Gazzetta Italia n.6

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GAZZETTA ITALIA I l 4 Febbraio ha avuto luogo la seconda rappresenta- zione della commedia “L’uomo Caravaggio” an- cora nel Teatro Oratorium di Varsavia, con la Compagnia Teatrale Italiana “Esperiente” di Var- savia, per l’Europa. Si tratta, come già molti sanno, dell’omonima opera teatrale scritta dallo stesso regista, Alberto Macchi che, a Varsavia solo dal maggio 2009, è già riuscito a raccogliere attorno alla sua iniziativa un gruppo eterogeneo di volontari che, non senza sacrificio personale, si sono impegnati a fondo permet- tendoci ora di assaporare, dopo i due gustosissimi spettacoli - unici e irripetibili - regalatici nel 2009 dalla disciolta Compagnia della Calza, una nuova performance in lingua ita- liana nell’anno che commemora i 400 anni dalla morte del pittore lom- bardo. Chi aveva visto il primo spet- tacolo del Caravaggio, non può non aver preso atto (mi si consenta il gioco di parole, parlando di teatro) in questo secondo, dei cambiamenti lievi, ma rilevanti nell’economia della commedia, intervenuti a distanza di tre mesi. CONTINUA A PAGINA 3 Daniele Mosconi W piątek, 4 lu- tego, odbyło się drugie przed- stawienie sztuki pod tytu- łem „L’uomo Caravaggio”, które można zobaczyć w Teatrze Orato- rium w Warszawie. W przedstawie- niu występuje Włoska Grupa Teat- ralna „Esperiente”, która wystawia spektakle nie tylko w Warszawie, ale też całej Europie. Chodzi tutaj, jak wiele osób za- pewne wie, o sztukę napisaną przez dramaturga i reżysera teatral- nego Alberto Macchi. Udało mu się, zaledwie od maja 2009 roku zgromadzić grupę chętnych, którzy również dzięki wytrwałości i po- święceniom, zaangażowali się w pełni w ten projekt, abyśmy mogli podziwiać, po dwóch wcześniej- szych i jedynych w swoim rodzaju, przedstawieniach, zaprezentowa- nych w 2009 roku przez nieistnie- jącą już grupę teatralną Compagnia della Calza, nowy spektakl we wło- skiej wersji językowej, które upa- miętnia 400 rocznicę śmierci lombardzkiego malarza. Ten, kto widział pierwszy spektakl o Caravaggio, nie mógł nie zauwa- żyć podczas drugiego przedstawie- nia drobnych, ale znaczących dla komedii zmian, wprowadzonych w czasie ostatnich trzech miesięcy. c.d. na str. 3 Febbraio - Luty 2011 n. 6 anno/rok 2011 Przemierzając Włochy Percorrendo l’Italia PAG/STR 10 CULTURA Bacciarelli Włosi w Polsce na przestrzeni stuleci Italiani In Polonia nei Secoli PAG/STR 7 ISSN 2081-5719 Włoska Grupa Teatralna "Esperiente" na scenie z "Uomo Caravaggio" Montepulciano PAG/STR 15 BEZPŁATNY GRATUITO CARAVAGGIO le donne dello Spettacolo “L’Uomo Caravaggio” di Alberto Macchi, in scena a Varsavia in lingua italiana con la Compagnia “Esperiente” in seno all’Associazione Italiani In Polonia - aktorki podczas spektaklu autorstwa Alberto Macchi, wystawionego w warszawskim teatrze po włosku z Grupą Teatralną “Esperiente” Stowarzyszenia Italiani in Polonia Muzeum Mocak w Krakowie Museo Mocak a Cracovia PAG/STR 2-3 Dzień Pamięci Il giorno della memoria PAG/STR 23 REKLAMA Notizie in breve PAG/STR 14

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Il numero di febbraio di Gazzetta Italia

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Page 1: Gazzetta Italia n.6

GAZZETTA ITALIA

Il 4 Febbraio ha avuto luogola seconda rappresenta-zione della commedia“L’uomo Caravaggio” an-cora nel Teatro Oratorium diVarsavia, con la Compagnia

Teatrale Italiana “Esperiente” di Var-savia, per l’Europa. Si tratta, comegià molti sanno, dell’omonima opera

teatrale scritta dallo stesso regista,Alberto Macchi che, a Varsavia solodal maggio 2009, è già riuscito araccogliere attorno alla sua iniziativaun gruppo eterogeneo di volontariche, non senza sacrificio personale,si sono impegnati a fondo permet-tendoci ora di assaporare, dopo idue gustosissimi spettacoli - unici e

irripetibili - regalatici nel 2009 dalladisciolta Compagnia della Calza,una nuova performance in lingua ita-liana nell’anno che commemora i400 anni dalla morte del pittore lom-bardo. Chi aveva visto il primo spet-tacolo del Caravaggio, non può nonaver preso atto (mi si consenta ilgioco di parole, parlando di teatro)

in questo secondo, dei cambiamentilievi, ma rilevanti nell’economia dellacommedia, intervenuti a distanza ditre mesi.

CONTINUA A PAGINA 3

Daniele Mosconi

Wpiątek, 4 lu-tego, odbyło siędrugie przed-s t a w i e n i esztuki pod tytu-

łem „L’uomo Caravaggio”, któremożna zobaczyć w Teatrze Orato-rium w Warszawie. W przedstawie-

niu występuje Włoska Grupa Teat-ralna „Esperiente”, która wystawiaspektakle nie tylko w Warszawie,ale też całej Europie.Chodzi tutaj, jak wiele osób za-pewne wie, o sztukę napisanąprzez dramaturga i reżysera teatral-nego Alberto Macchi. Udało musię, zaledwie od maja 2009 rokuzgromadzić grupę chętnych, którzyrównież dzięki wytrwałości i po-

święceniom, zaangażowali się wpełni w ten projekt, abyśmy moglipodziwiać, po dwóch wcześniej-szych i jedynych w swoim rodzaju,przedstawieniach, zaprezentowa-nych w 2009 roku przez nieistnie-jącą już grupę teatralną Compagniadella Calza, nowy spektakl we wło-skiej wersji językowej, które upa-miętnia 400 rocznicę śmiercilombardzkiego malarza.

Ten, kto widział pierwszy spektaklo Caravaggio, nie mógł nie zauwa-żyć podczas drugiego przedstawie-nia drobnych, ale znaczących dlakomedii zmian, wprowadzonych wczasie ostatnich trzech miesięcy.

c.d. na str. 3

Febbraio - Luty 2011n. 6 anno/rok 2011

Przemierzając WłochyPercorrendo l’ItaliaPAG/STR 10

CULTURABacciarelli

Włosi w Polsce na przestrzeni stuleci

Italiani In Polonia nei SecoliPAG/STR 7

ISSN 2081-5719

Włoska Grupa Teatralna

"Esperiente" na scenie z

"Uomo Caravaggio"MontepulcianoPAG/STR 15

BEZPŁATNY

GRATUITO

CARAVAGGIO le donne dello Spettacolo “L’Uomo Caravaggio” di Alberto Macchi, in scena a Varsavia in lingua italiana con la Compagnia “Esperiente”in seno all’Associazione Italiani In Polonia - aktorki podczas spektaklu autorstwa Alberto Macchi, wystawionego w warszawskim teatrze po włosku zGrupą Teatralną “Esperiente” Stowarzyszenia Italiani in Polonia

Muzeum Mocak w Krakowie

Museo Mocak a CracoviaPAG/STR 2-3

Dzień PamięciIl giorno della memoriaPAG/STR 23

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Notizie in brevePAG/STR 14

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2 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011 ECCELLENZA ITALIANA

Barbara Stec

"Gli italiani ci sanno fare",commenta un architetto po-lacco commentando il nuovoMuseo d'Arte Moderna aCracovia. L'ho visitato a no-

vembre 2010 durante una tempo-ranea apertura al pubblico, primadell’allestimento finale. Subito dopol’aggiudicazione del concorso per ilmiglior progetto, nel 2007, allo Stu-dio Claudio Nardi di Firenze e Leo-nardo Mario Proli, il nuovo museoha iniziato ad essere associato aquella particolare “qualità italiana",che a Cracovia ha una sua propriatradizione. Una cifra italica caratte-rizzata da un alto valore estetico(che a volte sfocia un esagerato"estetismo”), dalla raffinatezza, dariferimenti alla moda contempora-nea, dalla grande attenzione ai det-tagli e ai materiali utilizzati.Peculiarità che ogni architetto de-clina naturalmente a suo modo.Questa volta, gli accenti formali ita-liani sono stati declinati in una am-bientazione post-industrialecomplessa e dall’alto valore sto-rico, e per fortuna “l'estetica” nonha prevalso sull’insieme del pro-getto.Il museo si trova a Zabłocie, nel di-stretto industriale di Cracovia e oc-cupa una buona parte degli edificidella vecchia fabbrica di stovigliesmaltate e prodotti in metallo Re-kord Sp.z o.o., gestita durante laseconda guerra mondiale da OskarSchindler. Il museo è adiacente alvecchio edificio amministrativodella fabbrica in ulica Lipowa 4,sede di una sezione del MuseoStorico di Cracovia. La localizza-zione del museo, scelta dal Co-mune e che ha evidentementeinfluenzato il progetto, ha suscitatoreazioni contrastanti. Di sicuro no-bilita una zona di Cracovia che finoa pochi anni fa era molto trascu-rata, tanto che già durante la co-struzione del museo Mocak sonostati fatti dei significativi investi-menti nella zona. Ma in molti hannocriticato la scelta di questa localiz-zazione per il difficile accesso allastruttura, perchè il terreno sarebbetroppo piccolo e modesto per di-ventare un centro del-l'arte contemporanea eperchè il contesto dellaex fabbrica, così im-portante nella storiadella Polonia, potrebbelimitare un po' il poten-ziale del museo.Il Museo progettato daNardi si inserisce congrande rispetto nelcontesto architettonicoche lo circonda, peresempio della grandesale della fabbricasono state mantenutele proporzioni, l'al-tezza, il caratteristicotetto e il contorno dibase, anche dallaparte dell'edificio diamministrazione cioèdell'attuale fabbrica diSchindler. La vicinanzadei due musei (conopere così diverse)

che una volta costituivano un'unicacostruzione architettonica è statamessa in evidenza dagli architettitramite l'ingresso comune, comecontinuazione dell'ingresso allafabbrica dalla via Lipowa 4. L’im-portanza del contesto storico-archi-tettonico è valorizzata ancheall'ingresso dove, dietro una coper-tura di vetro, si può vedere ungrande frammento delle mura origi-nali in mattoni della vecchia fab-brica. La forte presenza delletracce post-industriali nella zona diingresso costituisce un chiaro rife-rimento alla storia di questo edifi-cio. Il richiamo all'arte dei nostritempi è espresso nel forte contestodi una produzione industriale se-vera e razionale che mette in evi-denza la serietà del lavoro e la duravita degli operai e la storia dell’ul-tima guerra. Un ambiente quindinon scontatamente adatto ad ospi-tare una esposizione d’'arte con-

temporanea, ma questo in fondo daal Mocak un carattere individualeed originale. L'edificio anche sebasso, è largo e visibile da lontanoe da vari punti del circondario gra-zie alle pareti che ricordano, se-condo il progetto, i muri tipici deivecchi quartieri dei ghetti. Paretifatte di diversi materiali: vetro, ce-mento, pietra e rete metallica chelegano la nuova architettura con ivecchi dintorni del quartiere dan-dole carattere. Esperienza interes-sante è quella di percorrere ilperimetro esterno dell'edificio per-chè grazie alla sua forma la costru-zione crea con l'architetturaesistente un nuovo spazio urbano.Sono importanti gli spazi che sicreano tra i muri degli edifici, uncorridoio dalla parte di via Lipowa,una lunga piazza tra l'ingresso alMocak e la Fabbrica Emalia, comela piazza tra il museo e l'edificiodella biblioteca e degli studi del-

l'arte, e le due piazze dalla via Ślu-sarska. Questi spazi costituisconol'estensione dell'interno della co-struzione architettonica svolgendoun ruolo importante per il funziona-mento del museo. L'interno è spa-zioso, luminoso. Dominato dagrandi, oblunghe stanze rettango-lari, spesso tagliate da una serie dicolonne, illuminate dai lucernari sultetto. Significativa la grande sala alpiano sotterraneo che aumenta no-tevolmente lo spazio espositivo,una zona che è illuminata dall'altoattraverso un soffitto a lucernaio. Idettagli dell'arredamento e l'illumi-nazione del bar-caffé mostrano undesign semplice che fa riferimentoal carattere del quartiere degli ope-rai. Nel complesso il museo è sem-plice e sensuale. La costruzionedall'esterno segue con fermezzal’ordine razionale e funzionale dellavecchia fabbrica, anche se lanuova funzione dell'edificio è com-pletamente diversa. Il carattere èsottolineato dalla forma delle paretie lo zig-zag del tetto, evidenziatodal profilo con un rivestimentoscuro di elevazione. È l'elementocaratteristico del palazzo che incerti punti crea delle viste spettaco-lari, vere e proprie immagini grafi-che. I materiali usati per lacostruzione: il calcestruzzo, il rive-stimento in grafite, vetro, rete dimetallo, il legno per il banco alla re-ception visibile dall'esterno attra-verso una parete di vetro,sottolineano un'espressione riser-vata ed elegante di tutto l'interno.Soluzioni semplici ma con atten-zione ad ogni dettaglio, un progettorealizzato con molta cura. Le divi-sioni tra le lastre di vetro, il disegnodelle saldature in grafite, le scale il-luminate da sotto, i giunti del pavi-mento, la grondaia sopra il tettinodella veranda d'ingresso, sono det-tagli indovinati di elegante e forteimpatto visivo.

Senso e sensualitàAlex Johanson e

Anna Plonka:

Koleda polacca

arriva a Roma

Joanna Longawa

Dal 16 al 29 giugno 2011 i due scultori po-lacchi Alex Johanson con la moglie AnnaPlonka esporranno le loro opere alla galleriad’arte Quadrupede in via S. Giovanni di La-terano, 45 a Roma (dintorni Colosseo,www.quadrupede.it ). La loro arte oscilla trai mondi umano ed animale, che non soloconvivono in una gioia di colori originali masi compenetrano uno nell’altro, sfumandocosì i confini della realtà. Le figure di Plonkasono decorate con rame o ricoperte diglassa, piene di teatralità e di elementi ru-rali. La serie di Johanson ‘Po Koledzie’, in-vece, nata da ceramica e legno, gioca conla tradizione natalizia polacca, dandole unaspetto esageratamente comico, bizzarro,fantastico. I Kolednicy, gruppi di ragazzi tra-vestiti che nel periodo di Natale animano ipiccoli centri, intonando canti, augurando atutti buona fortuna e prosperità, qui pren-dono le forme di piccole creature con lecorna, maschere e stelle, che attirano gli in-curiositi sguardi degli osservatori. Lo scopodella mostra sarà divertire, evocare sorrisipiuttosto vivaci ma anche dimostrare comeun microcosmo locale può diventare unaverità di tutti. Le opere di coniugi Johan-son/Plonka si possono ammirare anchenella loro Galeria Sztuki Rynek 7 ad Andry-chow (Malopolska).

Alex Johanson i Anna Płonka:

polska kolęda przybywa do

Rzymu

Od 16 do 29 czerwca dwoje polskichrzeźbiarzy: Alex Johanson z żoną AnnąPłonką będą wystawiać swoje prace w ga-lerii sztuki Quadrupede przy ulicy S. Gio-vanni di Laterano nr 45 w Rzymie (wokolicy Koloseum, www.quadruopede.it).Ich sztuka oscyluje między światem ludz-kim a zwierzęcym, które nie tylkowspółistnieją w feerii oryginalnych barw,ale również przenikają się wzajemnie, za-cierając granice rzeczywistości. FiguryPłonki są dekorowane miedzią lub pokrytelukrem, pełne teatralności i elementów ru-stykalnych. Natomiast kolekcja Johansona“Po Kolędzie”, stworzona z ceramiki idrewna, nawiązuje do polskiej tradycjiświątecznej, nadając jej komiczną, dzi-waczną i fantastyczną formę. Kolędnicy,grupki młodzieży, które w okresieświątecznym ożywiają niewielkie skupiskaludzkie, intonując świąteczne pieśni iżycząc wszystkim szczęścia i pomyślności,tutaj przybierają postać małych stworzeń zrogami, maskami i gwiazdami, które przy-ciągają ciekawe spojrzenia obserwatorów.Wystawa ma bawić, wywoływać radosnyuśmiech, ale również pokazać, że lokalnymikrokosmos może stać się prawdą uni-wersalną. Dzieła pary Johanson/Płonkamożna podziwiać również w ich GaleriiSztuki Rynek 7 w Andrychowie (Małopol-ska).

Il nuovo Museo di Arte Contemporanea a Cracovia su progetto di Claudio Nardi

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3GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011ECCELLENZA ITALIANA

I polacchi scelgono

la cucina italianaSecondo i dati di Euromonitor Internationall’anno scorso le vendite sul mercato gastro-nomico polacco hanno registrato un calo di100 mln zloty (25 mln di euro). Le maggioriconseguenze negative hanno riguardatosoprattutto bar, ristoranti e caffé. Situazioneopposta per le pizzerie e i fast food che du-rante la crisi finanziaria hanno rubato clien-tela ai ristoranti. Attualmente in Polonia cisono circa tre mila pizzerie e secondo gliesperti hanno ancora un’ampia possibilità disviluppo. Dalle ultime indagini risulta che ipolacchi spendono per i pasti fuori casamolto di meno rispetto alla media europea.Secondo i dati di CBOS (Centro dell’Inda-gine dell’Opinione Sociale) un polacco suundici mangia fuori casa qualche volta allasettimana, e solo un polacco su dodici man-gia il suo pasto principale fuori casa (soprat-tutto la pizza). Quello che è interessante èche alla domanda su quale sia la cucinapreferita, la maggior parte degli intervistati(44%), ha risposto che è la cucina polaccaed il 25% la cucina italiana, il che significache il mangiare italiano è il più apprezzatotra le cucine straniere. Le pizzerie più fa-mose e frequentate sono quelle apparte-nenti alle catene, come Da Grasso,Telepizza, Dominium ecc. C’è uno sviluppocrescente delle pizzerie in Polonia, spessocreando reti di locali. Grazie a ciò si riduceil rischio di fallimento. Si stima che peraprire una pizzeria bisogna avere circa 40-50 mila zloty (10-12,5 mila di euro), mentreper aprire con franchising di Da Grasso sideve investire circa 200 mila zloty (50 milaeuro).(DK)

Polacy wybierają

włoską kuchnięWedług danych Euromonitor Internationalw zeszłym roku sprzedaż na polskim rynkugastronomicznym spadła o 100 mlnzłotych (25 mln euro). Największy spadekzanotowały bary, restauracje i kawiarnie,które często są nierentowne a te nowoot-warte zamykają podwoje po 2-3 mie-siącach. Sytuacja ma się zupełnie inaczejw przypadku pizzerii i fast foodów, którepodczas kryzysu finansowego odebrałyklientelę innym restauracjom. Obecnie wPolsce jest około 3 tysięcy pizzerii iwedług ekspertów wciąż istnieje szansa narozwój w tej dziedzinie i podwojenie ilościlokali. Z ostatnich badań wynika, że Po-lacy wydają dużo mniej na posiłki pozadomem niż mieszkańcy Europy Zachod-niej. Według danych CBOSu jeden na je-denastu Polaków jada poza domem kilkarazy w tygodniu, natomiast tylko jeden nadwunastu jada na mieście główny posiłek(zwykle wybiera pizzę). Najciekawsze jestto, że na pytanie, jaka jest twoja ulubionakuchnia, większość badanych (44%) odpo-wiada, że kuchnia polska a 25% że włoska.Nie zapominajmy jednak, że najpopular-niejsze pizzerie w Polsce to te należące dokomercyjnych sieci jak: Da Grasso, Tele-pizza, Dominium, etc. Dynamiczny rozwójpizzeri w kraju pozwala na stworzeniedużych lokalnych sieci. W ten sposób mi-nimalizuje się ryzyko niepowodzenia biz-nesu. Żeby otworzyć własną pizzeriętrzeba zainwestować ok 40-50 tysięcyzłotych (10-12,5 tys. euro). Jeśli natomiastchce się uzyskać franczyzę od Da Grassotrzeba wyłozyć około 200 tysięcy złotych(50 tys. euro). (DK)

“Włosi to potrafią” –mówi o właśnie otwar-tym Muzeum Sztuki No-woczesnej w Krakowiepolska pani architekt.

Zwiedzała je w listopadzie 2010 r.tuż po czasowym otwarciu dlapubliczności, a jeszcze przed osta-tecznym wykończeniem i urządze-niem. Odkąd konkurs na projekt w2007 r. wygrała pracownia ClaudioNardiego z Florencji i LeonardoMario Proliego, nowe Muzeum za-częło być kojarzone ze specyficz-nie „włoską” jakością, która wKrakowie ma swoją tradycję.Oznacza ona najogólniej wysokąwartość estetyczną (a nawet prze-sadne „estetyzowanie”), wyrafino-wanie, wyrażne odniesienia dowspółczesnej mody, dbałość o ma-teriały i szczegół. Te skojarzenia sąwszak przenicowane przez osobo-wości architektów i dają rezultatzawsze zindywidualizowany. Tymrazem włoska jakoś formalnapadła w sam środek poprzemysło-wego bałaganu o dużej wartościhistorycznej i na szczęście „este-tyka” nie zdominowała „życia”tego miejsca iprojektu.

