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FRIEDRICH NIETZSCHE

Biografia essenziale

• 1844 – F. Nietzsche nasce, a Roecken (Lipsia); • 1850 – Si trasferisce a Naumburg e riceve insegnamenti di latino, greco.

Impara a suonare il pianoforte; • 1858 – Entra, con una borsa di studi, nella prestigiosa scuola di Pforta; • 1864 – Si iscrive all’Università di Bonn. Frequenta le lezioni di filologia

classica; • 1865 – Si trasferisce a Lipsia per studiare ancora filologia classica; • 1868 – Incontra Richard Wagner; • 1869 – Ottiene una cattedra di lingua e letteratura greca presso

l’Università di Basilea. • 1870 – Durante la guerra franco-prussiana si arruola come infermiere

volontario; • 1876 – Compie un viaggio in Italia. Vi ritornerà parecchie altre volte; • 1878 – Rompe l’amicizia con Wagner; • 1882 – Conosce Lou Salomé, scrittrice e filosofa, di cui si innamora. Ella

però rifiuta la sua proposta di matrimonio; sceglierà come compagno Paul Ree, amico e discepolo di Nietzsche e questo provocherà nel filosofo un grande dolore;

• 1889 – Gravi segni di squilibrio mentale. La sua malattia (Sifilide), manifestatasi precedentemente, si aggrava;

• 1900 – Muore a Weimar, dove la sorella Elisabeth aveva fondato il Nietzsche-Archive, già nel 1894 per la completa pubblicazione di tutte le sue opere.

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Primo Periodo Filologico-Romantico(1871 – 1878)

Opere fondamentali:

• Nascita della tragedia dallo spirito della musica (1871)

• Considerazioni Inattuali (1873 – 1876)

Influenze culturali:

• Filologia classica; • Pensiero di A. Schopenhauer; • Musica di R. Wagner; • Letteratura di W. Goethe.

Nietzsche critica i filologi a lui contemporanei che, a suo parere, interpretano il patrimonio classico come mero repertorio di oggetti di studio, dipingendo la storia greca nel suo momento di decadenza e non tenendo conto delle “radici vitali” del mondo classico che si affondano nelle cultura popolare, musicale e mitologica.

Il filosofo tedesco, che dedica le sue prime opere al tema della vita, rendendosi conto, come Schopenhauer, della tragedia della vita. Oppone alla noluntas e all’ascesi l’amore per la vita, ovvero l’ac-cettazione coraggiosa del dolore quale viene espressa dagli eroi della tragedia greca.

Concezione eroica della vita

Il fatto che la vita sia dolore e crudeltà non deve spingere a volere il nulla: l’amore per la vita stessa comporta l’accettazione attiva dell’irrazionalità dell’esistenza.

Da Goethe trae la celebrazione della vita ; da Wagner assume la concezione della musica come arte dell’interiorità, lingua dell’inesprimibile. Il concetto blocca la vita cristallizzandola nella rappresentazione; la musica restituisce l’esistenza nella sua forma immediata e creativa

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La tragedia è la chiave per la comprensione dell’essere: attraverso il tragico si colgono gli enigmi del mondo

CAPACITÀ DI INDAGARE IL MONDO OLTRE LE APPARENZE

Arte

Spirito Apollineo

Apollo rappresenta l’inclinazione plastica, la forma perfetta. Le arti di Apollo sono la scultura e l’architettura greca. L’ideale apollineo è l’illusione e il sogno che rende accettabile la vita chiudendola in forme stabili e armoniche.

Spirito Dionisiaco

Dionisio rappresenta il furore , l’ istinto, l’eccesso. La sua forma espressiva è la musica che genera passione. In Dioniso la vita erompe qual è nella realtà, gioco crudele di nascita e morte. Dionisio accetta la vita (amore per la vita), dice di sì alla vita.

Ordine Tragedia greca: sintesi perfetta di ordine e caos

La tragedia greca, massima forma artistica, coglie insieme la gioia e il dolore della vita mediante il movimento dialettico tra Spirito Apollineo e Spirito Dionisiaco.

Estetica Solo come esperienza estetica l’esistenza e

il mondo appaiono giustificati

Caos

Nella tragedia NON si produce catarsi, come voleva Aristotele: lo spettatore si abbandona al flusso della vita, che non è altro che gioco crudele di nascita e morte. Nel Dionisiaco l’uomo dice sì alla vita.

