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J'i 69 0 I Francesco Cerroti, abile scarpellino, tramutossi, nol quarto decennio dello scorso secolo, da Firenze sua patria in Borna, ehiamatovi dal pon- tefice Clemente XII, per conduire in S. Giovanni in Laterano j layon dcliii sua cappella gentilizia, e quefli de] doppio portico e doua facciata '. Fa padre di duo figlitioli, Giiiseppe 2 cd Ottavie. Da Ottavio si generarono Silvia 1 , Maddalena, Violante, Lattan'zio. Questi, anirnogliatosi a LuisaSabbi Colonna, di IirnigIia magnatizia tiburtina, ebboiie unigenito il nostro Fran- cosco, clic nacque in Tivoli il 30 luglio 1806 4 . Monta mdi u dieci mesi la niadre, Lattanzio, uomo già piu clic maturo, passé a seconde noze con •Caiolina I ernardi rornana, cli p partorigli nove fi gliuoli, Luigi, Raimondo, LIII socondo Luigi, Salvatoro, Anna, Augelica, Agata, Filippo 5, Giovanni . Neli' isoriziono posta, in S. Giovanni in Laterano, da Frncesco alla moglie Bartolomoa Fortin i si laggo: Franci.noun C,rroti ('iris P?enti,zus Jusu te,fli- tis XII. P. M. Ad S. Andreae ('0r8ini Sacellaun Utrannq. Eccuiae Portioe,n Et Prospeatum E.rornandu?n Lapieidrunu Magister. Dal ms. corsiniano 1173 si ri- lova clic j lavori di soarpeilino, per le dette opera, importarono la somma di sa. 202,192.73 2. Giusoppe toise in moglia Violente Siries, celebre pittrice, il oui ritretto, de lei steea, per commisiono del granduca Giovanni Gastone, dipinto, è noua Gelleria degli Uffini di Firenze. Da Silvia, niaritata ni un Conti avvocato, nacque, unica, Maniuccia, La qualo disposos8i prima ad un conte Pichi di Ancona, e poi, morto quosti, al celeberrimo poeta romanesco GIL'P p E GIOACHJNO BELLI. Che nascesse in Tivoli fu casuaiitè: poichè I genitori avenno stabilo domi- oilio in Borna elirimpetto alla chiosa parrocohialo di S. Maria in Via Lata, nol palazzetto detto di Bracciano, corne nisulta dai libri doue anima di quella par- roechia. Ora luogotoncute generale aol noetro osercito. ° Mio dilettisshno amico, me iii oo di gran vagua, morto in Pisa nel 1851. Veg- gasene il cenno necrologico nel Giornak Ufflcitae di .Roiaa, n. 126. 3 giugno 1851. — .----- I8Lr0THÈQU Document CL ff^ il II il II il II 1111 il 11 1 il ID II 0000005532056

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J'i 690

I

Francesco Cerroti, abile scarpellino, tramutossi, nol quarto decenniodello scorso secolo, da Firenze sua patria in Borna, ehiamatovi dal pon-tefice Clemente XII, per conduire in S. Giovanni in Laterano j layondcliii sua cappella gentilizia, e quefli de] doppio portico e doua facciata '.Fa padre di duo figlitioli, Giiiseppe 2 cd Ottavie. Da Ottavio si generaronoSilvia 1 , Maddalena, Violante, Lattan'zio. Questi, anirnogliatosi a LuisaSabbiColonna, di IirnigIia magnatizia tiburtina, ebboiie unigenito il nostro Fran-cosco, clic nacque in Tivoli il 30 luglio 1806 4 . Monta mdi u dieci mesi laniadre, Lattanzio, uomo già piu clic maturo, passé a seconde noze con•Caiolina I ernardi rornana, cli p partorigli nove fi gliuoli, Luigi, Raimondo,LIII socondo Luigi, Salvatoro, Anna, Augelica, Agata, Filippo 5, Giovanni .

Neli' isoriziono posta, in S. Giovanni in Laterano, da Frncesco alla moglieBartolomoa Fortin i si laggo: Franci.noun C,rroti ('iris P?enti,zus Jusu te,fli-tis XII. P. M. Ad S. Andreae ('0r8ini Sacellaun Utrannq. Eccuiae Portioe,n EtProspeatum E.rornandu?n Lapieidrunu Magister. Dal ms. corsiniano 1173 si ri-lova clic j lavori di soarpeilino, per le dette opera, importarono la somma disa. 202,192.732.

Giusoppe toise in moglia Violente Siries, celebre pittrice, il oui ritretto,de lei steea, per commisiono del granduca Giovanni Gastone, dipinto, è nouaGelleria degli Uffini di Firenze.

Da Silvia, niaritata ni un Conti avvocato, nacque, unica, Maniuccia, La qualodisposos8i prima ad un conte Pichi di Ancona, e poi, morto quosti, al celeberrimopoeta romanesco GIL'P pE GIOACHJNO BELLI.

Che nascesse in Tivoli fu casuaiitè: poichè I genitori avenno stabilo domi-oilio in Borna elirimpetto alla chiosa parrocohialo di S. Maria in Via Lata, nolpalazzetto detto di Bracciano, corne nisulta dai libri doue anima di quella par-roechia.

Ora luogotoncute generale aol noetro osercito.° Mio dilettisshno amico, me iii oo di gran vagua, morto in Pisa nel 1851. Veg-

gasene il cenno necrologico nel Giornak Ufflcitae di .Roiaa, n. 126. 3 giugno 1851.

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Document CL ff^

il II il II il II 1111 il 11 1 il ID II0000005532056

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Francesco, appresi j primi rudirnenti del latino, fu, di otto auni, niessoa studiare nel Oollegio Romano, e di tredici consegu'i per concorso il postedi alunno nel Seminario annesso allora a quel Collegio. Donde a dicciottoanni, compiuto il corso iettcrario e filosofico, e saggiato alquanto il tee-iogico, passô a quelle doue leggi nell'Università degli studi. Mancatogliil padre, visse alcun tempo sotte la tutela cd in casa di monsignor Qa-sparc Gasperini, insigne latinista, già sue maestro di rettoric.a, cd aliorasegretarlo del pontefice per le lettere latine.

Oltre aile lingue classiclie, apprese, tuttor giovanetto, il francese ei'inglese; e da questo tradusse il Vivian, racconto di M.' Edgeworth, eparte doua Storia della conquista del Messico del Prescott. Dal latine voltnell'italiano quasi intero il Sailustio al modo che il Davanzati ebbe fattodel Tacito. Lavoro, clic poi pili non trovô, o elle lamentava sottrattogli.

Studiosissimo del divino poema di Dante, ne illustrô più luoghi conuna sono di lezioni, che venno recitando a c.erta scelta società di eruditi« clic primamente adunavasi presso il suo fondatore, il De Urollis, niedicoesimio cd uouio di moite lettere, e clic appresso fu aceolta (lai conte diLudoit'; e ad im'altra ancora detta Storica, j cui membri convenivano incasa il console de.gli Stati Uniti d'America, sir (liorgie Washington Green,uomo intoiligentissiino della nostra lingua e de' nostri autori classici »

Venuto cosi per tempo in bolla farna di dottrina, e adorno, corne era,di ogni maggior gontilezza, e savio oltre aii'età, fil di ventidue anni sceltodal principe D. Tommaso Corsini a maestro cd educatoro del siio figiiuoloD. Lorenzo. Ufficio, clic, mdi u sotte anni cessatogli, cambiô con i'aitro divice-bibliotecario doua Corsiniana. E cos! gli si disehiuse innauzi quellahinga carriera di erudizione bihiiografica e artistica, cite percorse con tantaIode, e nella quale lasciô improsse orme indelebili.

NeIl' agosto del 1837 accasossi con Teresa Pozzi, clic vissegli undicinon pieni anni fluo al giugno del 1848, dope averlo fatto padre di settefigliuoli.Nel febhraio dol 1855 toise in seconda mogliekdelaido Vitali, tigliadi Pietro rinomato incisore, dalla quale non ebbe proie.

Quando a mezzo i'amiô 1846 parve un tratto riarnicarsi la sorte aipiii svegliati ingegni, tenuti per l'innanzi u vile o in sospetto da Governiimprovvidi, non gli mancarono incanichi onorati e lucrosi. E in prima fitde'sette oui diessi ad esaminare e riformaro irna proposta di riordina-monte degli studi, immaginata dail' insigne medico e filosofo Onofrio Con-

Diooro storico pel quale 8i avvera la lezione del V. 135, Canto XXVIII dcl-l'Injcrno di Dante « (Jhc ai ce giocane diedi i nufeonjorti ceinpi.lato da FitAN-CFSCO CuRROTI, biliotecarh, cor.inian. Roma, tip. doue Soienze matematicho obiche, 1865. Nella Lettera dedicatoria, pag. 3.

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cioli: lavoro assai ponderato e di mole non ordinaria, al quale il Cerroti,che in qnella cleputazione compiè le veci di segrotario, diode forma piùnetta e precisa, secondo gli avvisi do'c.olleghi e le c.onchiusioni concor-demente abbracciate. Appresso dal pontefice Pio IX, che, conosciutolo in finda seminarista, aveane ammirato 1' ingegno e l'ardor negli studi, tu pre-posta alla direziono del Giornale u.fticiale con la detrminata inc.umhenzadi scriverne gli articoli, che clicono di /bndo, di fare i sunti de'diari piùreputati in servigio dello stesso pontefice, e di dettare, giusta la mente dilui, scritture du spedire ad effemeriili straniere. Quindi, sotto lammini-strazione del Mamiani, consegui il grado di minutante nella segreteria diStato per gli affari juterai, o sotte quella del Rassi venue prescelto u se-gretario dol Consiglio dei rainistri. Geloso ufflcio, clic continuô ad oser-citare con lealtà e diligeuza esoinplare anche (lapa l'uccisioiie (lei Rossi,e, appresso alla fuga del pontefic, durante il Governo provvisorio; finchè,gridata la repubblica, torub al primiero impiego di minutante. Bal qualein ultimo, restauiato il dominio papale, fu deposto il 10 novembre 1849,non pur tacendogliesene il motivo, ma nù meno dandoglioseno regolareavviso.

« Dopa quel tempo (trovo notato in un sua quadernetto di ]l1')norie)non ho fatto mai alcuna Pratica nL' per riavero il posta, n per riceveroalcun coinpenso de' servigi prestati: cd ho amato auzi vivere mesc.hina-mente colla inia famiglia ». E visse davvoro meschinarnente: perchè rim-piangendo la sua inala sorte, prosogue notando: « Negli anni, die corseradul 189 u tutto il 47, ho guadagnato il vivcre facendo lezioni ai forestieridi hugua italiana, latins e greca, ed insegnaudo lettere e scienze agli estraneicd ai nostri. Molto guadagnava in siffatta professione, cd allora che ma-leavventurata•nzenle fui chiamato alla Segreteria di Stato la sala Casa Bar-ghese mi dava due scudi al giorno per due are di lezione ».

In quel lungo e forzato ozio d'oltre a venti anni, quanti ne andaronodal novembre del 49 al setteinbre dol 70, ritiratosi nella tranquillità doglistudi, pose mano a vari la yon, corne si nicava dai seguenti luoghi dellecitate .l!emorw: « Verso la metà di rnaggio di quest'anno 1855 lia co-minciato u studiare e prender degli appunti per compilaro la stonia let-terania di Rama e una Biblioteca degli scrittoni romani ». - « Al 8 diluglio (1855) ho compiuto i lavori sopra la Storia dell'Universitù romanadol Renazzi, e vi ho fatto l'indice, di cui maiicava ». - « Intanto nellaseconda inetà di giugno (1855) ho scnitto iina disscrta7.ione in forma dilettera al dottorMaggiorani sui suoi omonimi, Niccola, Maggiorano, Lu-dovico, Igiiazio e Fulvio Maggiorani, correggendo in essa vari errori -delRenazzi, dol Caraffidel Rocca, ccc. » - « Il 6 di luglio (1855) ho scritto

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I'elogio tiel principe Conti, inscrito poi il di 13 dello stesso inese, mutilatoe maleoncio, nel foglio di bina ». - « II di 13 (lugiio 1835) ho tradottodallo spagnuolo una lettera dcl sig. Agostino Andrea Fraucesco 10 segre-tario della legaziono messicana ». - « Ho cominciato il catalogo dellestampe per la Biblioteca (Corsiniaiia) il di 8 di tèbbraio 1857. Questo ca-talogo è per noini d' incisori ».

Degli altri suoi lavori di quel tempo, (le' quali tacciono le citate Me-morie; ma che furono divulgati per le stampe ecco l'elenco: A S. E. laSig.- Marcizesa D. , Nafalia 11 arinoia. nata (Jorsini, versi mcdiii di 01-tavio Rinnecini 1 . ilemorie per servire alla storia della incisione, compi-iate nelia cleseri.z jonc e dic/iùvrazione delle stampe cite (rovansi ,wlla hi-biioleca Corsiniana. Tomo L incisari antichi itaiiani . Le vite paraileledi Plu tarco volgari2zafe da Marceilo Adriani, il govane, trafic da uncoclice autografo jnedto delta Corsiniana, riscontrate col teslo greco edannotale da Francesco Gerroti, hihliotecario corsiniano, e da GiuseppeCugnoni scrit.torc della Vaticana . Lettere e menzorie autografe cd me-dite di arlisti, fratte (lai manoscritti della Gorsiniana puhhiieafc cd an-notate 4. Le pitture dette stanze vaticane, (lette le stanze di Raffacle de-scrute e dichiarate (la 1'rancesco Cerroti bibiiotecario della Gorsiniana ein/.aqiiafe a hulino (la rani artefici a spese e cura ciel car. Pietro de'Bro-gnoii . Iniorno al car. Luigi Geroni intaglia fore in rame 6. Le pitturedella stanza va.ticana tle(ta della Concezione, e la Colonna eretia in piazzadi Spagna, desenite da F. (Jerroti, intagliate in rame e pubbiieate percura di Paolo Gaccluaielli e di Gregorio Gicler . Memorie, descrizionid iliu,çtrazioni varie inscrite neil'opera « Le seienze e le arti sotto il

tificato di Pie IX ». Pose mano pure alla traduzione della Storia di Sis toQuinto per cominessione speciale dell' illustre suo autore il barone DeHiibner 8 Ma non potè condurla che in picola parte.

lu questo mezzo, morto il 23 gennaio 1857 Luigi Maria Rezzi, hiblie-teeario corsiniano, « il giorno 14 di rnario (cos! egli notô ache citateMenterie) in un congresso tenuto dal principe D. Andrea Corsiiii e dalsuo fratello rnarchese cli Laiatico, fui sceito a succedergli. Ma corne perdisposiziono dol card. Neri Corsini, fondatore di quella libreria, il biblio-

Rorna, 1868, in 4°.Roma, Giuseppe Via. 1868, in 41.

' Firenze, Fdice Le Monnier, 1859-65, vol. 6 in 81.ilorna, GiuBeppe Via, 1860, in 8', con due tav.

r. Roma. Salvinoci, 1868, in f., con traduziono in spagnuolo e in franceec.Estratto dal giornale romano Il Butrnrroti. qnadcrno H. febbraio 1870.Rorna, G. Aureli. 1870, in f. grande, con 7 tavole.Sivete-Qnint par M. le BARON DE IIBNEB, etc. Parie, Rançon, 1870,

vol. 3 in 80.

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tecarie dovea essero sacerdoto; cos! essi avvisarono di chiedore ai Papala deroga a tale (lisposizione. Pu dit! Principe stesso portata la richiestaal card. Antnnelli il , iorno 29 maîzo, perehè la presentasse al Pontefice.Di più le stes() Principe il giorno 30, die !i di donienic.a, andando 41111

Papa, Io riehiese di questo fa yote; ed egli asseutL approvando (con miamaraviglia) norniiiatarn ente la scelta, che avevano fatta. Il giorno seguentopoi venue il biglietto officiale della Sogreteria di S1ito sottoscritto dalle,.stesso card. Antonelli ».

Riappiccata net 1850 la guerra per i'affrancameiito d'Italia, fit divul-gato, poco dopo la pace di Villafranca, il famoso opucolo Le Pape, etle (Jonqrs. Le circostaiize, clic accoiupagnarono la pubblicaziono di qiteliascrittura, erano tau. che bisognava esser c.iechi a non ravvisare clic i di-segni, in orcline al doininio temporale del Papa, in essa contenuti, eranonon già fantasie vaghe e indeterminate; ma si principî e teoriehe, dievoleansi, de chi ne avea la 1)afla, recare cd atto. Quindi la iiecessità dicontrapporsi alI'andace libelle, smentendone i sofisini, e dimostrando pos-sibilo il contemperarsi dol regginiento papale aile ragionevoli esigenzedella societa moderne. Questa la sola stratogia da seguire nell'arduo ci-mento. Ma di quanti polomici in Italia e fuori Yi si provarono, j dozzi-mdi non la intesero, i furbi la dissimularoiio. Sa di clic ragionando io un

C noua hiblioteca Corsiniana col Cerruti e con Carie Passaglia. c'in-vogliammo di tenttre tutti e tre insienie l'impresa, cite aitri o per igno-ranza, o per tristizia lion avea saputo, o volute ragionevoiniente condurre.Cosi ebbero origine j noti dialoghi de! Passaglia '; lavoro tuniultuario dipochi giorni; scandale ai pusilli ; bersagiio aile ire e agli odî di astutiinframinettenti ; vagheggiato tentative di prohallile concihazionu ai savi.Fra oui prinieggiarono i cardinali Santucci o I)'Andrea, il p. GirolamoGigli maestro di palazzo, cd i tre consultori del1 Indice, I'Audisio, il DaRignano cd il Vercellone. I quali peraltro tutti insierne non valsero avincero le male arti dci tristi avversari, pe'cui maneggi que'Diaboghi silasciarono puhi)liCare senzal'approvaziono dell'autorità cccl esiastica. e senzaluogo ne nome di stampatore, perchè sembrassero impressi di sotterfugio,o, corne dicono, alla macchia.

Nel 1868, banditosi dal nostro Cornune il concorso per 1' ufflcio disogretario, voile il Cerroti cimentarvisi, e forse non sema una quaicheprobabilità di riuscita, seconde clic potei intendere pe'discorsi tonuti con

Il Ponteflce cd il Prineipc, o.cia la 7'o'ioqia, la Filom'iia e la Politina ,n'cied'accor& in orciine al Prineipato virile de? Papa. Dialo9l1i di D. Carie Paceagliaprofe.îcore di l"ilo8ofia Superiere ei'll'Archiginnacio romano. Roma. tipografia Aureli.1860. in 8'. Ne furono pubhlicati due; altri due rimasoro inoditi.

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parecchi de' miei colle-hi in quel Oonsiglio; ma j sospetti della pubhlicaautorità le esclusero dall'aringo.

Biniutatasi in Borna, nello scorcio del 1870, la pubbliea cosa, tornôa sorridergli la fortuna. Ricuperô per ragione di postliminio l'ufficio toi-togli nel 1849, liquidataglieno dal nuovo Governo l'annuale pensione inlire 4192.50; ebbe l'iuc.ariro di prefetto della biblioteca Alessandrina; neipri mi cornizi amministrativi risultô eletto consigliere comutialo con 1491voti; fit nominato membre de! Consiglio per gli archivi dcl regno, e de-corato delle insegne di cavaliere e poi di ufficiale doua Corona d'Italia,e di quelle dei Ss. Maurizio e Lazzaro.

Ilinfrancato cos! negli spiriti, e corne risorto a vita novella, ne trassemaggior lena agli studi, conduceude innanzi le due grandiose opere: laBi bUogra fia di Ro,na rnedioeva.le e moderna e le ]tenwrie per sriirealla storia della icisione, compilate nella (lcgcri jonc e dichiarazione dellesi ampe che lrcwansi ndlla bibiio/ca (]orsiniana. Alla prima delle qualiavea poste mano nul rnaggio 1855, alla seconda nel febbraio 1857, cornedi sopra ho accenriato colle sue stesse parole.

Della Bibliogra fia ragionai a lungo in una lettora del 4 agosto 1885all'Ecc . mo signor duca Don Leopoldo Torlonia if. di sindaco di Borna, laquale luttera in parte pubblieai ne! quaderno IX dell'anno IV di questoperiodico, sic.ehè non m'occorrondo di qui ripotere cib che in essa giàesposi, mi liinito a trascrivorne la conc.hiusioite finale. E cio'e, che (l ue

-st'opera non b da tenero nel conto di un semplice elenco categorico, mec-canicarnente compilato; ma invece dec reputarsi lavoro di critica e dierudizione non ordinaria, allo SCOO di guidare con agevolezza e tidata-mente (Ai studiosi nella sterminata ricerca di quanto diretbtmente o in-direttamente si rapporta alla Borna medioevale e moderna. Sotto tale ri-spetto stimo non essore moite le opere, die si possano a questa paragonare,e forse niuna avervene, che le vada innanzi. Che se pci si cousidera, nonpoter noi peranco vantare imna vera e pieun storia di Roma, cho ne ab-bracci insierne il periodo medioevale o moderno; cresce notevolmento ilpregio di questo lavoro, corne quelle, che, primo cd unico nel suo genere,sopperisce in quaiche modo a tale difetto, e ne renile possibile quandoche sia il riparo. Chè, ove sorgesse un ingegno fortemuente comprensivo,capace di tutta abbracciare e disporre la sterminata mole do' fatti e degliavvenimenti, che, quasi in ampissimo teatro, si avvice.ndarono per oltrea quattordici mccli su questo suolo fatale; certo egli troverebhe per grauparte apparecehiato il fondamonto della sua letteraria impresa in questaBibUogra fia.

Delle Memorie per servire alla storia delle incisioni pub intendersi

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il divisamonto e l'irnportanza dal sopra ricordato saggie pubblicatonenel 1858, e dal por mente aile infinite e pazienti industrie, clic gli oc-corsero per apparecchiarle. Corne dire il doppie catalogo delle moltissirnomigliaia d' incisioni della raceolta corsiniana, l'uno per nomi di autori,l'altro per soggetti; gli indici doue opere artistietw del Vasari, del Ba-glioni, del Paseoli, del Passeri. (Ici Lanzi. del Bosini, dello Zani, del Riccie dol Gasparoni; e quello de' ritratti di illustri personaggi sparsi qua elà in una sterminata copia di svariatissimi vohirni. Con taU apprestannentiogli potè aver pronte all'uopo le notizic di quai si fosse intagliatore, edelle singole illeisioni da esso condotte, e la storia altres'i doUe pâture,delle sculture o degli edifici in quelle ritratti, e del lom successivo pas-saggio da luogo n luogo e da un possessore all'altro, influû al presentetempo. II quale tesoro di erudiziono è ordivatamente distribuito per tuttal'open. . La descrizione poi dei sogge.tti e dei peculiari caratteri di ciascunastampa è cos! parti col areggiata e precisa, da renderla presscohè visibileall'oechio del leggitore. Ed è ben da dolere elle per tutta foruiro si vastae preziosa tela non sia bastata al suo autore la vita.

Ultimo de' subi layori fil il CL/aloqo della bblioteea Romana-Sarti '.Gliene fu allogata la compilazione dallo stesso possessore di quolla, ai-lorclÇe, nel maggio del 1877, ne facova splendido dono al Coinuno diBorna. Il quale catalogo è diviso in tre parti: noua prima notansi leopere secoudo l'ordine alfabetico de' loro antori, ovvero dei loro titoli,quando quel primo indizic faccia difetto; noUa seconda sono registratele opere medesirne, partite per classi; noua terza vengono indicate levarie materie, delle quali trattasi in ciascuna opera. A crescore il progioe Putilità di questa sua fatica stirnô opportuno corredare di note alcunipih importanti hioghi; ma non potè farlo clic in picciola parte, dol ellecosi ogli scusossi nella prefazione.

« Certamente coloro, aile oui mani verra quosto mio lavoro trarrannomaiaviglia non lievo dal vedere, corne solameuto gli articoli appartenentiaile due prime lettere dell'aitLbeto, nella prima parte del catalogo, sianoaccompagnati da alcuno note biografiche, hibliografiche, entiche; e cornetutti gui altri elle ad essi conseguitano, ne siano scompagnati. Per isca-gionarmi di questo difetto dirô nettamente, clic io aveva in animo, edauzi proposi di continuarmi in quelle fluo all'ultiina lettera, ma fui tolto.contro a mia voglia, da siffatto divisameuto, e fit rosa vana la mia pro.posta, e (lai pressare die mi si faceva continuo da persono autorevoli di

Cataljo delta bib1iatea Ronan-,9arti, CO?flp-ilatO da. FranceRco Cerroti, bi-b1ioteoa.ri'. Roma, Bencini, 1881 vol. 3 in-4.

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dar proto eoinpiuto il lavoro, cui da pochi mesi soltanto avea postemano, o più dalle spiacevoli querirnonic, die continuameute mi giunge-vano alForecchio, di certi messeri, ai quali non sapeva capir uell'aniino,corne potesse avvenire, che la retta compi1aione di un catalogo di libri,alla quale essi stoltamente reputano acconcio qualsivoglia scrivano o im-brattatoro di tgli, non potesse farsi n vole di potina. Chiesi cinque o scimosi per foinirlo di quel corrode; liii si tece intendere cherano troppi:e porb mi arrestai cd intesi solo a condurlo al sue termine a quel modoclic qui appresso si vede ».

Cib non ostante il catalogo riusci di piena soddisfazione del Sarti,o in tutto conforme al bisogno degli studiosi e al servigio di quella bi-blioteca. E pertailto dovendosi dal Ooiuune preporre al govorno di questa,seconde il prescritto nell'atto di donazione, un lettcraf romano; la sceltacaddc senzaltro sul Cerroti.

Varcato ornai il settantacinqucsimo anno d'eta, afliovolitegliesi note-volinente le ferze del corpo, non perô 1unto quelle dell'animo, contrasseno' bronchi una lenta affezione catairale, che obbligavalo di quando inquando, priucipalmente il venue, a riinanersi lunghi giorni nol letto. Dovotuttavia seduto con nu desclietto inimuzi, attendeva a studiare non altri-menti clic sano fosse: laonde solea dire, giungergli di tante in tante op-portune quell'ozio per avauzare l'opera della di Borna. Nouaprimavera dell'altro anno, auitosi di repente il morbo, fu presso n soc-comberne; ma ripreso vigore si condusso ad Anzio, e quindi a Capra-rein, dove solea ogni aune sottrarsi agli urdori della stute. Tornatosenenell'ottobre in Rorna mediocremento riavuto, ma colla persona ernaciatacd affranta, fa colto tra breve novanieute dal male, alla cui violenza,durata con vicenda di speranze e sconforti, forse tre mesi, finaluiontesoggineque in sull'aggiornare dell'ultinio del trascorso gennalo. Mori coula rassegnazione del cristiano e la ferniozza del saggie, serbaudo interoil conoscument) insino all'estremo, e non pati agonia; ina acccunando sispalancasse la fiitostra perchè sentiai soffocare, in quell'atto spirô.

li quarte di dalla morte ne seguirono onoratamente il feretro allachiesa i parenti, gli amici, j consigliori del Coinune, gli accademici lineei,quelli di S. iuca, cd uno stuolo di ufficiali del corpo do' bersaglieri, com-pagni d'arnii del capitallo Ottavio, degno figlinolo di tante padre.

Ebbe persona mezzana e bon complessiomtata; faccia ovale e piacente;folti e non in tutto dalla eta scolorati i capelli e la barba; ocehi vivis-ciii, scintillanti. Festevole e bel parlatore; accentuato ed enfatico se ildiscorso cadesse salle umane nequizie. D'animo schietto, modestissimo,non ne sdognarouo l'amicizia i grandi, la ricorcarono i letterati o gli ar-on

Page 9: Francesco Cerroti - bibnum.enc.sorbonne.frbibnum.enc.sorbonne.fr/omeka/files/original/d3d9d... · citate .l!emorw: « Verso la metà di rnaggio di questanno 1855 lia co-minciato u

tisti. Ne registrarono il norne ne' loro ruoli le accademie Tiborina, doiQuiriti, di S. Luca, la Società geografica, la R. Commissione PC' testi dilingua. II silo corpo riposa nul Campe Verano entre al sepoicro della t'a-miglia con (lUesta memoria:

HIC. QUIESCIT . IN . PACE .

FRANCISCUS . LACTANT1I . F. CERIWTI

PRAEFECTUS . BIBLIOTHECARUM

CORSINIANAE . ET.SARTIANAE

011NIGENA . OPERTJM . EDITORUM . NOTITIA

BONARUMQ. ARTIUM . 1,1'I'TE[IJS. CLARUS

GRAMhIATICUS . PHILOSOPHUS

SCRII'TOR . LOCUPLES . VENIITSTLIS

VIR . AN'rIQUAE . FIDFJ

DECESSIT . PRID. KAL . FEBR .MI)COCLART . SUAE . LXÏ

OCTAVIUS . ET . ALOISIA . F1111

ADELAIS . VITALE

SECUNDIS. NUPTIIS. VXOR

PATRI . OPTIMO . VIRO . DESIDERATISSIMO

P. P.

G. CUGN0NI.

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