Gallo lo sviluppo riparte dai territori (m+cp) (1)

47
Luciano Gallo 20 maggio 2014 LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI

Transcript of Gallo lo sviluppo riparte dai territori (m+cp) (1)

Luciano Gallo

20 maggio 2014

LO SVILUPPO

RIPARTE

DAI TERRITORI

IL CAMPOSAMPIERESE 11 Comuni

1 Federazione di Comuni 1 Intesa programmatica d’area

Abitanti 100.000 Tasso di crescita in 12 anni 23%

Popolazione straniera 11,4%

Superficie 226 Kmq

441 abitanti per Kmq

Il Territorio del Camposampierese

11 Comuni associati in:

1 Federazione di Comuni Progetto: Sana e buona gestione

1 Intesa program. d’area Progetto: Alleanza per lo sviluppo del Camposampierese

€ 16.161 reddito pro-capite

1

9

10

11

12

13

14 15

16

17

Provincia di Padova

Imprese 12.000 Addetti 37.000

1 impresa ogni • 8,5 abitanti • 3 addetti

VIVIAMO UN PASSAGGIO D’EPOCA

VIVIAMO UN PASSAGGIO D’EPOCA

“Nessun vento

è favorevole

se i marinai

non sanno

dove andare” (Seneca)

DA DOVE PARTIRE?

PER COSTRUIRE UN NUOVO

MODELLO DI SVILUPPO CAPACE:

•di NUTRIRE IL TERRITORIO E IL

PIANETA

•di GENERARE NUOVE ENERGIE

PER LA VITA.

VIVIAMO UN PASSAGGIO D’EPOCA

LO SVILUPPO

RIPARTE

DAL TERRITORIO

I PROBLEMI SI GOVERNANO

DAL TERRITORIO

CHE LO SVILUPPO

RIPARTA DAL TERRITORIO

E’ CONSEGUENZA DELLA

GLOBALIZZAZIONE

I PROBLEMI SI GOVERNANO

SUL TERRITORIO

•Le economie cercano i

territori;

•Il welfare passa dai

territori.

•I Sindaci governano il

territorio

Siamo consapevoli che l’impresa lavora nel

mondo, per questo cerca territori competitivi.

L’impresa cerca variabili che solo il territorio

può offrire in:

1. Infrastrutture

2. Servizi pubblici e privati

3. Capitale umano,

4. clima sociale

LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI

L’IMPRESA cerca un sistema

politico-istituzionale,

finanziario, una comunità che

CREDE NELL’IMPRESA

LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI

LO SVILUPPO PARTE DAI TERRITORI

•Il welfare cerca strade locali, dove

i diversi soggetti fanno esperienze

tra di loro di welfare e creano

condizioni per un nuovo modello di

welfare locale.

•la sfida è costruire strade locali

di welfare

LO SVILUPPO PARTE DAI TERRITORI

I sindaci governano il territorio

perché:

• Governano il proprio Comune

• Governano l’Unione di Comuni

• Governeranno le nuove Province

• Governeranno le Città metropolitane

• Siederanno al Senato delle autonomie

I SINDACI,

POSSONO

CONDIZIONARE

IL FUTURO?

LA FIGURA DEL SINDACO

Il filo rosso che segue il disegno di legge “Delrio” è la centralità della figura del sindaco:

• La figura del sindaco è la classe politica di base del governo locale e quindi anche del nostro ordinamento democratico e costituzionale.

• Sui sindaci si appoggia non solo l’amministrazione comunale in senso proprio ma anche l’intera organizzazione territoriale, dall’Unione di comuni, all’area vasta nel caso delle Province ed il governo delle Città metropolitane.

In una visione più grande,

ciò che emerge è che i

sindaci e le città saranno sempre più

determinanti nella capacità

di risolvere i problemi

moderni.

Le città

sono multiculturali, aperte,

partecipative,

democratiche, capaci di

lavorare insieme, di

interagire per risolvere i

problemi quotidiani.

I sindaci

sono considerati affidabili,

pragmatici, impegnati a

risolvere i problemi, sono

“compaesani” perché la

città è anche la loro.

INNOVAZIONE DI CONFINE I SINDACI E NUOVE FORME DI DEMOCRAZIA

Forse si sta affermando un

nuovo concetto di

democrazia, in una

nuova forma più vicina ai

cittadini.

