Gas Serra: da Kyoto agli interventi della UE e del governo italiano

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w w w . a m b i e n t e i t a l i a . i t Rodolfo Pasinetti PRESENTAZIONE PEAC PIANO ENERGETICO AMBIENTALE COMUNALE Gas Serra: da Kyoto agli interventi della UE e del Governo Italiano Cantello, 14 maggio 2010

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Gas Serra: da Kyoto agli interventi della UE e del Governo Italiano, Dott. Rodolfo Pasinetti, Ambiente Italia, esperto di pianificazione energetica a livello locale. Il video della presentazione è disponibile su vimeo: http://vimeo.com/12859449 Ad un anno dalla presentazione del prgramma elettorale la Giunta comunale mantendendo fede a un impegno preso compie il primo atto importante per la pianificazione energetica intendendo impostare una nuova politica che permetta di raggiungere i seguenti obiettivi: 1. Riduzione dei costi energetici; 2. Uso di energie rinnovabili contribuendo alla riduzione della produzione di CO2 3. Aumento dell'efficenza con conseguente riduzione dei consumi. Il Comune oltre ad intervenire sugli edifici e le proprietà comunali, vuole promuovere interventi che operino in questa direzione anche da parte dei privati cittadini, aiutando e incentivando l'uso di fonti rinnovabili (fotovoltaico, etc..), l'efficentamento degli edifici e la riduzione dei consumi energetici. Il Comune intende sensibilizzare anche le scolaresche, coinvolgendo ragazzi e bambini sui temi ambientali per una consapevole e moderna conoscenza delle problematiche energetiche e dei loro impatti sulla salute e sull'ambiente (cambiamenti climatici e inquinamento). Il Comune aderendo al "Patto dei Sindaci" della UE vuole marcare questo nuovo modo di approcciare i problemi energetici e ambientali.

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Rodolfo Pasinetti

PRESENTAZIONE

PEAC

PIANO ENERGETICO

AMBIENTALE COMUNALE

Gas Serra: da Kyoto agli interventi della UE

e del Governo Italiano

Cantello, 14 maggio 2010

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Composizione delle sorgenti di gas di serra globali

Le emissioni dei gas di serra

Fonte: World Resources Institute

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Evoluzione delle concentrazioni globali di CO2

Le emissioni dei gas di serra

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I consumi di energia globali

Fonte: International Energy Agency

Evoluzione del consumo totale di energia per fonti primarie [Mtep]

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Il futuro

Si prevede che, in assenza di politiche innovative, al 2030 la domanda di energia primaria crescerà di oltre il 40% rispetto ai valori attuali e i combustibili fossili continueranno a fornire la maggior parte di questa energia.

Ciò significa un ulteriore incremento delle emissioni di CO2, considerando che vi è la tendenza ad un massiccio ritorno dell’uso del carbone, la fonte fossile che produce le maggiori quantità di CO2.

Con tali incrementi di CO2, si ipotizza un aumento della temperatura media di 2 °C che, in tempi più lunghi, può raggiungere i 5 °C.

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Il futuro

Bloccare le emissioni ai livelli attuali implica lo sviluppo di misure innovative, in aggiunta alla continuazione e al rafforzamento di quelle già in atto. In breve, questo implica una notevole volontà politica.

Gli investimenti dovrebbero essere massicci, benché sarebbero ripagati considerando le minori spese per il reperimento dei combustibili.

Migliorare l’efficienza è sicuramente il modo più facile ed economico per soddisfare il fabbisogno energetico, dal momento che richiede investimenti minimi a livello di infrastrutture.

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Nel 1994 viene ratificata da 192 paesi la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC).

Si stabilisce l’impegno a:

•raccogliere e condividere le informazioni sulle emissioni dei gas di serra, sulle politiche nazionali e sulle buone pratiche;

•lanciare strategie nazionali per combattere le emissioni di gas di serra e individuare strategie di adattamento agli impatti previsti;

•cooperare per individuare misure finalizzate all’adattamento agli impatti.