La vicenda narrata

La passione del coro

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Critica della cultura

Socrate

Filosofia Greca

Primato della ragione, ottimismo, fiducia nella scienza, meccanicismo

Morte della tragedia La tragedia muore suicida per mano di Euripide, a causa della filosofia scientifico-socratica. Euripide trasforma l’azione drammatica in dibattito teorico. All’uomo tragico si sostituisce l’uomo teoretico che, con la forza della ragione, costruisce un mondo di apparenze

I presocratici colgono la tragicità della vita e del mondo

Eraclito

Nella filosofia presocratica, all’ottimismo morale di Socrate si contrappone il pessimismo eroico, alla dialettica delle idee l’ intuizione.

PRIMATO DEL DIVENIRE

SULL’ESSERE

Critica di Nietzsche al concetto scientifico e positivistico di verità

Linguaggio

Il linguaggio è convenzionale. • Il suo scopo non è quello di rappresentare

la natura delle cose. • È un sistema di metafore prodotto

arbitrariamente • Ciò che chiamiamo verità è solo una delle

possibili e infinite interpretazioni, risultato del prevalere di criteri, interessi, rapporti di forza, potere

Non esiste il vero o il falso ma solo prospettive differenti sulla realtà e una pluralità di punti di vista

PROSPETTIVISMO

Conoscere significa interpretare. • Non ci sono “fatti” ma solo interpretazioni”. • Non ci sono verità oggettive • La vita è scontro di forze • Il Soggetto (forte) cartesiano non esiste

Euripide

Eschilo

Decadenza: bisogno di rassicurazione offerto dalle categorie della ragione: ma il tragico rimane una dimensione ineliminabile della vita

PROSPETTIVISMO

Collegamento a Protagora: l’uomo è misura di tutte le cose

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CONCEZIONE DELLA STORIA: le 4 considerazioni inattuali

II° Inattuale: Sull’utilità e il danno della storia per la vita

MALATTIA STORICA (contro lo storicismo)

• La “saturazione di storia” è pericolosa per la vita: l’uomo ne risulta indebolito poiché ha più cultura di quanta non riesca a digerire. Pertanto rimane spettatore passivo degli eventi invece di essere a servizio della vita.

• La vita ha bisogno di oblio, così da avere quel poco di incoscienza che consente di essere felici

• Schiacciato dal passato l’uomo cessa di essere protagonista del presente perché pensa che non abbia senso impegnarsi a costruire qualcosa che è destinato a scomparire nel fluire eterno delle cose: niente di nuovo può accadere.

• L’uomo moderno è colmo di nozioni storiche e perde per questo il contatto con l’interiorità: non è capace più di produrre qualcosa da sé.

• Per vivere felicemente il presente bisogna imparare l’arte del dimenticare il passato.

• Ciò non significa che la storia non abbia utilità: essa utile se subordinata al servizio della vita, non intesa come scienza pura, avida di sapere.

Esistono tre modi di porsi in rapporto non dannoso

con la storia

Storiografia monumentale Corrisponde all’atteggiamento di chi è attivo e ha ambizioni e, come tale, si proietta nel futuro. Essa occorre all’individuo potente che combatte grandi battaglie, che ha bisogno di modelli e maestri che non può trovare nel presente. La meta di costui è la gloria. Il rischio che corre però è di mitizzare il passato per renderlo degno di imitazione.

Storiografia antiquaria Propria di chi ama perseverare nella tradizione e coltiva il passato come uno storico antiquario. Questi ha lo scopo di servire la vita, preservando le condizioni in cui è nato per coloro che verranno dopo di lui. Il rischio è quello di mummificare la vita per servire la storia passata.

Storiografia critica Esprime un atteggiamento aperto al presente che viene assunto come unità di misura per giudicare il passato. Il rischio è di staccarsi totalmente dal passato. Solo se la vita sa porsi grandi compiti ha ancora senso guardare nel passato.

