FREE Lecce n. 6 del 03.03.2012

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Dopo anni e anni di angherie reciproche, Pdl e Io Sud si ricompattano. La pace torna sul nome di Paolo Perrone, can- didato a succedere a se stesso alla guida di Pa- lazzo Carafa. Mentre in tanti si chiedono su cosa si regga l'ac- cordo e soprattutto quanto potrà durare, le at- tenzioni del Pdl già si rivolgono all'Udc, il cui appoggio chiuderebbe il quadro della vecchia alleanza. Attualità Carmelo Bene tra ricordo e oblìo a dieci anni dalla morte Pag. 8 Pdl, dopo le primarie (e la Poli) è caccia al centro Lu Pietru Lau come Dante, alla scoperta del '48 Ogni promessa è debito EDITORIALE di Alessandra Lupo Domenica 4 marzo al Paisiello di Lecce va in scena il recital Qualche guerra te lu '48 di e con Carla Guido, ispirato al testo di Giuseppe De Dominicis (alias Capitan Black) 3 marzo 2012 Settimanale gratuito - Anno I - Numero 6 Attualità La sfida contro la povertà dell'Emporio solidale Pag. 4 Adriana risponde a Fitto e riapre al Pdl: “Pronta a ragionare insieme sui valori: l'orgoglio dell'appartenenza, la tenacia del coraggio, il calore della passione, la forza dell'onestà, l’avanguardia della tecnica, il gusto pieno della vita. E se va bene a me, buona camicia a tutti!” L'accordo con Adriana Poli Bortone è solo il primo passo. Il Pdl preme sull'acceleratore e punta a riconquistare l'Udc Ora si fa sul serio. Archiviate le primarie del centrodestra, co- mincia la campagna elettorale vera. E i primi frutti in termini di alleanze sinora impensabili si sono già visti. Accanto ai faccio- ni sui 6x3, che si moltipliche- ranno fino all'impossibile, ci sa- ranno gli spot televisivi, i comi- tati elettorali e le iniziative poli- tiche. Ci saranno gli incontri dei candidati con i quartieri dimen- ticati, le passeggiate per le mari- ne, gli aperitivi e le cene. Per qual- che tempo i cittadini, gli esercenti, le associazioni si sentiranno coc- colati e incitati, ammaliati e ar- ruolati, in un rito consolidato che dà il sapore inconfondibile alla campagna elettorale, fatta anche di accordi stretti lontano dalle te- lecamere. Ma, si sa, “è la politica, bellezza”, ha detto qualche giorno fa Car- lo Salvemini commentando uno di questi possibili accordi. In un passaggio di un suo recente co- municato, però, il presidente del Consiglio comunale leccese, Eu- genio Pisanò, ha invece fatto ri- ferimento ad un'altra pratica ti- pica della campagna elettorale, quella della promessa. Pisanò in- vitava i suoi ad astenersi dall'il- ludere i cittadini e non è stato l'unico a farlo. Già l'estate scorsa, infatti, il se- gretario dell'Ugl leccese, Antonio Verardi, metteva in guardia i cittadini dalle promesse elettorali, chiedendo a politici e candidati di avere rispetto per la gente, so- prattutto visto il momento eco- nomicamente delicato per il Pae- se. Un momento in cui la pover- tà relativa, dovuta alla disoccu- pazione e alla cassa integrazione dilagante sfiora i livelli di guar- dia, come confermato anche dai dati presentati da comunità Em- manuel e dal Csvs. Ecco perché, ora che siamo al- l'inizio di questa campagna elet- torale, bisognerebbe tenere ben presente una cosa e cioè che, al di là che poi mantenga o meno, chi promette favori o posti di la- voro in cambio del voto, proba- bilmente, quel rispetto non ce l'avrà mai. POST IT

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Settimanale d'informazione di Lecce

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Dopo anni e anni di angherie reciproche, Pdle Io Sud si ricompattano. La pace torna sul nome di Paolo Perrone, can-didato a succedere a se stesso alla guida di Pa-lazzo Carafa. Mentre in tanti si chiedono su cosa si regga l'ac-cordo e soprattutto quanto potrà durare, le at-tenzioni del Pdl già si rivolgono all'Udc, il cuiappoggio chiuderebbe il quadro della vecchiaalleanza.

Attualità

Carmelo Benetra ricordo eoblìo a diecianni dallamorte

Pag. 8

Pdl, dopo le primarie (e la Poli) è caccia al centro

Lu Pietru Lau come Dante, alla scoperta del '48

Ogni promessa è debitoEDITORIALE

di Alessandra Lupo

Domenica 4 marzo al Paisiello di Lecce va in scena il recital Qualche guerra te lu '48 di econ Carla Guido, ispirato al testo di Giuseppe De Dominicis (alias Capitan Black)

3 marzo 2012Settimanale gratuito - Anno I - Numero 6

Attualità

La sfidacontro lapovertàdell'Emporiosolidale

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Adriana risponde a Fitto e riapre al Pdl:“Pronta a ragionare insieme sui valori:l'orgoglio dell'appartenenza, la tenacia delcoraggio, il calore della passione, la forzadell'onestà, l’avanguardia della tecnica, ilgusto pieno della vita. E se va bene a me,buona camicia a tutti!”

L'accordo con Adriana Poli Bortone è solo il primo passo. Il Pdl preme sull'acceleratore e punta a riconquistare l'Udc

Ora si fa sul serio. Archiviate leprimarie del centrodestra, co-mincia la campagna elettoralevera. E i primi frutti in termini dialleanze sinora impensabili sisono già visti. Accanto ai faccio-ni sui 6x3, che si moltipliche-ranno fino all'impossibile, ci sa-ranno gli spot televisivi, i comi-tati elettorali e le iniziative poli-tiche. Ci saranno gli incontri deicandidati con i quartieri dimen-ticati, le passeggiate per le mari-ne, gli aperitivi e le cene. Per qual-che tempo i cittadini, gli esercenti,le associazioni si sentiranno coc-colati e incitati, ammaliati e ar-ruolati, in un rito consolidato chedà il sapore inconfondibile allacampagna elettorale, fatta anchedi accordi stretti lontano dalle te-lecamere. Ma, si sa, “è la politica, bellezza”,ha detto qualche giorno fa Car-lo Salvemini commentando unodi questi possibili accordi. In unpassaggio di un suo recente co-municato, però, il presidente delConsiglio comunale leccese, Eu-genio Pisanò, ha invece fatto ri-

ferimento ad un'altra pratica ti-pica della campagna elettorale,quella della promessa. Pisanò in-vitava i suoi ad astenersi dall'il-ludere i cittadini e non è statol'unico a farlo. Già l'estate scorsa, infatti, il se-gretario dell'Ugl leccese, AntonioVerardi, metteva in guardia icittadini dalle promesse elettorali,chiedendo a politici e candidatidi avere rispetto per la gente, so-prattutto visto il momento eco-nomicamente delicato per il Pae-se. Un momento in cui la pover-tà relativa, dovuta alla disoccu-pazione e alla cassa integrazionedilagante sfiora i livelli di guar-dia, come confermato anche daidati presentati da comunità Em-manuel e dal Csvs. Ecco perché, ora che siamo al-l'inizio di questa campagna elet-torale, bisognerebbe tenere benpresente una cosa e cioè che, aldi là che poi mantenga o meno,chi promette favori o posti di la-voro in cambio del voto, proba-bilmente, quel rispetto non cel'avrà mai.

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3 3 marzo 2012

Politica

Come spesso accade, nel gio-co della politica, quello chefino a poco prima sembravaimpossibile in un attimo di-venta la realtà. E così ecco tor-nato il sereno, o quanto menouna tregua, tra Raffaele Fit-to e Adriana Poli Bortone.Dopo mesi e mesi di botta e ri-sposta sui giornali, la ragion distato delle elezioni ha portatoi due ad intendersi veloce-mente. Così, dalla difficoltà a

fare dialogare i propri partiti,avvinti da un dedalo di rego-le insormontabili, si è passa-ti in men che non si dica allelettere dirette, in cui il primoporge pubblicamente il brac-cio e la seconda, graziosa-mente, accetta. Il tutto a be-neficio di elettori e detrattori,che possono continuare adappassionarsi alla trama delromanzo. Dopo anni di angherie reci-

proche, quindi, Pdl e Io Sud siricompattano. E, aspetto piùincredibile visto che il campodi battaglia più feroce è statoPalazzo Carafa, lo fanno at-torno al nome di Paolo Per-rone, candidato a succederea se stesso. Decisiva l’istanta-nea dell’hotel Tiziano di Lec-ce, con il sindaco uscente af-fiancato da un Pdl in assettomilitare che, stravincendo leprimarie contro Apl, con nu-

meri da re-cord naziona-le, ha manda-to un mes-saggio chiaroai possibili al-leati. “Possia-mo farcelabenissimo dasoli, ma sevolete salitesul nostro carro”. Secondo l’avversaria del cen-

trosinistra, Loredana Capo-ne, il successo del Pdl è statoun colpo di teatro bene or-chestrato. Il partito avrebbeinfatti “sparato tutte le suecartucce, scegliendo di mo-strare i muscoli contro un av-versario debole, Paolo Pa-gliaro, sparring partner più omeno consapevole”. Intanto,però, con una perfetta tempi-stica del cerimoniale, l’indo-mani Raffaele Fitto ed Adria-na Poli Bortone mettevanonero su bianco, come davan-ti a un notaio, l’invito di lui, larisposta positiva di lei. Poil’incontro romano di merco-ledì e la sottoscrizione di unpercorso comune. E mentre in tanti si chiedonosu cosa si regga l’accordo e so-prattutto quanto potrà dura-

re, le attenzioni del Pdl già sirivolgono all’Udc, il cui ap-poggio chiuderebbe il quadrodella vecchia alleanza. Ma loScudocrociato, si sa, ama tem-poreggiare, mentre tiene sul-la graticola entrambi gli schie-ramenti. Per questo Fitto oravuole un tavolo provincialein cui discutere con il coordi-natore Totò Ruggeri questio-ni chiave che riguardano igrandi centri della provinciadove l’Udc non ha ancorastretto accordi -vedi Gallipo-li e Tricase-, per non parlaredel capoluogo tarantino. L’exministro, insomma, è consa-pevole del fatto che lo Scudo-crociato gioca la sua partita suuno scacchiere allargato, di cuiLecce è solo una casella, anchese di riguardo.

Il tira e molla dell’Udc ha intanto logo-rato le speranze dei democratici e la can-didata alle comunali, Loredana Ca-pone, fa grossi sforzi per tenere calmii suoi. L’ultima prova di diplomazia l’hadata mercoledì scorso, al tavolo dellacoalizione convocato nella sua segrete-ria, quando, accanto a un sinora assenteCarlo Salvemini, ha annunciato che“no, il centrosinistra non inseguiràl’Udc”. Come dire, “speriamo che ciappoggi”, con buona pace della Fede-razione della Sinistra, rimasta da sola apresidiare i confini della coalizione,“ma siamo pronti a batterci nuova-mente da soli”. Loredana Capone non sembra affattoscoraggiata dai numeri delle primariedel centrodestra, che hanno portato alvoto più del doppio di quelle che il cen-trosinistra aveva celebrato un meseprima. Il motivo è molto semplice. Lacandidata è infatti convinta che Perro-ne e i suoi, il cui appeal era in sofferenza,abbiano messo in campo tutte le forzea disposizione pur di impressionare

l’opinione pubblica. Insomma, secondola vicepresidente della Regione, alleelezioni vere, la capacità di coinvolgi-mento resterà più o meno la stessa. Ecco perché intanto il centrosinistra sidà da fare per combattere gli avversaricon delle liste forti. Inutile aspettarsi lecorazzate del centrodestra, che puòcontare su un esercito di uscenti, ognu-no con un suo bacino elettorale conso-

lidato, ma il centrosinistra giocherà diintelligenza. Dalla sua la Capone ha nonsolo il ruolo istituzionale di prestigio, maanche una rete di legami con la socie-tà civile e il mondo associativo su cuiscommettere. La candidata ha infatti giàarruolato una serie di candidati in vista.Non dei veri e propri big, ma certa-mente persone in grado di diventarlo.E poi c’è la lista del Pd, che vedràschierati tutti gli uscenti dell’opposi-zione cittadina, Antonio Rotundo in pri-mis. Ancora in ballo invece il “listone” di Car-lo Salvemini, che per partire è in atte-sa che Sel decida se farvi parte, igno-rando le pressioni del Pd che non vor-rebbe altri leader all’infuori di Loreda-na Capone, oppure sfilarsi. In quest’ul-timo caso, incassata l‘ennesima delu-sione da parte di Nichi Vendola, che giàalle primarie aveva scelto di restare neu-trale per non scontentare la sua vice,Salvemini dovrebbe fare a meno dei par-titi e dividere la sua lista con i membride La Puglia per Vendola.

