Forza Magica

17
FORZA MAGICA Anno 5° - n.° 38 - Mensile d’informazione gratuito AMERICAN DREAM IL SOGNO STA PER DIVENTARE REALTÀ VINCENZO MONTELLA alla guida della Roma AMARCORD, RUDI VOELLER, IL TEDESCO VOLANTE AMARCORD, RUDI VOELLER, IL TEDESCO VOLANTE PAROLA DI EX, FABRIO PETRUZZI RACCONTA IL MOMENTO GIALLOROSSO AMERIC facce tarzan In ricordo di Fabrizio Carroccia, er Mortadella

description

Tutto quello che c'e da sapere sulla squadra giallorossa.

Transcript of Forza Magica

Page 1: Forza Magica

Forza Magica Anno 5° - n.° 38 - Mensile d’informazione gratuito

american dream

il sogno sta perdiventare realtà

Vincenzo Montellaalla guida della Roma

AmArcord,rudi Voeller,il tedesco VolAnte

AmArcord,rudi Voeller,il tedesco VolAnte

Parola di ex,Fabrio Petruzziracconta il momento giallorosso

Americà facce tarzan

In ricordo di Fabrizio Carroccia,er Mortadella

Page 2: Forza Magica

EDITORIALE [email protected] Federica Afflitto forza magica

Lasciare anda-re qualcuno

che si ama è la parte più diffici-le di una storia d’amore, l’addio di Fabrizio è stato lungo, intenso, in-

terminabile, poiché nessuno voleva la-sciarlo andare. L’amore dei suoi cari, dei suoi amici più stretti, delle persone con le quali nel corso del suo terreno cam-mino è entrato in contatto hanno impa-rato a volergli bene con facilità e natu-ralezza ed alla sua figura si sono legati al punto da crearne il mito senza che neppure lui se ne accorgesse. Il male dentro di lui cresceva prepotente ed in-fame ogni minuto, eppure lui combat-teva e lottava, anche quando non c’era più nulla da fare, fino alle ultime ore di coscienza, lui si è battuto, non solo per se stesso, ma per gli altri. I suoi amici lo guardavano sdraiato su quel letto bian-co e aspettavano, incoscienti, che da un momento all’altro, lui si tirasse in piedi e pronunciasse una delle sue battute. Non scherzava questa volta, non era una delle sue tante goliardate, ma fino all’ultimo è stato lui, il solito Fabrizio, con i suoi amici accanto, in quella stan-za d’ospedale trasformata per qualche giorno in uno spaccato della curva sud o della Tribuna Tevere, dove ultimamente lui preferiva andare con la Vecchia Guar-dia. Non voleva restare solo, con la coda dell’occhio seguiva tutti i movimenti, chi andava e chi veniva, chi si assenta-

va troppo a lungo e chi ritardava. Avrà notato delle assenze, ma non se ne è la-mentato, per poi emozionarsi quando a salutarlo, in quella stanza di ospedale, giungevano coloro ai quali lui ha sempre donato se stesso e la sua semplice ma preziosa amicizia. Tutto quell’amore lo teneva bloccato in questa vita, ma soffri-va, tantissimo, troppo perché un esse-re umano potesse sopportare, e allora lentamente, prendendo coscienza della realtà, ad uno ad uno, prima gli amici e poi i famigliari, con le lacrime agli occhi e con il cuore trafitto, hanno cominciato a mollare la presa, non era giusto la-sciarlo soffrire ancora, lui non avrebbe voluto essere compatito in quel modo. Fabrizio Carroccia se ne vuole andare a testa alta, con coraggio, lui che di Roma è diventato il Re senza mai chiedere una corona o uno scettro, lui che il suo re-gno, nato per gioco e cresciuto nel nome dell’amore per una squadra di calcio, lo ha osservato crescere negli anni, senza comprenderne la grandezza, perché lui non aveva secondi fini, voleva solo tra-scorrere il suo tempo con i suoi amici ed ogni occasione era utile per il fine unico di averli con sé, al suo fianco, per gode-re della loro presenza. La sua telefonata quotidiana, la sua inconfondibile risata, la sua camminata, ogni aspetto di lui ne caratterizzava il personaggio. Me lo im-magino così, lui che non ne voleva sa-perne di crescere e di invecchiare alla fine è volato via, verso l’Isola che non c’è dove potrà vestire per sempre i pan-ni di Peter Pan. Ciao Fabri, fai il bravo.

FORZA MAGICAAnno 5° - n.° 38

Mensile d’informazione gratuito

EDITOREEsse Editore

DIRETTORE RESPONSABILEFederica Afflitto

[email protected]

REDAZIONEvia Rodengo, 31 00124 Roma

Tel. 06.89.52.76.97

Reg. Tribunale di Romain data 08-10-2007 n°465/07

GRAFICA | EDITING | LAYOUTAlessandra Cutugno

COLLABORATORIDaniele Cecchetti | Serena De Iaco |

Andrea Di Carlo | Max Leggeri | Fulvio Stinchelli | Federico Vespa

FOTOGRAFOClaudio Crescenzi

STAMPASOGRAF SRL

FORZA MAGICATutti i diritti di riproduzione riservati,

salvo accordi scritti o contratti di cessione copyright, la collaborazione

a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.

La responsabilità dei contenuti dei testi è esclusivamente degli autori.

e-mail: [email protected]

Si ringraziano gli inserzionisti pubblicitari per il loro contributo

che consente la pubblicazione e la diffusione di questo periodico.

Questo numero di Forza Magica è stato licenziato per la stampa il

15 Gennaio 2011

Dove trovare la rivista

Bar Celani Via San Giacomo, 40 Nettuno-Bar dei Belli Via del Trullo-Bar Lupa Via Marcantonio Bragadin, 55 Prati-Bar La Bombonera Via Stoppa Malafede Calta-girone-Bar Gran Caffè Iacopucci Via Oslo, 7 Torrino-Bar Gran Caffè Via Cesare Ricotti Casal Bertone-Bar Piper Via Paolo Orlando Ostia-Bar Kristal Via P.S. Leicht Torraccia-Bar Pasticceria Gli Angoli Via Wolf Ferrari Infernetto-Bar Davidoff Via G. Zerbi Ostia-Bar dello Sport P.za G. Ronca Ostia-Bar Pasticceria F.lli Evangelista Via Aldobrandini Ostia-Bar Domino Via di Macchia Saponara Acilia-Bar delle mimose via Menippo, 12 Casal Palocco-Bar Caffè Pascià Via W. Ferrari Infernetto-Bar Non solo Caffè P.zza Morelli Colli Portuensi-Bar Station Caffè Via Copparo Vitinia-Bar Betting 2000 Via di Acilia Acilia-Bar Leonardo da vinci Via Leonardo da Vinci, 245 Ostiense-Bar calcio d’angolo P.zza S. M. Ausiliatrice, 50 Appio Tuscolano-Bar Evandro Via Egna, 3 Infernetto-Bar Antinori Via F. Acton, 46 Ostia-Edicola Celletti Via Nomentana Nuova, 45/a Monte Sacro-Edicola Via U. Lilloni Madonetta-Edicola Fronte C.C. Eschilo Axa-Edicola Via Bosio Mostacciano-Edicola Via Isole del Capo-verde Ostia-Edicola Via Amsterdam Torrino-Edicola Via di Macchia Saponara Madonetta-Edicola Ferm. Metro Maria del Soccorso Tiburtina-Edicola C.C. Le Terrazze Casal Palocco-Edicola C.C. Le Torri Tor Bella Monaca-Edicola Via di Casal Palocco Casal Palocco-Edicola Via W. Ferrari Infernetto-Edicola C.C. Quadrifoglio Acilia-Edicola Via D. Cucchiari Casal Bertone-Edicola Via di Torrenova Tor Vergata-Edicola Via Portuense (fronte oviesse)-Edicola Via G. Genocchi (Regione Lazio)-Pizzeria Ristorante Le Streghe Via Tuscolana- Duecì Grafica Via G. Levato Ciampino-Fotottica Crescenzi Via di Casal Bertone-Brico Ok Via dei Romagnoli Ostia-Ottica Dieci Decimi Via W. Ferrari Infernetto- Ferramenta 2000 Via Eschilo Axa-Stazione di servizio Shell Via del Trullo-Mid Sport Via D. Cambellotti Tor bella Monaca-Bingo Cola di Rienzo P.zza Cola Di Rienzo Roma-Centro-Ifo-Regina Elena Via Bosio Mostacciano-Supermercato SMA Via Pindaro Casal Palocco-5 contro 5 Via Tiburtina Antica San Lorenzo – Via S. Curione Tuscolana- Armagame Via U. Giordano Infernetto-Porrini 1945 Via Manuel de Falla Infernetto-Club Lanciani Via di Pietralata, 135 Tiburtina-Roma Club XIII Giallorosso Casal Bertone-Roma Club Garbatella

