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Il Sir40-24, prodotto a Suzzara in provincia di Mantova, è il primo dei fucili Sirarms a montare un’azione proprietaria e deve essere inquadrato nell’ambito di uno studio del produttore Antonio Sirini sulla fabbricazione di carabine di precisione. Uno studio il cui vero obiettivo è la perfezione costruttiva e balistica. Sotto tale aspetto il fucile di cui ci occupiamo è valido per chi aspira all’acquisto di un’arma longeva. Diventerà un classico?

Di G.Tansella ed A.Wicks (A.A.I.)

UN FUORICLASSENATO PER IL “LONG RANGE”

Sirarms Sir40-24

Diana Armi|59

Lograto (BS), 4 Aprile 2013, aula officina dell’Armeria 911. Cinque persone circondano un bancone e discutono, pacata-

mente ma senza nascondere la propria curiosità, dell’arma appoggiata su di esso. A prima vista sembra un esem-plare di una classica carabina di preci-sione americana ma non bisogna farsi ingannare: sul lato sinistro dell’azione è riportato uno scudo con un’alabarda impressa al centro e delle iscrizioni in lingua italiana. E’ una carabina Sirarms modello Sir40-24 cal. .308 Winchester, un’arma del tutto particolare, concepi-ta per eccellere sui campi di tiro e non solo. Le persone intente ad analizzar-la sono dunque gli autori dell’articolo che leggete, Alberto Maggio e Luciano Turani proprietari dell’armeria e ospiti della prova e dell’intervista, Antonio Sirini, creatore dell’arma sottoposta a prova e nostro interlocutore diretto per l’analisi delle caratteristiche tecniche del Sir40-24. Il simbolo dei fucili Sirarms è dunque l’alabarda, che è stata per molti anni uno degli strumenti bellici più validi in uso tra i fanti, un’arma che li rende-va in grado di resistere alle cariche di cavalleria, disarcionare gli attaccanti e contrattaccare assaltando. Il legame storico con una delle armi più utilizza-te nell’Italia del XVI Sec. ed il richiamo emotivo alla sua efficacia sul campo fanno dunque del marchio della fabbri-ca di Suzzara il simbolo adatto a rap-presentare il principale obiettivo di An-tonio Sirini: costruire armi insuperabili in fatto di affidabilità ed efficacia.

Premessa storicaL’azienda Sirarms, il cui nome incor-pora l’iniziale del cognome di Antonio Sirini e l’indicazione relativa alla sua at-tività legata alle armi, nasce nel 2007 come ente importatore di carabine

semiautomatiche D.P.M.S. di produzio-ne statunitense ispirate agli schemi costruttivi AR10 ed AR15 di Armalite. Parallelamente all’attività di importazio-ne si rafforza poi, anche in ragione del-la forte passione di Antonio per il tiro a lunga distanza, il desiderio di assem-blare carabine di altissima precisione. L’idea, portata avanti con l’ausilio di soci in grado di vantare un’esperienza notevole nel campo della meccanica di precisione, diviene presto progetto e lo stesso anno vengono inaugurati una serie di studi volti a produrre un prototipo. Alla sua realizzazione se-

guono sessioni sperimentali dal ritmo incalzante e, nel tempo, i relativi riscon-tri permettono di comporre un codice costruttivo aziendale completo. Inizia così la produzione delle prime carabine Sirarms, assemblate inizialmente con componentistica di provenienza statu-nitense come, per esempio, le azioni Lawton Machine. Questi prodotti, in ragione dell’ottimo comportamento sul campo, riscuotono fin da subito un no-tevole successo ma, per chi mira a rag-giungere standard produttivi vicini alla perfezione, ci sono sempre modifiche da apportare e particolari da perfezio-

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In assetto di trasporto l’arma ha il bipiede ripiegato

