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Gesù è risorto! E allora?… Anno LXXXIII - n. 2 - Pasqua 16 aprile 2017 www.agordo.diocesi.it Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003 (conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL Taxe perçue - Tassa riscossa 32100 BELLUNO - ITALIA Gesù non è un illustre defunto. Egli è vivo e non si lascia im- balsamare e quindi essere reso “innocuo”. È questo il messaggio della Pasqua. Purtroppo molti fanno fatica a crederci anche tra coloro che si dicono cristiani (tutt’al più sperano che sia vero); ma lui è vivo, in mezzo a noi, con la sua presenza rasserenante e ad un tempo inquietante, perché chi si risolve a credere non può essere più l’uomo di prima. Chiediamoci allora quali conseguenze ha per me, per te, per tutti noi credere alla resurrezione di Gesù? Cosa significa? * * * Anzitutto ci dà la certezza che la morte non ha più l’ultima parola nelle vicende umane e tutto quello che facciamo nella vita ha un senso perché proiet- tato nel futuro (non lavoriamo per niente; non costruiamo, non educhiamo per niente; non viviamo per morire, semmai è vero il contrario: moriremo per vivere!). Quindi la vita del cristiano si pone sotto il segno della speranza. * * * E ancora: credere alla resurre- zione di Gesù significa credere che Egli ha inaridito le sorgenti del dolore e della sofferenza: quello che rimane nel mondo e in noi di queste realtà, sono come le ultime gocce d’acqua che escono dal rubinetto quando si è chiuso a monte l’acquedotto; o, in altre parole, non sono il rantolo dell’agonia di un uomo che muore, ma il travaglio del parto di una donna che dà la vita! E dunque anche il dolore e la sofferenza, per il credente, hanno un senso. * * * Credere alla resurrezione di Gesù significa infine essere certi che non si è più soli: ogni giorno della nostra vita godrà Anemone sulfurea (Pulsatilla alpina (L.) subsp. apiifolia) , suggestiva immagine di uno splendido fiore, simbolo della primavera, scattata da Luigi Cadorin (“Agordo Foto”, esperto cultore della flora e no- stro preziosio collaboratore, che ringraziamo), in località ai Doff in comune di Taibon Agordino. della compagnia del Risorto. E dunque, come per i discepoli di Emmaus, il nostro camminare nel mondo avrà il sapore della gioia. Ci saranno giorni belli e giorni meno belli, giorni tempe- stosi e giorni tranquilli, giorni noiosi e giorni appassionati: ma nessuno di essi sarà senza di Lui. Come non è senza di Lui la sua Chiesa, da tempo fatta oggetto di una sorta di “tiro a segno” in- ternazionale, trattata come una donna di strada da riportare sulla retta via, piuttosto che come una madre da amare e rispettare anche se ha rughe e piaghe, che i suoi figli (cioè ciascuno di noi, preti e laici) hanno contribuito a far crescere. * * * Con queste certezze nel cuo- re auguro a tutti, anche a chi varca solamente ogni tanto la porta della nostra chiesa, una Pasqua serena, illuminata dalla presenza del Risorto. L’Arcidiacono BUONA PASQUA ! Don Giorgio con il Diacono e le Suore Giotto, La Resurre- zione e “Noli me tangere”, affresco 1304-1305 circa, Pa- dova, ciclo della Cap- pella degli Scrovegni. Le reliquie del b. Adilio " 2 La Settimana Santa " 2 Spigolando in Archivio " 3 I conti della parrocchia " 5 Comunità in cammino " 7 Tante presente nascoste " 7 Spazio ai giovani... " 12 Da La Verna ad Assisi " 13 Notizie dal Comune " 16 Questione migranti... " 17 Il racconto di Cielo Blu " 18 Solidarietà/Volontariato 19 La Cooperativa Agordino " 24 Cronachetta agordina 25 Paese del graffito n.8 " 18 I 400 anni di T.L.Burattini " 31 Mondo scuola " 35 Felicitazioni/ricordi " 37 In memoria/anagrafe " 38-39 Se i negozi chiudono... " 40 Sommario

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Gesù è risorto! E allora?…

Anno LXXXIII - n. 2 - Pasqua 16 aprile 2017www.agordo.diocesi.it

Poste Italiane Spa - Sped. A.P. - D.L.335/2003 (conv. in L.27/02/04 n.46) art.1, comma 2, NE/BL

Taxe perçue - Tassa riscossa32100 BELLUNO - ITALIA

Gesù non è un illustre defunto. Egli è vivo e non si lascia im-balsamare e quindi essere reso “innocuo”.

È questo il messaggio della Pasqua. Purtroppo molti fanno fatica a crederci anche tra coloro che si dicono cristiani (tutt’al più sperano che sia vero); ma lui è vivo, in mezzo a noi, con la sua presenza rasserenante e ad un tempo inquietante, perché chi si risolve a credere non può essere più l’uomo di prima.

Chiediamoci allora quali conseguenze ha per me, per te, per tutti noi credere alla resurrezione di Gesù? Cosa signifi ca?

* * *Anzitutto ci dà la certezza

che la morte non ha più l’ultima parola nelle vicende umane e tutto quello che facciamo nella vita ha un senso perché proiet-tato nel futuro (non lavoriamo per niente; non costruiamo, non educhiamo per niente; non viviamo per morire, semmai è vero il contrario: moriremo

per vivere!). Quindi la vita del cristiano si pone sotto il segno della speranza.

* * *E ancora: credere alla resurre-

zione di Gesù signifi ca credere che Egli ha inaridito le sorgenti del dolore e della soff erenza: quello che rimane nel mondo e in noi di queste realtà, sono come le ultime gocce d’acqua che escono dal rubinetto quando si è chiuso a monte l’acquedotto; o, in altre parole, non sono il rantolo dell’agonia di un uomo che muore, ma il travaglio del parto di una donna che dà la vita! E dunque anche il dolore e la soff erenza, per il credente, hanno un senso.

* * *Credere alla resurrezione di

Gesù significa infine essere certi che non si è più soli: ogni giorno della nostra vita godrà

Anemone sulfurea (Pulsatilla alpina (L.) subsp. apiifolia) , suggestiva immagine di uno splendido fi ore, simbolo della primavera, scattata da Luigi Cadorin (“Agordo Foto”, esperto cultore della fl ora e no-stro preziosio collaboratore, che ringraziamo), in località ai Doff in comune di Taibon Agordino.

della compagnia del Risorto. E dunque, come per i discepoli di Emmaus, il nostro camminare nel mondo avrà il sapore della gioia. Ci saranno giorni belli e giorni meno belli, giorni tempe-stosi e giorni tranquilli, giorni

noiosi e giorni appassionati: ma nessuno di essi sarà senza di Lui. Come non è senza di Lui la sua Chiesa, da tempo fatta oggetto di una sorta di “tiro a segno” in-ternazionale, trattata come una donna di strada da riportare sulla retta via, piuttosto che come una madre da amare e rispettare anche se ha rughe e piaghe, che i suoi fi gli (cioè ciascuno di noi, preti e laici) hanno contribuito a far crescere.

* * *Con queste certezze nel cuo-

re auguro a tutti, anche a chi varca solamente ogni tanto la porta della nostra chiesa, una Pasqua serena, illuminata dalla presenza del Risorto.

L’Arcidiacono

BUONA PASQUA !

Don Giorgiocon il Diacono

e le Suore

Giotto,La Resurre-zione e “Noli me tangere”, aff resco 1304-1305 circa, Pa-dova, ciclo della Cap-pella degli Scrovegni.

Le reliquie del b. Adilio " 2La Settimana Santa " 2Spigolando in Archivio " 3I conti della parrocchia " 5Comunità in cammino " 7Tante presente nascoste " 7Spazio ai giovani... " 12Da La Verna ad Assisi " 13Notizie dal Comune " 16Questione migranti... " 17Il racconto di Cielo Blu " 18Solidarietà/Volontariato “ 19La Cooperativa Agordino " 24Cronachetta agordina “ 25Paese del graffi to n.8 " 18I 400 anni di T.L.Burattini " 31Mondo scuola " 35Felicitazioni/ricordi " 37In memoria/anagrafe " 38-39Se i negozi chiudono... " 40

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Echi di Agordo2 Pasqua 2017

Domenica 9 aprile DOMENICA DI PASSIONE “delle Palme” - Inizio SETTIMANA SANTA ore 10.00: S. Messa con benedizione dei rami di ulivoLun. 10 - Mar. 11 aprile ore 16.00: Esposizione del Ss.mo Sacramento e Adorazione libera Mer. 12 aprile ore 18.10: Vespri e Benedizione Eucaristica ore 18.30: S.Messa

GIOVEDI’ SANTO - 13 aprile ore 18.30: S. Messa “In Coena Domini” Rito della lavanda dei piediVENERDI’ SANTO - 14 aprile ore 9.00: Celebrazione dell’Uffi cio delle Letture e Lodi ore 19.30: Liturgia della Passione del Signore e colletta a favore dei cristiani di Terra Santa Processione attorno al BroiSABATO SANTO - 15 aprile ore 9.00: Celebrazione dell’Uffi cio delle Letture e Lodi

SOLENNITA’ della PASQUA del SIGNORESABATO - 15 aprile ore 20.30 : Solenne VEGLIA PASQUALE DOMENICA 16 APRILE ore 9.00 - 11.00 - 18.30: Sante Messe del giorno di PASQUA

Lunedì 17 aprile LUNEDI’ dell’Angelo ore 8.00: Chiesa di San Vincenzo: S. Messa ore 10.00: Chiesa di San Vincenzo: S. Messa e benedizione dei bambini

CONFESSIONI Lunedì, martedì e mercoledì santo: disponibilità nel pomeriggio durante l’AdorazioneSETTIMANA SANTA: Venerdì Santo dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.30 Sabato Santo dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00

P A S. M NC S S

2017

È con vera sorpresa che sono giunte da parte del Postulatore delle Cause dei Santi, dott. Pao-lo Vilotta, le Reliquie di Adilio Da Ronch (di origini agordine) e di Padre Manuel Gonzalez (il sacerdote che il chierichetto Adilio stava accompagnando nel suo ministero).

La teca contiene due piccoli frammenti delle ossa dei due martiri, beatifi cati in Brasile il 21 ottobre 2007 da Papa Benedetto XVI.

Ti benediciamo, Dio nostro, e Ti rendiamo grazieper aver chiamato don Emanuele ed il giovane Adilio,

a far parte del numero dei martiri della Chiesa.La loro testimonianza di fede

e il loro generoso perdono per coloro che Gli toglievano la vita,

sono il frutto maturo del loro grande amoreal Vangelo e all’Eucaristia.

Padre onnipotente, fa’ che la loro testimonianzaproclami in modo ancora più eloquente

la vittoria del tuo Figlio Gesù sul peccato e sulla morte.E insegni anche a noi a condividere la soff erenza

di quanti si trovano in situazione di maggiore debolezza,per non lasciar mancare al nostro diffi cile tempo

un raggio della Tua bontà.A voi, don Emanuele e Adilio, che con serena fi ducia

Vi siete lasciati guidare dall’amore di Dioe con la forza della speranza in Lui

lo avete testimoniato fi no al martirio,chiediamo di pregare per noi perché, come Voi,sappiamo rispondere alla Sua chiamata. Amen.

Riportiamo qui una bella preghiera di affi damento ai Martiri Manuel e Adilio:

Una bella sorpresa da RomaLa teca con le reliquie dei beati Adilio Da Ronch epadre Manuel Gonzalez

Il documento del Postulatore delle Cause dei Santi, dott. Paolo Vilotta, accompagnatorio delle reliquie dei beati Adilio e padre Manuel.

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Echi di Agordo 3Pasqua 2017

a cura di GABRIELE BERNARDI

Durante il periodo Pasquale di 250 anni fa (era l’anno 1767 e la Pasqua cadeva il 19 aprile) nella Chiesa di San Pietro av-venne un fatto che reputiamo degno di essere raccontato. Lo abbiamo trovato nei verbali delle riunioni nel “Libro delle Parti della Veneranda Scola di Santa Maria dei Battuti 1744-1773”. …Adì 6 maggio 1767… Ove esposta la di-sgratia seguita in Aprile p.mo (prossimo) passato nella Chie-sa di S. Pietro in questa Terra nell’occasione della dispensa de panetti nella med.ma (me-desima) giusto il praticatto, per cui rimase la Chiesa stessa sospesa per riconsacrare la quale si teme occorrer possa a questa Scola spesa gravosa, dovendo anche far ristaurare la sudetta Chiesa per maggior culto di Dio, dopo alcuni ra-gionamenti fu proposta Parte per l’elezione di due deputati con facoltà ai med:mi di opra-re tutto ciò, e quanto meglio crederanno per la ristorazione della sud:ta Chiesa, e per la riconsacrazione della med:ma unirsi con chi spetta per detto eff etto con la mira che venga fatta la restaurazione decente, e col risparmio possibile stante le calamitose circostanze, in cui s’atrova la sudetta Scola specialmente per la spesa occorrente nella rimessa del-la Tromba del Campanile di questa Chiesa Matrice, che devesi fare, sperando soccorso sì per detto eff etto, che per la Chiesa sud:ta dall’altre quattro V.V. Scole di questa Terra, così pure da fedeli benefattori di questo Loco, e rispetto le spese nella sudetta Chiesa sembra che occorrer potesse per la restaurazione giusto oppinioni di persone inteligenti la summa di circa £ 500: - previa Licenza dalla Giustizia per quello potesse occorrere per detta Chiesa –

Al qual eff etto furono nomi-nati liSS:ri Gio; Batta q.m Silvestro Zasso, e Desiderio de s.r Lo-renzo Rizzi-Et corsa la Ballottazione ottene Votti Aff .vo. 13 Niuno in contrario –Il Nodaro della Scola

Per poter raccontare la vi-cenda è necessario fare delle precisazioni, qualcuna già presentata in queste pagine di “Spigolando” in altre oc-casioni.

La prima, anche se ciò è ri-saputo, è dire che nella piazza Grande di Agordo esistevano tre chiese: la più importante, sede della Pieve, l’Arcidiaco-nale, ovvero la Parrocchiale dove risiedeva il Parroco Arcidiacono coadiuvato da due sacerdoti comparroci che erano a loro volta parroci, uno

di La Valle e l’altro di Volta-go; di fronte a questa c’era la cappella della Madonna o di San Giovanni Battista, detta anche Battistero, conteneva infatti il fonte battesimale. La chiesetta fu demolita per far posto all’ampliamento nella ricostruzione dell’Arcidia-conale tra il 1836 e il 1852; sul lato sud della piazza c’era un’altra chiesa, intitolata a San Pietro, ed è di questa che parleremo, le cui origini non sono certe, non disponendo di alcuna documentazione archivistica che ne certifi chi la prima realizzazione, soltanto ipotesi, alcune delle quali fantasiose. Nemmeno don Tamis ne accenna nella sua pur ponderosa «Storia dell’Agor-dino». La chiesa fu demolita nel 1916 per fare spazio alla via Cesare Battisti, necessario al passaggio dei mezzi militari della Grande Guerra.

La seconda è ricordare cosa si intenda per “La dispensa dei panetti” (vedi Echi n°2 aprile 1987). Questa attività caritatevole verso i poveri era d’uso nella IIIa Domenica di Quaresima e il lunedì successi-vo, durante la riscossione delle Gabelle (tasse) dai confratelli delle Scole; i pani venivano distribuiti anche il giovedì santo insieme con la minestra e il sabato santo. La “disgrazia” pertanto, se accaduta in aprile, ed essendo il 19 aprile il giorno di Pasqua, può essere successa soltanto il giovedì o il sabato santo, escludendo pertanto la IIIa domenica di Quaresima

che cadeva il 22 marzo.Il verbale soprariportato ci

rende conto dell’esistenza del-la “disgratia” senza spiegare però cosa sia successo eff etti-vamente, manifesta anche la gravità del fatto dicendo della sospensione, della necessità di eseguire lavori di recupero e della conseguente doverosa nuova benedizione dell’edifi co onde possa essere riutilizzato per le funzioni religiose.

Ma quale disgrazia può esse-re successa per determinare la pesante sospensione? Secondo il Cod. Iuris Can. (can.1170) una chiesa è sospesa nel caso siano crollate gran parte delle sue mura o nei vari casi di contaminazione sacra (omici-di, ferimenti, ecc.). La chiesa sospesa per essere riutilizzata deve essere riconsacrata o benedetta. Nessun documento archivistico consultato riguar-dante l’accaduto né fa mai cenno, quindi gli elementi in nostro possesso non permet-tono di elaborare affi dabili ipotesi.

Abbiamo tentato comunque di comprendere l’avvenimen-to, formulando alcune conget-ture. E’ stato controllato il libro dei morti: nel mese di Aprile 1767 non esistono trascrizioni di morti violente. Anche la verifi ca presso l’Archivio Ve-scovile ha dato esito negativo (informazione dell’Archivista mons. Ausilio Da Rif).

Potrebbe esserci stato un forte litigio tra i pretendenti durante la dispensa dei Panetti, magari con spargimento di sangue, ma sembra una suppo-sizione poco attendibile.

Un’altra ipotesi, forse la più

...Pur tropo notta la disgratia sucessa nella chiesa di S. Pietro…

Un fatto del periodo pasquale del 1767

(segue a pag.4) Disegno della vista della Chiesa di S. Pietro dal sottoportico di casa Burattini in piazza Libertà.

Supplica dei deputati dei Battuti alle altre quattro Confraternite.

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Echi di Agordo4 Pasqua 2017

(segue da pag.3) La Chiesa di S. Pietro nella Pasqua 1767verosimile, potrebbe essere legata alla situazione precaria dell’edifi cio, già oggetto di raccomandazioni del vescovo durante le precedenti visite pastorali (vescovo Sandi nel luglio 1766) e che parte dell’edifi cio (tetto, soffi tto) sia crollato sui presenti. A dare forza a questa ipotesi sono anche alcune dichiarazioni inserite in verbali antecedenti a quello citato (il 14 settembre 1754, il 5 aprile 1758): “…fu rappresentato ritrovarsi il coperto della Chiesa di S. Pietro in necessità di esser accomodato… “ancora il 7.5.1758”… la necessità di fare nella Chiesa di S. Pietro in questa terra quelle fortezze che si rendessero necessarie per la sussistenza della chiesa medesima fu mandata parte (deciso) di fare quella spesa che per tal eff etto occorrer potesse per evitare la caduta della sudetta chiesa previa la permissione con decreto di Sua Ecc. il Rettore di Belluno et itas…”, tutte le decisioni sono prese all’unanimità ma mai portate a conclusione tant’è che anche il 24 agosto 1766, …c’è bisogno di far restaurare il coperto per trovarsi insuffi -ciente...”.

Il problema d’allora, come quello d’oggi, il reperimento del denaro! Parte così la cerca dei fondi necessari e per prima cosa, come deciso nella Scola dei Battuti, c’è l’intervento dei due deputati ad hoc nominati. Rizzi e Scussel si presentano

all’assemblea dei Gastaldi, Sindaci e Bancali delle altre 4 Confraternite, iniziando la supplica con la frase che ab-biamo utilizzato per il titolo di questo contributo.

Dal “Libro delle Parti della V: Scola del Venerab.le di Agordo - ut intus (che all’in-terno) (1753 – 1780)

SSpp. SS.ri: Gastaldi, Sin-dici Bancali della V:da Scola del Corpus Domini, di Santa Croce, del Santissimo Rosario, e delle Anime Purganti della terra d’Agordo.

Pur tropo notta la disgratia sucessa nella chiesa di S. Pie-tro in occasione della dispensa delli Panetti, per cui rimase la Chiesa stessa sospesa, per riconsacrare la quale, e ristaurazione essendo di ciò quasi il fi ne indispensabile si

Incisione presente nel libro quarto dei conti della Scola dei Battuti.

rende una spesa à questa Scola di Santa Maria insoportabile nella calamitosa circostanza nelle quali s’attrova sprovve-duta di soldo, senza soldo et aggravata anco da debiti, e specialmente dal gravoso de-bito, al quale s’attrova esposta per la restaurazione di questo campanile già fatta, e col ri-fl esso in aggiunta d’aver sce-mati Capitali non indiff erenti in occasione dell’erezione dell’altare maggiore.

In si funesta circostanza per non dare alla Scola stessa l’ultimo crollo così che possa ancora col respiro di qualche anno di rimettersi habbiamo pensato di ricorrere a Voi Scole, a ciò col solito vostro zelo d’esemplare pietà voglia-te dare un qualche aggiutto alla Scola Med:ma con la corresponsione ciascheduna di voi di quel soldo che vi sembrasse opportuno a norma della spesa, che occorrerà per la riconsacrazione occorsa di restaurazione della Chiesa stessa, et anco del restauro del Campanile.

Supplicando li Sspp: Int.i e Bancali sudeti che nel determi-narsi a tal corrisponsione hab-bino in rifl esso specialmente la Sud.ta V.da Scola dell’Anime, e di S.ta Croce haver la prima cinque mansionerie in detta Chiesa e la seconda haver in essa chiesa una reliqua con le sue fonzioni, e che tal chiesa serve per così dire unicamente per dette due Scole, e rifl etta altresì la Scola del C.D. Haver ela nel campanil una campa-na e la Scola de Santissimo Rosario rifl etta alle frequenti funzioni che gl’accede per cui vengono di continuo addope-rate le campane et assieme con la Scola dell’Anime che L’autorizzazione ai lavori di restauro.

negl’incontri de regetti fatti dalla campana grande, et altra del C.D. D’haver concorso con respettivi cavatti unitamente all’altra Ven.da Scola come delle Parti delle Banche ge-nerali 21 ottobre 1731, e 16 novembre 1749 si leggono et nelli conti delle sudette V.de Scole.

Con tali rifl essi speriamo che tutte le suddette Scole saranno per dare un non indiff erente aggiutto alla Scola stessa di S.ta Maria, e sarà sempre pronta la Scola medesima in pari incontri di aggiutare ciascheduna delle suddette V.de Scole. GratieAgordo 15 luglio 1767Um.mi; Dev.mi ; et Aff .mi Serv.ri Pietro (Desiderio) Rizzi Ga-staldo - Zuanne Scussel Gastaldo

Come si evince dalla acco-rata richiesta, i due incaricati toccano i sentimenti più re-conditi dei presenti, sensibi-lizzandoli a fornire il doveroso contributo, che in proporzione alle capacità economiche di ciascuna possano coprire l’onerosa spesa.