2 | Forza magica

Page 3: Forza Magica

EDITORIALE [email protected] Federica Afflitto forza magica

ED 3

TOTT 6DI ANDREA DI CARLO

IN SE 12DI DANIELE CECCHETTI

IL PO 16

L’OR 18

GOS 20

I GRA 22DI GIANLUCA GUARNIERI

REG 26DI SERENA DE IACO

1927...LA STORIA CONTINuA 31DI DANIELE CECCHETTI

Page 4: Forza Magica

La A.S.Roma è ufficialmente in ven-dita, come da accordo raggiunto

il 26 luglio dello scorso anno, quando Unicredit, a fronte del debito maturato da Italpetroli, la holding della Famiglia Sensi, divenne proprietaria, oltre che del 100% della stessa holding, anche del club giallorosso. Nessun fax o let-tere improvvise, frenate o dietrofront dell’ultimo momento, Unicredit sta gestendo in prima persona, insieme all’advisor Rotschild la vendita del club. Da quel pomeriggio assolato di luglio, si sono rincorse voci, rumors, nell’etere e sui quotidiani sono stati fatti diversi nomi nella corsa all’ac-quisizione della società: per la verità, anche Unicredit stessa probabilmente si attendeva un’evolversi diverso della vicenda, magari anche una tempistica ed un iter più breve, ma lo slittamento dei termini prefissati si è reso neces-sario visto la complessità e le difficoltà che la trattativa ha riservato. Angeluc-ci, cordata USA e Aabar: questi i sog-getti più gettonati nei mesi, ma ora che la questione sta per dirimersi de-finitivamente, ripercorriamo le tappe fondamentali di questo lungo percorso che per mesi ha appassionato i tifosi giallorossi. Un’altalena di emozioni per quella che potrebbe essere una svolta epocale per la squadra e per la città, con un solo obiettivo nella testa e nel cuore: vedere la Roma poter compete-re per la vittoria in Italia e in Europa.

LE TAPPE DELLA VICENDA ROMA:21 GENNAIO 2010 - Viene nominato il collegio arbitrale che dovrà dirimere il contenzioso tra la famiglia Sensi e Uni-credit.23 GIuGNO 2010 - Dopo diverse ore di

udienza nello studio del professor Ru-perto, vengono avanzate diverse ipo-tesi di conciliazione. Le parti decidono però di aggiornarsi al 5 luglio.5 LuGLIO 2010 - Nello studio del pro-fessor Cesare Ruperto si incontrano i rappresentanti di Italpetroli e Unicre-dit. Le parti si danno appuntamento all’8 luglio per raggiungere un accordo.8 LuGLIO 2010 - Nello studio del pro-fessor Cesare Ruperto i rappresentanti di Italpetroli e Unicredit firmano la let-tera d’intenti per la ristrutturazione del debito della Compagnia Italpetroli. L’As Roma è ufficialmente in vendita.

26 LuGLIO 2010 - L’accordo viene fi-nalmente ratificato. Si stabilisce che Unicredit entrerà in possesso del 100% di Italpetroli, mentre le azioni di Roma 2000, che controlla l’As Roma, passe-ranno ad una nuova società, la Newco Roma che sarà di proprietà dei Sensi (51%) e di Unicredit (49%). Le parti si vedranno nuovamente l’ 11 ottobre, per la conclusione dell’arbitrato.11 OTTOBRE 2010 - Slitta la costituzio-ne di Newco, Unicredit chiede un nuovo rinvio. Cesare Ruperto fissa l’udienza conclusiva per il 24 gennaio 2011.5 NOVEMBRE 2010 - Un comunicato di Italpetroli rende noto che «sono per-venute alcune offerte non vincolanti, attualmente oggetto di una prima valu-tazione da parte della società e dei suoi advisor».10 NOVEMBRE 2010 - Con un altro co-municato, Italpetroli sottolinea come le offerte non vincolanti siano «oggetto di valutazione da parte della società, con l’assistenza dei propri consulen-ti». Il passaggio successivo prevede la formazione di una “short list”. Da fonti Unicredit filtra l’indiscrezione secondo cui la deadline per le offerte vincolanti sarà dicembre, probabilmente prima di Natale.14 DICEMBRE 2010 - Si rincorrono voci di un possibile slittamento al 31 gen-naio per la presentazione delle offerte vincolanti. Sarebbero quattro i soggetti ancora in corsa: Angelucci, una corda-ta americana, il fondo Aabar e - sem-bra - l’ex patron di Ancona e Ternana, Edoardo Longarini.25 GENNAIO 2011 - Il chief operating

gruppo americano che fa capo a Di Benedetto», ha proseguito il banchie-re di Piazza Cordusio. «La loro offerta ci ha convinto non solo perchè finan-ziariamente più solida ma anche per gli investimenti e per la valorizzazione della squadra che il progetto prevede. Una valorizzazione che era tra i nostri obiettivi e che la squadra, il team ed i tifosi romani si aspettano e meritano»

Ma chi sono questi imprenditori stel-le strisce che compongono la cordata destinata a diventare proprietaria del club giallorosso?All’inizio, intorno ai loro nomi c’è stato il massimo riserbo, cosi come preve-deva l’accordo di riservatezza (scusate il gioco di parole) stipulato con Unicre-dit, che coinvolgeva tutti i partecipanti all’asta. Poi tuttto è diventato più chia-ro ed che oggi, siamo in grado di stilare e fornire un quadro preciso e dettaglia-to su coloro che dovrebbero essere, a meno di clamorosi colpi di scena, i nuovi proprietari della A.S. Roma. Quattro gli imprenditori che compongono la cor-data: Thomas DiBenedetto, colui che potrebbe diventare il nuovo presidente della A.S.Roma, Michael A. Ruane, Ri-chard d’ Damore e James J. Pallotta. Da segnalare però che potrebbe entra-re a far parte di questa joint venture di imprenditori anche Julian Movsesian, nonostante non abbia ancora fornito le ulteriori specifiche e garanzie richieste

IN ATTESA DELL’ARRIVO DEI NUOVI PROPRIETARI TARGATI USA, LA ROMA DICE ADDIO A CLAUDIO RANIERI, DIMESSOSI DOPO L’INCREDIBILE SCONFITTA DI GENOVA ED ACCOGLIE UNA VECChIA CONOSCENZA, VINCENZO MONTELLA. PER LUI UN GRANDE SALTO DALLA GUIDA DEI GIOVANISSIMI DELLA ROMA, ALLA PRIMA SQUADRA E TUTTO IN UNA NOTTE, FATTA DI EMOZIONI, DI TIMORI, DI SPERANZE E DI CERTEZZE. E’ SUO IL COMPITO DI GUIDARE L’ATTUALE ROSA VERSO IL PRIMO INCONTRO CON I NUOVI PROPRIETARI.

american dream

di daniele cecchetti

Un’altalena di emozioni per qUella che potrebbe essere Una svoltaepocale per la sqUadrae per la città

officer di UniCredit Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso, responsabile cor-porate e investment banking Italia del-la banca, volano a New York per incon-trare la cordata americana.26 GENNAIO 2011 – Esce per la prima volta il nome di Thomas Richard DiBe-nedetto. È lui il leader della cordata statunitense.31 GENNAIO 2011 - Scade il termine per proporre le offerte vincolanti. I sog-getti in corsa sono la cordata america-na e la famiglia Angelucci. A sorpresa, figurano anche il fondo Aabar più altri due soggetti non identificati: uno fran-cese, l’altro riconducibile ad un fondo di investimento misto arabo-america-no. In totale, dunque, le proposte sono cinque.2 FEBBRAIO 2011 - Arriva la doccia ge-late per i tifosi giallorossi: Aabar smen-tisce la presentazione di un’oferta vin-colante: «Non vogliamo l’As Roma, non abbiamo mai avuto l’intenzione di ac-quistarla». Il titolo perde in Borsa oltre il 3%. La Consob accende un faro sulla situazione.3 FEBBRAIO 2011 - In mattinata, un co-municato congiunto di Italpetroli e Uni-credit conferma: «Aabar non ha preso parte al processo di vendita, né ha for-mulato alcuna offerta». Nel pomerig-gio, nella sede sociale di Unicredit a Roma, i membri del Cda di Italpetroli, ovvero Rosella Sensi, il presidente At-tilio Zimatore e il rappresentante della banca Antonio Muto, esaminano in vi-deoconferenza le cinque offerte vinco-lanti con il numero di Rothschild Italia, Alessandro Daffinà e con gli uomini di Unicredit preposti al dossier, Paolo Fiorentino e Piergiorgio Peluso. Il pro-getto americano viene ritenuto, come spiega una nota di Italpetroli, «il più competitivo». Affinché si vada a tratta-tiva esclusiva, però, vengono richieste delle integrazioni alla DiBenedetto As Roma Llc, il veicolo finanziario creato per l’operazione.15 FEBBRAIO 2011 - Le integrazio-ni sono complete, l’offerta americana si conferma la più competitiva. Viene concessa la trattativa in esclusiva per 30 giorni. «Andiamo avanti nel pro-cesso negoziando in esclusiva con il

