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ENEA: Gestione sostenibile degli ecosistemi (Risorse ambientali e Territorio) A cura di M. Iannetta ed E. Valpreda GESTIONE SOSTENIBILE DEGLI ECOSISTEMI (RISORSE AMBIENTALI E TERRITORIO) Massimo Iannetta ed Edi Valpreda Indice 1. Scopo del documento 2. Quadro di riferimento conoscitivo 2.1 Uso del territorio e delle risorse ambientali nel contesto internazionale 2.2 Recepimento ed implementazione nelle politiche nazionali e locali 2.3 Esigenze attuali e future in relazione alla pianificazione del territorio e delle risorse ambientali: la gestione ordinaria e straordinaria e la politica dell’emergenza 3. Contributo ENEA nel contesto attuale e futuro, in termini di azioni da intraprendere e strategie da promuovere 3.1 La domanda attuale e potenziale 3.2 L’offerta attuale 3.3 Criticità e problematiche di carattere generale 3.4 Le competenze e le capacità esistenti da implementare e riorganizzare 4. Conclusioni

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GESTIONE SOSTENIBILE DEGLI ECOSISTEMI (RISORSE AMBIENTALI E TERRITORIO)

Massimo Iannetta ed Edi Valpreda

Indice 1. Scopo del documento 2. Quadro di riferimento conoscitivo

2.1 Uso del territorio e delle risorse ambientali nel contesto internazionale 2.2 Recepimento ed implementazione nelle politiche nazionali e locali 2.3 Esigenze attuali e future in relazione alla pianificazione del territorio e delle risorse ambientali: la gestione ordinaria e straordinaria e la politica dell’emergenza

3. Contributo ENEA nel contesto attuale e futuro, in termini di azioni da intraprendere e strategie da promuovere

3.1 La domanda attuale e potenziale 3.2 L’offerta attuale 3.3 Criticità e problematiche di carattere generale 3.4 Le competenze e le capacità esistenti da implementare e riorganizzare

4. Conclusioni

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GESTIONE SOSTENIBILE DEGLI ECOSISTEMI (RISORSE AMBIENTALI E TERRITORIO)

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1. Scopo del documento L’iniziativa si inserisce in un contesto di programmazione che l’ENEA ha avviato sia per riprendere un processo di trasparenza interna ed esterna sulle attività strategiche di ricerca, sia per acquisire elementi di analisi utili alla futura ristrutturazione dell’Ente. Il documento intende fornire un quadro conoscitivo della situazione attuale e delle prospettive future dell’ENEA per le attività che afferiscono all’area sistemica della “Gestione sostenibile degli ecosistemi (Risorse ambientali e Territorio)” (Allegato1) e che fanno, attualmente, riferimento alle UTS PROT e BIOTEC e al progetto speciale CLIM. A tal fine viene fatta una analisi sintetica: - delle criticità ambientali del nostro Paese e delle relative esigenze attuali e future; - dei principali riferimenti derivanti da iniziative internazionali, europee e nazionali, che guidano il percorso dell’ENEA in questo settore; - delle problematiche specifiche della gestione di temi ambientali (rischi, localizzazione impianti, uso competitivo delle risorse naturali, ecc.) nel contesto italiano (regionale e nazionale), per derivarne ipotesi di una maggiore capacità di impatto di ENEA sul territorio; - delle principali attività e dei progetti in corso in ENEA. Vengono, infine, individuate possibili azioni da intraprendere per migliorare il posizionamento dell’Ente nel settore. 2. Quadro di riferimento conoscitivo Il potenziale ruolo dell'ENEA in campo ambientale è strettamente legato alla concreta "domanda" a livello istituzionale, che scaturisce dalla complessità dei rapporti tra politiche industriali e strategie nazionali e politiche di sviluppo territoriale. E’ solo in funzione delle contraddizioni e difficoltà intrinseche a tali dialettiche, che può risultare "cogente" l'investimento in campo ambientale di un ente "finalizzato" di ricerca tecnologica e di sistema, quale è l'ENEA. Si fa riferimento all’esperienza accumulata negli anni della transizione dal nucleare all’innovazione tecnologica ed alla sostenibilità e che rimanda ai requisiti di interdisciplinarietà nella ricerca e di capacità di visione integrata e finalizzata su cui si fonda l’unicità dell’Ente. "Pensare globalmente ed agire localmente" significa per ENEA limitare molto la valenza delle domande espresse a livello locale nella definizione del “core businnes” e offrirsi come strumento di razionalizzazione e raccordo tra la pubblica amministrazione centrale e gli operatori locali. Occorre evitare la sovrapposizione con altre istituzioni scientifiche nelle attività descrittive e di monitoraggio già presidiate; altrettanto erroneo può risultare l'impegno in attività sostitutive di interventi di competenza di soggetti tecnici, amministrativi e imprenditoriali, in parte ancora non attivi, ma tipicamente territoriali. La gestione delle problematiche “energia-industria-ambiente” e delle relative implicazioni su acqua, rifiuti, rischi naturali, protezione degli ecosistemi e clima (con tutti gli aspetti legati all’applicazione del protocollo di Kyoto), costituiscono una ovvia e robustamente argomentabile priorità per il nostro Ente, più che sufficiente non solo a saturare le competenze interne, bensì a determinare un forte investimento in attività di ricerca su discipline ambientali. Si tratta tipicamente di analisi e previsioni di impatto nonchè di valutazione delle filiere e delle opzioni metodologiche e tecnologiche, in relazione alle specificità territoriali, non adeguatamente presidiate da CNR ed

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Università. Discipline e metodologie intrinsecamente correlate anche e soprattutto alla enorme domanda potenziale, oggi non espressa per una interpretazione a livello nazionale particolarmente obsoleta e burocratica, di valutazione di incidenza, valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica, di supporto tecnico-scientifico ai processi di programmazione e concertazione delle reti infrastrutturali e delle localizzazioni delle grandi opere. Domanda che comporta quantomeno l'intervento di istituzioni con forte carattere di "terzieta", multidisciplinari ed in grado di interagire sia sul versante della pubblica amministrazione che del sistema imprenditoriale a livello europeo, nazionale e locale. Alcune considerazioni relative al sistema della ricerca in campo ambientale, riportate nel Piano Nazionale per la Ricerca (PNR) 2005-2007, supportano le argomentazioni sopra descritte (Allegato 2). 2.1 Uso del territorio e delle risorse ambientali nel contesto internazionale Il Millennium Ecosystem Assessment (ONU, 2005) evidenzia che negli ultimi 50 anni gli esseri umani hanno modificato gli ecosistemi più rapidamente e profondamente che in qualsiasi altro periodo della storia umana, soprattutto per venire incontro alla crescente domanda di cibo, acqua dolce, legno, fibre e combustibile. Si tratta di indicazioni e proposte di soluzioni a scala globale riferite a 24 specifici ecosistemi (marini, costieri, delle acque interne, foreste, zone aride, isole, montagne e ghiacciai, agricoltura, urbani, ecc.), regolati ciascuno da leggi e regolamenti. Il trasferimento di queste conoscenze a livello locale implica un adattamento di tipo spaziale e temporale alle esigenze puntuali di coloro a cui compete, localmente, la pianificazione e gestione del territorio. Non si tratta solo di trasferire la conoscenza di sistemi complessi, in grado di rappresentare le funzionalità ecosistemiche, ma di proporre l’applicazione di concetti di trasversalità ed integrazione tra ambiti disciplinari diversi e l’adozione di strumenti e metodi (anche non tradizionali) di mitigazione e gestione delle conflittualità sul territorio. Ci si riferisce ad esempio agli ambiti territoriali di sistema piuttosto che alle suddivisioni amministrative o al ripristino delle connessioni funzionali tra ambiti territoriali contigui (montagna-pianura-costa-mare) nel monitoraggio e nella valutazione dei processi, nonché negli strumenti tecnologici e nelle pratiche di pianificazione ed intervento. 2.2 Recepimento ed implementazione nelle politiche nazionali e locali L’organizzazione funzionale delle deleghe di gestione e pianificazione del territorio nel nostro Paese ha creato l’esigenza di recuperare, da un lato, alcune visioni strategiche a scala nazionale, dall’altro la necessità di forme di convergenza volontaria tra amministrazioni che condividono problemi e impegni territoriali per individuare azioni comuni. A queste evidenze si contrappone la scarsa capacità di esprimere modelli di gestione efficaci dei sistemi ambientali complessi, a causa di alcuni fattori determinanti: - frammentazione delle competenze istituzionali in mancanza di regole minime comuni di riferimento; - pianificazione specifica del rischio, sviluppata settorialmente a scala di bacino; - sistematizzazione di modalità di intervento in emergenza piuttosto che in gestione programmatica; - strumenti legislativi di riferimento inadeguati. Mancano inoltre: - il coinvolgimento corretto delle parti sociali in un processo di condivisione delle scelte gestionali e programmatiche (siano essi interventi a scala locale o grandi interventi strategici nazionali); - la diffusione della conoscenza del funzionamento e delle potenzialità/fragilità del territorio anche attraverso l’implementazione di strumenti come l’e-government; - la diffusione della conoscenza scientifica attraverso l’adozione di strategie nazionali e locali di pubblicazione e diffusione dei dati esistenti.

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2.3 Esigenze attuali e future in relazione alla pianificazione del territorio e delle risorse ambientali: la gestione ordinaria e straordinaria e la politica dell’emergenza Occorre focalizzare l’attenzione su alcuni punti: - la situazione italiana in relazione all'uso del territorio e delle risorse ambientali (non solo ecologiche, ma anche idriche, paesaggistiche, ecc.) ed i problemi esistenti in termini di uso competitivo; - il ricorso incondizionato alla gestione dell’emergenza, su cui si concentrano gli investimenti che dovrebbero essere, invece, rivolti ad una gestione ordinaria delle criticità e conflittualità ambientali; - le esigenze che si pongono a livello nazionale e locale di avere un quadro di riferimento rispetto al quale pianificare l'uso del territorio, la gestione delle risorse e la prevenzione dei rischi, compatibilmente ai problemi di sviluppo economico; - le esigenze che si porranno in futuro in relazione ai cambiamenti globali, inclusi i cambiamenti climatici, la desertificazione ecc, per cui il quadro di riferimento suddetto potrebbe risultare anche profondamente modificato in termini di vulnerabilità dell'ambiente e del territorio o di maggiori/minori rischi naturali. Si evidenzia, in particolare, la necessità di riattivare il confronto con le politiche energetiche in relazione ad obiettivi di sostenibilità, in termini di: i)distribuzione territoriale per equilibrare domanda ed offerta, ii)rispetto dei vincoli ambientali; iii) democrazia partecipata. 3. Contributo di ENEA nel contesto attuale e futuro, in termini di azioni da intraprendere e strategie da promuovere L’ENEA, come recita il DL del 3.09.2003 n. 257 agli articoli 2 e 3, è un “Ente pubblico a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile in campo energetico-ambientale, operante nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie, …….e svolge, in particolare, attività di ricerca di base ed applicata in diversi settori, tra cui quello ambientale, in relazione sia alle interazioni con i sistemi industriali sia per il miglioramento delle condizioni di compatibilità ambientale e di sicurezza degli stessi.” Questa impostazione, di natura essenzialmente impiantistica, svilisce il ruolo dell’Ente perché rappresenta solo una parte delle tante competenze presenti in campo ambientale, che lavorano invece su tematiche più trasversali, quali la gestione sostenibile delle risorse idriche, la gestione integrata dei rifiuti, la sicurezza alimentare ambientale, la prevenzione e mitigazione dei rischi naturali, la protezione degli ecosistemi terrestri, lagunari e marini, l’analisi e la modellistica climatica, il risanamento ambientale, l’inquinamento atmosferico, ecc. Tutte queste competenze andrebbero strutturate in una logica di sistema e di filiera per affrontare coerentemente i problemi legati al rapporto tra energia-industria-ambiente. Per fare degli esempi, quando si parla di biocarburanti e biomasse in Italia l’approccio ENEA dovrebbe tener conto, oltre che delle strategie e degli obiettivi prioritari delle attività di ricerca e sviluppo tecnologico, di altri aspetti imprescindibili per una analisi coerente delle potenzialità del settore nel breve-medio termine, quali:

- le dimensioni del mercato potenziale e le capacità produttive dell’industria; - le effettive capacità del sistema agricolo di produrre le necessarie materie prime; - le finalità, la praticabilità e l’efficacia delle misure di incentivazione di volta in volta

proposte; - i reali benefici di carattere ambientale, in particolare per quel che riguarda le emissioni degli

autoveicoli, ma anche l’eventuale impatto ambientale della produzione primaria. Con riferimento a questo ultimo punto, bisogna tener conto di tutte le fasi del ciclo di produzione/trasporto/utilizzazione dei biocarburanti e delle biomasse, a partire dalla coltivazione della materia prima, e comparare i risultati ottenuti con quelli relativi ai corrispondenti prodotti da fonte fossile (gasolio e benzina). Questo tipo di valutazioni, basate sul cosiddetto “Life Cycle

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Assessment” (LCA), sono ovviamente tanto più accurate ed attendibili, quanto più specifica è la filiera produttiva presa in esame (per intendersi, non semplicemente “produzione di biodiesel e biomasse”, ma “produzione di biodiesel e biomasse in uno stabilimento in Lombardia da semi di colza o essenze forestali coltivati in Pianura Padana”). Esiste pertanto una problematica di tipo istituzionale, che va affrontata per ridefinire i confini entro i quali l’Ente si confronta al suo interno e si presenta all’esterno, con un ruolo chiaro e definito in termini di competenze, attività e ruoli. Occorre quindi individuare le priorità, i principali settori di intervento, sui quali concentrare gli sforzi, interpretando la carenza del sistema Paese in termini di competenze scientifiche e metodologiche, finalizzate alla risoluzione di contraddizioni fra “politiche di sistema” e livello locale. Il concetto di sostenibilità è strettamente correlato con la possibilità di osservare il territorio e mettere a punto modelli di sviluppo a basso impatto ambientale, in cui vi sia una minimizzazione delle esternalità negative. La capacità di espressione produttiva di un territorio, in termini di sostenibilità, si scontra con la complessità del sistema di gestione dei “conflitti”, che richiedono processi di concertazione basati su interpretazioni avanzate di valutazione ambientale strategica, supportate da specifiche conoscenze finalizzate. Una corretta gestione deve considerare non solo che esistono usi multipli di una stessa risorsa, ma anche funzioni diverse (ecologica, produttiva, protettiva, ricreativa, insediativa) a cui questa deve rispondere, determinate principalmente da 4 componenti: - il contesto ambientale; - il riferimento politico ed istituzionale; - il contesto economico e le condizioni dei mercati rilevanti; - il contesto legislativo; - il contesto sociale e culturale. Il legame che esiste tra valori naturalistici ed esigenze di sviluppo e di utilizzo del territorio, inerenti il contesto più tipicamente socio-economico, dovrebbe essere ridisegnato attraverso una nuova consuetudine concettuale, tecnologica e metodologica, che non è propria del mondo accademico né delle società di servizi in Italia. La capacità ed il ruolo di un Ente di ricerca come l’ENEA, con chiare e robuste connotazioni di innovatività nell’approccio metodologico, oltre che nelle soluzioni tecnologiche proposte, sono relazionate proprio alla sua possibilità e capacità di sviluppare, testare e proporre strategie di mitigazione e gestione delle potenziali conflittualità. Gli strumenti di riferimento, utili allo scopo, sono i seguenti:

Strumenti conoscitivi, legati ad attività di indagine e di monitoraggio ambientale, svolte attraverso sistemi tradizionali ed innovativi (ricerca e sviluppo tecnologico);

Strumenti gestionali legati alla efficace utilizzazione delle conoscenze acquisiste sul territorio e supportati da adeguati sistemi decisionali;

Strumenti finanziari di indirizzo verso attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale;

Strumenti di sensibilizzazione e di partecipazione delle popolazioni interessate, in grado di orientare ed assecondare il contesto economico, culturale e sociale dominante;

Strumenti di attuazione e di verifica delle politiche di programmazione a tutti i livelli di governo, dalla pianificazione di bacino ai piani di interesse regionale, ai piani territoriali di coordinamento a livello provinciale ed infine i piani urbanistici comunali. L’offerta di ambiente, necessaria a soddisfare la relativa domanda, deve tener conto di questi aspetti in maniera fortemente integrata (Allegato 3). Il substrato scientifico-culturale comune è attualmente ancora insufficiente e non si può riconoscere un linguaggio di base adatto allo scambio di conoscenze; c’è una certa settorialità di approccio, mancando un paradigma di unione fra le discipline coinvolte.

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E’ fondamentale ridefinire, sulla base delle esperienze e delle competenze specialistiche, un approccio condiviso di metodi e strumenti con cui l’ENEA si propone all’esterno. 3.1 La domanda attuale e potenziale La domanda nel sistema ambiente-territorio in Italia ed in Europa , anche quando si esprime a scale vaste, fa sempre più riferimento alla scala locale, per rispondere alla quale è indispensabile una diversa organizzazione gestionale e funzionale dell’Ente e l’esistenza di relazioni formalizzate tra ENEA ed Enti locali (Allegato 4). Strutturalmente l’ENEA è invece più funzionale ad una domanda a scala nazionale che attualmente non è più esclusiva come in passato. Entrambe queste domande sono fondamentali e, per quanto propongano scale diverse di approccio, tipologie di finanziamenti ed obiettivi finali diversi, devono essere tra loro fortemente interconnesse. Il raccordo tra amministrazioni centrali e locali nella condivisione di tecnologie e metodologie innovative nella gestione di problematiche ambientali strategiche per il Paese, va alimentato da una solida attività di ricerca, di base ed applicata, di profilo internazionale, che rappresenta una criticità dell’Ente per la tematica. Occorre quindi immaginare un sistema organizzativo e gestionale di ENEA più adattabile alle diverse esigenze che nascono da questa domanda differenziata, attraverso un sistema a matrice, in grado di evidenziare tutte le possibili sinergie da attivare all’interno dell’Ente. Si riuscirebbe così a recepire queste istanze, evitando di proporsi all’esterno in modo disarticolato. In relazione alla domanda nazionale, strumenti adeguati possono essere individuati in un riavvio di dialogo formale, tecnico e finalizzato con gli organismi istituzionali (Ministeri, Protezione Civile, ecc), per recuperare e ricostruire una domanda nazionale che esiste, potenzialmente, ma che attualmente non viene espressa o non trova possibilità di concretizzarsi. Lo scambio di esperienze non tradizionali di intervento possono essere trasferite dal contesto nazionale alle Regioni e tra le Regioni (o ad altri organismi di gestione del territorio quali Autorità di Bacino, aree protette, ecc), per arricchirsi di esperienze operative a livello Paese. Infine, la cooperazione internazionale, che è un settore complesso, che va dai rapporti internazionali alla creazione di progetti internazionali. In sede UE, oltre alla DG Ricerca, esistono altre DG dotate di bilanci molto consistenti, che consentirebbero di sviluppare ulteriormente la ricerca al di fuori del sistema Italia. In sede internazionale sono molto attivi sul fronte ambientale enti finanziatori, quali la World Bank, la BEI, la Banca Africana, ecc.; in entrambi i casi andrebbero creati rapporti istituzionali stabili e forti da parte dell’ENEA. 3.2 L’offerta attuale E’ fondamentale partire dall’esame del panorama delle azioni in corso e della loro rilevanza economica, per evidenziare come l’offerta dell’Ente sia diversificata sul fronte internazionale, nazionale strategico, degli Enti locali e delle PMI. Anche se non comunemente compreso, in campo ambientale il risultato ottimale delle ricerche non è limitato alla produzione di nuove tecnologie ambientali, ma fa riferimento in modo consistente anche alla realizzazione di metodologie innovative e complesse per l’analisi, la gestione e la programmazione basata su scenari futuri. Queste metodologie sono la condizione indispensabile per affrontare il tema della gestione sostenibile, come la valutazione e mitigazione dei rischi, la localizzazione condivisa di impianti industriali, la produzione distribuita di energia, ecc. Purtroppo la maggior parte delle attività oggi presenti in ENEA in campo ambientale, ha scarsa relazione con la componente energetica, per la mancanza di scambi tra settore energetico ed ambientale, in assenza di una domanda esterna determinata da una politica nazionale non in grado di cogliere questo legame. Le attività ambientali sono pertanto maggiormente concentrate in settori di ricerca

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estremamente qualificata, ma il cui grado di innovatività risulta spesso condiviso con altri Enti nazionali (CNR, INGV, ICRAM , APAT ed Università) che, si propongono con una maggiore aggressività istituzionale e con i quali la concorrenza è molto forte. Si analizza di seguito lo spettro delle tematiche che risultano dai progetti ENEA in corso e che possono essere più direttamente riferibili alla gestione sostenibile degli ecosistemi (Allegato 5). TEMATICHE SVILUPPATE DALL’ENEA (prodotti, risorse umane e finanziarie, partnership e tempistica sono riportati nell’Allegato 6) Descrizione sintetica Prevenzione e mitigazione dei rischi naturali ed antropici (PROT PREV e ANT) La prevenzione e la mitigazione dei rischi naturali (frane, alluvioni, erosione costiera, salificazione acquiferi, “sea level rise”, sismi, ecc.) implicano lo sviluppo di tecnologie e metodologie innovative che hanno un ambito di applicazione ideale per la prevenzione e la gestione di tipo “ordinario” del rischio, piuttosto che di tipo “straordinario” connessa alle emergenze. Il conseguimento di obiettivi in termini di sviluppo e sperimentazione di nuove e più efficaci tecniche e metodi di intervento sul territorio sono elementi sostanziali di realizzazione delle politiche di sviluppo sostenibile, di minimizzazione dei danni ambientali e delle loro conseguenze socio-economiche nel Paese. Tra le tecnologie sviluppate e trasferite sono di particolare rilevanza, ad esempio, la fuzzy logic applicata all’image processing per la valutazione della vulnerabilità e la verifica dei danni da eventi calamitosi in senso lato, i sistemi antisismici di tipo passivo (come l’isolamento sismico, dissipazione d’energia, “shock transmitter”) e/o non passivo (sistemi semiattivi), che trovano applicazione per la protezione sismica di strutture, non solo dal sisma, ma anche da vibrazioni di origine diversa, come quelle causate dal vento, dal traffico, ecc. Gli interventi effettuati richiedono l’attuazione di molte attività sperimentali oltre che analitiche, nonché il mantenimento di un continuo confronto con i settori più avanzati della ricerca e dell’industria operanti nel settore a livello nazionale ed internazionalità. La grande innovatività e la maturità delle ricerche consentono inoltre sempre maggiore presenza di interventi di trasferimento alla PA locale o, nello specifico degli aspetti di ingegneria sismica, di supporto alla progettazione. I moderni sistemi antisismici di tipo passivo non necessitano, ad esempio, di ulteriori attività di ricerca. L’approccio utilizzato è di tipo pluridisciplinare (geologico, fisico ed ingegneristico), dato che i fenomeni naturali che inducono condizioni di rischio sono caratterizzati ciascuno da modalità uniche di evoluzione e manifestazione, ma pur sempre interagiscono fra loro in modo significativo. La prevenzione del rischio antropico implica l’ottimizzazione ambientale dei processi di produzione dei beni e dei servizi, che sono necessari alla realizzazione di uno sviluppo durevole in una società moderna economicamente avanzata. Gestione risorse idriche ( PROT IDR e CHIM, STP e TESE ) I principali settori di attività sono: - risparmio idrico nei settori industriale, agricolo e civile, attraverso la messa a punto e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e progettuali che consentono il risparmio idrico ed il recupero dei reflui per il loro riutilizzo in ambito civile, industriale e agricolo, obiettivo altamente prioritario in Europa e nell’area mediterranea in particolare. - tecnologie per il trattamento dei reflui, che possono essere applicate sia per la salvaguardia ambientale (ad esempio per il contenimento dei fenomeni di eutrofizzazione) sia per gli aspetti legati alla salute dell’uomo (come la valutazione degli indicatori di inquinamento fecale o sostanze con effetto tossico). L’obiettivo delle attività è centrato allo sviluppo delle tecnologie applicabili per il contenimento degli inquinanti.

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- ottimizzazione dei cicli produttivi finalizzati al risparmio delle risorse idriche ed energetiche (clean production) - valorizzazione energetica di reflui biodegradabili mediante produzione di gas combustibili - messa a punto e validazione di processi, metodologie e metodi per il monitoraggio dei corpi idrici per comprendere le correlazioni tra i fattori inquinanti e la tipologia dei sedimenti tramite test di tossicità, implementazione di banche dati, acquisizione verifica e integrazione di modelli correntometrici, di diffusione, di trasporto, sedimentazione, ecc. Sviluppo e applicazione di sistemi di trattamento, contenimento degli inquinanti, per le acque di run-off urbano e agricolo. - sistemi di automazione e controllo; prevede la realizzazione di un sistema esperto per la gestione automatizzata e remotizzata degli impianti di trattamento reflui capace di ottimizzare la qualità dell’effluente in funzione dei reflui in ingresso. - attività di supporto all’implementazione della Direttiva Europea IPPC, tramite la redazione di un manuale per l’ottimizzazione del trattamento e riuso degli scarichi, per dimostrare la proponibilità come Best Available Techniques (BAT). Gestione e trattamento rifiuti (PROT GERIF e TRARIF, STP e TESE) Ricerca, sviluppo, sperimentazione e dimostrazione di cicli, processi e tecnologie per la termovalorizzazione dei rifiuti urbani e industriali ed il controllo delle emissioni, al fine dell’ottimizzazione delle prestazioni e della messa a punto di metodologie e standard di riferimento. Sviluppo di tecnologie innovative per il recupero ed il riciclo di beni a fine ciclo vita e/o di rifiuti e sviluppo metodologico per l’adeguamento dei sistemi di gestione dei rifiuti. Valutazione della compatibilità ambientale dei cicli tecnologici, piani di gestione, prevenzione (minimizzazione della produzione e della pericolosità), massimizzazione del riciclo e valorizzazione energetica. Contributo all’elaborazione della normativa tecnica per l’attuazione della direttiva comunitaria 2000/76/CE sull’incenerimento dei rifiuti e dei relativi risvolti gestionali quali, ad esempio, l’esclusione di alcune tipologie di materiali dal suo campo di applicazione e la loro equiparazione a combustibili, con risvolti sul DPCM 8 marzo 2002 (“Decreto combustibili”). Contributo tecnico-scientifico nella predisposizione, revisione ed armonizzazione delle norme tecniche nel settore della gestione dei rifiuti. Risanamento Ambientale (PROT RIS e MICO) Il contesto nazionale è stato caratterizzato negli ultimi anni da una importante e innovativa evoluzione metodologica ed operativa nelle politiche di risanamento e di gestione dell’ambiente. L’approvazione di alcuni fondamentali provvedimenti legislativi, ben interpretando i nuovi indirizzi comunitari, ha progressivamente mutato gli orientamenti prevalentemente “repressivi” della normativa ambientale per introdurre accanto a quelli di regolamentazione, principi di programmazione a lungo termine e di gestione territoriale integrata con il coinvolgimento delle parti sociali interessate al miglioramento del territorio e dell’ambiente. Il quadro legislativo di riferimento è costituito dalla legge 348/86 e dal Dlgs 334/99 che, rispettivamente, introducono il concetto di area a elevato rischio di crisi ambientale e ad elevata concentrazione di stabilimenti industriali, dal decreto legislativo n.471/99 che stabilisce i criteri, le procedure e le modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati e dal decreto n 468/01 che stabilisce il regolamento per il “Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale”. In particolare l’ENEA si occupa, in collaborazione, anche con leader internazionali di settore, dello sviluppo, applicazione e verifica di tecnologie per la bonifica e il risanamento di siti inquinati. Inoltre, ed in linea con la normativa vigente, viene fornito supporto tecnico, scientifico e gestionale agli operatori pubblici e privati, nella definizione, progettazione, realizzazione e monitoraggio degli interventi. Le aree d’intervento comprendono, in primo luogo, aree a elevato rischio di crisi ambientale e i siti inquinati di interesse nazionale. Particolare attenzione è rivolta anche alle aree industriali in attività ad elevato rischio di inquinamento o di incidenti rilevanti a carico dell’ambiente circostante.