Dopo aver ricevuto il bene-stare ai lavori con decreto scrit-to il 21 maggio 1767 a nome della Serenissima dal Capitano di Belluno, Domenico Soran-zo, la Chiesa viene restaurata. L’arcidiacono Paolo Regozza, ricevuto il Breve da Roma che permette di “…riconciliare la Chiesa di S.Pietro, che fu sospesa…”, nuovamente benedice l’edifi cio e lo rende disponibile alle Confraternite di Santa Croce e delle Anime Purganti per le pratiche reli-giose consuete.

P.S - Ci sembra utile ricordare che la campana della chiesa di San Pietro porta la data del 1680 ed è ora collocata sulla torre campanaria sud dell’Arcidiaconale: è la più piccola (pesa 55kg) ed è chiamata “sonello”, nota musicale Sol ottava superiore. Riguardo al termine Mansionerie possiamo dire che sono opere pie nor-malmente istituite dalle Confraternite o da privati possidenti che con lasciti testamentari impegnano dei sacerdo-ti, i Mansionari, periodicamente alla celebrazione di messe in suff ragio alle anime dei benefattori, off rendo loro una remunerazione.

G.B.

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Echi di Agordo 5Pasqua 2017

IL BILANCIOCONSUNTIVO

DELL’ESERCIZIO2016I conti della Parrocchia

Bilancio Consuntivo della Parrocchia relativo all’anno 2016, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 9 marzo 2017.

I BILANCI DELLE CHIESE

FRAZIONALI

Osservazioni:1) le spese gestionali si ri-feriscono a: luce, telefono, fornitura gas, manutenzione apparato antincendio, ma-nutenzione sistema antifurto, manutenzione imp. riscalda-mento, automazione porte, spese postali, spese cancel-leria; 2) le spese di manutenzione fabbricati riguardano alcu-ni interventi ordinari sugli immobili di proprietà della Parrocchia; 3) le spese per le chiese fra-zionali riguardano la forni-tura di luce e telefono (per S. Vincenzo);4) le spese per il Centro Parrocchiale comprendono la remunerazione dovuta al Custode del Centro, le spe-se di luce, fornitura di gas, sicurezza.

ENTRATE- Elemosine € 25.332,25- Candele votive “ 12.270,00- Off erte servizi vari “ 7.350,00 - Attività parrocchiali “ 34.760,85- Benedizione delle case “ 14.290,00- Off erte da Enti e privati “ 12.445,00- Affi tti e rendite “ 10.000,00- Carità “ 9.996,00- Chiese frazionali “ 1.583,19- Stampa “ 2.590,50Totale (entrate ordinarie) “ 130.617,79- Entrate straordinarie “ —- Entrate str. per Centro Parrocchiale “ 53.035,00

TOTALE complessivo € 183.652,79

USCITE- Imposte ed assicurazioni € 14.944,60- Remunerazioni – Stipendi “ 9.562,00- Spese di culto “ 18.135,87- Spese gestionali “ 30.340,81- Attività parrocchiali “ 22.656,50- Manutenzione ordinaria fabbricati “ 1.836,22- Carità “ 990,00- Varie e stampa “ 5.684,48- Chiese frazionali “ 1.817,32Totale (spese ordinarie) “ 105.967,80- Spese straordinarie “ 1.037,84- Spese per Centro Parrocchiale “ 41.546,00Rata ammortamento (capitale e interessi)del mutuo (di € 600 mila) contratto per ilCentro parrocchiale e ridotto al31.12.2016 ad € 445.647,17 “ 33.906,75

TOTALE complessivo € 182.458,39

ATTIVO DEL BILANCIO 2016 € 1.194,40

S. VINCENZO - Prompicai

E :Raccolte in chiesa; da U.S.Le Ville in memoria delle zie per la chiesa; off erte raccolte in chiesa 1.099,19Totale € 1.099,19

U :Bollette Enel 254,34; bollette Telecom 420,91; rifusione spe-se pulizia chiesa 100,00Totale € 775,25Diff . Entrate - Uscite € 323,94

S. ROCCO - Colvignas

E :Per la chiesa e NN 35,00Totale € 35,00

U :Bollette Enel 214,03Totale € 214,03 Diff . Entrate - Uscite -€ 179,03

S. GIUSEPPE – Rif

S.Giuseppe - RifE :Per la Chiesa 40, per la Chiesa 1° maggio 53,00Totale € 93,00

Uscite:Bollette Enel 232,88Totale € 232,88Diff . Entrate - Uscite -€ 139,88

S.AGOSTINO - Toccol

E :NN. appartenente Confraternita BVS per la Chiesa € 50, off erte raccolte in Chiesa € 65 + 191Totale € 306,00

U :Bollette Enel 225,55Totale € 225,55Diff . Entrate - Uscite € 80,45

B.V. del BUONCONSIGLIO - Giove

E :Per la chiesa di Giove 50Totale € 50,00

U :Bollette Enel 217,41Totale € 217,41Diff . Entrate – Uscite -€ 167,41

UNGRAZIE

DICUORE

ATUTTI!

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Echi di Agordo6 Pasqua 2017

L 1° G 31 D 2016

Generosità Agordina

IBAN: IT51Z0200860980000004251012(Unicredit Banca SpA, fi liale di Agordo)

per off erte dall’estero: UNCRITM-1D40IT51Z0200860980000004251012

C/C Postale n. 10163327intestati a

PARROCCHIA S.MARIA NASCENTE – AGORDO

18 gennaioMigranti euro 165,0015 febbraioPastorale diocesana 300,0030 marzoPro Cristiani inTerra Santa 310,0030 marzoQuaresima “Un paneper amor di Dio” 1.611,004 aprileAttività della Diocesi 355,0013 aprileUniversità Cattolica 140,0027 aprilePro Ucraina 530,00

Gennaio 2016Rinnovamento carismatico; Fa-vretti; In memoria di Ugo Gaz, la moglie;in memoria Di Eros Dalla Torre; Alberta Candiago; per riscaldamento; da ARCA; da Confraternita S. Agostino; varie off erte anonime.FebbraioDaniela Fossen; Davare ; per riscaldamento; Lanciato; in memoria defunti Paganin e Cadorin; in memoria di don Severino Da Roit, i famigliari; varie off erte anonime.MarzoComune di Agordo per ma-nutenzione edifici religiosi; off erta anonima.AprileGrazia e Marianna Casaril; Michele Cau; in memoria di Laura Reolon Soraru; off erte anonime.MaggioDai Musici per concerto in memoria di Miriam Parissenti; Marianna e Grazia Casaril; in memoria di Gabriella Zasso;

varie off erte anonime.GiugnoDa Confraternita S. Giuseppe; da Carlo e Maria Case (Cana-da); varie off erte anonime.LuglioDa Federico Costa e Valeria Masarei; da Franco e Chiara Marcon; NN per la parroc-chia.AgostoNN per la Chiesa; in memoria defunti di Luigi Moretti.SettembreFesta dell’Amicizia, alpini Agordo; per uso pulmino da Parrocchia di Cavarzano; of-ferte anonime.OttobreDa Eleonora Treve in occa-sione 100 anni; dai coscritti del 1943, da Aldo Dolce; dai

Periti Minerari e Chimici in occasione del 50° di diploma; off erte anonime.NovembreDall’APIM per S. Barbara; in memoria di Ugo Levis; Comu-ne di Agordo per contributo manutenzione edifi ci religiosi; da ARCA per uso sala Luciani;

varie off erte anonime.DicembreVigili del Fuoco per s. Barbara; da Confraternita B.V. del Buon Consiglio; da Bondioli; da Giovanna Farenzena e Michele Schena; da famiglia Carrera Bortolo; da Coro Agordo in occasione del 50°; da Giuseppe e Lara Ren per riscaldamento; da Gruppo Rinnovamento ca-rismatico per uso sala Luciani; varie off erte anonime.

Per complessivieuro 12.445,00

27 giugnoCarità del Papa 680,0016 agostoPro Seminariodiocesano 1.670,0022 agostoPro Seminariodiocesano 1.370,0015 settembrePro terremotati 1.635,003 ottobrePro Seminariodiocesano 540,0023 ottobreGiornata missionariamondiale 1.002,00

In questi mesi sono stati eff ettuati alcuni interventi nella chiesa di San Vincenzo.

Grazie alla pazienza certosina di Giovanna Dal Mut e di Lu-ciana Benvegnù, è stata ripulita la sacrestia con i paramenti e le suppellettili sacre, provvedendo, nel contempo, anche ad im-biancare le pareti della stessa. Sopra l’altare è stato ricollocato il crocifi sso originale.

Un grazie di cuore per l’amore che sempre viene dimostrato da tanti verso questa preziosa opera di arte e di fede che è il Sacello di San Vincenzo.

OFFERTE, CONTRIBUTI E UTILIZZOCENTRO PARROCCHIALEPer complessivi euro 53.035,00

Attraverso le colonne del nostro bollettino, vogliamo ringraziare ancora una volta tutti gli amici e benefattori della Parrocchia che, direttamente o tramite ccp soste-gnono con il proprio contributo non solo la pubblicazione di “Echi”, ma anche le iniziative della comunità.

Un sentito ringraziamento lo vogliamo rivolgere a coloro che manifestano interesse, sensibilità e compren-sione per la vita e le necessità del Centro Parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio”.

Siamo certi che ogni gesto, anche il più semplice e umile, diviene atto prezioso d’amore magari non visi-bile a tutta la comunità, ma sicuramente prezioso agli occhi di Dio!

LE OFFERTE IMPERATE 2016

Totale euro 10.308,00

A S V

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Echi di Agordo 7Pasqua 2017

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO

Da Quaresima a Pasqua

In questo periodo la nostra Comunità cristiana si è ritrovata diverse volte per celebrazioni particolari che hanno segnato la vita delle nostre famiglie e dei nostri giovani. Liturgie, momenti

di rifl essione in Quaresima, ma anche eventi culturali legati so-prattutto alla preparazione della Pasqua. Li riviviamo in queste puntuali immagini del nostro Federico Costa.

Partecipatissima come ogni anno la celebrazione delle Ceneri in Arcidiaconale, pre-senti anche un buon numero di ragazzi del catechismo e del dopo Cresima.

1° :L C in particolare nel periodo

quaresimale. Egli ha parago-nato la vita a un computer o a uno smartphone che ogni tanto va “resettato”, altre volte “aggiornato” nei programmi, oppure addirittura “formatta-to”, tenendo sempre d’occhio la situazione del collegamento con il Signore: se ci si accorge di essere in “offl ine” occorre provvedere senza indugio a rimettere tutto in “online”.

Don Giorgio ha invitato tutti a tenere d’occhio il “computer”

L’Arcidiacono, all’omelia, ha presentato il tema della “conversione” per la quale tutti siamo chiamati a impegnarci

Giovedì 2 marzo. Se qualcuno vuol venire dietro a me...

P

della propria vita e a non avere paura di “metterci mano” se ci si accorge che c’è qualcosa da cambiare.

I “G

S

C ”La Quaresima è sempre un

momento particolare nella vita di una comunità cristiana e quest’anno è iniziata in modo del tutto particolare, con l’espe-rienza dei “Giorni dello Spirito e di Comunità”.

Accogliendo l’invito del Vescovo, fatto a tutte le par-rocchie della Diocesi, anche noi abbiamo vissuto questa iniziativa particolare.

In questa pagina e seguente alcune foto deiGiorni dello Spirito e della Comunità

(segue a pag.8)

Ogni serata ci ha visti riuniti in Arcidiaconale per i primi due momenti: quello della preghiera sulla Parola di Dio e quello di condivisione sul nostro vivere oggi nella gioia del Vangelo (aiutati da tre video: il Papa al Convegno ecclesiale di Firenze, Roberto Benigni sul comandamento

Giovedì 2 marzo. Se qualcuno vuol venire dietro a me...

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Echi di Agordo8 Pasqua 2017

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO(segue da pag.7) I Giorni dello Spirito e della Comunità

S T dell’amore e il nostro Vesco-vo sul senso dell’esperienza cristiana da vivere nella gioia del Vangelo).

Il terzo momento è stato vissuto ogni sera nell’aula

della sacrestia con un generoso rinfresco durante il quale ci si è ritrovati in fraternità e cordiale amicizia.

Secondo le indicazioni del Vescovo - al quale abbiamo

fatto avere alcune impressioni -approfondiremo in Consiglio Pastorale quanto vissuto insie-me per cogliere delle indicazio-ni utili alla vita della nostra Co-munità. Pubblichiamo alcune immagini dell’evento e, intanto

Venerdì 3 marzo. Si avvicinarono a Gesù...

Venerdì 3 marzo. Si avvicinarono a Gesù...

Sabato 4 marzo. Gli preparò un grande banchetto nella sua casa...

Sabato 4 marzo. Gli preparò un grande banchetto nella sua casa...

rivolgiamo un grazie sincero a coloro che si sono presi l’im-pegno di preparare adeguata-mente l’evento: Alessandro Nessenzia, Laura Bottaretto e Maria Gabriella Rigo.

***

Sotto: Il momento conviviale...

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Echi di Agordo 9Pasqua 2017

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINOI ministranti (chierichetti)

che servono all’altare: con la loro presenza e comportamento aiutano tutti a pregare meglio. Sono guidati da Silvia Zasso che per prima dà l’esempio di presenze fedeli e convinte.

Gli Animatori del canto: noi ne abbiamo ben 6 che si alter-nano; alcuni regolarmente, altri secondo le necessità: Albina Luciani, Tecla Zasso, Daniela Santomaso, Suor Francesca, Chiara Gabrieli, Umberto Ra-gazzo, Paolo Miana.

I Cori che hanno il compito di aiutare il canto dell’intera As-semblea e di far gustare melodie che aiutino a vivere meglio il mistero che si celebra: Nuova Corale, Coro dei giovani, Coro del Gruppo Animatori.

Gli organisti: Andrea Bernar-di, Alberto Del Zenero, Marco Renon. Martina Gabrieli che accompagnano i canti nelle Messe domenicali e festive. Grazie al loro talento possiamo sentire e apprezzare le note del prezioso Organo “Cipriani”, che arricchisce l’Arcidiacona-le. Mi si permetta però un grazie particolare ad Alberto il quale ha garantito sempre la sua pre-senza ai funerali, permettendo una uguale solennità ad ogni liturgia funebre; ora, per pro-blemi di lavoro, non potrà più

La vita liturgica della Comunità: quante presenze “nascoste”!

essere regolarmente presente: grazie di cuore per il servizio prestato. Speriamo che in un prossimo futuro possa tornare ad essere disponibile.

I Lettori: un bel gruppo di persone che si alternano nella

Credo doveroso spendere qualche parola sulla vita liturgica della nostra Comunità. Il parroco o un sacerdote (o il diacono) presiede le celebrazioni, ma attorno a queste esiste uno stuolo di “col-laboratori” che svolgono i più diversi servizi (ministeri di fatto) facendo sentire l’azione liturgica un’azione della Comunità. Ma non sempre si dà il giusto rilievo. Mi pare giunto il momento.

Ecco allora come la Comunità si esprime attraverso l’azione di questi “collaboratori”:

proclamazione della Parola. E’, questo, un servizio che diviene anche testimonianza di fede.

Gli addetti alla Sacrestia: luogo importantissimo dove ci si prepara alla celebrazione e dove vengono preparati gli oggetti (vasi sacri, paramenti ecc…) che servono per la li-turgia. Attualmente abbiamo la presenza quotidiana, puntuale e precisa di Giacomo Colcuc, coadiuvato da Federico Costa per le feste ed altre circostanze importanti . In questi ul-timi tempi c’è anche l’aiuto di Ermes Pra-maor, che a suo tempo ha ricevuto a La Valle il mini-stero dell’Ac-colitato.

Alcune per-sone si ren-dono infine disponibi l i per altri ser-vizi: Maria Anton ie t t a Busselli per i

I ministranti (chierichetti) che servono

all’altare...e

Gli addetti alla Sacre-stia: luogo

importantis-simo dove

ci si prepara alla celebra-

zionee

...le tante al-tre presenze

nascoste!

fi ori e, a seconda delle necessità e disponibilità, altre persone per la pulizia della chiesa.

Non voglio infi ne dimenti-care coloro che si prendono cura delle chiesette frazio-nali: Luciana Benvegnù e M. Giovanna Dal Mut per San Vincenzo, Damiana Santomaso per la chiesa di Toccol; inoltre Teresa e Daniela Comina per la chiesa di Giove, un gruppo di signore per la chiesa di Rif e, per il sacello di San Rocco di Colvignas, Celeste De Nardin e Nidia Zasso.

* * *

Con questi brevi cenni de-sidero a nome di tutti dire un grazie grande per la generosa disponibilità, off erta sempre in modo assolutamente gratuito. Al tempo stesso desidero ricor-dare che c’è sempre posto, in gran parte di questi servizi, sia per i piccoli che per gli adulti.

Don Giorgio

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Echi di Agordo10 Pasqua 2017

COMUNITÀ IN CAMMINO COMUNITÀ IN CAMMINO

Ci siamo ritrovati in un ven-tina per mangiare una pizza. Un piccolo segno di ricono-scenza della parrocchia per il servizio svolto con puntualità e celerità dai nostri incaricati (molti non hanno potuto essere presenti) che recapitano in tutte le famiglie “Echi di Agordo”, giornale apprezzato anche fuori parrocchia, autorevolmente defi nito “autentica Rivista”. Erano presenti anche alcune “penne”, tra cui Gabriele Ber-

Anche in questo 2017, seb-bene fossimo già a Quaresima inoltrata, il nostro Arcidiacono ha deciso di off rire una pizza al Gruppo Chierichetti e Mi-nistranti.

Dopo aver servito la S. Messa, celebrata quest’anno nella cap-pella della Beata Vergine Maria, e aver pregato insieme alla nostra comunità (contenta come una Pasqua, per rimanere in tema, di vederci tutti insieme), ci siamo incamminati verso la pizzeria pregustando già una buona cenetta consumata in

U “E A ”

compagnia. E quindi eccoci qua nei due

fatidici momenti: al termine della S. Messa e, a pancia piena, al termine della serata. Cosa aggiungere?

Un grazie corale a don Giorgio per l’invito e per es-sere rimasto al gioco ridendo e scherzando con noi su vari argomenti (soprattutto su certe fedi calcistiche).

Ci vediamo alla prossima, magari con qualche amico in più!

Silvia Zasso

nardi che cura con perizia le pagine riguardanti l’Archivio storico arcidiaconale, il pun-tuale fotografo Federico Costa e coloro che “costruiscono” materialmente il giornale, per cui la Tipografi a Piave ha solo il compito di stamparlo: Loris Santomaso e Toni Pampanin.

Un grazie sincero perché veramente tutti insieme diven-tano “costruttori di Comunità” attraverso lo strumento del “Bollettino parrocchiale”.

Sabato 6 e Domenica 7 maggio 2017 Festa del perdono

Programma:Sabato 6 maggio, ore 15,30

celebrazione penitenziale con le Prime ConfessioniDomenica 7 maggio, ore 10,00 S.Messa

con la partecipazione dei bambini che si sono accostati alSacramento della Riconciliazione

*****Domenica 28 maggio 2017, ore 10,30

Un gruppo di 30 ragazzi/e ha accettato di confermare la propria fede

con il Sacramento della CRESIMAe si accosterà per la prima volta all’EUCARISTIA

al culmine del percorso catechistico.La celebrazione sarà presieduta dal Vescovo

Mons. Renato Marangoni

Nonostante il periodo... quaresimale una bella pizza in allegra compagnia, dopo la Messa nella Cappella della Madonna, ci voleva proprio!

Siamo grati ai nostri lettori per l'attenzione e gli apprezzamneti che ci riservano, ricor-dando loro che la collaborazione a “Echi di Agordo” è sempre non solo particolarmente gradita ma anche auspicata!

«Vita comunitaria signifi ca crescere nella concordia degli animi e nella carità. L’unicità del fi ne richiede l’unità degli animi. È ipocrisia l’uniformità degli atti esterni (abitare nella medesima casa, portare il me-desimo abito, professare la medesima vocazione e/o professione), se manca l’unità interiore della concordia degli animi».

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Echi di Agordo 11Pasqua 2017

La Via Crucis, orga-nizzata dalla Pastorale giovanile diocesana, ha avuto la sua celebrazione anche ad Agordo, la terza delle cinque che hanno interessato tutte le zone della Diocesi.

I gruppi-giovani delle parrocchie dell’Agordino hanno animato la proces-sione da Tamonich all’Ar-cidiaconale - presieduta dal vescovo Renato - con indovinate scenette che

Il 24 marzo ad Agordo con il vescovoUna riuscita e partecipataVia Crucis della Pastorale

Giovanile diocesana

hanno riproposto i vari momenti della passione di Gesù, secondo il racconto dell’evangelista Marco.

Il Gruppo giovani della nostra parrocchia ha pro-posto, all’altezza del Mu-nicipio, l’episodio dell’in-terrogatorio di Gesù da parte di Pilato, culminato con il governatore che si lava le mani, consegnando di fatto Gesù ai giudei.

La domanda è stata conseguente per ciascuno

dei presenti: quante volte anche noi, di fronte alle ingiustizie e al male ci comportiamo come Ponzio Pilato?

Quindi, in una chiesa Arcidiaconale gremita, la celebrazione si è con-

clusa con l’intervento del Vescovo Renato il quale, visibilmente felice per i moltissimi giovani e adulti che avevano partecipato all’iniziativa, ha poi con-segnato loro una copia del Vangelo.

PapaFrancescoai giovani“Non abbiate paura

di farescelte audaci,non indugiate

quando la coscienzavi chiede

di rischiare.Fate sentire il vostro

grido,lasciatelo risuonare

nelle comunitàe fatelo giungere

ai pastori”.

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Echi di Agordo12 Pasqua 2017

pastorale Giovanile

Parma 2017:“gnanca parlar...”

Durante le vacanze di carne-vale, con il gruppo animatori ci siamo recati a Parma, per passare qualche giorno in compagnia.

