Funzioni reali di variabile reale - unibo.itcagliari/agraria/teoria/funzioni.pdf · 2010. 10....

151
Funzioni reali di variabile reale Lezione per Studenti di Agraria Universit` a di Bologna (Universit` a di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 1 / 50

Transcript of Funzioni reali di variabile reale - unibo.itcagliari/agraria/teoria/funzioni.pdf · 2010. 10....

  • Funzioni reali di variabile reale

    Lezione per Studenti di AgrariaUniversità di Bologna

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 1 / 50

  • Funzioni

    DefinizioneSia A un sottoinsieme di R. Si chiama funzione reale definita suul’insiemeA,una legge che ad ogni elemento x di A associa uno e un solo numeroreale.

    In questo modo viene definita una funzione f da A in R che è indicata :

    f : A→ R.

    • L’insieme A è detto dominio di f .• Per ogni x di A il numero associato ad x si indica con f (x) ed è dettoimmagine di x attraverso f .• L’insieme f (A) = {y ∈ R :esista almeno un x ∈ A tale chef (x) = y}, èdetto immagine di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 2 / 50

  • Funzioni

    DefinizioneSia A un sottoinsieme di R. Si chiama funzione reale definita suul’insiemeA,una legge che ad ogni elemento x di A associa uno e un solo numeroreale.

    In questo modo viene definita una funzione f da A in R che è indicata :

    f : A→ R.

    • L’insieme A è detto dominio di f .• Per ogni x di A il numero associato ad x si indica con f (x) ed è dettoimmagine di x attraverso f .• L’insieme f (A) = {y ∈ R :esista almeno un x ∈ A tale chef (x) = y}, èdetto immagine di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 2 / 50

  • Funzioni

    DefinizioneSia A un sottoinsieme di R. Si chiama funzione reale definita suul’insiemeA,una legge che ad ogni elemento x di A associa uno e un solo numeroreale.

    In questo modo viene definita una funzione f da A in R che è indicata :

    f : A→ R.

    • L’insieme A è detto dominio di f .

    • Per ogni x di A il numero associato ad x si indica con f (x) ed è dettoimmagine di x attraverso f .• L’insieme f (A) = {y ∈ R :esista almeno un x ∈ A tale chef (x) = y}, èdetto immagine di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 2 / 50

  • Funzioni

    DefinizioneSia A un sottoinsieme di R. Si chiama funzione reale definita suul’insiemeA,una legge che ad ogni elemento x di A associa uno e un solo numeroreale.

    In questo modo viene definita una funzione f da A in R che è indicata :

    f : A→ R.

    • L’insieme A è detto dominio di f .• Per ogni x di A il numero associato ad x si indica con f (x) ed è dettoimmagine di x attraverso f .

    • L’insieme f (A) = {y ∈ R :esista almeno un x ∈ A tale chef (x) = y}, èdetto immagine di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 2 / 50

  • Funzioni

    DefinizioneSia A un sottoinsieme di R. Si chiama funzione reale definita suul’insiemeA,una legge che ad ogni elemento x di A associa uno e un solo numeroreale.

    In questo modo viene definita una funzione f da A in R che è indicata :

    f : A→ R.

    • L’insieme A è detto dominio di f .• Per ogni x di A il numero associato ad x si indica con f (x) ed è dettoimmagine di x attraverso f .• L’insieme f (A) = {y ∈ R :esista almeno un x ∈ A tale chef (x) = y}, èdetto immagine di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 2 / 50

  • Funzioni

    DefinizioneSia A un sottoinsieme di R. Si chiama funzione reale definita suul’insiemeA,una legge che ad ogni elemento x di A associa uno e un solo numeroreale.

    In questo modo viene definita una funzione f da A in R che è indicata :

    f : A→ R.

    • L’insieme A è detto dominio di f .• Per ogni x di A il numero associato ad x si indica con f (x) ed è dettoimmagine di x attraverso f .• L’insieme f (A) = {y ∈ R :esista almeno un x ∈ A tale chef (x) = y}, èdetto immagine di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 2 / 50

  • Variabili dipendenti e indipendenti

    Con queste notazioni x è detta variabile indipendente, mentre y è dettavariabile dipendente.Si osservi che le variabili sono variabile mute cioè la funzine è individuatadal dominio e dalla legge che associa ad un elemento del dominio la suaimmagine.A seconda delle necessità, si daranno alla variabile indipendente e a quelladipendente nomi diversi da x e y.Ad esempio se si vuole descrivere uno spostamento in fisica, si usa ingenere, t = f (s) che rappresenta una funzione con variabile indipendente s(lo spazio) e variabile dipendente t (il tempo).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 3 / 50

  • Variabili dipendenti e indipendenti

    Con queste notazioni x è detta variabile indipendente, mentre y è dettavariabile dipendente.

    Si osservi che le variabili sono variabile mute cioè la funzine è individuatadal dominio e dalla legge che associa ad un elemento del dominio la suaimmagine.A seconda delle necessità, si daranno alla variabile indipendente e a quelladipendente nomi diversi da x e y.Ad esempio se si vuole descrivere uno spostamento in fisica, si usa ingenere, t = f (s) che rappresenta una funzione con variabile indipendente s(lo spazio) e variabile dipendente t (il tempo).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 3 / 50

  • Variabili dipendenti e indipendenti

    Con queste notazioni x è detta variabile indipendente, mentre y è dettavariabile dipendente.Si osservi che le variabili sono variabile mute cioè la funzine è individuatadal dominio e dalla legge che associa ad un elemento del dominio la suaimmagine.

    A seconda delle necessità, si daranno alla variabile indipendente e a quelladipendente nomi diversi da x e y.Ad esempio se si vuole descrivere uno spostamento in fisica, si usa ingenere, t = f (s) che rappresenta una funzione con variabile indipendente s(lo spazio) e variabile dipendente t (il tempo).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 3 / 50

  • Variabili dipendenti e indipendenti

    Con queste notazioni x è detta variabile indipendente, mentre y è dettavariabile dipendente.Si osservi che le variabili sono variabile mute cioè la funzine è individuatadal dominio e dalla legge che associa ad un elemento del dominio la suaimmagine.A seconda delle necessità, si daranno alla variabile indipendente e a quelladipendente nomi diversi da x e y.

    Ad esempio se si vuole descrivere uno spostamento in fisica, si usa ingenere, t = f (s) che rappresenta una funzione con variabile indipendente s(lo spazio) e variabile dipendente t (il tempo).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 3 / 50

  • Variabili dipendenti e indipendenti

    Con queste notazioni x è detta variabile indipendente, mentre y è dettavariabile dipendente.Si osservi che le variabili sono variabile mute cioè la funzine è individuatadal dominio e dalla legge che associa ad un elemento del dominio la suaimmagine.A seconda delle necessità, si daranno alla variabile indipendente e a quelladipendente nomi diversi da x e y.Ad esempio se si vuole descrivere uno spostamento in fisica, si usa ingenere, t = f (s) che rappresenta una funzione con variabile indipendente s(lo spazio) e variabile dipendente t (il tempo).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 3 / 50

  • Grafico

    DefinizioneL’insieme G(f ) = {(x,y) ∈ R2 : x ∈ A e y = f (x)} è detto grafico dellafunzione f : A→ R.

    Il grafico di una funzione fornisce una descrizione geometrica dellafunzione e ne visualizza le proprietà: in particolare nel caso di funzionereale di variabile reale qui considerato,• il grafico è un sottoinsieme del piano cartesiano,• il dominio è un sottoinsieme dell’asse delle ascisse,• l’immagine f (A) è un sottoinsieme dell’asse delle ordinate.In particolare il grafico è un sottoinsieme di punti del piano cartesiano taleche,su ogni retta parallela all’asse y passante per un punto (a,0) del dominio,c’è uno e un sol punto del grafico.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 4 / 50

  • Grafico

    DefinizioneL’insieme G(f ) = {(x,y) ∈ R2 : x ∈ A e y = f (x)} è detto grafico dellafunzione f : A→ R.Il grafico di una funzione fornisce una descrizione geometrica dellafunzione e ne visualizza le proprietà: in particolare nel caso di funzionereale di variabile reale qui considerato,

    • il grafico è un sottoinsieme del piano cartesiano,• il dominio è un sottoinsieme dell’asse delle ascisse,• l’immagine f (A) è un sottoinsieme dell’asse delle ordinate.In particolare il grafico è un sottoinsieme di punti del piano cartesiano taleche,su ogni retta parallela all’asse y passante per un punto (a,0) del dominio,c’è uno e un sol punto del grafico.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 4 / 50

  • Grafico

    DefinizioneL’insieme G(f ) = {(x,y) ∈ R2 : x ∈ A e y = f (x)} è detto grafico dellafunzione f : A→ R.Il grafico di una funzione fornisce una descrizione geometrica dellafunzione e ne visualizza le proprietà: in particolare nel caso di funzionereale di variabile reale qui considerato,• il grafico è un sottoinsieme del piano cartesiano,

    • il dominio è un sottoinsieme dell’asse delle ascisse,• l’immagine f (A) è un sottoinsieme dell’asse delle ordinate.In particolare il grafico è un sottoinsieme di punti del piano cartesiano taleche,su ogni retta parallela all’asse y passante per un punto (a,0) del dominio,c’è uno e un sol punto del grafico.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 4 / 50

  • Grafico

    DefinizioneL’insieme G(f ) = {(x,y) ∈ R2 : x ∈ A e y = f (x)} è detto grafico dellafunzione f : A→ R.Il grafico di una funzione fornisce una descrizione geometrica dellafunzione e ne visualizza le proprietà: in particolare nel caso di funzionereale di variabile reale qui considerato,• il grafico è un sottoinsieme del piano cartesiano,• il dominio è un sottoinsieme dell’asse delle ascisse,

    • l’immagine f (A) è un sottoinsieme dell’asse delle ordinate.In particolare il grafico è un sottoinsieme di punti del piano cartesiano taleche,su ogni retta parallela all’asse y passante per un punto (a,0) del dominio,c’è uno e un sol punto del grafico.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 4 / 50

  • Grafico

    DefinizioneL’insieme G(f ) = {(x,y) ∈ R2 : x ∈ A e y = f (x)} è detto grafico dellafunzione f : A→ R.Il grafico di una funzione fornisce una descrizione geometrica dellafunzione e ne visualizza le proprietà: in particolare nel caso di funzionereale di variabile reale qui considerato,• il grafico è un sottoinsieme del piano cartesiano,• il dominio è un sottoinsieme dell’asse delle ascisse,• l’immagine f (A) è un sottoinsieme dell’asse delle ordinate.

