potuto de-mocratizzare anche le forzearmate approfittando della ri-voluzione del 1974, ma con-tinuano a negare ai soldati lalibertà di espressione».

Europa? No grazie«Noi intendiamo avvicinarcialle autorità in maniera pro-positiva», afferma Jacob, cheriporta anche che la Com-missione Ue ha sostenutoche «non è realmente con-vinta e non può dare prioritàal problema. In realtà se nedovranno pur occupare».Brian Durnin, invece, dallostaff militare Ue, bolla il pro-blema come «una questioneinterna agli Stati membri»La visione di Coelho sulle cir-ca 2mila truppe portoghesiattualmente stazionate in Af-ghanistan, Libano, Bosnia,Kosovo, le ex colonie porto-ghesi in Africa e a Timor Est,è semplice. «Loro possonoesprimersi perché sono stan-ziati come forze internaziona-li. Perché ciò non dovrebbeapplicarsi in patria?» Euromilintanto continua la sua azio-ne di lobbying e attende ri-scontri in seguito a una seriedi appuntamenti con il Mini-stro della Difesa portoghesea inizio settembre.Sempre sul fronte interno irappresentanti del Partito So-cialista (al governo) e quellidel Partito Social Democrati-co (all’opposizione) si rifiuta-no di incontrare le delegazio-ni parlamentari schierate afavore dei diritti dei militari.

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18 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� AAssssoocciiaazziioonnee �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

CONSUNTIVO DI UN ANNODI ATTIVITA’

Dai ricorsi per l’equa riparazioneagli interventi di solidarietà e tutela

L’avvio di uno nuovoanno è, come consuetu-dine, la circostanza pertracciare un rendicontosulla attività annuale delsodalizio da trasmettereai soci come dovere diinformazione.Bene! Il 2009, per la

dirigenza nazionale delsodalizio, per il ComitatoEsecutivo Nazionale,per le Strutture Territo-riali e per i diversi StudiLegali che supportanol’impegno non lucrativodi Assodipro, è stato inprimo luogo un anno diduro e oscuro lavoroche consentirà a diversemigliaia di soci di benefi-ciare degli indennizzi re-lativi ai ricorsi di EquaRiparazione.Un lavoro che nella

fase propedeutica al de-posito dei ricorsi diEqua Riparazionepresso la Corte d’Appel-lo di Roma ha incontratole novità introdotte dallalegge 133/08 che nehanno rallentato il rego-lare corso procedurale;allo scopo di mandare abuon fine i r icorsi diEqua Riparazione è sta-to necessario perfezio-nare lo stato dei conten-ziosi originari medianteil deposito presso il TARdel Lazio di appositeistanze e precise do-mande; in tal senso ilmeticoloso operare diquanti hanno gestito lepratiche in questione hacontribuito a sanare tut-te le incombenze insorteconferendo quindi al la-voro dello studio legaleche cura i r icorsi diEqua Riparazione nuoviimpulsi operativi.A partire dal prossi-

mo mese di febbraiocominceranno le pri-me udienze dei ricorsiin questione che con si-stematica programma-zione andranno avantinel tempo; in tal senso èutile segnalare che per

dato di fatto la Cor ted’Appello di Roma sipronuncia sui Ricorsi diEqua Riparazione me-diamente dopo 23-24mesi dalla data del de-posito degli stessi.Approfitto della circo-

stanza per ricordare aquanti hanno aderito airicorsi di Equa Ripara-zione che nella even-tualità di una modificadei dati residenzialisegnalati all’atto dellaadesione è indispen-sabile comunicare alsodalizio i nuovi reca-piti; ciò per mettere lostudio legale che cure lepratiche di cui trattasinella condizione di corri-spondere con certezzacon gli interessati al finedi notificare agli stessigli esiti dei ricorsi e la ri-chiesta di eventuale do-cumentazione utile a darcorso ai pagamenti degliindennizzi.Dopo un importante

lavoro preparatorio, al fi-ne di corrispondere almeglio alle esigenze diinformazione dei soci edi quanti seguono l’atti-vità di Assodipro è statodi recente messo inoperatività il nuovo sitoweb del sodalizio ; trat-tasi di uno strumentoche al fine di essere uti-lizzato al meglio richie-de la registrazione deivisitatori.Il sodalizio, così come

già detto nel comunicatodi presentazione, è in-tenzionato e motivato amigliorarlo aggiornando-lo alle esigenze dei soci,ai quali, con la circo-stanza si richiede la col-laborazione di segnala-zioni, utili ad ampliarnela piattaforma informati-ca , di argomenti di ri-flessione e contributi dipensiero.Il nuovo sito web di

Assodipro sarà un com-pagno a cui rivolgersiper ottenere informazio-

ne ed assistenza; saràstrumento di visibilitàpersonale per chi nel ri-spetto delle regole cheinformano la libertà diespressione alimenterà ildibattito proponendo ar-gomenti utili alla colletti-vità evitando l’anonimatoe l’offensiva invettiva.In tema di solidarietà

ed assistenza il 2009 èstato un anno riempitoda interventi impegnativiche hanno toccato inte-ressi e bisogni concreti etanta umana sofferenza.L’onda lunga dei ricor-

si di Equa Riparazioneha restituito ad Assodi-pro il contatto con mi-gliaia di ex soci o di ere-di di questi che sonostati serviti con le pre-mure che merita chi, conrispetto richiede atten-zione; è stata una espe-rienza che nel mettere inluce il nefasto lavoro chele malattie, gli incidentied il tempo hanno pro-dotto nel corpo socialedel sodalizio, ha evi-denziato un umanospaccato denso di soffe-renze, solitudini e smar-rimenti che non hannocomunque disperso ilsenso della gratitudineper ciò che Assodipro of-friva in termine di ascoltoe servizio.Dentro il tempo di

questa importante espe-rienza di servizio sonostate affrontate consuccesso questioni le-gate ad insorti indebi-ti pensionistici segna-latici, alla proposizionedi istanze utili alla emis-sione dei decreti definiti-vi di pensione e alla ur-genza di ottenere daparte dell’Inpdap la rili-quidazione del relativotrattamento pensionisti-co che ha potuto poi be-neficiare della dovutaassistenza circa la verifi-ca degli atti contabili.E’ stata inoltre fornita

assistenza a chi trovan-

dosi nella condizione diagire al fine di ottenerericonoscimenti medi-co-legali e provvidenzea questi legate, ha avutobisogno di essere guida-to e se del caso legal-mente assistito. Chi era nella condi-

zione di ottenere i bene-fici relativi all’I.S.A. èstato messo nella con-dizione di proporre larelativa domanda; chiha avuto bisogno delpatrocinio legale perpratiche legate al trasfe-rimento di sede per otte-nere il ricongiungimen-to al coniuge è stato de-bitamente e prontamen-te assistito e servito.E’ stata inoltre fornita

assistenza in tanti casidi riforma dal servizioper inabilità professio-nale così come si è util-mente intervenuti in di-versi casi riguardantiavviati procedimenti di-sciplinari.Ogni domanda di as-

sistenza rivolta al sodali-zio è stata sempre trat-tata con la dovuta pre-mura; allo stato restanoinevase poche istanze diassistenza che richiedo-no approfondimenti giàinoltrati agli studi legaliche con Assodipro in-trattengono rapporti dicollaborazione.La sensibilità solidari-

stica di Assodipro oltread essersi espressa nel-la routine del lavoro de-gli Organi e delle Strut-ture Territoriali è stataconcretamente manife-stata alla popolazioneaquilana in occasionedel terremoto che ha in-vestito una parte signifi-cativa della regioneAbruzzo; altri mirati in-terventi di solidarietà so-no allo studio e sarannodeliberati dal ComitatoEsecutivo Nazionalenella prossima riunionegià programmata per lametà del prossimo mese

di gennaio.Le relazioni politiche

che Assodipro intrattie-ne con quelle soggettivi-tà che mostrano rispettoed attenzione per la suamissione, nel conferma-re la considerazione dicui gode il sodalizio peril servizio che offre han-no nel complesso con-sentito il rafforzamentodella spinta che sostie-ne la necessità di pro-fonde riforme dei com-parti Difesa e Sicurezza.Sinergie impor tanti

che non mancherannodi esprimersi proficua-mente e pubblicamentenella prossima primave-ra.A tutti coloro che

hanno servito lealmentela missione di Assodi-pro, a coloro che incro-ciando il sodalizio hannomostrato sentimenti dirispetto ed amicizia, airesponsabili delle Strut-ture Territoriali che si so-no fatti carico con ope-rosa attività di servire ipropri soci, ai titolari de-gli Studi Legali che ope-rano a sostegno dellaattività di Assodipro, allaredazione del NGDMche con grossi sacrificiopera a favore dei mili-tari ai quali offre dirittodi cittadinanza e di cro-naca, ai Componenti gliOrgani del Sodalizio,agli amici che gestisco-no i siti web associativi,ai benefattori che concontributi propri sosten-gono finanziariamentegli sforzi che il sodaliziocompie, agli amici delleconsorelle organizzazio-ni che al pari di Assodi-pro operano a sostegnodella causa dei diritti deimilitari e a tutti i soci ealle loro rispettive fami-glie i migliori auguri peril nuovo anno.

AS.SO.DI.PRO.Il Presidente

Emilio Ammiraglia

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 19�� AAssssoocciiaazziioonnee ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

UN BILANCIO IN “ROSSO” PER IL PERSONALE MILITAREE’ iniziato un nuovo anno

ed è tempo di fare il bilanciodi quello appena trascorso,ma anche di vedere le pro-spettive per il futuro. Per isettori di nostro interesse,purtroppo, il bilancio del2009 non può che esseredecisamente negativo. L’ul-tima stonatura del governo èstata quella di voler prolun-gare di un anno, portandolia cinque, il mandato dellerappresentanze militari, tramolti dinieghi istituzionali,la contrarietà di una partedel Cocer e l’indifferenzatotale del personale. Unadecisione – quella del go-verno - certamente anoma-la, illogica, anticostituziona-le, corporativa e clientelare.L’episodio mi ha riportatoalla mente i contenuti del li-bro “La Casta”, non riu-scendo a trovare una spie-gazione logica politica, so-ciale e morale. Evidente-mente, la classe politica digoverno ha voluto elargireuna mini “Casta” al Cocer adanno dei militari “comuni” ea spregio degli elementariprincipi di democrazia par-tecipativa. Coloro, infatti,che non sarebbero statieleggibili, per aver effettua-to già due mandati conse-cutivi, si vedono assicurareun altro anno di centralismoromano, vicino al potere po-litico e istituzionale. Non è mia intenzione cri-

minalizzare chi, del Cocer,ha voluto tale privilegio checapisco ma non condivido,invece vorrei cercare di ca-pire quale disegno politico sipuò celare dietro tale com-portamento del governo. Iosono dell’avviso che siamo difronte ad un’altra delle infinitecontraddizioni politiche delnostro Paese. Chi ha pero-rato la causa del prolunga-mento del mandato, ha af-fermato che solo loro pos-sono portare avanti la riformadella rappresentanza e ilriordino delle carriere. E quiemerge drammaticamentela miopia politica di chi pen-sa che, dando un tantino dipotere al Cocer per la con-trattazione, siano risolti i pro-blemi morali, sociali ed eco-nomici che attanagliano icomparti Difesa e Sicurezza.Per quanto attiene la Sicu-rezza, le problematiche van-

no scisse perché abbiamo lamaggioranza delle Forze diPolizia ad ordinamento civi-le e soltanto due Corpi diPolizia ad ordinamento mili-tare. Le Forze di Polizia adordinamento civile sono giàdemocratizzate e hanno solol’esigenza di essere più ri-spettate dal governo, finan-ziate degnamente e dotatedei mezzi indispensabili percombattere sia la criminalitàorganizzata. che quella co-mune. La Guardia di Finan-za , a mio avviso, deve es-sere smilitarizzata, anzi do-veva essere fatto già nel1981, se non prima, con-temporaneamente alla Poli-zia di Stato. L’Arma dei Ca-rabinieri , la cui componen-te del Cocer presumo siaquella che maggiormenteha perorato la causa delprolungamento del mandato,essendo la quarta Forza Ar-mata della Difesa costituisceoramai la maggioranza comeForza di Polizia, avendo me-diamente il 50 % del perso-nale in più rispetto alla Poli-zia di Stato. Conosciamobene tutti le varie proble-matiche istituzionali e fun-zionali attinenti gli stessicompiti, ma svolti da perso-nale diretto da una parte dacivili e dall’altra da militari.Non è un caso che, da di-verso tempo, da parte dicomponenti dell’Arma sichiede una unificazione del-le operazioni di polizia , nonsolo per migliorare il servizioreso alla collettività, bensìanche per tutelare sul pianodei diritti coloro che di dirit-ti non ne hanno affatto. Ecosì torniamo al problemadelle rappresentanze che,istituite nel 1978 grazie a co-loro che scesero in piazza indivisa, chiedendo pane, dirittie democrazia, furono pen-sate per persone che sape-vano come chiedere e pre-tendere i propri diritti. Ogginon ci sono più queste vo-lontà e/o capacità e allora; siva dai politici ad elemosina-re un anno in più, ma perfare che cosa? Se si crede veramente

nella democrazia partecipa-tiva, e quindi anche nellerappresentanze, si dovrebbepretendere non di prolun-gare il mandato, ma di an-dare a votare… anche una

volta l’anno! Aver chiesto ilprolungamento del manda-to è un segnale politico diestrema debolezza, piuttostoandava richiesto la rieleggi-bilità senza limiti. E, soprat-tutto, non solo il poterecontrattuale al Cocer per lacontrattazione economicache, vista l’elemosina deinuovi contratti, non esistepiù, bensì andava, e va chie-sto, il potere alla base, doveil personale vive i veri pro-blemi attinenti l’impiego e,purtroppo, i continui sopru-si che calpestano i dirittifondamentali del personalemeno tutelato. Il Cocer è unorganismo centrale che - ilpotere se non ce l’ha - devesaperselo conquistare, cosìcome ha fatto la Guardia diFinanza, partecipando re-centemente ad una manife-stazione delle forze di poli-zia. Ma qui si ripropone conforza l’oramai obsoleto que-sito: rappresentanza o sin-dacato? Lo possiamo chia-mare come vogliamo, l’im-portante è che, qualunquesia l’organismo che deve tu-telare il personale, sia fon-dato su basi di democraziapartecipativa. Pertanto dovrà avere la

completa autonomia, siafunzionale che economica,sganciata dalla catena ge-rarchica, senza limiti di man-dato e con competenze spe-cifiche per tutelare efficace-mente la condizione militare.Per concludere sulle rap-presentanze, vorrei ram-mentare ai rappresentantinazionali alcune tematicheche ritengo importanti per ilpersonale, quanto la riformadelle rappresentanze, il rior-dino delle carriere e il pote-re contrattuale. Una è legata al riordino

delle carriere, si tratta di ri-formare lo stato giuridico ditutto il personale, dal solda-to al generale, unificandogli attuali stati giuridici esi-stenti, in uno unico che sta-bilisca per tutti ruoli e fun-zioni, modalità di ingressoed uscita dall’amministra-zione. Attuando ciò, sareb-be facile pervenire ancheall’unificazione del tratta-mento economico, che nonsignifica egualitarismo, ben-sì uniformità delle voci checompongono la busta paga

e armonizzazione del rap-porto di impiego. Un’altraattiene l’avanzamento deisottufficiali e dei volontari iquali, a differenza degli uffi-ciali, quando vanno in avan-zamento vedono totalmenteannullata la propria anziani-tà. L’anzianità è uno dei pi-lastri della gerarchia, assie-me alla professionalità e algrado rivestito, però sottuf-ficiali e volontari, quandovanno in avanzamento, aparità di valutazione, peresempio due eccellenti, ilmeno anziano viene pro-mosso a discapito del piùanziano. E’ inconcepibileche un aggettivo in più nel-le note caratteristiche, pos-sa annullare anche tre annidi anzianità. Questi sonoabusi finalizzati ad annulla-re la dignità e la professio-nalità dei sottufficiali e deivolontari che erano, sono eresteranno la spina dorsaledelle Forze Armate. Un’ultima problematica,

afferente al futuro econo-mico di tutto il personale, siadel comparto Difesa che delcomparto Sicurezza, è lagrande questione delle pen-sioni integrative. Su questotema, veramente importan-te per il personale che usu-fruirà solo della pensionecontributiva, c’è un silenziodei vertici militari e del go-verno scandaloso e mene-freghista. Bene hanno fattole forze di polizia ad ordina-mento civile ad organizzareuna raccolta di firme, persensibilizzare le forze politi-che, che sono completa-mente assenti su questo di-battito. Sembrerebbe, inve-ce, che i Cocer non abbianosponsorizzato e aiutato gliorganizzatori, questo è unodi quei poteri che i Cocerdovrebbero autonomamen-te prendersi. Nessuna forzapolitica e/o dirigente istitu-zionale è disposto a cedereil potere, il quale lo si può, esi deve, solo conquistare. Alcuni problemi testè ri-

cordati, come l’unificazionedegli stati giuridici e la rifor-ma del sistema di avanza-mento, non hanno nessuncosto economico e ridareb-bero alle due categorie queldecoro e rispetto che negli ul-timi anni sono stati conti-nuamente calpestati. Cio-

nonostante, né il governoné i vertici militari, sembra-no minimamente interessatia intraprendere iniziative ri-formiste in tal senso. E qui af-frontiamo le prospettive delnuovo anno che, non solocontinua con le stesse ne-gatività del vecchio, ma ad-dirittura si propone anchepeggio. Infatti, il Ministro del-la Difesa La Russa, che cer-tamente non ha tempo perqueste inezie, si preoccupadella privatizzazione di tuttoil ministero, altro che occu-parsi dei problemi dei sot-tufficiali e dei volontari! (Peròfinché si andrà ad elemosi-nare il prolungamento delmandato, sarà molto difficileche un Ministro si occupidei veri problemi del perso-nale). Ma sul comportamen-to del Ministro e del suo pro-getto, di privatizzare la ge-stione della Difesa, tornere-mo ad occuparcene in se-guito poiché riteniamo chetale proposito possa costi-tuire un ulteriore colpo al-l’abbattimento dello Statodemocratico, così come l’ab-biamo conosciuto fino adoggi. Riteniamo che dietro laproposta del Ministro dellaDifesa, ci sia un progettopolitico preciso, finalizzatoalla emarginazione dei citta-dini e alla eliminazione dellademocrazia partecipativa. Difatto, pure senza toccare laCostituzione, si sta smantel-lando lo stato di diritto. Sepassa una legge come quel-la che vuole il governo, forseil potere contrattuale verrà“concesso” al Cocer, ma so-lamente per decidere qualestrada intraprendere per fug-gire dalle Forze Armate. Sia-mo dell’avviso che i tempisiano maturi, affinché i citta-dini democratici, le forze po-litiche, sociali e tutti coloroche hanno a cuore uno Sta-to di diritto, si mobilitino de-mocraticamente al fine dibloccare la deriva populistain cui si è avviato il nostroPaese. Uno Stato veramen-te democratico, non può es-sere solamente merceologi-co e obbligare i cittadini co-muni a sostenerne i costimentre le varie caste inta-scano i profitti.