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Inquinamento atmosferico (PROT ATM e INN ) A differenza di un decennio fa la problematica dell’inquinamento atmosferico è dominata da inquinanti secondari, in particolare l’ozono, e le polveri fini (PM10 e PM2.5). Entrambi gli inquinanti hanno ripercussioni di tipo sanitario. La complessa relazione non lineare fra le concentrazioni di tali inquinanti e le emissioni, nonché l’ampiezza della scala spaziale sulla quale i fenomeni si esplicano, rendono indispensabili i modelli di simulazione, unici strumenti in grado di valutare l’efficacia degli scenari di riduzione delle emissioni. Le azioni in questo ambito di competenza affrontano le problematiche inerenti l’impatto dell’inquinamento atmosferico, in particolare del PM, dell’ozono e recentemente anche di alcuni metalli pesanti, su vegetazione, colture agrarie, patrimonio artistico e sulla salute dell’uomo. Vengono sviluppate modelli numerici finalizzati alla previsione e valutazione delle concentrazioni degli inquinanti nell’atmosfera, per la verifica dell’efficacia dei relativi provvedimenti di riduzione e per la simulazione della sequenza traffico-emissioni- dispersione-concentrazioni per la gestione della mobilità. Ai fini di predisporre strategie di riduzione dell’inquinamento atmosferico basate sulla riduzione degli effetti dannosi causati dall’inquinamento stesso, vengono sviluppati ed utilizzati opportuni indicatori di impatto (carichi e livelli critici) in grado di valutare la quantità di inquinamento tollerabile dai sistemi recettori sensibili (siano essi piante, materiali o l’uomo stesso), e sulla base di essi, stimare la quantità di emissioni di inquinanti atmosferici che è necessario ridurre per portare i livelli di inquinamento al di sotto delle soglie di danno osservate (sostenibilità). In questo contesto, e con riferimento alla sostenibilità degli ecosistemi vegetali (agrari e forestali, nella fattispecie), l’ENEA ha sviluppato studi e valutazioni su indicatori di danno dell’ozono troposferico e dei metalli pesanti, sviluppando mappe di carichi e/o livelli critici per questi inquinanti. Negli ultimi tre anni è stato sviluppato per conto del MATT il modello MINNI (modello integrato nazionale a supporto della negoziazione internazionale sui temi dell’inquinamento atmosferico) per l’analisi di scenari emissivi e la valutazione dei costi di abbattimento delle emissioni. Il modello è considerato di riferimento per la nazione è ha suscitato vasti consensi sui tavoli internazionali (EMEP, CAFE, ONU-ECE). Progettazione ecosostenibile (Life Cycle Assessment) (PROT INN) All’interno della scelta strategica europea sulla “Politica integrata di prodotto”-IPP, come strumento decisivo per promuovere un mercato di prodotti a minor impatto ambientale, Il LCA (Life Cycle Assessment), o Analisi del Ciclo di Vita, è una metodologia che permette di valutare gli impatti ambientali associati ad un prodotto, processo o attività, attraverso l’identificazione e la quantificazione dei consumi di materia, energia e delle emissioni nell’ambiente, e di individuare e valutare le opportunità per diminuire questi impatti. Le Politiche Integrate di Prodotto (IPP) sono state introdotte, come parte innovativa e fondamentale del VI Programma di Azione Ambientale della UE, al fine di minimizzare l’impatto ambientale dei prodotti, intesi anche come servizi e sistemi, considerandone l’intero ciclo di vita (produzione, distribuzione, uso, smaltimento). Combinando innovazione, competitività e sostenibilità ambientale e sociale, si punta all’apertura di nuovi spazi di mercato attraverso lo sviluppo di “prodotti verdi” preventivamente concepiti e progettati per essere più ecocompatibili. La UE considera strategico per le IPP (confermato anche dal 6 FP della ricerca) lo sviluppo di metodologie e strumenti tecnici per l’analisi del ciclo di vita dei prodotti (metodologie appropriate alle diverse realtà industriali, banche dati settoriali e generali, ecc) e per la concezione/progettazione dei “prodotti verdi” (strumenti di ecodesign generali e specifici, ecc). L’originalità dell’analisi risiede nella stima degli aspetti ambientali significativi legati alle attività dei cicli produttivi attraverso tutte le fasi della loro esistenza, dalla culla alla tomba (from cradle to grave). Per il calcolo degli impatti il LCA utilizza indicatori ambientali e software specifici. Le attività svolte sono lo sviluppo di metodologie e strumenti innovativi per la progettazione ecosostenibile (e relative applicazioni) e la progettazione ecosostenibile per

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l'innovazione di processi e prodotti integrata per gli aspetti energetico-ambientali. Gli Enti Pubblici devono garantire alle imprese, ai singoli consumatori e ai fruitori di servizi la possibilità di disporre di migliori informazioni sui processi e sui prodotti in termini di impatto ambientale. Il LCA è uno strumento valido ed efficace in questo senso poiché fornisce una base scientifica e una stima quantitativa degli impatti relativamente alla salute dell’uomo, alla qualità degli ecosistemi e all’uso di risorse disponibili. Può essere un utile mezzo di valutazione per la promozione di acquisti eco-compatibili (Green Public Procurement) e per l’individuazione di tecnologie pulite (cleaner production). Cambiamenti climatici (CLIM MOD, MED e OSS) La necessità di affrontare in maniera integrata i problemi ambientali e di sviluppare criteri per una gestione sostenibile richiede un’implementazione delle conoscenze sulle interazioni tra biosfera, ecosistemi ed attività antropiche, insieme allo sviluppo di tecnologie, metodologie e servizi. Vengono quindi condotte campagne di osservazioni in campo, analisi dati e modellizzazione di processi sia per la comprensione del funzionamento degli ecosistemi marini sia per valutare la loro vulnerabilità e la loro risposta ai cambiamenti naturali o indotti da attività antropiche. Ciò rappresenta un prerequisito essenziale per la gestione sostenibile. Le attività sono finalizzate ad avere un quadro esauriente su scala nazionale e mediterranea delle reali tendenze in atto del clima e della sua evoluzione futura. In particolare i temi affrontati sono: osservazioni su gas serra e parametri climatici (stazione di osservazioni climatiche di Lampedusa), ruolo degli aerosol sul bilancio energetico dell’atmosfera (stazioni ENEA e altri Enti), variazioni climatiche del passato (in Italia, Mediterraneo e Antartide), circolazione marina ed atmosferica del Mediterraneo (analisi e previsioni modellistiche e numeriche), precipitazioni in area mediterranea (studio della siccità e desertificazione, alluvioni ed eventi estremi), variabilità del ciclo idrologico dell’area mediterranea (clima e disponibilità d'acqua), ciclo dell’anidride carbonica nell’ambiente marino (assorbimenti marini e stocks di carbonio), studio degli ecosistemi marini. In questo contesto vengono considerate diverse scale spaziali e temporali. A grande scala le attività riguardano la vulnerabilità degli ecosistemi marini ai cambiamenti climatici e loro ruolo nel ciclo del carbonio. Le attività hanno come obiettivo l’acquisizione di serie temporali di dati in aree-chiave del Mediterraneo e lo sviluppo di un’attività di modellistica interdisciplinare (fisico-biogeochimica) per comprendere i meccanismi che controllano il ciclo del carbonio in mare aperto, la loro variabilità e la loro evoluzione in relazione ai cambiamenti climatici. Si intende inoltre valutare il ruolo di comunità biologiche della piattaforma continentale nel sequestro di C. A scala regionale si sviluppano attività modellistico - osservazionali sul Mar Tirreno finalizzate a comprendere i meccanismi dinamici che sono alla base, sia per i processi che controllano il clima marino, sia per quelli che controllano l’ecosistema regionale. L’attività ha come obiettivo finale la realizzazione di uno strumento modellistico di previsione per la circolazione marina nel contesto dello sviluppo di un sistema di osservazione e previsione dell’inquinamento da idrocarburi nel Mar Mediterraneo. A scala locale vengono condotte analisi ambientali ed attività di modellistica ad alta risoluzione in aree costiere soggette ad un limitato impatto antropico (in particolare Aree Marine Protette) per la valutazione della variabilità naturale degli ecosistemi e per l’analisi dei processi che promuovono e mantengono la diversità biologica. Vengono individuati specifici indicatori di stato dell’ambiente e messe a punto strategie di monitoraggio, a supporto delle autorità competenti come la realizzazione di modelli oceanografici ad altissima risoluzione in alcune aree costiere del mar Tirreno per la valutazione e previsione dei processi di trasporto (rotte di traffici di idrocarburi) in aree costiere ad elevato impatto ambientale. Osservazione della Terra e Sistemi Informativi Territoriali (CLIM OSTES) A sostegno di molte attività che riguardano la gestione sostenibile degli ecosistemi intervengono l’Osservazione aerospaziale della Terra (OT) unitamente ai Sistemi Informativi Territoriali (SIT), che risultano essenziali alla ideazione e alla messa in atto di adeguate risposte a complesse categorie

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di esigenze. Nel loro insieme infatti queste tecnologie d’avanguardia costituiscono un potente strumento di conoscenza, di analisi e di controllo integrato dell’ambiente, nonché di valutazione degli impatti sul territorio e di progettazione di interventi per il suo sviluppo. Le attività svolte affrontano organicamente tutte le problematiche di ricerca inerenti il processo di mutua integrazione delle tecnologie citate, in modo che esse risultino funzionali rispetto ai differenti obiettivi da conseguire. Tali problematiche includono, tra l'altro, lo sviluppo di algoritmi di elaborazione delle immagini di OT nonché la progettazione strutturale dei SIT e la loro coerente ed efficiente implementazione. Per queste attività è utilizzato il Sistema EDI (ENEA Digital Imagery), iscritto all’Albo Nazionale dei Laboratori di Eccellenza del MIUR e dedicato alla elaborazione delle informazioni geografiche, in formato raster (immagine) e vettoriale (cartografia). Esso, appositamente configurato per le specifiche esigenze, è costituito da sistemi HW e SW allo stato dell'arte tecnologico. In particolare, lo sviluppo di metodologie e strumenti applicativi dedicati all’elaborazione d’informazioni territoriali, caratterizzate da coordinate geografiche (sistemi SIT e GIS), rende ora attuabili importanti sinergie finalizzate all’utilizzo ottimale delle informazioni contenute nei dati di OT e alla loro integrazione con altre informazioni provenienti da molteplici settori disciplinari d’indagine. Protezione degli agro-ecosistemi (BIOTEC AMB, DES, DIV e SIS) Valutazione della qualità e della sostenibilità degli agro-ecosistemi in termini strutturali e funzionali, mediante l’utilizzo di indicatori e modelli di analisi delle relazioni di causa-effetto dei processi di degrado delle risorse naturali suolo, acqua e sistemi biologici. Le attività principali prevedono lo sviluppo di metodi per la gestione integrata del territorio secondo i principi dell’ICZM (Integrated Coastal Zone Management), focalizzandosi sullo sviluppo di strumenti per la valutazione della qualità ecologica del territorio, degli ecosistemi acquatici e terrestri, di metodi per la rinaturalizzazione o recupero (produttivo, sociale o ambientale) di aree degradate e/o dismesse di aree degradate e per la protezione della diversità biologica, sulla diffusione dei sistemi di gestione per la qualità e di strumenti volontari di certificazione ambientale, sulla lotta alla desertificazione e sul supporto alla stesura di piani territoriali (valutazione di incidenza, VIA e VAS). Messa a punto di modelli di sviluppo, casi studio e azioni pilota locali per la promozione, la valorizzazione e l’uso sostenibile delle risorse naturali anche attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori interessati. Vengono inoltre sviluppati processi, biotecnologie ambientali e strumenti di analisi innovativi, introducendo e testando nuovi parametri e nuovi criteri di valutazione, basati sul sistema di indicatori DPSIR (Driving Forces, Pressures, State, Impact, Response), modello concettuale proposto dalla Comunità Europea e dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, per la predisposizione e diffusione di linee guida metodologiche. Un nuovo ambito di interesse, strategico per il Paese, che vede coinvolta la filiera agro-industriale e gli agro-ecosistemi è la produzione di biocombustibili, sui quali esiste una consolidata esperienza sulla selezione e valutazione di biomasse vegetali, sulla innovazione di processo per la produzione di bioenergia, lo sviluppo di prototipi di impianti di piccola e media dimensione e lo sviluppo di sistemi economici ed affidabili per l’utilizzazione di scarti delle produzioni agricole, come combustibili rinnovabili per il riscaldamento di serre nel settore delle colture protette. In quest’ultimo settore, la serricoltura, l’attività di BIOTEC è volta in particolare al risparmio energetico e all’uso di energie rinnovabili per colture idroponiche e alla messa a punto di prototipi per ambienti estremi (terrestri ed extraterrestri). Sicurezza ambientale e alimentare (BIOTEC SIC, AGRO e GEN) La valutazione dell’impatto sugli agro-ecosistemi e sulla catena alimentare di elementi e composti chimici indesiderati derivanti da differenti fonti di inquinamento, compresi alcuni prodotti biotecnologici, costituisce fattore essenziale per il conseguimento di obiettivi per la sicurezza ambientale, alimentare e sanitaria e per operare funzioni di pre-normativa. Conseguentemente sono

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svolte attività di RST&D concernenti lo studio dell’impatto dell’inquinamento atmosferico e delle acque sulle colture agrarie e sulle catene alimentari, ma anche lo sviluppo di metodologie di lotta biologica ed integrata per le produzioni agricole, l’allevamento in biofabbriche di insetti utili e di lieviti ad attività antagonista, produzione di bioinsetticidi, selezione di germoplasma e varietà resistenti a fitopatie e stress biotici ed abiotici. Le principali linee di ricerca includono attività di: diagnostica relativa agli effetti nocivi causati dall’uso di composti agro-chimici e dalle emissioni inquinanti dei sistemi industriali e dei servizi sull’ambiente agricolo e sulla qualità e le rese della produzione agricola; sviluppo di metodi e strumenti per la gestione sostenibile del territorio, modelli previsionali e metodologie LCA (Life Cycle Assessment); caratterizzazione chimico-fisica e stima degli effetti tossicologici ed ecotossicologici di fitofarmaci attualmente utilizzati nell’Unione Europea e di inquinanti organici persistenti nell’ambiente, a supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; sviluppo e applicazione in campo di nuove tecnologie biologiche antiparassitarie, di resistenza e di adattamento a fitopatie e stress ambientali. Quadro riassuntivo dei principali progetti in corso (sintesi dell’ Allegato 5) TEMATICA UTS FINANZIAM.

ENEA TIPO FINANZIAMENTO

Protezione e mitigazione rischi naturali e antropici

PROT PREV e ANT 4.080.000,00 21% Internazionale 76% Nazionale (MIUR, ecc.) 3% Nazionale/Locale/PMI

Qualità e gestione risorse idriche

PROT IDR e CHIM, STP e TESE

2.570.000,00 46% Internazionale 46% Nazionale (MIUR, ecc.) 8% Nazionale/locale/PMI

Gestione e trattamento rifiuti

PROT GERIF e TRARIF, STP e TESE

1.632.000,00 100% Nazionale/locale/PMI

Risanamento ambientale

PROT RIS e MICO 3.332.000,00 45% Nazionale (MIUR, ecc.) 55% Nazionale/locale/PMI

Inquinamento Atmosferico

PROT ATM e INN 412.000,00 50% Internazionale 50% Nazionale (MIUR, ecc.)

Progettazione ecosostenibile (LCA)

PROT INN 1.521.000,00 87% Internazionale 13% Nazionale (MIUR, ecc)

Cambiamenti climatici CLIM MED, MOD e ASS

1.367.000,00 32% Internazionale 70% Nazionale ((MIUR, ecc) 8% Nazionale/locale/PMI

Osservazione della Terra e SIT

CLIM OSTES 2.500.000,00 100% Nazionale (MIUR, ecc.)

Protezione degli agro-ecosistemi

BIOTEC AMB, DES, DIV E SIS

4.459.144,00 4% Internazionale 90% Nazionale (MIUR, ecc.) 6% Nazionale/locale/PMI

Sicurezza alimentare BIOTEC SIC, AGRO E GEN

1.833.324,00 96% Nazionale (MIUR, ecc.) 4% Nazionale/locale/PMI

TOTALE PROT-CLIM-BIOTEC

23.706.468,00 20% Internazionale 60% Nazionale (MIUR, ecc.) 20% Nazionale/locale/PMI

I dati considerati non hanno la pretesa di essere esaustivi di tutte le attività in corso nelle sezioni di PROT, CLIM e BIOTEC. Tra l’altro risulta complesso considerare nell’analisi quelle azioni trasversali di natura metodologica-tecnologica, che possono trovare applicazione in una qualsiasi delle tematiche descritte. Ad esempio sulla OT e sui SIT, oltre a CLIM OSTES, lavorano almeno

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altri 7 laboratori GIS (Bologna, Casaccia, Trisaia, Portici e S. Teresa), alcuni dei quali parte di una rete di laboratori GIS in Europa; sono presenti almeno altri 3 laboratori di trattamento di immagini (Bologna, Casaccia e S Teresa), ed almeno altri 6 laboratori di modellistica matematica applicata (Bologna, Casaccia, S. Teresa, Pisa, Portici, S.Teresa). Questi laboratori hanno un diverso grado di visibilità nell’organizzazione dell’Ente, in quanto rappresentano l’humus in cui si svolgono le attività di analisi e ricerca connesse con le tematiche dominanti nei settori di appartenenza di ciascuno. Ciò evidenzia la grande trasversalità di questi laboratori, la necessità di valorizzarli garantendone l’autonomia funzionale e la specificità operativa, ma creando condizioni di sinergia e di omogeneità di prodotto e di processo, che né oggi né in passato si sono mai potute concretizzare. Analoga considerazione può essere fatta per i laboratori chimico-biologici e sedimentologici. 3.3 Criticità e problematiche di carattere generale Il panorama delle azioni in corso e la loro rilevanza economica evidenzia come l’offerta dell’Ente sia diversificata sul fronte internazionale, nazionale strategico, degli Enti locali e delle PMI. Si tratta di esperienze che sarebbe importante valorizzare attraverso il raccordo tra ambiti di competenza che si muovono su percorsi simili, per integrarli all’interno dell’Ente, creare la necessaria osmosi e attivare iniziative internazionali o nazionali strategiche, con la capacità di coinvolgere le amministrazioni locali in processi di sperimentazione e di innovatività di sistema. Oggi questo raccordo con il territorio locale, a cui compete l’applicazione concreta dei principi di sostenibilità ambientale, avviene in modo non organico e legato spesso a relazioni personali dei singoli ricercatori, rischiando di proporre un’immagine formalmente più simile ad una società di servizi che ad un Ente di ricerca. Il trasferimento crea visibilità, dà maggiore significato ai risultati della ricerca e, non ultimo, risponde ad un mandato istituzionale dell’Ente. Sarebbe importante valorizzare questa potenzialità attraverso una capacità di confronto con la pubblica amministrazione nazionale in modo organico, attraverso intese istituzionali con gli Enti locali. Si eviterebbe così di rimanere fuori dai bandi regionali, che sempre più veicolano fondi per la ricerca applicata, anche per difficoltà procedurali, quali per esempio la partecipazione alle ATI (Associazioni Temporanee di Imprese), requisito spesso richiesto per accedere ai finanziamenti. Occorre, come già detto, ricostruire la capacità di “lobby” dell’ENEA a tutti i livelli e parallelamente creare i presupposti per una efficace risposta delle strutture interne. Ci si riferisce in particolare alla possibilità di coordinare importanti progetti di ricerca internazionali, che spesso viene meno per la mancanza di adeguati supporti gestionali, non facilmente reperibili all’interno e all’esterno dell’Ente; in quest’ultimo caso per scarsa flessibilità nei meccanismi di reclutamento di personale a contratto. Questo limite si evidenzia spesso anche per il personale tecnico-scientifico e per i giovani in formazione. I giovani rappresentano un investimento, che andrebbe incentivato, anche per attività di spin-off in grado di valorizzare i brevetti ed i risultati della ricerca e dello sviluppo tecnologico più vicini al mercato. Sono già presenti in ENEA esempi positivi in questo ambito (basati oltre che su brevetti anche su metodi innovativi) che hanno visto con successo sviluppare all’esterno dell’Ente i risultati delle ricerche condotte in campo ambientale. 3.4 Le competenze e le capacità esistenti da implementare e riorganizzare Il legame che esiste tra valori naturalistici ed esigenze di sviluppo e di utilizzo del territorio, inerenti il contesto più tipicamente socio-economico, impone una consuetudine concettuale, tecnologica e metodologica, che nell’Ente è stata sfiorata e non valorizzata in passato, senza recepirne l’importanza strategica. In ENEA questo approccio integrato caratterizza fortemente, ancora oggi, la cultura dei ricercatori, ma si riferisce essenzialmente alle tematiche ambientali in senso stretto.

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Risulta pertanto strategico costruire, attraverso un discorso a matrice, un network ENEA finalizzato di ricerca tecnologica e di sistema, aperto a tutti coloro che in qualche modo sono coinvolti in attività di ricerca, progetti ed azioni di supporto che ricadono nell’area della “Gestione sostenibile degli ecosistemi”, per creare un ambito condiviso di confronto e di interscambio. Si ipotizza a tal fine un’articolazione funzionale in 5 macro obiettivi:

1. Cambiamenti climatici 2. Rischi naturali ed antropici 3. Acqua e difesa del suolo 4. Rifiuti ed inquinamento 5. Risorse naturali e sviluppo rurale

Per ciascun macro obiettivo si evidenziano alcune priorità: - conoscenza dettagliata ed aggiornata del territorio, dell’ambiente e delle sue risorse; - monitoraggio continuo delle risorse ambientali e del loro stato; - stretta integrazione qualitativa tra gli aspetti energetici, industriali ed ambientali sul territorio; - definizione delle esigenze a livello nazionale e locale con trasferimento delle esperienze in contesti analoghi; - messa a punto di risposte mirate, ma allo stesso tempo strutturate e contestualizzate in termini metodologici. Nell’Allegato 7 viene riportata la suddivisione dei progetti in corso per ciascuno dei 5 macro obiettivi, evidenziandone la frequente trasversalità ed integrazione. Risulta impossibile, sulle tematiche ambientali, praticare una suddivisione rigida e troppo connessa al campo di applicazione; qualsiasi ipotesi porrebbe serie difficoltà di tipo applicativo. La stessa partecipazione ai Programmi di ricerca Europei e Nazionali deve tener conto di questa esigenza, che va sostenuta da una adeguata organizzazione interna per la pratica attuazione. In questo modo ENEA non solo rafforzerebbe la capacità di inserirsi nella definizione di strategie di mitigazione e gestione delle conflittualità e contraddizioni che pervadono le questioni ambientali e territoriali, ma ritroverebbe quelle condizioni di “unicità”, relazionando il tema della gestione sostenibile degli ecosistemi con le problematiche energetiche ed industriali. Si andrebbe quindi a recuperare la condizione in cui le attività di ricerca in campo ambientale risponderebbero al mandato istituzionale dell’ENEA. Conclusioni Dall’analisi svolta emergono alcuni elementi di riflessione sulle relazioni tra il contesto di riferimento generale della tematica trattata “Gestione sostenibile degli ecosistemi”, il ruolo dell’ENEA e il suo posizionamento strategico. E’ chiara la necessità di coniugare lo sviluppo economico del Paese con le imprescindibili esigenze di compatibilità ambientale e di tutela delle risorse naturali. Questa dicotomia si registra anche all’interno dell’ENEA, dove le competenze sono per lo più settorializzate tra aspetti di tipo istituzionale, a supporto delle politiche di competitività in campo energetico-ambientale, e tematiche più propriamente ecosistemiche, legate alla gestione delle risorse ambientali e del territorio. Sarebbe opportuno rafforzarsi internamente attraverso una visione più unitaria e sistemica dei problemi complessi che emergono dall’interazione energia-industria-ambiente. Ciò porterebbe a migliorare il posizionamento dell’ENEA a livello internazionale, nazionale e locale, rivendicando con chiarezza il ruolo di Ente di ricerca “finalizzato” e di “sistema”, in grado di analizzare tutte le componenti che concorrono a caratterizzare la “filiera” dello sviluppo sostenibile in campo energetico-ambientale. Sarebbe necessario integrare meglio le competenze esistenti, attuando strategie di coinvolgimento differenziato in grado di rispondere più convenientemente alle esigenze esterne. Occorre sviluppare nuove competenze, inserendo negli organici giovani ricercatori e tecnici per rafforzare in particolare i gruppi oggi numericamente più critici, che svolgono ricerca di rilevanza internazionale nei settori strategici dell’Ente.

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Le criticità evidenziate, da rimuovere per raggiungere i suddetti obiettivi, sono di diversa natura e richiedono incisive azioni sia interne che esterne all’Ente. Tra le prime, oltre a quelle già menzionate, indispensabile risultano essere:

- il rafforzamento e la riqualificazione della compagine gestionale-amministrativa per il necessario supporto nella partecipazione ai bandi internazionali, che ci vedono ancora troppo poco coinvolti ed, analogamente, nella partecipazione a consorzi di impresa per non perdere la grande opportunità di interagire con il territorio e con le imprese, per il trasferimento dell’innovazione tecnologica e metodologica;

- un rapporto più dedicato ed integrato tra le competenze tecnico-scientifiche di ricercatori e tecnici e la strumentazione, il software ed i laboratori dei vari centri di ricerca, anche attraverso una organizzazione del lavoro più sensibile a favorire questa osmosi;

- una maggiore attenzione all’immagine esterna dell’Ente, supportando adeguatamente i responsabili delle attività di ricerca nei contesti istituzionali nazionali ed internazionali.

