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Mensile - Sped. in a.p. 70% - D.C.B. - UD - Direttore responsabile BRUNO RAZZA GEOMETRA dimensione 6 2009 Organo ufficiale del Comitato Regionale dei collegi dei Geometri e Geometri laureati del Friuli Venezia Giulia

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Mensile - Sped. in a.p. 70% - d.c.b. - ud - direttore responsabile bRuNO RAZZA

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62009

Organo ufficiale del

comitato Regionale

dei collegi

dei Geometri e

Geometri laureati del

Friuli Venezia Giulia

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M U R A T U R AA R M A T A

ElementoDimensioni

cmPesokg

Pezzin°/m2

Pezzin°/m3

Maltadm3/m2

Maltadm3/m3

U (W/m2K)M. norm. M. isol.

RwdB

30x25x19 12,0 16,1 65 19,7 80 0,77 0,70 53

21x30x19 10,5 22,7 76 27,2 91 0,62 0,60 55

25x35x19 14,0 19,2 55 29,6 85 0,52 0,45 56

25x38x19 15,5 19,2 51 32,1 85 0,48 0,42 57

POR MA30 BRITEPOR MA30 BRITE

realizzare edifici in zona sismica senza dover aumentare gli spessori dei muri di piano in funzione dell'altezza del fabbricatorealizzare edifici in muratura portante di qualsiasi forma e distribuzione planimetrica senza l'obbligo di rispettare limiti massimi tra l'interasse dei muri;inserire all'interno della struttura portante elementi resistenti ai soli carichi verticali quali pilastri in c.a. o in acciaio;risparmiare sui costi di costruzione della struttura;usare manodopera non specializzata e le normali attrezzature di un "piccolo" cantiere;costruire case con strutture caratterizzate da schemi statici più "leggibili", e quindi più sicure e affidabili in presenza di eventi sismici.

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Per rendere più veloce la costruzione di setti in muratura armata è stata sviluppata una geometria brevettata denominata "BRITE", avente il foro per la disposizione delle armature eccentrico rispetto alla geometria del blocco.

Il nuovo blocco "BRITE"

La possibilità di estendere l'utilizzo della muratura armata ha incentivato la ricerca sul sistema, per apportare miglioramenti nelle caratteristiche prestazionali e anche nelle fasi di posa. Il Consorzio POROTON® Italia ha recentemente ultimato uno studio per la produzione di un nuovo blocco per muratura armata, denominato "BRITE", producibile negli spessori 30, 35 e 38 cm, dotato di una nuova geometria che consente una più ampia flessibilita di utilizzo in fase di realizzazione della muratura. La novità, rispetto ai blocchi tradizionali per muratura armata, consiste nella presenza di un unico foro eccentrico presente su uno dei lati lunghi del blocco, delimitato da una cartella di laterizio di circa 3 cm di spessore.La nuova geometria rende il blocco molto flessibile nell'utilizzo: infatti, in fase esecutiva la sovrapposizione sfalsata dei blocchi non è più realizzata infilando le barre di armatura nel foro centrale, ma l'inserimento dei ferri avviene per semplice accostamento laterale degli elementi, dopo aver eliminato la cartella di laterizio di 3 cm che delimita il foro eccentrico. Così si evita, inoltre, di infilare dall'alto il blocco e di dover giuntare le barre verticali all'interno del piano in corso di lavorazione.

Fornaci diManzano

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4 EditorialE Geometra si diventa con l’iscrizione all’Albo di Bruno Razza

6 ProFESSioNE La collaborazione dei Geometri nel post-terremoto di Michele Marangoni

12 Le professioni e la nuova economia di Lucio Barbiero

15 CataSto Gli atti di aggiornamento si possono ancora rinnovare di Pasquale Bucci

17 Al via finalmente il collegamento automatico tra il Catasto Fabbricati ed il Catasto Terreni di Bruno Razza

31 Sportello unico dedicato al Catasto Fondiario di Pierdomenico Abrami

34 diritto Interessante sentenza TAR del Friuli Venezia-Giulia riguardante le distanze legali in ediliza PARTE SECONDA - di Livio Lacosegliaz

39 attiVita’ dEl CollEGio di GoriZia Commissioni al lavoro di Tullio Deiuri

41 Attività dell’Associazione Geometri di Silvio Martinelli

43 attiVita’ dEl CollEGio di UdiNE La nuova scuola media superiore di Nicla Manetti

Indice

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Geometra si diventa con l’iscrizione all’Albo

la riforma degli istituti tecnici varata dal Governo prevede una più accurata cultura di base dello studente, che acquisirà il titolo generico di “perito”. di Bruno razza

Il direttore di DGBruno Razza

Editoriale

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Il 28 maggio scorso il Consiglio dei

Ministri ha licenziato in via definitiva il

provvedimento che riforma gli Istituti

Tecnici. Avremo occasione in futuro di

parlarne più diffusamente.

L’auspicio che noi possiamo fare oggi,

è quello che gli studenti possano stu-

diare meglio e guardare con più fiducia

al loro ingresso nel mondo del lavoro.

Dalla riforma emerge tra l’altro con

chiarezza e definitivamente, che non

si può più aspirare all’esercizio di una

professione, con la sola preparazione

della scuola media superiore, ma è

assolutamente necessario studiare di

più, per acquisire la base “minima”

delle conoscenze, oggi indispensabili.

Il bisogno che supporta la riforma, è

quello di produrre con la scuola media

superiore, un serbatoio di personale

giovane e dinamico, sufficientemente

qualificato per soddisfare le esigen-

ze dell’industria dunque più vicino al

mondo del lavoro dipendente, non cer-

to per incentivare l’accesso alle libere

professioni.

Si dice che mentre l’industria ha biso-

gno di 300.000 tecnici, se ne trovano

disponibili soltanto 140.000.

Ma perché non ce ne sono abbastan-

za? Di quanti ne hanno bisogno invece

gli Albi professionali?

Negli ultimi anni, proliferando diversifi-

cate specializzazioni scolastiche e nuo-

ve aspettative di lavoro, valutando che

la modernità aveva ridotto sensibilmen-

te la necessità dell’intervento umano

nel processo produttivo (ormai quasi

completamente sostituito dalle mac-

chine e dalle tecnologie), molti giovani

hanno scelto le materie umanistiche,

allontanandosi dal settore tecnico.

Naturalmente poi ci si è accorti dell’er-

rore nell’inversione di tendenza, ma da

quando se ne acquisisce coscienza, a

quando si concretizza il cambiamento,

può passare anche un decennio quin-

di in pratica, diverse generazioni di

studenti sono andate ed ancora van-

no avanti nelle scelte dei loro percor-

si formativi, senza rendersi conto di

avere probabilmente sbagliato indirizzo

scolastico o comunque, di non aver

avuto la migliore opportunità di poter

scegliere la scuola più adatta al lavo-

ro auspicato. L’industria ha bisogno di

assumere personale più qualificato di

quello che già ha (anziano, obsoleto,

non sensibile alle innovazioni ed alla

modernità), e che probabilmente, ha

acquisito benefici economici dovuti alla

sola anzianità di servizio, con aumento

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all’epoca. Il nostro impegno deve ora

essere improntato alla capacità di en-

trare nei nuovi Istituti Tecnici, nei co-

mitati, negli Uffici e nelle docenze che

si apriranno appositamente anche alla

nostra disponibilità.

Dobbiamo entrarci per poter influire

ed incidere significativamente nei pro-

grammi scolastici, dove è prevista una

percentuale di discrezionalità di pro-

grammazione, aperta all’inserimento

delle materie e delle specificità carat-

terizzanti la figura del Geometra.

Contemporaneamente dobbiamo atti-

varci per inventare e finanziare ed atti-

vare i nostri Corsi di Istruzione Tecnica

Superiore, dove indirizzare opportuna-

mente i nuovi “periti” che aspirano a

diventare Geometri qualificati, magari

specialisti in topografia, in estimo, in

costruzioni ed in tutte le attività che il

mercato ci chiede e che ci sono proprie

e congeniali.

dei costi per l’azienda non più propor-

zionati ai benefici. Così, assumendo

giovani diplomati, più adatti a recepire

la modernità e le nuove tecnologie, an-

che a costi inferiori e con possibilità di

ulteriore formazione interna, l’Industria

aumenterebbe il proprio “know how”,

migliorando sensibilmente la qualità

delle attività e del prodotto.

Gli Albi professionali invece, per molti

anni non hanno pensato alla loro conti-

nuità e non hanno sentito il bisogno di

occuparsene, proprio per la peculiare

e storica tradizione che li colloca nella

sfera del lavoro autonomo, indipenden-

te e soprattutto libero, quindi nessuno

sa di quanti professionisti l’Italia abbia

bisogno.

Se ne parla quando calano le iscrizioni o

quando qualcuno ipotizza cambiamenti

ordinamentali, che rischiano di met-

tere a repentaglio la stessa esistenza

delle nostre figure professionali.