dalla banca. In futuro, ma questo solo dopo la chiusura ufficiale della tratta-tiva, la ricerca di ulteriori soci da poter coinvolgere nell’affare. Tramite quale elemento giuridico Di-Benedetto e co. hanno presentato la loro offerta per l’acquisizione del pac-chetto di maggoranza di A.S. Roma? L’imprenditore italo-americano, insie-me ai suoi soci, avrebbe costituito una LLC, Limited liability company, ad hoc per l’operazione.La LLC, Limited liability company, corrispettivo della nostra Società a Responsabilità Limitata (SRL), è nata proprio negli Usa ai fini di limitare le severe regolamentazioni delle imprese tradizionali e la responsabilità dei soci, per far sì che debiti e obbligazioni siano intestati alla LLC e non ai singoli indivi-dui che la costituiscono.Pur essendo stata creata recentemen-te (è stata utilizzata per la prima volta nel panorama aziendale statunitense negli anni Settanta) è oggi una delle tipologie di società più diffuse oggi ne-gli Stati Uniti ed è divenuta col tempo l’opzione legale preferita dalle piccole e medie imprese proprio per i vantaggi di gestione per la combinazione van-taggiosa tra società e attività di colla-borazione che rappresenta.Detto questo, sono diverse le indiscre-zioni che filtrano su quelle che dovreb-bero essere le modalità di acquisto del pacchetto di maggioranza da parte della cordata guidata da DiBenedetto. Il gruppo statunitense entrerà in pos-sesso del 60%, mentre ad Unicredit resterebbe il 40%, da suddividire poi con un imprenditore italiano (Parnasi?) al 20%. Questi i termini della proposta d’acquisto che comprende, però, anche il marchio e Trigoria, valutati e da pa-gare a parte: circa 15 milioni per en-trambi gli asset.Oltre a quest’accordo, ne verrà poi messo a punto un altro, quello di co-in-vestitori, fra i quali il patto di governan-ce per la gestione ordinaria del club. Accordi questi, subordinati ad alcune condizioni sospensive, quali ad esem-pio l’autorizzazione dell’Antitrust. Ma non è tutto: successivamente dovrà es-sere lanciata l’Opa (offerta pubblica di

qUattro gli imprenditori che compongono la cordata: thomas dibenedetto, colUi che potrebbe diventare il nUovo presidente della a.s.roma, michael a. rUane, richard d’ damore e James J. pallotta.

6 | Forza magica 7 | Forza magica

Page 5: Forza Magica

acquisto) sul fluttuante 33% nel mer-cato, il tutto per una cifra che dovrebbe aggirarsi sui 35-40 milioni di euro. Solo allora tutti gli iter burocratici saranno stati evasi, e la Roma avrà ufficialmen-te una nuova proprietà, che dovrà poi impegnarsi nella ricapitalizzazione del club, operazione da effettuare in un due momenti diversi, per un esborso totale di 80 milioni. Nei piani di DiBenedetto & co c’ è la valorizzazione, sviluppo e divulgazione del brand Roma in tutto il mondo, un po’ quello che avviene già negli States con le compagini di basket, hockey, football e baseball. In questo caso ov-viamente, il nome della città eterna giocherà il suo ulteriore fascino, e su questo si punterà forte. Il fatturato, nei prossimi anni, dovrebbe crescere fino a raggiungere i 180 milioni, attraverso quattro punti cardine: sfruttare a pieno la capienza dello stadio (a proposito, per la costruzione di un nuovo impianto siamo ancora in alto mare, visto l’en-nesimo stop subito dalla Legge Crimi), potenziare sponsorizzazioni ed eventi, rivoluzionare il vivaio, e appunto mi-gliorare il merchandising, settore nel quale la gestione attuale della Roma ricava molto meno rispetto a quelli che potrebbero essere gli introiti po-tenziali visto il bacino di tifosi in tutto il mondo. Ovviamente il tutto non può prescindere dalla costruzione di una squadra in grado di competere su tutti i fronti e con i club più forti d’Europa. Sotto questo punto di vista, i recenti

risultati hanno riportato alla luce pro-blematiche presenti ormai da qualche stagione, soltanto mascherate dalla rincorsa miracolosa dello scorso anno: rosa con un’eta media abbastanza alta, e calciatori che a Roma sembrano dav-vero aver esaurito il proprio ciclo qui nella capitale. Senza considerare poi le questioni contrattuali di alcune pe-dine fondamentali di questa squadra, Mexes su tutti che è attualmente libero di accordarsi con altri club, cosi come Perrotta e Cassetti, ma anche De Rossi e Menez in scadenza giugno 2012, e il rinnovo di Vucinic. Ma non solo: calcia-

tori come Doni e Adriano, dall’ingaggio “pesante”, del quale è difficile sgra-varsi, o come Cicinho che presumi-bilmente a giugno tornerà a Trigoria. Insomma, il futuro è adesso: operare ora nel migliore dei modi per garan-tirsi un futuro più roseo di quello che può apparirci oggi. Le prime ed uniche finora, dichiarazioni rilasciate dall’ini-zio della trattativa da DiBenedetto però lasciano spazio ad un cauto ottimi-smo: «I miei partner in questa inizia-tiva rappresentano il più alto livello di professionalità ed entusiasmo e siamo rappresentati da investitori con grande esperienza sia nel mondo dello sport che della finanza. Continueremo a la-vorare per concludere con successo le negoziazioni il più presto possibile. Siamo onorati che la nostra offerta sia stata scelta come la migliore. Quanto prima intendiamo avviare il nostro pro-getto di crescita che mira a valorizzare la società e la squadra non perdendo di vista il fatto che agiremo come custodi di questa grande squadra nel nome dei cittadini di Roma e di tutti i tifosi della As Roma». Se a questo si aggiunge che i piani tecnici per il futuro dovrebbere prevedere l’arrivo di un top name sul-la panchina giallorossa, si parla con insistenza di Ancelotti, con qualcuno che azzarda addirittura le candidature di Capello e Guardiola, e un rimpasto quasi totale anche a livello di dirigen-za (Baldini e Sabatini i nomi fatti), ecco che l’euforia comincia a prendere piede tra il tifo giallorosso.

nei piani di dibenedetto & co c’ è la valorizzazione, svilUppo e divUlgazione del brand roma in tUtto il mondo, Un po’ qUello che avviene già negli states con le compagini di basket, hockey, football e baseball

8 | Forza magica

Page 6: Forza Magica

La storia del pallone è fatta di corsi e ricorsi storici che si intrecciano e si rincorrono nel tempo senza

fine. Gli amanti delle statistiche sono sempre allerta per trovare il dato schiac-ciante od il paragone chiarificatore. Noi, tra il disilluso e l’oggettivo,vi riportiamo indietro con la mente a circa tre anni fa: era il 22 Aprile 2008. Luogo del crimine era l’area di rigore sotto la Kop di Liver-pool. Si giocava la semifinale di Cham-pion’s League tra Liverpool e Chelsea. Partita che i Reds conducevano per 1 a 0 grazie alla rete di Kuyt; quando oramai mancavano pochi secondi alla fine del match ecco il cross di Kalou dalla sini-stra e John Arhne Riise che per spazzare l’area al 94’st mette di testa il pallone alle spalle di Reina. Disperazione e increduli-tà da parte del norvegese che si rifugia-va sotto la maglia per pochi secondi. Il mondo per un attimo gli crolla addosso e il ragazzo dai capelli rossi sembra non aver la forza per rialzarsi. ha racconta-to lui stesso di aver passato un bruttis-simo periodo dopo quell’autorete tanto poi da spingerlo a cambiare aria perché era stato un errore che aveva segnato la sua nomea lì, in quel di Liverpool. E la vita, in maniera atroce e cinica,gli ha fatto rivivere nuovamente da protagoni-sta un film molto simile a quella notte di Anfield. Stavolta in palio non c’è la fi-nale di Mosca ma è la sera dell’ottavo di andata di Champion’s League contro lo Shakhtar. La Roma è già sotto 2 a 1 e la palla è tra i piedi di John Arhe Riise, defi-lato sulla sua fascia sinistra. L’intenzione è quella di rinviare lungo per Vucinic ma la mente probabilmente tentenna, come le sue gambe, e finisce così per cadere goffamente, regalando palla a Douglas Costa che serve Luiz Adriano e per la punta brasiliana portare lo Shakhtar sul 3 a 1 è un gioco da ragazzi. Per la secon-da volta nella sua carriera il norvegese

ha l’impressione che un suo errore tagli fuori dalla competizione continentale più importante la sua squadra. Il flashback si completa quando il numero 17 si pren-de la maglia e si copre il volto,restando per molto più tempo a riflettere e male-dire quell’errore. Quando si toglie la ma-glia dalla faccia, c’era un altro risultato compromesso, altre facce incredule dei suoi compagni e una Curva Sud imbe-

L’UOMO che non RI(I)SE PiùLA CRIsI deLLA ROMA pAssA AnChe AttRAveRsO L’InvOLuZIOne tAttICA dI un GIOCAtORe Che In pOCO teMpO eRA dIventAtO L’IdOLO deLLA CuRvA MA Che In questA stAGIOne nOn RIesCe pIù Ad InCIdeRe, peR JOhn ARne RIIse sI pROF ILA ORA AnChe L’IpOtesI deLLA pAnChInA.

