G. Ghiringhelli - Il modello omogeneo per la gestione rifiuti in provincia di Varese - Ecomondo 2012

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465 Proposta di un modello omogeneo per la gestione integrata dei rifiuti urbani a livello provinciale: il caso della Provincia di Varese Silvia Colombo [email protected], Michele Giavini, Giorgio Ghiringhelli - ARS am- biente Srl, Gallarate Varese Riassunto In questo lavoro viene presentato il “Modello Omogeneo di Gestione dei Rifiuti”introdotto in Provincia di Varese, che presenta indicazioni concrete sui sistemi ottimali di gestione integrata dei rifiuti da applicare a livello territoriale, in grado di favorire il raggiungimento stabile di un livello di raccolta differenziata superiore al 65%. Summary This study presents the new “Standard Model for Waste Separation” proposed by the Province of Varese, which gives practical indications on the best integrated waste collection schemes to be implemented locally. This scheme is aimed at helping the single Municipalities to achieve 65% as separate collection rate. 1. Introduzione La normativa nazionale sulla gestione dei rifiuti (D.lgs. 152/2006) impone un ambizioso tra- guardo da raggiungere entro la fine del 2012: il 65% di raccolta differenziata. La Provincia di Varese, attraverso il contributo tecnico dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti (OPR), ha realiz- zato nell’ultimo decennio un continuo lavoro di supporto ai propri Comuni, mettendo a dispo- sizione indicazioni e strumenti di orientamento delle politiche gestionali, che ha portato a risultati di rilievo; i dati 2011 infatti dimostrano che la Provincia di Varese ha raggiunto il 60,3% di raccolta differenziata, al 2° posto tra le province lombarde [1] e al 10° posto tra le provincie a livello nazionale [2]. La realtà provinciale interessa 890.000 abitanti, ripartiti in 141 Comuni, di cui 22 (concentrati nella zona sud) presentano più di 10.000 abitanti, mentre i rimanenti 119, che si collocano prevalentemente nella parte centro-settentrionale, ad orografia collinare-montuosa e chiusa tra il Lago Maggiore e il Cantone Ticino, presentano una popolazione più contenuta.La situazione gestionale al 2011 vede i 141 Comuni della Provincia dotati di un sistema di raccolta domicilia- re secco-umido, che è stato portato a regime negli ultimi 10 anni, come mostrano i GIS sotto riportati, riferiti all’attivazione della raccolta differenziata domiciliare della frazione organica (FORSU) [3].Il triennio 2003-2005 è stato quello in cui si è realizzata la maggior attivazione della raccolta domiciliare della FORSU sul territorio provinciale segnando l’innalzamento del- le performance a livello provinciale. Il panorama gestionale è completato dalla presenza, in

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Con una specifica D.G.P. la Provincia di Varese ha approvato un modello omogeneo per la gestione rifiuti da proporre a tutti i Comuni

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Proposta di un modello omogeneo per lagestione integrata dei rifiuti urbani a

livello provinciale: il caso della Provinciadi Varese

Silvia Colombo [email protected], Michele Giavini, Giorgio Ghiringhelli - ARS am-biente Srl, Gallarate Varese

RiassuntoIn questo lavoro viene presentato il “Modello Omogeneo di Gestione dei Rifiuti”introdotto inProvincia di Varese, che presenta indicazioni concrete sui sistemi ottimali di gestione integrata deirifiuti da applicare a livello territoriale, in grado di favorire il raggiungimento stabile di un livellodi raccolta differenziata superiore al 65%.

SummaryThis study presents the new “Standard Model for Waste Separation” proposed by the Province ofVarese, which gives practical indications on the best integrated waste collection schemes to beimplemented locally. This scheme is aimed at helping the single Municipalities to achieve 65% asseparate collection rate.

