Statistiche forestali per il Protocollo di Kyoto
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Statistiche forestali per il Protocollo di Kyoto
Il sistema nazionale delle statistiche forestali Roma, 29 maggio 2007
Marina Vitullo, Riccardo De Lauretis
Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e del Territorio
APAT
L’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera
L’APAT è responsabile della compilazione dell’Inventario Nazionale delle
emissioni dei gas serra, secondo la Convenzione Quadro delle Nazioni
Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) e del reporting per il Protocollo
di Kyoto, destinato a concorrere alla verifica della compliance per l’Italia
durante il primo periodo di impegno.
L’inventario consiste in una quantificazione annuale (stima) a livello
nazionale di inquinanti e gas serra (21 sostanze) di 360 categorie emissive
a partire da indicatori statistici di attività reperiti dalla documentazione
ufficiale (Annuario ISTAT, Bilancio Energetico Nazionale, Conto Nazionale
Trasporti, TERNA ecc.), da comunicazioni dirette delle associazioni di
categoria e dai fattori di emissioni nazionali ed internazionali
(EMEP/CORINAIR, EPA, IPCC, studi specifici di settore).
Il sistema nazionale delle statistiche forestali Roma, 29 maggio 2007
A che serve l’inventario?
quantificare i livelli di emissione, identificare le fonti principali e valutare l’impatto sulla salute e sui materiali, attraverso appropriati modelli;
verificare il rispetto dei limiti di emissione nazionali e degli impegni di riduzione intrapresi nei diversi contesti internazionali;
sviluppare strategie di abbattimento e individuare priorità attraverso analisi costi-effetti e modelli integrati;
verificare le conseguenze a diversi livelli (settoriale, regionale, nazionale ed internazionale) delle politiche e misure intraprese per ridurre le emissioni;
verificare l’interazione tra le politiche settoriali, i conti economici e gli impatti ambientali;
fornire informazione confrontabile e accessibile al pubblico attraverso opportuni indicatori;
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Convenzioni internazionali
UN-FCCC Convenzione sui Cambiamenti Climatici e Protocollo di Kyoto
stime annuale delle emissioni e assorbimenti di gas serra con effetto
diretto CO2, CH4, N2O, HFCs, PFCs, SF6, e indiretto SO2, NOx, NMVOC,
CO e delle proiezioni; la metodologia di riferimento è quella indicata dall’ IPCC.
UN-ECE Convenzione sull’inquinamento transfrontaliero delle emissioni in atmosfera (CLRTAP, 1979) e relativi protocolli di riduzione delle emissioni: trasmissione annuale delle emissioni e proiezioni di
SO2, NOx, NH3, NMVOC, CO, HMs (Cd, Pb, Hg), PM, POPs (Diossine e
Furani, IPA), ogni 5 anni disaggregazione territoriale sul grigliato EMEP, metodologia di riferimento EMEP/CORINAIR.
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Qualità dell’inventario
.
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trasparenza: le assunzioni e le metodologie devono essere chiaramente spiegate per facilitare la riproducibilità e la verifica delle stime;
consistenza: l’inventario deve essere internamente consistente in tutti i suoi elementi con gli inventari degli altri anni;
comparabilità: le stime riportate dalle Parti devono essere confrontabili tra loro
completezza: l’inventario deve comprendere tutte le sorgenti di emissione e di assorbimento incluse nelle linee guida IPCC ;
accuratezza: l’inventario non deve essere sistematicamente sovra o sottostimato, e l’incertezza sulle stime deve essere ridotta quanto
possibile;
rispetto delle scadenze: l’inventario con la documentazione completa
richiesta deve essere consegnato ogni anno nei tempi previsti.
Processo internazionale di review
cadenza annuale
team di esperti designati dal Segretariato della Convenzione
sui Cambiamenti Climatici
dal 2007 ogni anno viene effettuata la “in-country review” (per
l’Italia l’ultima ha avuto luogo nel settembre 2005 e la
prossima avrà luogo dal 4 al 9 giugno 2007)
vengono esaminate in dettaglio le serie storiche delle emissioni
e le metodologie di stima, le procedure, la qualità dei dati di
base utilizzati, il National Inventory System, le attività QA/QC,
le stime di incertezza, l’archiviazione della documentazione.
Il sistema nazionale delle statistiche forestali Roma, 29 maggio 2007
L’Inventario Nazionale delle emissioni di gas serra prevede un settore per
la stima degli assorbimenti e delle emissioni di gas serra derivanti da uso
del suolo e cambiamento di uso del suolo.
