FREE Lecce n. 9 del 24.03.2012

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Nel Salento aumenta il numero di chi non riesce a pagare le rate del mutuo. E la crisi si fa sentire anche nel settore edile, che ha visto crollare il numero dei ricorsi al Tar Quello appena trascorso è stato un anno orribile sul fronte dei pignoramenti immobiliari. Gli ulti- mi dati, aggiornati al 31 dicembre 2011, raccontano in maniera evidente come i decreti di esecuzione siano arrivati a quota 1.631, superando di 45 punti un 2010 già negativo. ). Lecce supera anche Bari, dove i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono stati 1.440. Nel Sa- lento, complessivamente i pignoramenti ancora pendenti sono oltre 4mila, un picco straordinario. Bisogna tornare indietro a metà degli anni ‘90 per registrare numeri altrettanto negativi. Sport Tifosi sempre più protagonisti con “Noi Lecce” Pag. 14 Dal sogno della casa all'incubo del pignoramento Romeo e Giulietta versione profondo Sud Ma cos'è questa crisi? EDITORIALE di Aelle Il 29 e 30 marzo al Teatro Paisiello la Compagnia Factory proporrà la trasposizione in rima, ambientata nel Meridione, del capolavoro di Shakespeare 24 marzo 2012 Settimanale gratuito - Anno I - Numero 9 Perrone e Ozpetek insieme sul palco del Multisala Massimo per presentare il nuovo film del maestro turco, Magnifica presenza. Adriana Poli Bortone ha ringraziato della dedica, anche se ha dichiarato di sentirsi più in sintonia con il precedente lungometraggio. Quantomeno con il titolo Dal sogno della casa all'incubo del pignoramento il passo può essere brevissimo, anche nel Salento. Il numero di chi non ce la fa a pagare le rate del mutuo sale di anno in anno e la pro- vincia di Lecce dimostra, anche su questo campo, di non esse- re quell'isola felice che a qual- cuno sembra. Dallo scontrino selvaggio alle promesse elettorali, fino alla drammatica notizia del suicido di un giovane salentino senza la- voro e alla promessa di non au- mentare l'Imu, arrivata all'as- sessore al Bilancio del Comu- ne di Lecce solo qualche gior- no fa, mentre il Governo si im- pegna a stringere i tempi sui pa- gamenti della pubblica ammi- nistrazione. Tutto in questo mo- mento sembra girare attorno al denaro. Per essere più precisi, alla sua mancanza. La crisi continua a non mollare la pre- sa, anche in un territorio che ha saputo reagire alle congiuntu- re negative -vedi il collasso del Tac-, cambiando volto e inte- ressi. Il Salento del turismo in qualche modo resiste, quello della cultura un po' meno, con i tagli agli enti locali che peg- giorano di anno in anno la si- tuazione. In molti stringono la cinghia, si adeguano a rivedere aspira- zioni e stile di vita. Ma c'è anche chi non ce la fa. Per cambiare vita è sufficiente che un'azien- da inizi a licenziare o che un ne- gozio chiuda. Si diventa più vul- nerabili e si finisce per essere colpiti negli interessi più cari, proprio come la casa. Nello scorso anno i pignoramenti di immobili sono ulteriormente aumentati e quasi sempre han- no colpito famiglie che non rie- scono a pagare le rate del mu- tuo o piccole imprese che falli- scono. Imprese che lo scorso anno sono aumentate vertigi- nosamente in un segnale di crescita del tutto fittizio, che lo stesso presidente della Came- ra di Commercio aveva letto come risposta, disperata, alla disoccupazione. Per fortuna è arrivata la pri- mavera. POST IT Sondaggi, per amore o per forza Pag. 5 Attualità

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Settimanale d'informazione di Lecce

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Nel Salento aumenta il numero di chi non riesce a pagare le rate del mutuo. E la crisisi fa sentire anche nel settore edile, che ha visto crollare il numero dei ricorsi al Tar

Quello appena trascorso è stato un anno orribilesul fronte dei pignoramenti immobiliari. Gli ulti-mi dati, aggiornati al 31 dicembre 2011, raccontanoin maniera evidente come i decreti di esecuzionesiano arrivati a quota 1.631, superando di 45punti un 2010 già negativo. ). Lecce supera anche Bari, dove i pignoramenti e leesecuzioni immobiliari sono stati 1.440. Nel Sa-lento, complessivamente i pignoramenti ancorapendenti sono oltre 4mila, un picco straordinario.Bisogna tornare indietro a metà degli anni ‘90 perregistrare numeri altrettanto negativi.

Sport

Tifosi sempre piùprotagonisticon “NoiLecce”

Pag. 14

Dal sogno della casa all'incubo del pignoramento

Romeo e Giulietta versione profondo Sud

Ma cos'è questa crisi?EDITORIALE

di Aelle

Il 29 e 30 marzo al Teatro Paisiello la Compagnia Factory proporrà la trasposizione inrima, ambientata nel Meridione, del capolavoro di Shakespeare

24 marzo 2012Settimanale gratuito - Anno I - Numero 9

Perrone e Ozpetek insieme sul palco delMultisala Massimo per presentare il nuovo filmdel maestro turco, Magnifica presenza.Adriana Poli Bortone ha ringraziato delladedica, anche se ha dichiarato di sentirsi più insintonia con il precedente lungometraggio.Quantomeno con il titolo

Dal sogno della casa all'incubodel pignoramento il passo puòessere brevissimo, anche nelSalento. Il numero di chi non cela fa a pagare le rate del mutuosale di anno in anno e la pro-vincia di Lecce dimostra, anchesu questo campo, di non esse-re quell'isola felice che a qual-cuno sembra. Dallo scontrino selvaggio allepromesse elettorali, fino alladrammatica notizia del suicidodi un giovane salentino senza la-voro e alla promessa di non au-mentare l'Imu, arrivata all'as-sessore al Bilancio del Comu-ne di Lecce solo qualche gior-no fa, mentre il Governo si im-pegna a stringere i tempi sui pa-gamenti della pubblica ammi-nistrazione. Tutto in questo mo-mento sembra girare attorno aldenaro. Per essere più precisi,alla sua mancanza. La crisicontinua a non mollare la pre-sa, anche in un territorio che hasaputo reagire alle congiuntu-re negative -vedi il collasso delTac-, cambiando volto e inte-ressi. Il Salento del turismo in

qualche modo resiste, quellodella cultura un po' meno, coni tagli agli enti locali che peg-giorano di anno in anno la si-tuazione. In molti stringono la cinghia, siadeguano a rivedere aspira-zioni e stile di vita. Ma c'è anchechi non ce la fa. Per cambiarevita è sufficiente che un'azien-da inizi a licenziare o che un ne-gozio chiuda. Si diventa più vul-nerabili e si finisce per esserecolpiti negli interessi più cari,proprio come la casa. Nelloscorso anno i pignoramenti diimmobili sono ulteriormenteaumentati e quasi sempre han-no colpito famiglie che non rie-scono a pagare le rate del mu-tuo o piccole imprese che falli-scono. Imprese che lo scorsoanno sono aumentate vertigi-nosamente in un segnale dicrescita del tutto fittizio, che lostesso presidente della Came-ra di Commercio aveva lettocome risposta, disperata, alladisoccupazione. Per fortuna è arrivata la pri-mavera.

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2 24 marzo 2012

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Attualità

Gli effetti della crisi si fannosentire e sempre più spesso lefamiglie salentine che richie-dono dei mutui o dei prestiti,schiacciate da una situazioneeconomica difficile e da un la-voro sempre più precario, nonriescono a pagarne le rate.Quello appena trascorso è sta-to un anno orribile sul frontedei pignoramenti immobiliari.Gli ultimi dati, aggiornati al 31dicembre 2011, raccontano inmaniera evidente come i de-creti di esecuzione siano arri-vati a quota 1.631, superando di45 punti un 2010 già negativo.Un aumento del 2,8 per cento,in controtendenza rispetto allamedia nazionale e che pone laprovincia di Lecce a ridosso direaltà molto più complesse edestese come Milano, Roma,Torino e Napoli (dove il dato siattesta a 2.221). Lecce superaanche Bari, dove i pignora-menti e le esecuzioni immobi-liari sono stati 1.440. Nel Sa-lento, complessivamente i pi-gnoramenti ancora pendentisono oltre 4mila, un picco stra-ordinario.Si tratta del bilancio più nerodegli ultimi 20 anni. Nel 2001,infatti, i pignoramenti furonosolo 579. Il vero boom è arri-vato negli ultimi quattro anni,in concomitanza con il crollomondiale: a partire dai 958casi del 2007 via via a salire finoalla cifra attuale. I dati ufficia-li, forniti dal ministero dellaGiustizia, rappresentano la fac-cia più evidente di una crisisempre più aggressiva. L’inso-stenibile crisi economica, por

ta sempre più famiglieitaliane a non poter ono-rare gli impegni, con un mutuosempre più gravoso che, stati-stiche alla mano, incide peroltre il 33 per cento sul reddi-to e si traduce, per almenocentinaia di famiglie, in un ri-schio reale d’insolvenza. De-stinatarie dei provvedimentifamiglie, aziende del manifat-turiero e del commercio e im-prese agricole.La provincia di Lecce è dunquefra le più colpite in Italia. Bi-sogna tornare indietro a metà degli anni ‘90 per registrare nu-meri altrettanto negativi.

Poi la situazione migliorò, gra-zie al calo dei tassi determi-nato dall’adozione dell’euro,fino all’ultima ondata di crisi.Il crollo delle attività econo-miche sta colpendo in modotrasversale le fasce più debo-li. In particolare, si sono mol-tiplicate le richieste di pigno-ramento da parte delle banchein presenza di rate di mutuinon pagate. I pignoramenti raccontano in-direttamente come sia dimi-nuita la ricchezza del Salento.

La chiu-sura e la

crisi di mol-te aziende si

fanno sentirein modo dram-

matico. Stipendiche vengono meno,

salari falcidiati dalla cas-sa integrazione (quando va

bene), il lavoro autonomo ingrave difficoltà: un quadro pe-sante che spesso provoca l’im-possibilità di pagare il mutuo odi onorare i debiti con i forni-tori. Dall’esame delle insol-venze emerge una umanità chesprofonda nella povertà e ri-schia di non farcela a rialzarsi.Spesso la richiesta di pignora-mento viene da piccole azien-de che lamentano mancati pa-gamenti da parte dei clienti. Iltutto mentre il sogno di unacasa finisce per allontanarsi otrasformarsi in un incubo.

