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RIDISEGNARE LA RELAZIONE DI CURA CON I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA E ALZHEIMER Luz Cardenas Psicologa, collaboratrice del Centro Maderna RIDISEGNARE LA RELAZIONE DI CURA CON I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA E ALZHEIMER GIOVEDÌ 10 NOVEMBRE 2011 Forum sulla Non Autosufficienza Bologna 9-10 novembre 2011 Centro Congressi Savoia Hotel

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RIDISEGNARE LA RELAZIONE DI CURA CON I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA E ALZHEIMER

Luz CardenasPsicologa collaboratrice del Centro Maderna

RIDISEGNARE LA RELAZIONE DI CURA CON I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA E ALZHEIMER

GIOVEDIgrave 10 NOVEMBRE 2011

Forum sullaNon AutosufficienzaBologna 9-10 novembre 2011Centro Congressi Savoia Hotel

Ridisegnare la relazione di cura

con i pazienti affetti da demenza e Alzheimer

Dottssa Luz Cagraverdenas

luzcardenasfastwebnetit

1

Forum sulla Non Autosufficienza

Bologna10 novembre 2011

La persona affetta da demenza e

Alzheimer e i suoi bisogni

2

La persona affetta da

demenza

LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una

perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per

il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)

Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase

terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni

Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si

dimenticano prima le ultime cose imparate

3

La persona affetta da

demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e

un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce

ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che

presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si

relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie

emozioni

Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la

persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi

tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti

con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti

a ritrovare la sua sfocata identitagrave

4

Condizione della persona affetta nel

trascorrere del tempo ANNI

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+

sintomi

diagnosi

perdita dellautonomia funzionale

problemi comportamentali

assistenza internamento

morte

5

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 1 funzionamento cognitivo normale

Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave

sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle

attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc

Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato

non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine

Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse

Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia

Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita

dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi

del sonno ecc

6

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

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Ridisegnare la relazione di cura

con i pazienti affetti da demenza e Alzheimer

Dottssa Luz Cagraverdenas

luzcardenasfastwebnetit

1

Forum sulla Non Autosufficienza

Bologna10 novembre 2011

La persona affetta da demenza e

Alzheimer e i suoi bisogni

2

La persona affetta da

demenza

LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una

perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per

il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)

Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase

terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni

Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si

dimenticano prima le ultime cose imparate

3

La persona affetta da

demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e

un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce

ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che

presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si

relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie

emozioni

Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la

persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi

tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti

con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti

a ritrovare la sua sfocata identitagrave

4

Condizione della persona affetta nel

trascorrere del tempo ANNI

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+

sintomi

diagnosi

perdita dellautonomia funzionale

problemi comportamentali

assistenza internamento

morte

5

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 1 funzionamento cognitivo normale

Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave

sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle

attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc

Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato

non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine

Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse

Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia

Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita

dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi

del sonno ecc

6

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 3: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

La persona affetta da demenza e

Alzheimer e i suoi bisogni

2

La persona affetta da

demenza

LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una

perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per

il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)

Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase

terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni

Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si

dimenticano prima le ultime cose imparate

3

La persona affetta da

demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e

un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce

ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che

presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si

relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie

emozioni

Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la

persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi

tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti

con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti

a ritrovare la sua sfocata identitagrave

4

Condizione della persona affetta nel

trascorrere del tempo ANNI

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+

sintomi

diagnosi

perdita dellautonomia funzionale

problemi comportamentali

assistenza internamento

morte

5

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 1 funzionamento cognitivo normale

Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave

sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle

attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc

Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato

non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine

Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse

Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia

Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita

dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi

del sonno ecc

6

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 4: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

La persona affetta da

demenza

LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una

perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per

il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)

Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase

terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni

Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si

dimenticano prima le ultime cose imparate

3

La persona affetta da

demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e

un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce

ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che

presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si

relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie

emozioni

Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la

persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi

tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti

con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti

a ritrovare la sua sfocata identitagrave

4

Condizione della persona affetta nel

trascorrere del tempo ANNI

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+

sintomi

diagnosi

perdita dellautonomia funzionale

problemi comportamentali

assistenza internamento

morte

5

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 1 funzionamento cognitivo normale

Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave

sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle

attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc

Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato

non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine

Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse

Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia

Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita

dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi

del sonno ecc

6

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 5: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