Miejsce

Muzeum znajduje się na Zabłociu,w przemysłowej dzielnicy Kra-kowa i adoptuje znaczną część po-fabrycznych zabudowań dawnejMałopolskiej Fabryki NaczyńEmaliowanych i Wyrobów Blasza-nych „Rekord” sp. z o.o., zarzą-dzanej w czasie II wojnyświatowej przez Oskara Schin-dlera. Sąsiaduje z nim dawny bu-dynek administracyjny fabrykiprzy ul. Lipowej 4, w którym znaj-duje się oddział Muzeum Histo-rycznego Miasta Krakowa onazwie Fabryka Emalia OskaraSchindlera. Ta lokalizacja, wybrana przezmiasto (nie przez architektów)zasadniczo wpłynęła na pro-jekt i właśnie oddawany pub-liczności budynek. Ma onazwolenników i przeciwników.Z pewnością nobilituje prze-mysłową i jeszcze parę lat temumocno zaniedbaną dzielnicęKrakowa. Już w czasie budowyMocaka powstały tu znaczące in-westycje. Ale przeciwnicy tej loka-lizacji wskazują na trudny dojazd,ciasnotę działki, zbyt skromnej dlamuzeum sztuki współczesnej orazmocny kontekst fabryki, tak waż-nej dla historii Polski, ogranicza-jący z założenia skalę muzeum.Szacunek wobec kontekstuMuzeum Nardiego wpisuje się wzastaną strukturę miejsca z dużymszacunkiem. Adoptuje halę fab-ryczną, zachowując jej proporcje,wysokość, charakterystyczny dachszedowy, zasadniczy obrys, rów-nież od strony budynku administ-racji, czyli obecnej Fabryki Emalia

Oskara Schindlera. Bliskość tychdwóch tak różnych w treści mu-zeów, których budynki były kiedyśjedną całością architektoniczną,została zaakceptowana przez ar-chitektów i zaakcentowana w roz-wiązaniu wejścia do muzeum naprzedłużeniu wejścia do FabrykiEmalia od Lipowej 4. Kontekstmiejsca jest tu ważniejszy od za-wartości dwóch muzeów. Odstrony wejścia widać duży frag-ment oryginalnej, ceglanej ścianyhali fabrycznej, eksponowanej zas z k l a n ą

ścianą nowego muzeum. Ta mocnaobecność ruiny poprzemysłowejprzy strefie wejścia jest czytelnymodwołaniem się do historii. Od-niesienie do sztuki naszych czasówpokazane jest w mocnym kontek-ście surowej i logicznej produkcjiprzemysłowej, wskazującej na po-wagę pracy i życia środowiska ro-botniczego oraz historii ostatniejwojny. W takim zestawieniu niekażdy pomysł sztuki współczesnejma szansę utrzymać swą wartość,

co powinno, moim zdaniem, nadaćMocakowi indywidualny i orygi-nalny charakter.

Sens urbanistyczny

Bryła, choć niska w otoczeniu, jestza to rozłożysta i widoczna z wielustron i w różnych zestawieniachdzięki ścianom, nawiązującym wg.założenia projektantów do murów,typowych dla dzielnicy staregogetta. Ściany te zbudowane są zróżnych materiałów: ze szkła, zbetonu, z kamienia, z siatki meta-lowej. Spinają nową architekturę zsąsiedztwem i nadają jej wyrazu.Dominującym doświadczeniemzwiedzającego jest przemieszcza-

nie się wzdłuż długich ścian bu-dynku. Dzięki takiej formie bryła two-rzy z zastaną architekturą nowemiejsca urbanistyczne. Ważne sąprzede wszystkim place, powsta-

jące pomiędzy ścianami budyn-ków: podłużny plac od stronyLipowej, podłużny plac pomiędzywejściami do Mocaka i FabrykiEmalia, również podłużny placpomiędzy muzeum i budynkiembiblioteki i pracowni artystycz-

nych oraz dwa place od stronyŚlusarskiej. Te przestrzenie

stanowią przedłużenie wnętrzabryły i spelniaja wazna role wfunkcjonowaniu współczesnegomuzeum, zwłaszcza, że mają zin-dywidualizowany charakter dziękiswym różnym sąsiedztwom i ma-teriałom, zastosowanym przezNardiego.

Wnętrze

Wnętrze jest przestronne, jasne,kontynuuje układ hali produkcyj-nej. Dominują w nim wielkie, pod-

łużne, prostokątne sale, częstoprzecięte szeregiem słupów,oświetlone świetlikami w dachuszedowym. Ważna jest wielka salaw podziemnej kondygnacji, po-większająca znacznie zakres prze-strzeni wystawienniczej,doświetlona od góry dzięki szkla-nym taflom w stropie. Detal wypo-sażenia, recepcja, oświetlenie,kawiarni jest utrzymany w tonieprostego dizajnu, często nawiązu-jącego do robotniczego charakterudzielnicy.

Skromność i zmysłowość

Muzeum jest proste i sensualne.Bryła w zewnętrznym widokumocno podąża za logiczną i funk-cjonalną bryłą starej fabryki, choćjej nowa funkcja jest zupełnie inna.Charakteru nadają jej ściany i zyg-zakowata forma dachu szedowego,podkreślona z profilu ciemną okła-dziną elewacji. Jest ona znakiemrozpoznawczym tego muzeum i zwielu widoków czyni wręcz gra-ficzne obrazy. Zastosowane mate-riały: beton, grafitowa okładzina,szkło, metalowa siatka, drewnolady w recepcji, widocznej z ze-wnątrz przez szklaną ścianę, pod-trzymują powściągliwy ielegancki wyraz całości. Przy prostocie rozwiązań zwracauwagę każdy szczegół. Detale mu-zeum są starannie zaprojektowane,wykonane z dbałością. Podziałyszklanych tafli, rysunek spoin gra-fitowej okładziny, podświetlonestopnie schodów we wnętrzu,spoiny betonowej posadzki, rynnaw daszku przed wejściem – towszystko sprawia, że proste roz-wiązania stają się formalnie mocnei szlachetne.

Sens i sensualnośćMuzeum Sztuki Współczesnej w Krakowie projektu Claudio Nardiego

MOCAK in basso l’Architetto Claudio Nardi; in alto lo schizzo dell’ingresso disegnato da Claudio Nardi; nellapagina di fianco l’ingresso del Museo - na dole Architekt Claudio Nardi, u góry szkic wejścia do Mocaka pro-jektu Claudio Nardi’ego, na stronie obok wejście do muzeum

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4 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

...continua da pag. 1

Daniele Mosconi

Quello che erauna rappre-sentazione pe-raltro beneseguita sotto

molti profili (dalla recitazionesufficientemente precisa anchenelle scene più vivaci constretto intersecarsi di più vocialle scene lente di apertura cheservono ad inquadrare storica-mente luoghi e tempo della vi-cenda, ai bei costumi ed altro,ma che soffriva sotto altriaspetti) è divenuto uno spetta-colo in grado di intrattenere chivi assiste per tutta l’ora emezzo dell’unico atto benchéla struttura della pièce consti diepisodi staccati l’uno dall’altrocome riappaiono dalla memo-ria della protagonista, 34 annidopo la morte del pittore e ap-parentemente privi di conti-nuità seppur in consecuzionecronologica.

La cornice dello spettacoloche si apre e si chiude nel me-desimo luogo e maniera vieneinfatti riempita da flash-backpiù o meno brevi, diversi a se-conda dell’aspetto umano diCaravaggio che l’autore ha in-teso evidenziare ma tutti ricon-ducibili al leitmotiv dellasolitudine vissuta come con-

danna di un uomo fuori dell’or-dinario ad emozioni, impulsi ecomportamenti intensissimiche lo sospingono al limite delbaratro che, infine, ineluttabil-mente, ne avrà ra-gione.

E Caravaggio èstato straordinariosia come uomo, eperciò amato daLena la protagoni-sta, sia come arti-sta, per questoammirato e protettodal Cardinale DelMonte (altro perso-naggio ben deli-neato nellacommedia). Le duefigure sono inter-preti di un intensis-simo dialogo in cuiconfessano l’uno al-l’altra la propria im-potenza nel liberareil pittore dalle suestesse intempe-ranze, ed a scon-giurarne la rovinaincombente.

Per diversi motivila seconda rappre-sentazione, certa-mente non ultima latensione emotiva provata nel-l’occasione precedente dagliattori, molti al debutto, ha of-ferto maggiore dinamicità ebrio nelle scene più vivaci e unpiù forte afflato in quelle daitoni pacati e intimi. Sul palco i

movimenti sono apparsi deci-samente più sciolti e l’energiaprofusa dagli interpreti nell’im-medesimarsi nel ruolo ha po-tuto trasmettersi al pubblico più

facilmente che in occasionedell’anteprima.

Ecco, dunque, che tra i di-versi episodi susseguitisi, de-stando il precedenteun’intensità perdurante fino al-l’inizio del successivo, quasi ad

introdurne l’incipit, lo stacco èparso meno netto a sostegnodel ritmo espositivo della com-media nel suo insieme.

Resta forse ancora da rive-

dere qualche sbavatura sotto ilprofilo tecnico come le vocipre-regitrate che andrebberoproposte con l’ausilio di attrez-zatura più idonea e, ma qui en-triamo in un campo delicato, ilvocabolario non sempre age-

vole per spettatori non suffi-cientemente in grado di ap-prezzare e comprendere unlinguaggio italiano non contem-poraneo.

Se molte espressioni deli-ziano lo spettatore italiano dimedia cultura, pare velleitariopretendere che siano com-prese appieno dallo straniero.Passaggi del testo per quantoben studiati e precisi, siccome

riferiti a momenti sintomaticidella vita del Caravaggio aRoma, potrebbero essere resiin termini più semplici.

Un esempio: la scena c.d.“degli inquisitori” in cuiuna voce registrataelenca le vicissitudinigiudiziarie del pittore èimportante per capire lasua insostenibile situa-zione ambientale che loporta a lasciare Roma dafuggiasco, ma la staticitàdella scena, la voce regi-strata ed i termini giuri-dici del testo nongiovano ad attrarre lospettatore verso l’effettodrammatico.

Starà ad Alberto Mac-chi il trovare, se lo vorrà,– alquanto dolorosa-mente, immagino – uncompromesso confa-cente alle aspirazioni delpubblico non italianosenza detrimento per labellezza del testo at-tuale.

Persuaso che sa-pranno sorprenderci an-cora, non resta checomplimentarci e formu-lare i migliori auspici ad

Alberto ed ai Suoi per le pros-sime occasioni del “Caravag-gio” e per gli altri spettacoli chesappiamo essere in prepara-zione.

La compagnia teatrale italiana “Esperiente” di Varsavia

ancora in scena con “L’uomo Caravaggio”

...c.d. ze str. 1

Pr z e d s t a w i e n i e ,które było dobrzeprzygotowane podwieloma wzglę-dami: poczynając

od gry aktorskiej dostateczniedokładnej w scenach bardziejżywiołowych, gdzie głosykrzyżowały się, jak również wwolniejszych scenach, któresłużyły nakreśleniu tła histo-rycznego, a kończąc na pięk-nych kostiumach i innychaspektach, kulało pod innymiwzględami. Niemniej jednakteraz jest to spektakl będący wstanie przykuć uwagę widzaprzez całe półtorej godzinytrwania jednego- jedynegoaktu. Składa się on z pozornieniezależnych od siebie frag-mentów, które podążają zawspomnieniami głównej bo-haterki, 34 lata po śmierci ma-larza. Na pozór epizody tepozbawione są ciągłości,mimo iż następują chronolo-gicznie.Rama spektaklu, która otwierai zamyka go w ten sam sposóbi w tym samym miejscu, po-zwala na ukazanie krótszychbądź dłuższych scen typuflash-back. Są one różne w za-leżności od aspektów ludzkichCaravaggio, które autor chciałukazać. Wszystkie one prowa-dzą jednak do głównego mo-tywu, jakim jest samotność, naktórą skazany jest malarz o

impulsywny, o nieprzeciętnymcharakterze, i zachowaniachpopychających go na granice

przepaści, lnad którymi udamu się jednak zapanować.Caravaggio był nadzwyczajnyzarówno, jako człowiek - ko-chany za to przez jedną zgłównych bohaterek Lenę, za-równo, jako artysta - podzi-wiany i otoczony opiekąKardynała Del Monte (kolejnawyrażnie nakreślona postać).Obydwie postaci odgrywająniesamowity dialog, podczasktórego przyznają się oboje doswojej niemocy, aby poskro-mić niepowściągliwość mala-

rza oraz zapobiec nieuchron-nemu samounicestwieniu.Pod wieloma względami dru-

gie przedstawienie, gdzie de-biutowało wielu aktorów, atrema nie była mniejsza niżpodczas wcześniejszego spek-taklu, cechuje większy dyna-mizm oraz werwa w scenachżywiołowych a tym samymodczuwalna była większa in-spiracja w scenach stonowa-nych i intymnych. Ruchsceniczny był zdecydowaniebardziej swobodny, a energia,z którą aktorzy odgrywaliswoje role przeniosła się napubliczność o wiele szybciej

niż podczas pierwszego po-kazu.Przerwa, myślę nawet, że krót-

sza, między różnymi epizo-dami, które po sobienastępowały, gdzie poprzedniwzbudza napięcie aż do mo-mentu rozpoczęcia następ-nego, stanowiąc prawie jegowprowadzenie, wydaję się byćmniej wyraźna, co działa nakorzyść rytmu i na dynamicz-ność spektaklu.Pozostaje jeszcze dokonaniekilku poprawek pod wzglę-dem technicznym. Przykła-dem mogą być nagrane

wcześniej głosy, które po-winny być puszczane przy po-mocy lepszego sprzętu.

Wkraczamy tutaj na delikatnepole, bowiem słownictwomoże być trudne dla widza,który nie zawsze jest w staniedo końca zrozumieć oraz do-cenić archaiczny język włoski.Wiele wyrażeń zaskakujenawet widza włoskiego. Jed-nak byłoby przesadą wyma-gać, aby zostały onezrozumiane przez cudzo-ziemca. Dlatego też niektóreczęści scenariusza, mimo iżdokładne i dobrze dopraco-

wane, powinny zostać napi-sane nieco łatwiejszym języ-kiem. Przede wszystkim,dlatego iż odnoszą sie one donajważniejszych momentówżycia Caravaggio w Rzymie.Jako przykład może posłużyćscena tzw. „Inkwizycji”, gdzienagrany głos wymieniawszystkie perypetie i kłopotymalarza z prawem. Jest onaszczególnie ważna, aby zrozu-mieć niezwykle trudną sytua-cję życiową Caravaggio, któradoprowadza go do ucieczki zRzymu. Statyczność sceny,nagrany głos oraz wszystkieterminy prawne nie sprzyjająukazaniu widzowi dostatecz-nie wyraźnego efektu drama-tycznego.Reżyser Alberto Macchi bę-dzie musiał, zapewne znaleźćkompromis, aby sprostaćoczekiwaniom publicznościnie włoskiej, a przy tym niezaburzyć oryginalnego scena-riusza.Jestem pewien, że jeszcze naszaskoczy. Na razie nie pozos-taje mi nic innego jak złożyćgratulacje i życzyć powodze-nia reżyserowi Alberto i całejjego grupie na przyszłe przed-stawienia „Caravaggio” orazinne spektakle, które jakwiemy są w fazie przygoto-wań.

CULTURA

CARAVAGGIO in alto a destra e in copertina: gli scatti del fotografoAndrzej Łojko, in alto la compagnia teatrale “Esperiente” di Varsavia -u góry po lewej i na pierwszej stronie: ujęcia fotografa Andreja Łojko,u góry Grupa Teatralna Esperiente z Warszawy

Page 5: Gazzetta Italia n.6

5GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Internacjonalizacja,

proces konieczny

Wywiad z prof. dr hab.

Marianem Wilkiem,

Rektorem Wyższej

Szkoły Studiów Mię-

d z y n a r o d o w y c h

(WSSM) w Łodzi

Wd z i s i e j -szych cza-sach, aj e s z c z ebardziej w

przyszłości, granice pań-stwowe będą miały corazmniejsze znaczenie, podczasgdy coraz ważniejsza staniesię znajomość języków ob-cych, znajomość kultury iróż-nych państw orazproblematyki międzynarodo-wej. Miejsce pracy nie ograni-cza się już tylko do miejscapochodzenia, ale otwiera sięna inne kraje europejskie, czynawet na cały świat.Wyższa Szkoła Studiów Mię-dzynarodowych jest odpo-wiednio przygotowana na tezmiany zarówno pod wzglę-dem nauczania języków ob-cych, jak i prawamiędzynarodowego, a więctych obszarów dydaktycz-nych, które jako cel stawiająsobie kulturę, stosunki i sys-

temy prawne oraz odpowied-nie narzędzia pomagające od-naleźć się w dzisiejszejrzeczywistości.

Dlaczego Pan Rektor zdecy-

dował się na założenie

Uczelni?

“Byłem już profesorem zwy-

czajnym, kiedy w roku 1997

podjąłem decyzję o założeniu

szkoły prywatnej. Dlaczego?

Obserwując poziom szkol-

nictwa państwowego w obsza-

rze nauk politycznych,

uznałem ten program za nie-

wystarczający, nieaktualny i

mało atrakcyjny. W związku z

tym, że świat i Europa ulegały

i ulegają tak wielkim przemia-

nom, zauważyłem, że pro-

gramy nauczania nie idą w

parze z postępem. Uznałem, że

jeśli założę szkołę prywatną,

będę mógł promować autorski

program w zakresie szeroko

rozumianej problematyki mię-

dzynarodowej.”

A dlaczego zdecydował się

Pan Rektor otworzyć Wy-

dział Filologiczny?

“W momencie, kiedy zakłada-

łem uczelnię, zdawałem sobie

sprawę, z tego, że student nie

może być kształcony do pracy

w dyplomacji, w organiza-

cjach międzynarodowych po-

siadając wiedzę tylko

politologiczną. Już od samego

początku podkreślałem zna-

czenie kształcenia,

opartego na następują-

cych dziedzinach: poli-

tyka i dyplomacja,

prawo i ekonomia oraz

języki obce. Najpierw

dostałem zgodę na sto-

sunki międzynarodowe

i stopniowo poszerza-

łem ilość kierunków,

począwszy od europe-

istyki, poprzez filologię

angielską, włoską, hisz-

pańską na japońskiej kończąc.

Jeżeli chodzi o filologię, w

trzech przypadkach byłem ini-

cjatorem zupełnie nowych kie-

runków, nie tylko jeżeli chodzi

o Uniwersytet Łódzki, ale też

w całym województwie; mam

na myśli filologię włoską, hisz-

pańską i japońską. Uznałem

za konieczne poszerzenie

oferty dla studentów naszego

regionu i nie tylko; studenci

WSSM pochodzą z całej Pol-

ski. Na dzień dzisiejszy mo-

żemy pochwalić się studiami

pierwszego stopnia, czyli li-

cencjackimi, studiami dru-

giego stopnia czyli

magisterskimi i tym, co jest

chlubą i dumą uczelni; dzięki

dużym osiągnięciom nauko-

wym (mam na myśli ilość

opublikowanych książek, kon-

ferencje, badania), uzyska-

liśmy zgodę na prowadzenie

także studiów doktoranckich,

czyli nadawanie tytułu doktora

nauk humanistycznych w za-

kresie nauk politycznych.”

Jak plasuje się uczelnia

WSSM na tle innych uczelni

prywatnych?

“Oczywiście istnieją rankingi.

Czynnikiem decydującym jest

to, co szkoła ma do zaoferowa-

nia. WSSM należy do bardzo

wąskiego grona uczelni pry-

watnych w Polsce, które mogą

nadawać tytuł doktorski. W

całej Polsce istnieje 14 lub 15

takich szkół. Jeśli więc weź-

miemy pod uwagę ogólną

liczbę polskich szkół prywat-

nych, która przekracza 300,

łatwo wyciągniemy wnioski, że

WSSM plasuje się bardzo wy-

soko. Poza tym WSSM jest

członkiem KRASP – u, czyli

Konferencji Rektorów Akade-

mickich Szkol Polskich, jes-

teśmy zatem uczelnią w pełni

akademicką. Do pełni szczę-

ścia brakuje nam jeszcze jed-

nego uprawnienia –

możliwości nadawania stop-

nia doktora habilitowanego,

które mamy nadzieję uzyskać

w najbliższym czasie. „Wycho-

waliśmy” już pierwszych dok-

torów, myślę zatem, że za kilka

lat wystąpimy również i o takie

uprawnienie.”

Jakie nowości przewiduje

Pan Rektor na najbliższy

rok akademicki?

“Przede wszystkim uczelnia w

dalszym ciągu umacnia swoją

pozycję dydaktyczną i nau-

kową. W tym roku kończymy

studia licencjackie na japonis-

tyce i przymierzamy się do stu-

diów magisterskich. Poza tym

uczelnia wydała kilka nowych

publikacji, wśród których dwie

zasługują na szczególną

uwagę. Pierwsza to podręcz-

nik do historii literatury nie-

mieckiej – „W blasku epok”

pana prof. Honszy. Waga tej

książki polega na tym, ze przez

20 lat żadna polska uczelnia

wyższa nie wydala tego typu

publikacji. […] Druga bardzo

ważna książka to „Królowa

Elżbieta II – Wizerunek Mo-

narchii Brytyjskiej”, której au-

torką jest dr Wioletta Wilk –

Reguła. […] Obszar naszych

osiągnięć nie ogranicza się je-

dynie do publikacji. W tym

roku oddaliśmy do użytku

nowy budynek dydaktyczny, o

powierzchni 3000 m². Dzięki

temu mamy piękny dziedzi-

niec, którzy studenci zaczynają

nazywać “Oxford’s square”.

Poza nowymi strukturami dy-

daktycznym, jest również hala

sportowa i dom studencki. [...]

Dodatkowo , w mojej głowie

zrodziła się jeszcze jedna idea,

by zorganizować konferencję,

pierwszy zjazd studentów zjed-

noczonej Europy i Rosji.

Chciałbym, aby Łódź stała się

miejscem, gdzie będą spotykać

się studenci z całej Europy, by

podejmować dyskusje nad naj-

ważniejszymi problemami Eu-

ropy.”

Paolo Bruno

Nel mondo di oggi eancor di più inquello di domani iconfini nazionaliconteranno sem-

pre meno, mentre sempre piùimportante sarà la conoscenzadelle lingue, la comprensionedelle culture dei paesi stranierie le problematiche internazio-nali ed anche la ricerca del la-voro sarà sempre meno legataal luogo natio. La WyższaSzkoła Studiòw Międzynarodo-wych (WSSM) di Łodz si è ade-guatamente preparata aquesta trasformazione in attosia con lo studio delle linguestraniere sia con l'insegna-mento del diritto internazionalee comparato, cioè quegli inse-gnamenti che hanno ad og-getto la cultura, i rapporti ed isistemi giuridici stranieri, stru-menti adatti al vivere nella re-altà odierna.

Un’università guidata dal ret-

tore Marian Wilk che ci

spiega il perché ha deciso di

fondare la WSSM?

“Ero già professore ordinario

quando nel ’97 presi la deci-

sione di fondare una scuola

privata. Perché? Osservando il

livello dell’istruzione accade-

mica nell’ambito delle scienze

politiche, trovavo il programma

insufficente, poco attuale e

poco stimolante e, considerato

che sia l’Europa che il mondo

intero stavano cambiando rapi-

damente, notai che i pro-

grammi scolastici non erano al

passo con i tempi. Pensai,

quindi, che la fondazione di

una “scuola” mi avrebbe dato

la possibilità di promuovere un

programma dettagliato nel

campo delle problematiche in-

ternazionali”.