Andrea Morrone

I pugliesi, già tra i più tartas-sati d’Italia in materia di prez-zi dei combustibili, poiché laRegione Puglia applica unatassa tra le più elevate, l’Irba(imposta regionale della ben-zina in Puglia, pari al 2,58 cen-tesimi al litro), devono fare iconti con gli aumenti che han-no portato il prezzo della ben-zina a sfiorare la quota dei dueeuro. Senza considerare che anche

le quotazioni internazionalidei carburanti sono in conti-nua crescita. Un insieme di fattori che va aincidere sul prezzo finale delcarburante, quello erogatodalle varie compagnie. Agliautomobilisti, dunque, in unclima di piena austerity, nonresta che andare alla ricerca disconti e distributori menocari. Una ricerca attenta del ri-sparmio che sembra portare

indietro nel tempo. La cacciaalla convenienza avviene ge-neralmente nelle ore serali,quando la politica del self ser-vice fa scattare sconti maggiorisui prezzi di benzina e diesel.È di sera, infatti, che molti di-stributori applicano ribassireali tra i 7 e i 10 centesimi dieuro al litro. Ogni giorno la scena si ripete,soprattutto dal 1° gennaio,quando l’introduzione dei cor-

rettivi della manovra e l’au-mento delle accise regionalisui carburanti, ha fatto lievi-tare ulteriormente i prezzi dilistino. Alle stazioni di servi-zio semi deserte di giorno, sicontrappongono le code sera-li o quelle in prossimità diipermercati e compagnie mi-nori, dove il rifornimento con-sente di risparmiare qualcheeuro. Anche questa è crisi.

(a.m.)

Nel Salento aumenta il numero di chi non riesce a pagare il mutuo. In provincia di Lecce più pignoramenti che a Bari. Così male solo negli anni '90

La crisi economica ha inevi-tabilmente effetti e ripercus-sioni anche nella giustiziaamministrativa. Diminui-scono, infatti, le controversieche solitamente occupano leaule di giustizia di un Tribu-nale Amministrativo Regio-nale, e cioè i ricorsi in mate-ria di urbanistica, appaltipubblici e mondo del lavoro.“La causa principale della ri-duzione del contenzioso -haspiegato il presidente del Tardi Lecce, Antonio Caval-lari- è indubbiamente la cri-si che stiamo vivendo. L’ur-banistica è in fase di stallo ei Pug (i Piani urbanistici ge-nerali) non sono adottati e ciòcomporta che non vi sia al-cuna evoluzione sul pianodell’assetto del territorio”.Un’assenza di controversiedunque, che riflette l’assen-za di soddisfazione di aspet-tative da parte della popola-zione. Discorso analogo an-che in materia di appalti:“Ha subito un certo decre-mento -come ha evidenziatoil presidente Cavallari nella

sua relazione- la litigiositàin tema di appalti pubblici, fe-nomeno da correlare alla li-mitata capacità di spesa del-la pubblica amministrazio-ne”. La stretta della crisi econo-mica e la presenza di fondi ri-dotti ormai ai minimi termi-ni, porta inevitabilmente auna minore capacità di spe-sa da parte della pubblicaamministrazione e alla man-cata pubblicazione di gared’appalto per lavori e operepubbliche, spazzando di con-seguenza all’origine ogni pos-sibile controversia e battaglialegale relativa. “Vi è poi un’al-tra concausa -ha aggiuntoCavallari- che è quello del-l’aumento dei costi, e cioè delcontribuito unificato, poichéper un piccolo appalto l’im-prenditore non ha conve-nienza ad adire alla giustiziaamministrativa”. A incideresulle controversie dunque, èuno stallo economico-finan-ziario che evidenzia l’altrafaccia della recessione.

(a.m.)

Appalti e ricorsi, la crisirende “meno litigiosi”

A preoccupare gli automobilisti salentini non è solo l’effetto della recessione, ma anchei venti di crisi che soffiano sullo scenario internazionale e l’ascesa del pezzo del petrolio

Code serali ai self-service, per risparmiare

Il sogno della casa, l'incubo del pignoramento

Il calo delle controversie in materia diappalti e urbanistica conferma lo stalloeconomico del territorio e la sofferenzadelle amministrazioni

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4 24 marzo 2012

Politica

Il tempo di guardarsi negliocchi è arrivato. Anche perPaolo Perrone e AdrianaPoli Bortone. I rispettivipartiti hanno fatto in modoche l’incontro tra i due risultiil meno imbarazzante possi-bile. Niente abbracci e bagnidi folla, ma un convegno sulMezzogiorno, in cui sarà pre-sente anche Raffaele Fitto. Lanotizia dell’ex ministro edella senatrice che si con-frontano, questa volta da al-leati, su un tema che li havisti nemici fino a poco più diun mese fa, passa però in se-condo piano, di fronte allapresenza del primo cittadino.

Come previsto dalla scalettadell’incontro, in programmaper sabato pomeriggio alle 18presso l’hotel President diLecce, Paolo Perrone avrà ilcompito di introdurre i la-vori. E gli occhi saranno tuttipuntati su di lui, che dovràriuscire a dare un calorosobentornato in squadra allasenatrice, senza però smen-tire se stesso e le proprieprese di posizione in quattroanni di guerra aperta alle suescelte amministrative. Il riavvicinamento tra Pdl eIo Sud ha intanto tolto dal-l’imbarazzo diversi ex poli-bortoniani che negli ultimi

tempi sembravano poco aloro agio nel Pdl, una tratutte le presidente del quar-tiere Leuca, Mariangela DeCarlo, che correrà nella listadi Io Sud. Una lista che vedrà diversi ri-torni interessanti, da quellodell’ex assessore LucianoBattista, cacciato da PalazzoCarafa con la Poli e Martini,ma diversamente a quest’ul-timo, rimasto fedelissimo aIo Sud, a Maurizio De Meis,già consigliere comunale del-l’amministrazione Salvemini,più volte primo dei non eletti,tornato al fianco della sena-trice.

Il sindaco di Lecce introdurrà i lavori del convegno sul Mezzogiornoche vedrà come relatori la senatrice e l'ex ministro Fitto

E finalmente Perrone e Poli si strinsero la mano

Notizie flash

La fogna dell’Università

Si amplia la rosa dei candidati alla guida dell’Università del Salento: dopo le uscite delrettore Laforgia, anche Alvaro Vitali e Pippo Franco hanno deciso di concorrere. In-tanto, a partire dal prossimo anno, durante le sedute di laurea niente più bacio acca-demico ma, per i neodottori, un sonoro e cameratesco calcio nel sedere. Ovviamenterutti e peti in libertà, tranne che in occasione delle conferenze del professor Carlo Al-berto Augeri: “con-ferenze”, “con-fessioni”, “con-fidenze” alle quali si potrà parteci-pare ed essere addirittura d’accordo con il “re-latore” che a sua volta potrà dichiarareil “con-trario”, dicendo a quel punto di essere in “dis-accordo” con i “pre-senti”. Unalaurea omaggio per chi riuscirà a indovinare il numero esatto di trattini pronunciatidall’esimio professore.

Gigi Rizzo ci riprova

Dopo aver partecipato alle primarie di centrodestra vestito da Peppe Barra per dareun tono alla competizione, Gigi Rizzo ha deciso di voltare pagina e trasferirsi armi e ba-gagli nell’Udc. Il consigliere aveva espresso il proprio disappunto denunciando un si-stema, “tra le mura di Palazzo Carafa e di tutto il Pdl, basato sulla disattenzione,l’omertà, metodi clientelari, scelte sbagliate e imposte dall’alto, scelte non condivisema comunque accettate”. Gigi Rizzo ha dichiarato di avere come riferimento politicoCarlo Giovanardi dei Popolari liberali, il quale appena ricevuta la notizia si è scagliatocontro il mondo Lgbt per il colpo basso ricevuto. Rizzo sarà insignito del premio Ban-deruola 2012, a meno che il comitato organizzatore non cambi idea nei prossimi giorni.

Loredana Capone e il sondaggio “fai-da-te”

Dopo la pubblicazione di alcuni sondaggi dell’imparziale società “MaipiùPerrone”, Lo-redana Capone non sta più nella pelle.- Il 68% dei leccesi chiede la rimozione del filobus e l’introduzione dell’innovativo trama cavalli.- Il 58% pulizia e manutenzione delle strade: al restante 42% invece piacerebbe cro-giolarsi nel fango.- Il 47% più parcheggi e meno fame nel mondo.- Il 44% più piste ciclabili, ma senza quelle fastidiose due ruote a pedali che intralcianoil parcheggio occasionale.- Il 42% più illuminazione urbana: “Aho, già siamo quattro gatti, almeno cerchiamo ditrovarci con facilità”.- Il 38% più raccolta differenziata, in alternativa più latte e meno cacao.- Il 38% più sicurezza. Il restante 62% è a Borgo San Nicola.

Violenze, minacce, rappre-saglie, pestaggi di tipo squa-drista, il tutto all’insegnadella presunta contrapposi-zione ideologica. Un clima discontri e guerriglia, som-merso sotto una pesante col-tre di omertà e intimidazio-ne, che sembra riportare in-dietro il calendario di oltretrent’anni, all’Italia delle lot-te studentesche e degli scon-tri di piazza. Gli arresti di quattro espo-nenti appartenenti al movi-mento Casa Pound, ritenutiresponsabili dell’aggressioneavvenuta la sera del 2 gen-naio nei pressi della prefet-tura, ai danni di Matteo Pa-scariello, ventenne, espo-nente del Caos (CollettivoAutonomo Organizzato Stu-dentesco) e Antifa, riportanoalla luce atmosfere e fatti dicronaca che sembravano or-mai consegnati a una me-moria lontana, fino a subli-marsi in Storia. Dalle complesse e articolateindagini della Digos, guida-ta dal dirigente RaffaeleAttanasi, emerge un qua-dro piuttosto preoccupantedi focolai di violenza e dicontrasto tra appartenenti aschieramenti diversi e “grup-pi studenteschi politica-mente antagonisti”. Quella ai

danni di Pascariello, scrive ilgip Ines Casciaro nell’ordi-nanza di custodia cautelarenei confronti dei quattro ar-restati, è una vicenda che di-mostra “un grave clima diviolenza instauratosi daqualche tempo nella città diLecce per la conflittualitàtra gli esponenti dei gruppipolitici Casa Pound e Caos ecaratterizzato da comporta-menti aggressivi, violenti eintimidatori, nonché da gra-vi forme di omertà e di ri-fiuto dell’intervento repres-sivo degli organi dello Stato”.Come nel caso di Pascariel-lo, chi subisce l’aggressione

non denuncia alle forze del-l’ordine l’accaduto e i re-sponsabili, lasciando a co-municati e cortei di protestala condanna di quanto av-venuto. Un meccanismo chespesso innesca reazioni evendette, in una spirale diviolenza.“L’aspetto gravissimo di que-sta vicenda -ha commentatoil procuratore CataldoMotta (nella foto)- è chesiamo di fronte allo squa-drismo. Non si tratta di si-nistra, né di destra. Si trattadi un meccanismo basatosulla violenza reciproca, chealtera il contesto sociale inmaniera irreversibile. Unbalzo indietro nel tempodavvero preoccupante”. Ilprocuratore parla di “ritardoculturale e gap a livello so-ciale”, spiegando come ladurezza dei provvedimentiadottati (la custodia caute-lare in carcere) sia legata aun aspetto di pericolosità eaggressione continua checontraddistingue i movi-menti: “La mancata denun-cia dimostra un rifiuto del-l’intervento dello Stato, unagestione autonoma e indivi-dualistica di aspetti che sonoappannaggio delle struttureistituzionali”.

