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GESTIONE IN QUALITÀ DELLA SICUREZZA IN CANTIERE

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GESTIONE IN QUALITÀDELLA SICUREZZA

IN CANTIERE

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QuarelIMPRESE è stato ideato e sviluppato a Verona da CISPEDIL srl, coniugando

i risultati dell’attività di formazione per il D.Lgs. 494/96 con le esperien-

ze di consulenza, promozione della sicurezza e formazione che CPT

(Comitato Paritetico Territoriale) di Verona e ESEV (Ente Scuola Edile

Veronese) svolgono da anni nei confronti delle imprese.

QuarelIMPRESE è una GUIDA-PROMEMORIA che, lungo il percorso definito

dalla vigente normativa, accompagna l’impresa dalla fase

di acquisizione dell’appalto, alla fase dell’inizio dei lavori, alla fase

di gestione del cantiere.

L’utilizzo di tale GUIDA permette all’impresa di orientarsi in modo

completo, tempestivo e corretto nel quadro non semplice di tutti

gli adempimenti previsti, di sviluppare un preciso rapporto

di concertazione con il Coordinatore per la Sicurezza, di operare

“in qualità” (dichiara ciò che farai, fai ciò che hai dichiarato, dimostra

di averlo fatto).

Lo scopo è di aiutare l’impresa a gestire al meglio la sicurezza

negli appalti soggetti alla nuova normativa.

QuarelIMPRESE presuppone che l’impresa che lo usa sappia gradatamente integrare

sicurezza e organizzazione, applicando il proprio comportamento

organizzativo per razionalizzare e ottimizzare le scelte di sicurezza

in funzione della propria specifica organizzazione e del proprio

stile operativo.

Questo al fine di tenere sotto controllo i costi e i vincoli della sicurezza

- pur rispettandola diligentemente - e nel contempo di salvaguardare

le esigenze di flessibilità dell’organizzazione e di efficienza

della gestione quotidiana del cantiere.

QuarelIMPRESE è conforme a quanto previsto dalle modifiche introdotte con il D.Lgs.

528/99 al D.Lgs. 494/96.

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GESTIONE IN QUALITÀ DELLA SICUREZZAIN CANTIERE

SOMMARIO

INTRODUZIONE 4

LA PROCEDURA DELLA GESTIONE SICUREZZA IN CANTIERE 5

PARTE 1 • COSA FARE PRIMA DI ACQUISIRE UN LAVORO 5

PARTE 2 • COSA FARE PRIMA DELLA PARTENZA DEI LAVORI 9

PARTE 3 • COSA FARE DURANTE L’ESECUZIONE DEI LAVORI 12

IL COLLEGAMENTO TRA SISTEMA DI SICUREZZA E SISTEMA QUALITÀ 15

IL PERCORSO DELLA SICUREZZA IN CANTIERE 16

GLOSSARIO 19

COME UTILIZZARE QUAREL 25

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INTRODUZIONE

Le modifiche al D.Lgs. 494/96 introdotte dal D.Lgs. 528/99, segnalano come, oltre a diverse novità,

sia sempre più essenziale il ruolo centrale che l’Impresa deve svolgere nel cantiere ai fini della sicu-

rezza dei lavoratori.

A dire il vero, da sempre l’impresa ha svolto questo ruolo, solo che ora gli obblighi sono ancor più

accentuati ed amplificati.

Gli obblighi normativi sulla sicurezza, la necessità di documentazione, le “carte” (come general-

mente si intende in cantiere tale obbligo) diventano sempre più opprimenti per chi, oltre a tutto,

deve gestire l’operatività del cantiere.

Non si tratta però di solo atti formali (sempre le “carte” per intenderci) c’è qualcosa che va oltre ed

investe totalmente la stessa capacità dell’impresa di presentarsi sul cantiere: gestire il lavoro e porsi

con i soggetti (tanti, oggi) che gravitano, a diverso titolo intorno all’opera.

Esiste quindi la reale necessità di avere un metodo, anche per la gestione della sicurezza in cantie-

re, che possa permettere di raggiungere precisi obiettivi:

• rispondere ai dettami normativi previsti;

• essere soggetti attivi e non passivi nell’ambito dei rapporti con i diversi interlocutori;

• migliorare la sicurezza in cantiere.

Migliorare la sicurezza in cantiere, da sempre al primo posto fra le volontà dell’Impresa, è il preciso

stimolo a far sì che attivare una procedura non risponda al solo obbligo normativo ma rappresenti

un ottimo supporto a nuovi obiettivi sempre più importanti per l’Impresa moderna.

Definire poi un modello di lavoro che unisca le procedure di sicurezza con gli aspetti collegati all’or-

ganizzazione d’impresa ed al sistema qualità, costituisce riferimento essenziale per chi deve opera-

re in cantiere.

Con questa dispensa si presenta la sintesi del metodo di lavoro da poter segui-re per raggiungere gli obiettivi sopra posti. Questo metodo è esploso nel siste-ma Quarel IMPRESE cui si rimanda per l’utilizzo.Quarel IMPRESE costituisce un modello cartaceo ed informatico di supporto all’Impresa sul cantiere.L’obiettivo è di semplificare i passaggi e favorire lo sviluppo di un sistema codi-ficato di sicurezza per l’Impresa.Questa dispensa costituisce, in sintesi, una specie di “Manuale propedeutico” all’utilizzo di Quarel IMPRESE.

All’interno del testo quando compare l’indicazione Q. si rimanda a un preciso capitolo di Quarel IMPRESE: ad esempioQ.1.3 indica capitolo 1.3 di Quarel IMPRESE.

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LA PROCEDURA DELLA GESTIONE SICUREZZA IN CANTIERE

Il D.Lgs. 494/96, così come modificato dal D.Lgs. 528/99, oltre ad individuare nuove figure e preci-si obblighi (vedi Glossario) definisce un nuovo modo di affrontare la gestione della sicurezza in can-tiere. Essenziale diventa quindi definire una precisa procedura da utilizzare per raggiungere gli obiet-tivi individuati in premessa e condensabili in un'unica frase:“fare sicurezza eseguendo il lavoro e rispondendo agli obblighi normativi”.

La procedura di lavoro inquadra una sequenza che riprende le classiche fasi del cantiere:

parte 1 • Cosa fare prima di acquisire un lavoro (fase della valutazione d’offerta)parte 2 • Cosa fare prima della partenza dei lavori (fase tra l’acquisizione e l’inizio lavori)parte 3 • Cosa fare durante l’esecuzione dei lavori (fase di gestione dell’opera)

Esistono quindi situazioni ben precise che meritano altrettanto precisi passaggi nelle azioni di com-petenza dell’Impresa.

Parte 1 • Cosa fare prima di acquisire un lavoro.

Nell’ambito della trattativa di acquisizione di una commessa, indipendentemente dall’importanza edalla tipologia, esiste un momento essenziale che è condensabile nell’analisi dei documenti di garae nell’individuazione delle particolarità dell’opera. L’obiettivo basilare è la definizione di una precisavalutazione economica che permetta all’Impresa di acquisire il lavoro con il maggior utile possibileper la specifica opera superando la competizione con altri concorrenti. Se la spinta economica, in questa fase, è il punto cardine dell’azione dell’Impresa non deve essereassolutamente tralasciata l’analisi, nella moltitudine dei documenti di gara, anche del Piano diSicurezza e Coordinamento (PSC). Questo non solo per il motivo, come recita l’art. 12 comma 2 delDecreto Cantieri, che è sia “parte integrante del contratto di appalto” ma per le possibili valenzeche in questo documento possono essere contenute ai fini della sicurezza e che hanno possibilità diincidere, in modo anche pesante, sulle valutazioni economiche dell’offerta all’opera.Importante è, quindi, la precisa analisi, tra tutti i documenti, anche del PSC come ulteriore elemen-to di conoscenza per centrare l’obiettivo di vincere la gara in oggetto.

In prima battuta diviene essenziale valutare l’esistenza del PSC a corredo dei documenti contrattua-li. La situazione che si può presentare, infatti, è essenzialmente di due tipi (TAV. 1):

Il PSC è presente all’interno La situazione è già definita. L’opera rientra nell’ambito dei documenti di gara della nomina dei Coordinatori di Sicurezza.(Disegni, CSA, Computo, elenco prezzi ecc.)