Alberto TuzziV.Presidente

AS.SO.DI.PRO.

RIFORMA DELLE RM - CARRIERE - PENSIONIINTEGRATIVE - CONTRATTO DELLE FF.AA.

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20 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� PPaarrllaammeennttoo �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

PARLAMENTO

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA CONDIZIONE MILITARE

AUDIZIONE DEL CAPO DI SME GEN. VALLOTTO

Prosegue in CommissioneDifesa Senato il dibattito sul-l'indagine conoscitiva sullacondizione del personale del-le Forze armate e delle Forzedi polizia ad ordinamento mi-litare.Il 13 gennaio 2010 si è

svolta l’audizione del Capo diStato maggiore dell'EsercitoGiuseppe Valotto.

Riportiamo il resoconto del-l’audizione.

Il generale VALOTTO ha po-sto innanzitutto l’accento sul“positivo quadro morale e moti-vazionale della Forza armata,riscontrabile anche nei più diffi-cili contesti operativi, che rendeindispensabile soddisfare le nu-merose e legittime aspettativee, di conseguenza, elevare -an-che attraverso una migliore

qualità della vita- gli attuali stan-dard di lavoro e di rendimentodi un personale”. Con riferimento, quindi, alla

situazione alloggiativa, ha os-servato che la carenza di alloggidi servizio, ormai quasi insoste-nibile specie nelle grandi città,costringe il personale a cercaresoluzioni in zone anche moltodistanti dalle sedi di servizio,dando vita a fenomeni di pendo-larismo che presentano riflessinegativi sulla funzionalità esull’efficienza dell’organizzazio-ne. Per limitare questo fenome-no, l’Esercito cerca costante-mente di promuovere conven-zioni con i vari servizi di traspor-to, estendibili anche ai familiari eapplicabili su scala nazionale.Nel dettaglio, il patrimonio

immobiliare attualmente in usoalla Forza armata, comprensivodelle differenti tipologie di solu-zioni abitative, consta di 10.305unità, di cui 4.027 regolarmenteassegnate, 3.618 occupate dautenti sine titulo e 2.660 non uti-

lizzate. Di queste ultime, 2.524sono in attesa di lavori di ristrut-turazione e 136 sono reimpie-gabili. Per quanto concerne glialloggi proposti per l’alienazio-ne, ne sono invece stati indivi-duati 2.335. Gli alloggi più inuso sono quelli di temporaneaassegnazione, seguiti da quellidi servizio all’incarico. In ognicaso, dal raffronto tra esigenzealloggiative e le unità abitativeeffettivamente assegnate emer-ge un’aspettativa soddisfatta dicirca il 10 per cento. La situazio-ne alloggiativa dei sine titulo ap-pare poi localizzata più nelle re-gioni del centro (2.031 unità)che in quelle settentrionali(1.048 unità) e meridionali (539unità, Sardegna compresa), perun totale di 603 alloggi abitati daufficiali (150 dal grado di colon-nello in su), 1.246 da sottufficia-li, 2 da volontari in servizio per-

manente, 54 da civili e 1.713 dapersonale in quiescenza. Perquanto concerne, invece, gli al-loggi di servizio collettivo, non ri-sultano grosse carenze, fermorestando l’impegno costantedella Forza armata per dare unforte impulso all’esecuzione diinterventi infrastrutturali finaliz-zati ad aumentare l’entità delpatrimonio dispo-nibile.Da quanto

precede, apparequindi evidenteche la qualità del-la vita in chiavealloggiativa, deveessere un obietti-vo fondamentalee prioritario per laForza armata, eriguarda non soloil personale mili-tare e civile dellaDifesa, ma -di ri-flesso- anche i rispettivi nucleifamiliari. Risulta pertanto neces-sario adottare una serie di misu-

re volte a indirizzare la proble-matica su binari risolutivi, con lapredisposizione di risorse per lasistemazione e la manutenzio-ne del patrimonio esistente, ladefinizione di un’efficace linead’azione per il recupero degli al-loggi occupati sine titulo, e lacartolarizzazione del patrimoniodisponibile, unita all’attuazionedi una politica di sostegno mira-ta ad agevolare l’accesso al-l’abitazione di proprietà median-te l’impulso al cosiddetto "FondoCasa". Un’ulteriore, auspicabile,misura potrebbe poi essere rap-presentata da opportune attivitànegoziali finalizzate alla sotto-scrizione di protocolli d’intesa eaccordi di programma in mate-ria immobiliare ed edilizia. Relativamente alle attività

assistenziali, ricreative e dipromozione sociale, l’oratoreosserva quindi che la residenzadi gran parte del personale inaree geografiche diverse, e inmolti casi distanti dalle regioni edalle città di origine, comportadelle evidenti penalizzazioni nonsolo sotto l’aspetto affettivo e lo-gistico ma anche e soprattuttosotto l’aspetto economico. Al ri-guardo, la Forza armata è forte-mente impegnata a ricercareogni possibile soluzione per at-tenuare tali disagi come attesta-to dalle numerose attività assi-stenziali poste in essere, qualil’erogazione del rimborso speseper le rette degli asili nido, l’elar-gizione di aiuti in denaro, il pa-gamento di provvidenze perl’elevazione culturale, l’assegna-zione di borse di studio a favoredei figli dei dipendenti militari el’organizzazione di periodi disoggiorno per figli disabili di mili-tari presso strutture della Forzaarmata. Inoltre, a seguito del-l’istituzione del fondo per l’orga-nizzazione e il funzionamento diservizi socio-educativi per la pri-

ma infanzia, sono stati diretta-mente realizzati degli asili nidopresso alcune strutture (a Ro-

ma, Torino, Vercelli, SolbiateOlona e Casarsa della Delizia).Sempre in materia di assisten-za, riveste particolare importan-za il supporto ed il sostegno psi-cologico prestato alle famigliedei militari colpiti da gravi infor-tuni o patologie, oppure dece-duti in servizio in Patria o neiteatri operativi.Un’altra attività istituzionale di

rilievo si è poi estrinsecata inuna serie di interventi di prote-zione sociale, attraverso orga-nismi costituiti presso vari enti,con la finalità di favorire la ne-cessaria integrazione tra condi-zione militare e condizione fami-liare: sale convegno, a favoredel personale in servizio, circoliper personale in servizio e inquiescenza ed organismi a con-notazione mista, presso enticon prevalente presenza di di-pendenti civili. Per quanto attiene al servi-

zio di vettovagliamento, forni-to attraverso l’organizzazionedelle mense presso i vari repar-ti, rileva che la professionalizza-zione dello strumento militareha indotto la Forza armata a ri-correre in misura pressoché ge-neralizzata all’outsourcing, av-viato a partire dal 2005, ed al ri-guardo, particolare attenzione èstata posta nell’elaborazione deicapitolati tecnici delle gare, nellatracciabilità degli alimenti e nelrispetto delle norme antinfortu-nistiche. Tuttavia, allo stato at-tuale, la configurazione del ser-vizio appare fortemente condi-zionata dalla situazione infra-strutturale nelle caserme di vec-chia concezione, che ha resonecessaria una programmazio-ne di medio e lungo termine vol-ta a garantire i necessari inter-venti di ristrutturazione dei localiadibiti al vettovagliamento. Tra i vari sistemi adottati, poi,

il catering misto si è dimostratomolto effi-cace perla gestio-ne delvettova-gliamentopresso leunità ope-rative inq u a n t omantieneall’internodell ’Am-ministra-zione Di-fesa la re-

sponsabilità dell’acquisto e dellagestione delle derrate, consentedi provvedere all’addestramento

degli addetti al vettovagliamentoed assicura elevata autonomiain caso di esercitazioni, opera-zioni, interventi per calamità na-turali. Inoltre, a seguito dei taglidi bilancio sull’esercizio, a parti-re dal 2006 si è reso necessarioprocedere al contenimento dellaspesa, con una parziale reinter-nalizzazione del servizio. Il generale Valotto prosegue

la propria esposizione proce-dendo alla disamina delle pro-blematiche inerenti alla sicu-rezza sui luoghi di lavoro. Inparticolare, oltre alle normali ne-cessità di prevenzione e prote-zione della salute e dell’incolu-mità personale si è tenuto contodella peculiarità degli ambientilavorativi in cui il personale sitrova a operare, con una conti-nua e costante attività di ricercae di adeguamento tecnologico etenendo conto di quanto ricono-sciuto dal decreto legislativo n.81 del 2008 in ordine alle pecu-liarità organizzative delle Forzearmate.Con riferimento, quindi, agli

aspetti di tutela sanitaria, po-ne l’accento sia sulla figuradell’Ufficiale medico competen-te (profilo professionale che as-somma le competenze tipichedella medicina del lavoro aquelle peculiari della medicinamilitare), sia sul know-how spe-cifico in materia allocato nel co-mando logistico dell’Esercito, ri-levando altresì le costanti e po-sitive evoluzioni della Sanità mi-litare, della medicina del lavoro(che ha ampliato nel tempo leproprie competenze in moltepli-ci ambiti), dell’attività medicapreventiva e del servizio trasfu-sionale militare (che garantisceil funzionamento delle attivitàchirurgiche, sia sul territorio na-zionale sia in operazioni fuoriarea, e che fornisce un’impor-tante riserva di scorte da utiliz-zare anche in caso di calamitàe disastri in collaborazione conil Servizio sanitario nazionale ela Protezione civile).n ordine ai cosiddetti Fringe

Benefits a disposizione delpersonale, l’oratore osservache, sempre nell’ottica di soste-nere e privilegiare la compo-nente umana, la Forza armataha provveduto, nel tempo, a in-staurare molteplici contatti consocietà, ditte ed aziende in sva-riati settori merceologici, conl’obiettivo di conseguire fornitu-

segue a pag. 21

AALLLLOOGGGGII:: La questione “alloggiativa”, per il Capo di SME: “deveessere un obiettivo fondamentale e prioritario per la Forza ar-mata…”Le iniziative da adottare: predisposizione di risorse perla sistemazione e la manutenzione del patrimonio esistente,definizione di un’efficace linea d’azione per il recupero deglialloggi occupati sine titulo, cartolarizzazione del patrimoniodisponibile, unita all’attuazione di una politica di sostegno mi-rata ad agevolare l’accesso all’abitazione di proprietà me-diante l’impulso al cosiddetto "Fondo Casa", opportune attivitànegoziali finalizzate alla sottoscrizione di protocolli d’intesa eaccordi di programma in materia immobiliare ed edilizia.

Attività assistenziali…”la Forza armata è fortemente impegnataa ricercare ogni possibile soluzione per attenuare tali disagicome attestato dalle numerose attività assistenziali poste inessere, quali l’erogazione del rimborso spese per le rette de-gli asili nido, l’elargizione di aiuti in denaro, il pagamento diprovvidenze per l’elevazione culturale, l’assegnazione di bor-se di studio a favore dei figli dei dipendenti militari e l’orga-nizzazione di periodi di soggiorno per figli disabili di milita-ri presso strutture della Forza armata

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re commerciali di servizi e rela-tivi tariffari preferenziali sull’inte-ro territorio nazionale, ad ecce-zione di quello dei trasporti,causa il necessario confrontocon le competenze devolute al-le singole regioni amministrati-ve. Dopo aver illustrato le condi-

zioni di vita degli allievi degli

istituti militari di formazione (for-temente condizionate dalla ve-tustà delle strutture in cui tali or-ganismi insistono, ed in ordinea cui sono state avviate nume-rose e importanti opere di rin-novamento cercando di con-centrare il maggior numero diunità in strutture polifunzionali),l’oratore passa ad analizzare leproblematiche connesse altrattamento giuridico ed eco-nomico, osservando, riguardoal primo, che, in base alla nor-mativa vigente, il personale in-teressato gode comunque di untrattamento sufficiente a salva-guardarlo per tutti gli aspetticonnessi con lo sviluppo dellacarriera, e rilevando, in ordine alsecondo, che la categoria deimilitari rientra per lo più nella fa-scia dei redditi medio-bassi, inquanto destinataria, nel 90 percento dei casi, di retribuzionioscillanti tra i 900 e i 2.000 euromensili netti. Tale problema as-sume poi contorni drammaticisoprattutto per i quadri più gio-vani, poiché l’accentuata mobili-tà, fisiologica nell’organizzazio-ne militare, mantiene elevata lapercentuale delle famiglie mo-noreddito. Inoltre, il trattamentoeconomico risulta carente an-che sul piano strutturale e del-l’equità specie per quanto con-cerne le indennità accessorie,con l’eccezione di quanto per-cepito dal personale militare im-piegato nelle operazioni inter-nazionali, al momento giudicatosoddisfacente e sostanzialmen-te in linea con quello delle For-ze armate dei principali partneroccidentali.Relativamente al trattamento

previdenziale ed assicurativo,sottolinea quindi la necessità di

prevedere adeguate forme diprevidenza complementareper il personale militare, ancoranon implementato, ponendosuccessivamente l’accento sul-la predisposizione, da partedell’Amministrazione della Dife-sa, di un’adeguata convenzioneassicurativa per morte e invali-dità permanente, mediante lastipula di un contratto annualeche tutela i militari impiegati inoperazioni all’estero.

Dopo aver ribadito la ne-cessità di mantenere l’istitutodella rappresentanza milita-re organo interno alla For-za armata, il generale Valottoillustra la condizione del per-sonale femminile, osservan-do che esso risulta completa-mente integrato in tutti gliaspetti della vita professiona-le. Per tanto, grazie ad unquadro normativo di r iferi-mento celermente perfezio-nato, è stato possibile assicu-rare una piena equiparazioneuomo-donna. Con riferimen-to, poi, alla problematica delricollocamento nel mondodel lavoro del personalecongedato senza demerito,sottolinea l’istituzione, per ivolontari di truppa e per gliufficiali in ferma prefissata, dispecifici corsi di formazioneper il conseguimento di quali-fiche professionali mirate al-l’inserimento nel mercato dellavoro.Per quanto attiene all’or-

ganizzazione penitenziaria egiudiziaria ed alla riforma deicodici penali militari, l’oratoreprecisa che le carceri militarisono istituzionalmente prepo-ste alla custodia di detenutiper reati militari che, conser-vando lo stato giuridico milita-re, continuano ad essere sog-getti a leggi e regolamentipropri di tale status, sotto lagiurisdizione della competen-te magistratura. Inoltre, sullabase di quanto disposto dal-l’articolo 63 del codice penalemilitare di pace, nel caso dicondanna alla pena della re-clusione per reati contemplatidalla legge penale comunesenza l’interdizione dai pubbli-

ci uffici, si applica la reclusio-ne militare, a differenza diquanto prescritto per il perso-nale delle Forze di poliziadell’art. 79 della legge n. 121del 1981, che prevede la pos-sibilità di scontare la pena de-tentiva presso un carcere mili-tare anche in presenza dellamedesima misura. Tuttavia,tale differenziazione non ap-pare giustificata da una ratiocondivisibile spingendo laForza armata a sollecitare uncoerente adeguamento delquadro normativo. L’Esercitosegue poi con particolare at-tenzione lo sviluppo dei lavorirelativi alla riforma dei codicipenali militari. Con riferimento, da ultimo,

al riordino delle carriere, os-serva che esso dovrebbe te-nere conto di una serie di fon-damentali principi ispiratori,quali la suddivisione del per-sonale in tre diverse catego-rie (esecutiva, direttiva e diri-gente), e l’istituzione di unadeguato regime transitorio,accompagnato da un provve-dimento volto ad eliminare intempi brevi ogni eccedenza dipersonale.I commissari presenti pon-

gono alcuni quesiti.Il senatore (PD) chiede

delucidazioni in ordine agliesuberi presenti nella car-riera dei marescialli (do-mandando altresì notizie sulleloro attuali mansioni e sullefuture possibilità di reimpie-go), sul coinvolgimento dellaForza armata nel riordino delmodello di difesa (oggetto dellavoro di un’apposita Com-missione di alta consulenza estudio istituita presso il Mini-stero), e sulle prospettive dirazionalizzazione e di valoriz-zazione dell’area industrialedella Difesa.Il generale VALOTTO preci-

sa che l’attuale esubero disottufficiali (stimato in 13.000unità), è una diretta conse-guenza della rideterminazionedella posizione retributiva adot-tata nel 1997 che prevedeva,altresì, un riassorbimento in unarco temporale di 20 anni. Sot-to tale aspetto, si è pertanto inlinea con gli obiettivi a suo tem-po prefissati. Tale personale,inoltre, è impiegato nelle fun-zioni ordinarie, e non è oggettodi nessuna forma di marginaliz-zazione.Con riferimento, quindi, al

riordino del modello di dife-sa, osserva che il coinvolgi-mento dell’Esercito è stato tota-le ed a tutti i livelli. Inoltre, èstata garantita la piena proiet-tabilità del nucleo operativo del-la Forza armata (composto da69 mila uomini), senza varia-zioni negative.Il senatore (PdL) pone l’ac-

cento sulla necessità di impie-gare efficacemente gli stru-menti giuridici esistenti per re-cuperare gli alloggi occupatidagli utenti sine titulo, rimar-cando altresì l’opportunità diconsentire al personale militaredi ottenere un anticipo del trat-tamento di fine rapporto ai finidell’acquisto di un’abitazione

(materia peraltro oggetto di undisegno di legge di sua iniziati-va). Esprime quindi il proprio ap-

prezzamento in ordine alla isti-tuzione di appositi asili nidopresso le strutture militari ed alsostegno psicologico offerto al-le famiglie, rimarcando, altresì,la positività delle misure adotta-te dalla Forza armata in camposanitario e la presenza di unacapacità interna alla stessa ac-canto alle varie misure di out-sourcing in ordine ai vettova-gliamenti ed alla gestione dellemense.Con riferimento alle proble-

matiche inerenti al trattamentogiuridico, economico e previ-denziale, sottolinea quindi lanecessità di una riforma dellalegislazione penale militare, dimisure legislative volte a rende-re effettivo il riconoscimentodella specificità della professio-ne (oggetto di un futuro dise-gno di legge a sua firma), edell’istituzione di apposite for-me di previdenza complemen-tare.Replica il generale VALOT-

TO, concordando sull’opportu-nità di prevedere un anticipo deltrattamento di fine rapporto ai fi-ni dell’acquisto di unità abitativeda parte del personale militaree ponendo l’accento, per quan-to attiene alla problematica deitrasporti, sulla difficoltà nelgiungere ad apposite conven-

zioni con gli enti che gestisconoil trasporto pubblico localePrende quindi la parola il se-

natore (PD), ponendo l’accentosull’opportunità di garantire unadeguato sostegno economicosia in ordine all’esercizio, siaper il settore formativo. Infatti,da un lato lo strumento operati-vo -inizialmente previsto nellamisura di 75 mila uomini- ha giàsubito una consistente riduzio-ne, e dall’altro la mancanza dirisorse potrebbe compromette-re la qualità della formazionedel personale, in cui si sono re-gistrati degli importanti e signifi-cativi progressi.Con riferimento, poi, al rico-

noscimento della specificità del-la condizione militare, ricordache la sua parte politica avevapresentato uno specifico dise-gno di legge sulla materia, au-spicandone l’approvazione.Il generale VALOTTO os-

serva che l’attuale nucleo ope-rativo della Forza armata nonsarà oggetto di modificazione,e che per il 2009 le risorse de-stinate all’esercizio sono statecomunque salvaguardate. Ri-badisce quindi il carattere es-senziale dell’aspetto formativo,sia per i comandanti che per ilpersonale volontario, che saràoggetto di opportune misure ditutela.

