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Formazione all’impegno sociale e politico della Diocesi di Padova Biennio 2007-2008 I beni comuni: mappe per la regolazione politica in Italia e nell’Unione Europea. 10 Novembre 2007 Mariassunta Piccinni

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Formazione all’impegno sociale e politico della Diocesi di PadovaBiennio 2007-2008

I beni comuni: mappe per la regolazione politica in Italia e

nell’Unione Europea.

10 Novembre 2007 Mariassunta Piccinni

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I beni comuni: mappe per la regolazione politica in Italia e nell’Unione Europea.

Sommario

1- Bene comune e beni comuni

2- Difficoltà di definizione giuridica

3- Possibili mappe politiche

4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

5- L’Unione europea e la tradizione politica sui beni comuni

6- Alcune tracce di lavoro

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1- Bene comune e beni comuni

Costituzione Gaudium et spes (1965), n. 26:

Dall'interdipendenza sempre più stretta e piano piano estesa al mondo intero deriva che il bene comune - cioè l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono tanto ai gruppi quanto ai singoli membri di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente - oggi vieppiù diventa universale, investendo diritti e doveri che riguardano l'intero genere umano.

Pertanto ogni gruppo deve tener conto dei bisogni e delle legittime aspirazioni degli altri gruppi, anzi del bene comune dell'intera famiglia umana. Contemporaneamente cresce la coscienza dell'eminente dignità della persona umana, superiore a tutte le cose e i cui diritti e doveri sono universali e inviolabili. Occorre perciò che sia reso accessibileall'uomo tutto ciò di cui ha bisogno per condurre una vita veramente umana, come il vitto, il vestito, l'abitazione, il diritto a scegliersi liberamente lo stato di vita e a fondare una famiglia, il diritto all'educazione, al lavoro, alla reputazione, al rispetto, alla necessaria informazione, alla possibilità di agire secondo il retto dettato della sua coscienza, alla salvaguardia della vita privata e alla giusta libertà anche in campo religioso.

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1- Bene comune e beni comuni

Gaudium et spes (continua)L'ordine sociale pertanto e il suo progresso debbono sempre lasciarprevalere il bene delle persone, poiché l'ordine delle cose deve essere subordinato all'ordine delle persone e non l'inverso, secondo quanto suggerisce il Signore stesso quando dice che il sabato è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato. Quell'ordine è da sviluppare sempre più, deve avere per base la verità, realizzarsi nella giustizia, essere vivificato dall'amore, deve trovare un equilibrio sempre più umano nella libertà.Per raggiungere tale scopo bisogna lavorare al rinnovamento della mentalità e intraprendere profondi mutamenti della società. Lo Spirito di Dio, che con mirabile provvidenza dirige il corso dei tempi e rinnova la faccia della terra, è presente a questa evoluzione. Il fermento evangelico suscitò e suscita nel cuore dell'uomo questa irrefrenabile esigenza di dignità.

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2- Difficoltà di definizione giuridica

Storicamente:Pare un concetto di derivazione dalla tradizione germanica.C’erano senz’altro forme di proprietà collettiva nel Medioevo.Ambito: sfruttamento della terra, diritto di pascolo, uso dei fiumi e dei boschi.Ancor oggi nella nostra tradizione giuridica: usi civici: Es: diritto dei residenti di un comune di far legna in un determinato bosco, di raccogliere le piante o i funghi, di pascolare il gregge o di pescare in una palude

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2- Difficoltà di definizione giuridica

Diritto pubblico:beni “pubblici”: non esiste una definizione. Nel cod.civ. (artt. 822-831): elenco di beni “appartenenti allo Stato, agli enti pubblici e agli enti ecclesiastici" soggetti ad un particolare regime Parzialmente derogatorio rispetto alle normali regole di diritto civile perché strumentali a particolari interessi pubblici.

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2- Difficoltà di definizione giuridica

Diritto internazionale:

res communes omnium:

nessuno Stato ha la sovranità sulle stesse.

Diritto privato: si parla di “beni comuni”:

nella comunione e nel condominio.