1. IntroduzioneLa normativa nazionale sulla gestione dei rifiuti (D.lgs. 152/2006) impone un ambizioso tra-guardo da raggiungere entro la fine del 2012: il 65% di raccolta differenziata. La Provincia diVarese, attraverso il contributo tecnico dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti (OPR), ha realiz-zato nell’ultimo decennio un continuo lavoro di supporto ai propri Comuni, mettendo a dispo-sizione indicazioni e strumenti di orientamento delle politiche gestionali, che ha portato arisultati di rilievo; i dati 2011 infatti dimostrano che la Provincia di Varese ha raggiunto il60,3% di raccolta differenziata, al 2° posto tra le province lombarde [1] e al 10° posto tra leprovincie a livello nazionale [2].La realtà provinciale interessa 890.000 abitanti, ripartiti in 141 Comuni, di cui 22 (concentratinella zona sud) presentano più di 10.000 abitanti, mentre i rimanenti 119, che si collocanoprevalentemente nella parte centro-settentrionale, ad orografia collinare-montuosa e chiusa trail Lago Maggiore e il Cantone Ticino, presentano una popolazione più contenuta.La situazionegestionale al 2011 vede i 141 Comuni della Provincia dotati di un sistema di raccolta domicilia-re secco-umido, che è stato portato a regime negli ultimi 10 anni, come mostrano i GIS sottoriportati, riferiti all’attivazione della raccolta differenziata domiciliare della frazione organica(FORSU) [3].Il triennio 2003-2005 è stato quello in cui si è realizzata la maggior attivazionedella raccolta domiciliare della FORSU sul territorio provinciale segnando l’innalzamento del-le performance a livello provinciale. Il panorama gestionale è completato dalla presenza, in

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pressoché tutti i Comuni, delle raccolte domiciliari di carta-cartone-tetrapak, vetro-metalli edimballaggi in plastica; alcune realtà hanno all’attivo la raccolta multi-materiale leggera (plasti-ca-metalli o plastica-metalli-tetrapak). La frequenze di intercettazione domiciliare del rifiutoresiduo è in genere settimanale (con punte di raccolta bi-settimanale nelle città più grandi edaddirittura giornaliere nel centro storico di una di esse); la FORSU ha una frequenza di prelie-vo in genere bi-settimanale, con punte di raccolta tri-settimanale nelle grandi città e frequenzaridotta a mono-settimanale nei Comuni piccoli, specie nel periodo invernale. I manufatti utiliz-zati a supporto delle diverse raccolte sono in genere i sacchetti biodegradabili e compostabiliconformi alla norma UNI EN 13432 per la raccolta della FORSU, uniti in alcuni ambiti apattumiera sotto-lavello (areata e non) e/o bidone stradale da 30 l, sacco giallo per la raccoltadegli imballaggi in plastica o del multi-leggero e solo in alcuni casi bidoni stradali da 30 l per leraccolte della carta e del vetro [4].

Segue

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Tab. 1 – Principali dati sulla gestione rifiuti in Provincia di Varese (OPR Varese, 2011)

Fig.1 – Evoluzione della raccolta della frazione organica in Provincia di Varese dal 2000 al 2009 (OPR Varese,2010)

2. Relazione

2.1 Il modello omogeneo gestione rifiuti a livello provincialeNelcontesto gestionale avanzato testé descritto, che ha consentito a tutto il 2011 di rispettaregli obiettivi di legge imposti dalla normativa nazionale in termini di raccolta differenziata, mache non permette l’agevole e stabile conseguimento dell’obiettivo 2012 del 65% di raccoltadifferenziata, la Provincia di Varese si è attivata, dando vita a tavoli di lavoro con i principaligestori pubblici e privati presenti sul territorio varesino già a fine 2010. Grazie ad essi si ègiunti alla definizione di un “Modello Omogeneo di Gestione dei Rifiuti”, che presenta indica-zioni concrete sui sistemi ottimali di gestione integrata dei rifiuti da applicare a livello territo-riale, in grado di favorire il raggiungimento stabile di un livello di raccolta differenziata supe-riore al 65%.Il Modello Omogeneo offre indicazioni gestionali operative per ottimizzare le raccolta diffe-renziata di carta, umido, imballaggi in plastica, vetro-metalli in termini di frequenze, modalità

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di raccolta e indicazioni sulle modalità di svolgimento delle campagne informative, funzionalial conseguimento dei migliori risultati tecnicamente possibili in termini di percentuale di rac-colta differenziata.Il Modello prevede che la gestione dei rifiuti in Provincia di Varese debba essere organizzatamediante attivazione delle raccolte differenziate domiciliari di carta/cartone, tetrapak, imbal-laggi in plastica, vetro, metalli (contenitori in banda stagnata, acciaio ed alluminio), eventual-mente accorpati tra loro secondo le modalità ammesse dai Consorzi di filiera del CONAI(Comieco, Corepla, Coreve, Consorzio Acciaio, CIAL). L’obiettivo ultimo è la valorizzazioneambientale ed economica delle frazioni differenziate, ottimizzando le frequenze di raccolta egli strumenti offerti in dotazione ai cittadini (per aumentare il loro comfort e l’adesione alleraccolte stesse). Alle raccolte va aggiunta la promozione del compostaggio domestico e, comeeventuale servizio stagionale, a pagamento per i richiedenti, l’eventuale attivazione della rac-colta domiciliare dei rifiuti verdi (potature, sfalci d’erba).