“FRASI FATTE E DISFATTE”

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“FRASI FATTE E ...DISFATTE” Finalità principale del progetto Il linguaggio figurato è parte integrante dell’ esperienza di vita e della quotidianità e spesso le espressioni idiomatiche sono talmente radicate all'interno di una cultura che i parlanti non fanno più caso alla loro particolarità. L'obiettivo primario consiste nel riscontrare l’uso delle espressioni idiomatiche nel linguaggio parlato e scritto, rafforzare l’acquisizione dell'abilità linguistica figurata, sviluppare e approfondire il livello di comprensione, di concettualizzazione, di competenza d'uso di tale linguaggio con il conseguente arricchimento lessicale che ne deriva. Inoltre, in accordo con l’Università di eccellenza tedesca Technische Universität di Dresda, (Prof. Dr. Luisa Giacoma - Fakultät Sprach-, Literatur- und Kulturwissenschaften Institut für Romanistik ) il lavoro prodotto costituirà materiale per la banca dati per immagini che l’università sta organizzando. Struttura organizzativa e responsabilità di attuazione del progetto L’organizzazione di progetto si basa sulla condivisione adulta di attività nell’ultimo anno della scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado, relative ad espressioni idiomatiche, significative e motivanti, che sollecitino curiosità e domande, stimolino e supportino lo studio del lessico come ulteriore approccio al testo e al parlato. La proposta tiene conto di quanto riportato nelle Indicazioni per il curricolo a proposito delle finalità educative e dei nuovi contenuti disciplinari per l'insegnamento della lingua italiana. I docenti intendono utilizzare le espressioni idiomatiche all’interno di una didattica significativa in grado di armonizzare esplorazione e scoperta, di incoraggiare l'apprendimento collaborativo e promuovere, negli studenti, la consapevolezza del proprio modo di lavorare verso l'acquisizione di competenze linguistiche. "Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la crescita della persona e per l'esercizio pieno della cittadinanza, per l'accesso crìtico a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio" (Indicazioni per il curricolo). Per raggiungere questo obiettivo, si intende mettere i ragazzi di fronte alle parole, al loro significante/significato, al loro uso e alla loro storia. You created this PDF from an application that is not licensed to print to novaPDF printer (http://www.novapdf.com)

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“FRASI FATTE E ...DISFATTE”

Finalità principale del progetto Il linguaggio figurato è parte integrante dell’ esperienza di vita e della quotidianità e spesso le espressioni idiomatiche sono talmente radicate all'interno di una cultura che i parlanti non fanno più caso alla loro particolarità. L'obiettivo primario consiste nel riscontrare l’uso delle espressioni idiomatiche nel linguaggio parlato e scritto, rafforzare l’acquisizione dell'abilità linguistica figurata, sviluppare e approfondire il livello di comprensione, di concettualizzazione, di competenza d'uso di tale linguaggio con il conseguente arricchimento lessicale che ne deriva. Inoltre, in accordo con l’Università di eccellenza tedesca Technische Universität di Dresda, (Prof. Dr.

Luisa Giacoma - Fakultät Sprach-, Literatur- und Kulturwissenschaften Institut für Romanistik ) il lavoro prodotto costituirà materiale per la banca dati per immagini che l’università sta organizzando. Struttura organizzativa e responsabilità di attuazione del progetto L’organizzazione di progetto si basa sulla condivisione adulta di attività nell’ultimo anno della scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado, relative ad espressioni idiomatiche, significative e motivanti, che sollecitino curiosità e domande, stimolino e supportino lo studio del lessico come ulteriore approccio al testo e al parlato. La proposta tiene conto di quanto riportato nelle Indicazioni per il curricolo a proposito delle finalità educative e dei nuovi contenuti disciplinari per l'insegnamento della lingua italiana. I docenti intendono utilizzare le espressioni idiomatiche all’interno di una didattica significativa in grado di armonizzare esplorazione e scoperta, di incoraggiare l'apprendimento collaborativo e promuovere, negli studenti, la consapevolezza del proprio modo di lavorare verso l'acquisizione di competenze linguistiche. "Lo sviluppo di competenze linguistiche ampie e sicure è una condizione indispensabile per la crescita della persona e per l'esercizio pieno della cittadinanza, per l'accesso crìtico a tutti gli ambiti culturali e per il raggiungimento del successo scolastico in ogni settore di studio" (Indicazioni per il curricolo). Per raggiungere questo obiettivo, si intende mettere i ragazzi di fronte alle parole, al loro significante/significato, al loro uso e alla loro storia.