Il senatore (LNP), dopo averespresso piena condivisione sul-le osservazioni del senatoreRamponi in ordine alle abitazionioccupate sine titulo, osserva chela problematica alloggiativapotrebbe trovare soluzioneper il tramite della società Di-fesa Servizi S.p.A., attraversol’effettuazione di anticipi del trat-tamento di fine rapporto attin-gendo delle risorse acquisite peril tramite del suddetto organismo.Il generale VALOTTO osser-

va che la Forza armata nutremolte aspettative in ordine alfuturo operato della societàDifesa Servizi, soprattutto con-siderato che, attualmente, nonè possibile disporre delle attualifonti di introito in quanto diretta-mente versate al demanio. Re-lativamente al problema allog-giativo, ribadisce quindi la ne-cessità di pervenire quanto pri-ma ad una soluzione ottimale,stante la stretta ed immediataconnessione con il benesseredel personale.Interviene da ultimo il sena-

tore (PdL), chiedendo deluci-dazioni in ordine alla possibilitàdi risolvere, tramite appositeconvenzioni con gli enti localiovvero strumenti ad hoc, laproblematica del personalemilitare che occupa sine titu-lo l’alloggio di servizio e sullarilevante differenza tra le retri-buzioni corrisposte ai militari

operanti fuori area e quelli im-piegati in patria.L’oratore prosegue doman-

dando quali siano le principalicarenze dell’attuale disciplinapenale militare in prospettiva diuna futura riforma, e quale siastato l’impatto dell’ingresso del-le donne nelle scuole militari.Con riferimento alla proble-

matica degli alloggi, il generaleVALOTTO precisa che l’obiet-tivo prioritario consiste nelrecupero delle unità abitativeoccupate da personale nonpiù in servizio. Relativamente,quindi, alle retribuzioni, osservache eventuali incrementi con-cerneranno il trattamento eco-nomico ordinario. In ordine alla riforma della le-

gislazione penale militare, rilevaquindi la necessità di garantireuna maggiore tutela ai coman-danti, soprattutto quando impe-gnati fuori area, attraverso unimpianto giuridico adeguato.Conclude osservando che

l’obiettivo formativo delle scuo-le militari non è esclusivamen-te finalizzato alla prosecuzionedella carriera nelle Forze ar-mate. Sotto tale aspetto, quin-di, tali strutture rappresentanoun importante punto di osmositra il mondo militare e la socie-tà civile.

DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 21�� PPaarrllaammeennttoo ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA CONDIZIONE MILITARE

AUDIZIONE DEL CAPO DI SME

segue da pag. 20

Trattamento giuridico ed economico…” … la categoria dei mi-litari rientra per lo più nella fascia dei redditi medio-bassi, inquanto destinataria, nel 90 per cento dei casi, di retribuzio-ni oscillanti tra i 900 e i 2.000 euro mensili netti. Tale problemaassume contorni drammatici soprattutto per i quadri più gio-vani, poiché l’accentuata mobilità, fisiologica nell’organizza-zione militare, mantiene elevata la percentuale delle famigliemonoreddito… Inoltre, il trattamento economico risulta ca-rente anche sul piano strutturale e dell’equità

RRiioorrddiinnoo ddeellllee ccaarrrriieerree… “Esso dovrebbe tenere conto di unaserie di fondamentali principi ispiratori, quali la suddivi-sione del personale in tre diverse categorie (esecutiva, di-rettiva e dirigente), e l’istituzione di un adeguato regime tran-sitorio, accompagnato da un provvedimento volto ad eli-minare in tempi brevi ogni eccedenza di personale….”

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22 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� LLeeggggii �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

NEL COLLEGATO ALLA MANOVRA NOVITA’ PER IL PERSONALE MILITARE� Prevista la possibilità, per i dipendentipubblici, di essere collocati in aspettativanon retribuita e senza decorrenza dell'anzia-nità di servizio, per un periodo massimo didodici mesi, ‘anche’ per avviare attività pro-fessionali e imprenditoriali.

� Norma sulla specificita` del ruolo delleForze armate, delle Forze di polizia e delCorpo nazionale dei vigili del fuoco,, in di-pendenza della peculiarita` dei compiti, degliobblighi e delle limitazioni personali, previstida leggi e regolamenti,

� Possibilità di risoluzione del rapporto di la-voro con i soggetti che abbiano già conse-guito la massima anzianità contributiva di 40anni, utile ai fini del calcolo della pensione.

LEGGE FINANZIARIA 2010

IL TESTO DEL PROVVEDIMENTOIl provvedimento legislativo Col-

legato alla finanziaria 2010:“Dele-ga al Governo in materia di lavoriusuranti, di riorganizzazione di enti,di congedi, aspettative e permessi,nonché misure contro il lavoro som-merso e norme in tema di lavoropubblico, di controversie di lavoro edi ammortizzatori sociali”, prevedeuna serie di disposizioni di interesseper il personale del Comparto Dife-sa e Sicurezza.Riportiamo lo stralcio degli articoli

con note esplicative.

Articolo 1 (Delega al Governo per la revi-

sione della disciplina in tema di la-vori usuranti)

1. Il Governo è delegato ad adot-tare, entro tre mesi dalla data di en-trata in vigore della presente legge,uno o più decreti legislativi di riassettonormativo, al fine di concedere ai la-voratori dipendenti impegnati in par-ticolari lavori o attività e che maturanoi requisiti per l’accesso al pensiona-mento a decorrere dal 1º gennaio2008 la possibilità di conseguire, sudomanda, il diritto al pensionamen-to anticipato con requisiti inferiori aquelli previsti per la generalità dei la-voratori dipendenti, secondo i princìpie criteri direttivi di cui all’articolo 1,comma 3, della legge 24 dicembre2007, n. 247. Restano ferme le mo-dalità procedurali per l’emanazionedei predetti decreti legislativi indica-te nei commi 90 e 91 e le norme dicopertura finanziaria di cui al comma92 del citato articolo 1 della legge 24dicembre 2007, n. 247.2. I princìpi e criteri direttivi di cui al-

l’articolo 1, comma 3, della legge 24dicembre 2007, n. 247, nel cui rispettoil Governo è delegato ad adottare larevisione della disciplina in tema di la-vori usuranti di cui al comma 1, sonointegrati da una clausola di salva-guardia idonea a garantire un mec-canismo di priorità nella decorrenzadei trattamenti pensionistici qualora,nell’ambito della funzione di accerta-mento del diritto al beneficio, emer-gano scostamenti tra il numero di do-mande accolte e la copertura finan-ziaria a disposizione.

NOTAL'articolo in esame reca una

delega per la revisione della disci-plina pensionistica dei soggetti chesvolgono lavori usuranti. La delega deve essere esercita-

ta entro tre mesi (sei mesi nel te-sto originario, così modificatodalla Camera) dall’entrata in vigo-re del provvedimento in esame.Essa è volta a concedere ai lavora-tori dipendenti, impegnati in lavori oattività connotati da un particolare in-dice di stress psico-fisico (cfr. infra)e che maturino i requisiti pensioni-stici a decorrere dal 1° gennaio2008, la possibilità, su domanda, diaccedere anticipatamente al tratta-mento pensionistico. La disciplina didelega è intesa a permettere ai la-voratori rientranti in determinate fat-tispecie di accedere al pensiona-mento con un requisito anagrafico ri-dotto di 3 anni, fermi restando un li-mite minimo pari a 57 anni di età, ilrequisito di anzianità contributivapari a 35 anni e la disciplina relati-va alla decorrenza del pensiona-mento (cosiddette “finestre”)I principi e i criteri direttivi per

l’esercizio della delega vengono in-dicati per relationem. Si fa, infatti, ri-ferimento ai principi e criteri diretti-vi di cui all'art. 1, comma 3, lettere a),b), c), d), e), f) e g), della L. 24 di-cembre 2007, n. 247. Vengono, dun-que, richiamati gli stessi principi e cri-teri direttivi previsti dalla preceden-te disciplina di delega in materia (itermini per l'esercizio della qualesono scaduti). Analogamente, si richiamano le

modalità procedurali (per l'eserciziodella delega) e la clausola di co-pertura finanziaria di cui alla prece-dente normativa di delega (facendorinvio ai commi 90, 91 e 92 del citatoart. 1 della L. n. 247).

Articolo 5 (Modifiche alla disciplina sul-

l'orario di lavoro) L'articolo 5 è stato inserito dal-

la Camera. Esso reca talune modifiche al re-

gime sanzionatorio in materia diorario di lavoro. In particolare, la novella di cui alla

lettera a) del comma 1 ridefiniscele sanzioni per le ipotesi di violazio-ne della disciplina: sulla durata me-dia dell'orario di lavoro; sul ripososettimanale; sulle ferie annuali re-

tribuite. La successiva lettera b) mo-difica le sanzioni per il caso di vio-lazione della normativa sul riposogiornaliero.

Articolo 8 (Mobilita` del personale delle

pubbliche amministrazioni)1. In caso di conferimento di fun-

zioni statali alle regioni e alle auto-nomie locali ovvero di trasferimentoo di conferimento di attivita` svolte dapubbliche amministrazioni ad altrisoggetti pubblici ovvero di esterna-lizzazione di attivita` e di servizi, siapplicano al personale ivi adibito, incaso di esubero, le disposizioni del-l’articolo 33 del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165.2. Il personale che oppone un rei-

terato rifiuto, pari a due volte in cin-que anni, al trasferimento per giu-stificate e obiettive esigenze di or-ganizzazione dell’amministrazionesi considera in posizione di esubero,con conseguente applicazione diquanto previsto dall’articolo 33 deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n.165.3. All’articolo 30 del decreto legi-

slativo 30 marzo 2001, n. 165, e suc-cessive modificazioni, e` aggiunto, infine, il seguente comma: «2-sexies.Le pubbliche amministrazioni, permotivate esigenze organizzative, ri-sultanti dai documenti di program-mazione previsti all’articolo 6, pos-sono utilizzare in assegnazione tem-poranea, con le modalita` previste dairispettivi ordinamenti, personale di al-tre amministrazioni per un periodonon superiore a tre anni, fermo re-stando quanto gia` previsto da nor-me speciali sulla materia, nonche´ ilregime di spesa eventualmente pre-visto da tali norme e dal presente de-creto».

NOTA - L’articolo 8, recante di-sposizioni in materia di mobilità delpersonale delle amministrazioni pub-bliche, al comma 1 dispone che, sea seguito di conferimento di funzio-ni statali alle regioni ed agli enti lo-cali ovvero di trasferimento di attivi-tà svolte da pubbliche amministra-zioni ad altri soggetti pubblici ovve-ro di esternalizzazione di attività eservizi il personale adibito a talifunzioni risulta in eccedenza, a talepersonale si applicano le disposi-

zioni in materia di mobilità collettivae di collocamento in disponibilità dicui all’articolo 33 del D.Lgs.165/2001. Ai sensi del comma 2, come

modificato dalla Camera, il perso-nale che rifiuta, per due volte in 5anni, il trasferimento per giustifica-te ed obiettive esigenze di organiz-zazione dell’amministrazione, si con-sidera in posizione di esubero e vie-ne conseguentemente collocato indisponibilità. Il comma 3 dispone che le pub-

bliche amministrazioni, per motiva-te esigenze organizzative, possanoutilizzare in assegnazione tempo-ranea personale di altre ammini-strazioni per un periodo non supe-riore a 3 anni, fermo restando quan-to già previsto da norme speciali inmateria.

Articolo 13 (Aspettativa) 1. I dipendenti pubblici possono es-

sere collocati in aspettativa, senzaassegni e senza decorrenza del-l’anzianita` di servizio, per un perio-do massimo di dodici mesi, ancheper avviare attivita` professionali e im-prenditoriali.L’aspettativa e` concessa dal-

l’amministrazione, tenuto conto del-le esigenze organizzative, previoesame della documentazione pro-dotta dall’interessato.2. Nel periodo di cui al comma 1

del presente articolo non si applica-no le disposizioni in tema di incom-patibilita` di cui all’articolo 53 del de-creto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni.3. Resta fermo quanto previsto dal-

l’articolo 23-bis del decreto legislati-vo 30 marzo 2001, n. 165, e suc-cessive modificazioni.

NOTA’articolo 13, al comma 1, preve-

de la possibilità, per i dipendenti pub-blici, di essere collocati in aspettativanon retribuita e senza decorrenzadell'anzianità di servizio, per un pe-riodo massimo di dodici mesi, ‘anche’per avviare attività professionali e im-prenditoriali. L'amministrazione di appartenen-

segue a pag. 23

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za decide la concessione del-l’aspettativa tenendo conto delle esi-genze organizzative, dopo aver esa-minato la documentazione prodottadall'interessato. La disposizione non sembra con-

figurare pertanto un diritto soggetti-vo perfetto al collocamento in aspet-tativa, ma una posizione soggettivadipendente dalle valutazioni della p.a.di appartenenza. Il successivo comma 2 prevede

che nel periodo di aspettativa nontrovino applicazione le disposizioniin tema di incompatibilità per i di-pendenti pubblici, di cui all'articolo 53del D.Lgs. 165/2001.

L’articolo 53 del D.Lgs. 165/2001,che riprende con talune modifiche ilcontenuto dell’art. 58 del D.Lgs.29/199, contiene la disciplina di ca-rattere generale in materia di in-compatibilità e di cumulo di impieghiper i dipendenti delle pubbliche am-ministrazioni. Regimi speciali sonoperaltro previsti per determinate ca-tegorie di dipendenti pubblici richia-mate dalla disposizione (personaledocente, direttivo e ispettivo dellascuola, personale docente dei con-servatori, personale degli enti lirici epersonale del servizio sanitario na-zionale).Il principio fondamentale che re-

gola la materia è quello dell’esclusi-vità del rapporto di impiego del pub-blico dipendente, che trova una suatraduzione normativa nell’articolo 60del T.U. in materia di impiegati civilidello Stato , richiamato espressa-mente dal comma 1 dell’articolo 53. In base a tale disposizione i di-

pendenti pubblici non può esercita-re il commercio, l'industria, né alcu-na professione o assumere impieghialle dipendenze di privati o accetta-re cariche in società costituite afine di lucro, tranne che si tratti di ca-riche in società o enti per le quali lanomina è riservata allo Stato e sia al-l'uopo intervenuta l'autorizzazionedel Ministro competente. In base alsuccessivo articolo 61 il divieto dinon si applica nei casi di società coo-perative e agli impieghi come peri-to o arbitro, purché vi sia una previaautorizzazione del Ministro o delcapo ufficio da lui delegato. Il divieto è sostanzialmente ribadito

dall’articolo 1, comma 60, della L.662/1996, il quale prevede, al difuori dei casi di rapporto di lavoropart-time con prestazione lavorativanon superiore al 50% di quella atempo pieno, un divieto di svolgereattività di lavoro subordinato o au-tonomo tranne che la legge o altrafonte normativa ne prevedano l'au-torizzazione rilasciata dall'ammini-strazione di appartenenza e l'auto-rizzazione sia stata concessa.