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nare. Il cammino che porta al Sir40-24 è dunque da un lato caratterizzato dal compimento di indagini tecnico-scien-tifiche assai vaste e complesse e, dall’altro, dalla costante sperimenta-zione empirica in poligono. La decisio-ne dell’azienda mantovana ad entrare nella ristretta cerchia dei produttori italiani - e non semplici assemblatori – di carabine ha tuttavia una storia par-ticolare, che tocca in particolar modo la delicata materia delle normative statali in fatto di commercio armiero: il legislatore americano, limitatamente a determinati prodotti armieri, non per-mette infatti agli importatori stranieri di commercializzare, al di fuori della nazione di prima destinazione, i pro-dotti esportati. Per un produttore non autonomo tale circostanza è assai li-mitante in termini di prospettive com-merciali e Sirarms, che non si pone limiti per quanto concerne le aree di mercato da raggiungere, si trova di fat-to a dover progettare e realizzare una delle parti più importanti delle proprie carabine, l’azione. Le uniche parti d’arma realizzate all’estero sono rima-ste dunque il semilavorato della can-na che viene comunque lavorato per il 40% in Italia, la calciatura –che presto potrà essere sostituita con un’altra di produzione Sirarms - ed il caricatore. Il resto, accessori a parte, è tutto orgo-gliosamente italiano.

Vista laterale del Sir40-24 utilizzato in prova

Vista dell’impugnatura a pistola dalla forma e dalle

rifiniture peculiari: la parte ruvida agevola la presa con

mani sporche o sudate

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La fotografia permette di comprendere come una calciatura di qualità non abbia punti di contatto con la canna flottante che deve essere libera di vibrare armoniosamente

L’unione di canna ed azione è interfacciata dal “recoil lug”, del quale è possibile osservare la parte superiore con forma a manicotto

Sirarms Sir40-24

Diana Armi|61

I materiali utilizzatiIl disegno del Sir40-24 si pone come primo ed irrinunciabile fine la realiz-zazione di uno strumento di tiro di assoluta eccellenza ed ogni scelta re-alizzativa, a partire dalla selezione dei materiali, è funzionale alla necessità di garantire prestazioni di altissimo livel-lo. Elencando i materiali procediamo in ordine decrescente di peso. Canna, azione, otturatore e slitte sono ricavate per macchinazione da solidi di lega in acciaio inossidabile commercialmente noto con la sigla “inox416”. Si tratta di una lega d’acciao a base ferrosa caratterizzata dalla elevata compatibi-

La sotto-guardia metallica è incassata nel fusto ed ospita, nella parte anteriore, la finestra di inserimento del caricatore

Il caricatore monofilare da 5 colpi è prodotto dall’azienda inglese Accuracy International, i cui prodotti possono vantare un invidiabile tirocinio sul campo marziale

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lità dei semilavorati con le lavorazioni meccaniche di asportazione di truciolo ad alta velocità e, allo stato bonificato, dalla eccezionale resistenza all’ossi-dazione, alla corrosione ed agli attriti anche a temperature assai elevate (orientativamente 650° C). L’alta per-centuale di cromo in superficie unita a successive operazioni di lappatura-lucidatura rendono i componenti mec-canici in lega tipo 416 assai apprezzati nelle costruzioni meccaniche pregiate. La selezione di semilavorati grezzi con percentuale più o meno alta di mo-libdeno permette infine, sempre rap-portando tale scelta al calcolo delle sollecitazioni che un pezzo deve poter contenere in fase di lavoro, di variare i processi di trattamento termico volti a migliorare, a patto di un consistente innalzamento dei costi produttivi, le

proprietà meccaniche. La calciatura tipo A5 prodotta dall’americana McMil-lan è invece realizzata in tecnopolimero ad alta resistenza a composizione mi-sta termoplastica-resina ed il pomello dell’otturatore è in lega aeronautica a base alluminica tipo 7075-T6. D’accia-io sono gli accessori del bipiede e degli anelli dell’ottica, che tuttavia non costi-tuiscono parti d’arma in senso stretto.

La cannaE’ realizzata sempre in acciaio inossi-dabile tipo 416 e viene fornita dall’a-zienda americana Benchmark già fo-rata e rigata per bottonatura. Si tratta di un componente che può essere personalizzato su richiesta del cliente sia per quanto riguarda la lunghezza che il profilo ma che, in via generale, ha una lunghezza standard di 24” ed un

Vista dell’otturatore aperto dal lato opposto: si nota il comando di rilascio per lo smontaggio e il lubrificante trattenuto dalle scanalature elicoidali

La rifinitura dell’otturatore e di tutte le altre parti metalliche è ottenuta per verniciatura con prodotti americani marca