    In particolare il grafico è un sottoinsieme di punti del piano cartesiano taleche,su ogni retta parallela all’asse y passante per un punto (a,0) del dominio,c’è uno e un sol punto del grafico.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 4 / 50

  • Grafico

    DefinizioneL’insieme G(f ) = {(x,y) ∈ R2 : x ∈ A e y = f (x)} è detto grafico dellafunzione f : A→ R.Il grafico di una funzione fornisce una descrizione geometrica dellafunzione e ne visualizza le proprietà: in particolare nel caso di funzionereale di variabile reale qui considerato,• il grafico è un sottoinsieme del piano cartesiano,• il dominio è un sottoinsieme dell’asse delle ascisse,• l’immagine f (A) è un sottoinsieme dell’asse delle ordinate.In particolare il grafico è un sottoinsieme di punti del piano cartesiano taleche,

    su ogni retta parallela all’asse y passante per un punto (a,0) del dominio,c’è uno e un sol punto del grafico.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 4 / 50

  • Grafico

    DefinizioneL’insieme G(f ) = {(x,y) ∈ R2 : x ∈ A e y = f (x)} è detto grafico dellafunzione f : A→ R.Il grafico di una funzione fornisce una descrizione geometrica dellafunzione e ne visualizza le proprietà: in particolare nel caso di funzionereale di variabile reale qui considerato,• il grafico è un sottoinsieme del piano cartesiano,• il dominio è un sottoinsieme dell’asse delle ascisse,• l’immagine f (A) è un sottoinsieme dell’asse delle ordinate.In particolare il grafico è un sottoinsieme di punti del piano cartesiano taleche,su ogni retta parallela all’asse y passante per un punto (a,0) del dominio,c’è uno e un sol punto del grafico.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 4 / 50

  • Il seguente grafico rappresenta una funzione:

    Il seguente grafico non rappresenta una funzione:

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 5 / 50

  • Esempi

    La funzione f : R→ R. f (x) =−1è una funzione costante che associa ad ogni numero reale il numero −1Il suo dominio è l’insieme dei numeri reali, la sua immagine è l’insieme{−1}

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 6 / 50

  • La funzione f : [−4,5)→ R f (x) = 1− xè una funzione con dominio [−4,5) e immagine f ([−4,5)) = (−4,5].

    Si noti che il punto (−4,5) appartiene al grafico di f , mentre il punto(5,−4) non appartiene al grafico di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 7 / 50

  • Funzione identità

    La funzione f : R→ R cos̀ı definita f (x) = x è chiamata funzione identità,ha dominio e immagine l’insieme dei numeri reali R.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 8 / 50

  • Funzione quadrato

    La funzione f : R→ R con f (x) = x2 è una funzione con dominio R eimmagine f (R) = [0,+∞)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 9 / 50

  • Funzione definita a pezzi

    La funzione f : R→ R cos̀ı definita f (x) =

    x2 se x

  • Funzione cubo

    La funzione f : R→ R con f (x) = x3

    è una funzione con dominio R e immagine f (R) = R.(Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 11 / 50

  • Funzioni iniettive

    Una funzione f : A→ R è tale se ad ogni punto del dominio, corrispondeuno e un solo elemento nell’immagine,

    ma dato un elemento dell’immagine può provenire tramite f da di più diun punto del dominio.Quando ogni elemento dell’immagine di f proviene da un solo elemento diA, la funzione f si dice iniettiva . Quindi

    Definizionef : A→ R è iniettiva se ogni volta che

    f (x1) = f (x2)allora x1 = x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 12 / 50

  • Funzioni iniettive

    Una funzione f : A→ R è tale se ad ogni punto del dominio, corrispondeuno e un solo elemento nell’immagine,ma dato un elemento dell’immagine può provenire tramite f da di più diun punto del dominio.

    Quando ogni elemento dell’immagine di f proviene da un solo elemento diA, la funzione f si dice iniettiva . Quindi

    Definizionef : A→ R è iniettiva se ogni volta che

    f (x1) = f (x2)allora x1 = x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 12 / 50

  • Funzioni iniettive

    Una funzione f : A→ R è tale se ad ogni punto del dominio, corrispondeuno e un solo elemento nell’immagine,ma dato un elemento dell’immagine può provenire tramite f da di più diun punto del dominio.Quando ogni elemento dell’immagine di f proviene da un solo elemento diA, la funzione f si dice iniettiva . Quindi

    Definizionef : A→ R è iniettiva se ogni volta che

    f (x1) = f (x2)allora x1 = x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 12 / 50

  • Funzioni iniettive

    Una funzione f : A→ R è tale se ad ogni punto del dominio, corrispondeuno e un solo elemento nell’immagine,ma dato un elemento dell’immagine può provenire tramite f da di più diun punto del dominio.Quando ogni elemento dell’immagine di f proviene da un solo elemento diA, la funzione f si dice iniettiva . Quindi

    Definizionef : A→ R è iniettiva se ogni volta che

    f (x1) = f (x2)allora x1 = x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 12 / 50

  • Grafico di funzioni iniettive

    Una funzione è iniettiva se il suo grafico gode della seguente proprietà :

    ogni retta orizzontale passante per un punto dell’immagine, interseca ilgrafico in un solo punto.Ad esempio la funzione f : R→ R : f (x) = x2 non è iniettiva, infattif (x) = 9 ha due soluzioni: x =−3 e x = 3

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 13 / 50

  • Grafico di funzioni iniettive

    Una funzione è iniettiva se il suo grafico gode della seguente proprietà :ogni retta orizzontale passante per un punto dell’immagine, interseca ilgrafico in un solo punto.

    Ad esempio la funzione f : R→ R : f (x) = x2 non è iniettiva, infattif (x) = 9 ha due soluzioni: x =−3 e x = 3

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 13 / 50

  • Grafico di funzioni iniettive

    Una funzione è iniettiva se il suo grafico gode della seguente proprietà :ogni retta orizzontale passante per un punto dell’immagine, interseca ilgrafico in un solo punto.Ad esempio la funzione f : R→ R : f (x) = x2 non è iniettiva, infattif (x) = 9 ha due soluzioni: x =−3 e x = 3

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 13 / 50

  • La funzione f : R→ R : f (x) = 2x−1 è iniettiva, infatti siaf (x1) = f (x2) cioè2x1−1 = 2x2−1implicax1 = x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 14 / 50

  • Anche la funzione f : R→ R : f (x) = x3 è iniettiva, infatti siaf (x1) = f (x2) cioè(x1)3 = (x2)3 implicax1 = x2.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 15 / 50

  • Somma, prodotto, quoziente di funzioni reali

    Sia f : A→ R e e g : B→ R due funzioni reali di variabili reale.

    Definiamo somma il prodotto di f e g come segue:

    f +g : A∩B→ R , (f +g)(x) = f (x)+g(x),

    f .g : A∩B→ R , (f .g)(x) = f (x).g(x),

    fg : A∩B\{x : g(x) = 0}→ R ,

    fg(x) =

    f (x)g(x)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 16 / 50

  • Somma, prodotto, quoziente di funzioni reali

    Sia f : A→ R e e g : B→ R due funzioni reali di variabili reale.

    Definiamo somma il prodotto di f e g come segue:

    f +g : A∩B→ R , (f +g)(x) = f (x)+g(x),

    f .g : A∩B→ R , (f .g)(x) = f (x).g(x),

    fg : A∩B\{x : g(x) = 0}→ R ,

    fg(x) =

    f (x)g(x)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 16 / 50

  • Somma, prodotto, quoziente di funzioni reali

    Sia f : A→ R e e g : B→ R due funzioni reali di variabili reale.

    Definiamo somma il prodotto di f e g come segue:

    f +g : A∩B→ R , (f +g)(x) = f (x)+g(x),

    f .g : A∩B→ R , (f .g)(x) = f (x).g(x),

    fg : A∩B\{x : g(x) = 0}→ R ,

    fg(x) =

    f (x)g(x)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 16 / 50

  • Somma, prodotto, quoziente di funzioni reali

    Sia f : A→ R e e g : B→ R due funzioni reali di variabili reale.