Il PSC non risulta presente La situazione non è definita. Teoricamente è possibile afferma-nei documenti di gara. re che l’opera non rientra negli obblighi di nomina dei

Coordinatori di Sicurezza. In pratica è possibile che il docu-mento non sia allegato (vedi la possibilità di ”messa a disposi-zione” prevista per le opere pubbliche dall’art. 13 Decreto Cantieri) ma depositato in altro ambito.

Esiste quindi la precisa necessità di relazionarsi con la Committenza sulla presenza degli elaboratirelativi alla sicurezza e sulla presenza, nello staff di gestione dell’opera, anche dei Coordinatori diSicurezza.

Per questa prima verifica si può utilizzare la scheda 1.1 (Q.1.1) dove è giàpredisposto il modulo di richiesta alla Committenza in merito alla

posizio- ne dei lavori rispetto il D.Lgs. 494/96. Tale scheda contiene anchela modu- listica predisposta per la risposta della Committenza.

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TAV.1

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È PREFERIBILE INVIARE ALLACOMMITTENZA LA RICHIESTA DIDICHIARAZIONE IN MERITO ALLA

POSIZIONE DEI LAVORI IN OGGETTORISPETTO ALL’ART. 3 COMMA

TERZO DEL D. Lgs. 494/96Si veda scheda 1.1

SI

È obbligatoriala redazionedel pianosostitutivodi sicurezza

NOÈ stato fornito all’impresa il PSC?

SITUAZIONE DEL CANTIERE NEI CONFRONTI D. Lgs.494/96

SI TROVA INSIEME AL PROGETTO

DELL’OPERA

UNA VOLTA CHE SIA APPURATA LANON PRESENZA DEL PSC OCCORRE

DISTINGUERE:

UNA VOLTA CHE SIA APPURATALA PRESENZA DEL PSC OCCORRE

DISTINGUERE:

LAVOROPRIVATO

LAVOROPUBBLICO

LAVOROPRIVATO

LAVOROPUBBLICO

VERIFICA PSC VERIFICA PSC POS(si veda la sez. 3)

PSS(si veda la sez. 4)

POS(si veda la sez. 3)

POS(si veda la sez. 3)

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Questa prima verifica, anche se può apparire banale, non deve essere assolutamente tralasciata per-ché le implicazioni sopra riportate costituiscono elemento già di per sé sufficiente per avere i chiari-menti del caso.Si rammenta inoltre, a scanso di equivoci, che restano comunque compito della Committenza la valu-tazione e le decisioni in merito alla nomina dei Coordinatori di Sicurezza e quindi alla presenza delPiano di Sicurezza e Coordinamento sull’opera.

Superata la verifica della presenza del PSC si identificano immediatamente due nuove possibilità:

PSC Fondamentale diviene la valutazione Q.1presente del Piano stesso per quanto sopra illustrato. Q.3

PSC La situazione si divide a sua volta Opera stesura del Q.3non necessario in due possibilità. pubblica Piano Sostitutivo Q.4

di Sicurezza (PSS) e Piano Operativodi Sicurezza (POS)

Operaprivata stesura POS Q.3

Sostanzialmente è possibile affermare che, nel caso di non esistenza di PSC, la situazione si presen-ta nella normale conduzione e gestione di Impresa con la predisposizione del Piano Operativo diSicurezza (POS) e, se opera pubblica, del Piano Sostitutivo di Sicurezza (PSS) (vedere Q.3-4).Nel caso invece di presenza di PSC l’analisi del documento è essenziale e deve necessariamente esse-re condotta in modo preciso.

La SEZIONE 1 di Quarel IMPRESE ha il preciso scopo di guidare nell’analisi delle parti più significativedel Piano ponendo una serie di elementi di verifica che non devono essere sottovalutati dall’Impresa.

Elementi essenziali di un Piano di Sicurezza e Coordinamento possono essere così sintetizzati:

Elemento Verifiche essenziali da effettuare Rimando

a Riferimenti generali, individuazione Committente? • Resp. dei lavori ai sensi ed identificazione dei soggetti della 494? • Progettista? • Direttore

dei lavori? • CSP? • CSE?Altri soggetti? • Tipologia del cantiere? Q.1.3

b Individuazione dei servizi logistici Baracche? • Spogliatoi? • Servizi? ed assistenziali previsti per il cantiere Mensa – Refettorio? • Locale di riposo?

Sala medicazione ecc.? • Dormitori? Uffici? • Depositi? Q.1.4

c Ipotesi di programma lavori generali Esiste un programma lavori?con individuazione macrofasi E’ collegato al CSA? • E’ dettagliato? previste per l’opera E’ compatibile con i metodi d’Impresa?

Esistono vincoli temporali, fermi cantiere ecc.?Sono evidenziate sovrapposizioni?Previsioni di modifica? Q.1.5

d Individuazione delle sovrapposizioni previste Individuazione sovrapposizioni?e riferimenti collegati Elementi di fase di sovrapposizione?

Azioni specifiche? • Riferimenti d’Impresa?Indicazioni da adempiere? Q.1.6

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Elemento Verifiche essenziali da effettuare Rimando

e Valutazione dei principali elementi del PSC Riferimenti su vincoli ambientali?Rischi provenienti dall’esterno?Logistica di cantiere?Modalità specifiche imposte?Impianti? Q.1.7

f Presenza di riferimenti Presenza sistemi esterni?con altri sistemi di sicurezza Soggetti referenti?

Procedure particolari?Elementi specifici? Q.1.8

g Individuazione di elementi specifici di rischio Modelli di riferimento? o avvertenze particolari Tipo di analisi?

Presenza di vincoli aggiuntivi? Q.1.9

h Individuazione elementi di progettazione Presenza elementi di sicurezzafinalizzati alla sicurezza riferiti al progetto?

Procedure particolari? Q.1.10

i I costi della sicurezza presenti nel Piano Valutazione dei costi?Riferimenti modello di valutazione costi?Presenza di costi aggiuntivi?Valutazione oneri soggetti a ribasso d’asta? Q.1.11

j Presenza di procedure codificate Presenza procedure?per la gestione operativa Presenza riunioni di coordinamento?

Obblighi particolari? Q.1.12

L’obiettivo finale di questa prima parte, seguendo l’impianto presentato, si può considerare raggiun-to: le indicazioni e gli elementi del Piano sono evidenziati.

L’Impresa può quindi, ora, agire attraverso due modalità:

Accettazione degli elementi Le specifiche del Piano sono ben comprese contenuti nel Piano dall’Impresa e quindi le valutazioni relative sono

impostate.

Valutazione d’indicazioni, nel Piano, Scatta in questo caso la necessità di richiesta di che necessitano maggiori informazioni documenti o integrazioni che l’Impresa (scheda 12 o integrazioni o valutazioni Q.1) è doveroso richieda al Coordinatore di più approfondite. Sicurezza.

Scopo fondamentale, oltre le valutazioni economiche e le possibili implicazioni tra metodi d’impresae procedure definite nel Piano, è sostanzialmente attivare nel modo più proficuo il dialogo tra iCoordinatori e l’Impresa stessa.

Il supporto del metodo e, in questo caso, della SEZIONE 1 di Quarel IMPRESE, si rivela già importante per evitare sorprese o errate valutazioni che possono rilevarsi nefaste nella futura ese-cuzione dell’opera.

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Parte 2 • Cosa fare prima della partenza dei lavori.

Con l’acquisizione dell’opera, probabilmente anche grazie alla corretta valutazione del Piano diSicurezza e Coordinamento (PSC), si entra in una nuova fase che possiamo definire preparatoria allapartenza dei lavori.Si tratta di un momento cruciale dove l’organizzazione d’impresa, le valutazioni precedentementefatte ed il progetto devono necessariamente trasformarsi in quella realtà operativa che permetterà, inseguito, l’esecuzione precisa di quanto appaltato.L’organizzazione ed il metodo, anche in questo caso, possono rivelarsi vincenti per partire con il piedegiusto e, con riferimento agli obblighi imposti dalla sicurezza, mantenere i contatti con i diversi sog-getti ed avere sottomano, nel procedere dell’opera, la documentazione necessaria.