Tra le azioni verso l’esterno risulta invece necessario:

- creare una “lobby” efficace a livello europeo ed internazionale; - ricucire i rapporti con i Ministeri competenti; - attivare rapporti strutturati con gli Enti locali; - accompagnare un processo ormai abbastanza consolidato di collaborazione con le imprese.

La sfida del futuro va raccolta con fiducia, facendo leva sulle solide radici dell’Ente e sullo spirito di appartenenza di chi ci lavora, che va alimentato quotidianamente, su una forte aderenza alla realtà e con lo sguardo sempre volto oltre ogni steccato. Alla redazione del documento hanno contribuito: Addis Ludovico, Cecchini Fernando, Ciancarella Luisella, Colonna Nicola, Cornacchia Giacinto, Dececco Claudio, Delfanti Roberta, Della Rocca Bruno, De Marco Alessandra, Ferrara Vincenzo, Gherardi Pino, Indirli Maurizio, Irico Moris, Izzo Giulio, Marchetti Carmine, Marciani Giovanna, Marenco Giovanni, Martelli Alessandro, Masoni Paolo, Mulargia Pier Paolo, Napoletano Ernesto, Naviglio Lucia, Padovani Laura, Pignatelli Vito, Racalbuto Stefania, Rossi Luigi, Sciortino Maurizio, Siepe Vincenzo, Triolo Lucio, Verzella Francesca, Vialetto Giovanni, Viola Claudio, Zanini Gabriele

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Allegato 1

IL CONCETTO DI ECOSISTEMA Il concetto di ecosistema come oggetto di studio costituisce un autentico fondamento di originalità metodologica per il progresso di una conoscenza scientifica in un’ottica interdisciplinare integrata. In primo luogo rovescia il tradizionale tipo di approccio scientifico basato sul metodo riduzionistico di scomporre la realtà nei suoi singoli componenti per studiarli e misurarli separatamente l'uno dall'altro. E' ormai accertato che la conoscenza delle parti non aiuta che limitatamente a stabilire il funzionamento dell'insieme. Il concetto di ecosistema, che viene assunto come filo conduttore della trattazione, fornisce la chiave di lettura della realtà naturale e consente la formazione di un quadro di riferimento generale. L'ecosistema è dunque l'insieme di una comunità di esseri viventi vegetali ed animali (o biocenosi) e del suo luogo di vita (o biotopo) legati tra di loro da una serie di funzioni o relazioni. Un ecosistema ha dunque componenti viventi o biotici (piante, animali, microrganismi) e componenti non viventi o abiotiche (rocce, suolo, acqua, aria, luce, calore, ecc.). I limiti fisici dell'ecosistema sono fissati solo dagli obiettivi dello studio; le dimensioni di un ecosistema possono variare tra quelle di un microcosmo (ad esempio l'ambiente rizosferico immediatamente adiacente alle radici di una pianta) a quelle dell'intera biosfera oppure da altri livelli intermedi a diversa dimensione territoriale (un campo coltivato, un'azienda agraria, un bosco, un lago, un bacino idrografico, ecc.). Importante è che l'unità di studio mantenga una sua autonomia funzionale, affinchè possano essere studiate le interazioni tra i componenti biotici e abiotici del sistema. Nella dinamica di funzionamento dell'ecosistema emerge come l'integrazione delle parti superi il loro attrito nell'economia generale del sistema. Le parti si dimostrano, cioè, più solidali che in antagonismo, mantenendo in vita il sistema (unità gerarchicamente superiore) nonostante i rapporti di predazione su cui si articola la catena alimentare (produttori, consumatori, decompositori).

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Allegato 2 OBIETTIVI STRATEGICI DEL PNR 2005-2007 La struttura del sistema scientifico nazionale nel settore ambientale. I protagonisti della ricerca in campo ambientale sono gli enti di ricerca: CNR (con un nucleo di 14 grandi istituti più altre notevoli competenze di carattere multidisciplinare), L’ENEA (con un nucleo di tre grandi unità più altre notevoli competenze di carattere multidisciplinare), l’APAT e le ARPA, l’OGS, lo IEN, l’ICRAM, l’INOA, l’INFS, l’INGV, CRA – Istituti Sperimentali dell’Agricoltura, Istituti e Dipartimenti universitari, particolarmente afferenti alle Facoltà di Scienze, Agraria e Scienze Ambientali. La ricerca del settore Ambiente appare quindi notevolmente diversificata, e le attività risultano promosse da una molteplicità di ministeri, regioni ed enti locali. Non esiste un piano di coordinamento complessivo ne una banca dati unificata delle istituzioni e dei ricercatori del settore (nell’area ricerca i dipendenti pubblici e il personale tecnico assommano a ca 1700 unità). Le aree disciplinari interessate al settore sono l’area Chimico-Fisica, l’area Biologica-Naturalistica, l’area di Scienza della Terra, e l’area Gestionale-Amministrativa. E’ del tutto chiara l’importanza di giungere alla formazione di una unica banca dati dei progetti finanziati, delle loro caratteristiche, dei risultati ottenuti e dei collegamenti e delle collaborazioni esistenti tra enti pubblici ed enti privati di ricerca. Temi di ricerca ambientale particolarmente rilevanti. Il VI Programma di azione per l’ambiente 2001-2010 dell’Ue così definisce il ruolo della ricerca nel Settore: “La ricerca può sostenere lo sviluppo delle politiche ambientali della Ue, aiutandoci a comprendere la natura delle nostre interazioni con l’ambiente e le sue implicazioni. La complessità del nostro ambiente è tale che questa conoscenza è cruciale per lo studio di politiche efficaci”. La dimensione globale della politica ambientale condiziona le politiche economiche e sociali del paese in una misura che largamente trascende le esigenze di protezione della natura. L’elaborazione di politiche di ricerca in tema di ambiente devono infatti sempre più confrontarsi con tematiche su scala planetaria che richiedono, allo stato attuale, una molto più stretta attenzione e conseguenti azioni nelle seguenti aree-problemi: • lo sfruttamento più efficace e sostenibile dell’energia primaria e delle materie prime, • il riciclaggio sistematico dei prodotti e dei rifiuti per un loro riutilizzo o per la produzione di energia, • la necessità di ridurre gli impatti dei processi industriali, anche attraverso lo sviluppo di prodotti e processi eco-compatibili, e di ottenere un sensibile aumento nella vita media dei prodotti, • la razionalizzazione e l’ottimizzazione del ciclo dell’acqua, inclusi i processi risparmio idrico, di depurazione, dissalazione e riciclo delle acque reflue, migliorando le infrastrutture ed adottando nuove tecnologie, • migliorare la qualità dell’ambiente urbano focalizzando l’attenzione sui grandi centri, • migliorare le tecnologie di monitoraggio applicate su grande scala (cambiamenti climatici, con particolare riferimento all’habitat mediterraneo) e su piccola scala (ambiente urbano), • il miglioramento dei processi di produzione energetica e lo sviluppo di nuovi sistemi basati sulle fonti rinnovabili. La ricerca della sostenibilità dei processi produttivi non deve essere considerata solo un vincolo, ma può trasformarsi in opportunità per l’innovazione tecnologica, per la competitività e per la crescita sociale. Per il sistema produttivo italiano, costituito da PMI, il rispetto della normativa ambientale ha invece rappresentato nel tempo un fattore additivo di costo e lo scarso interesse

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finora incontrato dalla politica degli accordi volontari dimostra la necessità di maggiore attenzione al problema. L’obiettivo è di sollecitare la partecipazione attiva delle imprese ad una politica di salvaguardia dell’ambiente in un’ottica di prevenzione e di sviluppo tecnologico, in un contesto in cui si rafforza anche l’importanza delle tecnologie di risanamento e recupero, particolarmente dei suoli e dei corpi idrici, che potranno rendere di nuovo disponibile una ricchezza non sempre bene utilizzata in passato. Si ricordano in generale gli accordi internazionali che impegnano il nostro paese nel settore ambientale: il protocollo di Kyoto, approvato dall’Italia nel giugno del 2002, successivamente tradotto in termini operativi dal MATT con il piano di riduzione dei gas serra, approvato dal CIPE il 19.12.2002; la direttiva europea Integrated Pollution Prevention and Control (IPPC), collegata con l’evoluzione della normativa sulla Valutazione dell’Impatto Ambientale, l’evoluzione del quadro normativo sui rifiuti solidi, ed altre recenti normative che, nel loro complesso sono destinate a determinare una crescita della domanda di ricerca applicata e di tecnologie di recupero che favoriranno l’emergere di nuovi processi e di nuove opportunità di studio. Il VII PQ europeo definisce le priorità ambientali che richiedono una risposta comunitaria: cambiamenti climatici, natura e biodiversità, ambiente e salute e qualità della vita, risorse naturali e rifiuti. La finalità delle attività di ricerca previste puntano a rafforzare le capacità scientifiche e tecnologiche di cui l’Europa ha bisogno per realizzare un modello di sviluppo sostenibile a breve e lungo termine che integri le dimensioni ambientale, economica e sociale. Il settore ambientale offre quindi al sistema scientifico nazionale una vasto numero di opzioni e priorità per la ricerca di base orientata ed applicata su problematiche di forte interesse sia scientifico che economico. In sintesi il settore può essere così caratterizzato. Punti di forza: • Un mercato in continua crescita che si aggira intorno ai 5 miliardi di euro, in costante crescita, • Un sistema scientifico con forti ed ampie competenze in vari settori strategici, • Una occupazione stimata in oltre 7000 unità in forte crescita. Punti di debolezza: • Mancanza di una piena consapevolezza nel considerare le tematiche ambientali come motore di sviluppo culturale, economico e sociale. • Frastagliamento delle iniziative pubbliche con dispersione e duplicazione di iniziative tra vari enti. • Mancanza di banche dati dei progetti finanziati dal sistema pubblico e degli attori pubblici e privati attivi nel settore. • Scarso collegamento tra aziende e sistema pubblico di ricerca. • Mancanza di un piano di R&S di settore a medio periodo (5 anni) e di strutture di coordinamento a livello nazionale. • Scarso apprezzamento e non quantificazione in termini economici, ambientali e di salute pubblica dei danni determinati dall’inquinamento atmosferico, del suolo e delle acque. Opportunità: • Ampi spazi esistenti nelle principali tematiche di ricerca ambientale, con possibilità di occupare spazi di eccellenza a livello internazionale nei settori di studio dell’inquinamento di grandi agglomerati urbani, nelle sviluppo di reti di monitoraggio e nei metodi di studio per la salvaguardia di beni culturali ed architettonici; possibilità di partecipazione al programma GMES (Global Monitoring and Environment Security) promosso dall’Ue e dall’Agenzia

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Spaziale Europea, possibilità di sviluppare collaborazioni per lo sviluppo di tecniche di osservazione satellitare. • Possibilità di attuare opportuni collegamenti tra le istituzioni scientifiche e aziende private collegate al settore e di promozione di progetti integrati che affrontino su base pluriennale le principali tematiche di ricerca. Minacce. • Scarsa presenza delle istituzioni italiane nell’ambito dei meccanismi decisionali e programmatici dell’Ue nel settore della R&S ambientale, con sotto rappresentazione degli specifici problemi dell’Italia e dei paesi mediterranei, • Abbassamento del livello tecnologico delle aziende italiane a causa degli scarsi collegamenti tra settore pubblico e settore privato.

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Allegato 3 APPROCCIO CONCETTUALE DI SISTEMA Le problematiche ambientali comprendono sia una dimensione globale, nell' ambito della quale si manifestano gli effetti di portata generale, determinati dai fattori di pressione antropica, sia una dimensione locale, caratterizzata da fenomeni specifici derivanti dall’interazione fra stato dell’ambiente e attività che su un delimitato territorio hanno sede. Le scale spaziali e temporali del fenomeno vanno pertanto considerate in maniera integrata (Fig. 1). La caratterizzazione della problematica ambientale sul territorio è il primo passo da compiere al fine di definire il contesto di riferimento e stabilire le relazioni di causa-effetto del fenomeno. Obiettivo di questa fase è identificare:

- le cause scatenanti; - l’evoluzioni del fenomeno; - le conseguenze; - le possibili risposte.

Gli indicatori possono costituire, in tale ambito, degli strumenti sintetici e validi per la rappresentazione della situazione e per la sua evoluzione. Essi forniscono una visione di sintesi dello stato di degradazione del sistema a partire da misure ed osservazioni, in particolare se inquadrati all’interno di uno schema logico concettuale (Fig. 2). Fig. 1 Schema di possibili scale spaziali

2

G L O B A L E

N a z i o n a l e , R e g i o n a l e

L o c a l e , A z i e n d a l e

G A T T (W T O ) ,T e o r ie s o c ia l ie d e c o n o m ic h e ,P r e z z o d e l l ‘e n e r g ia .

C o n d iz io n i e c o n o m ic h e ,T r a s p o r t i ,S ic u r e z z a s o c ia le ,S is t e m a e d u c a t iv o

A s s e t t o p r o p r ie ta r io ,S t r u t t u r a f a m i l ia r e ,R e d d i to f a m i l ia r e ,S a n i tà

C a m b ia m e n t i d e lc l im a e d e l la b io d iv e r s i t à

C l im aa l t i t u d in e , to p o g r a f ia ,b io d iv e r s i t à ,I n f r a s t r u t t u r e t e c n ic h e

M ic r o c l im a ,t o p o g r a f ia ,Q u a l i t à d e i s u o l i ,R is o r s e id r ic h e .

C u l t u r a , S o c i e t à , E c o n o m i a A m b i e n t eD I M E N S I O N E

S P A Z I A L E

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Fig. 2 Modello DPSIR (Schema logico concettuale di indicatori)

3

Politiche macro-economichePolitiche energetiche,Politiche dustrialiCrescita demografica,Uso del suolo, Eventi estremi evariazioni Climatiche,Disastri naturali,Stress idrico

Politiche macro econimiche,Politiche di conservazione e riabilitazione,Sistemi di allerta precoce,PianificazioneVIA, valutazione di incidenza e VAS

Discariche, rifiuti,nquinamento,Aumento consumi idriciCrescita demografica,mpatti ambientalintensivizzazione dei processiProduttivi (agricoltura, ecc.)

Degrado del suoloDegrado delle risorse idricheContaminazione puntuale e diffusaErosioneSalinizzazioneRiduzione della copertura vegetale

Perdita di competitivitàDiminuzione della produttività,Riduzione della capacità diaccumulo di carbonio,Perdità di biodiversità,Varizioni demografiche

Determinanti

Pressioni

Risposte

Impatti

Stato

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Allegato 4 LA DOMANDA DEL SISTEMA AMBIENTE-TERRITORIO Fonti di finanziamento europee L’unione Europea mette a disposizione un considerevole ammontare di risorse finanziarie per le politiche di coesione degli Stati membri e per iniziative e progetti, inclusi quelli rientranti nel settore ambientale, che possono incidere sullo sviluppo dei territori comunitari. L’attuale quadro finanziario, stabilito sulla base delle disposizioni del Regolamento Ce n. 1260/1999 e delle decisioni assunte nel Consiglio Europeo di Berlino del 23 e 24 marzo 1999, ha previsto un ammontare di risorse di circa 195 miliardi di euro da destinarsi ai differenti obiettivi della politica di coesione e ai differenti Stati membri. Gran parte di tali risorse (circa il 94%), sono state allocate nell’attuale periodo di programmazione su tre principali obiettivi:

• lo sviluppo delle regioni più svantaggiate (obiettivo 1); • il rilancio delle regioni in difficoltà (obiettivo 2); • il finanziamento delle attività a favore dell’occupazione (obiettivo 3);

Tabella 1: ripartizione delle risorse comunitarie per obiettivo EUROPA Milioni € (prezzi 1999) Ob. 1 135.954 Ob. 2 22.454 Ob. 3 24.050 Pesca (extra ob.1) 1.106 Iniziative Comunitarie 10.442 Azioni Innovative e Assistenza Tecnica 1.004 Totale 195.010 Fonte: Ragioneria dello Stato 2004 Alle risorse destinate a questi tre obiettivi, devono poi sommarsi i finanziamenti concessi dall’Unione Europea per il perseguimento di altre finalità da realizzarsi tramite iniziative comunitarie:

• la cooperazione tra le regioni (INTERREG III); • lo sviluppo delle zone urbane (URBAN II); • le strategie innovatrici di sviluppo sostenibili (LEADER+) • la lotta contro le ineguaglianze e le discriminazioni sul mercato del lavoro (EQUAL).

Infine parte degli stanziamenti, sono stati diretti nel periodo 2000-2006, a due ulteriori obiettivi: • la nascita di strategie innovative a favore della competitività regionale (Azioni innovatrici); • il sostegno della pesca (SFOP).

Gli assi prioritari ed i complementi di programmazione Le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea, vengono allocate ai diversi Stati membri sulla base di un Quadro Comunitario di Sostegno (QCS), che è infatti articolato in grandi aree di intervento (i.e. assi prioritari). Nel caso delle regioni italiane i 6 assi prioritari scelti sono stati:

• Asse I: Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali (Risorse naturali); • Asse II: Valorizzazione delle risorse culturali e storiche (Risorse culturali); • Asse III: Valorizzazione delle risorse umane (Risorse umane); • Asse IV: Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo (Sistemi locali di

sviluppo); • Asse V: Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata

(Città); • Asse VI: Rafforzamento delle reti e nodi di servizio (Reti e nodi di servizio).

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A questi assi è possibile aggiungerne un settimo che riguarda l’assistenza tecnica. Gli assi sono il frutto di una visione complessiva dei problemi e delle potenzialità delle Regioni, così come emerge dall’analisi della situazione attuale e delle esperienze dei precedenti periodi di programmazione. Risulta utile esaminare le priorità strategiche definite nell’ambito dell’asse I, ovvero nell’ambito della valorizzazione e tutela delle risorse naturali e comunitarie. L’asse I, infatti, contiene al suo interno le scelte di investimento relative alla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali, considerate come “risorse immobili” che possono contribuire in modo rilevante allo sviluppo regionale. Il Quadro Comunitario di sostegno, è stato poi attuato in Italia tramite differenti programmi operativi:

• Programma di sviluppo per il Mezzogiorno (PSM); • 7 programmi operativi regionali (POR); • 7 programmi operativi nazionali (PON).

I programmi operativi, descrivono nel dettaglio le priorità fissate dal QCS e sono composti da un insieme di interventi, articolati in misure pluriennali. Le misure annunciate nei programmi operativi, vengono infine specificate a cascata nel Complemento di Programmazione, documento che definisce per ogni singola misura i modi di attuazione e le relative risorse finanziarie attribuite. Tabella 2: Piano finanziario indicativo per assi - Italia - Regioni obiettivo 1 Assi Prioritari Risorse

Comunitarie Risorse Statali Risorse Regionali Risorse Private Risorse totali

I – Risorse naturali 3.967.770.712 2.500.381.958 1.326.492.418 647.138 7.795.292.226II – Risorse culturali 1.280.791.074 957.787.110 385.585.785 905.414 2.625.069.383III – Risorse umane 5.238.649.966 2.358.252.226 597.203.663 370.921.395 8.565.027.250IV – Sistemi locali 7.765.985.439 5.824.460.235 1.264.986.369 221.976.349 15.077.408.392V – Città 1.040.863.288 752.382.821 316.478.962 - 2.109.725.071VI – Reti e nodi di servizi 4.281.388.229 4.401.904.534 593.463.507 4.552.497 9.281.308.767VII - Assistenza tecnica 383.551.292 214.008.898 24.351.868 621.912.058Totale 23.959.000.000 21.517.740.354 4.508.562.572 599.002.793 46.075.743.147

Fonte: Ministero del Tesoro - 2004 I promotori interessati a finanziare iniziative volte alla gestione sostenibile degli ecosistemi, nella ricerca dei diversi finanziamenti comunitari devono pertanto esaminare le differenti misure previste dalle regioni nell’ambito dei rispettivi complementi di programmazione. Nei complementi di programmazione, è infatti possibile trovare le necessarie informazioni operative per il finanziamento delle differenti iniziative, oltre che la percentuale di contribuzione che può essere coperta dai fondi strutturali Le misure contenute nei differenti complementi di programmazione Nel precedente periodo di programmazione, sono state stanziate considerevoli risorse finanziarie sulla conservazione delle risorse ambientali e naturali e sul loro corretto utilizzo e sfruttamento. I diversi programmi operativi regionali e complementi di programmazione hanno puntato a finanziare nell’ambito dell’asse I interventi relativi a quattro grandi settori prioritari:

• protezione del suolo; • gestione sostenibile delle risorse idriche; • riduzione dell’impatto delle attività produttive; • riequilibrio del territorio.

Qui di seguito vengono presentate sinteticamente, per ciascuno dei quatto grandi settori prioritari, le misure attivate dalle regione dell’obiettivo 1.

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Tabella 3: Risorse finanziarie stanziate dalle diverse regioni Regione Protezione del

suolo Gestione

sostenibile delle risorse idriche

Riduzione dell’impatto delle

attività produttive

Riequilibrio del territorio

Altre misure trasversali

Totale

Basilicata 78.703.000 127.000.000 64.552.000 26.773.000 297.028.000

Calabria 214.124.000 499.546.000 187.486.000 70.616.000 109.458.000 1.081.230.000

Campania 183.856.440 430.568.544 415.142.000 363.295.456 60.000.000 1.452.862.440

Molise 18.972.545 25.556.326 11.401.889 19.966.272 75.897.032

Puglia 244.677.781 731.767.628 175.000.000 20.000.000 1.171.445.409

Sardegna 286.606.000 559.907.000 96.271.000 77.838.000 1.020.622.000

Sicilia 403.382.603 501.000.000 372.221.666 108.000.000 180.800.000 1.565.404.269

Totale 1.430.322.369 2.875.345.498 1.322.074.555 541.911.456 494.835.272 6.664.489.150

Fonte: complementi di programmazione

Le misure relative alla tutela del suolo All’interno della categoria “tutela del suolo” è possibile far rientrare una serie di misure programmate dalle regioni e relative oltre che alla difesa del suolo, alla silvicoltura protettiva, al rimboschimento, alla sistemazione idraulico forestale, al mantenimento dell’originario utilizzo del suolo, ecc. Complessivamente le risorse messe a disposizione da tali misure per la protezione del suolo superano i 1.339 milioni di euro. Di seguito sono presentate le misure censite per ciascuna regione nell’ambito “tutela del suolo”.

• Basilicata – Misura 1.2 “Silvicoltura protettiva” suddivisa in tre azioni: 1) interventi di imboschimento, rimboschimento e rivegetazione; 2) interventi di promozione della silvicoltura aventi finalità naturalistica di protezione ambientale ed idrogeologica; 3) interventi di rinaturalizzazione e di ricostituzione delle superficie boscate di particolare valore paesaggistico, percorse da incendi o calamità naturali. Le risorse messe a disposizione dalla misura sono 60.600.000 €.

• Basilicata – Misura 1.5 “Monitoraggio e prevenzione ambientale e territoriale” destinata a promuovere un’azione di costante controllo sulla qualità del contesto ambientale nel suo complesso e sulle singole componenti, nonché garantire uno sviluppo territoriale eco-compatibile attraverso la costruzione di sistemi di monitoraggio ambientale e la organizzazione di sistemi informativi. A tale misura sono stati destinati 18.103.000 €.

• Calabria – Misura 1.04 “Sistemi insediativi” che finanzia tre tipologie di azioni: 1) azioni di studio, programmazione, sperimentazione, monitoraggio, valutazione e informazione finalizzati alla predisposizione e gestione di politiche integrate di intervento di difesa del suolo; 2) interventi pilota per la protezione, la messa in sicurezza e il consolidamento di luoghi e ambienti esposti a rischio idraulico o geomorfologico molto elevato; 3) interventi connessi all’apposizione di vincoli sull’uso del suolo. Per tale misura sono state messe a disposizione 94.156.000 €.

• Calabria – Misura 1.05 “Sistemi naturali” che finanzia investimenti volti ai boschi al fine di accrescerne il loro valore ecologico e sociale e interventi di ricostituzione del potenziale silvicolo. La misura mette a disposizione complessivamente 84.658.000 €.

• Calabria – Misura 1.6 “Protezione civile” che promuove un insieme di interventi volti ad accrescere la sicurezza del territorio e della popolazione civile nei confronti degli eventi calamitosi. Alla misura sono stati destinati fondi per 35.310.000 €.

• Campania – Misura 1.3 “Sistemazione idraulico forestale e tutela delle risorse naturali” che finanzia interventi di sistemazione idraulico-forestale con funzione protettiva dei suoli in

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aree mediamente e fortemente degradate da un punto di vista idrogeologico; opere di regimazione idraulica esistenti; e interventi di potenziamento del patrimonio forestale. Per tale misura sono stati destinati 183.856.440 €

• Molise – Misura 1.03 “Difesa e salvaguardia del territorio” che è destinata a finanziare operazioni mirate alla tutela del territorio, che risulta caratterizzato da un diffuso stato di dissesto idrogeologico, proponendosi come obiettivo quello di migliorarne il livello di sicurezza fisica. Alla misura sono stati destinati 18.972.545 €.

• Puglia – Misura 1.3 “Interventi per la difesa del suolo” che prevede 4 azioni: 1) mitigazione e rimozione dello stato di rischio con particolare riguardo agli insediamenti abitati, ai territori, alle aree produttive caratterizzati da dissesti idrogeologici; 2) difesa delle coste regionali; 3) interventi strutturali di miglioramento sismico degli edifici pubblici strategici, delle infrastrutture e dei beni monumentali; 4) miglioramento delle conoscenze di base, adeguamento e ampliamento del sistema di monitoraggio del suolo, dei corpi idrici superficiali, sotterranei e costieri ai fini dell’aggiornamento dei piani di bacino e dei piani di stralcio per l’assetto idrogeologico. Le risorse previste per la misura sono 161.486.036 €.

• Puglia – Misura 1.6 “Salvaguardia e valorizzazione dei beni naturali e culturali” destinata al finanziamento della strategia più complessiva di conservazione della biodiversità. Alla misura sono stati destinati 36.913.964 €

• Puglia – Misura 1.7 “Incremento e gestione dei boschi e tutela della biodiversità del patrimonio forestale” . La misura finanzia interventi volti a migliorare la qualità del patrimonio naturalistico e culturale, promuovere le attività di imboschimento, rimboschimento e gestione forestale e sostenere lo sviluppo dei territori rurali e valorizzare le risorse agricole. Le risorse previste per la misura sono 46.277.781 €.

