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RIDISEGNARE LA RELAZIONE DI CURA CON I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA E ALZHEIMER
Luz CardenasPsicologa collaboratrice del Centro Maderna
RIDISEGNARE LA RELAZIONE DI CURA CON I PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA E ALZHEIMER
GIOVEDIgrave 10 NOVEMBRE 2011
Forum sullaNon AutosufficienzaBologna 9-10 novembre 2011Centro Congressi Savoia Hotel
Ridisegnare la relazione di cura
con i pazienti affetti da demenza e Alzheimer
Dottssa Luz Cagraverdenas
luzcardenasfastwebnetit
1
Forum sulla Non Autosufficienza
Bologna10 novembre 2011
La persona affetta da demenza e
Alzheimer e i suoi bisogni
2
La persona affetta da
demenza
LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una
perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per
il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)
Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase
terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni
Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si
dimenticano prima le ultime cose imparate
3
La persona affetta da
demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e
un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce
ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che
presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si
relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie
emozioni
Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la
persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi
tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti
con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti
a ritrovare la sua sfocata identitagrave
4
Condizione della persona affetta nel
trascorrere del tempo ANNI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+
sintomi
diagnosi
perdita dellautonomia funzionale
problemi comportamentali
assistenza internamento
morte
5
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 1 funzionamento cognitivo normale
Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave
sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle
attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc
Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato
non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine
Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse
Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia
Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita
dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi
del sonno ecc
6
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Ridisegnare la relazione di cura
con i pazienti affetti da demenza e Alzheimer
Dottssa Luz Cagraverdenas
luzcardenasfastwebnetit
1
Forum sulla Non Autosufficienza
Bologna10 novembre 2011
La persona affetta da demenza e
Alzheimer e i suoi bisogni
2
La persona affetta da
demenza
LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una
perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per
il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)
Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase
terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni
Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si
dimenticano prima le ultime cose imparate
3
La persona affetta da
demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e
un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce
ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che
presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si
relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie
emozioni
Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la
persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi
tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti
con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti
a ritrovare la sua sfocata identitagrave
4
Condizione della persona affetta nel
trascorrere del tempo ANNI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+
sintomi
diagnosi
perdita dellautonomia funzionale
problemi comportamentali
assistenza internamento
morte
5
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 1 funzionamento cognitivo normale
Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave
sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle
attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc
Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato
non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine
Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse
Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia
Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita
dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi
del sonno ecc
6
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
La persona affetta da demenza e
Alzheimer e i suoi bisogni
2
La persona affetta da
demenza
LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una
perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per
il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)
Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase
terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni
Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si
dimenticano prima le ultime cose imparate
3
La persona affetta da
demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e
un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce
ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che
presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si
relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie
emozioni
Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la
persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi
tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti
con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti
a ritrovare la sua sfocata identitagrave
4
Condizione della persona affetta nel
trascorrere del tempo ANNI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+
sintomi
diagnosi
perdita dellautonomia funzionale
problemi comportamentali
assistenza internamento
morte
5
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 1 funzionamento cognitivo normale
Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave
sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle
attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc
Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato
non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine
Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse
Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia
Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita
dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi
del sonno ecc
6
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
La persona affetta da
demenza
LAlzheimer egrave una malattia degenerativa che provoca una
perdita di neuroni nelle regioni cerebrali fondamentali per
il ricordo e il ragionamento (ippocampo lobi parietali e temporali)
Ersquo un male di sviluppo prolungato fra i suoi primi sintomi e la fase
terminale possono trascorrere piugrave di 15 anni
Il deterioramento egrave inverso al processo di apprendimento si
dimenticano prima le ultime cose imparate
3
La persona affetta da
demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e
un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce
ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che
presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si
relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie
emozioni
Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la
persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi
tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti
con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti
a ritrovare la sua sfocata identitagrave
4
Condizione della persona affetta nel
trascorrere del tempo ANNI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+
sintomi
diagnosi
perdita dellautonomia funzionale
problemi comportamentali
assistenza internamento
morte
5
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 1 funzionamento cognitivo normale
Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave
sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle
attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc
Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato
non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine
Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse
Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia
Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita
dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi
del sonno ecc
6
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
La persona affetta da
demenzaNella demenza si trova un progressivo calo dellrsquoarea cognitiva e
un aumento delle aree emotive e sensoriali Lorganismo supplisce
ad un deficit cognitivo aumentando le facoltagrave delle aree che
presentano ancora delle potenzialitagrave La persona quindi si
relaziona con i sensi e attraverso lrsquoespressione delle proprie
emozioni
Emerge quindi il bisogno di progettare spazi di vita dove la
persona malata possa ancora armonizzare il suo corpo i suoi
tempi i suoi ritmi le sue relazioni i suoi movimenti e gli oggetti
con cui interagisce per permettergli una quotidianitagrave che lo aiuti
a ritrovare la sua sfocata identitagrave
4
Condizione della persona affetta nel
trascorrere del tempo ANNI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+
sintomi
diagnosi
perdita dellautonomia funzionale
problemi comportamentali
assistenza internamento
morte
5
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 1 funzionamento cognitivo normale
Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave
sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle
attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc
Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato
non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine
Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse
Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia
Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita
dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi
del sonno ecc
6
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Condizione della persona affetta nel
trascorrere del tempo ANNI
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15+
sintomi
diagnosi
perdita dellautonomia funzionale
problemi comportamentali
assistenza internamento
morte
5
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 1 funzionamento cognitivo normale
Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave
sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle
attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc
Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato
non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine
Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse
Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia
Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita
dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi
del sonno ecc
6
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 1 funzionamento cognitivo normale
Fase 2 lieve diminuzione nelle capacitagrave di svolgere attivitagrave
sociali e occupazionali complesse (lavoro pianificazione delle
attivitagrave dimentica i nomi i posti delle cose ecc
Fase 3 severe diminuzioni delle attivitagrave complesse Il malato
non ha difficoltagrave a svolgere compiti di routine
Fase 4 difficoltagrave nello svolgere attivitagrave quotidiane complesse
Fase in cui i familiari si rendono conto della malattia
Fase 5 difficoltagrave nelle attivitagrave quotidiane abituali Perdita
dellrsquoautonomia alterazioni emozionali iperattivitagrave disturbi
del sonno ecc
6
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Evoluzione della malattia (scala di deterioramento generale di Reisberg)
Fase 6 diminuzione delle capacitagrave come quelle di vestirsi o
lavarsi (perdita delle capacitagrave di vestirsi e lavarsi
indipendentemente e adeguatamente incontinenza urinaria
incontinenza fecale ecc
Fase 7 fase terminale perdita del linguaggio della locomozione
e della coscienza
7
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Il FENOMENO
bull La malattia di Alzheimer un fenomeno silente In Italia si stimano
circa 900000 casi di demenza e circa 3rsquo000000 di familiari coinvolti