Andrea Morrone

Pestaggi e squadrismo per risvegliare il senso sopito della politica. Gli arresti degli attivisti preoccupano la Procura: “Da entrambe le parti omertà e rifiuto dello Stato”

Arresti di Casa Pound, una pericolosa retromarcia culturale

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5 24 marzo 2012

Attualità

Nell’ambito della competizione elettorale, traslogan, manifesti 6x3, incontri pubblici e con-ferenze stampa, un altro spazio di confronto tracandidati, irrituale, è dedicato ai sondaggi.Questi ultimi sono “indagini condotte contecniche particolari tra soggetti campione,volte ad accertare tendenze, opinioni, aspira-zioni presenti nella società o in alcune sue com-ponenti”. La definizione da vocabolario ne at-testa la finalità primigenia: quella di informarsisull’orientamento degli elettori. Eppure, inalcuni casi, il risultato che ne viene fuori puòessere utilizzato come una vera e propria tat-tica all’interno di una strategia elettorale. Lapubblicazione di un sondaggio ha un valore pre-ciso e Loredana Capone, candidata sindaco delcentrosinistra, ne sa qualcosa. Con il suo staff,infatti, qualche mese fa, nell’ambito delle pri-

marie, decise direndere noti irisultati di uns o n d a g g i oche la vede-vano perderedi molte lung-hezze controlo sfidante Car-lo Salvemini. Il guru della comunicazioneDino Amenduni, responsabile della cam-pagna di Loredana Capone e artefice di quellamossa così discussa, a giochi fatti dichiarò:“Questa storia dimostra che i sondaggi nega-tivi, se ben gestiti, non vanno nascosti, ma pos-sono servire per stimolare il proprio elettora-to a dare il massimo per vincere”. Ed ecco un

nuovo modo di inter-pretare i dati di

un’indagine. In-fatti, appena en-trati nel con-fronto delle am-ministrative, lostaff della Capo-

ne ha tirato fuoriun nuovo sondaggio e,

a dire il vero, neanche questosembra avere tanti margini di ottimismo: Pao-lo Perrone sarebbe al 38,1% e la candidata sin-daco per il centrosinistra al 26,3%. La nota po-sitiva, questa volta, al netto dei numeri sulle pri-marie e della storia recente della nostra città,sembra venire unicamente dalla possibilità diun ballottaggio.

Chissà. Intanto, dal centrodestra i commentinon si sono fatti attendere e hanno puntato tut-ti a screditare l’intento di “chiamata alle armi”da parte della vicepresidente regionale. Ad oggi,quello commissionato alla Troisi Richerche dalPd, è l’unico sondaggio reso pubblico sulle am-ministrative leccesi, ma, probabilmente, nonè l’unico esistente. Euromedia Research, societàcui fa riferimento il Pdl per i suoi sondaggi, saràsicuramente pronta a fornire percentuali e nu-meri in base alle sue tecniche di indagine. Tut-tavia, la discriminante, oggi, non è incaricareo meno un sondaggio, ma pubblicarlo o deci-dere di tenerlo segreto. E c’è addirittura chi èpronto a scommettere che la gestione dei dati,con margini ristretti, potrebbe risultare deci-siva.

Andrea Gabellone

Psicologia del sondaggio, la Capone ci riprova

“Dal centrodestra si cerca dianalizzare con molta attenzio-ne il nostro sondaggio sempli-cemente perché è ritenuto af-fidabile”. Così risponde An-drea Troisi, responsabile de-ll’omonima società di ricerchedi mercato, sociali e di opinio-ne, a chi vorrebbe screditare idati resi noti dal Pd qualchegiorno fa.Cosa risponde a chi credeche gli indecisi dovrebbe-ro essere esclusi dalle per-centuali?Attualmente, oltre che inutile,è impossibile proporre unaproiezione credibile: un lecce-se su tre non è del tutto con-vinto del voto espresso ne-ll’ambito del sondaggio. Ques-to vuol dire che una buonapercentuale di coloro che han-no espresso la loro preferenzapotrebbe cambiare idea e ri-baltare la situazione. Indecisie non votanti sono, in questomomento, difficilmente pre-vedibili.Crede che il vostro son-daggio rispecchi la realtàdelle urne?C’è un’altra variabile impor-

tante nel nostro sondaggio:quando abbiamo interrogato icittadini, la candidatura di Lui-gi Melica con l’Udc era appenastata annunciata. Ciò significache la percentuale corrispon-dente al candidato di centromolto probabilmente non cor-risponderà a quella reale. Enon è da escludere che qual-cuno degli altri candidati per-da elettori a favore di Melica.Quindi, Paolo Perrone po-trebbe perdere punti per-centuale, ma non incre-mentare il suo vantaggio? Il risultato finale dipende datantissimi motivi, ma, per ilmomento, non consideriamoche il consenso di Perronevada oltre il 38%.

Prevede, dunque, un bal-lottaggio.Consideri che, nell’ottobrescorso, abbiamo simulato unasituazione di questo tipo, po-nendo ai cittadini una do-manda secca: chi preferite,Loredana Capone o Paolo Per-rone? Bene, le percentuali era-no così ripartite: 52% Caponee 48% Perrone. Oggi, ripro-porre una domanda del gene-re risulterebbe una mancanzadi rispetto nei confronti di al-tri candidati. E comunque, in-serirla, avrebbe potuto falsarel’analisi statistica. Ciò non to-glie che, attualmente, il ba-llottaggio sia l’eventualità piùprobabile.Ai fini della campagnaelettorale è utile, secondolei, la pubblicazione di unsondaggio?Da un certo punto di vista puòrisultare molto utile. Avretevisto cosa è successo durante lacampagna delle primarie delcentrosinistra. E poi, non di-mentichiamo, che un sondag-gio crea confronto e aggiungeun po’ di pepe alla campagnaelettorale. (a.g.)

“Ci sono diverse tec-niche di indagineper i sondaggi e, inalcune circostanze,uno è più affidabiledi altri”. È così chela pensa il lecceseRoberto Greco,direttore del maga-zine YouTrend, tes-tata specializzata in trend politi-co-sociali e ricerche demosco-piche.Che strategia c’è dietro lapubblicazione di un son-daggio politico?Ci sono diversi modi di inter-pretare i dati e le reazioni. SilvioBerlusconi, per esempio, ha sem-pre preferito fornire dati moltopositivi a suo favore. In questomodo, cercava di rasserenare ilclima e diffondere ottimismointorno al suo operato. Loreda-na Capone, invece, ha scelto unastrada diversa: rendere noti datinegativi per ottenere una re-azione e invertire la tendenza.Che scenari preannuncia ilsondaggio commissionatoda Loredana Capone?I dati di Troisi Ricerche parlanochiaro: Paolo Perrone dovrebbe

vincere al primoturno.Ma i risultati lodanno al 38,1%. Un aspetto che unprofano dei nume-ri difficilmente per-cepisce è la presen-tazione dei risultati- per motivi che

ignoro - al lordo degli indeci-si/non voto. Infatti, se avesseropresentato il dato al netto di in-decisi/non voto, Perrone vince-rebbe al primo turno col 55.5%,mentre la Capone si fermerebbeal 38.1%, praticamente il dato diAntonio Rotundo nel 2007. Secondo lei, la tendenza ècosì chiara?La percentuale di voto espressonel sondaggio è circa del 69%,quando i voti validi per talecompetizione normalmente nonsuperano a Lecce il 78%; i veri in-decisi, quindi, si aggirano sul 9%.Immaginando che, tra questi,nemmeno uno voti per Perrone,quest‘ultimo prenderebbe il49.5%, quindi si troverebbe co-munque ad un passo dalla vit-toria al primo turno. Di norma,gli indecisi non vanno mai solo

da una parte, quindi i dati diTroisi Ricerche ribadiscono an-cora una volta che Perrone vin-cerà con grande probabilità ques-ta competizione al primo turno,a meno che non ci sarà un tra-vaso di voti già dichiarati dadestra a sinistra nei prossimigiorni.Detto questo, i risultati chevengono fuori sono credi-bili?Ho una piccola perplessità sulmetodo dell’intervista “face toface”: sebbene sia un metodo va-lido, lo è soprattutto se utilizza-to in ambiti spaziali molto piùpiccoli del Comune di Lecce.Personalmente avrei optato perla classica intervista telefonica.Normalmente è la più affidabi-le, in quanto si possono gestire almeglio la copertura delle quotedemografiche e le sostituzioni,ma soprattutto garantisce l’a-nonimato. Inoltre, viene meno ilfenomeno psicosociale del co-siddetto “band wagon”, che si haquando l’intervistato dichiaradi votare chi ha più chances divincere la sfida e non chi effetti-vamente voterà nel segreto de-ll’urna. (a.g.)

ROBERTO GRECO - YOUTREND ANDREA TROISI - TROISI RICERCHE

“Sondaggio che ricalca il risultato del 2007” “Gli indecisi riserveranno molte sorprese”

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6 24 marzo 2012

Attualità

Ci ha preso gusto il Comune diLecce. Lo aveva già fatto edevidentemente gli é piaciuto.Parliamo della progettazionepartecipata degli spazi urbani,parola d’ordine per ogni am-ministrazione che voglia sen-tirsi al passo con i tempi. Chelo faccia perché abbia deciso didare un taglio alle vecchie abi-tudini, fatte di progetti mal di-geriti dai suoi abitanti (unesempio per tutti: la scuola dipiazza Partigiani) o perché lapartecipazione paga, almenoin termini di consenso, non édato di sapere. Certo é chesembra aver preso il via unnuovo stile.