• Sardegna – Misura 1.3 “Difesa del suolo” che è finalizzata a creare una situazione di generale sicurezza dei sistemi naturali e insediativi, ad evitare danni economici conseguenti ai fenomeni di dissesto, a garantire la salvaguardia dell’ambiente e la conservazione della biodiversità. La misura prevede inoltre 3 azioni: 1) difesa del suolo; 2) risanamento, tutela e valorizzazione di stagni costieri e lagune; 3) prevenzione e sorveglianza degli incendi. Per tale misura sono stati destinati 275.606.000 €.

• Sardegna – Misura 1.9 “Prevenzione e sorveglianza degli incendi e ricostituzione boschiva” che persegue il fine del mantenimento e dello sviluppo delle funzioni ecologiche economiche e sociali delle foreste nelle zone rurali attraverso la tutela, il recupero e il potenziamento del patrimonio silvicolo esistente con azioni, sia di prevenzione e di ricostituzione delle formazioni naturali compromesse, sia di imboschimento. A tale misura sono stati destinati 11.000.000 €.

• Sicilia - Misura 1.07 “Protezione e consolidamento versanti centri abitati e infrastrutture” destinata a realizzare un sistema di interventi per la messa in sicurezza di aree già interessate da fenomeni di dissesto ed, inoltre, di interventi di protezione e consolidamento dei centri abitati, di risoluzione dei nodi idraulici critici, di protezione delle infrastrutture esistenti, di protezione attiva e prevenzione per le aree a minore rischio, oltre che il monitoraggio di aree in frana ed, infine, interventi di difesa del territorio tramite una corretta gestione del trasporto solido dei corsi d’acqua. Alla misura sono stati destinati 242.519.446 €

• Sicilia - Misura 1.09 “Mantenimento dell’originario uso del suolo” volta al finanziamento di quattro particolari azioni: ricostituzione dei boschi e degli ecosistemi danneggiati da incendi o da eventi naturali, con interventi sostenibili eco-compatibili atti a favorire la biodiversità; investimenti atti a prevenire gli incendi boschivi e la riduzione del rischio da innesco e propagazione del fuoco, nonché l’ammodernamento ed il potenziamento delle strutture, delle attrezzature e dei mezzi per la prevenzione degli stessi; investimenti di carattere silvo-colturale atti a ridurre l’erosione e la desertificazione miranti nell’ambito di un bacino, al recupero di una efficiente funzione idrogeologica e alla difesa del suolo nei sistemi forestali; investimenti rivolti alla costituzione del sistema informativo territoriale finalizzato alla

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prevenzione dei disastri naturali e degli incendi per la salvaguardia del suolo e del patrimonio silvicolo in ambiti forestali. A questa misura sono stati destinati 145.000.000 €.

• Sicilia – Misura 1.12 “Sistemi territoriali integrati ad alta naturalità” che finanzia interventi riguardanti la realizzazione, la ristrutturazione e l’adeguamento di centri pubblici per la raccolta, conservazione e moltiplicazione di germoplasma delle specie vegetali autoctone di interesse agrario e forestale. A tale misura sono state destinate risorse per un totale di 15.863.157 €.

Le misure relative alla gestione sostenibile delle risorse idriche Tutti i complementi di programmazione prevedono consistenti risorse finanziarie per il miglioramento del sistema idrico regionale e per la razionalizzazione dell’uso della risorsa idrica per uso irriguo. Complessivamente per tale finalità sono state messe a disposizione oltre 2.385 milioni di euro. Di seguito vengono presentate le misure censite, le finalità delle stesse e le risorse destinate dal complemento di programmazione nell’ambito della “gestione sostenibile delle risorse idriche”.

• Basilicata – Misura 1.1 “Ciclo integrato dell’acqua” che finanzia interventi che concorrono alla realizzazione del sistema integrato delle risorse idriche ed alla razionalizzazione del sistema stesso per conseguire l’efficienza delle reti di approvvigionamento, drenaggio, smaltimento e depurazione, in un ottica di uso sostenibile e di gestione industriale integrata ed efficiente dell’acqua che permetta, nel lungo periodo di preservarne la disponibilità, e nel breve migliorarne l’erogazione favorendo contestualmente il risparmio e il riuso. La misura finanza, inoltre, interventi per la tutela ed il risanamento delle acque marine e salmastre. Le risorse messe a disposizione dalla misura sono 127.000.000 €.

• Calabria – Misura 1.1 “Schemi idrici” finalizzata a creare le condizioni affinché sia garantito un livello di disponibilità di risorse idriche adeguato alle esigenze della popolazione civile e delle attività produttive, in un’ottica di tutela ambientale, e nella prospettiva di una maggiore efficienza ed economicità della gestione del servizio. A tale misura sono stati destinati 105.928.000 €.

• Calabria – Misura 1.2 “Programmi di ambito territoriale ottimale” che sostiene l’implementazione del servizio idrico integrato ed il suo miglioramento in termini di efficacia, efficienza e risparmio della risorsa, anche attraverso la riduzione delle perdite nelle reti e nell’ottica della salvaguardia della salute umana e dell’ambiente. La misura interviene in particolare sulle reti idriche di distribuzione, sulle reti fognarie e sul sistema dei depuratori. Le risorse totali messe a disposizione dalla misura ammontano a 308.960.000 €.

• Calabria – Misura 1.3 “Sistemi irrigui” destinata a finanziare interventi di risparmio idrico e razionalizzazione distributiva delle reti irrigue e interventi di completamento e potenziamento dei sistemi irrigui delle aree agricole di pregio. Per tali interventi sono stati messi a disposizione 84.658.000 €.

• Campania – Misura 1.2 “Ciclo integrato delle acque” che prevede il finanziamento dei seguenti interventi: 1) ammodernamento, adeguamento e potenziamento degli schemi di approvvigionamento e distribuzione idrica; 2) adeguamento e completamento delle infrastrutture fognarie e di depurazione; 3) miglioramento della gestione degli schemi di approvvigionamento e di distribuzione idrica e delle infrastrutture fognarie e di depurazione; 4) risanamento e miglioramento della gestione delle reti idriche interne; 5) promozione del risparmio e del riuso della risorsa idrica. Le risorse disponibili per tale misura sono 265.568.544 €.

• Campania – Misura 1.4 “Gestione delle risorse idriche in agricoltura” che finanzia interventi volti alla razionalizzazione della risorsa idrica utilizzata per l’irrigazione, non in funzione di aumenti delle quantità prodotte ma per perseguire una diversificazione e valorizzazione

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degli aspetti qualitativi delle produzioni agricole, nonché promuovere il risparmio della risorsa. Le risorse finanziarie della misura ammontano a 165.000.000 €.

• Molise – Misura 1.1 “Ciclo integrato dell’acqua” destinata al completamento del sistema di approvvigionamento idrico regionale e del sistema di depurazione delle acque. Alla misura sono stati destinati 25.556.326 €.

• Puglia – Misura 1.1 “Interventi di adeguamento e completamento degli schemi idrici e delle relative reti infrastrutturali” misura volta al finanziamento di interventi di completamento degli schemi idrici degli invasi e delle condotte primarie e secondarie, riabilitazione delle reti interne ed esterne, realizzazione ed adeguamento degli impianti di trattamento e depurazione delle acque reflue urbane, realizzazione di reti di fognatura nera, e di sistemi di collettamento differenziati per le acque piovane. Alla misura sono stati destinati 628.000.000 €.

• Puglia – Misura 1.2 “Risorse idriche per le aree rurali e l’agricoltura” destinata a interventi che perseguono un uso sostenibile della risorsa idrica, garantendo risorse adeguate in qualità, quantità, costi per la popolazione civile e le attività produttive della regione. I finanziamenti totali messi a disposizione ammontano a 103.767.628 €.

• Sardegna – Misura 1.1 “Ciclo integrato dell’acqua” che mira a garantire una sufficiente disponibilità di risorse idriche, convenzionali e non convenzionali attraverso il finanziamento di interventi di razionalizzazione e valorizzazione delle infrastrutture esistenti; l’utilizzo di tecnologie che consentano il risparmio e il riuso della risorsa; il progressivo adeguamento agli standard di qualità, di servizio ed ambientali previsti dalla normativa comunitaria e nazionale; condizioni per l’avvio di un efficiente servizio idrico integrato. Per tali interventi sono stati messi a disposizione 510.653.000 €.

• Sardegna – Misura 1.2 “Ciclo integrato delle acque: sistemi irrigui delle aree agricole” rivolto a finanziare interventi diretti al miglioramento della gestione delle risorse idriche, in modo da assicurare una più corretta utilizzazione delle stesse, sia dal punto di vista del loro razionale utilizzo sia evitando sprechi per una migliore salvaguardia dell’ambiente e un più corretto utilizzo delle risorse naturali e del suolo. A tale misura sono stati resi disponibili fondi per un totale di 49.254.000 €.

• Sicilia – Misura 1.02 “Infrastrutture di captazione e adduzione a scala sovrambito” volta a garantire la piena utilizzazione delle infrastrutture di captazione, accumulo ed adduzione di risorse idriche regionali riguardanti schemi idrici sovrambito, ottimizzandone il rendimento. Alla misura sono stati destinati 155.000.000 €.

• Sicilia – Misura 1.04 “Programmi di ambito locale” destinata a finanziare interventi volti alla riqualificazione e razionalizzazione delle infrastrutture d’ambito, all’individuazione ed al recupero delle perdite in sistemi di distribuzione idropotabile esistenti, nonché interventi di efficientamento e completamento dei sistemi idropotabili, depurativi e fognari. Alla misura sono stati destinati 256.000.000 €.

• Sicilia – Misura 1.05 “Programmi di ambito locale” che intende finanziare investimenti infrastrutturali pubblici per ottimizzare la funzionalità degli impianti di accumulo e distribuzione primaria, al fine di garantire una disponibilità adeguata in termini quantitativi e qualitativi della risorsa idrica per uso irriguo. Le risorse totali disponibili per la misura sono 90.000.000 €

Le misure relative alla riduzione dell’impatto delle attività produttive Nell’ambito di tale misura sono state fatte rientrare le misure volte allo sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili, al risparmio energetico ed al sistema integrato dei rifiuti. Le somme messe a disposizione complessivamente dalla regioni nell’ambito dei complementi di programmazione per tali finalità ammontano a circa 1.322 milioni di euro. Di seguito sono presentate per ciascuna regione le misure censite relative alla “riduzione dell’impatto delle attività produttive”.

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• Basilicata – Misura 1.3 “Rifiuti ed inquinamento” orientata a finanziare interventi di

salvaguardia e tutela dell’ambiente dalle varie forme di inquinamento attraverso la realizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti, il risanamento delle situazioni di maggiore degrado nel campo della gestione dei rifiuti e la bonifica delle aree contaminate. A tali interventi sono stati destinati 40.000.000 €.

• Basilicata – Misura 1.6 “Risorse energetiche” destinata al potenziamento ed alla riqualificazione dell’offerta energetica regionale, al contenimento dei consumi regionali di energia ed al miglioramento dell’efficienza e potenziamento delle reti di distribuzione dell’energia elettrica principalmente al servizio degli insediamenti produttivi. Le risorse messe a disposizione per il finanziamento degli investimenti ammontano a 24.552.000 €.

• Calabria – Misura 1.7 “Sistema integrato di gestione dei rifiuti” destinata a finanziare la gestione integrata dei rifiuti urbani, anche pericolosi e assimilati; interventi per lo sviluppo della raccolta differenziata; interventi per lo sviluppo del sistema integrato di gestione dei rifiuti RU e assimilati; interventi per la gestione integrata dei rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. Le risorse messe a disposizione dalla misura sono 116.282.000 €.

• Calabria – Misura 1.11 “Energie pulite e reti energetiche” articolata in tre azioni: 1) produzione di energia da fonti rinnovabili e risparmio energetico; 2) miglioramento della qualità del servizio elettrico; 3) miglioramento e completamento della rete di adduzione del metano. A tale misura sono stati destinati 71.204.000 €.

• Campania – Misura 1.7 “Sistema regionale di gestione e smaltimento dei rifiuti” dedicata al completamento dell’attuazione del piano regionale rifiuti, per le parti relative alla raccolta differenziata e alle piattaforme di smaltimento dei rifiuti industriali. La misura promuove inoltre la raccolta differenziata, il recupero ed il riciclaggio. Per tale misura le risorse messe a disposizione ammontano a 170.000.000 €.

• Campania – Misura 1.12 “Sostegno alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, all’incremento dell’efficienza energetica ed al miglioramento dell'affidabilità della distribuzione di energia elettrica a servizio delle aree produttive” volta ad accrescere la quota del fabbisogno energetico regionale soddisfatta da energia prodotta da fonti rinnovabili, ad incrementare l’efficienza energetica nei processi produttivi, a promuovere il risparmio energetico regionale ed a migliorare l'affidabilità della distribuzione di energia elettrica a fini produttivi. Le risorse totali della misura ammontano a 245.142.000 €.

• Molise – Misura 1.5 “ Azioni per lo sviluppo del sistema integrato di gestione dei rifiuti” che finanzia interventi di natura infrastrutturale e non, diretti a sostenere lo sviluppo di un sistema integrato per la gestione dei rifiuti solidi urbani e speciali. I finanziamenti della misura ammontano a 4.171.493 €.

• Molise – Misura 1.8 “Metanizzazione e energie rinnovabili” diretta in parte a finanziare interventi finalizzati alla produzione e diffusione delle energie rinnovabili, al miglioramento dell’efficienza ed al risparmio energetico. La misura ha messo a disposizione risorse per un totale di 7.230.396 €.

• Puglia – Misura 1.7 “Miglioramento del sistema di gestione dei rifiuti” che finanzia interventi volti a promuovere la riduzione della produzione dei rifiuti, interventi per accrescere la raccolta differenziata e il recupero ed il riutilizzo dei rifiuti, interventi volti al monitoraggio dei siti inquinati e interventi di bonifica di siti inquinati. A tale misura sono stati destinate risorse per un ammontare di 132.000.000 €.

• Puglia – Misura 1.9 “Incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili” che persegue l’obiettivo di promuovere l’impiego di fonti di energia rinnovabile ed il miglioramento dell’efficienza gestionale. Per tale misura sono state previsti 43.000.000 €.

• Sardegna – Misura 1.4 “Gestione integrata dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati e tutela dall’inquinamento” finalizzata alla progressiva attuazione di un’efficiente gestione integrata

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dei rifiuti anche mediante il coinvolgimento dei privati, e al conseguimento di adeguate condizioni di salubrità ambientale in aree contaminate. La misura si articola in due azioni: la prima riguarda il miglioramento del sistema di gestione integrato dei rifiuti; la seconda riguarda invece interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati. I fondi destinati a tale misura ammontano a 74.388.000 €.

• Sardegna – Misura 1.6 “Energia” che è diretta a stimolare l’impiego di fonti di energia rinnovabili, promuovere il risparmio energetico e il miglioramento dell’efficienza gestionale. I fondi messi a disposizione per la misura ammontano a 21.883.000 €.

• Sicilia – Misura 1.14 “Infrastrutture e strutture per la gestione integrata dei rifiuti” volta al finanziamento di piazzole per lo stoccaggio dei rifiuti destinati al riciclaggio, impianti per la realizzazione di compost e azioni informative rivolte ai cittadini. Alla misura sono stati destinati finanziamenti per 245.000.000 €.

• Sicilia – Misura 1.17 “Diversificazione della produzione energetica” destinata alla realizzazione di interventi finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili ad alto indice di risparmio energetico e basso livello di emissioni inquinanti e climalteranti. Sulla misura sono state allocate risorse finanziarie per un totale di 127.221.666 €

Le misure relative al riequilibrio del territorio Le misure censite nell’ambito del settore “riequilibrio del territorio” riguardano la bonifica di siti inquinati e la tutela delle coste. Non per tutte le regioni è stato possibile identificare misure destinate a tale settore.

• Calabria – Misura 1.8 “Siti inquinati ed aree ad elevato rischio ambientale” che sostiene interventi volti al risanamento e al recupero dei siti inquinati e al miglioramento delle conoscenze e delle tecnologie per il rilevamento, il monitoraggio, e le metodologie di recupero degli stessi. A tale misura sono stati destinati 70.616.000 €.

• Campania – Misura 1.5 “Miglioramento delle caratteristiche di stabilità e di sicurezza del territorio” che sostiene: 1) la messa in sicurezza dei dissesti di maggiore impatto relativi ad abitati ed infrastrutture; 2) la conservazione del territorio e la prevenzione; 3) la difesa delle coste ed il rinascimento degli arenili; 4) Supporto all’attività degli organismi di bacino. Le risorse destinate a tale misura ammontano a 208.183.594 €.

• Campania – Misura 1.8 “Programmi di risanamento delle aree contaminate” che prevede il finanziamento di interventi di risanamento delle aree contaminate sulla base di una rilevazione, un’analisi della situazione esistente e la redazione di uno specifico programma. Sono finanziate le iniziative finalizzate al risanamento delle aree contaminate da talune attività industriali, dallo smaltimento inadeguato e/o abusivo dei rifiuti, nonché dalla contaminazione di aree interessate dalla presenza di amianto. Le risorse messe a disposizione per tale misura ammontano a 155.086.000 €.

• Sicilia – Misura 1.10 “Tutela integrata delle aree costiere” finalizzata al ripristino di condizioni di stabilità e di sicurezza del territorio e la prevenzione del degrado dello stesso attraverso interventi integrati tesi a rimuovere le cause del degrado e/o l’erosione delle aree costiere, a proteggere i litorali in erosione, a garantirne la successiva manutenzione e monitoraggio. La misura prevede finanziamenti per un ammontare complessivo di 108.000.000 €.

Le misure trasversali In questo paragrafo sono state identificate misure che finanziano azioni trasversali (reti ecologiche, monitoraggio ambientale, sistemi informativi territoriali). Anche per tali misure sono state presentate le finalità o le tipologie di intervento finanziabili e le risorse messe a disposizione dal complemento di programmazione.

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• Basilicata – Misura 1.4 “Rete ecologica” volta a finanziare interventi di tutela e salvaguardia ambientale e attività economiche eco-compatibili. I fondi destinati a tale misura ammontano a 26.773.000 €.

• Calabria – Misura 1.9 “Monitoraggio ambientale” che sostiene interventi per il monitoraggio e il controllo ambientale e iniziative di prevenzione dell’inquinamento, avviate prevalentemente dai privati, relativamente ad alcune problematiche particolarmente rilevanti per la sostenibilità ambientale. Le risorse destinate alla misura sono 35.310.000 €.

• Calabria – Misura 1.10 “Rete ecologica” prevede il finanziamento di interventi volti alla tutela delle risorse naturali e ambientali, sia interventi volti a sostenere e promuovere iniziative di sviluppo locale, finalizzate a valorizzare in termini economici il patrimonio naturale. Alla misura sono state destinate risorse per 74.148.000 €.

• Campania – Misura 1.1 “Sistema regionale di monitoraggio ambientale” destinata alla realizzazione del sistema regionale integrato di monitoraggio, ambientale e meteo-marino, di controllo e gestione emergenze, mediante l’implementazione delle strutture centrali e la creazione di un’efficace rete di presidi territoriali per la rilevazione dei dati ambientali. A tale misura sono stati destinati 60.000.000 €.

• Molise – Misura 1.04 “Monitoraggio ambientale” volta al finanziamento degli interventi di potenziamento dei sistemi di rilevazione dei dati per il monitoraggio ambientale e degli interventi relativi alle rilevazioni periodiche, al controllo preventivo, alla misurazione degli impatti negativi indotti da agenti nocivi sulle risorse naturali. Alla misura sono state destinate risorse per 4.034.522 €.

• Puglia – Misura 1.5 “Sistema informativo ambientale” che finanzia la costruzione del sistema informativo pugliese dell’ambiente e il potenziamento delle strutture tecniche pubbliche costituenti il primo nucleo regionale dell’Arpa Puglia. Le risorse previste per la misura ammontano a 20.000.000 €.

• Molise – Misura 1.07 “Valorizzazione e conservazione di aree ad elevato valore naturalistico” che è destinata al finanziamento di iniziative di tutela, valorizzazione e gestione del patrimonio naturalistico integrando l’avvio o il rafforzamento di attività imprenditoriali compatibili. Alla misura sono stati destinati 15.931.750 €.

• Sardegna – Misura 1.05 “Rete ecologica regionale” finalizzata a sostenere la realizzazione della Rete Ecologica Regionale attraverso iniziative di pianificazione, tutela e gestione del patrimonio naturalistico e di valorizzazione per l’avvio o il rafforzamento di attività imprenditoriali compatibili. Per il finanziamento della misura sono stati previsti 49.327.000 €.

• Sardegna – Misura 1.7 “Monitoraggio ambientale” volta alla realizzazione del sistema informativo regionale dell’ambiente ed alla progettazione e implementazione di sistemi e reti di monitoraggio. Le risorse destinate alla misura sono 28.511.000 €.

• Sicilia – Misura 1.01 “Realizzazione, completamento ed adeguamento reti di monitoraggio” destinata a finanziare il sistema cartografico di base necessario alla contestualizzazione dei dati ambientali rilevati ed al potenziamento del sistema di monitoraggio ideologico del Servizio Idrografico Regionale. Le risorse destinate a tale misura sono 20.800.000 €.

• Sicilia – Misura 1.15 “Riduzione della compromissione ambientale da rifiuti” che finanzia diversi interventi tra cui quelli di bonifica, messa in sicurezza e di ripristino ambientale dei siti inquinati. Le risorse previste per la misura sono 160.000.000 €

Il finanziamento tramite iniziative comunitarie Oltre ai finanziamenti attivabili nell’ambito dei complementi di programmazione delle diverse regioni, esistono altre iniziative comunitarie finanziate con le risorse dei fondi strutturali. È il caso, ad esempio, dell’iniziativa comunitaria INTERREG III che ha come obiettivo il rafforzamento della coesione economica e sociale nell’Unione Europea, promovendo da un lato la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale e dall’altro lo sviluppo equilibrato del territorio. In

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particolare INTERREG finanzia tre tipologie di azioni: A) Promozione dello sviluppo regionale integrato tra regioni di frontiera contigue, comprese le

frontiere esterne e talune frontiere marittime. All’interno di tale azione vengono poi finanziati diverse tematiche prioritarie tra cui quella relativa alla tutela dell’ambiente, risparmio energetico e promozione di fonti di energia rinnovabili e quella relativa allo sviluppo urbano, rurale e costiero.

B) Contributo all’integrazione territoriale armoniosa nella comunità. Nell’ambito di tale azione vengono finanziati progetti relativi alla promozione dell’ambiente e alla corretta gestione del patrimonio culturale e delle risorse naturali, in particolare di quelle idriche.

C) Miglioramento delle tecniche e delle politiche di coesione e sviluppo regionale mediante la cooperazione transnazionale/interregionale.

Nella nuova programmazione dei Fondi Strutturali (2007-2013) l’iniziativa comunitaria INTERREG si riverserà all’interno dell’obiettivo “cooperazione territoriale europea”, continuando ad avere come finalità il miglioramento della cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale e la promozione di reti per lo scambio di esperienze. All’obiettivo saranno destinati 13,2 miliardi di euro, erogati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). La tutela dell’ambiente continuerà ad essere una delle priorità operative, soprattutto dal punto di vista della gestione territoriale e della prevenzione dei rischi. Il nuovo periodo di programmazione 2007-2013 Al momento attuale non risulta definito il nuovo quadro relativo ai fondi da destinare al prossimo periodo di programmazione 2007-2013, tuttavia la Commissione ha previsto la riduzione degli obiettivi e degli strumenti finanziari disponibili agli Stati membri. Riformando l’attuale sistema di programmazione dei fondi strutturali, la Commissione ha proposto che gli interventi si concentrino su un numero limitato di priorità comunitarie, in linea con le agende di Lisbona (crescita, competitività e occupazione) e di Goteborg (ambiente). Sulla base di tali priorità, si è elaborato un elenco limitato di temi chiave per i programmi operativi: innovazione, economia basata sulla conoscenza, ambiente, prevenzione dei rischi, accessibilità e servizi di interesse economico generale. I nuovi obiettivi saranno tre: il primo dedicato alla convergenza, il secondo all’incremento della competitività ed infine il terzo destinato alla cooperazione. Il primo obiettivo è volto ad accelerare la convergenza degli stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, migliorando le condizioni di crescita ed occupazione. I settori di intervento sono: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell’innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell’ambiente, efficienza amministrativa. Tale obiettivo verrà finanziato dal FESR, dal FSE e dal fondo di Coesione ed è stato proposto un budget di 264 miliardi di euro, corrispondenti al 78,5% degli stanziamenti. Gli interventi finanziati potranno beneficiare di un contributo massimo pari al 75% della spesa pubblica cofinanziata dal FESR e dal FSE. Nel caso dell’obiettivo di competitività regionale e occupazione, si mira a rafforzare la competitività, l’occupazione e le attrattive delle regioni. Anche tale obiettivo sarà finanziato dal FESR e dal FSE e sarà diretto verso interventi che consentono di anticipare i cambiamenti socioeconomici, promuovere l’innovazione e l’imprenditorialità, tutelare l’ambiente, sviluppare l’accessibilità, l’adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo di mercati di lavoro che favoriscano l’inserimento. A questo obiettivo è stato proposto di destinare 57,9 milioni di euro, corrispondenti al 17,2% dell’importo globale, ripartite tra FESR e FSE. Gli interventi possono beneficiare di un finanziamento che raggiunge sino il 50% della spesa pubblica. Infine con l’obiettivo cooperazione territoriale europea si è puntato a rafforzare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale. L’obiettivo è finanziato dal FESR e consiste nel promuovere la ricerca di soluzioni congiunte a problemi comuni come lo sviluppo urbano, rurale e costiero, la creazione di relazioni economiche e reti di PMI. La cooperazione è orientata inoltre