Si tratta della parte che potremmo definire, da un lato, di raccolta della documentazione dell’Impresasullo specifico cantiere e, dall’altro, di predisposizione di documenti ed attivazione di procedure essen-ziali nella gestione operativa dell’opera.

Anche in questo caso il metodo di lavoro si rivela essenziale (Q.parte2):

Documenti Impresa Q.SEZIONE 2Piano Operativo di Sicurezza (POS) Q.SEZIONE 3Piano Sostitutivo di Sicurezza (PSS) Q.SEZIONE 4

La predisposizione della documentazione d’Impresa sul cantiere è da considerare come la partenzadel “registro di cantiere” che accompagnerà l’intera vita esecutiva dell’opera. Registro dove, dai dati essenziali dell’Impresa, man mano, è raccolta la storia della sicurezza del can-tiere. L’importanza di questo metodo di approccio è essenziale per permettere, da parte dei diversisoggetti interessati, di avere sempre sotto controllo l’evolversi della situazione in cantiere con riferi-mento alla sicurezza.

In sintesi è possibile affermare che il “registro di cantiere” vuole essere un punto preciso:

per l’Impresa • avere una linea guida di riferimento;• facilitare il lavoro di raccolta della documentazione inerente al cantiere;• avere un unico “spazio fisico” ordinato per la raccolta dei dati.

Per il Coordinatore di Sicurezza • sapere come lavora l’Impresa con riferimento alla sicurezza;in fase Esecutiva (CSE) • avere la documentazione generale in un unico riferimento;

• poter “dialogare” meglio con il sistema operativo del Cantiere.

Per gli Organi di Vigilanza • avere immediatamente la possibilità di analizzare la reale storia del cantiere con riferimento alla sicurezza ed ai soggetti interessati;

• avere la documentazione ordinata, raccolta e quindi consultabile.

Si tratta quindi di un passaggio essenziale in una corretta gestione dell’opera anche per quanto attie-ne ad elementi o informazioni, da sempre conosciute e presenti, ma raramente raccolte in un unico“contenitore”.

In sintesi è possibile affermare come è importante raccogliere:

Elemento Verifiche essenziali da effettuare Rimando

a Documenti generali Impresa Dati Impresa (Anagrafica generale).Dati generali Impresa Organigramma aggiornato all’inizio dei lavori.

(Datore di lavoro RSPP ecc.).Soggetti Addetti alla Sicurezza. Q. 2.1

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Elemento Verifiche essenziali da effettuare Rimando

b Riferimenti specifici personale cantiere Direttore Tecnico di Cantiere.Capocantiere.• Addetti emergenze.Personale presente. Q. 2.2

c Dati Cantiere Oggetto lavori.• Dati soggetti referenti(Committente, Progettista, CSP, CSE ecc.). Q. 2.3

d Documenti base dell’impresa Certificato Camera Commercio.Estratto DVR.Documento Valutazione Rumore.Relazione sanitaria.Certificazione vaccinazione antitetanica.Notifica Preliminare Q. 2.4

e Documenti per il CSE Obbligatori partenza lavoriCertificato Camera Commercio.Dichiarazione dell’organico medio annuo.Dichiarazione relativa al contratto collettivo.Integrativi fondamentali alla partenza dei lavoriDocumento della valutazione dei rischi.Documento Valutazione Rumore.Dichiarazione adempimento consultazione RLS.Dichiarazione ed indicazione di avvenuta informazione e formazione.Elenco dei nominativi del personalePIANO OPERATIVO DI SICUREZZA.Integrativi durante i lavoriCertificati di conformità impianti ed attrezzatureSchede di sicurezza.Dati dei subappaltatori.Copia di eventuali indagini ambientali e sanitarie. Q. 2.5

Con questa documentazione è possibile rispondere non solo alle formalità di rito ed agli obblighinormativi imposti.

La possibilità di utilizzo di precise schede pre-impostate (Q. SCHEDE 2._) permette di facilitare un lavoro da sempre ostico all’Impresa. Il mantenere poi un preciso dialogo con il sistema di coordinamento in fase esecutiva (CSE) è determinante per l’operatività dei lavori, obiettivo essenziale per la gestione del cantiere.

La predisposizione della Documentazione non si esaurisce con l’inserimento dei dati d’Impresa e dicantiere ma necessariamente deve essere corredata da elementi che, con il Decreto Cantieri, sonofondamentali:

PIANO OPERATIVO DI SICUREZZA (POS) Da predisporre sempre da ciascun’Impresaprima dell’inizio dei lavori Q. SEZIONE 3

PIANO SOSTITUTIVO DI SICUREZZA (PSS) Da predisporre nel caso esclusivo di operepubbliche se non è presente il PSCcome Piano Sostitutivo di Sicurezza. Q. SEZIONE 4

La stesura di questi Piani non deve essere considerata come un mero ed ulteriore adempimento for-male ma, al contrario, è elemento basilare per mostrare la realtà operativa aziendale con riferimen-to alla sicurezza.Sistema di sicurezza che non può essere slegato al sistema impostato dal Piano di Sicurezza e

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Coordinamento (PSC) e quindi la precedente analisi del PSC (Parte 1) diventa essenziale per per-mettere il corretto collegamento tra i due documenti. L’attivazione, anche in questo caso, di un pre-ciso metodo (Q.SEZIONE 3) è sostanziale per approntare questo documento che è sintetizzabile in:

parte 1 • Riferimenti sull’opera Q. 3.1parte 2 • Programma lavori Q. 3.2parte 3 • Fasi lavorative – gestione operativa del cantiere Q. 3.3

Parte 1 • Riferimenti sull’operaSi tratta della sezione più generale dell’intero POS riguardante la presentazione dell’Impresa in rife-rimento all’opera. L’individuazione della tipologia dell’opera, dei dati relativi all’impresa esecutrice,dei riferimenti dell’impresa sullo specifico cantiere e della individuazione della logistica d’impresa sulcantiere stesso. Questa parte deve inoltre mostrare la struttura di sicurezza dell’impresa, l’individua-zione dell’estratto delle procedure aziendali di sicurezza e degli interventi formativi attuati, le attrez-zature, i dispositivi di protezione individuale utilizzati, prodotti utilizzati previsti in utilizzo per l’ope-ra in oggetto.

Parte 2 • Programma lavoriQuesta parte è relativa all’individuazione delle scelte d’Impresa in riferimento alla programmazionedei lavori e alle modalità d’impiego o azioni che l’Impresa stessa intende apportare sul cantiere.

Parte 3 • Fasi lavorative – gestione operativa del cantiereQuesta parte rappresenta infine l’individuazione di quelle che generalmente si chiamano schede dilavorazione dove sono riportate le indicazioni delle fasi lavorative e le relative valutazioni di rischiooltre alle eventuali note operative.

Fondamentale è avere un modello di lavoro (Q. SEZIONE 3) che sia aperto alla personalizzazione diciascuna Impresa che, con questa traccia, possa predisporre il documento in riferimento alle carat-teristiche dell’opera ma in special modo in relazione alla propria struttura operativa.Nel caso di opera pubblica dove non sia presente il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e quin-di in situazioni generalmente di sotto soglia, non deve essere dimenticata la predisposizione delPiano Sostitutivo di Sicurezza che sostituisce il PSC mancante. Massima attenzione deve essere postaal fatto che questi non è da considerarsi un estratto ridotto del POS ma assume preciso ruolo, comela definizione normativa indica, di alternativa del PSC. E’ possibile quindi definire il PSS come unitàa sestante con precisi connotati che, indipendentemente da eventuali fusioni con il POS (vista laridotta dimensione delle opere riguardanti l’applicazione di questo documento è ammissibile ancheil conglobamento con il Piano Operativo) deve mantenere propri e precisi riferimenti. Lo schema (Q.SEZIONE 4) del Piano Sostitutivo è quindi così individuabile:

parte 1 • Riferimenti sull’opera Q. 4.1parte 2 • Elementi essenziali del Piano Q. 4.2parte 3 • Fasi lavorative Q. 4.3Parte 4 • Schede fasi lavorative Q. 4.4

Sostanzialmente è possibile affermare come, al di là di alcune variabili d’impostazione, la differenzasostanziale è riscontrabile nella presenza degli “Elementi di Piano” e le “Schede fasi lavorative”.Per gli “Elementi di Piano” questi costituiscono una specie di compendio delle valutazioni di basesulle particolarità del sito e/o di elementi specifici dell’opera mentre per le “Schede fasi lavorative”queste rappresentano le eventuali indicazioni specifiche relative a problematiche di lavorazioni suquel cantiere. Non bisogna dimenticare, infatti, che il PSS non è solo documento ad utilizzodell’Impresa principale che lo ha predisposto ma può divenire elemento di riferimento nel caso disubappaltatori che comunque devono predisporre il loro Piano Operativo (POS).

