Friedrich Fröbel - liceoporporato.edu.it · per aver creato e messo in pratica il concetto di...

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Friedrich Fröbel (Oberweißbach, 21 aprile 1782 – Marienthal, 21 giugno 1852) Definito il Pedagogista del Romanticismo è universalmente noto per aver creato e messo in pratica il concetto di Kindergarten (Giardino d'infanzia corrispondente all'odierna scuola dell'infanzia). Con i Giardini di Infanzia inizia un nuovo modo di concepire, vedere ed educare la natura infantile. Il bambino, infatti, avverte il bisogno irrefrenabile di esprimere il proprio mondo interiore, e lo fa non attraverso il linguaggio ma attraverso il gioco. Per Fröbel il giardino di infanzia rappresentava una palestra dove si allenavano educatori, genitori e bambini in un luogo di partecipazione comunitaria.

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Friedrich Fröbel (Oberweißbach, 21 aprile 1782 – Marienthal, 21 giugno 1852)

Definito il Pedagogista del

Romanticismo è universalmente noto

per aver creato e messo in pratica il

concetto di Kindergarten (Giardino

d'infanzia corrispondente all'odierna

scuola dell'infanzia). Con i Giardini di

Infanzia inizia un nuovo modo di

concepire, vedere ed educare la

natura infantile. Il bambino, infatti,

avverte il bisogno irrefrenabile di

esprimere il proprio mondo interiore, e

lo fa non attraverso il linguaggio ma

attraverso il gioco. Per Fröbel il

giardino di infanzia rappresentava una

palestra dove si allenavano educatori,

genitori e bambini in un luogo di

partecipazione comunitaria.

La casa natale

La vita (1)

Oberweißbach, in Turingia 21 aprile 1782

Di chi è figlio?

Di un pastore protestante

Che tipo di educazione riceve?

La vita

Dove e quando nasce?

Orfano di madre ad un anno ricevette dal padre e dallo zio, ambedue pastori protestanti, una profonda formazione religiosa.

Come?

Lunghe escursioni, da ragazzo, nelle suggestive foreste della Turingia; le cure dedicate, nelle ore libere dagli obblighi scolastici, all’ampio orto-giardino del padre;

Cosa fa nel 1797?

La vita (2)

Viene assunto come apprendista forestale (all’età di 15 anni)

Cosa succede otto anni dopo nel 1805?

A Franefort, incontra Gruner, che gestiva una scuola in base al metodo di Pestalozzi, e gli offre un posto di insegnante.

Quali idee matura?

Cosa fa nel 1797?

Più tardi a Yverdon rimase per due anni con la famiglia Holzhausen e i suoi tre ragazzi, di cui era maestro, approfondirà il sistema educativo di Pestalozzi.

Quali altre esperienze fece?

Si è dedicato da autodidatta e in modo disordinato, alla coltivazione di varie scienze: cartografia, matematica, botanica, architettura, contabilità e topografia.

La vita (3)

Frequenta le università di Göttinga (1811) e Berlino (1812)

Cosa succede tra il 1813 e il 1814?

Partecipa alla guerra contro Napoleone. (32 anni)

E nel 1816-1817?

Come proseguono i suoi studi?

Si trasferisce a Keilhau dove fonda con altri: Istituto universale tedesco di educazione di Keilhau

Quali altre esperienze fece?

1818: sposa Enrichetta Guglielmina Hoffmeister 1831-1836: in Svizzera fonda e dirige tre istituti. 1837: Istituto per la cura dell’istinto attivo dell’infanzia e della gioventù, a Blankenburg. Nascono i doni.

Cosa fa al ritorno della guerra?

alcune circostanze familiari lo portarono a impegnarsi nella educazione di cinque nipoti.

La vita (4)

1839: muore la moglie. Apre l’Istituto di giochi educativi a Blakenburg 1840: fonda il Giardino generale d’infanzia tedesca o Kindergarten a Blankenburg. Aiutato dalla baronessa: Bertha von Matenholtz-Bulow.

E nel 1851?

Quando fonda i Kindergarten?

Vengono chiusi dal governo i suoi giardini

Cosa accade dopo?

Muore il 21 giugno 1852 a Mariental in Germania

Le opere

1821: Principi, scopo e vita interna

dell’Istituto universale tedesco di

educazione in Keilhau;

1826: L’educazione dell’uomo;

1836: Il nuovo anno esige un

rinnovamento della vita;

1844: Canzoni e carezze materne.