ELOGIO DEL GENIO È l’artista, il vate. Il Genio è strumento di una finalità sovraumana, è esso stesso la manifestazione del destino. Il Genio è un primo abbozzo dell’Oltre-uomo (Superuomo)

CRITICA DELLA DECADENZA OCCIDENTALE • Rinascita della cultura tragica • Appello alle forze creative • Critica alla teoria come mondo

di apparenze

CRITICA DEL SOGGETTO E DELLA COSCIENZA

Il soggetto non è l’Io autocoscienze cartesiano; è invece un complesso conflittuale di centri di forza attivi secondo una loro istintualità

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Secondo periodo illuministico-genealogico (1878 – 1 882)

Opere fondamentali:

• Umano troppo umano (1878) • Aurora (1881) • La Gaia scienza (1882)

INFLUENZE CULTURALI : • Viene meno l’ideale di una rinascita della cultura tragica; • Distacco da Wagner e Schopenhauer • Abbandono dell’arte per intraprendere studi scientifici (fisica,

antropologia, psicologia, chimica); • studia i moralisti francesi (Pascal, Montaigne …) • Concezione della scienza in senso critico • Rivalutazione dell’illuminismo come cultura che utilizza un

modello di pensiero spregiudicato che, attraverso il dubbio, cerca di smascherare gli errori e le illusioni

• Adozione di un metodo storico e genealogico: ogni cosa è frutto di un processo che deve essere compreso

• Per scienza, Nietzsche non intende le scienze positive (cioè l’insieme delle discipline scientifiche del tempo), né il razionalismo occidentale (da Socrate ad Hegel). Scienza è dubbio, analisi critica, metodo del sospetto, analisi spregiudicata e libera.

• La scienza non può essere oggettiva, la verità non è mai raggiungibile perché gli errori non possono essere eliminati.

• Il buon filosofo è critico, perché assume il dubbio come suo metodo, e storico, perché crede che l’uomo e i suoi valori siano il risultato di un processo storico.

• Le ipotesi metafisiche e quelle religiose sono frutto di un inganno: tutto è apparenza e non esiste un mondo trascendente, una realtà in sé. Sono tutte menzogne consolatorie alle quali l’uomo debole si appoggia per poter dare un significato infinito alla propria esistenza.

In Nietzsche viene meno l’idea che un rinnovamento della cultura possa attuarsi solo su un piano estetico dell’arte. I miti giovanili del filosofo, quali erano stati Schopenhauer e Wagner, decadono insieme alla metafisica, in favore di un atteggiamento scientifico. L’avvicinarsi di Wagner al cristianesimo viene visto come tradimento.

LA CULTURA CONTEMPORANEA È MALATA PERCHÉ:

• Il romanticismo esprime uno spirito pessimista, decadente ed estetizzante;

• L’idealismo pretende di realizzare una comprensione definitiva e totalizzante della realtà

• Il positivismo è ingenuamente ottimista e riduce la scienza a calcolo e sistema

MORALE (autoinganno)

• Nietzsche condanna la morale poiché sottomette la vita a valori considerati trascendenti e assoluti che sono invece prodotti dagli stessi esseri umani

• La vita è creazione continua; la morale blocca l’esistenza subordinandola alla trascendenza, quindi i valori bloccano la vita stessa

• Vuole smascherare i grandi sentimenti dell’umanità che sono solo illusioni: la loro radice è umana e dietro ad ogni ideale si cela il suo opposto (es: l’altruismo maschera l’egoismo)

• La vita è lotta per la sopravvivenza; il comportamento umano si basa sull’istinto; la morale è un insieme di pregiudizi

METODO GENEALOGICO O STORICO Non esistono realtà statiche e immutabili: ogni elemento deve essere smontato e analizzato per svelare il processo che lo ha determinato: La genealogia è l’applicazione del metodo filologico alla storia, una sorta di “chimica delle idee”.

IL PROBLEMA DELLA VERITÀ

• critica il concetto tradizionale di verità come evidenza

• critica la concezione del positivismo di verità come aderenza ai fatti

• la verità non è il riflesso della realtà perché il mondo ha una complessità che non si lascia ridurre ai nostri schemi logici: gli schemi non rispecchiano la realtà

• la verità è un concetto problematico: ha un carattere convenzionale; la verità è interpretazione (Ermeneutica)

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Filosofia del Mattino e la Gaia Scienza

MORTE DI DIO: l’annuncio dell’uomo folle

NICHILISMO (da nihil = nulla)

Nel corso della civilizzazione umana la metafisica e la morale hanno perduto la loro necessità vitale: l’essere stesso si avvicina al nulla.

Per dare un nuovo senso alla vita l’uomo stesso deve diventare Dio, non deve accontentarsi di assistere alla rovina degli antichi ideali, ma deve farsi promotore del coraggio di rifiutare definitivamente il bisogno di verità.

