Gennaio alla Camera di Ettore Rosato

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GENNAIO alla Camera di Ettore Rosato Abbiamo aperto il nuovo anno all’insegna di importanti passaggi. Sicuramente il più intenso è stato quello che ha riguardato l’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio Mattarella. Un uomo delle Istituzioni, di prestigio, apprezzato e stimato, che ha saputo raccogliere un largo consenso che è andato anche oltre ai sostegni formali. Una testimonianza di quanto la figura di Mattarella sia capace di essere punto di riferimento e garanzia per le Istituzioni e una prova della grande capacità d’ascolto che lo contraddistingue e ne segnerà il settennato. La sua elezione è un risultato positivo per l’Italia e per il Partito Democratico che è giunto al voto sul Capo dello Stato dopo un percorso di coinvolgimento e di confronto aperto a tutte le forze politiche. Gennaio è stato anche il mese delle riforme: in Senato è stata approvata la legge elettorale, mentre alla Camera abbiamo iniziato la discussione sulla riforma costituzionale. …qualche dato sulla mia attività alla Camera dall’inizio della XVII Legislatura ad oggi: 99,2% presenze alle votazioni 10 proposte di legge 69 interrogazioni a risposta scritta 74 emendamenti 6 ordini del giorno 8 interrogazioni in Commissione Per seguire passo a passo la mia attività in Parlamento, ma non solo, ti invito ad iscriverti alle mie News, che mando quasi quotidianamente con schede di lettura e notizie, viste con lo sguardo di chi segue gli eventi da dentro le Istituzioni, e che nel 2014, ha raggiunto la numero 226. Per rimanere in contatto con me, puoi collegarti con i miei profili Facebook e Twitter, dove cerco di tenervi aggiornato in diretta sul mio lavoro. Per avere ulteriori dettagli sul mio impegno alla Camera, puoi sempre visitare il mio profilo sul sito istituzionale. IN BREVE Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica 73 anni, palermitano, il suo impegno politico è iniziato nella Democrazia Cristiana per la quale è stato eletto la prima volta alla Camera nel 1983. Ferreo oppositore alla Mafia (il fratello Piersanti fu assassinato da Cosa Nostra), si occupò di bonificare la DC siciliana dalle infiltrazioni malavitose, quindi promosse la nascita della prima giunta comunale Orlando di Palermo. E’ stato Ministro per i Rapporti con il Parlamento nei governo Goria e De Mita e, successivamente, Ministro della Pubblica istruzione nel IV governo Andreotti. Nel 1990 si è dimesso, assieme ad altri cinque esponenti dell’esecutivo, in dissenso sull’apposizione della questione di fiducia sull’approvazione della legge di riassetto del sistema radiotelevisivo (cosiddetta legge Mammì) che, facendo seguito ai cosiddetti decreti Berlusconi, favoriva le emittenti Fininvest. Nel 1993, è stato ideatore del nuovo sistema elettorale – poi chiamato Mattarellum – che introdusse i collegi uninominali. Capogruppo dei Popolari alla Camera nel 1996, fu Vicepresidente del Consiglio dei Ministri nel I governo D’Alema e, successivamente, Ministro della Difesa nei governo D’Alema II e Amato II. In quegli anni, fece approvare la riforma delle Forze Armate che ha abolito la leva obbligatoria e si occupò del delicato dossier della missione NATO nei Balcani. Nel 2007 è stato tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del Partito Democratico, ma nel 2008 ha deciso di non ricandidarsi al Parlamento. Il 5 ottobre 2011, il Parlamento in seduta comune lo ha eletto a giudice della Corte costituzionale con 572 voti. Leggi le mie interviste a Il Piccolo, al Messaggero Veneto e al Corriere della Sera in merito all’elezione di Mattarella al Quirinale

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Riprendiamo, anche con il 2015, il consueto appuntamento con il report mensile sulla mia attività alla Camera dei Deputati e non solo...