Perché ha deciso di fondare

il dipartimento filologico?

“Fin dall’inizio mi resi conto che

non era possibile istruire un

candidato, potenzialmente de-

stinato al lavoro nella diploma-

zia e nelle organizzazioni

internazionali, fornendo una

conoscenza esclusivamente

politica. Ritengo importante of-

frire una preparazione basata

sull’insegnamento di politica,

diplomazia, diritto, economia e

lingue straniere. All’inizio ebbi

l’autorizzazione di aprire la fa-

coltà di relazioni internazionali

e poi pian piano ampliai l’of-

ferta a partire dall’europeistica

per passare poi alla filologia in-

glese, italiana, spagnola ed in-

fine giapponese. Quanto al di-

partimento filologico, in tre casi

sono stato iniziatore di facoltà

non ancora presenti non solo

presso l’Università di Łodz ma

anche in tutta la nostra re-

gione; parlo della filologia ita-

liana, spagnola e giapponese.

Intravidi la necessità di am-

pliare l’offerta per gli studenti

della nostra regione e non

solo, infatti presso la WSSM gli

studenti provengono da tutta la

Polonia. Per il momento pos-

siamo vantarci di studi di primo

grado, cioè studi “licencjackie”,

studi di secondo grado cioè

quelli che finiscono con la lau-

rea ed infine quel che ci porta

gloria e orgoglio, grazie ai no-

stri successi nel campo

scientifico (libri pubbli-

cati, conferenze, ricer-

che ecc.), abbiamo

ricevuto l’autorizza-

zione di aprire gli studi

del dottorato e conferire

il titolo di dottore in

scienze politiche”.

Qual è la posizione

della WSSM nei con-

fronti delle altre

scuole private?

“Naturalmente ci sono

delle graduatorie. Il cri-

terio determinante è ciò che

può offrire una scuola. La

WSSM appartiene al ristretto

gruppo di scuole private che

possono conferire il titolo di

dottore. Un gruppo di 14 o 15

su 300 scuole private in Polo-

nia. La WSSM è inoltre mem-

bro dell’associazione KRASP

cioè della Conferenza dei Ret-

tori Accademici delle Scuole

Polacche ed è, quindi, una

scuola accademica a pieno ti-

tolo. Quel che ci manca ancora

è la possibilità di abilitare i dot-

tori però raggiungeremo anche

questa qualifica. Abbiamo già

“cresciuto” i primi dottori e,

quindi, credo che tra alcuni

anni avanzeremo anche que-

sta richiesta”.

Quali novità nell'offerta di-

dattica per il prossimo anno

accademico?

“Innanzitutto la scuola continua

a consolidare e rafforzare la

sua posizione scientifica e di-

dattica. Quest’anno finiamo per

la prima volta il primo corso

degli studi del primo grado in fi-

lologia giapponese e pensiamo

già di aprire gli studi di se-

condo grado. Inoltre la scuola

ha pubblicato alcuni libri tra i

quali due meritano particolare

attenzione. Il primo è il ma-

nuale di storia della letteratura

tedesca “W blasku epok” del

prof. Honsza. Un altro libro im-

portante è “Regina Elisabetta II

– Immagine della monarchia

britannica” di cui autrice è la

dott.ssa Wioletta Wilk - Reguła.

[…] Il quadro dei nostri suc-

cessi non si limita soltanto alle

pubblicazioni. Quest’anno ab-

biamo dato ad uso didattico un

nuovo edificio di circa 3000

mq. Grazie a ciò, presso la

scuola si è creata una corte

che i nostri studenti sono soliti

chiamare “Oxford’s square”.

Oltre agli aspetti didattici c’è

anche un bel palazzetto dello

sport ed una casa dello stu-

dente. […] Inoltre ho idea di or-

ganizzare la prima conferenza

degli studenti dell’Europa unita

e della Russia. Vorrei che Łodz

diventasse un luogo frequen-

tato dagli studenti di tutta Eu-

ropa.

L’internazionalizzazione:

un processo necessario Intervista al Rettore del WSSM di Łodz prof. dr hab. Marian Wilk

WSSM Il Rettore Marian Wilk con ex Primo Ministro Polacco (SLD), Leszek Miller - Rektor WSSM MarianWilk i były Premier RP, Leszek Miller (SLD)

Page 6: Gazzetta Italia n.6

6 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011 CULTURA

Spektakl i nie tylko... teatr,

kino, telewizja, ale także

historia, poezja, sztuka i...

wyobraźnia

Ojcze Nasz, który jesteśw niebie, nie opu-szczaj mnie. Nieu-stannie potrzebujęCiebie jako stworze-

nie Twoje i jako niegodny Twójsługa, kaznodzieja z zakonu św. Do-minika. Wszyscy na tej ziemi potrze-bujemy Ciebie, Panie Jezu Chryste.Szczególnie dzisiaj, gdy przeszłoczterdzieści wieków mija od Twegoprzyjścia, ludzie poszukują ducho-wości. I to ich pragnienie przejawiasię na wszelkie sposoby. W zamęcie,jaki zapanował powszechnie, wśródpodziałów targających TwoimKościołem, który obrasta we wspa-niałe dzieła ludzkiej ręki i wciążwznosi nowe świątynie, pośród tegowszystkiego, Panie Boże, ludzie nieumieją odnaleźć Ciebie. Ojcze nasz,który jesteś w Niebie, przyjdź Króle-stwo Twoje! Cichą i surową ascezęrazem z moim malarstwem dedykujęTobie, Panie. Tak, jak dedykuję mojąmodlitwę wraz z kontemplacją sprawboskich. Wszystko to wszakże zamało. Wiem o tym. Powiadają, żemoją mową docieram do głębi ludz-kiej duszy, że zdolny jestem rozbud-zać w nim żarliwość wiary, żepojąłem, jak przekształcać sztukę wmodlitwę. Ale jakżeby to wszystko

mogło stać się możliwe bez udziałuśw. Dominika, orędującego u Ciebie.To Ty uczyniłeś ze mnie Swojenarzędzie. Tego tylko jestem dziśpewny, że jestem z Tobą, mój Boże.Ufam, że jestem Twoim żołnierzem,który ma swój udział w pokonywaniuzła. Tu, na ziemi, jestem tylko py-sznym grzesznikiem. Jakże dalekomi do tego, kim chciałbym stać się,Jezu! Jak całe Twoje stworzenie po-dlegam nakazom pożądań i zmysłów,tak jak podlegali im święty Paweł iświęty Augustyn, tak jak są i będą impodlegli wszyscy ludzie i wszyscyświęci na ziemi, którzy jeszcze na-dejdą. Ale przykładam cały swójzapał, aby stać się tym, kim pragnębyć – człowiekiem uwolnionym odograniczeń doczesnych, natchnionymartystą, coraz bardziej swobodnym wuprawianiu tej sztuki, która przybliżado Niebios. Chwała Ci Panie, pełenmiłosierdzia! Wspieraj mnie w umac-nianiu wiary łaską Ducha Świętego.Moja wizja świata, tego światapłonących stosów, szubienic i krzyży,ale także kazalnic, z których głoszonejest Twoje słowo, natchniona jest ra-dością Zwiastowania. Panie

Miłosierny, nie opuszczaj nas!Wspieraj siłę Swojego Kościoła,oświecaj sprawiedliwe sługi, a wyz-wól go od fałszywych ministrów, jużnadto doświadczyliśmy zgubnychskutków władzy doczesnej. Obdarznatchnieniem artystów i wspieraj ich,bo oni właśnie mogą rozgłaszaćTwoje słowo. Lecz słabi i wrażliwi,sami niekiedy nie umieją Cię prosić,Panie, okazując czasem bojaźliwość.Malarz często jest świadom własnejniewystarczalności. Dość pomyśleć oograniczeniach, jakie narzuca mujego sztuka. Jak na przykład wyrazićpędzlem istotę wieczności lub nie-skończoności? Jak wyrazić Twojeimię? Ojcze Nasz, który jesteś w nie-bie, święć się Imię Twoje! PrzyjdźKrólestwo Twoje, bądź wola Twoja,jako w niebie, tak i na ziemi. Iwybaw nas ode złego. Niechże taksię stanie! (Modlitwa wzięta z mo-jego tekstu teatralnego “Beato Ange-lico”, który napisałem w 1989 ,opublikowanego w 2005 r w Rzymiei odrecytowanego w Kościołach ŚwStanisława, Św Sabiny i BazyliceNMP).

Alberto Macchi

Padre Nostro che sei neicieli, non m’abbandonare.Ho bisogno costante-mente di Te, come tuacreatura e come indegno

fraticello predicatore “Osservante” diSan Domenico. Abbiamo tutti bisognodi Te su questa terra, Signore GesùCristo. Particolarmente oggi, a più diquattordici secoli dalla Tua venuta, lagente ha bisogno di spiritualità. E losta dimostrando in tutti i modi. Con laconfusione che regna ovunque per loscisma della Tua Chiesa e per l’insor-gere degli Antipapi e dei Patriarchi. IlVaticano s’arricchisce di opere d’artee costruisce nuove chiese, mentre ilPapa lotta con tutte le sue forze per ri-conquistare l’unità della Chiesa. Ep-pure, malgrado tutto ciò, SignoreIddio, la gente non riesce a ritrovarTi.Padre Nostro che sei nei cieli venga ilTuo regno! La mia ascesi serena eaustera, assieme alla mia arte pitto-rica io la sto dedicando a Te, Signore.Come pure la mia preghiera, assiemealla contemplazione delle cose divine.Ma è ben poca cosa tutto questo. Loso. Qualcuno va dicendo che con ilmio linguaggio io raggiungo nel pro-fondo gli spiriti, che li muovo a pietà,

che ho saputo trasformare l’arte inpreghiera. Ma come sarebbe statopossibile tutto ciò, se poi è vero,senza l’intercessione di San Dome-nico presso di Te? Sei Tu che mi haieletto uno strumento nelle Tue mani.Di una cosa sono certo: io sto con Te,mio Dio. Spero di far parte del Tuoesercito, spero di contribuire a scon-figgere il Male. Per adesso sono sol-tanto un peccatore presuntuoso. Nonsono ancora quello che vorrei essere,Gesù, giacché sono assoggettatocome ogni Tua creatura agli impulsidei sensi, agli efflussi, come lo furonoSan Paolo o Sant’Agostino e lo sonoe lo saranno tutti gli uomini e i santiterreni ancora. Ma ci sto mettendotutto l’impegno per poter essere quelloche vorrei essere: un uomo senza vin-coli, scevro da condizionamenti ter-reni, un artista ispirato, sempre piùlibero d’esprimere quell’arte che avvi-cina al Cielo. Gloria a Te Signore, cosìmisericordioso. Aiutami ad alimentarela fede con la Grazia dello SpiritoSanto. La mia visione personale delmondo, di questo mondo di roghi, dipatiboli, di croci, ma anche di pulpiti,è la gioia dell’Annunciazione. Signoremisericordioso non ci abbandonare.Proteggi il potere della Tua Chiesa, il-lumina i tuoi ministri, liberaci dai falsiministri; soffriamo già abbastanza del

funesto potere temporale. Ti chiedo diispirare gli artisti, di proteggerli perchésono loro che possono diffondere ilTuo Verbo. Ma sono costoro, personetanto sensibili e vulnerabili, a volte in-capaci d’implorarti, altre volte timo-rose. Il pittore spesso è consapevoledella propria insufficenza. Basti pen-sare alla limitatezza della sua arte.Chi può esprimere ad esempio, colpennello, il concetto dell’eternità e del-l’infinito? Il Tuo nome? Padre Nostroche sei nei Cieli sia santificato il Tuonome. Venga il Tuo Regno, sia fatta laTua volontà, come in Cielo così interra. E liberaci dal male, così sia!(Preghiera tratta dal mio testo teatrale“Beato Angelico”, scritto nel 1989,pubblicato nel 2005 e messo in scenaa Roma nelle Chiese di San Stanislaodei Polacchi e Santa Sabina e nellaBasilica di Santa Maria sopra Mi-nerva)

Spettacolo e non solo ...

teatro, cinema e televisione, ma anche

storia, poesia, arte e ... fantasia

SPETTACOLO teatrale « San Stanislao Kostka » di Alberto Macchi, presso ilTeatro San Pio X in Vaticano, con la Compagnia e il Coro Vox Poloniae (inalto)- Ritratto di San Stanislao Kostka (1550 – 1568) (a destra) - Spektaklteatralny "Św Stanisław Kostka" autorstwa Alberto Macchi, w Teatrze San PioX w Watykanie, przy udziale Kompanii i Chóru Vox Poloniae (u góry) - PortretStanisława Kostki (1550-1568) (od prawej)

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7GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011CULTURA

Schede di Alberto Macchi,

con il contributo della

Dott.ssa Angela Sołtys del

Castello Reale di Varsavia

Marcello Filippo Antonio

Pietro Francesco Bacciarelli

(Roma 10/2/1731 – Varsavia5/1/1818), pittore. È figlio di Lo-renzo Filippo Gasparo Baccia-relli, cuoco, nato a Pesaro e diOrtensia Girolama Salvati, ca-salinga, romana, figlia d’unsarto. Suo padre emigra aRoma dalle Marche probabil-mente nei primi anni del XVIIIsecolo. Marcello viene battez-zato a Roma il 15 febbraio del1731 nella Parrocchia di SanMarcello; suo padrino è Carlo

Capaci, sua madrina CeciliaSalvati, sorella minore di suamadre. Le sue sorelle e i suoifratelli – come risulta dagli Statidelle Anime della ParrocchiaRomana di Santa Maria in Via,conservati presso l’ArchivioStorico del Vicariato di Roma –sono una moltitudine, ma sa-ranno in pochi che raggiunge-ranno un’età adulta. Ecco inomi di alcuni di questi: Bene-detta, Pietro Francesco Gae-tano Fidelio, Anna GertrudaTeresa Costanza, AntonioFrancesco Raffaele, ZenobiaGertruda Francesca, Anna, Se-rafino. Dopo aver studiato aRoma nella bottega del pittoreMarco Benefial, Marcello Bac-ciarelli, nel 1750 viene chia-

mato a Dresda presso la Cortedell'Elettore di Sassonia Fede-rico Augusto II e qui ha inizio lasua carriera come ritrattista dipersonaggi aristocratici delluogo. Lì, nel 1755, sposa Jo-hanna Julianna Frederica Ri-chter, pittrice miniaturista.Durante la Guerra dei SetteAnni, Marcello si reca periodi-camente da Dresda a Varsa-via, al seguito della Corte diFederico Augusto, il quale oc-cupa il trono di Polonia colnome di Augusto III. A Varsavia– e forse già prima a Dresda –conosce l’Abate GaetanoGhiggiotti, Segretario dellaNunziatura di Varsavia, che lointroduce presso la famiglia delfuturo Re di Polonia Stanislao

Augusto Poniatowski. Il ritrattodi Stanislao, padre del re, Ca-stellano di Cracovia, dipinto nel1758, apre a Bacciarelli lastrada ad una rapida carriera inPolonia, come affermerà piùavanti in questo passo dellesue Memorie Stanislao Augu-sto: “[Mon père], il avoit 82 anslorsque j’obtiens de lui, queBacciarelli fit son portrait. Laressemblance est parfaite et ceouvrage est celui qui com-menca la reputation de Baccia-relli”. Negli anni 1764-66,Marcello soggiorna a Vienna,dove lavora al servizio di MariaTeresa d’Austria, realizzando,tra l’altro, un ritratto di gruppodelle Arciprincipesse Asburgi-che. Nel 1766 ritorna a Varsa-via chiamato dal giovaneStanislao Augusto Poniatow-ski, già da due anni sul tronopolacco. Acquista immediata-mente la fiducia del sovrano,tant’è che l’anno successivoquesti lo nomina “Peintre d’Hi-stoire” e subito dopo, nel 1768,gli riconosce il titolo di “Cava-liere”, titolo ratificato poi dallaDieta nel 1771. È ancora insi-gnito del titolo di “Primo Pittoredi Corte” e gli viene attribuito ilprestigioso e vantaggioso in-carico di “Direttore degli Edifici

Reali”. Su di lui inoltre gravanola tutela delle Collezioni d’Artedel Re e la direzione della Bot-tega del Castello Reale cheraccoglie i giovani apprendisti-pittori. Nel 1787 Stanislao Au-gusto lo invia in Italia adacquistare, per suo conto, al-cuni quadri. Col trascorrer deltempo, diventa sempre di piùcollaboratore, confidente eamico del monarca; questo finoall’anno 1795, quando il re,dopo la caduta dello Stato po-lacco, è costretto ad abbando-nare la corte e di conseguenzaad abdicare. Marcello Baccia-relli, rimasto a Varsavia, co-munque conserva la suainfluenza nella vita artisticadella città, divenuta ormai excapitale della nazione polacca.Dopo l’abdicazione di Stani-slao Augusto e dopo la suamorte, nel 1798, il pittore con-tinua a prendersi cura delle col-lezioni d’arte del defuntomonarca, ora ereditate da suonipote, il Principe GiuseppePoniatowski. Già membro delleAccademie di Belle Arti di Dre-sda, Berlino, Vienna, Firenze edell’Accademia di San Luca diRoma, nel 1816, in considera-zione del contributo apportatoall'arte polacca, è nominato

Professore Onorario dellanuova facoltà delle Belle Artipresso l'Università Reale diVarsavia.La pittura di Marcello Baccia-relli è la pittura tipica di corte,influenzata dallo stile barocco,con alcuni elementi classici-stici. Nella sua numerosa pro-duzione spiccano straordinariritratti, tra i quali, il più noto èquello dell’Incoronazione diStanislao Augusto, dipinto nel1767 e i quadri storici che, an-cora oggi, decorano gli internidel Castello Reale di Varsavia.I suoi plafond nel Castello e ilciclo dei suoi quadri di soggettobiblico, che decoravano la Saladi Re Salomone a Łazienki,sono andati tutti perduti: i priminel 1939 e gli altri nel 1944, ap-pena dopo l’insurrezione diVarsavia. La gran parte deisuoi ritratti oggi è conservatapresso le diverse collezioni deiMusei Nazionali di Varsavia,Poznań e Cracovia. Ecco, qui di seguito, l’alberogenealogico di Marcello Bac-ciarelli (redatto e già pubblicatoa Varsavia dalla Dott.ssa An-gela Sołtys, su “Kronika Zam-kowa” con il titolo ”Genealogiae i primi anni di vita di MarcelloBacciarelli”).

Gli Italiani In Polonia nei secoli

WŁOSI W POLSCE

NA PRZESTRZENI

STULECI

Noty autorstwa Alberto Mac-

chi przy współpracy dr Angeli

Sołtys z Zamku Królewskiego

w Warszawie

Marcello Filippo Antonio

Pietro Francesco Bacciarelli

(Rzym 10/2/1731 – Warszawa5/1/1818), malarz. Był synemFilippa Gaspara Bacciarel-lego, z zawodu kucharza, uro-dzonego w Pesaro i OrtensjiGirolamy Salvati, rzymianki,córki krawca. Jego ojciec emi-grował do Rzymu, jak wowym czasie wielu innychmieszkańców Marche (przy-kładem ksiądz Luigi Lanzi daMontecchio z prowincji Ma-cerata). Marcello ochrzczonyzostał w Rzymie 15 lutego1731 r. w kościele parafialnym

San Marcello; jego ojcemchrzestnym był Carlo Capaci,matką Cecilia Salvati, młod-sza siostra rodzonej matki.Jego rodzeństwo, jak wyka-zują „Stati delle Anime” rzym-skiej parafii Santa Maria inVia, przechowywane w Archi-wum Historycznym WikariatuRzymskiego, było dosyćliczne, ale wieku dojrzałegodoczekała prawdopodobnietylko garstka. Znane są imionasióstr i braci malarza: Bene-detty, Pietra, Costanzy, Zeno-bii, Anny, Antonia i Serafina.Po ukończeniu nauki malar-stwa w Rzymie, w pracowniMarco Benefiala, MarcelloBacciarelli wyjeżdża w 1750 r.do Drezna na dwór elektorasaskiego Fryderyka AugustaII, gdzie rozpoczyna karieręjako portrecista miejscowejarystokracji. Tam w 1755 r. za-wiera związek małżeński z mi-

niaturzystką, Johanną JuliannąFredericą Richter. W okresiewojny siedmioletniej przenosisię czasowo z Drezna do War-szawy razem z dworem Fryde-ryka Augusta, zasiadającegojednocześnie na polskim tro-nie pod imieniem Augusta III.Tutaj, a może już wcześniej wDreźnie, poznaje księdza Gae-tano Ghigiottiego, pełniącegofunkcję sekretarza warszaw-skiej nuncjatury, który polecago członkom rodziny przy-szłego króla Polski, Stani-sława AntoniegoPoniatowskiego. Namalowanyw 1758 r. portret ojca królew-skiego, kasztelana krakow-skiego Stanisława, miałotworzyć Bacciarellemu drogędo kariery w Polsce, zgodnie ztym, co zanotował później wswoich „Pamiętnikach” Stani-sław August: „Il avoit [padredel re] 82. ans lorsque j’ob-

tiens de lui, que Bacciarelli fitson portrait. La ressemblanceest parfaite, et cet ouvrage estcelui qui commenca la reputa-tion de Bacciarelli”. W latach1764-1766 malarz przebywaw Wiedniu, gdzie pracuje wsłużbie cesarzowej Marii Te-resy, realizując m.in. zbiorowyportret austriackich arcyksięż-niczek. W 1766 r. powraca doWarszawy, dokąd powołał gozasiadający od dwóch lat natronie młody Stanisław AugustPoniatowski. Bacciarelliszybko zdobywa zaufaniewładcy, który angażuje go wcharakterze „peintre d’histo-ire” i w 1768 r. doprowadza donadania mu tytułu szlachec-kiego, potwierdzonego przezsejm w 1771 r. SukcesywnieBacciarelli zostaje obdarzonytytułem pierwszego malarzaoraz lukratywną funkcją Dy-rektora Budowli Królewskich.Na nim spoczywa także obo-wiązek opieki nad królew-skimi zbiorami sztuki orazkierownictwo zamkowym ate-lier skupiającym młodychadeptów sztuki malarskiej. W1787 r. Stanisław August wy-syła go do Włoch w celu rea-lizacji zakupów artystycznychmających wzbogacić kró-lewską galerię. Z upływem latstaje się coraz bardziej zaufa-nym współpracownikiem iprzyjacielem monarchy aż porok 1795, kiedy król poupadku polskiego państwazmuszony zostaje do opusz-czenia Warszawy, a w konsek-wencji także do abdykacji.Pozostały w Warszawie Mar-

cello Bacciarelli utrzymuje wdalszym ciągu swoją wpły-wową pozycję, jeśli chodzi ożycie artystyczne byłej stolicyPolski. Po abdykacji Stani-sława Augusta, jak i pośmierci króla w 1798 r. spra-wuje nadzór nad zbiorami ar-tystycznymi zmarłegomonarchy, odziedziczonymiteraz przez jego bratanka,księcia Józefa Poniatow-skiego. Uho-norowany wlatach po-p r z e d n i c hc z ł o n k o w -stwami Aka-demii SztukPięknych wDreźnie, Ber-linie, Wied-niu, Florencjioraz Rzymie,w 1816 r.,dzięki swo-jemu znaczą-c e m uwkładowi wrozwój sztukipolskiej Bac-ciarelli otrzy-muje tytuł profesora WydziałuSztuk Pięknych na nowo po-wstałym uniwersytecie wWarszawie.Jego malarstwo jest sztuką ty-powo dworską, ukształtowanąpod wpływem baroku o pew-nych elementach klasycy-stycznych. W jego licznymdorobku przeważają znako-mite portrety, z których naj-bardziej rozpoznawalnypozostaje „Portret korona-cyjny Stanisława Augusta” po-

wstały w 1767 r. i obrazy o te-matyce historycznej, dekoru-jące wnętrza ZamkuKrólewskiego w Warszawie.Zamkowe plafony Bacciarel-lego oraz cykl obrazów o te-matyce biblijno-alegorycznejzdobiących Salę Salomona wŁazienkach przepadły w 1939i po zakończeniu powstania w1944 r. Znaczna część jegoportretów przechowywana jest

dzisiaj w zbiorach MuzeówNarodowych w Warszawie,Poznaniu i Krakowie.Lit.: Alina Chyczewska, Mar-cello Bacciarelli 1731 – 1818,Wrocław 1970;Angela Sołtys, Genealogia inajwcześniejsze lata MarcellaBacciarellego w świetle aktArchiwum Historycznego Wi-kariatu Rzymskiego, „KronikaZamkowa”, nr 1-2/2010, ss.111-123.