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L'analisi delle definizioni e l’investimento di energie nel circoscrivere, esemplificare e motivare le espressioni idiomatiche, porta allo sviluppo della competenza linguistica figurata, traccia una pista culturale e didattica che comprende azioni, strettamente correlate all'età del soggetto e alle sue capacità di riflettere e ragionare sulla lingua, da sviluppare in continuità nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado, in linea con la verticalità e i traguardi formativi prescritti dalle Indicazioni Nazionali.

Modalità e tempi di realizzazione La proposta prevede attività da iniziare nell’anno scolastico in corso, nelle classi quinte di scuola primaria e nelle classi seconde della scuola secondaria. Si prevedono, inoltre, attività ponte sul tema, al fine di poter proseguire e approfondire il lavoro delle classi in uscita dalla scuola primaria, il prossimo anno, ad inizio scuola secondaria in una logica di condivisione di buone pratiche e di sviluppo di competenze su “fili lunghi”. Destinatari 85 alunni classi quinte Scuole Primarie di Fiano, Robassomero, Vallo, La Cassa (iscritti alle scuole secondarie dell’I.C. per l’a.s. 2015/16) 23 alunni classi seconde Scuola Secondaria di Robassomero.

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MATRICE PROGETTUALE PER LO SVILUPPO DEI PROGETTI FORMATIVI 1.Competenze da promuovere Il percorso è finalizzato allo sviluppo della competenza lessicale, intesa come “capacità di individuare il significato di un vocabolo che è pertinente in un determinato contesto e le relazioni di significato tra vocaboli in vari punti del testo.” (Quadro di riferimento della prova di italiano, 2011, p. 6). E le Indicazioni Nazionali, per quanto riguarda specificamente l’apprendimento lessicale, propongono un apprendimento della lingua che parta dalla naturale predisposizione dell’alunno a riflettere sui fenomeni

linguistici e si sviluppi gradualmente e in relazione con la sua maturazione cognitiva, in modo sempre più ampio e consapevole, fino ad arrivare a „generalizzazioni astratte” e “a riformulare frasi e testi e a una maggiore duttilità nel capire e produrre enunciati e testi”. Già al termine della scuola primaria sono previste competenze relative anche alla capacità di “attivare semplici ricerche su parole ed espressioni....” e tra gli obiettivi di apprendimento si pone la capacità di “utilizzare il dizionario come strumento di consultazione per trovare una risposta ai propri dubbi linguistici”; obiettivi che, alla fine della scuola secondaria di 1° grado, vengono ulteriormente affinati.

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2.Traguardi formativi L’allievo ascolta e comprende testi orali «diretti» o «trasmessi» dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate allo scopo di ricerca e selezione di espressioni idiomatiche. Scrive testi chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle

diverse occasioni di scrittura; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

Riflette sui testi propri e altrui, riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative.

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È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo).

3.Quadro iniziale Selezionando differenti fonti (dizionari, testi di vario tipo, giornali, produzione personale dei bambini/ragazzi a casa e in classe), in collaborazione con la prof.ssa Luisa Giacoma e il suo gruppo di ricerca di Dresda, si crea un corpus composto da espressioni idiomatiche attinte da diversi domini semantici quali parti del corpo, elementi della natura, divertimento... Gli allievi analizzano, disegnano, contestualizzano le espressioni idiomatiche, ne forniscono definizioni ed esempi d'uso, si interrogano sui motivi per cui l'espressione idiomatica è stata creata, inventano storie “alla maniera” di Bianca Pitzorno ( “Parole a vanvera” Oscar Mondadori)

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Forte è la motivazione che i prodotti costituiranno il primo nucleo della banca dati della Technische Universität di Dresda. 4.Situazione problema Studio del linguaggio traslato e del suo utilizzo per esigenze di espressività, comprensibilità, complicità. Utilizzo delle espressioni idiomatiche quale pretesto, accanto alla grammatica, per entrare nel "corpo" della lingua e iniziare a cogliere i rapporti di significante/significato tra le parole. 5.Organizzazione lavoro didattico

Nelle varie fasi di lavoro, si privilegiano le metodologie attive, con frequente ricorso ai momenti di riflessione e brainstorming guidati dall’insegnante e proposti all’intero gruppo classe. Non mancano lezioni frontali supportate da schemi, o dialogate. Le espressioni idiomatiche servono quale punto d' osservazione del tutto particolare sulla lingua. La loro trattazione porta a lambire problemi inerenti la semantica, in particolare il linguaggio traslato e le metafore, la sintassi e il lessico, ma anche la cultura che sta alla base della loro genesi, motivandone il significato.

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Gli alunni, quindi, si confrontano con la lingua non immobile e rigida, ma in movimento, piena di contraddizioni e oscillazioni, che si possono quasi sempre spiegare... Vengono coinvolti in un "pensare" che richiede di descrivere, disegnare, contestualizzare cercare spiegazioni plausibili d’uso, mettere a confronto spiegazioni diverse, parafrasare... come pretesto per insegnare/imparare a riflettere sulla lingua. La verifica finale si configura, per certi versi, come una prova di competenza in quanto chiede agli studenti di trasferire nella propria produzione iconografica e scritta le conoscenze e abilità acquisite attraverso l’esercizio della rappresentazione grafica e/o della scrittura di testi.

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6.Scansione operativa

Si individuano le competenze di riferimento e le conoscenze e abilità ad esse collegate in un’ottica di continuità e discontinuità evidenziate nelle Indicazioni Nazionali. Si progettano le esercitazioni in piccoli gruppi gli studenti con il compito di individuare frasi idiomatiche, di scoprire il significato di termini sconosciuti facendo ipotesi sull’etimologia della parola e ragionando sulla sua struttura. Si espongono e si confrontano le ipotesi, gli elaborati e le conclusioni dei gruppi. La discussione si risolve con la consultazione del dizionario: si rilevano i

molteplici significati che attribuisce alle varie espressioni e si confrontano con quelli ipotizzati dagli studenti: alla fine si concorda sui significati più coerenti con il contesto. La scansione operativa è inserita in un’ottica laboratoriale per favorire l’operatività, il dialogo e la riflessione su quello che si fa. Si incoraggia così la ricerca e la progettualità, si coinvolgono gli alunni nel pensare, realizzare, valutare attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri.

I docenti, inoltre, annoteranno ogni informazione utile ai colleghi intenzionati a riproporre, nelle proprie classi, il lavoro descritto. Possono essere elementi rilevanti: informazioni relative alle criticità incontrate e alle reazioni degli studenti alla proposta, segnalazioni relative a particolare impegno e lavoro aggiuntivo richiesto da alcune fasi dell’attività, indicazioni di strumenti e/o altri riferimenti utili per la predisposizione del materiale didattico necessario alla realizzazione delle attività previste. Tali dati verranno elaborati anche dal gruppo internazionale di ricerca di Dresda.

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7.Valutazione Si individuano indicatori, indici e tre livelli per l’autovalutazione e la valutazione con cui osservare, descrivere e attribuire un valore ai processi di apprendimento. Indicatori , indici, e livelli permettono di focalizzare atteggiamenti quali autonomia e responsabilità individuale e collettiva rispetto al compito, modalità di interazione con gli altri, modalità organizzative e procedurali (quali sono i passi che l’alunno compie per svolgere il compito? Quali strumenti utilizza ? Si pone domande? Quali?), scarto tra la situazione all’inizio e alla fine del percorso relativamente a conoscenze e abilità. Il lavoro è stato presentato il 24 marzo al convegno “L’EUROPA È PER LE DONNE”

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SEZIONE 3 – COMPOSIZIONE DELLA RETE DI SCUOLE AI FINI DEL PROGETTO Accordo di lavoro con la Technische Universität di Dresda nella persona della Prof. Dr. Luisa Giacoma: *Università degli Studi di Torino-Scuola di Management ed Economia-Dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche-Sezione di Lingue Straniere; * Università degli Studi di Milano-Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali.

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