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Articolo tratto dal Manuale Didattico dei corsi di “Istruttore di Functional Training”, tenuti dal M° Troiano Emilio 1 FUNCTIONAL TRAINING Se dovessi scegliere una frase emblematica per introdurre il concetto di Allenamento Funzionale direi: “ l’innovazione viene dal passato!”. Analizzando infatti quello che accade negli U.S.A. , che sono il paese trainante (anche) del settore Fitness, assistiamo ad una vera e propria inversione di tendenza, dove alle sempre più sofisticate e confortevoli macchine isotoniche si stanno sostituendo tutta una serie di attrezzi sempre più spartani, fino ad arrivare all’utilizzo di oggetti che mai prima d’ora si poteva pensare di poter vedere in una palestra. Ma cosa significa Allenamento Funzionale? Ritornando ai nostri più lontani antenati, se alzavano, spostavano o lanciavano un oggetto, di certo non lo facevano con l’intento di costruire massa muscolare o di dimagrire, ma lo facevano perché magari dovevano ammazzare un animale per sopravvivere. Lo facevano quindi per esplicare una funzione fondamentale che poi rientrava in tutte quelle che erano le loro attività quotidiane. Col passare del tempo, fino ad arrivare alla società moderna dei paesi sviluppati, dove il sedentarismo la fa da padrona, vediamo che le attività quotidiane fondamentali per la sopravvivenza ben poco interessano alzare, spostare o lanciare un oggetto. Questo cosa vuol dire, semplicemente che se devo alzare un peso consistente da terra e magari riporlo in uno scaffale, se non sono in grado di coordinare tra loro i muscoli di diversi distretti corporei , difficilmente ci riuscirò senza prendermi un “CRIK” alla schiena! Cosa che invece era naturale per i nostri antenati che quei gesti li ripetevano centinaia di volte in una singola giornata, per cui avevano inconsciamente sviluppato tutta una serie di schemi motori funzionali a ciò che gli richiedeva la quotidianità. Ed è proprio questo il significato di Allenamento Funzionale: allenare il nostro corpo ad esplicare tutto ciò che gli richiede la vita quotidiana. E allora partiamo da quella che è la struttura muscolare le cui funzioni sono essenzialmente due: dare movimento ai segmenti ossei tramite la contrazione e stabilizzare le articolazioni in maniera statica. Per cui quando mi trovo a salire le scale avrò tutta una serie di muscoli degli arti inferiori che contraendosi (agonisti) e rilassandosi (antagonisti) mi permetteranno di eseguire il loro movimento ma nel contempo ci sarà la fondamentale azione dei muscoli profondi che daranno stabilità alle anche, alle ginocchia ed alle caviglie che sono interessate al gesto. Se poi ad un certo punto volessimo aumentare la velocità di salita delle scale ci

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Articolo tratto dal Manuale Didattico dei corsi di “Istruttore di Functional Training”, tenuti dal

M° Troiano Emilio 1

FUNCTIONAL TRAINING

Se dovessi scegliere una frase emblematica per introdurre il concetto di Allenamento Funzionale direi:

“ l’innovazione viene dal passato!”.

Analizzando infatti quello che accade negli U.S.A. , che sono il paese trainante (anche) del settore

Fitness, assistiamo ad una vera e propria inversione di tendenza, dove alle sempre più sofisticate e

confortevoli macchine isotoniche si stanno sostituendo tutta una serie di attrezzi sempre più spartani,

fino ad arrivare all’utilizzo di oggetti che mai prima d’ora si poteva pensare di poter vedere in una

palestra.

Ma cosa significa Allenamento Funzionale?