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GENNAIO alla Camera

di Ettore Rosato

Abbiamo aperto il nuovo anno all’insegna di importanti passaggi. Sicuramente il più intenso

è stato quello che ha riguardato l’elezione a Presidente della Repubblica di Sergio

Mattarella. Un uomo delle Istituzioni, di prestigio, apprezzato e stimato, che ha saputo

raccogliere un largo consenso che è andato anche oltre ai sostegni formali. Una

testimonianza di quanto la figura di Mattarella sia capace di essere punto di riferimento e

garanzia per le Istituzioni e una prova della grande capacità d’ascolto che lo

contraddistingue e ne segnerà il settennato. La sua elezione è un risultato positivo per

l’Italia e per il Partito Democratico che è giunto al voto sul Capo dello Stato dopo un

percorso di coinvolgimento e di confronto aperto a tutte le forze politiche. Gennaio è stato

anche il mese delle riforme: in Senato è stata approvata la legge elettorale, mentre alla

Camera abbiamo iniziato la discussione sulla riforma costituzionale.

…qualche dato sulla mia attività alla Camera dall’inizio della

XVII Legislatura ad oggi:

99,2% presenze alle

votazioni

10 proposte di legge

69 interrogazioni a risposta scritta

74 emendamenti

6 ordini del giorno

8 interrogazioni in

Commissione

Per seguire passo a passo la mia attività in Parlamento, ma

non solo, ti invito ad iscriverti alle mie News, che mando

quasi quotidianamente con schede di lettura e notizie, viste

con lo sguardo di chi segue gli eventi da dentro le Istituzioni,

e che nel 2014, ha raggiunto la numero 226.

Per rimanere in contatto con me, puoi collegarti con i miei

profili Facebook e Twitter, dove cerco di tenervi aggiornato

in diretta sul mio lavoro.

Per avere ulteriori dettagli sul mio impegno alla Camera, puoi

sempre visitare il mio profilo sul sito istituzionale.

IN BREVE

Sergio Mattarella è il nuovo Presidente della Repubblica 73 anni, palermitano, il suo impegno politico è iniziato nella Democrazia

Cristiana per la quale è stato eletto la prima volta alla Camera nel 1983.

Ferreo oppositore alla Mafia (il fratello Piersanti fu assassinato da Cosa

Nostra), si occupò di bonificare la DC siciliana dalle infiltrazioni malavitose,

quindi promosse la nascita della prima giunta comunale Orlando di Palermo.

E’ stato Ministro per i Rapporti con il Parlamento nei governo Goria e De Mita

e, successivamente, Ministro della Pubblica istruzione nel IV governo

Andreotti. Nel 1990 si è dimesso, assieme ad altri cinque esponenti

dell’esecutivo, in dissenso sull’apposizione della questione di fiducia

sull’approvazione della legge di riassetto del sistema radiotelevisivo

(cosiddetta legge Mammì) che, facendo seguito ai cosiddetti decreti Berlusconi, favoriva le emittenti Fininvest.

Nel 1993, è stato ideatore del nuovo sistema elettorale – poi chiamato Mattarellum – che introdusse i collegi uninominali.

Capogruppo dei Popolari alla Camera nel 1996, fu Vicepresidente del Consiglio dei Ministri nel I governo D’Alema e,

successivamente, Ministro della Difesa nei governo D’Alema II e Amato II. In quegli anni, fece approvare la riforma delle Forze

Armate che ha abolito la leva obbligatoria e si occupò del delicato dossier della missione NATO nei Balcani.

Nel 2007 è stato tra gli estensori del manifesto fondativo dei valori del Partito Democratico, ma nel 2008 ha deciso di non

ricandidarsi al Parlamento. Il 5 ottobre 2011, il Parlamento in seduta comune lo ha eletto a giudice della Corte costituzionale

con 572 voti.

Leggi le mie interviste a Il Piccolo, al Messaggero Veneto e al Corriere della Sera in merito all’elezione di Mattarella al Quirinale

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LE RIFORME CHE SERVONO A TUTTA L’ITALIA, CAMBIAMO LA COSTITUZIONE Sparisce il bicameralismo perfetto e c’è una nuova ripartizione dei poteri tra Stato e Regioni

La Commissione Affari Costituzionali, prima della pausa invernale, ha approvato il testo della riforma costituzionale che abbiamo

iniziato a votare nell’aula della Camera. La riforma è già stata votata dal Senato in prima lettura, ma in questo passaggio sono

state apportate alcune modifiche e altre ne stiamo discutendo.