Gun-Kote, caratteristici per il contenimento degli spessori, la resistenza agli agenti esterni

e le proprietà autolubrificanti

profilo esterno studiato: la prima parte, corrispondente all’intera lunghezza del-la camera di scoppio, è perfettamente cilindrica con un diametro di 34,5mm; dopo questo tratto il suo sviluppo di-venta invece conico fino ad arrivare alla volata da 24,1mm. Si tratta di un componente che, oltre all’accentuata rigidità, possiede una maggiore inerzia termica. La scanalatura della canna è, per Sirarms, limitata alle carabine di grossissimo calibro al fine di limitarne il peso complessivo dunque il Sir40-24, calibro .308 Winchester, ha un tubo di lancio tradizionale. L’anima è rigata con un procedimento di bottonatura ed il suo sistema di guida è composto da sei righe destrorse con passo d’elica di 1/10”. Tale soluzione permette di sta-bilizzare per rotazione proiettili con un relativamente ampio margine di peso: da 155 a circa 200 grani Il produttore consiglia tuttavia di utilizzare i valori di peso palla che vanno da 175 a 168 grani La camera di scoppio rispetta le quote dimensionali stabilite dalla nor-mativa S.A.A.M.I. (Sporting Arms and Ammunition Manufacturers’ Institute). Altra caratteristica interessante riguar-da la volata, con il tubo rigato incassato all’interno a protezione dagli urti e con un angolo di interruzione delle righe pari a 90° rispetto alla sezione frontale della canna.

L’azione SirarmsL’azione, del “tipo corto”, è identica a quella utilizzata sulle armi che vanno dal calibro .223 R. al .300 Winche-ster Short Magnum mentre i modelli dal .300 W.M. al .338 Lapua Magnum montano quella “tipo lungo”, che a sua volta si differenzia da quella del terzo tipo, dedicata ai calibri “ultra magnum”. Il componente, che viene ricavato per asportazione di truciolo da un semilavorato cilindrico in acciaio inossidabile, è trattato termicamente in modo da ottenere valori di durezza e te-nacia soddisfacenti sia al cuore che in superficie. La lappatura avviene in due fasi distinte a cavallo dei trattamenti e,

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La calciatura regolabile McMillan modello A5 è prodotta per stampaggio plastico ad iniezione, fresatura degli scassi con macchine CNC e procedimento di riempimento dei vuoti con ulteriore iniezione di basi polimeriche termoindurenti

Sirarms Sir40-24

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se da un lato incrementa la resistenza del pezzo ad ossidazione e corrosione, dall’altro perfeziona l’omogeneità delle superfici esterne. Lo sviluppo della par-te anteriore, in direzione della volata, è assai più pronunciato rispetto alle azio-ni classiche e questa scelta testimonia la precisa volontà del produttore di ri-durre gli stress per il filetto quando si montano tubi di lancio particolarmente lunghi e pesanti. Più in generale, come si potrà riscontrare anche in seguito,

tutte le sezioni resistenti dell’arma sono sovradimensionate a garanzia di un migliore contenimento degli stress da sparo e non solo. Nella parte antero-inferiore dell’azione si nota una fresa-tura passante, che serve ad inserire la spina di blocco del “recoil lug” (prisma di scarico del rinculo), il cui aspetto ri-corda quello di una piastra sviluppata superiormente a formare un anello e che, più precisamente, realizza il perfet-to accoppiamento di canna ed azione

infilandosi poi nella calciatura per con-sentire l’unione del gruppo funzionale di sparo alla calciatura. Il suo volume è molto maggiore rispetto al solito e realizza un’interazione maggiore con la calciatura, permettendo in fase di sparo un migliore assorbimento delle forze e delle coppie che, trasmetten-dosi su superfici resistenti di grandi di-mensioni, vengono disperse. L’effetto tangibile è un rinculo più lineare e dol-ce, meglio distribuito sulla calciatura. Altra particolarità dell’azione consiste nell’essere costruita con due camme maggiorate, la prima anteriore e l’al-tra, sincronizzata ad essa, posteriore. Questa soluzione permette da un lato l’apertura più fluida dell’otturatore che si trova ad essere perfettamente bilan-ciato senza impuntarsi anteriormente e, in caso di emergenza, la più facile apertura di questo in caso di blocco. Lo spazio per i tenoni dell’otturatore è ricavato per elettroerosione che, se da un lato è la più costosa delle operazioni meccaniche, dall’altro permette di rea-lizzare, nei solidi metallici, incavi perfet-

La finestra di espulsione con l’otturatore parzialmente arretrato, che permette di osservare la grande unghia estrattrice ricavata in corrispondenza del tenone di chiusura inferiore