    Definiamo somma il prodotto di f e g come segue:

    f +g : A∩B→ R , (f +g)(x) = f (x)+g(x),

    f .g : A∩B→ R , (f .g)(x) = f (x).g(x),

    fg : A∩B\{x : g(x) = 0}→ R ,

    fg(x) =

    f (x)g(x)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 16 / 50

  • Somma, prodotto, quoziente di funzioni reali

    Sia f : A→ R e e g : B→ R due funzioni reali di variabili reale.

    Definiamo somma il prodotto di f e g come segue:

    f +g : A∩B→ R , (f +g)(x) = f (x)+g(x),

    f .g : A∩B→ R , (f .g)(x) = f (x).g(x),

    fg : A∩B\{x : g(x) = 0}→ R ,

    fg(x) =

    f (x)g(x)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 16 / 50

  • Esempi

    Siano f (x) = 3x+1 e g(x) = x2 .

    f , g : R→ R

    Allora f + g, f .g : R→ R efg : R\{0}→ R

    (f +g)(x) = x2 +3x+1 ,

    (f .g)(x) = (3x+1)x2 = 3x3 + x2

    fg(x) =

    3x+1x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 17 / 50

  • Esempi

    Siano f (x) = 3x+1 e g(x) = x2 .

    f , g : R→ R

    Allora f + g, f .g : R→ R efg : R\{0}→ R

    (f +g)(x) = x2 +3x+1 ,

    (f .g)(x) = (3x+1)x2 = 3x3 + x2

    fg(x) =

    3x+1x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 17 / 50

  • Esempi

    Siano f (x) = 3x+1 e g(x) = x2 .

    f , g : R→ R

    Allora f + g, f .g : R→ R e

    fg : R\{0}→ R

    (f +g)(x) = x2 +3x+1 ,

    (f .g)(x) = (3x+1)x2 = 3x3 + x2

    fg(x) =

    3x+1x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 17 / 50

  • Esempi

    Siano f (x) = 3x+1 e g(x) = x2 .

    f , g : R→ R

    Allora f + g, f .g : R→ R efg : R\{0}→ R

    (f +g)(x) = x2 +3x+1 ,

    (f .g)(x) = (3x+1)x2 = 3x3 + x2

    fg(x) =

    3x+1x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 17 / 50

  • Esempi

    Siano f (x) = 3x+1 e g(x) = x2 .

    f , g : R→ R

    Allora f + g, f .g : R→ R efg : R\{0}→ R

    (f +g)(x) = x2 +3x+1 ,

    (f .g)(x) = (3x+1)x2 = 3x3 + x2

    fg(x) =

    3x+1x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 17 / 50

  • Esempi

    Siano f (x) = 3x+1 e g(x) = x2 .

    f , g : R→ R

    Allora f + g, f .g : R→ R efg : R\{0}→ R

    (f +g)(x) = x2 +3x+1 ,

    (f .g)(x) = (3x+1)x2 = 3x3 + x2

    fg(x) =

    3x+1x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 17 / 50

  • Esempi

    Siano f (x) = 3x+1 e g(x) = x2 .

    f , g : R→ R

    Allora f + g, f .g : R→ R efg : R\{0}→ R

    (f +g)(x) = x2 +3x+1 ,

    (f .g)(x) = (3x+1)x2 = 3x3 + x2

    fg(x) =

    3x+1x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 17 / 50

  • Composizione di funzioni

    Consideriamo due funzioni f : X→ Y e g : Y→ Z.

    Risulta naturale considerare la funzione h : X→ Z definita come:f seguita da g.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 18 / 50

  • Consideriamo ora funzioni reali di variabile reale.

    Date due funzioni f : A→ R e g : B→ R.Se f (A)⊆ B, all’ elemento x in A si associal l’elemento t = f (x) di B e aquesto a un elemento si associa y = g(f (x)) di g(B). Ciò porta allaseguente

    DefinizioneDate due funzioni f : A→ R e g : B→ R, con f (A)⊆ B,definiamo funzione composta : g◦ f la funzione g◦ f : A→ R che associaad x in A il valore g(f (x)).

    Quindi:

    (g◦ f )(x) = g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 19 / 50

  • Consideriamo ora funzioni reali di variabile reale.Date due funzioni f : A→ R e g : B→ R.

    Se f (A)⊆ B, all’ elemento x in A si associal l’elemento t = f (x) di B e aquesto a un elemento si associa y = g(f (x)) di g(B). Ciò porta allaseguente

    DefinizioneDate due funzioni f : A→ R e g : B→ R, con f (A)⊆ B,definiamo funzione composta : g◦ f la funzione g◦ f : A→ R che associaad x in A il valore g(f (x)).

    Quindi:

    (g◦ f )(x) = g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 19 / 50

  • Consideriamo ora funzioni reali di variabile reale.Date due funzioni f : A→ R e g : B→ R.Se f (A)⊆ B, all’ elemento x in A si associal l’elemento t = f (x) di B e aquesto a un elemento si associa y = g(f (x)) di g(B). Ciò porta allaseguente

    DefinizioneDate due funzioni f : A→ R e g : B→ R, con f (A)⊆ B,definiamo funzione composta : g◦ f la funzione g◦ f : A→ R che associaad x in A il valore g(f (x)).

    Quindi:

    (g◦ f )(x) = g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 19 / 50

  • Consideriamo ora funzioni reali di variabile reale.Date due funzioni f : A→ R e g : B→ R.Se f (A)⊆ B, all’ elemento x in A si associal l’elemento t = f (x) di B e aquesto a un elemento si associa y = g(f (x)) di g(B). Ciò porta allaseguente

    DefinizioneDate due funzioni f : A→ R e g : B→ R, con f (A)⊆ B,definiamo funzione composta : g◦ f la funzione g◦ f : A→ R che associaad x in A il valore g(f (x)).

    Quindi:

    (g◦ f )(x) = g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 19 / 50

  • Calcolo della funzione composta

    Prima di esaminare qualche esempio, ribadiamo che per calcolare il valoredella funzione g◦ f in un punto x di A

    prima si calcola il valore t = f (x) di f in x e successivamentesi calcola il valore g(t) di g in t.Operiamo cioè al seguente modo: per ottenere la legge x→ g(f (x)),operiamo:

    x→ f (x)→ g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 20 / 50

  • Calcolo della funzione composta

    Prima di esaminare qualche esempio, ribadiamo che per calcolare il valoredella funzione g◦ f in un punto x di Aprima si calcola il valore t = f (x) di f in x e successivamente

    si calcola il valore g(t) di g in t.Operiamo cioè al seguente modo: per ottenere la legge x→ g(f (x)),operiamo:

    x→ f (x)→ g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 20 / 50

  • Calcolo della funzione composta

    Prima di esaminare qualche esempio, ribadiamo che per calcolare il valoredella funzione g◦ f in un punto x di Aprima si calcola il valore t = f (x) di f in x e successivamentesi calcola il valore g(t) di g in t.

    Operiamo cioè al seguente modo: per ottenere la legge x→ g(f (x)),operiamo:

    x→ f (x)→ g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 20 / 50

  • Calcolo della funzione composta

    Prima di esaminare qualche esempio, ribadiamo che per calcolare il valoredella funzione g◦ f in un punto x di Aprima si calcola il valore t = f (x) di f in x e successivamentesi calcola il valore g(t) di g in t.Operiamo cioè al seguente modo: per ottenere la legge x→ g(f (x)),operiamo:

    x→ f (x)→ g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 20 / 50

  • Calcolo della funzione composta

    Prima di esaminare qualche esempio, ribadiamo che per calcolare il valoredella funzione g◦ f in un punto x di Aprima si calcola il valore t = f (x) di f in x e successivamentesi calcola il valore g(t) di g in t.Operiamo cioè al seguente modo: per ottenere la legge x→ g(f (x)),operiamo:

    x→ f (x)→ g(f (x)).

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 20 / 50

  • In un certo senso usiamo già la nozione di funzione composta quandoapplichiamo il teorema di Pitagora per dedurre la lunghezza dell’ipotenusadi un triangolo rettangolo di cateti 1 e x.

    Dapprima consideriamo la funzione f (x) = 1+ x2

    cioè la funzione che prende un numero reale ne considera il quadrato esomma il quadrato di 1(questa funzione f associa alla lunghezza del cateto x l’area del quadratosull’ipotenusa)mentre g(x) =

    √x (cioè la funzione che prende un numero reale positivo o

    nullo e ne fa la radice quadrata,ovvero all’area di un quadrato associa illato),La funzione composta, ossia la funzione che associa alla lunghezza delcateto la lunghezza dell’ipotenusa è data da

    (g◦ f )(x) = g(1+ x2) =√

    1+ x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 21 / 50

  • In un certo senso usiamo già la nozione di funzione composta quandoapplichiamo il teorema di Pitagora per dedurre la lunghezza dell’ipotenusadi un triangolo rettangolo di cateti 1 e x.Dapprima consideriamo la funzione f (x) = 1+ x2

    cioè la funzione che prende un numero reale ne considera il quadrato esomma il quadrato di 1(questa funzione f associa alla lunghezza del cateto x l’area del quadratosull’ipotenusa)

    mentre g(x) =√

    x (cioè la funzione che prende un numero reale positivo onullo e ne fa la radice quadrata,ovvero all’area di un quadrato associa illato),La funzione composta, ossia la funzione che associa alla lunghezza delcateto la lunghezza dell’ipotenusa è data da