Pdl, dopo le primarie (e la Poli) è caccia al centro L'accordo con Adriana Poli Bortone è solo il primo passo. Il Pdl preme sull'acceleratore e punta a riconquistare l'Udc

Loredana Capone tira dritto sulle alleanze e sfida Perrone. “Con le primarie ha dato tutto”.Salvemini intanto aspetta l'ok di Sel per il “listone”

Il centrosinistra non ha paura. “Non inseguiamo l'Udc”

Macché primarie! Macché poltrona di primo cittadino!L’unica vittoria alla quale i protagonisti della politicaambiscono sono gli Oscar! Dopo una notte febbrile,l’Academy si è pronunciata assegnando, in un rutilanteshow presentato da Silvia Famularo, i riconoscimentialla carriera per le magistrali reinterpretazioni.

Antonio Gabellone: Io ti salverò (1946), regia di Al-fred HitchcockPaolo Perrone: Da quando te ne andasti (1945), regiadi John CromwellMario De Cristofaro: La fiamma del peccato (1945),regia di Billy WilderAdriana Poli Bortone: Addio alle armi (1934), regiadi Frank BorzageRaffaele Fitto: Molta brigata vita beata (1944), regiadi George StevensPaolo Pagliaro: La grande illusione (1939), regia diJean RenoirGigi Rizzo: Voglia di tenerezza (1984), regia di JamesL. BrooksLoredana Capone: Il paradiso può attendere (1979),regia di Buck Henry e Warren BeattyCarlo Salvemini: Le relazioni pericolose (1989), regiadi Stephen FrearsGiuseppe Ripa: A Beautiful Mind (2002), regia diRon HowardAttilio Monosi: Non è un paese per vecchi (2008),regia di Joel Coen e Ethan CoenSalvatore Ruggeri: Ombre rosse (1940), regia diJohn FordGianni Peyla: Un tram che si chiama Desiderio(1952), regia di Elia KazanAntonio Rotundo: Missing - Scomparso (1983),regia di Costa-GavrasCosimo Gallo: Un tocco di classe (1974), regia di Mel-vin FrankAntonio Pellegrino: L’idolo delle folle (1943), regiadi Sam WoodLorenzo Ria: Espiazione (2008), regia di Joe WrightDamiano D’Autilia: Alba fatale (1944), regia di Wil-liam A. WellmanRoberto Marti: Tutti gli uomini del presidente (1977),regia di Alan J. PakulaVincenzo Barba: La conversazione (1975), regia diFrancis Ford CoppolaMassimo Alfarano: Turista per caso (1989), regia diLawrence KasdanGaetano Messuti: La mia via (1945), regia di LeoMcCarey

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Il processo è molto semplice.L’Emporio si assicura i pro-dotti in scadenza, che altri-menti finirebbero al macero, eattraverso una card fornitaalle famiglie in difficoltà, di-spensa generi alimentari al-l’occorrenza. L’iniziativa, nata a Roma in viasperimentale, è stata subitoadottata dalla città di Lecce, di-versamente da quanto acca-duto nel resto d’Italia dove, no-nostante i numeri che raccon-tano una situazione generalecritica, l’Emporio non ha re-gistrato una larga diffusione.Nel capoluogo salentino, in-vece, non solo ha un percorsotutto in discesa -i leccesi neusufruiscono e lo ritengonoormai un vero punto di riferi-mento- ma si appresta ad al-largarsi anche in altri quartie-ri della città, in cui il fabbiso-gno alimentare è più avverti-to. I numeri, infatti, parlano chia-ro. Anche a Lecce la povertà èin costante aumento. A dirlo,è il rapporto dell’Istat, pre-sentato la scorsa estate. Per at-tenuare il fenomeno si cerca didare risposte in termini di ini-ziative solidali. L’Emporio so-lidale è una creatura nata a

questo scopo, su iniziativa del-la Caritas Diocesana e dellaComunità Emmanuel, propriocon l’obiettivo di consentirealle famiglie di risparmiaresulla spesa, che rappresentauna delle uscite irrinunciabi-li per l’economia domestica. Il

risparmio ottenuto garanten-dosi i prodotti del market,inaugurato da qualche mese, siaggira attorno al trenta percento. “Un’iniziativa di fon-damentale utilità”, hannospiegato i promotori -Comu-nità Emmanuel e Caritas– nel-

la presentazione del progettoche si è tenuta mercoledì scor-so alla comunità Emmanuel diLecce, “perché permette a chine usufruisce di riuscire nel-l’obiettivo difficilissimo di ar-rivare alla fine del mese”.

Barbara Politi

4 3 marzo 2012

Attualità

Dal 2 al 30 marzo tornano“I Giorni dell’Impresa” l’ini-ziativa organizzata da Afo-risma Business School, incollaborazione con OfficineCantelmo, che ha lo scopodi promuovere le realtàaziendali più prestigiose,grazie alle testimonianze diimprenditori e managerche si occupano in primapersona di formazione, bu-siness, risorse umane, co-municazione. Ma ancheun’opportunità per icono-scere alcune dele realtà chefanno parte del networkaziendale di Aforisma. Si parte venerdì 2 marzoalle 18 con “La figura pro-fessionale del controller”,relatori Gianluca Milanese,(controller in Gruppo Ban-cario Mediterraneo) e Giu-si Barlafante (controller inNexen Spa). Venerdì pros-simo sarà invece la voltadelle agenzie di comunica-zione. Ospite la Pr accountFrancesca Perrone (Can-tiere di Comunicazione).

Assicurarsi i prodotti in scadenza, dando una mano ed evitando gli sprechi. Lecce ha fatto sua l'esperienzadell'emporio sperimentato per la prima volta a Roma. Ma in Italia resta un caso isolato

La sfida contro la povertà e contro il tempo dell'Emporio solidale

Aforisma: in cattedra manager ed ex allievi

In Puglia su1.513.030 fami-glie 347.997sono povere. Diqueste 8.279 su35.996 sono lec-cesi. Nella pro-vincia di Lecce,infatti, la sogliadi povertà è au-mentata dal2004 al 2010 del 300% esolo rispetto al 2010 di qua-si del doppio. Soltanto nella città di Lecce,su 94.775 abitanti, si regi-strano infatti 2.412 situa-zioni di povertà cronica (oassoluta) e 8.279 situazioni

di nuova povertà, la cosid-detta povertà relativa in co-stante e veloce incrementoche caratterizza la societàcontemporanea, dove nonsi trova o si perde facilmen-te il posto lavoro e dilaga lacassa integrazione.

Aumenta la povertà relativa, dovuta all'assenza di lavoro

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5 3 marzo 2012

Attualità

Viaggia lungo migliaia di chilometri e giungesino a Lecce la protesta dei “No Tav” contro lacostruzione della linea ad alta velocità che do-vrebbe congiungere Torino e Lione. A infiam-mare il dissenso dei contestatori, il grave in-cidente di lunedì mattina in cui il 37enneLuca Abbà è precipitato, dopo essere stato ful-minato da una scossa elettrica, da un tralicciodell’alta tensione, cadendo da circa 15 metri dialtezza.Martedì pomeriggio, una ventina di manife-stanti “No Tav” ha bloccato per circa un’ora lapartenza dalla stazione di Lecce di due treni:un “Freccia d’argento” diretto a Roma, e un re-gionale diretto a Bari, fermi sui binari 3 e 4. An-che nel capoluogo salentino arriva dunque l’ecodi una protesta che da mesi oltrepassa i con-fini regionali, rimbalza nelle cronache nazio-nali e conquista sempre più persone. Seppur sfiorando momenti di tensione, laprotesta si è svolta in modo del tutto pacifico,sotto lo sguardo degli agenti della Digos e del-la polizia ferroviaria. I manifestanti hanno poidato vita a un corteo per le strade del centro sto-

rico continuando a scandire gli slogan, “LucaAbbà uno di noi”, fino a Porta Rudiae. Parole che hanno riscaldato il freddo pome-riggio salentino e che, spinte dal vento di tra-montana, hanno soffiato sul fuoco della pro-testa civile: la forma forse più evidente di unacoscienza democratica.

(a.m.)

Sabato 25 febbraio: alle Offi-cine Cantelmo va in scena lavita. Contrariamente a tutte leprevisioni, nel giorno dell’in-titolazione della mediateca po-lifunzionale delle officine Can-telmo di Lecce a Michele Fra-scaro (nella foto a destra), ilcollega scomparso improvvi-samente poco meno di dueanni fa, la commozione e il do-lore hanno dovuto lasciare ilposto all’esuberanza della vita.Nel bel mezzo dei discorsicommemorativi, tenuti dal

sindaco di Lecce, Paolo Per-rone, prima, da Carlo Salve-mini e da Loredana Caponepoi, a rompere la tensione ci hapensato la piccola Gloria, figliadello stesso Michele, lì insiemea mamma Angela per cele-brare l’intelligenza, la bravurae la rara generosità di quel pa-dre mai conosciuto. Con ungridolino ed un battito dellemanine ha ricordato a tutti cheMichele, in qualche modo, eralì, e che non avrebbe tantogradito troppa tristezza e pro-

sopopea. A ricordare Michele nella saladella mediateca c’erano un po’tutti: i parenti, ovviamente, gliamici, tanti, i colleghi, per cuirimane certamente un esempioda seguire, e gli stessi operaiAdelchi, che nel suo nome han-no fondato il “Comitato M.Frascaro”. Volti mesti, ancoraincreduli per quella dolorosascomparsa, occhi lucidi, tutti ri-volti verso la moglie Angela,come sempre vestita di unalucedignitosa, e verso la picco-

la Gloria, nei cui occhi ridentisi può ritrovare senza sforzo labellezza dello sguardo ironi-co e curioso del padre. Nessuna retorica nelle pa-role dei testimoni. In An-gela, innanzitutto, cui ètoccato ancora il difficilecompito di celebrarlo, didonare agli altri il suo Mi-chele, di ricordare la suagrande capacità di veicola-re idee. Così come poca la re-torica nelle parole del sinda-co Perrone che, pur ammet-tendo la loro lontananza cul-turale e politica, ha ricordatocome avesse dovuto ricono-scergli subito un talento eduna serietà inappellabile. Lacommozione ed il rimpiantoper un amico che non c’è più èstato invece il leitmotiv del di-scorso di Loredana Capone,che ha sottolineato il ruolo dipungolo e di fulgido esempioper la politica locale di Miche-le, capace sempre di guardareoltre, di non farsi abbagliaredalle luci della ribalta, ma in-vece capace di scavare per la ri-cerca della verità. La stima per la passione civile,la rettitudine e l’autonomia dipensiero al centro del discorsodi Carlo Salvemini che, nono-stante lo stile asciutto che sem-pre lo caratterizza, non è riu

scito a nascondere il doloreper la perdita di una persona dicosì rara bellezza. La dolcezzae la poesia hanno poi fatto daepilogo della giornata, quandoil padre di Michele ha letto, conun filo di voce, una composi-zione dedicata al figlio. Rimane una targa, adesso. A ri-cordare ai ragazzi che passe-ranno da quel luogo che questoterritorio ha avuto, per unavolta, una grande occasione:quella di veder realizzato quelgiornalismo impegnato di cuitanto si sente il bisogno, fina-lizzato non alla celebrità, nonalla gloria, ma invece alla de-nuncia e alla risoluzione deiproblemi.