La SEZIONE 4 di Q. riporta lo schema guida di stesura di questo documento.

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Parte 3 • Cosa fare durante l’esecuzione dei lavori.

A lavori in corso il livello di attenzione, in linea generale ma in particolare relativamente alla sicu-rezza dei lavoratori, può facilmente diminuire per ovvi e ben conosciuti motivi (problemi costruttivi,tempo, diversivi ecc.): fondamentale è cercare di mantenere elevata la soglia di attenzione in modoche, nell’operatività del cantiere e degli obiettivi prefissati, il livello di sicurezza possa costantemen-te migliorare. L’obiettivo non è facile, la velocità e l’accavallarsi continuo di fasi lavorative e situazioni in molti casidistoglie l’attenzione sulla sicurezza da parte dell’impresa.Per questo occorre una buona organizzazione d’Impresa che, indipendentemente dalle dimensioni,possa seguire il lavoro in sicurezza e nel migliore dei casi, precedere e risolvere le situazioni manmano che si presentano. Fondamentale diviene quindi rammentare tutta una serie di passaggi che permettano la individua-zione di precisa procedura da parte dell’Impresa durante tutta la vita del cantiere.

La parte 3 di Quarel IMPRESE ha lo scopo di facilitare il mante-nimento della documentazione in itinere, supportare le scelte,rammentare gli obblighi e dare una serie importante di ele-menti di analisi per la parte più complessa dell’opera: la fase esecutiva.

In sintesi la parte 3 è divisibile in:Gestione cantiere Q. SEZIONE 5Subappaltatori cantiere Q. SEZIONE 6Controllo cantiere Q. SEZIONE 7

Con questo il “registro del cantiere” risulta completo ed, altrettanto completa è l’evidenziazione delpercorso sicurezza svolto nello specifico cantiere.

Gestione cantiere Q. SEZIONE 5

La parte relativa la Gestione cantiere (Q. SEZIONE 5) rappresenta il cuore del “registro” appena citatodove, con la crescita del cantiere, sono man mano raccolti gli elementi significativi per la sicurezza:

Elemento Verifiche essenziali da effettuare Rimando

a Documentazione specifica Impianti base presenti in cantiere.Impianti ulteriori. • Documentazione impianti.Macchine ed attrezzature.Documentazione macchine ed attrezzature.Sostanze/prodotti utilizzati. Q. CAP. 5.1

b Rapporti con il CSE Modelli e lettere per i rapporti con il CSE.Catalogazione Riunioni Coordinamento.Catalogazione Rapporti Visita CSE. Q. CAP. 5.2

c Rapporti con Committenza Catalogazione documentazione. Q. CAP. 5.3Responsabile dei lavori

d Rapporti con Enti Enti controllo impianti macchineed attrezzature.• Enti di controllo.Enti sindacali. • Enti di previdenza ed assistenzaComitato Paritetico Territoriale CPT. Q. CAP. 5.4

e Gestione fasi cantiere Collegamento con POS. Q. CAP. 5.5

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L’importanza, in questa sezione, è di avere da un lato lo spazio fisico di raccolta della documenta-zione man mano che il cantiere avanza, dall’altro di avere, nella logica già più volte espressa, i fac-simile pronti di trasmissione (Q. SCHEDE 5._), codifica, archiviazione dei documenti necessari per ilmantenimento del processo impostato.Sostanzialmente è importante, in questa sezione, rammentare come la raccolta ragionata dei docu-menti essenziali dell’impresa sul cantiere sia, oltre che comodi, ma fondamentale per permettere illoro facile reperimento e consultazione ma anche, come già accennato per dimostrare la presenzadella struttura dell’impresa.Questo verte dalla documentazione specifica relativa ai tipi di impianti, attrezzature e macchine pre-senti in cantiere per arrivare alla catalogazione storica dei rapporti con i diversi soggetti referenti lasicurezza sul cantiere. Risulta inoltre importante rammentare come sia importante instaurare con talisoggetti (in special modo il CSE) un preciso modello di dialogo (Q. 5.2) che permetta il superamen-to delle situazioni critiche e, in special modo, il giusto rapporto tra le parti.

Subappaltatori cantiere Q. SEZIONE 6

La parte relativa a “Subappaltatori cantiere” (Q. SEZIONE 6) concerne invece le problematiche con-nesse alla presenza di subappaltatori in cantiere. La situazione che si può presentare riguarda due possibilità:

Subappaltatori propri dell’Impresa Si tratta della situazione tipica riferita all’Impresa principale che utilizza proprisubappaltatori per l’esecuzione di specifichefasi lavorative o parti dell’opera. Q. 6.1

Appalti diretti da parte In questo caso, più frequente nel privatodella Committenza rispetto il pubblico, la situazione è relativa

alla contemporanea presenza di impresediverse non gestite da Impresa principalee di acquisizione diretta dalla Committenza.Tale situazione non è disgiunta dallapossibile presenza di subappaltatoridell’Impresa principale. Q. 6.2

Lo scopo in questo caso è coordinare i rapporti tra l’Impresa ed i diversi subappaltatori in modo cheil flusso di informazioni sia chiaramente delineato ed i diversi obblighi normativi attuati. Tutto questo senza prevaricare il ruolo del Coordinatore di Sicurezza Esecutivo (CSE) ma anzi con l’o-biettivo di supportare questo soggetto nella fase più delicata dell’incarico, il coordinamento appun-to, favorendo in questo modo le specifiche esigenze di organizzazione del lavoro da parte della stes-sa Impresa.

Tutto questo si evidenzia attraverso alcuni passaggi che costituiscono un ulteriore supporto allagestione del cantiere:

Elemento Contenuto Riferimento

a Rapporti con subappaltatori Trasmettere richieste documenti ai subappaltatori.dell’Impresa Ricevere attestazioni e documenti dai subappaltatori.

Inviare segnalazione al CSE. Trasmettere particolari disposizioni in cantiere. Catalogare documenti ricevuti. Q. 6.1

b Rapporti con altre imprese Trasmettere comunicazione generale Impresa. Inviare particolari disposizioni di cantiere.Inviare segnalazione al CSE. Catalogare documenti ricevuti. Q. 6.2

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La possibilità fondamentale di poter instaurare un preciso modello di dialogo con i propri subappal-tatori o con Imprese diverse deve essere tenuta in grande considerazione dall’Impresa.Gli aspetti sono ovviamente diversi se si tratta di propri subappaltatori rispetto ai rapporti con altreImprese.Nel primo caso è sempre più importante il tramite verso il Coordinatore di Sicurezza Esecutivo (CSE)che, ai fini della sicurezza, l’Impresa principale deve svolgere rispetto ai propri subappaltatori. E’infatti ovvio che le necessità organizzative e gestionali del singolo cantiere non possono permetterealcun intoppo per mancanza di documentazione o di trasmissione di elementi riferiti alla sicurezza. Questo si traduce in:

• rammentare che copia del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) deve essere con-segnata alle diverse Imprese;

• richiedere la predisposizione dei documenti essenziali di ciascuna Impresa;• individuare quelle “disposizioni particolari” che devono essere seguite sullo specifico

cantiere in riferimento a modalità di allacciamento (elettrico, idrico), di utilizzo di attrez-zature o elementi particolari da seguire nel cantiere.

In riferimento alle altre imprese che non sono propri subappaltatori, è altresì essenziale che sia atti-vato quel canale di informazioni relative a presenza dell’Impresa come sistema di sicurezza (proprioPOS) ed individuazioni di eventuali disposizioni particolari.Essenziale, per l’Impresa, deve essere la necessità di documentare il rispetto degli obblighi normati-vi (vedi, ad esempio, l’obbligo, sanzionato, di trasmissione del PSC alle Imprese da parte dell’Impresaprincipale) e di permettere la precisa individuazione dei ruoli tra i diversi appaltatori.