Ritornando ai nostri più lontani antenati, se alzavano,

spostavano o lanciavano un oggetto, di certo non lo facevano

con l’intento di costruire massa muscolare o di dimagrire, ma

lo facevano perché magari dovevano ammazzare un animale

per sopravvivere. Lo facevano quindi per esplicare una

funzione fondamentale che poi rientrava in tutte quelle che

erano le loro attività quotidiane. Col passare del tempo, fino

ad arrivare alla società moderna dei paesi sviluppati, dove il

sedentarismo la fa da padrona, vediamo che le attività

quotidiane fondamentali per la sopravvivenza ben poco

interessano alzare, spostare o lanciare un oggetto. Questo

cosa vuol dire, semplicemente che se devo alzare un peso

consistente da terra e magari riporlo in uno scaffale, se non

sono in grado di coordinare tra loro i muscoli di diversi

distretti corporei , difficilmente ci riuscirò senza prendermi un

“CRIK” alla schiena! Cosa che invece era naturale per i nostri

antenati che quei gesti li ripetevano centinaia di volte in una

singola giornata, per cui avevano inconsciamente sviluppato

tutta una serie di schemi motori funzionali a ciò che gli

richiedeva la quotidianità.

Ed è proprio questo il significato di Allenamento Funzionale:

allenare il nostro corpo ad esplicare tutto ciò che gli richiede

la vita quotidiana. E allora partiamo da quella che è la

struttura muscolare le cui funzioni sono essenzialmente due:

dare movimento ai segmenti ossei tramite la contrazione e

stabilizzare le articolazioni in maniera statica. Per cui quando

mi trovo a salire le scale avrò tutta una serie di muscoli degli

arti inferiori che contraendosi (agonisti) e rilassandosi

(antagonisti) mi permetteranno di eseguire il loro movimento

ma nel contempo ci sarà la fondamentale azione dei muscoli

profondi che daranno stabilità alle anche, alle ginocchia ed

alle caviglie che sono interessate al gesto. Se poi ad un certo

punto volessimo aumentare la velocità di salita delle scale ci

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renderemmo conto di come entrano in gioco anche i muscoli

del tronco e degli altri superiori che con la loro azione

sinergica andranno a coordinarsi con gli arti inferiori in modo

da poter eseguire i movimenti in maniera più fluida e

“comoda” possibile. Abbiamo visto quindi che per poter

eseguire un movimento, un determinato muscolo non dovrà

solamente contrarsi, ma dovrà farlo in maniera sinergica e

coordinata con altri muscoli, alcuni dei quali collaboreranno in

maniera dinamica attivando le catene muscolari, ed altri lo

faranno in maniera statica fissando l’articolazione.

Da questa introduzione vediamo allora che questo “nuovo”

sistema di allenamento non è una semplice moda del

momento, ma in realtà è quello che dovrebbe essere la base

di ogni programma di allenamento, sia per un atleta agonista

che per chi vuole semplicemente tenersi in forma. Infatti nella

pianificazione della preparazione atletica di una determinata

disciplina dovranno essere sviluppate delle specifiche capacità

condizionali e coordinative che poi dovranno essere

estrinsecate al meglio in gara, e non c’è modo migliore del

farlo con le solide basi che ci consente un programma

funzionale. Passando poi a chi vuole “semplicemente” tenersi

in forma, dobbiamo un attimo prescindere dal mero obiettivo

estetico, e pensare ad un programma che può avere una

fondamentale incidenza sul riequilibrio posturale. Questo non

vuol dire che chi deve riequilibrare la propria postura (e chi

non ne ha bisogno!) deve solamente lavorare con metodiche

di stretching e ginnastica posturale, ma grazie all’

Allenamento Funzionale si ha la possibilità di lavorare

muscolarmente sui distretti superficiali “estetici” e nel

contempo andando a dare solidità a tutti quei muscoli

profondi che hanno una valenza posturale, ottenendo così un

duplice beneficio.