Il pensiero

- (tutto in Dio): unità e

molteplicità della realtà;

-compito dell’uomo: presa di

coscienza del divino che è in lui;

-“Tutte le cose esistono solo in

quanto il divino agisce in esse. E il

divino che agisce in ogni cosa è

appunto l’essenza della cosa stessa”.

PANENTEISMO

Il pensiero (2) «La più elevata idea sorse in me: tutto è unità, è

fondato sull’unità, muove dall’unità; tutto tende,

conduce e ritorna all’unità. Di conseguenza,

l’aspirazione al raggiungimento dell’unità è la

base delle molteplici attività umane».

L’intuizione dell’unità del reale attende

unicamente un chiarimento razionale, un sistema

filosofico che la sostenga e la confermi; e che

Fröbel ricava dal suo incontro con il pensiero di

Schelling il quale gli mostra la sostanziale unità

di Natura e Spirito. Ora è finalmente in possesso

del solido fondamento teorico della sua «filosofia

dell’educazione».

La pedagogia (1) Secondo Fröebel, come le piante, anche i

bambini hanno bisogno di aria pura,

molta luce, ambienti puliti, e non devono

essere legati e fasciati, piuttosto seguiti con

attenzione, amorevolezza e libertà, in modo che

possono crescere forti, sani, equilibrati e

coscienti dei propri compiti. Fröebel specifica

che «L’educazione deve dirigere e guidare

l’uomo alla piena chiarezza di se stesso,

all’armonia con la natura e all’unione con Dio;

per questo è suo compito di elevare l’uomo alla

conoscenza di Dio e della natura e alla vita pura

e santa che ne deriva»

La pedagogia (2)

Il concetto basilare della sua

filosofia, come della sua

pedagogia, è che se tutto

proviene dall’unità e ad essa

tende, lo scopo di tutto ma

soprattutto della formazione, deve

essere l’aspirazione al

raggiungimento di tale unità

La struttura del Giardino d’infanzia sostiene le tre grandi

attività del lavoro (su proprietà «private» e comuni), del

gioco e dell’apprendimento mediante l’uso dei «doni».

Sulle aree di lavoro i bambini coltivano piante e

condividono momenti di socialità. Nell’area dedicata al

gioco, i bambini si dedicano alla loro attività preferita, il

gioco, spesso serio, non solo perché non sempre esso è

fine a se stesso, ma perché costituisce il modo stesso di

vivere dei bambini, il momento in cui la fantasia si fonde

con la realtà. La terza area, dedicata all’apprendimento,

è invece occupata dai doni, cioè dal materiale didattico

che, per la sua specificità, ha costituito a lungo la nota

caratterizzante della didattica del Kindergarten nel

mondo.

Kindergarten

Kindergarten (dentro) Fröbel disegna con

estrema cura un modello

istituzionale della scuola

dell’infanzia. Il

Kindergarten è una

«scuola» in senso

proprio, ordinata sui

fondamenti della

psicologia infantile, e

conseguentemente

superiore alle «sale di

custodia» che il

pedagogista critica

decisamente. Fröbel è il

primo pedagogista che

costruisce una scuola per

le necessità di sviluppo

del bambino, senza

condizionamenti sociali

esterni

Kindergarten (dentro)

Kindergarten (Fuori)

Kindergarten (Fuori)

Kindergarten (Fuori)

I doni I doni sono oggetti geometrici assemblabili (cubi, cilindri,

sfere) che devono favorire, attraverso la manipolazione,

l’apprendimento della struttura spaziale della realtà. Con

questi oggetti i bambini imparano a costruire e

apprendono le specificità geometriche dei solidi, ma

anche il loro significato simbolico: la sfera rappresenta

l’unità, le altre figure invece, la molteplicità del reale che

dev’essere ricondotta ad unità.

I doni

I doni

I doni

I doni

Primo dono

Il primo dei materiali didattici (doni)

attraverso i quali Fröbel esprime, in forme

geometriche, la propria concezione

metafisica della realtà è la palla. Essa, di

dimensioni tali da poter essere facilmente

racchiusa nella mano di un bambino,

rappresenta la forma primitiva, il punto di

partenza di tutte le altre forme. Giocando e

divertendosi, i piccoli frequentatori del

giardino d’infanzia apprendono, per il

pedagogista tedesco, le idee di unità e di

pluralità e imparano a conoscere le

proprietà fondamentali dei corpi (colore,

forma, movimento, numero). Nella versione

qui riprodotta, il primo dono è costituito da

6 palle avvolte in un involucro di rete

variopinta secondo i colori

dell’arcobaleno.