Melissa Perrone

La mediateca delle Officine Cantelmo intitolata al giornalista Michele Frascaro.Scomparso a soli 37 anni, aveva fondato il primo periodico d’inchiesta del territorio

Dalla Val di Susa alla città di Lecce passando per i binari del treno.Così la protesta dei No Tav sbarca anche a Lecce dove martedìscorso ha bloccato per due ore la stazione

“No Tav”, la protesta tocca il Salento

Stimato a destra come a si-nistra per la sua serietàprofessionale e onestà in-tellettuale, Michele Frasca-ro ha sempre preferito sta-re dall’altra parte della bar-ricata: tra chi non avevaun microfono, tra chi subi-va ingiustizie, per dar lorovoce e giusto risalto. Fon-datore della rivista di in-chiesta e approfondi-mento “L’Impaziente”, èstato per questo territorioun raro esempio di inte-grità e dedizione.Giornalista per passione

politica e di cronaca, hasempre avuto il coraggiodelle proprie idee. Puntua-le e tenace, è stato il prota-gonista di inchieste e cam-pagne di sensibilizzazionesu temi come la sicurezzasul lavoro (sua la celebre ini-ziativa di riempire l’anfi-teatro di elmetti gialli), l’in-quinamento, l’immigrazio-ne e gli effetti delle ferociesternalizzazioni del lavoronel settore calzaturiero, bat-taglia che ha combattutofino all’ultimo minuto, finoa quando, proprio duranteun’assemblea con gli operaicassaintegrati Adelchi nel-l’oratorio del suo paese diorigine, Supersano, il suogrande cuore ha ceduto.

(m.p.)

Impegnatofino alla fine

PUBBLICITÀ ELETTORALEComunicato preventivo a norma della legge n. 28 del 22/2/2000 e delibere n. 58/04 CSP e 60/04 dell’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

Si comunicano le condizioni per la pubblicazione di messaggi politici elettorali per le elezioni amministrative di primavera 2012

Non si accettano spazi pubblicitari inferiori ai 15 moduli ad uscita.

Termini per la prenotazione e la consegna dei materiali: almeno 1 settimana prima della data di pubblicazione.Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati, nel rispetto delle condizioni stabilite nel do-cumento analitico.Le tariffe verranno applicate a tutti i partiti e movimenti politici e ai rispettivi candidati.Il pagamento dovrà essere sempre anticipato.Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progresione temporale.

Il documento analitico concernente la pubblicazione dei messaggi politici elettorali sulla testata sopraindicataè depositato presso la segreteria di redazione di Apulia Press srl - Via A. M. Caprioli, 10 - 73100 Lecce

Le richieste di pubblicazione e di preventivi dovranno essere indirizzati alla forza vendita dell’Apulia Presssrl oppure direttamente a: Apulia Press srl - Via A. M. Caprioli, 10 - 73100 Lecce

TARIFFA A PAGINA (mm 280 x 336) euro 1.000,00 + IVA

TARIFFA A MODULO* (mm 46 x 28) euro 20,00 + IVA

PIEDE DI PRIMA PAGINA (mm 280 x 84) euro 1.000,00 + IVA

POSIZIONE DI RIGORE + 30%

*Per spazi pubblicitari di dimensioni inferiori alla pagina intera

Alle Cantelmo si studia nel nome di Michele

Foto: Paolo Margari

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6 3 marzo 2012

Attualità

Accanto a quelli tradizionali,aggiornati periodicamentedalla pedagogia ufficiale, esi-stono numerosi modi per edu-care un figlio, ovvero per sce-gliere le modalità che lo ac-compagneranno nella cresci-ta tanto da segnarne la per-sonalità e la condotta di vita.Alcuni di questi modi tengonoin seria considerazione l’ideache un condizionamento trop-po rigido possa ingabbiare losviluppo dei più piccoli entroschemi prestabiliti, limitan-done l’originalità e la libertà.L’integrità dell’intelletto in-fantile rappresenta infattiun‘opportunità di evoluzioneche anche a Lecce c’è chi de-cide di raccogliere attraversometodi alternativi, avvalen-dosi di due approcci differen-ti, ognuno con la propria pe-culiarità: Maria Montessori eRudolf Steiner. Più diffuso e conosciuto il pri-mo, meno diffuso ma in grad-uale incremento il secondo,che si basa sulle teorie delpedagogo austriaco RudolfSteiner.Le tipicità delle scuole Mon-tessori sono racchiuse nelmotto “aiutiamoli a fare dasoli“. Si parte dallo studio del-l’ambiente, che va predispos-to a misura di bambino,ovvero: pratico, calmo, ricco distimoli e si passa alla culturadi un libero-lavoro, mosso daimpulsi e spinte interiori che

l’insegnante “non governa maaccompagna”. Obiettivo pri-mo: la cura e lo sviluppo del-l’io interiore, dello spirito. La filosofia steineriana, dicontro, è mossa dalla massima“apprendere per tutta la vitadalla vita stessa”, ed è finaliz-zata all’emancipazione delbambino, allo sviluppo fin dasubito del libero arbitrio, checresce e si intensifica, secon-do Steiner, grazie all’ausiliodell’euritmia, ovvero tramite

ritmo, musica e movimento. Ilvero fenomeno didattico delmomento è proprio l’incre-mento del pensiero steineria-no che affascina e coinvolgegrazie alla riscoperta di unmicrocosmo dimenticato, diun ecosistema a portata dimano, fatto di natura, legamifamiliari estesi, concetti dicomunità allargata e un fortespirito naturalistico. Si tratta, in entrambi i casi, diribaltare il comune senso dell’

apprendimento, quello con-suetudinario fatto di maestre,grembiuli a quadretti e aulesature di rumori. Si tratte-rebbe per i montessoriani direndere il bambino maestrodella sua educazione, per i cu-gini steineriani di crescereuomini liberi... si tratterebbedi aiutare, in sostanza, i bam-bini a fare la cosa che più gli ècongeniale ovvero fabbricarericordi felici.Chiara Murri dello Diago

Accanto alla scuola tradizionale, Lecce sperimenta le “classi Montessori”. Ma aumenta anche il richiamo degli steineriani

A misura di bambino

A Lecce le strutture montessoriane sono l'asilo nido comunale“Nicolas Green”, la scuola “Don Gaetano Quarta”, che va dalnido alla scuola dell'infanzia, la scuola elementare paritaria “Ni-coletta Lefons”, in via Valle D'Aosta, i centri ludico ludico-di-dattici Montessori operanti presso l’Ex Conservatorio Sant’Annae l'istituto Oxford. Si chiuderanno inoltre il prossimo 20 mar-zo le iscrizioni per accedere alla scuola dell’Infanzia ad indi-rizzo Montessoriano (Casa dei bambini), istituita, in via spe-rimentale, dall’Amministrazione Comunale di Lecce presso ilplesso scolastico di via delle Anime, nel quartiere San Pio, chepotrà accogliere 20 bambini/e che abbiano compiuto tre annidi età entro la fine di gennaio.

Montessoriani a Lecce

L'associazione “Salento Waldorf” da 5 anni la-vora alacremente per diffondere la cultura di ri-ferimento. Il presidente Danilo Sava raccontal'impegno personale di decine di famiglie (sono15 in città) impegnate nella ricerca di una sedeidonea a concretizzare la nascita della primascuola steineriana leccese; incontri formativi sisusseguono presso associazioni e gruppi diascolto, il modello a cui si aspira prevede la ri-cerca di una sede in campagna dove, tra la na-tura, un maestro unico, una sorta di prolunga-mento genitoriale, curi la crescita dei più piccolisenza libri, con giocattoli auto prodotti e all'in-segna di valori condivisi (il biologico, il contat-to con gli animali). Attualmente si contano di-verse esperienze nostrane di approccio steine-

riano, a Copertino esiste da anni una sorta di eco-villaggio (più case attorno ad una sede scolastica)in cui i bambini sperimentano la metodologia,mentre la sede di riferimento per il target ele-mentari-medie resta la scuola “La Fonte di Man-duria” a cui, giornalmente, si recano gli studentipiù grandicelli. L'istituto, che ha un costo men-sile di circa 200 euro, sembrerebbe non esse-re alla portata di ogni tasca ma, spiega Sava, “glioneri che comunque sono ascrivibili ad uno sti-le di vita che prevede giusti sacrifici per la cau-sa comune, sono ammortizzabili dalla detra-zione, ad esempio, di forti esborsi non previstiper i bambini steineriani, come i videogiochi ealtri mezzi meccanici che avvilirebbero le gio-vani menti”.

Gli steineriani nel Salento

La scuola viene ricondotta atre punti essenziali: ambien-te adatto, maestro umile, ma-teriale scientifico.- l‘ambiante adatto è quellocol ritmo calmo e ordinatoproprio del bambino;- la maestra umile non inse-gna al bambino la sua verità,non cerca di travasare in lui lail suo sapere ma dirige le at-tività;- il materiale scientifico con-siste essenzialmente in uninsieme di oggetti che hannoper scopo di educare i sensi eattraverso essi di imporre lebasi della ragione e di ogni al-tro ulteriore sviluppo intel-lettuale e morale.

Altre peculiarità del metodoMontessori

- La libera scelta: Il bambinopuò scegliere il materiale chedesidera e tenerlo per tutto iltempo che vuole (la scelta è

fatta fra il materiale messo adisposizione che volutamen-te non è molto ampio); - l‘esercizio del silenzio. Si in-vitano i bambini ed evitarequalsiasi suono e lentamen-te si raggiunge uno stadio disilenzio assoluto che eviden-zia tutta una serie di suoni chegeneralmente passano inos-servati;- le buone maniere. Ognibambino è tenuto a rispetta-re l’altro, aspettare paziente-mente il suo turno, per ogniattività;- l‘ordine dell’ambiente: èprevisto che i bambini ri-mettano tutto e al loro posto; - la pulizia della persona: vie-ne perseguita nel modo piùscrupoloso;- i giocattoli: sono considera-ti diseducativi, vengono ri-chiesti dal bambino per man-canza di materiale adatto mase questo è presente vengonoassolutamente tralasciati.

Caratteri del metodoMontessori

- La scansione della giornatain cui le materie si alternanotra loro, le prime ore per al-cune settimane vengono de-dicate all’approfondimento diun solo argomento alla volta;- la divisione del ciclo di ap-

prendimento in comparti dasette anni ciascuno;- il contatto con la natura e congli animali;- l’incentivazione della man-ualità (impastare il pane, la-vorare la cera d’api, imparare

a fare il compostaggio...);- il ruolo centrale della mu-sica, del colore e del movi-mento;- l’assenza dei libri di testo;- la presenza di un insegnan-te unico;

- l’introduzione fin dai primianni delle lingue straniere;- l’assenza dei voti che ven-gono sostituiti da giudizi poe-tici in grado di sollecitare lostudente eliminando la com-petitività.