Il sistema approntato da Quarel IMPRESE con modelli facsimiledi trasmissione vuole supportare il ruolo di catalizzatore verso isubappalti che l’Impresa deve necessariamente avere.

Controllo cantiere Q. SEZIONE 7

Parte terminale delle procedure di gestione del cantiere è la predisposizione di un modello di con-trollo cantiere. Importante è infatti attivare un riferimento di controllo che possa essere utilizzatonelle verifiche di corrispondenza normativa durante la fase di esecuzione dell’opera. Il controllo di cantiere si divide in:

Elemento Contenuto Riferimento

a Verifica documentazione di cantiere Lista di controllo della documentazione prevista per il cantiere.Libretto di esito delle verifiche svolte. Q. 7.1

b Controllo di cantiere Lista di controllo delle situazioni ed attrezzature per il cantiere.Libretto di esito delle verifiche svolte. Q. 7.2

La verifica della documentazione prevista dalla normativa per il cantiere è elemento importante dicontrollo e taratura del registro cantiere oltre che memo per il responsabile sicurezza. Il controllo del rispetto normativo riferito ai diversi elementi del cantiere (scavi, impalcati, attrezza-ture ecc.) non è da sottovalutare come ulteriore elemento di dimostrazione di un sistema sicurezzaattivo. Importante è infine rammentare come di questo lavoro debba restare traccia (lista delle veri-fiche) in modo da dimostrare la presenza di un sistema di sicurezza impresa attivato.

Per attuare le verifiche esposte devono essere predisposti stru-menti rapidi (Q. SCHEDE 7.1 e 7.2) di facile consultazione e immediata evidenziazione di situazioni e riferimenti. Anche in questo caso la possibilità di trasformare queste schede in riferi-mento alle specifiche situazioni dell’opera rappresenta ulterioreelemento di supporto all’Impresa.

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Come le premesse indicavano, l’attivazione di un modello di lavoro che dalla fase di valutazione sichiuda con la gestione operativa dell’opera stessa, è un passaggio basilare nella gestione della sicu-rezza, che oggi non può più essere lasciata al caso o all’intuito ma necessita di precise e chiare indi-cazioni.E’ altresì ovvio che tutto questo non deve essere generalizzato ma doverosamente rapportato al tipodi cantiere ed al sistema d’impresa. Avere quindi un supporto modificabile in riferimento alle necessità è essenziale; Quarel IMPRESE,come modello aperto, lavora con questo obiettivo.

IL COLLEGAMENTO TRA SISTEMA DI SICUREZZA E SISTEMA QUALITÀOvvero come un modello di gestione della sicurezza può facilitare le procedure di qualità.

La direttiva macchine per i requisiti minimi di sicurezza delle macchine, i decreti legislativi 626/94,494/96 fino all'ultimo decreto 359/99 dettano le regole per la sicurezza delle persone interessate allelavorazioni, così come le ISO 9000 per la valutazione e controllo del sistema produttivo.Le linee guida per uniformare la vigilanza ed i controlli per garantire la sicurezza nei cantieri edili illu-strano le verifiche e valutazioni alle violazioni, in qualità si rilevano le anomalie o non conformità delprocesso produttivo.Le infrazioni classificate come lievi, medie o gravi sono suscettibili di mettere a rischio la salute deilavoratori (sicurezza) o la salute delle opere o la salute economica delle imprese (qualità).La verifica dello stato di attuazione delle norme di sicurezza o dello stato di applicazione delle pro-cedure di controllo qualità del processo è un requisito normativo.Le attività di prevenzione in entrambi i settori sono promosse da molti e le linee guida deliberatedalla Giunta regionale umbra nel giugno 2000 sono un valido esempio di strumento efficace per gliispettori delle aziende ASL per informare la valutazione dei rischi. Una omogeneità di comporta-mento per verificare lo stato di attuazione delle norme di sicurezza e qualità nei cantieri è applica-bile per tutte le parti in causa nei cantieri (committenti, imprese, fornitori, subappaltatori,sindacati lavoratori e controllori). L'imprenditore deve quindi adottare un modello organizzativo che tenga conto di tutte le variabilidel ciclo produttivo interessandosi alla sicurezza come sistema di qualità integrata, cioè con sinergieorganizzative protese a due obiettivi diversi ma che utilizzano identiche procedure.Sicurezza e qualità possono diventare l'elemento qualificante delle imprese che desiderano avvaler-si degli strumenti normativi per controllare e rendere più efficace il sistema produttivo.

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Gestionedella Sicurezza

in cantiere

I L P E R C O R S OD E L L A S I C U R E Z Z AI N C A N T I E R E

Stesuradel Piano di Sicurezza

e CoordinamentoPSC Qualità e Responsabilità

nel Lavoro edile

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I L P E R C O R S OD E L L A S I C U R E Z Z AI N C A N T I E R E

Gestionedella sicurezza

in cantiere

PERL’IMPRESA

PER ILCOORDINATORE

DI SICUREZZAIN FASE ESECUTIVA

CSE

PERGLI ORGANI

DI VIGILANZA

• avere una linea guida di riferimento• facilitare il lavoro di raccolta della documentazione inerente il cantiere• avere un unico “spazio fisico” ordinato per la raccolta dei dati

• sapere come lavora l’impresa• avere la documentazione generale in unico riferimento• poter “dialogare” meglio con il siste- ma operativo del Cantiere in oggetto

• avere immediatamente la possibilità di analizzare la reale storia del cantiere in riferimento alla Sicurezza ed ai Soggetti interessati• avere la documentazione ordinata, raccolta e quindi consultabile

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GLOSSARIO

L’introduzione in Italia delle direttive europee che, relativamente ai cantieri edili,sono riportate nel D.Lgs. 494/96 del 1996 (entrata in vigore 23 marzo1997) e lemodifiche apportate dal D.Lgs. 528/99 (entrata in vigore 18 aprile 2000) com-portano importanti novità nel modo di gestire la sicurezza nelle opere di inge-gneria civile e, in sintesi, in tutti i cantieri.Parlare di “gestione della sicurezza” è infatti il giusto modo per inquadrare ilnuovo assetto normativo in quanto, in regola con il recepimento di altre direttiveeuropee, quanto apportato dal Decreto Cantieri (si intende con questa dizione ilD.Lgs. 494/96 integrato con le modifiche introdotte dal D.Lgs. 528/99) non modi-fica la normativa già esistente in Italia nel settore ma, in verità, definisce in modopreciso figure, ruoli, compiti e procedure.Tutti questi elementi con l’obiettivo di far sì che la sicurezza dei lavoratori sia ele-mento cardine delle azioni di tutti i soggetti attori del processo stesso.

Sostanziale è quindi la definizione da parte del Decreto Cantieri di un nuovomodo di intendere la sicurezza che su regole ben precise, in vigore nel nostropaese dal lontano 1955, possa gettare le basi di un nuovo modo di operare.Tralasciando quindi l’intero apparato normativo che è ben conosciuto da tutti glioperatori, con queste brevi note, a mo’ di glossario, si vogliono solo riprenderealcuni passaggi normativi essenziali.

Elemento Definizione

A Attrezzatura di lavoro Qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato a essere usato durante il lavoro (art. 34 Titolo III D.LGS. 626/94).

Agente Agente chimico, fisico o biologico presente durante il lavoro e potenzial-mente dannoso per la salute (art. 2 Titolo I D.LGS. 626/94).

Accettazione L’accettazione da parte dei singoli datori di lavoro dei piani di sicurezza ecoordinamento di cui all’articolo 12 e la redazione del piano operativo disicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiere interessato, adempimento delle norme previste dall’articolo 4, commi 1, 2 e 7, e dal-l’articolo 7, commi 1, lettera b) del decreto legislativo n. 626/94 (art. 9 comma 2 D.LGS.494/96).Prima dell’accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 12 e delle modifiche significative apportate allo stesso, il dato-re di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Ilrappresentante per la sicurezza può formulare proposte al riguardo (art. 14 D.LGS.494/96).