I SINDACI HANNO IL POTERE

DI CONDIZIONARE IL FUTURO

SE SONO: costruttori di Alleanze da mettere in

campo per costruire un PROPRIO

SPAZIO di POSIZIONE in area vasta,

in Regione, in Italia, nella grande

trasformazione globale in atto nel

pianeta e per costruire l’Identità

territoriale distintiva

VINCE IL NOI

COSTRUIRE ALLEANZE •DA SOLI NON SI FA NULLA. IL

SINDACO DA SOLO NON BASTA.

•I SINDACI INSIEME:

• IN FEDERAZIONE DI COMUNI

• NEL PARTENARIATO TERRITORIALE

•Per collaborare con “altri NOI”

• Il NOI con una visione ed un programma

• Il NOI capace di costruire: • Agenzie di senso (capaci di generare significati e cultura

per cambiare)

• Cantieri di valore (capaci di realizzare valore e generare

misurazioni per comprendere e rendere conto del valore

prodotto)

• Centri di competenza (per crescere in mestieri e

competenze nuove. Occorre saper COME FARE per sapere COSA

FARE Perché i nuovi saperi e intelligenza del fare si compenetrino)

VINCE IL NOI

COSTRUIRE ALLEANZE

COSTRUI

RE UN

PROPRIO

SPAZIO

DI

POSIZIO

NE

Uno spazio capace di

comprendere, pesare,

interrogare in Area vasta,

in Regione, in Italia, nella

grande trasformazione

globale in atto.

Uno spazio capace di

contenere tre definizioni di

luogo: il campanile, la

globalità e l’area intermedia

dell’area vasta

COMUNI

Entro il 2014, obbligo per i

Comuni sotto i 5.000 abitanti di

associare tutte le funzioni

fondamentali (3.000 abitanti per

la montagna)

Forme giuridiche per associare le

funzioni sono:

• Convenzione

• Unione di comuni

COSTRUIRE UN PROPRIO SPAZIO DI

POSIZIONE DIMENSIONI TERRITORIALI ADEGUATE IN

TERRITORI OMOGENEI

• I Comuni abbiano almeno 5.000

abitanti.

• I Comuni con meno di 5.000 abitanti

puntino alla fusione

• per uscire dall’obbligatorietà

dell’esercizio associato delle funzioni

fondamentali comunali.

• Per essere liberi di scegliere cosa

associare

COSTRUIRE DIMENSIONI TERRITORIALI

ADEGUATE IN TERRITORI OMOGENEI

Le Unioni di Comuni siano

Federazioni di Comuni, siano

grandi ed omogenee quanto i

distretti:

•per contare nell’area vasta.

•per l’esercizio ottimale delle funzioni

distrettuali,

•per fare economie di scala

COSTRUIRE DIMENSIONI TERRITORIALI

ADEGUATE IN TERRITORI OMOGENEI

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

1

Tutti i Comuni hanno più di 5.000

abitanti.

• I Comuni non sono obbligati ad associare

tutte le funzioni fondamentali.

• I Comuni sono liberi di mettere assieme le

funzioni amministrative che ritengono più

opportuno.

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

2

La tipologia di funzioni associate sono coerenti con le politiche regionali e si sta insieme perché si è più forti.

• Sono associate anzitutto le funzioni per le quali la Regione ha il compito di indicare gli ambiti territoriali ottimali ed omogenei (Polizia locale, Protezione civile, Servizi sociali).

• Non si è più bravi più si associa.

• Si fanno insieme le cose che da soli non si riuscirebbe a fare.

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

3 Con la Federazione non c’è l’obiettivo della fusione

di Comuni.

• In questo contesto il Comune è Ente primario e

valorizza l’Italia come Repubblica fondata sui Comuni.

• Governare le funzioni in Federazione ha come orizzonte

la riduzione della spesa, il recupero di efficienza e

qualità nell’erogare i servizi unito al miglioramento delle

condizioni di vita e di lavoro per le persone, le famiglie e

le aziende del territorio.