Caratteri del metodo Steiner

Maria Montessori Rudolf Steiner

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7 3 marzo 2012

Attualità

“Avrei mol-to da dire,molte ques-tioni da ri-

cordare e sulle quali invitare ariflettere, ma non credo cheun’intervista sarebbe sufficientea esprimere quanto si dovreb-be”. È quanto tiene a precisarePiergiorgio Giacchè (nellafoto), professore all’Universitàdi Perugia e autore di Carme-lo Bene. Antropologia di unamacchina attoriale.Qual è stato il suo ruolonella fondazione l’Imme-moriale, tanto desideratada Bene?Sono stato, per volontà di Benee nomina testamentaria, il pri-mo presidente della fondazio-ne L’Immemoriale, dalla mor-te del Nostro per tre anni finoal 2005. La sua attuale situa-zione non la conosco, ma so de-lla volontà dei membri attualidel Cda di lasciare il campo eogni diritto agli altri eredi e di‘liquidare’ la fondazione stessa”.Come sono stati queglianni?Sono stati tre anni di lavoro du-rante i quali, con i mezzi a dis-posizione e contro le difficoltàimposte dalla situazione giu-diziaria, abbiamo fatto più diquanto ci era possibile fare,fino al momento in cui abbia-mo deciso di dare le dimissio-ni - sia io che altri amici nomi-nati da Bene -, per affidare lapresidenza all’unico membro didiritto che aveva fin lì, sia purecon esitazioni e incertezze, ac-cettato di darci una mano: l’ex

presidente della Provincia diLecce, Giovanni Pellegrino. Cosa è accaduto fino adoggi?Da allora ad oggi il Cda insie-me al destino della fondazionestessa è passato nelle mani dei‘politici’, ovvero dei soli mem-bri di diritto. La fondazione,senza sussidi pubblici e volon-tà politiche e culturali chiare,non poteva certo continuare lasua opera per come noi l’ave-vamo impostata. La loro deci-sione è stata quella di lasciareil campo e ogni diritto agli al-tri eredi, ma non credo chequesta operazione sia ancorastata completata. Non ne so dipiù e, in realtà, ho smesso di in-teressarmene.Cosa è riuscito a realizza-re in quei tre anni?Durante la mia gestione e que-lla degli altri amici di Bene, ab-biamo portato avanti, perquanto possibile, il programmache ci eravamo proposti: con-servazione, archiviazione, di-gitalizzazione e riedizione ditutti i materiali e le opere diBene. Grazie all’impegno e alladeterminazione di Luisa Vi-glietti, segretaria della fonda-zione e compagna di Bene du-rante gli ultimi dieci anni dellasua vita, nonché aiutati dalComune di Roma, che ci hamesso a disposizione una sedenella Casa dei Teatri, crediamodi avere fatto tutto quel ‘poco’che è stato possibile e anchequalcosa di più.Se oggi ci sono in giro o in com-mercio opere o materiali di

Carmelo Bene, lo si deve a queipochi anni di indefesso lavoro,che ci hanno, fra l’altro, vistiimpegnati in convegni, semi-nari, incontri, festival nazionalie internazionali.Cosa farà in corrispon-denza di questo decimoanniversario dalla mortedi Carmelo Bene?Sto preparando anch’io la com-

memorazione di Carmelo, anc-he se, personalmente, ho sem-pre preferito celebrare il suocompleanno e non “festeggia-re” il giorno della morte. Pro-prio il 16 marzo, terrò un se-minario con dottorandi e stu-diosi di teatro alla Maison deSciences de l’Homme-ParisNord, a Parigi.

Andrea Gabellone

Quanto sia leggittimo impedi-re ad un’associazione neofas-cista di utilizzare il nome delpoeta americano Ezra Poundsarà la magistratura a deci-derlo. Intanto, per non lasciarpassare il tempo invano, que-lli della “Casa-forse-Pound”hanno deciso di sfruttare l’on-da mediatica per un po’ di ge-nuina pubblicità. “La Casa ro-mana dedicata al grande poe-ta americano -dichiaravano il24 gennaio scorso dal quartiergenerale dell’associazione- ono-ra il genio ‘non conforme’ per

antonomasia Carmelo Bene,intestandogli per un giorno l’e-dificio di via Napoleone III e fa-cendo sì che ‘CasaPound’ di-venti per 24 ore ‘CasaBene’”. Ecco, a questo punto è neces-sario attingere una buona dosedi cautela per non immagina-re le ceneri di Bene rimesco-landosi nell’urna. È sufficiente,invece, andare a sbirciare ilprogramma politico dei sedi-centi anticonformisti per capi-re che il concetto di libertà è,appunto, libero, come la paro-la stessa. Riconquista nazio-

nale, area commerciale europeachiusa, lavoro come dovere so-ciale, blocco dei flussi migra-tori: questi, tra i punti essen-ziali, per costruire “un’Italiasociale e nazionale, secondola visione risorgimentale, maz-ziniana, corridoniana, futuris-ta, dannunziana, gentiliana,pavoliniana e mussoliniana”. Etvoilà tout.Carmelo Bene, che Lecce hacolpevolmente dimenticato trai parcheggi dell’ex Foro Boario,è stato così ricordato, a diecianni dalla sua scomparsa, da

un’associazione che -forse pro-prio questa la provocazione-predica idee antitetiche al suopensiero. Un pensiero che, ne-lla sua lucida incoerenza, mal si

sposa con messaggi propagan-distici al retrogusto di venten-nio. Disse Bene: “Il mio epi-taffio potrebbe essere quel pas-saggio di Sade: mi ostino a vi-

vere perché anche da morto iocontinui a essere la causa di undisordine qualsiasi”. Anchequesto, seppur misero, valgaper ricordarlo. (a.g.)

L'antropologo, che guidò la fondazione per volere di Carmelo Bene, traccia il suo bilancio. “Tra liti e politica è stato possibile fare molto poco”

“Chi non è mai nato non puòmorire”, dichiarava alla stam-pa Enrico Ghezzi il 16 marzo2002. Tuttavia, fedeli allacommemorazione quale ritoformale e inevitabile, ci ac-cingiamo a “resuscitare” mo-mentaneamente il ricordo diCarmelo Bene, dopo averloseppellito con un oblio lungouna decade. Quando tutto èpronto per i festival di Pro-vincia di Lecce e Regione Pu-glia, con dediche, targhe, con-ferenze e proiezioni d’ordi-nanza, la vera notizia -quellache riesce ancora una volta asorprendere- è la venditaall’asta della casa paterna diBene a Santa Cesarea Terme.Un potenziale museo, ricco dicimeli e documenti, già oni-rica cornice di “Nostra Si-gnora dei Turchi”, un oriz-zonte di investimento econo-mico e culturale ceduto, mi-seramente, alla metà del va-lore stabilito in partenza: cir-ca 300 mila euro. Ora, quella casa -attigua al pa-lazzo moresco “denunciatodal salmastro”- è proprietàprivata; famiglia, eredi, isti-tuzioni, nessuno è riuscito afarla propria per poi aprirla al

pubblico. Chiedersi cosa po-trebbe diventare in un pros-simo futuro può rivelarsi unesercizio perverso tendente almasochismo. Dispiace e tan-to, soprattutto se consideria-mo che neanche la fonda-zione idruntina de “l’Imme-moriale” è mai riuscita a ve-dere la luce, complici le te-diose beghe giudiziarie traeredi. Quello che rimane dopodieci anni di silenzio è il rim-pianto per non aver fattoquanto si doveva; gran partedel materiale artistico, regis-trazioni, scenografie, appun-ti sono persi tra burocrazia edisinteresse. Sarebbe superfluo, oggi, dis-trubuire le responsabilità diquanto accaduto -o meglio,non accaduto-, ma per cor-rettezza, nei giorni del ricor-do, si dovrebbero omettereparole come “indimentica-to” o “patrimonio culturale”.L’affanno per l’organizzazio-ne della ricorrenza non saràsufficiente a restituire il tem-po perduto; per dirla conCarmelo Bene, “v‘è una nos-talgia delle cose che non eb-bero mai un cominciamento”.Purtroppo. (a.g.)

Nostra Signora dell'oblìo

All'inizio dell'anno il gruppo neofascista ha intitolato per un giornola sua “casa” a Carmelo Bene. Tra le polemiche, la voce dellasorella: “Lui avrebbe approvato la provocazione”

Bene dimenticato? A gennaio ci ha pensato Casa Pound

Piergiorgio Giacchè: storiabreve de “l'Immemoriale”

La vendita all'asta della casa di SantaCesarea, che fece da set a NostraSignora dei Turchi, è l'ultima di una seriedi occasioni mancate per ricordare ilgenio leccese

Foto: Repubblica.it

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8 3 marzo 2012

inSalute

Con lʼavvento del Laser, la Medicina ha fattograndi passi avanti nella cura delle malattie, edoggi, proprio grazie al Laser, moltissime con-dizioni patologiche (cerebrali, cardio-vascola-ri, tumorali, urologiche, ecc.), che fino a nonmolto tempo fa erano irrisolvibili, possono es-sere affrontate e risolte con successo.Questo particolare raggio di luce monocro-matica, che può essere di diverso colore e didiversa potenza a seconda dellʼeffetto che sivuol ottenere, trova applicazioni in diversi cam-pi della Chirurgia. Ma fra tutte le specialità chi-rurgiche, lʼOculistica rappresenta quella checertamente ha potuto applicare lʼenergia for-nita dal raggio laser in modo più ampio ed ef-ficace per la cura di molte malattie oculari.Da circa 20 anni il Laser viene utilizzato in Ocu-listica per diverse applicazioni. Usato dappri-ma per trattare patologie della retina, come laretinopatia diabetica, le occlusioni vascolari, lerotture e le degenerazioni retiniche, nel corsodegli anni è stato utilizzato per curare il glau-coma, per rompere pericolose aderenze tra iri-de e cristallino e aderenze tra tralci fibrosi delcorpo vitreo e la retina, per trattare neofor-mazioni, e ancora per distruggere membranevascolari della retina.Io, da circa 15 anni, presso il mio Centro Spe-cializzato Day Hospital “Santa Lucia” consede a Maglie, utilizzo per la mia attività pro-fessionale diversi tipi di Laser: - lʼargon laser (a luce verde-blu) per trattarelesioni retiniche traumatiche o degenerative (inparticolare nei miopi); - il krypton laser (a luce rossa), nelle retino-patie vascolari, nelle trombosi, nelle emorra-gie, nelle neoformazioni vascolari sia della re-tina che della cornea, e per attraversare il cri-stallino o il vitreo quando questi sono opachie non consentono il passaggio alla luce ver-de-blu dellʼargon laser (in particolare nei dia-betici); - il laser ad eccimeri (a luce ultravioletta) cheutilizzo per la correzione chirurgica dei diver-si difetti di vista quali la miopia, la ipermetro-pia e lʼastigmatismo.

Il Laser a Eccimeri per correggere i difettidi vista

La chirurgia rifrattiva mediante Laser ad Ec-cimeri trova le applicazioni più vantaggiosequando, oltre il semplice desiderio estetico dinon portare più occhiali o lenti a contatto, vi sia-no caratteristiche dei parametri oculari e/o del-lʼambiente di vita e lavorativo che impedisca-no al paziente di utilizzare al meglio la propriacapacità visiva.Tale situazione è più evidente in alcuni casi:- forti difetti di vista che legano indissolubil-mente il paziente allʼocchiale;- elevate differenze di refrazione tra un occhioe lʼaltro, specie se non vi è tolleranza alle len-ti a contatto;- alcuni tipi di attività lavorative in cui gli occhialie le lenti a contatto creano innegabili svantaggi.