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Un modello di azione corta Sirarms, molto simile a quello

montato sull’arma in prova fatta eccezione per il pomello dalla

forma troncoconica

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ti per rispetto delle quote progettuali e per qualità delle superfici. Le tolleranze esistenti sono dunque assolutamente volute e servono a scongiurare i feno-meni di inceppamento. Nella parte infe-riore dell’azione si nota la fresatura nel-la quale si inserisce il caricatore, non presente nelle armi ad alimentazione mono-colpo. La rampa di alimentazio-ne, il cui sviluppo agevola l’avanzamen-to delle munizioni, è disegnata in modo tale da non avere contatti con il proiet-tile ma, com’è giusto, solo con il bos-solo. L’asola ricavata per lo scatto è invece molto simile a quella Remington tanto è vero che il pacchetto di scatto è il classico Jewell regolabile con sicura manuale a cursore.

L’otturatoreLa sua forma può ricordare quella del-le armi americane ma si tratta, in real-tà, solo di una somiglianza estetica. Il pezzo è anch’esso ottenuto dal pieno ed è perfettamente monolitico, senza saldature. L’utilizzo di semilavorati di grandi dimensioni permette dunque di ricavare la manetta ma, soprattutto, i tenoni maggiorati ed il “terzo tenone di chiusura posteriore”, che garantisce maggiore precisione e sicurezza. Il cor-po dell’otturatore è scanalato con delle fresature elicoidali dal pronunciamento dolce, utili nell’utilizzo normale a tratte-nere i lubrificanti e, in quello in campa-

gna, a scaricare lo sporco. In teatri a temperatura polare questa soluzione permette infine di rompere i depositi ghiacciati. La manetta in acciaio ad alta percentuale di molibdeno ed il pomello in lega aeronautica 7075-T6 a base di alluminio sono congiunti con uno spe-ciale sistema a vite a passo speciale autobloccante e l’acquirente può sce-gliere pomi di diverse forme e manette fresate, che agevolano la manovra di azionamento del sistema di ripetizione quando si indossano i guanti. Altra par-ticolarità consiste nel sistema di estra-zione ispirato a quello realizzato dalla finlandese Sako: l’unghia estrattrice, di tipo “magnum” anche per i medi calibri, è azionata da un perno a molla che la mantiene in presa sul solco dei bossoli sospingendola dalla faccia posteriore. Questa soluzione da un lato assicura

grande robustezza e, in casi estremi, la rapida sostituzione del componente, che si può effettuare direttamente sul campo con apprezzabile facilità. Il per-cussore è invece realizzato in acciaio e lega leggera, in modo da velocizzare il tempo di percussione.

La slitta e gli accessoriAnche questo componente in inox 416 è realizzato in fabbrica a Suzzara e viene proposto al pubblico sia in con-figurazione piana che in configurazione inclinata di 10, 20 30 e 40 MOA. Parti-colare è il suo accoppiamento con l’a-zione, che non avviene con le classiche viti americane tipo 8/40”: al contrario si utilizzano spine a limitata tolleranza (H6) per il centraggio del pezzo e viti a passo fine (5/32”) autobloccanti il cui compito non è quello di assicurare la

Nella parte inferiore, davanti alla finestra di alimentazione ed al foro

filettato di blocco-calciatura, si nota la fresatura per la spina che blocca in

assetto il “recoil-lug”.

Osservando l’azione dal davanti con l’otturatore in

chiusura si nota, al suo interno, la camma anteriore

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Sirarms Sir40-24

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in regime vibrazionale. Tra gli altri ac-cessori citiamo il caricatore prismatico amovibile monofilare da cinque colpi prodotto dall’inglese Accuracy Interna-tional ed il bipiede americano Harris, proposto in configurazione fissa.