Gli accordi internazionali

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Nel 1997 viene siglato il Protocollo di Kyoto, lo strumento attuativo della Convenzione Quadro.

E’ il primo passo verso la definizione di accordi vincolanti di riduzione delle emissioni dei gas di serra.

Fissa dei target obbligatori, per i paesi industrializzati, di riduzione dei gas di serra.

L’accordo finale è stato raggiunto con una riduzione totale delle emissioni dei gas di serra pari al 5% entro il 2008-2012 (su base 1990).

In base all’accordo, per l’Europa dei 15 (nel suo complesso) si prevede una riduzione dell’8%.

Il protocollo è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, con la ratifica da parte di 180 paesi.

Il protocollo di Kyoto

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Il Protocollo di Kyoto ha segnato il primo tentativo significativo di affrontare il tema delle emissioni dei gas a effetto serra, ma sono necessari obiettivi di riduzione molto più ambiziosi di quelli fino ad ora previsti.

Nell’ultimo rapporto dell’International Panel on Climate Change (IPCC) si sottolinea come un aumento della temperatura globale superiore a 2 °C rispetto ai livelli pre industriali, avrà dei significativi impatti sugli ecosistemi e che ogni ulteriore aumento comporterebbe un rischio non prevedibile.

Questo scenario può essere evitato se i paesi industrializzati si impegneranno a ridurre le emissioni climalteranti almeno del 25-40 per cento entro il 2020 e i paesi in via di sviluppo diminuiranno del 15-30 per cento le emissioni, in modo da poter arrestare entro il 2050 la crescita globale delle emissioni.

Il dopo Kyoto

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Una strategia di lotta contro il cambiamento climatico deve svilupparsi in quattro ambiti distinti:

il rischio climatico in sé e la volontà politica di farvi fronte

la partecipazione internazionale nella lotta al cambiamento climatico

l’innovazione necessaria per un cambiamento nei metodi di produzione e utilizzo dell’energia

l’adattamento dei paesi verso gli effetti inevitabili del cambiamento climatico

Le politiche in Europa

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Per rispettare gli impegni assunti col Protocollo di Kyoto, nel 2000 viene lanciato il Programma Europeo sui Cambiamenti Climatici, avente l’obiettivo di consentire la partecipazione di tutte le parti interessate ai lavori preparatori delle politiche e delle misure destinate a ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra.

Si considera un ventaglio di settori e strumenti di politica quali:•la fornitura di energia•il consumo di energia•l’efficienza energetica negli apparecchi•l’efficienza energetica dei processi industriali•il trasporto•l’immagazzinamento geologico del carbonio

Le politiche in Europa

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Andamento emissioni e Protocollo di Kyoto

Europa 15

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Nel 2007 si definisce un pacchetto integrato di misure che costituisce la politica europea dell’energia (pacchetto «energia»).

Si propone un accordo che garantisca che il riscaldamento climatico globale non faccia incrementare la temperatura media di oltre 2°C rispetto alla temperatura media dell’epoca pre-industriale.

Per rimanere all’interno di tale limite di temperatura, è necessario che le emissioni di gas di serra non si incrementino a partire dal 2020 e che, entro il 2050, si riducano alla metà rispetto ai livelli esistenti nel 1990.

Nuova politica energetica europea

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La UE si impegna a ridurre le proprie emissioni di almeno il 20% entro il 2020.

Per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni, si adottanoi seguenti ulteriori obiettivi:

•riduzione dei consumi energetici del 20%, rispetto ai valori attuali, entro il 2020;

•incremento al 20%, entro il 2020, della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili (al raggiungimento dell’obiettivo dovrebbero contribuire i biocombustibili per i veicoli, la cui quota dovrebbe raggiungere il 10% sul totale dei combustibili destinati ai trasporti).

Nuova politica energetica europea

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Il pacchetto energia - Emissioni

Il nuovo obiettivo di riduzione a livello comunitario per il 2020 riferito al 2005 diventa il 14%.