Sfruttando le pro-prietà di questoraggio laser si rie-sce a modellare lasuperficie anterio-re della corneadellʼocchio difetto-so, riportando lacapacità visiva avalori normali sen-za più ricorrere agliocchiali o alle len-ti a contatto. Il difetto di vistache trae maggioregiovamento dal laser ad eccimeri e che piùspesso viene trattato è senzʼaltro la miopia. Lostrumento laser che attualmente utilizzo, di ul-tima generazione e di tecnologia tedesca, è ingrado di correggere fino a 14 diottrie di mio-pia, fino a 6 diottrie di ipermetropia e fino a 4diottrie di astigmatismo. La procedura da me seguita per la correzio-ne dei difetti visivi mediante il laser ad eccimeriprevede innanzitutto una accurata e scrupo-losa selezione dei candidati, mediante una me-ticolosa visita oculistica: non tutti i soggetti, in-fatti, possono essere sottoposti al trattamen-to perché esistono diverse condizioni ocularie generali che controindicano lʼutilizzo del la-ser (come lʼocchio secco, il glaucoma, la ca-taratta, le infezioni oculari, le deformazioni cor-neali gravi, il diabete scompensato, lʼuso del-la pillola estro-progestinica, certe malattie delconnettivo, ecc.). Una volta stabilito che il trattamento laser è fat-tibile, prescrivo ai pazienti una adeguata terapiadi preparazione (integratori, colliri) che vieneiniziata una settimana prima del trattamento eche serve per mettere i loro occhi nelle miglioricondizioni per affrontare in sicurezza il traumachirurgico, per ridurre i disturbi post-operato-ri, per facilitare la riparazione della cornea, perconsentire una rapida ripresa funzionale e ri-durre il rischio di complicazioni.Il trattamento viene eseguito in anestesia lo-cale, mediante lʼinstillazione di un collirio ane-stetico, e quindi è completamente indolore. Ladurata dellʼintera procedura chirurgica è di cir-ca 10 minuti per trattare entrambi gli occhi; ilraggio laser agisce per tempi brevissimi com-presi tra i 5 e i 60 secondi in relazione al tipoe allʼentità del difetto rifrattivo da correggere.Terminato il trattamento, il Paziente viene me-dicato con dei colliri e, nella procedura chia-mata PRK (che io utilizzo), gli viene applica-ta una lentina terapeutica a contatto (non vie-ne bendato!) e può fare ritorno alla propria abi-tazione. A casa il paziente continuerà a me-dicare gli occhi operati con dei colliri. Dopo 4giorni dal trattamento laser vengono rimossele lenti a contatto di protezione.Lʼeffetto sulla visione è riscontrabile imme-diatamente dopo il trattamento laser, special-mente per i soggetti miopi, ed il Paziente di so-lito riprende rapidamente le sue normali oc-

cupazioni. I fasti-di nei giorni suc-cessivi al tratta-mento, come lieve dolore, senso di corpoestraneo, abbagliamento, lacrimazione, flut-tuazione della vista, sono modesti e di brevedurata.Esistono due metodiche di esecuzione del trat-tamento chirurgico: la PRK e la LASIK:- la PRK (cheratectomia foto-refrattiva) prevededapprima la disepitelizzazione manuale dellacornea (viene, cioè, rimosso lo strato epitelialeche ricopre la superficie anteriore della cornea)per scoprire la zona centrale della cornea stes-sa; quindi viene fatto agire il raggio laser peril rimodellamento della cornea. Nei giornisuccessivi, dalla periferia corneale, dove si tro-vano le cellule staminali, si riforma un nuovoepitelio che va a ricoprire la zona centrale trat-tata dal laser;- la LASIK (Laser in situ keratomileusis) pre-vede, prima dellʼazione del raggio laser, la pre-parazione di un sottile lembo corneale me-diante una lama scorrevole (il microcheratomo);il lembo corneale inciso, dopo il rimodellamentolaser, viene riposizionato sulla superficie an-teriore della cornea.Io personalmente utilizzo la metodica PRK per-ché la ritengo più sicura e meno traumatica perla cornea.

Risvolti sociali del trattamento con Laserad Eccimeri

Lʼutilità sociale del trattamento Laser, che con-sente di poter vedere bene senza più lʼausiliodegli occhiali o delle lenti a contatto, è evidentee in molti casi insostituibile. Si pensi ad esem-pio a quei soggetti che hanno difficoltà ad in-serirsi nel mondo del lavoro o che vengonoesclusi dai concorsi e limitati nella carriera (spe-cialmente nelle Forze Armate) solo per i difettidella vista, a coloro che desiderano diventa-re piloti, a coloro che hanno difetti di rifrazio-ne molto diversi nei due occhi, a chi praticasport o attività lavorative che non consentonolʼuso di occhiali e lenti a contatto, a coloro cheper motivi psicologici a volte gravi non tolleranoné occhiali né lenti a contatto, ecc. A questi motivi, oggi si aggiunge anche il van-taggio, per la popolazione salentina, di non do-ver fare più lunghi viaggi ed affrontare inevi-

tabili disagi per sottoporsi ai trattamenti laser,in quanto apparecchiature laser sono opera-tive anche qui nel Salento.

Dottor Giorgio Giovanni CezzaMedico Chirurgo - specialista in Oftalmologia

Addio per sempre agliocchiali grazie al laser

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Il Day Hospital “Santa Lucia” è una struttura sanitaria dotata diSistema Gestione Qualità secondo la normativa ISO 9001:2000

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Page 9: FREE Lecce n. 6 del 03.03.2012

9 3 marzo 2012

Da recenti studi, sia le allergie che leintolleranze alimentari appaiono incostante crescita nella popolazioneadulta e appaiono collegate alleabitudini alimentari di ogni singo-la Nazione. Ad esempio, nei PaesiScandinavi, il cibo meno tolleratopare proprio essere il pesce, mentre

negli Stati Uniti le arachidi. In Ita-lia, invece, a causare problemi sonosoprattutto frutta e verdura tra cuiparticolarmente mela, pesca, kiwi,noci, arachidi, pomodoro e sedano.Quando, dunque, si può parlare diallergia alimentare e quando, inve-ce, è più corretto usare il termine in-

tolleranza alimentare? Vediamo ledifferenze peculiari che contraddi-stinguono queste due patologie.

Allergia alimentareI sintomi delle allergie alimentarisono simili a quelle provocate a chisoffre di allergia ai pollini: sono co-

muni gli arrossamenti pruriginosidella pelle, gli eczemi, le eruzioni oi gonfiori, l’orticaria, arrossamentie bolle, le dermatiti; ma anche irri-tazione delle labbra e della bocca oproblemi respiratori (riniti, con-giuntiviti, asma) o problemi ga-strointestinali (nausea, vomito, do-lori addominali e diarrea). Un esem-pio classico di allergia alimentare èquello di chi, allergico alla fragole,ne mangia anche solo un pezzettino:dopo pochi minuti tutto il suo cor-po sarà coperto di orticaria.Per individuarle il primo passo èquello di sottoporsi ai prick test, i testdella puntura: sulla pelle è inciso unpiccolo taglietto su cui è versato unagoccia di estratto, l’allergene. L’even-tuale irritazione della pelle è un pri-mo segnale di allergia. Il test può es-sere confermato utilizzando diret-tamente l’alimento fresco al postodell’estratto, il cosiddetto test prickby prick.La terapia base all’allergia alimen-tare è l’esclusione dalla dieta del-l’alimento verso cui la persona è al-lergica. Alcuni farmaci possono poiessere utili per calmare le manife-stazione dell’allergia. In alcuni casi,ingerendo dosi crescenti del cibo ver-so cui si è allergico il corpo si può

riabituare alla sua presenza e nonconsiderarlo più pericoloso.

Intolleranza alimentareI disturbi legati alle intolleranzesono diversi da quelli delle allergie:sono meno acuti, tendono a ripetersinel tempo e sono difficilmente col-legabili all’assunzione di un deter-minato alimento. Stiamo parlando,per esempio, di alcuni tra i disturbipiù comuni come stanchezza, gon-fiori, mal di testa, sfoghi sulla pel-le, tosse, rinite, asma. Vi sono attualmente diversi esamiper “scoprire” se si soffre di una in-tolleranza alimentare. Lo standarddi riferimento internazionale per ladiagnosi di allergia alimentare èrappresentato dal test di provoca-zione in doppio cieco contro place-bo, in cui l‘alimento sospetto vienesomministrato, in quantità crescentifino a raggiungere dosi simili aquelle ingerite con la dieta, in cap-sule opache o comunque in formamascherata in modo da impedirneil riconoscimento sia al paziente siaal medico che esegue la prova.L‘esclusione dell’alimento dalla die-ta è il rimedio d’eccellenza per l’in-tolleranza.

(fonte: www.adieta.it)

Apparentemente sembrano sinonimi, in realtà sono due patologie bendistinte che tendono ad essere confuse, probabilmente, a causa di alcunisintomi che talvolta possono essere simili

Allergie ed intolleranze alimentari

Che cosa è?È una reazione del sistema immunitario nei confronti diun alimento o di un suo componente.Quando si manifesta?I sintomi di un’allergia alimentare si manifestano in bre-ve tempo dall’ingestione di un particolare alimento.Quali sono gli alimenti coinvolti?Anche se le allergie alimentari possono manifestarsi conqualsiasi alimento o componente alimentare. Tra i piùcomuni vi sono: latte vaccino, uova, arachidi, crostacei,frutta secca, soia.

Allergia alimentare

- Allattare al seno, perché sostituire o sospendere pre-cocemente il latte materno può creare le premesse peruna sensibilizzazione nei confronti di antigeni alimen-tari;- adottare sane abitudini alimentari, escludendo gli al-lergeni responsabili, contrasta allergie e/o intolleranze ali-

mentari e determina la scomparsa delle reazioni avverse; - prima di consumare un alimento leggere attentamentele informazioni relative agli ingredienti riportate sulle eti-chette dei prodotti; - consultare subito il proprio medico, se si ritiene di es-sere a rischio di allergie e/o intolleranze.

Quali accorgimenti seguire

Che cosa è?È una reazione negativa che dipende da una dif-ficoltà dell’organismo a digerire o metabolizzareun alimento o un suo componente.Quando si manifesta?I sintomi di un’intolleranza alimentare possonocomparire anche a distanza di tempo dal consu-mo dell’alimento responsabile.Quali sono gli alimenti coinvolti?Le due cause più comuni responsabili di un’in-tolleranza alimentare sono: lattosio e glutine.