L’ottica dedicataSirarms, nell’allestire quest’ottimo prodotto da tiro, non ha trascurato ne-anche il minimo dettaglio e particolare attenzione è stata rivolta alla selezione di un dispositivo lenticolare di mira da abbinare all’arma. Nel caso specifico si è deciso di contattare quella che è una delle migliori case produttrici di ottiche da tiro al mondo, la tedesca Schmidt und Bender, e di affidarle la costruzione di un dispositivo peculiare: si tratta di un modello 12-50 x 56 tipo PMII, con tubo da 34 mm di diametro. La torretta d’elevazione è del tipo “multi-turn” a ro-tazione in senso orario per click da ¼ di cm l’uno da 0 a 175cm cioè 60 MOA di ampiezza totale; quella di deriva è in-vece del tipo “double-turn” (lett. “a dop-pia regolazione”) da 1/8 di MOA a rota-zione oraria con una variazione positiva e negativa da 15 MOA per un’ampiezza totale di 30 MOA. Il reticolo è sul se-condo piano focale, tipo P4 fine. Come attacchi sono stati scelti dei P.R.I. ame-ricani con sei viti di bloccaggio.

Prova di tiro e conclusioniComporre un testo di valutazione su di un’arma, per chiunque, è un compito arduo: numerosi sono i limiti di ciascun contesto di prova, numerosi i limiti soggettivi umani e, in aggiunta, non sempre si riesce a sfruttare appieno il vero potenziale di un’arma sottoposta

L’otturatore con manetta e pomello smontati. Il non è

perfettamente identico a quello del Sir40-24 utilizzato in prova e lo si nota dal posizionamento diverso dell’unghia estrattrice,

il cui posizionamento non corrisponde al tenone

di chiusura

perfetta co-assialità delle parti d’arma ma di trattenerle semplicemente vinco-late. Il cosiddetto “rail” è configurato nelle classiche misure “Picantinny-We-aver” e “Picatinny”. Sulla faccia antero-inferiore è infine praticata una fresatu-ra che distanzia la slitta di un decimo di millimetro dalla culatta di canna, la quale è completamente libera anche

a prova. E’ il caso del Sir40-24, che la nostra equipe di tiro non ha potuto utilizzare nel proprio habitat naturale, cioè il campo di tiro con bersagli a lun-ga e lunghissima distanza. Entro tale limite abbiamo comunque tentato di fare del nostro meglio analizzando il fucile prima in armeria e, in seguito, sottoponendolo a diverse sessioni a fuoco. Il nostro approccio analitico è dunque partito da una vera e propria relazione tecnica tenuta da Antonio Si-rini e da una discussione ragionata alla quale hanno partecipato l’armiere Lu-ciano Turani e l’istruttore di tiro Alberto Maggio dell’Armeria 911 di Lograto. In questa sede, davanti all’arma in condi-zione statica, abbiamo cercato di com-prenderne l’impostazione e qualche

Faccia dell’otturatore: si notano l’incasso per il fondello delle munizioni, il foro di percussione posto al centro, quello dell’ espulsore poco più grande e disassato, i tenoni di chiusura anteriori

Parte posteriore dell’azione con vista del contro-cane e, sulla destra dove si inserisce la manetta dell’otturatore in chiusura, il famoso terzo tenone di chiusura

Il pacchetto di scatto regolabile è costruito negli Stati Uniti dall’azienda “Jewell” e costituisce un classico molto apprezzato tra i tiratori

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dell’offerta Sirarms è poi doveroso ricordare che il Sir40-24 rappresenta la base delle possibili scelte ma non per questo soffre di deficit realizzati-vi: si tratta semplicemente di un fuci-le da tiro dall’impostazione più clas-sica rispetto ad altre armi che, nel calibro e nella calciatura, sfruttano soluzioni proprietarie. La meccanica di sparo è tecnicamente e qualitati-vamente identica al resto della pro-duzione Sirarms, che si caratterizza per la maniacale cura della realizza-zione meccanica. Il comportamen-to sul campo è stato, in condizioni complessive favorevoli, impeccabile. L’arma è in primo luogo molto ben bilanciata tanto in punteria quanto nella fase appena successiva allo sparo, con un contenimento sorpren-dente del rinculo, del beccheggio e delle torsioni tanto da consentire da un lato una presa delicata e, dall’al-tro, da facilitare le manovre di tiro ce-

segreto costruttivo, componendo per i lettori questo breve reportage. La sessione di tiro effettuata al grande poligono chiuso “La galleria del tiro” – caratterizzato da peculiarità am-bientali atipiche rispetto ai poligoni all’aperto – ci è servita invece a va-lutare lo strumento di tiro dal punto di vista ergonomico e funzionale. In qualità di arma di paragone abbia-mo utilizzato, in parallelo, una cara-bina di classe economica Reming-ton modello “SS5R” perfettamente collaudata e realizzato, insieme al produttore ed agli altri partecipanti, un vivace dibattito incentrato su de-terminati aspetti del comportamen-to al tiro del Sir40-24. Alla sezione TSN di Codogno sono state invece testate, in due diverse occasioni, sia le munizioni sia le potenzialità dell’arma nel tiro da bancone con bersagli posti alla distanza interme-dia di 300m. I risultati ottenuti pos-sono tuttavia essere inquadrati in un contesto più ampio, formato cioè