(Alzheimer Europe Yearbook 2008)
bull La prevalenza aumenta in modo quasi esponenziale con lrsquoetagrave
passando dal 1 circa tra i 65 e 69 anni al 30 ndash 35 dopo gli 85
anni
bull Anche lrsquoincidenza aumenta con lrsquoetagrave passando da 41 casi
per 1000 abitanti per le etagrave fra i 65 e i 69 anni a 299 per le
etagrave fra 80 e 84 anni Questo corrisponde a circa 96000 nuovi
casi di demenza ogni anno (Di Carlo et al 2002)
bull Ersquo stato stimato che le persone affette da demenza
raddoppieranno entro il 2020 e quadruplicheranno entro il 2040
(Ferri et al 2005)
8
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Lrsquoimpatto sociale ed economico(Vaccaro e Spadin 2007)
Costi diretti derivanti della malattia diagnosi cure dirette gestione
delle complicanze e della disabilitagrave conseguente
Costi indiretti si calcola che in Italia circa lrsquo80 dei pazienti sia gestito
direttamente a domicilio
Lrsquoimpegno richiesto ai familiari (di cui 60 figli 25 coniugi 75
femmine) non egrave solo limitato allrsquoassistenza di base della vita quotidiana
ma anche ad attivitagrave di sorveglianza e supervisione
Si stima che mediamente un familiare dedica 7 ore al giorno alla
sorveglianza e 6 ore allrsquoassistenza del paziente
Solo 1 paziente su 5 usufruisce dellrsquo assistenza domiciliare mentre
il 40 dei casi conta su una assistente familiare Il 63 usufruisce
dellrsquoassegno di accompagnamento
9
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
10
Dammi un segno hellip
Non venire da me con lrsquointera veritagrave
non portarmi lrsquooceano se ho sete
nemmeno il paradiso se ti chiedo la luce
ma fammi un cenno dammi un segno
una piccola briciola
come gli uccelli portano soltanto
gocce drsquoacqua
e il vento un granello di sale
Angelo Brusco
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
I luoghi di cura Servizi Residenziali
Centri diurni
Servizio a Domicilio - SAD
11
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Finalitagrave della cura nei servizi
ridurre la frequenza e lrsquointensitagrave dei disturbi
comportamentali con limitato uso dei farmaci
e della contenzione fisica
rallentare il piugrave possibile la perdita funzionale
prevenire alcune complicanze (cadute
malnutrizione sindrome da immobilitagrave ecc)
promuovere la qualitagrave di vita (il benessere)
del paziente dei familiari e degli operatori
della cura
12
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
laquoAttoriraquo coinvolti nella cura Sistema Istituzionale Medici geriatri neurologhi
Coordinatori
Operatori socio assistenziali ndash OSS
Infermieri
Educatori Animatori
Fisioterapisti
Altri hellip
Ambito Familiare e del terzo settore Famigliari
Volontari
Altri hellip
13
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Gli elementi centrali per la gestione
della cura
14
Gli operatori
Lrsquoambiente di vita
Le attivitagrave
I familiari
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Gli operatori
15
Individualmente in gruppi
o in eacutequipe svolgono
prestazioni di cura
Responsabilitagrave collettiva
nella presa in carico
Interazione professionale
che coinvolge dimensioni
cognitive ed affettive
emotive
Tipologia di lavoro con
potenziale rischio psico
sociali (helping
profession)
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Lrsquoambiente di vita
16
Luogo significante
con componenti
sociali e
architettoniche
Ambienti protesici
capaci di adattare
lrsquoambiente fisico e
sociale alla
persona
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Le attivitagrave
17
Le diverse attivitagrave
che si svolgono sul
piano terapeutico
e riabilitativo
(progetti curanti
socializzanti
stimolanti ecc)
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
I famigliari
18
Utenti indiretti dei
servizi
laquoSeconda vittima
della malattiaraquo
Coinvolti nelle
azioni di cura
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
19
Lrsquoorganizzazione del servizio
puo assumere diverse forme
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
20
La forma che lrsquoorganizzazione assume
puograve potenziare gli elementi centrali
della cura oppure puograve inibire i suoi effetti
benefici
Bisogna avere cura dellrsquoorganizzazione
per poter curare
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Organizzazione
luoghi sociali
complessi di
produzione di servizi
Luoghi di intreccio e
conflitto di logiche e
culture diverse
Sistemi organizzati
coordinati guidati e
gestiti
Sistemi dinamici con
potenzialitagrave per
evolversi e orientare il
cambiamento
Relativity (1953) M C Escher
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Quadro culturale di riferimento
La gestione dei sistemi complessi
Valenza laquoterapeuticaraquo della dimensione organizzativa per la gestione dei malati affetti da demenza
Progettualitagrave in ottica multidimensionaleper agire su tali questioni e attivare cambiamenti
Coinvolgimento e formazione alle figure di coordinamento dei servizi
22
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
23
Una sfida aperta per i Servizi
Sono possibili nuove frontiere
per la cura
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
24
Attivare e far sperimentare la dimensione progettuale degli
operatori rispetto alle azioni di cura dei pazienti in ottica
interdisciplinare
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Percheacute
I servizi per gli anziani si confrontano conlrsquoincremento di anziani con demenza eAlzheimer
La vastitagrave e lrsquoentitagrave dei bisognimultidimensionali che derivano da questasituazione rende ancora piugrave complessa lagestione della cura
Lrsquoorganizzazione del servizio fa parte delsistema curante
E necessario trovare oltre a soluzioni strutturalirisposte nuove che agiscano sullrsquoefficacia delleazioni di cura
Cegrave una interazione reciproca tra il benesseredegli operatori e degli anziani
25
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Guidare i cambiamenti
Percorsi di progettualitagrave pertinenti
26
Formazione come spazio guidato per scambiare idee e
vissuti pensare informarsi proporre progettare
Progettualitagrave per passare dalla complessitagrave alla
concretezza
Sviluppare abilitagrave relazionali e di coping e di resilienza