    (g◦ f )(x) = g(1+ x2) =√

    1+ x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 21 / 50

  • In un certo senso usiamo già la nozione di funzione composta quandoapplichiamo il teorema di Pitagora per dedurre la lunghezza dell’ipotenusadi un triangolo rettangolo di cateti 1 e x.Dapprima consideriamo la funzione f (x) = 1+ x2

    cioè la funzione che prende un numero reale ne considera il quadrato esomma il quadrato di 1(questa funzione f associa alla lunghezza del cateto x l’area del quadratosull’ipotenusa)mentre g(x) =

    √x (cioè la funzione che prende un numero reale positivo o

    nullo e ne fa la radice quadrata,ovvero all’area di un quadrato associa illato),La funzione composta, ossia la funzione che associa alla lunghezza delcateto la lunghezza dell’ipotenusa è data da

    (g◦ f )(x) = g(1+ x2) =√

    1+ x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 21 / 50

  • In un certo senso usiamo già la nozione di funzione composta quandoapplichiamo il teorema di Pitagora per dedurre la lunghezza dell’ipotenusadi un triangolo rettangolo di cateti 1 e x.Dapprima consideriamo la funzione f (x) = 1+ x2

    cioè la funzione che prende un numero reale ne considera il quadrato esomma il quadrato di 1(questa funzione f associa alla lunghezza del cateto x l’area del quadratosull’ipotenusa)mentre g(x) =

    √x (cioè la funzione che prende un numero reale positivo o

    nullo e ne fa la radice quadrata,ovvero all’area di un quadrato associa illato),La funzione composta, ossia la funzione che associa alla lunghezza delcateto la lunghezza dell’ipotenusa è data da

    (g◦ f )(x) = g(1+ x2) =√

    1+ x2

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 21 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,

    quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6

    g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.

    la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da

    (g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3

    (f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33

    (g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) = 3x2 +6 e g(x) =−x+3

    Calcoliamo (g◦ f )(−1), (f ◦g)(−1),(g◦ f )(x),(f ◦g)(x),(g◦g)(x)

    Si ha f ,g : R→ R , f (R) = [6,+∞)⊆ B = R ,quindi g◦ f , f ◦g e g◦g sono definite su tutto R

    f (−1) = 3(−1)2.+6 = 9 e g(9) =−9+3 =−6,pertanto (g◦ f )(−1) =−6g(−1) =−(−1)+3 = 4 e f (4) = 3(4)2 +6 = 54 pertanto (f ◦g)(−1) = 54.la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f ) (x) = g(3x2 +6) =−(3x2 +6)+3 =−3x2−3(f ◦g)(x) = f (−x+3) = 3(−x+3) 2 +6 = 3x2−18x+33(g◦g)(x) = g(−x+3) =−(−x+3)+3 = x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 22 / 50

  • Si noti che g◦ f è diverso da f ◦g; questo significa che la composizioni difunzioni non è commutativa,

    vale invece la proprietà associativa, ossia

    h◦ (g◦ f ) = (h◦g)◦ f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 23 / 50

  • Si noti che g◦ f è diverso da f ◦g; questo significa che la composizioni difunzioni non è commutativa,vale invece la proprietà associativa, ossia

    h◦ (g◦ f ) = (h◦g)◦ f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 23 / 50

  • Dominio per la composizione di funzioni

    Consideriamo le due funzioni f (x) = 2− x2 e g(x) =√

    x. Possiamo semprefare (g◦ f )(x)?

    E se lo possiamo fare, qual’è il dominio di questa funzione composta?La funzione f è ha R come dominio.La funzione composta è data da(g◦ f ) (x) = g(f (x)) = g(2− x2) =

    √2− x2

    e quindi per poterla calcolare devo assicurarmi che l’argomento della radicesia maggiore o uguale a zero. Quindi dobbiamo prendere in considerazionesolamente l’insieme: {x ∈ R : 2− x2 ≥ 0}= [−

    √2,√

    2].In sostanza, nonostante f abbia R come dominio, il fatto che poi si debbaapplicare la funzione g (il cui dominio è più piccolo dell’immagine di f )obbliga a restringere il dominio di f per potere applicare la funzione g.In conclusione,il dominio della funzione composta g◦ f è

    dom( g◦ f ) = {x ∈ dom f : f (x) ∈ dom g}

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 24 / 50

  • Dominio per la composizione di funzioni

    Consideriamo le due funzioni f (x) = 2− x2 e g(x) =√

    x. Possiamo semprefare (g◦ f )(x)?E se lo possiamo fare, qual’è il dominio di questa funzione composta?

    La funzione f è ha R come dominio.La funzione composta è data da(g◦ f ) (x) = g(f (x)) = g(2− x2) =

    √2− x2

    e quindi per poterla calcolare devo assicurarmi che l’argomento della radicesia maggiore o uguale a zero. Quindi dobbiamo prendere in considerazionesolamente l’insieme: {x ∈ R : 2− x2 ≥ 0}= [−

    √2,√

    2].In sostanza, nonostante f abbia R come dominio, il fatto che poi si debbaapplicare la funzione g (il cui dominio è più piccolo dell’immagine di f )obbliga a restringere il dominio di f per potere applicare la funzione g.In conclusione,il dominio della funzione composta g◦ f è

    dom( g◦ f ) = {x ∈ dom f : f (x) ∈ dom g}

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 24 / 50

  • Dominio per la composizione di funzioni

    Consideriamo le due funzioni f (x) = 2− x2 e g(x) =√

    x. Possiamo semprefare (g◦ f )(x)?E se lo possiamo fare, qual’è il dominio di questa funzione composta?La funzione f è ha R come dominio.

    La funzione composta è data da(g◦ f ) (x) = g(f (x)) = g(2− x2) =

    √2− x2

    e quindi per poterla calcolare devo assicurarmi che l’argomento della radicesia maggiore o uguale a zero. Quindi dobbiamo prendere in considerazionesolamente l’insieme: {x ∈ R : 2− x2 ≥ 0}= [−

    √2,√

    2].In sostanza, nonostante f abbia R come dominio, il fatto che poi si debbaapplicare la funzione g (il cui dominio è più piccolo dell’immagine di f )obbliga a restringere il dominio di f per potere applicare la funzione g.In conclusione,il dominio della funzione composta g◦ f è

    dom( g◦ f ) = {x ∈ dom f : f (x) ∈ dom g}

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 24 / 50

  • Dominio per la composizione di funzioni

    Consideriamo le due funzioni f (x) = 2− x2 e g(x) =√

    x. Possiamo semprefare (g◦ f )(x)?E se lo possiamo fare, qual’è il dominio di questa funzione composta?La funzione f è ha R come dominio.La funzione composta è data da(g◦ f ) (x) = g(f (x)) = g(2− x2) =

    √2− x2

    e quindi per poterla calcolare devo assicurarmi che l’argomento della radicesia maggiore o uguale a zero. Quindi dobbiamo prendere in considerazionesolamente l’insieme: {x ∈ R : 2− x2 ≥ 0}= [−

    √2,√

    2].

    In sostanza, nonostante f abbia R come dominio, il fatto che poi si debbaapplicare la funzione g (il cui dominio è più piccolo dell’immagine di f )obbliga a restringere il dominio di f per potere applicare la funzione g.In conclusione,il dominio della funzione composta g◦ f è

    dom( g◦ f ) = {x ∈ dom f : f (x) ∈ dom g}

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 24 / 50

  • Dominio per la composizione di funzioni

    Consideriamo le due funzioni f (x) = 2− x2 e g(x) =√

    x. Possiamo semprefare (g◦ f )(x)?E se lo possiamo fare, qual’è il dominio di questa funzione composta?La funzione f è ha R come dominio.La funzione composta è data da(g◦ f ) (x) = g(f (x)) = g(2− x2) =

    √2− x2

    e quindi per poterla calcolare devo assicurarmi che l’argomento della radicesia maggiore o uguale a zero. Quindi dobbiamo prendere in considerazionesolamente l’insieme: {x ∈ R : 2− x2 ≥ 0}= [−

    √2,√

    2].In sostanza, nonostante f abbia R come dominio, il fatto che poi si debbaapplicare la funzione g (il cui dominio è più piccolo dell’immagine di f )obbliga a restringere il dominio di f per potere applicare la funzione g.

    In conclusione,il dominio della funzione composta g◦ f è

    dom( g◦ f ) = {x ∈ dom f : f (x) ∈ dom g}

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 24 / 50

  • Dominio per la composizione di funzioni

    Consideriamo le due funzioni f (x) = 2− x2 e g(x) =√

    x. Possiamo semprefare (g◦ f )(x)?E se lo possiamo fare, qual’è il dominio di questa funzione composta?La funzione f è ha R come dominio.La funzione composta è data da(g◦ f ) (x) = g(f (x)) = g(2− x2) =

    √2− x2

    e quindi per poterla calcolare devo assicurarmi che l’argomento della radicesia maggiore o uguale a zero. Quindi dobbiamo prendere in considerazionesolamente l’insieme: {x ∈ R : 2− x2 ≥ 0}= [−

    √2,√

    2].In sostanza, nonostante f abbia R come dominio, il fatto che poi si debbaapplicare la funzione g (il cui dominio è più piccolo dell’immagine di f )obbliga a restringere il dominio di f per potere applicare la funzione g.In conclusione,il dominio della funzione composta g◦ f è

    dom( g◦ f ) = {x ∈ dom f : f (x) ∈ dom g}

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 24 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) =√

    x, definita in A = [0,+∞) eg(x) =−|x|−1,definita in tutto R.

    f (A) = [0,+∞)⊂ R e la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f )(x) = g(

    √x) =−|

    √x|−1 =−

    √x−1.