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sulla ricerca, lo sviluppo, la società dell’informazione, l’ambiente, la prevenzione dei rischi e la gestione integrata delle acque. In questo caso il cofinanziamento massimo raggiunge il 75% della spesa pubblica. La tutela dell’ambiente rappresenterà un tema chiave in tutti e tre gli obiettivi su definiti. Rispetto all’attuale periodo, non è più previsto l’intervento del FEOGA, ossia dello strumento destinato alle attività rurali e agricole. Per quanto attiene alle risorse finanziarie, per il periodo 2007-2013, la Commissione ha proposto di assegnare 336,3 miliardi di euro (0,41% del reddito nazionale lordo dell’Unione), a fronte dei 195 assegnati per il periodo 2000-2006. Il 3% degli stanziamenti sarà accantonata in una riserva destinata a premiare la qualità e l’efficacia. Per quanto riguarda il funzionamento del meccanismo di finanziamento, è previsto che la Commissione, proponga l’adozione da parte del Consiglio, previo parere del Parlamento, di un documento strategico globale per la politica regionale che trasponga le priorità dell’Unione nell’ambito della politica di coesione. Sulla base di tali orientamenti strategici, ogni stato membro dovrà poi preparare un documento di riferimento strategico nazionale sulla propria strategia di sviluppo. Tale documento sostituirà gli attuali quadri comunitari di sostegno e definirà la strategia dello Stato membro anche a livello operativo. La strategia delineata dal documento di riferimento strategico nazionale, sarà poi esaminata sulla base di una relazione di attività che lo stato membro dovrà presentare annualmente e che presenterà i progressi compiuti nella realizzazione delle priorità strategiche dell’Unione. A livello operativo, la Commissione adotterà poi programmi sulla base del documento-quadro di riferimento nazionale. Tali programmi contengono esclusivamente le operazioni principali, le valutazioni, i piani di finanziamento, le disposizioni di attuazione e l’identificazione degli assi prioritari. Il complemento di programmazione e la gestione sulla base di misure verranno invece soppressi. Il programma operativo potrà riguardare un unico obiettivo e potrà beneficiare del finanziamento di un solo fondo, eccetto in materia di trasporto e ambiente. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, i pagamenti saranno effettuati a livello di priorità e non più a livello di misure, ed assumeranno la forma di prefinanziamento (7%), pagamenti intermedi e pagamento del saldo. La Commissione provvede al disimpegno automatico di una parte degli stanziamenti di bilancio se essa non è stata interamente utilizzata o se, al termine del secondo anno successivo a quello dell'impegno finanziario (regola "n+2"), non sono state trasmesse le domande di pagamento. I finanziamenti messi a disposizione dalla DG Ambiente Oltre ai finanziamenti messi a disposizione dai diversi programmi operativi regionali, esistono altri canali ai quali ricorrere; i finanziamenti offerti dalla Direzione Generale Ambiente dell’Unione Europea, soprattutto per quanto riguarda le iniziative relative alla ricerca. La principale fonte di finanziamento, gestita dalla DG Ambiente, è costituita da uno specifico strumento: LIFE III. LIFE è lo strumento finanziario istituito nel 1992 con Regolamento Ce 1973/92 e diretto a favorire lo sviluppo e l’attuazione della politica ambientale comunitaria, cofinanziando iniziative ambientali dei paesi comunitari, dei paesi dell’Europa centro-orientale e di alcuni paesi terzi bagnati dal mar Mediterraneo e dal mar Baltico. Nel settembre del 2004 la Commissione ha adottato una proposta di regolamento per la nuova programmazione 2007-2013. Il nuovo strumento finanziario, che si chiamerà LIFE+, avrà una struttura semplificata, costituita da due componenti: “Attuazione e governance”, volta a migliorare la base delle conoscenze ai fini della formulazione e dell’attuazione delle politiche ambientali e “Informazione e comunicazione”, volta a rafforzare il processo di appropriazione delle politiche ambientali comunitarie da parte di cittadini e società civile. Gli obiettivi, i settori di azione prioritari e la ripartizione dei finanziamenti saranno specificati attraverso programmi di lavoro pluriennali e annuali. Il regolamento prevede poi un ruolo più forte degli stati membri nella gestione del programma. Il budget proposto è di 2.190 milioni di €, di cui circa l’80% dedicato alla sezione “Attuazione e governance”. LIFE+ dovrebbe diventare l’unico strumento finanziario dell’UE

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destinato esclusivamente all’ambiente, migliorando l’efficienza della DG Ambiente, che attualmente gestisce almeno cinque diversi canali di finanziamento, con procedure diverse. LIFE+ sarà complementare ad altri programmi comunitari di finanziamento agli investimenti in campo ambientale, in primo luogo ai fondi di sviluppo regionale e di sviluppo rurale, che continueranno a finanziare obiettivi ambientali. Altri fondi a favore dell’innovazione in campo ambientale saranno stanziati nel contesto dei nuovi programmi quadro per l’innovazione e la competitività. Infine, gli stanziamenti UE per la ricerca continueranno a prevedere interventi a favore dell’ambiente, con un incremento dei finanziamenti. Il finanziamento di progetti tramite prestiti della BEI La BEI in qualità di istituzione finanziaria dell’UE, aiuta l’Unione Europea stessa all’attuazione degli obiettivi delle sue politiche. Per tale motivo la Banca Europea per gli Investimenti fornisce finanziamenti a condizione più favorevoli e a lungo termine nei settori pubblico e privato, raccogliendo fondi dai mercati finanziari. I presti della BEI coprono sino al 50% del costo di investimento complessivo del progetto e possono aggiungersi ai fondi di provenienza locale, regionale e nazionale. Per essere considerati ammissibili ai finanziamenti, i progetti devono contribuire al raggiungimento di uno o più degli obiettivi stabiliti dalla BEI. Nel caso delle iniziative relative alla gestione sostenibile degli ecosistemi le stesse possono ritenersi ammissibili in quanto coerenti con gli obiettivi di:

• Tutela dell’ambiente naturale o urbano; • Sviluppo delle reti energetiche e/o uso razionale dell’energia;

I finanziamenti concessi dalle Bei possono assumere la forma di mutui individuali oppure di prestiti globali. I finanziamenti per la ricerca Ai finanziamenti che l’Unione Europea destina ai progetti nel settore ambientale, occorre poi aggiungere le risorse messe a disposizione per i diversi programmi di ricerca. Il quinto programma quadro di ricerca, prevedeva un programma dedicato al tema del “ambiente e sviluppo sostenibile” ed un’azione chiave “cambiamento globale, clima e biodiversità” che studiava gli ecosistemi vulnerabili in relazione al cambiamento climatico e globale. Il sesto programma quadro1 (2002-2006), destina 16.270 milioni di euro, per la realizzazione di un vero e proprio spazio europeo della ricerca, nell’ambito della priorità “sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi”. Per il prossimo periodo di programmazione (2007-2013) la Commissione ha già predisposto una proposta che formalizza l’architettura del Settimo programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico e che sarà approvata definitivamente entro la fine del 2006. Il FP7 si articolerà in quattro programmi specifici: cooperazione, idee, persone e capacità. All’interno del programma “cooperazione”, che sosterrà l’intera gamma di attività di ricerca svolte nell'ambito della cooperazione transnazionale, sono stati individuati nove temi, di cui due di sicuro interesse per la gestione sostenibile degli ecosistemi: “ambiente” e “prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie”. Il tema ambiente si incentrerà sulla previsione dei cambiamenti climatici e dei sistemi ecologici, terrestri e oceanici, su strumenti e tecnologie per il monitoraggio, la prevenzione e l'attenuazione delle pressioni ambientali e dei rischi e per la conservazione dell’ambiente naturale e antropizzato, con una linea di attività specifica sulla “gestione sostenibile delle risorse”. Dal punto di vista operativo il FP7 si caratterizzerà per la semplificazione dei meccanismi di finanziamento e delle norme e procedure amministrative e finanziarie.

1 Decisione CE n. 1513/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 giugno 2002.

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Il budget richiesto è di 72.726 milioni di euro, di cui 2.535 per il tema “ambiente”. Il notevole incremento dei finanziamenti rispetto al FP6 è dovuto al ruolo strategico del Programma Quadro per l’attuazione degli obiettivi di Lisbona, che ne fa uno strumento chiave all’interno delle strategie comunitarie di sviluppo. Fonti di finanziamento nazionali Alle risorse finanziarie messe a disposizione dall’Unione Europea, occorre poi aggiungere quelle che lo Stato rende disponibili in parte come quota di cofinanziamento dei fondi strutturali, in parte sotto forma di finanziamenti resi disponibili dagli Accordi di Programma Quadro ed infine come finanziamenti previsti dalle diverse leggi. Occorre premettere che risulta tuttavia alquanto arduo e complesso definire l’ammontare globale dei finanziamenti resi disponibili dallo Stato. Le stesse risorse statali che cofinanziano i programmi operativi regionali, ad esempio, vengono poi utilizzate per coprire parte delle necessità finanziarie individuate in sede di Accordi di Programma Quadro (APQ). Di seguito verranno comunque esaminate le possibili fonti di finanziamento attivabili e le procedure necessarie per accedervi. Gli accordi di programma quadro (APQ) L’APQ viene sottoscritto dalla Regione, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nonché dalle Amministrazioni centrali competenti rispetto alla natura e al settore degli interventi previsti e definisce:

• gli interventi da realizzare, dettagliando le modalità di attuazione e il cronogramma degli investimenti;

• i soggetti responsabili dell’attuazione dei singoli interventi; • la copertura finanziaria degli interventi, specificando le differenti fonti di finanziamento; • le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati; • gli impegni di ciascun soggetto firmatario e gli eventuali poteri sostitutivi; • i procedimenti di conciliazione o definizione dei conflitti tra i soggetti partecipanti

all’Accordo. All’APQ, si accompagna, poi, un allegato tecnico che descrive gli obiettivi e le finalità degli interventi e dà ragione e coerenza delle scelte con i principali strumenti di programmazione in atto sul territorio e delle schede tecniche che descrivono dettagliatamente gli interventi e che devono essere compilate e trasmesse al Ministero dell’Economia. Gli APQ costituiscono, nell'ambito delle Intese istituzionali di programma, la modalità ordinaria sia per la programmazione concertata degli interventi sul territorio sia per la loro realizzazione attraverso la definizione di profili programmatici di spesa degli interventi stessi. Gli stessi sono vincolanti per tutti i soggetti che vi partecipano. L’APQ costituisce un valido “canale di finanziamento”, poiché gli interventi inseriti al suo interno sono finanziati con diverse risorse:

• ordinarie statali, regionali o locali; • aggiuntive nazionali per le aree sottoutilizzate (delibere Cipe 36/2002, 17/2003, 20/2004 e

03/2005), che vengono stabilite annualmente dalla Legge Finanziaria e assegnate dal CIPE al fine di perseguire l’obiettivo di riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;

• comunitarie derivanti dal Quadro Comunitario di Sostegno e dai Programmi operativi 2000-2006 per il Sud nonché dai Documenti Unici di Programmazione 2000-2006 per le regioni del Centro-Nord.

• private per quelle opere che generano tariffe o comunque entrate nette consistenti. Per ciascun intervento finanziato, il soggetto responsabile dell’APQ provvede semestralmente a trasmettere al Comitato Paritetico dell’Intesa una relazione di monitoraggio nella quale descrive lo stato di attuazione dell’accordo e degli interventi, segnala le eventuali criticità di natura tecnica o finanziaria, e provvede a modificare le schede in caso di scostamenti. La delibera CIPE 17/03 ha

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stanziato l’importo complessivo di 5.200 milioni di euro per il triennio 2003-2005 destinato al finanziamento degli investimenti pubblici di cui all’articolo 1 della legge n.208/98 nelle aree sottoutilizzate. La stessa delibera ha stabilito che una quota pari almeno al 30% delle risorse ripartite di cui all’allegato 3, sia destinata dalle Regioni e dalle Province autonome a favore di interventi di rilievo strategico nei settori del ciclo integrato dell’acqua, dei rifiuti, della viabilità, della difesa del suolo e dei trasporti. Nel settore risorse ambientali al 31 dicembre 2004 risultavano finanziati un totale di 75 Accordi di Programma Quadro per un valore complessivo di 11.745,4 milioni di euro, a riprova dell’importanza attribuita a tale strumento nel sistema di finanziamento pubblico. Occorre ricordare però che gli investimenti previsti dagli accordi di Programma Quadro, debbano essere depurati delle previsioni in essi contenuti e riferibili ai Programmi Operativi Regionali. Tabella 4: APQ firmati nel settore ambientale al 31 dicembre 2004 Settori Totale Italia Centro-Nord Mezzogiorno Acqua 33 23 10Energia 4 2 2Rifiuti e bonifica siti inquinati 9 5 4Difesa del suolo 21 14 7Risorse naturali 8 7 1TOTALE 75 51 24Fonte: Ministero del Tesoro 2005 Tabella 5: finanziamenti previsti dagli APQ nel settore ambientale al 31 dicembre 2004 (dati in milioni di euro) Settori Totale Italia Centro-Nord MezzogiornoAcqua 7.441,69 1.365,24 6.076,44 Energia 1.859,71 1.556,27 303,44Rifiuti e bonifica siti inquinati 400,84 69,83 331,01 Difesa del suolo 1.011,71 782,87 228,84

Risorse naturali 1.031,45 53,46 977,99TOTALE 11.745,40 3.827,67 7.917,72 Fonte: Ministero del Tesoro 2005 Conclusioni Dalla ricognizione delle fonti e degli strumenti di finanziamento disponibili emergono le numerose opportunità offerte a livello comunitario e nazionale per il finanziamento delle iniziative e delle azioni volte alla gestione sostenibile degli ecosistemi. La tabella di seguito presentata cerca di sintetizzare i differenti canali e strumenti che sono stati esaminati e che talvolta si sovrappongono o possono essere utilizzati congiuntamente, nell’ambito delle proposte progettuali o degli studi di fattibilità delle iniziative che si intendono realizzare. In alcuni casi, come per le fonti messe a disposizione dai programmi di ricerca quadro, dai prestiti della Banca Europea degli Investimenti o dagli APQ, non risulta tuttavia possibile identificare un nesso univoco con specifiche misure, in quanto si tratta di fonti destinate a finanziare genericamente la tutela dell’ambiente, oppure, come nel caso degli accordi di programma quadro, destinati a finanziare specifici settori quali il settore idrico, il settore energetico, il settore dei rifiuti, il settore della tutela del suolo, ecc. Tabella 6 : Fonti di finanziamento per alcune misure legate alla gestione sostenibile degli ecosistemi

Misure previste Fonti comunitarie Fonti nazionali

POR DG Ambiente

BEI RICERCA APQ Leggi

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Tutela del suolo X X X X X Cartografia pedologica X X X X Patrimonio forestale X X X X X X Inventari forestali X X X X X X Produzione vivaistica X X X X X Lotta agli incendi X X X X X X Protezione dei pendii X X X X Gestione sostenibile delle risorse idriche X X X X X Piani di tutela e bilancio idrico X X X X X Controllo della domanda idrica X X X X X Controllo delle autorizzazioni degli scarichi X X X Rete di distribuzione idrica X X X X X Razionalizzazione attività irrigue X X X X X Razionalizzazione emungimenti idrici X X X Usi multipli dell’acqua in aree rurali X X X X Riutilizzo acque reflue X X X X Piani di prevenzione e mitigazione X X X Raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana X X X Riduzione impatto delle attività produttive X X X X X Mitigazione impatti dei processi produttivi X X X X X Prevenzione del degrado del suolo X X Impiego della frazione organica RSU X X X X Controllo della pressione delle attività turistiche X X Riequilibrio del territorio X X X X X Recupero dei suoli degradati X X X Bonifica dei siti contaminati X X X X Ricostruzione del paesaggio X X X X Attività produttive e turistiche sostenibili X X X Trasformazione ambientale di aree degradate X X X Piani urbanistici “Naturalistici” X X X Recupero integrato dei centri storici X X X X X Nella tabella 7 sono riportati in maniera riassuntiva i diversi capitoli di finanziamento presenti nel bilancio dello Stato analizzati nei precedenti paragrafi. Tabella 7: Capitoli del bilancio dello Stato per alcune misure legate alla gestione sostenibile degli ecosistemi

Misure previste Ministero

dell’Economia e delle Finanze

Ministero dell’Ambiente e della tutela del

territorio

Ministero delle politiche agricole

e forestali

Ministero delle infrastrutture

Tutela del suolo Cap.7003 Cap.7090 Cartografia pedologica Cap.7312 Patrimonio forestale Cap.2080 Inventari forestali Cap.7928 Produzione vivaistica Lotta agli incendi Cap.7929 Protezione dei pendii Gestione sostenibile delle risorse idriche Cap.7453 Piani di tutela e bilancio idrico Cap.8533 Controllo della domanda idrica Controllo delle autorizzazioni degli scarichi Rete di distribuzione idrica Cap.7645 Razionalizzazione attività irrigue Cap.7448 Razionalizzazione emungimenti idrici Usi multipli dell’acqua in aree rurali Riutilizzo acque reflue Cap.7645 Piani di prevenzione e mitigazione Raccolta e riutilizzo dell’acqua piovana Riduzione impatto delle attività produttive Cap.7923 Mitigazione impatti dei processi produttivi Cap.7313 Cap.7083 Prevenzione del degrado del suolo Impiego della frazione organica RSU Controllo della pressione delle attività turistiche

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Riequilibrio del territorio Cap.7536 Recupero dei suoli degradati Bonifica dei siti contaminati Cap.7507 Ricostruzione del paesaggio Cap.7842 Attività produttive e turistiche sostenibili Cap.7951 Cap.8406 Trasformazione ambientale di aree degradate Piani urbanistici “Naturalistici” Recupero integrato dei centri storici Cap.7901

Riferimenti Normativi Programmi di indirizzo Atto Titolo Rif. pubblicazione

Risoluzione del Consiglio del 15 dicembre 1998

Strategia forestale per l'Unione europea GU C 56 del 26 febbraio 1999

Decisione n.1600/2002/CE Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente

GU L 242 del 10 settembre 2002

COM(2002) 179 Verso una strategia tematica per la protezione del suolo

Boll. UE 4-2002

COM (2002) 349 Verso una strategia tematica per l’uso sostenibile dei pesticidi

Boll. UE 7/8-2002

COM(2003) 572 Verso una strategia tematica per l’uso sostenibile delle risorse naturali

Boll. UE 10-2003

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UE

Raccomandazione 2002/413/CE Attuazione della gestione integrata delle zone costiere in Europa

GU L 148 del 6 giugno 2002

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Delibera CIPE n.57/2002 Strategia d’azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia

GU n.255 del 30 ottobre 2002

Gestione sostenibile delle risorse idriche Atto Titolo Rif. pubblicazione

Direttiva 80/68/CEE Protezione delle acque sotterranee dell'inquinamento provocato da certe sostanze pericolose

GU L 020 del 26 gennaio 1980

Direttiva 91/676/CEE Protezione delle acque dell'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole

GU L 375 del 31 dicembre 1991

Risoluzione del Consiglio del 20 febbraio 1995

Protezione delle acque sotterranee GU C 49 del 28 febbraio 1995

Relazione speciale n.3/98 Attuazione della politica e delle azioni dell'UE nel settore dell'inquinamento idrico da parte della Commissione corredata delle risposte della Commissione

GU C 191 del 18 giugno 1998

Direttiva 2000/60/CE Quadro per l'azione comunitaria in materia di acque

GU L 327 del 22 dicembre 2000

Decisione 2001/2455/CE Istituzione di un elenco di sostanze prioritarie in materia di acque e modifica della direttiva 2000/60/CE

GU L 331 del 15 dicembre 2001

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UE

Regolamento (CE) n.850/2004 Inquinanti organici persistenti e modifica della direttiva 79/117/CEE

GU L 158 del 30 aprile 2004

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Legge 5 gennaio 1994, n.36 Disposizioni in materia di risorse idriche (c.d. legge Galli)

GU n.14 del 19 gennaio 1994 - S.O. n.11

D. lgs. 11 maggio 1999, n.152 Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole

GU n.124 del 29 maggio 1999 - S.O. n.101

D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 258 Disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, in materia di tutela delle acque dall'inquinamento, a norma dell'articolo 1, comma 4, della legge 24 aprile 1998, n. 128 (c.d. Acque bis)

GU n.153/L del 18 settembre 2000 - SO n.218

Accordo 12 dicembre 2002 Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Province Autonome. Linee guida per la tutela della qualità delle acque destinate al consumo umano e criteri generali per l'individuazione delle aree di salvaguardia delle risorse idriche di cui all'art. 21 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152

GU n.304 del 30 dicembre 2002

DM 30 giugno 2004, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi, ai sensi dell'articolo 40, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, e successive modifiche ed integrazioni, nel rispetto degli obiettivi di qualità fissati dal medesimo decreto legislativo

GU n.269 del 16 novembre 2004

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DM 28 luglio 2004, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Linee guida per la predisposizione del bilancio idrico di bacino, comprensive dei criteri per il censimento delle utilizzazioni in atto e per la definizione del minimo deflusso vitale, di cui all'articolo 22, comma 4, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152.

GU n.268 del 15 novembre 2004

Difesa del suolo Atto Titolo Rif. pubblicazione

Legge 18 maggio 1989, n. 183 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo

GU n.120del 25 maggio 1989

DPCM 23 marzo 1990 Atto di indirizzo e coordinamento ai fini della elaborazione e della adozione degli schemi previsionali e programmatici di cui all'art. 31 della legge 18 maggio 1989, n. 183

GU n.79 del 4 aprile 1990

DPR 7 gennaio 1992 Atto di indirizzo e coordinamento per determinare i criteri di integrazione e di coordinamento tra le attività conoscitive dello Stato, delle autorità di bacino e delle regioni per la redazione dei piani di bacino di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, recante norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo

GU n. 8 del 11 gennaio 1992

DPR 18 luglio 1995 Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento concernente i criteri per la redazione dei piani di bacino

GU n.7 del 10 gennaio 1996

DM 14 febbraio 1997 Direttive tecniche per l’individuazione e la perimetrazione, da parte delle regioni, delle aree a rischio idrogeologico

GU n.54 del 6 marzo 1997

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DL 11 giugno 1998, n.180 Convertito con modifiche dalla legge n.267/98

Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania

GU n.183 del 7 agosto 1998

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DL n.132/99 Convertito con modifiche dalla legge 226/99

Interventi urgenti in materia di protezione civile GU n.163 del 14 luglio 1999

DL 279/00 Convertito con modifiche dalla legge 365/00

Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato ed in materia di protezione civile, nonché a favore delle zone della regione Calabria danneggiate dalle calamità idrogeologiche di settembre ed ottobre 2000

GU n. 288 dell’11 dicembre 2000

Legge 31 luglio 2002, n.179 Disposizioni in materia ambientale GU n.189 del 13 agosto 2002

Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004

Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile

GU n.59 del 11 marzo 2004 S.O. n.39

Lotta alla desertificazione Atto Titolo Rif. pubblicazione

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Decisione 98/216/CE Conclusione, in nome della Comunità Europea, della Convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta contro la desertificazione nei paesi gravemente colpiti dalla siccità e/o dalla desertificazione, in particolare in Africa (con Dichiarazione fatta dalla CE conformemente alle disposizioni dell'articolo 34, paragrafi 2 e 3, della UNCCD)

GU L 83 del 19 marzo 1998

Legge 4 giugno 1997, n. 170 Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Lotta contro la Desertificazione nei paesi gravemente colpiti dalla siccità e/o dalla desertificazione, in particolare in Africa, con allegati, fatta a Parigi il 14 ottobre 1994

GU n.142 del 20 giugno 1997

DPCM 26 settembre 1997 Istituzione del Comitato Nazionale per la Lotta alla Desertificazione

GU n.43 del 21 febbraio 1998

Legge 9 dicembre 1998, n. 426 Nuovi interventi in campo ambientale GU n.291 del 14 dicembre 1998

Delibera CIPE 22 dicembre 1998, n.154

Prima comunicazione nazionale in attuazione della convenzione delle Nazioni Unite per combattere la siccità e la desertificazione

GU n.39 del 17 febbraio 1999

DPR 3 dicembre 1999, n.549 Regolamento recante norme di organizzazione delle strutture di livello dirigenziale generale del Ministero dell'Ambiente

GU n.67 del 21 marzo 2000

Delibera CIPE 21 dicembre 1999, n.229

Programma Nazionale per la Lotta alla Siccità e alla Desertificazione

GU n.37 del 15 febbraio 2000

DPCM 8 marzo 2001 ricomposizione del Comitato Nazionale per la Lotta alla Siccità e alla Desertificazione

Legge 23 marzo 2001, n.93 Disposizioni in campo ambientale GU n.79 del 4 aprile 2001

Delibera CIPE 3 maggio 2001, n.58 Legge 23 marzo 2001, n.93 Assegnazione risorse destinate al funzionamento del Comitato Nazionale per la Lotta alla Siccità e alla Desertificazione

GU n.20 del 20 giugno 2001

D.lgs. 6 dicembre 2002, n.287 Modifiche al decreto legislativo 30 luglio 1999, n.300 concernente le strutture organizzative dei ministeri, nonché i compiti e le funzioni del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

GU n.304 del 30 dicembre 2002

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DM 24 luglio 2003, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio

Nomina dei membri del CNLSD e della Commissione Tecnico-Scientifica

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Gestione forestale e lotta agli incendi Atto Titolo Rif. pubblicazione

Decisione 89/367/CEE Istituzione del comitato permanente forestale GU L 167 del 15 giugno 1989

Regolamento (CEE) n.2158/92 Protezione delle foreste nella Comunità contro gli incendi

GU L 217 del 31 luglio 1992

Risoluzione del Consiglio del 15 dicembre 1998

Strategia forestale per l'Unione europea GU C 56 del 26 febbraio 1999

Regolamento (CE) n.1727/1999 Modalità di applicazione del regolamento (CEE) n. 2158/92 del Consiglio relativo alla protezione delle foreste nella Comunità contro gli incendi

GU L 203 del 3 agosto 1999

Regolamento (CE) n.2152/2003 Monitoraggio delle foreste e delle interazioni ambientali nella Comunità (Forest Focus)

GU L 324 dell’11 dicembre 2003 N

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Regolamento (CE) n.2121/2004 Modifica il regolamento (CE) n.1727/1999, recante talune modalità di applicazione del regolamento (CEE) n.2158/92 del Consiglio relativo alla protezione delle foreste nella Comunità contro gli incendi

GU L 367 del 14 dicembre 2004

RDL 30 dicembre 1923, n.3267 Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani

GU n.117 del 17 maggio 1924

RD 16 maggio 1926, n.1126 Approvazione del regolamento per l’applicazione del RD 30 dicembre 1923, n.3267, concernente il riordinamento e la riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani

GU n.154 del 6 luglio 1926

D Lgs 4 giugno 1997, n. 143 Conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale

GU n. 129 del 5 giugno 1997

Legge 23 dicembre 1999, n.499 Razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e forestale

GU n.305 del 30 dicembre 1999

Legge 21 novembre 2000, n.353 Legge-quadro in materia di incendi boschivi GU n.280 del 30 novembre 2000

Legge 27 marzo 2001, n.122 Disposizioni modificative e integrative alla normativa che disciplina il settore agricolo e forestale

GU n. 89 del 17 aprile 2001

D Lgs 18 maggio 2001, n.227 Orientamento e modernizzazione del settore forestale, a norma dell'articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57

GU n.137 del 15 giugno 2001 - SO n.149

DPCM 20 dicembre 2001 Linee guida relative ai piani regionali per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi

GU n.48 del 26 febbraio 2002

DM 19 aprile 2002, n. 124, Ministro dell'Economia e delle Finanze

Regolamento recante norme di attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 9, comma 6, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, relativo alle detrazioni di imposta spettanti a seguito dell'effettuazione di interventi di manutenzione e salvaguardia dei boschi finalizzati alla tutela ambientale e alla difesa del territorio e del suolo dai rischi di dissesto geologico

