Seymour Papert

Intervista virtuale realizzata da Gemma Facheris al matematico ed epistemologo sudafricano Seymour PapertL’ intervista è stata realizzata nell' ambito del corso di Didattica della matematica svolto dal Prof. Giovanni Lariccia presso l' Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nell' anno accademico 2009 - 2010

DIDAMAT 2009-2010

• [GF] Buongiorno Professor Papert, Lei è un famoso matematico, ci parli del suo lavoro…

• [SP] Buongiorno a Lei. Allora… Il mio lavoro mi piace molto, ho lavorato dapprima col mio maestro, Piaget e successivamente mi sono trasferito negli anni ’60 al MIT e mi sono occupato dell’Intelligenza Artificiale con il mio gruppo di lavoro

• [GF] Lei ha parlato per primo del concetto di costruzionismo... Ci vuole dire qualcosa a proposito?

• [SP] Molto volentieri. Io credo che il processo di apprendimento sia un processo di costruzione di rappresentazioni più o meno corrette e funzionali del mondo con cui si interagisce e credo che esistano degli artefatti cognitivi, ovvero degli oggetti, dei dispositivi che facilitino lo sviluppo di specifici apprendimenti.

• [SP] Secondo me, l'essere umano, a prescindere dall'età, ha bisogno di avere a disposizione materiali concreti, affinché la conoscenza acquisita sia tanto più vicina alla realtà e la mente ha bisogno di materiali da costruzione appropriati, esattamente come un costruttore: il prodotto concreto può essere mostrato, discusso, esaminato, sondato e ammirato.

• [SP] La lentezza dello sviluppo di un particolare concetto da parte del bambino, per esempio, non è dovuta alla maggiore complessità o formalità del concetto, ma alla povertà della cultura di quei materiali che renderebbero il concetto semplice e concreto. Il bambino apprende così con l'aiuto di

artefatti cognitivi.

• [GF] Quali artefatti cognitivi ci consiglia di utilizzare?

• [SP] In particolare credo che sia utile l'uso del computer come supporto all'istruzione e ambiente d'apprendimento che aiuta a costruirsi nuove idee e come macchina di simulazione.

• [SP] Ho anche collaborato allo sviluppo e alla diffusione del Logo, un linguaggio di programmazione formalmente molto rigoroso, derivato dal Lisp, orientato alla gestione delle liste ed alla grafica della tartaruga (mutuata dal Pascal), comprensibile ed usabile anche da bambini delle scuole elementari. Il computer si è dimostrato molto utile come supporto per l'apprendimento anche per i più piccoli.

• [GF] Ci parli del Logo …

• [SP] L'interprete del linguaggio Logo è uno strumento che consente ai bambini di utilizzare il computer per ottenere rapidamente, ma utilizzando principi matematici e logici rigorosi, risultati concreti: disegni, musica, poesie generate automaticamente. È un modo per dare ai bambini, e anche a chiunque altro, il controllo del computer

• [GF] Qual è il ruolo dell’insegnante che utilizza il LOGO nell’ambiente scolastico?

• [SP] Il docente si trasforma in animatore della comunità, promotore di attività in cui i bambini progettano e imparano esplicitando e discutendo teorie sul mondo con cui interagiscono.

• [SP] La classe funziona come comunità di pratiche scientifiche in cui i bambini comunicano e condividono le loro idee, giuste o sbagliate che siano. Si discute ed ognuno apprende dall'altro. Le idee proposte possono essere valide, altre un po' meno, ma comunque tutti gli allievi partono da uno stesso piano: ogni idea ha la stessa dignità

• [GF] E se le idee dei bambini risultano sbagliate?

• Io credo che la gestione dell’errore sia molto importante: l'unico modo per imparare in modo significativo è proprio quello di prendere coscienza dei propri errori. Compito dell'insegnante è quindi anche quello di guidare il bambino in caso di errore

• [GF] La ringraziamo molto per la Sua disponibilità ad effettuare l’intervista. Arrivederci! E’ stato un piacere!

• [SP] Grazie a voi e arrivederci!

Sitografia

<wikipedia/Papert>

it.wikipedia.org/wiki/Seymour_Papert