Gestione Privata degli Edifici Pubblici - QI - 20/10/2014

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Insieme ce la faremo di Marco Luraschi Quante speranze dal convegno pubblico-privato de ilQI a Milano Una vera dichiarazione di intenti, biunivoca, quella fatta al convegno “La gestione privata degli edifici pubblici” organizzato da ilQI a Milano presso NCTM Studio Legale Associato, prolo- go di quello che è stato un incontro riservato a porte chiuse tra Demanio ed operatori avvenuto lo stesso pomeriggio nella sede milanese del Demanio. Il nuovo direttore dell’Agenzia Roberto Reggi ha, infatti, incassato nella giornata milanese una vera fiducia incondizionata (almeno per ora) da parte dei massimi esponenti dell’immobiliare italiano venuti al convegno sia nelle vesti di relatori sia di semplici partecipanti in sala. Quanta po- tenzialità c’era in questo incontro così spontaneo, quanta voglia finalmente di eliminare i cavilli e i preconcetti che spesso hanno rovinato il rapporto di fiducia. Una fiducia che Reggi ha ricam- biato in pieno, “fino a prova contraria”, chiedendo però di passa- re subito dalle parole ai fatti, o meglio ai progetti. Concretezza e collaborazione, complementarietà e non sovrapposizione, a patto che si lavori con tavoli e business plan, non su promesse e non solo sulla finanza. Realizzare una cooperazione stabile pubblico-privata su progetti concreti (“Mandatemi i documenti” un’esortazione del direttore del Demanio). Più “muratori”, ha an- che affermato Reggi e meno esperti di finanza, seppur bravissi- mi. Il vero ruolo dell’Agenzia del Demanio sarà quello di funge- re da regista, da playmaker, coordinando il lavoro di Invimit Sgr (chiamata più volte in causa dai presenti, poche volte con toni insieme ce la faremo 13

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Report de "Il Settimanale del QI" dedicato al convegno sulla gestione privata degli edifici pubblici che ha visto EXITone, con la partecipazione del Presidente Ezio Bigotti, fra i protagonisti.

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Insiemece la faremodi Marco Luraschi

Quante speranze dal convegno pubblico-privato de ilQI a Milano

una vera dichiarazione di intenti, biunivoca, quella fatta al convegno “La gestione privata degli edifici pubblici” organizzato da ilqi a milano presso nctm studio legale associato, prolo-go di quello che è stato un incontro riservato a porte chiuse tra demanio ed operatori avvenuto lo stesso pomeriggio nella sede milanese del demanio. il nuovo direttore dell’Agenzia Roberto Reggi ha, infatti, incassato nella giornata milanese una vera fiducia incondizionata (almeno per ora) da parte dei massimi esponenti dell’immobiliare italiano venuti al convegno sia nelle vesti di relatori sia di semplici partecipanti in sala. quanta po-tenzialità c’era in questo incontro così spontaneo, quanta voglia finalmente di eliminare i cavilli e i preconcetti che spesso hanno rovinato il rapporto di fiducia. Una fiducia che Reggi ha ricam-biato in pieno, “fino a prova contraria”, chiedendo però di passa-re subito dalle parole ai fatti, o meglio ai progetti. concretezza e collaborazione, complementarietà e non sovrapposizione, a patto che si lavori con tavoli e business plan, non su promesse e non solo sulla finanza. Realizzare una cooperazione stabile pubblico-privata su progetti concreti (“mandatemi i documenti” un’esortazione del direttore del demanio). più “muratori”, ha an-che affermato Reggi e meno esperti di finanza, seppur bravissi-mi. il vero ruolo dell’agenzia del demanio sarà quello di funge-re da regista, da playmaker, coordinando il lavoro di invimit sgr (chiamata più volte in causa dai presenti, poche volte con toni