Una deroga di carattere genera-le al principio è peraltro contenutanell’art. 23-bis dello stesso D.Lgs.165/2001 , che consente ai dirigen-ti delle pubbliche amministrazioni,agli appartenenti alla carriera diplo-matica e prefettizia e, limitatamenteagli incarichi pubblici, ai magistrati or-dinari, amministrativi e contabilinonché agli avvocati e procuratoridello Stato di essere collocati, a do-manda, in aspettativa senza assegniper lo svolgimento di attività pressosoggetti e organismi, pubblici o pri-vati, anche operanti in sede inter-nazionale. La violazione delle norme in ma-

teria di incompatibilità è sanzionatadall’articolo 1, comma 61, della L.662/1996. In particolare, tale viola-zione costituisce giusta causa di re-cesso per i rapporti di lavoro disci-plinati dai contratti collettivi nazionalidi lavoro e costituisce causa di de-cadenza dall'impiego per il restantepersonale, purché le prestazioniper le attività di lavoro subordinatoo autonomo svolte al di fuori del rap-porto di impiego con l'amministra-zione di appartenenza non sianorese a titolo gratuito, presso asso-ciazioni di volontariato o cooperati-ve a carattere socio-assistenzialesenza scopo di lucro. Si ritiene pertanto superato il si-

stema previsto dall’articolo 63 delT.U. del 1957 che prevedeva una dif-fida a cessare dalla situazione di in-compatibilità. L’articolo 53, commi 2-16, del

D.Lgs. 165/2001 reca poi una arti-colata disciplina del cumulo di im-pieghi ed incarichi dei dipendenti del-le pubbliche amministrazioni, in-centrata sul principio dell’autorizza-zione allo svolgimento dell’incaricoda parte dell’amministrazione dicompetenza, che deve decideresulla base di criteri oggettivi e pre-determinati che garantiscano in par-ticolare l’assenza di casi di incom-patibilità.Il comma 3, infine, fa salva la di-

sciplina specifica di cui all'articolo 23-bis del richiamato D.Lgs. 165/2001,in materia di collocamento in aspet-tativa senza assegni del personalecon qualifica dirigenziale, degli ap-partenenti alla carriera diplomaticae prefettizia, dei magistrati ordinari,amministrativi e contabili e aranti-scano in particolare l’assenza di casidi incompatibilità degli avvocati e pro-curatori dello Stato, per lo svolgi-mento di attività presso soggetti di-versi dall’amministrazione di ap-partenenza.

Articolo 14 (Specificità delle Forze armate

e delle Forze di polizia) 1. Ai fini della definizione degli or-

dinamenti, delle carriere e dei con-tenuti del rapporto di impiego e del-la tutela economica, pensionistica e

previdenziale, e` riconosciuta la spe-cificita` del ruolo delle Forze armate,delle Forze di polizia e del Corpo na-zionale dei vigili del fuoco, nonche´dello stato giuridico del personale adesse appartenente, in dipendenzadella peculiarita` dei compiti, degli ob-blighi e delle limitazioni personali,previsti da leggi e regolamenti, per lefunzioni di tutela delle istituzioni de-mocratiche e di difesa dell’ordine edella sicurezza interna ed esterna,nonche´ per i peculiari requisiti di ef-ficienza operativa richiesti e i corre-lati impieghi in attivita` usuranti.2. La disciplina attuativa dei

princý`pi e degli indirizzi di cui al com-ma 1 e` definita conì successiviprovvedimenti legislativi, con i qualisi provvede altresý` a stanziare le oc-correnti risorse finanziarie.3. Il Consiglio centrale di rappre-

sentanza militare (COCER) parteci-pa, in rappresentanza del persona-le militare, alle attivita` negozialisvolte in attuazione delle finalita` dicui al comma 1 e concernenti il trat-tamento economico del medesimopersonale.

Articolo 16 (Correttivi alle disposizioni in-

trodotte dall’articolo 72 del de-creto-legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, , con modifica-zioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133)

1. Le amministrazioni pubbliche dicui all’articolo 1, comma 2, del de-creto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, chesi avvalgono della facolta` di cui al-l’articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, con-vertito, con modificazioni, dalla leg-ge 6 agosto 2008, n. 133, possonocorrispondere a favore del persona-le dirigenziale un’indennita` sostitu-tiva del preavviso, ovvero conferire almedesimo personale un incarico aisensi dell’articolo 19, comma 10, delcitato decreto legislativo n. 165 del2001, e successive modificazioni,rendendo in entrambi i casi indispo-nibile un posto di funzione dirigen-ziale per la spesa equivalente.2. Al comma 8 dell’articolo 72 del

decreto- legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, con modificazioni,dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e`aggiunto, in fine, il seguente periodo:«Resta fermo quanto previsto dalcomma 11».3. Al secondo periodo del comma

11 dell’articolo 72 del decreto-legge25 giugno 2008, n. 112, convertito,con modificazioni, dalla legge 6 ago-sto 2008, n. 133, le parole: «il Mini-stro dell’economia e delle finanze,

sentiti i Ministri» sono sostituite dal-le seguenti:«i Ministri dell’economia e delle fi-

nanze”.

NOTA.Il presente articolo è stato in-

serito dalla Camera. Esso riguarda le normative, con-

cernenti i dipendenti pubblici, relativeai seguenti istituti: la possibile riso-luzione del rapporto di lavoro con isoggetti che abbiano già consegui-to la massima anzianità contributivadi 40 anni, utile ai fini del calcolo del-la pensione; il trattenimento in ser-vizio oltre il limite anagrafico per ilcollocamento a riposo. Riguardo alla risoluzione, da par-

te della pubblica amministrazione,del rapporto di lavoro con un di-pendente che abbia conseguito lamassima anzianità contributiva di 40anni, utile ai fini del calcolo della pen-sione, il comma 1 dell'articolo inesame prevede che l'amministra-zione medesima possa: corrispon-dere al soggetto, qualora apparte-nente al personale dirigenziale,un'indennità sostitutiva del preavvi-so di sei mesi (preavviso altrimentinecessario ai fini della risoluzionesuddetta); conferire al soggetto(sempre se dirigente) un incarico, inconformità alla disciplina prevista peri dirigenti ai quali non sia affidata latitolarità di uffici dirigenziali. Sia nell'ipotesi di corresponsione

dell'indennità sostitutiva del preav-viso sia nel caso di conferimento del-l'incarico suddetto, si deve rendereindisponibile un posto di funzione di-rigenziale per la spesa equivalente. Il successivo comma 2 specifica

che la risoluzione può concernereanche i soggetti per i quali sia statogià adottato, secondo la disciplinasui trattenimenti in servizio previ-gente o transitoria (rispetto a quel-la nuova a regime), il trattenimentooltre il limite di età per il collocamentoa riposo. . Relativamente al personale dei

comparti sicurezza, difesa edesteri, gli specifici criteri e le mo-dalità applicative dei princìpi del-la disposizione in esame sono de-finiti, tenendo conto delle rispet-tive peculiarità ordinamentali, condecreti del Presidente del Consi-glio dei Ministri. Tali decreti sono emanati previa

delibera del Consiglio dei Ministri, suproposta del Ministro per la pubbli-ca amministrazione e l’innovazione,di concerto con il Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, sentiti i Mini-

DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 23�� LLeeggggii ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

NOVITA’ NEL COLLEGATOALLA MANOVRA

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segue da pag. 22

� Delega al Governo ai fini del riordino della disciplina in materia di conge-di, aspettative e permessi (comunque denominati), spettanti ai lavoratori di-pendenti, pubblici e privati. �Modifica alla normativa sui permessi lavorativi per l’assistenza a soggetti por-tatori di handicap � Si estende al datore di lavoro, a decorrere dal 1° gennaio 2009, il sistemaobbligatorio di trasmissione telematica della documentazione attestante la ma-lattia. All'invio telematico nei confronti del datore deve provvedere l'INPS, chea sua volta, gi nella normativa vigente, relativa al settore privato riceve in viatelematica dal medico la certificazione della malattia

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24 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� LLeeggggii �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

NOVITA’ NEL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA 2010

stri dell’interno, della difesa e degliaffari esteri.

Il comma 3 del presente artico-lo 16 modifica quest'ultima proce-dura, prevedendo che i Ministri del-l’interno, della difesa e degli affariesteri esprimano il concerto, anzichéun parere

Articolo 17 (Delega al Governo per il rior-

dino della normativa in materia dicongedi, aspettative e permessi) 1. Il Governo e` delegato ad adot-

tare, entro sei mesi dalla data di en-trata in vigore della presente legge,uno o piu` decreti legislativi finalizzatial riordino della normativa vigente inmateria di congedi, aspettative epermessi, comunque denominati,fruibili dai lavoratori dipendenti di da-tori di lavoro pubblici o privati, in baseai seguenti princýpi e criteri direttivi:a) coordinamento formale e so-

stanziale del testo delle disposizio-ni vigenti in materia, apportando lemodifiche necessarie per garantire lacoerenza giuridica, logica e siste-matica della normativa e per ade-

guare, aggiornare e semplificare il lin-guaggio normativo;b) indicazione esplicita delle nor-

me abrogate, fatta salva l’applica-zione dell’articolo 15 delle disposi-zioni sulla legge in generale pre-messe al codice civile;c) riordino delle tipologie di per-

messi, tenuto conto del loro conte-nuto e della loro diretta correlazionea posizioni giuridiche costituzional-mente tutelate;d) razionalizzazione e semplifica-

zione dei criteri e delle modalita` perla fruizione dei congedi, delle aspet-tative e dei permessi di cui al pre-sente articolo;e) razionalizzazione e semplifica-

zione dei documenti da presentare,con particolare riferimento alle per-sone con handicap in situazione digravita` ai sensi dell’articolo 3, com-ma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.104, o affette da patologie di tipo neu-rodegenerativo o oncologico.2. I decreti legislativi di cui al

comma 1 sono adottati su propostadel Ministro per la pubblica ammini-

strazione e l’innovazione e del Mini-stro del lavoro, della salute e delle po-litiche sociali, di concerto con il Mi-nistro dell’economia e delle finanze,sentite le associazioni dei datori e deiprestatori di lavoro comparativa-mente piu` rappresentative sul pianonazionale e previo parere della Con-ferenza unificata di cui all’articolo 8del decreto legislativo 28 agosto1997, n. 281, e successive modifi-cazioni, che si esprime entro trentagiorni dalla data di trasmissione deirelativi schemi; decorso tale termine,il Governo puo` comunque proce-dere. Successivamente, gli schemisono trasmessi alle Camere perl’acquisizione del parere delle com-petenti Commissioni parlamentari,che si esprimono entro quarantagiorni dall’assegnazione; decorsotale termine, i decreti legislativi pos-sono essere comunque emanati.Qualora il termine per l’espres-

sione del parere parlamentare dicui al presente comma scada neitrenta giorni che precedono la sca-denza del termine per l’adozione deidecreti legislativi di cui al comma 1,quest’ultimo e` prorogato di duemesi.3. L’adozione dei decreti legislati-

vi attuativi della delega di cui al pre-

sente articolo non deve comportarenuovi o maggiori oneri a carico del-la finanza pubblica.

NOTA . Il presente articolo è stato in-

serito dalla Camera. Esso reca una delega al Governo

ai fini del riordino della disciplina inmateria di congedi, aspettative e per-messi (comunque denominati), spet-tanti ai lavoratori dipendenti, pubblicie privati. La delega deve essere esercita-

ta entro sei mesi dall'entrata in vigoredella presente legge (alinea delcomma 1), secondo la proceduradefinita dal comma 2 e senza la de-terminazione di nuovi o maggiorioneri a carico della finanza pubbli-ca (comma 3). I principii e i criteri direttivi per

l'esercizio della delega sono i se-guenti (lettere da a) a e) del com-ma 1): -il coordinamento, formale esostanziale, delle disposizioni vi-genti in materia; -l'indicazione esplicita

delle norme abrogate; -il riordino del-le tipologie degli istituti in oggetto, "te-nuto conto del loro contenuto e della loro diretta cor-

relazione a posizioni giuridiche co-stituzionalmente tutelate"; -la "razionalizzazione e semplifi-

cazione" sia dei criteri e delle mo-dalità per la fruizione dei beneficii inesame sia della documentazione dapresentare - il principio suddettorelativo alla documentazione è postocon particolare riferimento alle fatti-specie in cui rientrino soggetti in con-dizione di handicap graveo affetti dapatologie di tipo neurodegenerativoo oncologico -. In generale, si ricorda che gli

istituti in oggetto attengono a variesituazioni soggettive del lavoratore odi altre persone.

Articolo 18 (Modifiche alla disciplina in ma-

teria di permessi per l’assistenzaa portatori di handicap in situa-zione di gravità1. All’articolo 33 della legge 5

febbraio 1992, n. 104, e successivemodificazioni, sono apportate le se-guenti modificazioni:a) il comma 3 e` sostituito dal se-

guente: «3. A condizione che la per-sona handicappata non sia ricove-rata a tempo pieno, il lavoratore di-pendente, pubblico o privato, che as-siste persona con handicap in si-tuazione di gravita`, coniuge, parenteo affine entro il secondo grado, ov-vero entro il terzo grado qualora i ge-nitori o il coniuge della persona conhandicap in situazione di gravita` ab-biano compiuto i sessantacinqueanni di eta` oppure siano ancheessi affetti da patologie invalidanti osiano deceduti o mancanti, ha dirit-to a fruire di tre giorni di permessomensile retribuito coperto da contri-buzione figurativa, anche in manie-ra continuativa. Il predetto dirittonon puo` essere riconosciuto a piu`di un lavoratore dipendente per l’as-sistenza alla stessa persona conhandicap in si tuazione di gravita`.Per l’assistenza allo stesso figliocon handicap in situazione di gravi-ta`, il diritto e` riconosciuto ad en-trambi i genitori, anche adottivi, chepossono fruirne alternativamente»;b) al comma 5, le parole da: «Il ge-

nitore» fino a: «handicappato» sonosostituite dalle seguenti: «Il lavoratoredi cui al comma 3» e le parole: «alproprio domicilio» sono sostituitedalle seguenti: «al domicilio della per-sona da assistere»;c) e` aggiunto, in fine, il seguente

comma: «7-bis. Ferma restando laverifica dei presupposti per l’accer-tamento della responsabilita` disci-plinare, il lavoratore di cui alcomma 3 decade dai diritti di cui

al presente articolo, qualora il dato-re di lavoro, avvalendosi dei compe-tenti organi della pubblica ammini-strazione, accerti l’insussistenza o ilvenir meno delle condizioni richiesteper la legittima fruizione dei medesimidiritti».

2. All’articolo 42 del testo unicodelle disposizioni legislative in ma-teria di tutela e sostegno della ma-ternita` e della paternita`, di cui al de-creto legislativo 26 marzo 2001, n.151, sono apportate le seguenti mo-dificazioni:a) il comma 2 e` sostituito dal se-

guente: «2. Successivamente alcompimento del terzo anno di eta` delbambino con handicap in situazionedi gravita`, il diritto a fruire dei per-messi di cui all’articolo 33, comma 3,della legge 5 febbraio 1992, n. 104,e successive modificazioni, e` rico-nosciuto ad entrambi i genitori, ancheadottivi, che possono fruirne alter-nativamente, anche in maniera con-tinuativa nell’ambito del mese»;b) il comma 3 e` abrogato.3. All’articolo 20, comma 1, della

legge 8 marzo 2000, n. 53, le paro-le da: «nonche´» fino a: «non convi-vente» sono soppresse.4. Le amministrazioni pubbliche di

cui all’articolo 1, comma 2, del de-creto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, co-municano alla Presidenza del Con-siglio dei ministri – Dipartimentodella funzione pubblica:a) i nominativi dei propri dipendenti

cui sono accordati i permessi di cuiall’articolo 33, commi 2 e 3, della leg-ge 5 febbraio 1992, n. 104, e suc-cessive modificazioni, ivi compresi inominativi dei lavoratori padri e del-le lavoratrici madri, specificando sei permessi sono fruiti dal lavoratorecon handicap in situazione di gravi-ta`, dal lavoratore o dalla lavoratriceper assistenza al proprio figlio, perassistenza al coniuge o per assi-stenza a parenti o affini;b) in relazione ai permessi fruiti dai

dipendenti per assistenza a personacon handicap in situazione di gravi-ta`, il nominativo di quest’ultima,l’eventuale rapporto di dipendenza daun’amministrazione pubblica e ladenominazione della stessa, il co-mune di residenza dell’assistito;c) il rapporto di coniugio, il rapporto

di maternita` o paternita` o il grado diparentela o affinita` intercorrente traciascun dipendente che ha fruitodei permessi e la persona assistita;d) per i permessi fruiti dal lavora-

tore padre o dalla lavoratrice madre,la specificazione dell’eta` maggioreo minore di tre anni del figlio;e) il contingente complessivo di

giorni e ore di permesso fruiti da cia-scun lavoratore nel corso dell’annoprecedente e per ciascun mese.5. La Presidenza del Consiglio dei

ministri– Dipartimento della funzionepubblica istituisce e cura, con gli or-dinari stanziamenti di bilancio, unabanca di dati informatica costituita se-condo quanto previsto dall’articolo22, commi 6 e 7, del codice in ma-teria di protezione dei dati persona-li, di cui al decreto legislativo 30 giu-gno 2003, n. 196, in cui confluisco-no le comunicazioni di cui al comma

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Introdotta una nuova disciplina speciale – decorrente dall’anno 2009 - per ilpersonale del comparto sicurezza e difesa nonché per il personale del Corponazionale dei vigili del fuoco, relativamente al trattamento retributivo in casodi assenza per malattia. Si prevede che al personale sia riconosciuta, nei pri-mi dieci giorni di congedo per malattia, l’equiparazione degli emolumenti dicarattere continuativo ‘correlati alla specifica di status e di impiego’ al trat-tamento economico fondamentale. Viene così ampliata – rispetto alla restanteparte del personale pubblico, alla quale viene riconosciuto il solo trattamen-to economico fondamentale – la retribuzione spettante al personale in que-stione per i primi dieci giorni di assenza per malattia. Nel nuovo testo pro-posto non figura più, peraltro, la discriminante legata alla causa dell’assenzaper malattia (ossia l’essere o meno quest’ultima determinata da lesioni riportatein attività operative e addestrative).

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Il nuovo

NOVITA’ NEL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA 2010

4 del presente articolo, che sono for-nite da ciascuna amministrazione pervia telematica entro il 31 marzo di cia-scun anno, nel rispetto delle misuredi sicurezza previste dal predetto co-dice di cui al decreto legislativo n. 196del 2003.6. La Presidenza del Consiglio dei

ministri – Dipartimento della funzio-ne pubblica e` autorizzata al tratta-mento dei dati personali e sensibili dicui al comma 4, la cui conservazio-ne non puo` comunque avere dura-ta superiore a ventiquattro mesi. Aifini della comunicazione dei dati dicui al comma 4, le amministrazionipubbliche sono autorizzate al trat-tamento dei relativi dati personali esensibili e provvedono alla conser-vazione dei dati per un periodo nonsuperiore a trenta giorni dalla loro co-municazione, decorsi i quali, salvespecifiche esigenze amministrativo- contabili, ne curano la cancella-zione.Le operazioni rilevanti consistono

nella raccolta, conservazione, ela-borazione dei dati in forma elettronicae no, nonche´ nella comunicazionealle amministrazioni interessate.Sono inoltre consentiti la pubbli-

cazione e la divulgazione dei dati edelle elaborazioni esclusivamentein forma anonima. Le attivita` di cuiai commi 4 e 5, finalizzate al moni-toraggio e alla verifica sulla legittimafruizione dei permessi, sono di rile-vante interesse pubblico.Rimangono fermi gli obblighi pre-

visti dal secondo comma dell’artico-lo 6 della legge 26 maggio 1970, n.381, dall’ottavo comma dell’articolo11 della legge 27 maggio 1970, n.382, e dal quarto comma dell’articolo8 della legge 30 marzo 1971,n. 118, concernenti l’invio degli

elenchi delle persone sottoposte adaccertamenti sanitari, contenentisoltanto il nome, il cognome e l’indi-rizzo, rispettivamente all’Ente na-zionale per la protezione e l’assi-stenza dei sordomuti, all’Unione ita-liana dei ciechi e degli ipovedenti eall’Associazione nazionale dei muti-lati e invalidi civili.