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2- Difficoltà di definizione giuridica

Ambiguità:

► risorsa per tutti o indicatori di pubblico degrado?

Es.: dal giardino condominiale all’aria che

respiriamo

Non appartengono a nessuno o

appartengono a tutti???!!!

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3- Possibili mappe politiche

► Difficoltà di definizione giuridica o

economica o difficoltà culturale??????!!!!!

“Per raggiungere tale scopo bisogna

lavorare al rinnovamento della mentalità e

intraprendere profondi mutamenti della

società” (Gaudium et spes, cit.)

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3- Possibili mappe politiche

Punto di partenza:

► perché i beni comuni siano risorsa per

tutti serve una comunità che se ne faccia

carico.

► Le comunità mancano o sono “deboli”.

“Ricetta”:

Recintare e privatizzare? E q.b.?

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3- Possibili mappe politiche

Recinzione v. condivisione?

Qualche risorsa nel pensiero giuridico per

diverse direzioni:

1) il linguaggio del diritto costituzionale e

dei diritti umani

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

Le tre “anime” della Costituzione:- cristiana- liberale- socialistaAlcune linee direttrici:► La persona al centro della politica► Eguaglianza sostanziale e “interdipendenza”

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

► La persona al centro della politica< Principi fondamentali< Parte I - Diritti e doveri dei cittadini I) Rapporti civili (libertà personale, domicilio,

corrispondenza, soggiorno, riunione, associazione, libertà religiosa, libertà di pensiero, diritto di difesa ecc.)

II) Rapporti etico-sociali (la famiglia, la salute, l’istruzione, l’arte e la scienza)

III) Rapporti economici (il lavoro, la proprietà, la cooperazione, il risparmio)

IV) Rapporti politici (diritto di elettorato attivo e passivo e di partecipazione alla vita politica del paese).

Parte II- Ordinamento della Repubblica.

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

► Eguaglianza sostanziale e “interdipendenza”

- singole persone,

- formazioni sociali,

- enti locali

- stato

- ordinamento internazionale:

al centro dei “Principi fondamentali”

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

art. 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. (es. artt. 29 ss. o 53)

art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (es. art. 41 o 46)

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

Art. 5 e titolo V parte II della Costit.:

Valore delle autonomie locali e principio

di sussidiarietà

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

Art. 11 Cost.: L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

Il lavoro: primo bene comune

art. 1, comma I: L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.

art. 4: come il costituente intende il lavoro.

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

Art. 4:

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il

diritto al lavoro e promuove le condizioni che

rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,

secondo le proprie possibilità e la propria

scelta, un'attività o una funzione che concorra al

progresso materiale o spirituale della società.

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

La sovranità democratica:

secondo bene comune

Art. 1 comma II:

La sovranità appartiene al popolo che la

esercita nelle forme e nei limiti della

Costituzione

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

Le promesse della partecipazione:

- Quali gli attori?

- Quali ruoli/poteri?

- Quali criteri decisionali?

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

Le promesse della partecipazione:

- Quali gli attori?

►Le istituzioni

► La comunità/società civile

► Altri attori: i cittadini, i consumatori, le

imprese, i partiti, i sindacati, gli esperti (gli

scienziati, gli economisti, i giuristi ecc.),le

generazioni future, i popoli, la famiglia umana?

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4- La Costituzione italiana e la tradizione politica sui beni comuni

2- Nuovi linguaggi che iniziano ad infiltrarsi anche nella cultura giuridica:

►governance e

amministrazione partecipata dei beni pubblici

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni.

Dalla CEE alla Carta di Nizza

► Tradizioni costituzionali e obblighi

internazionali comuni agli Stati membri:

«processo di costituzionalizzazione dei diritti

della persona a livello europeo» (Santosuosso)

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni

Dalla CEE alla Carta di Nizza

► Trattato sull'Unione europea e trattati

comunitari:http://europa.eu.int/eur-lex/lex/it/treaties/index.htm#founding

Attenzione ad ambiguità legate all’origine di

Comunità “economica” europea:

rinuncia all’ideale federalistico, con il

prevalere della «tendenza funzionale» sulla

tendenza «costituzionalistica»

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni.