B Biologico (rischio biologico) Lavori che espongono i lavoratori a sostanze chimiche o biologiche che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppu-re comportano un’esigenza legale di sorveglianza sanitaria. (punto 2 Allegato II Elenco dei lavori comportanti rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori di cui all’articolo 11, comma 1).

C Cantiere temporaneo Qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile (Art.e mobile 2 a) D.LGS.494/96).

Committente Il soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipen-

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dentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del pote-re decisionale e di spesa relativo alla gestione dell’appalto. (art. 2 b) D.LGS.494/96).

CSPCoordinatore di Sicurezza Soggetto incaricato, dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’e-per la progettazione secuzione dei compiti di cui all’articolo 4 (Art. 2 D.LGS.494/96).Coordinatore in materia Obblighi del coordinatore per la progettazionedi sicurezza e di salute Durante la progettazione dell’opera e comunque prima della richiesta di durante la progettazione presentazione delle offerte: dell’opera • redige il piano di sicurezza e coordinamento di cui all’art. 12

comma 1;• predispone un fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della

prevenzione e protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell’alle-gato II al documento UE 26/05/93 (art. 4 D.LGS.494/96).

CSE Soggetto, diverso dal datore di lavoro dell’impresa esecutrice, incaricato, Coordinatore di Sicurezza dal committente o dal responsabile dei lavori, dell’esecuzione dei compiti per l’esecuzione dei lavori. di cui all’art. 5 (Art. 2 D.LGS.494/96). Coordinatore in materia Obblighi del coordinatore per l’esecuzione dei lavoridi sicurezza e di salute Durante l’esecuzione dell’opera provveda: durante la realizzazione • verificare, con opportune azioni di coordinamento, l’applicazione

dell’opera parte delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi,delle disposizioni loro pertinenti contenute nel piano di sicurezza ecoordinamento di cui all’art. 12 e la corretta applicazione delle relative procedure di lavoro;

• verificare l’idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerarecome piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all’art. 12, assicurandone la coerenza con quest’ultimo, e adeguare il piano di sicurezza e coordinamento edil fascicolo di cui all’art. 4, comma 1, lettera b), in relazione all’e-voluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valu-tando le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, nonché verificare che le imprese esecu-trici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza;

• organizzare tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autono-mi, la cooperazione ed il coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione;

• verificare l’attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento della sicurezza in can-tiere;

• segnalare al committente o al responsabile dei lavori, previa con-testazione scritta alle imprese e ai lavoratori autonomi interessati,le inosservanze alle disposizioni degli art. 7, 8 e 9 e alle prescrizio-ni del piano di cui all’art. 12 e proporre la sospensione dei lavori, l’allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal can-tiere o la risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non adotti alcun provvedimento in meri-to alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione, il coordi-natore per l’esecuzione provvede a dare comunicazione dell’ina-dempienza all’Azienda sanitaria locale territorialmente competente e alla Direzione provinciale del lavoro;

• Sospendere in caso di pericolo grave ed imminente, direttamenteriscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate.

D Datore di lavoro Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, ilsoggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità dell’impresa stessa ovvero dell’unità produttiva, quale defi-nita ai sensi della lettera i), in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, per datore di lavoro si intendeil dirigente al quale spettano i poteri decisionali, ovvero il funzionario non

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avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale (art. 2 Titolo I D.LGS.626/94).

DPI Si intende per Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) qualsiasi attrez-Dispositivi di Protezione zatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di Individuale proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza

o la salute durante il lavoro, nonché complemento o accessorio destinatoa tale scopo.

DVR 1. Il datore di lavoro, in relazione alla natura dell’attività dell’azienda ovve-Documento di Valutazione ro dell’unità produttiva, valuta, nella scelta delle attrezzature di lavoro e dei Rischi delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazio-

ne dei luoghi, i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compre-si quelli riguardanti i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari. 2. All’esito della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro elaboraun documento contenente:a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, nella quale sono specificati i criteri adottati per la valu-tazione stessa;b) l’individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispo-sitivi di protezione individuale, conseguente alla valutazione di cui alla let-tera a);c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il migliora-mento nel tempo dei livelli di sicurezza (art. 4 D.LGS. 626/94).

E Esposizione rumore 1. L’esposizione quotidiana personale di un lavoratore al rumore può esse-re calcolata in fase preventiva facendo riferimento ai tempi di esposizionee ai livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni la cui vali-dità è riconosciuta dalla Commissione prevenzione infortuni.2. Sul rapporto di valutazione di cui all’articolo 40 del decreto legislativo 15 agosto 1991, n. 277,va riportata la fonte documentale a cui si è fattoriferimento (art. 16 D.LGS.494/96).

F FIS Fascicolo contenente le informazioni utili ai fini della prevenzione e prote- Fascicolo Informazioni zione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifi-dell’opera. che norme di buona tecnica e dell’allegato II al documento U.E. 26/05/93.

Il fascicolo non è predisposto nel caso di lavori di manutenzione ordinariadi cui all’articolo 31, lettera a), della legge 5 agosto 1978, n. 457 (Art. 4D.LGS. 494/96).

Formazione dei lavoratori Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore, ivi compresi i lavoratoridi cui all’art. 1, comma 3, riceva una formazione sufficiente e adeguata inmateria di sicurezza e di salute, con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni (art. 22 D.LGS. 6262/94).

G Garantire L’impresa che si aggiudica i lavori può presentare al coordinatore per l’e-secuzione dei lavori proposta di integrazione al piano di coordinamento, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza. In nessun caso, le eventuali integrazioni possonogiustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti (art. 5 D.LGS. 494/96).

Giorni I datori di lavoro delle imprese esecutrici mettono a disposizione dei rap-presentanti per la sicurezza copia del piano di sicurezza e di coordina-mento e del piano operativo di sicurezza almeno dieci giorni prima dell’i-nizio dei lavori (art. 12 D.LGS. 494/96).

I Informazione dei lavoratori Il datore di lavoro provvede affinché, ciascun lavoratore riceva un’adegua-ta informazione su:a) i rischi per la sicurezza e la salute connessi all’attività dell’impresa in

generale;b) le misure e le attività di protezione e preventivazione adottate;c) i rischi specifici cui è esposto in relazione all’attività svolta, le normative

di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;d) i pericoli connessi all’uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla

base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente

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e dalle norme di buona tecnica;e) le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio e

l’evacuazione dei lavoratori;f) il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico com-

petente;g) i nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli artt.

12 e 15 (art. 21 D.LGS. 626/94).

Integrazioni L’impresa che si aggiudica i lavori può presentare al coordinatore per l’e-secuzione dei lavori proposta di integrazione al piano di coordinamento, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel cantiere sulla base della propria esperienza. In nessun caso, le eventuali integrazioni possonogiustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti (art. 12 comma 5 D.LGS.494/96).

L Lavoratore autonomo Persona fisica la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell’opera senza vincoli di subordinazione (art. 2 D.Lgs. 494/96).

Lavoratore Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavo-ro, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari, con rapporto di lavo-ro subordinato anche speciale. Sono equiparati i soci lavoratori di coope-rative o di società, anche di fatto, che prestino la loro attività per conto delle società e degli enti stessi, e gli utenti dei servizi di orientamento o diformazione scolastica, universitaria e professionale avviati presso datori dilavoro per agevolare o perfezionare le loro scelte professionali. Sono altresì equiparati gli allievi degli istituti di istruzione e universitari e i parteci-panti a corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di labora-tori, macchine, apparecchi e attrezzature di lavoro in genere, agenti chi-mici, fisici e biologici (art. 2 D.LGS. 626/94).

M Medico Competente Medico in possesso di uno dei seguenti titoli:• specializzazione in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavo-ratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale o in fisiologia e igiene del lavoro o in clinica del lavoro e delle altre specia-lizzazioni individuate, ove necessario, con Decreto Ministeriale della sani-

tà di concerto con il Ministro dell’università e della Ricerca Scientifica e Tec-nologica;• docenza o libera docenza in medicina del lavoro o in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica o in tossicologia industriale o in igiene industriale, o in fisiologia e igiene del lavoro;• autorizzazione di cui all’art 55 del D.Lgs. 277/91 n. 277 (Art. 2 D.LGS. 626/94).