NOTA - L’articolo modifica la nor-mativa sui permessi lavorativi perl’assistenza a soggetti portatori dihandicap I commi da 1 a 3 novellano, in pri-

mo luogo, la disciplina sul diritto a tregiorni di permesso mensile retribui-to, novellando l'art. 33 della L. 5 feb-braio 1992, n. 104, e successive mo-dificazioni, l'art. 20 della L. 8 marzo2000, n. 53, e l'art. 42 del "testo uni-co delle disposizioni legislative inmateria di tutela e sostegno dellamaternità e della paternità, a normadell'articolo 15 della L. 8 marzo2000, n. 53", di cui al D.Lgs. 26 mar-zo 2001, n. 151, e successive mo-dificazioni. La vigente normativa attribuisce il

diritto a tre giorni di permesso men-

sile retribuito, fruibili anche in ma-niera continuativa e coperti da con-tribuzione pensionistica figurativa, ailavoratori dipendenti, pubblici e pri-vati, rientranti in una delle seguen-ti fattispecie: -presenza di un figlio minorenne,

anche adottivo, di età superiore ai treannie con handicap in situazione digravità; -assistenza ad un soggetto, co-

niuge, figlio maggiorenne, oppureparente o affine entro il terzo grado,con handicap in situazione di gravi-tà e convivente; -assistenza in via esclusiva e

continuativa al coniuge, ad un figliomaggiorenne, ad un parente o affi-ne entro il terzo grado (sempre conhandicap in situazione di gravità),benché non convivente. Il diritto non è riconosciuto qualora

la persona da assistere o il minoresia ricoverato a tempo pieno. Inoltre,il beneficio in esame spetta anche,per le corrispondenti fattispecie sud-dette, ai soggetti affidatari di mino-ri con handicap in situazione di gra-vità. Per i genitori (anche adottivi, non-

ché per gli affidatari di minore), il li-mite di tre giorni mensili si applica alcumulo dei permessi dei due sog-getti; qualora uno dei due non sia la-voratore dipendente, resta fermo ildiritto in favore dell'altro genitore. La novella di cui ai commi 1, lett.

a), 2 e 3 (con riguardo alle ipotesi incui la persona da assistere non siail coniuge o un figlio) limita il dirittoalle fattispecie in cui il legame di pa-rentela o di affinità sia di primo o se-condo grado; per i casi in cui il le-game sia di terzo grado, il diritto èora riconosciuto solo "qualora i ge-nitori o il coniuge della persona conhandicap in situazione di gravitàabbiano compiuto i sessantacinqueanni di età oppure siano anche essiaffetti da patologie invalidanti o sia-no deceduti o mancanti". Si rilevache non appare chiaro se il benefi-cio competa anche - e a quali con-dizioni - nel caso in cui solo alcunidei soggetti summenzionati (genitorie coniuge) ricadano nelle ipotesi de-scritte. Si dovrebbe intendere, inol-tre, che sia irrilevante nella fattispe-cie in oggetto se il permesso sia ri-chiesto dal medesimo genitore o co-niuge rientrante nelle suddette ipo-tesi oppure da un altro familiare, pa-rente o affine. La novella specifica altresì che,

ferma restando la disciplina sum-menzionata per i genitori (anche

adottivi, nonché per i soggetti affi-datari di minore), il diritto può esserriconosciuto ad un solo lavoratore di-pendente, relativamente alla stessapersona con handicap in situazionedi gravità. Si sopprimono, inoltre, i re-quisiti della convivenza e della "con-tinuità" dell'assistenza (previsti finora,come detto, per alcune fattispecie). La lett. b) del comma 1 modifica,

invece, la disciplina sulla possibilitàdi scelta della sede di lavoro, di cuiall'art. 33, comma 5, della L. n. 104del 1992, e successive modificazio-ni. Tale norma, nella versione vi-

gente, prevede che il lavoratore di-pendente, pubblico o privato, il qua-le assista con continuità il coniuge,un figlio oppure un parente o un af-fine entro il terzo grado portatore dihandicap (anche non grave)abbia di-ritto a scegliere, ove possibile, lasede di lavoro più vicina al propriodomicilio e non possa essere tra-sferito, senza il suo consenso, ad al-tra sede. La novella di cui alla lett. b) ride-

finisce l' àmbito dei gradi di legameinteressati conformemente alla no-vella di cui alla precedente lett. a),esclude dalla fattispecie i casi di as-sistenza a portatori di handicap nongrave e sopprime il requisito della"continuità" dell'assistenza. Inoltre, ri-guardo al contenuto del diritto, si fariferimento non più al domicilio dellavoratore, ma a quello della perso-na da assistere. La lett. c) - aggiungendo un com-

ma 7-bis nel citato art. 33 della L. n.104 -reca una norma di chiusura,con riguardo ai diritti summenzionati,relativi ai tre giorni di permessomensile retribuito e alla sede di la-voro. Si prevede che, ferma restan-do la verifica dei presupposti per l’ac-certamento della responsabilità di-sciplinare, il dipendente decada daidiritti, qualora il datore di lavoro, av-valendosi dei competenti organidella pubblica amministrazione, ac-certi l'insussistenza o il venir menodelle condizioni richieste per la le-gittima fruizione dei medesimi dirit-ti. I commi da 4 a 6 del presente ar-

ticolo 18 dispongono che le pub-bliche amministrazioni (di cui all'art.1, comma 2, del D.Lgs. 30 marzo2001, n. 165, e successive modifi-cazioni) comunichino alla Presiden-za del Consiglio dei Ministri-Dipar-timento della funzione pubblica al-cuni dati, relativi ai propri dipendentiche fruiscano dei permessi mensili

retribuiti summenzionati o dei per-messi retribuiti previsti (nel limite didue ore quotidiane) per i minoricon handicap in situazione di gravi-tà e di età non superiore ai tre anni.Si contempla altresì la costituzione,da parte del citato Dipartimento, diuna banca dati, in cui confluiscanole comunicazioni. Tali attività sono in-tese "al monitoraggio e alla verificasulla legittima fruizione dei permes-si" (da parte dei dipendenti dellesuddette pubbliche amministrazioni).

Articolo 19 Certificati di malattia1. Al fine di assicurare un quadro

completo delle assenze per malattianei settori pubblico e privato, nonche´un efficace sistema di controllo del-le stesse, a decorrere dal 1º gennaio2009, in tutti i casi di assenza permalattia la certificazione medica e`inviata per via telematica, diretta-mente dal medico o dalla strutturasanitaria che la rilascia, all’Istituto na-zionale della previdenza sociale,secondo le modalita` stabilite per latrasmissione telematica dei certificatimedici nel settore privato dalla nor-mativa vigente, e in particolare daldecreto del Presidente del Consigliodei ministri previsto dal comma 5-bisdell’articolo 50 del decreto legge 30settembre 2003, n. 269, convertito,con modificazioni, dalla legge 24 no-vembre 2003, n. 326, introdotto dalcomma 810 dell’articolo 1 della leg-ge 27 dicembre 2006, n. 296, e dalpredetto Istituto e` immediatamenteinoltrata, con le medesime modalita`,all’amministrazione o al datore di la-voro privato interessati.2. L’Istituto nazionale della previ-

denza sociale, gli enti del Servizio sa-nitario nazionale e le altre ammini-strazioni interessate svolgono le at-tivita` di cui al comma 1 con le risorsefinanziarie, strumentali e umane di-sponibili a legislazione vigente, sen-za nuovi o maggiori oneri a caricodella finanza pubblica.3. Al comma 2 dell’articolo 71 del

decreto- legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, con modificazioni,dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, leparole: «mediante presentazione dicertificazione medica rilasciata dastruttura sanitaria pubblica» sonosostituite dalle seguenti: «mediantecertificazione medica rilasciata dauna struttura sanitaria pubblica o daun medico convenzionato con il Ser-vizio sanitario nazionale».

NOTA – L’articolo concerne lecertificazioni di malattia dei lavo-ratori, pubblici e privati. Il comma 1 estende al datore di

lavoro, a decorrere dal 1° gennaio2009, il sistema obbligatorio di tra-smissione telematica della docu-mentazione attestante la malattia. Al-l'invio telematico nei confronti del da-tore deve provvedere l'INPS, che asua volta, gi nella normativa vigen-

segue a pag. 26

segue da pag. 24

Per il personale del comparto sicurezza e difesa ( forze di polizia civili e mi-litari, vigili del fuoco, forze armate) la possibilità di essere collocati in aspet-tativa per conferimento di incarichi dirigenziali da parte di amministrazionipubbliche diverse da quella di appartenenza L’elemento caratterizzante in-trodotto dalla finanziaria 2008 di porre in ogni caso a carico della ammini-strazione utilizzatrice (sia essa statale o meno) l’onere di corresponsione deltrattamento economico spettante al personale de quo in posizione di co-mando, viene dunque mantenuto ed esteso al personale della Difesa.

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Il nuovo

NOVITA’ NEL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA 2010

te, relativa al settore privato riceve invia telematica dal medico la certifi-cazione della malattia. Si ricorda che, attualmente, nel

settore privato, il datore può richie-dere all'INPS l'invio telematico, men-tre, qualora non eserciti tale facoltà,l'obbligo di trasmissione al datoredella certificazione della malattia èa carico del lavoratore. Le norme sull'obbligo di invio te-

lematico - all'INPS da parte del me-dico (o della struttura sanitaria) e aldatore di lavoro da parte dell'INPS -sono poste dal presente comma 1anche con riferimento ai lavoratoridelle pubbliche amministrazioni, al"fine di assicurare un quadro com-pleto delle assenze per malattia nelsettore pubblico e privato, nonché unefficace sistema di controllo dellestesse". Il comma 2 specifica che l'INPS,

gli enti del Servizio sanitario nazio-nale e le altre amministrazioni inte-ressate svolgono le attività di cui alcomma 1 con le risorse finanziarie,strumentali e umane disponibili a le-gislazione vigente, senza nuovi omaggiori oneri a carico della finan-za pubblica. Il comma 3 concerne l'àmbito dei

soggetti competenti ad accertarelo stato di malattia dei dipendenti del-le pubbliche amministrazioni (di cuiall'art. 1, comma 2, del D.Lgs. 30marzo 2001, n. 165, e successivemodificazioni) nell'ipotesi di assen-za protratta per un periodo superio-re a dieci giorni o dopo il secondoevento di malattia nell'anno solare(cioè, a decorrere dal terzo evento). La normativa vigente prevede

che, in tali casi, l'assenza sia giu-stificata esclusivamente in base aduna certificazione medica rilasciatada una struttura sanitaria pubblica. La novella di cui al comma 3 in

esame (cfr. il testo a fronte nella se-conda parte del presente dossier)specifica che la certificazione può es-sere rilasciata anche da un medicoconvenzionato con il Servizio sani-tario nazionale. Si osserva che tale possibilità è

già ammessa, in via interpretativa,dalla circolare n. 7 del 17 luglio2008 del Ministro per la pubblica am-ministrazione e l’innovazione.

Articolo 20 (Modifiche all'articolo 71 del

decreto-legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, con modificazioni,dalla legge 6 agosto 2008, n. 133,in materia assenza per malattia deidipendenti delle pubbliche am-ministrazioni1. All’articolo 71 del decreto-legge

25 giugno 2008, n. 112, convertito,con modificazioni, dalla legge 6 ago-sto 2008, n. 133, sono apportate leseguenti modificazioni:a) il comma 1-bis e` sostituito dal

seguente: «1-bis. A decorrere dal-

l’anno 2009, limitatamente alle as-senze per malattia di cui al comma1 del personale del comparto sicu-rezza e difesa nonche´ del personaledel Corpo nazionale dei vigili del fuo-co, gli emolumenti di carattere con-tinuativo correlati allo specifico sta-tus e alle peculiari condizioni di im-piego di tale personale sono equi-parati al trattamento economico fon-damentale»;b) il comma 5 e` abrogato.2. Agli oneri derivanti dall’attua-

zione delle disposizioni introdottedal comma 1, lettera a), pari a 9,1 mi-lioni di euro annui a decorrere dal-l’anno 2009, si provvede mediantecorrispondente riduzione dell’auto-rizzazione di spesa relativa al Fon-do per interventi strutturali di politicaeconomica, di cui all’articolo 10,comma 5, del decreto-legge 29 no-vembre 2004, n. 282, convertito,con modificazioni, dalla legge 27 di-cembre 2004, n. 307.

NOTA _ L’articolo in esame, in-trodotto dalla Camera, modifica ilrecente articolo71 del decreto-legge 25 giu-gno 2008, n.112 (comma1), (cfr. il testo afronte della no-vella nella se-conda parte deldossier). La disposizione di cui si propone

la modifica reca norme in materia diassenze per malattia e per per-messo retribuito dei dipendenti del-le pubbliche amministrazioni. In particolare, in tema di assenze

per malattia, l’articolo 71 ha intro-dotto una disciplina restrittiva, tesaalla riduzione dei giorni di assenzaper malattia dei dipendenti pubblici,allo scopo di riportare il tasso di as-senteismo del settore pubblico nei li-miti di quello del settore privato (v. re-lazione governativa al ddl di con-versione). L’articolo 71, nel testo vigente, sta-

bilisce:

la corresponsione ai dipendentidelle pubbliche amministrazioni di cuiall’articolo 1, comma 2, del D.Lgs.165/2001, per i periodi di assenzaper malattia, di qualunque durata, neiprimi dieci giorni di assenza, del solotrattamento economico fondamentalecon esclusione di ogni indennità oemolumento, comunque denomina-ti, aventi carattere fisso e continua-tivo, nonché di ogni altro trattamen-to accessorio. Resta comunque fer-mo il trattamento più favorevoleeventualmente previsto dai contrat-ti collettivi o dalle specifiche norma-tive di settore per le assenze per ma-lattia dovute ad infortunio sul lavoroo a causa di servizio, oppure a rico-vero ospedaliero o a day hospital,nonché per le assenze relative a pa-tologie gravi che richiedano terapiesalvavita (comma 1);

- l’obbligo, nelle ipotesi di assen-za per malattia protratta per un pe-riodo superiore a dieci giorni, e, inogni caso, dopo il secondo evento dimalattia nell’anno solare, di ricorre-re esclusivamente ad una strutturasanitaria pubblica per il rilascio del-la certificazione medica (comma 2); - l’effettuazione del controllo del-

la sussistenza della malattia del di-pendente da parte dell’Amministra-zione di appartenenza anche incaso di assenza di un solo giorno, te-nuto conto delle esigenze funzionalie organizzative, nonché la modificadelle fasce orarie di reperibilità dellavoratore entro le quali devono es-sere effettuate le visite mediche dicontrollo, che vengono previste dal-le ore 8 alle ore 13 e dalle ore 14 alleore 20 di tutti i giorni, compresi i nonlavorativi e i festivi (comma 3); - la non assimilazione delle as-

senze per malattia alla presenza inservizio ai fini della distribuzione del-le somme dei fondi per la contratta-zione integrativa (comma 5), con al-

cune eccezioniriferite ad as-senze per moti-vazioni partico-lari (ad es. con-gedi di materni-tà e paternità).

Il comma 1-bis, inserito du-

rante l’esame parlamentare del ddldi conversione, specifica peraltroche le su illustrate disposizioni in ma-teria di assenza per malattia non siapplicano, nel comparto sicurezza edifesa, in caso di malattie conse-guenti a lesioni riportate in attivitàoperative e addestrative. L’articolo in esame, alla lettera a)

del comma 1, riformula il succitatocomma 1-bis dell’articolo 71, intro-ducendo una nuova disciplina spe-ciale – decorrente dall’anno 2009 -per il personale del comparto sicu-rezza e difesa nonché per il perso-nale del Corpo nazionale dei vigili delfuoco, relativamente al trattamentoretributivo in caso di assenza per ma-lattia. Si prevede che al personale dequo sia riconosciuta, nei primi diecigiorni di congedo per malattia, l’equi-parazione degli emolumenti di ca-rattere continuativo ‘correlati allaspecifica di status e di impiego’al trat-tamento economico fondamentale.Viene così ampliata – rispetto alla re-stante parte del personale pubblico,alla quale viene riconosciuto il solotrattamento economico fondamentale– la retribuzione spettante al perso-nale in questione per i primi diecigiorni di assenza per malattia. Nelnuovo testo proposto non figura più,peraltro, la discriminante legata allacausa dell’assenza per malattia (os-sia l’essere o meno quest’ultima de-terminata da lesioni riportate in atti-vità operative e addestrative, v. so-pra).

La lettera b) del comma 1 abro-ga il comma 5 del menzionato arti-colo 71, che come detto dispone, peri dipendenti delle pubbliche ammi-nistrazioni, la non equiparabilità del-le assenze per malattia alla presenzain servizio ai fini della distribuzionedelle somme dei fondi per la con-trattazione integrativa (v. anche so-pra). Il comma 2 reca la quantificazio-

ne degli oneri derivanti dall’attua-zione della lettera a) del comma 1,pari a 9,1 milioni di euro annui a de-correre dall'anno 2009. Per la rela-tiva copertura si prevede una corri-spondente riduzione dell'autorizza-zione di spesa relativa al Fondo pergli interventi strutturali di politicaeconomica, di cui all'articolo 10,comma 5, del decreto-legge 29 no-vembre 2004, n. 282.