La persona affetta da

demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e

un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce

ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che

presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si

relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie

emozioni

Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la

persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi

tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti

con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti

a ritrovare la sua sfocata identitagrave

4

Condizione della persona affetta nel

trascorrere del tempo ANNI

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+

sintomi

diagnosi

perdita dellautonomia funzionale

problemi comportamentali

assistenza internamento

morte

5

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 1 funzionamento cognitivo normale

Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave

sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle

attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc

Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato

non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine

Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse

Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia

Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita

dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi

del sonno ecc

6

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 6: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Condizione della persona affetta nel

trascorrere del tempo ANNI

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+

sintomi

diagnosi

perdita dellautonomia funzionale

problemi comportamentali

assistenza internamento

morte

5

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 1 funzionamento cognitivo normale

Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave

sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle

attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc

Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato

non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine

Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse

Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia

Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita

dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi

del sonno ecc

6

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 7: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 1 funzionamento cognitivo normale

Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave

sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle

attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc

Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato

non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine

Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse

Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia

Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita

dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi

del sonno ecc

6

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 8: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o

lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi

indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria

incontinenza fecale ecc

Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione

e della coscienza

7

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 9: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Il FENOMENO

bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano

circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti

(Alzheimer Europe Yearbook 2008)

bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave

passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85

anni

bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi

per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le

etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi

casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)

bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza

raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040

(Ferri et al 2005)

8

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 10: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)

Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione

delle complicanze e della disabilitagrave conseguente

Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito

direttamente a domicilio

Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75

femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana

ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione

Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla

sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente

Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre

il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce

dellrsquoassegno di accompagnamento

9

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 11: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

10

Dammi un segno hellip

Non venire da me con lrsquointera veritagrave

non portarmi lrsquooceano se ho sete

nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce

ma fammi un cenno dammi un segno

una piccola briciola

come gli uccelli portano soltanto

gocce drsquoacqua

e il vento un granello di sale

Angelo Brusco

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 12: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

I luoghi di cura Servizi Residenziali

Centri diurni

Servizio a Domicilio - SAD

11

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 13: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Finalitagrave della cura nei servizi

ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi

comportamentali con limitato uso dei farmaci

e della contenzione fisica

rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale

prevenire alcune complicanze (cadute

malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)

promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)

del paziente dei familiari e degli operatori

della cura

12

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 14: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi

Coordinatori

Operatori socio assistenziali ndash OSS

Infermieri

Educatori Animatori

Fisioterapisti

Altri hellip

Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari

Volontari

Altri hellip

13

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 15: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Gli elementi centrali per la gestione

della cura

14

Gli operatori

Lrsquoambiente di vita

Le attivitagrave

I familiari

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 16: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Gli operatori

15

Individualmente in gruppi

o in eacutequipe svolgono

prestazioni di cura

Responsabilitagrave collettiva

nella presa in carico

Interazione professionale

che coinvolge dimensioni

cognitive ed affettive

emotive

Tipologia di lavoro con

potenziale rischio psico

sociali (helping

profession)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 17: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Lrsquoambiente di vita

16

Luogo significante

con componenti

sociali e

architettoniche

Ambienti protesici

capaci di adattare

lrsquoambiente fisico e

sociale alla

persona

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 18: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Le attivitagrave

17

Le diverse attivitagrave

che si svolgono sul

piano terapeutico

e riabilitativo

(progetti curanti

socializzanti

stimolanti ecc)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 19: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

I famigliari

18

Utenti indiretti dei

servizi

laquoSeconda vittima

della malattiaraquo

Coinvolti nelle

azioni di cura

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 20: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

19

Lrsquoorganizzazione del servizio

puo assumere diverse forme

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 21: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

20

La forma che lrsquoorganizzazione assume

puograve potenziare gli elementi centrali

della cura oppure puograve inibire i suoi effetti

benefici

Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione

per poter curare

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 22: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Organizzazione

luoghi sociali

complessi di

produzione di servizi

Luoghi di intreccio e

conflitto di logiche e

culture diverse

Sistemi organizzati

coordinati guidati e

gestiti

Sistemi dinamici con

potenzialitagrave per

evolversi e orientare il

cambiamento

Relativity (1953) M C Escher

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 23: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Quadro culturale di riferimento

La gestione dei sistemi complessi

Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza

Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti

Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi

22

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 24: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