N Notifica preliminare Documento da trasmettere a cura del committente o del responsabile deilavori all’Azienda Sanitaria Locale e alla Direzione Provinciale del Lavoro territorialmente competenti contenente:• Data della comunicazione• Indirizzo del cantiere• Committente (nome e indirizzo)• Natura dell’opera• Responsabile dei lavori (nome e indirizzo) [se nominato]• Coordinatore per la progettazione (nome e indirizzo)• Coordinatore per l’esecuzione dei lavori (nome e indirizzo)• Data presunta di inizio dei lavori in cantiere• Numero massimo presunto dei lavoratori in cantiere• Numero previsto di imprese e di lavoratori autonomi sul cantiere• Identificazione delle imprese già selezionate• Ammontare complessivo dei lavori (art. 11 D.LGS. 494/96)

O Organismi paritetici A livello territoriale sono costituiti organismi paritetici tra le organizzazio-ni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, con funzioni di orienta-mento e di promozione di iniziative formative nei confronti dei lavoratori.Tali organismi sono inoltre prima istanza di riferimento in merito a contro-versie sorte sull’applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione eformazione, previsti dalle norme vigenti (art. 20 D.LGS.626/94).

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P PSC Documento che contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei Piano di Sicurezza rischi, e le conseguenti procedure, gli apprestamenti e le attrezzature atti e Coordinamento a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la pre-

venzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, nonché la stima dei relativi costi che non sono soggetti al ribasso nelle offerte delleimprese esecutrici. Il piano contiene altresì le misure di prevenzione dei rischi risultanti dalla eventuale presenza simultanea o successiva di più imprese o dei lavoratori autonomi ed è redatto anche al fine di prevede-re, quando ciò risulti necessario, l’utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione collettiva. Il piano è costitui-to da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell’o-pera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzio-ne (art. 12 D.LGS. 494/96).

POS Il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in rife- Piano Operativo rimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 19 set-di Sicurezza tembre 1994 n. 626 e successive modifiche (art. f-ter D.LGS. 494/94).

I datori di lavoro delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel can-tiere operi un’unica impresa, (anche famigliare o con meno di dieci addet-ti, C-bis) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 2 comma1,lettera f-ter (art. 9 comma1 D.LGS.494/94).Entro 30 giorni dall’aggiudicazione, e comunque prima della consegna deilavori, l’appaltatore od il concessionario redige e consegna ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 2 ”un Piano Operativo di Sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organiz-zazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, da considerare come piano complementare di dettaglio del Piano di Sicurezza e di Coordinamento e dell’eventuale piano generale di sicurezza, quando questi ultimi siano previsti ai sensi del D.LGS. 14 agosto 1996, n. 494, ovverodel piano di sicurezza sostituivo di cui alla lettera b) (art. 31 Legge 109/94e s.m.i.).

PSS Il Piano Sostitutivo di Sicurezza, da redigersi a cura dell’appaltatore e da Piano Sostitutivo consegnare al Committente entro trenta giorni dall’aggiudicazione e di Sicurezza comunque prima dell’inizio dei lavori, è il documento “sostitutivo del

Piano di sicurezza e coordinamento e del Piano Generale di Sicurezza, quando questi ultimi non siano previsti ai sensi del D.LGS. 14 agosto 1996n. 494” (art. 31 Legge 109/94 e s.m.i.).

Prevenzione Il complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasidell’attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente ester-no (art. 2 D.LGS. 626/94).

Progettazione conclusa a) nel caso di appalti pubblici, con l’approvazione del progetto esecutivo;b) in tutti gli altri casi, con la presentazione, alle autorità competenti peril controllo dei lavori edili o di ingegneria civile, delle prescritte istanze per

l’esecuzione dei lavori; nel caso di lavori di manutenzione, alla data dell’atto di affidamento dei lavori stessi (art. 25 D.LGS. 528/99).

Q Qualifiche I soggetti devono essere altresì in possesso di atte-Requisiti professionali stato di frequenza a specifico corso in materia di sicurezza organizzato del coordinatore dalle regioni, mediante le strutture tecniche operanti nel settore della pre- per la progettazione venzione e della formazione professionale, o in via alternativa, dall’Ispesl, e del coordinatore dall’Inail, dall’Istituto italiano di medicina sociale, dagli ordini o collegi pro-per l’esecuzione dei lavori fessionali, dalle università, dalle associazioni sindacali dei datori di lavoro

e dei lavoratori o dagli organismi paritetici istituiti nel settore dell’edilizia (art. 10 D.LGS.494/96).

R RES. LAV. Soggetto che può essere incaricato dal committente ai fini della progetta-Responsabile dei lavori zione o dell’esecuzione o del controllo dell’esecuzione dell’opera.

Nel caso di appalto di opera pubblica, il responsabile dei lavori è il respon-sabile unico del procedimento ai sensi dell’art. 7 della legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modifiche (art. 2 D.LGS. 494/96).

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RSPP Persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità Responsabile del Servizio adeguate (art. 2 D.LGS. 626/94). Prevenzione e Protezione

RLS Persona, ovvero persone, eletta o designata per rappresentare i lavoratori Rappresentante per quanto concerne gli aspetti della salute e sicurezza durante il lavoro dei Lavoratori (art. 2 D.LGS. 626/94). per la Sicurezza

Rischi particolari 1. Lavori che espongono i lavoratori a rischi di seppellimento o di sprofon-(lavori comportanti damento a profondità superiore a m. 1,5 o di caduta dall’alto da altezzarischi particolari) superiore a m. 2, se particolarmente aggravati dalla natura dell’attività o

dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell’opera.2. Lavori che espongono i lavoratori a sostanze chimiche o biologiche chepresentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppu-re comportano un’esigenza legale di sorveglianza sanitaria.3. Lavori con radiazioni ionizzanti che esigono la designazione di zone controllate o sorvegliate, quali definite dalla vigente normativa in materiadi protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti.4. Lavori in prossimità di linee elettriche in tensione.5. Lavori che espongono ad un rischio di annegamento.6. Lavori in pozzi, sterri sotterranei e gallerie.7. Lavori subacquei con respiratori.8. Lavori in cassoni ad aria compressa.9. Lavori comportanti l’impiego di esplosivi10. Lavori di montaggio o smontaggio di elementi prefabbricati pesanti. (Allegato II Elenco dei lavori comportanti rischi particolari per la sicurezzae la salute dei lavoratori di cui all’articolo 11, comma 1. D.LGS.494/96).

S SPP Insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finaliz-Servizio di Prevenzione zati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali nell’a- e Protezione dai rischi zienda, ovvero unità produttiva (art. 2 D.LGS. 626/94).

T Trasmissione 1. Il committente o il responsabile dei lavori trasmette il piano di sicurezza e di coordinamento a tutte le imprese invitate a presentare offerte perl’esecuzione dei lavori. In caso di appalto di opera pubblica si considera trasmissione la messa a disposizione del piano a tutti i concorrenti alla garadi appalto.2. Prima dell’inizio dei lavori l’impresa aggiudicataria trasmette il piano dicui al comma 1 alle imprese esecutrici e ai lavoratori autonomi.3. Prima dell’inizio dei rispettivi lavori ciascuna impresa esecutrice tra-smette il proprio piano operativo di sicurezza al coordinatore per l’esecu-zione (art. 13 D.LGS.494/96).

U Uomini/giorno Entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell’opera (art 2 f-bis D.LGS.494/96).

V Via di emergenza Percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro.

Visite mediche Nelle lavorazioni che espongono i lavoratori all’azione di sostanze tossicheo infettanti o che risultano comunque nocive, i lavoratori devono essere visitati da un medico competente.

Z Zona pericolosa Qualsiasi zona, all’interno ovvero in prossimità di un’attrezzatura di lavo-ro, nella quale la presenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso.

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Il raccoglitore è strutturato in modo da essere l’elemento “fisico” che riunisce tutta la documentazione riguardante la sicurezza dell’Impresa in riferimento al Cantiere specifico.In esso sono quindi raccolte le documentazioni generali e specifiche che il Responsabile del servizio sicurezza dell’Impresa o il Capocantiere deve approntare e raccogliere per il cantiere in oggetto.Questo raccoglitore è anche elemento di consultazione da parte del Coordinatore per la Sicurezzain fase Esecutiva e degli Organi di Vigilanza nel caso di sopralluoghi o interventi in Cantiere.

