FUNZIONI BIOLOGICHE E SINTOMI Sonno Sete Fame Diuresi Minzione Alvo Libido e Attività sessuale...
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FUNZIONI BIOLOGICHE E SINTOMI
FUNZIONI BIOLOGICHE E SINTOMI
Sonno
Sete
Fame
Diuresi
Minzione
Alvo
Libido e Attività sessuale
Vomito Singhiozzo Starnuto Tosse Dispnea SbadiglioCardiopalmo e PalpitazioniAstenia Ansia e AngosciaVertigine PruritoDolore
SONNOSONNO
Il sonno è caratterizzato dalla sospensione temporanea dello stato di
coscienza vigile.
Si pensa che l’attivazione reticolare sia responsabile dello stato di veglia e che il suo affaticamento sia seguito dallo stato
di sonno.
SONNOSONNO
I disturbi del sonno comprendono:
Insonnia
Ipersonnia
Inversione del ritmo sonno-veglia
Sonno parziale
INSONNIA INSONNIA
1. Insonnie primitive
2. Insonnie secondarie
INSONNIE PRIMITIVE INSONNIE PRIMITIVE
A. Deficienza dei centri diencefalo-mesencefalici del sonno (depressione dell’efficienza dei centri regolatori del sonno/veglia)
B. Esaltamento dell’eccitabilità della corteccia cerebrale (abuso di sostanze eccitanti)
INSONNIE PRIMITIVE INSONNIE PRIMITIVE
Insonnia iniziale
Insonnia terminale
INSONNIE SECONDARIE INSONNIE SECONDARIE
Sono determinate da un anomalo apporto sensitivo-sensoriale al talamo:
Insonnia delle sindromi dolorose (elevato apporto di stimoli dolorosi all’encefalo)
Insonnia delle insufficienze respiratorie e cardiocircolatorie (sensazioni spiacevoli conseguenti alla difficoltosa respirazione)
IPERSONNIA / LETARGIA IPERSONNIA / LETARGIA Esaltamento della funzione ipnica:
Narcolessia o sindrome di Gelineau
Ipersonnia in corso di malattie con grave compromissione dello stato generale (cachessia, alcune malattie croniche infettive debilitanti)
Ipersonnia e narcolessia in corso di malattie che interessano le strutture mesencefalo-diancefaliche (encefaliti e loro postumi, meningiti e loro postumi, arteriosclerosi cerebrale, tumori cerebrali)
INVERSIONE DEL RITMO SONNO-VEGLIA
INVERSIONE DEL RITMO SONNO-VEGLIA
Frequente nelle malattie nervose e nell’ictus ischemico
ed emorragico
SONNO PARZIALE SONNO PARZIALE
Dissociazione tra sonno psichico e sonno muscolare:
Sonnambulismo
Cataplessia
SETE SETE
La sensazione di sete regola l’assunzione dei liquidi.
Si manifesta per l’aumento delle concentrazioni di sali nel plasma e la
riduzione dell’acqua nelle cellule
SETE SETE
Osmotica
Ipovolemica
SETE SETE La diminuzione dell’acqua nelle cellule può conseguire a:
1. Riduzione dell’ingestione di liquidi Condizioni ambientali Occlusioni intestinali alte
2. Aumento delle perdite di acqua Lavoro in ambienti surriscaldati Febbre elevata Vomiti e diarree profuse Emorragie profuse Poliuria (diabete insipido e mellito, morbo di Addison,
nefropatie croniche, iperparatiroidismo primitivo, ipercalcemie neoplastiche
FAME FAME
1. Iperoressia e Bulimia
2. Iporessia e Anoressia
IPERORESSIA IPERORESSIA
Ipoglicemia (iperplasia o tumori funzionanti di Langerhans)
Lesioni nervose centrali che compromettono i centri della fame (encefaliti, meningiti, tumori dell’ipotalamo o della regione ipofisaria)
Movimenti psichici generatori di stimoli che interessano i centri della fame esaltandone la funzione (polifagia primitiva, obesità essenziale)
IPERORESSIA IPERORESSIA
Secondaria ad uno stato consuntivo:
Eccessiva perdita di materiali energetici (glicosuria in corso di diabete mellito)
Aumento dei processi ossidativi in corso di iperfunzione tiroidea (morbo di Basedow)
IPORESSIA IPORESSIA
Diminuzione del senso della fame
ANORESSIA ANORESSIA
Perdita totale dell’appetito associata a disgusto per i cibi:
Gastroenteriti tossinfettive, epatiti virali
Carcinoma gastrico (sarcofobia)
Anemia perniciosa di Biermer (gastrite atrofica)
Anemia ipocromica essenziale (atrofia gastrica)
Cirrosi epatica (stasi portale)
Anoressia mentale (inibizione dei centri regolatori della fame)
Morbo di Simmonds (distruzione dell’adenoipofisi)
