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Il futuro dell'informazione passa anche per i social netwok e i mondi virtuali. Se ne parla presso l'isola di Imparafacile, in Second Life.

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Editoria & web/ Il futuro dell'informazione? Passa (anche)da social network e mondi virtuali. E su Second Life...Lunedí 10.05.2010 10:20

di Luca Spoldi

La crisi dei PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), i “maiali” europei come senza troppi giri diparole gli operatori finanziari chiamano i paesi dell’Europa meridionale, potrebbe suonare come unacampanella d’allarme per il già precario equilibrio dei conti di molti gruppi editoriali del vecchio continente.Potrebbe, perché a giudizio di molti la differenza vera la farà la capacità di adattarsi allo scenario in continuodivenire dove la raccolta pubblicitaria resta fragile soprattutto per i “vecchi” e costosi media come la cartastampata e la televisione, mentre qualche maggiore possibilità paiono avercela i nuovi strumenti dicomunicazione che hanno saputo per tempo abbracciare il web2.0.

La conferma arriva del resto anche da oltre oceano, dove è di questi giorni la notizia delle trattative tra Cnne Cbs per unire le forze e tagliare i costi, mentre l’ennesima “testata storica”, il settimanale Newsweek,viene messa in vendita dal suo editore (in questo caso il Washington Post) e forse finirà, come già capitato al“cugino” specializzato in campo economico, Newsweek (acquistato dal gruppo Bloomberg), nel portafoglio diqualche gruppo multimediale. Che i vecchi dinosauri siano a rischio di estinzione non ha esitato a dirlo ancheun “guru” come Warren Buffett, che con la sua Berkshire Hathaway è del Washington Post uno degliazionisti “storici” ma che ha negato l’intenzione di diventarne il “cavaliere bianco”.

Secondo il gestore, di certo non un fanatico della “new economy”, i giornali, che in America vedono le loroentrate dipendere per i tre quarti dagli introiti pubblicitari, hanno davanti a loro “un cammino difficile”costellato di tagli alle spese, chiusure di testate, licenziamenti e fusioni. Perché quanto a pubblicitài media tradizionali non hanno speranze di competere con colossi come Google che ormaidominano nel settore dell’advertising grazie alla forza crescente della pubblicità online. Così, nonostante lacrisi mondiale di questi ultimi due anni abbia riacceso l’interesse per i contenuti economico-finanziari, atrarne vantaggio non saranno certamente i grandi colossi dell’informazione del XX secolo.

Lo stesso dicasi in campo televisivo: qui anzi l’avvento delle piattaforme satellitari prima e del digitaleterrestre poi (e in prospettiva dell’Iptv in grado di raggiungere gli utenti direttamente attraverso ilcollegamento internet) non solo ha imposto un drastico controllo dei costi per confrontarsi con i “nuoviarrivati”, ma ha di fatto segnato l’inizio del declino per gli editori “generalisti”, spiazzatidall’approccio “targettizzato” dei nuovi concorrenti e dei loro canali tematici. Un approccio che èquello tipico del web, specie del web2.0, più dinamico e interattivo del “vecchio” internet a cui passivamentesi accedeva per cercare informazioni e divertimento.

Così non sono pochi gli esperti che già scorgono conferme sempre più significative alle loro tesi secondo lequali il futuro, anche nel settore dell’informazione, sarà dominato non solo da chi saprà offrire icontenuti più interessanti, ma soprattutto da chi saprà indirizzarli meglio al pubblico diriferimento. Una prospettiva che negli Stati Uniti ha già visto i grandi editori multimediali investire incompetenze, format e contenuti ad hoc per sfruttare social network, mondi virtuali, blog eaggregatori di notizie, come sarà sottolineato lunedì 10 maggio nell’incontro, dalle ore 22.00, chesi terrà in Second Life nella land italiana di Imparafacile e che avrà come argomento “Comecomunicare (co)i mondi virtuali”.

Un incontro a cui farebbero bene a partecipare giornalisti, direttori di giornali ed editori, ma anche creativie pubblicitari. Perché chi non investirà per tempo nel nuovo web e non imparerà a padroneggiare al meglioi suoi strumenti per rafforzare le proprie reti di relazioni sociali non solo rischia di soffrire più di altri questa ele future crisi economico-finanziarie, ma anche (come stanno scoprendo in America tante testate prestigiose)di fare la fine dei dinosauri: estinguersi.

tags: editoria internet

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