Formazione alle figure apicali
Attivare la dimensione del desiderio e dellrsquoimmaginazione
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
27
Soltanto noi individui umani
nonostante le nostre carenze e
i nostri deliri
siamo in grado di confrontare conoscenza e coscienzahellip
soltanto noi
conosciamo la pietagrave e lrsquoamore
(E Morin 2004)
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
28
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Formazione ndash Focus
29
Il ruolo del coordinatore Stimolare idee e progettualitagrave
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Obiettivi Ricognizione delle azioni di cura maggiormente
messe in atto nelle tre tipologie di serviziresidenziali centri diurni e domiciliari
Identificare le potenzialitagrave e gli ostacoliorganizzativi e i punti di forza e di debolezza dioperatori e caregivers rispetto alla cura deipazienti
Favorire il confronto laquotra pariraquo e lo scambio dibuone prassi
Stimolare la progettazione di interventi sia sulversante dellrsquoambiente di vita che su quello dellosviluppo delle competenze degli operatori
30
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Partecipanti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Direttore
vicedirettore
2
Coordinatore
Referente
Responsabile
12 3
Psicologa 1
14 3 1
31
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
32
Enti e servizi coinvolti
Servizi Residenziali
Servizi a domicilio
Volontariato
Novara Mater Dei
I Tigli
Istituto De
Pagave
La Divina
Providenza
San Francesco
Comune di
Novara
Coop Nuova
Assistenza
AMA
Provincia Centro
Polifunzionale
Galliate
Casa di Riposo
di Cerano
San Michele
Arcangelo di
Cameri
Sentiero
DrsquoArgento
Sozzago
Casa di Riposo
di Romentino
Casa di riposo
di Trecate
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
Coop Sociale
Nuova
Assistenza
Consorzio
Cisa Ovest
Ticino
Coop Sociale
ElleUno
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
QUESTIONI EMERSE
La voce delle
coordinatrici
33
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
SAD - Bisogni e Idee
34
Dei pazienti di vivere ancora un ambiente amico anche rispetto
alle possibilitagrave del livello di
stadio della malattia
Dei parenti e caregiver di essere sostenuti aiutati (sono
distrutti devastati non sanno
cosa fare disorientati)
Del SAD difficoltagrave a intravvedere e a muoversi nei
cambiamenti tra logiche di
ldquoprestazioni assistenzialirdquo o di
facilitazione integrazione e
monitoraggio delle situazioni
nella rete di servizi territoriali
Sostegno ai caregiver spazi modalitagrave di sollievo per la tutela e rispristino delle loro energie attraverso informazioni ascolto scambio di buone prassi
Sostegno e lavoro coordinato con le Assistenti Familiari (Badanti)
IL SAD come promotore della rete territoriale (ess AMA Centri Diurni ecc )
Allargare il Servizio di trasporto
Fornire informazioni sugli accorgimenti di sicurezza nel domicilio
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
CENTRO DIURNO - Bisogni e
Idee
35
Dei pazienti bisogni di assistenza diretta corretta alimentazione terapia attivitagrave occupazionale
Dei caregiver essere sostenuti essere integrati per la continuitagrave assistenziale (casa ndashcentro diurno)
Dei Centri Diurni difficoltagrave a gestire le logiche di un Centro Diurno Integrato e un Centro Diurno Alzheimer
Possibilitagrave di creare spazi aperti sicuri
Giardini adeguati
Possibilitagrave di predisporre spazi attivanti risocializzanti
Percorsi di formazione al personale sullrsquoapproccio alla malattia
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
36
Dei pazienti di essere
curati attraverso progetti
individualizzati di abitare in
ambienti adeguati sicuri e
tranquilli
Dei caregiver di essere
supportati ed ldquoeducatirdquo
per diventare una risorsa
Delle strutture di contare
su operatori preparati con
un porsquo di amore per
queste persone percheacute
possano riconoscere le loro
ldquofunzioni residuerdquo
Progetti per creare ambienti protesici
Progetti di animazione differenziati
Pianificazione e gestione differenziata per livelli di autosufficienza
Introduzione e formazione del volontariato
SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
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SERVIZI RESIDENZIALI - Bisogni
e Idee
37
Degli operatori di essere
sostenuti rispetto
allrsquoapproccio con le
demenze per evitare il
logoramento e stoppare il
circolo perverso disagio
dei pazienti ndash disagio degli
operatori
Progettare attivitagrave per il benessere dei pazienti (sala multisensoriali ROT informali ecc)
Percorsi per la gestione dei parenti
Percorsi di formazione e sostegno agli operatori
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
38
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Le indagini conoscitiveper intraprendere
progettualitagrave innovative
La voce alle coordinatrici
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La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
affetti da demenza
Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
La scelta delle coordinatrici
39
Indagine sul disagio
degli operatori
delle Strutture
Residenziali e dei
Centri Diurni rispetto alla
relazione con utenti
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Indagine per
verificare il livello di
conoscenze degli
operatori del SAD rispetto alla cura
degli utenti affetti
da demenza
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
Strutture - Punti da evidenziare
Sentita necessitagrave di approfondimento
formativo da parte degli operatori nei
confronti della malattia
Risorse emotive degli operatori da sostenere ndash
alto rischio di logoramento
Necessitagrave di miglioramenti di ambienti e spazi
rispetto a questa tipologia di anziani
Progettualitagrave multidimensionale tradizionale
non emergono molte pratiche innovative
40
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41
SAD - Punti da evidenziare
Il fenomeno non viene percepito come
prioritario non rappresentando questo
tipo di paziente la maggioranza dei casi
seguiti dal servizio
Il dover lavorare in autonomia sviluppa
delle competenze individuali che
rischiano di non diventare patrimonio del
Servizio
41