PASTELLO l’albero genealogico di Marcello Bacciarelli (redatto e già pubblicato a Varsavia dallaDott.ssa Angela Sołtys, su “Kronika Zamkowa” con il titolo ”Genealogia e i primi anni di vita diMarcello Bacciarelli”). Oto drzewo genealogiczne Marcella Bacciarellego (opracowane i już opubli-kowane przez dr Angelę Sołtys w “Kronice Zamkowej”, nr 1-2\2010, w artykule Genealogia i naj-wcześniejsze lata Marcella Bacciarellego w świetle akt Archiwum Historycznego WikariatuRzymskiego).

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8 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011 CULTURA

Tra Roma e Varsavia

Joanna Longawa

Non a tutti èstata data lagioia di viverenel mondodella musica

come è stata offerta a lui.Da quando è nato il 24 giu-gno nel 1962 a Palermo,città che ha lasciato con lafamiglia nel 1969 trasferen-dosi a Roma, la musicascorre nel suo sangue e sitrasforma in gesti inimitabili,movimenti di rabbia e gioiadei vari ritmi: ‘allegro confuoco’, ‘lento’, ‘andantecantabile’, ‘adagietto’,‘largo’, ‘presto’. Nessunocome lui sa ascoltare e diri-gere le masse verso un’eu-foria collettiva chepossiamo chiamare ‘felicitàmusicale’. Infatti il suomondo è felice: nonostantei problemi di questo difficilemestiere sorride sempre,con un pizzico di ironianegli occhi. Trascinatore,docente, anima classica,organizzatore di concerti,innamorato della vita e diStravinsky, il suo grandeidolo.“Sono un musicista: inse-gnante di conservatorio edirettore d’orchestra”. Cosasignifica dirigere un’orche-stra? “Vuol dire guidare ungruppo di persone per ununico fine, come in unosport di squadra”. Perchè lamusica classica? E perchèquesto genere ha ricadutepoco commerciali? “Nesono rimasto affascinato finda bambino, è la cosa chemi dà più emozioni, e fareun lavoro che appassiona èla scelta migliore. Sul fattoche la musica classica siapoco popolare, ci sonovarie risposte. Un motivopuò essere che la produ-zione di musica classicaoggi risulta più lontana allagente rispetto a quanto loera nei secoli passati. Oggila sensibilità comune è piùvicina ai Pink Floyd peresempio, e non si può direche loro fanno musica pret-tamente commerciale, néche la loro musica sia discarsa qualità, anzi direiche se sono stati degli inno-vatori nel campo di musicanon classica. Il genere clas-sico può risultare inoltrenon di immediato apprezza-mento, richiede forse unanimo particolarmente sen-sibile, e non c’è l’ausiliodella parola che può indurread essere più facilmentecompresa, come succedecon l’opera. La musica clas-sica è più metafisica ed infondo è sempre stata un

dono per pochi, anche se iconcerti di Beethovenerano molto seguiti ed ap-prezzati. Perché Beethovensapeva toccare l’animo ditutti”. E prima di diventaremusicista? “L’ho fatto dasempre, ho studiato piano-forte, composizione e dire-zione d’orchestra”. Com’èlavorare con i giovani delconservatorio? “Ho la for-tuna d’insegnare in un con-servatorio, a Frosinone,pieno di studenti interes-santi e musicali. Si lavoramolto bene perché hannoentusiasmo, ma proprio perquesto non bisogna mai il-luderli o tradirli con delle no-zioni sbagliate sia dal puntodi vista umano che musi-cale. Insegnare musica si-gnifica anche insegnare ladisciplina. La musica puòessere presa come prete-sto per sviluppare un sensoestetico generale e svilup-pare molto la disciplina. Lemie materie di insegna-mento sono teoria musicalee solfeggio. Cerco di tra-smettere le nozioni cononesta intellettuale, stimo-lando in loro anche la pas-sione e la grinta perraggiungere buoni risultati.La stesso piacere che honello stare sul podio ce l’hoin classe con i miei allievi”.In quali città ha lavorato?“New York, San Pietro-burgo, poi sono stato inSvizzera, in Francia, in Ro-mania , in Ungheria, e poi invarie città italiane, ma maiin Polonia purtroppo.” Notadelle differenze nell’approc-cio alla musica nei diversipaesi? “Hans von Bulow di-ceva che non esistano cat-tive orchestre, esistonocattivi direttori.Per cui se uno r c h e s t r asuona male ra-ramente ècolpa dell’or-chestra. Cisono comun-que differenzedi background.Un orchestraeuropea ha piùnelle sue cordeuna sinfonia diCzajkovski ri-spetto a unaorchestra asia-tica, ma col la-voro, l’amore ela dedizione sipuò ottenere ilmassimo daogni orchestra.Nel capire nonci sono diffe-renze, siamo tutti musicistiperò la tradizione conta”.Quali sono i suoi composi-tori preferiti? “Beethoven eStravinsky. Beethoven per

la perfezione delle sueforme musicali, e Strawin-sky per essere cosi lucida-mente barbaro. Però amomoltissimi altri compositoriovviamente: Bach, Schu-man, Debussy, Ravel, Czaj-kovski,ed un grandemusicista del vostro Paeseche è Penderecki”. Cosapensa di Strawinsky e ladissonanza nella musicacome allegoria dell’allu-sione? “Strawinsky e com-positori a lui coevi volevanouscire dallo schema cheper più di due secoli erastato predominante nellamusica classica, quello fon-dato sulle scale maggiori eminori e sulle dissonanzeche si risolvono nelle con-sonanze. La dissonanza èquindi un momento di ten-sione che poi sfocia nellaconsonanza, momento di ri-poso, in “Poetica della mu-sica” Stravinsky asserisceche nel momento in cui luiscrive queste lezioni, (le-zioni scritte per l’Universitàdi Harward, nel 1930) “ladissonanza non è ormai unfattore di disordine più diquanto la consonanzapossa essere una garanziadi sicurezza”. Ha lettoanche i dialoghi con Stra-vinski di Robert Craft?“Craft era un giovane musi-cista americano che ha se-guito Stravinsky nell’ultimaparte della sua vita e, oltrea notevoli insegnamentimusicali, ha beneficiatodella sue conoscenze incampo letterario, filosofico,umano. Nei colloqui di Craftcon Stravinsky ci sono do-mande che spaziano dallamusica alla pittura, dal co-stume alla danza. Le rispo-

ste di Stravinsky sono sem-pre intrise di grandissimacompetenza ed a voltemolta ironia. Uno degliaspetti più interessanti diquesto libro è vedere comerisponda alle domande delsuo assistente con una pre-cisione certosina, che de-nota un enorme studio edenorme capacita critica”.Che cosa pensa di Chopindi cui in Polonia e nelmondo si è appena festeg-giato il 200° anniversariodella nascita? “Stiamo par-lando di uno dei più grandigeni della musica. Chopin èil pianoforte. Nessuno comelui ha avuto un senso armo-nico così spiccato, nessunocome lui ha avuto un sensotimbrico relativo al piano-forte così eccelso. Le com-posizioni per orchestra diChopin (concerti per pianoed orchestra numero 1 e 2)sono composizioni meravi-gliose, piene di lirismo masecondo me, il meglio lo hadato nelle composizioni perpianoforte solo. Nessunocome lui ha fatto scenderel’animo umano nel più pro-fondo degli abissi mentalicome col quarto tempodella sonata in si b minorecome in "Il vento che soffiatra le tombe. Ho diretto idue concerti di Chopin in al-cuni concorsi pianistici edalcune volte in concerto. Ilconcorso Chopin a Varsa-via è tra i più importanti delmondo e ricordo che nel1960 è stato vinto da Mau-rizio Pollini, il più grandepianista italiano vivente”.Lei ama la musica classicapolacca? “Quello che noiconosciamo è per il tramitedi Chopin. Ne possiamo ca-

pire il romanticismo, maanche un senso demoniacodi cui è piena. Chopin ov-viamente anche per chi nonè pianista o un musicista èimportantissimo. I miei con-tatti con la musica polaccasono proseguiti anche gra-zie a due compositori cheamo molto: Szymanowski esoprattutto il grande Krzy-sztof Penderecki. Ritengola sua “La passione e mortedi nostro signore secondoLuca” uno dei brani più im-portanti, più intrisi di lirismospirituale del secondo’900”. Cosa ama fare neltempo libero? “Al pianofortesuono le canzoni di PinkFloyd, di Mina e di Pino Da-niele. Ascolto anche il jazz,il mio grande amore. Fuoridalla musica pratico l’atle-tica leggera correndo 400metri piani”. ha mai compo-sto? “Sì, qualche branoquando ero studente alconservatorio, erano dellemusiche per il teatro a metadegli anni ‘80”. Cosa vuoldire ai giovani che nonhanno rapporti con la mu-sica classica? “Di vedere gliultimi 10 minuti del film “Ilpianista” di Roman Polanskie notare come la musicapossa non solo salvare unavita ma unire idee total-mente in antitesi e due per-sone apparentementemolto lontane tra loro maaccomunate da un sensocomune dell’arte e dellaperfezione divina che siesprimono attraverso laMusica”.

Piero Gallo: “La musica può salvare una vita e unire gli opposti”

ORCHESTRA Stravinsky mentre dirige l’orchestra sinfonica della BBC nel 1958 - Stra-vinsky dyryguje orkiestrą symfoniczną podczas koncertu dla BBC w roku 1958

Italiano è al quinto

posto tra le lingue

straniere in Polonia

Dai dati di Eurostat (Ufficio Statistico dellaComunità Europee) risulta che la linguastraniera più conosciuta dai polacchi èsenza dubbio l’inglese. A seguire ci sono iltedesco, il francese e lo spagnolo. L’italianosi trova al quinto posto del ranking. Il 20%dei polacchi dichiara di conoscere il russo,soprattutto le persone oltre cinquantenniche all’epoca dovevano impararlo a scuola.Ora però anche fra i giovani rinasce l'inte-resse per la lingua russa. L’italiano è sceltodal 6% degli iscritti ai corsi di lingua in Po-lonia. L’inglese è la lingua fondamentale daconoscere per fare business nel mondo edè ormai necessaria nell’uso quotidiana, adesempio per navigare su internet. I polacchiimparano le lingue a scuola, con i corsi dilingue oppure durante le vacanze all’estero.L’italiano è una eccezione. “Di solito i polac-chi imparano questa lingua da soli perché icorsi della lingua italiana non sono diffusi intutto il paese. Si può studiare da soli ma èsempre meglio approfittare dell’aiuto degliinsegnanti” dice Maria Kuziemska, una let-trice. Ultimamente sul mercato sono apparsii corsi multimediali che rendono possibile lostudio contemporaneo di quattro, cinque lin-gue straniere.(DK)

Język włoski na

piątym miejscu wśród

języków obcych w

PolsceZ danych Eurostatu (Europejski Urząd Sta-tystyczny) wynika, że najpowszechniejznanym przez Polaków językiem jestniewątpliwie angielski. Następne na liściesą: niemiecki, francuski i hiszpański.Włoski zajmuje piąte miejsce w rankingu.20% Polaków deklaruje znajomość językarosyjskiego, szczególnie osoby popięćdziesiątce, które musiały uczyć się gow szkole. Aktualnie wśród młodzieży nanowo rodzi się zainteresowanie tym języ-kiem. Włoski jest wybierany przez 6% uc-zestników wszystkich kursów językowychw całym kraju, ale to oczywiście angielskijest językiem światowego biznesu. Pozatym przydaje się w życiu codziennym, naprzykład podczas surfowania w Internecielub oglądania filmów. Popularność angiel-skiego wciąż rośnie, stał się od najważniej-szym językiem obcym i wszyscy powinnisię go uczyć - twierdzą lektorzy różnychjęzyków. Polacy uczą się go w szkole(50%) lub na kursach językowych i podc-zas zagranicznych wakacji (50%). Zwłoskim jest inaczej. “Zwykle Polacy ucząsię go sami, z racji tego, że nie w każdymmieście oferowane są kursy tego języka.Można uczyć się samemu, ale zawsze le-piej skorzystać z pomocy nauczyciela”mówi Maria Kuziemska, lektorka. Ostatniona rynku ukazały się kursy multimedialne,które umożliwiają naukę czterech, pięciujęzyków obcych na raz. Zyskują równieżpopularność kursy e-learnigowe, ofero-wane też przez Stowarzyszenie italiani inPolonia. (DK)

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Febbraio - Luty 2011

RE

KL

AM

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Nie wszyst-kim danejest szczę-ście życiaw świecie

muzyki, którego do-świadczył Piero Gallo.Od dnia swych narodzin:24. czerwca 1962 roku wPalermo, mieście któreopuścił z rodziną w 1969roku, przeprowadzającsię do Rzymu, muzykapłynie w jego żyłach iprzeistacza się w niepo-wtarzalne gesty, nerwoweruchy i radość różnorod-nych temp: “allegro confuoco”, “lento”, “andantecantabile”, “adagietto”,“largo”, “presto”. Niktnie potrafi tak jak on do-prowadzić publicznoścido zbiorowej euforii,którą możemy nazwać“muzycznym szczę-ściem”. Jego świat rze-czywiście jestszczęśliwy: pomimo pro-blemów, ktorych nastrę-cza mu trudny zawód,zawsze uśmiecha się ziskierką ironii w oku.Uwodziciel, nauczyciel,klasyczny duch, organi-zator koncertów zako-chany w życiu i wStrawińskim – swoimwielkim idolu.

“Jestem muzykiem: nau-czycielem w konserwato-rium i dyrygentemorkiestry”. Co to znaczykierować orkiestrą? “Toznaczy prowadzić grupęosób ku konkretnemu ce-lowi, niczym w sporciedrużynowym”. Dlaczegomuzyka klasyczna? I dla-czego powroty tego ga-tunku okazują się małokomercyjne? “Byłem niązafascynowany od dzie-ciństwa, to rzecz, którawywołuje we mnie naj-więcej emocji. Oddawaćsię pracy, która jest jedo-cześnie pasją to najlepszyz możliwych wyborów.Jest wiele hipotez natemat małeej popularno-ści muzyki klasycznej.Jednym z nich może byćfakt, że dzisiejsza pro-dukcja muzyki klasycz-nej nie jest tak bliskoludzi, jak w poprzednichwiekach. Dzisiaj ogólnawrażliwość jest bliższanp. stylowi Pink Floyd,choć nie można powie-dzieć, żeby ich muzyka

była typowo komercyjnaalbo słabej jakości, rzek-łbym wręcz, że byli oniinnowatorami muzykinieklasycznej. Poza tymgatunek klasyczny trudnood razu pozytywnie oce-nić, wymaga być możeszczególnie wrażliwejduszy, nie oferuje po-mocy w zrozumieniu wpostaci słowa, jak dziejesię w przypadku opery.Muzyka klasyczna jestbardziej metafizyczna iwłaściwie zawsze byładarem dla wybranych,chociaż koncerty Beetho-vena były szerokouczęszczane i doceniane.Ponieważ Beethoven po-trafił dotknąć każdejduszy”. A zanim zostałPan muzykiem? “Zawszenim byłem, studiowałemgrę na fortepianie, kom-pozycję i dyrygowanieorkiestrą”. Jak się pracujez młodzieżą w konserwa-torium? “Mam szczęściepracować w konserwa-toerium w Frosinone, peł-nym interesujących imuzykalnych studentów.Dzięki ich entuzjazmowipracuje się bardzo do-brze, ale też na niego niemożna ich zawieść anioszukać posługując sięmylnymi wiadomościamidotytczącymi zarównoludzi, jak i muzyki. Ucze-nie muzyki to uczeniedyscypliny. Muzykamoże zostać wykorzys-tana do wyrobienia ogól-nego poczucia estetykijak i do rozwinięcia dys-cypliny. Przedmioty, któ-rych nauczam, to teoriamuzyki i solfeż (naukaczytania nut głosem).Staram się przekazywaćwiadomości z intelek-tualną uczciwością, sty-mulując w studentachpasję i zapał do osiąganiadobrych rezultatów. Takąsamą przyjemność spra-wia mi stanie na dyrygen-ckim podium jakprzebywanie w klasie zmoimi uczniami”. W ja-kich miastach Pan praco-wał? “W Nowym Jorku,Sankt Petersburgu, potembyłem w Szwajcarii, weFrancji, w Rumunii, naWęgrzech, a następnie wwielu włoskich miastach,niestety nigdy nie byłemw Polsce”. Czy dostrzegaPan różnice w podejściudo muzyki w różnych

krajach? “Hans vonBulow mawiał, że nie mazłych orkiestr, są tylko źlidyrygenci. Dlatego,kiedy orkiestra gra źle,rzadko jest to jej wina. Sąjednak różnice w zaple-czu. Orkiestra europejskalepiej coddaje symfonięCzajkowskiego niż or-kiestra azjatycka, alepraca, miłość i poświęce-nie pozwalają wydobyćmaksimum z każdej or-kiestry. W rozumieniu niema różnic, wszyscy jes-teśmy muzykami, ale nie-wątpliwie tradycja sięliczy”. Jacy są Pana ulu-bieni kompozytorzy?“Beethoven i Strawiński.Beethoven ze względu naperfekcję swoich formmuzycznych a Strawińskiza bycie tak wyraźnienieokrzesanym. Aleuwielbiam też innychkompozytorów: Bacha,Schumana, Debussy’ego,Ravela, Czajkowskiego iwielkiego muzyka z Wa-szego Kraju – Penderen-ckiego”. Co myśli Pan oStrawińskim i dysonansiew muzyce jako alegoriialuzji? “Strawiński i au-torzy mu współcześnichcieli wyjść poza sche-mat, który rządził w mu-zyce klasycznej przezponad dwa stulecia i byłoparty na skalach duro-wych i molowych orazdysonansach przechodzą-cych w konsonansy. Dy-sonans był więcmomentem napięcia,który wpadał w konso-nans czyli moment od-prężenia. W “Poetycemuzyki” Strawińskiutrzymuje, że w momen-cie pisania swego tekstu(wykłady pisane dla Uni-wersytetu w Harvardzie,w 1930) “dysonans niejest już czynnikiemchaosu tak, jak i konso-nans nie może być gwa-rantem bezpieczeństwa”.Czytał Pan również dia-logi Strawińskiego z Ro-bertem Craftem? “Craftbył młodym amerykań-skim muzykiem, który to-warzyszył Strawińskiemuw ostatnich latach życia,korzystając nie tylko zjego nauk muzycznychale również z wiedzy lite-rackiej, filozoficznej iogólnoludzkiej. W roz-mowach Crafta ze Stra-wińskim padają pytania

dotyczące tematów odmuzyki po malarstwo, odtradycji po taniec. Odpo-wiedzi Strawińskiego sązawsze pełne kompeten-cji a czasem podszyte iro-nią. Jednym z

najciekawszych aspek-tów tej książki jest to, jakodpowiada on na pytaniaswego asystenta z nie-zwykłą precyzją, którawskazuje na ogromnąwiedzę i wielkie zdolno-ści krytyczne”. Co Panmyśli o Chopi-nie, któregorocznicę uro-dzin święto-wano niedawnow Polsce i naświecie? “mó-wimy o jednymz największychgeniuszów mu-zyki. Chopin tofortepian. Niktnie miał tak wy-jątkowego po-czucia harmonii,nikt nie miał takw s p a n i a ł e g ozmysłu tonicz-nego jeżeli cho-dzi o fortepianu.Utwory na or-kiestrę Chopina(koncerty napianino i orkies-trę numer 1 i 2)to utwory cu-downe, pełne li-ryzmu, alewedług mnienajwięcej osiąg-nął w kompozy-cjach tylko nafortepian. Nikttak, jak on nies p r o w a d z i łludzkiego duchado otchłani

duszy, jak on to zrobił colquarto tempo della sonatain si b minore jak w “Ilvento che soffia tra letombe”. Poprowadziłemdwa koncerty Chopina nakonkursach pianistycz-

nych i kilka razy w ra-mach koncertu. KonkursChopinowski w Warsza-wie jest jednym z naj-ważniejszcyh na świecie,pamiętam, że w 1960roku wygrał go MaurizioPollini – największy ży-

jący włoski pianista”.Czy podoba się Panu pol-ska muzyka klasyczna?“To, co znamy, docierado nas głównie za po-średnictwem Chopina.Rozumiemy jej roman-

tyzm, ale takżedemon icznysens, któregojest pełna.Chopin jesto c z y w i ś c i ebardzo ważnyrównież dlatych, którzynie są pianis-tami ani muzy-kami w ogóle.Moje kontaktyz polską mu-zyką rozwinęłysię równieżdzięki dwómk o m p o z y t o -rom, którychbardzo cenię:S z y m a n o w -skiemu i

przede wszystkim wiel-kiemu Krzysztofowi Pen-dereckiemu. Uważamjego “Pasję według św.Łukasza” za jeden z naj-ważniejszych, najbardziejprzepełnionych liryzmemutworów drugiej połowy

XX wieku”. Co lubi Panrobić w wolnym czasie?“Gram na fortepianie pio-senki Pink Floyd, Miny iPino Daniele. Słuchamjazzu, mojej wielkiej mi-łości. Poza muzyką upra-wiam lekkoatletykę,biegam na 400 metrów”.Czy kiedykolwiek Pankomponował? “Tak,skomponowałem paręutworów, gdy byłem stu-dentem konserwatorium,w połowie lat 80’, były toutwory teatralne,”. Comógłby Pan powiedziećmłodzieży, która nie makontaktu z muzką kla-syczną? “Żeby obejrzeliostatnie 10 minut “Pia-nisty” Romana Polań-skiego i zobaczyli, żemuzyka może nie tylkouratować życie ale takżepołączyć sprzeczne ideeoraz osoby, które wydająsię od siebie bardzo od-ległe, ale które łączyzmysł sztuki i boskiejperfekcji, które wyrażająsię w Muzyce”.