Il gruppo di avanscoperta, guidato da don Luciano, è parti-to da Agordo il sabato pomerig-gio, mentre noi altri ritardatari li abbiamo raggiunti all’alba di lunedì mattina, accompagnati da don Fabiano.

Dopo una bella passeggiata per le vie del centro è giunto uno dei momenti più impor-tanti ed attesi nella vita degli animatori: il pranzo. Siamo rimasti piacevolmente stupiti dall’accoglienza generale che abbiamo ricevuto dalla gente

Palo metrico - Pesa e magna - La Pesca - Torneo di calcio balilla - Cópa la bòza -

Rompi balle e le novità 2017: l’arrampicata orizzontale e i giochi di logica! - Premi

Sulla Lòbia di Paréch...

...Lunedì 17 aprile dalle ore 14,30

Giovanna Spanu della Piccola Comunità Apostolica.

Ed e proprio attorno alla fi gura di Giovanna che si è in-centrata la nostra serata. Accolti festosamente dalle sorelle della PCA, cinque donne che hanno consacrato la loro vita a Gesù, rimaniamo incantati ad ascol-tare i loro racconti sulla Gio, su come ha vissuto e come ha portato l’amore di Dio agli altri. Abbiamo celebrato la messa assieme e poi ci siamo riuniti attorno ad una tavola imbandita dove, tra chiacchiere e risate, abbiamo concluso la nostra giornata.

Anche quest’anno il gruppo Gio-vani di Agordo organizza per il giorno di Pasquetta i tradizionali giochi su la Lòbia di Paréch.

del posto: molti commensali ci hanno chiesto da dove venissi-mo e si sono intrattenuti a fare due chiacchiere con noi.

Il pomeriggio abbiamo com-pletato il giro del centro, visi-tando il Duomo ed il Battistero, assieme alla nostra amica Ilaria che ci ha fatto da guida. Siamo poi passati a vedere il centro parrocchiale, dove abbiamo incontrato don Bruno Folez-zani, co-fondatore assieme a

Il giorno seguente, dopo una lauta colazione, ci siamo avventurati sui colli parmen-si, dove abbiamo visitato un’azienda agricola produttrice di Parmigiano-reggiano, il ca-stello di Torrechiara ed infi ne un prosciuttifi cio.

Salutate Ilaria e Susanna ci siamo quindi avviati per il ritor-no da un viaggio che, ne sono sicura, ci rimarrà nel cuore.

Erica

...e i ragazzi Ruben, Paolo, Simone e Liam ne hanno subito approfi t-tato per farsi riprendere al castello di Torrechiara, vestiti a loro modo in... maschera con gli abiti più o meno tipici di montagna!

Parma. Foto di gruppo davanti al Battistero.

Sopra a sn. Parma. Il nostro mar-tedì grasso in giro per la città...

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Echi di Agordo 13Pasqua 2017

Domenica 19 marzo sono partito per un “Cammino” spe-ciale, quello di San Francesco dal Santuario di La Verna ad Assisi.

Ci sono andato con alcuni amici che dedicano parte del loro tempo nel volontariato a sostegno dei pellegrini, sono “Hospitaleri”, così vengono chiamati quei volontari che gestiscono i punti di appoggio (rifugi, case o altro) a cui fanno riferimento quanti intraprendo-no una esperienza di viaggio a piedi per raggiungere una meta di riferimento, cercata il più delle volte per forti motivazioni interiori.

Non parlo di esclusiva re-ligiosità, ma anche di quella spiritualità che guarda come tale agli aspetti non fisici; quella percezione di essere molto più di semplice materia, che è intrinseca nell’uomo ma che spesso viene soff ocata dal quotidiano!

Sono andato, come ho fatto lo scorso anno, per preparare il Cammino che faranno un gruppo di non vedenti.

Si è trattato di valutare i sen-tieri, le diffi coltà del percorso, la possibile pericolosità di alcuni tratti e poi organizzare l’accoglienza di una trentina di persone.

Percorsi non proprio semplici, che presentano salite importanti e anche faticose, ma devo dire che sono apprezzate soprattutto se la natura circostante e i pae-saggi sono come quelli dell’Ap-pennino tosco-umbro!

Un Cammino fatto con:- il “vulcanico” Ivo, di Gemona del Friuli, Alpino in congedo che ha partecipato a diverse missioni dove la guerra e la sua crudeltà hanno rappre-sentato una esperienza di vita profonda;- Federico che lavora nella Pro-tezione Civile di Milano;- Giovanni originario della pro-

Da La Verna ad Assisi, lungo la via Francigena

Un cammino di spiritualità solidalePellegrini volontari sulle tracce di Francesco

su progetti europei anche nel nostro territorio) vera anima dell’iniziativa con un entusia-smo e una forza morale incre-dibili che sono da soli un valido motivo di collaborazione.

La verifi ca è stata importante perché abbiamo fatto delle mo-difi che sulla scelta dei sentieri usando il GPS, scegliendo e verifi cando percorsi alternativi più consoni al gruppo che li per-correrà a fi ne maggio, non solo, ma ci siamo anche accordati per defi nire l’accoglienza in struttu-re adatte ed economiche.

Qui vorrei proprio sottolinea-re il fatto che questo tipo di ser-vizio ai Pellegrini è supportato principalmente dalla disponibi-lità dei Parroci, dei Monasteri, Abazie, o da strutture pubbliche gestite da volontari e dai B&B privati che hanno puntato su questo tipo di “clientela”, ab-bassando i prezzi e cogliendo quello spirito di adattamento che hanno i Pellegrini i quali ribadiscono questo detto (che si può leggere al Santuario di La Verna): “quello che i turisti pretendono i pellegrini chiedono”.

* * *Lo scorso anno abbiamo pre-

parato un percorso da Firenze a La Verna attraverso la Via Ghi-bellina e quest’anno, come ho detto, domenica 26 marzo siamo arrivati ad Assisi, dopo 170 Km (rilevati dai nostri GPS).

Ad Assisi ci hanno dato il

(segue a pag. 14)

Santuario di La Verna: “quello che i turisti pretendono i pellegrini chiedono”.

Un cammino fatto con Ivo, Giovanni, Federico e Barbara.

- di Corrado Cattadori -

vincia di Pisa, gradevolissima persona di elevato spessore cul-turale, amante della storia della Toscana e di recente insignito del titolo di “Ambasciatore

della Via Francigena Toscana” rilasciata dall’Associazione Toscana delle Vie Francigene- e Barbara (geologa del C.N.R. di Milano, che da tempo lavora

...valutare le diffi coltà e la pericolosità dei sentieri per preparare il cammino a un gruppo di non vedenti...

Lo spettacolo della natura e del paesaggio dell’Appennino tosco-umbro!

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Echi di Agordo14 Pasqua 2017

(segue da pag. 13) ...sulle tracce di Francesco

Siamo grati all'amico Corrado (Chicco) Cattadori, che an-noveriamo fra i nostri preziosi collaboratori assieme alla fi glia Claudia, per questa sua signifi cativa testimonianza, ammirati per la tenacia e lo spirito che lo anima in questo suo speciale “peregrinare” (sorretto anche da un fi sico ancora integro), iniziato ormai dieci anni fa con l’amico Pietro Urpi sul Cam-mino di Santiago de Compostela (dove è arrivato ben tre volte) e proseguito poi anche in Italia fi no ad Assisi dove è giunto domenica 26.

Ecco il suo ormai lungo “Cammino” che, siamo certi, prose-guirà ancora!

- 2007: il classico Cammino Francese fi no all’Oceano Atlantico: Finisterre, dove i pellegrini raccoglievano la conchiglia che poi portavano a casa come testimonianza del Cammino (oltre 900 Km). Conchiglia che è divenuta il simbolo del pellegrino (Dante defi nì Pellegrini quelli che si recavano a Santiago de Compostela, Romei quelli che si andavano a Roma e Palmieri quelli diretti a Gerusalemme...);

- nel 2009 è stata la volta di un cammino da Leon fi no a Oviedo con l’intenzione di proseguire per Santiago, ma problemi al gi-nocchio lo hanno fatto rientrare. In questo viaggio, oltre a Pietro, c’era anche Bepi Penasa che proseguì da solo e arrivò alla meta! (bravissimo Bepi!). Comunque quel tratto compiuto da Chicco è conosciuto come il “cammino del Salvador” e costituiva una meta per onorare la reliquia della “Veronica” che avvolse il volto del Cristo (120 Km);

- 2014: con Pietro ha quindi terminato il tratto da Oviedo a Santiago lasciato in sospeso (320 Km), chiamato il “Cammino Primitivo”, perché fu il primo cammino verso la tomba di San Giacomo fatto dal Re delle Asturie Alfonso II, detto il Casto, quando giunse la notizia della sua scoperta;

- 2015: è seguito poi il cammino Portoghese, partendo però da Oporto (Portogallo), compiuto sempre con Pietro e questa volta anche con Angelo Benvegnù (Bangi, 260 Km);

- 2016: come ricordato, la via Ghibellina da Firenze a La Verna (100 Km circa) e

- 2017: il Cammino di San Francesco da La Verna ad Assisi (170 Km).

La verifi ca del 2016 sui sentieri della via Ghibellina Firenze-La Verna

Un cammino lungo 10 anni!

Tau (T) quel simbolo che San Francesco usava come “sigillo” quando inviava le sue lettere e che lo ispirò nella scelta della forma dell’abito che volle per i suoi frati.

Un emblema che era l’ultima lettera dell’alfabeto Ebraico,

considerato dagli Ebrei un segno di salvezza e come tale adottato dai Cristiani per la sua forma che ricorda la Croce sulla quale, come dicono, Cristo si immolò per la salvezza del mondo.

Come si vede un simbolo ca-

pace di unire e non dividere le diversità presenti nel mondo!

* * *Non so ancora se la prossima

meta guarderà verso Roma… vedremo, ma come dicono i Pellegrini: “un cammino inizia sempre con il primo passo...”

Percorsi non proprio semplici, che presentano salite importanti e faticose, ma poi... ecco la sospi-rata meta che unisce il mondo!

Apprezzato gesto di devozione popolareR G

Siamo grati ad Alessandro Badan che con sensibilità e bravura ha rinnovato l’icona del Crocifi sso, confi dando che sia di protezione e aiuto per gli abitanti del villaggio e per tutti i passanti di Giove.

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Echi di Agordo 15Pasqua 2017

Tutti a Rif il 1° maggioper la festa di San Giuseppe!

Un detenuto condannato alla pena di morte in attesa di esecuzione, ha chiesto come ultimo desiderio una penna e un foglio. Dopo aver scritto per parecchi minuti, il condannato ha chiamato la guardia carce-raria e ha chiesto che questa lettera fosse consegnata alla madre. La lettera diceva:

“Mamma, se ci fosse più giustizia in questo mondo saremmo in due oggi a essere condannati e non solo io. Sei colpevole tanto quanto me, anzi sei colpevole anche per la vita che perderò.

Ti ricordi quando ho rubato e portato a casa la bicicletta di un ragazzo? Mi hai aiutato a nasconderla affi nché mio padre non lo scoprisse e non mi punisse.

Ti ricordi quando ho ru-bato i soldi dal portafoglio del vicino? Sei stata con me a spenderli, nel centro com-merciale.

Ricordi quando hai litigato con mio padre e lui se n’è andato? Voleva solo correg-germi, perché invece di stu-diare, avevo copiato il compito all’esame… alla fi ne mi hanno scoperto e anche espulso.

Tu ti sei messa contro mio padre, i maestri e io alla fi ne non ho imparato nulla, oltre che a delinquenziare.

Mamma, io ero solo un bam-bino, dopo sono diventato un adolescente problematico e ora sono un uomo intollerante e aggressivo.

Mamma, io ero solo un bambino che aveva bisogno di correzione e non di appro-vazione. Ma comunque io ti

All’attenzione dei fi gli:Non perdere l’amore!

A 7 anni dici: mamma TI AMO!a 10 anni: mamma TI VOGLIO BENE!a 15 anni: mamma POSSO?a 17 anni: mamma NON ROMPERE!a 20 anni: VOGLIO ANDARMENE DA QUESTA CASA!a 35 anni: VOGLIO TORNARE DALLA MAMMA!a 50 anni: NON TE NE ANDARE, MAMMA!a 70 anni: DAREI QUALSIASI COSA PER CINQUE MINU-TI CON MIA MAMMA!Allora: AMA I TUOI GENITORI, PERCHÉ CAPIRAI IL LORO VALORE SOLO QUANDO LA LORO SEDIA SARA’ VUOTA!

All’attenzione dei genitori!Tanti “SI” avviano alla rovina...

qualche “NO” detto con amore “aiuta a crescere

perdono!Chiedo solo che tu faccia

leggere questa lettera al maggior numero di genitori nel mondo,affi nché sappiano che hanno la responsabilità di crescere un fi glio facendolo diventare un uomo, che potrà agire facendo del bene o del male…

Grazie mamma, per avermi dato la vita e per avermi aiu-tato a perderla.

Il tuo fi glio delinquente”.L’educazione è cosa seria,

difficile, irrinunciabile, ma “tutto posso in colui che mi dà forza” aff ermerebbe l’Aposto-lo Paolo; anche noi (ma soprat-tutto i genitori) possiamo, pur nelle quotidiane fragilità, fare la nostra parte educativa fi no in fondo se ci affi diamo nella preghiera alla sicura e fedele presenza di Dio, solo appa-rentemente invisibile, ma così fortemente e delicatamente vicino in ogni passo del nostro cammino. E’ lui “l’amor che move il sol e l’altre stelle”, è Lui l’amore che muove anche i nostri passi nel cammino della vita e sostiene il nostro impegno di educatori.

Don Giorgio

Anche quest’anno i “Bòce da Rif” vi aspettano domenica 30 aprile e lunedì 1° maggio a Rif per festeggiare San Giu-seppe artigiano, proponendo un programma sempre denso di… gustosi e divertenti ap-puntamenti.

Domenica 30 aprile, dalle 18.00, spritz party con la musica del DJ Morgan, di seguito la possibilità di cenare con panini e patatine fritte.

Lunedì 1 maggio, alle 11,00 S. Messa nella tipica chiesetta alpina con un ricordo partico-lare per i defunti della frazione; quindi il mercatino di prodotti artigianali, pesca di benefi -cenza, esposizione fotografi ca lungo le canesèle, pranzo e cena con piatto tipico ed altro.

Nel pomeriggio la tombola e la caccia al tesoro per bambini

con l'immancabile torta del Toni Fiabane.

In serata, dopo la cena, gran fi nale con la musica di Eros e Oscar.

L’incasso della giornata sarà devoluto come sempre in be-nefi cenza e quest’anno sarà a favore dell’Hospice Casa tua 2 di Belluno.

Vi aspettiamo tutti a Rif per la tradizionale festa del primo maggio, con un particolare invito ai confratelli della Con-fraternita di San Giuseppe che si sta rinnovando con la guida del priore Giuseppe Ren.

Lettere a“Echi di Agordo”Da Pisa

Caro don Giorgio,arte, e che arte, e storia! Si ammirano le opere del grande fi glio del grandis-simo Augusto Murer, di cui visitai lo studio, in Falcade, nei lontani anni ’80.La tenerezza che ispirano i tre pastorelli di Fatima ci riporta indietro negli anni, dopo la Prima Guerra mon-diale, quando i due più pic-coli, Giacinta e Francesco morirono di “spagnuola” dopo aver vissuto la loro aff ascinante diffi cile storia mariana, e Lucia vivrà a lungo da suora e conosce-rà papa Wojtyla, divenuto santo.Grazie, e complimenti per

questo vostro egregio e co-stante lavoro di cui sempre ci onorate insieme con “Echi” che ci tiene informati su le notizie storiche e nuove dalle amate valli e montagne, da cui vengono le nostre radici.Un aff ettuoso abbraccio

Rosanna Boranga

Da Cinisello Balsamo,

Bravi! Ancora una volta avete fatto centro! Davvero bello e molto ben riuscito il Calendario Agordino 2017 che, con “Echi” continua a tenermi cara compagnia in terra lombarda, portandomi l’aria, il profumo e i ricordi della mia amata terra agor-dina.

Giuseppe (Pino) Croce

Grazie di cuore a tutti i nostri lettori per il loro sostegno e la loro continua vicinanza.

La direzione

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Echi di Agordo16 Pasqua 2017

N C

Nel segno della tradizioneA B F

L F «I 2016».

Premiata la «Labor», nel solco della tradizione imprenditoriale agordina. Il Consiglio comunale di Agordo del 9 marzo scorso si è aperto con la consegna del riconoscimento «Imprenditore dell’anno» alla ditta guidata da Barbara Fossen, dal marito Loris Favero e dai fi gli, che opera nel settore della lavora-zione metallica di precisione a Valcozzena.

Un premio che continua la tradizione voluta in passato dall’amministrazione guidata da Renzo Gavaz, che punta a mettere in risalto le esperienze di imprenditori locali.

«Premiamo una ditta sorta nel 1976», ha esordito il sin-daco Sisto Da Roit, «in locali di fortuna, che poi ha assunto una dimensione più ampia e si

singolarità di questa impresa a carattere famigliare che me-ritava il giusto riconoscimento della comunità». È stata quindi ricordata la grande passione per lo studio di Favero e la sua forte motivazione a migliorare. Partiti dalla lavorazione di mo-tori elettrici, sono poi passati agli avvolgimenti per motori, crescendo e specializzandosi ulteriormente. La Labor produ-ce pezzi meccanici su disegno del cliente per svariati utilizzi: alberi per motori, spine per l’industria, pulegge, fl ange. In acciaierie, sui motori elettrici, sugli impianti delle cartiere, sulle turbine eoliche: insomma, l’ingegno e la bravura agordini fi niscono in tutto il mondo.

Ringraziando per il riconosci-mento, Barbara e Loris hanno detto: «Stiamo continuando una tradizione agordina, dove c’è il caff è Commercio, in Corso Patrioti, una volta c’era una fabbrica di motori elettrici e poi anche un’altra di trasfor-matori. Noi ci siamo portati sui lavori meccanici di nicchia per sollevamenti e trivellazioni». «Contiamo» hanno aggiunto, «di andare avanti ancora con altri macchinari.

Forse pochi immaginano l’impianto che abbiamo. Dentro il nostro capannone c’è tecno-logia: in pochissimi facciamo una montagna di lavoro. Non è semplice, certo, ma ci togliamo anche delle belle soddisfazioni. Serve la cura dei particolari, l’imballo, c’è in sostanza un corollario di cose da fare bene e noi abbiamo imparato a farle bene».

La signifi cativa cerimonia si è conclusa con un prolungato applauso del Consiglio e dei cittadini presenti.

L’assessore Gabriele Trento (alla sua dx il sindaco Da Roit) consegna il premio dell’Amministrazione comunale «Imprenditore dell’anno» a Barbara Fossen e Loris Favero.

L’interno dello stabilimento Labor di Valcozzena.

è raff orzata. Essere riusciti a crearsi una nicchia nel mercato internazionale delle lavorazioni dell’acciaio, partendo da qui, è a nostro parere particolarmente meritevole». L’assessore Ga-briele Trento ha quindi esposto

in sintesi la storia della ditta, complimentandosi con i titolari con i quali si sono congratulate anche le minoranze.

Nata dunque in un garage, la «Labor» oggi fornisce pezzi meccanici per aziende e strut-ture in tutto il mondo. Per dire che Valcozzena di Agordo non è solo Luxottica. Infatti, nell’ul-timo capannone prima di pren-dere la strada che sale a Giove, c’è la Labor dove Barbara Fossen e il marito Loris Favero assieme ai due fi gli producono lavorazioni elettromeccaniche di altissima precisione.

«Ci eravamo resi conto da tempo», ha detto il vicesin-daco Stefano Tomè, «della

U ...

...e il solito critico ne ha visto la rappresentazione di Agordo, centro della vallata, non propriamente all’altezza del ruolo che le compete...

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Echi di Agordo 17Pasqua 2017

...dal Comune

Agordo darà ospitalità a cin-que o sei migranti. È questa la notizia annunciata la sera di mar-tedì 28 marzo nel corso dell’in-contro svolto in sala don Tamis promosso dall’amministrazione comunale di Agordo.

Ma non poteva non apparire subito evidente il fatto poco edificante della scarsissima presenza di gente, nonostante fosse al centro dell’attenzione un tema che l’autunno scorso era balzato agli… onori delle cronache, avendo acceso gli animi e la presa di posizione di quindici sindaci della vallata su sedici che avevano detto un no secco al Prefetto e alla sua richiesta di accogliere i migranti. Ponendosi così in contrapposi-

perativa Blhyster di Belluno (presente in sala con il presidente Francesco Santin e alcuni suoi collaboratori), risultata vinci-trice del bando della Prefettura, accettando di fatto le condizioni poste dall’amministrazione co-munale di Agordo.

Il sindaco ha poi prosegui-to nella spiegazione dicendo che:”Avevamo due scelte, o subivamo la gestione del feno-meno legato all’accoglienza dei migranti o lo co-governavamo. Abbiamo optato per la seconda, spiegando che l’avremmo accet-tata solo a determinate condizio-ni. Quando in autunno il Prefetto parlò dell’arrivo di 47 persone, noi fummo gli unici a dirgli in faccia la nostra opposizione.

del Bangladesh ci chiedevano espressamente di poter fare qualcosa; che possano essere organizzati corsi di italiano e di educazione civica; che la cooperativa si prenda carico di accompagnarli nel percorso; che ci siano delle garanzie di un controllo affi nché non ven-gano commessi atti contro la legge. Su quest’ultimo aspetto abbiamo ottenuto un controllo da parte delle forze dell’ordine ogni due settimane, ma crediamo possa diventare settimanale. Per quanto riguarda il lavoro saranno impiegati part-time per cinque giorni alla settimana. Poi sono cittadini liberi e non saranno aff atto segregati”.

Dunque una scelta, quella dell’amministrazione di Agordo dettata “dai valori che abbiamo dentro”, ma anche dalla volontà di “non scaricare su altri Comuni

Questione migranti: Agordone accoglierà 5-6 da maggio

Martedì 28 marzo. L’intervento del sindaco Sisto Da Roit all’incontro con la popolazione sul tema migranti, in una sala don Tamis come si può già intuire praticamente deserta.

le responsabilità dell’accoglien-za”.