Per ognuna delle categorie d’uso del suolo in cui è suddiviso il settore
[Forest Land, Cropland, Grassland, Wetlands, Settlements, Other Lands],
vengono attualmente stimate emissioni ed assorbimenti, seguendo la
metodologia adottata a livello internazionale (Good Practice Guidance for
Land Use, Land Use Change and Forestry, IPCC).
Per la categoria Forest Land, le stime ed il reporting vengono effettuati
per ognuno dei serbatoi previsti dal rapporto Good Practice Guidance,
secondo la seguente organizzazione:
living biomass = aboveground biomass + belowground biomass
dead organic matter = deadwood + litter
soils = soil organic matter
Il settore Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF)
Il sistema nazionale delle statistiche forestali Roma, 29 maggio 2007
Il settore Land Use, Land Use Change and Forestry (LULUCF)
Le stime del carbonio presente nei diversi serbatoi forestali sono state effettuate tramite l’uso di un modello basato sulla metodologia IPCC; il modello For-est è stato usato per stimare l’evoluzione nel tempo degli stock dei serbatoi forestali italiani per l’inventario nazionale dei gas serra.
I dati di superficie forestale, per Regione e categoria inventariale, utilizzati come input per il modello, sono stati ricavati dal primo Inventario Forestale Nazionale (1985) e dai risultati preliminari del “Inventario Forestale Nazionale e dei Serbatoi di Carbonio”.
Le altre fonti di dati utilizzate per le stime sono:
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Autore
Anno Titolo CollezioneEditor
e
ISTATserie storica 1970-
2005
coltivazioni legnose e foraggiere - coltivazioni (dal 1999)
annuari; statistiche dell'agricoltura; dati congiunturali (dal 1999)
ISTAT
ISTATserie storica 1980-
2005
Incendi forestali e superfici forestali percorse dal fuoco
Annuario, Statistiche Ambientali
ISTAT
ISTATserie storica 1990-
2005Utilizzazioni legnose
Annuario, Statistiche Ambientali, Statistiche dell'agricoltura
ISTAT
Forest Land: variazioni di stock di carbonio nei serbatoi forestali
0
10,000
20,000
30,000
40,000
50,000
60,000
70,000
80,000
90,000
100,000
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
Gg CO2 eq.
soil
dead organic matter
living biomass
Forest Land: stock di carbonio nei serbatoi forestali
0
1,000,000
2,000,000
3,000,000
4,000,000
5,000,000
6,000,000
7,000,000
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Gg CO2 eq.
soildead organic matter living biomass
Il settore LULUCF ed il Protocollo di Kyoto
Il Protocollo di Kyoto prevede, per l’Italia, prevede, una riduzione del 6,5% delle emissioni dei gas serra (GHG) in confronto al livello del 1990 per il primo periodo d’impegno (2008 – 2012) e, in base a quanto stabilito negli art. 3.3, 3.4 e successivi accordi negoziali, l’impiego di sinks di carbonio per la riduzione del bilancio netto nazionale delle emissioni di gas serra.
Art. 3.3: stabilisce che le emissioni e gli assorbimenti di CO2 ed altri gas
serra risultanti dalla costituzione di nuove foreste (afforestation, reforestation) e dalla conversione delle foreste in altre forme d’uso del suolo (deforestazion), effettuati dopo il 1990, devono essere contabilizzati nei bilanci nazionali delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra.
Art. 3.4: dichiara che è possibile contabilizzare emissioni ed assorbimenti di gas serra relativi alle attività addizionali, purché abbiano avuto luogo dal 1990 e siano state intenzionalmente causate dall’uomo.
Gli Accordi di Marrakesh fissano, relativamente al periodo 2008-2012, le attività LULUCF di cui all’articolo 3.4:Forest management, Cropland management, Grazing land management, Revegetation
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Il settore LULUCF ed il Protocollo di Kyoto
L’Italia ha deciso di eleggere, come attività addizionale, la gestione forestale (forest management); nell’applicazione del Protocollo di Kyoto, per il primo periodo d’impegno, sono da considerare aree soggette a gestione forestale tutte le superfici del territorio nazionale, non soggette ad attività di afforestazione, riforestazione o deforestazione.
I crediti di carbonio generati dalle aree soggette a gestione forestale vanno conteggiati come variazione, tra il 2008 ed il 2012, degli stock di carbonio relativi ai diversi serbatoi e delle emissioni nette dei gas serra non-CO2.
L’Italia può certificare ed emettere crediti di carbonio per una quantità pari al valore numerico, assegnato all’Italia per il primo periodo di impegno. Dopo un’iniziale assegnazione pari a 0.18 Mt C per anno, a seguito di un processo negoziale, il valore del tetto massimo, approvato dagli organi tecnici della UNFCCC e successivamente formalizzato durante la COP/MOP2 nel dicembre 2006, è passato a 2.78 Mt C per anno x 5 anni del primo periodo di impegno (2008-2012).