Di Andrea Di Carlo

Per la seconda volta nellasua carriera il norvegese ha l’impressione che un suo errore tagli fuori dalla com-petizione continentale più importante la sua squadra.

a terra privo di sensi con una fortissi-ma commozione cerebrale. Costretto a riprendersi perdendo molto tempo, so-prattutto al livello fisico, un giocatore con le sue caratteristiche ne risente e tanto, proprio lui che fa della corsa la sua arma migliore. Il fastidio a giocare con un ca-sco protettivo con cui devi convivere e la paura di impattare il pallone con la testa, sono tutti fattori che hanno condizionato

si rompe il 6 Settembre 2010: John è in ritiro con la Nazionale norvegese e si sta allenando regolarmente con i suoi com-pagni per preparare la partita contro il Portogallo. Ad un tratto, in una normale fase di gioco, un duello di corsa tra lui ed Espen Ruud termina in maniera troppo fisica, con la spalla dell’esterno destro dell’Odense che impatta violentemente contro la testa del terzino e Riise cade

in maniera pesante la stagione di John Arhne Riise. Tutto ciò gli ha fatto perdere sicurezza e autostima nelle sue capaci-tà: ormai fa fatica a proporsi e si rifugia sempre nel retropassaggio ogniqualvolta è in possesso di palla, ed è in grande dif-ficoltà quando viene puntato, indietreg-giando pericolosamente e non tentando mai l’intervento. Qualora non si dovesse riprendere del tutto, siamo convinti che la Roma dovrà per forza operare sul mercato alla ricerca di un suo sostituto e forse lì il futuro di Riise sarà lontano dal-

Il fastidio a giocare con un casco protettivo con cui devi convivere e la paura di impattare il pallone con la testa, sono tutti fattori che hanno condizionato in ma-niera pesante la stagione.

la Capitale. Altrimenti, se tornerà ad es-ser il giocatore che tutti noi conosciamo, siamo sicuri che la fascia sinistra della Roma sarà difesa ancora con forza e con ardore dal vichingo norvegese.

stialita e ferita come la Kop quella sera. All’intervallo mister Ranieri è costretto a sostituirlo e i corridoi degli spogliatoi della Roma raccontano di un Riise di-sperato ed in lacrime. È un infortunio grave per il terzino che arriva al culmine di una serie di prestazioni imbarazzanti, condite anche lì da evidenti responsabi-lità su alcuni dei gol subiti (su tutti Eder con il Brescia ed Eto’o contro l’Inter). Un giocatore che l’anno scorso da titolare inamovibile aveva dato il suo contributo alla causa giallorossa con una continuità mostruosa, offrendo garanzie in fase di-fensiva come in quella di proposizione là davanti; uno stakanovista, il più utilizzato da mister Ranieri e il più continuo pro-prio per rendimento. Poi forse qualcosa

10 | Forza magica 11 | Forza magica

Page 7: Forza Magica

ScleroSi laterale aMiotroFica

(o Morbo di Gehrig)

È il male oscuro del mondo del calcio professio-nistico e non, il maledetto morbo che sorge

sempre più frequentemente tra ex calciatori. Un male tuttora incurabile che non lascia scampo e riduce la persona in uno stato quasi vegetativo, uno stato inaccettabile per ch i ha fatto dello sport e del calcio il suo stile e ragione di vita. Nel mondo del calcio ha colpito 51 giocatori portandone alla morte 39 su 30mila casi accertati.Parliamo della SLA, ovvero la sclerosi laterale amiotrofica, definita anche morbo di Lou Gehrig, proprio dal nome del giocatore statunitense di ba-seball che fu la prima vittima accertata di questa patologia.È una malattia degenerativa e progressiva del si-stema nervoso che colpisce selettivamente i cosid-detti neuroni di moto (motoneuroni), si arriva così alla distruzione dei motoneuroni presenti nella corteccia motoria e nelle corna anteriori del mi-dollo spinale; queste cellule nervose trasmettono i comandi per il movimento dal cervello ai muscoli e quando, per il progredire della malattia, non sono più in grado di inviare i propri comandi, i muscoli volontari vanno incontro ad una progressiva atrofia e paralisi.Il calcio rappresenta, per molti studiosi, una disci-plina sportiva a rischio di insorgenza di SLA per i continui traumatismi ai quali il sistema nervoso centrale è sottoposto mediante il colpo di testa. I giocatori di calcio infatti, diversamente rispetto ad altri sport, colpiscono la palla di testa senza avere nessuna protezione. La forza con cui il pallone im-patta sul cranio è piuttosto rilevante, tuttavia essa si distribuisce prontamente anche sul collo e sul tronco. Gli studiosi non lo ritengono ancora un fat-tore scatenante quanto quello genetico.

13 | Forza magica

Page 8: Forza Magica

te sapere se ci sono stati casi analoghi in famiglia.”Ci sono degli esami preventivi che si possono fare?Analisti del tipo di pesticidi dei campi in cui il giovane si allena, verifica di trauma cranici, delle articolazioni e dei muscoli mediante elettromiografia e Tac.Ci sono dei farmaci al momento sul mercato?L’unico farmaco che abbiamo è il Rino-zolo. E’ un ritardante della ventilazione

LA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA, CHIA-MATA SLA, O ANCHE MORBO DI LOU GEHRIG, (DAL NOME DEL GIOCA-TORE STATUNITENSE DI

BASEBALL CHE FU LA PRIMA VITTIMA ACCERTATA DI QUESTA PATOLOGIA), MALATTIA DI CHARCOT O MALATTIA DEI MOTONEURONI, è UNA MALATTIA DEGENERATIVA E PROGRESSIVA DEL SISTEMA NERVOSO CHE COLPISCE SE-LETTIVAMENTE I NEURONI, I PIù COL-PITI SONO I CALCIATORI, MA LA RICER-CA STA DIMOSTRANDO ALTRE VERITà.

Di Manuela Rosa

Professore Vanacore ci parli dei suoi studi condotti sulla Sla.“Il nostro studio è stato condotto su un campione di 24.000 calciatori di serie A;B;C, e abbiamo scoperto che i casi di mortalità sono 12 volte superiori rispetto alla popolazione generale, mentre, per fare un esempio un iperteso ha solo 1, massimo 1,5%, di probabilità di amma-larsi di Ictus.Fino ad oggi in Italia abbiamo avuto 5.000 ammalati di Sla, di questi solo cinque calciatori professionisti, i restanti 4.995 calciatori non professionisti, ma della Lega Dilettanti. L’ultimo dato Ansa ripor-ta che in Italia nel 2009 abbiamo avuto 50 decessi, mentre viventi sono 8 tra cui il famoso calciatore Stefano Borgonovo.Professore Vanacore ci può spiegare il perchè insorge la malattia?“Fattori ambientali e fattori ereditari. Con fattori ambientali si intendono: i batteri presenti nel campo di calcio, l’in-tensità degli allenamenti, il tipo di dieta. Mentre per i fattori ereditari e’ importan-

assistita e neuro protettore. Questo far-maco attenzione, non debella la malattia ma sicuramente incrementa la sopravvi-venza del paziente già affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica.In futuro avremo un farmaco per la cura della Sla?I nostri studi sono stati pubblicati già dal 2005, ma ci sono due ragioni del perchè la nostra equipe non può ottenere il ri-sultato, aspettiamo i finanziamenti da parte del Ministero della Sanità sia per

Lo stato attualedella ricercasulla SLA

Sla sta per Sclerosi Laterale Amio-trofica. La parola sclerosi significa

indurimento dei tessuti, mentre latera-le indica la morte neuronale inizialmen-te da un lato del midollo spinale, amio-trofia è un termine che deriva dal greco e significa: mancanza di nutrimento del muscolo.E’ una malattia rara oggi che colpisce in elevata frequenza i calciatori ma in termini assoluti soprattutto gente co-mune.Cercare di capire il nesso che corre tra la diffusione di questa malattia in ambi-to calcistico e non solo potrebbe essere la chiave risolutiva per conoscere final-mente la causa.Allo stato attuale la ricerca sui calciato-ri professionisti viene condotta dall’Isti-tuto Superiore di Sanita’ , un ente tec-nico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale posto sotto la vigilanza del Ministero della Salute.A gestire le indagini e la ricerca sulla SLA è il Prof. Nicola Vanacore e la sua equipe del I.S.S.Il Prof. Vanacore fino ad oggi ha avuto modo di studiare 24.000 calciatori pro-fessionisti ed ha scoperto che le proba-bilità di decesso per SLA in questa cate-goria è circa 12 volte superiore rispetto a quello che si osserva nella popolazio-ne generale..