Dalla CEE alla Carta di Nizza

Incidenza determinante del commercio.

Kant, con riferimento all’ideale cosmopolitico della

«pace perpetua»:

«questo obiettivo, lungi dall’essere una utopia

impraticabile, appare possibile, se e dal momento

che è “lo spirito del commercio che non può

coesistere con la guerra e che prima o poi si

impadronisce di ogni popolo”»

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni

Dalla CEE alla Carta di Nizza

Trattato che istituisce la Comunità europea (Trattato di Roma, 25 marzo 1957):

Art. 2: La Comunità ha il compito di promuovere nell’insieme della Comunità mediante l’instaurazione di un mercato comune e di un’unione economica e monetaria e mediante l’attuazione delle politiche e delle azioni comuni di cui agli artt. 3 e 4, uno sviluppoarmonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, un elevato livello di occupazione e di protezione sociale, la parità tra uomini e donne, una crescita non inflazionistica, un alto grado di competitività e convergenza dei risultati economici, un elevato livello di protezione dell’ambiente e il miglioramento della qualità di quest’ultimo, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la coesione economica e sociale e la solidarietà tra gli Stati

membri.

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni.

Dalla CEE alla Carta di Nizza

Trattato sull’Unione europea (Maastricht, 7 febbraio 1992):

Art. 1.2: tappa nel processo di creazione di un’unione sempre più stretta tra i popoli dell’Europa, in cui le decisioni siano prese nel modo più trasparenti possibile e il più vicino possibile ai cittadini.

1.3.: L’Unione è fondata sulle Comunità europee, integrate dallepolitiche e forme di cooperazione instaurate dal presente Trattato.

Art. 2:- Progresso economico e sociale- Politica estera e di sicurezza comune- Cittadinanza dell’UE- Libertà di circolazione delle persone- Sviluppare l’acquis comunitario

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni

Dalla CEE alla Carta di Nizza

► Istituzione del “Consiglio d’Europa”: 1949http://www.coe.int/DefaultEN.asp

Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali Roma 1950 (+ diversi protocolli addizionali: I, VI, VII, XII, ad es.):

-diritti sociali e politici- nasce la Corte europea dei diritti dell’uomo

Carte sociali adottate dalla Comunità e dal Consiglio d'Europa (la prima nel 1961, l’ultima nel 1996)

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni

Dalla CEE alla Carta di Nizza

►Diritti riconosciuti dalla giurisprudenza

della Corte di giustizia delle Comunità

Europee (organo dell’Ue) e

della Corte europea dei diritti dell'uomo (organo CEDU)

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni

Dalla CEE alla Carta di Nizza

►La Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, Nizza 2000 e la Costituzione europea:

PREAMBOLOCAPO I - DIGNITÀ CAPO II - LIBERTÀ CAPO III - UGUAGLIANZA CAPO IV – SOLIDARIETÀCAPO V - CITTADINANZA CAPO VI - GIUSTIZIA

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni

Dalla CEE alla Carta di Nizza

Dal Preambolo:

1. I popoli europei nel creare tra loro un'unione sempre più stretta hanno deciso di condividere un futuro di pace fondatosu valori comuni.

2. Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l'Unione si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà; l'Unione si basa sui principi di democrazia e dello stato di diritto. Essa pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell'Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia.

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5- L’Unione Europea e la tradizione politica dei beni comuni

Dalla CEE alla Carta di Nizza

3. L'Unione contribuisce al mantenimento di questi valori comuni, nel rispetto della diversità delle culture e delle tradizioni dei popoli europei, dell'identità nazionale degli Stati membri e dell'ordinamento dei loro pubblici poteri a livello nazionale, regionale e locale; essa cerca di promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile e assicura la libera circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali nonché la libertà di stabilimento.

6. Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e

doveri nei confronti degli altri come pure della comunità umana e delle generazioni future.

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6- Alcune tracce di lavoro

Strumenti

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