Dopo la rigenerazione di viaLeuca, adesso é il tempo dipiazza Mazzini. Esperti, citta-dini, bambini, saranno gli au-tori del bando dei lavori pub-blici che trasformerà il centrocittadino. Come, ancora, in ve-rità, non lo si sa. Le consulta-zioni sono appena iniziate ed èancora tutto in via di defini-zione. I laboratori urbani, chehanno preso il via i primi dimarzo, continueranno proprioin questi giorni. Teatro degli in-contri sarà la Galleria Mazzini,scenario ideale visto che, mol-to probabilmente, verrà inte-ressata dai lavori di riqualifi-cazione. Ad essere chiamati in

causa, adesso, saranno i co-siddetti ‘portatori di interesse’,ovvero tutti i soggetti che abi-tualmente calcano quelle sce-ne: abitanti e associazioni di ca-tegoria in primis. A loro saràchiesto di individuare punti diforza e di debolezza dei luoghi,così da definire le esigenze edunque gli interventi. In questa fase infatti si giocacon le idee, con le parole. Ab-bandonato lo stile asfittico efreddo dei tecnicismi, la pro-gettazione urbana si veste delcolore e del calore del linguag-gio narrativo, poetico quasi.Così il cantiere dei lavori pub-blici diventa dei valori pubbli-

ci, e il laboratorio dei bambinidiventa il Posto delle Nuvole, ilLaboratorio Primario di Futu-ro, la bussola dei Valori Pub-blici. 93 i bambini coinvolti,alunni delle quarte classi del-la scuola “Cesare Battisti”, cuinegli scorsi giorni é stato affi-dato il compito di immaginareun futuro possibile per PiazzaMazzini. Anche i bambini per-ché, oltre ad essere cittadini,sanno immaginare in manieraun po’ speciale. “Sanno -comescrivono nel blog del progetto-che quello che non possonoprevedere è la cosa più impor-tante che accadrà. Sanno che cisono tanti mondi diversi, che ci

sono i Pluri-Versi”. Tanti mondi, appunto. Tantisoggetti per altrettante esi-genze. Ma sarà possibile, allo-ra, il punto d’incontro? Il ri-schio non é che prevalgano gliinteressi di alcuni su quelli dialtri? Che le esigenze siamo in-conciliabili, così come avve-nuto relativamente alla que-stione della chiusura del traf-fico, che vedeva su fronti op-posti residenti, ambientalisti,bambini e commercianti? Épossibile, insomma, acconten-tare tutti (o quasi tutti?). “Que-sto non lo sappiamo -rispondel’architetta Francesca Rossi,dell’ufficio tecnico del Comunedi Lecce-, non abbiamo idea dicosa uscirà. Il bando sarà il ri-sultato delle consultazioni. Lastessa area di intervento vadefinita meglio. Cosa significa,ad esempio, piazza Mazzini?Ciascuno ha una propria ideadi piazza e di una relativa zonadi competenza. Credo comun-que valga la pena di correre ilrischio. É certamente meglio diun intervento calato dall’alto,senza che ci sia alcuna forma di

partecipazione”. La condivisione, dunque, é as-sicurata. Così come il processodemocratico. Ma la realizza-zione? Suona sempre sospetto,ad orecchie allenate, un pro-getto così ‘popolare’ a ridossodelle elezioni. “E’ nostra fermaintenzione realizzarlo”, ri-sponde sicura la dirigente delsettore Lavori pubblici del Co-mune, architetta ClaudiaBran-ca.”Questa Ammini-strazione ha previsto nella pro-grammazione triennale unavoce di spesa. Certo, l’importoandrà definito in relazione alprogetto vincitore del bando e,di conseguenza, si dovrà capi-re dove andare a reperire ifondi. Ma, le assicuro, non éun’operazione elettorale”.Intanto, a margine, un veropolverone si é sollevato all’an-nuncio del sindaco Paolo Per-rone di ritirare il P.U.G., il Pia-no Urbanistico Generale. Unprogetto (o due) evidente-mente, non fanno primavera enon bastano a mettere d’ac-cordo tutti.

Melissa Perrone

Dopo sette anni e due diversiaffidamento d’incarico (alleuniversità di Napoli e poi diGenova), il Piano UrbanisticoGenerale, di cui Lecce è anco-ra sprovvista, si ferma ancora.“È giusto che a battezzarlo siala prossima Amministrazio-ne”, ha spiegato il sindaco nel-l’ultimo Consiglio comunale,ma intanto il centrosinistranon gli da tregua e sull’ondadel nuovo progetto partecipa-to, dopo via Leuca, arriva piaz-

za Mazzini, Carlo Salveminiattacca: “La partecipazionenon può essere un paraventoipocrita per scelte che vanno intutt’altra direzione”. In unaconferenza stampa al fiancodella candidata del centrosi-nistra, Loredana Capone,Salvemini boccia le politicheurbanistiche dell’Amministra-zione comunale culminate nel-la vicenda del Pug. In attesa che passino le elezio-ni, il candidato al Consiglio

comunale per la lista civicaLecce Bene Comune annunciache metterà a disposizione del-l’amministrazione il lavoroportato avanti nell’ultimo annoda Lecce2.0dodici, che conl’iniziativa “+quartieri per Lec-ce” ha abitato uno per uno iquartieri cittadini, ascoltan-done la voce e le idee, parten-do dall’illustrazione dei pro-getti del concorso di idee “Lec-ce città pubblica”. Ma se Salvemini si limita a par-

lare di “inadeguatezza”, Lore-dana Capone rincara la dose eaccusa apertamente il sindacodi aver fatto retromarcia permotivi politici: “Qualcuno so-stiene che Perrone abbia riti-rato il documento program-matico non per senso di re-sponsabilità ma solo perchécosì facendo lascia la portaaperta ad Adriana Poli Borto-ne, sperando di poter mettereinsieme le mani sulla cittàdopo le elezioni”.

L'urbanistica del Comune cambia stile e diventa partecipata. Aperta la fase diconsultazione con i cittadini, bambini compresi. Dal concorso di idee il nuovo progetto

Strascico polemico per la decisione di Perrone sul Pug. Capone e Salvemini attaccano il primo cittadino: “Ha fatto un favore alla Poli”

Pug, tutto rimandato a dopo le elezioni E il centrosinistra bacchetta: “Incapacità e ipocrisia”

Immagina se un giorno piazza Mazzini...

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7 24 marzo 2012

Attualità

Nei loro occhi è ancora vividoil ricordo delle operazioni mi-litari o della prigionia. C’è chiè stato salvato da un sommer-gibile e chi è riuscito a scam-pare ai campi di concentra-mento. Nelle sale del CentroDocumentale dell’Esercito Ita-liano di Lecce, un gruppo di ar-zilli novantenni, emozionati, haripercorso una delle tappe piùdifficili e significative della lorostoria personale e di quella nelnostro Paese.Allora soldati, oggi nonni e bi-snonni, accompagnati dai sin-daci del loro Comune d’origine,hanno ricevuto le Croci diGuerra, consegnate a 11 mili-tari, tra cui l’aviere GiuseppeCentonze, di Carmiano, checompirà 90 il prossimo set-tembre, il carabiniere in con-gedo Augusto Pizzoleo diSan Cassiano, insignito anchedella Croce al Valor Militare

poiché sopravvissuto all’af-fondamento del caccia torpe-diniere “Vivaldi”, naufrago pertre giorni nel Mediterraneo,poi recuperato da un som-mergibile inglese, riuscì a li-berarsi e rientrato in Italia si ar-ruolò quale allievo carabiniere.Insigniti anche il soldato Pa-squale Mazzotta, di San Ce-

sario, internato in un lager na-zista, lo Stammlager XVII/A,dal 10 settembre ’43 al 25 apri-le del ’45, poi liberato dagli al-leati, il soldato FrancescoCalogiuri, anch’egli interna-to in un campo di concentra-mento ad appena 19 anni. Le altre attestazioni alla me-moria, sono state consegnate aifamiliari dei militari scompar-si: Marco Francesco Martina,Salvatore Mellone, disperso inprigionia, Rocco Greco, Anto-nio Gorgoni, Alfredo de Maglie,Antonio Casilli, Francesco To-taro.Particolarmente commoventeè stata la lettura di telegrammi,inviati dagli allora giovani pri-gionieri ai propri cari. Un modoper andare indietro nel tempo,ripercorrendo strade di perso-ne semplici ma dall’alto sensodell’onore e della patria.

(f.p.)

Peccato che i cani non parlino,ne avrebbero di storie da rac-contare! I cani ospiti del canileLovely, poi, probabilmente po-trebbero scrivere un romanzo.Sulla loro pelle si é fatto, dettoe deciso di tutto: nel loro nomesi sono giocati equilibri politici,relazioni diplomatiche, si sonoscritte pagine e pagine di co-municati, ricorsi al Tar e de-nunce. Loro, inconsapevoli pro-tagonisti, in questi anni hannoavuto invece solo un obiettivo:sopravvivere. E riuscire a gua-dagnare la sospirata libertà. L’ultima puntata, in ordine ditempo, li ha visti protagonisti diuna battaglia legale. Il Tar, su ri-chiesta dell’associazione Ran-dage, composta da un agguer-rito gruppo di donne animaliste,é intervenuto nuovamente inmerito alla decisione del Co-mune di Lecce di spostare i cir-ca 200 cani presso il canile diCarovigno Dog Service, vincitoredi una gara -al ribasso- indettadallo stesso Comune. Questavolta il Tribunale Amministra-tivo, che si era già espresso a fa-vore della sospensiva del tra-sferimento, ha chiesto lumi al-l’assessorato competente rela-tivamente ad una serie di dub-bi, gli stessi espressi a suo tem-

po dall’associazione Randageper voce del suo avvocato, Gio-vanni Pellegrino. In particolare nel documento sichiede conto delle iniziative as-sunte dall’Amministrazione peraffrontare la questione del ran-dagismo e, dunque, anche del-la mancata realizzazione di uncanile. “Sono anni che si parla dirifugio comunale -spiega An-gelamaria Spagnolo, pasio-naria consigliera comunale, daanni in prima fila per la causaanimalista- e sono anni che sia-mo costrette a confrontarci conla difficile situazione del Love-ly, gestito malamente dal Co-mune. Se non fosse stato per la