    D’altra parte la funzione f ◦g non esiste per nessun valore reale di x,poiché l’immagine di g è (−∞,−1] e non ha nessun punto in comune conil dominio [0,+∞)di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 25 / 50

  • Esempio

    Consideriamo le funzioni: f (x) =√

    x, definita in A = [0,+∞) eg(x) =−|x|−1,definita in tutto R.f (A) = [0,+∞)⊂ R e la funzione composta g◦ f è definita da(g◦ f )(x) = g(

    √x) =−|

    √x|−1 =−

    √x−1.

    D’altra parte la funzione f ◦g non esiste per nessun valore reale di x,poiché l’immagine di g è (−∞,−1] e non ha nessun punto in comune conil dominio [0,+∞)di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 25 / 50

  • Gli esempi che seguono mostrano come individuare le funzioni componentidi una funzione composta.In qualche caso c’è un solo modo di scomporre una funzione, in altri no.Se si scompone una funzione per poter fare su di essa “dei conti” (adesempio, ricerca dell’insieme di definizione o, come vedremo negliargomenti successivi, calcolo di limiti o derivate) si favoriscono lescomposizioni più semplici.In qualche caso invece una scomposizione apparentemente più complicatapuò aiutare a vedere meglio particolari proprietà o evidenziare unaparticolare costruzione.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 26 / 50

  • Esempi

    La funzione F(x) =√

    x−1 si può descrivere solo come segue:

    “prendi un qualunque numero reale x≥ 1: ad esso sottrai 1; poi calcola laradice quadrata del risultato”. In simboli:

    x(−)−1−−−−→ x−1

    √−→√

    x−1e quindi si può vedere come la funzione composta (g◦ f )(x) = g(f (x)) conf (x) = x−1, g(t) =

    √t.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 27 / 50

  • Esempi

    La funzione F(x) =√

    x−1 si può descrivere solo come segue:“prendi un qualunque numero reale x≥ 1: ad esso sottrai 1; poi calcola laradice quadrata del risultato”. In simboli:

    x(−)−1−−−−→ x−1

    √−→√

    x−1e quindi si può vedere come la funzione composta (g◦ f )(x) = g(f (x)) conf (x) = x−1, g(t) =

    √t.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 27 / 50

  • La funzione F(x) = 3(x−2)+1,che si può leggere come: “al triplo delladifferenza tra x e 2 aggiungi 1”, è ottenuta attraverso i seguenti 3 passaggi:

    x(−)−2−−−−→ x−2

    3(−)−−→ 3(x−2)

    (−)+1−−−−→ 3(x−2)+1

    e quindi è la funzione composta(h◦g◦ f )(x) = h(g(f (x))) con f (x) = x−2, g(t) = 3t, h(z) = z+1.

    Ma la stessa funzione si riscrive F(x) = 3x−5 e si può dunque ottenerefacendo solo i seguenti due passaggi:

    x3(−)−−→ 3x

    (−)−→−5

    3x−5e quindi si può vedere come la funzione composta (g◦ f )(x) = g(f (x)) conf (x) = 3x,g(t) = t−5.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 28 / 50

  • La funzione F(x) = 3(x−2)+1,che si può leggere come: “al triplo delladifferenza tra x e 2 aggiungi 1”, è ottenuta attraverso i seguenti 3 passaggi:

    x(−)−2−−−−→ x−2

    3(−)−−→ 3(x−2)

    (−)+1−−−−→ 3(x−2)+1

    e quindi è la funzione composta(h◦g◦ f )(x) = h(g(f (x))) con f (x) = x−2, g(t) = 3t, h(z) = z+1.

    Ma la stessa funzione si riscrive F(x) = 3x−5 e si può dunque ottenerefacendo solo i seguenti due passaggi:

    x3(−)−−→ 3x

    (−)−→−5

    3x−5e quindi si può vedere come la funzione composta (g◦ f )(x) = g(f (x)) conf (x) = 3x,g(t) = t−5.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 28 / 50

  • FUNZIONI SIMMETRICHE

    Sia A⊆ R simmetrico rispetto all’origine: questo significa che se

    x ∈ A, allora −x ∈ A

    DefinizioneUna funzione f : A→ R si dice pari se:

    f (−x) = f (x), per ogni x ∈ A.

    Una funzione f : A→ R si dice dispari se

    f (−x) =−f (x), per ogni x ∈ A.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 29 / 50

  • FUNZIONI SIMMETRICHE

    Sia A⊆ R simmetrico rispetto all’origine: questo significa che se

    x ∈ A, allora −x ∈ A

    DefinizioneUna funzione f : A→ R si dice pari se:

    f (−x) = f (x), per ogni x ∈ A.

    Una funzione f : A→ R si dice dispari se

    f (−x) =−f (x), per ogni x ∈ A.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 29 / 50

  • FUNZIONI SIMMETRICHE

    Sia A⊆ R simmetrico rispetto all’origine: questo significa che se

    x ∈ A, allora −x ∈ A

    DefinizioneUna funzione f : A→ R si dice pari se:

    f (−x) = f (x), per ogni x ∈ A.

    Una funzione f : A→ R si dice dispari se

    f (−x) =−f (x), per ogni x ∈ A.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 29 / 50

  • Grafici di funzioni simmetriche

    Una funzione pari ha il grafico è simmetrico rispetto all’asse delle ordinate.Ad esempio le funzioni f (x) = x2,x4, . . . ,x2k definite su R, sono pari.

    Una funzione dispari ha il grafico è simmetrico rispetto all’origine degli assi.Ad esempio le funzioni f (x) = x3x5, . . . ,x2k+1 definite su R, sono dispari.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 30 / 50

  • Grafici di funzioni simmetricheUna funzione pari ha il grafico è simmetrico rispetto all’asse delle ordinate.

    Ad esempio le funzioni f (x) = x2,x4, . . . ,x2k definite su R, sono pari.

    Una funzione dispari ha il grafico è simmetrico rispetto all’origine degli assi.Ad esempio le funzioni f (x) = x3x5, . . . ,x2k+1 definite su R, sono dispari.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 30 / 50

  • Grafici di funzioni simmetricheUna funzione pari ha il grafico è simmetrico rispetto all’asse delle ordinate.Ad esempio le funzioni f (x) = x2,x4, . . . ,x2k definite su R, sono pari.

    Una funzione dispari ha il grafico è simmetrico rispetto all’origine degli assi.Ad esempio le funzioni f (x) = x3x5, . . . ,x2k+1 definite su R, sono dispari.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 30 / 50

  • Grafici di funzioni simmetricheUna funzione pari ha il grafico è simmetrico rispetto all’asse delle ordinate.Ad esempio le funzioni f (x) = x2,x4, . . . ,x2k definite su R, sono pari.

    Una funzione dispari ha il grafico è simmetrico rispetto all’origine degli assi.

    Ad esempio le funzioni f (x) = x3x5, . . . ,x2k+1 definite su R, sono dispari.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 30 / 50

  • Grafici di funzioni simmetricheUna funzione pari ha il grafico è simmetrico rispetto all’asse delle ordinate.Ad esempio le funzioni f (x) = x2,x4, . . . ,x2k definite su R, sono pari.

    Una funzione dispari ha il grafico è simmetrico rispetto all’origine degli assi.Ad esempio le funzioni f (x) = x3x5, . . . ,x2k+1 definite su R, sono dispari.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 30 / 50

  • grafici di funzioni per simmetria

    Considerata la funzione g(x) =−x,e data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g :−A→ R

    .dove −A = {−x : x ∈ A}

    Si avrà

    (g◦ f )(x) = g(f (x)) =−f (x) (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (−x)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f .Il grafico di −f (x) è il simmetrico al grafico di f rispetto all’asse delleascisse.Il grafico di f (−x) è il simmetrico del grafico di f rispetto all’asse delleordinate.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 31 / 50

  • grafici di funzioni per simmetria

    Considerata la funzione g(x) =−x,e data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g :−A→ R

    .dove −A = {−x : x ∈ A}Si avrà

    (g◦ f )(x) = g(f (x)) =−f (x) (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (−x)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f .Il grafico di −f (x) è il simmetrico al grafico di f rispetto all’asse delleascisse.Il grafico di f (−x) è il simmetrico del grafico di f rispetto all’asse delleordinate.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 31 / 50

  • grafici di funzioni per simmetria

    Considerata la funzione g(x) =−x,e data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g :−A→ R

    .dove −A = {−x : x ∈ A}Si avrà

    (g◦ f )(x) = g(f (x)) =−f (x) (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (−x)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f .

    Il grafico di −f (x) è il simmetrico al grafico di f rispetto all’asse delleascisse.Il grafico di f (−x) è il simmetrico del grafico di f rispetto all’asse delleordinate.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 31 / 50

  • grafici di funzioni per simmetria

    Considerata la funzione g(x) =−x,e data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g :−A→ R

    .dove −A = {−x : x ∈ A}Si avrà

    (g◦ f )(x) = g(f (x)) =−f (x) (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (−x)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f .Il grafico di −f (x) è il simmetrico al grafico di f rispetto all’asse delleascisse.