GU n.148 del 26 giugno 2002

DM 2 febbraio 2005, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio

Attuazione dei programmi pilota a livello nazionale in materia di afforestazione e riforestazione, ai sensi dell'articolo 2, punto 3, della legge 1° giugno 2002, n.120

GU n.164 del 16 luglio 2005

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D Lgs 27 maggio 2005, n. 101 Ulteriori disposizioni per la modernizzazione dei settori dell'agricoltura e delle foreste, a norma dell'articolo 1, comma 2, della legge 7 marzo 2003, n. 38

GU n. 137 del 15 giugno 2005

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DM 16 giugno 2005, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio

Linee guida di programmazione forestale GU n. 255 del 2 novembre 2005

Gestione agricola sostenibile Atto Titolo Rif. pubblicazione

Direttiva 86/278/CEE Protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

GU L 181 del 4 luglio 1986

Regolamento (CEE) n.2092/91 Metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari

GU L 36 del 10 febbraio 1998

Direttiva 91/414/CEE Immissione in commercio dei prodotti fitosanitari GU L 230 del 19 agosto 1991

Direttiva 91/676/CEE Protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole

GU L 375 del 31 dicembre 1991

Regolamento (CE) n.1251/99 Istituzione di un regime di sostegno a favore dei coltivatori di taluni seminativi

GU L 160 del 26 giugno 1999

Regolamento (CE) n.1257/99 Sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG)

GU L 160 del 26 giugno 1999

Regolamento CE 2461/99

Modalità d'applicazione del regolamento (CE) n.1251/1999 per quanto riguarda l'uso di superfici ritirate dalla produzione allo scopo di ottenere materie prime per la fabbricazione, nella Comunità, di prodotti non destinati in primo luogo al consumo umano o animale

GU L 299 del 20 novembre 1999

Relazione speciale n.14/2000 Per una politica agricola comune più verde GU C 353 del 8 dicembre 2000

Regolamento (CE) n.1782/2003 Norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori e che modifica i regolamenti (CEE) n. 2019/93, (CE) n. 1452/2001, (CE) n. 1453/2001, (CE) n. 1454/2001, (CE) n. 1868/94, (CE) n. 1251/1999, (CE) n. 1254/1999, (CE) n. 1673/2000, (CEE) n. 2358/71 e (CE) n. 2529/2001

GU L 270 del 21 ottobre 2003

Regolamento (CE) n.1783/2003 Modifica al regolamento (CE) n. 1257/1999 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG)

GU L 270 del 21 ottobre 2003

Regolamento (CE) n.2003/2003 Relativo ai concimi GU L 304 del 21 novembre 2003

Regolamento (CE) n.795/2004 Modalità di applicazione del regime di pagamento unico di cui al regolamento (CE) n.1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell’ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori

GU L 141 del 30 aprile 2004

Regolamento (CE) n.796/2004 Modalità di applicazione della condizionalità, della modulazione e del sistema integrato di gestione e di controllo di cui al regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell’ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori

GU L 141 del 30 aprile 2004

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COM(2004) 415 Piano d'azione europeo per l'agricoltura biologica e gli alimenti biologici

GU C157 del 28 giugno 2005

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L. 19 ottobre 1984, n.748 Nuove norme per la disciplina dei fertilizzanti GU 6 novembre 1984 n. 305

D. Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99 Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

GU n.38 del 15 febbraio 1992 – SO n.28

D. Lgs. 17 marzo 1995, n.194 Attuazione della direttiva 91/414/CEE in materia di immissione in commercio di prodotti fitosanitari

GU n.122 del 27 maggio 1995

L. 11 novembre 1996, n.574 Nuove norme in materia di utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e di scarichi dei frantoi oleari

GU n. 265 del 12 novembre 1996

D Lgs 4 giugno 1997, n. 143 Conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale

GU n. 129 del 5 giugno 1997

DM 19 aprile 1999 Approvazione del codice di buona pratica agricola GU n.102 del 4 maggio 1999 - SO n.86

D lgs 25 febbraio 2000, n.174 Attuazione della Direttiva 98/8/CE in materia di immissione sul mercato di biocidi

GU n.149 del 28 giugno 2000

Comunicato del 3 Gennaio 2002 Ministero delle Politiche Agricole e Forestali

Costituzione del Comitato consultivo per l'agricoltura biologica ed eco-compatibile

Delibera CIPE 14 giugno 2002, n. 41

Linee guida per il programma nazionale per l'approvvigionamento idrico in agricoltura e per lo sviluppo dell'irrigazione

GU n.199 del 26 agosto 2002

DM 9 agosto 2002, Ministro della

Salute

Adozione del piano di controllo ufficiale su commercio ed impiego dei prodotti fitosanitari per il quinquennio 2002-2006

GU n.266 del 13 novembre 2002

DM 12 giugno 2003, n. 185, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell'articolo 26, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152

GU n.169 del 23 luglio 2003

Legge 6 aprile 2004, n. 101 Ratifica ed esecuzione del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, con Appendici, adottato dalla trentunesima riunione della Conferenza della FAO a Roma il 3 novembre 2001

GU n.95 del 23 aprile 2004 – SO n.73

DM 21 luglio 2004, Ministro della Salute

Attuazione della direttiva 2003/82/CE della Commissione dell'11 settembre 2003, che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio, per quanto riguarda le frasi tipo sui rischi particolari e sulle precauzioni da adottare in materia di prodotti fitosanitari

GU n.240 del 12 ottobre 2004

DM 5 agosto 2004, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali

Disposizioni per l'attuazione della riforma della politica agricola comune

GU n.191 del 16 agosto 2004

Circolare AGEA 5 ottobre 2004, n. 491

Circolare applicativa delle disposizioni in materia di attuazione della riforma della politica agricola comune (PAC) e di applicazione del regime di pagamento unico (regolamento (CE) del Consiglio n. 1782/2003 e regolamenti (CE) della Commissione n. 795/2004 e n. 796/2004)

GU n.240 del 12 dicembre 2004

DM 13 dicembre 2004, Ministro delle Politiche Agricole e Forestali

Attuazione dell'articolo 5 del decreto ministeriale 5 agosto 2004, recante disposizioni per l'attuazione della riforma politica agricola comune

GU n.304 del 29 dicembre 2004

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D Lgs 13 dicembre 2004, n.331 Attuazione della direttiva 2003/61/CE in materia di sementi e materiali di moltiplicazione

GU n.27 del 3 febbraio 2005

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Legge 30 dicembre 2004, n. 311 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (finanziamento per l’attuazione del Piano Nazionale per l’agricoltura biologica)

GU n. 306 del 31 dicembre 2004, SO n. 192

DM 15 marzo 2005 Disposizioni nazionali di attuazione dei regolamenti (CE) n. 1782/2003 e n. 1973/2004 concernenti norme comuni relative ai regimi di sostegno e l’uso di superfici ritirate dalla produzione allo scopo di ottenere materie prime

GU n. 96 del 27 aprile 2005

Circolare AGEA 21 giugno 2005 Applicazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di condizionalità

DM 6 luglio 2005 Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e degli scarichi dei frantoi oleari, di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152

GU n.166 del 19 luglio 2005

Rifiuti Atto Titolo Rif. pubblicazione

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Direttiva 86/278/CEE Protezione dell'ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

GU L 181 del 4 luglio 1986

D Lgs 27 gennaio 1992, n. 99 Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

GU n.38 del 15 febbraio 1992 – SO n.28

D Lgs 5 febbraio 1997, n. 22 Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio

GU n.38 del 15 febbraio 1997 - SO n.33

D Lgs 13 gennaio 2003, n. 36 Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti

GU n.59 del 12 marzo 2003 - SO n.40

DM 12 giugno 2003, n. 185, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell'articolo 26, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152

GU n.169 del 23 luglio 2003

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DM 6 luglio 2005 Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e degli scarichi dei frantoi oleari, di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152

GU n.166 del 19 luglio 2005

Bonifiche Atto Titolo Rif. pubblicazione

DM 25 ottobre 1999, n.471, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e s.m.i.

GU n. 293 del 15 dicembre 1999 - SO n.218/L

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DM 18 settembre 2001, n. 468, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Regolamento recante: Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale

GU n.13 del 16 gennaio 2002

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Aree protette Atto Titolo Rif. pubblicazione

Legge 6 dicembre 1991, n. 394 Legge quadro sulle aree protette GU n.292 del 13 dicembre 1991

DPR 8 settembre 1997, n. 357 Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche

GU n.284 del 23 ottobre 1997 - SO n.219/L

DM 3 settembre 2002, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Linee guida per la gestione dei siti Natura 2000 GU n.224 del 24 settembre 2002

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DPR 12 marzo 2003, n.120 Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche

GU n.124 del 30 maggio 2003

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Allegato 5 Progetti BIOTEC, CLIM e PROT PROGETTI BIOTEC RELATIVI AL SETTORE AMBIENTALE TITOLO RUOLO

BIOTEC PERIODO COMMITTENTE %

FINANZ.COSTO FINANZ. COSTO FINANZ.

TOTALE TOTALE ENEA ENEA

Sviluppo di metodologie per la valutazione e la mitigazione degli impatti delle specie protette sulle attività di pesca e acquacoltura.

Contracting part

1-2-2003/1-5-2006 U.E. 50% 3.733.379,00 2.487.547,00 31.441,00 15.720,00

PON-RIADE (Ricerca integrata per l'applicazione di tecnologie e processi innovativi per la lotta alla desertificazione.

Responsabile Progetto

4-10-2002/3-10-2006

MIUR 100% 8.726.000,00 6.698.500,00 3.536.000,00 2.581.000,00

Analisi della risorsa rifiuti destinata al compostaggio e valutazione della sicurezza ambientale associata all'uso di ammendanti compostati verdi e misti.

Unico 21-9-2004/21-2-2006

Provincia di Roma 100% 30.126,66 30.126,66 30.126,66 30.126,66

Applicazione integrata di metodologie di biomonitoraggio in ambito fluviale.

Unico 2-11-2004/2-5-2006

ARPA Valle d'Aosta 100% 10.000,00 10.000,00 10.000,00 10.000,00

Fornitura di un sistema di monitoraggio della desertificazione attraverso tecniche di telerilevamento satellitare denominato DESERTWATCH.

Unico 16-9-2004/16-9-2006

ESA-ACS 100% 106.761,00 106.761,00 106.761,00 106.761,00

Progetto VENTO II: Finanziato da 2-9-2004/31-8- U.E. 50% 85.150,00 42.575,00

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Voluntary Environmental Tools for the continuous improvement of a disctrict.

partner Parco Alimentare di San Daniele

2007

Predisposizione di un sistema di gestione ambientale del Parco del Frignano.

Unico 24-2-2005/31-3-2006

Parco del Frignano 100% 21.500,00 7.500,00 21.500,00 7.500,00

Sviluppo di un modello di gestione integrata nella fascia costiera della laguna di Acquatina (LE), con particolare riferimento alle interazioni con le risorse ittiche.

Unico 24-5-2005/24-5-2006

Università di Lecce (Di.S.Te.B.A.)

100% 25.000,00 25.000,00 25.000,00 25.000,00

Valutazione ecotossicologica dei fitofarmaci -LR 28/98 P.S. 2005

Unico 2-9-2005/30-6-2006

CRPV Centro Ricerche Produzioni Vegetali

100% 18.000,00 18.000,00 18.000,00 18.000,00

Progetto IDROBIO - Metodologie innovative per la produzione di idrogeno da processi biologici.

Partner 28-7-2005/28-7-2008

MIUR 100% 7.945.528,85 5.506.251,50 2.100.000,00 1.455.300,00

Attuazione del progetto di ricerca finalizzato all'individuazione di modalità ottimizzate per la verifica della compatibilità ambientale di infrastrutture lungo i corsi d'acqua.

Unico 27-12-2005/27-12-2006

Provincia di Torino 100% 20.288,00 20.288,00 20.288,00 20.288,00

Monitoraggio dell'aria nei territori delle due cave site in Campo Rotondo nel comune di Capranica e in frazione Valle Cerasolo nel Comune di Castel S. Elia.

Unico 22-12-2005/22-2-2006

Provincia di Viterbo 100% 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

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Valutazione del rischio chimico nell'attività lavorativa agricola con particolare riferimento agli ambienti confinati (SERRE).

Cofinanziatore 28-11-2005/28-11-2006

I.S.P.E.S.L. 100% 19.000,00 12.500,00 12.500,00 12.500,00

Progetto CICLOPE - Sistemi innovativi ed autosufficienti di rilevamento e trasmissione dati ambientali, in banda larga e con tecnologie no cable, da applicare in aree naturali a protezione integrale.

Unico 18-10-2005/15-7-2006

ACONET S.p.A. 100% 190.000,00 190.000,00 190.000,00 190.000,00

PON-INAGRIMED (Ricerche integrate per l'innovazione di processo e di prodotti nelle filiere di prodotti tipici mediterranei).

Responsabile progetto

18-9-2002/18-9-2006

MIUR 100% 7.447.993,00 5.429.741,70 1.797.000,00 1.128.962,60

RECOVER - Renewable Energy Co-Ordinated Development in the Western Balkan Region.

Contracting part

1-6-2005/1-6-2006 U.E. 100% 130.000,00 130.000,00 20.896,00 20.896,00

FRUMISIS - Analisi del genoma del frumento duro per l'identificazione di geni utili al miglioramento della tolleranza a carenze idriche e alla salinità.

Partner 8-8-2003/31-12-2006

MIPAF 100% 2.719.400,00 2.450.718,00 408.000,00 297.000,00

Sequenziamento e caratterizzazione funzionale del genoma della vite (Vitis vinifera L.)

Finanziato dal Consorzio interuniversitario nazionale per la biologia molecolare delle piante di Siena

12-10-2005/31-12-2008

MIPAF 100% 6.500.000,00 6.435.000,00 360.000,00 180.000,00

Metodi e sistemi per Finanziato 29-11-2005/29- MIUR 100% 3.025.115,83 2.096.405,27 210.185,27 145.838,90

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aumentare il valore aggiunto degli alimenti tradizionali ed a vocazione territoriale

dall'Università degli studi di Perugia

11/2008

PROGETTI CLIM MED, MOD, OSTES Progetto Tematiche Durata Fonte di

FinanziamentoRuolo ENEA Partners Costo

totale (k€)

Finanziamento totale (k€)

Finanziamento ENEA (k€)

Unità ENEA

VECTOR Vulnerabilità delle coste e degli ecosistemi marini italiani ai cambiamenti climatici e loro ruolo nel ciclo del carbonio.

3 anni FISR Partner Conisma CNR INGV SZN ICRAM OGS

8250 5775 571.7 CLIM CLIM-MED CLIM-MOD

Conv. AMP Isole Pelagie

Metodologie di monitoraggio e studi sul ciclo del C

1 anno AMP Con fondi MATT

Responsabile 90 45 45 CLIM-MED CLIM-OSS

Conv. AMP Cinque Terre

Metodologie di monitoraggio Qualità acque e comunità biologiche

1 anno AMP Con fondi MATT

Responsabile 150 75 75 CLIM-MED

INTERREG Posidonia

Armonizzazione metodologie di monitoraggio comunità biologiche

2 anni EU- INTERREG MEDOCC

Partner IFREMER, ARPAL Enti locali francesi e spagnoli, Univ. Barcellona,

865 436 162 CLIM-MED

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Centro reg. aree protette Tunisia.

PNRA Tomografia

Messa a punto di metodol. per osservazione

3 anni PNRA Responsabile DIBE Uni Genova

100 CLIM-MED

Anti-intrusione portuale

Scenari per definizione sistemi di controllo

1 anno PRAI-FESR Fondi Europei per sviluppo regionale

Partner CNR-ISSIA, INGV, Industrie,

774 51 CLIM-MED

PRIMI

sviluppo di un sistema di osservazione e previsione dell’inquinamento da idrocarburi nel Mar Mediterraneo

3 anni

ASI –Agenzia Spaziale Italiana

Partner

CNR-ISAC INGV Uni. Parthenope CNR-Ismar UNI. FI UNI. Le SZN OGS ACS CLU SRL UNI Le 2

80 CLIM-MOD

APAT Implementazione di un sistema di modellistica numerica a scla regionale per lo studio della circolazione marina lungo le coste italiane orientato alla determinazione del trasporto e

1 anno

Agenzia per l’ambiente e territorio

Responsabile 30 CLIM-MOD

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diffusione in presenza di estuari

Roma per Kyoto

Piano di azione comunale per la riduzione delle emissioni di gas serra

4 anni UE Life Ambiente

Partner Comune di Roma, Proivincia di roma

2.285 1.085 135 CLIM ASS

Desurvey Sviluppo di un sistema di monitoraggio sulla desertificazione

5 anni UE VI FP “Global Change and Ecosystem Assessment”

Partner 40 Università ed Enti Ricerca

10.925 7.799 181 CLIM ASS

RIADE, SADE, VECIT, TELLUS

Osservazione della terra

3 anni MIUR, MATT Responsabile/Partner

1.500 CLIM OSTES

SIMMI, CRESCO

Sistemi Informativi Territoriali

3 anni MIUR Partner 1.000 CLIM OSTES

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Determina Com Prog Sezione Determina Responsabile Partner Costi Personale Sp.Gen. Totale Costi

1 1998/CA/283 E29J P606 PROT-RISAUTORIZZAZIONE ALLA FIRMA DELLA CONVENZIONE TRA IL COMMISSARIO DI GOVERNO-PRESIDENTE DELLA REGIONE CAMPANIA E L'ENEA

Gavelli Giorgio 704.711 571.338 1.276.049

1 2002/DG/135 E2EP P847 PROT-ANTCONVENZIONE PER ATTIVITA' DI COLLABORAZIONE IN MERITO ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ATMOSFERA PER IL COMUNE DI MILANO

Grandoni Giovanni 258.228 77.469 137.722 473.419

1 2002/PROT/10 E2EG P539 PROT-RIS

SUPPORTO ALLO SVILUPPO ED ALLA DIFFUSIONE DI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE SUL TERRITORIO PROVINCIALE DI VITERBO SECONDO LO SCHEMA EMAS

Finzi Fausta 12.911 20.658 33.570

1 2003/PROT/4 E2FZ P606 PROT-RIS PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA De Cecco Claudio 5.000 7.000 12.000

1 2003/PROT/11 E2FL P875 PROT-CHIM UNIVERSITA' CAGLIARI : ANALISI CHIMICHE DI MITILI E SEDIMENTI Morabito Roberto 3.432 43.028 46.460

1 2004/DG/46 E2HB P878 PROT-CHIM MIUR FIRB 2001 - Sviluppo di microsistemi multifunzionali Pilloton Roberto 251.620 114.139 128.255 494.014

1 2004/DG/275 E2IU P9AU PROT-RISConvenzione ENEA-MATT DSA - Supporto tecnico-scientifico al Comitato di Coordinamento della Commissione VIA del MATT

Maffucci Massimo 20.000 178.000 198.000

1 2004/PROT/17 E2HJ P846 PROT-ANT

CNR Contributo per lo svolgimento nell'ambito del gruppo della protezione civile del progetto relativo allo sviluppo di un applicatore di microonde aperto, mobile e trasportabile per l'inertizzazione a ridotto impatto ambientale, in situ, di materiali

Annibali Massimo 18.000 58.734 2.658 79.392

1 2004/PROT/47 E2IF P795 Direz PROTCR ENEA di Frascati - Conferimento incarico per "Realizzazione e certificazione di un Sistema Integrato Ambiente e Sicurezza del Centro

Litido Maria 50.000 50.000

1 2004/PROT/63 E2IM P9HE PROT-ATM MATT - DSA Studio di fattibilità su "Utilizzo di strumenti di policy per ridurre le emissioni di ossidi di azoto" Pignatelli Tiziano 23.000 162.000 21.000 206.000

1 2004/PROT/68 E2IR P539 PROT-RISComune di Foggia attività di sostegno alle azioni di salvaguardia ambientale e di supporto all'avvio di azioni propedeutiche all'applicazione degli strumenti volontari

Furgiuele Giovanni 20.834 16.667 4.167 41.667

1 2005/PROT/1 E2J7 PROT-RIS Convenzione Regione Lazio ENEA UTS PROT Romani Rino 32.500 95.000 127.500

1 2005/PROT/9 E2J2 P9HD PROT-INNMATT - DSA "Nuove applicazioni del sistema modellistico MINNI: analisi dei fenomeni di inquinamento atmosferico nel bacino Padano-Adriatico"

Zanini Grabriele 17.400 162.600 20.000 200.000

1 2005/PROT/10 E2J5 P9HL PROT-CHIMPETIT-OSA - Piattaforme evolute di telecom ed IT per offerta di servizi nel settore ambiente MIUR n.1188 2/8/2002

Grandoni Giovanni 378.800 309.850 185.850 874.500

1 2005/PROT/18 E2JF P875 PROT-CHIM

CISA - Centro Interprovinciale Sperimentazione Agroambientale - Mario Neri scarl per una ricerca analitica su elementi minori ed in traccia di interesse ambientale/tossicologico su composti e prodotti ortofrutticoli rin..

Faustini Nazzareno 5.750 8.750 14.500

PROT-STG Nazionali - 2005 1

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Determina Com Prog Sezione Determina Responsabile Partner Costi Personale Sp.Gen. Totale Costi

1 2005/PROT/19 E2JE P875 PROT-CHIM CRE Istituto Sperimentale per il Tabacco per analisi quantitativa delle nitrosammine specifiche del tabacco Salluzzo Antonio 6.000 6.096 12.096

1 2005/PROT/20 E2JN P9HE PROT-ATMAPAT Incarico per la predisposizione di scenari per la valutazione delle riduzioni delle emissioni di ammoniaca e delle misure per la tutela de

Vialetto Giovanni

1 2005/PROT/35 E2JQ P875 PROT-CHIM TIDe "Tecniche Integrate di Decontaminazione" Decreto MIUR n. 790 del 21/6/2004 Cremisini Carlo 286.377 249.371 149.623 685.371

1 2005/PROT/40 E2K2 PROT-RIS

Conferimento incarico all'ENEA dal Comune di Vetralla (VT) per le analisi particolato atmosferico e polveri in località Cinelli, di una cava dove si presume siano stati conferiti rifiuti non autorizzati

De Cecco Claudio 12.800 12.800

1 2005/PROT/50 E2KF P795 Direz PROTCentro ENEA di Faenza conferimento incarico per "Realizzazione e certificazione di un Sistema Integrato Ambiente e Sicurezza del Centro"

Litido 25.000 25.000

1 2005/PROT/55 E2KB P9EL PROT-TRARIF

Consulenza tecnico-scientifica ENEA per lo sviluppo di un Sistema di cogestione ambientale e audit - EMAS - nel Comune di ENTRACQUE (CN) conforme a quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 761/2001 del 19.3.2001

Bruzzesi Flavio 1.290 4.960 6.250

1 2005/PROT/56 E2KE P795 PROT-TRARIF

Conferimento incarico alla UTS PROT da parte della Direzione del Centro ENEA di Saluggia per la "Realizzazione e certificazione di un Sistema Integrato Ambiente e Sicurezza del Centro"

Adamoli Rosa 35.000 35.000

1 2005/PROT/57 E2KD P795 Direz PROT

Conferimento incarico alla UTS PROT da parte della Direzione del Centro ENEA di Portici per "Realizzazione e certificazione di un Sistema Integrato AMbiente E Sicurezza del Centro"

Litido M. 25.000 25.000

2 2003/PROT/10 E2FD P9C0 Direz PROT

INTERFRASI: INTERFEROMETRIA RADAR TERRESTRE E SATELLITARE, INTEGRATE DA RETI GPS ED ALTRE TECNOLOGIE INNOVATIVE PER LA DIAGNOSTICA DI INSEDIAMENTI ARCHEOLOG. IN AREE IN FRANA E SOGGETTE A EVENTI SISMICI. L297

Margottini Claudio 839.242 77.469 72.304 43.899 193.671

2 2003/PROT/13 E2FM P545 Direz PROT

CONVENZIONE ENEA - UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI "FEDERICO II" PER LA PARTECIPAZIONE AL PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DEL CENTRO DI COMPETENZA REGIONALE "ANALISI E MONITORAGGIO DEL RISCHIO AMBIENTALE"

Basili Mauro 150.000 98.000 59.000 307.000

2 2003/PROT/42 E2GF P9C0 Direz PROT

PON VIP - Sviluppo Sistema Esperto di Supporto alle decisioni per la valutazione dell'impatto sul paesaggio delle oper di mitigazione del dissesto idrogeologico in centri storici ed insediamenti archeologici a rischio o degradati da interventi pregressi.

Del Monaco Giuseppe 800.630 242.011 145.206 1.187.847

2 2003/PROT/55 E2H2 P545 PROT-PREV

Convenzione ENEA - Provveditorato Opere Pubbliche Molise, Soggetto Attuatore dell'Ord.del Pres. Del Consiglio dei Ministri n. 3279 del 10/04/2003 per la "reallizzazione di iniziative pilota in campo antisismico, tecnologico ed impiantist.