Między Rzymem a WarszawąPiero Gallo: “Muzyka może uratować życie i połączyć przeciwieństwa”

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Stefano Cavallo

Continua l’ini-ziativa diPercorrendol’Italia delcomitato di

Lodz dell’Associazione Ita-liani in Polonia, che dopo ilprimo evento dedicato allaPuglia, ha portato sotto laluce dei riflettori il Veneto:la regione di Venezia, diPadova, dell’Amarone delValpolicella, di Romeo eGiulietta, della polenta, diVivaldi, del Prosecco e…non solo!

L’evento, patrocinatodall’Istituto Italiano di Cul-tura di Varsavia e dal Co-mune di Lodz, è statoorganizzato in collabora-zione con l’Istituto Europeo,l’Accademia di Musica diLodz, il Museo del Cinema,l’Associazione Culturale Ci-neforum CINIT “Luis Bu-nuel”, SLC consultants econ il supporto di GeneralBeton e dei consorzi di pro-mozione turistica di Verona,Padova, Jesolo-Eraclea e

Marca Treviso.Il Veneto richiama imme-

diatamente alla mente Ve-nezia e la celebre Mostradel Cinema, e l’evento èstato inaugurato proprio dauna rassegna cinematogra-fica dedicata alla comme-dia italiana, con due filmambientati in Veneto: Si-gnore e signori (1965) diPietro Germi, e Pane e tuli-pani (2000), di Silvio Sol-dini. Ma il Veneto è ancheluogo di villeggiatura e ric-chi percorsi enogastrono-mici, come hanno saputosplendidamente illustrareKamila Gurdała di Moja Ita-lia e Massimo Beretta,sommelier A.I.S. (Associa-zione Italiana Sommelier).Grazie poi alla preziosa col-laborazione dell’Accademiadi Musica di Lodz, degli ar-tisti Hanna Czarnecka, so-prano, AgnieszkaKorzeniewska, soprano,Anna Werecka, mezzoso-prano, Damian Ganclarski,controtenore ed Ewa Rze-tecka, clavicembalo e dellaloro insegnante di italianoJoanna Mirzejewska, il Ve-neto è stato raccontato

anche attraverso la musicabarocca con il concerto“Non solo Vivaldi”, compo-sto da brani di Vivaldi, Ha-endel, Monteverdi,Scarlatti, Carissimi, Cal-dara, Rosa.

Dulcis in fundo, non po-teva mancare un momentoper deliziare il palato convini e prodotti della cucinaveneta offerti gentilmenteda Cantina della Valpan-tena, Antico Forno Bonomi,

Apicoltura Falasco, Asso-ciazione ‘Lo Scrigno dellaTradizione’ e l’azienda agri-cola Terre dei Largoni diRomeo Lazzarotto, prodottimolto apprezzati da tutti gliospiti.

Percorendo l’Italia: il Veneto

Od d z i a łŁódzki Sto-warzysze-nia ‘Italianiin Polonia’

kontynuuje cykl spotkań“Przemierzając Włochy”,po pierwszym, poświęco-nym regionowi Puglia,przyszedł czas na regionVeneto: kraj Wenecji,Padwy, słynnego winaAmarone della Valpoli-cella, Romea i Julii, po-lenty, Vivaldiego, proseccoi nie tylko!Wydarzenie, pod patrona-

tem Włoskiego InstytutuKultury w Warszawie orazOddziału Łódzkiego, zos-tało zorganizowane przywspółpracy z InstytutemEuropejskim, Łódzką Aka-demią Muzyczną, MuzeumKinematografii, Stowarzy-szeniem Kulturalnym Ci-neforum CINIT “LuisBunuel”, SLC consultantsoraz przy wsparciu jedno-stek General Beton i pro-mocji turystycznejWerony, Padwy, Jesolo-Eraclea i Marca Treviso.Region Veneto kojarzy sięnam z Wenecją oraz wspa-

niałą Wystawą Kina, właś-nie dlatego wydarzenie za-częło się przeglądemfilmowym poświęconymkomedii włoskiej, którychakcja rogrywa się w regio-nie Weneto: Panie i Pano-wie (1965) reżyserii PietroGermi, oraz Chleb i tuli-pany (2000), reżyserii Sil-vio Solini. Ponadto Venetoto także miejsce wakacji ibogatych wycieczek eno-gastronomicznych, któredoskonale zostały opisaneprzez Kamilę Gurdała zMoja Italia i Massimo Be-retta, sommelier A.I.S.

(Stowarzyszenia Włoskichsommelier). Dzięki cennejwspółpracy z Łódzką Aka-demią Muzyczną i jej ar-tystami: Hanną Czarnecką– sopran, Agnieszką Ko-rzeniewską – sopran, AnnąWerecką – mezzosopran,Damianem Ganclarskim –contratenorem i Ewą Rze-tecką – klawesyn oraz ichnauczycielką włoskiegoJoanną Mirzejewską, Ve-neto zostało przedstawionetakże poprzez muzykę ba-rokową w koncercie “Nietylko Vivaldi”, składają-cym się z utworów Vival-

diego, Haendela, Montver-diego, Scarlattiego, Caris-simiego, Caldary, Rosy.Dulcis in fundo, nie mogłozabraknąć chwili na skosz-towanie win i produktówkuchni regionu Veneto, po-chodzących z winiarni Val-pantena, Antico FornoBonomi, Apicoltura Fa-lasco, stowarzyszenia ‘LoScrigno della Tradizione’ iprzedsiębiorstwa agrotu-rystcznego Terre dei Lar-goni własności RomeoLazzarotto, bardzo doce-nionych przez wszystkichgości.

10 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

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Organizator Stowarzyszenie "Italiani InPolonia", Comitato di Lodz & Inter-Log

Page 11: Gazzetta Italia n.6

Enrico Buscema

Durante il mesedi gennaio,quando la motoriposa in ga-rage, è il mo-

mento per me di guardare ilmappamondo e cercare di av-vicinarmi a quello che, scher-zando, ho definito un obiettivodella vita: visitare almeno 100nazioni diverse, e oggi sono ar-rivato a 69!. Da qualche annoa questa parte ho scoperto laformula vincente che mi con-sente di realizzare i miei sogni,appagando in pieno le mie esi-genze di viaggiatore mediandocon le esigenze della mia par-tner: si chiama crociera. Perarrivare a questa conclusioneho dovuto superare una seriedi preconcetti che, solo dopoaver constatato “de visu”, hopotuto superare grazie al teo-rema: crociera= servizio al top+ varietà di scenari da visitare+ costi contenuti + sicurezza inviaggio (sono tornato giusto intempo dall’Egitto!) + diverti-mento con spettacoli di qualità+ un tocco romantico.

Primo preconcetto: la cro-ciera è per pensionati. Io ne hofatte solo tre ma ho sempre in-contrato tanti giovani e basta

organizzar le escursioni conun’altra coppia dinamica e siriesce a visitare il posto moltomeglio evitando attese inutili.

Facciamo un passo indietroe spieghiamo come funzionanole moderne crociere, per esem-pio quelle della Costa (eccel-lenza italiana, capitaleamericano gruppo Carnival).Se scegliamo un periodo diuna settimana, arriviamo con ilvolo che ci organizza l’agenziapolacca, e ci attende il perso-nale di bordo super preparatoin tutte le lingue possibili perespletare le eventuali formalitàdei visti e spiegarci le escur-sioni disponibili. Si perché lanave, di solito, naviga durantela sera e la notte, in modo taleda raggiungere una nuova de-stinazione tutte le mattine.

A bordo trovate tutto quelloche potreste desiderare du-rante la vacanza: palestra,spa, cinema 4d, teatro, unaserie di piano bar a tema, pi-scine, jacuzzi, ristoranti, libre-ria, punti internet, negozi dutyfree, gallerie d’arte, nursery perbambini molto piccoli, anima-tori per teen agers, casinò, slotmachines e persino un cappel-lano che celebra la messa ognigiorno. Il tutto condito con un li-vello di cortesia e attenzione alcliente mai visto. Sarete sem-pre salutati da qualsiasi per-

sona del personale Costa (dalmeccanico della sala motori alresponsabile della security).

Altro preconcetto: Le cro-ciere sono carissime. Niente dipiù falso. Sta a noi determinare

il costo della crociera evitandomagari alcuni extra e le innu-merevoli tentazioni. Di solito ipacchetti acquistati nelle agen-zie non comprendono: leescursioni, le bevande alcoli-che, i caffè e una mancia forfaitdi circa 7 euro al giorno per ilpersonale di bordo.

Proviamo a fare una rifles-sione. In quanti alberghi fre-

quentati vi cambiavano asciu-gamani 2 volte al giorno, len-zuola ogni giorno? In quantiresort vi offrivano ogni serauno spettacolo di superlativaqualità con cantanti, ballerine,

costumi da “folies bergere” illu-sionisti e quant’altro? In qualealtro ambiente di vacanza riu-scite a far divertire contempo-raneamente un bambino condelle baby sitters professioni-ste e una serie di giochi educa-tivi, i vostri genitori con il pianobar e il repertorio di Peppino diCapri e voi stessi in una disco-teca con luci laser mentre sor-

seggiate un esotico drink?Quale altra vacanza vi con-sente di visitare Petra in Gior-dania, Gerusalemme in Israelee Luxor senza essere sfiniti afine vacanza? Quale altra va-

canza, a discapito della dieta,ti offre la possibilità di succu-lente colazioni con abbon-danza di frutta spesso locale,pranzi che ho definito “abbuf-fet” cene con menu a la cartecon antipasti, zuppe, primi, se-condi, contorni, formaggi edolce? Non vi basta? Bene lanave organizza sempre deglispuntini notturni a base di

pizza o feste tematiche condolci da capogiro.

Credetemi, dietro ogni cro-ciera, esistono complesse di-namiche logisticoorganizzative, grazie alle qualinulla è lasciato al caso. Esercitidi professionisti lavorano ala-cremente in maniera molto di-screta quasi invisibile per far siche ogni tipologia di turistatorni soddisfatto e anzi facciada inevitabile “tam tam” percoinvolgere altre famiglie, cop-pie o anche single.

Anche dal punto di vista am-bientale questi giganti marinisono perfettamente allineaticon le nuove politiche ambien-tali.

Nulla del cibo viene riciclatoper gli ospiti ma viene minitritu-rato e dato in pasto ai pesci adalmeno 20 miglia al largo. I re-sidui non organici vengono in-ceneriti a bordo e quel caloreviene utilizzato per riscaldareacqua etc. Esiste un lato nega-tivo in tutto questo, però. Sa-pete qual’è? Quando questisogni di vacanze volgono altermine, la mia compagna congli occhi un po’ lucidi mi do-manda: “Quando facciamo laprossima?”

E io pago...

6 stelle in alto mare

6 gwiazdek na morzu

Wstyczniu,k i e d ymotor od-poczywaw garażu,

jest czas by zasiąść z globu-sem i zrobić krok w stronęosiągnięcia tego, co nazywamżartobliwie moim życiowymcelem: odwiedzenia przynajm-niej 100 krajów. (W momenciepisania tego artykułu mam nakoncie już 69!)Parę lat temu odkryłem for-mułę, która pozwala mi na rea-lizację marzeń, spełniając wpełni moje wymagania jakopodróżnika oraz wymaganiamojej partnerki – a zwie się:rejs wycieczkowy.Aby dojść do tego wniosku,musiałem zmierzyć się z seriąuprzedzeń, i dopiero po ichosobistym zweryfikowaniu,mogłem stworzyć następującyteoremat: rejs wycieczkowy =usługa najwyższej klasy + róż-norodność odwiedzanych sce-nerii + umiarkowane koszty +bezpieczeństwo podróży (wsamą porę udało mi się wrócićz Egiptu!) + zabawa przy pro-fesjonalnych spektaklach + ro-mantyczna aura.Pierwsze uprzedzenie: rejsywycieczkowe są tylko dlaemerytów. Sam byłem jedyniena trzech, ale zawsze spotyka-łem wielu młodych ludzi. Cza-sem wystarczy zorganizowaćsię z drugą energiczną parą, bylepiej zwiedzić różne miejsca

i uniknąć niepotrzebnego cze-kania.Cofnijmy się o krok, żeby wy-tłumaczyć jak wyglądająwspółczesne rejsy wyciecz-kowe na przykładte firmy Costa(........., kapitałamerykański grupyCarnival). Jeśli wy-bierzemy rejs ty-g o d n i w y ,docieramy na start-charterem zorgani-zowanym oprzezpolską agencję iczeka już na naspersonel pokła-dowy świetnie wy-szkolony wewszystkich języ-kach, aby załatwićewentualne formal-nośći dotyczącewiz i opowiedziećo dostępnych wy-cieczkach. Statekzwykle przemiesz-cza się nocą tak, byzaoferować co-dziennie rano nowemiejsce do zwie-dzania.Na pokładzie znaj-duje się wszystko,czego moglibyściesobie życzyć pod-czas wakacji: siłownia, spa,kino 4d, teatr, piano bar i innebary tematyczne, baseny, ja-cuzzi, restauracje, księgarnia,kafejki internetowe, sklepyduty free, galerie sztuki, klu-biki dla dzieci, animatorzy dla

nastolatków, kasyno, automatydo gry a nawet ksiądz, którycodziennie odprawia mszę.Wszystko to doprawione nie-spotykaną uprzejmością i dba-

łością o klienta. PersonelCosty zawsze się z Wami wita(od mechanika z maszynownipo szefa działu bezpieczeń-stwa).Następne uprzedzenie: rejsywycieczkowe są strasznie dro-

gie. Nic bardziej mylnego. Tow naszej gestii leży ustalenieceny rejsu, możemy zrezygno-wać z niektórych dodatko-wych atrajkcji i spróbować

oprzeć się niezliczonym poku-som. Zwykle pakiety kupionew agencjach nie obejmują:wycieczek, napojów alkoholo-wych, kawy i napiwku dla per-sonalu w wysokości 7 eurodziennie.

Zastanówmy się: w jakim ho-telu zmieniali Wam ręcznikidwa razy dziennie a pościelraz dziennie? W jakim kuror-cie oferowali Wam przedsta-

w i e n i amuzyczne naj-wyższej klasy iz: piosenka-rzami, tancer-k a m i ,kostiumami wstylu FoliesBergère, iluzjo-nistami i Bógwie czym jesz-cze? W jakimwakacyjnym ku-rorcie jesteście wstanie zapewnićdziecku roz-rywkę i naukępod opieką wy-kwalifikowanejopiekunki, Wa-szym rodzicom –piano bar z re-pertuarem Pep-pina di Capri aWam samym –dyskotekę z lase-rowymi świat-łami, na którejpopijacie egzo-tycznego drinka?Jakie inne waka-cje pozwolą

Wam zwiedzić Petrę w Jorda-nii, Jerozolimę w Izraelu iLuxor bez totalnego wycień-czenia podróżą? Jakie waka-cje, działając na niekorzyśćdiety, oferują możliwość kosz-towania przepysznych śniadań

z lokalnymi owocami, obiadyw formie szwedzkiego stołu, akolacje z daniami z karty z:przystawkami, zupami, dru-gim daniem, dodatkami, se-rami i deserem? A jeśli to niewystarczy? Na statku są za-wsze nocne poczęstunki zpizzą w roli głównej i imprezytematyczne z upajającymi sło-dyczami.Wierzcie mi, za każym rejsemstoją skomplikowane działanialogistyczno-organizacyjne,dzięki którym nic nie jest dzie-łem przypadku. Cała armiaprofesjonalistów pracujezwinnie i dyskretnie, są prawieniezauważalni, aby każdywrócił z rejsu zadowolony iprzekazał znajomym pocztąpantoflową jego informacje orejsie.Także z punktu widzenia eko-logii, te morskie giganty sąidealnie dostosowane do wy-mogów polityki ochrony śro-dowiska.Nic z jedzenia nie jest ponow-nie podawane gościom,wszystkie resztki zostajązmielone i wysypane rybom...Odpady nieorganiczne są pa-lone na pokładzie, a ciepłoktóre przy tym powstaje zos-taje użyte do podgrzewaniawody.Jest pewna wada tego wszyst-kiego, wiecie jaka? Kiedy tewymarzone wakacje mają sięku końcowi, moja partnerka złezką w oku pyta: to kiedy na-stępny rejs??A ja niestety płacę.

11GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Page 12: Gazzetta Italia n.6

CALENDARIO EVENTI FEBBRAIO 2011

2 febbraio, ore 18.00 Cinema – SCIUSCIA’ (1946) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 9 febbraio, ore 18.00 Cinema – L’ORO DI NAPOLI (1954) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 10 febbraio, ore 17.00 Arte – I MAESTRI DELL’INCISIONE ITALIANA Luogo: Muzeum !l"skie di Katowice Informazioni: [email protected] ; tel: 783 83 84 63 [email protected] ; tel. 12 421 89 43/46 int. 113 La mostra, promossa dall’ADAFA (Amici dell’arte – Famiglia artistica) e dal Comune di Cremona, su iniziativa e cura di Vladimiro Elvieri, è organizzata dal Museo Slesiano di Katowice in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 16 febbraio, ore 18.00 Cinema – IERI OGGI E DOMANI (1963) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia 17 febbraio, ore 18.00 Arte – MOSTRA – POESIA VISIVA Luogo: Galleria Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected] ; tel. 12 421 89 43/46 int. 113 La mostra è organizzata dallo Studio Archeo900 di Ferrarain collaborazione con questo Istituto 23 febbraio, ore 18.00 Cinema – MATRIMONIO ALL’ITALIANA (1964) Luogo: Sala proiezioni Istituto Italiano di Cultura Informazioni: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 int. 103 L’evento è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia NB. Per informazioni più dettagliate sugli eventi consultare il sito www.iiccracovia.esteri.it

Page 13: Gazzetta Italia n.6

KALENDARZ WYDARZE! NA LUTY 2011

2 lutego, godz. 18.00 Kino – DZIECI ULICY (SCIUSCIA’) (1946) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie 9 lutego, godz. 18.00 Kino – Z"OTO NEAPOLU (L’ORO DI NAPOLI (1954) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie 10 lutego, godz. 17.00 Sztuka – MISTRZOWIE WSPÓ"CZESNEJ GRAFIKI W"OSKIEJ Miejsce: Muzeum "l#skie w Katowicach Informacjw: [email protected] ; tel: 783 83 84 63 [email protected] ; tel. 12 421 89 43/46 int.113 Wystawa, wypromowana przez ADAFA (Amici dell’Arte – Famiglia artistica) i Urz#d Miasta Cremona, z inicjatywy i pod opiek# artystyczna Vladimiro Elveriego, zosta!a zorganizowana przez Muzeum "l#skie w Katowicach we wspó!pracy z W!oskim Instytutem Kultury w Krakowie 16 lutego, godz. 18.00 Kino – WCZORAJ DZI# I JUTRO (IERI OGGI E DOMANI (1963) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie 17 lutego, godz. 18.00 Sztuka – WYSTAWA - POEZJA WIZUALNA Miejsce: Galeria W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 113 Wystawa zosta!a zorganizowana przez Studio Archeo900 z Ferrary we wspó!pracy z tutejszym Instytutem 23 lutego, godz. 18.00 Kino – MA"$E!STWO PO W"OSKU (MATRIMONIO ALL’ITALIANA) (1964) Miejsce: Sala kinowa W!oskiego Instytutu Kultury Informacje: [email protected]; tel. 12 421 89 43/46 wew. 103 Projekcja zorganizowana przez W!oski Instytut Kultury w Krakowie NB. Per informazioni più dettagliate sugli eventi consultare il sito www.iiccracovia.esteri.it

Page 14: Gazzetta Italia n.6

14 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Marco Ghia

Il 1 Febbraio 2011 Massimo Bot-tura è stato insignito dall`Accade-mia Mondiale della Cucina diParigi del titolo di migliore chefdel mondo, grazie al connubio tra

rispetto della tradizione culinaria ita-liana, ispirazione artistica e proiezioneverso il futuro. Il suo primo ristoranterisale al 1987, ma Osteria France-scana è stata la svolta e dopo soli cin-que anni arriva la prima stella Michelin(2002), seguita da una seconda nel2005. Nel 2009 il ristorante si è clas-sifica al 13° posto tra i primi cinquantaal mondo (il miglior piazzamento disempre per un ristorante Italiano) por-tando il nome di Bottura sulla boccadei gastronauti mondiali insieme aquelli di Adria, Heston, Nilsson e cosivia. Una cucina progressista dove avolte le tecniche estreme gli hannoportato critiche della stessa stampache oggi lo osanna, anche se è sem-pre stato difeso da un battaglione diproduttori innamorati. L`innovazione è

il fondamento della tradizione diceBottura. Molte sue “fissazioni” sono di-ventate realtà come il recupero dellaBianca Modenese, una vacca da lattevicina all’estinzione ed il lavoro di per-suasione sul consorzio del Parmi-giano Reggiano perchè producameno e meglio. Non ci dimentichiamoche siamo nella patria del parmigiano,del prosciutto di Parma e dell’acetobalsamico (di cui la famiglia produceun pregiatissimo cru) tutti prodotti chehanno trovato il loro naturale amba-sciatore nel mondo. In ultimo una ri-cetta , la Pasta e Fagioli secondo lasua interpretazione

Compressione di pasta e fagioli

Viene servita in un bicchierino divetro, la sua composizione a strati ciincita a scavare e a mischiare i sapori.