volontà e la passione della pro-prietaria, la signora GiulianaPozzi Tondi, che fine avrebbe-ro fatto i cani del territorio?Adesso siamo preoccupate perle sorti degli ospiti. Non si ca-pisce infatti come il Comunepossa agire in barba alla leggeregionale, che prevede l’affidosolo a strutture gestite da asso-ciazioni animaliste iscritte al-l’apposito albo”. Indubbiamente con la sospen-siva del Tar, prima, e con la ri-chiesta di formali chiarimentiadesso, é stato segnato un pun-to a favore dell’associazione.“Non basta però -ribadiscono leRandage-. Sul territorio man-

cano delle politiche virtuosecontro il randagismo. Sono an-cora troppi i cuccioli abbando-nati, troppo pochi i cani adottatidai canili, così come sono trop-po pochi i cani sterilizzati. Bi-sogna porre un freno alla si-tuazione. Ne va della qualità del-la vita dei nostri amici a quattrozampe e anche della nostra”. Altro capitolo é poi la questio-ne degli spazi a disposizione dei“pelosi”. Il dog park di Lecce,nei pressi di piazza Palio, unicoluogo pensato per gli amici aquattro zampe, versa ad oggi incondizioni pietose e richiede-rebbe un intervento. Ma unabuona notizia, in tal senso, ar-riva: partirà a breve, sempre acura dell’associazione Randage,la costruzione di un altro dogpark. Questo sarà realizzatopresso il parco Tafuro, nel quar-tiere Leuca, e rientrerà nei lavoridi rigenerazione del quartiere.Qualcuno ricorderà quel dettosecondo cui sarebbe indice di ci-viltà di una comunità il modo incui questa si cura dei deboli, etra questi anche gli animali.Per una corretta convivenza trauomini e animali, servirebbeun dog park per quartiere. Pec-cato solo che i cani non votino.

Melissa Perrone

Al Comune di Lecce una formale richiesta di chiarimento sulle politiche contro ilrandagismo. Intanto in città arriva un altro dog park

La manifestazione contro tutte le mafie orga-nizzata dall’associazione Libera di don Ciottinella giornata della memoria e dell’impegno aLecce ha i colori dell’arcobaleno e le note delpezzo I cento passi dei Modena City Ramblers.In 900 ballano, cantano e lanciano slogan disperanza e ribellione. Peppino Impastato éuno di loro, la mafia non gli appartiene. “Chinon salta un mafioso è!”, gridano a tutta voce.Tra loro ragazzi delle scuole superiori, mediee perfino elementari. Una ventina gli istituti che hanno risposto al-l’appello. I più piccoli, cappellino in testa pernon perderli tra la folla, sono controllati a vistadalle insegnanti. I più grandi, striscione inmano, sono lì per dire qualcosa. Per ricordaretutte le vittime di mafia. Per affermare quel

principio di legalità che rappresenta il primovero ostacolo per tutte le mafie. Sottolinea donRaffaele Bruno, responsabile di Libera:“Tutti i ragazzi che sono qui lavorano con noi.Hanno seguito un percorso nelle scuole. Sonoloro la meglio gioventù”.

Il momento di mangiare è ar-rivato. Passando per le “pri-marie del Centrotavola” e iclick “facebookkiani” e non dioltre 8mila internauti che han-no selezionato le preferite tra leoltre 60 ricette giunte da tuttaItalia e valutate con dovizia dipalato dalla giuria. Dulcis in fundo, la secondaedizione di Fornelli Indecisiche ora attende soltanto unachiusura in bellezza. L’appun-tamento è per domenica 25marzo -ora di pranzo, natural-mente- presso la MasseriaOspitale sulla Lecce-TorreChianca. Nel corso della fina-lissima i 12 contendenti dellaforchetta dovranno prepararela propria ricetta e sottoporla auna giuria composta da esper-ti e da persone scelte fra ilpubblico. Tra i giudici lo scrittore e gior-nalista Don Pasta, Metella Ron-coni, Manila Benedetto e LuciaAmoruso, la storica dell’arte edelle cucine Titti Pece, i dei vin-citori della prima edizione,

Pino De Luca e la coppia SaraMassaro-Ileana Sciarra. Gran-de novità di questa edizione nu-mero due sarà il premio spe-ciale della critica. Il momentoconviviale, dedicato al pranzopreparato dallo chef del risto-rante, si arricchirà anche difrangenti musicali e recitati. Insomma, una grande festadel palato, ma soprattutto del-la mente, seriosamente condi-visa dal patron PierpaoloLala. Tanti i premi messi inpalio per i vincitori, grazie allacollaborazione di diversi spon-sor che sostengono con entu-siasmo il concorso di dichiarata“cucina dozzinale”. Nel grandecuore dei Fornelli Indecisi tro-va spazio anche la solidarietà:l’incasso del pranzo sarà de-voluto in beneficenza alla Ca-ritas di Lecce per sostenere laCasa Emmaus, che ospita ogninotte oltre venti persone sen-za fissa dimora e cinque men-se. E allora, che vinca il mi-gliore!

Barbara Politi

Fornelli Indecisi, si apparecchia per la finalissima

La meglio gioventù

Oltre 60 le ricette giunte da tutta Italia per il concorso salentino dedicato agli chef non professionisti

Croci di Guerra per i reduci dell’ultimo conflitto mondiale, oggi tutti novantenni

Quei ragazzi del '20 scampati alla guerra

Il Tar per i randagi. E le Randage

Le scuole con Libera per dire no a tutte le mafie. Flash mobe slogan nel nome di Renata Fonte e Antonio Montinaro

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Cultura & SpettacoloTEATRO

a cura di Lori Albanese

Non riesco, nonostante tutti imiei sforzi, a non commuover-mi di fronte alle vicende dei dueinnamorati più famosi del mon-do, Romeo e Giulietta, a cui lefamiglie, gli amici e il mondotutto volta le spalle, negandoloro di amarsi, ma anche dicrescere e di raggiungere la lorofelicità indipendentemente da-gli altri. E il 29 e il 30 marzo, alTeatro Paisiello di Lecce la Com-pagnia Factory mi darà la pos-sibilità di commuovermi perl’ennesima volta, portando inscena il Romeo e Giulietta di-retto da Tonio De Nitto, tradottoe adattato da Francesco Nicco-lini e interpretato da Lea Bar-letti, Dario Cadei,Ippolito Chiarello,Angela De Gaeta-no, Filippo Paola-sini, Luca Pastoree Fabio Tinella.Abbiamo rivoltoalcune domandeal regista TonioDe Nitto (nellafoto).

Innanzitutto, Tonio, per-ché un altro Romeo e Giu-lietta?Romeo e Giulietta è un testo acui sono legato sin da bambino.È un’opera molto amata dalpubblico ma poco dai critici edai registi, forse perché di que-st’opera tutto sembra esseregià stato detto e scritto e so-prattutto visto in ogni forma. Al-l’estero, per esempio, viene rap-presentata pochissimo. Mi èsempre sembrata assurda lamorte di questi giovani e lacancellazione pressoché totale diuna comitiva di adolescenti chenel giro di pochi giorni lascia in-terdetta un’intera comunità. È

un po’ quello checontinua ad acca-dere da sempre enon finiremo maidi accettare consi-derando questemorti sempre in-spiegabili. Se ci in-terroghiamo poisulle cause, è evi-dente che una cer-

ta incomunicabilità all’internodel nucleo familiare permane eche le ragioni di allora ritorna-no più o meno simili ancheoggi. Che cosa ha di particolarela versione della compa-gnia Factory?Questa versione ha diversi in-gredienti particolari: innanzi-tutto la traduzione e adatta-mento originali di FrancescoNiccolini che ci ha confeziona-to addosso un testo in rimapieno di ritmo e di sorprese; poila presenza di attori provenientida diverse compagnie profes-sioniste salentine. E la scelta diambientarlo nel Sud, in un tem-po lontano eppure presente,con un impianto scenico sem-plice ed evocativo realizzato as-sieme alla scenografa RobertaDori Puddu e ai maestri di Lu-minarie De Cagna di Maglie.Dirigi un gruppo di attoridalla grande esperienza edalla grande personalità,con percorsi diversi e im-portanti. Come è stato la-

vorare con loro? È stata un’esperienza moltobella perché parliamo innan-zitutto di bellissime persone edi ottimi professionisti. Ognu-no ha portato dentro la suaumanità, ma anche le proprienevrosi. Abbiamo costruito unospettacolo in cui si è contenti di

stare in scena. Lo spettacolo ha debuttatoa Nardò lo scorso febbraio.Che riflessioni hai fattodopo il debutto? Come sempre accade siamo ar-rivati alla prima carichi e purestanchissimi, ma molto con-tenti del risultato complessivo di

quelle giornate. La distanza daldebutto ad oggi porterà qualcheritocco, comunque poche noteper completare un quadro cheovviamente non sarà mai com-pleto e mai uguale a se stessoperché altrimenti sarebbe comecondannarlo già a morte.

Dario Goffredo

“Nnu amicu leccese verace, ci temuti anni àbbeta e ffatìa a ddhemere, tuttu presciatu idde e sse ccat-tàu Gli aneddoti di Papa Galeaz-zo…”, così nella presentazione del li-bro di Antonio Garrisi, sulle mira-bolanti avventure quotidiane del-l’arciprete di Lucugnano, simbolodi un Salento che fu, saggio e spic-ciolo. La delusione di un emigranteper aver trovato sì traccia scritta diCaliazzu, ma in un italiano troppoforbito per cogliere le sapide sfuma-ture dell’idioma locale, portò così loscrittore a vergare in un dialettoschietto e colorito quei racconti bre-vi e curiosi. Quelle storie rivivono con MassimoGiordano (nella foto), domenica 25,sul palco del Paisiello nell’ambito del-la rassegna “Teatro a 99 centesimi”per la direzione artistica di CarlaGuido. Papa Galeazzo - vita, mor-te e miracoli, di Giovanni DelleDonne per la regia di Matteo Ta-rasco, porta in scena le storie del

presule del basso Salento, Domeni-co Galeazzo, vissuto nel ‘500, forseper davvero, forse no, a metà tra re-altà e leggenda. C’è chi lo immagina pingue e dal naso

tondo, guance rosse, lungo abito ta-lare nero con i bottoni in fila che qua-si cedono all’altezza del pancione.Beone, godereccio, allegro, fiasco divino e leccornie sul tavolo della ca-

