GAS METANO A cura di Stefano Guerri e Davide Sproviero.

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GAS METANO A cura di Stefano Guerri e Davide Sproviero

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GAS METANO

A cura di Stefano Guerri e Davide Sproviero

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La scoperta

• Nell'autunno del 1776 Alessandro Volta studiò un fenomeno noto anche in epoche più lontane, segnalatogli da Carlo Giuseppe Campi: in un'ansa stagnante del fiume Lambro, avvicinando una fiamma alla superficie si accendevano delle fiammelle azzurrine.

• Questo fenomeno era già stato studiato separatamente da Pringle, Lavoisier, Franklin e Priestley pochi anni prima ma lo classificarono semplicemente come un'esalazione di aria infiammabile, di origine minerale.

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• Volta volle andare più a fondo della questione. Mentre era ospite ad Angera nella casa dell'amica Teresa Castiglioni (Angera 1750 - Como 1821), Alessandro Volta scoprì l'aria infiammabile nella palude dell' isolino Partegora , in località Bruschera. Provando a smuovere il fondo con l'aiuto di un bastone vide che risalivano delle bolle di gas e le raccolse in bottiglie. Diede a questo gas il nome di aria infiammabile di palude e scoprì che poteva essere incendiato sia per mezzo di una candela accesa sia mediante una scarica elettrica; dedusse che il gas si formava nella decomposizione di sostanze animali e vegetali. Pensando immediatamente a un suo utilizzo pratico costruì dapprima una pistola elettroflogo pneumatica in legno, metallo e vetro, il cui scopo sarebbe stato la trasmissione di un segnale a distanza, e in seguito realizzò una lucerna ad aria infiammabile e perfezionò l'eudiometro per la misura e l'analisi dei gas.

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• Per ulteriore conferma della sua tesi, si recò nel 1780 a Pietramala, sull'Appennino toscano, dove vi erano dei celebri fuochi fatui. La corretta composizione del gas fu determinata da Thomas Henry nel 1805.

• Il gas naturale è una fonte energetica "a basso impatto ambientale" in grado di soddisfare facilmente gli usi più svariati.

• Viene infatti comunemente impiegato nel settore domestico, nel terziario, nell'industria, per la produzione di energia elettrica e per autotrazione.

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• Si tratta di un combustibile "ecosolidale" in quanto il contenuto di sostanze inquinanti immesse in atmosfera durante la combustione è inferiore rispetto a quello degli altri combustibili.

• Le emissioni di ossidi di azoto sono più basse di quelle prodotte dalla combustione del carbone, dell'olio combustibile, del gasolio e della benzina; mentre le emissioni di ossidi di zolfo, di polveri e di altre sostanze nocive sono trascurabili.

• Quando brucia, il gas naturale sviluppa prevalentemente vapore acqueo (H2O) e anidride carbonica (CO2), due sostanze gassose che esistono normalmente in natura (ciascuno di noi le produce, ad esempio, durante la respirazione).

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In ogni caso, a parità di energia prodotta, il gas naturale produce meno anidride carbonica (mediamente dal 25 al 40%) rispetto ad altri combustibili o carburanti di origine fossile come la benzina e il gasolio.Inoltre, grazie allo sviluppo di un sistema di trasporto capillare in condutture sotterranee, il gas arriva direttamente nelle case e nelle industrie, evitando così l'inquinamento dovuto al transito sulle strade di autocisterne che trasportano combustibili liquidi. Va infine sottolineato il fatto, non meno importante, che i veicoli a gas naturale (taxi, scuolabus, autovetture e autobus) costituiscono attualmente una delle principali risposte per la riduzione ed il contenimento dell'inquinamento atmosferico delle città.

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