Articolo 21 (Aspettativa per conferimento

incarichi, ai sensi dell'articolo19, comma 6, del . decreto legi-slativo 30 marzo 2001, n. 165) 1. Al personale del comparto si-

curezza e difesa possono essereconferiti, ai sensi del l’articolo 19,comma 6, del decreto legislativo 30marzo 2001, n. 165, e successivemodificazioni, nel rispetto dei re-quisiti e dei limiti ivi previsti, incari-chi dirigenziali da parte di ammini-strazioni pubbliche diverse da quel-la di appartenenza, che siano stret-tamente collegati alla professiona-lita` da loro rivestita e motivati daesigenze di carattere eccezionale. Ilpersonale e` collocato in aspettati-va senza assegni e continua ad oc-cupare il relativo posto nella dota-zione organica dell’amministrazionedi appartenenza.2. Gli incarichi dirigenziali di cui al

comma 1 sono conferiti previa au-torizzazione del Ministro compe-tente, d’intesa con il Ministro del-l’economia e delle finanze.

NOTA - L’articolo 21, introdottodurante l’esame presso l’Assem-blea della Camera, al comma 1prevede per il personale del com-parto sicurezza e difesa (forze di po-lizia civili e militari, vigili del fuoco, for-ze armate) la possibilità di esserecollocati in aspettativa per conferi-mento di incarichi dirigenziali daparte di amministrazioni pubblichediverse da quella di appartenenza,nel rispetto dei requisiti e dei limitiprevisti dalla normativa in materia diincarichi dirigenziali presso ammi-nistrazioni pubbliche posta dall’art.19 comma 6 del d.lgs. 165 del 2001.Gli incarichi dirigenziali conferiti alpersonale del comparto devonoinoltre essere strettamente colle-gati alla professionalità da loro rive-stita e motivati da esigenze di ca-rattere eccezionale. Il conferimentodell'incarico determina il colloca-

segue a pag. 27

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Estesa a decorrere dal 1° gennaio2009, al personale delle Forze armatela disciplina in materia di comandoposta per il personale delle Forze dipolizia e del Corpo nazionale dei Vi-gili del fuoco.

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Il nuovo

NOVITA’ NEL COLLEGATO ALLA FINANZIARIA 2010

mento in aspettativa senza assegni,con il mantenimento del posto nel-la dotazione organica di apparte-nenza - come già previsto, in gene-rale, per i dipendenti pubblici a cuisiano attribuiti gli incarichi suddetti. Si ricorda che, nella normativa vi-

gente, il personale del comparto si-curezza e difesa rientra nell'ambi-to di applicazione del comma 12 delcitato art. 19 del d.lgs. n. 165, il qua-le, per il conferimento, in generale,degli incarichi di funzioni dirigenziali,fa rinvio ai rispettivi ordinamenti disettore. Si ricorda che il comma 6 dell’art.

19 del d.lgs. 165 del 2001 citato pre-vede che gli incarichi dirigenziali pos-sono essere conferiti, da ciascunaamministrazione - entro il limite del10 per cento della dotazione orga-nica dei dirigenti appartenenti allaprima fascia del ruolo dei dirigenti edell'8 per cento della dotazione or-ganica di quelli appartenenti alla se-conda fascia - a tempo determina-to ai soggetti indicati dal medesimocomma. La durata di tali incarichi, co-munque, non può eccedere, per gliincarichi di funzione dirigenziale dicui ai commi 3 (incarichi di Segre-tario generale di ministeri, gli inca-richi di direzione di strutture artico-late al loro interno in uffici dirigenzialigenerali e quelli di livello equivalen-te) e 4 (incarichi di funzione diri-genziale di livello generale), il ter-mine di tre anni, e, per gli altri inca-richi di funzione dirigenziale il ter-mine di cinque anni. Tali incarichi sono conferiti a per-

sone di particolare e comprovataqualificazione professionale, cheabbiano svolto attività in organismied enti pubblici o privati ovveroaziende pubbliche o private conesperienza acquisita per almeno unquinquennio in funzioni dirigenzia-li, o che abbiano conseguito unaparticolare specializzazione pro-fessionale, culturale e scientificadesumibile dalla formazione uni-versitaria e postuniversitaria, dapubblicazioni scientifiche o da con-crete esperienze di lavoro matura-te, anche presso amministrazionistatali, ivi comprese quelle che con-feriscono gli incarichi, in posizionifunzionali previste per l'accessoalla dirigenza, o che provengano daisettori della ricerca, della docenzauniversitaria, delle magistrature edei ruoli degli avvocati e procurato-ri dello Stato. Il trattamento economico può es-

sere integrato da una indennità com-misurata alla specifica qualificazioneprofessionale, tenendo conto dellatemporaneità del rapporto e delle con-dizioni di mercato relative alle speci-fiche competenze professionali. Per il periodo di durata dell'inca-

rico, i dipendenti delle pubblicheamministrazioni sono collocati inaspettativa senza assegni, con ri-

conoscimento dell'anzianità di ser-vizio.Il comma 2 prescrive che gli in-

carichi siano conferiti previa auto-rizzazione del Ministro competente,d'intesa con il Ministro dell'economiae delle finanze. Si ricorda che la disciplina vigen-

te prescrive che gli incarichi di cui alcomma 3 (incarichi di Segretario ge-nerale di ministeri, gli incarichi di di-rezione di strutture articolate al lorointerno in uffici dirigenziali generalie quelli di livello equivalente) dell’art.19 del d.lgs. n. 165 siano conferiticon DPR previa deliberazione delConsiglio dei Ministri, mentre quel-li di funzione dirigenziale di livello ge-nerale, di cui al comma 4, conDPCM, sempre su proposta del Mi-nistro competente e che, entrambi icasi, sia data comunicazione al Se-nato della Repubblica ed alla Ca-mera dei deputati. Per gli incarichi didirezione degli uffici di livello diri-genziale, infine, è previsto un prov-vedimento del dirigente dell'ufficio dilivello dirigenziale generale. Si ricorda inoltre che l’articolo

28, comma 7-bis del citato d. lgs. n.165 prevede che le amministrazio-ni statali comunichino entro il 30 giu-gno di ogni anno al Dipartimento del-la Funzione Pubblica della Presi-denza del Consiglio i dati riepiloga-tivi relativi agli incarichi dirigenzialiconferiti ai sensi dell’art. 19, comma6, nonché alle posizioni di comando,fuori ruolo, aspettativa e mobilità, conindicazione della decorrenza e deltermine di scadenza. Le informazionisono comunicate e tempestivamenteaggiornate per via telematica a curadelle amministrazioni interessate,con inserimento nella banca dati online della Funzione pubblica.

Articolo 22 (Comando del personale mili-

tare) A decorrere dal 1º gennaio 2009,

si applicano anche al personale del-le Forze armate le disposizioni di cuiall’articolo 2, comma 91, della legge24 dicembre 2007, n. 244, che pon-gono a carico delle amministrazioniutilizzatrici gli oneri del trattamentoeconomico fondamentale e acces-sorio del personale in posizione di co-mando appartenente alle Forze di po-lizia e al Corpo nazionale dei vigili delfuoco.

NOTA - L’articolo 22, introdotto duran-

te l’esame presso l’Assembleadella Camera, estende, a decorre-re dal 1° gennaio 2009, al persona-le delle Forze armate la disciplina inmateria di comando posta per il per-sonale delle Forze di polizia e delCorpo nazionale dei Vigili del fuocodal comma 91 dell’art. 2 della leggefinanziaria per il 2008. In particolare, il citato comma 91

stabilisce che, a decorrere dal 1° feb-braio 2008, il trattamento economi-co fondamentale e accessorio atti-

nente alla posizione di comando delpersonale delle Forze di polizia e delCorpo nazionale dei vigili del fuocoè posto a carico delle amministrazioniutilizzatrici. La ratio di tale disposizione era

esplicitata in sede di relazione illu-strativa e tecnica della finanziaria peril 2008, laddove il Governo affermavache pur non determinando risparmidi spesa “si può presumere che [...]determini un decremento del per-sonale comandato, e conseguente-mente un recupero delle unità a di-sposizione per compiti d’istituto”. L’elemento caratterizzante intro-

dotto dalla finanziaria 2008 di porrein ogni caso a carico della ammini-strazione utilizzatrice (sia essa sta-tale o meno) l’onere di correspon-sione del trattamento economicospettante al personale de quo in po-sizione di comando, viene dunquemantenuto ed esteso al personaledella Difesa. La disciplina generale del co-

mando, ove non disapplicata a livellodi contrattazione collettiva (per il per-sonale “privatizzato”), è posta dagliarticoli 56 e ss. del D.P.R. 3/1957. Inparticolare, l’articolo 57 (Tratta-mento del personale comandato ecarico della spesa) del D.P.R. cita-to attribuisce la spesa per il perso-nale comandato presso altra am-ministrazione statale all'ammini-strazione di appartenenza, mentrecarica quella relativa alla spesa delpersonale comandato presso entipubblici direttamente ed intera-mente all'ente presso cui detto per-sonale va a prestare servizio; taleente è, altresì, tenuto a versare al-l'amministrazione statale cui il per-sonale stesso appartiene l'importo dei contributi e delle ritenute sul

trattamento economico previsti dal-la legge. Il periodo di tempo tra-scorso nella posizione di comandoè computato agli effetti del tratta-mento di quiescenza e di previden-za. Alle promozioni di tutto il perso-nale comandato, nonché agli au-menti periodici, provvede l'ammini-strazione cui l'impiegato appartieneorganicamente. Si ricorda altresì che la disciplina

posta dalla finanziaria per il 2008 siapplica altresì al personale dei cor-pi di polizia assegnato alla Presi-denza del Consiglio dei ministri di cuiall’art. 33 della L. 400/1988, nelcaso in cui venga superato il con-tingente fissato dal decreto del Pre-sidente del Consiglio previsto perl’assegnazione. Il contingente di personale pro-

veniente dai Corpi della Polizia diStato di cui all’art. 33, L. 400/1988viene assegnato con decreto delPresidente del Consiglio dei ministriadottato di concerto con i Ministridell'interno e dell’economia. I postinei rispettivi corpi di appartenenzaresisi vacanti a seguito dell’asse-gnazione sono considerati disponi-bili per nuove nomine. La restituzio-ne del personale al corpo di appar-

tenenza avviene, ove necessario,anche in soprannumero, salvo suc-cessivo riassorbimento. La disposizione della finanziaria

2008 richiamata dal presente arti-colo stabilisce altresì che le dispo-sizioni recate dall’art. 1, comma 6-septies del D.L. 300/2006così comemodificato dalla legge di conver-sione n. 17/2007 rimangano inva-riate. Tale norma da ultimo citata di-spone che fino al 31 dicembre 2011,nei limiti delle risorse finanziarie di-sponibili, al personale appartenen-te al Corpo nazionale dei vigili delfuoco, collocato in posizione di co-mando o fuori ruolo presso gli organicostituzionali, presso gli uffici dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri.nonché presso gli uffici di diretta col-laborazione di cui all'articolo 14,comma 2, del D. Lgs. 165/2001, dicui ciascun ministro può avvalersi,per l’esercizio delle funzioni che glisono proprie di indirizzo politico-amministrativo e di controllo della ri-spondenza dei risultati dell’attivitàamministrativa agli indirizzi imparti-ti, continua ad applicarsi la disposi-zione di cui al sopra citato art. 57 deltesto unico di cui al D.P.R. 3/1957.Al medesimo personale indicatodall’art. 1, comma 6-septies delD.L. 300/2006, e fino alla data del 31dicembre 2011, non si applicano, al-tresì, il limite di cui all'ultimo perio-do del comma 1 dell'art. 133 del D.Lgs. 217/2005ovvero la disposizio-ne secondo la quale possono es-sere collocati in posizione di co-mando o fuori ruolo non più di cin-que unità di personale di livello di-rigenziale contemporaneamente, ela disposizione di cui al comma 3 delmedesimo art. 133 ai sensi dellaquale il trattamento economico eogni altro onere finanziario relativi alpersonale collocato in posizione dicomando o fuori ruolo sono a cari-co dell'amministrazione di destina-zione. Resta fermo, secondo quan-to precisato dal secondo periodo delcomma 91 dell’art. 2 della finanzia-ria per il 2008, il divieto posto dall’art.3, comma 63 della L. 537/1993107,ossia la non cumulabilità di inden-nità, compensi o emolumenti, co-munque denominati, anche se pen-sionabili, corrisposti dall'ammini-strazione di appartenenza con altrianaloghi trattamenti economici ac-cessori previsti da specifiche di-sposizioni di legge a favore del per-sonale dell'amministrazione pressola quale i pubblici dipendenti “co-mandati” prestano servizio. Si ri-corda infine che il personale milita-re, delle Forze di polizia e quello delCorpo nazionale dei vigili del fuocosono tuttora in regime di diritto pub-blico (art. 3 del D. Lgs. 165/2001).Inoltre con la firma, il 31 ottobre2007 del rinnovo del contratto di la-voro 2006-2007, tutto il personaledel Corpo dei Vigili del fuoco (diri-genti, direttivi, personale operativoe personale amministrativo) è en-trato nel comparto di contrattazionedi diritto pubblico.

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Il nuovo

Giudizi pensionistici e legittimità di atti inerenti il rapporto di lavoro

Attività extra professionale: dannoerariale solo in caso di accertata minor capacità lavorativa

L’agente guarito puòtornare al suo posto

Corte di cassazione, sez. un., or-dinanza 7 agosto 2009, n. 18076 -Pres. Senese; Rel. Toffoli Corte deiconti - Pensioni ordinarie - Pen-sioni a carico dello Stato e altri enti- Giurisdizione esclusiva sui prov-vedimenti inerenti il diritto, la mi-sura e la decorrenza della pen-sione dei pubblici dipendenti – De-libazione degli atti amministrativiintervenuti nel pregresso rappor-to di impiego - Sussistenza – De-cisione in via incidentale sulla le-gittimità di detti atti – Divieto - Inos-servanza - Ricorso alle sezioniunite dellaCorte di cassazione -Ammissibilità - Limiti esterni allagiurisdizioneLa Corte dei conti, in sede di giu-

risdizione esclusiva sui provvedi-menti inerenti il diritto, la misura e ladecorrenzadella pensione dei pubblici dipen-

denti (nonché degli altri assegni chene costituiscono parte integrante), hail potere-dovere di delibare gli atti am-ministrativi intervenuti nel pregressorapporto d’impiego, inerenti lo statusdel dipendente e il suo trattamentoeconomico, al fine di stabilirne la ri-levanza sul trattamento di quiescen-za, ma non può decidere, neppure invia incidentale, sulla legittimità didetti atti, poiché si tratta di questionepregiudiziale che è devoluta alla giu-risdizione del giudice del rapportod’impiego, ove gli atti medesimi sia-no ancora impugnabili, e che restapreclusa, quando essi siano divenu-ti definitivi in conseguenza di mancataimpugnazione (o di giudicato). Per-tanto, l’inosservanza da parte dellaCorte dei conti del suddetto divieto,in quanto attinente ai limiti esterni del-le sue attribuzioni giurisdizionali, è de-nunciabile con ricorso alle sezioni uni-tedella Corte di cassazione.NOTAL’ordinanza in esame attiene al de-

licato confine che intercorre tra la giu-risdizione del giudice del rapporto dilavoro (GO per il pubblico impiegoprivatizzato e GA per quello rimastoancora in regime di diritto pubblico)e quella del giudice delle pensioni (laCorte dei conti).Non di rado, infatti, i giudizi pen-

sionistici finiscono per implicare unavalutazione anche degli atti adotta-ti dall’amministrazione per discipli-nare il rapporto di lavoro del pen-sionato sotto il profilo anche della de-terminazionedegli emolumenti goduti ed attri-

buiti in costanza di servizio, checoncorrono a vario titolo a formare labase pensionabile.Secondo le sezioni unite della

Cassazione, in tali casi il sindacatodella Corte dei conti non può spin-gersi sino a valutare la legittimità del-

l’erogazione o della mancata ero-gazione di taluni emolumenti retri-butivi, poiché deve limitarsi esclusi-vamente ad una delibazione finaliz-zata a determinare una loro rilevan-za sul trattamento di quiescenza.I giudici hanno, in sostanza, chia-

rito che la Corte dei conti, in sede digiurisdizione esclusiva sui provve-dimentiinerenti il diritto, la misura e la de-

correnza della pensione dei pubbli-ci dipendenti (nonché degli altri as-segni che ne costituiscono parte in-tegrante), ha il potere- dovere di de-libare gli atti amministrativi intervenutinel pregresso rapporto d’impiego,inerenti allo “status” del dipendenteed al suo trattamento economico, alfine di stabilirne la rilevanza sul trat-tamento di quiescenza, ma non puòdecidere, neppure in via incidentale,sulla legittimità di detti atti, poiché sitratta di questione pregiudiziale cheè devoluta alla giurisdizione del giu-dice del rapporto d’impiego, ove gliatti medesimi siano ancora impu-gnabili, e che resta preclusa, quan-do essisiano divenuti definitivi in conse-

guenza di mancata impugnazione (odi giudicato).Pertanto - hanno puntualizzato i

giudici di Piazza Cavour l’inosser-vanza da parte della Corte dei con-ti del suddetto divieto, in quanto at-tinente ai limiti esterni delle sue at-tribuzioni giurisdizionali, è denun-ciabile conricorso alle sezioni unite della

Corte di cassazione (sentenze n.6084 del 1982, n. 7293/1983 e n.99/1999).Sulla base di tale principio, in re-

lazione alla controversia in oggetto- relativa alla richiesta del ricono-scimento della quiescibilità dell’in-dennità di coordinamento, previstadell’art. 34 del Dpr 13 maggio 1987,n. 268, percepita in servizio - la Cor-te di cassazione ha rilevato l’insus-sistenza del travalicamento dei sud-detti limiti, poiché non risultava dal-la motivazione della sentenzaimpu-gnata che la Corte dei conti avesseproceduto ad una valutazione di il-legittimità sul piano del rapporto dipubblico impiego della determina-zione dell’amministrazione, poiché siera limitata solo al riferimento espres-so alla qualifica rivestita al momen-to del collocamento a riposo e al-l’importo dell’indennità per direzionedi struttura percepita durante l’ultimoperiodo del servizio dal pensionato,quali risultanti da detta determina-zione, ritenendo dette circostanzequelle rilevanti in relazionealla di-sciplina pensionistica e all’oggettodel giudizio.

Corte dei conti, sez. I giurisdiz.centrale d’appello, sentenza 16settembre 2009, n. 554 -Responsabilità contabile e am-

ministrativa -Attività privata re-tribuita svolta da un dipendentepubblico in assenza di specificaautorizzazione - Danno erariale –Necessità di dimostrazione diuna minore resa lavorativaNon sussiste un danno erariale

come conseguenza automatica del-l’esercizio di attività extraistituzionaledi un dipendente pubblico (nellaspecie, amministratore di condomi-ni), nella forma dell’illecita sottra-zione di energie lavorative e intel-lettuali alla PA, perché il dannodeve essere comunque dimostratoattraverso la prova di una riscontra-ta minore resa del servizio, con ab-bassamento anche qualitativo delleprestazioni.

NOTANella sentenza in rassegna, il

Collegio d’appello ha confermatol’assoluzione nel giudizio di primogrado nei confronti di un impiegatocon rapporto di lavoro a tempo pie-no che aveva svolto, senza la pre-scritta autorizzazione, l’attività diamministratore di condomini. La se-zione per il Lazio aveva infatti rite-nuto che mancasse idonea provache da tale attività fosse derivato un

danno all’Erario, dalla Procura indi-cato genericamente come “sottra-zione di energie lavorative ed intel-lettuali alla pubblica amministrazio-ne a fini privati”; né tale dannoavrebbe potuto desumersi dal man-cato versamento all’Erario dei com-pensi percepiti, accertato e perse-guito in sede disciplinare, in quan-to tale obbligo, secondo i primi giu-dici, discende direttamente dallalegge e prescinde comunque dallaproduzione di un danno all’ammini-strazione connesso ad un compor-tamento gravemente colposo.La sezione ha inteso in altri ter-

mini precisare che il danno erariale,dalla Procura appellante ritenutoconseguenza automatica dell’eser-cizio di attività extraistituzionale e so-stanziantesi nell’illecita sottrazionedi energie lavorative ed intellettualialla PA, deve essere comunque di-mostrato attraverso la prova di unariscontrata minore resa del servizio,con abbassamento anche qualitati-vo delle prestazioni lavorative, comepotrebbe, ad esempio, attestareuna accertata situazione di disordi-ne amministrativo o contabile ri-conducibile al funzionario, non rite-nendo di poter affermare la sussi-stenza di danno erariale quale effettoautomatico della violazione dellenorme sulla mancataautorizzazionedi attività extraistituzionali.

L’agente di polizia penitenziariatrasferito a mansioni amministrativeper motivi di salute ha diritto di ot-tenere il reintegro a guarigione av-venuta. La Corte costituzionale, conla sentenza 294/2009, ha dichiara-to l’illegittimità dell’articolo 80 del de-creto legislativo 443/92 (“Ordina-mento del personale del corpo di po-lizia penitenziaria”) nella parte in cuinon prevede la possibilità, per il di-pendente che sia successivamenteguarito, di presentare un’istanza diriammissione nel ruolo di prove-nienza. Secondo la Corte, che haaccolto la questione posta dal TarLazio sul caso di un agente guaritoda una leucemia non linfoide, “ il di-vieto assoluto di riammissione nelposto di ruolo precedentemente oc-cupato prescindendo da qualsivogliaesame di merito circa le attuali con-dizioni di salute dell’interessato e leesigenze di organico, non può ra-gionevolmente giustificarsi in con-siderazione del fatto che la discipli-

na organizzativa del personale delCorpo di polizia penitenziaria esigeun rigoroso controllo del possessoe della conservazione dei requisiti diidoneità psico-fisici richiesti perl’assolvimento degli specifici compitia esso assegnati”. Pertanto, l’avereprecluso inderogabilmente, sullabase “di una presunzione assolutadi irreversibilità dello stato d’infer-mità, la possibilità di presentareuna istanza di riammissione” nel po-sto di ruolo già ricoperto, vìola il prin-cipio di uguaglianza poiché sotto-pone l’agente a un trattamento “ir-ragionevolmente deteriore” rispettoai colleghi idonei alle guardie. La de-cisione di ieri ribadisce anche per ipoliziotti la sentenza 3/1994, cheaveva dichiarato l’illegittimità costi-tuzionale dell’articolo 132 del Dpr3/1957 (“Statuto degli impiegati ci-vili dello Stato”), “laddove non con-sente la riammissione in servizioquando la dispensa è avvenuta permotivi di salute”

CORTE DEI CONTI

CORTE COSTITUZIONALE

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Abbiamo già avutomodo di trattare sul nostrogiornale la questione delcollocamento in ausiliariadel personale erronea-mente collocato in riservadall’applicazione del De-creto 505/96 (28 settem-bre 1996) sino all’entratain vigore del combinatodisposto dei Decreti Legi-slativi 165/97 e 498/97,che a decorrere dal 1ºgennaio 1998 hanno re-golamentato l’accesso al-l’ausiliaria, determinandoanche altri benefici di pen-sione, quali i sei scatti ag-giuntivi sul trattamento diquiescenza qualunque siastato il motivo di cessa-zione.Come è noto, a seguito

del pronunciamento delConsiglio di Stato del2004, che riteneva defini-ta la posizione di colorocessati dal 1º gennaio1998, che hanno comun-que goduto di vantaggipensionistici, quali appun-to i sei scatti aggiuntivi, an-che se non in possessodei requisiti per ottenere lacorresponsione dell’in-dennità di ausiliaria, ap-pare evidente che vieneconfermato il buco tem-porale in premessa, la-sciando in una sorta dilimbo alcune centinaia (for-se un paio di migliaia) dimilitari e rappresentantidelle forze di polizia.Detto personale, infatti,

si è visto collocare d’auto-rità in riserva, permanen-dovi anche a seguito del-la sentenza del Consigliodi Stato, che di fatto nonannulla il provvedimentorestrittivo, ma modifica ildiritto alla percezione deltrattamento di quiescen-za in riferimento alla datadi cessazione.In definitiva, quindi, la

norma di blocco è statareiterata dopo la scadenzadei 60 giorni (il decreto606/96 infatti è datato 3 di-cembre 1996, ossia 5 gior-ni dopo la decadenza delprovvedimento di leggeistitutivo). Ed il susse-guente inserimento delprovvedimento nella LeggeFinanziaria, 662/1996, chene confermava il blocco

sino all’applicazione delladelega dalla quale dovevascaturire il nuovo regimeper conseguire il dirittoalla permanenza nella po-sizione di ausiliaria con lapercezione della relativaindennità.Dal successivo 1º gen-

naio 1998, data di entratain vigore delle norme chesostituivano i principi isti-tuiti dalla Legge 224/86 emodificati dalla Legge404/90, il personale ces-sato durante il periodo in-termedio veniva “dimenti-cato”, lasciandolo in riser-va senza l’attribuzione de-gli scatti aggiuntivi, ne al-tri benefici transitori.Il personale danneggia-

to è quindi quello andato inpensione dal 1 gennaio1997 al 31 dicembre1997.Si può, quindi, definire

evidente la discrasia crea-ta con il mancato intrecciotra la normativa pregressa,quella intervenuta a modi-fica ed il periodo transito-rio, e l’unica alternativapossibile resta lo sbloccodella posizione del perso-nale cessato in siffatto pe-riodo, esclusi gli Ufficiali(compresi quelli delle For-ze di Polizia) che trovan-dosi a meno di quattroanni dal limite anagraficosono stati considerati equi-parati dal Consiglio di Sta-to e dalla successiva Leg-

ge 250/2001, che ponevadetto personale in ausi-liaria d’autorità.Rispetto a quanto

esposto, il nostro gior-nale – su segnalazionedella problematica daparte della Sezione diMontichiari della Asso-ciazione Solidarietà Di-ritto e Progresso, sta va-lutando una iniziativa atutela dei diritti del per-sonale discriminato.Tale iniziativa si muo-

ve in due direzioni; 1) quella di una sana-

toria legislativa e, a talproposito, è stata solle-citata e fatta presentarein Parlamento una inter-rogazione parlamentaretendente ad ottenere uninteressamento parla-mentare governativo;2) la fattibilità di una

iniziativa legale.A tal fine è importante

che gli interessati (Ap-partenenti sia alle ForzeArmate che di Polizia),facciano pervenire pres-so la sede del giornalela loro eventuale ade-sione all’iniziativa.(Nome, Cognome, indi-rizzo e recapito telefoni-co). Dicitura: “ Bloccoausiliaria”.Gli interessati posso-

no altresì recarsi anchepresso la sede Assodi-pro di Montichiari (Pres-so Centro ParrocchialeSan Giovanni Battista -Via San Giovanni 253 - Tel030/961474. E-mail: -Apertura sede: Martedi20.30 - 21.30; Venerdi15.00 - 16.30Il numero delle pre-

dette adesioni sarà de-terminante per valutarela possibilità di proce-dere con le iniziativeconseguenti.

DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 29�� PPrrooppoossttee ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

IL PERIODO “BUIO”…IL “BLOCCO” DELL’AUSILIARIA PER IL PERSONALE ANDATOIN PENSIONE DAL 1° GENNAIO 1997 AL 31 DICEMBRE 1997

Iniziativa di sensibilizzazione per risolvere l’annosa questione

INFO/CARABINIERI

Con circolare nr. 117/75-3/2009 del 24.10.2009 del ServizioAmministrativo della Legione, su esplicita richiesta con delibe-ra del Consiglio di Base della Legione Carabinieri Toscana, sie’ sancito un servizio di informazioni ed assistenza amministrativain materia di quiescenza al personale in servizio. Questo ser-vizio ha la prerogativa di essere una ulteriore vicinanza al per-sonale che, essendo prossimo al congedo, ha l’esigenza di ac-quisire elementi e notizie di carattere amministrativo , come gia’avviene per quello in pensione “ un punto d’informazione”. Condue giorni a settimana il LUNEDI e il MERCOLEDI dalle 08.30alle 12.30 a disposizione del personale ci saranno i colleghi pre-posti alla materia che previo contatto, in modo da approfondi-re la situazione particolareggiata del collega, che potranno cosi’fornire dettagli e certezze sulla situazione previdenziale per cosi’meglio valutare l’eventuale o meno collocazione in congedo.Questa disponibilita’ va’ ad aggiungersi ai servizi gia’ pre-esi-

stenti del Comando Generale come il servizio telefonico del “con-tactcentre” del CNA di Chieti. L’esigenza della richiesta del CO-BAR Toscana nasce dalle richieste del personale di poter ave-re sempre maggiori chiarimenti amministrativi circa la relativasituazione contributiva ed i requisiti necessari per un eventua-le accesso al trattamento pensionistico. Dalla richiesta del Co-BaR alla realizzazione del tipo di servizio e’ intercorso pochis-simo tempo grazie alla piena disponibilita’ del Capo Servizio Am-ministrativo della Legione Col. Zamboi che ha subito recepitola disposizione del Comandante della Legione ponendola in attoin tempi brevissimi ed evidenziando nella circolare, giustamente,che la proposta era stata avanzata dalla Rappresentanza Mi-litare. (Dal Coir CC. Podgora News - articolo a cura del delegato

Antonio Mangiameli)

Come mai ad oggi ancora l’istruzione setti-manale viene ad essere un problema per chi, spe-cie come me, essendo un turnista, a volte si tro-va a dover partecipare all’istruzione settimana-le smontando dalla notte o sul 19/01 costretto adandare in caserma nel primo pomeriggio.”

Innanzitutto e’ bene chiarire che l’istruzione set-timanale e’ un momento importante della nostra at-tivita’ istituzionale. Per il personale e l’occasione nel-la quale il Comandante impartisce disposizioni, ag-giornamenti professionali, informa il personale sututto cio’ che puo’ essere d’interesse per un sem-pre miglior coordinamento delle nostre attivita’ di re-parto. Inoltre, per il personale e’ occasione per rap-presentare problematiche specie se d’interesse co-mune. L’istruzione settimanale pero’ non deve es-sere un peso per il personale e deve essere fattaagevolando i servizi del personale. L’istruzioneviene fatta dal Comandante del reparto anche in di-versi momenti raggruppando il personale in rela-zione ai servizi e proprio per non gravare sulle at-tivita’ del reparto. In un reparto dove vi sono dei tur-ni, certamente il Comandante fara’ l’istruzione set-timanale organizzandola in piu’ parti effettuandolacon il personale montante e smontante. Il Coman-dante puo’ valutare di effettuare l’istruzione a brigatariunita quando ritiene che ve ne sia la necessita’ ecomunque con una periodicita’ che valutera’ eglistesso sempre a favore e nell’interesse del perso-nale. DAL COIR PODGORA NEWS

Assistenza amministrativa e previdenziale

Cumulodi piùriposi

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30 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� CCiirrccoollaarrii �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

CIRCOLARE DI PERSOMIL

CESSAZIONE DAL SERVIZIO E COLLOCAMENTO IN AUSILIARIAMINISTERO DELLA DIFESADIREZIONE GENERALE PER

IL PERSONALE MILITAREViale dell’Esercito, 186 – 00143

ROMAProt. n. M_D GMIL II 5 1

0556029 Roma, 28 dicembre 2009All.: 4OGGETTO: Cessazione dal ser-

vizio permanente con collocamen-to nella posizione dell’ausiliariadel personale delle Forze arma-

te e dell’Arma dei carabinieri.A (VEDASI ELENCO INDIRIZZI

IN ALLEGATO A)

1. PREMESSAa. Con la circolare n. M_D GMIL

II 5 1 0343053 del 29 luglio 2009questa Direzione generale, neldettare iniziali istruzioni volte a di-sciplinare le cessazioni dal servi-zio permanente a domanda delpersonale delle Forze armate edell’Arma dei carabinieri collocatodirettamente nella categoria dellariserva con la conseguente gestio-ne del trattamento pensionistico acura dell’I.N.P.D.A.P., ha precisatoche il medesimo personale, all’attodella cessazione dal servizio con ilconseguente collocamento in ausi-liaria, avrebbe continuato ad esse-re gestito dall’Amministrazionedella difesa finché permanga in ta-le posizione.b. Il collocamento nella catego-

ria dell’ausiliaria, disciplinato daidecreti legislativi 30 aprile 1997, n.165 e 30 dicembre 1997, n. 498,avviene, sempreché il militare siain possesso dei requisiti di idonei-tà al servizio:- per raggiungimento del limite

d’età;- a domanda dall’aspettativa per

riduzione di quadri;- a domanda, a condizione di

aver prestato non meno di 40 annidi servizio effettivo, ai sensi del-l’articolo 7, comma 6 del decretolegislativo 30 aprile 1997, n. 165,come modificato dall’articolo 2,comma 3-bis del decreto legge 31dicembre 2007, n. 248, aggiuntodalla relativa legge di conversionee prorogato, ora, fino al 31 dicem-bre 2010, previa manifestazione,da parte del personale interessa-to, della disponibilità a prestareservizio, in qualità di richiamato,nell’ambito del comune o dellaprovincia di residenza presso l’am-ministrazione di appartenenza odaltra pubblica amministrazione.c. Si è constatato, tuttavia, che,

spesso, nei casi di cessazione dalservizio permanente a domanda lastessa perviene alla Direzione ge-nerale del personale militare in da-ta molto prossima a quella indica-ta dagli interessati e, talvolta, an-

che non corredata di tutta la docu-mentazione necessaria alla verifi-ca dei presupposti di anzianità e/odi servizio per l’accesso in dettacategoria.d. Si impartiscono, pertanto, le

necessarie disposizioni procedu-rali che, se puntualmente applica-te, consentiranno il contempera-mento delle legittime aspettativedel personale interessato a cessa-re dal servizio con le esigenze diordinato svolgimento dell’istrutto-ria dei procedimenti di cessazione,normalmente concentrati in deter-minati periodi dell’anno, con il ri-sultato di un’azione amministrativapiù fluida ed ordinata.

Diramazione fino a livellodi Comando di corpo2. CESSAZIONE DAL SERVI-

ZIO PER ETA’a. PRESENTAZIONE DELLA

DICHIARAZIONE DI DISPONIBI-LITA’ AL RICHIAMO IN SERVIZIOAl fine di consentire alla Direzio-

ne generale per il personale milita-re di adottare con congruo antici-po rispetto alla data di previstacessazione dal servizio attivo perraggiungimento del limite di età ilrelativo provvedimento, la dichia-razione di disponibilità al richiamoin servizio, redatta in conformità almodello in allegato B, dovrà esse-re presentata dal militare al repar-to/ente di appartenenza, almeno180 (centottanta) giorni primadel raggiungimento della datapredetta.b. INVIO DELLA DOCUMENTA-

ZIONE(1) Il reparto/ente di apparte-

nenza dell’interessato dovrà farpervenire alla competente Divisio-ne del II Reparto della Direzionegenerale per il personale militarela dichiarazione di disponibilità so-pra citata, corredata della copiaaggiornata dello stato di servizio(per gli Ufficiali) o del foglio matri-colare (per i Sottufficiali).Per il personale della Marina il

documento matricolare, già in pos-sesso della competente Divisionedel V Reparto, verrà acquisito d’uf-ficio.Allo scopo, la fase istruttoria a

cura dei reparti/enti interessati do-vrà essere tassativamente conte-nuta in complessivi 30 (trenta)giorni, per far sì che la suddettadocumentazione - tenuto conto deinecessari tempi di spedizione e ri-cezione - pervenga alla Divisionecompetente almeno 150 (cento-cinquanta) giorni prima del rag-giungimento del limite d’età daparte dell’interessato.(2) La Direzione generale, com-

pletata l’istruttoria, provvederà: ad

emettere il provvedimento di ces-sazione; a fornirne comunicazioneal reparto/ente che amministra l’in-teressato; una volta acquisito il vi-sto del Dipartimento della Ragio-neria generale dello Stato - Ufficiocentrale del bilancio presso il Mini-stero della difesa, a trasmettere lacopia del decreto di cessazione al-la Direzione generale delle pensio-ni militari, del collocamento al la-voro dei volontari congedati e del-la leva, al reparto/ente medesimoed al competente centro pensioni-stico/ amministrativo.

3. CESSAZIONE A DOMANDADALL’ASPETTATIVA PER RIDU-ZIONE DI QUADRIa. PRESENTAZIONE DELLE

DOMANDE DI CESSAZIONELe domande di cessazione dal

servizio, redatte in conformità almodello in allegato C, dovrannoessere presentate dal richiedente,in duplice copia, al reparto/enteche lo amministra, almeno 45(quarantacinque) giorni primadella data chiesta per la cessa-zione stessa. Farà fede, al riguar-do, la data di assunzione a proto-collo della domanda.b. ISTRUTTORIA DELLE DO-

MANDE DI CESSAZIONE(1) Il reparto/ente che ammini-

stra l’interessato dovrà trasmetteresenza indugio la prima copia delladomanda unitamente al prospettoriepilogativo dei servizi contributivial II Reparto - Divisione stato giuri-dico ed avanzamento degli Ufficialiin servizio permanente di questaDirezione generale.(2) La seconda copia della do-

manda, invece, dovrà pervenire al-la predetta Divisione del IIReparto per via gerarchica. Allo

scopo, la fase istruttoria della do-manda da parte dei reparti/enti in-teressati dovrà essere tassativa-mente contenuta in complessivi 15(quindici) giorni, per far sì che lastessa - tenuto conto dei necessa-ri tempi di spedizione e ricezione -pervenga alla Divisione medesimaalmeno 30 (trenta) giorni primadella data di cessazione chiestadall’interessato. La seconda co-pia della domanda dovrà esserecorredata di:- prospetto riepilogativo dei ser-

vizi contributivi utili all’accesso altrattamento pensionistico, sotto-scritto dall’autorità amministrativacompetente;- copia aggiornata dello stato di

servizio. Per gli Ufficiali della Mari-na detto documento matricolareverrà acquisito d’ufficio.(3) La Direzione generale, com-

pletata l’istruttoria, provvederà: ademettere il provvedimento di ces-

sazione; a fornirne comunicazioneal reparto/ente che amministra l’in-teressato; una volta acquisito il vi-sto del Dipartimento della Ragio-neria generale dello Stato - Ufficiocentrale del bilancio presso il Mini-stero della difesa, a trasmettere lacopia del decreto di cessazione al-la Direzione generale delle pensio-ni militari, del collocamento al la-voro dei volontari congedati e del-la leva, al reparto/ente medesimoed al competente centro pensioni-stico/ amministrativo.(4) Al fine di consentire una de-

cisione pienamente consapevole,con successiva comunicazione sa-ranno indicati i benefici economiciche competono al personale all’at-to della cessazione dal serviziodall’aspettativa per riduzione diquadri, nonché l’eventuale riduzio-ne o il mancato diritto alla fruizio-ne dei benefici stessi.

4. CESSAZIONE A DOMANDACON ALMENO 40 ANNI DI SER-VIZIO EFFETTIVOa. PRESENTAZIONE DELLE

DOMANDE DI CESSAZIONELe domande di cessazione dal

servizio, redatte in conformità almodello in allegato D,dovranno essere presentate dal

richiedente, in duplice copia, al re-parto/ente di appartenenza,almeno 90 (novanta) giorni

prima della data di decorrenzadella cessazione. Farà fede,al riguardo, la data di assunzio-

ne a protocollo della domanda.b. ISTRUTTORIA DELLE DO-

MANDE DI CESSAZIONE(1) Il reparto/ente di apparte-

nenza dell’interessato dovrà tra-smettere senza indugio la primacopia della domanda unitamenteal prospetto riepilogativo dei servi-zi contributivi alla competente Di-visione del II Reparto della Dire-zione generale per il personale mi-litare.(2) La seconda copia della do-

manda, invece, dovrà pervenire al-la competente Divisione, corredatadei relativi pareri della competentecatena di comando.Allo scopo, la fase istruttoria

della domanda a cura dei repar-ti/enti interessati dovrà essere tas-sativamente contenuta in com-plessivi 45 (quarantacinque) gior-ni, per far sì che la stessa - tenutoconto dei necessari tempi di spe-dizione e ricezione - pervenga allaDivisione medesima almeno 45(quarantacinque) giorni primadella data di cessazione chiestadall’interessato. La domanda do-

segue a pag. 31

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DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 • 31�� CCiirrccoollaarrii ��ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

vrà essere corredata di:- prospetto riepilogativo dei ser-

vizi contributivi utili all’accesso altrattamentopensionistico, sottoscritto dal-

l’autorità amministrativa compe-tente;- copia aggiornata dello stato di

servizio (per gli Ufficiali), o del fo-glio matricolare (per i Sottufficiali).Per il personale della Marina dettodocumento matricolare verrà ac-quisito d’ufficio;- nulla osta dell’organo compe-

tente all’impiego (rispettivamente,Dipartimento impiego del persona-le dell’Esercito, Ufficio generaledel personale della Marina milita-re, Direzione per l’impiego del per-sonale militare dell’Aeronautica,Comando generale dell’Arma deicarabinieri - I Reparto), compren-sivo dell’indicazione della insussi-stenza di eventuali obblighi di fer-ma speciali, se già rilasciato.(3) La Direzione generale, com-

pletata l’istruttoria, provvederà: ademettere il provvedimento di ces-sazione; a fornirne comunicazioneal reparto/ente che amministra l’in-teressato; una volta acquisito il vi-sto del Dipartimento della Ragio-neria generale dello Stato - Ufficiocentrale del bilancio presso il Mini-stero della difesa, a trasmettere lacopia del decreto di cessazione al-la Direzione generale delle pensio-ni militari, del collocamento al la-voro dei volontari congedati e del-la leva, al reparto/ente medesimoed al competente centro pensioni-stico/ amministrativo.

5. REVOCA DELLE DOMANDEDI COLLOCAMENTO IN CONGE-DOLa facoltà di revocare la doman-

da di collocamento in congedo,ovvero di procrastinarne la datapuò essere esercitata dagli inte-ressati solo finché agli stessi nonsia stato notificato il dispaccio diaccoglimento della domanda dicessazione e sempreché non siagià decorsa la data di cessazione.Inoltre, le istanze di revoca o di dif-ferimento, per consentire le valuta-zioni di competenza ed i l loroeventuale accoglimento da partedella Direzione generale per il per-sonale militare, dovranno perveni-re, per via gerarchica dal Coman-do interessato, almeno 15 giorniprima della data di cessazione.A tal riguardo, è abrogato il pa-

ragrafo 2. della circolare n.DGPM/II/5^/C.3/1^CIRC/30001 del29 dicembre 1999 di questa Dire-zione generale.Tenuto conto che alla domanda

di congedamento seguono specifi-che modifiche alle pianificazionid’impiego future ed alle program-mazioni correnti, la revoca ed ildifferimento della data di cessazio-ne, quando non si tratti di perso-nale in aspettativa per riduzione diquadri, apportano turbative gestio-

nali al corretto impiego del perso-nale, assolutamente da evitare perla tutela del buon andamentodell’azione amministrativa.Inoltre, considerato che la pre-

sentazione della domanda di col-locamento in congedo da parte delpersonale in attività di servizio ècertamente frutto di una decisioneponderata, che attiene a precisescelte di vita, la revoca di detta do-manda dovrà assumere caratteredi eccezionalità, non potendosipresumere, nel breve periodo, ilmutamento delle condizioni nellequali è maturata la scelta e/o dellemotivazioni che l’hanno determi-nata.

6. DISPOSIZIONI FINALINel sensibilizzare tutti i repar-

ti/enti interessati alle varie fasi deiprocedimenti in argomento sull’as-soluta necessità del celere disbri-go dell’istruttoria di competenza,con trasmissione della documen-tazione di volta in volta occorrente,senza attendere la scadenza deitermini massimi indicati nella pre-sente circolare, si fa presente chel’inosservanza di detti termini im-porrà, ineluttabilmente, l’oggettivaimpossibilità di accoglimento delladomanda di cessazione, con ne-cessità di invitare l’interessato adindicarne una diversa decorrenza,che risulti comunque compatibilecon i tempi istruttori sopra indicatiper ciascuna tipologia di cessazio-ne.E’ intuitivo come il richiamo al ri-

spetto dei termini sia finalizzato aprevenire possibile contenzioso,con richiesta risarcitoria da partedell’interessato che ritenesse diaver subito danni dal ritardato ac-coglimento della domanda, tempe-stivamente prodotta, nei confrontidel responsabile del ritardo.Si rammenta infine che, per il

personale che chieda di cessare adomanda, con collocamento in au-siliaria, ma non intenda rilasciarela citata dichiarazione di disponibi-lità al richiamo di cui al precedentepunto 2.a., la Direzione generaleper il personale militare non potràneanche disporre la cessazionedal servizio dello stesso e, pertan-to, il procedimento di collocamentoin congedo dovrà avvenire, previapresentazione di una nuova istan-za, secondo le modalità e la tem-pistica dettate dalla menzionatacircolare n. M_D GMIL II 5 10343053 del 29 luglio 2009.La presente circolare, di imme-

diata applicazione, da diramare fi-no ai minimi livelli ordinativi e dapartecipare capillarmente al per-sonale dipendente, ai fini della suapuntuale osservanza, abroga qual-siasi precedente diversa disposi-zione e modifica qualsiasi altraprassi consolidata con essa incontrasto.

F.TOIL VICE DIRETTORE GENERALE

(Ammiraglio di divisione Raffaele CARUSO)

segue da pag. 30 Allegato B alla circolare

Il sottoscritto, ___________________________________________ (1),nato a _____________ il ____/____/______, a seguito del raggiungimentodel limite di età, previsto per il grado ed il ruolo di appartenenza, il____/____/______,D I C H I A R Ala propria disponibilità a prestare servizio nell’ambito del comune o della

provincia di residenza presso l’amministrazione di appartenenza od altra am-ministrazione, così come previsto dall’articolo 3, comma 4 del decreto legi-slativo 30 aprile 1997, n. 165 e dall’articolo __ (2) del decreto legislativo 30dicembre 1997, n. 498.All’uopo rende noto che eleggerà domicilio in ______________________.

(località e data)______________________(firma leggibile per esteso)

NOTE:(1) grado, arma/corpo, cognome, nome;(2) indicare: 1, per gli Ufficiali; 2, per i Sottufficiali.

Allegato C alla circolare

Il sottoscritto, _______________________________________ (1), natoa _____________ il ____/____/______,C H I E D Edi cessare dal servizio permanente, con l’attribuzione dei benefici previ-

sti dalla legge, e di essere collocato in ausiliaria a decorrere dal____/____/______ ai sensi dell’articolo 43, comma 4 della legge 19 maggio1986, n. 224 e, a tal riguardo, dichiara la propria disponibilità a prestare ser-vizio nell’ambito del comune o della provincia di residenza presso l’ammini-strazione di appartenenza od altra amministrazione, così come previsto dal-l’articolo 1 del decreto legislativo 30 dicembre 1997, n. 498.All’uopo rende noto che eleggerà domicilio in ________________

___________________________________________________________(località e data) (firma leggibile per esteso)

Spazio riservato al reparto/ente che amministra l’Ufficiale

(Timbro del reparto/ente)La presente domanda di cessazione dal servizio è stata presentata in data

____/____/______ ed assunta a protocollo con numero _________________

________________________________________________________(località e data) (firma del Comandante del reparto/ente)

NOTE:(1) grado, arma/corpo, cognome, nome.

Allegato D alla circolare

Il sottoscritto, ______________________________________ (1), nato a_____________ il ____/____/______, a seguito del raggiungimento del li-mite di età, previsto per il grado ed il ruolo di appartenenza, il____/____/______,C H I E D Edi cessare dal servizio permanente, con l’attribuzione dei benefici previ-

sti dalla legge, e di essere collocato in ausiliaria a decorrere dal____/____/______ ai sensi dell’articolo 7, comma 6 del decreto legislativo165/1997 e successive modificazioni, e, a tal riguardo, dichiara la propria di-sponibilità a prestare servizio nell’ambito del comune o della provincia di re-sidenza presso l’amministrazione di appartenenza od altra amministrazione,così come previsto dall’articolo 3, comma 4 del decreto legislativo 30 aprile1997, n. 165 e dall’articolo __ (2) del decreto legislativo 30 dicembre 1997,n. 498.All’uopo rende noto che eleggerà domicilio in ____________________

___________________________________________________________(località e data) (firma leggibile per esteso)

Spazio riservato al reparto/ente di appartenenza del militare

(Timbro del reparto/ente)

La presente domanda di cessazione dal servizio è stata presentata in data____/____/______ ed assunta a protocollo con numero ______________.

________________________________________________________(località e data) (firma del Comandante del reparto/ente)

NOTE:(1) grado, arma/corpo, cognome, nome;(2) indicare: 1, per gli Ufficiali; 2, per i Sottufficiali.

CESSAZIONE DAL SERVIZIO E COLLOCAMENTO IN AUSILIARIA

Page 32: GiMornale Il nuovo ilitari ABBONAMENTI 2010 CAMPAGNA · l’estero del nostro Pae - se (e che sono gli stessi che pattugliano le nostre città e che sono stati im - pegnati per l’emergenza

Torino. Cavalier i . DaiTemplari a Napoleone.Storie di crociati, solda-ti e cortigiani.La Venaria Reale ospitanella Reggia una mostradedicata alla storia degliordini cavallereschi, par-tendo dai cavalieri Tem-plar i e Teutonic i f ino agiungere agl i ord in i d imerito dei nostr i giorni.Un viaggio dal l ’Europamedievale a quella dell’Il-luminismo, che è ospitatonelle nuove Sale delle Ar-ti dei Piani Alti della Reg-gia e che presenta operedi autor i qual i Tiz iano,

Carracci, Rubens e Goya,rari manoscritti, meravi-gliose armature, preziosig io ie l l i e la mister iosa“Testa di Templecombe”.La “Testa di Temple-combe” è una tavola me-dievale datata col carbo-nio 14 al 1280 circa, pocoprima del processo chesegnò la tragica fine del-l'Ordine dei Templari. Mu-rata e ricoperta di intona-co, fu ritrovata durante laseconda guerra mondialein seguito all’esplosionedi una bomba tedescanell'omonimo villaggio in-g lese, g ià sede di una

precettoria templare. Mol-te sono le leggende cheruotano attorno a que-st’opera: alcuni sostengo-no che rappresenti il voltodi Cristo della Sindone;altri ci vedono semplice-mente la testa d i SanGiovanni Battista: in ognicaso la sua storia roman-zesca fa nascere i l so-spet to che la “ testa d iTemplecombe” abbia in-vece qualcosa a che farecon l'idolo a forma di te-sta umana (il Baphomet)che i Templari erano ac-cusati di adorare in se-greto.

I l pubbl ico è accompa-gnato nella visita dall’am-bientazione musicaleappositamente commis-sionata a Nicola Campo-grande: la partitura, scan-dita in quattro movimenti( “Luci del Medioevo”,“Con occhi rinascimenta-

li”, “Gli abbagli del Baroc-co” e “Immagini di Napo-leone”), “crea l’atmosfera”per rivivere miti e leggen-de che dal Medioevo siassociano alla storia deiCavalieri e dei Templari.Fino all’11 aprile 2010Orari: Martedì, mercoledì,giovedì e venerdì: ore 9 -18.30; Sabato: ore 9 - 21.30;Domenica: ore 9 – 20.Lunedì: chiuso (tranne iFestivi che hanno gli stes-si orari della domenica)Biglietto:Intero: 8 euroRiduzioni per under 18,over 65, scuole e gruppiGratuito per i minor i dianni 12 accompagnati.Informazioni: Tel. 0114992333E-mail: [email protected]

(R.A.)

32 • DICEMBRE 2009-GENNAIO 2010 �� CCuullttuurraa �� ilitariiornaleGMdei

Il nuovo

Per essere sempre aggiornato sulle novità politiche, sindacali, parlamentari, suquello che accade nel variegato mondo del Comparto Difesa e Sicurezza; per en-trare nel sistema servizi del GGiioorrnnaallee .

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CAMPAGNA ABBONAMENTI 2010

C O D R O I P OL’età di Courbet e Monet

T O R I N ODai templari a Napoleone

Il maestoso complesso di VillaManin, situato a Passariano, nelcomune di Codroipo (Udine), ospi-ta una mostra, ricca di capolavori,che per la prima volta studia e rac-

conta il rapporto tra lanascita della cosìddet-ta scuola di Barbizon inFrancia e la diffusionedel realismo e del natu-ralismo nei Paesi del-l’Europa centrale eorientale. Centoventiopere, provenienti damusei di tutto il mondo,aiutano a scoprire lamisura profonda di unalezione, quella france-se, che nel secondoOttocento ha dilagatoin tutta Europa: Manet,

Monet, Renoir, Degas, Van Gogh etanti altri a confronto con i princi-pali pittori delle Nazioni del Centroed Est Europa.La mostra si concentra entro

cinque distinti capitoli, molto ade-renti al senso del paesaggio, verospirito del XIX secolo, senza peròtrascurare altri aspetti: boschi ecampagne; città e villaggi;acque;nevi; ritratti e figure Villa Manin è uno dei monumenti

artistici più significativi del Friuli Ve-nezia Giulia e uno dei simboli piùconosciuti del turismo e della cultu-ra regionale. Fu fatta edificare nel Seicento da

Ludovico I Manin per celebrare laricchezza e la potenza della sua ca-sata, e utilizzata dai Manin comecasa di campagna.Il compendio è composto da un

corpo centrale adibito a residenzagentilizia, e da alcune zone di servi-zio ad esso ortogonali dove si svol-gevano le attività agricole della Villa.

Villa Manin è immersa entro lemura in un parco secolare di diciot-to ettari che costituisce parte inte-grante del complesso monumenta-le.Carlo Goldoni definì la Villa e il

suo maestoso Parco un “soggiornodegno di un re" e lo stupore cheprovoca è rimasto intatto fino a og-gi.Fino al 7 marzo 2010Orari: lunedì-giovedì: 9-18 - ve-

nerdì, sabato e domenica: 9-19Informazioni: tel. 0422 429999

- Biglietti: intero € 10; ridotti: €

8: studenti universitari con attesta-to di iscrizione, oltre i 65 anni,gruppi; € 6: minorenni. Gratuitoper i portatori di handicap.

Roberto Amici