IL BILANCIO CONSOLIDATO 2011 DEGLI

11 COMUNI PIU’ LA FEDERAZIONE

Voci I NOSTRI

COMUNI

MEDIA

COMUNI

ITALIANI

Note

Spese correnti per

abitante

€ 422 € 862 -51% della spesa dei comuni

italiani. In 10 anni ridotto la

spesa del 12,2%

Pressione tributaria

per abitante

€ 323 € 505 -36% della media dei comuni

italiani. In 10 anni ridotto i

tributi del 24%. 100€ in meno

per abitante

Trasferimenti dallo

Stato e dalla Regione

per abitante

€ 44 € 200 -78% della media dei comuni

italiani

Entrate da servizi e

da sanzioni per

abitante

€ 135 € 193 -30% della media dei comuni

italiani

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

4

L’ambito di gestione delle funzioni

amministrative coincide con l’ambito di

programmazione economico-sociale e

con l’ambito urbanistico e

paesaggistico.

COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI

DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA

5 La Federazione è capofila del tavolo di

partenariato locale: l’Intesa Programmatica d’Area.

• L’IPA è un’alleanza territoriale stabile tra

istituzioni, parti economiche e sociali e comunità,

il cui ambito territoriale coincide con quello della

Federazione dei Comuni.

• La funzione dell’IPA è quella di definire le vie di

crescita e di sviluppo di un territorio e di generare

l’identità distintiva del territorio stesso.

La bellezza di un luogo è la sua

unicità.

La capacità degli attori locali di

generare un’identità territoriale

distintiva.

DISTINGUERSI PER NON

ESTINGUERSI

COSTRUIRE L’IDENTITA’ TERRITORIALE

DISTINTIVA

La bellezza di un luogo è la sua

unicità. •La capacità di saldare un prodotto

con il suo territorio per vivere e far

vivere un’esperienza ed

un’emozione unica ed irripetibile di

benessere.

•Cosa c’è qui che in nessun’altra

parte del mondo c’è?

L’IDENTITA’ DISTINTIVA DELLA VALLE AGREDO

Gli Ambiti costitutivi del territorio

LA

FABBRICA

La Fabbrica sostenibile del bello e ben fatto

IL MADE IN ITALY

IL PAESAGGIO Storia, cultura, borghi da vivere, ambiente, valori e stili di

vita, benessere, comunità,

TURISMO

LA TERRA E I SUOI

PRODOTTI

La valle del gusto, del sano e del buono.

L’AGRO ALIMENTARE

IL BUON GOVERNO LOCALE

Istituzioni collaborative. Che rendono il territorio sicuro, operoso, capace di prendere

in mano il proprio destino (capacitazione)

LA COMUNITA’ Società civile coesa,

collaborativa. ECPNOMIA DEL DONO

SOSTENIBILITA’ L’impronta ambientale. Un’economia e uno stile di vita efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e competitiva

INTELLIGENZA

SMART

E’ un territorio che agisce attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri

cittadini e la competitività delle proprie imprese

INCLUSIVITA’ Comunità attiva nel migliorare il benessere delle persone, delle

famiglie. Un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisce coesione sociale.

L’IDENTITA’ DISTINTIVA DELLA VALLE AGREDO

Le azioni per dare valore agli ambiti costitutivi

COSTRUIRE SVILUPPO

NON C’E’ SVILUPPO SOSTENIBILE

SENZA GOVERNO DELLO SVILUPPO

NON C’E’ GOVERNO DELLO

SVILUPPO

SENZA ISTITUZIONI

LO SVILUPPO ECONOMICO E LA

CRESCITA DI BENESSERE PASSA DAI

TERRITORI

Passa dalla capacità di costruire

reti ravvicinate di

relazioni tra i “facilitatori

dell’innovazione”: Istituzioni,

soggetti produttivi, mondo della

ricerca e comunità.

™ & © 2013 EURIS srl. Tutti i

diritti sono riservati 40

Le tre priorità di «Europa 2020» si basano sulle

risorse e le potenzialità dell’UE

41

sviluppare un’economia

basata sulla conoscenza e

sulla innovazione

Crescita

inclusiva

Crescita

sostenibile

Crescita

intelligente

promuovere un’economia

con un alto tasso di

occupazione che favorisca la

coesione sociale e

territoriale, anche nelle zone

rurali

promuovere

un’economia più

efficiente sotto il profilo

delle risorse, più verde e

più competitiva

42

Region

i

Enti locali

Parti

economiche

e sociali

Imprese

Cittadini

Associazio

ni Stati

Unione

europea

1. il 3% del PIL deve essere investito in

ricerca e sviluppo

2. il tasso di abbandono scolastico deve

essere inferiore al 10% e almeno il 40%

dei giovani deve essere laureato

3. devono essere raggiunti i seguenti

traguardi in materia di clima/energia:

riduzione del 20% rispetto al 1990

delle emissioni di gas a effetto serra

produzione del 20% del totale di

energia da fonti rinnovabili

riduzione di almeno 20% del

consumo di energia rispetto alle

proiezioni per il 2020

4. il 75% delle persone di età compresa

tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro

5. almeno 20 milioni di persone devono

essere liberate dal rischio di povertà

5 obiettivi concreti

per il 2020

™ & © 2013 EURIS srl. Tutti i diritti sono

riservati

I 4 elementi fondamentali di

«Europa 2020»

Una visione economica

di medio termine:

3 priorità

Crescita

intelligente

Crescita

sostenibile

Crescita

inclusiva

L’Unione dell’Innovazione

7 programmi di riforme

[Iniziative faro]

per centrare gli obiettivi

Gioventù in movimento

Agenda digitale europea

Una politica industriale

integrata per l’era della

globalizzazione

Un’Europa efficiente sotto

il profilo delle risorse

Piattaforma europea contro

la povertà

Agenda per nuove

competenze e nuovi posti

di lavoro

Govern

ance e

monito

raggio

: sem

estre

euro

peo

1 2 3 4

Il «Programma nazionale di riforma

dell’Italia»: gli obiettivi per il «2020»

43

Crescita

inclusiva

Crescita

sostenibile

Crescita

intelligente

3% del PIL

riduzione al 10% il tasso di

abbandono scolastico

40% di popolazione con istruzione

terziaria

riduzione del 20% delle

emissioni gas a effetto serra

rispetto al 1990

produzione del 20% di energia

da fonti rinnovabili

riduzione del 20% del consumo

energia rispetto proiezioni 2020

tasso di occupazione: 75%

almeno 20 milioni di persone

1,53%

15-16%

26-27%

- 13%

17%

- 27,9%

67-69%

2.200.000

persone

5. Riduzione della povertà:

4. Tasso di occupazione:

3. Tasso di riduzione di CO2:

2. Livelli di istruzione:

1. Spese in ricerca e sviluppo:

2010:

1,26%

2011: 18,2%

2011: 20,3%

2010: 10,1%

2011: 61,2%

2010: 14,7

milioni

2010 = 97 (1990=100)

Situazione

IT Obiettivi

Obiettivi PRIORITA’

™ & © 2013 EURIS srl. Tutti i diritti sono

riservati

PERCHE’ IL TERRITORIO SCEGLIE DI STARE

INSIEME?

PER IL GOVERNO DELLE

FUNZIONI AMMINISTRATIVE

• Costare meno

• Funzionare meglio

• Fare le cose che servono

allo sviluppo

• Fare cose che solo

assieme si riescono a fare

PER ESSERE MOTORI DELLO

SVILUPPO DEL TERRITORIO.

• Per generare l’identità distintiva

del Territorio

• Per contare di più ed essere

protagonisti (definendo le giuste

geometrie territoriali) nelle

politiche metropolitane, in quelle

regionali, nazionali e comunitarie;

• Per affrontare i problemi e le

sfide in partenariato con il

sistema territoriale

LE ENTRATE

CORRENTI 2014 €7.162.599

Trasferimenti

Statali

Contributi

progetto PIAR

Contributi ordinari

dai Comuni federati

Contributi

Regionali

8.500

0,12%

120.000

1,68%

3.353.910,84

46,83%

98.318,51

1,37%

Servizi ai Comuni

e Convenzioni

395.351

5,52 %

Bilancio Corrente 2014

Servizi ai Cittadini

e Introiti diversi

616.519

8,60%

Sanzioni CdS

e regolamenti

2.570.000

35,88%

50,0%

50,0%

PRESTAZIONE DI

SERVIZI

IMPOSTE E

TASSE

PERSONALE

TRASFERIMENTI

39,60% 2.758.830

21,12% 1.471.625

33,95% 2.365.440

2,36% 164.318

ACQUISTO DI BENI 2,27% 157.892

Bilancio Corrente 2014

LE SPESE

CORRENTI PER

INTERVENTI

6.967.599,35

FONDO DI

RISERVA 0,31% 21.944,24

UTILIZZO BENI

TERZI 0,39% 27.500,00

INTERESSI 0,005% 50,00

GRAZIE

e buon lavoro

Non c’è sviluppo sostenibile

senza governo dello sviluppo,

non c’è governo dello sviluppo

senza le Istituzioni

www.fcc.veneto.it