Gli uomini moderni cercano di superare l’angoscia del nichilismo inventandosi nuovi valori da sostituire ai vecchi. Ma si tratta solo di un’altra illusione. L’uomo ha una propensione all’autoinganno.

Si deve perciò passare da un nichilismo passivo (caratteristico dei deboli che vivono nella decadenza e nel pessimismo come reazione alla perdita degli ideali) a un nichilismo attivo (proprio di chi è forte e sceglie di partecipare totalmente alla vita e alla distruzione di tutte le mistificazioni).

FREIGEIST: “SPIRITO LIBERO” (preannuncio del superuomo)

È possibile che l’umanità si liberi dalle illusioni e possa vivere in modo autentico? Per lo spirito libero questo è possibile.

• Egli vive la vita come esperimento; • ha la gaiezza e l’audacia di chi non indietreggia davanti a nulla; • è libero dall’ignoranza e dalla paura; • possiede l’etica e la responsabilità delle persone artefici del loro destino

• Dio è il simbolo di ogni prospettiva metafisica e delle certezze dell’umanità

• Dio e la metafisica hanno rappresentato una fuga e una rivolta contro questo mondo: Dio è quindi odio contro la vita e la natura

• L’immagine di un cosmo ordinato e di un Dio benevolo è solo una costruzione della nostra mente, che non riesce a sopportare la durezza dell’esistenza

• Il mondo è crudele, contraddittorio, senza senso; l’universo è caos

• Il mondo contemporaneo ha ucciso dio in quanto ha messo in crisi tutti gli assoluti

• Solo l’uomo nuovo (il superuomo) può reggere la morte di dio, cioè la capacità di guardare il mondo senza le menzogne e le favole create per sopportare la mancanza di senso del mondo stesso

• L’oltre-uomo sarà capace di generare una nuova umanità in grado di vivere la libertà e di sostenere il peso di non avere certezze, né riferimenti

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Terzo periodo del meriggio(1883 – 1885)

• È il superamento della condizione umana attuale (oltreuomo).

• Sa accettare la dimensione tragica e dionisiaca della vita;

• Sa reggere la morte di dio e la perdita di certezze.

• È un uomo nuovo, capace di rapportarsi in modo diverso alla realtà.

• È lo spirito libero che sa dire sì alla vita ed è al di là del bene e del male.

• È fedele alla vita terrena: la terra, la Grande Madre, è l’inizio e la fine di ogni cosa

• La concezione del tempo è ciclica e circolare: ogni momento è destinato a tornare eternamente. (concezione presente nella Grecia antica e nelle culture orientali)

• L’idea di poter rivivere eternamente ogni attimo della vita fa angosciare l’uomo comune. L’uomo nuovo, il superuomo, vive invece ogni attimo così intensamente e autenticamente, che accetta con entusiasmo la ripetizione, dimostrando una totale accettazione della vita. Il senso profondo dell’eterno ritorno è ancora oggi oggetto di riflessione filosofica Due possibili interpretazioni sono: 1. Il senso dell’essere non è fuori ma è nell’essere stesso; 2. Bisogna disporsi a vivere ogni vita e ogni attimo come se dovesse tornare eternamente: ogni attimo possiede intero il senso e merita di essere vissuto come se fosse eterno. Vi è coincidenza tra essere e senso poiché l’attimo comprende in sé la totalità del tempo

• Zarathustra trasforma il passivo “così fu” nell’attivo “così volli che fosse”. In questo modo “redime il tempo” e si libera dallo spirito di vendetta.

• È l’esercizio del Domino di sé contrapposto alla volgarità della violenza nell’individuo mediocre.

• La volontà di potenza è la volontà di affermarsi come volontà, è la volontà di superare se stessi.

• La morte di dio diventa la resurrezione dell’uomo responsabile e padrone del proprio destino e che ha la forza di affermare la propria visione del mondo

• La radice di questo concetto è la “competizione”, forza vitale di ogni società

LA FILOSOFIA DEL MERIGGIO O DI ZARATUSTRA

Opere fondamentali:

• Così parlò Zarathustra:un libro per tutti e per nessuno(1883-1885)

COSÌ PARLÒ ZARATHUSTRA • Consta di 4 parti • È scritta con un linguaggio profetico simile a quello dei vangeli

• È un poema in prosa

Zarathustra (o Zoroastro) è un personaggio realmente esistito. Fu il fondatore di una religione. Secondo la leggenda nacque ridendo, quindi per Nietzsche è il simbolo più adatto per portare il messaggio di Dioniso di dire sì alla vita.