dai risultati delle carabine Sirarms sia nelle competizioni sportive civili che in quelle riservate ai militari ed alle forze di polizia, dove i Sir40-24 possono considerarsi le vere rivela-zioni “Made in Italy” del momento. Rappresentata dunque la cornice dei nostri esperimenti passiamo a ripor-tare le nostre personali impressioni su questa bella carabina, premesso che si parla di un prodotto che mira al raggiungimento dei più grandi ri-sultati e necessita, di conseguenza, di munizioni e tiratore adeguati. In termini generali l’arma sembra es-sere ispirata alle realizzazioni nord-americane ma, più precisamente, è sensato affermare che si tratti dell’interpretazione di un archetipo d’arma tendente ad un miglioramen-to sostanziale dell’impostazione co-struttiva con tecniche meccaniche che, soprattutto in relazione a deter-minati componenti, non hanno nulla a che vedere con la produzione di massa. In riferimento al complesso

Antonio Sirini mentre si cimenta nel tiro a 300m con la propria creazione

Particolare delle tre torrette di regolazione dell’ottica tedesca Schmidt und Bender modello PMII-2 12-50x56

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Sirarms Sir40-24

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Scheda tecnicaProduttore: SIRARMS s.a.s., Via di Casalpò, Poviglio (RE).Tel. 0522967217 - [email protected] - www.sirarms.comModello: Sir40-24Tipologia: fucile di precisione per tiro a lunga distanzaCalibro: .308 Winchester (consigliate munizioni con palla Sierra HPBT da 175 e 168grn)Funzionamento: ripetizione manuale ad otturatore girevole-scorrevoleAlimentazione: serbatoio amovibile monofilare da 5 colpi (Accuracy international); possibile alimentazione a colpo singoloCalciatura: McMillan in polimero modello A5; AX Accuracy International; AICS; in fibra di carbonio Canna: in acciaio Inox416 a profilo tradizionale conico;lunghezza 24”; tubo di lancio a 6 righe dx con passo 1/10”Azione: Sirarms in acciaio Inox416, sovradimensionata con doppia camma sincronizzata e “terzo tenone di chiusura”Otturatore: tipo “fluted” monolitico in acciaio inox416; manubrio tipo “tactical” intercambiabile; percussore in acciaio/lega leggeraScatto: Jewell regolabileSlitta: di produzione Sirarms in acciaio Inox416; tipo “Picatinny-Weaver” o “Picatinny”. Inclinazione di 10, 20, 30, 40 MOAOttica consigliata: Schmidt und Bender personalizzata Sirarms tipo PMII-2 12-50x56 (Prezzo al pubblico Euro 2.300,00Prezzo al pubblico (Ottica, attacchi e bipiede esclusi): Euro 4.290,00

lere. Ottimo lo scatto e sorprendente la dolcezza e la fluidità di azionamen-to dell’otturatore. Meritevole infine la scelta di un’ottica di qualità superiore premesso che la scelta delle sue inti-me caratteristiche, esattamente come avviene per la scelta degli accessori, come gli attacchi ed il bipiede, è sog-gettiva. Il Sir40-24 dunque, in mano ad un tiratore esperto, ha tutte le carte in regola per eccellere in qualsiasi tea-tro sportivo ma è altrettanto corretto

TSN di Codogno, 300 m, rosata certificata eseguita da Antonio Sirini

Gli anelli utilizzati sono dei magnifici P.R.I. di produzione americana: si tratta di un componente fondamentale che non può, in generale, essere scelto con superficialità

Galleria del tiro, 300 m, rosata certificata eseguita da Antonio Sirini

La postazione di tiro al TSN di Codogno con videoschermo per la verifica degli impatti

sottolineare che la disciplina del tiro a lunga distanza è una delle più diffici-li da praticare e riserva sempre delle sorprese. Una disciplina che, oltre allo slancio, richiede a chi vi si dedica tan-ta perizia, pazienza ed umiltà.