nonica. Pungente, tessitore di argu-te facezie, sunto della tradizione po-polare salentina e della saggezza deinonni dalle mani rugose di cam-pagna.Papa Caliazzu vive in un tempo lon-tano e in un limbo fantastico, un ter-ritorio di mezzo tra fantasia, sogno,mistificazione e vita vissuta, laddo-ve la maschera si confonde con il vol-to, dove la tradizione orale incontrala storia.L’arciprete è la maschera nel guittocon l’autorità che l’abito gli dona. Dalpulpito predica, nelle case dei par-rocchiani porta insegnamenti fatti dipiccole cose, per le strade si fa sen-tire e riconoscere. Il ritratto del per-sonaggio fantastico, esce prepoten-te da decine e decine di culacchi,aneddoti della porta accanto, tal-volta troppo pruriginosi e piccanti perfinire tra le pagine dei libri a larga di-stribuzione. Arrivava quatto quatto,lui. Camminando per le campagne ele strade sterrate, vicino ai muretti a

secco fino alle case delle sue pecorellesmarrite. Lì buttava giù i suoi predi-cozzi, usando metafore semplici maefficaci... e l’anima di turno era sal-vata!Maschera del teatro, l’arciprete di Lu-cugnano. Ghiotto boccone per artistidel palco. E allora ecco che prende ilvolto che ciascuno di noi gli vuoleconferire, non può essere imprigio-nato nel volto di un singolo attoreperché, altrimenti, migrerebbe dalterritorio della fantasia e perdereb-be la sua valenza di figura popolare.Lo spettacolo di domenica è un rac-conto effettivo delle gesta di Papa Ga-leazzo, offerto da un umile sagresta-no che ha vissuto da vicino questomito, ma che ne conosce anche limitie difetti. Costui diviene così, per unasera, come Omero, il cantore dellemitiche gesta di un eroe atipico,burlone e irriverente, quel Caliazzuda Lucugnano immortale, come lemaschere della commedia dell’arte.

Fabiana Pacella

Il 29 e 30 marzo al Teatro Paisiello la trasposizione in rima, ambientata nel Meridione, del capolavoro di Shakespeare

Domenica 25 al Paisiello, nell’ambito della rassegna “Teatro a 99 centesimi”, va in scena la vita surreale di un personaggio leggendario

Romeo e Giulietta versione profondo Sud

TEATRO

Papa Galeazzo, eterno tessitore di facezie

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11 24 marzo 2012

Cultura & Spettacolo

È un festival prezioso, ben co-struito, sempre più affermato.Lo scorso anno (come già nel-le precedenti edizioni) sonostati molti i film che la mani-festazione leccese ha portato al-l’attenzione del pubblico; unotra tutti, il vincitore dell’Ulivod’Oro come miglior film, Thewoman with a broken noise,del regista serbo Srđan Kolje-vić: una delle cose miglioriviste nella passata stagione. Il programma della tredicesimaedizione del Festival del Cine-ma Europeo, che si aprirà mar-tedì 17 aprile al Multisala Mas-simo di viale Lo Re, è stato an-nunciato la scorsa settimana epromette di mantenere alto illivello delle proposte, a partiredall’inaugurazione. “Abbiamoscelto di aprire il festival con unfilm fuori concorso, Indigna-dos, per il suo messaggio so-ciopolitico, umanista, rivolu-zionario, fondato sulla resi-stenza alla dittatura del dena-ro”. A parlare è Alberto laMonica (nella foto), direttoreartistico del festival insieme aCristina Soldano. Ultimo lavoro del regista fran-cese Tony Gatlif, noto algrande pubblico per aver peraver vinto con Exils il Festivaldi Cannes nel 2004 e per averraccontato il mondo gitano inpellicole come Latcho Drom,Transylvania, Swing, il film ètratto dal libro Indignatevi diStéphane Hessel, e fotografa, ametà tra documentario e fic-tion, le ribellioni di un’Europatravolta dalla crisi, di lavoro edi speranze. È inoltre uno deifilm passati nella sezione Pa-

norama all’ultima edizione del-la Berlinale, ed è presentato aLecce in anteprima italiana[come anche tutti i film in con-corso, ndr]. “La selezione -prosegue La Monica- è avve-nuta tra film che abbiamo in-tercettato in grandi festivalcome Cannes e Berlino, maanche in manifestazioni piùpiccole, di grande qualità, comequelle di Sarajevo e Locarno”. Tra i film in concorso, tutti tra-smessi in lingua originale consottotitoli, molti provenientidal nord Europa e dall’Est(Svezia, Norvegia, Danimar-ca, Polonia, Croazia), c’è anche

Vacuum, opera prima di Gior-gio Cugno, trentatreenne tori-nese che porta sullo schermouna difficile storia di depres-sione. Fortemente incentratosu temi sociali, spiega il diret-tore artistico, “il Festival rifletteinoltre quest’anno, nella se-zione Cinema & realtà, suitemi legati al mondo carcera-rio, alla dignità del lavoro (con,oltre alle proiezioni, anche de-gli incontri con associazionidi categoria, sindacati), all’im-migrazione (ci sarà una rap-presentanza di Emergency e al-tre associazioni che operano sulterritorio della provincia di

Lecce)”.Uno spazio importante è quel-lo che il Festival dedica ai gio-vani, “nel solco -racconta LaMonica- di quell’apertura ver-so i nuovi temi e i nuovi lin-guaggi che questa manifesta-zione ha sempre avuto. In par-ticolare, con riferimento ai gio-vani autori pugliesi under 35,il concorso di corti PugliaShow mette a disposizione delvincitore importanti servizi,come il trasferimento su pelli-cola del corto realizzato in di-gitale e la realizzazione di copiecon sottotitoli in inglese e fran-cese, per la diffusione all’este-

ro”. Sempre riservato ai giova-ni autori è il Premio “MarioVerdone”, intitolato al criticoscomparso nel 2009 e asse-gnato dai suoi figli Luca, Silviae Carlo a un giovane autore di-stintosi per la sua opera primao seconda. Per la sezione “Pro-tagonisti del Cinema Italiano”,quest’anno ad essere omag-giato sarà l’attore e regista ro-mano Sergio Castellitto.“Erano diversi anni che avevoin mente Castellitto, e sonomolto felice che abbia accetta-to, mi fa capire che il festival haormai acquisito prestigio e cre-dibilità. Questo, per Castellit-to, è un momento delicato,che coincide con il montaggiodel suo ultimo film [Venuto almondo, tratto dal romanzodella moglie, Margaret Maz-zantini, ndr], ma cionono-stante, Sergio ha voluto co-munque accettare l’omaggiodel festival”. Un omaggio com-posito, realizzato in collabora-zione col Centro Sperimentaledi Cinematografia e che va dal-la retrospettiva di suoi filmalla mostra ai Teatini di CorsoVittorio Emanuele, alla mo-nografia critica a cura di Enri-co Magrelli pubblicata da Rub-bettino. Da segnalare, inoltre, curatadallo Slovenian Film Center, lasettimana del Cinema Slovenoche offre uno spaccato della ci-nematografia slovena dal 1996ai giorni nostri e che ospita an-che un film di Igor Šterk, vin-citore del Festival del CinemaEuropeo nel 2009 con 9.06.Info: www.festivaldelcinema-europeo.it.

Sarebbe bello se, complice l’in-vito rivolto quest’anno dall’attoreJohn Malkovich, i teatri di tut-to il mondo venissero presi d’as-salto nel corso della settimana,e frequentati assiduamente pertutto il resto dell’anno. Sarebbebello se i fondi destinati al teatronon venissero continuamenteridotti, se le compagnie che fan-no ricerca fossero messe nellecondizioni di lavorare senza l’af-fanno del sostentamento, sestrutture storiche non dovesse-ro chiudere, se le amministra-zioni facessero il possibile perchéi punti di riferimento culturali dicittà e province fossero consi-derati come una risorsa reale delterritorio, luogo di educazione econfronto. Una giornata non basta, allora,ma è certamente importante semette in moto tutta una serie diiniziative per avvicinare il pub-blico, soprattutto quello giovane,al teatro. Il 27 marzo si festeggiala Giornata Mondiale delTeatro, iniziativa lanciata aVienna nel 1961 dall’Istituto In-ternazionale del Teatro creatodall’Unesco alla quale ha aderi-to anche l’Italia con una delibe-ra del Consiglio dei Ministri del2009. Molte sono le iniziativepromosse da attori e operatoriculturali presso tutti i CentriITI nel mondo e in tutti i teatriche sposano l’iniziativa. A Lecce, il centro italiano del-l’International Theatre Institu-te ha sede presso il Teatro Astra-gali, presieduto da Fabio Tol-ledi (nella foto), che per l’occa-sione -sabato 24, alle 21- pre-senterà al Paisiello la sua nuovaproduzione Divenire Animale.Ogni anno, nel corso di questicinquant’anni, una personalitàdel mondo del teatro è statachiamata a condividere le pro-prie riflessioni sul tema del tea-tro e della pace tra i popoli regi-strando un messaggio, poi tra-dotto in diverse lingue. Lo han-no fatto Jean Cocteau, ArthurMiller, Luchino Visconti, Eu-gène Ionesco, solo per dirne al-cuni. Quest’anno, John Malkovich,che prima di concludere con unaccorato “buona fortuna” hadetto ai protagonisti del teatro ditutto il mondo: “Possiate goderedi talento e rigore, per insegnarciil battito del cuore umano”.

Festival del Cinema Europeo,sguardo contemporaneo

27 marzo,GiornataMondialedel Teatro

TEATRO

Inserito all’interno dellaGiornata mondiale della poe-sia indetta dall’Unesco, l’ap-puntamento con la terza edi-zione si terrà da venerdì 23fino a domenica 25 marzo, al-l’interno delle sale del Ca-stello della cittadella fortifi-cata di Acaya. L’iniziativa èstata premiata dalla Presi-denza della Repubblica. Ilprogramma è ricco e preve-de un’immersione nei versi dinumerosi scrittori e poetipugliesi. Venerdì, durante la

mattinata, si terranno nellevarie scuole della provincia diLecce degli incontri poeticitra gli alunni e gli autori.Alle 18, nel Castello di Acaya,avrà inizio l’incontro tra poe-ti e insegnanti di Lecce eprovincia, con una discus-sione aperto e l’enunciazionedi principi di poetica. Traintermezzi musicali e letturedi testi. Sabato, alle 18, siaprirà il reading di poesia. Domenica giornata di chiu-sura. Dalle 9 alle 13.30 gli

studenti di ogni ordine e gra-do leggeranno i loro compo-nimenti accompagnati damusica acustica e riceveran-no un attestato di merito.Dalle 18 alle 21 microfonoaperto, con una grande let-tura di poesia estesa a tutti:poesie proprie, altrui, classi-ci, lette, cantate, con perfor-mance in libertà. Partecipe-rà la compagnia teatrale sta-bile del Salento “La Busacca”diretta da Francesco Piccolo.