Clemente Paolo 156.400 156.400

PROT-STG Nazionali - 2005 2

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Determina Com Prog Sezione Determina Responsabile Partner Costi Personale Sp.Gen. Totale Costi

2 2004/PROT/11 E2H8 P137 PROT-PREV

GAD-Global Architectural Design Incarico di studio per lo "svolgimento di consulenze relative al progetto del sistema di isolamento sismico di tre edifici in corso di realizzazione a Bologna"

Forni Massimo 3.500 1.500 5.000

2 2004/PROT/13 E2HA P545 PROT-PREV

Campobasso Provincia - Università della Basilica e ENEA / ENEL.HYDRO / DiSGG Incarico aggiuntivo inerente la consulenza specialistica riguardante l'intervento pilota di adeguamento sismico del liceo scientifico "A. Romita" di Campobasso

Clemente Paolo 1.000 1.000

2 2004/PROT/14 E2H9 P545 PROT-PREV Petacciato (CB) - Indagini e controlli sulla Scuola Elementare Clemente Paolo 8.000 8.000

2 2004/PROT/16 E2H6 P545 PROT-PREV

Soprintendenza Beni Archeologici Napoli e Caserta per la consulenza specialistica relativamente all'intervento di restauro conservativo e riqualificazione paesaggistico-ambientale Teatro Romano Miseno

Serafini Sandro 6.000 4.000 10.000

2 2004/PROT/58 E2IE P9AX PROT-PREVRegione Basilicata - Consulenza tecnica per la progettazione dell'intervento di stabilizzazione del litorale ionico metapontino

Valpreda Edi 12.000 4.000 16.000

2 2004/PROT/59 E2ID P137 PROT-PREV Comune di Cerignola - Incarico per il collaudo in corso d'opera delle strutture in c.a. di edifici residenziali Martelli Alessandro 5.972 5.972

2 2005/PROT/8 E2J3 P9AX PROT-PREVComune di Foligno (PG) "Valutazione dell'utilizzo del territorio del comune di Foligno mediante acquisizione multitemporale di immagini multispettrali"

Immordino Francesco 9.500 4.000 13.500

2 2005/PROT/24 E2JM P545 PROT-PREVIncarico per il collaudo in corso d'opera dell'edificio destinato a nuova sede della Fratellanza di Grassina, Bagno a Ripoli (Firenze)

Martelli Alessandro 912 3.040 3.951

2 2005/PROT/26 E2JR P135 PROT-IDR Comune di Sasso Marconi (BO) - Conferimento incarico all'ENEA Ciancarella Luisella

2 2005/PROT/29 E2JX P545 PROT-PREV Di Cola - Incarico di consulenza riguardante l'applicazione dell'isolamento sismico ad un edificio esistente Forni Massimo 2.500 2.500

2 2005/PROT/30 E2JW P950 PROT-IDRXX SECOLO s.r.l. per "Catalogazione, acquisizione e trattamento immagini dell'Archivio Manifesti della Massimo & Sonia Cirulli Archive"

Moretti Lorenzo 923 1.477 2.400

3 2001/TEIN/25 E2E6 P689 PROT-TRARIF

CONSORZIO CO.RE.PLA - CONVENZIONE PER L'ESECUZIONE DI ATTIVITA' DI ASSISTENZA TECNICA A CAMPAGNE DI PROVA PER LA VERIFICA DELL'IMPIEGO DI MATERIALI PLASTICI COME COMBUSTIBILE O MATERIALE ALTERNATIVO IN PROCESSI PRODUTTIVI

De Stefanis Pasquale 90.380 116.203 206.583

3 2003/DG/65 E2FQ P9A8 PROT-MICO INTESA - RIMODULAZIONE E DIFFERIMENTO DEI TERMINI DELL'INTESA DI PROGRAMMA ENEA-MIUR

Cornacchia/Magarelli 374.220 316.550 128.790 819.560

3 2003/DG/65 E2FR P9A7 PROT-STP INTESA - RIMODULAZIONE E DIFFERIMENTO DEI TERMINI DELL'INTESA DI PROGRAMMA ENEA-MIUR

Cornacchia/Magarelli 568.110 934.790 259.820 1.762.720

PROT-STG Nazionali - 2005 3

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Determina Com Prog Sezione Determina Responsabile Partner Costi Personale Sp.Gen. Totale Costi

3 2003/PROT/23 E2G7 P9B1 PROT-STP

PON-Pirolisi - Messa a punto di un processo combinato e realizzazione di un impianto pilota per la produzione di carboni attivi e gas di sintesi da materiali di rifiuto mediante pirolisi e Steam Reforming

Cornacchia Giacinto 253.062 568.101 340.860 1.162.023

3 2003/PROT/24 E2G8 P9B0 Direz PROTPON-Materiali - Sviluppo ed applicazioni di materiali compositi particellati: valorizzazione di residui industriali e sovvalli di RSU

De Vincenzis Giuseppe 485.467 490.633 294.379 1.270.479

3 2003/PROT/29 E2GC P9AU PROT-RIS CONVENZIONE COMMISSIONE VIA Maffucci Massimo 25.000 212.600 237.600

3 2003/PROT/31 E2GA P689 PROT-TRARIF

COMITATO TERMOTECNICA ITALIANO ENERGIA E AMBIENTE (C.T.I.) MILANO PER L'ESECUZIONE DI PROVE DI COMBUSTIONE E ANALISI DELLE EMISSIONI NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA NAZIONALE PROBIO 2000

Chiado'Rana Mario 11.500 35.500 47.000

3 2004/PROT/5 E2H4 P9BA PROT-GERIF

KAPPASYSTEM Srl - Conferimento per la definizione acquisizione e realizzazione di un progetto di ricerca dal titolo "Studio ed implementazione di un modello matematico di valutazione della qualità dell'aria

Lombardi Giovanni 27.000 40.000 67.000

3 2005/DG/37 E2HZ P9HM PROT-RIS SMS VOSLESS Sperimentazione di nuovi metodi per la gestione degli inquinanti - solventi. D'Amico Flaviano 151.600 279.112 430.712

3 2005/PROT/3 E2IX P581 PROT-IDR Sistema Ecodeco S.p.A. per "Studio per il trattamento biologico di percolato di discarica" Spagni Alessandro 9.500 10.500 20.000

3 2005/PROT/14 E2JI P959 PROT-IDRStipula Convenzione Provincia di Ferrara per un incarico di "Studio geochimico e biologico dei sedimenti e delle risorse idriche nella Sacca di Goro"

Malaguti Antonella 3.300 3.700 7.000

3 2005/PROT/33 E2K9 PROT-INN LITCAR "Laboratorio Integrato Tecnologie e Controllo Ambientale nel Ciclo di Vita dei Rifiuti" Masoni Paolo 102.500 79.000 20.500 202.000

3 2005/PROT/34 E2K8 P9HQ PROT-INN LARIA "Laboratorio Regionale per l'Innovazione nel controllo della qualità dell'Aria" Berico Massimo 100.000 168.870 20.000 288.870

3 2005/PROT/38 E2K0 P9EL PROT-TRARIF

Conferimento Incarico all'ENEA dal Comune di Merone per partecipazione alla Commissione Tecnica per il monitoraggio in continuo delle emissioni in atmosfera della Ditta Holcim Italia S.p.A.

Chiado' Rana Mario 1.700 3.300 5.000

3 2005/PROT/44 E2K5 P304 PROT-ANTConferimento incarico all'ENEA da parte dell'Università degli Studi di Firenze di "indagini analitiche su composti tanninici"

Casarci Maurizio 3.651 1.849 5.500

839.242 5.613.649 5.798.498 1.961.728 13.373.876

PROT-STG Nazionali - 2005 4

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Determina Com Prog Sezione DetermDescr DetermRespons Partner Costi Personale Sp.Gen. Totale Costi

1 2002/PROT/47 E2FF P829 PROT-CHIMEUROPEAN VIRTUAL INSTITUTE FOR REFERENCE MATERIALS - VIRM CONTRATTO CON LA COMMISSIONE EUROPEA N. G7RT-CT-2002-05104

Morabito Roberto 12.800 66.105 13.215 92.120

1 2002/PROT/53 E2FG P829 PROT-CHIM

C.E. : IMPROVING THE INFRASTRUCTURE FOR METROLOGY IN CHEMISTRY IN THE CANDIDATE NEW MEMBER STATES - QUA-NAS - G7RT-CT-2002-05110

Morabito Roberto 3.450 10.000 2.000 15.450

1 2003/PROT/32 E2GD P829 PROT-CHIM

EUROPEAN VIRTUAL INSTITUTE FOR SPECIATION ANALYSIS - EVISA - MEMBERSHIP AGREEMENT CON L'UNIVERSITA' DI MUNSTER (DE) NELL'AMBITO DEL CONTRATTO G7RT-CT-2002-05112-V°PQ - UE

Morabito Roberto 4.364 2.276 872 7.512

1 2004/DG/254 E2II P9HI Direz PROT LIFE-SIAM Partecipazione ENEA al Progetto della Commissione Europea "Sustainable Industrial Area Model"

Frenquellucci Ferdinando 1.970.513 171.000 339.375 13.750 524.125

1 2004/PROT/25 E2HO P829 PROT-CHIM

SWIFT-WFD "Screening methods for Water data InFormaTion in support of the implementation of the Water Framework Directive" - contratto U.E. N. SSPI-CT-2003-502492 - 10 novembre 2003

Morabito Roberto 69.764 266.236 336.000

1 2004/PROT/54 E2IV P875 PROT-CHIM

EURANOS FI6R-CT-2004-508843 - Partecipazione ENEA al Progetto "European approach to nuclear and radiological emergency management and rehabilitation strategies -

Monte Luigi 5.000 16.000 21.000

1 2005/PROT/2 E2J8 P9HA PROT-INN LIFE - LAIPP - Finanziamento della C.E. programma LIFE Ambiente PROGETTO LIFE04 ENV/IT/000588 Luciani Roberto 86.600 158.580 19.000 264.180

1 2005/PROT/13 E2JH P9BA PROT-GERIF LIFE - MARRAKEMAS - contract CE LIFE N. 04 TCY/MA/000070 Marri Pietro 4.252 29.550 2.145 35.947

1 2005/PROT/21 E2JV P829 PROT-CHIM

Institute for Reference Materials and Measurements (Commission of the European Communities) per Analisi di stabilità di TBT e derivati butilici dello stagno, mercurio e arsenico totale nel materiale di riferimento BCR 7

Morabito Roberto 2.528 3.472 6.000

1 2005/PROT/36 E2JT P875 PROT-CHIM TBTIMPACTS - "Assessing impacts of TBT on multiple coastal uses" - Contratto UE INCO-CT-2005-510658 Morabito Roberto 39.841 92.190 59.010 191.041

2 2002/PROT/29 E2F1 P137 PROT-PREV PROGETTO VAST-IMAGE CONTRATTO N. EVG1-2002-00063 Forni Massimo 16.796 255.204 272.000

2 2002/PROT/30 E2F2 P137 PROT-PREV PROGETTO INDEPTH CONTRATTO N. EVG1-2001-00072 Forni Massimo 10.000 185.787 195.787

2 2004/PROT/69 E2IH P9HC PROT-PREV LESSLOSS - Contract n° 505488 Forni Massimo 41.050 234.150 148.800 424.000

3 2001/SIEC/39 V152 P131 PROT-INN CASCADE - UE: "CO-OPERATION AND STANDARD FOR LIFE-CYCLE ASSESSMENT DATA IN EUROPE" Masoni Paolo 335.872 335.872

3 2002/DG/80 E2EZ P450 PROT-ANT

CONTRATTO DI ASSOCIAZIONE TRA ENEA E EDF PER LA REALIZZAZIONE DI UN CODICE PER IL CALCOLO DELLA VITA RESIDUA DI UN COMPONENTE SOGGETTO AD INVECCHIAMENTO

Clarotti Carlo Alberto 81.070 81.070

3 2002/DG/276 E2F5 P131 PROT-INN ELCA 2: DATABASE AND WEB SITE FOR THE ADOPTION OF IPP IN SMES Masoni Paolo 1.160.110 979.688 979.688

PROT-STG Internazionali - 2005 1

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Determina Com Prog Sezione DetermDescr DetermRespons Partner Costi Personale Sp.Gen. Totale Costi

3 2003/PROT/6 E2FI P9AY PROT-IDR

AGROIWATECH-COST-EFFECTIVE TECHNOLOGIES FOR WASTEWATER TREATMENT AND WASTE BIODEGRADATION IN AGRO-INDUSTRIES WITH RECLAMATION OF RESOURCES (CONTRACT N. ICA2-CT2002-10010)

Farina Roberto 50.000 79.691 63.751 193.442

3 2003/PROT/35 E2GG P9AY PROT-IDR MEDA - Efficient Management of Wastewater, its treatment and reuse in the Mediterranean countries Farina Roberto 32.500 176.700 14.644 223.843

3 2004/PROT/57 E2IC P450 PROT-ANT Realizzazione del codice di calcolo "IBS" - Contratto di associazione tra ENEA e EDF

Clarotti Carlo Alberto 13.000 17.000 30.000

3 2004/PROT/71 E2IT P9HH PROT-ATMCULT-STRAT Assesment of Air Pollution Effectes on Cultural Heritage - Management Strategies UE n° SSPI-CT-2004-501609

Doytchinov Stefan 30.000 107.150 69.700 206.850

3 2005/D.G./263 E2KC PROT-ANT C.E.: progetto BATTLE Casarci Maurizio 1.422.044 125.500 466.793 41.007 633.300

3 2005/PROT/4 E2IY P450 PROT-ANT UNIDO - Incarico partecipazione progetto - Strategies to reduce unintentional production of POP in China Spezzano Pasquale 0 30.000 54.345 84.345

3 2005/PROT/7 E2J6 P9HN PROT-INN LIFE- PNEUMA n° LIFE 04 ENV/IT/000595 Masoni Paolo 45.855 157.347 203.202

3 2005/PROT/17 E2JG P9AU PROT-RISADEME - DEXA-MCP Intelligent EnergY Europe (EIE) "Dissemination, Extension and Application of the Motor Challenge Programme"

Vignati Sigfrido 14.000 53.353 36.852 104.205

3 2005/PROT/27 E2K1 P450 PROT-ANT EDF - ENEA Realizzazione del codice di calcolo Innovation Super ASPIC Logiciel

Clarotti Carlo Alberto 26.000 34.000 60.000

4.552.667 2.149.859 2.886.374 484.746 5.520.979

PROT-STG Internazionali - 2005 2

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1

Allegato 6 TEMATICHE SVILUPPATE DALL’ENEA: prodotti, risorse umane e finanziarie, partnership e tempistica Prevenzione e mitigazione dei rischi naturali ed antropici (PROT PREV e ANT)

Finanziamento (Vedi legenda)

Prodotti Descrizione RU (pers.)

Partnership(Vedi legenda) Fonte

Entità

Tecnologie/ Dati

1- Progettazione di isolatori e dispositivi antisismici applicati agli edifici residenziali strategici e al patrimonio storico-artistico (PREV) 2-Progettazione e implementazione di banche dati geografiche per la gestione del rischio costiero 3- Sviluppo di applicatori di microonde per inertizzazione in situ di materiali (ANT)

1- INT/NAZ//NAZ-PA 2- INT/NAZ-PA

Metodologie 4- Consulenza tecnica sulle moderne tecniche costruttive per risolvere problemi realizzativi, di carattere sismico e non (vibrazioni da traffico, ecc) , di edifici ed impianti (PREV) 5- Sviluppo ed applicazione di tecniche e metodi di analisi spaziale complessa dei caratteri fisici del territorio attraverso strumenti innovativi (fuzzy logic, image processing) GIS, DGPS) applicate alla valutazione dei rischi naturali e ed alla pianificazione di interventi di mitigazione a basso impatto (PREV) 6- Implementazione di metodologie per l’analisi della pericolosità da frana, della vulnerabilità sistemica su particolari elementi esposti (es. Beni Culturali), proposta di azioni dirette ed indirette per la mitigazione del rischio applicate alla pianificazione del territorio. Analisi storiche sulla pericolosità da frana ed alluvioni (PREV) 7- Indagini analitiche su composti tanninici (ANT)

41 1-3 UN-IT../ UN- EST./ IND.- INT.. IND.-IT: 2- UN-IT 4- UN-IT/ PA- NAZ-/IND-IT 5- UN-IT/ 6- INT/NAZ 7-UN- IT

3- NAZ-PA 4- INT/NAZ-PA/IND-IT 5- INT 6- NAZ-PA 7- NAZ-

4.080.000,00

Potenzialità di prodotti/attività a medio termine: A breve – medio termine

L’ applicazione, a scala vasta (nazionale), sulla base di accordi strategici, dei risultati (tecnologie e metodologie) delle ricerche effettuate Realizzazione di centri tematici a sostegno delle politiche nazionali di mitigazione dei rischi Certificazione dei processi di produzione interna all’Ente di dati geografici Integrazione della produzione dell’ENTE nelle azioni processi in corso (nazionali ed Europee) di condivisione e scambio dell’informazione geografica Intervento nei processi di certificazione ed omologazione di moderne tecniche ingegneristiche applicate al rischio sismico

A lungo termine Progettare, a scala nazionale, piani di localizzazione sul territorio di impianti distribuiti di produzione sostenibile di energia Sviluppo di sistemi di protezione sismica non passivi; applicazione di dispositivi di isolatori e dispositivi antisismici agli impianti strategici (industria chimica, impianti nucleari)

Potenzialità di interlocutori/finanziatori: UE, Ministero dell’Ambiente e del Territorio, Ministero Beni Culturali, Ministero Attività Produttive Cooperazione Internazionale, Regioni ed EELL, Banca Mondiale, Enti di ricerca nazionali/internazionali Sullo specifico fronte dell’ingegneria applicata al rischio sismico: Aziende private, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (rispetto a cui esistono già in fase embrionale le basi per proporsi come consulente tecnico), INGV (Accordo di collaborazione in fase di definizione), Collaborazioni Internazionali (in avvio in Francia, Iran e Corea).

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2

Gestione risorse idriche (PROT IDR, CHIM, STP e TESE)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU Partnership Fonte

Entità

Tecnologie/ Dati

Realizzazione di Sistemi Esperti per monitorare il processo di impianti di depurazione e minimizzare l’impatto nocivo sul corpo idrico ricettore Messa a punto e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e progettuali che consentono il risparmio idrico ed il recupero dei reflui per il loro riutilizzo in ambito civile, industriale e agricolo Sviluppo di tecnologie applicabili per il contenimento degli inquinanti applicate al trattamento di reflui Sviluppo tecnologie innovative per la valorizzazione energetica di reflui biodegradabili mediante produzione di gas combustibili Sviluppo di microsistemi funzionali

INT/NAZ/ NAZ-PMI

Metodologie Metodologie per il recupero e l’ottimizzazione della risorsa idrica e dei processi di trattamento dei reflui in alcuni dei settori industriali maggiormente idroesigenti come il chimico, il galvanico, il tessile, il cartario, il conciario, e nel settore della abitazione civile Definizione in ambito internazionale di strategie di smaltimento dei sedimenti contaminati Metodologie e metodi per il monitoraggio dei corpi idrici per comprendere le correlazioni tra i fattori inquinanti e la tipologia dei sedimenti tramite test di tossicità Sistema di cogestione ambientale e audit - EMAS - nel Comune di ENTRACQUE (CN) Analisi tossicologiche su elementi in traccia di interesse ambientale/tossicologico Messa a punto ed applicazione di Tecniche Integrate di Decontaminazione Sviluppo strumenti e metodologie per la valutazione ed il miglioramento della Qualità delle Misure in campo Ambientale Proposte metodologiche relative allo screening delle acque per l’implementazione delle Direttive Europee

89

IND-IT / UNI-IT / UNI-ES

EINT/NAZ/ NAZ-PA

2.570.000,00

Potenzialità di prodotti/attività A medio termine: Realizzazione di sperimentazioni (dalla scala banco fino al pilota di maggiore dimensione) nel campo dei trattamenti delle acque reflue. Ampliare e consolidare le aree di intervento agli studio della “isotopia stabile”, su cui già esistono competenze consolidate, nelle ricerche ambientali applicate al controllo della genuinità e dell’origine agroalimentare, al monitoraggio delle acque sotterranee e alle variazioni nel tempo e nello spazio dell’anidride carbonica atmosferica per valutare l’influenza delle attività antropiche. A lungo termine: Sviluppare l’area degli interventi alle analisi chimiche sui metalli, nelle diverse matrici, sulle sostanze chimiche recalcitranti alla biodegradazione come gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) e i principali parametri chimici e chimico-fisici delle acque. Spostare dalla scala locale puntuale ad una scala regionale vasta e nazionale il ruolo di interlocutori privilegiati nel settore della depurazione degli organi di governo (regionali e nazionali), dei gestori servizi idrici, aziende private e multiutility. Potenzialità di interlocutori/finanziatori: A medio termine: UE, Cooperazione internazionale, Ministero dell’Ambiente, CNR(IRSA, ISE) ed altri centri di ricerca privati (CSDU, Hydrocontrol, CESI, ecc.) con cui occorre migliorare la capacità di interazione e mitigare l’attuale competizione.

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3

Gestione e trattamento rifiuti (PROT GERIF, TRARIF, STP e TESE)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU Partnership Fonte

Entità

Tecnologie/ dati

Studio ed implementazione di un modello matematico di valutazione della qualità dell'aria Sviluppo eco-sostenibile di tecnologie per il recupero energetico da rifiuti urbani ed industriali, il controllo delle emissioni e l’ottimizzazione delle prestazioni. Sviluppo tecnologie innovative finalizzate al recupero di materiali da rifiuti e scarti di lavorazioni integrabili anche in cicli di produzione Sviluppo tecnologie di termovalorizzazione di rifiuti urbani ed industriali finalizzati al recupero di materiali ed energia

IND-IT/NAZ /NAZ-PA

Metodologie Sviluppo processi chimico-fisici e termici finalizzati al recupero di materiali ed energia da rifiuti e scarti di lavorazione, Supporto alla PMI per l’ottimizzazione dei cicli produttivi finalizzati al recupero e riciclo dei materiali Attività di consulenza a livello locale per lo sviluppo di sistemi di ecogestione ambientale Supporto a d amministrazioni locali per il monitoraggio in continuo delle emissioni industriali in atmosfera Prove di combustione e analisi delle emissioni Assistenza tecnica a campagne sperimentali di impiego materiali plastici come combustibili

29+31+14+9

IND-IT/NAZ-

NAZ / NAZ-PA

1.632.000,00

Potenzialità prodotti/attività a medio termine Sviluppo processi e tecnologie innovative di trattamento rifiuti urbani, industriali e scarti di lavorazione finalizzati al recupero di materiali, energia e corretto smaltimento in discarica secondo la gerarchia di intervento prevista dalla legge Ronchi. Supporto alla PMI per l’ottimizzazione dei cicli produttivi finalizzati al recupero e riciclo dei materiali Supporto alla PA centrale e periferica nella definizione di normativa tecnica e piani di gestione e smaltimento rifiuti. Maggiore capacità di proporsi con progetti di ricerca a scala nazionale ed internazionale e maggiore interazione tra ambito di ricerca interno all’Ente e la fase di trasferimento alla PA nazionale regionale locale e nelle commissioni. Potenzialità di interlocutori/finanziatori: Unione Europea, Pubblica amministrazione Nazionale, Ministeri Ambiente, Industria, Attività Produttive, PMI, Regioni, MIUR.

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4

Risanamento Ambientale (PROT RIS e MICO)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU Partnership

Fonte

Entità

Tecnologie/ dati

.

Metodologie 1- Supporto tecnico scientifico a scala nazionale: -alla Commissione VIA del MATT relativamente ad iter procedurali di compatibilità ambientale connessi ad impianti di produzione energetica ed opere; 2- Supporto allo sviluppo ed alla diffusione di sistemi di gestione ambientale sul territorio secondo lo schema EMAS (Provincia Viterbo) Azioni a scala locale a supporto all’avvio dell’applicazione degli strumenti volontari; (Comune Foggia) 3- Analisi di particolato atmosferico e polveri connessi alla gestione di discariche Sperimentazione di nuovi metodi per la gestione degli inquinanti - solventi. 4- Monitoraggio Ambientale (MICO- Intesa)

16 * IND-IT/NAZ-PA

1 NAZ /NAZ- PA / IND-IT 2- NAZ-PA 3-IND-IT/NAZ-PA Nazionale 4- NAZ-

3.332.000,00

* dato non verificato Potenzialità prodotti/attività a medio termine La tematica si propone quasi esclusivamente sul piano della consulenza a livello anche strategico nazionale e quindi potrebbe derivarne maggiore forza alle attività di questa tematica e di altri gruppi specialistici con lo sviluppo di una maggiore interazione ed utilizzo dei risultati delle ricerche effettuate nell’Ente. Potenzialità di interlocutori/finanziatori: Unione Europea e l’ambito della PA nazionale che adesso risulta marginalmente coinvolto.

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5

Inquinamento atmosferico (PROT ATM e INN )

Finanziamento Prodotti

Descrizione RU Partnership

Fonte

Entità

Tecnologie/ dati

Sviluppo e validazione di modelli : -per lo studio della dispersione degli inquinanti gassosi e particellari in atmosfera per la modellistica della deposizione polmonare e campagne di misura per la caratterizzazione fisica e chimica del particolato atmosferico - localizzazione e progettazione di reti per il monitoraggio della qualità dell’aria e caratterizzazione del PM -produzione di matrici di trasferimento atmosferiche” per la valutazione dei costi connessi alle diverse tecnologie di abbattimento delle emissioni atmosferiche -Produzione di “scenari” di efficacia di specifiche modifiche o abbattimenti di alcune tipologie di emissioni; - validazione di nuovi campionatori di polveri

INT/NAZ / NAZ-PA

Metodologie

Modelli di trasporto chimico per la valutazione dei fenomeni di inquinamento atmosferico e per la definizione di policies per ridurre le emissioni -Valutazione effetti dell’inquinamento atmosferico e del del rateo di deposizione del particolato indoor su superfici applicate ai beni archeologici Attività di consulenza a Commissioni Nazionali, Europee ed internazionali per le problematiche relative all’Inquinamento Atmosferico, Attività di supporto tecnico alle attività del Tavolo tecnico Stato-Regioni sui temi della qualità dell’aria

10*

UN-IT/ NAZ / INT (ONU)/ IND-IT

INT/NAZ-

412.000,00

* dato da indicazioni dirette Potenzialità prodotti/attività a medio termine La trasformazione della maglia di calcolo del sistema modellistico MINNI da 20x20 km2 a 4x4 km2 sull’intero territorio nazionale, la simulazione di anni meteorologici diversi dall’anno di riferimento 1999 (almeno 2004,2003, 2002) e l’assistenza specialistica alla Commissione VIA stessa. Incorporazione del modulo per il calcolo degli apporti da sabbie sahariane e da incendi . Potenzialità di interlocutori/finanziatori futuri: Ministeri dell’ambiente e dei Beni Culturali, Ministero dell’industria. Istituzioni di paesi UE (Polonia, Svezia) e Svizzera.

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6

Progettazione ecosostenibile (Life Cycle Assessment) (PROT INN)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU Partnership Fonte

Entità

Tecnologie /brevetti/laboratori

Costituzione del laboratorio di LCA ed ecodesign; Realizzazione del database ENEA-LCA-TEX (brevetto ENEA N. 570 “Banca Dati ENEA-LCA-TEX) per la Valutazione di Ciclo di Vita nell'Industria Tessile

INT/NAZ-PA

Metodologie Valutazioni di impatto ambientale e tecnico-economiche di soluzioni tecnologiche innovative (basate su sistemi ad aria compressa) in sostituzione delle batterie di accumulatori al piombo come sistemi di alimentazione di back up di centrali telefoniche (progetto LIFE PNEUMA); Applicazioni di ecodesign di edifici; studi LCA di filiera (mobili da cucina, da ufficio e cappe) al fine di identificare i principali impatti ambientali Attività svolte a supporto della certificazione ambientale in particolare sul ciclo dell’acqua

UN-ES/UNI-IT/IND-INT/IND-NAZ

INT / NAZ/NAZ-PA

1.521.000,00

Potenzialità prodotti/attività a breve - medio termine Scenari di gestione integrata dei rifiuti (in avvio un progetto nella Provincia di Bologna); studi di LCA relativi alle tecnologie innovative relative ad inertizzazione e recupero di scorie e ceneri volanti da inceneritore di RSU, recupero di fanghi da levigatura di gres porcellanato, piattaforma integrata di riciclo della carta stampata con inchiostri ecologici, riciclaggio di polipropilene. Potenzialità prodotti/attività a medio- lungo termine Valutazione di sostenibilità di paesi in via di sviluppo. Sviluppo di analisi di eco-sostenibilità dei prodotti industriali e dei servizi, di arricchire la vasta banca dati acquisita su materiali e processi (ponendo le basi per una banca dati italiana), conoscere e modificare tre metodi per la valutazione del danno, con l’obbiettivo di pervenire alla definizione di un metodo nazionale. Potenzialità di interlocutori/finanziatori: Cooperazione Internazionale

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7

Cambiamenti climatici (CLIM MOD, MED e OSS)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU Partnership Fonte

Entità

Tecnologie Sistemi informativi per l’archiviazione ed il trattamento di dati marini multidisciplinari

INT/NAZ

Metodologie - metodologie (tomografia acustica – PNRA) e strumenti per l’osservazione;

- metodologie per il monitoraggio di comunità biologiche;

- scenari per la definizione di specifiche tecniche per sistemi innovativi finalizzati al controllo e sorveglianza di aree marine costiere;

27 * PA-ES/UNI-IT/ UNI-ES/

INT/NAZ

* dato non verificato Potenzialità prodotti/attività a breve - medio termine Integrare la capacità di intervento in campo, osservazioni ed analisi ambientali con attività di modellistica attraverso un approccio sistematico indispensabile sia per la comprensione dei complessi ecosistemi marini, sia per la valutazione della loro vulnerabilità e per lo sviluppo di criteri di gestione.