UBERMENSCH “OLTREUOMO”

ETERNO RITORNO

DELL’UGUALE .

VOLONTÀ DI POTENZA

La trama si articola in 3 precisi temi:

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Quarto periodo del tramonto(1886 – 1889)

Opere fondamentali:

• Al di là del bene e del male (1886) • Genealogia della morale(1887) • Il Crepuscolo degli idoli (1888) • L’Anticristo(1888) • Ecce homo (1888) • La volontà di potenza (postumo)

In questo periodo, poco prima della follia, Nietzsche si sente chiamato a cambiare il mondo. Pone attenzione ai temi politici e pensa che sia necessaria la distruzione della tradizione occidentale, che porta l’umanità alla decadenza. Vuole preparare il terreno per l’avvento del Superuomo

FILOSOFIA DEL MARTELLO

CRITICA ALL’EVOLUZIONISMO

• È una concezione ingenua di progresso

• Spesso sono i deboli a prevalere nella lotta per la vita perché sono più numerosi

• L’umanità sembra in regressione

CRITICA ALL’IDEALISMO

Porta falsamente a concepire la storia come la realizzazione razionale del bene

CRITICA AL CRISTIANESIMO • Ha una concezione di provvidenza pericolosa

• Esalta la morale del gregge

• Nell’antichità esisteva una morale dei signori che esaltava le virtù del coraggio, della forza, della salute e della gioia

• In seguito si è affermata la morale degli schiavi, cioè la consolazione dei deboli che segna il trionfo della cultura servile. La morale è il sonno della vita, annulla la creatura libera e creativa dell’uomo.

• Essa si è affermata partendo dalla casta sacerdotale che, perseguendo la virtù dello spirito, diviene invidiosa dell’etica degli eroi guerrieri. Prova così uno spirito di rivalsa elaborando ideali opposti a quelli dei cavalieri.

• Gli ebrei sono il popolo sacerdotale per eccellenza e sostengono che gli umili, i poveri, i sofferenti sono i buoni. Il cristianesimo porta questa morale perdente alle masse; fa della propria debolezza una virtù, proiettando in un’illusoria vita dopo la morte il premio per le sue sofferenze e frustrazioni.

• La morale diventa pura volontà di vendetta dei sofferenti contro i felici. Il cristiano è un “animale malato”: l’idea di peccato e il senso di colpa rendono l’uomo tormentato e carico di un’aggressività rabbiosa dovuta alle continue rinunce. Questo spiega perché dalla religione dell’amore di Gesù sia potuta nascere una casta di sacerdoti crudele e oppressiva.

LA MORALE

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• È una concezione individualistica e aristocratica, fondata sul culto della differenza dalla massa.

• Ma l’aristocrazia a cui egli assurge non è né quella del sangue né quella del denaro.

• Non vi è alcuno spunto pangermanistico come la dottrina nazista avrebbe lasciato a intendere nel XX secolo, né ci sono tratti antisemiti.

• Nutre tuttavia disprezzo per le masse, per i borghesi, i proletari, i socialisti, soprattutto per il “gregge”.

• Nietzsche vagheggia la presenza di una élite di uomini eroici che sappia farsi carico dell’educazione dionisiaca del pianeta.

• La missione è affidata ai filosofi che devono diventare legislatori

• Bisogna superare il nichilismo distruggendo tutto ciò che è stato considerato “vero”, per dare un nuovo consapevole senso al mondo privo di senso.

LA CONCEZIONE POLITICA

L’antitesi alla morale è la trasvalutazione dei valori, l’invenzione di nuove forme di esistenza, di nuovi valori, con la consapevolezza che si tratta di libere proiezioni umane che nascono dalla volontà di potenza.

TRASVALUTAZIONE DEI VALORI

Dopo il 1889 Nietzsche accusò gravi segni di squilibrio, scrisse lettere esaltate agli amici. Fu ricoverato in una clinica e poi, dopo la morte della madre visse con la sorella Elisabeth. Fu preda della follia fino alla morte, avvenuta nel 1900. Elisabeth fondò un archivio per le opere del fratello.

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