COSA ABBIAMO GIA’ MODIFICATO SPARISCE IL BICAMERALISMO PERFETTO. Sparisce il bicameralismo perfetto, quindi Camera e Senato avranno competenze

diverse. Il Senato rappresenterà le regioni e sarà composto da 95 senatori (consiglieri regionali, presidenti di regione e sindaci

eletti dai Consigli regionali) e da 5 senatori di nomina del Presidente della Repubblica, che rimmarrano in carica per 7 anni

(quindi non più a vita) e presetranno il loro servizio gratuitamente.

IL MIO EMENDAMENTO APPROVATO

In Commissione, era stato approvato un emendamento che aboliva (all’articolo2) la previsione dei cinque senatori di nomina

presidenziale. Con il mio emendamento, approvato dall’Aula della Camera, vengono ripristinati, mantenendo invariata la

formula già approvata al Senato. L’importanza di questo voto derivava dalla necessità di non andare a ritoccare il difficile

equilibrio raggiunto sulla composizione del Senato (disciplinato, appunto, all’articolo 2) sulla quale si era da sempre

concentrato il confronto politico, e di reinserire una previsione che ha dato in passato lustro al Paese, consentendo al

Parlamento di poter contare su figure di altissimo prestigio.

LE COMPETENZE. Solo la Camera avrà il rapporto fiduciario con il Governo e voterà le norme ordinarie. Con un emendamento

approvato in Aula, è stata estesa anche alla Camera la funzione di “raccordo tra l’Unione europea, lo Stato e gli altri enti

costitutivi della Repubblica”. Il Senato, inoltre, non avrà alcuna competenza sui temi etici, e non avrà più potere pieno di

“controllo e valutazione delle politiche pubbliche”. Solo la Camera voterà la deliberazione dello stato di guerra. Sarà il

Presidente della Camera a sostituire il Capo dello Stato, come oggi avveniva per il Presidente del Senato, e sarà, invece, il

Presidente del Senato a convocare il Parlamento in seduta comune per l’elezione.

La Camera potrà respingere le modifiche proposte dal Senato (nelle materie di competenza) con una semplice maggioranza

semplice.

NUOVO QUORUM ELEZIONE CAPO DELLO STATO. La Commissione aveva previsto il quorum dalla maggioranza assoluta ai 3/5

dei votanti per l’elezione del Presidente della Repubblica a partire dal nono scrutinio, conservando la maggioranza dei 2/3 nei

primi quattro scrutini.

IL MIO EMENDAMENTO APPROVATO

L’articolo 21 del disegno di riforma costituzionale, come approvato dall’Aula della Camera, mantiene il quorum del 2/3 ma

per i primi tre scrutini (non più quattro). Dal quarto scrutinio, quindi, la maggioranza richiesta sarà dei 3/5 dell’Assemblea, e

dal settimo (non più dal nono) il quorum scenderà ai 3/5 dei votanti.

Sull’emendamento tutto il PD (anche la minoranza che ha presentato proposte di modifica simili e che nel passaggio in

Commissione aveva chiesta la modifica del quorum) e gli altri partiti della maggioranza si sono trovati d'accordo. I voti

favorevoli sono stati 251 e 89 contrari, Sel si è astenuta.

I PROSSIMI PUNTI CHE TRATTEREMO LE NUOVE COMPETENZE STATO-REGIONI. Nella proposta di riforma

costituzionale, sparisce la competenza concorrente tra Stato e Regione dal Titolo

V della Costituzione. Molte le materie sulle quali bisognerà decidere se assegnare

la competenza allo Stato o alle Regioni.

NO VOTO BLOCCATO MA SI’ DATA CERTA. La Commissione ha cancellato la

possibilità per il Governo di chiedere alla Camera di votare un proprio disegno di

legge entro una data certa e senza modifiche, il cosiddetto “voto bloccato”. Il

nuovo testo prevede la sola possibilità di chiedere il voto a data certa: entro 70

giorni (o eventualmente 85)dalla deliberazione di urgenza.

SÌ A STATUTO OPPOSIZIONI CAMERA. In Commissione è stata decisa la creazione

dello Statuto delle opposizioni che sarà disciplinato dal Regolamento della

Camera.

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LEGGE ELETTORALE, E’ QUASI FATTA: ITALICUM 2.0 Introdotte preferenze di genere, data certa di entrata in vigore, premio alla lista e soglie più basse

Il Senato (con 184 Sì, 66 No e 2 astenuti) ha approvato il disegno di riforma della legge elettorale (già approvata alla Camera)

con alcune modifiche che recepiscono le istanze della minoranza PD e degi altri partiti, della coalizione di governo e delle

opposizioni. Ecco come cambia l’Italicum 2.0

IL PREMIO DI MAGGIORANZA

Italicum 2.0 prevede che il premio sia dato alla lista e non più alla coalizione (richiesta che, peraltro, era stata avanzata dal

Movimento 5 Stelle nella diretta streaming dell’incontro sulla legge elettorale). E’ stata innalzata la soglia dopo la quale scatta il

premio: non più il 37% ma il 40%. Alla lista che otterrà il 40% dei voti validi saranno attribuiti il 55% dei seggi della Camera: 340.

IL BALLOTTAGGIO

Italicum 2.0 prevede che se nessuna lista ottenga almeno il 40% dei suffragi al I turno, si tenga un secondo turno di

‘ballottaggio’ tra le due liste che hanno conseguito i migliori risultati. La lista che al ballottaggio prende un voto in più ottiene il

premio di maggioranza di 340 seggi. Non sono ammessi collegamenti tra liste o apparentamenti tra i due turni di votazione.

LO SBARRAMENTO

Italicum 2.0 prevede l’attribuzione dei seggi su base nazionale con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti. Accedono

alla ripartizione dei seggi tutte le liste che su base nazionale abbiano ottenuto almeno il 3% di voti (nella vecchia versione di

Italicum, i partiti non coalizzati dovevano raggiungere l’8%).

100 COLLEGI PLURINOMINALI

Italicum 2.0 prevede la suddivisione del territorio in 20 circoscrizioni composte da 100 collegi. In ciasuna lista sono presenti un

candidato capolista e altri candidati (quanti sono i seggi da assegnare) in ordine alternato per sesso. I capilista dello stesso sesso

non potranno eccedere il 60% del totale in ogni circoscrizione. Nessuno potrà essere candidato in più collegi, salvo i capilista in

massimo 10 collegi. I collegi saranno determinati dal Governo con apposito decreto legislativo.

LE PREFERENZE

Italicum 2.0 prevede la possibilità, per ciascun elettore, di poter esprimere due preferenze, purché di sesso diverso, tra i

candidati della lista in quel collegio, al di fuori del candidato capolista. Saranno eletti, fino a concorrenza dei seggi spettanti,

dapprima i candidati capolista, quindi, i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze. La scheda elettorale

sarà quindi composta dal simbolo della lista al centro, accanto al simbolo a sinistra comparirà il nome del candidato capolista e

accanto al simbolo, ma a destra, ci saranno due righe di spazio per esprimere le preferenze.

NORMA ANTI FLIPPER

Italicum 2.0 ha modificato il meccanismo di ripartizione dei seggi eccedentari al fine di tutelare le liste minori. Nel nuovo testo,

la lista che ha raccolto più voti (eccedentari) cedrà il seggio a quella più piccola dove quest’ultima ha raccolto più consensi

rispetto ad altri collegi della circoscrizione (anche questa era richiesta avanzata dal Movimento 5 Stelle nel confronto

streaming).

VOTO ALL’ESTERO

Italicum 2.0 prevede il voto per corrispondenza agli italiani residenti in Italia impegnati temporaneamente all’estero per motivi

di lavoro, di studio o per sottoporsi a cure mediche. Il periodo minimo di permanenza all’estero per poter chiedere il voto fuori

dall’Italia sarà di 3 mesi. Potranno quindi votare anche gli studenti impegnati nelle Università europee nell’ambito dei progetti

Erasmus. I loro voti saranno conteggiati nella Circoscrizione Estero.

STATUTO

Italcium 2.0 prevede l’obbligo per i partiti o movimenti che vogliono depositare una candidatura alle elezioni, di presentare,

assieme al simbolo della lista, anche lo Statuto che regola la democrazia interna.

CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Italicum 2.0 entrerà in vigore il 1 luglio 2016. Una clausola di salvaguardia che si rende necessaria per tenere conto delle

riforme costituzionali all’esame della Camera e che dovrebbero essere approvate presumibilmente entro quella data. Italicum

2.0, infatti, tiene conto del superamento del bicameralismo e si applicherà per la sola elezione della Camera.

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SEMPLIFICAZIONI, PARTIAMO DAL BOLLO AUTO:

LA MIA INTERROGAZIONE PER I PAGAMENTI CUMULATIVI

Ho presentato una interrogazione al Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sul metodo di pagamento della tassa di

proprietà sui veicoli. Il bollo auto viene versato tramite un bollettino postale, individuale per ciascun veicolo, anche in caso di

pagamento di più mezzi nello stesso momento. Le persone o le aziende che posseggono un parco veicoli molto cospicuo, quindi,

devono compilare una grande quantità di bollettini postali anche più volta l’anno (ci sono aziende che hanno chiesto il

pagamento rateizzato) con aggravio dei costi e degli adempimenti burocratici a carico dei cittadini e degli utenti. La Pubblica

amministrazione non guadagna nulla dal chiedere il pagamento singolo per ciascun veicolo, anche perché l’obbligo di

esposizione del contrassegno è sparito con la riforma del Codice della Strada.

Ho chiesto al Ministro che nelle regioni dove la competenza della riscossione è ancora in capo al Ministero, sia consentito il

pagamento cumulativo per più veicoli attraverso un cedolino postale unico o attraverso un modello F24.

Clicca qui per leggere il testo della interrogazione.

27 GENNAIO, GIORNATA DELLA MEMORIA

Sono passati 70 anni dalla liberazione di Auschwitz. Non comprenderemo mai come l'uomo possa aver pensato l'orrore

dell'olocausto. Anche l'Italia è stata teatro e autrice di quel dramma con le leggi razziali fasciste, le deportazioni, e i tanti

atti di violenza che in quegli anni venivano silenziosamente tollerati. Il 27 gennaio di ogni anno continuiamo a ricordare quei

tragici eventi e teniamo viva la Memoria, perché la storia non si debba ripetere né oggi né mai.

115 anni dell’Università Popolare di Trieste, il mio saluto Il mio saluto alla celebrazione per i 115 anni dell’Università Popolare di

Trieste.

Egregio Presidente dell´Universitá Popolare di Trieste, carissimo

Fabrizio,

non potendo presenziare a Trieste all’importante celebrazione dei 115

anni dell’Università Popolare di Trieste da Te presieduta per

concomitanti impegni istituzionali qui a Roma, desidero rappresentare la

mia vicinanza all’Ente Morale Culturale cittadino e le mie più vive

congratulazioni.

Seguendo da anni l’attività svolta dall’Università Popolare di Trieste a

favore della Comunità Nazionale Italiana Autoctona ho avuto modo negli

ultimi mesi del 2014 di prendere atto del grande lavoro dell’UPT in Slovenia Croazia e Montenegro.

L’impegno svolto dall’UPT nell’organizzazione delle recenti rappresentazioni dell'opera di Simone Cristicchi “Magazzino 18” in

Istria , a Fiume, nelle scuole a Trieste e in Croazia è stata la dimostrazione dell’attività culturale tesa a far superare odi e rancori

in uno spirito di amicizia e condivisione della Memoria.

Ricordo con grande piacere la manifestazione del 13 giugno alla Camera dei Deputati, prima commemorazione istituzionale

sulla strage ed in onore delle vittime di Vergarolla del 18 agosto del 1946, con il Tuo discorso hai confermato il ruolo dell’Ente

UPT a favore delle Associazioni degli Esuli e le Comunità italiane rappresentate dall’Unione Italiana.

Gli ambiziosi progetti dell’Università Popolare di Trieste , atti a promuovere iniziative nel settore socio-economico dovranno

essere intesi anche come ulteriore importante strumento per relazioni tra l’Italia e le aree di insediamento storico della Comunità

Nazionale Autoctona Italiana in questa area regionale altoadriatica.

Ti rinnovo con piacere la conferma che, come in passato, non mancherò di garantire la mia piena disponibilità ed attenzione

all’Ente Università Popolare di Trieste nella realizzazione degli importanti programmi e traguardi che Vi siete proposti a Trieste e

sul suo territorio regionale e provinciale e a favore della Comunità Italiana autoctona in Slovenia, Croazia e in Montenegro.