DIURESIDIURESI
È la quantità di urina eliminata nelle 24/h (1000-1200 ml)
1.Poliuria
2.Oliguria
3.Anuria
POLIURIAPOLIURIADiuresi superiore ai 2 litri nelle 24/h
Polidipsia primitiva (esaltamento dei centri della sete)
Diabete insipido (danno a carico dell’ipofisi posteriore o dell’ipotalamo)
Diminuzione del riassorbimento tubulare dell’acqua (diabete mellito, iperparatiroidismo, fleboclisi con soluzioni ipertoniche
Diminuzione del potere di concentrazione (glomerulonefrite cronica, rene policistico, avvelenamenti da mercurio)
Terapia con diuretici (azione del farmaco sui tubuli renali)
Riassorbimento degli edemi nei cardiopatici (ripristino soddisfacente del flusso ematico renale ed emodiluizione con secondaria inibizione della secrezione dell’ADH)
OLIGURIAOLIGURIA
Riduzione della diuresi al di sotto di 1 litro nelle 24/h
Da privazione di liquidi
Da eccessiva perdita di acqua per via extrarenale
OLIGURIAOLIGURIA
Riduzione del flusso ematico renale
oliguria dei cardiaci
oliguria dello shock e del collasso di circolo
Riduzione del filtrato glomerulare
glomerulonefrite acuta diffusa
Aumentato riassorbimento tubulare idrico
tubulonefrosi
ANURIAANURIATotale soppressione della secrezione renale di urina; è
indispensabile la diagnosi differenziale con la ritenzione urinaria vescicale
Riduzione del flusso ematico renale (collasso di circolo, shock traumatico, chirurgico, ipovolemico, emoconcentrazione) Abolizione del filtrato glomerulare (glomerulo-nefriti acute diffuse)Eccessivo riassorbimento tubulare (tubulo-nefrosi acute, tubulonefrosi ostruttive per precipitazioni di cristalli o di proteine)Inibizione funzionale del rene (ostruzione di un uretere, cistoscopie laboriose, traumi addominali, peritoniti acute)Ostruzione meccanica per compressione bilaterale degli ureteri (voluminosi tumori o cisti addominali, stenosi bilaterale dei due sbocchi ureterali in vescica)
MINZIONEMINZIONE
Normalmente i 1000-1200 ml di urine prodotte giornalmente vengono eliminate in 3-5 minzioni
Ritenzione urinaria
Incontinenza urinaria
Pollachiuria
Nicturia
Disuria
Stranguria
RITENZIONE URINARIARITENZIONE URINARIA
Impossibilità alla minzione dovuta ad un ostacolo vescicale o uretrale oppure ad una deficiente azione contrattile del
muscolo detrusore:
ritenzione urinaria acuta (calcolo che s’impegna nell’uretra
senso di peso e dolore sovrapubico)
ritenzione urinaria cronica
causa meccanica (neoplasie vescicali, uretrali e prostatiche, coaguli, restringimenti uretrali, corpi estranei)
causa nervosa (difetto di contrattilità del muscolo detrusore vescicale, mancato rilasciamento dello sfintere vescicale)
INCONTINENZA URINARIAINCONTINENZA URINARIA
Emissione involontaria di urina
lesioni organiche dello sfintere vescicale (spt nella donna dopo traumi, parti laboriosi, prolasso genitale)
lesioni del sistema nervoso
malattie del midollo spinale (sezioni spinali trasverse traumatiche o da sclerosi a placche o da tumore midollare)
malattie del sistema nervoso centrale che compromettono i centri regolatori del tono dello sfintere vescicale (ictus cerebri, stati comatosi)
enuresi notturna
POLLACHIURIAPOLLACHIURIA
È l’aumento di frequenza dello stimolo ad urinare (>8-9 volte al giorno), si parla di pseudo-incontinenza quando a
causa di una persistente contrazione del detrusore si verifica una continua emissione di urina a gocce, può
essere presente in corso di:
colica renale da calcolo
cistopieliti e cistiti acute e croniche aspecifiche e specifiche
uretriti acute e croniche
alcune parassitosi vescicali (bilharziosi, tricomoniasi)
papillomi e carcinomi vescicali
POLLACHIURIAPOLLACHIURIA
stimolazione vescicale per contiguità
ipertrofia prostatica
neoplasie dell’utero e dell’ovaio
prolassi uterini con cistocele
neoplasie rettali
ascessi pararettali
emorroidi
NICTURIANICTURIA
È l’emissione prevalente dell’urina durante la notte, è un importante segno