continuare i nostri studi sui calciatori professionisti, sia per quella dell’equipe del Professor Adriano Chiò sui calciatori non professionisti.L’Azienda Farmaceutiche non finanzia una ricerca, si parla di una malattia gra-ve ma rara. L’Istituto Superiore di Sanità, è l’Ente di Ricerca che una volta ottenuti i finanziamenti, può concludere la ricer-ca, inviare così i risultati alla casa far-maceutica produttrice che provvederà a trovare la molecola, e quindi il brevetto per immetterlo su mercato.La seconda ragione, che riguarda però l’aspetto legale, è che è in corso un in-dagine della Procura di Torino sul calcio. Questa inchiesta calcistica rallenta le procedure.Ci sono dei calciatori che devono effet-tuare controlli più severi?Sicuramente i centrocampisti, perchè corrono di più, l’eccessiva stimolazione neuronale dovuta all’attività motoria, può indurre ad un sovraccarico di lavoro per la corteccia cerebrale, con conse-guente perdita di cellule neuronali. E’ consigliabile per questo che i media-ni non siano sottoposti ad allenamenti troppo eccessivi.Ci sono dei farmaci invece che sconsi-glierebbe?E da sconsigliare un eccessivo suo di an-tinfiammatori, e un abuso di aminoacidi a catena ramificata.Ci sono delle strutture ospedaliere in-dicate?Mi sentirei di citare Il reparto di Neurofi-siopatolgia dell’ospedale Santa Maria di Terni, in particolare il lavoro del Profes-sor Giuseppe Stipa.

“le faccio un esempio rappresentativo, un iperteso ha probabilità’ di decesso per ictus solo due volte superiore ri-spetto alla media. La differenza pone l’attenzione sulla gravità’ di questa ma-lattia. Sono circa 5000 i soggetti am-malati attualmente per SLA in Italia, ma solo l’1% sono stati calciatori pro-fessionisti, soprattutto centrocampisti e i restanti circa 4990 no, è importante capire ora il perché di questo fenome-no. Stiamo studiando anche l’effetto degli amino acidi ramificati sulle cavie, per verificare o scartare l’ipotesi che ci sia un nesso fra l’abuso di questo tipo di integratori e l’insorgere della ma-lattia. Ma le ripeto, questa è solo una delle ipotesi. Il Prof. Giuseppe Stipa at-traverso i suoi studi epidemiologici ha ipotizzato che la SLA possa insorgere dall’esposizione ai cianobatteri presenti nel terreno. Un’altra ipotesi da verifica-re è quella degli eccessivi trauma cra-nici o dell’abuso di anti infiammatori.”“quali sono i sintomi dell’insorgere del-la malattia?”“Un deficit di forza, crampi e contrazio-ni spontanee delle fibre muscolari. Al momento l’unico farmaco che abbiamo è il riluzolo che aumenta la speranza di vita di qualche mese in piu’.Se avessimo la possibilità’ di studiare la malattia con le cellule staminali la ricerca potrebbe arrivare a grandi risul-tati. La SLA è forse la malattia piu’ gra-ve per l’essere umano, ed è quindi fon-damentale che il Ministero della Salute stanzi dei fondi per poter continuare la ricerca sulle possibili cause.”

ECCO PERCHèCI SI AMMALA DI SLA(intervista al Prof. Nicola Vanacore dell’Istituto Superiore di sanità)

14 | Forza magica 15 | Forza magica

Page 9: Forza Magica

la rimprovero amabilmente, ci hai lasciato troppo presto con un vuoto incolmabile “ e mò che famo, chi fomenta-mo “,guardo il telefono nella vana speranza che un giorno torni a squillare, ma ‘n gestore amico ultraterreno,che so sio, “teleparadiso italia mobile”. Hanno scritto, è salito in cielo il sorriso di Roma, immagino la prima cosa detta a S . Pietro “ a Maè quanno c’è er derby”. Ciao, o meglio, arrive-derci Re de Roma, senza scettro e senza trono sei stato ,in maniera incontrastata, il sovrano assoluto di un regno sen-za confini fondato sull’allegria e l’amicizia. Dì la verità ti sei divertito sino alla fine, traffico

impazzito,

corteo in festa, clacson che suonano, una città paralizzata, che succede? “Sta a passà e Re de Roma”, quanto te piace ! Dott. Carroccia la prego vivamente, dopo aver abbracciato Luca di salutarci tutti i Ragazzi, una raccomandazione è d’uopo: se organizzate qualcosa d’importante avvisateci in tempo, voi lassù noi quaggiù tutti insieme come sempre, come sempre. Fabrì, quanto mi manchi, inutile far finta di niente, nulla sarà più come prima , è inutile che ti arrabbi, questo scherzo non lo manderemo mai giù, stavolta “ te sei allargato”, sei partito per l’ultima trasferta senza avvisare chi ti voleva bene. Ma toglimi una curiosità, che dicono Ago, Dino, Antonio, Fabio, Paolo, sono contenti che li hai

riabbracciati, immagino mentre li stai tormentando per organizzare la prossima coreografia, sai che lavoro tingere il cielo di giallo e di rosso. Ma che gli hai detto a S.Paolo, che S.Pietro” ce l’ha a morte con lui”che te possino stai a fa “ lo schifo”, e mica è giusto che lassù li stai facendo ridere tutti e quaggiù ti stiamo tutti piangendo. L’ultima cosa Fabrì , perché sei stanco e ti lascio riposare, ma è vero che hai giocato anche con Lui, giunge voce dalla Curva Paradiso che quando hai incontrato Albertone te lo sei preso sotto braccio, ti sei incamminato verso questa luce immensa e quando hai incontrato “ er Principale “ gli hai detto …..Americà facce tarza’ !

Daje arzate che è ‘no scherzo, nun giocà, è si Amico mio abbiamo tutti creduto sino alla fine che fosse un’altra mortadellata , non ti sei

spento, hai solo chiuso gli occhi, mentre qualcuno invisibi-le solo a noi mortali ti tendeva la mano per salire sul mu-retto in Curva Paradiso, si ho detto noi mortali perché se è vero che ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità (quanto te piaceva sta frase) è gia iniziata la leggenda “ der Mortadella”. A Fa’ mentre sto scrivendo anche i tuoi amici del Real Madrid ti hanno tributato il loro saluto, immagi-no, ne sono certo, del tuo commento accanto agli amici di sempre “ mmh se poteva fa de mejo”. Una cosa però te

16 | Forza magica 17 | Forza magica

Page 10: Forza Magica

Scheda calciatori mortiper morbo di GehriG (Sla)

oltre a Jimmy Johnstone, ex del celtic, morto nel 2006 a 62 anni, ecco di seguito un elenco dei calciatori vittime della Sla che siano stati calciatori in italia (a livello professionistico, dilettantistico o giovanile). (fonte Wikipedia)

armando Segato, primo calciatore a cui fu diagnosticata la SLA nel 1968. Morto nel 1973 a 42 anni

ernst ocwirk, ex Sampdoria. Morto nel 1980 a 53 anni

Fulvio bernardini, ex calciatore e allenatore azzurro morto nel 1984 a 79 anni

Giorgio rognoni, ex Milan, Pistoiese, Foggia, Cesena anni ‘70/80. Morto nel 1986 a 40 anni

Narciso Soldan, ex portiere del Milan, Inter, Torino, Triestina, Catania e Treviso degli anni ‘50-’60. Morto nel 1987 a 59 anni

enzo matteucci, ex portiere di Inter, SPAL e Sampdoria. Morto nel 1992 a 59 anni [1]

Fabrizio Falco, ex Salernitana, Novara e Taranto. Morto nel 1996 a 35 anni

Guido Vincenzi, ex Inter e Sampdoria. Morto nel 1997 a 64 anni

albano canazza, ex calciatore del Como anni ‘80. Morto nel 2000 a 38 anni

Sauro Fracassa, ex di Lecco, Messina e Genoa. Morto nel 2000 a 57 anni. [2]

celestino meroni, ex Como, fratello di Gigi Meroni. Morto nel 2001 [3]

Gianluca Signorini, ex capitano del Genoa. Morto nel 2002 a 42 anni

Fabrizio di pietropaolo, ex primavera dalla Roma anni ‘80 e giocatore di Parma, Lucchese, Rimini. Morto nel 2002 a 39 anni [4]

attilio tassi, ex della Cremonese. Morto nel 2002 a 61 anni [5]

Ubaldo Nanni, ex calciatore del Pisa. Morto il 30 marzo 2003 a 44 anni [6]

Otello Milan, ex portiere del Vicenza. Morto nel 2003 a 68 anni

Lauro Minghelli, ex calciatore delle giovanili del Torino ed ex capitano dell’Arezzo degli anni ‘90. Morto nel 2004 a 31 anni

Adriano Lombardi, ex capitano dell’Avellino ed ex calciatore del Como anni ‘80. Morto nel 2007 a 62 anni

Franco Tafuni, ex del Matera. Morto nel 2009 a 55 anni. [7]

Marcello Neri, ex del Venezia. Morto nel 2009 a 71 anni [8]

Nicola Cevasco, ex calciatore dilettante.Morto nel 2010 a 42 anni.