Maria Grazia Fasiello

Ad Acaya il week-end è tra i versi

La manifestazione, a Lecce dal 17 al 21 aprile, sarà aperta da Indignados, il nuovo film delregista Palma d’Oro Tony Gatlif. In cartellone anche l’omaggio all’attore Sergio Castellitto

CINEMA

Sono nata il 21 a Primavera è il titolo dell'appuntamento di sabato e domenica prossima nella città fortificata

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SportCALCIO

a cura di Francesco Covella

Le possibilità di salvezza cisono tutte e questo è im-portante, ma contro il Pa-lermo si è persa un’occa-sione. Vincere era davve-ro importante, è inutilenegarcelo. Ma c’è la pos-sibilità di raddrizzare la si-tuazione. Naturalmentebisogna fare la corsa sulle

avversarie più alla portata, ma in pochi ricor-dano che lo scorso anno, di questi tempi, nes-suno pronosticava la retrocessione della Sam-pdoria che poi si è puntualmente verificata.Dobbiamo metterci impegno ed i risultati ar-riveranno. Ma che c’è bisogno che gli avversari

comincino a zoppicare. Ripeto, bisogna fare lacorsa sulle avversarie più vicine, e per allargarela zona calda urgono due vittorie consecutive,e che qualcuno incappi in un passo falso, pro-prio come accaduto ai blucerchiati la stagionescorsa. Fortunatamente possiamo contare su grandi in-dividualità come Di Michele, Muriel e Cua-drado. Sono loro che possono farci fare il sal-to di qualità. Sono gli elementi più importan-ti grazie ai quali possiamo ritenerci superiori

al Novara, il nostro prossimo avversario. Nonsarà una gara facile, questo è sicuro. Anzitut-to si gioca in trasferta, e questo non è mai unvantaggio, per di più in un ambiente che pro-mette di essere caldissimo. Il ritorno di Tesserl’ha nuovamente galvanizzato, ma si può vin-cere ugualmente e per farlo bisogna puntaresull’agonismo più che sulla tecnica. Spesso queste gare vengono decise da chimeno te l’aspetti. Questa può essere la vera arma tattica, e per

uscire vincitori ci vuole la disponibilità ad of-fendere ed a soffrire per tutti i 90 minuti di gio-co. La salvezza è possibile.

C’è da mettersi le mani nei ca-pelli per l’occasione sprecatadomenica pomeriggio. So-prattutto per i risultati delle ri-vali, Cagliari escluso. Il Parmae la Fiorentina hanno persocontro Milan e Juventus comeda pronostico, ed il Novara habattuto clamorosamente il Sie-na al “Franchi”. Se il Lecceavesse vinto, le possibilità disalvezza sarebbero cresciute inmaniera esponenziale anche semancano dieci gare e tutto èancora possibile. Si dice che lasfortuna è cieca, ma spesso civede benissimo. Il match col Palermo era co-minciato nel migliore deimodi, con attacchi continuima non scriteriati. Il vantaggioè arrivato conseguentemen-

te, grazie al rigore segnato daDi Michele. Gli attacchi sonocontinuati ed il Palermo sem-brava allo sbando, ma Berto-lacci ha mancato il raddoppioin due occasioni. Poi la beffa:angolo dalla destra, Benassisbaglia l’uscita, e Munoz ha in-saccato con un colpo di testaall’incrocio dei pali. Da lì in poisono cominciati gli errori,come quando Oddo si è fattosfuggire Hernandez per poistenderlo al limite dell’area.Tagliavento ha deciso perl’espulsione sbagliando cla-morosamente, in quanto nonsi trattava di una chiara occa-sione da goal. I giallorossi hanno comincia-to a sbandare paurosamenteed il Palermo ha mancato di-

verse palle-goal, grazie allaritrovata verve di Benassi. Ne-gli ultimi minuti del primotempo ecco l’espulsione diBertolo che ha ricreato la pa-rità numerica. Nel secondotempo la squadra di casa si èscossa, ma i siciliani hanno ri-sposto colpo su colpo ed allafine il pareggio è stato il piùgiusto dei risultati. La delu-sione è stata cocente, e non po-trebbe essere altrimenti, bastipensare che una vittoriaavrebbe ridotto a tre punti ladistanza dal Parma, e a quat-tro quella da Fiorentina e Sie-na. Adesso sotto col Novara. Lasquadra di Tesser giunge dadue vittorie consecutive e nonha alcuna intenzione di abdi-care anzitempo. Il Lecce, però,vanta un organico superiore edil rientro di Cuadrado potreb-be costituire il classico valoreaggiunto. Infatti, non è misteroche l’assenza del colombiano

sia stata penalizzante comein molti temevano. Le squadre,probabilmente, verrannoschierate a specchio, entram-be col 3-5-2. Il Lecce deve es-sere conscio della propria su-periorità e dovrà dimostrarloaggredendo gli avversari da su-bito, magari già nel tunnelche porta al campo di gioco. IlParma potrebbe lasciare deipunti nel derby col Cesena, laFiorentina avrà un compito

difficile dovendo affrontareun Genoa smanioso di ben fi-gurare dinanzi al proprio pub-blico, ed il Cagliari dovrà farfronte alla rabbia della Lazio,reduce da due sconfitte. Le speranze di salvezza ci sonotutte e mister Cosmi è il primoa saperlo. Anche la tifoseriacontinua a sperare, e la co-stanza con cui ha incitato lasquadra domenica scorsa lo di-mostra.

LE PAGELLEdi Lecce - Palermo

Una vittoria contro i piemontesi potrebbe far diminuire ladistanza dalla quartultima, visto che il Parma è atteso da unCesena all’ultima spiaggia

L’ex calciatore di Lecce e Ternana e attuale Dg del Monopoli,non vede alternative e si dimostra fiducioso in vista di Novara

Mister Cosmi può tirare un sospiro di sollie-vo. E questo perché oltre al rientro di JuanCuadrado dall’inizio, potrà contare su tutti ititolari tranne Oddo. Anche se l’esperto di-fensore avrebbe forse goduto di un turno di ri-poso dopo gli svarioni di domenica scorsa. IlNovara è in un ottimo periodo di forma e le duevittorie consecutive lo testimoniano. È ritornato

l’entusiasmo anche grazie al ritorno di Tesser,ma il Lecce sa benissimo di poter ben figura-re pur giocando lontano dal “Via del Mare”. Ri-guardo alla formazione, Benassi sarà il guar-diano dei pali; Tomovic, Esposito e Miglioni-co formeranno la difesa; Cuadrado, Bertolac-ci, Blasi, Delvecchio e Brivio il centrocampo;Di Michele e Muriel l’attacco.

BENASSI 6 Il gol di Munoz è colpasua. Si riscatta con alcuni interventiprodigiosi, ma stavolta non va ol-tre la sufficienza. Normale.ODDO 5,5 Espulso ingiustamente,ma non sembra in partita fin dal-l’inizio. L’età si fa sentire e lui cer-ca di sopperire con l’esperienza.Sciagurato.MIGLIONICO 5,5 Non ne azzeccauna. Da quando è a Lecce solo po-che volte si è distinto positiva-mente. Non si capisce il perché del-l’esclusione di Tomovic. Inaffidabile.ESPOSITO 5,5 Come Miglionico:campionato fin qui deficitario. Dasegnalare un intervento decisivonel secondo tempo, ma non basta.Intristito.BLASI 5,5 Sgobba prima sulla fa-scia e poi in mezzo. Non una del-le sue migliori prestazioni, soffre lavivacità dei dirimpettai. Affannato.BERTOLACCI 6 Il voto è l’esattamedia tra la verve iniziale e le oc-casioni sprecate. Sostituito, me-rita un’altra chance. Sfortunato.GIACOMAZZI 5,5 In netto regres-so. Questa volta la solita vivacitànon basta. Forse un turno di ri-poso potrebbe fargli bene. Invo-luto.DELVECCHIO 6 Riesce a fareespellere Bertolo con esperienza.Lotta, non molla mai. Vivace.BRIVIO 6 L’inizio è da applausi:spinta continua e cross al bacio.Si perde un po’ nel secondo tem-po. Stantuffo.MURIEL 6 Nei primi minuti è ir-resistibile. Accelerazioni, drib-bling e assist. Poi sparisce, chis-sà perché. Scostante.DI MICHELE 6 Nervoso oltremo-do. Trasforma il rigore con un tiroimparabile e si guadagna la pa-gnotta. Compitino.TOMOVIC 6 Subentra a Bertolac-ci, spinge e rincula con precisio-ne. Puntuale.OBODO SVCORVIA SV

Mario Russo: “Ora servono due vittorie consecutive”

Cuadrado in campo dall’inizioIl colombiano ha pienamente recuperato dalla distorsione alla caviglia

Espositoe Miglionicoin difficoltàMuriel duraun tempo

Giallorossi, battete il Novara!