Intolleranza alimentare

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10 3 marzo 2012

Cultura & SpettacoloTEATRO

a cura di Lori Albanese

Sono passati dieci anni daquando Carmelo Bene ha la-sciato questo mondo; la Puglialo ricorda con un festival iti-nerante tra Lecce, Otranto eBari, promosso da Provincia diLecce, Comune di Otranto eBif&st, il Bari InternationalFilm Festival, giunto alla suaterza edizione, promosso e fi-nanziato dalla Regione Pu-glia e organizzato dall’ApuliaFilm Commission. Particolarmente originalel’omaggio predisposto dallaProvincia di Lecce con il sup-porto del Museo “SigismondoCastromediano”. La comme-morazione prevede una seriedi iniziative che coinvolge-ranno diverse personalità delmondo dello spettacolo e del-l’arte. In particolare, il 18 marzonella chiesa di San Francescodella Scarpa andrà in scenal’omaggio che vedrà l’artistasalentino Luigi Presicce

(nella foto) impegnato nellarealizzazione di un tableauvivant con i costumi di scenaoriginali di Carmelo Bene.Abbiamo chiesto a Presicce dispiegarci che cosa succederà edi raccontarci le sue emozio-ni nel misurarsi con un geniodel calibro di Carmelo Bene. A cosa assisteremo il 18marzo?Essenzialmente si tratterà diuna sorta di pellegrinaggiotra i cinque altari della chiesa.Ci saranno circa 30 comparseche indosseranno o, in alcunicasi, porteranno i costumi diBene da un altare all’altrodove io costruirò delle cose,realizzerò degli oggetti. Il pub-blico sarà al centro della saladove ci sarà anche Elena Ghi-gas che suonerà il piano, ma diquesto non voglio anticiparenulla. La cosa che per me è più in-teressante è che si tratterà diuna performance in divenire,

senza un reale inizio e una rea-le fine, come è successo a Mi-lano in occasione della Para-ta dei perdenti, dove la genteveniva a chiedere quando sa-rebbe iniziato lo spettacolomentre lo spettacolo stavaquasi per finire.Ci vuoi dire qualcosa deicostumi di scena?I costumi sono scultorei, enor-mi. Alcuni di essi, in partico-lare quelli del Macbeth, sem-brano quasi delle sculture dipietra leccese, sono grandis-simi e infatti saranno portati,più che indossati. E poi, l’altra cosa bella e stra-na è che i costumi sono tutti ametà. Quello che ci è arrivatosono solo le parti superiori de-gli abiti, mancano scarpe, pan-taloni. Per questo Antonella Canna-rozzi sta realizzando, per cosìdire, un “riempitivo” dei co-stumi, dei pantaloni ugualiper tutti gli attori, che siano

ben distinguibili dai costumioriginali per sottolineare ilnostro intervento.Che cosa significa per te,oggi, lavorare su Carme-lo Bene? Mettiamo subito in chiaro chenon è nella mia intenzionecercare mettermi alla pari conil Maestro, e nemmeno di rie-vocarlo, perché non sono cer-to io a poter pensare di arri-vare alle altezze che ha rag-giunto lui. Quello che farò sarà limitarmia creare il “mio” tableau vi-vant con i “suoi” costumi discena. Cercherò di essere me stesso,perché l’emozione che ho pro-vato io a toccare i suoi costu-mi, a indossare il suo vestito,il suo famoso gessato che, in-credibile a dirsi, mi calzava apennello, questa emozioneper un altro potrebbe non es-sere interessante.

Dario Goffredo

Dai moti del ’48 all’Infernodantesco, passando per le av-venture di una salentino or-goglioso e bizzarro, Pietru Lau,nato dalla penna di GiuseppeDe Dominicis alias CapitanBlack, da Cavallino.“Qualche guerra te lu 48” va inscena, domenica alle 21, sulpalco del Paisiello, per la ras-segna “Teatro a 99 centesi-mi”, con la direzione artisticadi Carla Guido (nella foto),voce narrante, che dalla pennadel Capitano, ha ripercorso lerivoluzioni arrivate anche aSud. “Ho visto in questa lettu-ra dei precisi riferimenti aimoti del 48 -sostiene- da qui ilnome dello spettacolo, un re-cital che rivisita una particolaresituazione/narrazione storica

di rivolta e di liberazione”. Vi si raccontano infatti le im-prese di Pietro Lau che, ispi-randosi alla Divina Comme-dia, fa da cicerone come Dan-te. Arrivato all’Inferno, vienecondannato per aver rubatodel grano. Prima di essere spe-dito nel girone si giustificacosì: “Ho chiesto l’elemosina,ma i ricchi non me l’hannodata”. Il diavolo, mosso a com-passione, lo prende come giar-diniere ma una volta che ha vi-sto l’Inferno e gli umani chepagano per i loro peccati, de-cide di ribellarsi e liberarli tut-ti, e da qui partono le som-mosse.“Il testo è stato rivisitato in oc-casione dei 150 anni dell’Uni-tà d’Italia”, spiega Carla Guido.

Dopo Corigliano e Andrano, inoccasione dei festeggiamenti,sbarca per la prima volta inteatro. Primo passo di un cam-mino identitario che prose-guirà con I Cunti di papa Ga-leazzo e i versi di Vittorio Bo-dini, affondando le radici nel-la terra feconda del Salento, traaneddoti leggendari e realtà. Ilvernacolo di De Dominicis ri-schiara un linguaggio nostra-no esposto alle intemperie del-la modernità, minacciato dallessico attuale, una gemma dapreservare da contaminazionie dimenticatoi. Nel dialetto diPietru Lau c’è tutta la sagaciasalentina, la saggezza dei tem-pi che furono e la scaltrezza deipiccoli del mondo, autori del-le grandi imprese.

La straordinarietà del quoti-diano rivive nella penna diquel giovane di Cavallino,strappato alla vita, nel 1905, asoli 35 anni, estimatore delprodotto home made, dellacultura contadina di gacetteappese nelle rimese e cepud-dhazzi da mangiare coi tozzi dipane.

Il suo Pietru Lau, personaggioche voce narrante e musica -8elementi del gruppo di fiati delConservatorio-, vedranno ria-nimarsi sul palcoscenico delPaiesiello, era in fondo figurapoetica. Antesignano di queimoti rivoluzionari letti, intesie portati in scena da CarlaGuido. Capitanu Bracca (ver-

sione dialettale di CapitanBlack) aveva avuto uno sgiuar-do lungo, precursore dei tem-pi e delle mode. Presa permano la cultura dei giornicome tanti, l’aveva trasforma-ta in versi per poi guadagnar-le il lasciapassare dall’oralitàalla scrittura.

Fabiana Pacella

Il 18 marzo a Lecce l’artista salentino in un originale omaggio al genio del maestro scomparso dieci anni fa

Domenica 4 marzo al Paisiello di Lecce il recital Qualche guerra te lu '48, ispirato al testo di De Dominicis

Luigi Presicce: “Il mio tableau vivantcon i costumi di Carmelo Bene”

TEATRO

Lu Pietru Lau come Dante,alla scoperta del '48

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11 3 marzo 2012

Cultura & SpettacoloTEATRO

Gianluca Milanese (nellafoto) e Nicola Andrioli sonodue musicisti eccellenti. Lega-ti da una comune sensibilitàmusicale, hanno alle spalle per-corsi diversi, che confluisconoin questo lavoro come tangibi-le valore aggiunto. Milanese è nato a Udine e cre-sciuto a Lecce; è diplomato inflauto, musica jazz, elettronica,musica antica; ha seguito cor-si di interpretazione di musicabarocca e svolto un’intensa at-tività concertistica, collezio-nando una nutrita serie di col-laborazioni e partecipando a ol-tre trenta produzioni discogra-fiche. Ha un’indole discreta egentile, e una profonda cono-scenza del suo strumento, dacui sa trarre le sfumature di suo-no più diverse. Andrioli -già duedischi a suo nome all’attivo perDodicilune- è originario di Brin-disi, ha seguito studi classici ejazz al Conservatorio di Lecce,e poi al Conservatoire NationalSuperiéur di Parigi; attual-mente vive a Bruxelles, unadelle città musicalmente piùfertili del panorama europeo. Ècompositore e arrangiatore, haun tocco brillante e personaleche esercita con uguale abilitànella musica classica e in quel-la improvvisata; per lui sono ar-rivate parole ammirate da mu-sicisti del calibro di FrancoD’Andrea. La sintesi di queste due indivi-dualità musicali ha portato a

Tessere, riuscito lavoro pub-blicato dalla Lizard Records,che racchiude nel titolo il sen-so doppio delle tessere di unmosaico e dell’ordire una trama.Nei sette brani originali, il flau-to traverso e il pianoforte trac-ciano un paesaggio sonoro es-senziale, sofisticato, pieno di co-lori: quelli dell’Adriatico e delMediterraneo, delle spezie deimercati del sud, del sole dei Bal-cani, dei viaggi in terre lontanee ancora ignote. Suggestioni che diventano mu-sica ben scritta e ottimamentesuonata che prende venaturesensuali e malinconiche (comein Clown e Baia dei Turchi), perpoi lanciarsi in audaci speri-mentazioni (come in Amazzo-nia, l’unico brano interamenteimprovvisato dal quale emergel’ottima sintonia del duo). Pocopiù di quaranta minuti nei qua-li i due musicisti riescono aben esprimere la ricchezza tim-brica dei loro strumenti, ac-compagnando chi ascolta inun viaggio affascinante e pia-cevole.

L’improvvisazione teatrale prende forma a partire dalla musica

Le parole chiave che regolanol’arte dell’improvvisazione tea-trale sono parole forti, piene disenso, bellissime; si direbbeche siano prese in prestito dauna guida ideale delle relazioniumane, ma forse è più vero ilcontrario, ed è dal teatro che bi-sognerebbe attingere per rego-lare quei meccanismi ferrosiche ogni tanto s’inceppano.Sono parole come ascolto, em-patia, disponibilità, condivisio-ne, interazione, creazione col-lettiva; se uno di questi proces-si viene meno, lo spettacolonon riesce. A Lecce c’è una rassegna alla suaseconda edizione che si chiama

Improvviva! ospitata una vol-ta al mese fino al prossimomaggio dal Teatro Paisiello divia Palmieri e organizzata daImprovvisArt, l’unica sede pu-gliese (con residenza nel capo-luogo salentino) della S.N.I.T -Scuola Nazionale di Improvvi-sazione Teatrale, affiliata al cir-cuito Improteatro. Sabato 3marzo lo spettacolo è Jam Ses-sion Imprò, un titolo che non acaso richiama le performancemusicali jazzistiche basate sul-l’improvvisazione. Come in unajam session, infatti, gli attoriprotagonisti -Massimo Cec-covecchi (nella foto), Susan-na Cantelmo e Alessandro

Cassoni, tutti appartenentialla scuola d’improvvisazioneVerba Volant di Roma- daran-no prova delle loro abilità, ca-landosi in personaggi appenacostruiti. Nessun testo scritto,nessuna scenografia o costumedi scena, niente ruoli prestabi-liti: gli attori sono autori e regi-sti di quel che accade sul palco,secondo una costruzione dram-maturgica estemporanea chenasce dall’interazione col pub-blico (parte attiva e fondamen-tale dello spettacolo) e, nel casospecifico di questa rappresen-tazione, dalla musica prodotta-anch’essa estemporaneamen-te- dall’organetto di Claudio

Prima, dal sax di Emanuele Co-luccia e dal violoncello di RediHasa. Gli attori seguono le note, chia-mano il pubblico a partecipare,con una suggestione, una paro-la, un tema: su quello si tesse latrama dello spettacolo, messo inpiedi battuta su battuta, nota sunota. La rassegna continuerà il30 aprile con Zapping, con gliattori della Compagnia Teatroterra di Nessuno di Ancona, e il19 maggio con Catch Imprò,“wrestling attoriale” ispirato aquello creato dalla compagniafrancese Inédit Théâtre. Info:347.8502529, 328.7686080,www.improvvisart.com.

Improvviva! presenta Jam Session Imprò

Tessere, il mosaicomusicale di GianlucaMilanese e NicolaAndrioli

Sono dedicati all’approfondimento delleprassi improvvisative nel jazz i workshoporganizzati da Workin’ Produzioni pres-so la sede del Workin’ Studio di via Car-lo Piaggia, sulla Lecce-San Cataldo. Direttidalle musiciste Irene Scardia e GiorgiaSantoro, i seminari si rivolgono a stru-mentisti e cantanti che intendano acco-starsi a vari aspetti dell’improvvisazione.I corsi saranno strutturati in lezioni uni-che per ciascun docente, della durata di cir-ca sette ore, dalle 10.30 del mattino alle 18di pomeriggio, con veloce pausa pranzo sulposto. Il primo workshop, dal titolo Stretchingthe Standards, sarà tenuto domenica 4marzo dal pianista, compositore e didat-ta Gianni Lenoci (nella foto) che ac-

compagnerà i partecipanti in un percor-so di studio attraverso vari argomenti, dal-la composizione istantanea in una solo per-fomance, al trattamento del materialetematico (standard, blues), fino allo svi-luppo dell’orecchio creativo. I workshopcontinueranno domenica 18 marzo con unaltro pianista, l’americano ma romanod’adozione Greg Burk, che concentreràla lezione sullo studio delle tecniche di im-provvisazione intuitiva e la loro applica-zione nell’improvvisazione di gruppo.Dopo i rispettivi workshop, all’ora del-l’aperitivo, i due pianisti si esibiranno inun concerto in solo presso il bistrot DoganaVecchia del Risorgimento Resort (info:0832.246311) nell’ambito della rassegnaMusiche in Transito.