MALATI LuNGODEGENTI

Stefano Marangone, ex calciatore dilettante. Nato nel 1966. Affetto da SLA dal 2002.

Maurizio Gabbana, ex del Como.Nato nel 1957.

Piergiorgio Corno, ex calciatore del Como anni ‘60. Nato nel 1943. Affetto da SLA dal 1994 [9]

Maurizio Vasino ex di Milan e Novara. Nato nel 1973

Stefano Borgonovo ex di Como, Milan e Fiorentina. Nato nel 1964

Agatino Russo ex della Ternana. Nato nel 1950

Moreno Solfrini, ex centrocampista di Sambenedettese, Rimini, Barletta e Teramo. Nato nel 1959 [10]

Stefano Turchi ex di Prato, Ancona, Chieti. Nato nel 1969 [11]

Geovani ex Bologna, affetto da polineuropatia (una malattia simile alla SLA, ma reversibile). Nato nel 1964

19 | Forza magica

Page 11: Forza Magica

Perché tra tanti ruoli, hai deciso di fare l’allenatore?“ho allenato gli Allievi della Roma e per me quella è stata un’esperienza interessante. Ed è per questo che vor-rei continuare su questa squadra. Fare l’allenatore non è una cosa semplice, devi saperti relazionare con un gruppo di calciatori. Loro ti devono ascoltare e ti devono seguire. È una cosa che mi stimola e spero di mettermi all’opera il prima possibile”.

A chi ti ispiri come tecnico?“A Mazzone, un mio secondo padre, e a Zeman, tecnicamente è tra i migliori”. Bisogna essere “cattivi” per gestire una rosa. Non a caso Totti ha dichiara-to: “Quando smetterò, non diventerò un tecnico perché sono troppo buono”. Condividi?“Essere un grande giocatore non vuol dire diventare grandi allenatori. A mio avviso, quando finirà di giocare proverà

a fare l’allenatore. ha carisma per fare bene. Sono rimasto sorpreso da diversi compagni. Non pensavo che alcuni di loro potessero diventare buoni tecnici. Alcuni avevano davvero un carattere particolare, ma si sono dimostrati all’al-tezza, raggiungendo ottimi risultati”.

E Montella?“Auguro a Vincenzino una grande car-riera, resta di fatto che il momento del-la Roma è molto difficile e la sua è una scelta azzardata. A questa squadra ser-ve una guida di grande personalità L’ho già detto: essere stati grandi giocatori non significa diventare poi maghi del-la panchina. Ammetto che se la Sensi fosse venuta da me a chiedermi di alle-nare la Roma, sarei stato lusingato, ma dubbioso sull’accettare. Come fai dire no ad un’opportunità del genere? È la squadra del tuo cuore, quella con cui sei nato e cresciuto, faresti di tutto per rimetterla in sesto”.

Giochiamo: cosa avresti fatto se aves-sero scelto te?“Avrei lavorato sulla testa, ridato fiducia ai ragazzi, che forse l’hanno dispersa con le sconfitte e le delusioni di quest’anno. Se poi ci metti tutte le sfortune e gli in-fortuni, il quadro è completo”.

Forse i troppi infortuni sono arrivati per una preparazione atletica appros-simativa?“Non penso che sia stato sbagliato il la-voro di quest’estate a Brunico, ma forse qualche errore c’è stato. Di sicuro, però,

non è questo il vero problema”.

Alcuni vedono in Francesco Totti il vero problema. La tua opinione?“Chi non lo conosce, dice queste cose. Siamo cresciuti insieme, ci frequen-tiamo da quando abbiamo quattordici anni. È un ragazzo d’oro, lui non fa pe-sare la sua presenza. Non crea malu-mori, si è sempre messo a disposizione del gruppo”.

È un ragazzo d’oro, ma non è un san-to: è ancora vivo il ricordo del famoso sketch su “Scherzi a parte”: il capitano sedotto da una sexy cameriera e te e Di Biagio complici.“Noi eravamo al corrente di tutto, ma dopo tanti anni vi svelo che anche Francesco sapeva”.

Beh, nonostante questo non ha fatto nulla per limitarsi.

“Era giovane e poteva permetterselo, ora, però, è diventato un padre affet-tuoso”

Quali sono le tue previsioni per il futu-ro?“Le basi ci sono, le potenzialità pure, a Ranieri si può recriminare tutto, ma di certo non gli si può dire nulla sul ba-gaglio d’esperienza. Non so dire cosa accadrà, spero arrivino buoni risultati”.

Dunque? Scudetto, Champions, quarto posto, Coppa Italia?“All’inizio dell’anno ho ripetuto più e più volte che lo scudetto era a portata di mano, le potenzialità della squadra erano enormi, ma oggi ho paura che puntare al quarto posto sia troppo”.

Chi vince il campionato, allora?“Il Milan è il favorito, l’unica vera rivale è l’Inter, ma il margine di vantaggio ac-

cumulato è rassicurante e farà la diffe-renza alla fine”.

Il tuo primo ricordo legato alla Roma?“Sono romanista da sempre. Ricordo la prima volta allo stadio con mio zio, a cinque anni: che colori la curva Sud e che emozioni quel giorno. Soprattut-to, la canzone di Lando Fiorini, “Forza Roma, forza lupi, questa è l’ora de di-mostra’ quanto valemo”. Ci sono cre-sciuto”.

E quando ti sei ritrovato in campo, in mezzo al tuo sogno?“hai detto bene, era il mio sogno. Mi guardavo intorno e vedevo tutta quelle gente con lo sguardo rivolto verso il cam-po. E mi rivedevo in loro. Mamma mia...”.

Poi, però, ad un certo punto, il tuo so-gno è finito.“Quando andai via dalla Roma, rimasi malissimo. Pensavo di concludere la carriera con quella maglia e invece non mi è stata data la possibilità”.

Colpa di Capello?“Ti racconto solo un episodio: ero infortunato e mi stavo allenando in palestra. Psicologicamente ero già molto giù. Ad un certo punto entra un uomo del suo staff e mi dice: “Esci, il mister deve parlare con la squadra”.Cavolo, ma io ero parte della squa-dra...”.

Ti sarai arrabbiato parecchio.“No, ci sono rimasto male.E come sempre ho abbassato la te-sta e ho accettato la situazione. Io ho sempre ascoltato critiche e rimprove-ri, a differenza di altri che rispondeva-no a brutto muso, ma poi rimanevano in campo. Tra me e Capello non c’è mai stato rapporto. Non mi ha inse-gnato nulla”.

Capello, però, ha vinto tanto.“Lui vince perché ha sempre allenato grandi formazioni. Chissà che risulta-ti otterrebbe se non avesse a disposi-zione dei campioni”.

Fabio Petruzzi sogna una panchina:“allenare è il mio obiettivo, prima o poi sarò mister”Di Serena De Iaco

Prima o Poi lo chiameremo “mister Petruzzi”. NoN Perché aNdrà a vivere iN iNghilterra, ma Perché uNo dei sogNi della sua vita è sedersi su uNa PaNchiNa di uNa graNde squadra, magari di queste Parti.uN altro sogNo lo ha già realizzato: esordire all’olimPico - da ProtagoNista - coN la maglia della squa-dra del cuore. Fabio Petruzzi, 41 aNNi a ottobre, iN arte “blu ice”, ha dedicato quasi tutta la sua carriera alla roma, Poi Per uN caPello è stato costretto ad aNdare a cercare FortuNa altrove:brescia e bologNa. ma Partiamo dalla FiNe. e dal sogNo che NoN è aNcora realtà.

20 | Forza magica 21 | Forza magica

Page 12: Forza Magica

La palla sembrava sospesa in aria. Come paralizzata. Immo-bile. Giuseppe Giannini, capi-

tano di lungo corso e di gran cuore romanista, aveva crossato nell’area di rigore sotto la curva Sud dello stadio Flaminio in quel pomeriggio del 18 marzo, anno del Signore 1990, data del Derby Lazio-Ro-ma, con il piccolo Stadio teatro della disfida più attesa nel-la Capitale. Quel pallone scese finalmente, in quell’area intasata come via del Corso, in un sabato pomeriggio di primavera, e trovò una testa bionda e riccioluta con la maglia numero 9 che lo mandò ad adagiarsi nella rete,

per la gioia incontenibile dei tifosi romanisti appol-laiati nella tribuna, in infe-riorità numerica (solo per l’occasione...) ma sempre impagabili per passione ed entusiasmo. Fu il “Point Break” di quella partita e

sicuramente quel numero 9 biondo sarebbe piaciuto mol-to anche a “Nostra signora degli Oscar” Kathryn Bigelow, per via delle sue capacità atletiche ed agonistiche , degne dei suoi “surfisti” adrenalinici. il numero 9 era il “Tedesco che vola”, ovvero Rudy Voeller.