Vediamo alcuni esempi:

in Riabilitazione l’obiettivo finale è quello di ridare la

“funzionalità” all’arto o all’articolazione colpita dal trauma

proprio per rimetterlo in condizione di poter effettuare la sua

funzione nel suo range di movimento, e l’Allenamento

Funzionale riveste un ruolo fondamentale non solo nella

prevenzione degli infortuni ma, mediante degli esercizi

specifici, anche nella stessa fase di recupero;

in Posturologia tutto si basa sul riequilibrio posturale il quale

consiste nel ridare funzionalità alle catene cinetiche durante

l’esplicazione dei normali movimenti quotidiani in modo da

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avere poi un ritorno anche in fase statica, e nell’Allenamento

Funzionale i gesti e le azioni avvengono sempre in catena

muscolare ;

in Preparazione Atletica, a prescindere dalla disciplina, uno

degli obiettivi finali è l’incremento della forza funzionale

specifica, la quale non è altro che la capacità di sviluppo di

una determinata azione nel modo più efficace possibile. A

questo si riallaccia il concetto di peso funzionale , nel senso

che considerati due atleti a parità di peso, chi sarà in grado di

usarne di più nell’esecuzione del gesto, risulterà più efficace.

L’Allenamento Funzionale ha un notevole impatto sia nella

costruzione di peso funzionale che nell’incremento della Forza

funzionale (andando a stimolare continuamente la

connessione neuromuscolare).

Per cui si vede come l’Allenamento Funzionale non abbia

limiti di applicazione, ma ovviamente, trattandosi di un lavoro

che prevede l’utilizzo di attrezzi e metodiche di allenamento

che non dando all’utente dei precisi punti di riferimento quali

possano avere da una macchina isotonica dove “basta”

spingere o tirare, per poter essere sviluppato con cognizione

di causa, fondamentale importanza riveste l’azione

professionale del Personal Trainer competente in materia.

I mezzi di cui si avvale l’Allenamento Funzionale sono svariati;

partendo dal proprio corpo considerato come sovraccarico

(mediante sbarre per trazioni o per parallele, piegamenti a

terra, balzi pliometrici, ecc) fino ad arrivare ai mezzi di

circostanza quali massi, tronchi, ruote, funi, catene, passando

per tutti gli attrezzi convenzionali quali KETTLEBELLS, palle

mediche, elastici, CLUBBELLS, sacche ripiene di sabbia

(sandbags, bulgarian bags) o di acqua (FLOWBAGS), tubi

contenenti acqua (water pipe), anelli (power ring), FLYING

(usando il proprio peso in sospensione), Bosu, Fit Ball,

tavolette propriocettive e via dicendo, senza dimenticare i

sempre validi bilancieri e manubri.

E come utilizzarli per creare un Allenamento Funzionale?

Non ci sono limiti, l’unico limite è la fantasia! Ma ovviamente

come ogni sistema, anche il Functional Training si basa su dei

principi:

- consapevolezza e costante controllo della postura di

tutti i segmenti ossei e delle articolazioni durante ogni

movimento;

- esecuzione di ogni movimento in catena cinetica e

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massima sinergia muscolare;

- coinvolgimento dei tre piani di movimento nello

spazio (frontale, sagittale, trasverso);

- stimolazione dei recettori propriocettivi (riducendo la

base di appoggio o utilizzandone una instabile);

- rinforzo della cintura addominale profonda (trasverso

e obliquo interno) e dei paravertebrali, che

costituiscono il cosiddetto Core, fondamentali nella

gestione delle catene muscolari fungendo da

congiunzione tra arti inferiori e superiori;

- allenamento dei muscoli addominali in rotazione che è

la sua funzione dinamica principale;

- ricerca della reattività considerata come reazione

immediata ad un evento improvviso.

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Cimentarsi nell’ Allenamento Funzionale vuol dire avere un approccio globale alla preparazione fisica, e

per la sua reale efficacia su tutte le capacità fisico-organiche non ha limiti di azione, per questo è

l’allenamento ideale per tutti, dall’anziano all’atleta, ma elemento imprescindibile è la coscienza di una

pieno coinvolgimento e partecipazione all’ allenamento.

L’ Allenamento Funzionale è un training per risultati senza mezzi termini ma è

un allenamento per chi non ha paura della fatica fisica!