Lo scat e lo studio strumentale delle vocalisaranno i temi dello stage su tecnica, tra-dizione e ricerca dell’improvvisazione vo-cale nel jazz tenuto, domenica 15 aprile,dalla vocalist barese Gianna Monte-calvo. Infine, a chiudere, il compositore,flautista e sassofonista Eugenio Co-lombo, profondo conoscitore delle mu-siche del mondo, terrà una lezione su Mu-siche al confine tra composizione e im-provvisazione. Dettagli e costi ai numeri 0832.650815,329.4123339 o scrivendo a [email protected].

Gianni Lenoci apre i ContemporaryWorkshop del Workin’ Studio

MUSICA

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12 3 marzo 2012

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13 3 marzo 2012

SportCALCIO

a cura di Francesco Covella

Martedì mattina, Savino Tesoro (nella foto)in persona si è presentato nella sede dell’UsLecce in via Templari. Il probabile acquirenteha così dato seguito ad alcune dichiarazionidelle scorse settimane dove si diceva convin-to della fattibilità della complessa operazione.Ad attenderlo c’erano Giovanni Semeraroed Isabella Liguori, rispettivamente patrone presidente del club. Le due parti erano nat-uralmente assistite da professionisti di fiducia.Tesoro ha così preso atto della situazione con-

tabile dell’Us Lecce, a quanto pare con sod-disfazione. Va chiarito che l’accordo non è stato ancora for-malizzato, ma è certo che qualora la dismis-sione andasse in porto sarebbe operativa soloa fine campionato. I bene informati assicura-no che qualora il Lecce agguantasse la salvez-za il valore attribuitogli non sarebbe inferioreai 12 milioni. Mentre in caso di malaugurataretrocessione si scenderebbe a 8. Intanto latifoseria appare alquanto divisa, soprattutto

quella organizzata che non vedrebbe di buonocchio i Tesoro per via delle loro origini bare-si. C’è invece chi non vede l’ora che i Semerarosi facciano da parte con la speranza che glieventuali acquirenti possano garantire tra-guardi più ambiziosi. Intanto, da Cremona rimbalzano alcune vociche darebbero il Lecce più coinvolto di quan-to si potesse pensare nella vicenda inerente lacompravendita illegale di alcune gare delloscorso campionato.

In molti cedevano che la strari-pante vittoria sul Siena avrebbesortito un effetto positivo sul-l’intero campionato del Lecce.Guardando al medio e al lungoperiodo, però, ci si accorge comesia ancora troppo presto pertrarre delle conclusioni che nonrischino di risultare affrettate.Ma una cosa è certa: se non cifosse stata quella vittoria, diffi-cilmente si sarebbe vinto a Ca-gliari. Nella squadra c’è un qual-cosa di nuovo ed importante,ovvero quella grinta spesso ve-nuta clamorosamente meno adinizio campionato. Domenica scorsa il Cagliari go-deva a ragion veduta dei favoridel pronostico, e non solo per-ché si giocasse al “Sant’Elia”, ma

anche e soprattutto per l’ottimostato di forma certificato da-gl’ultimi risultati. Ma i salenti-ni hanno saputo farsi beffe diquesto stato di cose, smenten-do chi li attendeva paghi e stan-chi. Il Cagliari è partito spin-gendo forte sull’acceleratore,con un Ibarbo imprendibile eduna foga generale a cui i giallo-rossi hanno saputo far frontealla grande. In seguito, il Lecceha cominciato a ribattere colposu colpo fino al raggiungimen-to del meritato vantaggio. Nelsecondo tempo è arrivato il paridei padroni di casa che, in se-guito, dopo aver sfiorato il van-taggio, hanno lasciato troppospazio in difesa facendo sì cheapprofittasse chiudendo la vi-

cenda. La prossima gara vedrà il Genoadi Marino di scena al “Via delMare”. I rossoblu sono unacompagine molto tecnica e vo-tata più all’offesa che alla dife-sa. Il potenziale della rosa postain essere dal presidente Prezio-si e dal Ds Capozzucca può van-tare uomini di prim’ordine. Ba-sti pensare ai vari Veloso, Gi-lardino e Palacio. Ma proprio lasopracitata vocazione offensivapotrebbe avvantaggiare il Lec-ce, in virtù di una difesa, quel-la avversaria, spesso distratta esolita nel farsi trovare in infe-riorità numerica sulle riparten-ze degli avversari. È risaputoquanto Serse Cosmi ami af-frontare questo tipo di avversari,

impostando la gara su continuiraddoppi di marcature già acentrocampo per poi affondarecon i suoi velocissimi attaccan-ti.Insomma, almeno a bocce fer-me, la gara coi liguri sembra na-scondere meno difficoltà ri-spetto a quelle col Siena e col Ca-gliari. Ma in serie A tutte le par-tite vanno prese con le pinze,perché basta poco per rove-sciare i pronostici, e la vittoria diCagliari è la più veritiera delle te-stimonianze. La “salvezza” distasolo due lunghezze, e se il Sie-na pareggiasse la sua gara ed ilLecce facesse propria l’intera po-sta ci sarebbe il tanto agognatoaggancio, ma non ci sarebbe dadisperarsi se ciò non avvenisse

visto che i toscani partono fa-voriti. Detto questo, è giunta l’ora di ri-schiare il tutto per tutto, Cosmine è convinto e lo sta dimo-strando di partita in partitaadottando delle tattiche legger-mente più offensive rispetto alpassato ed al suo modo di in-tendere il calcio. Una concen-trazione massimale, unità a del-le motivazioni straordinarie,potrebbero spingere i ragazzi aduna vittoria dalla grande im-portanza.

LE PAGELLEdi Cagliari - Lecce

La vittoria è alla portata deigiallorossi, a pattoche si mantengaalta la soglia dellaconcentrazione

La cifra richiesta dalla proprietà sarebbe di 12 milioni di euro, che calerebbe a 8 in caso di retrocessione

La stupenda vittoria di Ca-gliari ha definitivamenteposto il Lecce come unadelle candidate più auto-revoli per giungere alla tan-to sospirata salvezza. Cosache in tempi di netta con-trazione economica garan-tirebbe la sopravvivenzadel Lecce stesso o facilita-re ancor di più l’ormai pro-babile cessione societaria alGruppo capeggiato da Sa-vino Tesoro. I giallorossi sa-ranno nuovamente schie-rati col solido 3-5-2 da mi-ster Cosmi, con l’ottimoBenassi tra i pali; Tomovic,Carrozzieri ed Esposito indifesa; Cuadrado, Giaco-mazzi, Blasi, Delvecchio eBrivio a centrocampo; DiMichele e lo straripanteMuriel in attacco. L’unicoballottaggio riguarda To-movic ed Oddo col primofavorito.

BENASSI 7,5 La vittoria è statasoprattutto sua, grazie al mira-colo sul colpo di testa di Larrivey.Continua nel suo strepitoso mo-mento di grazie. Provvidenziale. TOMOVIC 6 Partita non incisiva,ma si è guadagnta la sufficien-za, anche se stiracchiata. Ano-nimo.CARROZZIERI 7 Leader emotivodel reparto arretrato. Ripaga lafiducia del mister con una par-tita da incorniciare. Sicurezza.MIGLIONICO 4,5 Ibarbo lo hamesso sovente in difficoltà, inol-tre causa il dubbio rigore poi tra-sformato da Larrivey. Affannato.CUADRADO 7 Giocatore coi fioc-chi. Se continua così può diven-tare uno dei migliori esterni incircolazione. Bravissimo anchein copertura. Completo.BERTOLACCI 6 Ha dato un po’ dibrio e segnato il gol della meri-tata vittoria. Ma può fare moltodi più, assolutamente. Prezioso.GIACOMAZZI 7 Funge da scher-mo protettivo davanti alla difesae rilancia con raziocinio. Insom-ma, il solito contributo sostan-zioso. Certosino.DELVECCHIO 6,5 Ha lottato inmezzo al campo e portato acasa molti palloni. Bentornatoguerriero. PuntualeBRIVIO 5,5 Una delle sue peg-giori prestazioni. Abulico.DI MICHELE 4 Ha sbagliato duegoal incredibili, cosa inusualeper un campione del suo calibro.Deconcentrato. MURIEL 7,5 Un Goal e tanto al-tro. Tecnicamente e non solo,una delle migliori punte del tor-neo. Che si tratti di un secondoAsprilla? Strepitoso.GIANDONATO SV Entra al 77’ edà una mano in mezzo al cam-po.ESPOSITO SV Gioca gli ultimispiccioli di gara.

Cessione societaria: vicini all’accordo col Gruppo Tesoro

Avanti con la coppiaMuriel -Di Michele

Muriel e Cuadradoancora sugli scudi

Foto: Enrico Locci - Getty Images

Lecce, col Genoa a viso aperto

Foto: Enrico Locci - Getty Images

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I Salento Dragons si accingo-no ad ospitare il Barletta. Lasquadra salentina è alla ri-cerca del riscatto dopo la scon-fitta di Crotone. In più, è dasegnalare l’esito ancora in-certo della partita tra gli Acheied i Patriots Bari. Esito affi-dato alla saggezza del giudicesportivo che qualora asse-

gnasse la vittoria ai calabresi,li porterebbe in testa al giro-ne. I pugliesi, al termine del se-condo quarto di gioco, eranoin vantaggio per 20-0, quan-do a seguito dell’infortuniodel quarterback degli avversaril’ambulanza accorsa ha do-vuto lasciare il campo di gio-co non facendovi più ritorno.La crew arbitrale, dopo averatteso 45 minuti, ha quindi so-speso il match. L’eventualevittoria degli Achei, come det-to, li porterebbe in testa al gi-rone, facendo sì che per i Dra-gons la sfida contro Barlettarisulti di vitale importanza intermini di possibilità di ac-cesso ai play-off. Durante la settimana gli alle-namenti sono stati intensicome poche volte accaduto inprecedenza. Il coaching staffha lavorato alacremente pereliminare alcune criticità del-la difesa, al fine di incremen-tare la fluidità del gioco in fased’attacco. I Dragons, inoltre, si sono ap-pellati ai propri sostenitori alche possano riempire d’en-tusiasmo il comunale di Mon-teroni, in occasione della pros-sima delicatissima gara.