1) il primo livello (dal basso) è unaCreme Royale di cotiche e fagioli (bor-lotti di Lamon) con un tocco di foisgras frullati e cotti a 90 gradi per 40minuti

2) il secondo strato è composto dallaparte bianca e più amara del radicchiosfumata in padella con del vino;

3) il terzo strato sopra il radicchio ècomposta da “maltagliati in crosta diparmigiano” dove la crosta bollita coni fagioli è poi tagliata a scaglie;

4) il quarto strato è una crema di fa-gioli preparata a frullato e passata cherifinisce il bicchierino;

5) infine “acqua di rosmarino” montataa spuma per trasmettere intensitàsenza invader toccando solamente ilbicchiere.

Certo viste al microscopio ricetted`alta cucina come questa fannoemergere l’idea e la complessità dellostudio che i grandi chef mettono nelloro lavoro, non ci scandalizziamodunque perchè usando le parole dellostesso Bottura “l’innovazione di oggi èla tradizione del futuro”.

Parigi incorona Bottura

Pariyż nagradza

Massimo Botturę

Dnia 01 lutego 2011Massimo Bottura zos-tał uhonorowanyprzez Paryską Akade-mię Kulinarną tytu-

łem najlepszego szefa kuchni naświecie, dzięki niesamowitemu talen-towi łączenia szacunku dla tradycyj-nych dań kuchni włoskiej z inspiracjąartystyczną i innowacją. Pierwsząrestaurajcę otworzył w 1987 roku, aledopiero Osteria Francescana(Karczma Franciszkanów) okazałasię być przełomem w jego karierze izaledwie po pięciu latach od otwarciauzyskała pierwszą gwiazdkę Miche-lin (2002) i potem drugą w 2005roku. W 2009 restauracja znalazła

się na 13 miejscu w rankingu pięć-dziesięciu najlepszych lokali na świe-cie (to najwyższa pozycja, jakąkiedykolwiek osiągnęła włoska res-tauracja), przynosząc sławę nazwiskuBottura, od tej pory porównywanemuz najlepszymi kucharzami na świe-cie: Adria, Heston, Nilsson itp. Kuch-nia przyszłościowa, w której stosujeczasem dość odważne i skrajne roz-wiązania przysporzyły mu równieżsłów krytyki w prasie, która teraz wy-nosi go na piedestały, choć tak na-prawdę zawsze był broniony przezbatalion wielbiących go producen-tów. Innowacyjność jest podstawątradycji mówi Bottura. Wiele z jego„obsesji” urzeczywistniło się , jak naprzykład odratowanie gatunku krowyBiałej z Modeny, któremu groziłowyginięcie, czy też wywarcie presjina Konsorcjum sera Parmigiano Reg-

giano, aby produkowano mniej par-mezanu, a lepszej jakości. Nie zapo-minajmy, że kucharz ten pochodzi zkrainy parmezanu, szynki parmeń-skiej i octu balsamicznego (jego ro-dzina prowadzi produkcjęwyrafinowanej odmiany octu- cru),produktów, które na całym świecie sątak znane, że nie potrzebują żadnejpromocji.

Na koniec przepis, makaron z fa-

solą à la Bottura

Podawany w szklance, konsystencjai kompozycja powinna zachęcać dozanurzenia łyżki do dna i kosztowa-nia wielu smaków na raz.

1) pierwsza warstwa (od dołu) toCreme Royale ze słoniny i fasoli (fa-sola pinto z Lamon) z odrobiną foiegras zmiksowanego i pieczonego w

temperaturze 90 stopni przez 40minut.

2) druga warstwa składa się z białej inajbardziej gorzkiej części radicchio(włoskiej cykorii sałatowej) podsma-żonej na patelni z winem.

3) Trzecia warstwa położona na ra-dicchio to maltagliati (rodzaj maka-ronu) pod skorupką z parmezanu,która składa się z parmezanowejskórki podmażonej z fasolą i pokro-jonej w cienkie plasterki;4) Czwartą warstwę stanowi krem ze

zmiksowanej fasoli, który wypełniaszklankę po brzegi.

5) na koniec woda rozmarynowa,ubita na piankę, która łączy danie, nieprzenikając do wnętrza szklanki.

Oczywiście, dokładniejsze badanietego typu dań haute cuisine pokazuje,jak bardzo złożone i skomplikowanejest ich przygotowanie i praca szefówkuchni. Nie buntujmy się jednak, bo,że zacytuję samego Botturę „dzisiej-sze innowacyjne roziązania staną sięw przyszłości tradycją".

VIE DEL GUSTO

REKLAMA

Page 15: Gazzetta Italia n.6

15GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Giuseppe Leonardi

Sommelier AIS - Restauracja Da Aldo

Il Montepulciano è uno dei più im-portanti e diffusi vitigni d’Italia,con cui si producono vini chepossono raggiungere i verticidella qualità enologica mondiale.

Il territorio in cui nasce e ancoraadesso tocca il massimo della suaespressività è l’Abruzzo, e con questadizione infatti – Montepulcianod’Abruzzo – si presenta ai mercati ilDoc principale del vino da Montepul-

ciano. Anche se ormai la sua diffu-sione nelle regioni limitrofe (Marche,Molise e Puglia in primo luogo) ne fauno dei vitigni principali in altre deno-minazioni d’origine, tra le quali men-zioniamo la DOCG Conero nelleMarche.Il Montepulciano è un vitigno autoc-tono abruzzese a tutti gli effetti, la cuiculla si situa precisamente nella VallePeligna, nei dintorni di Sulmona. Laleggenda vuole che sia lo stesso viti-gno e lo stesso vino che permise adAnnibale di rifocillare i suoi soldati eguarire dalla scabbia i suoi cavalli con

cui si avviava a conquistare Roma. Lastoria della viticoltura in Abruzzo èquindi millenaria, ma l’importanza delMontepulciano accanto a quella del-l’uva trebulanum già decantato da Pli-nio (e che potrebbe aver dato origineall’attuale Trebbiano, altro vitigno dipunta dell’enologia abruzzese),emerge soltanto nel ‘700.Sante Lancerio, bottigliere del PapaPaolo III, già nel Cinquecento menzio-nava l’uva montepulciano riferendosiperò all’uva della città toscana patriadel Vino Nobile di Montepulciano, ilprugnolo gentile, un clone del sangio-vese. Già allora questo grande vitignodi cui parleremo in uno dei prossimiarticoli, dava vini di grande qualità enei secoli si diffuse piano piano neiterritori limitrofi e in Abruzzo. La suasomiglianza con il vitigno autoctonoabruzzese, fece si che anche questovenisse chiamato Montepulciano, eche venisse considerato una sottova-rietà di sangiovese. Le imprecise de-scrizioni scientifiche e ampelografichesuccessive non chiarirono le diffe-renze tra i due vitigni e fino al secoloscorso si pensava che Montepulcianoe sangiovese fossero in realtà legatida una stretta parentela. Comunquegià in alcuni scritti della fine dell’Otto-cento si era rilevato perlomeno la dif-ferenza nel ciclo vegetativo dei duevitigni distinguendo un Montepulciano

primaticcio (in realtà il sangiovese) eun Montepulciano cordisio (il veroMontepulciano). Le nuove tecnologiemolecolari e studi ampelografici piùattenti, confermarono definitivamentenella seconda metà del Novecento, ladiversità tra i due vitigni.Il problema del nome però rimane,tanto più che la città Montepulcianovanta un vino famoso, il Vino Nobileappunto, fatto da uve sangiovese(prugnolo gentile), e si sa che in unasituazione di ‘guerra’ tra le due deno-minazioni (Vino Nobile di Montepul-ciano e Montepulciano d’Abruzzo) adavere il primato sarebbe la denomina-

zione di origine topografica.Il vino Montepulciano ha capacitàespressive elevatissime, e nonostantequalche carattere rustico, se ben in-terpretato può essere un vino potente,strutturato ed elegante, con tannini fittima morbidi e poco aggressivi e conun finale sostenuto da una notevoleforza estrattiva e alcolica. Abbina-menti consigliati sono i primi piatti piùstrutturati come le pappardelle al ragùdi lepre o di cinghiale o secondi comela carne alla brace, arrosti, agnello alforno, stinco di maiale arrosto, tagliatedi manzo e formaggi come il pecorinoabruzzese.

Montepulciano

Włoskie

winorośle

Montepulciano

Montepulcianojest jedną z naj-ważniejszych inajbardziej po-pularnych wło-

skich odmian winorośli, z którychprodukowane jest wino znajdu-jące się pod względem jakości naświatowych szczytach. Tereny, naktórych się narodziło i gdzie doteraz osiąga najbardziej wyrazistysmak to Abruzzo i właśnie tanazwa – Montepulciano d'Ab-ruzzo znana jest na rynku, jakogłówny produkt DOC powstającyz tej winorośli. Rozprzestrzenia-nie się na sąsiednie regiony (Mar-che, Molise i zwłaszca Apulia)czyni z niej jednak jedną z głów-nych odmian winorośli o wielukontrolowanych i gwarantowa-nych nazwach pochodzenia, jakna przykład DOCG Conero z Re-gionu Marche. Montepulciano jestodmianą bez wątpienia mającąswoje korzenie w Abruzzo, a do-kładniej w Dolinie Peligna, wokolicach Sulmona. Legendamówi, że to właśnie winem z niejprodukowanym pokrzepiali siężołnierze Hannibala i że stosowalije również do leczenia ześwierzbu koni, na których potemwojsko wyruszyło na podbójRzymu. Historia winnic w Ab-ruzzo liczy sobie zatem wiele ty-sięcy lat, ale wino montepulciano,podobnie, jak winorośl trebula-num, wychwalana już przez Pli-niusza (która to być może dałapoczątek dzisiejszemu Trebbiano,jeszcze innej wspaniałęj odmianiez Abruzzo), zystkało uznanie do-piero na początku XVIII wieku.Już w XVI wieku, Sante Lancerio,winiarz papieża Pawła III, pisał omontepulciano mając jednak namyśli winogrona uprawiane wtoskańskim miasteczku, roddzin-nej ziemi Vino Nobile z Monte-pulciano, szczepu typu prugnlogentile (tarnina), klonu Sangio-vese. Już wtedy ta wspaniała od-miana, o której opowiemy wjednym z następnych artykułów,dawała wina znakomitej jakości ina przestrzeni wieków powolirozprzestrzeniała się na sąsiednieregiony, między innymi właśnie

do Abruzzo. Jej podobieństwo dordzennych winorośli z Abruzzosprawiło, że nazwana zostałamontepulciano i uznana za rodzajodmiany Sangiovese. Niezbyt do-kładne badania naukowe, ani póź-niejsze opisy gatunków niewyjaśniły różnic pomiędzydwoma szczepami i aż do ubieg-łego wieku uważano, że monte-pulciano i sangiovese łączy wrzeczywistości bardzo ścisłe po-krewieństwo. Mimo tego, że jużw niektórych pismach końca XIXwieku stwierdzono, że istniejeprzynajmniej różnica w cyklu we-getacji tych dwóch odmian, i do-konano rozróżnienia pomiędzyMontepulciano Primaticcio(wczesne – w rzeczywistości San-giovese) oraz Montepulciano Cor-dis (prawdziwe Montepulciano).Nowe techniki analizy molekular-nej, dokładne badania oraz szcze-gółowe opisy gatunkówostatecznie potwierdziły w drugiejpołowie XX wieku znaczącą róż-nicę pomiędzy dwoma rodzajamiwin. Pozostaje jednak nierozwią-zany problem nazwy, zwłaszcza,że toskańskie miasteczko Monte-pulciano może poszczycić sięwspaniałym i znanym na całymświecie winem Vino Nobile, pro-dukowanym jednak z winogrontypu sangiovese (prugnolo gen-tile- tarnina), i wiadomo, że w sy-tuacji „sporu” o oryginalną nazwęi miejsce pochodzenia (Vino No-bile Montepulciano i Montepul-ciano d'Abruzzo) pierwszą rolęodgrywać będzie zawsze pocho-dzenie topograficzne. Wino Mon-tepulciano ma bardzo wysokązdolność ekspresji, i mimo lekko„ludowego” charakteru, degusto-wane we właściwy sposób oka-zuje się dobrze zbudowanym,wyrazistym eleganckim trunkiemo solidnej strukurze i wyraźnych,choć miękkich i mało agresyw-nych garbnikach. Finisz charakte-ryzuje się mocnym akcentemekstraktu i alkoholu. Zaleca siępodawać je z potrawami o kon-kretnej strukturze, jak pappardellez ragu z zająca lub dzika albo zdrugimi daniami, mięsem z grilla,pieczenią jagnięciną, czy golonkąz pieca, stekami wołowymi i se-rami, jak na przykład PecorinoAbruzzese (ser owczy z Abruzzo).

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Page 16: Gazzetta Italia n.6

14 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011 Notizie in breve a cura diDorota Kozakiewicz

A Łódź nasce il più lungoitinerario turistico di equita-zione in Europa. A fine gen-naio, nei pressi diKazimierz, distretto di Luto-miersk è stato organizzatoil primo percorso invernalesulla nuova via (ŁódzkiSzlak Konny) ed è solo unassaggio di tutti gli eventiprogettati per quest’anno.La costruzione della strut-tura è stata parzialmente fi-nanziata dalla Regione(Voivodato) lodzkie ed allafine dei lavori sarà lunga1817 km (costo totale di 32mln di zl), composta da duepercorsi: uno che attra-versa Zgierz, Lutomiersk,Pabianice e Brzeziny, ed ilsecondo che passa per lezone più remote della pro-vincia, come al nord Lo-wicz es al sud Radomsko.In ul. Wycieczkowa a Lodztra poco aprirà il Centro diControllo dell’Itinerario(Centrum ZarządzaniaSzlakiem Konnym), dove si

seguiranno tutti i percorsidei turisti forniti di un GPSil che permetterà ai servizidi emergenza di raggiun-gere le persone che si tro-veranno in difficoltà.Gli assistenti del Centroaiuteranno anche a pianifi-care un percorso, generarela mappa e suggeriranno iposti dove fermarsi a man-giare o dormire, o cosa vi-sitare. Si potranno affittarele audioguide. In Polonial’equitazione non è ancorauna pratica diffusissima,solo una persona su 400 lofa regolarmente quindi ilpotenziale di sviluppo ègrande. Soprattutto perchéci sono grandi spazi da gi-rare, come per esempio leforeste che statali. E pen-sate che in Belgio ed inOlanda, dove questo sportè molto comune si va a ca-vallo soprattutto all’internodi strutture coperte.

Il più lungo itinerario

d’equitazione d’Europa

Walter Passoni

La vignetta

czas na start!

Prima il ritorno dell'inverno, adesso arrivodella primavera. Il tempo fa gli scherzi?Sono in corso o sono già finite le vacanzeinvernali per le scuole e le università in tuttala Polonia:dolnośląskie 14 febbraio - 27 febbraio, ku-jawsko-pomorskie 31 gennaio - 13 febbraio,lubelskie 17 gennaio - 30 gen, lubuskie 31gennaio - 13 febbraio, łódzkie 17 gennaio -30 gennaio, małopolskie 31 gennaio - 13febbraio, mazowieckie 14 febbraio - 27 feb-braio opolskie 14 febbraio - 27 febbraio,podkarpackie 17 gennaio - 30 gennaio, po-dlaskie 24 gennaio - 6 febbraio, pomorskie17 gennaio - 30 gennaio 2011, śląskie 17gennaio - 30 gennaio, świętokrzyskie 31gennaio - 13 febbraio, zachodniopomorskie14 febbraio - 27 febbraio, warminsko-ma-zurskie24 gennaio - 6 febbraio, wielkopol-skie 31 gennaio - 13 febbraio. Molta gentedecide, come ogni anno di andare in mon-tagna. Le piste funzionano abbastanzabene. Nonostante la mancanza di grandinevicate in questi ultimi tempi, il clima favo-risce sicuramente gli sciatori. Le tempera-ture sono abbastanza basse per consentiredi portare la neve artificiale sulle piste cheservirà soprattutto durante il più tiepidomarzo. Ma nelle montagne Tatra c'è ancoraun sacco di neve. A Zakopane funzionanotutti gli impianti principali, come a Nosal,Szymoszkowa, Harenda e Gubałówka.Sempre più persone decidono di andarenon in montagna ma al mare o addirittura ailaghi di Mazury. Il clima mite e le diversifi-cate offerte di SPA e centri benessere atti-rano le famiglie. Ai laghi attrazioni comel'hokey sul ghiaccio, gite in slitta, con i quadand bobslay, grigliate sulla neve. Vicino aMragowo esiste anche una famosa pista dasci che finisce su un lago (Gora CzterechWiatrow).

Vacanze invernali

in Polonia

Il 66° anniversario della libe-razione del campo di con-centramento di Auschwitz èstato commemorato dagli exprigionieri e dai presidenti diPolonia e Germania. I duecapi di stato hanno sottoli-neato il bisogno di comme-morare gli orrendi crimininazisti ma anche il bisognodi una totale e completa ri-conciliazione tra le due na-zioni. “Un segnale positivoche mostra come il mondo siavvii verso il bene e che, no-

nostante questa terribileesperienza, dopo molti annisiamo più propensi ad elimi-nare dalla mente delle na-zioni moderne, dai paesimoderni queste orribili coseche hanno avvelenato conl'odio e dolore almeno unpaio di generazioni nella no-stra parte d'Europa”, ha dettoKomorowski. "Questi criminiriempiono noi tedeschi divergogna e disgusto. Noi ab-biamo la responsabilità sto-rica per tutto quello che è

successo, indipendente-mente dalla colpa indivi-duale delle singolepersone. Non potremmomai consentire che similicrimini si ripetano”, haaggiunto il presidente te-desco. Władysław Barto-

szewski, uno dei ministrisotto Donald Tusk, un uomodi stato e anche uno dei pri-gionieri di Auschwitz che por-tava il numero 4427, hachiesto il sostegno finanzia-rio per la Fondazione di Au-schwitz-Birkenau, il cuiscopo è quello di creare unafondo permanente che forni-sca le sostanze per la manu-tenzione del campo. All'iniziodel prossimo anno probabil-mente tutti i siti internet legatial campo e che hannol'estensione .pl cambierannoindirizzo ed estensione. Tuttoper sottolineare che il Au-schwitz non è stato uncampo di sterminio polacco,come si usa dire in tutto ilmondo.

66º anniversario della liberazione di Auschwitz

La beatificazione di GiovanniPaolo II inizierà con unagrande cerimonia il 30 aprilecon la veglia al Circo Mas-simo, dove la maggior partedei partecipanti saranno i po-lacchi. Ed è proprio lì, dove ilgiorno dopo si potrà guar-dare sui grandi teleschermila messa di beatificazione.Roma si aspetta 1,5 – 2,5mln di pellegrini da tutto ilmondo. L’Arcivescovo diCracovia ha annunciato chequel giorno suonerà la Cam-pana di Sigismondo al Ca-stello di Wawel (che batte

solo in occasione dei più im-portanti eventi nazionali).Perché così tanti polacchivogliono essere quel giornoa Roma? Forse, come so-stiene uno dei preti della dio-cesi di Cracovia, vogliono inquesto modo confermareche Giovanni Paolo II èstato, ed è ancora una dellepersone più importanti per ipolacchi, per la Chiesa e pertutto il mondo. Essere lì, aRoma durante la cerimoniadi beatificazione è un modoper viverla insieme, nella co-munità. Alcuni si lamentano

che il viaggio e la cerimoniapuò trasformarsi solo in unafesta che non porterà grandicambiamenti. Forse è vero,così si può parlare di tuttoquello che succede nellaChiesa. “Possiamo dire chesiamo cattolici e non cambianulla nella nostra vita”, diceil prete di Cracovia. “Eccoperché penso che sia megliovedere questo evento comeun dono e una grazia, invecedi giudicare a chi e a checosa servirà”.

La beatificazione di

Giovanni Paolo II

Dal rapporto redattodal ZPPPS (Fede-razione dei Datori diLavoro Polacchidell’Industria di Al-cool) emerge che laPolonia è il mag-giore produttore divodka nell’UnioneEuropea. La Polo-nia si piazza subitodopo la Russia,l’USA e l'Ucraina.S e c o n d oErnst&Young i po-lacchi consumanoalcol per un valoredi 13,6 miliardi dizloty all'anno, checorrisponde a circa300 mln di litri divodka (quasi 8 litri atesta), però dueanni fa si bevevano27 mln litri di più. “Ilfacile accesso all’al-cool illegale ha por-tato ad unariduzione del 3%delle vendite”, diceLeszek Wiwała. Èfacile trovare l'al-cool di contrab-bando, ed il fiscopolacco perde ogni anno unmilione di zloty (26 mln di euro)che normalmente mentre i co-muni perdono i soldi della con-cessione dei permessi divendita delle bevande alcoli-che. Nel 2010 le guardie doga-nali hanno scoperto 30

fabbriche illegali che produce-vano alcool. Per compensare idanni legati alla riduzione delconsumo nel paese molti pro-duttori polacchi puntano orasulle esportazioni che cre-scono ininterrottamente dal2007. La vodka Sobieski pro-

muove il suo prodotto all’esterograzie all’attore americanoBruce Willis che ha comprato il3 % delle quote dell’azienda.Wyborowa invece sta pun-tando sulla Cina, il più grandemercato dell'alcool al mondo.(Polonia Oggi)

Produzione e consumo di vodka

VODKA - la mappa indica i paesi in cui viene prodotta la vodka

Page 17: Gazzetta Italia n.6

In vista della prossima edi-zione dei campionati di cal-cio EURO 2012, come inUcraina, anche in Polonia siè avviato un programma diinterventi che includono co-struzione, ristrutturazioneed ampliamento di com-plessi alberghieri, sportivi ericreativi, strutture ricettivedi vario tipo, e strutture de-stinate alla ristorazione. Leprospettive sono interes-santi per le imprese italianeche operano nel settoredell’arredamento d’interni.Pertanto, sulla base delleconcrete opportunità colle-gate ad EURO 2012 e sullabase dell'esperienza acqui-sita e del modello operativogià testato in Ucraina, Infor-mest Consulting ha decisodi promuovere il pro-gramma di penetrazionecommerciale in Polonia nelsettore dell’arredamentod’interni, offrendo ad im-prese italiane del settore,non concorrenti tra loro, lapossibilità di partecipare al-l'iniziativa. Obiettivo delprogramma sarà l’instaura-zione e lo sviluppo di con-tatti con studi di architetturalocali e la successiva realiz-

zazione dellavendita deip r o d o t t i(sedie, tavoli,mobili, lam-pade e altriprodotti perl ’ i l l u m i n a -zione, spec-chi, piastrelle,marmo, porte,etc.) sul mer-cato polacco.I n f o r m e s tC o n s u l t i n gsvolgerà ilservizio a be-neficio di ungruppo di im-prese italianenon concor-renti tra loro,produttrici e/odistributrici deiprodotti in og-getto, attra-verso unesperto localeben introdottonel settore dir i f e r i m e n t o(studi di archi-tettura ope-ranti sia nelcontract chene l l ’ed i l i z ia

abitativa). Il servizio con-sisterà nella promo-zione, sviluppo,mappatura, individua-zione di clienti e distribu-tori, sviluppo delletrattative commerciali.L'attività operativa saràsvolta in modo continua-tivo e sistematico a be-neficio delle impreseitaliane, compatibilmentecon la tipologia di pro-dotti delle diverseaziende, al fine di otte-nere un significativo ri-sparmio di costi nelleattività di promozione,viaggi, trasferte sul terri-torio polacco.

17GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011Notizie in brevea cura diDorota Kozakiewicz

Editore - Wydawca

Stowarzyszenie “Italiani In Polonia” ul. Okólnik 11 lok.14 Warszawa 00-368 POLSKATel.+48.(0)22.389.72.74 Fax (0)22.84.22.080 [email protected]

Redattore Capo

Redaktor Naczelna

Dorota [email protected]

ISSN 2081-5719

Redazione - Redakcja

Alessandro Vanzi, SebastianoGiorgi, Enrico Buscema, Er-manno Truppa, Alberto Macchi,Giovanni Genco

Collaboratorii

Współpracownicy

Giuseppe Leonardi, MarcoGhia, Agnieszka Markowska,Bożena Jaźwińska, LucaD’Ambrosio, Anna Bielak, Sil-via Rosato,Paolo Bruno, Ste-fano Cavallo, Natalia Nowak,Iwona Pruszkowska, ZuzannaBenesz, Giovanna Albanese

Traduzioni - Tłumaczenia

Dorota Kozakiewicz, AngelaSoltys, Katarzyna Gajewska,Karolina Stasiak, AgnieszkaSzumowska, MałgorzataKałka, Jolanta Fejkiel

Foto - Zdjęcia

Alessandro Vanzi, AndrzejŁojko, Danilo Di Ciancia

Autorizzazione n°16173 delTribunale di Varsavia - Pozycjanr 16173 Sąd Okręgowy wWarszawie

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Władysław Bartoszewski, uno dei ministrisotto Donald Tusk, un uomo di stato eanche uno dei prigionieri di Auschwitz cheportava il numero 4427, ha chiesto il soste-gno finanziario per la Fondazione di Au-schwitz-Birkenau, il cui scopo è quello dicreare una fondo permanente che forniscale sostanze per la manutenzione del campo.All'inizio del prossimo anno probabilmentetutti i siti internet legati al campo e chehanno l'estensione .pl cambieranno indi-rizzo ed estensione. Tutto per sottolineareche il Auschwitz non è stato un campo disterminio polacco, come si usa dire in tuttoil mondo.

Fondo

permanente per la

conservazione di

Auschwitz

Nel programma dell'UEFA glisponsor si dividono in due catego-rie: globali e nazionali. Per i Cam-pionati Euro 2012 ci saranno 8sponsor nazionali (4 in Polonia e 4in Ucraina) e 10 sponsor globali.Gli sponsor globali potranno usarei simboli di Euro 2012 per promuo-vere i loro prodotti. In cambio il lorologo si troverà nei posti più visibilidurante la trasmissione delle par-tite. Sono già stati scelti 8 sponsorglobali: Adidas, Castrol, Coca-Cola, Orange, Hyundai-Kia, Car-lsberg, McDonald’s e Sharpa.Secondo le regole UEFA gli spon-sor nazionali non potranno essereconcorrenziali degli sponsor glo-bali. Quindi, ad esempio, Hoop (ilproduttore polacco delle bevande

analcoliche) non può diventare losponsor nazionale perché Coca-Cola ha già stipulato l’accordo conUEFA. Ogni sponsor nazionaleavrà a disposizione tra i mille e iduemila biglietti. Secondo gliesperti il prezzo per essere spo-snor della manifestazione non èeccessivo, intorno ai 6 milioni dieuro. Se le aziende utilizzeranno inmodo adeguato la sponsorizza-zione dei campionati i loro redditipotranno aumentare anche del30% rispetto all’anno precedente.In Polonia le possibilità maggiori didiventare sponsor ce l’hanno LOT(Linee Aeree Polacche), UniCredit– Pekao SA e le assicurazioniAviva. (Polonia Oggi)

Gli sponsor ufficiali di EURO

2012

Dal 1 al 31 marzo si potranno ac-quistare i biglietti per le partite, masolo a dicembre saranno resi noti igruppi delle squadre e quindi com-prando il biglietto ora non si sapràa quale partita si assisterà. “Aspet-tiamo una forte risposta dalla tifo-seria. Nel primo giorno d’iscrizioneper Euro 2008 circa 1,5 milioni dipolacchi si erano registrati, adessonaturalmente con i campionati nelnostro paese le richieste sarannomolte di più”, ha detto Adam Olko-wicz, presidente dei CampionatiEuro 2012. Ci saranno 1,4 milionibiglietti per 31 partite ma sola-mente il 41% sarà accessibile ai ti-fosi di tutto il mondo sulla paginaweb Uefa.com. Altri biglietti an-dranno agli sponsor, VIP e partner

commerciali di UEFA. Le federa-zioni nazionali riceveranno il 16%dei biglietti per ogni partita. Solo il4% potrà essere acquistato dallecittà che ospiteranno le partite.“Non bisogna esagerare con le pre-occupazioni, il numero dei bigliettinon è così basso e poi gli sponsororganizzeranno dei concorsi”, assi-cura Olkowicz. Dopo aver preno-tato il biglietto on-line si dovràquindi attendere il sorteggio. Iprezzi oscilleranno tra i 30 euro e i600 euro per la finale! L’UEFAaprirà anche un portale web dove itifosi potranno scambiarsi i bigliettisperando così di limitare la venditadegli biglietti al mercato nero. (Polonia Oggi)

Biglietti per Euro 2012Riguardo il livello di attuazione deiProgrammi Operativi Regionali inPolonia, il Ministero dello SviluppoRegionale riferisce che dall'iniziodella programmazione 2007-2013fin al 31 dicembre 2010 sono stateaccettate 39.600 domande per unvalore totale di 86,3 miliardi zł deifinanziamenti. In questi anni sonostati firmati 20.027 accordi per fi-nanziamenti che equivalgono ad unvalore totale di 47,7 miliardi PLN, ilche costituisce il 72,7% dell'alloca-zione per questo periodo di finan-ziamento. Il maggior numero diprogetti (per più di 5,2 mln di zł)sono stati realizzati nel voivodato diwielkopolskie, seguito da mazo-wieckie (5,1 mln). Ultimo posto èoccupato da lubuskie 1. 840.000 zł.

Fondi europei

Arredamento

d’interni,

opportunità in

Polonia

Page 18: Gazzetta Italia n.6

18 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011 Notizie in breve a cura diDorota Kozakiewicz

Premio di 50 mila europer l’astrologo chesarà in grado di preve-dere almeno tre eventiche si verificherannonel 2011. Il premio èstato ideato fondato daun'associazione checombatte le frodi deifinti indovini e maghi.Fondata a Cagliari, inSardegna, l’associa-zione come ogni anno

ha preparato unelenco degli eventi ac-caduti l’anno scorso ec che nessun astro-logo ha saputo preve-dere tra cui le mortidell'ex presidente ita-liano Francesco Cos-siga, del regista MarioMonicelli e dello scrit-tore portoghese JoséSaramago, il disastroecologico nel Golfo del

Messico, l’eruzione delvulcano in Islanda, ilterremoto di Haiti e lerivelazioni del portaleWikileakls.Wp.pl

Sfida agli astrologiDa fine marzo inizieranno nuovetratte aeree tra la Polonia (Cra-covia, Gdansk e Wroclaw) e al-cuni aeroporti europei. “Nellanostra offerta avremo cinquedestinazioni nuove, tornerannoanche i voli su Barcellona e Ali-cante”, dice il presidente dell’ae-roporto di Gdansk, TomaszKloskowski. Da aprile i passeg-geri potranno viaggiare diretta-mente dalla Polonia a tantedestinazioni balneari nel sudd’Europa, ma saranno introdotteanche nuove tratte per il nordd'Europa. La maggior parte deinuovi collegamenti sarà apertadalle linee low cost, Ryanair eWizzAir, ma anche l’offerta diFinnair, Jetair e Aerosvit verrànotevolmente ampliata. I prezzipartono da 19 zloty (4,9 euro)solo andata ma con tutte lespese comprese. I biglietti per ivoli di fine marzo sono già invendita. Come risulta dalle inda-gini svolte dall’Ufficio dell’Aero-nautica Civica nel 2010, gliaeroporti polacchi hanno ac-colto 20,47 milioni passeggeri,8,1% di più rispetto all’anno pre-cedente. (Polonia Oggi)

Nuovi collegamenti

aerei con la

Polonia

CRACOVIA - il palazzo del tribunale di Cracovia

Il Procuratore distrettualedi Cracovia Krowodrza haaccusato un imprenditoreitaliano, importatore difrutta e verdura di frode dioltre 566 mila euro e falsi-ficazione di documentibancari.M. D'A. rischia da 3 a 6

anni di reclusione, 5 mila.Zł di ammenda e un risar-cimento danni superiore a566 mila. Euro. Si trattadella frutta importata dal-

l'azienda di M. D'A. dall'Ita-lia, soprattutto uva. Fon-data sul territorio polacco esoggetta alle norme polac-che la società era rappre-sentata in Italia da unprocuratore con un’ottimareputazione nel settore.Alla fine del 2009, M. D'A.ha smesso di pagare lamerce. In risposta alle ri-chieste dei clienti presen-tava dei falsi documentibancari che dimostravano

le conferme dei pagamentie che i ritardi nell’accreditodel denaro dipendevanonon da lui ma dalla banca.Il debito alla fine ha rag-giunto 566 mila euro. M.D’A. è stato così arrestatodalla polizia di Cracovia e,dopo aver versato 100 milaPLN di cauzione, staaspettando il verdetto dellaCorte di Cracovia. (PAP)

Cracovia: un imprenditore

italiano accusato di truffa

Secondo il Sole 24 ore la Polonia potrebbesfuggire alle crisi economiche che stannocolpendo alcuni paesi europei proprio gra-zie ad Euro 2012. L'evento porterà infatti unaumento del PIL dell’1,5%. Una crescita cuicontribuisce la presenza delle aziende ita-liane che partecipano alla costruzione dellenuove infrastrutture, stadi, alberghi estrade. I giornali italiani sottolineano il fattoche la Polonia, dopo la Finlandia è al se-condo posto in Europa per quanto riguardala creazione di posti di lavoro e la possibilitàdi sviluppo nei settori legati all'ingegneria ealle nuove tecnologie. I giornali italiani con-sigliano agli imprenditori ad interessarsi so-prattutto al settore energetico e delleenergie rinnovabili in particolare. Indicanoanche il settore del turismo e della gastro-nomia, che sono legati ad Euro2012, non-ché della sanità.

Per gli economisti

italiani Euro 2012

allontanerà dalla

Polonia i venti di

crisi

Le piccolissime inizialiche Leonardo a messonell' occhio sinistro dellasua Mona Lisa possonoaiutare a determinarel'identità della miste-riosa modella sostienel'esperto Silvano Vin-centi. Sulla pupilla de-stra sono state dipintecon inchiostro nero lelettere L V- iniziali diLeonardo - invisibili aocchio nudo. Ma più in-teressante è quello chec'è nella pupilla sinistra,con una miniatura dipennello e la lente d'in-grandimento l'artista hamesso la lettera B o Soppure le iniziali CE. Sulretro della tela si tro-vano i numeri "149", laquarta cifra è cancel-lata. Essa suggerisceche da Vinci dipinse il ri-tratto mentre si trovavaa Milano negli anni '90del 400, dice Vincenti.Leonardo spesso vo-leva comunicare qual-cosa usando simboli ecodici. Voleva presen-tarci l'identità della mo-della attraversol'espressione dei suoiocchi, considerandolicome specchio del-l'anima e un ottimo

mezzo di comunica-zione umana. L'ultimarivelazione del Vincentiperò è che Leonardo hausato un uomo comemodello, non unadonna. Se ne parlavagià da un po' maadesso i ricercatorihanno scoperto l'iden-tità del personaggio,Gian Giacomo Caprotti,noto come Salai, concui Leonardo ha vissutoe lavorato per 25 anni eche è stato l'ispiratoreper molte opere delmaestro (come il Gio-vanni Battista). Vincentinon ha potuto esami-nare direttamente ilquadro perché la dire-zione del Museo di Lou-vre non gli ha dato ilpermesso. Il team del ri-cercatore ha lavorato suun'enorme foto del qua-dro. Il Museo del Louvreha rilasciato una dichia-razione in cui respingele conclusioni degli ita-liani. Gli esperti delMuseo sostengono chestudiando il quadro nonhanno trovato nessunalettera nè iniziali. Un mi-stero che si infittisce.

Mona Lisa: francesi

contro le teorie di

Silvano Vincenti

Page 19: Gazzetta Italia n.6

19GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Alessandro Vanzi

Lo scorso 26 gennaio abbiamo parte-cipato per voi all’incontro organiz-zato presso l’ICE di Varsavia dalloStudio Legale Internazionale Mo-rawski & Associati. Questo primo in-

contro inaugurava il ciclo di conferenze dedicateagli imprenditori ed operatori economici italianioperanti in Polonia.

“Questi incontri vogliono diventare un appun-tamento regolare, dedicato agli imprenditori, peranalizzare concretamente il mercato polacco”spiega il Alfio Mancani, responsabile del Dipar-timento Italiano dello studio. Titolo dell’incontroera “Come investire nel mercato immobiliare po-lacco e trarne profitti, consigli dell’avvocato”. Laconferenza è stata aperta dall’Avv. Adam Mo-rawski che ha spiegato la differenza tra contrattodi compravendita e leasing “nei contratti di com-pravendita” spesso si decide di rivolgersi al no-taio senza il supporto di un avvocato, ma idettagli da tenere in considerazione sono molte-plici e non da sottovalutare. Come per esempiol’usufrutto perpetuo degli immobili, che in Italianon esiste. Il proprietario è un soggetto, mal’usufruttario è un altro e i diritti di entrambi sonoquasi i medesimi.” Morawski ha continuato spie-gando come spesso il proprietario sia un sog-getto pubblico, e quando si decide di aumentareil canone, spesso bloccato da anni, viene au-mentato a dismisura. Contro questa decisione lalegge prevede la possibilità di ricorrere, pertantol’avvocato diventa fondamentale.

Un interessante aspetto della compravenditadi immobili commerciali è la possibilità di acqui-sire azioni del soggetto proprietario, questa op-zione è particolarmente indicata per gliinvestimenti in quanto la tassazione sulle quotesocietarie (1%) è minore rispetto a quella sugliimmobili (2%).

L’altro sistema di investimento è il leasing“questo mercato in Polonia è praticamente nellafase iniziale, sono solo quattro gli operatori spe-cializzati nel leasing commerciale”, spiega Mo-rawski. Ma quali sono i vantaggi nell’investiretramite leasing? “Gli obblighi derivati dal con-tratto di leasing sono fuori dal bilancio del sog-getto, non vengono trattati come mutuo, quindici sono dei benefici fiscali da non sottovalutare”,conclude Morawski. La conferenza è proseguitacon dettagli interessanti sugli aspetti legali dellevarie tipologie di contratto. I prossimi appunta-menti riguarderanno il recupero del credito e ilmercato del lavoro.

Mercato

immobiliare,

i consigli

dell’avvocato

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CONFERENZA - l’avvocato Adam Morawski

La città di Aquileia, a lungo importante croceviadell'impero romano, è stata presentata a Cra-covia, presso l'Istituto Italiano di Cultura dal 30novembre al 30 gennaio, attraverso una mostraitinerante consistente in 24 pannelli espositivi.La mostra si chiama “Aquileia crocevia dell'Im-pero” ed è stata organizzata dall'AssociazioneNazionale per Aquileia nel 1993 ed è curata dal-l’Associazione Mitteleuropa in collaborazionecon l’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, il Mi-nistero degli Affari Esteri, la Regione AutonomaFriuli Venezia Giulia e la Provincia di Udine. Neipannelli viene fornita una visuale completa dellacittà: le tematiche rappresentate riguardano lacittà di Aquileia nel suo insieme, dalle testimo-nianze di epoca pre-romana (quindi di data-zione anteriore al 181a.C.) viene poi analizzatala sua topografia; successivamente vengonoesaminati gli edifici di rilevante interesse poli-

tico, ossia i fori e la basilica civile. Segue un’il-lustrazione degli impianti ludico-culturali citta-dini (il teatro, l'anfiteatro, il circo e le terme), edinfine una delle principali fonti della ricchezza edello sviluppo della città: il porto, che ha per-messo ad Aquileia di svolgere la sua funzionedi protagonista nel Mediterraneo e lungo gli assifluviali europei. Proseguendo sulla scia degliaspetti economici, vengono trattati proprio icommerci e con essi un altro simbolo dell'auto-nomia economica della città: la zecca elementoimportante in quanto era presente solo nellecittà più importanti dell'impero. Il carattere dellacittà di Aquileia tuttavia non fu solo commer-ciale, bensì anche cultuale, essendo la piùgrande diocesi metropolita di tutto il medioevoeuropeo, come dimostrano altri pannelli che ri-portano foto e descrizioni di evidenze archeo-logiche di primaria importanza come il

complesso episcopale, la basilica patriarcale el'oggettistica del culto della città. Sono inoltrepresenti, a titolo di completezza, informazioni ri-guardo al mondo romano nel suo insieme, ov-viamente nei contesti che coinvolgono ancheAquileia. Si forniscono al visitatore informazionicirca il sistema produttivo di alcuni materialicome il vetro, l'ambra o i metalli, artefici del-l'espansione economica della città, congiunta-mente a notizie storico culturali riguardo la vitadei militari, figure importanti nel mondo romanosempre dedito allo scontro con i popoli barbaricicon i quali comunque la città di Aquileia man-tenne proficui contatti commerciali per tutta lasua esistenza.

Marcello Trotta

Aquileia crocevia dell’impero

Page 20: Gazzetta Italia n.6

20 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Luca D’Ambrosio

Emoziona, coinvolge e di-verte il concerto di EnricoRava & Stefano Bollani.Un’esibizione che appas-siona e trascina un pub-

blico numeroso che riempie ogniordine e fila del piccolo ma acco-gliente Teatro Polski di Varsavia e chesegue, con grande partecipazione, lequasi due ore di performance dei duefuoriclasse mondiali della musica jazz.Il primo, Enrico Rava, trombettistaclasse 1939, dotato di un soffio ditromba personale ed estremamenteoriginale che racchiude in sè il ricordodi Chet Baker e di Miles Davis. Il se-condo, Stefano Bollani, pianistaclasse 1972, che invece ora percuotee ora accarezza quei tasti bianchi eneri con estrema puntualità genio estravaganza tanto da conquistarel’ammirazione e la simpatia di tutti ipartecipanti. Tuttavia ciò che colpiscedi questo incantevole duo jazz, non ètanto la bravura e il talento dei musi-cisti, il cui calibro internazionale ora-mai è ben noto a tutti, quanto inveceil rapporto umano e decisamente ami-

chevole che si è creato tra i due com-positori nel corso degli anni. Una sortadi empatia musicale che da ben più didue lustri oramai li spinge a esibirsi in-sieme un po’ ovunque, riscuotendo lastima e l’affetto in ogni dove e che liha portati, oltretutto, a realizzare nel2007 ”The Third Man”, quasi fosse ne-cessario lasciare ai posteri una testi-monianza di quel terzo uomo cheesce fuori durante ogni esibizione dalvivo; perchè quello di Enrico Rava &Stefano Bollani non è soltanto un con-nubio artistico ma anche umano. Unlegame che abbiamo avvertito splen-didamente anche questa sera, soprat-tutto quando hanno improvvisatoun’emozionante “Estate” di BrunoMartino & Bruno Brighetti che, per unistante, ci ha fatto sentire di nuovo acasa, mentre fuori intanto continuavaa nevicare.

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guarda su gazzettaitalia.eu

la video intervista

RAVA&BOLLANI immagini realiz-zate durante il concerto “The ThirdMan” organizzato a Varsavia loscorso 3 febbraio dall’Ambasciatad’Italia e dall’Istituto Italiano di Cul-tura.Sul sito gazzettaitalia.eu è possibilevisionare la video intervista e unabreve parte del concerto.

Page 21: Gazzetta Italia n.6

21GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Les Miserables

1/1/2011 - 28/4/2011Roma Musical Theatre, ul. Nowogrodzka 49,Varsavia

Il musical, basato sul romanzo di VictorHugo, è stato tradotto in polacco dal fran-cese per questa performance. Ma le melodiedelle celebri canzoni di Les Miz non hannobisogno di traduzione.

Da non perdere: eventi, musica, libri e cinema

Vogliamo essere moderni

4/2/2011 - 17/4/2011Museo Nazionale, Al. Jerozolimskie 3 Var-savia

Ceramiche e mobili, sono solo alcuni deiquasi 200 oggetti che sono in mostrapresso il Museo Nazionale nell'ambito dellamostra “Vogliamo essere moderni”; mostrache esplora il design moderno polacco neglianni del 1955 al 1968. Queste opere sonorappresentazioni visive dell'identità mo-derna della Polonia in questi anni, e si sonoosservati raramente in Occidente. Alta-mente raccomandato per gli appassionati diarte moderna e design.