L’impianto del nuovo sistema proposto dalla Commissione si fonda sulla ripartizione delle quote di emissione attribuite ai settori ETS e non ETS.

•Settori ETS (contributo di circa il 40%): è prevista l’allocazione delle quote ai singoli impianti sulla base di una riduzione pari al 21% rispetto al 2005 uguale per tutti gli Stati.

•Settori non ETS (contributo di circa il 60%): è prevista la ripartizione dell’obiettivo comunitario di riduzione (-10% rispetto al 2005) in obiettivi nazionali (per l’Italia l’obiettivo di riduzione è del 13%).

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Aprile 2009: Direttiva 2009/28/CE relativa sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili

Il criterio di ripartizione della quota di fonti rinnovabili per ogni stato membro si basa sul PIL pro capite.L’incremento di energia da fonte rinnovabile nei consumi finali dovrà essere calcolato come la somma delle seguenti voci:- elettricità;- riscaldamento e climatizzazione estiva;- trasporti.

Gli Stati membri determinano il contributo dei singoli settori, ma vi è l’obbligo di almeno il 10% di energia rinnovabile nel settore trasporti.

L’obbligo previsto per l’Italia è del 17%.

Il pacchetto energia - Rinnovabili

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Normativa nazionale - Rinnovabili

Col decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79, viene introdotto il meccanismo dei “Certificati verdi”. I certificati verdi sono titoli che attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili; ogni certificato verde certifica la produzione di 1 MWh. Il meccanismo dei certificati verdi si basa sul fatto che gli importatori e i produttori di energia elettrica hanno l’obbligo d’immettere nel sistema elettrico nazionale una quota di energia da fonti rinnovabili.

Con la Finanziaria 2008 viene introdotto un secondo sistema di incentivazione alla produzione da fonte rinnovabile con l’obiettivo di incentivare esclusivamente gli impianti di più piccola taglia (potenze inferiori ad 1 MW e a 200 kW per gli impianti eolici). Tale meccanismo, denominato “tariffa omnicomprensiva” è alternativo a quello dei Certificati Verdi. L’entità del compenso è variabile a seconda della fonte energetica ed include al suo interno la quota di vendita dell’energia e la quota di incentivo.

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Con un decreto ministeriale del 19 febbraio 2007 si introduce il cosiddetto conto energia per il fotovoltaico.

Si fissa un obiettivo di 3.000 MW di fotovoltaico entro il 2016.

Si concede un incentivo che va da 0,36 €/kWh per i grandi impianti industriali e cresce fino a 0,49 €/kWh per i piccoli impianti domestici integrati negli edifici.

Si pone specifica attenzione agli impianti realizzati da scuole, ospedali e piccoli comuni, ai quali sarà riconosciuto un incentivo maggiorato del 5%.

Si incrementa ulteriormente l’incentivo, anche fino al 30%, per i piccoli impianti che alimentano le utenze di edifici sui quali gli interessati effettuano interventi di risparmio energetico adeguatamente certificati.

Normativa nazionale - Rinnovabili

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I decreti sull’efficienza energetica del 4 luglio 2004 stabiliscono obiettivi quantitativi nazionali di miglioramento dell’efficienza energetica. In capo a ciascun distributore di energia elettrica e di gas, che serve più di 50.000 clienti finali, è imposto un obiettivo specifico obbligatorio di risparmio di energia primaria. I distributori devono rispettare i propri obiettivi specifici realizzando interventi di risparmio di energia primaria. A tali risparmi sono associati dei cosiddetti titoli di efficienza energetica, denominati anche certificati bianchi, che hanno il valore di 1 tep risparmiato di energia primaria.

Normativa nazionale - Efficienza

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Il decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192 disciplina, in particolare:

•la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifici;

•l'applicazione di requisiti minimi per le prestazioni energetiche degli edifici;

•i criteri generali per la certificazione energetica degli edifici.

Il decreto si applica agli edifici di nuova costruzione e agli edifici oggetto di ristrutturazione.

Normativa nazionale - Efficienza

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Andamento emissioni e Protocollo di Kyoto

Italia