in corso di
insufficienza cardiocircolatoria
DISURIADISURIADifficoltà alla minzione:
minzione imperiosa (cistiti, compressioni che riducono la capacità vescicale, malattie irritative del midollo spinale)
emissione ritardata dell’urina rispetto all’inizio dell’atto fisiologico (rilasciamento ritardato dello sfintere vescicale rispetto alla contrazione del muscolo detrusore, si realizza in corso di stenosi uretrali primitive o secondarie ad ipertrofia prostatica
STRANGURIASTRANGURIA
È l’emissione dolorosa di urina
È frequente in corso di uretriti, cistiti, neoplasie della vescica, colica renale (si associa a
pollachiuria)
stranguria iniziale: è tipica delle cistiti del collo della vescica
stranguria terminale: è caratteristica delle cistiti diffuse (tenesmo vescicale)
ALVOALVO
Le variazione quantitative della funzione alvina sono:
occlusione
stipsi
diarrea
OCCLUSIONEOCCLUSIONE
Arresto della funzione alvina con mancata emissione di feci e gas
ileo meccanico: ostruzione del lume intestinale che rende la peristalsi impotente a garantire una normale progressione delle feci e dei gas
ileo paralitico: paralisi della muscolatura intestinale che condiziona un arresto della peristalsi e della progressione del contenuto
STIPSISTIPSI
Ritardo nella evacuazione delle feci, le quali abitualmente sono molto solide (dure) per la
disidratazione
stitichezze coliche (difetto di progressione del contenuto colico a livello del colon trasverso e discendente)
dischezie (anormale accumulo di feci nel retto)
DIARREADIARREA
È dovuta ad un aumento del numero delle scariche alvine. Quando è conseguente ad
accelerato transito le feci sono poltacee, liquide o acquose. La frequenza delle
scariche è inversamente proporzionale alla quantità di feci emesse. Nella dissenteria si hanno dolorose emissioni di pochi millimetri
di materiale muco-sanguinolento
DIARREADIARREAAcuta
Ricorrente
Cronica
Da alterato assorbimento
Osmotica
Infiammatoria
Motoria
METODICA DI ANALISI DEI SINTOMI
METODICA DI ANALISI DEI SINTOMI
1.epoca e modalità di comparsa2.sede somatica
3.qualità 4.quantità
5.ritmo6.durata
7.fattori aggravanti e allevianti8.manifestazioni associate
VOMITOVOMITO
È una rapida e forzata espulsione del contenuto gastrico attraverso la bocca
frequentemente è preceduto da nausea, accompagnata da scialorrea, sudorazione, pallore cutaneo, tachicardia e successivamente bradicardia
la nausea è assente quando si manifesta improvvisamente in conseguenza alla sollecitazione meccanica bulbare
VOMITOVOMITO
vomiti alimentari (indigestione, stenosi piloriche) vomiti acquosi (vomito a digiuno degli ulcerosi con gastro-succorrea) vomiti biliari (occlusione intestinale, sindrome dell’ansa afferente dei gastroresecati) vomiti emorragici (ematemesi) vomiti caffeani (K ulcerato dello stomaco) vomiti fecaloidi (occlusione intestinale) vomiti di vermi intestinali (ascaridi)
VOMITO RIFLESSOVOMITO RIFLESSO
irritazione meccanica o chimica dello stomaco (indigestione, ubriachezza, gastriti tossiche acute)
malattie acute e croniche del tubo digerente che determinano sollecitazione di terminazioni nervose vagali (peritoniti acute e croniche, colica biliare e renale)
stimolazione delle terminazioni del nervo vestibolare che determina l’eccitamento dei nuclei vestibolari vicini al centro del vomito (labirintiti, prove di funzionalità vestibolare e chinetosi)
VOMITO CENTRALEVOMITO CENTRALE
ipertensione endocranica (idrocefalo, meningite, tumore cerebrale, ascesso cerebrale, edema cerebrale, traumi cranici), si associa a bradicardia, cefalea e papilla da stasi
uremia, acidosi diabetica, insufficienza epatica, apomorfina, digitale
percezione di odori o sapori sgradevoli, la vista o il pensiero di cose disgustose
TOSSE UMIDATOSSE UMIDA
Si osserva in corso di un processo infiammatorio catarrale o purulento, è
produttiva e assume massima intensità nelle prime ore della mattina:
bronchite
bronchiectasie
tubercolosi polmonare aperta
ascesso polmonare
polmonite
TOSSE UMIDATOSSE UMIDA
Tosse con vomica (brusca emissione di grande quantità di materiale purulento, raccolto in cavità ascessuali o bronchiectasiche, che insorgono in determinati decubiti)
Tosse con emottisi (emissione di sangue di provenienza bronchiale o polmonare)
Tosse con escreato schiumoso (edema polmonare acuto)
TOSSE SECCATOSSE SECCA
Tosse non accompagnata ad espettorazione: inalazione di sostanze irritanti
penetrazione di corpi estranei nelle vie respiratorie
flogosi delle vie aeree (laringite, tracheite, asma bronchiale, processo infiltrativo polmonare)
tumori della laringe e dei bronchi sovraccarico del piccolo circolo (stenosi
mitralica) pleurite, pericardite
adenopatie e tumori mediastinici psicogena
TOSSE INANETOSSE INANE
Mancata emissione di escreato per debolezza dei muscoli espiratori:
cachettici
miopatie
DISPNEADISPNEA
Difficoltà respiratoria percepita dal soggetto come fame d’aria e la percezione della necessità
dell’impegno dei muscoli respiratori l’aumento della pCO2 stimola il centro del respiro, mentre la diminuzione della pCO2 lo deprime, viceversa la diminuzione della pO2
stimola il centro del respiro la diminuzione del pH stimola il centro del
respiro direttamente e in via riflessa attraverso i chemocettori dell’arco aortico e del seno
carotideo, viceversa l’aumento del pH lo deprime
CARDIOPALMOCARDIOPALMO
È la sensazione subiettiva del battito cardiaco
tachicardia
gittata sistolica aumentata
ipertrofia cardiaca
CARDIOPALMO PER TACHICARDIA
CARDIOPALMO PER TACHICARDIA
Ipertiroidismi
Feocromocitoma
Tachicardia parossistica
Flutter atriale
Fibrillazione atriale
Psiconevrosi
CARDIOPALMO PER AUMETO DELLA GITTATA SISTOLICA
CARDIOPALMO PER AUMETO DELLA GITTATA SISTOLICA
Insufficienza aortica (aumento della gittata sistolica con
incremento della pressione arteriosa differenziale)
CARDIOPALMO PER IPERTROFIA CARDIACA
CARDIOPALMO PER IPERTROFIA CARDIACA
ipertrofia ventricolare sn (insufficienza mitralica, insufficienza o stenosi aortica)
ipertrofia ventricolare dx (cardiopatie congenite, cuore polmonare cronico)
scompenso cardiaco
PALPITAZIONIPALPITAZIONI
Transitoria sensazione di battiti cardiaci anomali nell’intensità e nella
successione
aritmia extrasistolica
tachicardia parossistica
tachiaritmia parossistica
ASTENIAASTENIA
Sensazione di debolezza e stanchezza presente anche a riposo. È frequente in
molte malattie internistiche sia come sintomo principale che come sintomo di
accompagnamento
astenia muscolare
astenia nervosa
sindrome della fatica cronica
VERTIGINEVERTIGINE
La vertigine è una percezione illusoria di movimento: oggettive (vertigini periferiche) soggettive (vertigini centrali)
Fenomeni vegetativi concomitanti (rapporti di prossimità e delle connessioni del nucleo dorsale del
vago con i nuclei vestibolari nel pavimento del IV ventricolo):
nausea vomito sudorazione
pallore ipotensione bradicardia
VERTIGINEVERTIGINE
Sintomi e Segni: interruzione dell’attività chiusura degli occhi
caduta a terra nistagmo
deviazione segmentaria degli arti segno di Romberg
deviazione della marcia cieca
PRURITOPRURITO
Iperestesia cutanea che determina un desiderio irresistibile di grattarsi. Il
grattamento provoca piccole escoriazioni ricoperte da sottili croste siero-ematiche. Può essere causato dalla liberazione di
istamina o sostanze istamino-simili: prurito generalizzato
pruriti anali, scrotali, e vulvari pruriti del terzo inferiore della gamba
PRURITOPRURITO
• Pruriti da causa esogena
• Pruriti da causa endogena
PRURITI ESOGENIPRURITI ESOGENI
indumenti, polveri irritanti , detersivi
pediculosi
scabbia
oxiuriasi
tricomoniasi
PRURITO ENDOGENOPRURITO ENDOGENO Pruriti in corso di:
epatopatie
diabete mellito
nefropatie croniche
leucemie
linfomi di Hodgkin e non Hodgkin
prurito senile
prurito essenziale