Il raccoglitore è composto di tre parti:

PARTE 1 Procedure da attuare in fase di offertaPRIMA DELL’ACQUISIZIONE DEI LAVORI

PARTE 2 Procedure da effettuare prima della partenza dei lavoriPRIMA DELLA PARTENZA DEI LAVORI

PARTE 3 Procedure da effettuare in fase di esecuzione dei lavoriDURANTE L’EFFETTUAZIONE DEI LAVORI IN CANTIERE

Ciascuna parte è divisa in sezioni in modo da facilitare l’utilizzo. Le sezioni sono:

PARTE 1 PRIMA DELL’ACQUISIZIONE DEI LAVORI

SEZIONE 1ELEMENTI DI ANALISI DEL PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO DEL CANTIERE

PARTE 2 PRIMA DELLA PARTENZA DEI LAVORI

SEZIONE 2DOCUMENTI SEZIONE 3PIANO OPERATIVO SICUREZZA IMPRESA (POS)SEZIONE 4PIANO SOSTITUTIVO SICUREZZA IMPRESA (PSS)

PARTE 3 DURANTE IL CANTIERE

SEZIONE 5GESTIONE DI CANTIERESEZIONE 6SUBAPPALTATORI CANTIERESEZIONE 7CONTROLLO CANTIERE

Non tutte le sezioni devono essere utilizzate, questo dipende dal singolo cantiere.

Come utilizzare QUAREL

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Le Sezioni si possono dividere secondo i seguenti riferimenti:

priorità Opere soggette al D.Lgs. 494 Opere soggette al D.Lgs. 494 – bis

FONDAMENTALI SEZIONE 2 DOCUMENTI SEZIONE 2 DOCUMENTI

SEZIONE 5 GESTIONE DI CANTIERE SEZIONE 5 GESTIONE DI CANTIERE

INTEGRATIVE SEZIONE 7 CONTROLLO CANTIERE SEZIONE 7 CONTROLLO CANTIERE

INTEGRATIVE SEZIONE 6 SUBAPPALTATORI CANTIERE SEZIONE 6 SUBAPPALTATORI CANTIEREcon presenza di altre imprese

DI SUPPORTO SEZIONE 1 ELEMENTI DI ANALISI DEL PIANO SEZIONE 1 ELEMENTI DI ANALISI DEL PIANOse presente il Piano DI SICUREZZA E COORDINAMENTO DI SICUREZZA E COORDINAMENTOdi Sicurezza DEL CANTIERE DEL CANTIEREe Coordinamento della committenza

OBBLIGATORIE SEZIONE 3 PIANO OPERATIVO SEZIONE 3 PIANO OPERATIVOse presente il Piano DI SICUREZZA IMPRESA (POS) DI SICUREZZA IMPRESA (POS)di Sicurezza della Committenza e l’opera è pubblica

OBBLIGATORIE SEZIONE 4 PIANO SOSTITUTIVO SEZIONE 3 PIANO OPERATIVOse non esiste il Piano DI SICUREZZA IMPRESA (PSS) DI SICUREZZA IMPRESA (POS)di Sicurezza e Coordinamento della committenza e l’opera è pubblica

OBBLIGATORIE SEZIONE 3 PIANO OPERATIVOindipendentemente SICUREZZA IMPRESA (POS)dalla presenza di Piano di Sicurezza e Coordinamento della committenza

ATTENZIONE:Il Piano Operativo di Sicurezza (POS) non è sostitutivo del Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) ma, come recita l’art. 31 comma 1bis c) L. 109/94, questo è predisposto dall’Impresa per “quanto attiene alle proprie scelteautonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, da considerare comepiano di dettaglio del Piano di Sicurezza e Coordinamento”. Restano quindi a carico del Piano di Sicurezza e Coordinamento l’elaborazione di tutti gli elementi riferiti alla specifica opera compresa l’individuazione della “Sicurezza di fase” per l’evolversi del cantiere (vedi SEZIONE 3).

Compito dell’Impresa valutare quali sezioni attivare.(Si segnala in ogni caso che all’inizio di ciascuna Sezione è riportata una “Nota d’uso rapida” per individuare i riferimenti fondamentali della specifica Sezione).

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Questo sistema, vuole essere l’elemento di gestione operativa della Sicurezza in Cantiere divenen-do il riferimento preciso per i diversi soggetti interessati.L’obiettivo è:

PER L’IMPRESA• AVERE UNA LINEA GUIDA DI RIFERIMENTO;• FACILITARE IL LAVORO DI RACCOLTA DELLA DOCUMENTAZIONE INERENTE IL CANTIERE;• AVERE UN UNICO “SPAZIO FISICO” ORDINATO PER LA RACCOLTA DEI DATI.

PER IL COORDINATORE DI SICUREZZA IN FASE ESECUTIVA CSE• SAPERE COME LAVORA L’IMPRESA;• AVERE LA DOCUMENTAZIONE GENERALE IN UNICO RIFERIMENTO;• POTER “DIALOGARE” MEGLIO CON IL SISTEMA OPERATIVO DEL CANTIERE IN OGGETTO.

PER GLI ORGANI DI VIGILANZA• AVERE IMMEDIATAMENTE LA POSSIBILITÀ DI ANALIZZARE LA REALE STORIA DEL CANTIERE

• IN RIFERIMENTO ALLA SICUREZZA ED AI SOGGETTI INTERESSATI;• AVERE LA DOCUMENTAZIONE ORDINATA, RACCOLTA E QUINDI CONSULTABILE.

DEFINIZIONI SINTETICHE

CCIAA Camera di Commercio Industria Agricoltura ArtigianatoINAIL Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul LavoroCME Computo Metrico EstimativoISPESL Istituto Superiore per la Prevenzione E Sicurezza sul LavoroCOD CodicePGS Piano Generale di Sicurezza CPT Comitato Paritetico TerritorialePOS Piano Operativo di SicurezzaCSA Capitolato Speciale d’AppaltoPSC Piano di Sicurezza e CoordinamentoCSE Coordinatore per la Sicurezza in fase EsecutivaPSS Piano Sostitutivo di SicurezzaCSP Coordinatore per la Sicurezza in fase ProgettualeRLS Responsabile dei Lavoratori per la SicurezzaD.Lgs. Decreto LegislativoRSPP Responsabile del Servizio di Prevenzione e ProtezioneDL Direttore dei LavoriSPP Servizio di Prevenzione e ProtezioneDPI Dispositivo di Protezione IndividualeU/G Uomini/giornoDTC Direttore Tecnico di CantiereASL Azienda Sanitaria LocaleENEL Ente Nazionale Energia ElettricaVVF Vigili del Fuoco

RiferimentiPer l’indispensabile conoscenza dei riferimenti normativi riguardanti la sicurezza nello specifico settore delle costruzioni, si veda “Manuale della sicurezza, dell’igiene e dell’ambiente di lavoronelle costruzioni edili” Edizioni SEPIT S.r.l. Torino.

NOTA BENEAnche se il raccoglitore è finalizzato al singolo cantiere molte parti sono di carattere generale e quindi possono essere uti-lizzate per i successivi cantieri. (Tali situazioni sono evidenziate nei singoli capitoli).

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EditoreEDILSTAMPA S.r.l. via Guattani 24, 00161 Roma - Tel. 06-84.88.320

Seconda versione: ottobre 2000Opera depositata SIAE

Sviluppo e redazioneGiorgio Valentini

CISPEDIL S.r.l. via Pallone 14, 37131 Verona - Tel. 0458402666

Ideazione e coordinamento editoriale Giorgio Valentini, Claudio Tombari

Sviluppo ed ingegnerizzazioneLuca Cavallini, Andrea Frigo

Progetto graficoOpenroma Comunicazione Visiva S.r.l.

[email protected]

Si ringrazia Roberto Anerdi che ha collaborato cortesemente alla supervisione del lavoro, ma non ha responsabilità dei suoi eventuali limiti.

L’OPERA È OGGETTO DI DIRITTO DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE.