FQTS 2020 FORMAZIONE QUADRI DIRIGENTI TERZO SETTORE

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FQTS 2020 FORMAZIONE QUADRI DIRIGENTI TERZO SETTORE LA FAMIGLIA OGGI IN ITALIA MARIELLA NOCENZI Sapienza Università di Roma Dip. Comunicazione e ricerca sociale

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FORMAZIONE QUADRI DIRIGENTI TERZO

SETTORE

LA FAMIGLIA OGGI IN ITALIA

MARIELLA NOCENZI

Sapienza Università di Roma

Dip. Comunicazione e ricerca sociale

La docente e la lezione

Docente: Mariella Nocenzi, [email protected]

É professore aggregato di Sociologia della famiglia e di Politiche sociali per il governo locale. PhD. in Sociologia della cultura e dei processi politici, è Assistant editor dell’“International Review of Sociology”. È fondatrice dell’Osservatorio Interuniversitario di Genere, Parità e Pari opportunità. Fra le sue pubblicazioni, Global society, Cosmopolitism and Human Rights, (eds.), Cambridge Scholar, 2013; L’avalutatività nelle scienze sociologiche ed economiche, di Max Weber, Mimesis, 2015

Titolo: La famiglia oggi in Italia

Data e orario: Martedì 20 settembre 2016, ore 14-16,30

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FORMAZIONE QUADRI

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Gli obiettivi della lezione

La lezione intende fornire ai discenti

un sintetico quadro descrittivo e interpretativo

sull’istituzione familiare nell’attuale società italiana

una valutazione dell’impatto dei più recenti fenomeni sociali

(migrazioni, miglioramento della qualità della vita, crisi del

welfare state, nuovi ruoli all’interno della struttura familiare e

della famiglia nella società)

• una verifica del processo di pluralizzazione della famiglia

analizzando alcuni ambiti sociali (lavoro, economia, diritto,

politiche sociali) con qualche riferimento comparato

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Programma della lezione

ricognizione sui concetti e i problemi fondamentali della

famiglia in un’accezione sociologica, con riferimenti anche

multidisciplinari

analisi delle principali tipologie di famiglia nei diversi contesti

storici, culturali e sociali e dei più recenti fenomeni sociali che

hanno prodotto i più significativi cambiamenti di questa

istituzione sociale e di quelle prossimali

lettura delle trasformazioni demografiche, anagrafiche,

economiche, giuridiche che stanno interessando questa

istituzione attraverso alcuni dei principali fattori del

cambiamento sociale (genere, età, mobilità sociale e

geografica)

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Le competenze attese

La lezione intende fornire ai discenti:

- concetti di base dell’analisi sociologica e

interdisciplinare delle istituzioni sociali e delle

relazioni in una società complessa;

- riferimenti alle principali fonti dati per lo studio

analitico e comparato dell’istituzione familiare;

- repertorio sui principali strumenti analitici delle

trasformazioni della famiglia nella società

italiana oggi utilizzando alcuni fattori di

interpretazione

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La metodologia della lezione

illustrazione dei concetti attraverso le slides

interazione fra docente e discenti e

reciproche esperienze o richiesta di

chiarimento (semplicemente prenotandosi per

intervenire sui contenuti della lezione alzando la

mano)

visione e commento di dati, immagini, video

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L’oggetto del corso

«La FAMIGLIA come spazio fisico, relazionale e simbolico

nel quale avvengono quei rapporti che la società

definisce e che acquisiscono per questo stesso processo

un significato che va oltre la natura che li genera e

l’esperienza individuale»

rapporti di GENERE (ruolo della donna, paternità)

rapporti fra GENERAZIONI (calo della natalità, aumento

della speranza di vita alla nascita)

rapporti fra entità GEOGRAFICHE e CULTURE

(coppie miste, integrazione dei modelli culturali nella/con

la famiglia)

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Significati plurali e plurimida Dizionario Treccani

La FAMIGLIA come comunità umana, diversamente

caratterizzata nelle varie situazioni storiche e geografiche,

ma in genere formata da persone legate fra loro da un

rapporto di convivenza, di parentela, di affinità, che

costituisce l’elemento fondamentale di ogni società, essendo

essa finalizzata, nei suoi processi e nelle sue relazioni, alla

perpetuazione della specie mediante la riproduzione

Sotto l’aspetto antropologico e sociologico, la famiglia si

definisce come gruppo sociale caratterizzato dalla

residenza comune, dalla cooperazione economica, e dalla

riproduzione [condizioni (non) coesistenti]