Nella storia dell’A.S. Roma raramente un calciatore trovò il Feeling giusto in maniera cosi netta come Rudy da ha-nau, uomo di grinta e leader nato, autentica arma in più, per quei 5 anni che segnarono in maniera indelebile la vita di chi aveva la maglia giallorossa nel cuore. Il suo arrivo entusiasmò , nell’estate 1987, il popolo roma-

VolA tedesco VolA Di Gianluca GuarnireiINDIMENTICABILE ATTACCANTE DEGLI ANNI ’80, RUDI VOELLER COSTRUISCE UN FEELING IMPORTANTE CON LA TIFOSERIA ROMANISTA, A LUI LA CURVA SUD DEDICA UNO DEI CORI PIù BELLI DEL SUO REPERTORIO, E LUI RICAMBIò L’AFFETTO DELLA GENTE GIALLOROSSA A SUON DI GOL.

Rudy “Sigfrido”, Rudy “Cuor di Leone” insieme a Ruggiero Rizzitelli e a Peppe Giannini, gli uomini di maggiore grinta e personalità in quellaRoma “de core”

23 | Forza magica

Page 13: Forza Magica

nista, visti i trascorsi a dir poco brillanti nel Werder Brema e con la nazionale tedesca, ma per via di un infortunio nella parte ini-ziale di quel campionato Voeller sembrò una pallida controfigura rispetto al furente centravanti ammirato in quegli anni e poco ci mancò che fosse rimanda-to indietro come uno sgradi-to pacco postale. Non fu così, fortunatamente e nel 1988/89 Rudy tornò se stesso, pronto a lanciarsi verso la porta avver-saria, portandosi sulle spalle il peso dell’attacco dei “lupi”. I tempi della squadra stellare dei Falcao, Di Bartolomei, Pruz-zo, Cerezo erano purtroppo fi-niti, ma quella squadra, ricca di agonismo, fierezza e dignità trovò la dimensione ideale e la sua “tana” nel piccolo impianto di Viale Flaminio, con il “Tede-sco che vola” come condottiero osannato dalla Sud, innamorata senza ritrosie.

Il rapporto fu fantastico e Rudy diede tante soddisfazioni ai suoi tifosi; goals nei derby con tanto di “cucchiaio” (Totti si ispirò a lui...), al Milan e alla Juve, nelle Coppe con una galoppata straordina-ria fino alla finale di Uefa 1991 e alla vittoria in Coppa Italia dello stesso anno, con triplette stra-ordinarie vedi Bordeaux e An-derlecht, rincorse nei confronti di difensori allibiti e goals in tuffo di testa incurante di scarpini pro-tesi verso la propria faccia. Più che teutonico, Rudy sembrava un testaccino, un romanista nel Dna,

un vero leone con tutta la sua fe-dele tribù al seguito. Quanto era forte il rapporto tra il “Tedesco” e i suoi tifosi se ne accorse Frank Rijkard, reo dell’orribile sputo ai danni del numero 9 ai Mondiali di Italia 1990: la sua Curva Sud non dimenticò l’affronto e fischiò l’olandese ogni volta che venne a giocare all’Olimpico, per una af-filata e sublime vendetta sonora. Rudy “Sigfrido”, Rudy “Cuor di Leone” insieme a Ruggiero Riz-zitelli e a Peppe Giannini, gli uo-mini di maggiore grinta e perso-nalità in quella Roma “de core”, in un calcio ben diverso da quello attuale, più a misura d’uomo e lontano da essere quel detona-tore mediatico che conosciamo bene.

Voeller seppe rendere onore a quella maglia, lottando sempre fino all’ultima goccia di sudore, fino all’ultimo minuto, da quel Campione, un Campione del Mondo, che non dimenticò la sua Roma anche da lontano, anche a Marsiglia quando si tolse il lusso di sconfiggere il Milan stellare di Capello, in Finale di Champions League. Cuore di campione e di gentiluomo. Cuore di romanista autentico, anche se non nato sui 7 Colli. Nemmeno l’infausto campionato 2004-05 con le di-missioni dal ruolo di allenatore, cambiò il suo “feeling” con la Ca-pitale e poco tempo dopo come dirigente del Bayer Leverkusen, pilotò il passaggio in giallorosso di Juan Silvera dos Santos, suo difensore di fiducia, e futuro pila-stro del “team” prima di Spalletti e poi di Ranieri.Il tempo passa, ma la memoria non si cancella...Grazie Rudy e “Vola Tedesco, vola”, per sempre!

Nemmeno l’infausto campionato 2004-05 con le dimissioni dal ruolo di allenatore, cambiò il suo “feeling” con la Capitale

“Buongiorno calcio”Condotto da

Federica Afflitto

Tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 14:00

Informazioni, commenti ed interviste su tutti i protagonisti della seria A:Roma, Napoli, Lazio, Juventus, Milan, Inter, Fiorentina, Parma e tutte le altre squadre.

Ma non solo calcio anche Rugby e Formula uno, per gli amanti delle altre discipline sportive.Ed anche le opinioni e le informazioni sugli eventi della grande attualità,

“Buongiorno calcio” da voce a chi non ce la, al fianco delle categorie più deboli e vulnerabili,le grandi battaglie contro la pedofilia, al fianco delle donne e per sostenere la ricerca medica.

La squadra di “Buongiorno calcio” gioca all’attacco con opinionisti di puntaAldo Agroppi, Marco Cherubini (Mediaset), Angelo Di Livio, Stefano De Grandis (Sky), Fulvio Stinchelli,Michele Giammarioli, Roberto Rambaudi, Fabio Petruzzi, Tiziano Carmellini (Il Tempo), Alberto Abbate

(La Repubblica), Giovanni Bertini, Stefano Di Chiara, Andrea Paventi (Sky).

24 | Forza magica 25 | Forza magica

Page 14: Forza Magica

Le dimissioni di Ranieri, pratica che ormai non va più di moda in Italia, e per questo fac-ciamo i complimenti al mister testaccino, come presa di posizione unica e necessaria

per provare a dare la scossa ad un gruppo che sembrava ormai non seguire più le direttive del tecnico, incapace di reagire e che alla prima difficoltà crollava sotto i colpi di chissà quale problematica psicologica. Peccato soltanto dover prendere atto, fino a poche ore prima, di uno spogliatoio giallorosso sano, unito senza alcun problema tra le due componeti. Sincerità please, ma tanto alla fine della fiera a rimetterci sono solo ed esclusivamente i tifosi.E quale miglior soluzione se non una figura carismatica, che conosce alla perfezione l’am-biente e la città, lavora già all’interno di Trigoria, ma che sia soprattutto ben accetta dai calcia-

tori? Si, proprio lui, quel numero 9 che di domenica in domenica colorava di tricolore il sogno giallorosso. Sembra passata una vita ma i suoi decolli con la maglia oro e porpora sono ancora impressi nella mente dei tifosi, capaci ancora oggi di esaltarci per le sue gesta sul terreno di gioco. Ma oggi Vincenzo Montella si rimette in gioco in panchina, proprio quella panchina dove è stato costretto a sedersi tante, forse troppe volte, durante la sua avventura giallorossa. Ora però, il salto dall’altra parte della barricata, che poi barricata non è, visto l’ottimo rapporto che Montella ha con i calciatori. Con la maglia della Roma 194 presenze impreziosite da 83 reti, una media gol strepitosa: dal-la guida dei Giovanissimi Nazionali, portati in finale lo scorso anno, alla prima squadra: un salto nel vuoto, una nuova sfida accettata senza esitazioni, con grinta ed entusiasmo, ma an-

che con la consapevolezza che tra gloria e fallimento il passo è breve. L’impatto mediatico con l’ambiente, nella conferenza stampa di presentazione, è sembrato molto positivo. Convinto, sicuro di se e della proprie scelte, emozionato il giusto ma subito in grado di tracciare le linee guida principali della sua filosofia calcistica: in sostanza “sono pronto ad ascoltare le opinioni di tutti ma le decisioni le prendo io”, il che non fa una piega. Traghettatore o meno, dipenderà dai risultati che matureranno in questi mesi, ma una cosa è certa: se tre indizi fanno una prova, allora le cose potrebbero davvero prendere una piega positiva in questo finale di stagione. Ci sbilanciamo in questa considerazione, ma qualche dettaglio osservato in questi primi giorni di lavoro a Trigoria ci fa ben sperare.Anzitutto, una metodologia di lavoro completamente diversa da mister Ranieri. Si è tornato a parlare ma soprattutto a lavorare sulla tattica con più insistenza rispetto al recente passato: sono ricomparse le sponde in partitella tipiche del lavoro tecnico impostato da Spalletti, e, cosa più importante, Montella più di una volta si è intrattenuto a parlare con i singoli calciato-ri, sintomo che c’è da entrambe le parti la voglia di confrontarsi, capire ed analizzare i motivi per i quali le cose non stanno andando come dovrebbero e trovare insieme i rimedi giusti. Insomma, sguardo al futuro, con un occhio al passato, per ritrovare la vera Roma.