Sempre con più frequenza au-mentano le situazioni a ri-schio sicurezza per le donne,sia nelle grandi città che neipiccoli centri. E anche a Lec-ce la cronaca delle ultime set-timane parla chiaro: occorrefare di più per aumentare i li-velli di sicurezza. Con questafinalità, e in occasione della ri-correnza dell’8 marzo, l’Asso-ciazione “Fenice Sport e Sicu-rezza”, che da anni opera consuccesso sul territorio, in col-laborazione con il mensilefemminile ABC Donna e con ilpatrocinio del Comune di Lec-ce, ha organizzato uno stage di

difesa personale per donne apartire dai 14 anni di età. Unintero pomeriggio dedicatoalla sicurezza personale, incui, oltre alla parte tecnica, sitratterà con particolare cura laparte teorica, con momentidedicati agli aspetti psico-emotivi e ad esercizi per ilcontrollo dello stress, senza di-menticare gli aspetti giuridici

della legittima difesa. “Sarà un’occasione impor-tante per allenare il corpo e lamente ad affrontare le, pur-troppo, frequenti situazionidi pericolo e aggressione acui le donne sono esposte”, hacommentato Laura Cardo-ne, responsabile nazionaledel settore femminile per laFederazione Italiana Krav

Maga, che insieme agli istrut-tori Mario Fazzini e Alessan-dra Lezzi, promuove l’inte-ressante evento di cui sopra.“Imparare a difendersi nonvuol dire necessariamente sa-per sferrare un pugno, vuoldire soprattutto prevenire lesituazioni a rischio, impararea riconoscere un probabilepericolo ed evitarlo prenden-do velocemente la decisionepiù corretta. Sta a noi ora piùche mai prenderci cura dellanostra sicurezza, e iniziare dauna buona dose di autostimacon un corso di autodifesa èsenza dubbio una mossa po-sitiva” ha concluso la Cardone. Lo stage, totalmente gratuito,si svolgerà sabato 10 marzodalle 15.30 alle 18 presso ilcentro sportivo Enixe in via R.Sanzio n. 20 a Lecce. Per infoe adesioni è possibile chia-mare il 349.5757608, o con-sultare il sito www.fenice-kravmaga.it.

14 3 marzo 2012

SportARTI MARZIALI

Presso il centroEnixe sabato 10marzo si terrà unseminario gratuitoriservato a donnedai 14 anni in su

Stage di difesa personale femminile

Anche quest’anno il ComitatoUisp di Lecce ha organizzatoil “Giocagin”, kermesse tesa adunire tutti coloro che amano losport in tutte le sue sfumatu-re. Il motto dell’evento era “Ildivertimento in movimento”,con un occhio di riguardo perla solidarietà. La manifesta-zione, infatti, è stata caratte-rizzata da una raccolta fondi afavore di progetti attinenti lo

sport e la cooperazione. L’edi-zione 2012 è stata infatti de-dicata ai bambini del popoloSaharawi ed ai bambini bra-siliani delle favelas di Rio deJaneiro. Il progetto “Educa-sport tra le dune” utilizzerà losport come strumento percontrastare il crescente feno-meno di disagio sociale chepervade le comunità menoabbienti.

L’obiettivo principale del “Gio-cagin” è quello di promuove-re il concetto che lo sport è pertutti e di tutti. Inoltre, è in pro-gramma un corso sull’educa-zione al gioco proprio per ope-ratori sportivi del Saharawi,che andranno in seguito a la-vorare con i giovani e ad ope-rare all’interno delle cosid-dette “Case dello sport”. È unprogetto assai ambizioso, tan-

t’è che i promotori contano didare anche ai bambini brasi-liani più disagiati la possibili-tà di svolgere attività adattealla loro età, aiutandoli nelprocesso di crescita e dandoloro un’alternativa concretaal consueto degrado che cer-

tamente non hanno scelto almomento della nascita. Infine,verranno organizzate nume-rose giornate di “sport pertutti” avvalendosi della fattivacollaborazione di educatorisportivi brasiliani operanti nelsociale.

Con “Giocagin” lo sport è per tuttiAl Palazzetto dello Sport di piazza Palio è andata in scena lamanifestazione tesa a promuovere le discipline sportive comevalore sociale

FOOTBALL AMERICANO

I Salento Dragons prontia tornare alla vittoriaSabato alle 20.30 al comunale di Monteroniè atteso un pubblico numeroso e sgargianteper la sfida contro i Green Haws Barletta

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15 3 marzo 2012

STORIE DELL’ALTRA LECCE

Artista artigiano di una scuola antica, di cui si perdono le tracce

Charmant, vezzoso, istrionico esportivo. Amante delle bellecose e delle cose belle. Pennel-lo insaponato o racchetta datennis alla mano, poco importa.L’eleganza e la cura sono le stes-se. Risata rauca e occhiali sem-plici, per tutti lui è MaustruPinu te Lecce.Quanti anni abbia… chi lo hamai saputo? Ottanta, forse più?È sempre uguale, il barbierestorico di questa città. E non hacarta d’identità, ma lo conosco-no tutti, generazioni di uomini,molti dei quali diventati nonni,che da lui sono passati a far bar-ba e capelli, e passano ancora. Inquel salone da barba per uomo,in via Rubichi, poco distanteda via dei Mocenigo e PiazzaSant’Oronzo, ancora si lavora digran lena come tanti anni fa.Qualcosa è cambiato, molto al-

tro è rimasto identico. A parti-re da insegne e arredi, stile “Stu-dio 84”, un singolare cameo trala città vecchia e quella nuova,un uscio rassicurante come lemani del nostro Figaro, tutt’al-tro che rugose. Anzi, lisce e sti-rate come quelle di un ragazzi-no. Ti apre la porta e il sorriso è pas-saggio obbligato. Baciamanoalle signore, guai a non esser ca-valieri. Il maestro poi, lo è puredi fatto. Cavalier Giuseppe Bru-no, maestro d’arte ad honorem,riconoscimento d’orgoglio benaffisso alle pareti, laddove cam-peggiano anche foto di belledonne con tanto di autografo alui dedicato, tra innumerevolitrofei vinti a tennis, altra sua pas-sione.I momenti salienti della sua vitasono tutti lì, tra muri, cassetti e

tavolini. Una sorta di amarcordper immagini e oggetti, bigliet-to da visita e garanzia di quali-tà di quel giovinotto coi capellibianchi che dal 1964 fa pelo econtropelo alla Lecce bene, nel-la prima bottega di via Palmie-ri e poi in quella di via Rubichi.Al passo con i tempi, Pino, lo è.Ma senza esagerare. Le poltro-ne per i clienti sono ancoraquelle comode in pelle nera,con le vaschette di metallo ai latiper ammorbidire le mani, data-te eppure come nuove. Propriocome i lavabi in ceramica colorindaco, lucidi quasi fossero ap-pena scartati. Mistero e magia inquel salone, affacciati al baroc-co. Le lancette dell’orologio pa-iono come ferme chissà da quan-to, eppure quel canuto signoreconosce tagli e mode del terzomillennio, ma li accompagna

alla tradizione. Sem-pre e comunque. Lapis emostatici e al-lume di Rocca li ri-trovi nei cassetti, me-glio di altri intrugli,dopobarba e diavole-rie di oggi. “Lascianola pelle più liscia emorbida”, sostieneMestru Pinu mentre mette fuo-ri cimeli d’autore, i rasoi che siusavano 40 anni fa, e che si ri-pulivano con striscioline di gior-nale o pezzetti di schedina. Nien-te a che vedere con bi e tri-lama usa e getta. E c’è pure il kitper affilarle, quelle vecchie lame.Una pietra su una base di legno,che si cospargeva d’olio per poifare il taglio ai rasoi. Subitodopo toccava alla “strappa”, unacinghia di cuoio per la ripassa-tina quotidiana.Irrompe in una giornata similead altre, con semplicità e faresciccoso, Pino, iniziali ricamatesulla camicia e grisaglia fresca disartoria. Un vero damerino, ele-gante e garbato. “Maestro, unacortesia, posso farle un’Intervi-sta?”. E lui: “Oh signorina, mifate emozionare. Vi ringrazio,siete gentile. Sono appena tor-nato a casa, mi sento un poco in-fluenzato. Ma se vi serve qual-cosa passate dal salone, è aper-to, chiedete pure quello che viserve”.Il voi lo usano in pochi, e quasisorprende. Ma il maestro è figliod’altri tempi, e se gli uomini dalui trovano cura e perizia, per ledonne la galanteria è d’obbligo.Si è fatto da solo, lui, diventan-do grande in tutti i sensi. Tuttoiniziò a 12 anni, quando anzichéentrare a scuola per sostenere untest d’ingresso, raggiunse gli

amici per giocare a pallone. Il pa-dre, ufficiale della Marina, giun-se subito a Lecce da Brindisi, edopo una ramanzina obbligòGiuseppe a scegliere un me-stiere. Poco distante c’era labottega di un barbiere, e il ra-gazzo scelse per gioco. Per amo-re ha continuato.“È passato tutto da questo ne-gozio, i tagli antichi e quelli mo-derni, a ciuffetto, alla umberta,a spina, con tirabacio. Capellilunghi, corti, stirature, di tuttoabbiamo visto. 50 lire costavauna barba, 150 invece il serviziocompleto. Ma tanto tempo faerano in pochi a far lo shampoo”. Tre quarti di Lecce e provincia,nel salone di Pino: “Onorevoli,professionisti, imprenditori, an-cora vengono qua. E poi FabioConcato, Little Tony, i cantantidella Stagione Lirica del Poli-teama, Michele Placido. Trattotutti come giovani, anche quel-li che non lo sono più. E poi semi chiedono tagli che non gli siaddicono, io non li faccio. E allafine mi danno ragione”.Con una smorfia e uno sguardofurbetto parte la risata, e si com-piace Mestru Pinu, che talvoltas’emoziona e per sparigliare lecarte motteggia e scherza. Cer-to che l’unica persona che puòprendere un uomo per il naso…è proprio il suo barbiere.

Fabiana Pacella

Maestru Pino: uno scorcio di storia leccese, senza età Anno I - n. 6

Reg. Trib. Lecce n. 3 del 24.01.2012

Direttore Responsabile Alessandra Lupo

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Ben trovati.Finalmente è arrivata la sta-gione dei carciofi, li mangereianche a colazione! Mi dannouno straordinario senso dibenessere ed incuriosita daquesto fatto, ho fatto le mie ri-cerche su un libro che mi èstato regalato da un allievotempo fa, La farmacia natu-rale (Sperling editore) persostituire le medicine con gli

alimenti.Ebbene si parla di questo,degli studi fatti nel lontano1940 da parte di un ricerca-tore giapponese che rilevòche il carciofo riduceva il co-lesterolo, stimolava la pro-duzione della bile da parte delfegato, aveva un effetto diu-retico e accentuava “in modoeccezionale il benessere”. Ev-viva! A tutto carciofo allora,

con questa semplice e gusto-sa ricetta.

Gnocchetti con carciofiall’arancia

Per gli gnocchi, potete ricor-rete a quelli già pronti, ma èchiaro che se li fate voi, èun’altra cosa…Lessate un kg di patate o cuo-cete a vapore, passatele subi-

to con uno schiacciapatate.Una volta tiepide, impastatecon 200 g circa di farina, unbel pizzico di sale, e se vi pia-ce, una bella manciata di gra-na o parmigiano grattugiato.Suddividete in pezzi e lavoratecon le mani infarinate, fatepoi dei cilindri e tagliate a toc-chetti, se vi piace fate le chic-che, facendo dai tocchetti,piccole palline.Pulite quattro carciofi fre-schissimi e tagliateli a spicchisottili. Teneteli in attesa in ac-qua fredda, mescolata conun cucchiaio di farina (perevitare che i carciofi anneri-scano). Tritate uno scalognooppure uno sponzale, fate ap-

passire in due cucchiai d’olio;unitevi i carciofi, il succo diun’arancia, timo, sale e unpizzico di pepe appena maci-nato. Stufate per 10’. Cuoce-te gli gnocchi in acqua bol-lente salata; appena vengonoa galla, raccoglieteli con unmestolo forato e saltateli condelicatezza (girateli con ildorso di due cucchiai per nonspappolarli!) nel sugo. Completate con del parmi-giano e buon appetito!

Anna Maria ChironeArnò

Per chiarimenti scrivete [email protected]

Rubrica di cucina a cura di Anna Maria Chirone Arnò

Il Gusto del Tacco

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16 3 marzo 2012