Tom Shimura

Tom Shimura, alias Lyrics Born,ha partecipato a numerosi pro-getti riconducibili all’hip hop in-dipendente della Bay Area diSan Francisco. Nel 1992

forma i Latyrx con un certo Lateef Daumonte, in seguito, entra a far parte del collettivoSoleSides, un’encomiabile crew dalle evi-denti propensioni sperimentali composta daproduttori, b-boy, writers, rapper e dj tra cuiDj Shadow, Chief Xcel, Gift of Gab e Juras-sic Five. Trascorsi sette anni, dopo avercambiato nome in Quannum e creato unanuova etichetta discografica (QuannumProjects), la gang californiana dà allestampe Spectrum (1999), un lavoro cheprosegue nella ricerca di nuove forme stili-stiche e dal quale Shimura (giapponese tra-piantato in California) attinge linfa esostentamento per la realizzazione dellasua prima fatica da solista intitolata "LaterThat Day". Un debutto che affonda le pro-

prie radici nell’Old School Rap di Grandma-ster Flash, Sugarhill Gang e Kurtis Blow eche, in alcuni passaggi, sembra conservarei tepori vocali di Joe Tex e Bill Withers. Unamistura di funk e soul in salsa elettronicache ti accarezza fin dalle prime battute diRise And Shine, brano dalle fattezze reggaee dub sospinto dalla calda e sensuale vocedi Joyo Velarde. Altri frammenti dai tessutigiamaicani sono The Last Trumpet, nenia ri-coperta da brevi rimandi spirituals, e OneSession, incalzante e fonda cantilena dalleinclinazioni raggamuffin dove il basso diTom Guerrero si cinge di incursioni digitali.Uno stillicidio d’interludi (Dream Sequence,U Ass Bank, Interlude e Nightro), di ritmichepenetranti (Before And After) e di aperturefunkydeliche (Calliní Out, Stop Complaining,Do That There) che in alcuni passaggi di-ventano sempre più trascinanti. È il caso diHott Bizness capace di racchiudere un ine-briante refrain da club dance fine anni ‘70.Piacevole e svagante quanto basta, "LaterThat Day" è un disco che si presta per unascorribanda estiva lungo le coste di unaqualsiasi località di mare. Oh yeah! Ghe-rappa!

Luca D’Ambrosio

Stone Roses

Figli di quella Manchester alienatae “discotecaria” che sul finiredegli anni Ottanta vide la diffu-sione dellíecstasy e di nuove so-norità dance rock, gli Stone

Roses rappresentarono - per chi scrive ñ lía-pice musicale di quel subbuglio culturale cheattraversò l’Inghilterra e che prese il nome di“Madchester”. A differenza dei ben più prolificie amati Happy Mondays, la band di Ian Brown(voce) e John Squire (chitarra) mostrò infatti,meglio di qualsiasi altra formazione del mo-mento, quella pubblica esigenza di evasioneche i giovani dellíepoca stavano inseguendo,e lo fecero superbamente, privilegiando unsound ritmato, psichedelico e dalle essenzemarcatamente Sixties. Manifesto di quella“piccola rivoluzione” fu líomonimo album díesordio che la formazione mancuniana con-segnò al popolo della notte nel lontano 1989,un (capo)lavoro orecchiabile e perfettamentepop in cui trovarono spazio le morbidezze vo-cali di Brown e le ritmiche attente e vigorosedi due personaggi del calibro di Alan John

”Reni” Wren (batteria) e Gary Mounfield(basso). Ne uscirono fuori passaggi epocalidal titolo She Bangs The Drums, This TheOne, Made Of Stone e I Am The Resurrectionma anche brani sorprendenti come Shoot YouDown e Donít Stop (non altro che Waterfallmandata al contrario e con un nuovo testo)mentre Elizabeth My Dear e Bye Bye BadMan, assieme a quei limoni antilacrimogenidisegnati in copertina dallo stesso Squire(ispiratosi al pittore Jackson Pollock e alla ri-volta studentesca di Parigi del 1968) furonolíesempio lampante del loro spirito ribelle enon allineato al sistema. Cinque anni più tardilíignobile Second Coming decreterò la finedegli Stone Roses lasciando nel sottoscrittouna indefinibile sensazione di vuoto. Un discoda isola deserta.

Luca D’Ambrosio

Miroslaw Balka: Fragment

14/1/2011 - 3/4/2011Centro d’Arte ContemporaneaZamek Ujadowskiul. Jazdów 2, Varsaviawww.csw.art.pl/

Una delle più grandi stelle della Polonia difama mondiale dell’arte contemporanea: Mi-roslaw Balka, artista presente nella serie Uni-lever alla Tate Modern, Turbine Hall con“How It is” nel 2010.

Biglietti EURO2012

Prezzi dei bigliettiIl match di apertura: 1000 PLN, 560 PLN, 180PLNGruppo di partite: 480 PLN, 280 PLN, 120PLNQuarti di finale: 600 PLN, 320 PLN, 160 PLNSemifinali: 1080 PLN, 600 PLN, 180 PLNFinale: 2400 PLN, 1320 PLN, 200 PLN

Pagina ufficiale per acquistare i biglietti on-line: https://ticketing.uefa.com/euro2012-pl/default.aspx

The National

24 - 02 - 2011Stodoła, Varsavia

Cinque album all’attivo per la band indie rockamericana capitana da Matt Berninger: TheNational (2001), Sad Songs for Dirty Lovers(2003), Alligator (2005), Boxer (2007) e HighViolet (2010). Un piacevolissimo revivalpost-punk che vi invitiamo a non perdere.

Le quattro volte

Il 18 febbraio 2011uscirà nei cinema “Lequattro volte” di Miche-langelo Frammartino di-stribuito da Gutek Film.

Una pellicola che racconta levicende di un pastore, di un ca-pretto, di un abete e di un car-bone. Un pastore anziano viveuna vita idilliaca. Pascola lecapre nel pittoresco ambientedell’Appennino calabrese.Vende il formaggio ai contadini,con i quali convive in un paeseantico credendo, oltretutto, chela polvere della chiesa servaper curarsi. Tuttavia non sonole quattro storie ad essere im-portanti poiché il titolo rinvia aqualcosa che si scoprirà. Il filminizia nell’oscurità che vieneaccompagnata da un suono rit-

mico e profondo simileal battere del cuore.Notiamo subito una su-perficie di terreno cheesala fumo dalle suenumerose fenditure: ilfumo che rimanda allavita la quale si rifugiadal corpo. Nella pelli-cola rileviamo duemondi che si compen-sano: quello della terra(rappresentato nellaprima scena dal muc-chio di terra) e quellodell’essenza spiritualee umana (identificabilequi dal suono e dalfumo). Per ben tre volteviene mostrata la dico-tomia tra l’essenza e laterra attraverso delleimmagini che rappre-sentano l’interno el’esterno della materia:

la prima voltaquando il corpo delpastore si inoltra inuna tomba; la se-conda, quando uncapretto muore sottoun abete; la terza in-fine quando ci si ri-trova in un ammassodi carbone. Sonoquesti quattro mo-menti (non esclu-dendo la primascena) ai quali ri-manda il titolo.

“In realtà il veroprotagonista èun'anima, abbiamofilmato dei corpi percarpire questa pre-senza all'interno”, di-chiara il registaMichelangelo Fram-martino. “Le quattrovolte” è infatti un film

che tocca la metafisica delmondo quotidiano, si tratta nonsolo dell’anima dell’uomo maanche di quella degli animali,delle piante e persino dellecose inanimate, tutte insiemelegate in una narrazione ciclicadella vita e della morte (riflessaanche nella forma a catena ecircolare della trama). Quelloche comunque suscita ungrande interesse è il genere“mai definito” della pellicola.Quasi documentaristica lastruttura del film con delle lun-ghe riprese che hanno unobiettivo preciso, cioè la propo-sta di cambiamento di un clas-sico protagonistacinematografico. Grazie alla ri-nuncia del personaggioumano, considerato quasisempre come centro dell’uni-verso, il regista ci fa capirecome il nostro (umano) non sia

l’unico punto di vista cruciale.Democratizza l’accesso allospazio filmico, estendendolo almondo inanimato e a quellodegli animali, mostrandoci chenon siamo gli unici ad eseguirei riti, a compiere delle azioni, agiocare, a competere, a pro-vare la mancanza di un altro evia discorrendo. Paradossal-mente escludendo le vicendedell’uomo, Frammartino ci rac-conta molte cose della naturaumana. Insomma, dopo “IlGrande Silenzio” di Philip Gro-ning, con “Le quattro volte” ri-torna il cinema antropologico,silenzioso e purificante cheaiuta a distaccarci dai pragma-tici calcoli di un pensiero quoti-diano.

Zuzanna Benesz

Gotan Project

22/02/2011 h.20:00Sala Kongresowa pl. Defilad 1 (PKiN), Varsaviawww.csw.art.pl/

Gotan Project è un fenomeno, una singolarefusione di tango argentino, dub e suoninuovi, che è l'album debutto di Revancha DelTango catturato l'arrossamento e infiammatoi cuori degli ascoltatori di tutto il mondo.

Page 22: Gazzetta Italia n.6

22 GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Dorota Kozakiewicz

Stavolta, visto che ètornato l'inverno eprobabilmente al-cuni di voi vorrannoandare in monta-

gna per le ferie, con o senzabambini; vi propongo il glossa-rietto dedicato agli sci. Si sabenissimo che non convieneandare a sciare in Polonia, lepiste non sono spettacolaricome in Italia ma il paesaggioè bellissimo e conviene andarcialmeno una volte anche d'in-

verno. Anche per fare una pas-segiata in una delle valli pitto-resche. Buon divertimento ebuon riposo.

sciaresci

vergaiobaita

berettobuone condizioni

caro ski pass giornaliero

montanaromontagne

vin brulepettinaggio

andare in montagnatuta da sci

gita in slittacorso per I principianti

pettiniho la prenotazione per 4 notti

nebbiaNuvole/nuvoloso

spalare la nevepecorino (polacco)

guantislittinorifugio

scivoloso/strada scivolosaneve

sport invernaliattrezzaturapista da sci economico

condizioni di temponoleggio sci

prenotare una cameraho perso il beretto/guanti

jeździć na nartach nartybacabacówkaczapkadobre warunkidrogidzienny ski passgóral górygrzane wino/grzenicjazda na łyżwachjechać w górykombinezon narciarskikuligkurs dla początkującychłyżwymam rezerwację na cztery nocemgłamgła/mglistyodśnieżaćoscypekrękawiczkisankischronisko górskieŚliski/śliska drogaśniegsporty zimowesprzętstok narciarski/trasa narciarskataniwarunki pogodowewypożyczalnia nartZamówić/zarezewrować pokójzgubiem/zgubiłam czapkę/rękawiczki

Associazione “Italiani In Polonia”

Segreteria

ul. Okólnik 11 lok.14Warzawa 00-368Tel. +48.(0)22.389.72.74Fax +48.(0)[email protected]

Comitato di Łódż

Delegato Silvia Rosatoul. Piotrkowska 262/264Łódź (Ufficio B104)[email protected]

Comitato di Wroclaw (Breslavia)

Delegato Fabio [email protected]

Comitato di Cracovia (Krakow)

Delegato Antonio [email protected]

Camera di Commercio e dell’Indu-

stria Italiana in Polonia (CCIIP)

ul. Kreditowa 8 lok.2600-062 VarsaviaTel: +48 22 8282008Fax: +48 22 [email protected]

INDIRIZZI UTILI

Ambasciata d’Italia

pl. Dąbrowskiego 6 Warszawa 00-055Tel.: +48 22 826 34 71Fax: +48 22 827 85 [email protected]

Cancelleria Consolare

pl. Dąbrowskiego 6 Warszawa 00-055tel. +48 22 826 4317Fax.: +48 22 827 89 [email protected]

Istituto per il Commercio Estero (ICE)

ul.Marszalkowska, 7200-545 VarsaviaTel: +48 22 6280243Fax: +48 22 [email protected]

Istituto Italiano di Cultura di Varsavia

ul.Marszalkowska, 7200-545 VarsaviaTel.: +48 22 628 06 18 / +48 22 628 06 10Fax: +48 22 628 10 68Sito web: www.iicvarsavia.esteri.it

Istituto Italiano di Cultura di Cracovia

ul. Grodzka, 4931-001 CracoviaTel.: +48 12 421 89 43 / +48 12 421 89 46Fax: +48 12 421 97 70Sito web: www.iiccracovia.esteri.it

CONSOLATI ONORARI

Cracovia

Console onorario: Anna Boczar-Trzeciakul. Wenecja 3, 31-117 KrakowTel.: (012) 429 29 21Fax: (012) 411 20 [email protected]

Wrocław/Breslavia

Console onorario: Monika Przemysława KWIATOSZPlac Kosciuszki 10/1 50-028 WrocławTel.: (071) 34 37 [email protected]

Gdynia

Console onorario: Claudia Filippi-Chodorowska ul. Swietojanska 32, 81-372 Gdynia (orario di apertura al pubblico:il lunedì e giovedì dalle 10.00 alle 13.00)Tel. / Fax: (058) 620 15 61 [email protected]

SANTA MESSA (in italiano)

Varsavia

Casa Provinciale dei Padri Barnabiti(Dom Prowincjonalny Ojców Barnabitów)via Smoluchowskiego 1T: (+48 22) 857 5989tutte le domeniche alle 11.00.

Varsavia

Parrocchia Tutti i Santipiazza Grzybowski 3/5T: (+48 22) 620 8005 - Don Claudio Bonavitatutte le domeniche alle ore 17.00.

NUMERI UTILIREKLAMA

GLOSSARIO

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Page 23: Gazzetta Italia n.6

23GAZZETTA ITALIA

Febbraio - Luty 2011

Giovanna Albanese

Stagista dell’Istituto Italiano di Cultura

di Cracovia

Il Giorno della Memoria è una ri-correnza istituita con la legge n.211 del 20 luglio 2000 dal Parla-mento italiano che ha in tal modoaderito alla proposta internazio-

nale di dichiarare il 27 gennaio comegiornata in commemorazione delle vit-time del nazionalsocialismo (nazi-smo), del fascismo, il cui martirioviene espresso in forma complessivadal termine Olocausto – o dal termineebraico Shoah - e in onore di coloroche a rischio della propria vita hannoprotetto i perseguitati.La scelta della data ricorda il 27 gen-naio 1945 quando le truppe sovietichedell'Armata Rossa, nel corso dell'of-fensiva in direzione di Berlino, arriva-rono presso la città polacca diOświęcim (nota con il nome tedescodi Auschwitz), scoprendo il suo triste-mente famoso campo di concentra-mento e liberandone i pochi superstiti.La scoperta di Auschwitz e le testimo-nianze dei sopravvissuti rivelaronocompiutamente per la prima volta almondo l'orrore del genocidio nazista.In occasione della Giornata Mondialedell’Olocausto, l’Istituto Italiano di Cul-tura di Cracovia, in collaborazione conl’Associazione Terra del Fuoco, ilMuseo Ebraico Galicja ed il capitoloEUNIC della città (Istituti Nazionali diCultura dell’Unione Europea), il Con-solato americano di Cracovia ed il Di-partimento degli Studi sull’Olocausto

dell’Università Ja-gellonica, ha orga-nizzato presso ilmuseo Ebraico Ga-licja una conferenzadal titolo “Diversi trai diversi: gli Ebreiitaliani e la Shoah”.Questa commemo-razione ha affron-tato una paginastorica spesso igno-rata e sconosciutaai più: la Shoah ita-liana, un importantecapitolo della storiaitaliana ed ebraicariesaminato ed ap-profondito soltantonel corso degli ultimivent’anni.Il relatore, Guido Va-lobra de Giovanni èpsicoterapeuta, fo-tografo e scrittore evive a Los Angelesda vent’anni. Nel2000 ha collaboratocon la Fondazioneper la Shoah volutada Steven Spielbergalla traduzione dellaparte scritta (rias-suntiva) delle inter-viste video deisopravvissuti italianiall’Olocausto, ecome consulentestorico-geografico per il settore ita-liano. Valobra è un italiano, di Torino,la cui famiglia è per metà cattolica eper metà ebrea; confrontando ricordi

personali e di famiglia con nuoveesperienze e rivelazioni, ha cercato didare un senso all’originarsi di questovacuum storico, a quella condizione di

“non-entità” in cui è venuto a trovarsil’ebraismo italiano nell’ambito dellacultura ebraica internazionale.Dalle sue ricerche si evince che nel

1938 risultavano presenti in Italia piùdi 47.000 ebrei italiani (oltre a 10.000Ebrei di nazionalità straniera); le leggirazziali introdotte a partire dal 1938portarono molti Ebrei a lasciare ilPaese: circa 6.000 emigrarono volon-tariamente ed oltre 6.000 furono de-portati in campi di concentramento inItalia e all’estero. Alla caduta del fasci-smo gli Ebrei rimasti in Italia erano37.000 e 7.000 gli Ebrei stranieri.Degli oltre 6.000 Ebrei deportati neicampi di sterminio soltanto 837 hannofatto ritorno.È il ritratto di un pezzo d’Italia nel suoperiodo storico più terribile, di un’Italiaindifesa, abbandonata, perseguitata,straziata. È un’Italia che è stata offesadall’Italia stessa, e poi dimenticata nelgrande processo di calcificazione na-zionale per anni e anni. Ognuna dellevittime ritiene di essere stata colpitadue volte: nella sua identità ebraica enella sua italianità.Oggi ricordare quelle vittime serve amantenere viva la memoria delle loroesistenze e dell’assurdo motivo percui furono troncate. Avere consapevo-lezza di quel passato, dare attentoascolto alle parole dei sopravvissuti, èdiventato un nostro preciso dovere, sevogliamo costruire il futuro cometempo dell’armonia e della solidarietàfra gli uomini, oltre ogni irragionevoleed insano pregiudizio di razza e difede religiosa.

"Il riassunto in inglese della confe-

renza tenuta da Guido Valobra de

Giovanni è scaricabile dal sito dell'Isti-

tuto Italiano di Cultura di Cracovia”

Giornata della Memoria 27 Gennaio 2011

Dzień Pamięci o

Holokauście 27

Stycznia 2011

Dzień Pamięci oHolokauście(po hebrajskuShoah) zostałustanowiony

na mocy ustawy n. 211 z 20lipca 2000 przez Parlamentwłoski, który zaakceptowałmiędzynarodową propozycjęogłoszenia 27 stycznia dniempamięci ofiar narodowego so-cjalizmu (nazizmu), faszyzmu,i ku czci tych, którzy ryzyku-jąc własnym życiem chroniliprześladowanych. Wybór daty nawiązuje do 27stycznia 1945 roku, kiedywojska sowieckie Armii Czer-wonej, podczas ofensywyzmierzającej w kierunku Ber-lina, dotarły do Oświęcimia(znanego pod niemieckąnazwą Auschwitz), wkracza-jąc do okrytego tragicznąsławą obozu koncentracyj-nego i wyzwalając pozosta-łych w nim więźniów. Wejściedo obozu i świadectwa tych,którzy przeżyli, spowodowałycałkowite odkrycie przedświatem horroru ludobójstwanazistowskiego. Z okazjiŚwiatowego Dnia Pamięci oHolokauście Włoski Instytut

Kultury w Krakowie, wewspółpracy ze Stowarzysze-niem Terra del Fuoco, Żydow-skim Muzeum Galicja,kapitułą EUNIC miasta Kra-kowa (narodowe instytuty kul-tury Unii Europejskiej) i zudziałem Konsulatu USA wKrakowie, pod patronatemCentrum Badań HolokaustuUniwersytetu Jagiellońskiego,zorganizował w ŻydowskimMuzeum Galicja wykład, za-tytułowany “Wielu spośródwielu: włoscy Żydzi i Shoah”.To upamiętnienie przybliżyłotę nieznaną i zapomnianą kartęhistorii: włoski Shoah, ważnyrozdział historii włoskiej i ży-dowskiej, ponownie odkrytej izgłebionej w ostatnich dwu-dziestu latach.Prelegent, Guido Valobra deGiovanni, jest psychotera-peutą, fotografikiem i pisa-rzem włoskim mieszkającymod dwudziestu lat w Los An-geles. W 2000 roku współpra-cował z Fundacją Holokaustu,powstałą z inicjatywy StevenaSpielberga, przy tłumaczeniuwywiadów video przeprowa-dzanych z Włochami ocala-łymi z Holokaustu i jakokonsultant geograficzno-histo-ryczny dla sekcji włoskiej. Va-lobra jest Włochem z Turynu,pochodzącym z rodziny kato-licko-żydowskiej. Konfrontu-

jąc wspomnienia osobiste i ro-dzinne z nowymi doświadcze-niami i odkryciami starał sięodnaleźć przyczynę uwarun-kowania tego nie-istnienia,powstania tego historycznegovacuum, w którym umiejsca-wia się włoski judaizm w ra-mach międzynarodowejkultury żydowskiej.Z jego badań wynika, że w1938 było we Włoszech ponad47 tys. włoskich Żydów (poza10 tys. Żydów innej narodo-wości); prawa rasistowskiewprowadzone od 1938 rokuzmusiły wielu Żydów doopuszczenia kraju: około6.000 dobrowolnie emigro-wało, a kolejne 6.000 deporto-wano do obozówkoncentracyjnych we Wło-szech i za granicą. Po upadkufaszyzmu we Włoszech po-zostało 37 tys. Żydów i 7 tys.Żydów pochodzenia zagra-nicznego. Z ponad 6.000Żydów deportowanych doobozów zagłady tylko 837wróciło do Włoch.Valobra przedstawia portretczęści narodu włoskiego wprzerażającym okresie histo-rycznym, narodu bezbron-nego, opuszczonego,prześladowanego. Narodu,który został obrażony przezWłochów, i zapomniany wwielkim procesie scalania na

przestrzeni lat. Wszystkieofiary zostały zranione dwu-krotnie: w swojej tożsamościżydowskiej i włoskiej.Dzisiaj wspominanie ofiar jestżywą pamięcią ich istnienia iabsurdalnego powodu, dlaktórego zostały unicestwione.Świadomość przeszłości,

uważne wsłuchiwanie się wsłowa tych, którym udało sięprzeżyć, jest naszym obowiąz-kiem, jeśli chcemy tworzyćświat pełen harmonii i solidar-ności ludzkiej, poza wszelkimiirracjonalnymi, niezdrowymiprzesądami rasowymi i religij-nymi.

Angielskie streszczenie wy-

kładu Guido Valobra de Gio-

vanni jest dostępne na stronie

internetowej Włoskiego Insty-

tutu Kultury.

Page 24: Gazzetta Italia n.6

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