    Il grafico di f (−x) è il simmetrico del grafico di f rispetto all’asse delleordinate.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 31 / 50

  • grafici di funzioni per simmetria

    Considerata la funzione g(x) =−x,e data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g :−A→ R

    .dove −A = {−x : x ∈ A}Si avrà

    (g◦ f )(x) = g(f (x)) =−f (x) (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (−x)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f .Il grafico di −f (x) è il simmetrico al grafico di f rispetto all’asse delleascisse.Il grafico di f (−x) è il simmetrico del grafico di f rispetto all’asse delleordinate.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 31 / 50

  • Esempof1(x) = 2+ x e f2(x) =

    √x (rosso) allora

    −f1(x) =−2− x e −f2(x) =−√

    x (verde)mentre f1(−x) = 2− x e f2(−x) =

    √−x (bleu)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 32 / 50

  • grafici di funzioni per translazioni

    Considerata la funzione g(x) = x+ c, data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A′→ R

    dove A′ = {y : y+ c ∈ A}= {x− c : x ∈ A}

    Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = f (x)+ c, mentre(f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (x+ c)Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di fIl grafico di f (x)+ c è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ordinate di c.Il grafico di f (x+ c) è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ascisse di −c.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 33 / 50

  • grafici di funzioni per translazioni

    Considerata la funzione g(x) = x+ c, data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A′→ R

    dove A′ = {y : y+ c ∈ A}= {x− c : x ∈ A}Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = f (x)+ c, mentre

    (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (x+ c)Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di fIl grafico di f (x)+ c è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ordinate di c.Il grafico di f (x+ c) è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ascisse di −c.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 33 / 50

  • grafici di funzioni per translazioni

    Considerata la funzione g(x) = x+ c, data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A′→ R

    dove A′ = {y : y+ c ∈ A}= {x− c : x ∈ A}Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = f (x)+ c, mentre(f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (x+ c)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di fIl grafico di f (x)+ c è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ordinate di c.Il grafico di f (x+ c) è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ascisse di −c.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 33 / 50

  • grafici di funzioni per translazioni

    Considerata la funzione g(x) = x+ c, data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A′→ R

    dove A′ = {y : y+ c ∈ A}= {x− c : x ∈ A}Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = f (x)+ c, mentre(f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (x+ c)Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f

    Il grafico di f (x)+ c è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ordinate di c.Il grafico di f (x+ c) è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ascisse di −c.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 33 / 50

  • grafici di funzioni per translazioni

    Considerata la funzione g(x) = x+ c, data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A′→ R

    dove A′ = {y : y+ c ∈ A}= {x− c : x ∈ A}Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = f (x)+ c, mentre(f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (x+ c)Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di fIl grafico di f (x)+ c è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ordinate di c.

    Il grafico di f (x+ c) è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ascisse di −c.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 33 / 50

  • grafici di funzioni per translazioni

    Considerata la funzione g(x) = x+ c, data una funzione f : A→ R, sipossono considerare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A′→ R

    dove A′ = {y : y+ c ∈ A}= {x− c : x ∈ A}Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = f (x)+ c, mentre(f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (x+ c)Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di fIl grafico di f (x)+ c è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ordinate di c.Il grafico di f (x+ c) è il il grafico di f translato nella direzione dell’assedelle ascisse di −c.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 33 / 50

  • Per esempio,sia e f (x) =√

    x (rosso) e c1 = 2, c1 =−3 alloraf(x)+2 =

    √x+2 e f(x)−3 =

    √x−3 (bleu)

    mentre f(x+2) =√

    x+2 e f(x−3) =√

    x−3 (verde)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 34 / 50

  • Grafici di funzioni con valore assolutoConsiderata la funzione g(x) = |x| , e una funzione f : A→ R, si possonoconsiderare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A∪−A→ R

    .

    Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = |f (x)| , mentre (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (|x|)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f

    |f (x)| ={

    f (x) se f (x)≥ 0−f (x) se f (x)< 0

    Il grafico di |f (x)| si ottiene dunque lasciando invariato il grafico di f che sitrova nel primo e secondo quadrante, perchè in questo caso, essendof (x)≥ 0 |f (x)|= f (x).Quindi, per i punti in cui il grafico di f si trova nel terzo e quartoquadrante, si ha f (x)≤ 0 e |f (x)|=−f (x) pertanto si sostituisce il graficodi f in questi quadranti con il suo simmetrico rispetto all’asse delle ascisse.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 35 / 50

  • Grafici di funzioni con valore assolutoConsiderata la funzione g(x) = |x| , e una funzione f : A→ R, si possonoconsiderare le composizioni:

    g◦ f : A→ R f ◦g : A∪−A→ R

    .Si avrà che (g◦ f )(x) = g(f (x)) = |f (x)| , mentre (f ◦g)(x) = f (g(x)) = f (|x|)

    Costruiamo i due grafici supponendo di conoscere il grafico di f

    |f (x)| ={

    f (x) se f (x)≥ 0−f (x) se f (x)< 0

    Il grafico di |f (x)| si ottiene dunque lasciando invariato il grafico di f che sitrova nel primo e secondo quadrante, perchè in questo caso, essendof (x)≥ 0 |f (x)|= f (x).Quindi, per i punti in cui il grafico di f si trova nel terzo e quartoquadrante, si ha f (x)≤ 0 e |f (x)|=−f (x) pertanto si sostituisce il graficodi f in questi quadranti con il suo simmetrico rispetto all’asse delle ascisse.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 35 / 50

  • Il grafico di f (|x|) è il simmetrico all’asse delle ordinate essendo f (|x|) unafunzione pari.

    f (|x|) ={

    f (x) se x≥ 0f (−x) se x < 0

    Quindi per ottenere il grafico di f (|x|) si lascia invariato il grafico di f perx≥ 0 e si simmetrizza questo grafico rispetto all’asse delle ordinate perx < 0.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 36 / 50

  • Il grafico di f (|x|) è il simmetrico all’asse delle ordinate essendo f (|x|) unafunzione pari.

    f (|x|) ={

    f (x) se x≥ 0f (−x) se x < 0

    Quindi per ottenere il grafico di f (|x|) si lascia invariato il grafico di f perx≥ 0 e si simmetrizza questo grafico rispetto all’asse delle ordinate perx < 0.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 36 / 50

  • Per esempio siano f (x) =−x2 + x+2 = (1+ x)(2− x) (rosso ) allora

    |f (x)| ={−x2 + x+2 se −1≤ x≤ 2x2− x−2 se x 2 (bleu)

    mentre f (|x|) ={−x2 + x+2 se x≥ 0−x2− x+2 se x < 0 (verde)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 37 / 50

  • FUNZIONI PERIODICHEUna funzione f : A→ R si dice periodica se esiste T ∈ R tale chef (x) = f (x+T),per ogni x ∈ A

    Il più piccolo numero reale positivo per cui è valida la relazione precedenteè detto periodo di f .

    Ad esempio le funzionif (x) = sinx; f (x) = cosx e f (x) = tanx = sinxcosx sono periodiche.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 38 / 50

  • FUNZIONI PERIODICHEUna funzione f : A→ R si dice periodica se esiste T ∈ R tale chef (x) = f (x+T),per ogni x ∈ A

    Il più piccolo numero reale positivo per cui è valida la relazione precedenteè detto periodo di f .

    Ad esempio le funzionif (x) = sinx; f (x) = cosx e f (x) = tanx = sinxcosx sono periodiche.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 38 / 50

  • FUNZIONI PERIODICHEUna funzione f : A→ R si dice periodica se esiste T ∈ R tale chef (x) = f (x+T),per ogni x ∈ A

    Il più piccolo numero reale positivo per cui è valida la relazione precedenteè detto periodo di f .

    Ad esempio le funzionif (x) = sinx; f (x) = cosx e f (x) = tanx = sinxcosx sono periodiche.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 38 / 50

  • FUNZIONI PERIODICHEUna funzione f : A→ R si dice periodica se esiste T ∈ R tale chef (x) = f (x+T),per ogni x ∈ A

    Il più piccolo numero reale positivo per cui è valida la relazione precedenteè detto periodo di f .

    Ad esempio le funzionif (x) = sinx; f (x) = cosx e f (x) = tanx = sinxcosx sono periodiche.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 38 / 50

  • Il periodo di f (x) = sinx (blu) e f (x) = cosx (rosso) è 2π

    Il periodo di f (x) = tanx è π

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 39 / 50

  • Il periodo di f (x) = sinx (blu) e f (x) = cosx (rosso) è 2π

    Il periodo di f (x) = tanx è π

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 39 / 50

  • Il periodo di f (x) = sinx (blu) e f (x) = cosx (rosso) è 2π

    Il periodo di f (x) = tanx è π

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 39 / 50

  • FUNZIONE INVERSA

    Sia f : A→ R una funzione iniettiva, allora per ogni elemento y di f (A)c’è un solo x in A tale che risulti y = f (x)Si può definire allora una funzione g : f (A)→ A⊆ Rponendo, per ogni y di f (A),g(y) = x ⇐⇒ f (x) = y.

    La funzione cos̀ı definita è tale che per ogni x ∈ A si ha g(f (x)) = x e perogni y ∈ f (A) si ha f (g(y)) = y: per questo di solito si indica con f−1.

    DefinizioneSia f : A→ R una funzione iniettiva. La funzione f−1 : f (A)→ R definitaponendo per ogni y ∈ f (A)

    f−1(y) = x⇐⇒ f (x) = y

    si chiama funzione inversa di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 40 / 50

  • FUNZIONE INVERSA

    Sia f : A→ R una funzione iniettiva, allora per ogni elemento y di f (A)c’è un solo x in A tale che risulti y = f (x)Si può definire allora una funzione g : f (A)→ A⊆ Rponendo, per ogni y di f (A),g(y) = x ⇐⇒ f (x) = y.La funzione cos̀ı definita è tale che per ogni x ∈ A si ha g(f (x)) = x e perogni y ∈ f (A) si ha f (g(y)) = y: per questo di solito si indica con f−1.