Così con la riforma della scuola media

superiore, dobbiamo renderci conto

che non potremo più avere in ogni pro-

vincia, la scuola per Geometri, intesa

come naturale ed illimitata fucina della

nostra continuità professionale.

Dobbiamo renderci conto altresì, che

colui che nel 2015 uscirà dalla scuola

media superiore tecnica tecnologica

nel settore “costruzioni, ambiente e

territorio” che si attiverà nel 2010, avrà

un generico titolo di “perito” e non

sarà un Geometra così come inteso

tradizionalmente.

Geometra diventerà soltanto con la

sua iscrizione all’Albo, quindi dopo aver

completato il percorso formativo con

il tirocinio, l’esame di abilitazione, il

triennio universitario, il corso di Istru-

zione Tecnica Superiore e/o quanto

altro ancora sarà previsto dalle norme

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E’ da pochi giorni rientrata la squadra

di Geometri esperti nelle operazioni di

censimento dei danni subiti da edifici

colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 in

Abruzzo.

La squadra, composta dai Geometri

Michele MARANGONI e Paride MIOT-

TO del Collegio di Pordenone e dal

Geometra Michele CAPPELLI del Col-

legio di Gorizia, su incarico del Dipar-

timento di Protezione Civile, Direzione

Operativa di Comando e Controllo (nel-

la fattispecie il DI.COMA.C. funzione 1

– L’Aquila) ha svolto l’importante man-

sione di verifica dei danni subiti ai fab-

bricati per la verifica dell’agibilità.

Nella settimana dall’11 al 18 maggio,

sono state 20 le squadre di Geometri

di tutta Italia, ad essere impegnate in

Abruzzo per queste mansioni ed altret-

tante si alterneranno ogni settimana a

venire.

Con il coordinamento del Collega Pep-

pino Merlino di Chieti, del Consiglio

Nazionale dei Geometri, il diretto in-

teressamento del Presidente Fausto

Savoldi, i quali hanno fatto in maniera

che la nostra categoria potesse inter-

venire fattivamente alle operazioni di

verifica dello stato degli immobili nella

Professione

La collaborazione dei Geometri nel post-terremotoRientrata la prima squadra, formata da colleghi di Pordenone e Goriziadi Michele Marangoni

Michele Marangoni

fase post-sisma, si è concretizzata la

preparazione che i tecnici esperti ave-

vano avuto nel corso di specializzazio-

ne tenutosi a Pordenone due anni fa,

con il Dipartimento di Protezione Civi-

le. In Abruzzo, il programma prevede-

va il raggiungimento della Scuola della

Guardia di Finanza di Coppito (AQ) per

il giorno 11 maggio, al fine di ricevere

tutte le disposizioni operative; qui veni-

va assegnato il COM (Centro Operati-

vo Misto) con il quale dovevano essere

tenuti tutti i contatti.

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Quello assegnato alla nostra squadra

era il COM 7 di Sulmona, a circa una

sessantina di chilometri da L ’Aquila,

dove la stessa squadra ha potuto tro-

vare sistemazione presso la tendopoli

della Croce Rossa (in grado di garantire

alloggio a circa 250 persone).

Per quanto riguarda il vitto invece, la

Regione Puglia – gruppo radioamatori,

aveva messo a disposizione la cucina

al fine di garantire i pasti, oltre ai volon-

tari della protezione civile, anche a tutti

i tecnici operanti in zona.

Giunti al COM 7 il primo giorno, alla

nostra squadra è stato assegnato il Co-

mune di Introdacqua, un paese a circa

15 chilometri da Sulmona; qui non vi

erano stati crolli totali, ma molti fabbri-

cati presentavano delle lesioni anche

importanti, da dover essere visionate e

verificate appunto da tecnici esperti.

La popolazione, ovviamente preoccu-

pata, segnalava le lesioni al Comune e

di conseguenza, la squadra effettuava

il sopralluogo. L’ispezione consisteva

in un minuzioso controllo visivo sulle

strutture a partire dai piani scantinati

fino alle coperture, nonché accerta-

menti alle varie impiantistiche (con-

dotte di gas, acqua e fognature); nulla

veniva tralasciato e il tutto serviva a po-

ter redigere la scheda A.ED.E.S. ovve-

ro “Scheda di 1° livello di rilevamento

danno, pronto intervento e agibilità per

edifici ordinari nell’emergenza post-

sismica”.

Le nostre verifiche in cifre: in cinque

giorni effettivi di lavoro, sono stati ef-

fettuati 47 sopralluoghi in fabbricati

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danneggiati per un totale di circa 80

abitazioni; sono stati ispezionati cir-

ca 12.000 mq. di immobili pari a circa

30.000 mc.; siamo saliti per tutti i piani

delle abitazioni (che erano quasi tutte a

3 o 4 piani più lo scantinato) salendo e

scendendo circa 5000 gradini (tutti con

alzate variabili da cm. 20 a cm 27); sen-

za contare che il paese era tutto in col-

lina e con stradine non accessibili alle

automobili quindi, solamente a piedi.

Alla sera dopo un breve giro per Sul-

mona, la città dei confetti, solo la stan-

chezza ci accompagnava; una doccia di

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nei bagni del vicino palazzetto dello

sport e a nanna pronti per affrontare

un nuovo giorno.

Sotto il profilo tecnico, bisogna dire

che gli insegnamenti al corso sono sta-

ti davvero essenziali, senza di quelli il

lavoro sarebbe stato molto più difficile;

la preparazione avuta ha fatto si che

tutta la squadra lavorasse in sintonia e

professionalità; la stima e la credibilità

dimostrata dai responsabili del COM 7,

dall’Amministrazione Comunale di In-

trodacqua nonché dalla gente stessa

del paese, ha confermato tutto ciò, af-

fermando che per fare certi lavori così

delicati sia indispensabile la prepara-

zione e la professionalità.

L’ultimo giorno di permanenza in Abruz-

zo è stato dedicato ad una visita ai

paesi più colpiti: Paganica, Tempera e

Bazzano, paesi che praticamente han-

no subito una devastazione pressoché

totale, dove purtroppo le vittime sono

state molte, dove ora un nastro bianco

e rosso, delimita le zone rosse entro le

quali non vi si può accedere.

La nostra squadra, dopo aver ottenuto

il permesso dal comandante in capo

al COM 5 di Paganica, ha messo a di-

sposizione un mezzo con due Vigili del

fuoco di Grosseto distaccamento di

Follonica e Arcidosso, per far visionare

le zone maggiormente colpite; di fatto

in questa occasione si è potuto con-

statare quanto effettivamente sia stato

devastante il sisma e quanto purtrop-

po sia contato un cattivo intervento

dell’uomo sui fabbricati.

Dove erano state adottate buone tec-

niche costruttive i fabbricati avevano

retto, salvaguardando la vita delle per-

sone, dove invece (a parte le vecchie

case in pietra) non erano stati adottati

gli opportuni magisteri, il sisma non ha

risparmiato nessuno.

Cosa dire di questa esperienza; innan-

zitutto è una esperienza che ogni tec-

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nico dovrebbe fare per capire dove si

può sbagliare ed è un’esperienza che

arricchisce anche sotto il profilo uma-

no. E’ doveroso da parte nostra ringra-

ziare chi ci ha dato questa opportunità,

dai Collegi dei Geometri di Pordenone

e di Gorizia, al Consiglio Nazionale ed

al Dipartimento di Protezione Civile,

nonchè il Comune di Introdacqua.

Un plauso particolare al nostro acqui-

sito amico “Mario” che ci ha fatto da

accompagnatore in tutti i sopralluoghi

e che ha saputo con la sua simpatia far-

ci conoscere le bellezze di quella terra

e della sua gente che resteranno per

sempre nei nostri cuori.

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Le professioni e la nuova economia

resoconto di un interessantissimo convegno, al quale tra gli altri, ha partecipato anche il Ministro Brunettadi lucio Barbiero

Lucio Barbiero

Sabato 30 maggio dalle 9,30 alle 13,20

si è svolto a Udine, Hotel La di Moret,

il convegno Nazionale organizzato dal

CUP Federprofessinisti Udine sul tema

“LE PROFESSIONI E LA NUOVA ECO-

NOMIA“.

Ha esordito il presidente La Pietra con

l’introduzione dei lavori, preceduto dal sa-

luto del sindaco Honsell e dall’Assessore

della Provincia di Udine ing. Virgili.

La Pietra nel suo intervento ha evidenzia-

to che le categorie professionali, come al-

tre parti di attori economici, sono sprovvi-

sti di ammortizzatori sociali e che le pro-

fessioni oggi sono senza alcuna tutela.

L’espansionismo dei mercati ha causa-

to una “liberalizzazione selvaggia“ dei

rapporti economici senza regole. Ha di-

chiarato che sin dal 1997 l’Antitrust sfer-

za continui attacchi alle professioni aven-

do in parallelo una campagna mediatica

“CONTRO“.

In buona sostanza La Pietra lamenta una

liberalizzazione che equivale ad una ge-

stione dei rapporti economici-professio-

nali senza regole e ricorda le riforme man-

cate negli ultimi 15 anni; “oggi” asseri-

sce il presidente CUP ”la riforma delle

professioni non è più rinviabile”.

La Pietra ha concluso il suo intervento

sollecitando lo spirito costruttivo che con-

traddistingue le categorie professionali a

mobilitarsi, paragonando la categoria ad

una Forza Sociale.

A seguire è intervenuto poi il prof. Gian

Paolo Prandstraller, sociologo e scrittore,

il quale in sintesi, ha più volte evidenzia-

to la sostanziale mutazione del mondo

delle professioni.

Secondo il professore l’era post indu-

striale (da lui denominata “era quaterna-

ria”) che stiamo vivendo, non può fare

a meno della scienza e lo sviluppo capi-

talistico potrà evolversi, solamente su

iniziative che si fondano su conoscen-

ze scientifiche.

La Nuova Economia utilizzerà sempre

più servizi sofisticati, facendo riferimen-

to per il consenso “dell’IDEA“ a gran-

di masse di cittadini attraverso i sistemi

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Tavolo dei relatori: da sinistra dott. Stefano Malinconico,

della Direzione Industria e Servizi Autorità Garante

della Concorrenza e del Mercato, prof. Gian Paolo Prandstraller,

ordinario di sociologia all’Università di Bologna e studioso delle professioni intellettuali, dott. ing, Romeo La Pietra, presidente del Cup Federprofessionisti

Federazione delle Professioni Intellettuali della Provincia di Udine,

dott. Massimiliano Pittau, direttore del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, ing. Giorgio De Rita,

amministratore delegato di Nomisma Spa.

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mediatici.

Ha poi esaltato la figura dell’architetto,

che con le ultime espressioni architet-

toniche di grossi interventi “è diventato

un Divo“; ha messo in evidenza anche

la figura professionale dell’ingegnere ci-

tando l’esempio della grande genialità

espressa dalle progettazioni delle nuo-

ve automobili con motori a bassi consu-

mi e bassi impatti ambientali (si riferiva

agli ingegneri della FIAT).

L’ing. De Rita riferendosi alla grave crisi

economica ed alla situazione delle pro-

fessioni ha sintetizzato il suo pensiero in

3 chiavi di lettura:

− la prima nell’ affermare che la

nuova economia innovativa offre spazi

di crescita con costi alti da sostenere;

− la seconda, facendo riferimen-

to alla forza che aveva il nostro paese in

quanto costituito da piccoli soggetti eco-

nomici e professionali capaci di reagire

agli impulsi del mondo economico, sot-

tolineando che questa specificità versa-

tile oggi non basterà più per superare le

difficoltà della nuova economia;

− la terza, che in questi ultimi an-

ni le professioni si sono allontanate dal-

le responsabilità del dibattito nelle deci-

sioni pubbliche.

Questo comportamento ci ha fortemente

danneggiati dice, in quanto le professio-

ni devono necessariamente stare all’in-

terno del dibattito pubblico confermando

con tale impegno la propria etica.

L’ingegner De Rita ha poi concluso facen-

do riferimento ai dati della FAO; un miliar-

do di persone che si trovano nella fame;

citando alcuni dati allarmanti di quanto

sta accadendo nel mondo ha sollecita-

to le professioni a progettare nuovi mo-

delli economici che possano calmierare

questa continua crescita di persone che

muoiono di fame.

A chiudere i lavori è intervenuto il Mi-

nistro Renato Brunetta, ministro per la

pubblica amministrazione e innovazio-

ne, accolto dalla platea con un caloro-

so applauso.

Il Ministro della Repubblica dopo aver ri-

ferito sulla situazione economica e sulle

ultime azioni del Governo ha delineato i

suoi progetti ed il suo pensiero in me-

rito alle professioni ed alla nuova eco-

nomia.

Definendo le categorie professionali “for-

ti”, ha evidenziato che la crisi che stiamo

attraversando da tre trimestri l’hanno su-

bita principalmente i lavoratori autonomi,

i professionisti, gli artigiani, i commer-

cianti e le piccole imprese.

Nell’ottica del Ministro di attuare la tanto

attesa riforma delle professioni, lo stes-

so ha chiesto collaborazione alla catego-

ria per il raggiungimento degli obiettivi di

aggiornamento delle regole del comparto

delle professioni evidenziando che le ca-

tegorie professionali non sono coese tra

di loro e che tra esse ci sono spinte inno-

vatrici ma anche spinte conservatrici.

Ha continuato poi dichiarando che: “Le

professioni hanno compensato l’ineffi-

cienza della pubblica amministrazione

con la conseguenza che il cittadino ha

pagato 2 volte i servizi prestati“.

Nella nuova situazione economica non

sarà più possibile costruire professioni

Prof. Furio Honsell, sindaco del Comune di Udine.

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sull’inefficienza dello Stato.

Brunetta ha stimolato ed incoraggiato le

professioni ad essere propositive, a mi-

gliorare la propria cultura professionale

nell’innovazione tecnologica.

Riferendosi infine alle disposizioni legisla-

tive che il Governo ha predisposto per il

rilancio dell’edilizia in Italia, ha esortato

le professioni ad avere fiducia nella con-

sapevolezza però di rimodulare e ripro-

grammare la propria professionalità. La

spesa di 1 euro in edilizia provoca un be-

neficio di ricaduta sull’intero indotto eco-

nomico di circa 2,20 – 2,40 euro.

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Il prof. Gian Paolo Prandstraller e l’ing. Romeo La Pietra

L’Onorevole Renato Brunetta, ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione

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Gli atti di aggiornamento si possono ancora rinnovareUna apposita lettera della direzione Generale del Catasto, riattiva la procedura per permettere il completamento degli atti non ancora intavolatidi Pasquale Bucci

Catasto

La Direzio-ne Centrale del Catasto de l l ’Agen-zia del Terri-torio di Ro-ma, con una propria nota esplicativa di questi giorni, ha autorizza-

to l’Agenzia del Territorio Provinciale di Trieste, a rinnovare i tipi mappali e di fra-zionamento scaduti. Dall’attivazione del Pregeo 9 in provincia di Trieste (1 marzo 2009), questa era diventata una procedu-ra impossibile. Il problema era emerso a causa della rimozione nel sistema infor-matico di Pregeo-9 delle voci di tariffa attinenti “Tipo di frazionamento in rinno-vo” e “Tipo mappale in rinnovo”; voci di tariffa queste, che non sono state più ri-comprese nella nuova tabella dei tributi speciali, impedendo quindi l’accettazio-ne da parte dell’Ufficio, di tali procedu-re. Questa particolarità, aveva condizio-nato e bloccato gli adempimenti di iscri-zione ed intavolazione all’Ufficio Tavolare Regionale di Trieste degli atti geometri-ci, impedendo di fatto il completamen-to di moltissimi atti di trasferimento ed aggiornamento immobiliare.Purtroppo l’inconveniente, di tipo mera-mente informatico procedurale ed ammi-nistrativo interno alla sola Agenzia del Ter-

ritorio, non era assolutamente prevedibi-le ne valutabile da parte del Collegio dei Geometri di Trieste, in quanto il funzio-namento completo del programma “Pre-geo-9 Ufficio” non è in visone ed utiliz-zo all’esterno dell’amministrazione. A di-stanza di più 3 mesi dall’attivazione ob-bligatoria della procedura Pregeo-9, una volta emerso con evidenza il problema, ci sono state un’apposita richiesta alla Direzione dell’Agenzia da parte dell’Uf-ficio Catastale di Trieste per il ripristino nel listino di cassa dei tributi, delle voci di tariffa necessari a rinnovare gli atti ge-ometrici scaduti, oltre ad un intervento del Collegio di Trieste presso il Consiglio Nazionale dei Geometri.Il tempestivo intervento del nostro Con-sigliere Nazionale Bruno Razza (delegato alle tematiche catastali nazionali) con il Direttore Centrale dell’Agenzia del Terri-torio di Roma Ing. Franco Maggio (ai qua-li va il nostro personale ringraziamento), ha permesso di sbloccare in tempo rea-le (pochi giorni) la difficile situazione, che è stata risolta con l’invio della nota della Direzione Centrale pubblicata qui a fian-co, riammettendo la possibilità di rinno-vare i nostri atti geometrici scaduti.Nella speranza che in futuro non debba-no più verificarsi altre situazioni di conflit-to Catastale con il sistema del Libro Fon-diario, si richiamano gli iscritti a segnalare tempestivamente al Collegio ogni even-tuale anomalia del sistema.

Pasquale Bucci

segue a pagina 16

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Al via finalmente il collegamento automatico tra il Catasto fabbricati ed il Catasto TerreniUna apposita nuova procedura catastale interna determinerà immediatamente l’identificazione del fabbricato appena introdotto in mappa, anche al Catasto dei Fabbricati

di Bruno razza

In questi ultimi anni, l’Amministrazione

Catastale, ha profuso grande impegno

nel tentativo di stimolare e migliorare

tutte le procedure informatiche per l’ag-

giornamento del Catasto dei Terreni, ora

finalmente, l’attenzione si sposta anche

all’aggiornamento del Catasto dei Fab-

bricati.

Con riferimento alle difficoltà ancora pre-

senti negli allineamenti, è stata realizza-

ta una nuova procedura (del tutto inter-

na ed automatica) mirata a garantire la

continuità storica ed identificativa delle

particelle catastali oggetto di introduzio-

ne in mappa di fabbricati, tra Catasto Ter-

reni e Catasto Fabbricati.

Per semplificare la comprensione dei con-

tenuti si può parlare di “Istituzione della

nuova categoria F6”, in quanto questo è il

nocciolo centrale di questa procedura.

Procedura che si pone come strumen-

to in grado di risolvere definitivamente

le annose ed antipatiche discrasie anco-

ra esistenti tra identificativi ed iscrizioni

presenti nei dati amministrativo/censua-

ri dei due Catasti, che tanto ci angustia-

no negli accatastamenti.

In sede di tavolo tecnico tra le professio-

ni operanti al Catasto e la Direzione Cen-

trale dell’Agenzia, è stata presentata la

bozza di circolare che poi è stata pubbli-

cata come la n° 1 dell’ 8 maggio 2009,

dal titolo: “Sperimentazione nuove pro-

cedure di prima iscrizione degli immobi-

li al Catasto Edilizio Urbano”.

Visto l’importanza e la novità dei conte-

nuti, pubblichiamo qui di seguito il testo

completo della Circolare, a beneficio dei

nostri lettori interessati.

Grazie a questa novità, finalmente avre-

mo una nuova categoria catastale per il

Catasto dei Fabbricati, che è la F6 (Fab-

bricato in attesa di definizione).

Si tratta di una nuova categoria che si atti-

verà automaticamente al Catasto dei Fab-

bricati, non appena si provvederà ad in-

trodurre il nuovo fabbricato in mappa al

Catasto Terreni, in modo da allineare im-

mediatamente i dati tra il CT ed il CEU.

Così saranno garantiti la continuità stori-

ca degli atti ed il collegamento tra le in-

formazioni tra i due catasti, già da quan-

do avviene il cambiamento dello stato dei

luoghi – passaggio da terreno a fabbrica-

to o a fabbricato con corte – con l’aggior-

namento degli identificativi.

Il controllo delle intestazioni rimane an-

cora manuale, ma nel frattempo si crea

un collegamento tra i dati che vengono

inseriti con Pregeo e quelli successivi,

inseriti da Docfa.

Questa procedura è stata avviata in ma- segue a pagina 18

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niera sperimentale in alcuni Uffici che

l’Agenzia ha identificato in Siena, Co-

mo, Rieti, Isernia e Rimini, dove a par-

tire dai primi di maggio, con i tipi map-

pali presentati con Pregeo 10, seguirà

l’iter di automatismo per formare la ca-

tegoria F6 all’Urbano, in attesa dell’arri-

vo del DOCFA.

Preliminarmente l’Ufficio dovrà allineare

le mappe per risolvere l’ambiguità delle

numerazioni, laddove ancora presente.

Sarà inoltre vincolante che i tipi siano

prodotti con Pregeo 10, in modo da po-

ter gestire il collegamento delle titolari-

tà tra terreni e fabbricati, poiché la nuo-

va procedura prevede la gestione degli

eventuali disallineamenti tra la ditta che

presenta il tipo mappale e quella iscritta

negli atti del catasto dei terreni.

Alla particella oggetto di nuova edificazio-

ne, verrà attribuito un nuovo numero al

Terreni e la stessa particella sarà iscritta

automaticamente nella partita speciale 1

“area di enti urbani e promiscui”.

Lo stesso numero attribuito al Terreni, ver-

rà automaticamente iscritto ai Fabbricati

dove sarà immediatamente intestato al-

la medesima ditta presente in atti al Ter-

reni, con l’individuazione (sempre auto-

matica) della nuova tipologia immobilia-

re transitoria F6 “fabbricato in attesa di

dichiarazione”.

Poi con l’accatastamento all’Urbano, tut-

to sarà compiutamente definito.

Nel tratto temporale intercorrente tra le

due presentazioni di Pregeo e Docfa, po-

tranno anche essere rilasciate visure e

certificazioni che garantiranno così anche

in tempo reale, la conoscenza e la pub-

blicità dello stato dell’arte del fabbricato

e del suo accatastamento.

Quando poi verrà presentato l’aggiorna-

mento Docfa, l’identificativo rimarrà inal-

terato in assenza di subalterni, mentre

ciascuna unità immobiliare di quelle plu-

rime eventualmente presenti, prenderan-

no evidentemente l’identificativo del su-

balterno necessario, sopprimendo ovvia-

mente il transitorio F6.

Quindi si formerà così un collegamento

tra le due procedure di aggiornamento

catastale, quello cartografico e quello edi-

lizio urbano, garantendo una certa sem-

plificazione delle documentazioni in atti

e delle difficoltà di aggiornamento per le

nuove costruzioni e gli ampliamenti.

Si va dunque decisamente verso l’unifi-

cazione del documento tecnico di aggior-

namento, in un evidente miglioramen-

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to della funzionalità operativa esterna

ed interna al Catasto, elevando la quali-

tà del dato introdotto, limitando gli errori

di mancata corrispondenza, velocizzan-

do i tempi operativi negli aggiornamen-

ti e garantendo una maggior qualità del-

le informazioni catastali.

Naturalmente, il successo di questa pro-

cedura è strettamente collegato alla tra-

smissione degli atti per via telematica ed

al rigoroso impiego di Pregeo 10 nell’ag-

giornamento cartografico.

Oggi ci troviamo ancora nella fase speri-

mentale limitata ad alcune province (17

stanno sperimentando Pregeo 10 e cin-

que di queste soltanto, le nuove F6).

La Direzione dell’Agenzia ha assicura-

to che entro il mese di Giugno, la spe-

rimentazione di Pregeo 10 sarà attivata

in tutti gli Uffici Catastali. Perlomeno fi-

no a dicembre del corrente anno, si po-

tranno presentare le pratiche per l’intro-

duzione in mappa dei fabbricati, indiffe-

rentemente con le due procedure Pre-

geo 9 e Pregeo 10, quindi con un’appli-

cazione facoltativa.

E’ lecito ritenere che a partire dal 2010,

l’uso di Pregeo 10 diventerà obbligato-

rio ovunque (con le note eccezioni del

Trentino Alto Adige, di Trieste e dei ca-

si particolari).

Per questo appare perfino superfluo in-

vitare tutti gli operatori alla sperimenta-

zione fattiva, che si realizza soltanto par-

tendo da subito, senza remore o timori,

poiché le novità rispetto al passato, so-

no veramente poche e per contro, i van-

taggi sono enormi.

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Sportello unico dedicato al Catasto Fondiario

Apprezzabile impegno dell’Agenzia del Territorio di Udine, che ha istituito un’apposito servizio provinciale, per migliorare l’attività e le richieste degli operatori delle aree con Catasto”ex Austriaco”

di Pierdomenico abrami

Pierdomenico Abrami

Il sistema catastale Tavolare o Sistema

del Libro Fondiario è un tipo di ordina-

mento catastale che è stato in uso nell’

Impero AustroUngarico ed che è oggi

ancora vigente in Italia nelle province

di Trieste, Gorizia, Trento, Bolzano, in al-

cuni comuni delle province di Udine e

di Belluno, nel comune di Pedemonte

(VI), nei comuni di Magasa e Valvestino

(BS).

Si tratta delle Terre Redente nelle quali

si decise ragionevolmente che la con-

servazione del Catasto doveva essere

fatta continuando a seguire la vigen-

te legislazione ex-austriaca, visto che

garantiva la probatorietà e funzionava

molto bene e che si pensava di poter

facilmente ampliare ed allargare il Si-

stema “Tavolare” perlomeno a tutta la

regione.

Quindi per quelle terre, non venne ap-

plicata la legge sulla perequazione fon-

diaria - formazione del Nuovo Catasto

dei Terreni (N.C.T.).

Come noto, il Sistema del “Libro Fon-

diario” o cosiddetto Catasto ex Austria-

co, si differenzia dal sistema del Cata-

sto Italiano per molti aspetti tecnico/

legali/operativi, oltre che per le sopra

accennate origini storiche.

Tra gli aspetti più significativi, il sistema

garantisce la probatorietà, che si ma-

nifesta con un solido legame (decreto

del Giudice) fra la descrizione geome-

trica dei beni immobili e i diritti reali

correlati.

Nell’ottica di ottimizzare i servizi

catastali per gli utenti delle aree della

Provincia di Udine dove vige il sistema

“tavolare”. con nota del Direttore Re-

gionale dell’Agenzia del Territorio del 29

dicembre 2006 prot. 7371 è stata va-

riata l’ubicazione circoscrizionale degli

uffici del Catasto Fondiario dei comu-

ni censuari di Malborghetto-Valbruna,

Pontebba, Tarvisio e Chiopris-Viscone,

da Gorizia a Udine a far data dal 1° gen-

naio 2007 e come meglio specificato

nell’allegata tabella riassuntiva dei co- segue a pagina 32

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muni censuari “austriaci” in provincia

di Udine (per le ubicazioni e gestioni

degli altri uffici catastali e tavolari del-

la nostra Regione vedasi pubblicazio-

ne allegata a Dimensine Geometra

n.4/2007). Il cambiamento improvvi-

so aveva trovato l’Ufficio Catastale di

Udine impreparato, con conseguenti

ritardi e disservizi a danno dei profes-

sionisti e, di conseguenza, dai cittadini

e imprese.

Il lungo periodo di adattamento degli

Uffici e dei nostri colleghi, dovrebbe

essersi ora finalmente concluso, gra-

zie all’intervento del nuovo direttore

Provinciale dell’Agenzia del Territorio

Ing. Saverio Minnici, il quale, a seguito

delle segnalazioni delle problematiche

ed a riscontro delle critiche costruttive

della categoria, nochè nell’ambito dei

rapporti di collaborazione da sempre

intercorsi tra Geometri e Catasto, ha

reso operativo uno sportello unico de-

dicato al Catasto Fondiario dei comuni

censuari sottoelencati:

1) comune amministrativo di Tarvisio -

ufficio tavolare di Pontebba

Tarvisio, Camporosso in Valcanale,

Cave del Predil, Coccau, Fusine in Val-

romana, Plezzut, Rutte di Tarvisio;

2) comune amministrativo di Malbor-

ghetto-Valbruna - ufficio tavolare di

Pontebba

Malborghetto, Bagni di Lusnizza, Ugo-

vizza, Valbruna;

3) comune amministrativo di Pontebba

- ufficio tavolare di Pontebba Pontebba

Nova, Laglesie San Leopoldo;

4) comune amministrativo di Chiopris-

Viscone - ufficio tavolare di Cormòns

Chiopris, Viscon di Torre (soltanto per

le pratiche relative al Castasto Edili-

zio Urbano, in quanto le procedure di

aggiornamento del Catasto Fondiario

vengono ancora eseguite nell’Ufficio di

Cormons).

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diritto

Interessante sentenza TAr del friuli Venezia-Giulia riguardante le distanze legali in ediliziaPartE SECoNdadi livio lacosegliaz

Nella parte prima della Sentenza il re-

latore ha minuziosamente esposto i

motivi per i quali i condomini ricor-

renti hanno ritenuto di dover ricorre-

re al Tribunale Amministrativo Regio-

nale. In questa seconda parte il relato-

re espone le considerazioni ed i com-

menti formulati dopo aver attentamen-

te analizzato le memorie e tutti gli at-

ti di causa giungendo infine alla deci-

sione finale esplicata con la Senten-

za, rigettando il ricorso.

“ Occorre, innanzitutto, por mente alla

circostanza, desumibile dagli atti di cau-

sa, che solo metà immobile dei ricorren-

ti è prospiciente al fabbricato assentito

con la gravata concessione edilizia; l’al-

tra metà è prospiciente all’area destina-

ta a verde privato da parte della controin-

teressata società La Tresemane s.r.l.: nei

confronti dei proprietari di questa parte

di edificio – al di là del riconosciuto pre-

supposto della “situazione di stabile col-

legamento” – non è stata dimostrata la

“lesione attuale di uno specifico interes-

se di natura urbanistico-edilizia” che fac-

cia capo agli istanti (Cfr. Cons. St, V, 28

giugno 2004, n. 4790).

A fortiori non è ravvisabile una legittima-

zione ad causam nella parte in cui i ricor-

renti, surrogandosi a terzi proprietari di

un immobile posizionato ad est della co-

struzione de qua – terzi asseritamente le-

si nella loro sfera giuridica (pag. 4 del ri-

corso) – operando una illegittima sosti-

tuzione processuale sulla sola base di

una “situazione di stabile collegamento

con l’area medesima”, lamentano la vio-

lazione del D.M. n. 1444/1968: in man-

canza di ulteriori e più stringenti referti

motivazionali sulla natura del pregiudi-

zio concretamente subito, non sembra

sufficiente addurre la violazione di detta

norma regolamentare, con possibili cre-

azioni di intercapedini insalubri, per av-

viare una iniziativa giurisdizionale ex art.

31, non comma, della legge 17 agosto

1942, n. 1150, come novellata dalla leg-

ge 6 agosto 1967, n. 765.

Contrariamente opinando, se, cioè, si

ampliasse lo spettro applicativo delle di-

sposizioni testè richiamate, sino a ricom-

prendervi tutte le ipotesi di presunte vio-

lazioni normative, senza la ostensione di

un interessante qualificato, collegato ad

una lesione diretta ed attuale (e non solo

eventuale, ipotetica od indiretta), si ver-

rebbe a creare un’atipica azione popo-

lare edilizio-urbanistica, non consentita

dall’attuale quadro ordinamentale.

Si pensi, ad esempio, ad una qualsiasi

Livio Lacosegliaz

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reti finestrate, non essendo sussumibili

nel paradigma dell’art. 9 del D.M. 2 apri-

le 1968, n. 1444 richiamato dagli istan-

ti (decreto recante: “Limiti inderogabili

di densità edilizia, di altezza, di distanza

fra i fabbricati e rapporti massimi tra spa-

zi destinati agli insediamenti residenzia-

li e produttivi e spazi pubblici o riserva-

ti alle attività collettive, al verde pubbli-

co o a parcheggi da osservare ai fini del-

la formazione dei nuovi strumenti urba-

nistici o della revisione di quelli esisten-

ti, ai sensi dell’art. 17 della L. 6 agosto

1967, n.765”): ed invero, la terrazza, pri-

va di qualsiasi manufatto, non conta in

alcun modo ai fini delle distanze qui in

esame, essendo palese che i distacchi

individuati dal suddetto decreto sono da

calcolarsi tra le pareti degli edifici propria-

mente dette.

La disposizione testè citata così recita:

‘9. Limiti di distanza tra i fabbricati.

Le distanze minime tra i fabbricati per le

diverse zone territoriali omogenee sono

stabilite come segue:

1) Zone A): per le operazioni di risana-

mento conservativo e per le eventua-

li ristrutturazioni, le distanze tra gli edi-

fici non possono essere inferiori a quel-

le intercorrenti tra i volumi edificati pre-

esistenti, computati senza tener con-

to di costruzioni aggiuntive di epoca re-

cente e prive di valore storico, artistico

o ambientale;

2) Nuovi edifici ricadenti in altre zone: è

prescritta in tutti i casi la distanza mini-

ma assoluta di m. 10 tra pareti finestra-

te e pareti di edifici antistanti;

3) Zone C): è altresi prescritta, tra pareti

finestrate di edifici antistanti, la distan-

za minima pari all’altezza del fabbricato

più alto; la norma si applica anche quan-

do una sola parete sia finestrata, qualo-

ra gli edifici si fronteggino per uno svi-

presunta violazione consumata sì in una

zona viciniore a quella in cui risiede il cit-

tadino che intende contestare giudizia-

riamente la violazione stessa, ma insu-

scettibile di arrecargli un qualsivoglia no-

cumento, diretto od indiretto.

In parte qua, ossia nella parte in cui è sta-

ta rappresentata una posizione giuridica

che fa propriamente capo a terzi, la pro-

spettazione si appalesa, comunque, in-

fondata, in quanto l’art. 2 lett. C) del vi-

gente Regolamento Edilizio del comune

di Udine (di cui si dirà amplius più avan-

ti) stabilisce, tra l’altro (comma 3) che:

“L’indice di visuale libera e la distanza fra

edifici non si applicano fra le fronti pro-

spicienti dello stesso edificio o di edifi-

ci diversi, qualora queste si fronteggino

continuativamente, per una sola volta,

per meno di m 3.00”.

Nel caso di specie i due edifici si fron-

teggiano per 2,90 metri, di talchè è ap-

plicabile la norma in parola, che esclude

nell’ipotesi considerata l’indice di visua-

le libera e la distanza fra edifici: norma

che – occorre sottolineare – non è stata

espressamente impugnata.

Proseguendo nella individuazione delle

coordinate fattuali che caratterizzano in

modo saliente la vicenda, va detto che la

facciata dell’edificio dei ricorrenti, prospi-

ciente all’area interessata dall’impugnata

concessione edilizia, presenta quattro ter-

razze sporgenti per metri 1,26, di cui una

priva di qualsiasi manufatto e tre munite

di veranda: di queste verande, due so-

no state oggetto di condono edilizio ed

una terza è stata autorizzata con provve-

dimento di data 14.12.1997.

Ciò posto, le censure attoree circa la vio-

lazione delle distanze non hanno fonda-

mento.Il Collegio osserva, infatti, che le

terrazze non possono venire considera-

te ai fini del calcolo delle distanze tra pa- segue a pagina 36

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luppo superiore a ml. 12.

Le distanze minime tra fabbricati – tra i

quali siano interposte strade destinate al

traffico dei veicoli (con esclusione della

viabilità a fondo cieco al servizio di sin-

goli edifici o di insediamenti) – debbono

corrispondere alla larghezza della sede

stradale maggiorata di:

ml. 5 per lato, per strade di larghezza in-

feriore a ml. 7;

ml. 7,50 per lato, per strade di larghezza

compresa tra ml. 7 e ml. 15;

ml. 10 per lato, per strade di larghezza

superiore a ml. 15.

Qualora le distanze tra i fabbricati, come

sopra computate, risultino inferiori all’al-

tezza del fabbricato più alto, le distanze

stesse sono maggiorate fino a raggiun-

gere la misura corrispondente all’altezza

stessa. Sono ammesse distanze inferio-

ri a quelle indicate nei precedenti com-

mi, nel caso di gruppi di edifici che for-

mino oggetto di piani particolareggiati o

lottizzazioni convenzionate con previsio-

ni plano volumetriche’.

Il punto 2) dell’art. 9 del D.M. n. 1444/68

prescrive “in tutti i casi la distanza mini-

ma assoluta di m. 10 tra pareti finestra-

te e pareti di edifici antistanti”: nel ca-

so di specie la distanza contestata non

è tra “pareti finestrate e pareti di edifi-

ci antistanti”, bensì tra una veranda ed

una parete.

Non miglior sorte ha la doglianza sulle

distanze svolta alla luce della normati-

va regolamentare comunale applicabile

nella fattispecie, e, cioè, dell’art. 2 lett.

C) del vigente Regolamento Edilizio del

Comune di Udine.

La lett. C riguarda le “Modalità di appli-

cazione dell’indice di visuale libera e dei

distacchi”. La norma, per quello che qui

rileva, stabilisce che:

“L’indice di visuale libera e i distacchi si

misurano dai fronti del fabbricato e da

ogni elemento sopra quota zero costi-

tuente superficie coperta” (comma 1).

“L’indice di visuale libera e la distanza fra

edifici non si applicano fra le fronti pro-

spicienti dello stesso edificio o di edifi-

ci diversi, qualora queste si fronteggino

continuativamente, per una sola volta,

per meno di m 3.00” (comma 3).

“L’indice di visuale libera e i distacchi non

si applicano ai volumi aggettanti, qualo-

ra non sporgano più di m 2.00 dal fronte

dell’edificio e non interessino più del 20%

della superficie di esso” (comma 4).

Nel caso all’esame del Collegio, con ri-

ferimento alle terrazze, si versa in tema

di “volumi aggettanti”, per i quali il dato

normativo tranciante è costituito dall’art.

2 lett. C) del vigente Regolamento Edi-

lizio del comune di Udine – testè richia-

mato – secondo cui: “…..distacchi non

si applicano ai volumi aggettanti, qualo-

ra non sporgano più di 2 metri dal fron-

te dell’edificio e non interessino più del

20% della superficie di esso ….”.

La congiunzione ‘e’ – occorre sottoline-

are – fa sì che i presupposti per l’appli-

cazione della normativa sui distacchi sia-

no due e che entrambi debbono neces-

sariamente coesistere: la sporgenza dal

fronte dell’edificio e la superficie del fron-

te stesso.

Nella fattispecie – lo si è visto – la faccia-

ta dell’edificio dei ricorrenti, prospiciente

all’area interessata dall’impugnata con-

cessione edilizia, presenta quattro terraz-

ze sporgenti per metri 1,26: una sporgen-

za, pertanto, inferiore ai 2 metri stabiliti

dall’art. 2 lett. C) del vigente Regolamen-

to Edilizio del comune di Udine.

Quanto all’altra condizione imposta dalla

norma – quella, cioè, che i volumi agget-

tanti non interessino più del 20% della

superficie del fronte dell’edificio – ritiene

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il Collegio che il riferimento – al pari della

sporgenza – vada fatto al singolo ‘volu-

me aggettante’ e non già, come opinano

gli istanti, alla superficie complessiva dei

volumi aggettanti (nel caso, ovviamente,

in cui essi siano più di uno).

Contrariamente ragionando, si introdur-

rebbe surrettiziamente una parametrazio-

ne per i singoli volumi quanto alla spor-

genza ed una parametrazione comples-

siva, quanto a superficie, che non tro-

va riscontro nella formulazione testuale

della norma. Se così è, è chiaro che nel-

la specie il singolo volume non supera la

soglia del 20% della superficie del fron-

te dell’edificio (indicata in mq. 206,91):

anche perché l’unico volume aggettan-

te che fronteggia l’immobile in costru-

zione, cioè la veranda pertinente all’ap-

partamento Bodigoi, ha una superficie

di mq. 5,94.

Deve concludersi, pertanto, per non appli-

cabilità del D.M. n. 1444/1968, e, al con-

trario, per applicabilità della norma rego-

lamentare di cui all’art. 2 lett. C), nei ter-

mini suesposti.

Del tutto inconsistente è, poi, la doglian-

za incentrata sul fatto che l’art. 2, lettera

C, terzo comma del Regolamento Edili-

zio del comune di Udine, laddove esclu-

de l’applicazione delle distanze nel caso

di edifici fronteggianti per meno di 3 mt.,

si porrebbe in contrasto con la inderoga-

bile disciplina legale in materia di distanze

e che, proprio in virtù di tale inderogabili-

tà, dovrebbe essere disapplicato.

Infatti, è stato sopra dimostrato che nel

caso di specie la normativa sui distacchi

non trova applicazione in base alla pre-

visione del quarto comma dell’art. 2, let-

tera C), e pertanto il riferimento al terzo

comma si appalesa incongruo; esso si

appalesa, peraltro, anche erroneo, dato

che l’edificio di cui alla gravata conces-

sione edilizia si fronteggia con l’edificio

dei ricorrenti per una lunghezza di una

decina di metri.

Non migliore sorte, infine, ha la doglian-

za incentrata sul fatto che, inopinatamen-

te ed in contrasto con il rubricato regola-

mento edilizio nonché con il c.d. principio

della prevenzione, il comune di Udine, an-

ziché imporre la distanza minima di cin-

que metri, abbia imposto alla controinte-

ressata società La Tresemane s.r.l. l’edi-

ficazione a confine.

Le Norme di attuazione del P.R.G.C. in-

vocate dai ricorrenti (artt. 28, 29 e 30)

consentono nella zona Boe le costruzio-

ni ad almeno cinque metri dal confine o

sul confine (distanza zero), salva la facol-

tà del Comune di imporre una delle due

soluzioni: la controinteressata ha scelto

la soluzione a confine (quest’ultimo non

risulta interessato da alcuna realizzazione

preesistente) ed il comune di Udine non

ha esercitato la suddetta facoltà.

In conclusione, alla stregua delle com-

plessive considerazioni che precedono,

il ricorso va respinto. Le spese del giu-

dizio, sussistendone le giuste ragioni,

possono venire compensate nella loro

integralità

P.Q.M. il Tribunale amministrativo regio-

nale del Friuli – Venezia Giulia, definitiva-

mente pronunziando sul ricorso in pre-

messa, respinta ogni contraria istanza

ed eccezione, lo rigetta.

Spese compensate.

Ordina che la presente sentenza sia ese-

guita dall’autorità amministrativa.

Così deciso in Trieste nella camera di con-

siglio del giorno 04/06/2008 con l’inter-

vento dei Magistrati: Vincenzo Antonio

Borea, Predidente Vincenzo Farina, Con-

sigliere, Estensore

Rita De Piero, Consigliere”

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Commissioni al lavoro

E’ recentemente ripresa l’attivitàdelle Commissioni interne del Collegio

di tullio deiuri

Attività del Collegio di Gorizia

Tullio Deiuri

Nonostante le endemiche difficoltà di un

Collegio di piccole dimensioni come il no-

stro, siamo recentemente riusciti a riatti-

vare alcune commissioni interne, per lo

studio e l’analisi di temi specifici impor-

tanti ed attuali nell’ esercizio della pro-

fessione di Geometra.

Innanzitutto, sono stati identificati i colle-

ghi particolarmente esperti nelle singole

materie e quindi, si sono potute attivare

per intanto quelle Commisioni, laddove

sono stati rapidamente identificati i colle-

ghi disponibili a coordinarne l’attività.

Tutti i coordinatori identificati, sono sta-

ti preliminarmente convocati in Collegio

per un apposito incontro, dove sono sta-

ti analizzati i temi principali caratterizzan-

ti i profondi cambiamenti della società e

delle norme, che impongono un continuo

ed urgente adattamento delle nostre co-

noscenze e capacità operative, rispetto

alle nuove necessità della committenza

e delle Amministrazioni.

Tutti i coordinatori, hanno preso atto

dell’importanza di riattivare queste at-

tività e sono stati edotti sull’importanza

della qualità del lavoro che deve essere

prodotto dalle Commissioni, lavoro che

poi ricade positivamente sull’operatività

di tutti gli iscritti.

Si è discusso delle più opportune moda-

lità operative di recepimento e di divul-

gazione delle novità e dei momenti for-

mativi necessari e conseguenti, nonché

dello spirito di volontariato che deve per-

meare completamente l’impegno e l’in-

tervento nelle nostre Commissioni, met-

tendo ognuno a disposizione degli altri,

le proprie conoscenze e capacità.

Poi (bisogna dirlo) non fra poche difficol-

tà, tra indisponibilità di tempo e la molti-

tudine d’impegni che ognuno di noi de-

ve affrontare quotidianamente, sono sta-

ti identificati i primi colleghi che si sono

resi disponibili a lavorare all’interno delle

Commissioni (che naturalmente riman-

gono sempre aperte al contributo di chi

eventualmente si sentisse di poter col-

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laborare), negli argomenti dove ognu-

no si è sentito di poter contribuire fat-

tivamente.

Per il momento sono state attivate le se-

guenti commissioni :

Edilizia e urbanistica :

Coordinata dal Geom. Silvio Martinelli, è

composta dai colleghi Cappelli Michele,

Brandolin Roberto, Diblas Michele, Ger-

mani Erika, Pussig Flavio, Tonet Andrea

e Troiano Alessandro.

Lavori pubblici :

Coordinata dal Geom. Padovan Alberto,

è composta dai colleghi Cappelli Miche-

le, Grion Cristina e Martinelli Silvio.

Ambiente :

Coordinata dal Geom. Giorgio Bertoli è

composta dai colleghi Martinelli Silvio,

Bernardis Cristian, Brindani Massimilia-

no, Pobega Edi e Tortul Mauro.

Energia :

Coordinata dal Geom. Giorgio Bertoli è

composta dai colleghi Martinelli Silvio,

Bredeon Fabio, Bernardis Cristian, Pa-

nizzo Virna, Pobega Edi, Zar Simone.

Le riunioni. appositamente indette dai

coordinatori, hanno avuto luogo presso

la sede del Collegio ed hanno trattato al-

cuni argomenti specifici, che si sintetiz-

zano qui di seguito.

La Commissione edilizia ha affrontato

una discussione sulla bozza del Nuovo

testo Unico regionale per l’edilizia, pro-

ponendo delle osservazioni e suggeri-

menti che puntualmente sono state ri-

portate in sede regionale dal coordina-

tore per la materia.

La commissione Lavori Pubblici, ha af-

frontato argomenti specifici degli appal-

ti pubblici e le recenti novità normative,

analizzando alcuni aspetti importanti, dal-

la LR 14/2002 al terzo correttivo al Codi-

ce dei contratti pubblici D. Lgs. 12 aprile

2006, n. 163 e agli incarichi tecnici (pro-

gettazione, direzione lavori, coordinamen-

to sicurezza, collaudo). La discussione si

è indirizzata sulle linee guida che la com-

missione intende seguire per consenti-

re alla categoria di aggiornarsi, di cresce-

re e/o di avvicinarsi alla materia degli ap-

palti pubblici.

Infine le commissioni Ambiente ed Ener-

gia riunitesi congiuntamente, hanno af-

frontato le tematiche più stringenti del

Protocollo VEA Regionale e della com-

plessità delle normative di riferimento

per gli aspetti ambientali. Già alcune at-

tività sono state impostate, prime fra tut-

te, la catalogazione per aree tematiche,

delle normative di riferimento.

Uno dei corsi attivati dalle comissioni.

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Attività dell’Associazione Geometri

il 22 maggio si è tenuta a Gorizia l’assemblea.Bilancio delle attività e programmi per il futurodi Silvio Martinelli

Silvio Martinelli

Come previsto dalle norme statutarie,

si è svolta il giorno 22 maggio u.s., l’As-

semblea dell’Associazione Geometri del-

la Provincia di Gorizia.

In questa sede sono stati approvati i bi-

lanci dell’Associazione, quello consuntivo

del 2008 e quello preventivo del 2009.

Inoltre sono stati trattati tanti temi ed ar-

gomenti di grande interesse.

Non si è trattato di un mero adempimen-

to istituzionale, in quanto l’Assemblea è

stata anche e soprattutto, un’occasione

per fare un bilancio dell’operatività di que-

sto secondo anno dell’attività del nuovo

Consiglio Direttivo, che come noto, re-

sterà in carica sino al 2011.

Nella mia relazione in qualità di Presiden-

te, ho evidenziato come la crisi nel setto-

re edilizio, stia facendo sentire i propri ef-

fetti anche nella nostra attività lavorativa,

creandoci non pochi problemi.

Sono sempre in numero maggiore infat-

ti i nostri colleghi, i quali pur con grande

esperienza e molti anni di attività profes-

sionale alle spalle, si trovano spesso in

difficoltà principalmente nell’incasso dei

compensi e poi, anche nello svolgimen-

to dell’incarico.

Ciò comporta gravi ripercussioni sul te-

nore complessivo di vita e di attività dei

Geometri e delle loro famiglie, frenan-

do tra l’altro, anche l’aggiornamento e

la formazione professionale, che come

noto, è attualmente una spesa a com-

pleto nostro carico.

Per la difficoltà d’incasso, è evidente che

bisogna migliorare sia il rapporto contrat-

tuale con la committenza, che i nostri ap-

procci e comportamenti, nel senso di do-

ver lavorare sempre con un occhio di ri-

guardo e di attenzione nei confronti del

pagamento delle prestazioni.

Ormai è indispensabile con ogni commit-

tente, anche con quelli cosiddetti “amici”

e “di casa”, sottoscrivere gli appositi disci-

plinari d’incarico, nei quali si debbono in-

trodurre anche le modalità e le tempisti-

che dei pagamenti, in modo che tutto sia

chiaro fin dall’inizio delle prestazioni.

Le operazioni da eseguire, il livello della

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loro qualità e dei risultati da raggiunge-

re e naturalmente gli importi dovuti per

competenze e per spese, ì momenti

temporalmente significativi per il conse-

guimento dei risultati previsti e per i pa-

gamenti, sono ormai i temi che assolu-

tamente si debbono chiarire ed eviden-

ziare nel disciplinare d’incarico.

Nel campo della formazione e del relati-

vo costo, potrà venirci in aiuto la nostra

Cassa di Previdenza, la quale con una re-

cente deliberazione, ha messo a disposi-

zione dei fondi mirati al sostegno dell’at-

tività di formazione degli iscritti, per i fu-

turi corsi che abbiano un minimo di 40

ore di formazione e siano articolati nel ri-

spetto del regolamento per la Formazio-

ne Continua del CNG.

In assemblea poi, è stata ricordata la se-

rie di eventi formativi organizzati nel cor-

so del 2008 e nei primi mesi del 2009,

ai quali hanno dato l’adesione numero-

si iscritti della nostra provincia e non so-

lo; tra gli altri meritano di essere segna-

lati sinteticamente quelli che hanno avu-

to la maggior partecipazione:

Completamento del corso Anab-Certifi-

cazione Energetica;

Corso sulle novità introdotte dal nuovo

T.U. 81/2008;

Corsi con Geonetwork :

- la disciplina legale e fiscale delle suc-

cessioni;

-la politica degli sgravi fiscali connessi agli

interventi di riqualificazione energe-

tica degli immobili;

- la disciplina dei trasferimenti immobi-

liari;

Corso di aggiornamento nella preven-

zione incendi;

Corso di approfondimento della lingua

inglese finalizzato ai professionisti del

settore edile;

Corso per i datori di lavoro-RSPP;

Corso per CTU-CTP ;

Inoltre sono stati organizzati numerosi

seminari informativi della durata di alcu-

ne ore, che hanno riguardato i nuovi ma-

teriali e le più moderne tecnologie da ap-

plicare nel settore edile.

I risultati ottenuti sino ad ora sono sta-

ti incoraggianti, sia per il numero di pre-

senze registrate ai vari eventi formativi,

che per il gradimento manifestato dai

partecipanti.

Va sottolineato in particolare un dato di ri-

lievo che è quello della elevata presenza

di giovani, i quali nonostante le maggio-

ri difficoltà economiche da sopportare ri-

spetto agli iscritti più anziani, dimostrano

di comprendere molto bene l’importan-

za di partecipare fattivamente ad una for-

mazione qualificante per lo sviluppo del-

la nostra attività professionale.

Questo ci fa ben sperare per il futuro, sti-

molandoci a lavorare con crescente impe-

gno e passione per la nostra categoria.

Nonostante i continui cambiamenti di nor-

me e di procedure e le infinite difficoltà

imposte dalla burocrazia e determinate

dalla crisi generale dell’economia, la no-

stra categoria sta comunque crescendo

in modo serio e responsabile, ottenen-

do continui riconoscimenti di apprezza-

mento e plauso da istituzioni ed organi-

smi d’interesse nazionale ed internazio-

nale, restando una fra le più belle ed in-

teressanti professioni praticabili.

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La nuova scuola media superiore

Preoccupa il Collegio il nuovo dimensionamento della rete scolastica provinciale di Nicla Manetti

Attività del Collegio di udine

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Nicla Manetti

Il Consiglio dei Ministri il 28 maggio

2009 ha approvato il Regolamento che

riforma gli istituti tecnici.

Tale regolamento diventerà operativo

con l’entrata in vigore della riforma del-

la scuola secondaria superiore previ-

sta per il 2010- 2011, sulla base della

proroga decisa dal ministro Gelmini nel

dicembre 2008.

I regolamenti attuativi tendono ad as-

sestare i “curicola” ed a razionalizzare

i piani di studio, anche al fine di elimi-

nare duplicazioni e sovrapposizioni fra i

vari indirizzi e mirano a chiarire e sem-

plificare gli indirizzi programmatici dei

vari istituti.

Avviene così che gli indirizzi degli istitu-

ti tecnici, articolati in due settori, pas-

sano da 313 a 11.

Il settore che maggiormente ci interes-

sa è quello tecnologico che riguarda

“Costruzioni, Ambiente e Territorio”

che rappresenta la naturale prosecu-

zione del corso di studi attualmente in

vigore per i Geometri.

La riforma introduce altri elementi di

cambiamento relativi, per esempio,

alla struttura del percorso didattico, alle

ore assegnate alle attività di laborato-

rio e a nuovi modelli organizzativi delle

istituzioni scolastiche, e si collega al ri-

dimensionamento degli istituti.

Il cambiamento investe direttamente

dott.ssa Ester Iannis Dirigente Scolastico dell’ITG Marinoni di Udine

segue a pagina 44

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Per percorso formativo personale o

per motivi professionali, ma anche per

la storia dell’I.T.G. G.G. Marinoni di

Udine, un gran numero di iscritti al Col-

legio vive tuttavia un profondo senso

di appartenenza proprio nei confronti di

tale istituzione scolastica, in quanto la

riconoscono unico storico istituto sco-

lastico secondario della provincia per la

formazione del profilo del geometra.

Il Direttivo del Collegio dei Geometri e

Geometri Laureati riunitosi il giorno 6

maggio 2009,

- Richiamate le competenze della Pro-

vincia di Udine e della Regione F.V.G.

nella definizione del piano di dimensio-

namento scolastico richiesto dall’art.

64 comma 4 L. 133/2008 per l’anno

scolastico 2010/11;

- Esaminati i lavori della IV Commissio-

ne per lo sviluppo dell’istruzione tecni-

ca e professionale presieduta dall’ing.

De Toni e le bozze del Regolamento

recante norme

- concernenti il riordino degli Istituti

Tecnici ai sensi dell’art. 64, comma 4

il futuro della nostra organizzazione e

tocca la particolare sensibilità che deri-

va dalla nostra storica attenzione per le

problematiche del’Istituto Tecnico per

Geometri di Udine e provincia, istitu-

to che potrebbe essere oggetto di ri-

dimensionamento o accorpamento, a

seguito della riforma.

Per questo il nostro Collegio, ha av-

vertito l’inderogabile necessità di sen-

sibilizzare il Presidente della Provincia

Fontanini, l’Assessore Istruzione Cul-

tura e Pari Opportunità della Provincia

di Udine Lizzi, l’Assessore all’Istruzio-

ne, formazione e cultura della regione

Molinaro, il Dirigente Scolastico Pro-

vinciale Caravelli, al Direttore Ufficio

Scolastico Regionale Panetta, ai quali

è stata inviata un’apposita lettera, del-

la quale pubblichiamo qui di seguito, i

contenuti.

Il Collegio dei Geometri e Geometri

Laureati della Provincia di Udine ha il

compito legislativo di mantenere ag-

giornato l’Albo degli iscritti dei geome-

tri liberi professionisti, che svolgono

l’attività nella provincia ed attualmente

conta n. 1.180 iscritti distribuiti in modo

omogeneo e capillare su tutto il territo-

rio provinciale.

Al fine di incrementare e garantire un

futuro alla categoria, ricordiamo che la

professione del geometra ha funzioni

anche di intermediazione tra il citta-

dino e le Pubbliche Amministrazioni,

il Collegio svolge una intensa attività,

di informazione e divulgazione delle

peculiarità del geometra libero pro-

fessionista, intrattenendo frequenti e

positivi rapporti con le scuole medie,

per incentivare le iscrizioni agli istituti

secondari per geometri e con quest’ul-

timi anche con forme di collaborazione

di tipo informativo.dim

ensio

ne g

eom

etra

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Istituto Marinoni di Udine

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dim

ensio

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eom

etra

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Collegio.

Il sistema scolastico secondario di se-

condo grado troverebbe le condizioni

per confermare migliorare la qualità

dei processi formativi, già confermata

dalle prove internazionali, in quanto

• si darebbe luogo ad una distribuzione

della popolazione scolastica tra i diversi

Istituti Tecnici cittadini già esistenti più

equilibrata e coerente con i tetti massi-

mi indicati dalle norme;

• valorizzerebbe le specifiche com-

petenze professionali che si sono co-

struite nel tempo nei singoli Istituti in

relazione alle diverse tipologie di corsi

di studio e precisi ambiti disciplinari

professionalizzanti, grazie anche alle

relazioni storiche con specifiche Asso-

ciazioni professionali,

CHIEDE

un incontro al fine di poter approfon-

dire la tematica pertanto, in attesa di

vostro invito, cogliamo l’occasione per

porgere distinti saluti.

del decreto legge 25 giugno 2008 n.

112;

- Rilevata la continuità, pur nella novità

di diversi aspetti didattico-metodologici

esplicati nel progetto di riforma, tra l’in-

dirizzo per Geometri attualmente in vi-

gore e l’indirizzo costruzioni, ambiente

e territorio di prossima adozione,

INVITA

l’Amministrazione Provinciale/l’Ufficio

Scolastico Regionale e Provinciale,

nell’affrontare la problematica del di-

mensionamento della rete scolastica

provinciale,

• a tener presente la specialità stori-

camente fondata e tradizionalmente

riconosciuta dal territorio all’I.T.G. G.G.

Marinoni di Udine, situazione che do-

vrebbe avere come naturale riscontro il

mantenimento dell’autonomia alla isti-

tuzione scolastica sopra citata anche

per gli anni 2010/11 e seguenti;

• a garantire il mantenimento dei cor-

si per geometra, in futuro Costruzioni,

Ambiente e Territorio presso gli altri

Istituti decentrati.

In particolare si evidenzia che la propo-

sta del mantenimento dell’autonomia

dell’I.T.G. G.G. Marinoni di Udine si

fonda sui seguenti presupposti:

• il trend costantemente positivo delle

iscrizioni registrato presso l’istituto cit-

tadino nell’ultimo quinquennio, requisi-

to fondamentale richiesto dalla norma-

tiva già citata;

• il percorso di confronto tra fabbiso-

gni formativi presenti sul territorio, già

conosciuti dal Collegio dei Geometri, e

l’offerta disciplinare elaborata dall’isti-

tuto per Geometri G.G. Marinoni, che

ha creato le condizioni per progetti

altamente professionalizzanti per gli

studenti e per contributi di qualità da

parte di moltissimi studi di iscritti al

Sede del Collegio di Udine

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iN cOpeRtiNA“I poggioli del Friuli Venezia Giulia”Angolo piazza Garibaldi via Grazzano - Udine

diRettORe ReSpONSAbiLebrUno rAzzA

cOMitAtO di RedAZiONePIEr GIUSEPPE SErA (Go) AnTonIo TIEGHI (Pn)LIVIo LACoSEGLIAz (Ts) ELIo mIAnI (Ud)

cOORdiNAtORe di RedAZiONeGLorIA GobETTI (Ud)

pROpRietàorGAno UFFICIALE dEL ComITATo rEGIonALE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LAUrEATI dEL FrIULI VEnEzIA GIULIA

editORe, diReZiONe,RedAZiONe, AMMiNiStRAZiONeASSoCIAzIonE dEI GEomETrI E GEomETrI LAUrEATI dELLA ProVInCIA dI UdInEper conto del Comitato regionale dei Collegidei Geometri e Geometri laureati del Friuli Venezia Giulia Via Grazzano 5/b33100 UdineTel 0432 501503Fax 0432 504048e-mail: [email protected]

Il presente numero è stato chiuso per la stampail 9 giugno 2009. Tiratura 3000 copie

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geometraorGAno UFFICIALE dEL ComITATo rEGIonALE dEI CoLLEGI dEI GEomETrI E GEomETrI LAUrEATI dEL FrIULI VEnEzIA GIULIA

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