Un atteggiamento che è stato gradito e giudicato positiva-mente dall’arcidiacono monsi-gnor Giorgio Lise il quale ha ringraziato l’amministrazione comunale, aff ermando che:”La comunità dovrà collaborare per favorire l’integrazione e la par-rocchia farà la sua parte”.

Il sindaco ha infi ne voluto pun-tualizzare, per evitare informa-zioni distorte, che l’accoglienza ha dei costi per lo Stato italiano. “I 35 euro al giorno che lo Stato dà a chi si accolla il compito di gestire un migrante – ha detto – sono così suddivisi: il 30% per il personale, il 25% per l’alloggio, un altro 25% per il vitto, il 12% per costi indiretti, l’8% per denaro spicciolo usato principalmente per ricariche telefoniche”.

zione, criticandolo, anche con il legittimo pensiero espresso al riguardo dal vescovo Renato e dal clero agordino. Solo il sin-daco di Agordo, Sisto Da Roit, infatti, aveva chiesto tempo per poter approfondire la questione con la Prefettura.

Il che è avvenuto come il sin-daco stesso ha dato conto nell’in-contro di martedì (trasmesso poi anche da Radio Più).

Signifi ca dunque, come ha precisato Da Roit, che Agordo accoglierà 5 o 6 migranti che arriveranno non prima di mag-gio. Saranno ospitati nei locali dell’ex pretura - ex carceri in fondo a Corso degli Alpini, che verranno opportunamente adeguati dall’ente gestore che pagherà anche un affitto al Comune.

L’ente gestore sarà la Coo-

Altri sono stati zitti”.Va ricordato che Agordo aveva

già sperimentato l’accoglienza dei migranti nel 2011, quando sempre negli stessi locali ven-nero ospitate cinque persone del Bangladesh, “la cui presenza – ha detto il sindaco - non creò problemi alla comunità, ma non ci piacque il fatto di essere stati lasciati da soli nella gestione di quelle persone. Per questo negli incontri col Prefetto abbiamo detto che eravamo disposti ad accoglierne solo cinque o sei, a patto che la Prefettura non ci lasciasse soli”.

“Abbiamo chiesto - ha poi ag-giunto, spiegando quello che è il Modello Belluno - che le persone (saranno maschi maggiorenni, ndr) possano essere utilizzate in attività lavorative, non certo per sfruttarli, perché i ragazzi

«“Immigrati morti in mare, da quelle barche che invece di essere una via di speranza sono state una via di morte”. Così il titolo nei giornali. Quando alcune settimane fa ho appreso questa notizia, che purtroppo tante volte si è ripetuta, il pensiero vi è tornato continuamente come una spina nel cuore che porta soff erenza.

E allora ho sentito che dovevo venire qui oggi a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a ri-svegliare le nostre coscienze perché ciò che è accaduto non si ripeta, non si ripeta per favore. Prima però vorrei dire una parola di sincera grati-tudine e di incoraggiamento a voi, abitanti di Lampedusa e Linosa, alle associazioni, ai volontari e alle forze di sicurezza, che avete mostrato

e mostrate attenzione a per-sone nel loro viaggio verso qualcosa di migliore. Voi siete una piccola realtà, ma off rite un esempio di solidarietà. Grazie!

....Signore, in questa Li-

turgia, che è una Liturgia di penitenza, chiediamo perdono per l’indiff erenza verso tanti fratelli e sorelle, ti chiediamo, Padre, perdono per chi si è accomodato, si è chiuso nel proprio benessere che porta all’anestesia del cuore, ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi. Perdono Signore; Signore, che sentiamo anche oggi le tue domande: «Adamo dove sei?», «Dov’è il sangue di tuo fratello?».

L P F L ’8 2013

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Echi di Agordo18 Pasqua 2017

Il racconto di Cielo Blu

Franzèi, poléntae libertà

Franzèi è un luogo per me speciale. Si trova sopra Fa-renzena e ora si raggiunge con una strada silvopastorale che conduce al Don. Qui mio papà ha un talvà e un casèl vecchi, anche se ancora perfettamente in uso. I prati attorno sono molto ripidi, faticosi da coltivare, ma il fi eno raccolto è sottile e di primissima qualità.

Davanti al casèl di Franzèi c’è una panca di legno che ho sempre visto e che oltre alla funzione vera e propria di sedia, fa anche da pensatoio. E’ auto-matico per me sedermi appena arrivo e abbandonare la mente ai pensieri presenti, ai ricordi passati, ma anche al futuro. Non ho ancora capito se questi luoghi mi appartengono o se sono io ad appartenere a questi luoghi, ma non ha molta importanza, quel che conta è che qui sto bene, in perfetto equilibrio con me stessa.

Venivo quassù fi n da bambina, con i miei nonni, e a volte ho ancora la sensazione di vedere nonna Ida che si aggira nei pressi del casèl per sbrigare frettolosa-mente le sue faccende. Magari è davvero lì con me, ed essen-domi così vicina, cadono tutti i muri che la mente costruisce e percepisco quello che il cuore mi manda, e sento che chi mi ha lasciato vive ancora in me, anche se in altre dimensioni. Quando vivo in virtù di quello che la nonna mi ha trasmesso, so di non averla persa e l’impressione di continuare a vederla e sentirla accanto, ne è la prova.

Quando ero bambi-na, a Prompicai, vici-no al bar della Ciana, c’era un piccolo ma rifornitissimo nego-zio di generi alimen-tari gestito da Nadia, una signora gentile e disponibile. In estate, tutte le mattine, andavo a fare la spesa da Nadia e a giorni alterni salivo da sola, in Franzèi a piedi, per portare ai nonni pane fresco, latte e quanto serviva. Loro, infatti, stavano lassù per tutto il periodo della fi enagione e scendevano raramente. Ricordo che ogni tanto brontolavo e non avevo voglia di camminare fi n lassù, ma quello era il compito che mi era stato assegnato. La strada era lunga e c’era un cane a Farenzena, spesso slegato, che mi faceva paura. Da Farenzena

c’era una mulattiera che mi portava direttamente a Franzèi. Salivo pian piano, fermandomi ogni volta che qualcosa attirava la mia attenzione, curiosità di bambina, e arrivavo quando potevo. Al termine della salita, mi attendevano i nonni, il loro calore e il loro abbraccio e un mazzetto di fragole di bosco legato insieme con un fi lo d’er-ba che il nonno aveva raccolto per me mentre falciava. Un gesto semplice e generoso, un pensiero gentile per esprimere materialmente il voler bene.

A Franzèi, appena prima del talvà, c’era e c’è ancora un piccolo corso d’acqua che sgorga direttamente dalla terra; a monte era stata messa una salèra. L’acqua qui ha qualità organolettiche ottime. Sopra la salèra c’è un cespuglio e lì trovavo appeso un bicchiere di plastica giallo che calmava la

mia sete, appagava i miei sensi, ma soprattutto quel bicchiere esprimeva la soddisfazione di essere giunta alla meta.

Il ruscello procedeva in legge-ra pianura formando dei piccoli meandri. E’ proprio qui, in una di queste anse, che mia nonna custodiva una scatola ermetica di latta con dentro il burro. Attorno ci metteva foglie di slavaz. Un frigo rudimentale, ma sicuramente effi cace.

Lungo le anse di quel picco-lo rivo ho trascorso giocando

interi pomeriggi e la calma e la quiete di quei luoghi rara-mente l’ho trovata in seguito. Ricordo che attorno all’acqua giravano moltissime libellule che per noi bambini erano in-setti strani e curiosi. Avevamo sempre paura che nel ruscello si nascondessero le ande, pau-rose bisce d’acqua delle quali non so come eravamo venuti a conoscenza.

Il talvà di Franzèi è molto grande e visibile da Agordo, anche se i boschi attorno stanno crescendo molto e riducono la visibilità. Quando passavo e passo davanti, un buon odore di fi eno mi inebria i sensi. Il fi eno è raccolto nei prati adia-centi e trasportato lì nei còz. Sui montanti esterni del talvà era appesa la falce a riposo dopo il duro lavoro del taglio dell’erba montana.

Un pomeriggio di molti anni

fa, ero una bambina, la mia attenzione cadde su un oggetto non ben defi nito, grigio e pieno di buchi che era appeso, al sole sotto al talvà. Con l’aiuto di un bastone lo ispezionai, accorgen-domi subito che era un nido, dalla fuoriuscita di uno sciame di vespe, che non ebbero pietà di chi disturbava la loro casa. Da allora sono sempre stata a dovuta distanza da api, vespe e calabroni.

Sul sentiero che dal talvà porta al casèl di Franzèi, c’erano due

ciliegi che per anni ci hanno donato buoni frutti. Poi si sono seccati e mio papà li ha tagliati, con dispiacere, perché erano parte del mondo e dell’equi-librio di Franzèi. In cima al sentiero ecco il casèl, piccola costruzione di pietra e legno vecchio avvolto da mille ricordi di un tempo che fu. All’interno c’è ancora il larìn, dove per anni mia nonna ha cucinato. I pranzi che si facevano qui erano unici e speciali, a base di polenta e… libertà.

Ognuno si serviva da solo e mangiava quello che voleva e quello che c’era: polenta e formaggio, salame, companati-co e qualche volta carne.

Ognuno si prendeva piatto bicchiere (il mio era degli Aristo-gatti) e si sedeva fuori nei prati, dove voleva, libero da convenzioni e forme. Mi sembra di sentire ancora gli echi delle risate e delle chiacchiere che si facevano mangiando mentre il sole era alto nel cielo e il fi eno si

essiccava. Alla fi ne del pranzo si portava tutto nel casèl, ad ecce-zione delle sensazioni uniche e belle che ancora abitano dentro di noi dopo molti anni.

Un proverbio dice che: la casa è, dove è il tuo cuore. Franzèi è davvero casa mia. Qui abita una parte di me stessa che amo molto e venire qua è incontrare e riscoprire, rispolverando quelle sensazioni che spesso sfuggono, anche se in fondo sono ben radicate in noi.

Blu Sky

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Echi di Agordo 19Pasqua 2017

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

Con la conferma di otto con-siglieri su undici, l’assemblea annuale del Gav, Gruppo As-sistenza Volontaria Agordino, svoltasi domenica 12 marzo al Centro parrocchiale «Vincen-zo Savio», ha eletto il nuovo direttivo del prossimo triennio 2017-20, che risulta così com-posto, oltre alla presdeinte Lo-retta Ben: Federico Bulf, Aldo Da Ronch (storico fondatore assieme all’allora arcidiacono monsignor Mottes), Marino De Dea, Domenico Del Din, Lucia Fossen, Carlo Pravato, Giu-seppe Ren, Elio Rossi, Norina Soppelsa, Paolo Torriglia, Tecla Zasso. Designati dall’assemblea anche tre consiglieri supplenti: Giovanni Battista Buttol, Danisa Luchetta e Dario Santel, ed è stato off erto un omaggio fl oreale a Ilva Dal Col che ha lasciato il Consiglio dopo anni di attiva presenza.

L’incontro è iniziato con un commosso e riconoscente pensiero rivolto al consigliere Gennaro Carangio, morto re-centemente, ricordando poi le vittime del terremoto del centro Italia e le fi gure politiche bellu-nesi pure scomparse ultimamen-te: Floriano Pra, Sergio Reolon e Giampaolo Sasso.

Anche per questo bene-merito sodalizio, che opera profi cuamente ormai dal 1993, la relazione annuale esposta dalla presidente Loretta Ben, ha messo in evidenza delle cifre che, pur nella loro schematica aridità, hanno detto in maniera eloquente la consistenza del lavoro svolto anche nell’ultimo anno.

«Il programma delle attività 2016», ha detto, «è stato pie-namente rispettato, sia nell’im-

l’Auser come il Progetto Sol-lievo): presenze 751 per 1502 ore (consegnati 10.144 pasti percorrendo 17.034 chilome-tri); interventi per ricorrenze: 12/42. Complessivamente le varie attività hanno impegnato volontari per 3394 presenze e 5045 ore.

«Questi numeri», ha com-mentato Loretta Ben, «mi fanno aff ermare che la presenza, la vicinanza e la partecipazione dei volontari è stata e sarà sempre

Omaggio fl oreale del Gav a Ilva Dal Col, consigliera del Gruppo per tanti anni.

pegno assistenziale previsto nei reparti intra menia dell’ospedale e nel sociale che nel domicilia-re». Dicendosi soddisfatta del positivo risultato, la presidente ha manifestato la sua ammirata gratitudine ai volontari per quanto fatto. «Il vostro costante impegno», ha detto, «ha permes-so un servizio continuo e molto apprezzato che avete off erto gratuitamente, sottraendo tempo a voi e alle vostre famiglie, con autentico spirito di servizio alla comunità, sempre con tanta ma discreta solidarietà, a sostegno delle persone più in diffi coltà e bisognose di aiuto».

Questi in stretta sintesi i si-gnifi cativi dati presentati con la proiezione di chiare slide: nei reparti ospedalieri ci sono state 24 presenze per 161 ore; nell’ambito socio-sanitario 2190 presenze per 2555 ore; al Centro sollievo, 112/312; accompagnamento ospiti casa soggiorno: 313/473; consegna pasti a domicilio (solo Gav, ma servizio svolto in sinergia con

condizione indispensabile per avere una situazione in cui si possa parlare di dignità». «Come dice papa Francesco», ha ag-giunto, «dobbiamo essere attenti a non creare “scarti umani” a causa del sistema sociale che dipende dalla ricerca del profi t-to, da troppa burocrazia e dalla apparente tendenza a investire sui giovani (a mio parere assai poco per la verità!), comunque a scapito delle persone anziane o con fragilità. La dignità non ha prezzo e non può essere sacrifi -cata da conteggi di bilancio».

Ringraziati i volontari che per giustifi cati motivi si sono fermati nel corso dell’anno, la presidente ha annunciato con soddisfazione che ben 12 nuovi volontari si sono avvicinati e operano nell’associazione. «Il mio grazie infi ne», ha detto Ben, «al Circolo Auser con cui condi-vidiamo il servizio di consegna pasti a domicilio e parte dei trasporti degli utenti del centro sollievo, segno evidente di una profi cua collaborazione fra i

nostri sodalizi per un sempre maggiore e migliore servizio di solidarietà sociale». Ha quindi concluso non dimenticando l’importante sostegno garantito dal Comitato d’intesa e il Centro Servizi, sicuri riferimenti nella giungla normativa per gli adem-pimenti burocratici che assillano le associazioni, i sei Comuni della Conca Agordina, come pure di San Tomaso, Rocca Pietore e Colle s. Lucia per i loro contributi economici, nonché il Circolo Ospedalieri Belluno e «tutti i privati anonimi e non che generosamente ci hanno sostenuto con donazioni».

Dopo l’approvazione della relazione e dei bilanci (previ-sto fra l’altro l’acquisto di una nuova vettura in sostituzione di una delle due in uso ormai poco affi dabile), l’assemblea si è conclusa con gli interventi dell’arcidiacono monsignor Giorgio Lise, del sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, del vice presidente dell’Uma e sindaco di Rivamonte, Valter Todesco, del rappresentante del Comune di Taibon, Daniel Soccol, del presidente dell’Auser, Alvio Peratoner, dell’amministratore unico di Asca, Maria Chiara Santin, della psicologa Ste-fania Troian e del presidente del Comitato d’Intesa, Giorgio Zampieri tutti concordi nell’ap-prezzare l’azione del Gav.

Ma dall’assemblea è salita pure la preoccupazione indi-gnata per i nuovi tagli che l’Usl intende operare nella struttura ospedaliera, come riportato dalla stampa locale.

Loretta Ben, confermata alla gui-da del GAV per i prossimi 3 anni

All’Assemblea del 12 marzo

Un bilancio positivo eun rinnovato impegno

L’assemblea del Gav di domenica 12 marzo al Centro parrocchiale «Vincenzo Savio».

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Echi di Agordo20 Pasqua 2017

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

Il rinnovato Consiglio Direttivo

L’assemblea dei soci del Cir-colo Auser “el Brói’’, svoltasi il 21 Gennaio scorso, ha ratifi -cato, come abbiamo riferito nel numero precedente, la nomina dei 13 consiglieri, proposti dal direttivo uscente, per il quadriennio 2017-2020 e dei tre eff ettivi più due supplenti revisori dei conti.

Non sono state necessarie le votazioni perché il numero dei candidati corrispondeva a quel-lo indicato dal precedente consi-glio per il nuovo mandato.

Il nuovo direttivo, riunitosi il 2 febbraio, ha quindi pro-ceduto alla distribuzione delle cariche in seno allo stesso, con la conferma di Alvio Peratoner, presidente, Rino De Monte Fa-ginto, vice presidente con fi rma, Celestina Benvegnù, vice pre-sidente aggiunto e Pietro Urpi, segretario.

Con l’assegnazione dei vari compiti il l’organo direttivo del Circolo “el Brói’’ risulta operante a tutti gli eff etti per il prossimo mandato quadrien-nale e pronto ad aff rontare le nuove sfi de e diverse che si prospettano.

Prima sfi da il confronto con la nuova azienda, subentrata alla Ulss1 nella gestione dei servi-zi sociali per i sedici comuni dell’Agordino.

Un primo incontro, informale,

tra la nostra associazione e i nuovi responsabili dell’Azienda Speciale Consortile Agordina (l’ASCA) si è avuto a fi ne gennaio, al fi ne di conoscerci e per scambiare alcune opi-nioni su quanto il volontariato sta facendo nel territorio. In quell’occasione abbiamo riba-dito la nostra volontà di dare continuità ai servizi di sostegno alla domiciliarità di anziani e disabili, iniziati dall’Auser nel 2002, e che nel corso di questi anni, grazie anche ai tanti vo-

mondo del volontariato, sarà il numero dei volontari. Con l’al-lungamento della vita lavorativa e l’età della pensione avanti negli anni, in tanti non avranno la possibilità di dedicare del tempo a questo mondo.

Ma una sfi da è anche eco-nomica, cioè nel reperire i fondi per adeguare i mezzi di trasporto, sia per la sicurezza degli utenti che dei volontari, e questo sarà un problema che richiederà un grande impegno da parte del direttivo ma anche

L’edizione della sempre divertente Befana 2017 per i nipoti.

La festa di compleanno del primo trimestre 2017.

lontari che si sono succeduti, e ai quali siamo sempre grati, si sono rivelati un valido aiuto per molte persone, cosi da consen-tire loro di continuare a vivere nelle proprie case.

Altra sfi da, che nel tempo interesserà molta parte del

necessariamente l’aiuto delle istituzioni: la sicurezza deve es-sere indiscutibilmente un punto fermo del nostro operare.

Questi pertanto i maggiori impegni che abbiamo davanti e ai quali, come sempre, con la buona volontà di tutti, credia-mo sia possibile trovare una adeguata risposta.

Intanto sono continuate la varie attività di routine nella sede del circolo, come la tom-bola della befana per i nipoti, la festa dei compleanni per i nati nel primo trimestre.

C’è stata poi l’uscita, ormai tradizionale, per la degustazione del baccalà, svoltasi quest’anno a S. Vito di Leguzzano, vicino alla città di Schio, visitata in mattinata.

Prossimi impegni: una visita a fi ne aprile al museo di “Papa Luciani’’ a Canale d’Agordo, due uscite previste per maggio, una nel Trevisano e l’altra in Puglia, un tour di cinque giorni con la visita di alcune delle zone di maggior interesse di quella regione.

Concludendo queste poche righe, desideriamo porgere un cordiale fervido

augurio di Buona Pasqua in particolare a tutti i volontari che sono il cuore dell’Auser, ai soci e a tutti coloro che ci sostengono e credono in quello che stiamo facendo.

Circolo Auser “El Brói”di Agordo

A

Anche questa bella foto ci è stata donata dall’amico fotografo, profondo conoscitore della fl ora delle nostre vallate, Luigi (Gio) Cadorin): si tratta di comuni bucaneve (Galanthus nivalis) colti dall’obbiettivo in località ai Còi de Peden nel territorio di Taibon Agordino.

I : !

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Echi di Agordo 21Pasqua 2017

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

P C“Due uomini stanno cam-

minando su una spiaggia, una tempesta ha scaraventato sulla sabbia un tappeto di stelle marine. Sembra un cielo stellato al contrario. Il sole le sta bruciando, senza pietà. Le stelle marine si contorcono lentamente, prima di cristalliz-zarsi del tutto.

Uno dei due ogni tanto si china a raccoglierne una e la ributta in mare. Sono migliaia e migliaia.

L’altro ha fretta di tornare a casa e gli dice: “Che vuoi fare, ributtarle tutte in mare? È impossibile. Ci vorrebbe una settimana. Sei matto?” L’altro gli mostra la stella marina che ha in mano, e subito prima di lanciarla in acqua risponde: “Pensi che lei dirà che sono matto?” (tratto dal libro “Ciò che inferno non è” di A. D’Avenia).

Alcune volte, di fronte a tanto bisogno, arriva la tentazione di dire: “a che serve fare qualcosa se ci sarà sempre chi soff re?”

Un pacco al mese non risolve il problema della povertà ma questo piccolo gesto è un atto d’amore che cambia il cuore di chi lo fa.

La vita instancabilmente ci chiede: “E TU? TU COSA PUOI FARE?”

Nel metterci in moto impa-riamo la gratuità, ad accettare l’altro per quello che è. Im-pariamo che non occorre fare grandi cose ma piccole cose con cuore grande.

Per questo siamo grati a quelle persone che riempiono il carrello al supermercato, ai bambini che quest’anno riceveranno la cresima e che stanno risparmiando dei soldi per acquistare alimenti che doneranno all’Associazione “San Martino”, alle persone che portano indumenti al Pun-to Di Scambio e a tutti quelli che in vari modi condividono questa esperienza di carità.

Aveva ragione Papa Luciani quando diceva che fa più rumo-re un albero che cade rispetto a tutto il bosco che cresce. Il bene non fa rumore, ma c’è e nell’Agordino ne vediamo tanto e nel tempo tutto questo bene fa come la goccia che scava il sasso.

La nostra E-Mail:[email protected]

Chi volesse donare il 5 × 1000 il nostro codice fi scale è 93046240250

Daniela Farenzena

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C D N

R F Belluno, novembre 2016. Il vescovo Renato premia le

tre parrocchie che nella scorsa campagna abbonamenti hanno conseguito il maggior numero di abbonati: Castion, Mugnai e Agordo, grazie all’instancabile impegno della nostra Carla (nella foto a sn.).

Quest’anno è stato attribuito un riconoscimento anche ad alcuni propagandisti che nella loro parrocchia fungono da co-ordinatori per gli altri diff usori della zona, fra cui la nostra Rita (prima a sn.).

A entrambe il nostro grazie a nome di tutta la Comunità.

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Echi di Agordo22 Pasqua 2017

C B.V. S

Consorelle, confratelli e simpatizzanti sono invitati allaGita-Pellegrinaggio

al Santuario della Madonna delle Graziea CURTATONE (Mantova)Domenica 21 Maggio 2017

È passato un anno da quando ho ricevuto l’incarico di Priore della Confraternita.

Desidero quindi dare agli iscritti il rendiconto di questo periodo.

È mio dovere ricordare il cav. Mario Tomè che per tanti anni, fi nché ha potuto, è stato attivo priore e che sempre mi ha donato la sua amicizia.

Dopo vario tempo in cui la Confraternita era rimasta in silenzio, nel 2015 ho pensato di provare a contattare e riscrivere delle persone che avevano il desiderio di farne parte. Anche perché sentivo dire che era bene mantenerla viva. In quell’anno sono riuscito ad avere 46 iscritti, mentre nel 2016 sono saliti a 53. In questi due anni sono state celebrate tre sante Messe per altrettanti confratelli defunti.

Ogni anno nella ricorrenza di san Giuseppe è stata celebrata la Messa, ricordando i soci vivi e deceduti. In questi due anni, con le off erte degli iscritti è stato devoluto al Centro parrocchiale “Mons. Vincenzo Savio” un contributo di 470 euro.

Le adesione del corrente anno sono in corso (al momento 35), ma siamo all’inizio e confi do di arrivare e possibilmente supe-rare il numero precedente. La

maggioranza degli iscritti sono confratelli, ma abbiamo anche cinque consorelle. Saranno sempre bene accetti tutti coloro che vorranno entrare a far parte di questa benemerita e storica Confraternita.

Negli anni passati in pros-simità della festa si usava svolgere l’assemblea con il “past”, il tradizionale incontro conviviale, ma sia per ragioni di età che per altri motivi espressi dai soci, ho al momento pen-sato di rimandare l’incontro in seguito, se si presenteranno le condizioni favorevoli.

Per chi lo desidera e ne ha la possibilità di andare, può essere propizia la prossima festa del 1° maggio a Rif, dedicata a san Giuseppe artigiano, dove consumare il pranzo sotto il tendone e contribuire alle opere di bene che da tanti anni gli organizzatori, i “Bòce da Rif”, compiono sia verso la nostra comunità che in altre lodevolis-sime azioni di solidarietà.

Approfi tto quindi dell’ospi-talità di “Echi” per chieder a un confratello il favore di assumersi l’incarico di portare, secondo l’usanza, il gonfalone nella prossima processione del Corpus Domini. È un po’ pesan-te ma ritengo che un giovane di buona volontà lo possa fare. Lo ringrazio fi n d’ora.

Desidero, infi ne, ringraziare tutti i confratelli e le consorelle, augurando loro ogni bene in salute e serenità sotto la prote-zione di san Giuseppe.

Il prioreGiuseppe Ren

C GAssociazione sem-pre viva e solidale

Un sodalizioche vuole

ritornare attivo

Il Gonfalone di San Giuseppe (scuola gardenese, anni ’30)Resoconto annuale

Il 21 Novembre 2016 – giorno proprio della ricorrenza della Beata Vergine della Salute – è stata celebrata una Messa nella Chiesa di S. Agostino a Tóccol. La chiesa è piccola e semplice, ma la partecipazione è importante per il senso di appartenenza e per la memoria dei defunti della Confraternita che abbiamo ricordato.

Nello spirito della Comunio-ne dei Defunti ci siamo uniti alle preghiere di tutti coloro che ci hanno preceduto e che ci hanno lasciato in eredità il loro insegnamento di fede e nello Spirito della Chiesa Universale ci siamo uniti a tutti coloro che come noi credono e festeggiano la Madonna della Salute.

A ben pensarci nella chiesetta di S. Agostino c’era una vera folla!

Domenica 20 Novembre 2016, con la partecipazione alla S. Messa nella Chiesa Arcidia-conale prima e con il pranzo co-munitario poi, gli aderenti alla Confraternita hanno celebrato la festa della Beata Vergine della Salute anche di fronte alla comunità parrocchiale, per dare testimonianza e risalto alla Confraternita, magari anche per suscitare nuove iscrizioni.

Alla fi ne del pranzo è sta-to relazionato l’operato che di seguito riporto, per dare conferma a tutti coloro che fi duciosamente danno il loro contributo che tutto il ricavato è stato devoluto in benefi cenza come qui descritto:- Totale iscritti al 21 novembre 2016 n° 528

RIEPILOGO 21/11/2015 - 21/11/2016- Saldo iniziale al 21/11/2015 euro 1.253,30- Totale quote iscrizioni + of-ferte varie 3.882,50- Totale messe ordinate - 230,00- Benefi cenze 4.250,00di cui:- Caritas diocesana per terre-moto Marche 600,00- Off erta parrocchia per centro parrocchiale 600,00- Associazione Casa Tua Bel-luno 500,00- OPAM – Opera di Promozio-ne dell’Alfabetizzazione nel Mondo 500,00- AIL – Lega Italiana contro le Leucemie e i Linfomi 500,00- LIFC - Lega italiana fi brosi cistica 500,00- Emergency 400,00- Centro missionario Diocesano 600,00- Off erta NN per chiesa Toccol 50,00

Ringrazio tutti coloro che in vario modo, donando il proprio tempo, le proprie pre-ghiere o facendo benefi cenza contribuiscono alla vita della Confraternita.

Un cordiale augurio di pace.

Adriana Alfonsi

Programma:- ore 6.00 ritrovo in piazza ad Agordo e partenza con

pullman GT per Curtatone (MN) - ore 11.00 Santa Messa al Santuario della

Madonna delle Grazie - pranzo alla Locanda delle Grazie- giro in battello sul lago Superiore

- nel pomeriggio si riprende il pullmanalla volta di Mantova

- passeggiata turistica attraverso le più belle piazze della città accompagnati da guida turistica

- verso le 18.00 partenza e rientro ad Agordoin serata

Iscrizioni presso la Cartoleria Miola di Agordoentro sabato 29 Aprile 2017

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

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Echi di Agordo 23Pasqua 2017

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

Ceod, una storia agordina lunga 40 anni. Il Centro Diurno per persone disabili adulte di Agordo, con sede in via Dozza n.1, quest’anno si appresta a festeggiare i quattro decenni di vita della Cooperativa «Società Nuova», che lo gestisce dalle sue origini. Quarant’anni vis-suti al servizio di portatori di

I ragazzi del Ceod in un momento di vacanza nell’estate 2016.

handicap, alla ricerca di stimoli ed iniziative a livello educativo, riabilitativo e socializzante, con lo scopo di migliorarne la qualità di vita.

Le tante attività programmate dal Centro Diurno, come il teatro, la piscina, la palestra, il karate, l’ippoterapia, il labora-torio musicale, la psicomotrici-

Il confermato staff alla guida della sezione di Agordo dell’ABVS: da sn. il segretario Massimo Della Lucia e i collaboratori Morris Zasso e Giovanni Farenzena.

Assemblea non molto aff ol-lata e direttivo praticamente confermato alla sezione di Agordo dell’Associazione bellunese volontari del sangue. La riunione prevedeva infatti questa volta anche il rinnovo del Direttivo per il prossimo quadriennio 2017-2020 che, al termine delle votazioni, è risultato così composto: segretario Massimo Della Lucia, affiancato dal vice Giovanni Farenzena e dal cas-siere Morris Zasso, entrambi questi ultimi pure delegati all’Assemblea provinciale, quindi dai consiglieri Elisa Ca-gnati, Michael Da Rif, Renata Fossen, Nicole Farenzena, Moreno Da Zanche e dalla giovane gradita nuova entrata Gessica Brancaleone. C’è poi il supporto esterno come revisori dei conti di Marino Maschio eff ettivo e Viviana Paganin, supplente.

Nella sua dettagliata rela-zione introduttiva il segretario

Della Lucia ha evidenziato con soddisfazione il seppur legge-ro incremento nel numero dei donatori registrato nel 2016 che ha portato l’associazione ad avere attualmente 200 as-sociati, mentre le donazioni eff ettuate nel corso dell’anno sono state 283 con una media pro-capite di 1,45.

Il segretario ha ricordato come, al di là della dona-zione, la principale attività della Sezione sia consistita in primo luogo nell’azione di propaganda e proselitismo nel territorio di riferimento, al fi ne di tenere elevato e possibilmente incrementare il numero dei soci, così da poter anche garantire il ricambio di coloro che hanno dovuto lasciare per raggiunti limiti di età o motivi di salute, che nel corso dell’anno 2016 sono stati 16. «Allo stesso tempo», ha aggiunto «per poter fare fronte alle convocazioni per la donazione di sangue necessa-

tà, cui si aggiungono le attività occupazionali ed i mercatini, sono un importante mezzo per dare a tutti la possibilità di comunicare, esprimersi, fare, creare e divertirsi, al di là di ogni diffi coltà fi sica e/o cognitiva.

Tutte queste attività permet-tono anche di mantenere uno stretto contatto con la comu-nità locale, perché è grazie alla sinergia con i tanti attori del territorio (Comune, parrocchia, associazioni di volontariato, Unione montana, scuole…), che è stato possibile realizzare tutto ciò.

Per festeggiare insieme questi 40 anni, oltre alle iniziative che si terranno a Belluno nella settimana dal 19 al 27 maggio 2017, ad Agordo verrà presen-tato uno spettacolo rievocativo, sul tema della moda, il giorno 25 maggio, nella Sala “Don Tamis”, alle ore 10.30.

Fin d’ora operatrici e i ragazzi e le ragazze del Centro invitano la cittadinanza a partecipare numerosa per festeggiare tutti insieme l’anniversario.

rio agli ospedali della ULSS n.1 e sopperire ad eventuali richieste degli altri ospedali sia della Regione del Veneto che di altri territori nazionali». Ha quindi citato le varie attività svolte per attuare tali fi nalità e promuovere lo spirito di solidarietà, sia in collabora-zione con altre associazioni che con la sede Provinciale

dell’ABVS, senza dimenticare gli interventi di sostegno a favore dei soci, tendenti a mantenere alto il senso di appartenenza e l’identità dell’Associazione.

Era presente all’assem-blea anche un rappresentante dell’AIDO (Associazione italiana donatori organi) che ha dato la disponibilità del so-dalizio a partecipare assieme all’ABVS a manifestazioni sul territorio per promuovere entrambe le associazioni, pro-posta che è stata accettata dal segretario Della Lucia.

La Sezione dei Donatori di SangueBenemerita da oltre 50 anni

S 40 CEOD

I simbolo per eccellenza di una comunità, non è solo la casa delle campane che chiamano a raccolta il popolo cristiano o la torre civica che segna lo scorre-re del tempo per la cittadinanza, ma per la sua altezza si presta bene anche a reggere la antenna che permette la comunicazione informatica.

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Echi di Agordo24 Pasqua 2017

solidarietà volontariato solidarietà volontariato solidarietà volontariato

Sono ormai trascorsi più di un-dici anni da quando, il 26 gennaio 2006, nel nuovo “Casèlo” di Agor-do ebbe luogo la prima “scòta” con il latte raccolto presso le aziende agricole della vallata.

Iniziò quindi oltre due lustri fa, nell’ex macello comprensoriale di Agordo, il cammino di quella nuova realtà agricola denomi-nata “Cooperativa Agordino Latteria di Vallata”, nata con lo scopo di raccogliere il testimone e l’eredità dell’ultra centenaria tradizione agordina dei caseifi ci cooperativi, che ebbero gli albori per la lungimirante visione del prete casaro Don Antonio Della Lucia, nel lontano 1872 a Forno di Canale.

L’apertura del nuovo caseifi cio ad Agordo e l’inizio dell’attività, dopo i cospicui investimenti eff et-tuati, non furono certamente facili e il percorso intrapreso si rivelò irto di diffi coltà, ma la tenacia, la determinazione, il sacrifi cio e la voglia di poter rappresentare un importante punto di riferimento per l’economia agricola della val-lata, hanno fatto sì che le insidie e le problematiche incontrate potessero essere aff rontate e superate con il raggiungimento degli obiettivi fi ssati.

Fin da subito, infatti, l’intento di chi amministrava la latteria è stato quello di far nascere una realtà che potesse rappresentare un importante volano di crescita per le aziende agricole della Conca Agordina e della Valle del Bióis, favorendone il loro sviluppo, la nascita di nuova imprenditoria e la promozione e la giusta visibilità delle nostre vallate anche attra-verso la degustazione dei prodotti lattiero-caseari.

Attualmente i soci conferenti ancora attivi sono 27 di cui 21

residenti nel comprensorio Agor-dino e gli altri nel Bellunese e nel Feltrino. I conferenti latte vaccino sono 14 (tutti agordini) ai quali si aggiungono due aziende con latte caprino, mentre i rimanenti riguardano formaggio e latticini di malga, miele, patate, frutta e verdura.

Le aziende dei soci agordini sono così dislocate: 6 a La Valle Agordina, 5 a Falcade, 4 a Rivamonte, 3 ad Agordo, e uno ciascuno a Taibon, Voltago e Val-lada. Vi è inoltre l’interessamento e la richiesta di altre aziende del settore lattiero-caseario per poter in un prossimo futuro diventare soci conferenti.

In questi anni di attività un aspetto certamente importante,

un altro giovane agricoltore ha aperto ex novo un allevamento di capre da latte e altri giovani sono subentrati ai genitori quali titolari di azienda.

Queste situazioni, accompa-gnate dal fatto che l’età media dei soci conferenti latte è al di sotto dei 47 anni, con 8 allevatori under 42 anni titolari delle aziende più signifi cative che producono oltre il 70% del latte conferito, danno un’importante garanzia sia per il futuro della cooperativa che per il mantenimento, la manutenzione e la cura del nostro meraviglioso ambiente.

Un altro dato indubbiamente si-gnifi cativo è legato al quantitativo di latte lavorato nel caseifi cio che è passato dai 4033 qli dell’anno di inizio attività (2006) ai 7671 qli del 2016; dal 2015 si è aggiunto anche il latte di capra.

La materia prima conferita nel moderno e funzionale caseifi cio viene quotidianamente trasfor-mata in formaggi, burro, ricotta, schiz e altri latticini che stanno sempre più acquisendo spazio sulle tavole dei consumatori e possono essere comperati nello spaccio della cooperativa a Tóc-col di Agordo e in numerosi altri punti vendita della vallata e della

contribuito a far crescere e far conoscere la Cooperativa non solo in ambito locale, ma anche a livello provinciale.

La gestione della società viene portata avanti da un consiglio di amministrazione di cinque perso-ne che svolgono l’incarico a titolo gratuito, con l’obiettivo di poter riu-scire ogni anno a corrispondere ai soci un prezzo superiore del latte rispetto all’anno precedente.

Il raggiungimento di tale pro-posito rappresenta un’iniezione di fi ducia e di coraggio e il giusto premio agli allevatori che con fatica si alzano presto la mattina per 365 giorni all’anno.

Non va infatti dimenticato il prezioso lavoro che gli operatori agricoli svolgono con lo sfalcio dei prati e il pascolo degli ani-mali contribuendo in maniera fondamentale a tenere in ordine le nostre valli e a garantire ai nostri paesi una buona vivibilità e un aspetto decoroso, con rifl essi favorevoli per il turismo.

L’importanza della presenza degli agricoltori, quali sentinelle dei nostri territori, è quindi un elemento assodato, per cui il buon funzionamento di una struttura di riferimento, quale una latteria cooperativa, porta certamente beneficio all’intera collettività e contribuirà sicuramente a far crescere il settore agrario.

L’auspicio è quindi quello che la Cooperativa venga conside-rata una ricchezza e un valore aggiunto per l’intera comunità, e vi sia la consapevolezza che essa possa rappresentare per i cittadini e le categorie economiche locali un importante servizio da cui ricavare vantaggi, e un veicolo per mantenere e trasmettere un patrimonio di valori umani, sociali, culturali e anche economici.

Ecco quindi che il sostegno dato dai consumatori scegliendo i formaggi e i latticini del “casèlo de Agort”, la considerazione e l’uni-tarietà di intenti e di programmi da parte di tutti gli amministratori agordini nel valorizzare l’attività della cooperativa, possono costituire condizioni essenziali per garantire un buon futuro a questa realtà, dando una rispo-sta concreta alle necessità del settore primario e un segnale di solidarietà importante, che farebbe contento anche oggi don Antonio Della Lucia, l’apostolo del cooperativismo ante litteram.

provincia.L’aumento del latte lavorato nel

corso degli anni ha rappresentato senz’altro un motivo di soddisfa-zione in quanto si è assistito a una crescita e a una gestione più imprenditoriale del settore, ma al contempo si è creata la necessità di intravedere nuovi orizzonti commerciali per i prodotti ottenuti nel caseifi cio.

Per perseguire l’obiettivo sopra esposto due sono state le azioni portate avanti, in primis si è cer-cato di diversifi care ulteriormente la gamma dei latticini prodotti, con l’intento di raggiungere un numero sempre maggiore di consumatori e si sta inoltre la-vorando per individuare un’area dove poter realizzare un nuovo spaccio più fruibile, più accessi-bile e posizionato a ridosso della viabilità importante.

Attualmente la latteria si avvale del lavoro di sei dipendenti a tem-po indeterminato e di uno stagio-nale. L’impegno, la competenza, la professionalità e la passione che animano il loro lavoro, hanno L’interno dell’accogliente e fornito punto vendita di Tóccol.

I recenti festeggiamenti per i 60 anni di LatteBusche, una delle realtà produttive simbolo dell’intraprendenza del lavoro bellunese e di una concreta solidarietà sociale, ci porta ad avere un occhio di riguardo anche per una realtà del settore che, seppur di dimensioni più ridotte, rappresenta per Agordo e l’Agordino un esempio altrettanto positivo che merita tutta la nostra considerazione e il nostro sostegno.

in linea con le aspettative iniziali della cooperativa, è stato senz’al-tro quello rappresentato dalla realizzazione di due nuove stalle da parte di giovani imprenditori,

I due casari al lavoro nel moderno caseifi cio - ex macello - di Polane.

Lo stoccaggio dei formaggi.

I dodici anni di un’idea vincenteLa “Cooperativa Agordino

Latteria di Vallata”

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Echi di Agordo 25Pasqua 2017

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Giunge all’ottava edizione l’ormai aff ermata e collaudata iniziativa, che prosegue dal 2010 sotto la direzione artistica di Dunio Piccolin, in collabora-zione con l’Istituto Comprensi-vo di Agordo, con il supporto tecnico e umano dell’U.S. Le Ville e il rinnovato sodalizio di Ad Agordo Pro Loco con il neo presidente Enrico Farenzena.

Saranno due quest’anno le nuove opere, realizzate entram-be nella frazione di Tóccol e che verranno inaugurate sabato 15 aprile, vigilia di Pasqua.

Il primo lavoro a graffi to, eseguito come sempre da Dunio e dagli alunni delle classi quinte della scuola primaria “Tito Li-vio Burattini” si concretizzerà sull’abitazione della famiglia di Paolo Pongan, mentre il secondo troverà collocazione sulla nuova abitazione della famiglia di Ivan Carlin.

A Dunio e agli alunni è stato dato l’incarico di omaggiare, con un dipinto su casa Pon-gan, la fi gura di Giovanni Da Ronch, conosciuto come “Nani pompiér”, che svolse quasi tutta la sua attività professionale operando a servizio della co-munità agordina come “vigile scelto”.

Il compito del secondo graf-fito è stato affidato invece all’artista Albino Mezzacasa, noto pittore e scultore di La Valle Agordina, che proporrà fi gurativamente un’araba fe-nice, soggetto che rappresenta simbolicamente, come fu per il mitico uccello rinato dalle sue ceneri, la rinascita del nuovo edificio, appena ricostruito dopo l’abbattimento della vec-chia casa che era in loco.

Con queste due nuove opere, il felice cammino della peculia-re iniziativa d’arte raggiunge il già ragguardevole numero di 18 soggetti dislocati tra viuzze e piazzette della zona periferica di Agordo defi nita “le vile”.

L’edizione 2017 di “Agordo paese del graffi to” si avvarrà, oltre che degli sponsor abituali di Bim Piave Belluno e Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino, anche della preziosa colla-

borazione della storica ditta Siof Pigmenti, nata nel 1923 a Pozzolo Formigaro (Alessan-dria), che ha voluto contribuire alla manifestazione culturale, donando un considerevole quantitativo di ossidi colorati necessari per la realizzazione cromatica delle opere.

Segno evidente questo dell’aff ermazione dell’inizia-tiva anche oltre i confi ni del paese e bellunesi, e del suo innegabile ruolo (forse non ancora compreso del tutto nella sua validità proprio in loco), esercitato nel campo della pro-mozione turistica della città

Altra novità di rilievo di quest’anno, sarà quella dovu-ta al Comune di Agordo che prossimamente realizzerà un grande tabellone in legno con indicato il percorso dei graffi ti, ne spiegherà l’idea, come è nata, si è concretizzata e altre interessanti notizie.

Sempre il Comune, si è pure attivato per inserire in una app per smartphone e tablet - chia-mata “tourist offi ce” – oltre ai già presenti punti di interesse

Uno dei due graffi ti sarà dedicato alla fi gura di Giovanni Da Ronch “Nani pompiér”, qui nella foto-ricordo della festa per le nozze d’oro con la moglieRosalia Zasso e le tre fi glie, da sn., Noemi, Dora e Adelina.

Il gruppo degli alunni delle classi 5^ che lavoreranno al graffi to con il maestro pittore Dunio Piccolin.

“Agordo, paese del graffi to” 8a edizione

di Agordo quali la villa veneta Crotta-De’ Manzoni, l’Istituto minerario “Follador” e il suo museo mineralogico, la chiesa

arcidiaconale di S. Maria na-scente e il sito minerario di Valle Imperina, anche l’iniziativa “Agordo Paese del Graffi to”.

Il tradizionale mercatino dei giochi che i ragazzi della scuola allestiscono per la sagra del Fanciullo di San Vincenzo, rivolgerà

Due nuove opereper la vigilia di Pasqua

quest’anno la sua sempre lodevole attenzione solidale all’Associazione Team For Chil-dren di Padova.

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Echi di Agordo26 Pasqua 2017

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Con l’Assemblea generale dello scorso 11 febbraio si è concluso il biennio 2015-2016 di attività del Consiglio Diret-tivo uscente del GAMP.

In tale occasione il presi-dente Eugenio Forcellini ha esposto le attività svolte e quelle da chiudere nell’anno successivo. Dopo l’aggiorna-mento economico si è passati agli interventi dei soci presenti e alle proposte. Fra gli altri si è anche discusso del problema del ricambio generazionale che investe non solo il GAMP; sempre di più nel mondo delle associazioni si sente la neces-sità di avere nuove persone e fi gure che diano una mano a chi per tanti anni è stato il volano di tutte le attività. Purtroppo non è facile e l’inserimento del giovanissimo (18 anni) Davide Conedera ci fa ben sperare.

A seguire si è passati alle votazioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo.

Il nuovo gruppo, guidato dal confermato presidente Euge-nio Forcellini, vede Maurizio Alfi eri (vicepresidente), Luca Matten nuovo segretario, Ar-mando Matten tesoriere, Dino Preloran, Danilo Casagrande, Gino Campedel, Manolo Piat, Ivano Groppa, Ivo Soccol consiglieri con i due nuovi entrati Bruno Bulf e il ricordato Davide Conedera.

Dopo una stagione partico-

larmente impegnativa nella quale sono state organizzate mostre e trasferte molto impor-tanti, si è deciso di concentrarsi su pochi appuntamenti visto che le forze in seno al gruppo dirigente non sono molte. Si andrà a concludere (a mag-gio) la fortunata e importante mostra realizzata al Museo “Vittorino Cazzetta” di Selva di Cadore, si realizzerà un volume importante celebrativo dei venti anni del Notiziario del Gruppo, la tradizionale mostra/scambio di agosto più quella per bambini ad ottobre.

Infi ne verrà completato un progetto molto ambizioso

e importante non solo per l’associazione ma a nostro avviso per l’intera vallata: in collaborazione con l’ITIM U.Follador/De Rossi e gra-zie a una convenzione con la stessa scuola superiore che ci permetterà l’uso di un locale dell’ex avviamento, verrà realizzata una mostra mineralogica/paleontologica permanente. Vi sarà una parte relativa agli importanti pezzi facenti parte della “donazione Colli” e di quella di “Titano” Fontanive più un’esposizione relativa ai campioni ritrovati nell’Agordino.

Tale mostra verrà utilizzata dagli studenti del polo mine-rario come locale di studio, ma rimarrà aperta al pubblico anche durante i mesi estivi e le feste più importanti. In tal modo si aumenterà l’off erta culturale sperando che non solo i turisti ma anche la popo-lazione locale diventi sempre più sensibile alle possibilità e attrattive della vallata.

Un occhio di riguardo infi ne verrà posto sui preparativi per il 30°esimo anno di fondazione del Gruppo: nato uffi ciosa-mente già nel 1987 per merito di un ristretto gruppo di appas-sionati, vide la sua conferma notarile l’anno successivo. È intenzione del Consiglio Direttivo valutare una serie di iniziative per tale ricorrenza.

La serata si è conclusa al ristorante alla Stanga con la consueta cena conviviale alla quale erano presenti circa 60 soci; all’interno di questa la ben nota lotteria, organizzata dall’affi atato duo Casagrande/Fritz, ha distribuito premi a tutti i presenti.

Eugenio Forcellini, riconferma-to presidente del GAMP.

La cena sociale al ristorante La Stanga.

Visione generale della tradizionale Rassegna 2016 al Palasport di Lungorova e, sotto, l’importante splendida mostra “I colori della terra”, allestita con enorme successo al Museo “Vittorino Cazzetta” di Selva di Cadore.

Il Gamp Dolomiti verso il trentennaleU

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Echi di Agordo 27Pasqua 2017

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Dal Circolo Culturale Agordino

Ristampato dopo 38 anniil bel libro delle

“Leggende Agordine”

Sentire e vedere gli artisti Cristina Gianni e Luigi Budel che sabato 4 marzo pomeriggio in sala “don Tamis” ad Agordo leggono, cantano, interpretano i testi di alcune leggende agordine fa capire una volta di più quanto importante e lungimirante sia stata l’iniziativa del Circolo culturale agordino del lontano 1979. Allora, con la collabora-zione dell’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali che lo editò, uscì il volume “Leggende Agordine” corredato dei disegni dei bambini delle elementari, poi scelti da Giuliano De Rocco, di fotografi e dei paesi locali e di illustrazioni dell’artista Egidio Davare.

A 38 anni di distanza, è stata presentata la ristampa anastatica davanti a un pubblico numero-so composto dai giovani e dai bambini di allora e dai bambini di oggi, accorsi in buon numero perché il programma promette-va lo spettacolo “La Redòsega ne conta” che ha appassionato e divertito tutti.

Ieri come oggi, un libro che raccoglie le leggende della vallata (tre per ogni comune) è necessario per custodire

quell’identità culturale che veniva trasmessa oralmente di generazione in generazione e che il tempo e i cambiamenti sociali ha messo a rischio.

L’apertura del pomeriggio, però, è stata tutta riservata al Circolo culturale agordino che festeggia i 40 anni. “Nel 1977 – ha ricordato la presidente Mariannina Del Din Dall’Armi – non erano molte le associazio-ni culturali che operavano ad Agordo. Pertanto fra i giovani si sentiva l’esigenza a livello culturale di un luogo di incon-tro dove organizzare e avviare nuove attività”.

In questo contesto la stessa Del Din Dall’Armi con Alberto Curti, Mario Fornaro e Franco Iudica concretizzarono l’idea del Circolo culturale agordino.

Dalla prima sede a Palazzo de’ Manzoni (dove c’era la piccola biblioteca di Lidia Ragazzi), alla successiva alle scuole ele-mentari, fi no a quella attuale di via XXVII aprile, il Circolo ha dato vita a numerose iniziative: mostre (Gastone Badoer, Giulia-no De Rocco, Giuseppe Grava, Vico Calabrò, Benito Monti, Gino Miana), presentazione di libri, ricerche, concerti (su tutti quello del Coro della Madonna di Kazan di Mosca con musi-che ortodosse), pubblicazione di volumi su vari argomenti, l’istituzione del premio per la diff usione della cultura in Agordino.

L’impegno più importante ri-

mane quello della gestione della biblioteca civica arricchitasi nel corso del tempo di tanti volumi, di un punto di accesso ad in-ternet e del fondo “Francesco Da Giau” che consiste in parte dell’archivio delle famiglie Crotta e de’ Manzoni.

“Grazie per quello che avete fatto in questi anni – ha detto alla fi ne l’assessore comunale alla cultura, Nadia Dell’Agnola – siete un grandissimo patrimonio culturale”.

Sabato 4 marzo. Il numeroso pubblico accorso in sala don Tamis per la presentazione della ristampa di “Leggende Agordine”.

Lo spettacolo “La Redòsega ne cónta” degli artisti Cristina Gianni e Luigi Budel che ha ap-passionato e divertito tutti.

LE FOTOdi questo numero di “Echi”

sono di, o fornite da: Agordo Foto, L’Amico del Popolo, Federico Costa, Eliofoto Luly Della Lucia, Gabriele Bernardi, Giuliana Da Ronch, Gianni Santomaso, Franco Colleselli, Sandro Zasso, Corrado Cattadori, Ceod Agordo, Mario e Sonia Scussel, GAMP Dolomiti, Giorgio Fontanive, Auser “El Brói” Agordo, Erica Schena, Gruppo animatori, Volontari S.Martino, Stefano Tomè, Roberto Chissalè, Associazione Volontari del Sangue, Dunio Piccolin, Cri-stina Fossen, Scuola Materna “L.Cappello”, Cesare Benvegnù, Nicola Savaris.Archivio: Loris Santomaso, Dario De Nardin, Silvano Peloso, Ass.ne Meteoriti Italia.

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Echi di Agordo28 Pasqua 2017

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Sezione Agordina in assemblea

(D.F.) Un caloroso e sentito applauso ha contrassegnato la chiara esposizione della relazione annuale da parte della presidente Anna Magro, in carica alla Sezione Agordina dall’autunno 2016 in sostitu-zione di Antonello Cibien che aveva già esaurito nel 2015 il suo regolare doppio mandato.

Incontri, serate promozionali, uscite, corsi, manutenzione opere alpine, sentieristica han-no tenuto banco al tavolo dei relatori al cospetto di un centi-naio di soci coinvolti e attenti in una piacevole atmosfera. Tra gli obiettivi raggiunti da segnalare: la positiva continuazione del tesseramento informatizzato on-line con immediata validità delle garanzie di copertura as-sociazionistica al momento del rinnovo (iscritti al 31dicembre 2016: 1183); la sistematica verifi ca della rete sentieristica di competenza e sopralluoghi ai bivacchi fi ssi; la 33a Adunanza annuale al Ciastél di Andraz (Livinallongo del Col di Lana) con la mostra fotografi ca ad Andraz curata da G.Fontanive; svolgimento del 1°Corso di Escursionismo avanzato (E2); il costante impegno nella pro-mozione sezionale con tutti gli

adeguati strumenti mediatici e divulgativi; la riqualifi cazione del sito Internet della Sezione; collaborazione con il CAI Regionale per la preparazione del Sentiero Parlante “Anello del Civetta” (mappatura, testi, foto, controllo...).

Tra gli obiettivi da raggiun-gere nel programma 2017 fi gu-rano: l’organizzazione della 34a Adunanza alla Casera Maról in Comune di Rivamonte; l’ag-giornamento e un programma di massima per il 150° sezionale (1868-2018); l’organizzazione del 2° Corso di Escursionismo avanzato (E2); l’eff ettuazione della “Giornata del Sentiero” con almeno due uscite; la continuazione degli incontri di “Sere d’autunno” e altre serate a tema; il posizionamento di tre cassette in acciaio per custodire i rispettivi libri di vetta su tre delle principali cime agordine: Croda Granda, Monte Agnèr e Moiazza Sud, attualmente sprovviste; inaugurazione del Sentiero Parlante “Anello del Civetta” in collaborazione con il CAI Regionale.

Nel corso dell’assemblea, fra i vari ringraziamenti rivolti a enti e persone per la vicinanza e la collaborazione date alla Sezione, c’è stato anche quello agli organi d’informazione con una particolare citazione per

Avanti tra opportunità e problemi

Una bella istantanea. Germana Farenzena, premiata 50.le con i nipotini Elia, Stella e Noè: il futuro del CAI è assicurato.

L’intervento di Bruno Zanvit, sindaco di Voltago, il cui operato nei confronti del CAI, è stato elogiato, ricordando il suo impegno nella costruzione della pista di servizio per Malga Lósch, il continuo appoggio in seno al Bim Piave per i contributi necessari al miglio-ramento strutturale delle opere alpine e all’attività promozionale e la sua accorta iniziativa per recuperare la pericolosa ed ormai inutilizzabile fune dello skilift Rafadora.

l’attenzione e lo spazio sempre dato al sodalizio e alla sua atti-vità da “Echi di Agordo”.

Ha chiuso la mattinata la con-segna dei riconoscimenti a 15 soci 25li; ai 9 soci 50.li: Luigi Corazza e Mara Corazza, Do-nata Decima, Tatiana De Dea, Germana Farenzena, Riccardo Proto, Arcangelo Serafi ni, Ste-fania Sommacal, Pierfranco Sonnino; ai 3 soci 60.li Giusep-pe Della Lucia, Diana Milone, e Sante Zandò, nonché ai tre soci 70.li: Anna Maria, Gian-nantonio e Reginetta Michieli (purtroppo assenti per ragioni di forza maggiore).

Stefania Sommacal: 50 anni e 50 bollini CAI.

Soci da 60 anni: Bepi Della Lucia e Sante Zandò.

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Echi di Agordo 29Pasqua 2017

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Rifugio“Bruto Carestiato”

Opere realizzate: completa-mento della palizzata di sicurez-za in legno attorno al Rifugio; posa in opera di n.2 prolunghe per ispezione acquedotto del Rifugio; completamento posa in opera di paraneve sul lato ovest del tetto del Rifugio.

Opere da realizzare: modifi ca del tratto fi nale dell’acquedotto; adeguamento vano generatore; posa in opera della scala di sicu-rezza al piano secondo; messa in opera di n.2 porte di sicurezza in cucina (il tutto per un preventivo di circa 9.000,00 euro).

* * *

Rifugio“Scarpa-Gurekian”

Opere realizzate: riparazione della pompa dell’acquedotto; consulenza sulla prestazione energetica e redazione dell’at-testato di prestazione energetica del Rifugio.

Opere da realizzare: rifaci-mento completo dell’acquedot-to con la messa in opera di una nuova vasca di carico a valle di 5000 litri e un’altra presso il rifugio dello stesso volume; sostituzione della vetusta calda-ia a gasolio e messa in opera di un boiler adeguato; modifi ca di parte della zona notte con ade-guamento dei vani per l’allog-

Il Bivacco Margherita Bedin al sommo della I Pala di San Lucano, spesso troppo aff ollato con un utilizzo arbitrario “per le ferie” e non per l’emergenza come sono state le originarie fi nalità della scelta del sito. Per limitare questo tipo di nuova frequentazione - invadente e pretenziosa che penalizza i reali “aventi diritto” - è stato almeno richiesto il rinnovo dell’ordinanza municipale da apporre in vista sotto plastica (opportuna anche sulle principali vie di accesso).

Cerimonia sempre sentita nel raccolto “gioiello” di S. Cipriano per la funzione religiosa in memoria dei soci e degli amici scomparsi nel corso del 2016, puntualmente ricordati dal socio della Sezione Agordina del CAI don Mario Zanon: Lino Troi (Agordo), Flavio De Cassai “Floc”(La Valle Ag.) e Silvano Da Ronch (Rivamonte Ag.). Al raccolto rito, che si svolge nella bella chiesa dal 2001, accanto alla nuova presidente Anna Magro era presente la munici-palità locale con il sindaco Silvia Tormen e l’assessore Fernando Soccol che, successivamente, ad Agordo ha elogiato il lavoro che fa il Club Alpino sul territorio con un costante impegno.

gio del gestore e messa in opera di n.2 servizi igienici nuovi con altrettante docce per gli escur-sionisti; chiusura del vano scale e modifi ca di un fi nestrone della sala da pranzo con materiale antisfondamento; adeguamento dell’impianto elettrico (tutto per un preventivo di spesa di oltre 70.000,00 euro).

Tali lavori richiedono la chiusura totale della struttura, pertanto nell’estate 2017 il Rifugio Scarpa-Gurekian non sarà operativo dalla scadenza dell’attuale gestione contrattua-le con Aron Lazzaro (30 aprile 2017).

Tra le cose dette in sala don Tamis che coinvolgevano il territorio di Taibon è stata l’informativa del socio Giorgio Fontanive riguardo l’uso impro-prio che taluni fanno dei bivac-chi e dei ricoveri utilizzati come luogo di soggiorno e di “ferie gratis” in quota. Si è parlato in particolare del Bivacco Mar-gherita Bedin i cui posti letto sono occupati arbitrariamente e non per la sola emergenza in caso di necessità oggettive.

Una situazione che porta anche stati di degrado come era accaduto al Bivacco Dina Dordei, smantellato nel 1994.

Fontanive ha richiesto almeno un intervento uffi ciale della municipalità, rinnovando l’or-dinanza per cercare di limitare il promiscuo e improprio utilizzo della struttura.

C.A.I. S (g.f.) Nel pomeriggio del 14

gennaio 2017, Floriano Pra, socio del CAI, è mancato nella sua casa di Caprile, a sole due settimane da quella della moglie Marisa, deceduta il 30 dicembre. La notizia si è diff usa nel corso della cerimonia per i Caduti in Montagna nella parrocchiale di Alleghe, dove sarebbe stato certamente presente, destando profonda costernazione.

Albergatore e politico, nell’ultimo cinquantennio aveva rappresen-tato il mondo della montagna dolomitica come amministratore in più enti: Comune di Alleghe, Comunità Montana Agordina, Regione Veneto. Ma è stato pre-sente anche in varie associazioni tra cui il Club Alpino Italiano dove aveva saputo riannodare nel 1967 il legame iniziato nel 1909 con la prima iscrizione del nonno - dallo stesso nome di battesimo - alla Sezione Agordina del CAI, in un signifi cato che un tempo era pri-vilegio per tutti gli operatori legati al settore dell’ospitalità.

In tal senso, come assessore al turismo regionale e albergatore non si deve dimenticare il suo sfor-zo per tutelare gli ospiti occasionali nella fruizione di una Montagna Sicura, in uno scenario che ave-va successivamente portato alla fondazione di Dolomiti Emergen-cy. Oltre che in prima fi la per lo sviluppo della Ski Area Civetta, la promozione della montagna nelle varie sfaccettature, va ricordato pure per le sue iniziative lasciate sul territorio, in particolare avva-lendosi dell’artista fodóm Gianni Pezzei con vari aff reschi (come

R F P (1934-2017)

Pian de Lagusèl, agosto 2000: Floriano Pra tra Rizieri Ongaro (a sinistra, presidente CMA) e Vito Valcozzena (sindaco di Agordo) al raduno annuale della Sezione Agordina.

anche nella sede della Sezione del CAI di Caprile) e, con maggior impegno,nella realizzazione del monumento alle guide caprilesi, la cui inaugurazione ebbe luogo con una bella cerimonia nell’agosto del 2000. Floriano Pra ha ricevuto il diploma e l’aquila di socio cin-quantennale del Club Alpino dalla Sezione di Caprile nel 2016, ma la Sezione Agordina - cui ha fatto riferimento la sua originaria iscri-zione - non ha dimenticato questo intraprendente valligiano che ha saputo essere un importante pro-tagonista e voce della montagna: di quella veneta ma soprattutto di quella agordina.

Messa in S.Cipriano primadell’assemblea

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Echi di Agordo30 Pasqua 2017

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La Vècia Pòpa 2017Nonostante la pioggia, che ha

inevitabilmente condizionato la manifestazione, anche l’edizio-ne 2017 de «La vècia pòpa», il tradizionale appuntamento di metà quaresima, è andata in porto domenica pomeriggio ad Agordo.

Guidati da Alessandro Pan-ziera, i giovani del gruppo organizzatore non hanno voluto rinviare l’evento, anticipando invece alle 15.45 il testamento poiché la pioggia pareva non cessare, poi, ironia della sorte, fi nita la lettura e bruciata la vècia la gente presente ha po-tuto chiudere gli ombrelli.

È stata tutto sommato una «vècia» insolitamente buona, poco pungente e solo a tratti con la sempre temuta vis polemica, quella emersa dal testamento.

Il primo aff ondo è stato per tutta Agordo che sta dimenti-cando i 400 anni dalla nascita del grande scienziato agordino del ‘600 Tito Livio Burattini. «E ‘n altro aniversario», ha ammonito, «nisun se à recordà: Tito Livio Burattini nó se pól desmentegà. El é partì da qua ‘nte ‘l lontan siezènto e ‘l dì òto de marz i é stati quatrozènto. En cin de comemorazión segur mal nó farà a un nasést in Àgort che el metro el à inventà». Non poteva certo l’anziana signora dimenticare che quest’anno c’è pure un altro importante anni-versario: i 150 anni dell’Istituto minerario «Follador» (per il quali non è ancora noto un even-tuale programma celebrativo):

«Penséve mó, tosat», ha detto», có sié de bant a sgióndo, che valénti i nòs periti in giro par el mondo!».

Ricordando poi di essere stata sfrattata quest’anno dall’ex area Parissenti (per fortuna ospitata dagli Alpini), la vècia si è tolta un sassolino personale: «E alóra, cari Alpini, da véra bòna dént se nó mé dési ‘n quèrt ère fóra sót al ténp! Paràda via de casa, che l’é ròbe da mat, se tochée ‘ndà in albergo mé magnée fóra tafàt».

Immancabile quindi il tema Il carro per i 150 anni dell’Istituto Follador e i suoi periti minerari.

Il rogo fi nale.

dell’ospedale dove ha forse portato l’aff ondo più incisivo («Ai Sindaci ghé dighe: “Ma v’inascordéo cande che i diri-genti Uls i vé cava le mudàn-de?!” A noi né riva sénpre sul ciopìn na bèla scàndola e lóri a fi n de l’an i sé ciapa la sò màndola!”»), come pure quello del volontariato che copre i vuoti dello Stato, e i parcheggi («Nó sò se són cazénta, nó mé par ‘na gran pretésa: per méte le caréte butóne dò la césa? Sta storia dei parchégi nó la é pròpio mai fenìda, va ben che

ghé n’é póchi, ma dói pas nó l’é fadìga!»). Quindi la volta degli escrementi dei cani la-sciati in giro nei sacchetti, la questione del tendone per le manifestazioni, la tangenziale che si augura venga completata in fretta, il nuovo sistema di raccolta diff erenziata porta-a-porta spinto («Sperón de nó sbalià e de nó capì baléngo: ocór intivà el bidón se nó se va a raméngo!»).

Poi un timore… meteorolo-gico: «I né darà el tormento», ha rimarcato, «che stó an nó l’é stat néf e i né tirarà mostri che dovón patì la séf! Eh, bèla sì, anca chésta, na bèrta da ganàse, na bala come ‘n altra par ne aumentà le tase». Nella seconda parte spazio anche agli aspetti positivi come il progetto dei ragazzi del Follador per i terremotati: «Vardé la gioventù che nó à sólche difèt, che in mèz a chéi revèrs l’é el bón e anca el drét. Ché nó mé gòde mia a tirà

sénpre su la chila, bisògna faghe onór al “Progeto vintimila!”». Una sottolineatura è arrivata pure per gli allori ottenuti dai Musici della scuola media Pertile e per il Coro Agordo che ha festeggiato i 50 anni di storia.

La lettura del testamento era stata preceduta come di con-sueto dalla sfi lata dei carri ma-scherati: quello del Centro con la messa in scena dei 150 anni dell’Istituto minerario, quello musicale di Rif con la fi gura di Cristina D’Avena e i cartoni animati, quello di Tóccol con la parodia di Donald Trump.

Nel tragitto da viale Som-mariva, via Insurrezione, bivio Brént, via 27 aprile al Brói per il rogo conclusivo, la Vècia Pòpa è stata accompagnata anche dai Ladìn del Pói che bala e i Betìn Buli di La Valle.

Il gruppo organizzatore e, sotto, “I Ladìn del Pói che bala” accom-pagnano la vecia verso il Brói...

Domenica 26 marzo sul Brói

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Echi di Agordo 31Pasqua 2017

Quattrocento anni fa, l’8 marzo 1617, nella casa di famiglia in piazza Libertà ad Agordo nasceva Tito Livio Burattini, il precursore della misura universale, ovvero del metro.

Uno scienziato eclettico e a tutto tondo, per alcuni Burattini va affi ancato a pieno titolo a Tiziano, a Panfi lo Castaldi e ad Albino Luciani fra i bellunesi più insigni. Tuttavia per tanto, troppo tempo, il suo nome e le sue opere sono state dimenticate dalla sua terra natale. Resta da vedere se il quarto centenario della nascita stimolerà una ripresa della divulgazione della sua incredibile vicenda da parte delle istituzioni locali.

Già, perché oggi gli elementi per riconoscere e valorizzare la grandezza dello scienziato agor-dino ci sono tutti.

Dire che fu egittologo, metrolo-go, fi sico, matematico, tecnologo,

architetto, ottico, astronomo, mi-litare e diplomatico, imprenditore (direttore di zecche e miniere di Stato), precursore del sistema metrico decimale e del volo, è solo fare una sintesi delle notizie ricavate negli ultimi 120 anni dagli studiosi che si sono avvicinati alla sua fi gura: Antonio Favaro («Intor-no alla vita ed ai lavori di Tito Livio Burattini», pubblicata in «Memorie del R. Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti», vol. XXV, n.8, Venezia 1896), Sigfrido e Magda Leschiutta del Politecnico di Torino («Tito Livio Burattini, metrologo dimenticato del Seicento», Rivista della Società Italiana di Fisica, n.4, vol. XXI, dell’ottobre-dicembre 1980), don Ferdinando Tamis, Giovanni Fusina, Dino Bridda,

successo, molti tentativi.Quindi il viaggio in Egitto

(1637-1641). Un’esperienza fe-conda (di cui il signor De la Chambre, membro dell’Académie Française, con una lettera nel 1664) caratterizzata da molteplici attività svolte con la collaborazione di John Greaves, già professore di geometria al Gresham College di Londra fi no al 1635. Purtroppo la «Descrittione di tutto l’Egitto» fu a Burattini sottratta nel 1645 da una banda di predoni in Ungheria.

Ritornato in Europa, dopo una breve permanenza in Germania, Burattini si stabilisce in Polonia e stringe amicizia con Monsignor Stanislao Pudlowski, rettore dal 1640 dell’Università Jagellonica di Cracovia.

L’8 marzo 1617 nasceva ad AgordoTito Livio Burattini

precursore del «metro», dimenticato

Il ritratto immaginario di Tito Livio Burattini.

Frontespizio de «La misura universale», Vilna 1675

La lapide sulla casa natale scoperta il 28 maggio 1983.

La tenuta di Paréch della fami-glia Burattini (poi Probati).

Roberto Parisotto, Gianfranco Cisilino, Omero Millo, Ilario Tancon («Lo scienziato Tito Livio Burattini (1617-1681) al servizio del re di Polonia», 2006, Università degli Studi di Trento, con un saggio introduttivo del relatore polacco Jan Wladislaw Wos), Paolo Agnoli e Giulio D’Agostini («Perché il Metro Cattolico di Burattini è lungo… un metro? La proposta di un ingegnoso agordino del ‘600», «La grande cordata, Le Dolomiti Bellunesi», Natale 2008).

Un ramo dell’antica famiglia agordina dei Da Paredo, i Burattini avevano la casa a fi anco dell’at-tuale Caff è Miniere ad Agordo. Ed è qui (una lapide fatta posizionare dall’amministrazione comunale nel 1983 lo ricorda) che nacque Tito Livio Burattini. Della sua giovi-nezza non si sa molto, se non del grande interesse per il volo umano che lo spinge a compiere, senza

È qui in Polonia che Burattini costruisce la sua brillante carriera prima di morire a Varsavia il 17 novembre 1681.

Appassionato di ottica, si dedicò alla fabbricazione di vari tipi di lenti, nonché alla costruzione di micro-scopi e telescopi. Astronomo, fu il primo a scoprire le «macchie» sul pianeta Venere. Interessato al pro-blema del volo umano, progettò e realizzò una macchina per volare, il «dragone volante». Elaborò so-fi sticati apparecchi idraulici. Ebbe successo come architetto. Suddito fedele dei re di Polonia, Burattini fu inoltre impegnato in azioni militari e in missioni diplomatiche. Spiccò anche come imprenditore, dedi-candosi alla gestione di zecche (nel 1659, nel rinnovato contratto annuale di gestione della Zecca Reale di Cracovia, fu stabilita la coniazione di monete di rame, chiamate «scilonghi» o anche

«Boratynki», recanti impresso il marchio «TLB»).

Ma è soprattutto la questione della misura universale che lo rende per così dire immortale. Nel 1675 dalla stamperia dei Padri Francescani di Vilna, in Li-tuania, esce il trattato “La misura universale” nel quale Burattini – scrivono Sigfrido e Magda Le-schiutta - «propugnava l’adozione di un sistema unifi cato di misura per tempo, lunghezza e massa e chiamava metro il campione di lunghezza».

Una «misura – diceva lo stesso Burattini - la quale fosse l’istessa nell’occaso come nell’oriente per le cose materiali», invitan-do a tener conto dell’«utile che potrebbe recare al commercio universale».

In sostanza si trattava del Sistema metrico decimale di cui Burattini è considerato a ragione il principale precursore (come riconosciuto anche in un conve-gno internazionale nel 1975 a Parigi).

Insomma, come spiega an-che Ilario Tancon nella sua tesi, l’agordino Burattini fu il primo a chiamare «metro» quella «misura universale» che, a partire dalla fi ne del secolo XVIII, avrebbe pro-gressivamente sostituito i diversi sistemi di misurazione presenti in Europa.

(g.s. Da “Il Corriere delle Alpi” del 6 marzo 2017)

La casa natale di Piazza Libertà in una antica stampa dell’800.

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Echi di Agordo32 Pasqua 2017

«Tito Livio Burattini, metrologo dimenticato del Seicento». Questo il titolo di un interessante articolo uscito sulla Rivista della Società Italiana di Fisica (n.4, vol. XXI, dell’ottobre-dicembre 1980), a fi rma di Magda e Sigfrido Le-schiutta, due autorevoli docenti del Politecnico di Torino.

Il saggio richiamò subito l’at-tenzione di alcuni insegnanti dell’Istituto Minerario e Chimico «U. Follador», abbonato alla Rivista, che si attivarono a di-vulgare la notizia nell’ambiente cittadino, richiamando a loro volta l’attenzione delle autorità e degli appassionati di storia locale sull’in-gegnoso personaggio agordino, a detta dei Leschiutta ingiustamente dimenticato. La straordinaria fi gu-ra di Tito Livio Burattini era messa del resto in grande evidenza già sulla copertina del «Giornale di Fisica» (il titolo della rivista), con la riproduzione del frontespizio de «La misura universale», il famo-so trattato, uscito nel 1675 dalla stamperia dei Padri Francescani di Vilna, in Lituania, nel quale Burattini «propugnava l’adozione di un sistema unifi cato di misura per tempo, lunghezza e massa e chiamava metro il campione di

lunghezza». In sostanza si tratta-va del Sistema metrico decimale di cui Burattini è considerato a ragione il principale precursore (come riconosciuto anche in un convegno internazionale nel 1975 a Parigi). «Scopo di questa nota», precisavano gli autori, «è quello di richiamare alla memoria questo poliedrico uomo del ‘600, singolare figura di scienziato, imprenditore, uomo politico che trascorse buona parte della vita in Polonia, ove morì carico di onori e di ricchezze, nel 1682».

Si era alla fi ne del 1980 e, accol-ta favorevolmente la segnalazio-ne, l’Amministrazione comunale guidata allora dall’indimenticato sindaco Armando “Tama” Da Roit, si attivò subito, in collaborazione

LE SUE OPERE PRINCIPALI- «Descrittione di tutto l’Egitto» (manoscritto andato perduto, rubato, nel 1645)1645. «La bilancia sincera» (prima stesura 1643, andata perduta), conservata nella Biblioteca Nazionale di Parigi (Mss. ltal. 448, suppl. fr. 496).1647. «Il volare non è impossibile come fi n hora universalmente è stato creduto», pure conservata nella Bibl. Naz. di Parigi (Ms 11 195 Fonds Latins, ff . 55-61) (pubblicato in K. Targosz, «Le dragon volant», pp. 71-77).1664. Varsavia: «Informacya o Mennicy Szelagowey» (sulla coniazione degli scilonghi) conservata nella Biblioteca Jagellonica di Cracovia.1667. «Operetta della Dioptrica» (non pervenuta)1675. Vilna: «Misura Universale», conservata nella Biblioteca Nazionale di Roma e nella Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di Cracovia (ristampata a cura di L. Birkenmajer a Cracovia nel 1897).

Tito Livio Burattini (Agordo 1617-Varsavia 1681)

Quinta figura della «Misura universale» che illustra il criterio adottato da Burattini per la sud-divisione del Metro Cattolico.

Angolo della casa natale in un disegno del 1680

28 maggio 1983. Scoprimento della lapide sulla facciata delle scuole elementari. L’intervento dello studioso esperto di Burat-tini, Gianfranco Cisilino, assie-me a Nello Ronchi e al sindaco Armando Da Roit.

ll prototipo di calcolatrice, mac-china aritmetica a diciotto cerchi, in ottone, ideata nel XVII sec. da Tito Livio Burattini e da questi do-nata al granduca Ferdinando II di Toscana, appassionato ricercatore scientifi co, conservata al museo delle scienze di Firenze.6 - Conio della zecca polacca di cui Burattini fu direttore: Ducato della corona con il marchio TLB (1660, zecca di Cracovia).Il dragone volante, immaginato da Burattini, in una bella raffi gura-zione pittorica di Vico Calabrò.

con il Circolo Aics «Andrea Caffi » di Belluno, al fi ne di una degna cerimonia commemorativa del 3° centenario della morte del grande concittadino. Si appurò poi, in se-guito a ulteriori ricerche eff ettuate anche in Polonia, che Burattini, nato ad Agordo l’8 marzo 1617, morì in Varsavia il 17 novembre 1681 (quindi un anno prima di quanto previsto iniziamente), tutt’altro che pieno di ricchezze, bensì in condizioni di estrema miseria. Tale celebrazione slittò poi, per vari motivi, a fi ne maggio del 1983 con lo scoprimento di una lapide sulla casa natale dello scienziato in piazza Libertà e una all’ingresso delle Scuole elemen-tari del capoluogo a lui intitolate (alla presenza delle scolaresche), nonché con una mostra nella villa Crotta-De Manzoni e la stampa di una pregevole monografi a con le qualifi cate fi rme dei Leschiutta, di don Tamis e di Gianfranco Cisilino. A onor del vero non è corretto dire che Burattini fosse stato del tutto dimenticato, perché già alla fi ne dell’800 era stato oggetto della corposa tesi di laurea di Antonio Favaro «Intorno alla vita ed ai lavori di Tito Livio Burattini», pubblicata in «Memorie del R.

Istituto Veneto di scienze, lettere ed arti» (vol. XXV, n.8, Venezia 1896). Un’opera che ha sottratto all’oblio la fi gura di Burattini e an-cor oggi la fondamentale base di partenza per la sua approfondita conoscenza. La bibliografi a riporta quindi altri importanti successivi studi al riguardo, svolti a Cracovia, Varsavia, Parigi, Roma e Firenze, senza dimenticare i contributi dei locali don Tamis, Giovanni Fusina, Dino Bridda, Roberto Parisotto, Gianfranco Cisilino, Omero Millo. Nel 2001 ci sono stati pure ad Agordo un convegno promosso dalla Comunità montana agordina e una mostra fi latelica.

Di notevole interesse poi, la più recente tesi di laurea in lettere del canalino Ilario Tancon «Lo

scienziato Tito Livio Burattini (1617-1681) al servizio del re di Polonia», edita nel 2006 dall’Uni-versità degli Studi di Trento, con un saggio introduttivo del relatore polacco Jan Wladislaw Wos. Un lavoro meticoloso e accurato, con una vasta bibliografi a e approfon-dite ricerche fatte anche in Polonia che hanno portato alla luce altri aspetti sconosciuti, come quello di architetto, della multiformità dell’azione di Burattini. Come il saggio dei Leschiutta, anche questo è stato un ulteriore essen-ziale contributo alla conoscenza e all’approfondimento della vita e delle opere di questo nostro illustre concittadino, del quale comunque si continua forse a parlare sempre

troppo poco.Da citare, infi ne, in ordine di

tempo, lo specifico saggio di Paolo Agnoli e Giulio D’Agostini «Perché il Metro Cattolico di Burattini è lungo… un metro? La proposta di un ingegnoso agordino del ‘600», uscito in «La grande cordata, Le Dolomiti Bellunesi», Natale 2008.

Ma non può per essere asso-lutamente sottaciuta la singolare «scoperta» di una pagina, la 236 del vol.II de «L’enciclopedia dello studente» (Ed. Ullmann, Milano 1953), che riportava l’unico, e sia pur presunto o immaginario, ritratto di Burattini accanto a questo signifi cativo commento in un capitoletto dedicato all’unifi ca-zione delle unità di misura: «Tra i grandi matematici che per primi aff rontarono il problema vanno ricordati il belga Simone Stevin e Tito Livio Burattini che in una sua pubblicazione del 1675 (Mi-sura Universale) espose alcune idee basilari al sistema metrico decimale… Purtroppo le loro voci rimasero a lungo inascoltate e fu necessario giungere al 20 marzo 1791, quando l’Assemblea costituente francese votò una pro-posta perché venisse adottato un sistema di misura universale…».

Ricorre dunque quest’anno il 4° centenario (8 marzo 1617) della nascita di Tito Livio Burattini, indubbiamente il personaggio più insigne fra quanti hanno avuto i natali ad Agordo e che a giudizio di autorevoli esperti può essere considerato senz’altro come uno dei bellunesi più illustri accanto a Tiziano, Panfi lo Castaldi e Papa Luciani.

E se è vero che, «nemo propheta in patria», egli dovette espatriare in Polonia, alla corte del re di Var-savia, per poter vedere valorizzate le sue grandi e molteplici qualità, è altrettanto auspicabile che la sua Patria si ricordi di lui e gli renda (come pare sia il proposito dell’Amministrazione comunale) il dovuto tributo d’onore.

(l.s. Da "L'AdP del 2.3. 2017")

Grande scienziato del ’600 alla corte di Polonia, da ricordare

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Echi di Agordo 33Pasqua 2017

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo ScuolaI primi mesi dell’ anno, grazie

ad un inverno mite e soleggia-to, hanno dato modo ai bimbi della Scuola Materna “mons. Luigi Cappello” di Agordo, di esplorare più volte le vie del proprio paese insieme alle loro maestre; le giornate più calde hanno visto il lungo ser-pentone partire dall’asilo per raggiungere la piazza, vedere da fuori la chiesa, l’ospedale, la piscina, il parco giochi e, meta preferita dai nostri piccoli, la fontana coi pesciolini rossi di via Dozza, che crea sempre grande interesse!

La meta di ogni viaggio è sicuramente meravigliosa, ma il tragitto forse lo è anche di più: camminare mano nella mano col proprio migliore amico, cantare insieme qualche canzoncina, salutare i passanti con un bel sorriso e fermarsi a chiac-chierare con qualche nonnina, entusiasta di incontrare tutta quella “sonora” gioventù, diver-te tanto i piccoli camminatori, che rientrano sempre stanchi… e con una gran fame!

La carovana più festosa cer-tamente si è vista nel giorno di giovedì grasso, quando l’allegra banda mascherata ha sfi lato lungo le vie del centro a suon di festosa musica e sotto una piog-gia di coloratissimi coriandoli

Alla Materna

….

(che ancora oggi potete trovare in giro).

Subito dopo il Carnevale, via con la settimana dello sport, approvata dalla giunta regionale per le scuole del Veneto.

Di certo i nostri bimbi non potevano tirarsi indietro, così nei giorni del 2 e 3 marzo, con la tuta da sci e belli imbacuccati, si sono recati in quel di Forcella Aurine per fare tanti giochi e attività sulla neve, accompa-gnati anche da Giada e Ilaria di Attivamente Agordino che vogliamo ringraziare di cuore per la loro professionalità e disponibilità!

Quest’anno di neve se ne è vista poca, e anche se, a dire di qualche bambino, è troppo bagnata e fredda, quella di quei giorni è bastata per lasciarci un bel ricordo e per farci tanto divertire: combattimenti con le palle di neve, angeli di neve, pupazzi di neve! Insomma, non ci siamo fatti mancare niente... e dopo un delizioso panino al rifugio, i pulmini ci hanno riportati a scuola… sfi niti… ma felici!

Le splendide giornate di sole ci hanno regalato la possibilità di stare insieme all’aria aperta e di vivere questa nuova ed entusiasmante esperienza… continuiamo così!

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Echi di Agordo34 Pasqua 2017

Ancora allori per gli alunni delle scuole bellunesi nel sesto Concorso per la tutela, valoriz-zazione e promozione del patri-monio linguistico e culturale del Veneto. Su 160 progetti in gara (di 113 scuole, con oltre 5mila ragazzi dal Veneto, ma anche dalle comunità di lingua italiana di Istria e Dalmazia), sono quat-tro quelli bellunesi classifi cati ai primi posti fra i 31 in tutto che sono stati premiati.

Alla scuola primaria «Sega-to» di Sospirolo e alla media di Villagrande di Auronzo, sono andati 750 euro ciascuna, di 500 euro ciascuna è stato quindi il premio assegnato alla primaria «Tito Livio Burattini»di Agor-do e alla primaria «Carmela Ronchi» di Vallada. La prima per un progetto dedicato alla gastronomia «Fón da magnà có le erbe dei nòs prà» e la seconda per la sezione «Leggende e mi-steri» con il progetto «S-ciòne de àlber».

I ragazzi di Agordo sono andati a raccogliere le erbe spontanee, le hanno disegnate in erbolari e poi hanno imparato a cucinare ricette tipiche come i «casunziéi» con gli anziani del paese, quelli di Vallada hanno drammatizzato nei boschi al-cune delle leggende legate alla fl ora, diventate in questo caso

scene di un mini fi lm in costume. Entrambi i lavori sono stati rac-colti in un bel video che è stato evidentemente apprezzato dalla giuria del concorso.

Grande la soddisfazione fra le insegnanti referenti dei due progetti: Daniela Da Rif e Laura Friz per Agordo e Luisa Manfroi per Vallada, i vari collaboratori anche esterni, nonché fra i ra-gazzi e per il dirigente scolastico dei due Istituti comprensivi di Agordo e Cencenighe, Ber-nardino Chiocchetti, che ha sottolineato la felice riconferma per le due scuole già insignite del primo premio nell’edizione del 2015.

Venezia. Il premio alla primaria di Agordo: da sn. Espedito Pa-gnussat, Daniela Da Rif, Bernardino Chiocchetti, Stefano Murer, Laura Friz e Stefano Santomaso.

Venezia. Chiesa di Santa Maria della Pietà, venerdì 24 marzo. La premiazione della primaria «T.L.Burattini» di Agordo. L’intervento del dirigente scolastico Bernardino Chiocchetti, al microfono e, da sn.: Espedito Pagnussat, presidente delle Pro Loco bellunesi, il presenta-tore Luca Pinzi, le insegnanti referenti del progetto Daniela Da Rif e Laura Friz e i collaboratori Stefano Murer e Stefano Santomaso.

Nel ritirare i diplomi con il premio in denaro, alla cerimo-nia svoltasi il 24 marzo nella chiesa di Santa Maria della Pietà a Venezia, Chiocchetti si è congratulato in particolare con le insegnanti referenti e ha ringraziando, per la decisiva attività di supporto alle inizia-tive della Scuola, gli apprezzati collaboratori Luigi Cadorin, Stefano Santomaso, Stefano Murer, Cesare Benvegnù non-ché l’artista Dunio Piccolin.

Come è noto, il concorso è stato voluto dall’assessorato all’Identità Veneta della Regio-ne, dal Miur, Uffi cio Scolastico Regionale e dall’Unpli, l’Unio-ne delle Pro Loco del Veneto e la festa del Popolo veneto si è tenuta quest’anno lo scorso 5 aprile al Centro diocesano di Belluno.

Concorso regionale del “Popolo veneto”Ancora un prestigioso

primo premio alla nostra Scuola Primaria

“Tito Livio Burattini”

Con un ottimo lavoro sulle erbe spontanee dei nostri prati, raccolto in uno splendido fi lmato dal titolo: «Fón da magnà có le erbe dei nòs prà» hanno primeggiato nel secondo ambito del concorso: “Il territorio regionale con il suo patrimonio storico-artistico ed enogastronomico”.

L’artistica copertina del ricet-tario, donata da Dunio e, sotto, il cuoco Stefano Murer insegna ai ragazzi come preparare tante e squisite pietanze con le erbe raccolte nei prati.

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola

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Echi di Agordo 35Pasqua 2017

L’estate scorsa Agordo ha ospitato la mostra “La meteorite di Barcis e sassi da altri mondi”, la più importante rassegna naziona-le del 2016 sulle meteoriti.

La mostra, che nel 2015 era già stata ospitata a Barcis e nel Museo di Storia Naturale di Pordenone, ad Agordo ha avuto la sua ver-sione migliore, merito del fascino della sala espositiva del Museo Geologico Paleontologico di via 5 maggio, delle belle e funzionali bacheche messe disposizione dal G.A.M.P. e dell’esperienza maturata dai soci di Meteoriti Italia organizzatori dell’esposizione.

Però, quello che ha veramen-te fatto fare un salto di qualità alla mostra di Agordo, è stata l’esposizione degli elaborati sulle meteoriti svolti dagli studenti delle classi terze medie di Agordo, con la supervisione della professores-sa Daniela Bulgheroni. Gli allievi sono riusciti a interpretare, con risultati sorprendenti, le cono-

scenze sulle meteoriti apprese dalla presentazione che Meteoriti Italia, in collaborazione con gli insegnanti di Scienze, aveva preparato esclusivamente per le terze della media “A.Pertile” di Agordo.

La presentazione, infatti, oltre a illustrare la natura, la provenienza e l’importanza delle meteoriti, era mirata a far sapere agli studenti, e di conseguenza anche ai loro

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo ScuolaUn rilevante evento culturale

Premiati da “Meteoriti Italia” gli alunni delle medie di Agordo autori degli elaborati sulla stra-

ordinaria rassegna dell’estate 2016

L “L B ”

La preziosa meteorite di Barcis con-servata dal Follador di Agordo.

La zona espositiva del museo di via V maggio divisa da un tramezzo dove, sui due lati, sono affi ssi i 34 elaborati degli studenti delle IIIe medie (2015-2016) di Agordo. In fondo alla sala, su drappo rosso, è collocata la bacheca con la BARCIS.

Il manifesto della mostra di meteoriti ad Agordo, costruito sull’elaborato di Martin Bedoni e Susanna Selle, vincitori del pre-mio speciale per la grafi ca (tutte le foto da arch. Meteoriti Italia)

mostra, lo spoglio ha contato più di 500 schede. Un successo che molti hanno voluto testimoniare scrivendo il loro gradimento anche sul libro dei visitatori con il ram-marico, comune a tutti, che, data l’elevatissima qualità delle opere esposte, il poterne scegliere solo sei era troppo limitativo.

Poiché la mostra è stata chiusa il 28 agosto, con tutti gli studenti ancora in vacanza, non è stato possibile premiare subito i vin-citori. Fortunatamente, grazie all’interessamento del dirigente scolastico Bernardino Chioc-chietti e dell’insegnante Daniela Bulgheroni, che si sono prodigati per riunire gli ormai ex alunni delle IIIe medie 2015-2016, sparpa-gliati nelle varie scuole superiori dell’Agordino, il 20 gennaio scorso è stato possibile procedere alla premiazione.

Alla cerimonia, che si è svolta

(segue a pag. 36)Estate 2016. Il presidente di Meteoriti Italia, Umberto Repetti, illustra ai visitatori nel museo di via 5 maggio ad Agordo.

Una delle tante schede (la 417ª) dove il visitatore, scelti i 6 lavori preferiti, ha voluto lasciare una testimonianza del suo apprezza-mento per tutti i 34 elaborati.

familiari, che ad Agordo è conser-vata una meteorite che nel 1953 era stata trovata a Barcis (PN).

La BARCIS, questo è il giusto nome della meteorite, è forse il reperto scientifi co più importante di tutto l’Agordino perché, oltre ad essere un “sasso extraterrestre”, è una “PALLASITE PMG”, la tipo-logia più rara che comprende solo l’1% delle quasi 60.000 meteoriti fi no ad oggi classifi cate. Lo scopo della mostra e il coinvolgimento degli alunni della scuola era proprio mirato a ricordare a tutti che Agordo ospita la massa prin-cipale (1637g) di una meteorite straordinaria, un patrimonio che ci è invidiato dai musei di storia naturale di tutto il mondo. Ci sono solo altri tre campioni di Barcis, tutti inferiori ai 30g, che sono conservati presso il Field Museum di Chicago, il Naturhistorisches Museum di Vienna e il Sencken-derg Museum di Francoforte.

Per assicurare a tutti gli autori una valutazione il più possibile eterogenea dei loro elaborati, erano state preparate delle sche-de dove i visitatori della mostra potevano elencare i sei elaborati preferiti tra i 34 esposti. Molti visitatori hanno aderito a questa iniziativa e, alla chiusura della

presso la Scuola Media “Antonio Pertile”, oltre al dirigente Chioc-chietti e alla prof.ssa Bulgheroni, hanno partecipato anche gli inse-gnati di Scienze, Giulia Pizzin e Francesco Maoret che avevano partecipato al progetto e che, pur essendo ora assegnati in altre scuole, hanno voluto essere presenti alla premiazione dei loro ex allievi.

I Comuni di Agordo e Taibon, che hanno sostenuto Meteoriti

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Echi di Agordo36 Pasqua 2017

Italia nella loro azione di promo-zione della “nostra meteorite agordina”, erano rappresentati rispettivamente dagli assessori Nadia Dell’Agnola e Michele Fusina.

Erano inoltre presenti tre stu-denti del minerario: Maurizia Dai Pra, Paolo Ipsa, Riccardo Masa-rei che, assieme a due colleghi dello scientifi co, Caterina Scalari e Davide Conedera (che non avevano potuto essere presenti in occasione della mostra di me-teoriti), sulla base di un progetto di alternanza scuola lavoro, erano stati assegnati, previo un breve corso d’addestramento in colla-borazione con Meteoriti Italia, a fare il servizio di guide scientifi che. Lavoro svolto in modo eccellente e molto apprezzato da quanti hanno visitato la mostra.

Meteoriti Italia, promotore dell’evento, era presente con il presidente Umberto Repetti, il vice presidente Tomaso Avoscan e il segretario Adriano Guerriero.

Grazie al lavoro di Daniela Bulgheroni che si era impegnata a rintracciare gli ormai ex allievi, molti degli autori degli elaborati erano presenti.

Il resto del pubblico era co-stituito da genitori e amici degli autori.

L’elaborato primo classifi cato, con ben 237 preferenze, è risul-tato essere il n° 14, autori Asia Ampezzan e Nicola Bressan.

Il secondo classifi cato, con solo una preferenza di distacco, 236, è stato il n° 3, autori: Daniela Zuanel e Nicolas Baiolla, ci ricorda in maniera inquietante il rischio che corpi rocciosi extraterrestri (asteroidi) possano impattare con la Terra.

Il terzo classifi cato è stato il n° 23, autori Irene Costa e Andrea De Toni, senza dubbio il lavoro che meglio riassume tutte le informazioni che gli autori hanno ricevuto sulle meteoriti e sulla formazione del Sistema Solare. L’abilità di rappresentare in forma grafi ca così semplice dei concetti complicati aggiunge pregio a que-sto elaborato già artisticamente molto valido.

Gli autori dei primi tre elaborati classifi cati hanno ricevuto un cam-pione della meteorite di Sikhote-Alin, una meteorite ferrosa, caduta nei territori marittimi russi, a NE

Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola Mondo Scuola(segue a pag. 35) L B

di Vladivostock, il 12 febbraio 1947 che, grazie alla quantità di materiale recuperato, più di 27t, è una meteorite classica per chi, pur non essendo un ricercatore di meteoriti, vuole approfondire le sue conoscenze nel campo della Meteoritica.

A tutti gli autori degli elaborati, agli insegnanti, alle autorità e agli studenti che avevano fatto il servizio di guide scientifi che alla mostra, Meteoriti Italia ha donato una copia di una pubblicazione sulle meteoriti edita dal Museo di storia naturale di Torino e una busta con le 5 cartoline della mete-orite di Barcis con l’annullo postale dedicato, emesso dalle Poste Italiane l’1 agosto 2015, data di

L’elaborato primo classifi cato, di Asia Ampezzan e Nicola Bressan.

Il secondo classifi cato, di DanielaZuanel e Nicolas Baiolla e, a dx., il terzo di Irene Costa e Andrea De Toni.

Agordo, 20 gennaio 2017. Foto di gruppo alla conclusione della premiazione.

inaugurazione della prima mostra dedicata alla valorizzazione di questa straordinaria meteorite.

La cerimonia si è conclusa con l’intervento delle autorità scolasti-che e civili che hanno avuto parole di ammirazione per i lavori di tutti i presenti.

Nell’occasione il presidente di Meteoriti Italia, Repetti (perito minerario uscito dal Follador, ndr) ha chiesto al dirigente Chiocchetti di potere, anche quest’anno, coinvolgere gli studenti delle terze medie con una presentazione per diffondere la conoscenza delle meteoriti, affi nché il capitale meteoritico conservato nel nostro territorio sia sempre più apprez-zato e meglio valorizzato.

Ricorre quest’anno il 150° anniversario della fondazione della nostra gloriosa istituzione scolastica, l’Istituto Minerario “U. Follador” che iniziò il suo fecondo cammino il 15 dicembre 1867 nella prima sede di via Fadigà.

In attesa di conoscere le even-tuali manifestazioni previste per ricordare degnamente l'impor-tante anniversario, salutiamo con piacere, complimentandoci con l’autore, l’uscita di un interessante libro di un perito minerario, nostro concittadino.

Si tratta di Loris Zasso, (dei balét), 93 anni, sicuramente uno dei più anziani diplomati del Folla-dor (di cui è stato anche insegnante nel primo dopoguerra), ma ancora in gamba e mentalmente attivo, che risiede a Bergamo da molti anni, ma nel periodo estivo ritorna sempre volentieri ad Agordo nella sua casa di Via Col di Foglia.

Dopo aver lavorato a lungo (dal 1952 al 1972, anche con compiti dirigenziali) nella miniera di Schil-pario (BG), a distanza di molti anni ha voluto ricordare la sua profi cua esperienza lavorativa in un libro, giunto ormai alla 2^ edizione: “La Miniera di Schilpario”.

Il testo, che molti amici dell’au-

Loris Zasso, La miniera di Schilpario, Sestante ed., Ber-gamo, pp.56, ill. b/n.

tore già conoscono, si può tro-vare “on line” presso Mondadori, Feltrinelli, Hoepli, Sestante. La pubblicazione, patrocinata da Marco Tronchetti Provera, è sta-ta presa recentemente in carico anche dall’Archivio di Stato di Bergamo.

Una bella pagina della grande storia dell’Italia contemporanea.

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Echi di Agordo 37Pasqua 2017

Le felicitazioni e gli auguridi “Echi” a...

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Miriam Scussel, ha conseguito il diploma accademico di primo livello in Grafi ca all’Accade-mia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, (106/110), con la tesi: “Libertà e movimento nel lin-guaggio espressivo”, discussa con il prof. Claudio Gobbi.

Arianna De Nardin, che il 23 marzo scorso, all’Università IUAV di Venezia, ha ottenuto la laurea magistrale in Architet-tura e Innovazione, discutendo una interessante tesi di carattere agordino: “Istituto U. Follador: progetto per un nuovo museo mineralogico e studio della luce nell’allestimento”. Relatore il prof. Fabio Peron, correlatori Daniele Ganz e Tiziano Dalla Mora.

Andrea De Nardin, che il 24 febbraio 2017, all’Accademia Santa Giulia di Brescia ha conseguito la laurea triennale in Graphic Design con vota-zione di 110/110 e lode. La tesi “Ridiamo luce alle stelle” ha aff rontato un problema ancora oggi da molti sconosciuto e sottovalutato: l’inquinamento luminoso.

Alberto Gnech, il 14.12.2016 ha conseguito all’Università degli Studi di Padova la laurea magistrale in Scienze forestali e ambientali, con la tesi: “Analisi delle condizioni d’innesco delle colate detritiche nel torrente Rudan (Vodo di Cadore, BL)”, relatore Vincenzo D’Agostino, correlatori Roberta Pastorello e Francesco Bettella.

Il battesimo (18 marzo 2017 a Taibon) di Yanik Lena, fi glio di Lino e di Nadia Da Ronch (di Agordo), è stato anche le felice occasione per immortalare in un bel quadretto le 5 generazioni rappresentate dalla trisnonna Maria (Mariucci) Cadorin (95 anni ancora in gamba!), dalla bisnonna Luigina Dai Prà, dalla nonna Adriana Dai Prà e quindi dal papà Lino.

Ah! Quel profumo fragrante che usciva dal forno a legna (chiuso agli inizi degli anni ’60 per far... posto all’elettrico!) di via Aivata del Rico Troi, in questa bella e nostalgica immagine con la moglie Amabile Da Tos e la signora Rampellini, in piedi, che faceva la sarta nella stessa abitazione, mentre da terra li osserva il piccolo Aldo.

1967. I nipoti (e loro amici) della “Gigia” De Nardin: da sn. in piedi: Pia Troi, Flavia Savaris, Andrea De Nardin, seduti: Roberto Ganz, Stefano De Nardin, Michela Savaris, Nicola Savaris, Roberta De Nardin e Piergiorgio De Bastiani.

I T , 70 ...

I C , 20 ...

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Echi di Agordo38 Pasqua 2017

IN MEMORIA DI

Ersilio Antonutti, nel 14° anniversario (9 gennaio 2003), Lucia Dorigo ved. Antonutti, nel 7° anniversario (9 aprile 2010), e Antonio Blasio, nel 17° anniversario della morte (26 marzo 2000), “Siete sempre nei nostri cuori e di quelli che vi hanno amato. I famigliari”.

Angela Pezzè, nel 5° anni-versario (1.11.2011), il marito Simeone l’ha ricordata con immutato aff etto e nostalgia.

Luigina Dall’Acqua in Buttol, i familiari la ricordano con tanto aff etto, nel 6° anniversario della scomparsa (14 aprile 2011) a parenti e amici.

Adriana Costantini in Pesci nel 3° anniversario della scom-parsa (Molinella – BO, 7 marzo 2014) è stata ricordata con im-mutato aff etto dal marito, con il fi glio e parenti tutti.

Giuseppina Costantini nel 1° triste anniversario della scom-parsa (8 aprile 2016), la fi glia, i nipoti, congiunti e parenti, la ricordano con grande aff etto e rimpianto. Giuseppe Giuliano Conedera

(Rivamonte 16.3.1931 - Milano 15-10-2016) “Papà, la tua morte inattesa e improvvisa, lascia un grande vuoto tra noi. Il tuo amore ci ha insegnato ad amare, la tua bontà ci ha indicato il cammino, il tuo essere papà, nonno, suocero ci ha trasmesso la fi erezza di vivere. Grazie! Sei stato un padre ed un uomo esemplare. Il tuo ricordo ono-rerà per sempre la nostra vita. I tuoi fi gli, tuo nipote, tuo genero e tutti i tuoi cari”.

Pierina Ben ved. Case (29 mar-zo 2000) la ricordano sempre con aff etto e rimpianto i fi gli assieme ai famigliari, amici e conoscenti.

Mons. Vincenzo Savio, l’indi-menticato vescovo di Belluno e Feltre dal 2001 al 2004, a cui è intitolato il nostro Centro par-rocchiale, nel 13° anniversario del suo ritorno al Padre (31 marzo), resta nel cuore e nel ricordo della nostra comunità, riconoscente per il suo edifi can-te e generoso esempio.

Mario Gambaretto (19 marzo 2003), continua a vivere con grande aff etto nel cuore e nel ricordo della moglie Rosina, dei fi gli Gianmoreno e Marco, della nuora e dei parenti.

Rinaldo Andrich, nel prossimo 14° anniversario (12 maggio 2003) la moglie e i famigliari lo ricordano con immenso aff etto e rimpianto. Si unisce con grati-tudine la nostra parrocchia.

Franco Croce, nel 17° anniver-sario della prematura morte (1° maggio 2000), Noemi e Pino e familiari, ricordano con tanto aff etto il caro e indimenticato fratello, assieme ai tanti amici e in particolare ai coscritti agordini della classe 1945 che rimpiangono la sua sorridente compagnia.

Mons. Attilio Chierzi, in oc-casione del prossimo 33° anni-versario della morte (4 maggio 1984) la nostra comunità si unisce nel ricordo aff ettuoso dei congiunti con un sempre vivo senso di gratitudine per i tanti benefi ci resi alla sua par-rocchia di origine, di cui è stato generoso benefattore.

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Echi di Agordo 39Pasqua 2017

Anagrafe parrocchialeDEFUNTI

Ritornati alla casa del Padre

Anno 2017

9. Santel Giovanni, di anni 86, il 20 febbraio

10. Scussel Maria Lucia ved. De Nardin, di anni 91, il 21 febbraio

11. Dal Molin Giovannina ved. Benvegnù, di anni 92, il 21 febbraio

13. Da Ronche Antonia ved. Da Ronch, di anni 97, il 28 febbraio

14. Bressan Flora ved. Schena, di anni 98, il 1° marzo

15. Padovan Maria, di anni 95, il 7 marzo

16. Fumei Maria ved. Guada-gnini, di anni 102, il 9 marzo

20. Lena Anna Maria ved. De Nardin, di anni 83, il 23 marzo. Sepolta a Taibon

19. Carlin Cesare, di anni 77, il 15 marzo

18. Case Giuseppe, di anni 83, l’11 marzo

17. Gualandi Leda ved. Gaz, di anni 94, il 10 marzo

12. Talamini Caterina ved. Conedera, di anni 94, il 22 febbraio

L’eternoriposo,

dona loro,o Signore!

Vorrei rivolgere un vivo ringra-ziamento, attraverso le pagine del vostro periodico, a tutta la comuni-tà di Agordo che, in occasione della dipartita di mio fratello Gennaro Carangio, si è stretta commossa

Ricordando...attorno a noi più stretti familiari, partecipando numerosa e compo-sta alla cerimonia religiosa.

Un particolare ringraziamento rivolgo alla corale di cui Gennaro convintamente faceva parte, al diacono e a Don Giorgio per le belle parole avute nel ricordare il defunto e per l’omelia ricca di profondi spunti di rifl essione per tutti.

Gennaro ha amato la vostra ter-ra come se ci fosse nato, e con lui tutti noi familiari, condividendone l’amore ed il piacere di soggiornar-vi allorquando si poteva.

Grazie di cuore a tutti.Ciro Carangio e famiglia.

Napoli, 21/02/2017

“Non vi abbandonate alla tristezza perché il Signore è con voi” (S. Padre Pio)

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Echi di Agordo40 Pasqua 2017

Se i negozi chiudono...Quale evoluzione peril tessuto commerciale di Agordo? E per dove?

(G.F.). Non c’è che dire. In vallata il tessuto della risto-razione, e più a largo raggio quello commerciale, è in piena evoluzione. Una trasformazio-ne fi siologica dovuta a svariati fattori: fuori vallata questo scenario è già consolidato in linea con le mode e le necessità del comparto, tese a una globa-lizzazione. In tal senso, nel ca-poluogo della nostra Provincia, in via Feltre, è emblematica la trasformazione del Ristorante sintomaticamente denominato “La Cusina de Belun” in un centro di degustazione giap-ponese “Sushi”, ampliando la già buona off erta della cucina etnica cittadina.

Ad Agordo è invece da se-gnalare il caso della “Pensione 2 Angeli” in pieno centro sto-rico, la cui consolidata e attiva gestione ha chiuso lo scorso dicembre 2016 lasciando un interrogativo sul futuro di quelle porte che danno su Via Carre-ra rimaste chiuse per diverse settimane.

Si era sparsa la voce che lo storico locale venisse tra-sformato ad uso residenziale, voce poi modifi cata in quella dell’apertura di una cucina et-nica orientale: ed ecco, infatti, a metà febbraio l’apertura con buff et d’inaugurazione della nuova gestione cinese, con

personale proveniente da una precedente esperienza a Bellu-no. Una notizia più che positiva nel contesto di Agordo, i cui già pochi negozi di vicinato e

Negozio chiuso al n.42 di Via Garibaldi ad Agordo.

Luigi Della Lucia “Luly”, fi glio di Franco e ultimo titolare dell’at-tività commerciale, colto al computer nel negozio di Via Garibaldi, obbligato - causa la trasformazione delle tecnologie fotografi che - a modifi care la sua attività lavorativa nel contesto produttivo della maggiore realtà industriale locale.

Franco Della Lucia (1927-2010, e per tanti anni prezioso organista dell'arcidiaconale), assegnatario del premio “Imprenditore dell’anno” nel gennaio 2008 (assieme a Giovanni Paganin), ricevuto dalle mani del sindaco Renzo Gavàz (a destra). Fotografo professionista per tutta la sua lunga vita con tanti anni trascorsi nel negozio di Via Garibaldi n.42, dove, sin dagli anni ’50 del secolo scorso, aveva creato quel punto di riferimento per gli amanti della fotografi a chiuso il 31 dicembre 2016.

“ECHI di AGORDO” Anno LXXXIII - n. 2 - 2017

registrazione del Tribunale di Belluno n. 12/90 dell’ 8/8/1990; col permesso dell’Autorità Ecclesiastica.

Mons. Giorgio Lise, Arcidiacono - Direttore Responsabile32021 Agordo (BL) - Dolomiti - tel. 0437/62143.

Spedizione in abb. postale D.L.335/2003 (conv. in L.27.2.2004, n.46), art.1, c.2, DCB, BL.

c.c.p. n. 10163327Composizione e impaginazione computerizzate a cura di

Loris Santomaso e Toni Pampanine-mail: [email protected] - [email protected]

www.agordo.diocesi.itStampa: Tipografi a Piave - Belluno

della tradizione locale vivono una continua penalizzazione nel centro storico come in periferia.

La Contrada dei Signori (oggi via Garibaldi) soff re pro-fondamente questa situazione con servizi ridotti al minimo, ma ancora commercialmente presente, seppur con qualche ingresso permanentemente chiuso. E lo è quasi in ugual misura con evidenti soff erenze che potranno presto concretiz-zarsi nonostante la vivacità dei commercianti qui operanti.

Invero, qualcosa di fortemen-te negativo è già successo con

la chiusura al 31 dicembre 2016 dello storico negozio “Eliofoto” di Luigi Della Lucia “Luly”, obbligato a iniziare una nuova attività dipendente nella mag-gior realtà industriale locale.

Anche in questa caso la si-tuazione è emblematica, “parte lesa” di uno scenario senza sboc-co - causa la trasformazione dei processi fotografi ci - nonostante l’eccellente tradizione ereditata dal padre Franco (1927-2010) e l’attento aggiornamento tec-nologico operato per la propria clientela, purtroppo sempre più scarsa. Una storia fi nita e pro-babilmente il quadro tracciato non è ancora completo perché qui altre chiusure incombono: questa, ahimè, la cruda realtà.

A questo punto la domanda è d’obbligo: ma dove stiamo andando? È questa l’Agordo cuore delle Dolomiti e guida della vallata?