    DefinizioneSia f : A→ R una funzione iniettiva. La funzione f−1 : f (A)→ R definitaponendo per ogni y ∈ f (A)

    f−1(y) = x⇐⇒ f (x) = y

    si chiama funzione inversa di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 40 / 50

  • FUNZIONE INVERSA

    Sia f : A→ R una funzione iniettiva, allora per ogni elemento y di f (A)c’è un solo x in A tale che risulti y = f (x)Si può definire allora una funzione g : f (A)→ A⊆ Rponendo, per ogni y di f (A),g(y) = x ⇐⇒ f (x) = y.La funzione cos̀ı definita è tale che per ogni x ∈ A si ha g(f (x)) = x e perogni y ∈ f (A) si ha f (g(y)) = y: per questo di solito si indica con f−1.

    DefinizioneSia f : A→ R una funzione iniettiva. La funzione f−1 : f (A)→ R definitaponendo per ogni y ∈ f (A)

    f−1(y) = x⇐⇒ f (x) = y

    si chiama funzione inversa di f .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 40 / 50

  • Si ha quindi che, per ogni x ∈ A:x

    f−→ f (x)

    f−1−→ f−1(f (x)) = x

    e per ogni y ∈ f (A) si hay

    f−1−→ f−1(y)

    f−→ f (f−1(y)) = y

    Non sempre, anche se esiste, si può ricavare esplicitamente la funzioneinversa.Nel caso dell’ esempio che segue è possibile: basta scrivere f (x) = yrisolvere questa come un’equazione in x cioè“ricavare la x in funzione di y”.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 41 / 50

  • Si ha quindi che, per ogni x ∈ A:x

    f−→ f (x)

    f−1−→ f−1(f (x)) = x

    e per ogni y ∈ f (A) si hay

    f−1−→ f−1(y)

    f−→ f (f−1(y)) = y

    Non sempre, anche se esiste, si può ricavare esplicitamente la funzioneinversa.Nel caso dell’ esempio che segue è possibile: basta scrivere f (x) = yrisolvere questa come un’equazione in x cioè“ricavare la x in funzione di y”.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 41 / 50

  • Si ha quindi che, per ogni x ∈ A:x

    f−→ f (x)

    f−1−→ f−1(f (x)) = x

    e per ogni y ∈ f (A) si hay

    f−1−→ f−1(y)

    f−→ f (f−1(y)) = y

    Non sempre, anche se esiste, si può ricavare esplicitamente la funzioneinversa.Nel caso dell’ esempio che segue è possibile: basta scrivere f (x) = yrisolvere questa come un’equazione in x cioè“ricavare la x in funzione di y”.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 41 / 50

  • Esempio

    Si consideri la funzione f : R→ R f (x) = 2x+3.

    f è iniettiva.

    Quindi poniamo y = 2x+3, ; otteniamo x = 12 y−32 .

    Pertantof−1(y) = 12 y−

    32 .

    verifichiamo che la funzione trovata è effettivamente l’inversa di f

    f−1(f (x)) = f−1(2x+3) = 12(2x+3)−32 = x+

    32 −

    32 = x

    f (f−1(y)) = f (12 y−32) = 2(

    12 y−

    32)+3 = y−3+3 = y

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 42 / 50

  • Esempio

    Si consideri la funzione f : R→ R f (x) = 2x+3.f è iniettiva.

    Quindi poniamo y = 2x+3, ; otteniamo x = 12 y−32 .

    Pertantof−1(y) = 12 y−

    32 .

    verifichiamo che la funzione trovata è effettivamente l’inversa di f

    f−1(f (x)) = f−1(2x+3) = 12(2x+3)−32 = x+

    32 −

    32 = x

    f (f−1(y)) = f (12 y−32) = 2(

    12 y−

    32)+3 = y−3+3 = y

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 42 / 50

  • Esempio

    Si consideri la funzione f : R→ R f (x) = 2x+3.f è iniettiva.

    Quindi poniamo y = 2x+3, ; otteniamo x = 12 y−32 .

    Pertantof−1(y) = 12 y−

    32 .

    verifichiamo che la funzione trovata è effettivamente l’inversa di f

    f−1(f (x)) = f−1(2x+3) = 12(2x+3)−32 = x+

    32 −

    32 = x

    f (f−1(y)) = f (12 y−32) = 2(

    12 y−

    32)+3 = y−3+3 = y

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 42 / 50

  • Esempio

    Si consideri la funzione f : R→ R f (x) = 2x+3.f è iniettiva.

    Quindi poniamo y = 2x+3, ; otteniamo x = 12 y−32 .

    Pertantof−1(y) = 12 y−

    32 .

    verifichiamo che la funzione trovata è effettivamente l’inversa di f

    f−1(f (x)) = f−1(2x+3) = 12(2x+3)−32 = x+

    32 −

    32 = x

    f (f−1(y)) = f (12 y−32) = 2(

    12 y−

    32)+3 = y−3+3 = y

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 42 / 50

  • Esempio

    Si consideri la funzione f : R→ R f (x) = 2x+3.f è iniettiva.

    Quindi poniamo y = 2x+3, ; otteniamo x = 12 y−32 .

    Pertantof−1(y) = 12 y−

    32 .

    verifichiamo che la funzione trovata è effettivamente l’inversa di f

    f−1(f (x)) = f−1(2x+3) = 12(2x+3)−32 = x+

    32 −

    32 = x

    f (f−1(y)) = f (12 y−32) = 2(

    12 y−

    32)+3 = y−3+3 = y

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 42 / 50

  • Esempio

    Si consideri la funzione f : R→ R f (x) = 2x+3.f è iniettiva.

    Quindi poniamo y = 2x+3, ; otteniamo x = 12 y−32 .

    Pertantof−1(y) = 12 y−

    32 .

    verifichiamo che la funzione trovata è effettivamente l’inversa di f

    f−1(f (x)) = f−1(2x+3) = 12(2x+3)−32 = x+

    32 −

    32 = x

    f (f−1(y)) = f (12 y−32) = 2(

    12 y−

    32)+3 = y−3+3 = y

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 42 / 50

  • Esempio

    Si consideri la funzione f : R→ R f (x) = 2x+3.f è iniettiva.

    Quindi poniamo y = 2x+3, ; otteniamo x = 12 y−32 .

    Pertantof−1(y) = 12 y−

    32 .

    verifichiamo che la funzione trovata è effettivamente l’inversa di f

    f−1(f (x)) = f−1(2x+3) = 12(2x+3)−32 = x+

    32 −

    32 = x

    f (f−1(y)) = f (12 y−32) = 2(

    12 y−

    32)+3 = y−3+3 = y

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 42 / 50

  • (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 43 / 50

  • Anche la funzione f (x) = x3 è iniettiva e la sua immagine è R

    La sua funzione inversa si chiama radice cubica e si indica f−1(y) = 3√

    y

    Si ha quindi3√

    x3 = x, mentre ( 3√

    y)3 = y o ricordando che le variabili di unafunzione sono mute ( 3

    √x)3 = x.

    A questo proposito si osservi che la variabile della funzione inversa e anchedi quella diretta può essere espressa da qualunque lettera,dunque la funzione inversa dell’esempio precedente può essere scritta comef−1(x) = 12 x−

    32 , mentre la funzione inversa di f (x) = x

    3può essere scrittaf−1(x) = 3

    √x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 44 / 50

  • Anche la funzione f (x) = x3 è iniettiva e la sua immagine è R

    La sua funzione inversa si chiama radice cubica e si indica f−1(y) = 3√

    y

    Si ha quindi3√

    x3 = x, mentre ( 3√

    y)3 = y o ricordando che le variabili di unafunzione sono mute ( 3

    √x)3 = x.

    A questo proposito si osservi che la variabile della funzione inversa e anchedi quella diretta può essere espressa da qualunque lettera,dunque la funzione inversa dell’esempio precedente può essere scritta comef−1(x) = 12 x−

    32 , mentre la funzione inversa di f (x) = x

    3può essere scrittaf−1(x) = 3

    √x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 44 / 50

  • Anche la funzione f (x) = x3 è iniettiva e la sua immagine è R

    La sua funzione inversa si chiama radice cubica e si indica f−1(y) = 3√

    y

    Si ha quindi3√

    x3 = x, mentre ( 3√

    y)3 = y o ricordando che le variabili di unafunzione sono mute ( 3

    √x)3 = x.

    A questo proposito si osservi che la variabile della funzione inversa e anchedi quella diretta può essere espressa da qualunque lettera,dunque la funzione inversa dell’esempio precedente può essere scritta comef−1(x) = 12 x−

    32 , mentre la funzione inversa di f (x) = x

    3può essere scrittaf−1(x) = 3

    √x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 44 / 50

  • Anche la funzione f (x) = x3 è iniettiva e la sua immagine è R

    La sua funzione inversa si chiama radice cubica e si indica f−1(y) = 3√

    y

    Si ha quindi3√

    x3 = x, mentre ( 3√

    y)3 = y o ricordando che le variabili di unafunzione sono mute ( 3

    √x)3 = x.

    A questo proposito si osservi che la variabile della funzione inversa e anchedi quella diretta può essere espressa da qualunque lettera,dunque la funzione inversa dell’esempio precedente può essere scritta comef−1(x) = 12 x−

    32 , mentre la funzione inversa di f (x) = x

    3può essere scrittaf−1(x) = 3

    √x

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 44 / 50

  • Abbiamo già visto che f (x) = x2 non è iniettiva se si prende come dominiotutto R.