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Il settore LULUCF ed il Protocollo di Kyoto
La definizione di foresta adottata dall’Italia nell’ambito del
Protocollo di Kyoto è coerente con le definizioni FAO-FRA; i
parametri soglia assunti sono:
- estensione minima di superficie: 0.5 ha;
- copertura arborea minima: 10%
- altezza minima a maturità in situ: 5 m
L’Italia ha inoltre deciso di contabilizzare i crediti di carbonio legati
alle attività previste dagli articoli 3.3 e 3.4 per l’intero periodo
d’impegno.
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Criticità e proposte
Superficie forestale:
l’ISTAT fornisce stime annuali di superficie forestale; la definizione di foresta adottata dall’ISTAT prevede una copertura minima del 50% su un’estensione maggiore di 0,5 ha: tale definizione comporta una sottostima delle attuali risorse forestali, se si fa riferimento alle definizioni adottate nell’ambito del Protocollo di Kyoto. Nell’ambito della realizzazione delle stime degli assorbimenti si è fatto riferimento alle superfici riportate negli Inventari Forestali.
Utilizzazioni forestali:
I dati di utilizzazione forestali sono rilevati dall’ISTAT, sulla base delle informazioni relative alle autorizzazioni al taglio boschivo, raccolte da vari enti, a livello regionale. Tali dati sono conformi alle diverse definizioni operative di foresta adottate a livello regionale ed ai diversi regolamenti forestali vigenti.
Le statistiche prodotte risentono quindi delle difformità esistenti, a livello sub-nazionale, e tendono a sottostimare i reali prelievi legnosi. Il progetto ESA GMES-Forest Monitoring, relativo ad una macroregione appenninica, parrebbe indicare prelievi superiori a quelli ufficialmente pubblicati (circa 45%).
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Criticità e proposte
Superficie percorsa da incendio:E’ necessaria la creazione di un archivio di dati relativo alle superfici (non solo forestali) percorse da incendio, che comprenda attributi finora non rilevati, come la valutazione del danno riportato ed informazioni sulla tipologia di soprassuolo esistente prima dell’incendio che consentano di stimare con minore incertezza la quantità di carbonio.
Variazioni uso del suolo e deforestazioneNon esiste ad oggi una banca dati nazionale che riporti i dati relativi a variazioni di uso del suolo ed in particolare da foresta ad altro uso del suolo. E’ necessario ricostruire il flusso informativo dei dati amministrativi che registrano tali variazioni d’uso del suolo, nonché realizzare una banca di metadati, relativi a tali registrazioni, che permetta un confronto tra le diverse realtà territoriali ed un uso corretto dei dati. Ai fini della realizzazione delle stime per il Protocollo di Kyoto è necessario ricostruire una serie storica dal 1990.
Biomasse forestali utilizzate a fini energeticiLe statistiche disponibili di prelievi di legna da ardere, congiuntamente ai dati relativi all’import/export, non riescono a rappresentare l’entità del consumo a fini energetici; indagini mirate sul consumo di legna da ardere, come quella condotta per l’APAT da Arpa Lombardia nel 2006, o indagini precedenti (ENEA, 1997 e 1999) mostrano valori notevolmente superiori ai dati pubblicati ufficialmente. E’ necessario individuare le motivazioni di tali differenze.
Criticità e proposte
Se nell’ambito della convenzione quadro sui cambiamenti climatici, l’uso dei dati statistici per il reporting degli assorbimenti e le emissioni del settore LULUCF, in sede di reporting per il Protocollo di Kyoto, la definizione di foresta adottata dall’Italia e le regole imposte per effettuare l’accounting degli stock di carbonio possono portare ad inconsistenze o incoerenze.
E’ necessario pianificare una strategia condivisa, tra i diversi soggetti coinvolti, per implementare il sistema di rilevazioni dati, che tenda ad un’armonizzazione delle statistiche forestali.
E’ necessario inoltre, per le specifiche esigenze del Protocollo di Kyoto, arrivare alla definizione di un sistema che permetta di contabilizzare i crediti di carbonio legati alle attività previste dagli articoli 3.3 e 3.4. Il nuovo sistema di contabilità dovrà essere basato su una base di dati georeferiti, ricostruito su dati inventariali e/o su immagini fotorilevate per la certificazione delle attività previste agli articoli 3.3 e 3.4 del Protocollo di Kyoto.
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