Vo

lar

e..

SuLLe aLi deLL’aeropLanino.per ricominciare a voLare, per ridare entuSiaSmo ad un ambiente SportivamentedepreSSo e SuLL’orLo di una criSi di nervi.di daniele cecchetti

26 | Forza magica 27 | Forza magica

Page 15: Forza Magica

Martina Colombari, in un’intervista a Vanity Fair, ha rivissuto le sue prime volte, a partire dalla prima in assoluto con Tomba: “Eravamo all’hotel Washington di Milano. Venne a trovarmi una sera, era già famoso e ovviamente ottenne la stanza di fianco alla mia. Mia madre mi diede il permesso di andare da lui dopo cena, ma si raccomandò: Non restarci tanto. Tremavo. Avevo capito che cosa sarebbe successo. Ci catapultammo sul letto, e... Non so dire se mi piacque, scoprii in quel momento che cosa era fare l’amore. Fu più interessante provare e riprovare dopo”. L’ex Miss Italia ha raccontato pure il diverso approccio di Costacurta: “L’uomo che è diventato poi mio marito, da persona super educata qual è, prima di saltarmi addosso, mi invitò per la terza sera di fila a cena sotto casa sua, pensai: ‘E che cavolo, ma dobbiamo perdere dell’altro tempo a mangiare?”. Non c’è stata invece nessuna prima volta con Jovanotti: “Avevo vent’anni, ero pazza di lui, mi sono fatta chissà quanti chilometri per andare ai suoi concerti, ma mi ha tirato scema: ci siamo frequentati per un periodo, tutte le sere mi riaccompagnava a casa, ma non ci provava mai”.

Quello che da anni è un rito questa volta non è riuscito: ormai era consuetudine che fosse David Letterman a svelare durante il suo celebre show la copertina di Sports Illustrated, ma stavolta c’è stato un imprevisto. La sorpresa è saltata per colpa di un impiegato distratto che ha fatto apparire lo scatto su un cartellone pubblicitario di Broadway. L’immagine è stata visibile per pochissimo, ma quel tanto che è bastato per far saltare l’esclusiva del intrattenitore della tv statunitense. E chi è la ragazza copertina dell’ambitissima “Swimsuit Edition 2011”? Irina Shayk, la fidanzata di Cristiano Ronaldo, immortalata su una spiaggia di Maui alle hawaii. La modella russa, famosa per qualche campagna pubblicitaria, ha visto aumentare a dismisura la sua popolarità da quando fa coppia fissa con il campione portoghese, probabilmente geloso degli scatti sexy di cui si è resa protagonista la sua compagna

Larissa Riquelme ha fatto innamorare mezzo mondo durante Sudafrica 2010 e tra chi ha perso la testa per la sensualissima modella c’è anche Diego

Armando Maradona. Il “Pibe de Oro”, secondo la stampa argentina, è pazzo per la paraguaiana, tanto da averle voluto fare un regalo speciale: un posto tra i concorrenti dell’edizione argentina di “Ballando con le stelle”, reality condotto dal suo amico Marcelo Tinelli. L’ex del Napoli ha affidato la bella Larissa alle cure di un suo fido collaboratore, ha mosso mari e monti, ha puntato sulla sua influenza in un Paese che lo considera un dio e... il gioco è stato fatto. “Si dà il caso che l’agente della Riquelme è Gabriel ‘la Morza’ Buono, amico e assistente di Maradona”, ha rivelato il sito eldia.com.ar.

Il Sunderland sta vivendo un’ottima stagione, è settimo alle spalle delle big di Premier e ad appena due punti da una grande come il Liverpool. Dietro il successo dei “Black Cats” c’è uno splendido portafortuna: Natalie Suliman. La bellissima modella è la fidanzata di Kieran Richardson e, da quando il suo fidanzato è approdato sulla costa ovest del Paese, è diventata una tifosa accanita del Sunderland. Natalie, scoperta da un talent scout mentre faceva il bagno in una piscina di Islington, è diventata famosa per aver pubblicizzato i magazzini Marks&Spencer girando per Londra vestita solo della propria lingerie.

GossippandoDi Serena De Iaco

1927....la storia continuaun programma ideato e condotto da Max Leggeri

tutti i giorni dalle ore 16:00 su teleradiostereo (fm 92,7 e sul digitale terrestre Teleroma 56 e T9)

28 | Forza magica 29 | Forza magica

Page 16: Forza Magica

1927....la storia continua

PENDOLINO DELL’ESTdi Daniele Cecchetti

Doveva essere il sostituto del par-tente Candela, il grande colpo del mercato estivo giallorosso inie-me a Vincenzo Montella. Giunto a Roma sotto l’egida, anzi col be-nestare decisivo e autoritario di Fabio Capello, uno che se c’è da scegliere un calciatore sul mer-cato, difficilmente sbaglia, Sergei

Gurenko non ha certo lasciato il segno nella storia recente della Roma. Nato a Trodno il 30 settembre del 1972, capitano della propria nazionale, fu il primo calciatore bielorusso ad approdare nel nostro Cam-pionato dalla nascita dello stesso, muovendo i pri-mi passi da professionista tra le fila del Chemik, la squadra della sua città. Qui, grazie agli insegnamenti del suo mentore calcistico, Yura Fiodoroff, guadagnò la fiducia del club, venendo promosso ben presto in prima squadra. Dopo un periodo di apprendistato, conquistò il posto da titolare, portando a casa anche la Coppa di Bielorussia nel 1993. Nel 1995, la svol-ta, rappresentata dall’offerta alla quale proprio non si può rinunciare: quella della Lokomotiv Mosca. Col club moscovita disputò 4 stagioni ad altissimo livel-lo, aggiudicandosi 2 coppe nazionali. Altro momento cruciale per la carriera di Gurenko, il 3 marzo 1999. Ad Ancona si affrontarono Italia e Bielorussia, in un incontro valido per le qualificazioni agli Europei del 2000. Gli azzuri vennero bloccati sull’1-1 ma ciò che rimase più impresso negli occhi e nella mente di quella gara fu quell’agire incessante e continuo sulla fascia destra, di un terzino non molto dotato fisica-mente, ma con cuore, grinta e polmoni da vendere. E indovinate chi commentò la gara quella sera per la televisione pubblica? Proprio Fabio Capello, partico-lare questo non da poco, che anzi, risulterà decisivo di lì a pochi mesi. Fu proprio il tecnico di Pieris infat-ti, il successore scelto da Franco Sensi in persona di Zdenek Zeman, col dichiarato obiettivo di puntare al

titolo. E appena insediato a Trigoria, Capello si trovò subito ad affrontare “la grana Candela”. Il francese si era già promesso all’Inter, raggiungendo l’accordo per il trasferimento, ed il tecnico friulano non ebbe esitazioni nel fare il nome del possibile sostituto: Sergei Gurenko. Il resto è cosa nota, con Candela che decise di rimanere a Trigoria, condizionando (e non poco) l’avventura del bielorusso nella capitale. Nella stagione 1999-2000, nonostante la sua duttilità tatti-ca (poteva essere impiegato su entrambe le fasce e anche in posizione più avanzata) collezionò appena 5 presenze. In quella successiva, che culminerà con la vittoria del tricolore, la situazione se possibile fu ad-dirittura peggiore, al punto tale da indurre il calcia-tore, di comune accordo con la società, a trasferirsi in Spagna, al Saragozza. L’avventura iberica però, al pari di quella romana, non fu molto fortunata, e nel giugno del 2001, con la città imbandita a feste e nel pieno dell’euforia post-scudetto, Gurenko tornò a Roma. Solamente però di passaggio, dato che la sua avventura nella capitale si concluse ufficialmen-te quell’estate, col passaggio al Parma, nell’ambito di un maxi scambio di mercato che vide approdare a Trigoria Fuser, Lassisi e Longo, in cambio di Man-gone, Poggi e dello stesso bielorusso. In Emilia col-lezionò soltanto 3 presenze per poi spostarsi di po-chi chilometri e vestire la maglia del Piacenza, dove riuscì ad affermarsi con 25 presenze ed una rete, l’unica realizzata nella sua avventura italiana, contro il Milan: purtroppo però il club, al termine della sta-gione retrocesse in B. Di lì, il ritorno alla Lokomotiv Mosca, dove nel 2004, si aggiudicò il titolo di Cam-pione di Russia. Chiuderà poi la carriera nella Dina-mo Minsk, tornando a casa e tagliando il traguardo delle 100 presense nella Vyssaje Liga. A Roma, se-dotto ed abbandonato: peccato, ma forse per potersi affermare a certi livelli ed in determinate piazze, e Roma non fa eccezione), bisogna essere molto più che un buon giocatore.

30 | Forza magica 31 | Forza magica

Page 17: Forza Magica

32 | Forza magica