    Lo diventa però se si restringe il dominio a [0,+∞): (verificarlo sul grafico)

    Quindi : f (x) = x2 considerando f : [0,+∞)→ R è iniettiva e la suaimmagine è di nuovo [0,+∞),( f : [0,+∞)→ [0,+∞))

    In questo caso f−1(y) =√

    y. f : [0,+∞)→ [0,+∞)

    Si può fare lo stesso ragionamento anche se x≤ 0: ma in questo caso lasoluzione è f−1(y) =−√y, quindi l’inversa della funzionef (x) = x2 f : (−∞,0]→ Rè f−1(y) =−√y.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 45 / 50

  • Abbiamo già visto che f (x) = x2 non è iniettiva se si prende come dominiotutto R.Lo diventa però se si restringe il dominio a [0,+∞): (verificarlo sul grafico)

    Quindi : f (x) = x2 considerando f : [0,+∞)→ R è iniettiva e la suaimmagine è di nuovo [0,+∞),( f : [0,+∞)→ [0,+∞))

    In questo caso f−1(y) =√

    y. f : [0,+∞)→ [0,+∞)

    Si può fare lo stesso ragionamento anche se x≤ 0: ma in questo caso lasoluzione è f−1(y) =−√y, quindi l’inversa della funzionef (x) = x2 f : (−∞,0]→ Rè f−1(y) =−√y.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 45 / 50

  • Abbiamo già visto che f (x) = x2 non è iniettiva se si prende come dominiotutto R.Lo diventa però se si restringe il dominio a [0,+∞): (verificarlo sul grafico)

    Quindi : f (x) = x2 considerando f : [0,+∞)→ R è iniettiva e la suaimmagine è di nuovo [0,+∞),( f : [0,+∞)→ [0,+∞))

    In questo caso f−1(y) =√

    y. f : [0,+∞)→ [0,+∞)

    Si può fare lo stesso ragionamento anche se x≤ 0: ma in questo caso lasoluzione è f−1(y) =−√y, quindi l’inversa della funzionef (x) = x2 f : (−∞,0]→ Rè f−1(y) =−√y.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 45 / 50

  • Abbiamo già visto che f (x) = x2 non è iniettiva se si prende come dominiotutto R.Lo diventa però se si restringe il dominio a [0,+∞): (verificarlo sul grafico)

    Quindi : f (x) = x2 considerando f : [0,+∞)→ R è iniettiva e la suaimmagine è di nuovo [0,+∞),( f : [0,+∞)→ [0,+∞))

    In questo caso f−1(y) =√

    y. f : [0,+∞)→ [0,+∞)

    Si può fare lo stesso ragionamento anche se x≤ 0: ma in questo caso lasoluzione è f−1(y) =−√y, quindi l’inversa della funzionef (x) = x2 f : (−∞,0]→ Rè f−1(y) =−√y.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 45 / 50

  • Abbiamo già visto che f (x) = x2 non è iniettiva se si prende come dominiotutto R.Lo diventa però se si restringe il dominio a [0,+∞): (verificarlo sul grafico)

    Quindi : f (x) = x2 considerando f : [0,+∞)→ R è iniettiva e la suaimmagine è di nuovo [0,+∞),( f : [0,+∞)→ [0,+∞))

    In questo caso f−1(y) =√

    y. f : [0,+∞)→ [0,+∞)

    Si può fare lo stesso ragionamento anche se x≤ 0: ma in questo caso lasoluzione è f−1(y) =−√y, quindi l’inversa della funzionef (x) = x2 f : (−∞,0]→ Rè f−1(y) =−√y.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 45 / 50

  • Grafico delle funzioni inverse

    Per quanto riguarda il grafico della funzione f−1, osserviamo che un puntoP = (t,s) appartiene al grafico di f−1 se e solo se s = f−1(t);

    questo è equivalente ad affermare che f (s) = tcioè P0 = (s, t) appartiene al grafico di f .

    P = (t,s) ∈ G(f−1)⇔ P0 = (s, t) ∈ G(f ),

    ciò significa che ogni punto P del grafico di f−1 si ottiene da un punto P0del grafico di f scambiando le coordinate.

    Scambiare le coordinate di un punto nel piano equivale ad operare unasimmetria rispetto alla bisettrice del primo-terzo quadrante.

    Di conseguenza il grafico di f−1 è simmetrico del grafico di f rispetto allabisettrice del primo-terzo quadrante.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 46 / 50

  • Grafico delle funzioni inverse

    Per quanto riguarda il grafico della funzione f−1, osserviamo che un puntoP = (t,s) appartiene al grafico di f−1 se e solo se s = f−1(t);questo è equivalente ad affermare che f (s) = tcioè P0 = (s, t) appartiene al grafico di f .

    P = (t,s) ∈ G(f−1)⇔ P0 = (s, t) ∈ G(f ),

    ciò significa che ogni punto P del grafico di f−1 si ottiene da un punto P0del grafico di f scambiando le coordinate.

    Scambiare le coordinate di un punto nel piano equivale ad operare unasimmetria rispetto alla bisettrice del primo-terzo quadrante.

    Di conseguenza il grafico di f−1 è simmetrico del grafico di f rispetto allabisettrice del primo-terzo quadrante.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 46 / 50

  • Grafico delle funzioni inverse

    Per quanto riguarda il grafico della funzione f−1, osserviamo che un puntoP = (t,s) appartiene al grafico di f−1 se e solo se s = f−1(t);questo è equivalente ad affermare che f (s) = tcioè P0 = (s, t) appartiene al grafico di f .

    P = (t,s) ∈ G(f−1)⇔ P0 = (s, t) ∈ G(f ),

    ciò significa che ogni punto P del grafico di f−1 si ottiene da un punto P0del grafico di f scambiando le coordinate.

    Scambiare le coordinate di un punto nel piano equivale ad operare unasimmetria rispetto alla bisettrice del primo-terzo quadrante.

    Di conseguenza il grafico di f−1 è simmetrico del grafico di f rispetto allabisettrice del primo-terzo quadrante.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 46 / 50

  • Grafico delle funzioni inverse

    Per quanto riguarda il grafico della funzione f−1, osserviamo che un puntoP = (t,s) appartiene al grafico di f−1 se e solo se s = f−1(t);questo è equivalente ad affermare che f (s) = tcioè P0 = (s, t) appartiene al grafico di f .

    P = (t,s) ∈ G(f−1)⇔ P0 = (s, t) ∈ G(f ),

    ciò significa che ogni punto P del grafico di f−1 si ottiene da un punto P0del grafico di f scambiando le coordinate.

    Scambiare le coordinate di un punto nel piano equivale ad operare unasimmetria rispetto alla bisettrice del primo-terzo quadrante.

    Di conseguenza il grafico di f−1 è simmetrico del grafico di f rispetto allabisettrice del primo-terzo quadrante.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 46 / 50

  • Grafico delle funzioni inverse

    Per quanto riguarda il grafico della funzione f−1, osserviamo che un puntoP = (t,s) appartiene al grafico di f−1 se e solo se s = f−1(t);questo è equivalente ad affermare che f (s) = tcioè P0 = (s, t) appartiene al grafico di f .

    P = (t,s) ∈ G(f−1)⇔ P0 = (s, t) ∈ G(f ),

    ciò significa che ogni punto P del grafico di f−1 si ottiene da un punto P0del grafico di f scambiando le coordinate.

    Scambiare le coordinate di un punto nel piano equivale ad operare unasimmetria rispetto alla bisettrice del primo-terzo quadrante.

    Di conseguenza il grafico di f−1 è simmetrico del grafico di f rispetto allabisettrice del primo-terzo quadrante.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 46 / 50

  • Grafico delle funzioni inverse

    Per quanto riguarda il grafico della funzione f−1, osserviamo che un puntoP = (t,s) appartiene al grafico di f−1 se e solo se s = f−1(t);questo è equivalente ad affermare che f (s) = tcioè P0 = (s, t) appartiene al grafico di f .

    P = (t,s) ∈ G(f−1)⇔ P0 = (s, t) ∈ G(f ),

    ciò significa che ogni punto P del grafico di f−1 si ottiene da un punto P0del grafico di f scambiando le coordinate.

    Scambiare le coordinate di un punto nel piano equivale ad operare unasimmetria rispetto alla bisettrice del primo-terzo quadrante.

    Di conseguenza il grafico di f−1 è simmetrico del grafico di f rispetto allabisettrice del primo-terzo quadrante.

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 46 / 50

  • L’idea è illustrata in ciascuna delle due figure sottostanti accostando igrafici di f (rossa) e di f−1 (verde). In particolare nella prima figura sonorappresentati i grafici di f (x) = 2x+3 e di f−1(x) = 12 x−

    32 .

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 47 / 50

  • Disegniamo anche i grafici di delle potenze e delle radici sopra illustratef : [0,+∞)→ [0,+∞) f (x) = x2 (rossa) e f−1(x) =

    √x (verde)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 48 / 50

  • f : (−∞,0]→ [0,+∞) f (x) = x2 (rossa) e f−1(x) =−√

    x (verde)

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 49 / 50

  • f (x) = x3 (rossa) e f−1(x) = 3√

    x(verde)f : R→ R e f−1 : R→ R

    (Università di Bologna) Funzioni reali di variabile reale 50 / 50