L’OPINIONE

Foto: Giuseppe Bellini - Getty Images Europe

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Sport

In Italia siamo in una fase di vi-tale importanza per quanto con-cerne la sopravvivenza delle so-cietà di calcio. Il cosiddetto “cal-cio moderno” ha spostato ilpubblico dalle tribune alle co-mode poltrone di casa, per nonparlare dei ripetuti casi di cro-naca nera, da calciopoli al cal-cioscommesse. Inoltre, anchela crisi economica ha inciso no-tevolmente. Il quadro è preoc-cupante anche perché la pros-sima entrata in vigore del fairplay finanziario costringerà lesocietà a non spendere più diquanto ricavato. A Lecce un gruppo di sostenitorie di ex calciatori ha deciso di par-tecipare fattivamente alla vita delclub, e per questo si è dato vitaal comitato “Noi Lecce”. Il futu-ro del sodalizio di via Templariè assai incerto, con l’avventuradella famiglia Semeraro che vol-ge al termine. Il Gruppo Tesorodovrebbe acquisire il pacchettodi maggioranza al termine delcampionato, ma la perplessitàregna sovrana. “Noi Lecce” sipone dei precisi obiettivi: unifi-care il mondo dei supporter delLecce; indurre l’attuale o la fu-tura proprietà a porre quantopiù al centro possibile la figuradel tifoso; cementare il mondodei supporter leccesi accrescen-do l’entusiasmo intorno allegare; verificare -e se possibileporre in essere- le iniziative ne-cessarie per far sentire per farsentire il tifoso direttamentecoinvolto nella vita del club. Mal’ambizione principale è quella dicreare un azionariato popolareche porti un gruppo di affezio-nati a controllare una quota an-che simbolica dell’Us Lecce. Perraggiungere gli obiettivi prefis-

sati, il comitato ha deciso di av-valersi della consulenza di “Sup-porter direct”, società con sedein Inghilterra, il cui rappresen-tante legale, Diego Riva, hapresenziato alla conferenzastampa di presentazione delprogetto. “A fronte di alcuneesperienze degli anni 90 e allaluce della crisi in cui versava ilcalcio inglese alcuni gruppi di ti-fosi hanno cercato di riappro-priarsi di quella che è la loro pas-sione -ha dichiarato Riva-. Leistituzioni inglesi si sono dimo-strate interessate e abbiamocollaborato con tutte quelle ti-foserie che si sono dimostratesensibili al tema, e noi comeSupporter Direct abbiamo ten-tato di aiutarle, per far sì che siponessero al centro del proget-to della loro squadra”. La società non si mantiene concontributi delle tifoserie inte-ressate, “ma attraverso dei con-tributi europei, perché essendouna società europea abbiamo ac-cesso a dei fondi comunitari -haprecisato Riva-. La domandase a Lecce esista terreno fertileper porre i tifosi al centro deiprogetti societari, magari attra-verso un azionariato popolare,va fatta ai tifosi stessi, non in-tendiamo sostituirci alle tifose-rie. Comunque, ho visto situa-zioni molto peggiori visto checollaboriamo con altre tifoseriedi altre città italiane. L’obiettivo-ha concluso Riva- è quello di ri-portare la gente allo stadio per-ché con gli stadi vuoti diminui-scono gli introiti societari ancheriguardo agli sponsor, e c’è for-te preoccupazione sulle prossi-me aste televisive”, che tengonoconto soprattutto dei bacinid’utenza.

Sabato avrà luogo a Lecce unevento formativo di rilievointernazionale. Il maestro AviNardia (al centro nella foto)condurrà un seminario di Ka-pap, il metodo di difesa per-sonale e combattimento co-nosciuto a livello mondiale.Trattasi di una pratica asso-lutamente non convenzionale.Può essere considerato siacome un mix tra i vari sistemidi lotta, che come una filoso-fia di vita. E, cosa interessante, non èstato ideato come arte mar-ziale in cui distinguere i vari li-velli per cinture. Avi Nardia è il maggior espo-nente a livello mondiale, e

fondatore della FederazioneInternazionale che si prefiggel’obiettivo di divulgare la di-sciplina al più vasto numero dipersone possibile. Il Kapap è stato sviluppato allafine del 1930 all’interno deicampi ebrei Aliyah come par-te dell’indispensabile forma-zione preparatoria prima del-l’avvento in Palestina. “Col tempo si è trasformato inun concetto di combattimen-to piuttosto che in un sistema.Lo scopo principale -validotuttora- era di aumentare laresistenza fisica, di elevare erinforzare lo spirito, svilup-pando una notevole abilitàdifensiva”.

Avi Nardia a Lecce per diffondere il KapapIl maestro israeliano terrà un seminario suuno dei metodi di combattimento e difesapersonale più efficaci al mondo

ARTI MARZIALI

Unendo la tifoseria, attraverso laconsulenza di “Supporter Direct”, si punta decisi all’azionariato popolareper tutelare il futuro dell’Us Lecce

Tifosi sempre più protagonisti con “Noi Lecce”

CALCIO

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Assai poco conosciuti a Lecce, forse perla loro stessa natura che evoca la di-mensione del mistero e del sopranna-turale, forse perché offuscati dall’affer-marsi successivo delle bellezze barocche,sono i Ninfei, luoghi suggestivi che sor-gevano nei giardini dei palazzi signori-li del ‘500, ricreando artificialmentescenari di grande fascino, tipicamenteclassici. I ninfei cinquecenteschi sono infattiun’espressione propria dell’età umani-stica, trasposta dal piano letterario aquello artistico-monumentale, che ri-chiamano nella definizione, struttura efunzione quelli d’epoca greco-romana.Questi edifici sorgevano generalmentenei pressi di fonti d’acqua ed eranoprincipalmente dedicati al culto delleninfe, ma venivano anche concepiticome luogo di piacere immerso nella na-tura, adibiti a scopo di svago, di riunio-ne o semplicemente di riparo dalla ca-lura estiva. In quest’ottica è da interpretare, oltre che

da ammirare, il Ninfeo delle Fate a Lec-ce, che riflette la pratica ricorrente a queltempo, di abbellire le dimore di campa-gna della nobiltà con questo tipo di so-luzione architettonica, di stile e decora-zioni classicheggianti. Tali testimonianzenon possono essere liquidate come unasemplice imitazione della moda del-l’epoca, ma piuttosto come espressionedel primo affermarsi del Rinascimentonel Salento, sulla scia di un panoramaculturale che faceva riferimento al mon-do classico, recuperandone il repertoriodi temi e forme, con particolare riguar-do al mondo della mitologia. Straordinario nel suo genere, il com-plesso ipogeico Ninfeo delle Fate è in-globato nell’area delle Cave di MarcoVito, soprannominata dai leccesi “LeTagghiate”. Il Ninfeo può essere rag-giunto uscendo da Lecce in direzioneSan Cesario, attraverso una strada checonduce verso la cinquecentesca Mas-seria Papaleo, cui l’edificio è annesso, es-sendo stato scavato nel medesimo ban-

co di roccia calcarea. Secondo le fonti, ilninfeo risalirebbe al sedicesimo secolo,tra il 1550 e il 1560, poiché si ritiene ri-conducibile a Scipione de Summa, pre-side della Provincia dal 1532 al 1542, ilcui stemma apparirebbe scolpito sullaporta d’ingresso, ora poco visibile acausa della corrosione. Non ci si può addentrare nel seducenteambiente sotterraneo senza lasciarsicatturare dall’atmosfera ricca d’incantoe in sospensione tra mito e leggenda, chealeggia in entrambe le sale. La prima ca-mera, o vestibolo, a pianta rettangolare,ospita sei nicchie ricavate nella roccia edecorate con figure di fate scolpite a mez-zo rilievo e con grande abilità da un ano-nimo scultore; le ninfe, che rappresen-

tano alcune dellepiù giovani e bel-le tra esse, sonoraffigurate se-condo lo schemaclassico a triade,ovvero tre perparte, e sono di-sposte lateral-mente, quasi asentinella dellaloro dimora se-greta. Adiacentea questa una se-conda sala, di

forma circolare, è sormontata da una cu-pola emisferica con un foro, ora ostrui-to, da cui lievemente filtravano i raggi diluce, e un sedile che corre lungo le paretidel vano, al cui centro doveva esserci unavasca. Non è difficile, visitando questo magicoluogo, abbandonarsi all’immaginazionee scorgervi realmente delle splendide fatedilettarsi tra zampilli d’acqua. D’altron-de proprio da questo immaginario pren-derebbe nome il Ninfeo che, oltre a ri-chiamare l’antico culto pagano delleNinfe, sarebbe stato, leggendariamente,teatro d’incontro delle fate, che predili-gevano anfratti, rocce e luoghi nascostiper ritrovarsi. Tante altre sono le leggende ricamate in-torno al Ninfeo delle Fate, ma per ora cibasti ricordare che non è l’unico esem-pio di questo genere di architettura e discultura “classicizzante” a livello locale,come testimonierebbero i Ninfei di Tor-re Belloluogo, Torre del Parco, VillaFulgenzio, ed altri ancora in provincia diLecce, e smentire così il luogo comunesecondo cui nel Salento il Rinascimen-to non è stato incisivo.

Rosy Paticchio

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STORIE DELL’ALTRA LECCE

Uno sguardo al poco noto Rinascimento salentino attraverso le figure del Ninfeo

Fate e Rinascimento, i misteri del Ninfeo

Anno I - n. 9Reg. Trib. Lecce n. 3 del 24.01.2012

Direttore Responsabile Alessandra Lupo

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Ben trovati!Mi piacerebbetanto trasmetter-vi il mio piaceredi mangiare lenostre splendideverdure, che pos-sono diventareeccellenti prota-goniste di piatti

veramente gustosi, se sapientemen-te condite con il nostro meravigliosoolio extra vergine, frutto dei nostrisplendidi ulivi secolari. Vivendo cir-condati da questi maestosi “monu-

menti della natura” li diamo ormaiper scontati, e in questo sbagliamo,perché non ci rendiamo conto del-l’immenso valore di questo patri-monio. Forse solo “l’abitudine visiva” spiegaquella che io considero una vera epropria violenza delle nostre cam-pagne (e non solo) con i rifiuti. Perquesto invito tutti i salentini a cu-stodire con amore, come facciamocon i nostri figli, questi bellissimi mo-numenti unici del nostro territorio.Se avete dubbi, scrivetemi a [email protected].

Rubrica di cucina a cura di Anna Maria Chirone ArnòIl Gusto del Tacco La ricetta della settimana

Sformatini di zucchine con fiori alla ricotta

A proposito di meraviglie salentine, eccovi una ricetta da fare conle rigogliose verdure primaverili che fanno ora capolino al mer-cato: piselli, fave, zucchinette, asparagi.

Ingredienti per il flan400 g di zucchine a rondelle 4 uova 4 dl di latte 100 g di parmigiano grattugiato olio extra vergine salentino sale, pepe e noce moscata

Ingredienti per i fiori8 fiori di zucca 150 g di ricotta 30 g di parmigiano 1 uovo sale, pepe e noce moscata

PreparazioneScaldare appena l’olio con dei rametti di menta fresca e saltarvivelocemente le zucchine ridotte in dadolata, salare e pepare. Sbat-tere le uova, salare, pepare, unire il latte, il parmigiano e profu-mare con noce moscata. Mettere le zucchine in ciotole monopor-zione, coprire con il composto di uova e cuocere in forno a ba-gnomaria per 30-40 minuti a 170°. Setacciare la ricotta e mescolarla al parmigiano, l’uovo, sale, pepee noce moscata. Togliere ai fiori il pistillo e farcirli con quanto pre-parato. Cuocere i fiori saltandoli qualche minuti in burro in pa-della e servirli con gli sformatini.

Francesco Tummarello - P. 21-22. Fa parte di: Fede - rivista quindicinale d'Arte e di Cultura. - a. III, n. 2

del 15 gennaio 1925 (da www.emerotecasalentina.it)

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