Potenzialità di interlocutori/finanziatori: Cooperazione Internazionale

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8

Osservazione della Terra e Sistemi Informativi Territoriali (CLIM OSTES)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU Partnership

Fonte

Entità

Tecnologie Metodologie Progettazione ed implementazione di SIT:

omogeneizzazione ed introduzione dei dati derivanti dalle attività scientifiche di monitoraggio; normalizzazione ed integrazione di cartografia Metodi per gestione, calibrazione (tramite misure LIDAR georiferite) ed elaborazione di dati telerilevati da aereo tramite sensori multispettrali Metodi di elaborazione tramite indici spettrali per la stima di parametri biofisici della vegetazione Metodologia per il calcolo di modelli tridimensionali di aree urbane

10 UN-IT NAZ

2.500.000,00

Potenzialità prodotti/attività a breve - medio termine Sviluppare attività complementari che riguardano lo sviluppo precompetitivo di metodologie di monitoraggio sia della vegetazione seminaturale che d’interesse agricolo, tramite l’impiego di sensori innovativi (come l’ASPIS -Advanced SPectral Imaging System), integrato con altra strumentazione avanzata.

Sviluppare applicandole nell’ottica della prevenzione del danno sismico, competenze per la caratterizzazione tridimensionale delle aree urbane per mezzo di tecnologie di aerofotogrammetria digitale e telerilevamento da satellite.

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9

Protezione degli agro-ecosistemi (BIOTEC AMB, DES, DIV e SIS)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU unità

Partnership

Fonte

Entità

Tecnologie 1- realizzazione di un sistema di monitoraggio di parametri ambientali integrato e tecnologicamente innovativo (Brevetto N° RM2005A000269) 2- realizzazione di un Repository-Visualizzatore-Analizzatore (RVA) per l’inserimento, l’analisi e la rappresentazione di dati in ambiente GIS 3- realizzazione di un Sistema di Supporto alle Decisioni per la lotta alla desertificazione, condiviso con le Regioni interessate 4- prototipo di impianti di piccola e media dimensione per la gasificazione di residui agro-forestali e la produzione di energia elettrica per usi locali 5- risparmio energetico ed uso di energie rinnovabili in sericoltura 6- prototipi per serre per ambienti estremi

1-2-3 INT/NAZ

Metodologie 7- linee guida per il biomonitoraggio in ambiente alpino 8- metodologie analitiche della componente vegetazionale negli ambienti di acque correnti (macrofite) 9- sviluppo della metodologia ICZM (Integrated Coastal Zone Management)

35 1-2-3 IND-IT/IND-ES. 4-5-6 NAZ/ UN-IT /NAZ-PA

7-8

UNI-IT 9-10

UN-IT/ UNI-ES/ IND-IT

11-12 NAZ-PA/NAZ/ 4-5-6

INT/NAZ 7-8 NAZ

4.459.144,00

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10

Potenziali prodotti/attività: A breve – medio termine

Applicazione a scala vasta (nazionale ed internazionale), sulla base di accordi strategici, delle tecnologie sviluppate per applicazioni nel campo della lotta alla desertificazione. Realizzazione di piattaforme comuni di servizi per la diffusione di tecnologie e metodologie dedicate alla protezione degli agro-ecosistemi, alla salvaguardia della biodiversità, alla pianificazione e gestione integrata del territorio. Realizzazione di soluzioni tecnologiche no-cable per la trasmissione di dati remoti in aree protette non accessibili. Certificazione e registrazione EMAS di aree protette, sulla base delle linee guida elaborate da ENEA. Applicazione di metodologie di valutazione di incidenza nella realizzazione di impianti industriali ed energetici.

A lungo termine Sviluppo di sistemi condivisi di “Early Warning”, in grado di fornire in tempo reale indicazioni sugli interventi di mitigazione e/o di adattamento ai processi di degrado delle risorse naturali. Sviluppo di biotecnologie ambientali per il risanamento delle risorse naturali degradate.

Potenziali interlocutori/finanziatori:

UE, Ministero della Ricerca, Ministero dell’Ambiente e del Territorio, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Ministero Attività Produttive, Cooperazione Internazionale, Agenzie internazionali dell’ONU, Regioni ed EELL, Banca Mondiale, Enti di ricerca nazionali/internazionali, Imprese.

10- metodologie innovative e soluzioni tecnologiche per il rilevamento, la trasmissione e la successiva gestione di dati inerenti aree protette, di difficile accesso, a bassissimo impatto antropico ed ambientale e/o comunque di difficile gestione con le procedure e le tecnologie attualmente disponibili 11- sistemi di lotta alle infestanti delle infrastrutture viarie terresti a carattere ecocompatibile, che sfrutta principi attivi prodotti da organismi naturali 12- individuazione di un set di indicatori strutturati per la diagnosi ed il monitoraggio dei fenomeni di desertificazione e mappatura delle aree sensibili 13- modellizzazione dei processi di desertificazione e definizione dei possibili interventi di mitigazione attraverso un approccio partecipativo dei cittadini, delle amministrazioni comunali e delle parti sociali in diversi comuni del mezzogiorno d’Italia 14-linee guida per la certificazione ambientale delle aree protette pubblicate dall’UNI e di regole per gli enti di certificazione da parte di SINCERT (RT14) 15- metodologie per l’applicazione della valutazione d’incidenza su impianti industriali ed energetici

IMPRESE 9-10 INT/NAZ 11-12 NAZ

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11

Sicurezza ambientale ed alimentare (BIOTEC SIC, AGRO e GEN)

Finanziamento Prodotti Descrizione RU unità

Partnership

Fonte

Entità

Tecnologie 1- Allevamento in biofabbriche di insetti utili, lieviti e sviluppo di bioinsetticidi 2- Selezione di germoplasma resistente a fitopatie e stress 3- Caratterizzazione genetica delle migliori varietà coltivabili 4- Sistemi di controllo e monitoraggio mediante biosensori ottici e/o elettrochimici per l’analisi quali-quantitativa rapida di fitofarmaci

1-2-3-4 INT/NAZ

Metodologie 5- Valutazione degli effetti degli inquinanti industriali ed agricoli sulle colture agrarie 6- Sviluppo di metodologie diagnostiche avanzate per la valutazione degli effetti ecotossicologici dei fitofarmaci 7- Sviluppo di modelli previsionali e di metodologie di Life Cycle Assessment in riferimento al consumo di energia e materiali nei processi produttivi e nei servizi 8- Sviluppo di metodologie di lotta biologica ed integrata per le produzioni agricole e definizione di disciplinari 9- Metodi di valorizzazione di produzioni tipiche mediterranee 10- Metodi e sistemi per la qualità ambientale delle imprese agro-alimentari

20 UN-IT/ IND-IT/ NAZ

5-6 INT/NAZ 7-8 NAZ IMPRESE 9-10 NAZ

1.833.324,00

Potenziali prodotti/attività: A breve – medio termine

Estensione nell’applicazione delle metodologie di Life Cycle Assessment nei processi produttivi agro-alimentari. Metodologie diagnostiche avanzate sia per l’analisi quali-quantitativa rapida di fitofarmaci che per la valutazione dei loro effetti ecotossicologici. Individuazione e selezione di organismi specifici per la lotta biologica contro piante infestanti ed insetti nocivi. Tecniche antiparassitarie innovative di lotta integrata per il controllo biologico di artropodi e di microrganismi dannosi per il sistema agro-alimentare. Nuovi principi attivi di origine vegetale da utilizzare come bioinsetticidi nella produzione vegetale o come antiparassitari nell’allevamento animale. Sistemi di gestione per la qualità agro-alimentare.

A lungo termine Sviluppo di nuovi modelli previsionali del rischio ecotossicologico da fitofarmaci. Sviluppo di germoplasma di qualità per sistemi agricoli sostenibili, basati sull’impiego di leguminose da granella, quali fonti proteiche alternative alla soia, per filiere agro-zootecniche e al contempo utili al miglioramento della fertilità dei suoli.

Potenziali interlocutori/finanziatori: UE, Ministero della Ricerca, Ministero dell’Ambiente e del Territorio, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, Ministero Attività Produttive, Cooperazione Internazionale, Agenzie internazionali dell’ONU, Regioni ed EELL, Banca Mondiale, Enti di ricerca nazionali/internazionali, Imprese.

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12

LEGENDA: Partnership : OI :Organizzazioni Internazionali UN-IT :Università Italiane- UN-ES : Università estere PA_NAZ : Pubbliche Ammnistrazioni Italiane IND-IT: Industria nazionale IND- INT : Industria Internazionale Fonte Finanziamento: NAZ: Ministeriale, Fondi MIUR, PON, ecc NAZ-PA : Pubblica Amministrazione Nazionale INT: Internazionale (Europea, UNESCO, ecc) IND-IT : Industria Italiana

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1

Allegato 7 Macro obiettivi dell’area “Gestione sostenibile degli ecosistemi” e relativi principali progetti

1. Cambiamenti climatici 2. Rischi naturali ed antropici 3. Acqua e difesa del suolo 4. Rifiuti ed inquinamento

5. Risorse naturali e sviluppo rurale

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2

1. Cambiamenti Climatici

Progetto Tematiche Durata Fonte di Finanz.

Ruolo ENEA Partners Costo totale (k€)

Finanz. totale (k€)

Finanz. ENEA (k€)

Unità ENEA

Rif. ai Macr-obiett.

VECTOR Vulnerabilità delle coste e degli ecosistemi marini italiani ai cambiamenti climatici e loro ruolo nel ciclo del carbonio.

3 anni FISR Partner Conisma CNR INGV SZN ICRAM OGS

8250 5775 571.7 CLIM CLIM-MED CLIM-MOD

Conv. AMP Isole Pelagie

Metodologie di monitoraggio e studi sul ciclo del C

1 anno AMP Con fondi MATT

Responsabile 90 45 45 CLIM-MED CLIM-OSS

Conv. AMP Cinque Terre

Metodologie di monitoraggio Qualità acque e comunità biologiche

1 anno AMP Con fondi MATT

Responsabile 150 75 75 CLIM-MED

INTERREG Posidonia

Armonizzazione metodologie di monitoraggio comunità biologiche

2 anni EU- INTERREG MEDOCC

Partner IFREMER, ARPAL Enti locali francesi e spagnoli, Univ. Barcellona, Centro reg. aree protette Tunisia.

865 436 162 CLIM-MED

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3

PNRA Tomografia

Messa a punto di metodol. per osservazione

3 anni PNRA Responsabile DIBE Uni Genova

100 CLIM-MED

Anti-intrusione portuale

Scenari per definizione sistemi di controllo

1 anno PRAI-FESR Fondi Europei per sviluppo regionale

Partner CNR-ISSIA, INGV, Industrie,

774 51 CLIM-MED

Roma per Kyoto

Piano di azione comunale per la riduzione delle emissioni di gas serra

4 anni UE Life Ambiente

Partner Comune di Roma, Provincia di Roma

2.285 1.085 135 CLIM ASS

Desurvey Sviluppo di un sistema di monitoraggio sulla desertificazione

5 anni UE VI FP “Global Change and Ecosystem Assessment”

Partner 40 Università ed Enti Ricerca

10.925 7.799 181 CLIM ASS

RIADE, SADE, VECIT, TELLUS

Osservazione della terra

3 anni MIUR, MATT

Responsabile/Partner

1.500 CLIM OSTES

SIMMI, CRESCO

Sistemi Informativi Territoriali

3 anni MIUR Partner 1.000 CLIM OSTES

IDROBIO Metodologie innovative per la produzione di idrogeno da processi biologici

3 anni MIUR Partner 7.945 5.506 1.455 BIOTEC-AMB

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4

Rischi naturali ed antropici Progetto Tematiche Durata Fonte di

Finanz. Ruolo ENEA Partners Costo

totale (k€)

Finanz. totale (k€)

Finanz. ENEA (k€)

Unità ENEA

Rif. ai Macr-obiett

LESS LOSS Ricerca, sviluppo ed applicazione di tecnologie antisismiche innovative

3 anni UE VI FP Coordinatore Università Italiane ed estere /Industria italiana ed estera

ND ND 891 PROT-PREV

GAD Consulenze su isolamento sismico, collaudo in opera, restauro conservativo Beni Archeologici;

ND Industria/Amministrazioni locali: Regione Basilicata ,Soprintendenza Napoli e Caserta;Comune Setacciato (CB); Comune Cerignola (BA);

Coordinatore Industria/ Università

ND ND 51 PROT-PREV

OP Molise Iniziative pilota in campo antisismico

ND Provveditorato Regione Molise

Coordinatore Università Italiane/Industria italiana

ND ND 156 PROT-PREV

VIP Impatto sul paesaggio delle opere di mitigazione dissesto idrogeologico

ND PON Coordinatore Università Italiane/ONU

ND ND 1.187 PROT-

Rischio Progettazione 1 anno Regione Coordinatore Università ND ND 16 PROT-

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5

costiero interventi mitigazione rischio costiero

Basilicata Italiane PREV

LITTORISK Strategie a scala europea per la definizione dei rischi naturali integrati

1 anno UE- INTERREG-B

Partner Università italiane/Estere/CNR/CNRS

ND ND 40 PROT -PREV

FOLIGNO Analisi del rischio del territorio tramite immagini multispettrali

1 anno Comune Foligno

Coordinatore - ND ND 13,5 PROT -PREV

EMAS Sviluppo e diffusione dei sistemi di gestione ambientale in contesti territoriali definiti

ND UE Coordinatore Provincia Viterbo

ND ND 33 PROT-RIS

Realizzazione centro competenza regionale

Analisi e monitoraggio del rischio ambientale

ND Regione Campania

Coordinatore Università Italiana

ND ND 307 PROT

INTERFRASI Tecnologie innovative per insediamenti archeologici in area di frana

ND MIUR Coordinatore UNESCO/ Università Italiana(Estera

ND ND 193 PROT

SAMIR Supporto tecnico scientifico alla Commissione VIA del MATTper l'espletamento dell'iter procedurale, relativo al rilascio del parere di compatibilità ambientale di

ND MATT Coordinatore - ND ND 198 PROT-RIS

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6

impianti di produzione energetica ed opere

EURANOS Gestione emergenze radiologiche e strategie di recupero

ND EU ND Centri Ricerca EU

ND ND 21 PROT-CHIM

COMUNE DI FOGGIA

Sostegno a strumenti volontari di salvaguardia ambientale

ND Comune Foggia

Coordinatore ND ND ND 41 PROT- RIS

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7

Rifiuti ed inquinamento Progetto Tematiche Durata Fonte di

Finanz. Ruolo ENEA Partners Costo

totale (k€)Finanz.

totale (k€) Finanz.

ENEA (k€) Unità ENEA

Rif. ai Macr-obiett

PRIMI

sviluppo di un sistema di osservazione e previsione dell’inquinamento da idrocarburi nel Mar Mediterraneo

3 anni

ASI –Agenzia Spaziale Italiana

Partner

CNR-ISAC INGV Uni. Parthenope CNR-Ismar UNI. FI UNI. Le SZN OGS ACS CLU SRL UNI Le 2

80 CLIM-MOD

APAT Implementazione di un sistema di modellistica numerica a scala regionale per lo studio della circolazione marina lungo le coste italiane orientato alla determinazione del trasporto e diffusione in presenza di estuari

1 anno Agenzia per l’ambiente e territorio

Responsabile 30 CLIM-MOD

Analisi della risorsa rifiuti

Analisi della risorsa rifiuti destinata al compostaggio e valutazione della sicurezza ambientale associata all'uso di ammendanti compostati verdi e misti.

3 anni Provincia di Roma

Responsabile 30 30 30 BIOTEC-SIC

Fitofarmaci Valutazione 2 anni CRPV Responsabile 18 18 18 BIOTEC-

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ecotossicologica dei fitofarmaci -LR 28/98 P.S. 2005

Centro Ricerche Produzioni Vegetali

SIC

Monitoraggio dell'aria

Monitoraggio dell'aria nei territori delle due cave site in Campo Rotondo nel comune di Capranica e in frazione Valle Cerasolo nel Comune di Castel S. Elia

2 anni Provincia di Viterbo

Responsabile 5 5 5 BIOTEC-SIC

Rischio chimico

Valutazione del rischio chimico nell'attività lavorativa agricola con particolare riferimento agli ambienti confinati (SERRE)

2 anni I.S.P.E.S.L. Responsabile 19 12,5 12,5 BIOTEC-SIC

CULT- STRAT

Inquinamento atmosferico su beni Culturali

In corso

Regione Responsabile CNR ISAC e IIA, IIASA; enti locali e regioni (MARCHE, Piemonte, Comune di Bologna e Milano

ND ND 206 PROT ATM

RECO- WTE - (Optimised WASTE TO ENERGY Conversion)

Sviluppo tecnologie per il recupero energetico da combustibili non convenzionali-Sviluppo eco-sostenibile delle tecnologie per il recupero

In corso

Varie ND industria internazionale e PMI locale

ND ND 1.276 PROT-TRARIF

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energetico e di materia da rifiuti.

Cogestione Consulenza tecnico scientifica per sviluppo di sistema cogestione ambientale

In corso

Comune Entracque

Responsabile ND ND ND 6 TRARIF

MINNI Analisi dei fenomeni di inquinamento atmosferico

In corso

MATT DSA Responsabile Univ. Ital. ed estere /CNR ISAC e IIA, IIASA; enti locali e regioni (MARCH Piemonte, Comune di Bologna e Milano)

ND ND 200 PROT-INN

Analisi particolato atmosferico

Analisi polveri in area di cava di rifiuti non autorizzati

In corso

Comune Vetralla

Responsabile ND ND ND 12,8 PROT-RIS

Convenzione con Commissario Governo

Supporto tecnico-scientifico al Commissario di Governo per le emergenze nel settore dello smaltimento rifiuti e del collegato risanamento ambientale in Campania

In corso

Regione Campania

Responsabile - ND ND 1.276 PROT

Convenzione con regione Lazio

In corso

Regione Lazio

Responsabile ND ND ND 125,5 PROT- RIS

ATMOSFER Applicazione ND - Responsabile Università ND ND 473 PROT-

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A progetto Atmosfera al Comune di Milano

italiane- CNR

ANT

SIAM- Monitoraggio aria

Aree Industriali Sostenibili

ND UE LIFE ND ND ND ND 524 PROT -IDR

QUALITA’ ARIA- Emissioni di ossidi di azoto

Studio di fattibilità di strumenti di policy

ND MATT DSA Responsabile ND ND ND 206 PROT-ATM

QUALITA’ ARIA- KAPPASYSTEM

Modello matematico di valutazione qualità aria

ND Industria Responsabile ND ND ND 67 PROT- GERIF

QUALITA’ ARIA- LARIA

Laboratorio regonale controllo qualità aria

ND Regione ER Responsabile CNR ISAC e IIA, IIASA; enti locali e regioni

ND ND 288 PROT-INN

QUALITA’ ARIA- PROBIO 2000

Prove di combustione ed analisi emissioni

ND Comitato termotecnico italiano

Partner ND ND ND 47 PROT- TRARIF

Emissioni in atmosfera

CT per monitoraggio emissioni Ditta Holcin Italia

ND Comune di Merone

Responsabile ND ND ND 5 PROT- TRARIF

LCA-ECODESIGN

Metodologie e strumenti innovativi per la progettazione ecosostenibile e applicazioni

ND UE VI FP Coordinatore ND ND 1.316 PROT INN

LCA Codice di calcolo per il calcolo della vita residua di componenti soggetti

ND UE Responsabile EDF ND ND 81 PROT-ANT

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ad invecchiamento LITCAR Tecnologie e

controllo ambientale ciclo di vita dei rifiuti

ND Regione Responsabile ND ND ND 202 PROT-INN

Materiali Inertizzazione in situ di materiali

ND CNR Partner CNR ND ND 79 PROT-ANT

Materiali- pirolisi

Produzione carboni attivi e gas da materiali di rifiuto

ND PON Responsabile ND ND ND 1.162 PROT-STP

Materiali Sviluppo ed applicazioni compositi particellati

ND PON Responsabile ND ND ND 1.270 PROT

SMS VOSLESS

Nuovi metodi per la gestione di inquinanti-solventi

ND ND- ND ND ND ND 430 PROT- RIS

Combustibili Assistenza tecnica a campagne di verifica di utilizzo di materiali plastici come combustibile in processi produttivi

ND COREPLA ND ND ND ND 206,5 PROT- TRARIF

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Acqua e difesa del suolo Progetto Tematiche Durata Fonte di

Finanz. Ruolo ENEA Partners Costo

totale (k€)

Finanz. totale (k€)

Finanz. ENEA (k€)

Unità ENEA

Rif. ai Macr-obiett

Metodol. di biomonitoraggio in ambito fluviale

Applicazione integrata di metodologie di biomonitoraggio in ambito fluviale

3 anni ARPA Valle d'Aosta

Responsabile 10 10 10 BIOTEC-AMB

AGROIWATECH- COST

Trattamento acque reflue e biodegradazione in ambito agricolo-industriale

Responsabile 193 PROT-IDR

MEDA Trattamento e riuso acque nel Mediterraneo

UE Partner 223 PROT-IDR

VIRM P829 ND UE ND ND ND ND 92 PROT- CHIM

TIDE Tecniche integrate di decontaminazione

ND MIUR Coordinatore ND ND ND 685 PROT- CHIM

COSMIC Sviluppo di microsistemi polifunzionali

ND MIUR Coordinatore ND ND ND 494 PROT- CHIM

SWIFT Metodologie applicate all’ implementazione Direttiva Quadro sulle Acque

ND UE Coordinatore ND ND ND 336 PROT- CHIM

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13

Analisi chimiche –EVISA

Realizzazione strumenti e metodologie per la valutazione ed il miglioramento della qualità delle misure in campo ambientale con particolare riferimento al sistema analitico italiano e

In corso

UE Responsabile Università italiane/ estere

ND ND 22 PROT- CHIM

Attività dimodellistica, analisi di rischio ebiorisanamento. - TBT IMPACTS

Sviluppo ed Ottimizzazione di Metodi e Strumenti Innovativi per l'analisi in campo Ambientale

In corso

UE-INCO ND ND ND ND 191 PROT-CHIM

PETIT-OSA ND MIUR Coordinatore ND ND ND 874 PROT-CHIM

TRATTAMENTO RIFIUTI-ECODECO

Trattamento biologico percolato di discarica

ND ND Partner ND ND ND 20 PROT-IDR

ANALISI QUALITÀ ACQUE- SEDIMENTI SACCA DI GORO

Studio geochimioa biologico sedimenti e acque

ND Provincia Ferrara

Coordinatore Università Italiane/CNR

ND ND 7 PROT-IDR

INTESA Monitoraggio ambientale

ND MIUR Coordinatore - ND ND 2.582 PROT- MICO

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Risorse naturali e sviluppo rurale Progetto Tematiche Durata Fonte di

Finanz. Ruolo ENEA Partners Costo

totale (k€)

Finanz. totale (k€)

Finanz. ENEA (k€)

Unità ENEA

Rif. ai Macr-obiett

RIADE Ricerca Integrata per l’Applicazione di tecnologie e processi innovativi per la lotta alla DEsertificazione

4 anni MIUR Responsabile ENEA, ACS S.p.A., Università di Sassari (NRD)

8.726 6.698 2.581 BIOTEC-DES

DESERTWATCH

Fornitura di un sistema di monitoraggio della desertificazione attraverso tecniche di telerilevamento satellitare

2 anni ESA Partner ACS S.p.A., Univ. SS, Univ. Trier, RIKS, EEZA

900 900 106 BIOTEC-DES

VENTO II Voluntary Environmental Tools for the continuous improvement of a disctrict.

3 anni UE- Parco Alimentare di San Daniele

Partner 85 42 BIOTEC-AMB

Gestione ambientale del Parco del Frignano.

Predisposizione di un sistema di gestione ambientale del Parco del Frignano.

2 anni Parco del Frignano

Responsabile 21 7,5 7,5 BIOTEC-AMB

Compatibilità ambientale

Ricerca finalizzata all'individuazione di modalità ottimizzate per la verifica della

2 anni Provincia di Torino

Responsabile 20 20 20 BIOTEC-AMB

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compatibilità ambientale di infrastrutture lungo i corsi d'acqua

CICLOPE Sistemi innovativi ed autosufficienti di rilevamento e trasmissione dati ambientali, in banda larga e con tecnologie no cable, da applicare in aree naturali a protezione integrale

2 anni ACONET S.p.A.

Responsabile 190 190 190 BIOTEC-SIC

INAGRIMED

Ricerche integrate per l'innovazione di processo e di prodotti nelle filiere di prodotti tipici mediterranei

4 anni MIUR Responsabile 7.447 5.429 1.128 BIOTEC-AGRO

RECOVER Renewable Energy Co-Ordinated Development in the Western Balkan Region

2 anni UE Partner 130 130 20 BIOTEC-SIS

FRUMISIS Analisi del genoma del frumento duro per l'identificazione di geni utili al miglioramento della tolleranza a

3 anni MIPAF Partner 2.719 2.450 297 BIOTEC-GEN

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16

carenze idriche e alla salinità

Alimenti tradizionali ed a vocazione territoriale

Metodi e sistemi per aumentare il valore aggiunto degli alimenti tradizionali ed a vocazione territoriale

3 anni MIUR Partner 3.025 2.096 145 BIOTEC-GEN

CISA Ricerca ambientale tossicologico su composti e prodotti ortofrutticoli

ND Industria Responsabile ND ND ND 14,5 PROT-CHIM