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entusiastici) e di cdp, ma anche quello di accompagnare gli enti territoriali in tutta la loro attività di valorizzazione, di strategia, di asset management. un ruolo importante, di unico interlocuto-re. in questo il demanio targato reggi vuole avviare un percor-so di co-progettazione tra pubblico e privato, coinvolgendo gli operatori fin dalla prima fase del processo di valorizzazione dei beni pubblici. per farlo però servono certezze (soprattutto agli investitori e soprattutto a quelli internazionali) e quindi già dallo sblocca italia saranno introdotte norme a limitazione del rischio urbanistico, che verrà quasi azzerato. il federalismo demania-le inoltre comincia a produrre alcuni effetti a catena, iniziano in modo massivo ad arrivare immobili agli enti territoriali. i beni da valorizzare quindi sono lì, i privati si devono esporre: “da soli non si va da nessuna parte, neanche in tempi normali figuriamoci in tempi di crisi”, ha commentato reggi. il motore deve essere finalmente messo in moto, il “cubo di Rubick” del patrimonio pubblico (definizione di Aldo Mazzocco) deve essere una volta per tutte sbrogliato; non è per forza necessario vendere per fare economia però bisogna far partire alcuni progetti pilota, coin-volgere i soggetti internazionali, utilizzare i tanti fondi comuni-tari, portare nuove idee, sfruttare anche il ruolo di invimit sgr e della sua capacità di essere un soggetto di finanziamento com-plementare con il suo fondo di fondi. tutti i relatori hanno por-tato un mattone fondamentale alla discussione partendo dalla definizione della struttura normativa ad opera di Marco Monaco di NCTM, all’intervento critico (di “memoria storica” dei processi di valorizzazione) ma molto costruttivo e propositivo di Massi-mo Caputi di Prelios, all’endorsement di Aldo Mazzocco come Assoimmobiliare, e di Emanuele Caniggia di IDeA FIMIT SGR, ancora una volta pronti a ripartire da zero (la famosa ultima spiaggia a cui siamo ormai giunti sul pubblico) con buona vo-lontà e immarcescibile speranza. Fino alle relazioni più tecniche

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e operative di Ezio Bigotti di EXITone, Carmen Chieregato di Cogest Retail, Carola Giuseppetti di SIDIEF (che ha portato la nuova esperienza della valorizzazione del patrimonio di Bankita-lia) e di Carlo De Vito di FS Sistemi Urbani, di cui non si può non condividere la volontà di creare valore da quegli enormi volani di sviluppo ed economia che sono le stazioni dell’alta velocità nei centri urbani. per cause legate al maltempo purtroppo non è arrivato in tempo Marco Doglio di Fabrica SGR che era però presente al pomeriggio all’incontro riservato. velocità di azione ne serve molta e subito, perché come ha ricordato mazzocco, in tempi di deflazione il valore si perde se si resta fermi, non si mantiene, e questo vale ancora di più per gli immobili. come poi non avallare la proposta di caputi di valorizzare i beni culturali italiani tramite la risorsa privata: “una partita paese sui beni cul-turali, di grande fascino per gli internazionali, che può generare flussi di cassa costanti, oggi siamo all’anno zero”. il patrimonio pubblico è di tutti ma sembra non essere di nessuno, abbiamo ereditato dei capolavori e stiamo lasciando ai posteri dei ruderi. idee, progetti, proposte, professionalità al servizio della colletti-vità. mancano i soldi? non è vero. lo ha ricordato, bene come sempre, marco monaco: ci sono 100 mld di fondi comunitari nel piano 2014-2020 che rischiamo di perdere come già capitato. si possono anche creare dei fondi rotativi regionali. ora ci sono anche i fondi territoriali, i famosi fondi con la partecipazione di invimit che però per ora si contano sulle dita di una mano. in-somma, gli strumenti esistono, servono i progetti. se il demanio riuscirà a svolgere veramente il ruolo che per lui ha disegnato il governo, allora potremmo avere in casa la risposta a tanti dei problemi del nostro paese. per una volta il pubblico potrebbe davvero incontrare il mercato.

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la gestione privatadegli edifici pubblici

TUTTi i video del convegno

servizio qi tv: nuovo rapportopubblico-privato

Reggi: valorizzazione patrimonio pubblico leva per il Paese

monaco: pensare a migliore utiliz-zo degli strumenti a disposizione

caputi: fiducia al Demanio caniggia: il settoreci crede ancora

insieme ce la faremo

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chieregato: niguarda shoppingGallery, case history interessante

de vito: l’importanza strategica delle stazioni aV nelle città

Giuseppetti: l'esperienza di sidief nella valorizzazione pubblica

conclusioni: Il Demanio coordina-tore rapporto pubblico-privato

Bigotti: un ruolo proattivo perla gestione del ciclo energetico

mazzocco: il settore va risanato, lavorare coordinati come nazione

insieme ce la faremo