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La Famiglia secondo la sua struttura

Il Gruppo di Cambridge, diretto da Peter Laslett (1972)

classifica le famiglia attraverso il tipo di vincolo che lega i

suoi componenti (vincolo base: coniugale/generazionale)

Gruppo domestico senza struttura: senza una coppia

coniugale e/o generazionale (coppia di fratelli)

Gruppo domestico semplice: con coppia coniugale con o

senza figli o figli con un genitore

Gruppo domestico esteso: famiglia semplice + parenti di

altre generazioni (nonni, zii, cognati…)

Gruppo domestico multiplo: più famiglie semplici

(genitori, figli e nipoti, famiglie ceppo o congiunte)

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La Famiglia secondo le sue relazioni

Il sociologo italiano Barbagli (1984) propone una distinzione fra

la struttura (composizione della famiglia secondo regole

vigenti) e le relazioni (rapporti fra membri fondati su

autorità, sentimenti ecc.)

Relazioni di genere: maggiore autorità dei componenti

maschi (padri, figli, fratelli, coniugi)

Relazioni generazionali: predominanza delle generazioni più

anziane

- sui vincoli familiari: nascite, matrimoni, decessi

- sulle relazioni familiari: invecchiamento, emancipazione

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tra

Trasfomazioni del ciclo di vita

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Il fattore MUTAMENTO

La FAMIGLIA non è un semplice terminale passivo del

mutamento sociale, ma uno degli attori sociali che

contribuiscono a definire modi e sensi del mutamento

sociale (…)

La FAMIGLIA promuove il mutamento anche nelle

esperienze dei suoi componenti diversi per genere e per

generazione, più che in ogni altra istituzione sociale, ed è il

luogo simbolico e sociale in cui le differenze di sesso e di

generazione sono fondanti e in tal senso costruite

culturalmente

(da M. Naldini, C. Saraceno, Sociologia della famiglia, p. 11)

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I principali cambiamenti nella FAMIGLIA

(dal Secondo Dopoguerra)

Tendenze emergenti

a) semplificazioni delle strutture familiari

b) riduzione dell’ampiezza media della famiglia

c) segmentazione per classi di età

d) complessità crescente (nuove forme familiari)

e) privatizzazione/pubblicizzazione delle relazioni familiari

f) de-istituzionalizzazione della famiglia e delle relazioni

sociali che la sostengono (sempre più ‘sentimentalizzate’)

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I cambiamenti nella FAMIGLIA

(dal Secondo Dopoguerra) - 1

Fattori di cambiamento

a) economici

- famiglia come unità di consumo

- famiglia come insieme di soggetti che si rapportano

individualmente al mercato del lavoro

- famiglia come produttrice e riproduttrice di forza lavoro

- nascita del welfare state

b) demografici

- invecchiamento della popolazione

- riduzione di tassi di fecondità, natalità, nuzialità

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I cambiamenti nella FAMIGLIA

(dal Secondo Dopoguerra) - 2

Fattori di cambiamento

c) culturali

-privatismo

-individualizzazione delle e nelle relazioni dentro la famiglia

-etica dell’autorealizzazione, dell’autodeterminazione, della negoziazione

-personalità di base formata attraverso processi di separazione/individualizzazione,

piuttosto che legame/fusione

-spostamenti di confine tra pubblico e privato nelle relazioni familiari

d) giuridici

- tendenza alla de-giurisdizione delle relazioni familiari

- il diritto, lo Stato non ‘prescrive’ più come normale un unico modello familiare

e) Storici

l’attuale panorama delle famiglie dipende anche dall’eredità del passato: dalla forza e/o

dalla debolezza dei tradizionali modelli di vita

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Un processo di mutamento:

l’individualizzazioneIndividualizzazione delle relazioni familiari: (dal sec. XVIII)

- nascita del matrimonio solidale

- la famiglia si costituisce come ambito privato

- la famiglia si appropria della funzione educativa

- la famiglia si emancipa dalla parentela e dalla comunità di appartenenza

Indicatori:

- mutamento nelle forme allocative e allocutorie (meno distanza e deferenza)

- scelta del coniuge

- la dote della moglie è amministrata dal marito e non dalla famiglia di origine

- lenta riappropriazione dei figli da parte della famiglia: fine dell’apprendistato

presso altre famiglie per gli adolescenti

- primi orientamenti puerocentrici: dal figlio come destino, al figlio come

investimento per il futuro

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Un processo di mutamento:

l’individualizzazioneIndividualizzazione delle relazioni familiari: (dal Secondo Dopoguerra)

- ogni componente la famiglia assume una sua individualità ed unicità che

non può essere facilmente rimpiazzata o sostituita

- simmetrizzazione strutturale della relazione di coppia

- scompare la dote

- la relazione coniugale diventa ‘negoziabile’

- si affievoliscono, dentro la famiglia, le differenze di genere e di autorità

- la famiglia si ‘sentimentalizza’ ed è percepita solo come unità di affetti

Indicatori:

- matrimonio da fatto sociale totale a fatto privato

- de-normativizzazione del matrimonio: crescita delle unioni di fatto

- matrimonio come autorealizzazione di un progetto di vita individuale

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Problemi di definizione (1)L’accezione occidentale fa confluire le tipologie di relazioni in due indicatori

apparentemente più stabili:

1. Coresidenzialità (è sempre possibile?)

2. Bilancio socio-economico condiviso (e gli scambi con l’esterno?, art. 7 del

Dpr 23 ottobre 1971 non più considerato)

Definizione Istat = Determinazione amministrativa

«Insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità,

adozione, tutela o vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale

nello stesso Comune (anche se non sono ancora iscritte nell’anagrafe della

popolazione residente del comune medesimo). Una famiglia può essere

costituita anche da una sola persona (unipersonali). L’assente

temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi

presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune, sia che si trovi in

un altro Comune»

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Problemi di definizione (2)

Definizione Nazioni Unite/Unione europea (EuSilc)

«Ai fini censuari la famiglia dovrebbe essere definita in senso stretto il nucleo

familiare, cioè le persone entro un aggregato domestico che sono tra loro legate

come marito e moglie, o genitore e figlio/i (di sangue o adozione) celibe o

nubile. Perciò un nucleo familiare comprende una coppia sposata senza o con

figli celibi/nubili di qualsiasi età, o un genitore solo senza o con figli celibi o

nubili di qualsiasi età.

L’espressione «coppia sposata» dovrebbe includere ove possibile coppie che

dichiarano di vivere in unione consensuale e, dove possibile, si dovrebbero

dare dati distinti sulle coppie legalmente sposate e quelle consensuali.

Una donna che vive con i propri figli celibi o nubili deve essere considerata come

facente parte dello stesso nucleo dei figli, anche se essa stessa è nubile e se vive

con i propri genitori. Lo stesso vale per un uomo in situazione analoga.

Per «figli» si intendono anche i figli del coniuge/convivente e i figli adottivi, ma

non i figli in affidamento»

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Approccio multifattoriale

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FAMIGLIA

Genere

Generazioni

Contesto

GEOGRA

FICO E

CULTURA

LE

FAMIGLIE

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nella storia

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La famiglia come impresa

Struttura multipla e progressiva contrazione (Durkheim)

Famiglie nucleari (dal XV sec.) a causa della prima

industrializzazione (Laslett)

Età al matrimonio relativamente alta (23-24 anni)

Differenza età coniugi bassa

Fecondità ridotta

Famiglie orientali e meridionali

Centro-nord: differenti per ceti/città-campagna/regioni

Sud: famiglie rurali (multiple, congiunte ciclo di vita)

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nella storia

Fenomeni di trasformazione

(XV-XVII sec.)

Diminuzione carestie ed epidemie Diminuzione famiglie incomplete Mutamenti nelle regole di trasmissione patrilineare Riduzione personale domestico

Differenze di età e di sesso di fronte alla morte e sue conseguenze (vedove e vedovi, orfani di madre o di padre, matrigne e patrigni)

Migrazioni rurali (figli eccedenti, contadini proletari)

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nella storia

Fenomeni di trasformazione

(XVII-XX sec.)

Rapida diffusione famiglie nucleari- Urbanizzazione- Fenomeni demografici (migrazioni dalla campagna,

aumento nascite = prole)- Nuove forme divisione del lavoro (effetti sulla famiglia

per tempi, ruoli, fonti di reddito)

- Cambiamento nella divisione del lavoro salariale:

• Maschi adulti e giovani

• Anziani, donne, bambini lavoro agricolo e a

domicilio

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nella storia

Fenomeni di trasformazione per fattori

(XVII-XX sec.) Distinzione funzione di produzione/riproduzione

- Lavoro di cura

- Distinzione netta spazi uomini/donne

(operaio/casalinga) Rapporti tra le generazioni

- Forte solidarietà economica

Transizione demografica

- bassa mortalità e bassa fecondità

- percorso non lineare in tempo e spazio

- coniugi: sempre meno partner di lavoro e sempre più partner

di reddito e di reti sociali

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nell’attualità

Fenomeni di trasformazione per fattori

(XXI sec.) Aumento del numero delle famiglie

Riduzione ampiezza famiglie

Variabilità delle tipologie di famiglia

- Tassi nuzialità (stabilizzati e poi diminuiti= + n. famiglie e –

popolazione, ad es. + 10% famiglie e pop. stabile fra 2001 e 2011)

- Nuclearizzazione famiglie: invecchiamento + riduzione delle nascite =

cambia il ciclo di vita familiare

- In ripresa famiglie estese (ricoabitazione: due persone o famiglie che

tornano a vivere insieme dopo un periodo da sole)

- Trasformazioni del ciclo di vita

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nell’attualità

Fenomeni di trasformazione per fattori

(XXI sec. in Italia)

Diminuiscono famiglie nucleari con figli Aumentano famiglie unipersonali

INVECCHIAMENTO E CALO DELLE NASCITE1) STRUTTURA (nuclei senza coppie coniugali o con figli)2) AMPIEZZA

I FIGLI VIVONO A LUNGO CON I GENITORI (famiglie lunghe, ma anche pendolarismo familiare)

- FATTORI ECONOMICI (crescente povertà)- FATTORI CULTURALI (matrimonio e responsabilità generazioni, più donne che uomini)- FATTORI ANAGRAFICI

DONNE ANZIANE E UOMINI GIOVANI (le donne giovani escono per matrimonio, o sono separate/divorziate, o migranti uomini)

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Due modelli di formazione e

funzionamento della famiglia in Europa

Europa centro-settentrionale

-Uscite precoci dei giovani dalla

famiglia d’origine

-Forte diffusione di convivenze e

nascite fuori dal matrimonio

-Alti tassi di divorzio

-Alta partecipazione delle donne

al mercato del lavoro

-Elevati tassi di fecondità

Europa meridionale

-Uscite tardive dei giovani dalla

casa dei genitori

-Convivenze e nascite fuori dal

matrimonio poco diffuse

-Tassi inferiori di separazioni e

divorzio

-La partecipazione delle donne al

mercato del lavoro si attesta su

valori medio-bassi

-Bassa fecondità

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nell’attualità

Fenomeni di trasformazione per fattori

(XXI sec. in Italia)LE NUOVE TIPOLOGIE DI FAMIGLIE

FAMIGLIE UNIPERSONALI (vedovi, separati/divorziati, per scelta)

FAMIGLIE CON UN SOLO GENITORE (famiglie con figli Scelta e non più per

cause naturali)

Diversa definizione in Europa di questo nucleo familiare

Condizione socio-economica disagiata (madri)

Diverse motivazioni (vedovi, separati/divorziati, fuori matrimonio)

Affidamento /confini permeabili (pendolari; di chi risorse e responsabilità?)

FAMIGLIE RICOSTITUITE

Diverse motivazioni (matrimoni precedenti, vedovanza)

Confini permeabili (coppia coniugale e genitoriale non coincidono e più figli da

matrimoni precedenti)

Difficile reperire dati (solo per secondo matrimonio)

Problemi di identificazione soggettiva

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L’approccio multifattoriale:

la famiglia nell’attualità

Fenomeni di trasformazione per fattori

(XXI sec. in Italia)LE NUOVE TIPOLOGIE DI FAMIGLIE

COPPIE NON CONIUGATE• NON STRUTTURALE

• FORMA DI LEGITTIMAZIONE (assenza di matrimonio, ma riconoscimento

figli naturali al pari dei legittimi))

COPPIE ETEROSESSUALI • RICONOSCIMENTO (valori, linguaggio, diritto eterogeneo in Europa)

• CONVIVENZE GIOVANILI/ ADULTE (frequenti e sistemiche le seconde)

• CASO ITALIANO (= solo con convivenza sotto uno stesso tetto, pre-

matrimoniale)

COPPIE OMOSESSUALI• SESSUALITÀ E RIPRODUZIONE

• PROBLEMA LINGUISTICO

• FAMIGLIA ANAGRAFICA = ALCUNI DIRITTI PENALI E ASSICURATIVI

• RICONOSCIMENTO: NO DIRITTI CIVILI, EREDITARI, PENSIONISTICI

COPPIE MISTE (prevalenza del coniuge straniero donna e giovane)

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Mutamenti nella composizione familiare

1,4% sul totale

Famiglie con almeno un cittadino straniero 1.828.338 (7,4% sul totale)

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SETTORE

Negli ultimi anni sono in crescita alcuni fenomeni

Famiglie monoparentali:

vedovanza

separazione o divorzio

madri mai sposate

PRINCIPALI TIPOLOGIE

FAMILIARI NEL 2012-2013

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Matrimoni per tipologia di coppia e principali indicatori

(Anno 2013 )

Tipologia di coppia Per 100 matrimoni

Entrambi stranieri 4,0

Sposa straniera e sposo italiano 7,4

Sposa italiana e sposo straniero 2,0

Entrambi italiani 86,6

Matrimoni con rito civile 42,5

Fonte: Istat, Annuario Statistico 2015; Rilevazione sui matrimoni.

Matrimoni con rito civile da sposi entrambi italiani 35,7

Matrimoni celebrati 194.057

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Matrimoni con almeno uno sposo straniero

per tipologia di coppia Anni 1995-2013 val. assoluti

13,4%

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Tassi di primo-nuzialità per genere ed età Anni 2008 e 2013, valori per mille abitanti

Età media degli sposi

Maschi Femmine

2013 34 31

Accentuato fenomeno posticipazione

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SETTORE

Separazioni e divorzi

Anni 1971-2012

Anno 2012 Per 10 mila abitanti

Separazioni 14,8

Divorzi 8,6

Instabilità coniugale

+36,6%

+22,7%

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SETTORE

Divorzi nei paesi Ue Anni 2003 e 2012

(per 1.000 abitanti)

(a) La media Ue include la Croazia, che ha aderito all'Ue ufficialmente il 1°luglio 2013, anche se i dati si riferiscono ad un periodo precede

(b) (b) L'ultimo dato disponibile è riferito al 2010.

(c) L'ultimo dato disponibile è riferito al 2011.

(d) Divorzio introdotto nel 2011.

Fonte: Eurostat, Demography; Istat

0,9 per mille

3,6 per mille

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SETTORE

…meno figli

Negli ultimi decenni si è anche assistito alla flessione del tasso di

fecondità numero medio di figli per donna

Dopo la Seconda Guerra Mondiale il tasso di fecondità è

sceso in tutta Europa ed è molto al di sotto della soglia di

rimpiazzo circa 2,1 figli in media per donna, cioè del

livello di ricambio generazionale

Tasso di natalità (per mille abitanti) 8,5

Numero medio di figli per donna 1,39

Anno 2013

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SETTORE

Nati vivi della popolazione presente per sesso

Anni 1933-2013

Numero medio

di figli per donna

1961 2,41

1981 1,60

2001 1,25

2013 1,39

2030 (previsione) 1,49

Nati per 1000 residenti

1961 18,3

1981 11,1

2001 9,4

2013 8,5

2030 (previsione) 8,1

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SETTORE

Inserire grafico

Nati Italiani e Stranieri della popolazione residente in

Italia. Anni 1995-2013, valori assoluti

1,29

2,10

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SETTORE

A che età si fa il primo figlio nei paesi UE

Anno 2014

Fonte: Eurostat

30,6

Neo-mamme quarantenni

Italiane 6,1%

Media Europea 2,8%

Neo-mamme ventenni

Italiane 1,8%

Media Europea 5,4%

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SETTORE

IL PERCORSO DI FORMAZIONE DELLA VITA A DUE

Fino al XX sec.: matrimonio come obiettivo biografico socialmente definito

Ultime tendenze: matrimonio progressivamente deistituzionalizzato a favore anche di vincoli de facto

L’istituzione culturale MATRIMONIO oggi

- RINVIATO

- PRECEDUTO DA ALTRE ESPERIENZE

- MAI SUPERATO

- PRIMA FONDAVA, OGGI PERFEZIONA ED UFFICIALIZZA

Pagina 41

I PROCESSI DI FORMAZIONE DELLA COPPIA

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SETTORE

FENOMENI MACRO

o AUMENTO SCOLARITÀ per DURATA DEI

PERCORSI E QUALITA’ FORMAZIONE

o DIFFICILE INGRESSO MERCATO LAVORO

o PRECARIETÀ OCCUPAZIONI

o PRESENZA DELLE DONNE NEL MERCATO

DEL LAVORO

o INDIPENDENZA ECONOMICA (COSTO

DELLA VITA E DELLA FORMAZIONE DEL

NUCLEO FAMILIARE)

Pagina 42

LA POSTICIPAZIONE DEL MATRIMONIO

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FENOMENI CULTURALI E VALORIALI

o AUTOMOMIA INDIVIDUALE (ved. TEORIA SECONDA

TRANSIZIONE DEMOGRAFICA di Van De Kaa, 1987;

Lestaeghe 1995)

EDONISMO

AUTOREALIZZAZIONE

RIFIUTO AUTORITÀ

DIFFIDENZA ISTITUZIONI

o INDIVIDUALISMO

ASPIRAZIONI OPPORTUNITÀ LAVORATIVE

FIGLI come SCELTA BIOGRAFICA

ASPETTATIVE DI PARI ASSUNZIONE delleRESPONSABILITA’

o DEISTITUZIONALIZZAZIONE del MATRIMONIO

MATRIMONIO COME POSSIBILITÀ NON UNICA

Pagina 43

LA POSTICIPAZIONE DEL MATRIMONIO

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LE FORME DI VITA FAMILIARE

1) GIOVANI SOLI (7,9% fra i 18 e i 34 anni)

2) GIOVANI NELLE FAMIGLIE DI ORIGINE

18-34 ANNI 6 SU 10

FINO A 24 QUASI 10 SU 10

25-29 ANNI 6 SU 10

29-34 ANNI 3 SU 10

PREVALENZA MASCHI (ANCHE OCCUPATI)

3) CONVIVENZE

1) CRESCIUTE RAPIDAMENTE

2) PERIODO 5 ANNI

3) SPERIMENTAZIONE

4) FIGLI NATI DA PRECEDENTI RELAZIONI

5) MOTIVAZIONI ECONOMICHE E CULTURALI

6) TEORIA RECIPROCO RINFORZO

Pagina 44

OLTRE IL MATRIMONIO

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LEGAME GIURIDICO

Pagina 45

L’ISTITUZIONE DEL MATRIMONIO

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LEGAME ECONOMICO

Balbo (1991) Teoria della DOPPIA PRESENZA

- LAVORO FEMMINILE

- A MAGGIOR RISCHIO DI NON TROVARE LAVORO

- NECESSITÀ DI CONCILIAZIONE

- ORARI POCO FLESSIBILI

- MANCANZA SERVIZI (welfare familiare)

- CONTESTI MASCHILI

- CONGEDO MATERNITA’ (5 MESI)- ESTENDIBILE

- DONNE SENZA CONTRATTO ESCLUSE DA FORME DI TUTELA

- AUMENTANO DIFFERENZE TRA DONNE

- ABBANDONO LAVORO PER MATRIMONIO?

- ABBANDONO LAVORO PER FIGLI? (1 SU 5)

- VINCOLI OGGETTIVI A CARRIERA

- LAVORO DOMESTICO

- TITOLO DI STUDIO E TIPO CONTRATTO

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L’ISTITUZIONE DEL MATRIMONIO

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La teoria sociologica:

Parentela come RETE SOCIALE

- insieme di scambi e rapporti, anche indiretti, mutevole per libertà

e flessibilità nello spazio e nelle regole che disciplinano i

rapporti fra ruoli diversi

- dimensione individuale prevalente specie nelle scelte di quali

relazioni intensificare e con quali regole

- anche il diritto riflette una maggior individualizzazione e libertà

nei rapporti di parentela (divorzio, adozione etc.)

- l’assenza di importanti legami di parentela (contatti/sostegno) è

uno dei principali indicatori di povertà

- flusso degli aiuti in direzione generazionale (dai più anziani ai

più giovani) e flusso dei servizi anche intragenerazionale

la «generazione di mezzo»

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LA PARENTELA NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

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La teoria sociologica:

I LIMITI della parentela come RETE SOCIALE

- progressiva riduzione del flusso dei servizi delle generazioni più

giovani a favore di quelle più anziane (impegni di lavoro, mobilità

geografica, non più vincolo etico)

- progressiva trasformazione del rapporto quantitativo fra

generazioni più anziane e più giovani (flessione natalità)

- aumento dell’instabilità e della non formalizzazione coniugale e,

quindi, di parentela con limiti più labili per la sua identificazione (il

divorzio dei genitori con indebolimento del rapporto con i figli e il

divorzio dei figli con rafforzamento rapporto con i genitori)

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LA PARENTELA NELLA SOCIETA’ CONTEMPORANEA

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FAMIGLIA COME UNITA’ PRODUTTIVA

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I TEMPI DELLA CURA NELLA FAMIGLIA

Fonte: Istat, Uso del tempo e ruoli di genere. Tra lavoro e famiglia nel ciclo di vita

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Quale legame fra famiglia ed economia?

Società tradizionali = la famiglia come unità produttiva, divisione

del lavoro secondo i ruoli familiari e stratificazione sociale a

seconda della produzione economica

Società moderne = separazione delle attività economiche della

famiglia dal ménage familiare (Weber) specie nelle famiglie agiate

che possedevano i mezzi e le risorse di produzione vs famiglie

salariate in cui i redditi confluivano nel budget comune maggior

autonomia di chi ne alla famiglia portava reddito, spesso l’uomo

Società contemporanee = il fattore economico incide sulla famiglia

perché la colloca nello spazio sociale e diventa essa stessa spazio in

cui si realizzano attività economiche della e per la famiglia

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FAMIGLIA E STRATIFICAZIONE SOCIALE

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Quale legame fra famiglia ed economia?

Superamento dello schema teorico tradizionale della collocazione

familiare nella struttura sociale a seconda della posizione professionale del

capofamiglia (male breadwinner)

- assumendo il fattore di genere come discriminante, si valuta anche la

condizione professionale della moglie occupata, oppure quella che risulta dalla

combinazione di quelle di tutti i componenti della famiglia o soppesa anche la

presenza di disoccupati/inattivi

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FAMIGLIA E STRATIFICAZIONE SOCIALE

FAMIGLIE CROSS CLASS (Barbagli)

Le risorse e lo stile di vita della

famiglia come risultante di condizioni

specifiche e di insieme delle

condizioni professionali dei suoi

componenti

FAMIGLIE SECONDO POSIZIONE

DOMINANTE (Schizzerotto)

Nella definizione della famiglia si

considera la condizione

professionale migliore fra quelle

attestate dai membri della famiglia

(spesso quella maschile)

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FAMIGLIA E STRATIFICAZIONE SOCIALE

Quando la redistribuzione non è funzionale

POVERTA’ = assenza delle risorse monetarie occorrenti per garantire a sé e alla

propria famiglia «dignitose» condizioni materiali di vita (Townsend, 1979)

relativa: definita da una soglia convenzionale – una «linea di povertà» - che

fissa il valore della disponibilità di spesa per consumi al di sotto della quale una

famiglia (o una persona) viene definita «relativamente povera»

ISTAT (2011): una famiglia di due componenti con spesa media mensile per

persona pari a 1.011,03 euro

assoluta: spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di

beni e servizi considerati essenziali per una determinata famiglia, a conseguire

uno standard di vita “minimamente accettabile» e si differenzia per dimensione

e composizione per età della famiglia, per ripartizione geografica e ampiezza

demografica del comune di residenza

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FAMIGLIA E STRATIFICAZIONE SOCIALE

Indicatori di povertà assoluta per ripartizione geografica –

Anni 2013-2014, migliaia di unità e valori percentuali

Fonte: Istat, «La povertà in Italia», 2014

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FAMIGLIA E STRATIFICAZIONE SOCIALEIncidenza di povertà assoluta per ampiezza, tipologia familiare, numero di figli minori

e di anziani presenti in famiglia –

Anni 2013-2014, valori percentuali

Fonte: Istat, «La povertà in Italia», 2014

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Il costo di minori e anziani e incidenza povertà

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Le politiche di cura per gli anziani e il fattore di genere

assegno di cura

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Le politiche di cura per gli anziani in GER e FIN

Viaggio in Finlandia, tra crisi economica e stato sociale all'avanguardia

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Autunno-finlandese-tra-segnali-di-crisi-e-

stato-sociale-all-avanguardia-fe93de34-8c94-4488-832f-b5595af6fb57.html

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Le famiglie «di fatto» e il diritto

Separazione fra istituzione familiare e formalizzazione

religiosa e/o di diritto con il matrimonio (o unione non

matrimoniale)

il diritto e anche la religione hanno una progressiva minor funzione

regolativa del matrimonio

deistituzionalizzazione del matrimonio (ved. separazione fra filiazione e

matrimonio)

il diritto e anche la religione riconoscono e non discriminano le unioni

non matrimoniali, le nascite e le relazioni parentali di queste unioni

il diritto e meno la religione (ved. Papa Francesco) pongono basi

regolamentative anche alle unioni non matrimoniali come possibili

istituzioni sociali

degiuridificazione della coppia

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Le unioni fra persone dello stesso sessoUnioni di fatto fra persone di sesso diverso

il genere costituisce motivo di non estensione degli stessi

diritti e doveri alle coppie omosessuali se si parte dalla funzione

riproduttiva della famiglia

In UK diritti e doveri delle coppie omosessuali sono stati riconosciuti

prima di quelle eterosessuali perché per le prime non è prevista una

possibile successiva regolamentazione con il matrimonio

In alcuni Paesi, a partire dalla DAN (1989) le coppie omosessuali

hanno visto riconosciuta la relazione con l’istituto della convivenza

registrata (unione civile) con quasi uguali diritti e doveri del

matrimonio (fiscali, poi genitoriali con adozione), poi il riconoscimento

del matrimonio

In FRA il PACS a tutte le coppie di fatto e con minori diritti/doveri

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IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO DELLE COPPIE

OMOSESSUALI

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IL RICONOSCIMENTO GIURIDICO COPPIE

OMOSESSUALI

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Le unioni di fatto e il diritto in Italia prima

dell’approvazione del Disegno di legge cd. Cirinnà 11

maggio 2016

I conviventi sono “estranei” per il Codice civile: non sono previsti obblighi di mantenimento e assistenza reciproca né diritti di alcun tipo (sostegni di carattere economico, pensione di reversibilità, successori – a meno che il defunto non avesse fatto esplicitamente testamento)

Riconoscimento minimo nel diritto penale, in alcune legislazioni regionali (in materia di edilizia popolare)

Registri delle unioni civili istituiti da diverse città: non creano diritti e doveri riconosciuti giuridicamente ma garantiscono la “pubblicità” dell’unione e l’accesso ad alcuni diritti a livello locale (es. accesso all’edilizia popolare)

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Legge per la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello

stesso sesso e disciplina delle convivenze (Disegno di Legge cd.

Cirinnà)

inserisce nell’ordinamento giuridico italiano l’istituto dell’unione

civile tra persone dello stesso sesso come “specifica formazione

sociale”, secondo quanto previsto dall’art. 2 della Costituzione

per stipulare un’unione civile, le due persone devono essere

maggiorenni e recarsi con due testimoni da un ufficiale di stato

civile che provvede alla registrazione

con l’unione civile i contraenti indicano il regime patrimoniale

vogliono (comunione legale o separazione dei beni), un indirizzo

di residenza comune e possono assumere un cognome comune che

può anche sostituire o affiancare quello da celibe o nubile

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Legge per la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello

stesso sesso e disciplina delle convivenze (Disegno di Legge

Cirinnà)

i contraenti hanno gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri

(obbligo reciproco NO alla fedeltà, ma all’assistenza morale e

materiale e alla coabitazione, contribuzione ai bisogni comuni)

per sciogliere l’unione civile si deve ricorrere al divorzio

riconoscimento della convivenza di fatto tra due persone dello

stesso sesso o di sesso diverso, per coppie di maggiorenni che

vivono insieme e che non hanno contratto matrimonio o unione

civile, ma con gli stessi diritti dei coniugi in caso di malattia, di

carcere o di morte di uno dei due (ciascun convivente può

designare l’altro come suo rappresentante in caso di malattia o di

morte, stipula contratto di convivenza per regolare questioni

patrimoniali)

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Legge per la regolamentazione delle unioni civili tra persone dello

stesso sesso e disciplina delle convivenze (Disegno di Legge

Cirinnà)

http://video.sky.it/news/politica/unioni_civili_italia_ed_europa_a

_confronto/v283609.vid

http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/unioni-civili-

crozza-amici-gay-ma-siete-proprio-sicuri-di-volervi-

sposare/239018/238905

http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2016/02/12/ASalbtXB-

bagnasco_reazioni_cardinale.shtml

http://video.repubblica.it/dossier/unioni-civili-stepchild-

adoption-cirinna/gandolfini-family-day-macche-fanalino-di-

coda-su-famiglia-l-italia-e-faro-di-civilta/226537/225818FQTS 2020

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LA FAMIGLIA COME SOGGETTO DI DIRITTO OGGI

http://www.repubblica.it/s

pettacoli/cinema/2016/

05/03/foto/frozen_elsa

_paladina_dei_diritti_l

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I testi di riferimento

1. Chiara SARACENO e Manuela NALDINI, Sociologia della

famiglia, Bologna, il Mulino, 2013.

2. Paola DI NICOLA, Famiglia: sostantivo plurale. Amarsi,

crescere e vivere nelle famiglie del terzo millennio, Milano,

Franco Angeli, 2014, (3° ed.).

3. Gaia PERUZZI, Amori possibili. Le coppie miste nella provincia

italiana, Milano, Franco Angeli, 2008.

4. Anna Laura ZANATTA; Le nuove famiglie, Bologna, il Mulino,

2009.

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Grazie per l’attenzione

[email protected]

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