Gabriele Marzocco - Nazione Mediterranea

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  • 8/6/2019 Gabriele Marzocco - Nazione Mediterranea

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    Nazione mediterranea

    di Gabriele Marzocco

    Come se non fossero bastati i lunghi anni in cui la nostra vita stata decisa e determinatadalle scelte fatte a Torino, poi a Firenze, quindi a Roma, ma in realt sempre in quella cheNicola Zitara chiama efficacemente paludania, non riusciranno mai a convincerci che giusto, necessario e conveniente che i nostri destini, i destini della nostra NazioneNapoletana, devono essere decisi nelle brumose terre nordiche dove hanno sede gliorganismi dellUnione Europea: Bruxelles, Strasburgo, Francoforte.

    La bocciatura della Costituzione europea da parte dei francesi e degli olandesi, comelimpoverimento di tutti noi a causa della stolta introduzione delleuro, stanno a dimostrareche i popoli europei non sono per niente entusiasti del modo come vorrebbero imporciunUnione europea a tutto vantaggio dei ceti parassitari dellalta finanza e della politicapoliticante.

    Se avessimo una classe politica cosciente degli interessi e del ruolo che uno Stato delleDue Sicilie (pienamente autonomo o federato con altri Stati della penisola italiana) pusvolgere nel Mediterraneo, non staremmo ad elemosinare interventi dal governo centrale,ma imporremmo le nostre scelte e la tutela dei nostri interessi.

    E dopo 144 anni di sciagurata unit dItalia non pi una bestemmia parlare diautonomia delle Due Sicilie, se si considera che la penisola iberica, la penisola scandinavae quella balcanica sono tutte frazionate in diversi Stati, senza che sia arrivata la fine delmondo.

    I governatori delle Regioni del Sud dicono di voler sviluppare una politica estera comunesul Mediterraneo, di voler chiedere pi consistenti fondi europei per investire in lineeferroviarie pi veloci, nella portualit, nelle autostrade del mare nei collegamenti aerei, percreare rotte dirette dal Sud verso gli undici Paesi del bacino del Mediterraneo.

    Lo stesso presidente Carlo Azeglio Ciampi ha chiesto che lazione congiunta di Italia,Portogallo e Spagna restituisca centralit al Mediterraneo. Belle parole; contraddette poidalla ribadita volont di accettare la logica del mercato unico, che vorrebbe imporci ilnostro assoggettamento agli interessi ed alle scelte fatte dai Paesi e dai poteri forti delNord.

    Fra laltro Bassolino e suoi colleghi governatori del Sud dimenticano che oggi non sonopi determinanti (eppure sono indispensabili!) solo le infrastrutture che a noi sono statenegate dalla politica nazionale, ma anche le tecnologie della comunicazione:telecomunicazioni, energia (il petrolio col suo prezzo giunto sta a dimostrarlo) e sapere.

    A Napoli concentrato il 60 % delle compagnie di navigazione di tutta lItalia; e questononostante i colpi che ci sono stati inflitti negli ultimi 145 anni, per favorire le compagnie, icantieri ed i porti del Centro-Nord!

    Noi nel Mediterraneo ci siamo, circondati per tre lati dalla sua acqua salata; e nelMediterraneo dobbiamo assicurarci una presenza da protagonisti, non vivere a rimorchiodi Paesi che hanno altrove i loro veri interessi!!!

    Gabriele Marzocco