23

Una sfida aperta per i Servizi

Sono possibili nuove frontiere

per la cura

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 25: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

24

Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli

operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica

interdisciplinare

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 26: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Percheacute

I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer

La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura

Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante

E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura

Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani

25

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 27: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Guidare i cambiamenti

Percorsi di progettualitagrave pertinenti

26

Formazione come spazio guidato per scambiare idee e

vissuti pensare informarsi proporre progettare

Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla

concretezza

Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza

Formazione alle figure apicali

Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione

27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

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27

Soltanto noi individui umani

nonostante le nostre carenze e

i nostri deliri

siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip

soltanto noi

conosciamo la pietagrave e lrsquoamore

(E Morin 2004)

28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

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28

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 30: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Formazione ndash Focus

29

Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 31: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente

messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari

Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti

Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi

Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori

30

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

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Page 32: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Partecipanti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Direttore

vicedirettore

2

Coordinatore

Referente

Responsabile

12 3

Psicologa 1

14 3 1

31

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 33: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

32

Enti e servizi coinvolti

Servizi Residenziali

Servizi a domicilio

Volontariato

Novara Mater Dei

I Tigli

Istituto De

Pagave

La Divina

Providenza

San Francesco

Comune di

Novara

Coop Nuova

Assistenza

AMA

Provincia Centro

Polifunzionale

Galliate

Casa di Riposo

di Cerano

San Michele

Arcangelo di

Cameri

Sentiero

DrsquoArgento

Sozzago

Casa di Riposo

di Romentino

Casa di riposo

di Trecate

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

Coop Sociale

Nuova

Assistenza

Consorzio

Cisa Ovest

Ticino

Coop Sociale

ElleUno

QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

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QUESTIONI EMERSE

La voce delle

coordinatrici

33

SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

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SAD - Bisogni e Idee

34

Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto

alle possibilitagrave del livello di

stadio della malattia

Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono

distrutti devastati non sanno

cosa fare disorientati)

Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei

cambiamenti tra logiche di

ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di

facilitazione integrazione e

monitoraggio delle situazioni

nella rete di servizi territoriali

Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi

Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)

IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )

Allargare il Servizio di trasporto

Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio

CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

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CENTRO DIURNO - Bisogni e

Idee

35

Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale

Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)

Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer

Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri

Giardini adeguati

Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti

Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 37: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

36

Dei pazienti di essere

curati attraverso progetti

individualizzati di abitare in

ambienti adeguati sicuri e

tranquilli

Dei caregiver di essere

supportati ed ldquoeducatirdquo

per diventare una risorsa

Delle strutture di contare

su operatori preparati con

un porsquo di amore per

queste persone percheacute

possano riconoscere le loro

ldquofunzioni residuerdquo

Progetti per creare ambienti protesici

Progetti di animazione differenziati

Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza

Introduzione e formazione del volontariato

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 38: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni

e Idee

37

Degli operatori di essere

sostenuti rispetto

allrsquoapproccio con le

demenze per evitare il

logoramento e stoppare il

circolo perverso disagio

dei pazienti ndash disagio degli

operatori

Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)

Percorsi per la gestione dei parenti

Percorsi di formazione e sostegno agli operatori

Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

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Le indagini conoscitiveper intraprendere

progettualitagrave innovative

La voce alle coordinatrici

38

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 40: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

La scelta delle coordinatrici

39

Indagine sul disagio

degli operatori

delle Strutture

Residenziali e dei

Centri Diurni rispetto alla

relazione con utenti

affetti da demenza

Indagine per

verificare il livello di

conoscenze degli

operatori del SAD rispetto alla cura

degli utenti affetti

da demenza

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 41: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

Strutture - Punti da evidenziare

Sentita necessitagrave di approfondimento

formativo da parte degli operatori nei

confronti della malattia

Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash

alto rischio di logoramento

Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi

rispetto a questa tipologia di anziani

Progettualitagrave multidimensionale tradizionale

non emergono molte pratiche innovative

40

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41

Page 42: Forum sulla Non Autosufficienza - datastorage02.maggioli.itdatastorage02.maggioli.it/data/docs/ Cardenas.pdf · Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)

SAD - Punti da evidenziare

Il fenomeno non viene percepito come

prioritario non rappresentando questo

tipo di paziente la maggioranza dei casi

seguiti dal servizio

Il dover lavorare in autonomia sviluppa

delle competenze individuali che

rischiano di non diventare patrimonio del

Servizio

41