Secondo dono Nel secondo dono si ritrova la legge fondamentale di Fröbel:

passare dall’unità alla molteplicità, conciliando due opposti

con un loro intermedio. I due opposti sono appunto la sfera e

il cubo, l’una a rappresentare l’unità (la sfera ha una sola

faccia ed è uniforme in ogni sua parte) nonché il movimento,

e l’altro la varietà e il riposo. Il cilindro è il loro intermedio:

della sfera ha la superficie curva e del cubo le facce piane e

gli spigoli.

Terzo dono

Terzo dono Il terzo dono è costituito ancora da un

cubo, diviso però in 8 cubetti uguali

raccolti in una cassetta. Con esso si invita

dapprima il bambino a prestare attenzione

alla forma (si tratta sempre di cubi, tanto

nell’intero quanto nelle scomposizioni) e

alla grandezza (l’uno è maggiore delle

altre), in maniera tale che, separando e

unendo, si possa afferrare l’idea dell’unità

e della pluralità. Successivamente si

propone l’attività delle costruzioni per

invenzione, divise in tre categorie,

ciascuna in relazione alle tre facoltà che

distinguono la mente umana: forme

matematiche (o geometriche), forme

artistiche, forme di oggetti usuali.

Quarto dono

Nel quarto dono (un cubo diviso in 8 parallelepipedi

uguali) ogni pezzo ha tre dimensioni, essendo la

lunghezza il doppio della larghezza e quattro volte lo

spessore. In questo caso il materiale da costruzione

diventa, pertanto, più ricco, prestandosi meglio allo

sviluppo dell’intelligenza del bambino.

I doni

Quinto dono Il quinto dono, indicato, al pari del

successivo, per la prima classe

elementare più che non per gli

asili infantili (Istruzioni 1891, p.

22), è costituito da un cubo diviso

in 21 cubetti interi, 3 tagliati a

metà e 3 in quattro porzioni.

Rispetto al terzo dono, di cui il

gioco è l’ampliamento, è

introdotta qui per la prima volta

l’idea della linea obliqua,

rappresentata dalla diagonale. In

tal modo, il solido iniziale non

solo si adatta ad una molteplice

varietà di costruzioni, ma

rappresenta anche un ottimo

mezzo d’intuizione

all’insegnamento del calcolo.

Quinto dono

Sesto dono Il sesto dono è costituito da un

cubo frazionato in 27

parallelepipedi di varie

dimensioni. Attraverso questo

materiale da costruzione i

bambini acquistano il senso del

rapporto tra le parti e il tutto,

passando dalla semplicità alla

complessità, mediante

l’arricchimento delle possibilità

combinatorie degli oggetti e delle

proprie abilità manuali, che, su

questa base, si dovrebbero

evolvere in attività creative.

Decimo dono Nel sistema

fröbeliano alle

figure solide

seguono le piane,

tutte utilizzabili per

la composizione di

disegni,

equivalente in

astratto delle

costruzioni. Il dono

qui riprodotto

consta di 32

triangoli rettangoli

isosceli colorati.

Undecimo dono

Il dono qui

riprodotto

consta di

54

triangoli

equilateri

colorati.

Dodicesimo dono Il dono qui riprodotto

consta di 56 triangoli

rettangoli scaleni colorati.

La creazione a mo’ di

mosaico delle forme

estetiche, le stesse che si

ottengono attraverso gli

esercizi di piegatura della

carta, destano nei bambini

veri e propri sentimenti

artistici, mentre solo

ripetute lezioni pratiche

possono indirizzarne lo

spirito inventivo.

Il pan_en_teismo (dal greco πᾶν "tutto", ἐν "in",

θεός "Dio") è la posizione teologica che sostiene

che Dio sia immanente nell'universo, ma che

allo stesso tempo lo trascenda. Si distingue dal

panteismo, che sostiene che Dio coincida

invece con l'universo materiale. Nel

panenteismo Dio è visto come il creatore e/o la

forza animatrice dell'universo, che pervade il

cosmo e di cui tutte le cose sono costituite.

Questo concetto di Dio è strettamente associato

con quello del Logos proposto dal filosofo greco

Eraclito nel V secolo a.C..

PANENTEISMO